NON SI TRATTA SOLO DI MIGRANTI - Fondazione Migrantes
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Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Terni - Contiene inserto redazionale 2019 29 SETTEMBRE 2019 MENSILE DELLA FONDAZIONE MIGRANTES ANNO XL - NUMERO 6 GIUGNO 2019 NON SI TRATTA Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato SOLO DI MIGRANTI PRESS
sommario PRESS 2019 MENSILE DELLA FONDAZIONE MIGRANTES ANNO XL - NUMERO 6 GIUGNO 2019 Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato Rivista di informazione e di collegamento della Fondazione Migrantes Non si tratta solo di migranti 3 Anno XL - Numero 6 Giugno 2019 Il Messaggio di Papa Francesco per la Direttore responsabile Ivan Maffeis Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2019 Direttore Giovanni De Robertis Editoriale PRESS 2019 MENSILE DELLA FONDAZIONE MIGRANTES ANNO XL - NUMERO 6 GIUGNO 2019 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Terni L’attenzione verso gli ultimi diventa crescita globale Commento al messaggio per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2019 6 Mons. Guerino Di Tora NON SI TRATTA SOLO DI MIGRANTI 29 SETTEMBRE 2019 Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato Direzione e Redazione Primo Piano Fondazione Migrantes Via Aurelia 796 - 00165 Roma Non si tratta solo di migranti, Tel. 06.6617901 - Fax 06.66179070 ma riguarda tutta la famiglia umana 8 segreteria@migrantes.it P. Camillo Ripamonti r.iaria@migrantes.it www.migrantes.it Autorizzazione del Tribunale di Roma Sussidi n. 17475 del 13.12.1978 Preghiera per la Giornata del Migrante e del Rifugiato 9 Contributo stampa 2019 Italia: 6,00 Euro Spunti per l’Omelia 10 Estero: 12,00 Euro Don Giovanni De Robertis Un numero: 0,70 Euro ISSN 0391-5492 Preghiera dei fedeli 11 Poste Italiane S.p.A. Veglia di preghiera 12 Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) Don Claudio Barboni art. 1, comma 2, DCB Roma Non si tratta solo di migranti… Contiene inserto redazionale …Si tratta di fiorire in umanità ed ecclesialità 19 C.C.P. n. 000088862008 Rosalba Manes intestato a Migrantes - Migranti Press Catechesi per ragazzi Via Aurelia, 796 - 00165 Roma Proposta 8-10 anni 24 IBAN: IT76X0760103200000088862008 Tel. 06.6617901 - Fax 06.66179070 Proposta 11-13 anni 25 segreteria@migrantes.it www.migrantes.it Una voce contemporanea 28 C.C.B. n. 100000010845 intestato a Fondazione Migrantes CC Stampa Resoconto finanziario Bonifico bancario c/o Banca Prossima S.p.A. Elenco offerte 2015-2016-2017-2018 29 Filiale 05000 - Milano IBAN: IT 27T 03359 01600 100000010845 BIC: BCITITMX Archivio fotografico Fondazione Migrantes – Roberto Ragno Materiali e consigli per la preparazione Iscritto alla della Giornata Mondiale del Migrante Federazione Italiana Settimanali Cattolici e del Rifugiato si possono trovare MigrantiPress percepisce i contributi pubblici all’editoria. MigrantiPress, tramite la Fisc (Federazione Italiana Settima- nali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina e scaricare anche dal sito Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunica- zione Commerciale. della Fondazione Migrantes Progetto grafico, impaginazione e stampa www.migrantes.it www.taueditrice.com
1 EDITORIALE 1 Non si tratta solo di migranti Il messaggio del Santo Padre Francesco C ari fratelli e sorelle, schiano di assopirsi in un tenore di vita ricco di la fede ci assicura che il Regno di Dio è comodità. Ecco perché “non si tratta solo di mi- già presente sulla terra in modo misterio- granti”, vale a dire: interessandoci di loro ci in- so (cfr CONC. ECUM. VAT. II, Cost. Gaudium et teressiamo anche di noi, di tutti; prendendoci spes, 39); tuttavia, anche ai nostri giorni, dob- cura di loro, cresciamo tutti; ascoltando loro, biamo con dolore constatare che esso incon- diamo voce anche a quella parte di noi che for- tra ostacoli e forze contrarie. Conflitti violenti se teniamo nascosta perché oggi non è ben vista. e vere e proprie guerre non cessano di lacerare «Coraggio, sono io, non abbiate paura!» (Mt l’umanità; ingiustizie e discriminazioni si susse- 14,27). Non si tratta solo di migranti: si tratta an- guono; si stenta a superare gli squilibri econo- che delle nostre paure. Le cattiverie e le brutture mici e sociali, su scala locale o globale. E a fare del nostro tempo accrescono «il nostro timore le spese di tutto questo sono soprattutto i più verso gli “altri”, gli sconosciuti, gli emarginati, poveri e svantaggiati. i forestieri […]. E questo si nota particolarmen- Le società economicamente più avanzate svilup- te oggi, di fronte all’arrivo di migranti e rifugia- pano al proprio interno la tendenza a un accen- ti che bussano alla nostra porta in cerca di pro- tuato individualismo che, unito alla mentalità tezione, di sicurezza e di un futuro migliore. È utilitaristica e moltiplicato dalla rete mediatica, vero, il timore è legittimo, anche perché man- produce la “globalizzazione dell’indifferenza”. ca la preparazione a questo incontro» (Omelia, In questo scenario, i migranti, i rifugiati, gli sfol- Sacrofano, 15 febbraio 2019). Il problema non lati e le vittime della tratta sono diventati emble- è il fatto di avere dubbi e timori. Il problema è ma dell’esclusione perché, oltre ai disagi che la quando questi condizionano il nostro modo di loro condizione di per sé comporta, sono spesso pensare e di agire al punto da renderci intolle- caricati di un giudizio negativo che li considera ranti, chiusi, forse anche – senza accorgercene come causa dei mali sociali. L’atteggiamento nei – razzisti. E così la paura ci priva del desiderio loro confronti rappresenta un campanello di al- e della capacità di incontrare l’altro, la persona larme che avvisa del declino morale a cui si va diversa da me; mi priva di un’occasione di in- incontro se si continua a concedere terreno alla contro col Signore (cfr Omelia nella Messa per la cultura dello scarto. Infatti, su questa via, ogni Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, 14 soggetto che non rientra nei canoni del benes- gennaio 2018). sere fisico, psichico e sociale diventa a rischio di «Se amate quelli che vi amano, quale ricompen- emarginazione e di esclusione. sa ne avete? Non fanno così anche i pubblica- Per questo, la presenza dei migranti e dei rifu- ni?» (Mt 5,46). Non si tratta solo di migranti: si giati – come, in generale, delle persone vulne- tratta della carità. Attraverso le opere di carità di- rabili – rappresenta oggi un invito a recuperare mostriamo la nostra fede (cfr Gc 2,18). E la cari- alcune dimensioni essenziali della nostra esi- tà più alta è quella che si esercita verso chi non è stenza cristiana e della nostra umanità, che ri- in grado di ricambiare e forse nemmeno di rin- 6 giugno 2019 1 migrantiPRESS 1 3 1
1 EDITORIALE 1 graziare. «Ciò che è in gioco è il volto che voglia- si. I Paesi in via di sviluppo continuano ad esse- mo darci come società e il valore di ogni vita. re depauperati delle loro migliori risorse naturali […] Il progresso dei nostri popoli […] dipende e umane a beneficio di pochi mercati privilegia- soprattutto dalla capacità di lasciarsi smuovere ti. Le guerre interessano solo alcune regioni del e commuovere da chi bussa alla porta e col suo mondo, ma le armi per farle vengono prodotte e sguardo scredita ed esautora tutti i falsi idoli che vendute in altre regioni, le quali poi non voglio- ipotecano e schiavizzano la vita; idoli che pro- no farsi carico dei rifugiati prodotti da tali con- mettono una felicità illusoria ed effimera, co- flitti. Chi ne fa le spese sono sempre i piccoli, i struita al margine della realtà e della sofferenza poveri, i più vulnerabili, ai quali si impedisce di degli altri» (Discorso presso la Caritas Diocesana di sedersi a tavola e si lasciano le “briciole” del ban- Rabat, 30 marzo 2019). chetto (cfr Lc 16,19-21). «La Chiesa “in uscita” «Invece un Samaritano, che era in viaggio, pas- [...] sa prendere l’iniziativa senza paura, andare sandogli accanto lo vide e ne ebbe compassio- incontro, cercare i lontani e arrivare agli incro- ne» (Lc 10,33). Non si tratta solo di migranti: si ci delle strade per invitare gli esclusi» (Esort. ap. tratta della nostra umanità. Ciò che spinge quel Evangelii gaudium, 24). Lo sviluppo esclusivista Samaritano – uno straniero rispetto ai giudei – rende i ricchi più ricchi e i poveri più poveri. Lo a fermarsi è la compassione, un sentimento che sviluppo vero è quello che si propone di inclu- non si spiega solo a livello razionale. La com- dere tutti gli uomini e le donne del mondo, pro- passione tocca le corde più sensibili della no- muovendo la loro crescita integrale, e si preoccu- stra umanità, provocando un’impellente spinta pa anche delle generazioni future. a “farsi prossimo” di chi vediamo in difficoltà. «Chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro Come Gesù stesso ci insegna (cfr Mt 9,35-36; servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà 14,13-14; 15,32-37), avere compassione signi- schiavo di tutti» (Mc 10,43-44). Non si tratta solo fica riconoscere la sofferenza dell’altro e passa- di migranti: si tratta di mettere gli ultimi al primo po- re subito all’azione per lenire, curare e salvare. sto. Gesù Cristo ci chiede di non cedere alla logi- Avere compassione significa dare spazio alla te- ca del mondo, che giustifica la prevaricazione su- nerezza, che invece la società odierna tante volte gli altri per il mio tornaconto personale o quello ci chiede di reprimere. «Aprirsi agli altri non im- del mio gruppo: prima io e poi gli altri! Invece poverisce, ma arricchisce, perché aiuta ad essere il vero motto del cristiano è “prima gli ultimi!”. più umani: a riconoscersi parte attiva di un in- «Uno spirito individualista è terreno fertile per sieme più grande e a interpretare la vita come un il maturare di quel senso di indifferenza verso dono per gli altri; a vedere come traguardo non il prossimo, che porta a trattarlo come mero og- i propri interessi, ma il bene dell’umanità» (Di- getto di compravendita, che spinge a disinteres- scorso nella Moschea “Heydar Aliyev”di Baku, Azer- sarsi dell’umanità degli altri e finisce per rende- baijan, 2 ottobre 2016). re le persone pavide e ciniche. Non sono forse «Guardatevi dal disprezzare uno solo di questi questi i sentimenti che spesso abbiamo di fronte piccoli, perché vi dico che i loro angeli nel cielo ai poveri, agli emarginati, agli ultimi della socie- vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei tà? E quanti ultimi abbiamo nelle nostre società! cieli» (Mt 18,10). Non si tratta solo di migranti: si Tra questi, penso soprattutto ai migranti, con il tratta di non escludere nessuno. Il mondo odierno loro carico di difficoltà e sofferenze, che affron- è ogni giorno più elitista e crudele con gli esclu- tano ogni giorno nella ricerca, talvolta dispera- 1 4 1 migrantiPRESS 1 6 giugno 2019
1 EDITORIALE 1 ta, di un luogo ove vivere in pace e con dignità» zione di una società più giusta, una democrazia (Discorso al Corpo Diplomatico, 11 gennaio 2016). più compiuta, un Paese più solidale, un mondo Nella logica del Vangelo gli ultimi vengono pri- più fraterno e una comunità cristiana più aper- ma, e noi dobbiamo metterci a loro servizio. ta, secondo il Vangelo» (Messaggio per la Giornata «Io sono venuto perché abbiano la vita e l’ab- Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2014). biano in abbondanza» (Gv 10,10). Non si tratta Cari fratelli e sorelle, la risposta alla sfida posta solo di migranti: si tratta di tutta la persona, di tut- dalle migrazioni contemporanee si può riassu- te le persone. In questa affermazione di Gesù tro- mere in quattro verbi: accogliere, proteggere, pro- viamo il cuore della sua missione: far sì che tutti muovere e integrare. Ma questi verbi non valgono ricevano il dono della vita in pienezza, secondo solo per i migranti e i rifugiati. Essi esprimono la la volontà del Padre. In ogni attività politica, in missione della Chiesa verso tutti gli abitanti del- ogni programma, in ogni azione pastorale dob- le periferie esistenziali, che devono essere accol- biamo sempre mettere al centro la persona, nel- ti, protetti, promossi e integrati. Se mettiamo in le sue molteplici dimensioni, compresa quella pratica questi verbi, contribuiamo a costruire la spirituale. E questo vale per tutte le persone, alle città di Dio e dell’uomo, promuoviamo lo svilup- quali va riconosciuta la fondamentale uguaglian- po umano integrale di tutte le persone e aiutia- za. Pertanto, «lo sviluppo non si riduce alla sem- mo anche la comunità mondiale ad avvicinarsi plice crescita economica. Per essere autentico svi- agli obiettivi di sviluppo sostenibile che si è data luppo, deve essere integrale, il che vuol dire volto e che, altrimenti, saranno difficilmente raggiunti. alla promozione di ogni uomo e di tutto l’uomo» Dunque, non è in gioco solo la causa dei migran- (S. PAOLO VI, Enc. Populorum progressio, 14). ti, non è solo di loro che si tratta, ma di tutti noi, «Così dunque voi non siete più stranieri né ospi- del presente e del futuro della famiglia umana. I ti, ma siete concittadini dei santi e familiari di migranti, e specialmente quelli più vulnerabili, Dio» (Ef 2,19). Non si tratta solo di migranti: si ci aiutano a leggere i “segni dei tempi”. Attraver- tratta di costruire la città di Dio e dell’uomo. In que- so di loro il Signore ci chiama a una conversio- sta nostra epoca, chiamata anche l’era delle mi- ne, a liberarci dagli esclusivismi, dall’indifferen- grazioni, sono molte le persone innocenti che za e dalla cultura dello scarto. Attraverso di loro cadono vittime del “grande inganno” dello svi- il Signore ci invita a riappropriarci della nostra luppo tecnologico e consumistico senza limiti vita cristiana nella sua interezza e a contribuire, (cfr Enc. Laudato si’, 34). E così si mettono in ciascuno secondo la propria vocazione, alla co- viaggio verso un “paradiso” che inesorabilmen- struzione di un mondo sempre più rispondente te tradisce le loro aspettative. La loro presenza, a al progetto di Dio. volte scomoda, contribuisce a sfatare i miti di un È questo l’auspicio che accompagno con la pre- progresso riservato a pochi, ma costruito sullo ghiera invocando, per intercessione della Ver- sfruttamento di molti. «Si tratta, allora, di vede- gine Maria, Madonna della Strada, abbondan- re noi per primi e di aiutare gli altri a vedere nel ti benedizioni su tutti i migranti e i rifugiati del migrante e nel rifugiato non solo un problema mondo e su coloro che si fanno loro compagni da affrontare, ma un fratello e una sorella da ac- di viaggio. ■ cogliere, rispettare e amare, un’occasione che la Provvidenza ci offre per contribuire alla costru- Francesco 6 giugno 2019 1 migrantiPRESS 1 5 1
1 EDITORIALE 1 L’attenzione verso gli ultimi diventa crescita globale Commento al messaggio per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2019 Mons. Guerino Di Tora* I l messaggio per la Giornata Mondiale del Mi- persone in movimento e purtroppo oggi anche grante e del Rifugiato di quest’anno ci porta dell’indifferenza. su un piano più alto di comprensione e di ri- Premesse queste considerazioni, il messaggio flessione. Un’ascesi che attraverso il titolo scelto del Papa invita a recuperare alcune dimensioni dal Santo Padre “Non si tratta solo di migranti” della nostra umanità e religiosità. L’interesse per spazia su tutta la realtà del disagio umano, facen- gli ultimi è interesse anche nostro, di ogni per- doci percorrere alcuni passi di quella che non è sona di buona volontà, di tutti. Questa attenzio- solo una catechesi ma un cammino di conversio- ne verso gli ultimi diventa crescita globale. ne nella riscoperta della fede cristiana nei suoi Il primo ostacolo in questo cammino di risco- aspetti biblici, teologici, umanitari e sociali. perta e conversione è senz’altro la paura, anzi le Il Papa parte da una considerazione sulla real- nostre paure! Le varie crisi sociali, economiche, tà attuale: conflitti, guerre, ingiustizie che por- ecc., generano paura in tutti. Il “timore”, ci aveva tano a squilibri economici e sociali. Fenomeni detto il Papa nell’omelia del 15 febbraio scorso a che generano un individualismo che diventa ca- Sacrofano, nell’incontro di coloro che a vario ti- ratteristica sempre più accentuata delle società tolo avevano accolto migranti e rifugiati, “è legit- economicamente più avanzate. timo!”. Manca infatti la preparazione per questo La cifra con cui leggere la storia attuale è la glo- tipo di incontro che genera dubbi e perplessità, balizzazione: delle monete, dei mercati, delle ma questi non debbono condizionare il nostro 1 6 1 migrantiPRESS 1 6 giugno 2019
1 EDITORIALE 1 comportamento o le nostre idee, rendendoci in- l’insegnamento di Gesù: “il Figlio dell’uomo è tolleranti, chiusi o addirittura razzisti. venuto non per essere servito ma per servire”. Superando le paure ci rendiamo conto che stia- Il passo seguente è illuminato dal Vangelo di mo trattando della carità. La fede vive nella con- Giovanni al capitolo 10: “Sono venuto perché cretezza delle opere, insegnava già l’apostolo abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza”. Giacomo, e la carità più bella, vera, disinteres- Questa la missione di Gesù, questa la missio- sata è quella verso coloro che non sono in gra- ne del discepolo. L’invito ad ogni cristiano, ad do di ricambiare e talora forse neanche di rin- ogni persona, ad avere e donare la vita in pie- graziare. nezza. Donarla ad ogni singolo e a tutte le per- Questa carità manifesta anche la nostra uma- sone! Quante volte oggi definiamo gli altri solo nità, e qui il Papa ricorda la parabola del Sa- per categorie: disagiati, senza casa, usurati, im- maritano, straniero, il quale, mosso da umani migrati, malati di gioco, dipendenti da telefo- sentimenti, si fa prossimo a colui che era nel di- nino; quasi fossero solo dei numeri e non delle sagio più totale. Si ferma, si china su di lui preso persone. Ogni essere umano è immagine di Dio; da compassione: condivide cioè la passione, il in ogni attività, programma dobbiamo mettere dramma, fa sua la sofferenza dell’altro. al centro la persona in tutta la sua realtà e com- Nel discorso nella moschea di Azerbaijan lo plessità: materiale, relazionale, spirituale. stesso Papa aveva ricordato che, aprirsi agli altri Tutto ciò per costruire la città dell’uomo. Il fu- nella solidarietà e nella condivisione, non im- turo è nelle nostre mani: l’altro, il povero, il ri- poverisce ma arricchisce. fugiato non è solo un problema, ma un essere Il successivo passaggio, preso dal Vangelo di umano, da accogliere per costruire una società Matteo: “Guardatevi dal disprezzare uno solo di mondiale più giusta. questi piccoli” porta ad una visione globale, a Le migrazioni non sono la fine del mondo, ma non escludere nessuno. Quante distinzioni che l’inizio di un mondo nuovo. tante volte facciamo: questi sì, questi no! Piccoli I quattro verbi – accogliere, proteggere, promuo- sono tutti coloro che non contano, che addirit- vere, integrare – non valgono solo per i migran- tura non vorremmo incontrare agli angoli del- ti ma sono la missione della Chiesa, verso tutti i le strade. La cultura individualista porta a creare nostri fratelli e sorelle che vivono nelle periferie delle élite, a vivere forme di privilegio; lo svilup- esistenziali di ogni città e paese. po che esclude tende a rendere i ricchi più ricchi Costruendo la città dell’uomo con un impegno e i poveri più poveri, facendo scomparire sem- integrale per ognuno e per tutti, realizziamo la pre più le fasce intermedie, allargando la forbi- città di Dio, luogo di incontro e di convivialità ce della disuguaglianza. L’invito, quindi, a fare dell’umanità intera. ■ degli ultimi oggetto di attenzione, mettendoli * Presidente Commissione CEI per le Migrazioni al primo posto. La logica del Vangelo, infatti, è e della Fondazione Migrantes Questo numero speciale di Migranti Press vuole essere anche uno strumento di lavoro. Vi tro- verete, infatti, alcune proposte catechetiche e liturgiche per preparare e per vivere nelle vostre comunità la prossima Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato. La celebrazione principale della Chiesa italiana quest’anno si terrà a Roma, nella Basilica di San Pietro, e sarà presieduta dal Santo Padre papa Francesco. Ricordiamo che le offerte raccolte durante le celebrazioni in tale Giornata rientrano nelle Collette obbligatorie a carattere nazionale fissate dalla CEI (Notiziario CEI nr. 2 del 21 marzo 1994). Le offerte della Giornata vanno trasmesse direttamente alla FONDA- ZIONE MIGRANTES a mezzo assegno o bonifico bancario intestato a Fondazione Migrantes - C/C nr. 14221/55 c/o Monte dei Paschi di Siena - IBAN IT 24 J 01030 03216 000001422155 oppure sul C/C postale nr. 000026798009 intestato a MIGRANTES U.C.E.I. 6 giugno 2019 1 migrantiPRESS 1 7 1
1 PRIMO PIANO 1 Non si tratta solo di migranti Ma riguarda tutta la famiglia umana P. Camillo Ripamonti* I l titolo del messaggio di papa Francesco per mo. Ci aiutano a riconoscere i nostri fantasmi la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugia- interiori e a imboccare con speranza la strada to 2019, Non si tratta solo di migranti, potrebbe dell’incontro con chi è diverso. I migranti, con apparire come la forma evoluta del “prima noi” i loro mancati arrivi, frutto di accordi ignomi- che oggi sembra impadronirsi delle nostre socie- niosi con Paesi terzi insicuri non rispettosi dei tà, delle nostre comunità sotto la spinta di una diritti o di vergognosi bracci di ferro nel Medi- paura che offusca la capacità di vedere i segni terraneo, smascherano la nostra perdita progres- dei tempi. In realtà il messaggio va a smasche- siva del senso di umanità. Infatti, quando non rare proprio questo atteggiamento escludente, riusciamo più ad avere compassione, soprattut- che di fatto condanna il cristiano alla chiusura e to di chi soffre in centri di detenzione lontani, all’assuefazione alla cultura dello scarto piutto- anche se bambini e persone vulnerabili, o di chi sto che aiutarlo a comprendere come il fenome- rischia di morire in mare, progressivamente per- no migratorio, oggi, possa farci uscire da que- diamo la tenerezza di sguardi e gesti fraterni an- sto vicolo cieco. Chi bussa alla porta del nostro che con chi è più prossimo. Paese, delle nostre comunità cristiane, ci aiuta I migranti e i rifugiati denunciano, con le loro a fare discernimento su cosa ci chiede lo Spiri- partenze forzate, le nostre società sempre più to oggi. Diceva lo stesso papa Francesco nel suo elitiste, dove i ricchi sono sempre più ricchi de- ultimo viaggio in Romania incontrando la Co- pauperando ingiustamente le risorse del mondo munità Rom di Biaj: «Sempre, nella storia dell’u- e lasciando i poveri sempre più poveri. Tali ine- manità, ci sono Abele e Caino. C’è la mano tesa e la guaglianze diventano sempre più comuni an- mano che percuote. C’è l’apertura dell’incontro e la che alle nostre latitudini, divaricando la forbice chiusura dello scontro. C’è l’accoglienza e c’è lo scar- sociale all’interno delle nostre comunità che si to. C’è chi vede nell’altro un fratello e chi un osta- trovano divise e conflittuali. Per ripartire occor- colo sul proprio cammino. C’è la civiltà dell’amore re rimettere gli ultimi al primo posto di politi- e c’è quella dell’odio. Ogni giorno c’è da scegliere che attente e solidali, non alimentando guerre tra Abele e Caino. Come davanti a un bivio, si pone tra ultimi e penultimi a causa di risorse limita- tante volte di fronte a noi una scelta decisiva». Allo- te. Questo è possibile imboccando la strada del- ra il messaggio ci offre una bussola per muover- lo sviluppo umano integrale e i rifugiati, spesso ci all’interno del nostro mondo sempre più glo- feriti proprio nella loro dignità, ci richiamano balizzato, ma sempre più indifferente, e ci offre a non trasformare i diritti di tutti in privilegi di gli strumenti per vincere il declino morale che ci alcuni. Quello che oggi può apparire una que- conduce inesorabilmente alla legittimazione ta- stione solo dei migranti, in realtà, riguarda tutti, cita della cultura dello scarto. perché è in gioco il presente e il futuro della fa- I migranti e i rifugiati ci aiutano a non cedere miglia umana. ■ alle nostre paure, legittime quando affrontia- mo realtà, culture e persone che non conoscia- * Presidente Centro Astalli 1 8 1 migrantiPRESS 1 6 giugno 2019
1 SUSSIDI 1 Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 29 SETTEMBRE 2019 SUSSIDI PREGHIERA PER LA GIORNATA DEL MIGRANTE E DEL RIFUGIATO Padre santo e misericordioso, per le angherie del potere Tu che vegli e orienti e del denaro, sin dalla creazione il corso della storia che sono costretti a muoversi e accompagni ciascun uomo in massa con mano premurosa, da altri continenti indicandogli la strada; per cercare riparo e asilo altrove, Tu che conosci il cuore di ciascuno riescano ad ottenere e il bene che intimamente lo pervade, la carità dell’accoglienza nonostante le sue infedeltà; e dell’amore fraterno. Tu che, attraverso imperscrutabili vie, Fa che coloro che vivono riesci a donare la speranza nel benessere anche a coloro che l’hanno dimenticata o aprano i loro cuori e accolgano smarrita: i rifugiati, i migranti e quanti, assisti la nostra umanità inquieta, scampati alla guerra e all’oppressione, lacerata dagli egoismi e alla miseria e alla fame, dai sommovimenti di questi tempi, cercano in ogni modo suggestionata dalle utopie di questo mondo di raggiungere l’altra riva che cerca il bene negli eccessi materiali di quel mare che, nonostante e non sa riconoscersi famiglia umana, la perigliosità del viaggio, che ha paura dell’altro, del diverso, rappresenta l’unica possibilità di colui che fugge da terre sfortunate di salvezza. per raggiungere la vita, Fa che tutti, migranti e residenti, che non sa dare aiuto ai tanti, ritrovino la gioia e la bellezza di incontrarsi e soprattutto giovani, di riconoscersi costretti a migrare reciprocamente appartenenti alla stessa dall’Italia e da altri Paesi europei famiglia umana. Amen! in ricerca di un lavoro e di un futuro. Fa che coloro che soffrono, Salvatore Martino in ogni parte del mondo, 6 giugno 2019 1 migrantiPRESS 1 9 1
1 SUSSIDIO LITURGICO 1 Spunti per l’omelia XXVI Domenica del Tempo Ordinario - Anno C Le letture del giorno: Am 6, 1.4-7; Sal 145; 1 Tm 6, 11-16; Lc 16, 19-31 Don Giovanni De Robertis* L a liturgia di questa domenica ci ha fatto emblema dell’esclusione … L’atteggiamento nei ascoltare la seconda parte del capitolo 16 loro confronti rappresenta un campanello di al- del Vangelo di Luca (la prima parte l’abbia- larme che avvisa del declino morale a cui si va mo ascoltata domenica scorsa), dove l’evangeli- incontro se si continua a concedere terreno alla sta ha raccolto alcune parole di Gesù e due pa- cultura dello scarto. Infatti, su questa via, ogni rabole sul tema della ricchezza. Contrariamente soggetto che non rientra nei canoni del benes- a quanto pensano molti cristiani, Gesù non si è sere fisico, psichico e sociale diventa a rischio di affatto disinteressato del denaro, della giustizia emarginazione e di esclusione”. sociale, ne ha parlato spesso. E così devono fare Non si tratta solo di migranti, come recita il titolo i suoi discepoli. Nel processo per l’assassinio di del messaggio, per almeno due motivi: don Pino Puglisi, uno degli imputati ha detto: • Anzitutto perché il forestiero nella Sacra «Quello non era un prete. Un prete si occupa di dire Scrittura è l’emblema dell’esclusione, è sem- la messa, di celebrare i matrimoni … non della rego- pre associato, come nel salmo responsoriale larità degli appalti!». di questa domenica, all’orfano, alla vedova, La parabola che abbiamo ascoltato è di un’at- al cieco, all’oppresso. Renderci insensibili al tualità impressionante, descrive quello che è an- suo grido significa renderci insensibili a tutti cora oggi questo nostro mondo, dove ci sono coloro che invocano aiuto, come sta accaden- alcuni (pochi) che vivono nel lusso, e altri (la do sempre più nelle nostre società. Basti pen- maggioranza dell’umanità) che vorrebbero an- sare al fatto che questo inverno sono morte che solo le briciole che cadono dalla tavola. di freddo a Roma ben 12 persone senza fissa È interessante come nella parabola quello che dimora nell’indifferenza quasi generale. viene rimproverato al ricco – di cui significati- • In secondo luogo perché non è in gioco solo vamente non si dice il nome: nella nostra socie- la salvezza del forestiero, del povero, di Laz- tà sono i poveri a restare senza nome, davanti a zaro. Ma anche quella del ricco, di noi tut- Dio è il contrario! – non sia di aver acquistato le ti. Una società che si fa sorda al grido del sue ricchezze in modo disonesto, e neanche di povero è destinata all’infelicità e alla mor- essere stato lui la causa della miseria in cui ver- te. Le invettive del profeta Amos contro “gli sa Lazzaro, ma di aver pensato solo a se stesso e spensierati di Sion … che non si preoccupa- di non essersi neanche accorto di colui che stava no della rovina di Giuseppe”, sono in real- alla sua porta. tà un grido di amore, l’estremo tentativo di Come ha scritto papa Francesco nel messaggio evitare il disastro che colpirà Israele qualche che ci ha consegnato per questa Giornata del anno dopo per opera degli assiri. Migrante e del Rifugiato, «le società economica- mente più avanzate sviluppano al proprio interno la Non si tratta solo di migranti: è in gioco il nostro tendenza a un accentuato individualismo che, unito stesso restare umani e cristiani, e il futuro delle alla mentalità utilitaristica e moltiplicato dalla rete nostre società europee! ■ mediatica, produce la “globalizzazione dell’indiffe- renza». In questo scenario, i migranti, i rifugiati, * Direttore Generale Fondazione Migrantes gli sfollati e le vittime della tratta sono diventati 1 10 1 migrantiPRESS 1 6 giugno 2019
1 SUSSIDIO LITURGICO 1 Preghiera dei fedeli Preghiamo insieme e diciamo: Il mondo odierno è ogni giorno più cru- Ascoltaci, Signore dele con gli esclusi. Fa’ che diventiamo Chiesa “in uscita”, capace di andare in- 1. «Coraggio, sono io, non abbiate paura!» (Mt contro, cercare i lontani e arrivare agli in- 14,27). croci per incontrare gli esclusi. Preghiamo. Non si tratta solo di migranti: si tratta anche delle nostre paure. 5. «Chi vuole diventare grande tra voi sarà vo- Le cattiverie e le brutture del nostro tempo stro servitore, e chi vuole essere il primo tra accrescono il nostro timore verso gli altri, voi sarà schiavo di tutti» (Mc 10,43-44). gli sconosciuti, gli emarginati, i forestieri. Non si tratta solo di migranti: si tratta di met- Aiutaci, Signore, ad aprire le porte di chi tere gli ultimi al primo posto. bussa alla ricerca di protezione, di sicurez- Cresce sempre di più quel senso di indif- za, di un futuro migliore. Preghiamo. ferenza verso il prossimo. Fa’, Signore, che non cediamo alla logica del mondo che 2. «Se amate quelli che vi amano, quale ricom- giustifica la prevaricazione sugli altri. Ren- pensa ne avete? Non fanno così anche i pub- dici accoglienti con coloro che cercano un blicani?» (Mt 5,46). luogo dove vivere con dignità. Preghiamo. Non si tratta solo di migranti: si tratta della carità. 6. «Io sono venuto perché abbiano la vita e l’ab- La carità più alta si esercita verso chi non biano in abbondanza» (Gv 10,10). è neanche in grado di ricambiare, forse Non si tratta solo di migranti: si tratta di tutta nemmeno di ringraziare. Donaci, Signore, la persona, di tutte le persone. la capacità di dimostrare la nostra fede at- Il cuore della missione di Gesù è far sì che traverso le opere di carità. Preghiamo. tutti ricevano il dono della vita in pienez- za. Fa’, Signore, che mettiamo sempre al 3. «Invece un Samaritano, che era in viaggio, centro la persona e che riconosciamo l’u- passandogli accanto lo vide e ne ebbe com- guaglianza tra tutte le persone. Preghiamo. passione» (Lc 10,33). Non si tratta solo di migranti: si tratta della 7. «Così dunque voi non siete più stranieri né nostra umanità. ospiti, ma siete concittadini dei santi e fami- Ciò che spinge il Samaritano a fermarsi è liari di Dio» (Ef 2,19). la compassione. Rendici, Signore, capaci di Non si tratta solo di migranti: si tratta di co- riconoscere la sofferenza e di lenire, curare, struire la città di Dio e dell’uomo. salvare. Rendici più umani. Preghiamo. Oggi sono molte le persone che vengono ingannate e si mettono in viaggio verso un 4. «Guardatevi dal disprezzare uno solo di que- “paradiso” che inesorabilmente tradisce le sti piccoli, perché vi dico che i loro angeli nel loro aspettative. Aiutaci, Signore, a capire cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che il migrante, il rifugiato, non sono un che è nei cieli» (Mt 18,10). problema da affrontare, ma un fratello e Non si tratta solo di migranti: si tratta di non una sorella da accogliere, rispettare e ama- escludere nessuno. re. Preghiamo. 6 giugno 2019 1 migrantiPRESS 1 11 1
1 SUSSIDIO CATECHETICO 1 Veglia di preghiera SI TRATTA DI NOI a cura di Don Claudio Barboni Papa Francesco, nel suo messaggio per la 105a Giornata Mondiale del Migrante e del Ri- fugiato, intende sottolineare che i suoi ripetuti appelli a favore dei migranti, dei rifugia- ti, degli sfollati e delle vittime della tratta devono essere compresi all’interno della sua profonda preoccupazione per tutti gli abitanti delle periferie esistenziali. L’affamato, l’as- setato, il forestiero, l’ignudo, il malato e il carcerato che bussa oggi alla nostra porta è Gesù stesso che chiede di essere incontrato e assistito. Testimonianze, preghiere e riflessioni per un mondo votato all’inclusione e alla solidarietà Sottofondo musicale e luogo in penombra Ti dicevo del viaggio… quello via terra è stato duro, ma ancora peggiore è stata la navigazione. L’imbar- 1 Lettore cazione era piena, eravamo tutti ammassati: uomini, LETTERA DI UN MIGRANTE ALLA MADRE donne, bambini. Per passare il tempo alcuni intona- vano i canti della nostra assolata ed arida terra, ma Cara madre, perdonami se dalla mia partenza non la maggior parte temeva di finire i suoi ultimi giorni ho più avuto modo di contattarti, come sai io non nel fondo degli abissi; qualcuno diceva che era già so scrivere, per questo mi sto facendo aiutare da un successo in passato. Abbiamo trovato burrasca, molti amico che è partito insieme a me… Lui è uno nobi- hanno iniziato a pregare, altri urlavano. le, ma se c’è una cosa che ho imparato subito dopo la Alcuni di noi, presi dal panico, volevano scappare mia partenza è proprio che le caste per noi emigranti all’aperto, ma uomini armati ci hanno trattenuto non esistono, per gli abitanti di questo Paese siamo nelle stive. Ho avuto paura, poi il tempo è migliorato tutti uguali. Il viaggio è stato lungo e difficile, posso e d’improvviso dentro di me ho sentito una gran ma- assicurarti che dal nostro paese fino al mare il percor- linconia; tu lo sai madre, se avessi potuto rimanere so è stato davvero lungo e faticoso. lo avrei fatto. Ma la guerra a volte ti colpisce anche 1 12 1 migrantiPRESS 1 6 giugno 2019
1 SUSSIDIO CATECHETICO 1 quando fai di tutto per evitarla, in questo triste mon- terra è così è perché ce lo meritiamo. Il mio datore di do ti ero rimasto solo io, ma tu hai preferito piangere lavoro lancia epiteti contro quelli come noi, lo fa ri- la mia lontananza piuttosto che la mia morte. dendo, crede di essere simpatico, ed infatti tra di loro Avrei tanto voluto portarti con me, nella terra dei so- ridono. Gli insulti sono le prime cose che ho appreso gni, dove c’è il lavoro, dove c’è ricchezza, dove non c’è di questa lingua. Eppure, madre, tu mi hai insegnato la guerra, dove i campi si arano con potenti macchine a rispettare le donne, ad amare colei che a mia volta e gli uomini non si ammazzano per un po’ d’acqua. sarà la madre dei miei bambini, allora perché questi Ma ora che sono qui sono contento che tu non sia ve- uomini ci ritengono così brutali ed arretrati? nuta. Non voglio mentirti madre, temo di essere sbar- Perché ci giudicano con tanta superficialità? Si, c’è cato nella terra sbagliata, qui le strade sono piene di violenza nel nostro Paese, molti dei nostri connazio- insegne luccicanti, ma in realtà tutto è duro, difficile. nali sono delinquenti ed hanno provocato molti morti, Appena siamo arrivati ci hanno fatto sedere a terra, ma non siamo tutti uguali. Io vivo nella paura, temo poi ci hanno chiesto i documenti (molti di noi non li il futuro, la mia terra mi ha rifiutato, la terra dei miei avevano e sono stati duramente interrogati), uomini sogni anche, ed ora mi sento figlio di nessuno. armati si sono piazzati davanti a noi, ci controllava- La crudeltà mi ha costretto alla fuga, la crudeltà mi no per evitare che qualcuno di noi tentasse la fuga. costringe ora a vivere da reietto... anche qui, come Poi ci hanno fatto alzare e, uno ad uno, ci hanno nella mia terra, nessuno ci tutela e ci protegge. Sia- sottoposto a delle visite mediche. Alcuni di noi sono mo alla mercé della polizia, dei nostri connaziona- rimasti nella stanza del dottore troppo a lungo, era- li delinquenti, del razzismo della gente. Mamma… no debilitati, ed è stato come se dentro di me sentissi una cosa ti prometto, se il Signore vorrà concedermi che alcune di queste persone in realtà quell’inferme- questa grazia: a mio figlio insegnerò il rispetto e l’a- ria non l’avrebbero mai più abbandonata. more per il prossimo, chiunque esso sia, proprio come Poi sono riuscito a fuggire. Forse ho sbagliato, da al- tu e nostro Signore mi avete insegnato. Che Dio ti lora mi sento braccato. Della mia terra mi manca protegga. ogni cosa: i colori, gli odori, i sapori, ma soprattutto Con amore. tu, cara madre. Nella città in cui ora mi trovo faccio il muratore. La mattina aspetto assieme agli altri vi- Cosa aggiungere? Che questa lettera fu scrit- cino al cantiere, se sono fortunato lavoro, altrimenti ta da un italiano che migrava in America. Un devo sperare nel giorno dopo. La notte la passo in un uomo come i 562 italiani tra emigranti e mem- dormitorio insieme ad altri connazionali e a cittadi- bri dell’equipaggio che morirono annegati e di- ni di altre terre lontane. spersi a causa del naufragio della nave britanni- La gente del posto è vestita bene, pulita, elegante, ma ca Utopia, il 17 marzo 1891 davanti a Gibilterra. ci guarda con diffidenza e disprezzo. Non vive negli Nel mar Mediterraneo la nave seguiva la rotta stessi posti dove abitiamo noi, anzi, quei posti li evi- che partendo da Trieste, con gli scali interme- ta. L’amico a cui sto dettando questa lettera, uno col- di nei porti di Napoli e di Genova, conduceva i to, mi ha fatto vedere un giornale, mi ha detto che passeggeri a New York. Uomini come quelli che per i cittadini di questa nazione siamo tutti stranieri, oggi fuggono dalla guerra, dalla miseria più be- ma alcuni di noi sono peggio degli altri. Noi siamo cera. Rischiano la vita nella speranza di soprav- tra quelli peggio. Dicono che la mia gente insulta le vivere, di trovare un luogo sicuro per far crescere donne, le tratta male, le picchia e le uccide, dicono i propri figli. Gli stessi che la società guarda con che siamo negroidi con poco cervello, che se la nostra indifferenza, emargina, calpesta. 6 giugno 2019 1 migrantiPRESS 1 13 1
1 SUSSIDIO CATECHETICO 1 Accensione delle luci e canto d’inizio Migranti disperati, rifugiati privati della propria dignità, vittime della tratta, sono diventati i pro- Accoglienza tagonisti di discussioni sociali e politiche che ci Saluto e introduzione. fanno perdere di vista i valori di misericordia, accoglienza e umanità. Bisognerebbe che, per un S. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spi- momento, tutti gli uomini e le donne di buona rito Santo. volontà guardassero alla Croce! Lì si può legge- Ass. Amen. re la risposta di Dio: lì, alla disperazione non si è risposto con l’indifferenza, alla sofferenza non S. Il Signore sia con voi. si è risposto con l’indignazione. Vorrei chiedere Ass. E con il tuo spirito. al Signore, questa sera, che noi cristiani e i fra- telli delle altre religioni, ogni uomo e donna di buona volontà gridasse con forza: “L’egoismo, Invocazione allo Spirito l’esclusione, la paura non sono la soluzione per salvaguardare noi stessi! Non è questo che Gesù Spirito Santo, che riempivi di luce i profeti e ac- ci ha insegnato, non è questo che si aspetta da cendevi parole di fuoco sulla loro bocca, torna noi!”. Ognuno si animi a guardare nel profon- a parlarci con accenti di speranza. Frantuma la do della propria coscienza e ascolti quella pa- corazza della nostra assuefazione all’esilio. Dis- rola che dice: “Esci dai tuoi interessi che atrofiz- sipa le nostre paure. Scuotici dall’omertà. Libe- zano il cuore, supera l’indifferenza verso l’altro raci dalla tristezza di non saperci indignare per che rende insensibile il cuore, vinci i tuoi pre- i soprusi consumati sui poveri, sugli emargina- giudizi e apriti al dialogo, alla riconciliazione: ti, preservaci dalla tragedia di dover riconoscere guarda al dolore del tuo fratello e non aggiun- che le prime fabbriche della violenza e dell’in- gere altro dolore; ferma la tua mano, ricostrui- giustizia sono ospitate nei nostri cuori. Donaci sci l’armonia che si è spezzata; e questo non con la gioia di capire che tu non parli solo dai micro- lo scontro, ma con l’incontro!”. Celebriamo la foni delle nostre chiese, ma dalla testimonianza Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugia- delle nostre vite. Se i semi del Verbo sono dif- to facendo spazio nei nostri cuori per accogliere fusi in tutte le aiuole, donaci la forza di usare il la consapevolezza che ciascuno di noi ha il po- concime della nostra fede per portare la pace là tere di cambiare l’umanità, perché imparando a dove l’uomo cerca la pace, apri i nostri cuori per- prenderci cura di chi è in difficoltà ci prendiamo ché possiamo capire che possiamo trovarti an- cura anche di noi e muoviamo i primi passi per che nelle parole buone dei pagani e nella rettitu- rendere il nostro mondo migliore. Papa France- dine degli atei. Amen. (Don Tonino Bello) sco ci invita a guardare Gesù come nostro unico modello. “È davvero Lui – dice il Santo Padre – L. Oggi la nostra fede è messa a dura prova, per- anche se i nostri occhi fanno fatica a riconoscer- ché ostacolata da guerre, conflitti che lacera- Lo: coi vestiti rotti, con i piedi sporchi, col volto no l’umanità e mettono i più svantaggiati nelle deformato, il corpo piagato, incapace di parlare condizioni di dover scappare dalla propria ter- la nostra lingua”. Vogliamo provare anche noi, ra nella speranza di trovare un mondo migliore, durante questo momento, a fare il nostro primo una vita più dignitosa. Purtroppo, però, le pia- passo, attraverso la grande forza della preghiera, ghe dell’indifferenza, dell’egoismo e del pregiu- per smuovere un po’ le nostre coscienze, aprire i dizio creano uno scenario davvero devastante. nostri cuori all’esempio di Gesù. 1 14 1 migrantiPRESS 1 6 giugno 2019
1 SUSSIDIO CATECHETICO 1 IN ASCOLTO DELLA PAROLA Canto Prima Lettura – Gc 2, 14-18 La fede se non è seguita dalle opere in se stessa è morta. Dalla lettera di san Giacomo apostolo Che giova, fratelli miei, se uno dice di avere la fede ma non ha le opere? Forse che quella fede può sal- varlo? Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano e uno di voi dice loro: «Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi», ma non date loro il necessario per il corpo, che gio- va? Così anche la fede: se non ha le opere, è morta in se stessa. Al contrario uno potrebbe dire: Tu hai la fede ed io ho le opere; mostrami la tua fede senza le opere, ed io con le mie opere ti mostrerò la mia fede. Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio. Dal Salmo 148 Rit. Lodiamo insieme il Signore: sia benedetto il suo nome. Lodate il Signore dai cieli, lodatelo nell’alto dei cieli. Lodatelo, voi tutti, suoi angeli, lodatelo, voi tutte, sue schiere. Rit. Lodatelo, sole e luna, lodatelo, voi tutte, fulgide stelle. Lodatelo, cieli dei cieli, voi acque al di sopra dei cieli. Rit. Lodate il Signore dalla terra, monti e voi tutte, colline, alberi da frutto e tutti voi, cedri, voi fiere e tutte le bestie, rettili e uccelli alati. Rit. I re della terra e i popoli tutti, i governanti e i giudici della terra, i giovani e le fanciulle, i vecchi insieme ai bambini lodino il nome del Signore: perché solo il suo nome è sublime. Rit. La sua gloria risplende sulla terra e nei cieli. Egli ha sollevato la potenza del suo popolo. È canto di lode per tutti i suoi fedeli, per i figli di Israele, popolo che egli ama. Rit. Alleluia… 6 giugno 2019 1 migrantiPRESS 1 15 1
1 SUSSIDIO CATECHETICO 1 Vangelo - Mt 14,22-33 Gesù una prova: «Comandami di venire verso di te sulle acque» (v. 28). Gesù lo chiama. Pietro fa Dal Vangelo secondo Matteo qualche passo, ma poi la violenza del vento lo In quei giorni, dopo che ebbe saziato la folla, impaurisce di nuovo e comincia ad affondare. Gesù ordinò ai discepoli di salire sulla barca e di Mentre lo afferra per salvarlo, il Maestro lo rim- precederlo sull’altra sponda, mentre egli avreb- provera: «Uomo di poca fede, perché hai dubi- be congedato la folla. Congedata la folla, salì sul tato?» (v. 31). Attraverso questi episodi biblici, monte, solo, a pregare. Venuta la sera, egli se ne il Signore parla oggi a noi e ci chiede di lasciare stava ancora solo lassù. La barca intanto distava che Lui ci liberi dalle nostre paure. “Liberi dalla già qualche miglio da terra ed era agitata dalle paura” è proprio il tema scelto per questo vostro onde, a causa del vento contrario. Verso la fine incontro. “Liberi dalla paura”. La paura è l’origi- della notte egli venne verso di loro camminan- ne della schiavitù: gli israeliti preferirono diven- do sul mare. I discepoli, nel vederlo camminare tare schiavi per paura. È anche l’origine di ogni sul mare, furono turbati e dissero: “È un fanta- dittatura, perché sulla paura del popolo cresce la sma” e si misero a gridare dalla paura. Ma su- violenza dei dittatori. […] Questo ripiegamento bito Gesù parlò loro: “Coraggio, sono io, non su sé stessi, segno di sconfitta, accresce il nostro abbiate paura”. Pietro gli disse: “Signore, se sei timore verso gli “altri”, gli sconosciuti, gli emar- tu, comanda che io venga da te sulle acque”. Ed ginati, i forestieri – che peraltro sono i privile- egli disse: “Vieni!”. Pietro, scendendo dalla bar- giati del Signore, come leggiamo in Matteo 25. ca, si mise a camminare sulle acque e andò verso E questo si nota particolarmente oggi, di fron- Gesù. Ma per la violenza del vento, s’impaurì e, te all’arrivo di migranti e rifugiati che bussano cominciando ad affondare, gridò: “Signore, sal- alla nostra porta in cerca di protezione, sicurez- vami!”. E subito Gesù stese la mano, lo afferrò e za e un futuro migliore. È vero, il timore è le- gli disse: “Uomo di poca fede, perché hai dubi- gittimo, anche perché manca la preparazione a tato?”. Appena saliti sulla barca, il vento cessò. questo incontro. Lo dicevo l’anno scorso, in oc- Quelli che erano sulla barca gli si prostrarono casione della Giornata Mondiale del Migrante e davanti, esclamando: “Tu sei veramente il Figlio del Rifugiato: «Non è facile entrare nella cultura di Dio!”. Compiuta la traversata, approdarono altrui, mettersi nei panni di persone così diverse a Genesaret. E la gente del luogo, riconosciuto da noi, comprenderne i pensieri e le esperienze. Gesù, diffuse la notizia in tutta la regione; gli E così, spesso, rinunciamo all’incontro con l’al- portarono tutti i malati, e lo pregavano di poter tro e alziamo barriere per difenderci». Rinuncia- toccare almeno l’orlo del suo mantello. E quanti re a un incontro non è umano. Siamo chiamati lo toccavano guarivano. invece a superare la paura per aprirci all’incon- Parola del Signore. tro. […] L’incontro con l’altro, poi, è anche in- Lode a te o Cristo contro con Cristo. Ce l’ha detto Lui stesso. È Lui che bussa alla nostra porta affamato, assetato, forestiero, nudo, malato, carcerato, chiedendo Riflessione di essere incontrato e assistito. E se avessimo an- cora qualche dubbio, ecco la sua parola chiara: Dall’omelia di papa Francesco alla Santa Mes- «In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto sa per i partecipanti al meeting “Liberi dalla a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’a- paura” (Sacrofano, 15 febbraio 2019) vete fatto a me» (Mt 25,40). Può essere compre- Nella pagina del Vangelo di Matteo (14,22-33), so in questo senso anche l’incoraggiamento del i discepoli restano turbati e gridano per la paura Maestro ai suoi discepoli: «Coraggio, sono io, alla vista del Maestro che cammina sulle acque, non abbiate paura!» (Mt 14,27). È davvero Lui, pensando che sia un fantasma. Sulla barca agi- anche se i nostri occhi fanno fatica a riconoscer- tata dal forte vento, essi non sono capaci di ri- Lo: coi vestiti rotti, con i piedi sporchi, col volto conoscere Gesù; ma Lui li rassicura: «Coraggio, deformato, il corpo piagato, incapace di parlare sono io, non abbiate paura!» (v. 27). Pietro, con la nostra lingua... Anche noi, come Pietro, po- un misto di diffidenza ed entusiasmo, chiede a tremmo essere tentati di mettere Gesù alla prova 1 16 1 migrantiPRESS 1 6 giugno 2019
1 SUSSIDIO CATECHETICO 1 e di chiedergli un segno. E magari, dopo qual- 4. «Guardatevi dal disprezzare uno solo di que- che passo titubante verso di Lui, rimanere nuo- sti piccoli, perché vi dico che i loro angeli nel vamente vittime delle nostre paure. Ma il Signo- cielo vedono sempre la faccia del Padre mio re non ci abbandona! Anche se siamo uomini e che è nei cieli» (Mt 18,10). donne “di poca fede”, Cristo continua a tendere Non si tratta solo di migranti: si tratta di non la sua mano per salvarci e permettere l’incontro escludere nessuno. con Lui, un incontro che ci salva e ci restituisce Il mondo odierno è ogni giorno più cru- la gioia di essere suoi discepoli. […] E chi ha dele con gli esclusi. Fa’ che diventiamo avuto la forza di lasciarsi liberare dalla paura, Chiesa “in uscita”, capace di andare in- chi ha sperimentato la gioia di questo incontro contro, cercare i lontani e arrivare agli in- è chiamato oggi ad annunciarlo sui tetti, aperta- croci per incontrare gli esclusi. Preghiamo. mente, per aiutare altri a fare lo stesso, predispo- nendosi all’incontro con Cristo e la sua salvezza. 5. «Chi vuole diventare grande tra voi sarà vo- stro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti» (Mc 10,43-44). Preghiera dei fedeli Non si tratta solo di migranti: si tratta di met- L. Preghiamo insieme e diciamo: tere gli ultimi al primo posto. Ascoltaci, Signore Cresce sempre di più quel senso di indif- ferenza verso il prossimo. Fa’, Signore, che 1. «Coraggio, sono io, non abbiate paura!» (Mt non cediamo alla logica del mondo che 14,27). giustifica la prevaricazione sugli altri. Ren- Non si tratta solo di migranti: si tratta anche dici accoglienti con coloro che cercano un delle nostre paure. luogo dove vivere con dignità. Preghiamo. Le cattiverie e le brutture del nostro tempo accrescono il nostro timore verso gli altri, 6. «Io sono venuto perché abbiano la vita e l’ab- gli sconosciuti, gli emarginati, i forestieri. biano in abbondanza» (Gv 10,10). Aiutaci, Signore, ad aprire le porte di chi Non si tratta solo di migranti: si tratta di tutta bussa alla ricerca di protezione, di sicurez- la persona, di tutte le persone. za, di un futuro migliore. Preghiamo. Il cuore della missione di Gesù è far sì che tutti ricevano il dono della vita in pienez- 2. «Se amate quelli che vi amano, quale ricom- za. Fa’, Signore, che mettiamo sempre al pensa ne avete? Non fanno così anche i pub- centro la persona e che riconosciamo l’u- blicani?» (Mt 5,46). guaglianza tra tutte le persone. Preghiamo. Non si tratta solo di migranti: si tratta della carità. 7. «Così dunque voi non siete più stranieri né La carità più alta si esercita verso chi non ospiti, ma siete concittadini dei santi e fami- è neanche in grado di ricambiare, forse liari di Dio» (Ef 2,19). nemmeno di ringraziare. Donaci, Signore, Non si tratta solo di migranti: si tratta di co- la capacità di dimostrare la nostra fede at- struire la città di Dio e dell’uomo. traverso le opere di carità. Preghiamo. Oggi sono molte le persone che vengono ingannate e si mettono in viaggio verso un 3. «Invece un Samaritano, che era in viaggio, “paradiso” che inesorabilmente tradisce le passandogli accanto lo vide e ne ebbe com- loro aspettative. Aiutaci, Signore, a capire passione» (Lc 10,33). che il migrante, il rifugiato, non sono un Non si tratta solo di migranti: si tratta della problema da affrontare, ma un fratello e nostra umanità. una sorella da accogliere, rispettare e ama- Ciò che spinge il Samaritano a fermarsi è re. Preghiamo. la compassione. Rendici, Signore, capaci di riconoscere la sofferenza e di lenire, curare, Padre Nostro… salvare. Rendici più umani. Preghiamo. Segno di pace e Canto 6 giugno 2019 1 migrantiPRESS 1 17 1
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