Pratica clinica - Libreria Universo
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Parte III Pratica clinica
CAPITOLO 15 273 Cosa influenza l’efficacia di un vaccino I vaccini, come è ovvio immaginare, non forniscono una protezione assoluta nei confronti delle malattie né proteggono tutti gli animali allo stesso modo. Il livello e la durata della protezione variano soprattutto in base al vaccino e all’animale da vaccinare, ma anche alla virulenza del patogeno e alla sua prevalenza. E anche al punto 4.4 dell’SPC per alcuni vaccini viene specificato: «La risposta del sistema immunitario dell’animale può essere compromessa da diversi fattori tra cui condizioni di salute non buone, stato nutrizionale, fattori genetici, terapia concomitante e stress» (Tabella 15.1). Alcuni di questi fattori sono già stati trattati in capitoli specifici (ad esempio tipo di vaccino, adiuvanti, immunodeficienze primarie) ai quali si rimanda, altri invece vengono trattati qui di seguito. TABELLA 15.1 Fattori legati al vaccino, all’animale e al patogeno in grado di interferire con la vaccinazione Fattori legati a: Vaccino Animale Patogeno Tipo (infettivo – non infettivo) Età Procedure Specifici antigeni/ceppi Sesso di sanitizzazione Adiuvanti Taglia Flusso d’aria Condizioni di conservazione e ricostituzione Stato di salute Sovraffollamento Modalità di somministrazione Genetica (non-responder) Virulenza del ceppo Dose Stress Carica infettante Somministrazione contemporanea di più vaccini Stato nutrizionale Immunodeficienze primarie Fattori legati al vaccino cellulo-mediata o umorale, più efficace contro un determinato patogeno. Come già ricordato ripetutamente, i vaccini MLV, L’efficacia di un vaccino può essere ridotta dalle condi- che mimano quanto accade in un’infezione natura- zioni di conservazione o di ricostituzione; i vaccini MLV le, tendono a indurre un’immunità più forte e dura- contengono in genere una dose piuttosto bassa di mi- tura rispetto ai vaccini inattivati che non si replica- crorganismi vivi (dal momento che questi poi si repliche- no nell’ospite. Inoltre, i vaccini MLV possono anche ranno nel soggetto vaccinato) che possono facilmente riuscire a indurre il particolare tipo di immunità, essere uccisi da una scorretta manipolazione dei vaccini.
274 Parte III – Pratica clinica I vaccini non infettivi tendono a essere più sicuri e più esempio per la parvovirosi canina). E la marca di un stabili rispetto ai vaccini infettivi, ma la loro efficacia vaccino può influenzare la buona riuscita dell’immuniz- può variare in base all’agente patogeno contenuto. Al- zazione? (Box 15.1). cuni vaccini a virus inattivato, come i vaccini contro la Anche le componenti specifiche di un vaccino, in par- rabbia, forniscono una buona immunità e una lunga ticolare antigeni e adiuvante (se presente), possono durata della protezione. La risposta immunitaria protet- influire sulla protezione. I vaccini per una specifica tiva nelle infezioni virali in genere è diretta contro po- malattia spesso contengono diversi ceppi di micror- che proteine dominanti; al contrario, i batteri conten- ganismi (ad esempio sierovarianti di leptospira) e non gono numerose proteine, la protezione è generalmente obbligatoriamente forniscono tutti la stessa protezione. più complessa e le batterine (vaccini batterici uccisi) Ma si può cambiare marca di vaccino? (Box 15.2). sono spesso associate a una DOI limitata. La via di somministrazione può influire su efficacia, tipo Qualche volta per una malattia sono disponibili vacci- e durata dell’immunità. In alcuni casi (ad esempio nel ni sia MLV sia spenti: a volte hanno una buona effica- caso dei virus respiratori felini) la somministrazione IN cia entrambi (ad esempio contro i virus respiratori del (quando registrata) è preferibile a quella parenterale poi- gatto), altre volte è preferibile un vaccino attenuato (ad ché induce più rapidamente un’immunità protettiva; in Box 15.1 Qual è la marca di vaccino migliore? Molto spesso mi sento chiedere da un veterinario quale sia a mio avviso la marca migliore di un vaccino. La mia risposta è sempre la stessa. Tutti i vaccini in commercio in Italia sono ottimi, sicuri ed efficaci: tutti infatti sono stati sottoposti a rigorose e severe valutazioni che ne hanno permesso l’immissione in commercio, e i risultati del loro uso sul campo vengono regolarmente monitorati mediante il sistema di farmacovigilanza. Bisogna però essere sempre consapevoli che non tutti i vaccini sono uguali (ad esempio, vaccini infettivi e non infettivi): per questo motivo devono essere utilizzati in modo consono alle loro caratteristiche, differenziandone le modalità di somministrazione (ad esempio richiami annuali o triennali, somministrazione parenterale o mucosale). Box 15.2 Si può cambiare marca di vaccino? Un medico veterinario che ha sempre utilizzato vaccini di una determinata azienda farmaceutica per vaccinare i suoi pazienti può decidere, per un motivo qualsiasi, di cambiare fornitore e passare alla “concorrenza”, ma giusta- mente si chiede (e mi chiede) se è possibile cambiare marca per i richiami vaccinali senza rischiare di incorrere in un insuccesso vaccinale. Le differenze tra i ceppi di un patogeno contenuti nei vaccini delle diverse aziende non sono tali da giustificare questo timore, ed è possibile cambiare marca e optare per il vaccino che si ritiene il migliore. Questa affermazione non può però essere applicata tout court alla vaccinazione per la leptospirosi, data la moltitudine di sierovarianti circolanti e contenute nei diversi vaccini. Per questa malattia è sempre fondamentale controllare la cor- rispondenza tra le sierovarianti contenute nei vecchi e nei nuovi vaccini: se non è presente (ad esempio passaggio da L2 a L4), il richiamo vaccinale deve essere eseguito come se si trattasse della prima vaccinazione (due inoculazioni).
Capitolo 15 – Cosa influenza l’efficacia di un vaccino 275 altri casi (ad esempio la panleucopenia), invece, la som- frigorifero non ci sia un sistema di controllo che possa ministrazione IN potrebbe non avere la stessa efficacia garantire che la temperatura non sia mai salita oltre di quella parenterale, ad esempio quando l’esposizione gli 8 °C o ci si accorga dell’interruzione di corrente in al patogeno si verifica subito dopo la vaccinazione. tempi brevi e all’interno del frigorifero ci sia un termo- Per finire questa breve carrellata, l’efficacia di un vac- metro che, monitorando i cambiamenti di temperatu- cino risulta limitata dall’efficacia della risposta immu- ra, possa garantire che ci si trova ancora nel range di nitaria montata verso il patogeno di campo. Quando conservazione (2-8 °C). l’immunità dopo un’infezione è parziale o di breve I vaccini andrebbero conservati in un frigorifero de- durata, è probabile che la risposta al vaccino abbia dicato (ponendo altrove alimenti o campioni), con la stessa limitazione: le infezioni da FCV e FHV-1, ad all’interno un termometro che segni la temperatura esempio, generano solo un’immunità parziale, e i vac- massima e minima raggiunta; questa andrebbe con- cini contro questi microrganismi si comportano nello trollata ogni giorno e registrata, e il termometro reset- stesso modo; inoltre, ci si aspetta che la DOI indotta da tato giornalmente. Non conservare mai i vaccini nella vaccini diretti contro malattie sistemiche sia maggiore porta del frigorifero, poiché qui sono esposti ad aria di quella diretta verso malattie mucosali. calda ogni volta che la porta viene aperta. Conservare sempre i vaccini sugli scaffali centrali del frigorifero e Conservazione, ricostituzione lasciare dello spazio sufficiente affinché l’aria circoli e somministrazione del vaccino attorno a loro. Controllare sempre che la porta del Come già sottolineato nel Capitolo 3, i vaccini vanno con- frigo si chiuda perfettamente. servati con cura e non vanno maltrattati. Devono infatti Inoltre, i vaccini liofilizzati devono essere ricostituiti essere mantenuti a temperatura refrigerata (ottimale 5 immediatamente prima dell’uso (con la frazione vacci- °C) dal momento della consegna da parte delle ditte for- nale liquida o con un adatto diluente). È sbagliato e nitrici al momento dell’utilizzo negli ambulatori veterinari, controindicato preparare per prima cosa al mattino i non interrompendo mai la cosiddetta “catena del freddo”. vaccini che verranno utilizzati nella giornata. Alcune I medici veterinari sono un anello vitale di questa catena componenti vaccinali (ad esempio CDV e FHV-1), in- che troppo spesso viene interrotta. Le ragioni più co- fatti, sono particolarmente labili e quindi tali vaccini muni di questa interruzione sono condizioni di trasporto possono non indurre un’adeguata immunità se non non adeguate, i frigoriferi, che sono troppo caldi o trop- ricostituiti subito prima dell’uso. Dopo un’ora dalla ri- po freddi per una conservazione sicura dei vaccini, e il costituzione, un vaccino deve essere buttato, anche fatto che i vaccini vengono lasciati fuori dal frigorifero se è stato refrigerato. per troppo tempo. A volte, infatti, un vaccino viene tirato Un’altra precauzione importante è controllare la data fuori al mattino per un paziente che in teoria ha un ap- di scadenza dei vaccini prima di somministrarli: se puntamento e che poi non si presenta: passate 2-3 ore, un vaccino è scaduto non si può somministrare. Per il vaccino deve essere considerato potenzialmente non evitarne la scadenza, è opportuno ordinare solo la più efficace e non deve quindi essere usato. quantità di vaccini che si pensa di utilizzare in un pe- Il trasporto dei vaccini deve essere condotto rispettan- riodo di 1-3 mesi. Spostare i vaccini più “vecchi” (che do sempre le condizioni refrigerate: quando si va ad scadono prima) nella parte anteriore del frigorifero e acquistare i vaccini da un rivenditore, è quindi buona usare prima questi lotti. norma munirsi sempre (e in modo particolare nei mesi Al momento della somministrazione del vaccino, il sito caldi) di una borsa termica e di qualche siberino, in di inoculo del vaccino non deve essere disinfettato con modo da poter garantire il rispetto delle temperature di alcol o con altri disinfettanti. Ricorrere alla disinfezione refrigerazione per tutto il periodo del viaggio. non solo non ha dimostrato alcun beneficio, ma può Un’altra cosa molto importante è controllare con re- anche inattivare alcuni vaccini MLV: la massa antige- golarità la temperatura del frigorifero. In caso di pro- nica potrebbe infatti essere inadeguata e, soprattutto, lungato blackout (2-3 giorni), infatti, i vaccini non questi vaccini non contengono adiuvanti, presenti in- possono più essere usati, a meno che all’interno del vece nella maggior parte dei vaccini spenti.
276 Parte III – Pratica clinica La dose vaccinale Spesso la “tentazione” viene quando si devono vac- La dose vaccinale è un fattore molto importante da cinare cani di piccola taglia, in quanto questi sono considerare sia come numero di dosi sia come quanti- considerati degli high responder, cioè soggetti che tà di antigene da somministrare. sviluppano reazioni avverse più facilmente rispetto a Il numero di dosi è sicuramente un fattore importante, ma quelli di taglia più grossa. Ma anche in questo caso la forza del suo effetto è a sua volta influenzata dall’effi- la risposta è no: la quantità di antigene in grado di cacia del vaccino e dalla specie animale da vaccinare: scatenare una reazione anafilattica in un soggetto alcuni cani, ad esempio, possono risultare ben protetti sensibilizzato è di gran lunga inferiore anche alla più dopo due dosi di un determinato vaccino MLV e una ter- piccola quantità di vaccino inoculato, e quindi dimez- za dose non migliora la protezione raggiunta, mentre per zare la dose non dimezza il rischio. altri possono risultare necessarie tre o addirittura quattro Negli Stati Uniti, è stato commercializzato un vaccino dosi per ottenere lo stesso livello di protezione. registrato appositamente per i cani di piccola taglia, Dal momento poi che i farmaci vengono in genere som- formulato come dose da 0,5 mL: questo vaccino ha ministrati in dosi direttamente proporzionali al peso però solo un volume inferiore, in quanto contiene una dell’animale, un dilemma che spesso affligge il medico quantità di antigene (e di adiuvante) sovrapponibile a veterinario quando deve utilizzare un vaccino è la ne- quella del vaccino convenzionale da 1 mL. Esiste an- cessità o meno di variarne la dose se si devono vacci- che un analogo vaccino da 0,5 mL per i gatti: ancora nare soggetti di taglia diversa. Questo è un problema una volta, è solo il volume (e non l’antigene o l’adiu- tipico della sola specie canina, dal momento che per le vante) che è stato ridotto. altre specie domestiche (ad esempio gatto e coniglio) le Ciò non toglie comunque che il medico veterinario deb- differenze di taglia tra le diverse razze sono molto meno ba sempre avere un’attenzione particolare quando si marcate. La risposta immunologica a questa domanda è trova a dover vaccinare un soggetto di piccola taglia, po- no. Il repertorio immunologico di qualsiasi soggetto (che tenzialmente più a rischio di un altro di taglia più grossa, si tratti di un Chihuahua o di un Alano) è lo stesso, così e sia pronto a intervenire con le cure più opportune nello come il numero di linfociti antigene-specifici. sfortunato caso di una reazione avversa post-vaccinale. La dose deve quindi essere sempre uguale, in quanto i vaccini non si basano sul volume per massa corporea Somministrazione contemporanea (taglia) ma sulla dose immunizzante minima, indipen- di più vaccini dente dal peso. Dimezzare o comunque usare una In due pubblicazioni degli anni 2000 sulle possibili re- quantità inferiore di vaccino per animali di piccola ta- azioni avverse post-vaccinali viene riportata la possibi- glia è contrario a quanto riportato sul foglietto illustrati- lità che i gatti e i cani di piccola taglia vaccinati con più vo di qualsiasi vaccino: in nessun caso viene richiesto valenze vaccinali contemporaneamente abbiano un ri- di variare la dose in base al peso o all’età dell’animale schio maggiore di sviluppare effetti collaterali (peraltro (un cucciolo di Alano di 2 mesi pesa circa 7-8 volte in genere lievi) correlati alla vaccinazione, e il rischio meno di un adulto!), e nel caso dei vaccini registrati aumenterebbe all’aumentare del numero delle valen- per più specie animali (ad esempio i vaccini contro la ze. Per quanto è a mia conoscenza, non ci sono altre rabbia, registrati per animali da compagnia e per ani- pubblicazioni che provino questo effetto. Viceversa al- mali da reddito) la dose è sempre la stessa (in genere tri lavori (soprattutto in medicina umana, dove questo 1 mL) per vaccinare un bovino o un gatto: quanti gatti problema è maggiormente avvertito) sostengono esat- ci stanno in un bovino? tamente il contrario: l’esposizione a più vaccini con- Ma non solo. Usare una dose inferiore può compro- temporaneamente non solo non produce effetti avver- mettere l’efficacia della vaccinazione: utilizzare una si significativamente diversi, ma riduce la quantità di dose diversa da quanto riportato sul foglietto illustra- conservanti e additivi necessari; inoltre, l’esposizione a tivo, infatti, annulla le garanzie implicite dell’azienda più stimoli contemporaneamente potrebbe addirittura produttrice e trasferisce la responsabilità sul veterina- influenzare positivamente (anziché compromettere) il rio in caso di insuccesso vaccinale. sistema immunitario in modo non specifico, determi-
Capitolo 15 – Cosa influenza l’efficacia di un vaccino 277 nando un aumento della sua efficacia anche verso pa- mente dipendenti dalla madre per diverse settimane. E il togeni non bersaglio della vaccinazione. loro sistema immunitario non fa eccezione. Tutto quanto esposto non giustifica quindi, a mio avvi- so, un’eventuale rinuncia a priori ai vaccini polivalenti a Le difese immunitarie in cuccioli e gattini favore di più inoculazioni monovalenti, soprattutto nel Come abbiamo visto, il sistema immunitario di tutti gli gatto, per il quale meno inoculazioni si fanno e meglio è. organismi viventi si è evoluto per combattere la molti- Inoltre, in caso di necessità è anche possibile sommi- tudine di potenziali patogeni che possono superare le nistrare contemporaneamente vaccini diversi ricorren- difese dell’ospite e dare il via a una malattia, e nella do a siti di inoculo distanti (drenati da linfonodi diversi) stragrande maggioranza dei casi ci riesce. senza vanificarne l’efficacia (vedi anche Capitoli 3 e 5). Nei neonati, però, la risposta immunitaria non funziona ancora così bene: infatti ogni anno muoiono nel mondo circa 4 milioni di bambini di meno di 6 mesi di età a Fattori legati all’animale causa di infezioni, circa 450 morti ogni ora. E per la specie canina la situazione è molto simile: il 20% dei Giovane età cuccioli nati vivi muore nei primi 21 giorni di vita, e di Cerchiamo ora di fare chiarezza su un tema molto questi il 70% muore nella prima settimana dopo il parto. delicato in tema di vaccinazioni: il neonato, il suo Si potrebbe allora pensare di vaccinarli molto presto, sistema immunitario e la sua capacità di rispondere ma la vaccinazione a pochi giorni di età è impossibi- agli stimoli in generale e alla somministrazione dei le per due motivi molto importanti: il sistema immu- vaccini in particolare. nitario non perfettamente funzionante e la presenza delle difese trasferite passivamente dalla madre, che Quando considerare un cane o un gatto compensano il deficit immunitario del neonato e gli “neonato” o “cucciolo/gattino”? permettono di sopravvivere. Proprio per questi due Iniziamo con il chiarire chi è il neonato. Se parliamo di motivi la vaccinazione neonatale deve essere differita bambini, sono tutti d’accordo nel definire come neonato e iniziata quando il neonato è più “adattato immunolo- un soggetto che ha al massimo 4 settimane di età; dopo gicamente” e gli anticorpi di derivazione materna sono di lui c’è il lattante e poi l’infante fino ai 12 mesi di età. Nel calati e interferiscono meno con la vaccinazione. cane e nel gatto la definizione non è altrettanto semplice: molti concordano con definire come “neonati” cuccioli Il sistema immunitario immaturo e gattini con un’età analoga a quella dei neonati umani, (o meglio adattato) cioè compresa tra la nascita e la 3a-4a settimana di vita; Come già anticipato, alla nascita la risposta immunita- altri invece limitano l’età dei neonati alle sole prime 2 set- ria di un bambino e di un cucciolo è inferiore a quella timane, e definiscono “infanti” cuccioli e gattini di 2-6 di un soggetto adulto, ma oggi molti preferiscono non settimane. In ogni caso, quando si parla di vaccinazioni, utilizzare più l’aggettivo “immaturo” per descrivere lo non si dovrebbe mai utilizzare il termine neonato ma piut- stato del sistema immunitario neonatale, ma piuttosto tosto infante, dato che nessun vaccino in commercio in indicare questa differenza come un adattamento spe- Italia (a eccezione di uno a somministrazione IN) è regi- cifico alla vita neonatale, differenza che diventa sem- strato per un’età inferiore alle 4 settimane. pre meno marcata con il passare delle settimane dalla A partire dalle 16 settimane di età, poi, secondo le li- nascita. In questo periodo infatti non mancano delle nee guida non ci troviamo più di fronte a cuccioli e componenti immunitarie, ma i mediatori solubili (ad gattini, ma già ad animali adulti, e come tali verranno esempio le citochine) sono presenti in concentrazioni trattati anche dal punto di vista vaccinale. subottimali e gli elementi cellulari sono ancora tutti in Il cane e il gatto sono specie definite altricial: danno in- uno stato naïf, in quanto non hanno ancora incontrato fatti alla luce una prole inetta, incapace di sopravvivere in un antigene: la risposta che ne deriva è di conseguen- modo indipendente alla nascita per un’immaturità multi- za di tipo primario, cioè a lento esordio, di breve durata sistemica che li rende particolarmente vulnerabili e total- e di scarsa intensità: in altre parole non è protettiva.
278 Parte III – Pratica clinica Il sistema immunitario fetale è programmato per co- In ogni caso, già nelle prime ore dopo il parto le su- esistere con fattori antigenici estranei in utero e per perfici del neonato (bambino o cucciolo che sia), e in sviluppare rapidamente dopo la nascita un sistema particolare il suo intestino, vengono colonizzate da una funzionale in grado di distinguere microrganismi utili complessa flora microbica. da agenti patogeni dannosi. Sia la genetica sia l’am- biente modellano questa rilevante transizione e danno La flora microbica nel neonato indicazioni al sistema immunitario in via di sviluppo su Al momento del parto, la prole di tutte le specie animali come comportarsi in questo delicato periodo. nasce sterile: la microflora commensale colonizza infatti Al momento del parto, il neonato passa dall’utero, am- i neonati nelle prime settimane di vita per contatto so- biente fino a poco tempo fa considerato completamente prattutto con la madre. Di conseguenza, il neonato per sterile, all’ambiente esterno, ricco di migliaia e migliaia sopravvivere deve essere in grado di controllare questa di microrganismi. Come abbiamo già visto, nel corpo invasione microbica. La flora commensale genera una umano i batteri sono tantissimi: rappresentano l’1-3% miscela complessa di pattern molecolari patogeno-as- del peso corporeo totale e sono almeno uguali in nume- sociati (Pathogen-Associated Molecular Pattern, PAMP) ro alle cellule umane; i batteri presenti nel tratto uroge- che agiscono legandosi ai recettori TLR che si trovano nitale costituiscono il 9% del microbiota umano totale. sulle cellule epiteliali; gli antigeni, una volta captati, ven- Diversi studi si sono concentrati sulla comprensione gono presentati ai linfociti TH. Nel primo mese di vita si di come le diverse comunità batteriche del nostro cor- assiste inoltre a un cambio graduale nella composizio- po (presenti, ad esempio, in intestino, vie respiratorie, ne della flora commensale fino a che questa, nei mesi cute, vagina) possano predisporre l’organismo allo svi- successivi, diventa paragonabile a quella dell’adulto. La luppo di malattie o viceversa possano aiutarlo a rima- composizione è influenzata dal tipo di alimentazione: nere sano. Il microbiota vaginale è noto da quasi 20 per i primi 30 giorni il cucciolo viene alimentato con il anni e in una donna sana contiene diverse specie di latte materno e, solo dopo il primo mese di vita, si inizia lattobacilli; ovviamente la sua composizione varia du- il processo di svezzamento che si conclude definitiva- rante il ciclo mestruale e in gravidanza. Ma l’utero è mente in genere intorno ai 60 giorni. realmente così sterile come si è sempre creduto? Sem- L’alimentazione lattea favorisce lo sviluppo dei latto- bra proprio di no (Box 15.3). bacilli con conseguente produzione di acido lattico e Box 15.3 L’utero e il suo microbiota Si è sempre pensato che i batteri fossero presenti solo nel tratto più esterno dell’apparato genitale femminile e che quindi l’utero fosse un organo sterile. Nel 2016 è stato invece dimostrato che così non è. Con studi molecolari di next generation sequencing (sequen- ziamento in parallelo) di diverse regioni del genoma batterico, oggi è possibile affermare che all’interno di un utero sano di una donna esiste una popolazione batterica indipendente, diversa da quella vaginale! Ma non solo: la sua composizione può avere effetti diversi sulla salute dell’organo: ad esempio, la presenza sull’endometrio di batteri diversi dai lattobacilli può essere responsabile di problemi in termini di funzionalità riproduttiva (insuccessi nell’impianto e mortalità prenatale). Negli anni successivi sono stati compiuti studi analoghi anche negli animali (vacca, cavalla, cagna e addirittura panda gigante) e tutti sono arrivati alla stessa conclusione: l’utero non è affatto sterile! Possiede un proprio micro- biota, che varia in base alle fasi del ciclo estrale e alla gravidanza, ed è diverso da quello della vagina: nella cagna, ad esempio, l’endometrio ha una maggiore diversità batterica, mentre la vagina ha una maggiore numerosità.
Capitolo 15 – Cosa influenza l’efficacia di un vaccino 279 butirrico che, grazie alla loro azione batteriostatica, A una settimana di vita i neutrofili iniziano a diminuire prevengono la colonizzazione da parte di potenziali mentre aumentano i linfociti, con un forte sbilancia- patogeni. Un corretto svezzamento rappresenta per- mento verso la popolazione dei linfociti B, mentre dopo tanto un ottimo meccanismo di difesa nei confronti di i 4 mesi si assiste a un graduale calo di questi e a un eventuali microrganismi; viceversa, cuccioli svezzati aumento dei linfociti T fino al raggiungimento dei valori troppo precocemente potrebbero incorrere in diversi normali tipici dell’età adulta. Questo perché alla nasci- problemi legati a un non ottimale funzionamento del ta il sistema immunitario non è riuscito a correggere sistema immunitario locale. la situazione caratteristica del periodo fetale, messa in atto per garantire la sopravvivenza del nascituro: mon- Gli elementi cellulari del neonato tare una risposta umorale a scapito di una cellulo-me- Tutti questi stimoli contribuiscono a promuovere lo svi- diata, citotossica e molto pericolosa, potenzialmente luppo funzionale del sistema immunitario del neonato. diretta verso gli antigeni fetali di derivazione paterna. Nella pratica, però, questo impiega un certo tempo per Questo sbilanciamento del sistema immunitario verso diventare pienamente funzionante (dipendendo ap- una risposta umorale non corretta è alla base dell’ipo- punto da una stimolazione antigenica); di conseguen- tesi igienista, che viene sempre più spesso chiamata in za, la resistenza iniziale alle infezioni dipende soprat- causa anche per spiegare il progressivo aumento di pre- tutto dall’attività dei meccanismi di difesa innati, che valenza di patologie allergiche che sta interessando la nelle prime settimane di vita risultano di importanza popolazione umana e animale in questi ultimi 50 anni. fondamentale per la sopravvivenza di tutti i neonati. Come già sappiamo, l’immunità innata, con i suoi ele- L’ipotesi igienista menti chiave, rappresenta la prima difesa di un orga- Durante la gravidanza la madre ha nel proprio grembo nismo alle infezioni: i TLR, stimolati da diversi PAMP, uno o più feti che portano antigeni estranei di deriva- innescano segnali a cascata che portano alla liberazione zione paterna e che potrebbero quindi essere ricono- di citochine e chemochine e all’attivazione cellulare; le sciuti dal sistema immunitario e distrutti (questa rispo- citochine, responsabili della differenziazione dei linfociti sta sembra essere in molti casi causa di natimortalità). TH0 in una delle sottopopolazioni di linfociti T helper La sopravvivenza della maggior parte dei feti è invece (TH1, TH2, TH17), con destino diverso della risposta garantita da uno stato di immunodepressione materna immunitaria (cellulo-mediata o umorale); i fagociti (neu- soprattutto a livello dell’interfaccia placentare, dove la trofili), che prontamente eliminano i diversi aggressori, risposta citotossica stimolata dai linfociti T helper di e le APC (cellule dendritiche, monociti-macrofagi) che, tipo 1 (TH1) potrebbe interrompere il rifornimento san- oltre a comportarsi da fagociti, innescano la risposta guigno fetale portando a morte in utero dei feti. immunitaria specifica. Le prime difese, quelle innate Questo stato di immunodepressione locale è talmente appunto, si attivano molto velocemente: il tempo è es- forte da avere una ripercussione anche a livello siste- senziale e un ritardo può essere fatale. In altre parole, mico. Per fare ciò, il sistema immunitario materno va l’immunità innata, critica a ogni stadio di sviluppo, è incontro a un potente slittamento verso una risposta particolarmente importante nel neonato perché regola umorale, mediata dai linfociti T helper di tipo 2 (TH2) la tolleranza verso il self, aiuta nella risposta vaccinale anche per azione di progesterone, prostaglandina E2 e e nell’instaurare una valida memoria immunitaria me- citochine (soprattutto IL-4 e IL-10). diante l’interazione con i linfociti B e T, e fornisce una Ma non finisce qui. L’inclinazione verso una risposta valida protezione precoce non specifica alle infezioni. TH2 nella madre si estende anche ai feti, e i neonati Ma il leucogramma di un cucciolo presenta significative hanno quindi un sistema immunitario incline allo stes- differenze rispetto a quello di un adulto ed è in continuo so tipo di risposta (umorale). È quindi necessario che mutamento. Alla nascita i neutrofili sono la popolazione nei primi periodi di vita post-natale il sistema immu- più rappresentata, ma non sono pienamente funzionan- nitario dei neonati venga “ribilanciato” con un’espo- ti: la loro attività fagocitaria e battericida risulta infatti sizione agli antigeni in grado di fare espandere la po- scadente, così come quella dei monociti-macrofagi. polazione dei TH1 e delle cellule ad attività regolatrice
280 Parte III – Pratica clinica e citotossica: i neonati devono quindi poter venire a dentro di noi: in nessun modo questa logica si può contatto con diversi microrganismi nei loro primi giorni applicare a microrganismi causa di malattie a volte di vita, in modo tale da “resettare” il proprio sistema gravi e potenzialmente fatali, per “farsi gli anticorpi” immunitario e riportarlo a una giusta ed equilibrata ri- in maniera naturale come qualcuno cerca di proporre. sposta immunitaria. Se questo non avviene, i neonati L’ipotesi igienista aiuta anche a spiegare numerose continueranno ad avere un’immunità sbilanciata, con evidenze epidemiologiche, quali la scarsa inciden- una risposta prevalentemente di tipo umorale anche za di patologie allergiche in bambini che sono nati e nei confronti di antigeni che al contrario vengono me- cresciuti in fattoria, fanno parte di famiglie numerose, glio contrastati con una risposta cellulo-mediata, quali hanno animali domestici o possono venire a contatto tipicamente i patogeni intracellulari (virus, alcuni bat- con altri bambini prima dello svezzamento. teri e alcuni protozoi). È oggi ormai dimostrato che gli elminti hanno un ef- Questa superattività dei TH2 spiegherebbe anche fetto addirittura più potente di batteri o virus nel ri- l’aumento di patologie su base allergica (appunto bilanciare i linfociti Treg. Il parassitismo endogeno, TH2-mediate) cui si è assistito in questi ultimi anni tipico ad esempio delle popolazioni dei paesi in via e l’analogo aumento di altre patologie immunome- di sviluppo, ha un effetto protettivo: è infatti estre- diate, come le malattie autoimmuni (ad esempio il mamente raro che questi soggetti mostrino fenomeni diabete mellito giovanile) o malattie infiammatorie allergici o autoimmuni. croniche intestinali (Inflammatory Bowel Disease, Effetti analoghi sembrano svolti anche dai batteri pro- IBD). Uno stile di vita sempre più sterile e pulito biotici. Secondo l’“ipotesi dei vecchi amici”, micobat- porterebbe infatti il sistema immunitario dei bambini teri, vermi e lattobacilli si sarebbero co-evoluti con la (e dei nostri cuccioli) a non essere correttamente popolazione umana e tenderebbero a indurre una giu- resettato e a continuare a rispondere in maniera non sta regolazione del sistema immunitario più che cau- adeguata agli stimoli. sare danni. Secondo alcuni, il regolare controllo degli L’esposizione a diversi agenti infettivi (e parassitari) endoparassiti negli animali da compagnia (fondamen- viene quindi vista come una tappa fondamentale dello tale misura terapeutica da eseguire per diverse ragioni, sviluppo del periodo neonatale per promuovere l’e- compresa la protezione della salute pubblica) potrebbe spansione dei linfociti Treg e TH1, per essere quindi in invece spiegare l’attuale aumentata prevalenza di pa- grado di montare una risposta cellulo-mediata quando tologie allergiche e immunomediate in queste specie. necessario. Questo non vuol essere un incitamento a Le paure sull’immaturità immunitaria neonatale e sui vivere nella sporcizia, ma vuole sottolineare che non è temuti effetti avversi delle vaccinazioni hanno a lungo neanche opportuno esagerare al contrario con la sma- ostacolato lo sviluppo di vaccini per l’immunizzazione nia di pulire tutto in maniera ossessiva. Parecchi anni neonatale. Tuttavia, i progressi nel campo dell’immu- fa invitai a pranzo un’amica e collega dell’università nologia neonatale e il dover riconoscere il pericolo quando mia figlia era ancora piccola. A un certo punto delle alte cariche infettanti nei primi periodi della vita il ciuccio che la bimba stava usando le cadde per terra hanno rinnovato l’interesse nella vaccinazione sia ma- e io, senza farmi troppi problemi, gli diedi una som- terna sia neonatale: i benefici di quest’ultima, garantiti maria ripulita e lo restituii alla proprietaria. Il tutto av- dalle numerose visite che vengono effettuate in questo veniva sotto gli occhi impietriti della mia collega, che delicato periodo, sono legati soprattutto alla protezione rompendo l’imbarazzante silenzio dichiarò: «Si vede precoce che si ottiene prima dell’esposizione ad agenti che tu sei immunologa. Io sono batteriologa…». Come patogeni virali o batterici che potrebbero essere estre- vedete, il comportamento corretto dipende dai punti mamente pericolosi in questo periodo critico. di vista. Ed è giusto, perché è vero che tentare di tene- re i propri figli in un ambiente sterile sarebbe impossi- Trasferimento degli MDA bile e anche controproducente, ma questo riguarda i Gli animali neonati sono particolarmente vulnerabili miliardi di microrganismi innocui, poco virulenti o ad- alle infezioni e hanno bisogno di un aiuto per soprav- dirittura utili che ci circondano e che addirittura sono vivere: tale aiuto viene fornito dalla madre mediante
Capitolo 15 – Cosa influenza l’efficacia di un vaccino 281 il trasferimento dei suoi anticorpi (Maternally-Derived livelli di IgG e IgA (presenti in concentrazioni anche Antibodies, MDA) nel fenomeno noto come immunità 3-4 volte superiori rispetto a quelle sieriche della ma- passiva naturale. Le due vie attraverso cui gli anticorpi dre) e livelli inferiori di IgM (Tabella 15.2). La loro con- possono raggiungere il neonato (placentare e colostra- centrazione decresce rapidamente dopo le prime 24 le) sono diverse a seconda della specie animale e di- ore dal parto (anche del 50%). La qualità immunitaria pendono essenzialmente dal tipo di placenta. del colostro è molto variabile tra le diverse madri, pare La placenta del cane e del gatto, così come quella del senza una relazione diretta con la concentrazione di furetto, è di tipo endoteliocoriale, cioè l’epitelio del co- IgG nel sangue materno, l’età della madre al momento rion è a contatto con l’endotelio dei capillari materni: del parto, la taglia o la dimensione della figliata. con questo tipo di placentazione è permesso il passag- Il colostro contiene, inoltre, diversi fattori antimicrobici gio di una piccola quantità di anticorpi dalla circolazio- (lisozima, lattoferrina, lattoperossidasi), alcune citochi- ne materna a quella fetale (circa il 5-10% della con- ne (IL-1β, IL-6, TNF-α e IFN-γ), diversi pezzi secretori centrazione totale). La placenta del coniglio è invece liberi cui possono legarsi IgA e IgM, e alcune cellule di tipo emocoriale, cioè il sangue materno è a diretto immunitarie (linfociti, cellule dendritiche, macrofagi, contatto con i trofoblasti: questo tipo di placentazione, neutrofili) che possono svolgere un ruolo nell’immuni- caratteristico anche dei roditori e dei primati (specie tà locale intestinale. Il colostro svolge anche un ruolo umana compresa), garantisce un elevatissimo trasfe- nella maturazione di diversi organi (ad esempio fegato, rimento di MDA (fino all’80%) durante la gravidanza. pancreas e tiroide) in quanto contiene quantità signi- Gli anticorpi che attraversano la barriera placentare (di ficative di ormoni (cortisolo, insulina, tiroxina, ormone qualsiasi specie) sono rappresentati esclusivamente dalle della crescita). La presenza anche di inibitori della IgG, che vengono trasferite al feto a partire dal 45° giorno tripsina gioca un ruolo importante nella trasmissione di gestazione sino alla nascita. La restante parte degli an- dell’immunità passiva: riduce infatti l’attività proteoli- ticorpi della classe IgG viene acquisita successivamente tica (già comunque scarsa) degli enzimi digestivi del- mediante l’assunzione del colostro nei primissimi giorni lo stomaco e del duodeno dei neonati, permettendo di vita. L’unica eccezione sembrerebbe rappresentata dal alle IgG materne di legarsi ai recettori specifici per la coniglio, dove è stato dimostrato (un po’ di anni fa) un porzione Fc presenti sulla superficie intestinale (FcR); abbondante passaggio per via placentare anche di IgM. successivamente, tali immunoglobuline penetrano per Il colostro (“primo latte”) è prodotto dalla ghiandola pinocitosi ed endocitosi e passano nella circolazione mammaria nei primi 2 giorni dopo il parto ed è co- linfatica e sanguigna. Il massimo assorbimento si ha stituito dalle secrezioni accumulatesi durante l’ultimo intorno alle 6 ore di vita, e nelle 24-48 ore successi- terzo di gravidanza, insieme alle proteine trasferite dal- ve alla nascita nei cuccioli e nei gattini si riscontra un la circolazione sanguigna, sotto l’influenza di estrogeni picco di immunoglobuline sieriche: ad esempio, nel e progesterone. È una fonte di energia e di nutrienti, cucciolo si passa da 0,3 mg/mL di IgG sieriche prima ma soprattutto di immunoglobuline, e contribuisce alla dell’assunzione del colostro a circa 6-16 mg/mL 48 ore maturazione del tratto digerente. Contiene elevatissimi dopo la sua ingestione (circa il 50-70% della quantità TABELLA 15.2 Concentrazione (mg/mL) delle diverse classi di immunoglobuline nel colostro e nel latte di cagna e di gatta Specie Secrezione IgG IgM IgA Cagna Colostro 20-30 (5-40) 1 0,14-0,6 1,5-3,4 Latte 0,1-0,3 0,1-0,5 1,1-6,2 Gatta Colostro 40-50 (20-70)1 0,4-0,6 1,5-3,4 Latte 1-4,4 0-0,2 2,4-6,2 Da: Poli G, Dall'Ara P, Martino PA, Rosati S, Microbiologia e immunologia vetrinaria, 3a ed., Milano: Edra, 2017, modificata. 1 Sono riportati tra parentesi i valori minimi e massimi.
282 Parte III – Pratica clinica materna); nel gattino si raggiungono concentrazioni di Il colostro svolge comunque anche un ruolo dopo la 6 mg/mL. Il valore soglia per considerare corretto il tra- chiusura della barriera enterica, partecipando come sferimento (sotto al quale il trasferimento è considerato ricordato all’immunità locale intestinale. deficitario) si attesta per il cucciolo a 2,3 mg/mL di IgG La composizione del latte è considerevolmente diffe- 48 ore dopo la nascita. Purtroppo, non ci sono valori rente da quella del colostro. Il latte di cagna ha bassi soglia analoghi per il gattino. livelli di IgG e di IgM, mentre la classe predominante è Dal momento che cuccioli e gattini sono quasi agam- rappresentata dalle IgA a partire dal 3° giorno post par- maglobulinemici alla nascita, il trasferimento di IgG dal tum. Secondo alcuni, invece, nella gatta le IgG riman- tratto digerente alla circolazione sanguigna è cruciale gono la classe anticorpale predominante anche nel per la loro sopravvivenza, ma la finestra di assorbi- latte, mentre secondo altri si comportano come quelle mento è molto limitata. La permeabilità intestinale è della cagna. Come già anticipato, le IgA (e le IgM), ac- massima subito dopo la nascita; poi, con lo sviluppo quisite passivamente, al contrario delle IgG non vengo- dell’orletto a spazzola e delle giunzioni occludenti tra no assorbite a livello intestinale (o se lo sono vengono gli enterociti, comincia a diminuire. Alla nascita il 40% poi prontamente riescrete nel lume intestinale), ma si delle immunoglobuline ingerite viene assorbito, a 4 ore fissano selettivamente alla mucosa, costituendo un’ef- la quantità che riesce a passare è solo la metà (20%), ficacissima “vernice antisettica”: queste proteggono mentre verso le 12-24 ore la barriera intestinale risulta l’intestino dei neonati nei confronti di quei patogeni a completamente chiusa sia nei cuccioli sia nei gattini: tropismo enterico che hanno stimolato l’immunità ma- ciò è molto diverso da quanto si riteneva in passato, e terna e che i cuccioli e i gattini incontrano al momento cioè che il trasferimento non si interrompesse del tutto, della nascita nell’ambiente che li circonda. ma continuasse per tutta la fase dell’allattamento an- Vi possono essere variazioni considerevoli da una ni- che se a livelli estremamente bassi. L’assunzione del diata a un’altra nell’efficacia dell’assunzione delle im- colostro tende ad anticipare questa chiusura, mentre munoglobuline colostrali e ciò può dipendere dalla nu- un ritardo di assunzione porta a un lieve ritardo di chiu- merosità della cucciolata e dal vigore di ogni singolo sura (fino a 33 ore). È quindi fondamentale che cuccioli cucciolo, oltre che dalle capacità materne della cagna e e gattini riescano a “poppare” il più precocemente pos- della gatta, dal loro stato nutrizionale e sanitario e dalla sibile dopo la nascita per poter usufruire di questo aiuto quantità di anticorpi specifici presenti nel colostro. materno fondamentale per la loro sopravvivenza. La presenza della madre è stata associata a un mag- MDA: un’arma a doppio taglio giore assorbimento anticorpale. Nelle prime due setti- Il trasferimento degli MDA può però essere conside- mane di vita, si assiste anche a una proteinuria transi- rato un’arma a doppio taglio: da un lato, infatti, è un toria, legata all’assorbimento di proteine molto piccole, processo essenziale per la sopravvivenza dei cuccioli come la β-lattoglobulina, che possono essere escrete e dei gattini, senza il quale i neonati andrebbero rapi- nelle urine; inoltre, i glomeruli degli animali neonati damente incontro a infezioni spesso letali; dall’altro la sono permeabili alle macromolecole, cosicché nelle presenza di elevate concentrazioni di immunoglobuli- urine si possono ritrovare anche molecole anticorpali ne materne inibisce lo sviluppo di una risposta immu- intatte. La proteinuria ha termine spontaneamente con nitaria neonatale endogena fino a quando la quantità la fine dell’assorbimento intestinale. degli anticorpi passivi non scende a un livello sufficien- Per un adeguato trasferimento dell’immunità passiva in un te da permettere la stimolazione dell’immunità attiva. cucciolo (i già ricordati livelli soglia di IgG sieriche pari a Il tasso di crescita corporea contribuisce alla velocità 2,3 mg/mL), la quantità media di colostro che deve essere di degradazione dell’immunità materna e i cuccioli di ingerita è pari a 1,3 mL ogni 100 g di peso nelle prime grossa taglia eliminano più velocemente le immunoglo- 8 ore di vita (con un tasso di assorbimento intestinale del buline materne rispetto ai cuccioli di taglia piccola. 40% e concentrazioni di IgG colostrali pari a 20 mg/mL). È stato inoltre dimostrato che i cuccioli colostro-privi Il conto non è possibile per il gattino vista la mancanza di sono in grado di rispondere attivamente a un antigene una soglia di IgG sieriche analoga a quella del cucciolo. già a partire dalle 2 settimane di età.
Capitolo 15 – Cosa influenza l’efficacia di un vaccino 283 Ma non solo: in caso di vaccinazione, gli MDA interfe- mento delle secrezioni mammarie prima della na- riscono pesantemente con quest’ultima e possono ad- scita; può avvenire anche per morte della madre, dirittura comprometterne l’efficacia (vedi Capitolo 16). per uno scarso stato nutrizionale o immunitario del- Oltre a questi fattori prettamente immunitari, ve ne la stessa o per patologie in corso (mastiti, metriti); sono altri che giocano un ruolo essenziale sulla salute • il colostro è sufficiente, ma è inadeguata la sua as- e sulla sopravvivenza dei neonati, in particolare lo stato sunzione: questo è il tipico caso di una prole troppo di salute, nutrizionale e immunitario delle madri. Le numerosa, di animali che hanno uno scarso istinto immunoglobuline trasferite dalla madre rappresentano materno (giovani o inesperti, spesso femmine pri- il risultato della sua storia di esposizione agli antigeni: mipare) o di neonati deboli, con problemi fisici o in altre parole, della sua esperienza immunitaria. Tra- ipotermici che non riescono a poppare; sferendo questi anticorpi specifici alla prole, la madre • il colostro è sufficiente, l’assunzione è adeguata, fornisce loro una difesa specifica formidabile che ne ma è insufficiente l’assorbimento intestinale: que- permette la sopravvivenza. sto può succedere per alterazioni a livello intesti- nale che non permettono l’assorbimento a questo Mancato trasferimento dell’immunità passiva livello degli anticorpi materni. Malgrado l’importanza di questa immunità trasmessa dalla madre alla sua prole, alcuni neonati non riesco- Per valutare le concentrazioni sieriche degli anti- no a ricevere una giusta quantità di anticorpi con il corpi trasferiti dalla madre alla prole è necessario colostro e di conseguenza sono estremamente suscet- attendere 18-24 ore dopo il parto, momento in cui tibili a contrarre una malattia infettiva e a soccombere l’assorbimento anticorpale è in gran parte completa- a questa. Le cause di questo mancato trasferimento to. A tale scopo sono disponibili per le diverse specie dell’immunità passiva (per gli autori anglosassoni, Fai- animali molti test, alcuni dei quali disponibili anche lure of Passive Transfer, FPT) possono essere diverse e come test rapidi. imputabili alla madre o alla prole (Tabella 15.3). I casi di mancato trasferimento dell’immunità passiva In linea generale le cause possono essere così rias- possono essere trattati in diversi modi. Innanzitutto si sunte: può somministrare del colostro proveniente da una ban- • il colostro è insufficiente o di qualità scadente: que- ca del colostro (l’ideale è che ogni allevamento canino sto avviene ad esempio in caso di parti prematuri, e felino abbia la propria): la somministrazione per via lattazioni premature o tardive, eccessivo gocciola- orale deve avvenire nelle prime 8 ore di vita (quando la TABELLA 15.3 Mancato trasferimento dell’immunità passiva o Failure of Passive Transfer (FPT): possibili cause legate alla madre o alla prole Fattori legati alla madre Fattori legati alla prole Femmina primipara e/o giovane con scarso istinto materno Prole troppo numerosa Eccessivo gocciolamento delle secrezioni mammarie Malformazioni che impediscono una corretta assunzione prima del parto del colostro (ad esempio palatoschisi) Lattazione prematura o tardiva Debolezza che impedisce ai neonati di spostarsi Morte della madre e di poppare Parto prematuro, cesareo o distocico Ipotermia Scarso stato nutrizionale o immunitario Alterazioni a livello intestinale che non permettono Febbre/ipotermia l’assorbimento delle immunoglobuline colostrali Mastite (calo produzione lattea) Metrite Trattamento chemioterapico/immunodepressivo in corso Da: Poli G, Dall'Ara P, Martino PA, Rosati S, op. cit., Edra, 2017.
284 Parte III – Pratica clinica barriera intestinale non si è ancora chiusa) in ragione di Sicuramente il peso corporeo e le dimensioni possono 1,5 mL/100 g di peso corporeo. Una fonte alternativa di essere considerati dei parametri utili nella classificazio- anticorpi è rappresentata da siero o plasma iperimmuni ne degli animali nei diversi stadi della vita. Nel 1991, in commerciali o prelevati da un soggetto vaccinato (an- uno studio realizzato dall’AAHA (American Animal Ho- che la madre) e somministrati ai cuccioli per via orale spital Association), il paziente anziano è stato definito sempre nelle 8 ore dopo il parto attraverso un sondi- secondo la sua taglia e il suo peso. Così, a seconda che no; la via orale è in genere preferita alla via parenterale si tratti di un gatto o di un cane di piccola o grossa taglia, (quest’ultima è obbligatoria se la causa è un insufficien- un animale è considerato vecchio a partire, rispettiva- te assorbimento intestinale) per comodità di sommini- mente, da 9,94, 9,62 e 6,19 anni (Tabella 15.4). strazione e validità dei risultati. In qualche raro caso è Nei cani, una varietà di fattori può influenzare la velo- possibile mettere a balia il cucciolo o il gattino presso cità con cui si può manifestare il processo dell’invec- un’altra fattrice che ha partorito nello stesso periodo. chiamento. La speranza di vita massima per un cane è di 27 anni, ma sono rari quelli che superano i 20 anni. L’inizio dell’immunità attiva In realtà, la speranza di vita media, considerando tutte La risposta immunitaria che si sviluppa a seguito di le razze, è nell’ordine dei 13 anni. Esistono sicuramen- una stimolazione antigenica, che può essere naturale te variazioni legate alla razza, alla taglia, alle condizioni o vaccinale, viene definita immunità attiva. In un neo- di vita e all’alimentazione. nato inizia dopo circa 15-20 giorni dalla nascita e può Quindi, definire l’età dell’inizio della vecchiaia non è durare mesi o anni. una cosa facile. L’aspettativa di vita di un cane è mol- Non è però possibile determinare un periodo preciso to più limitata di quella di un uomo: pertanto, le varie che stabilisca l’acquisizione dell’immunocompetenza fasi della vita vengono raggiunte e superate da un cane da parte di un cucciolo o di un gattino, poiché sono in un tempo relativamente breve per noi umani. La coinvolte troppe variabili. corrispondenza tra età del cane ed età umana è stata In tutti i casi si assiste a un declino progressivo degli an- riconosciuta in passato ed è stato osservato come que- ticorpi materni indicativamente tra la 6a e la 20a settima- sta non si mantenga costante durante tutta la vita del na di vita, intervallo molto ampio che dimostra l’estrema cane, in quanto l’invecchiamento nelle due specie non variabilità individuale di questo processo: al calare degli procede di pari passo. Questo rapporto non può quin- anticorpi materni iniziano ad aumentare quelli prodotti di essere descritto da una semplice relazione lineare, attivamente dai neonati nel momento in cui questi ven- motivo per cui sono stati sviluppati dei coefficienti da gono a contatto con antigeni (di campo o vaccinali). moltiplicare per l’età del cane allo scopo di determinare più correttamente la sua età equivalente in anni umani. Il metodo descritto, però, non tiene conto dell’influenza Età avanzata della razza e del peso sulla longevità del cane. Il medico veterinario è sempre più sovente nella condi- zione di visitare un paziente di “età avanzata”, sebbe- ne questo concetto resti da definire. TABELLA 15.4 Età di inizio dell’invecchiamento nel cane e nel gatto secondo l’American Animal Quando considerare “anziano” Hospital Association (AAHA) un cane o un gatto? Età media di inizio Francesco Servida Peso (kg) dell’invecchiamento Spesso si discute per identificare quali siano i criteri per Cani di taglia piccola 0-9 11,48 ± 1,86 definire l’età di un cane o un gatto anziano. Se nella po- Cani di taglia media 10-22 10,19 ± 1,56 polazione felina risulta abbastanza semplice, data l’omo- Cani di taglia grossa 23-40 8,85 ± 1,38 geneità dei soggetti, definire le classi di età, nella specie Cani di taglia gigante >40 7,46 ± 1,27 canina questa classificazione può risultare difficile, vista Gatti Qualsiasi 11,88 ± 1,94 l’estrema difformità fra le razze canine riconosciute.
Capitolo 15 – Cosa influenza l’efficacia di un vaccino 285 Per questo motivo, allo scopo di convertire l’età leggero è molto evidente: ad esempio, per i cani di 10 cronologica di cani di diverse dimensioni nell’equi- anni d’età, un soggetto di taglia gigante (>45 kg) ha valente umano (ovvero la cosiddetta età fisiologica), 11 anni umani in più rispetto a un soggetto di taglia tenendo conto della durata media della vita delle due piccola. Un’ulteriore evidenza dell’invecchiamento specie, sono state sviluppate cinque curve relative a più rapido dei cani di taglia grande viene dal fatto cinque categorie di peso (7-14 kg, 14-23 kg, 23-34 che, nel loro caso, l’aumento di 1 anno in termini di kg, 34-45 kg e >45 kg). Le equazioni che descrivo- età cronologica corrisponde a un aumento molto più no le curve rappresentative della relazione tra età del consistente dell’età in anni umani rispetto ai cani di cane ed età umana per ogni categoria sono poi state taglia piccola: prendendo nuovamente come esempio utilizzate per standardizzare il calcolo dell’età fisiolo- i cani di 10 anni, dalla Tabella 15.5 si evince che, al gica del cane e per la costruzione di una tabella di compimento dell’11° anno, l’età umana dei cani più riferimento (Tabella 15.5): come si può chiaramente grandi aumenta di 5,2 anni, mentre quella dei cani osservare, i cani di dimensioni maggiori invecchiano più piccoli aumenta di soli 3,5 anni. più rapidamente rispetto ai soggetti della stessa età Il gatto può essere paragonato a un cane di piccola taglia. che hanno dimensioni inferiori. La correlazione tra Al fine di fornire conoscenze e informazioni utili per la età fisiologica e cronologica dei cani, quindi, è forte- promozione del benessere e della cura dei cani, nel mente influenzata dalla taglia dei soggetti considera- 2012 l’AAHA (American Animal Hospital Association) ti. A dimostrazione di quanto detto si può osservare ha pubblicato delle linee guida (Canine Life Stage Gui- che, a parità di età cronologica, la differenza tra l’età delines), poi aggiornate nel 2019, in cui ha proposto umana di un soggetto pesante e quella di un soggetto di considerare cinque diverse classi di età per il cane TABELLA 15.5 Età fisiologica in anni umani in base all’età cronologica e al peso del cane Corrispondente età umana (anni) in base al peso del cane (kg) Età cronologica del cane (anni) 7-14 14-23 23-34 34-45 >45 5 35,2 35,8 37,4 39,2 42,3 6 39,8 40,4 42 44 47,2 7 44 44,7 46,4 48,5 52 8 48 48,8 50,7 52,9 56,7 9 51,7 52,6 54,7 57,3 61,6 10 55,3 56,3 58,7 61,7 66,6 11 58,8 59,9 62,8 66,1 71,8 12 62,3 63,6 66,8 70,7 77,2 13 65,8 67,3 71,1 75,6 83,1 14 69,4 71,2 75,5 80,8 89,5 15 73,2 75,2 80,2 86,3 96,4 16 77,2 79,5 85,3 92,3 103,9 17 81,5 84,1 90,8 98,8 112,1 18 86,1 89,2 96,8 105,9 121,1 19 91,2 94,7 103,3 113,7 131 20 96,7 100,6 110,5 122,2 141,9 n = senior; n = geriatrico.
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