Corsini: "Elemento fondamentale resilienza, i lavoratori portuali"

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Corsini: "Elemento fondamentale resilienza, i lavoratori portuali"
7 Febbraio 2021 -

Corsini: “Elemento fondamentale
resilienza, i lavoratori portuali”

LIVORNO – “A mio parere la risposta del sistema portuale è stata fantastica
nel periodo emergenziale”. Risponde così il presidente dell’Autorità di
Sistema portuale del mar Tirreno settentrionale Stefano Corsini alla domanda
su come possano i porti essere fulcro della resilienza del sistema economico
produttivo.

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“Nel momento più nero il sistema ha continuato a funzionare e qui a Livorno,
così come negli altri porti si può dire che di fatto non ci siano stati
contagi tra i lavoratori”. Questo grazie alle linee guida adottate sin da
subito.

“Dopo un picco negativo ad Aprile, i traffici hanno iniziato pian piano a
riprendersi e stanno risalendo quasi a livello fisiologico”.
Elemento fondamentale della resilienza è per Corsini da ricercare nei
lavoratori portuali: “Sono l’hardware dello schema logistico e hanno risposto
alla grande, facendo sì che il nodo che trasferisce le merci dalla produzione
al consumatore non si fermasse mai”.

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Livorno: revisione del silos è una
priorità

LIVORNO – “La revisione del silos granario nel porto di Livorno è una
priorità del waterfront”, ha dichiarato il presidente dell’AdSp del Mar
Tirreno settentrionale Stefano Corsini, concludendo l’incontro sul libro
dedicato a questa importante opera, uno dei primi in cemento armato costruiti
in Italia.

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Ieri pomeriggio, infatti, in una Sala Ferretti gremita come poche altre
volte è capitato di vedere, è stato presentato il pregevole volume “Il ‘silos
granario’ nel porto di Livorno: da architettura dell’economia a landmark
urbano”, edito da Pacini Editori. L’appuntamento ha anche dato il via al
programma dei giovedì di Port Center 2020-2021, nell’ambito di Italian Port
Days.

A fare gli onori di casa, Francesca Morucci, ha annunciato gli interventi
dell’assessora comunale al porto, Barbara Bonciani che ha evidenziato “la
costruzione si trova in un’area di cerniera tra porto e città e la sua
riqualificazione cambierà la visione della città dal mare”, mentre
l’amministratore unico di Porto Immobiliare, Lorenzo Riposati, che con il suo
ingresso nella società ha di fatto avviato la ristrutturazione del silos,
iniziando dalla messa in sicurezza e proseguendo con i lavori al piano terra,
ha annunciato l’obiettivo di aprire questa parte a Maggio 2021 e renderla
fruibile per visite ed altri eventi culturali che coinvolgano sia la
cittadinanza che i due milioni di passeggeri che ogni anno transitano dal
porto labronico.

Quindi Olimpia Vaccari, presidente della Fondazione Livorno-Arte e Cultura e
autrice del volume insieme all’ingegner Andrea Cecconi, ha raccontato come
nel 2016 è nata l’idea di scrivere questo libro, lasciando poi la parola a
Mauro Zucchelli che ha riconosciuto come il silos potrebbe essere un luogo di
scoperta per i turisti che arrivando al porto si troverebbero davanti
l’opportunità di visitare un sito molto interessante.

Successivamente, Olimpia Vaccari ha presentato coloro che hanno fornito un
prezioso contributo alla realizzazione del lavoro: il direttore dell’archivio
di Stato di Pisa Massimo Sanacore, Giorgio Mandalis, Andrea Cecconi che oltre
ad evidenziare l’impatto urbanistico della costruzione ha auspicato che Porto
Immobiliare riesca a dare il via ad un percorso di ripensamento della
struttura, considerando che oggi in tutto il mondo i sili sono valorizzati,
citando l’esempio di Cape Town che lo ha trasformato nella sede del Museo di
arte africana. A seguire gli interventi dell’ing. Stefania Landi e di Laura
Scatena che ha curato la parte fotografica.

A chiudere l’incontro, Stefano Corsini, che come accennato all’inizio ha
detto che oltre al silos granario ci sono molti luoghi che devono essere
recuperati, ribadendo l’impegno dell’AdSp a realizzare un waterfront che

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tenga conto dell’interfaccia mare-terra. Con Porto Immobiliare, ha concluso
Corsini, abbiamo nuovi progetti per creare un corridoio tra mare e città:
“Non mancano i finanziamenti per realizzarli, ma il sostegno del Ministero
per i Beni e le Attività culturali. Soprattutto bisogna fare delle scelte su
obiettivi condivisi da perseguire, ma la revisione del silos granario nel
porto di Livorno è una priorità del waterfront”.

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Inaugurazione sala Confitarma
all’Accademia navale

LIVORNO – Doppio appuntamento all’Accademia Navale di Livorno venerdi 9
Ottobre con l’inaugurazione della sala Confitarma nel palazzo Bernotti
nell’ambito di una giornata di studio.
Si parlerà infatti del sistema portuale e della possibilità che proprio
questo settore possa essere “il fulcro della resilienza del sistema economico
produttivo.
Un evento organizzato dal The Propeller Club Port of Leghorn al quale
parteciperà il professor Carlo Cottarelli.
Per Confitarma sarà invece presente il direttore generale Luca Sisto che
interverrà insieme ad altri esponenti del settore navale: Pietro Angelini,
Stefano Corsini, Massimo Deiana, Marcello di Caterina, Ercole Incalza,
Umberto Masucci, Stefano Messina, Pino Musolino, Fabrizio Vettosi.

A chiudere la giornata sarà l’ammiraglio Giovanni Pettorino.

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Livorno: Corsini presenta Porto Aperto

LIVORNO – Questa mattina Stefano Corsini ha presentato il programma di Porto
Aperto. Il presidente dell’Autorità di Sistema portuale del Mar Tirreno
settentrionale ha infatti illustrato alla stampa le novità di questo progetto
giunto quest’anno alla sua quattordicesima edizione. Scopo dell’iniziativa è
quello di avvicinare i cittadini al porto. La città labronica è cresciuta
intorno al suo scalo dalla sua fondazione. A Livorno, ma non solo, città e
porto sono intimamente connessi e quindi sentiamo la necessità che la

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popolazione conosca l’importanza del porto nell’economia del territorio e che
le attività portuali sono compatibili con quelle della città e la gente
partecipi ai processi di programmazione che vengono fatti. Quest’anno poi
l’apertura di Porto Aperto è stata inserita nel novero di Italian Port Days,
analoga iniziativa lanciata da Assoporti, coordinata con tutti i porti
d’Italia.

A Livorno abbiamo programmato tre trasmissioni con Granducato Tv per
comunicare con la cittadinanza, ma i porti devono essere sempre aperti, come
abbiamo fatto anche durante il lockdown e ci auspichiamo di riprendere al più
presto le visite, Covid permettendo.

Inifine, collegandosi a quanto emerso ieri all’assemblea di Assoporti,
Corsini ha ribadito l’importanza di fare sistema tra gli scali. Ci sono tutte
le condizioni per collaborare, sfatando il pregiudizio della concorrenza tra
i porti. Ieri, per esempio – ha detto il presidente – ho parlato di un
programma sull’arco tirrenico settentrionale: tutti i porti da Piombino a
Savona devono lavorare insieme perchè fanno riferimento allo stesso mercato,
c’è bisogno di una maggiore coesione, creata attraverso il Mit con la
Conferenza nazionale.

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Intervento di Corsini all’assemblea
Assoporti
LIVORNO – Anche il presidente dell’AdSp dell’Alto Tirreno Stefano
Corsini, ha partecipato ieri all’essemblea di Assoporti a Napoli, nel
corso della quale Daniele Rossi ha sottolineato la necessità di fare
sistema in un “Annus horribilis” per l’economia mondiale che ha visto
nel primo semestre del 2020 una contrazione dei traffici portuali come
non si registrava dal dopoguerra.

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Sulla stessa linea, si è espresso anche il coordinatore della
Struttura Tecnica di Missione del MIT, Giuseppe Catalano, ribadendo
che uno degli elementi in grado di dare credibilità a un progetto è la
sua capacità di attivare partnership strategiche con grandi operatori
nazionali o internazionali, quella di riuscire a creare valore
pubblico.

Concetto ribadito poco dopo il presidente dell’AdSp dell’Alto Tirreno
Stefano Corsini, riferendosi in particolare alla Darsena Europa,
l’opera di espansione a mare con la quale il porto di Livorno mira a
conservare i traffici esistenti ma anche ad attrarne di nuovi.
L’opera, nata nel 2015 subito dopo l’approvazione del Piano Regolatore
Portuale dell’allora Port Authority labronica, nel frattempo diventata
Autorità di Sistema del Mar Tirreno Settentrionale, è poi stata
assoggettata alla project review avviata nel 2017 dal Ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti anche al fine di asseverarne la
sostenibilità economica e finanziaria.
La grande infrastruttura è stata citata dallo stesso Catalano come un
esempio positivo e rappresenta per Corsini un unicum nel panorama
nazionale, sia per il grado di maturità raggiunto dalla fase
progettuale, sia per l’attrattività di un progetto che nel suo insieme
ha disponibilità finanziarie accertate di parte pubblica per 550
milioni di euro: “Si tratta della prima volta in Italia che a un’opera
marittima viene destinata una copertura pubblica così ampia” ha
dichiarato Corsini, che ha anche aggiunto: “Catalano ha ragione da
vendere: la partecipazione del privato alle opere pubbliche è un
elemento fondamentale, perché riesce a garantire la buona
realizzazione ma anche la buona gestione dell’opera”.
La Darsena Europa, ad esempio, è un intervento che giustifica di
certo, alla luce della copertura finanziaria pubblica disponibile, una
proposta in project financing di iniziativa privata per la
realizzazione del nuovo terminal container previsto nella prima fase
del progetto.
La finanza di progetto è però una procedura molto complessa e i tempi
difficili che la portualità italiana ha vissuto e, in parte, sta

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ancora vivendo a causa della crisi pandemica, obbligano i potenziali
investitori a mantenere un atteggiamento di cautela e prudenza nei
confronti di questo tipo di iniziative.
Nel suo intervento il presidente dei porti dell’Alto Tirreno ha
inoltre sottolineato l’importanza di assicurare in questa fase una
forte stabilità regolatoria e di governance della portualità italiana,
chiedendo inoltre “che le iniziative a livello di Arco Tirrenico siano
integrate in un solido piano di Governo che tenga conto del contesto
di riferimento e delle dinamiche dei flussi di traffico”.
Per Corsini è fondamentale che “la Conferenza dei presidenti delle
Autorità di Sistema portuale si riunisca con sempre maggiore
frequenza”. E’ quello “il luogo destinato a definire, con il Ministro,
le priorità di sviluppo e investimento della portualità italiana”.
“Sono sicuro – ha concluso – che il sottosegretario Traversi ci darà
su questi temi una grande mano: le decisioni vanno prese insieme. Gli
investitori privati devono avere ben chiara qual è la rotta tracciata
dalla portualità italiana e quali le priorità su cui si intende
puntare”.

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Sarà Corsini a veder partire la
darsena Europa?

LIVORNO – Il presidente dell’Autorità di Sistema portuale del mar Tirreno
settentrionale, Stefano Corsini, il cui mandato scadrà nei primi mesi del
2021, non nega che una riconferma gli permetterebbe con piacere di portare
avanti i progetti iniziati.
Lo fa in occasione dell’incontro con gli operatori portuali, un momento di
approfondimento dei meccanismi finanziari con cui si realizzano le opere
infrastrutturali nei porti, in cui il privato si unisce al pubblico.

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Prima fra tutte la darsena Europa. Ora che ci sono 550 milioni, di cui 200
garantiti dal Governo, si può davvero partire, a breve con la gara per
realizzare le opere di protezione e i dragaggi.
“I tempi -continua il presidente- sono quelli che ci siamo dati: metà 2024,
inizio 2025”.
Chissà che non sarà proprio l’ingegner Corsini ad inaugurarla.

Finanziamenti infrastrutture portuali:

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Livorno ha fretta

LIVORNO – Cipe, Bei, Cassa depositi e prestiti: quale è il loro ruolo nei
finanziamenti delle infrastrutture?
Come si inseriscono nelle opere dei porti italiani?

L’Autorità di Sistema portuale del mar Tirreno settentrionale ha voluto
offrire agli operatori del cluster portuale un panorama su questi temi, con
l’incontro di ieri a cui hanno partecipato alcuni esperti del settore.
Un evento che il sindaco di Livorno Luca Salvetti ha definito “concreto”, che
si inserisce in una fase politica delicata, con le regionali alle porte e
l’imminente (nei primi mesi del 2021) cambio dei vertici dell’Authority.

“Il nuovo assetto si ripercuoterà sulla città, chi verrà deve sapere che a
Livorno non si possono gestire le situazioni con calma, perché abbiamo fretta
di far diventare il porto uno scalo strategico per il Mediterraneo”.
Chi assumerà il ruolo di presidente a palazzo Rosciano, avrà un vantaggio,
aggiunge Salvetti: quello di avere sul tavolo progetti e spunti da proporre
per richiedere finanziamenti.
Finanziamenti di tipo pubblico e privato: “Negli anni -ha spiegato Giuseppe
Surdi della LUISS- i primi hanno subito un netto calo, riprendendo vigore
solo nell’ultimo biennio”.
Per questo, ha aggiunto il presidente dell’AdSp Stefano Corsini, si dovrà
passare da un finanziamento privato del 50%, a uno che arrivi anche al
60-70%.

Ma cosa si intende per infrastruttura? Non solo, ha continuato Surdi, l’opera
in sé, ma tutto quello che permette di mettere a sistema la rete e i nodi che
ne fanno parte, mettendosi così al servizio del mercato.
Per farlo, nei prossimi anni, nelle casse italiane entreranno risorse
significative con il Recovery fund, finanziamenti non “gratuiti” che andranno
impiegati al meglio: 87 miliardi saranno erogati infatti come sussidi, 120
come prestiti.

“Come Autorità di Sistema portuale -ha continuato Corsini- oggi noi siamo in
grado di interloquire con gli enti erogatori di finanziamenti per
infrastrutture portuali perché abbiamo progetti pronti. Progetti che

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necessitano di programmazione e che avranno priorità se cofinanziati dai
privati.
I tempi per l’allocazione dei fondi -ha concluso- sono dati da una
istruttoria lunga, il nostro impegno è quello di elevare al massimo la
competenza e rendere meno interpretabile la normativa per poter viaggiare
spediti verso gli obiettivi che ci siamo posti”.

Porto di Livorno tra presente e futuro

LIVORNO – Quali sono le problematiche dell’economia del porto di Livorno

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nell’attuale situazione di emergenza sanitaria?
Come progettare una visione futura di sviluppo del porto, della città e del
lavoro?
Con queste premesse è stato convocato il tavolo di lavoro città-porto
promosso dall’Amministrazione comunale di Livorno e dall’Autorità di Sistema
portuale del mar Tirreno settentrionale, che si è concentrato
sull’organizzazione del lavoro portuale e la situazione occupazionale
all’interno dello scalo e nelle aziende della catena logistica integrata.

All’incontro hanno partecipato, insieme ai rappresentanti degli art.16, 17 e
18, i referenti delle principali associazioni di categoria di settore:
Asamar, Spedimar, CNA-autotrasporto, Confindustria e le organizzazioni
sindacali.

Il confronto ha preso il via dai dati raccolti e presentati dall’AdSp, base
per definire una prima bozza del Piano Organico del porto; dati necessari
alla comunità cittadina e portuale per comprendere lo stato dell’arte del
lavoro e della sua organizzazione e sviluppare politiche congiunte future.

“Capire la situazione attuale in termini di organico del porto è fondamentale
al fine, non solo di salvaguardare il capitale umano, mediante la gestione
degli esuberi, ma anche a definire un progetto comune di organizzazione del
lavoro capace di dare futuro al porto e alla città” ha detto Barbara
Bonciani, assessore al Porto del Comune.

Serve allora una visione di sistema che leghi l’analisi relativa al lavoro
portuale, all’andamento dei traffici, dello shipping e a quello afferente la
catena logistica integrata portuale e retroportuale.
Particolare importanza dovrà essere data anche allo sviluppo in tempi brevi
di tutte le infrastrutture programmate e non ancora realizzate e dei progetti
capaci di restituire competitività allo scalo.

“A sei mesi dallo scoppio dell’emergenza Coronavirus -ha sottolineato il
segretario generale dell’Autorità di Sistema Massimo Provinciali– questo
primo “censimento” consente di farsi un’idea di quello che è accaduto, e di
trovare qualche spunto per capire cosa succederà al porto nella seconda parte
dell’anno, e come ci si possa attrezzare per affrontare le difficoltà e
cogliere le opportunità”.

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“Dall’analisi dei dati -ha continuato Provinciali- risulta che l’impatto
iniziale delle restrizioni emergenziali è stato forte e pesante, soprattutto
per le imprese che operavano in alcuni settori merceologici. Per esempio, per
i rotabili e le auto nuove il crollo dei traffici è stato quasi
verticale, così come per i contratti di appalto, per i quali il Covid ha
inciso come una bomba.
In altri settori il sistema, aiutato dalla cassa integrazione, ha
sostanzialmente retto, e in certi casi si sono aperte nuove opportunità”.

Provinciali, così come ha fatto il presidente Corsini nel suo intervento, ha
sollecitato le imprese a fornire analisi, proposte e dati sempre
più dettagliati, piani di impresa completi di informazioni riguardanti il
lavoro, in modo che sia possibile rendersi conto se il sistema può uscire
dall’emergenza con la solidarietà reciproca tra operatori, o se occorre
provvedere a riorganizzazioni e decisioni straordinarie.

Il porto di Livorno, è stato detto, ha tutte le potenzialità per diventare
uno dei tre principali poli logistici del Mediterraneo, e lavorare in questo
senso significa anche aumentare la capacità del territorio di attrarre
imprese manifatturiere, in modo che accanto al porto possa ritornare
l’industria.

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Quale impatto sulla nautica da diporto
del Covid?

LIVORNO – Quale impatto ha avuto e avrà sulla nautica da diporto il Covid-19?
Una domanda che si è posta l’Autorità di Sistema portuale del mar Tirreno
settentrionale e a cui si cercherà di dare risposta con il webinar
organizzato per venerdi 11 Settembre, a partire dalle ore 16.00 indirizzato a
tutti coloro che si occupano del settore.

Un forum di discussione tra soggetti pubblici e privati, che analizzando le
spinte organizzative e le modalità potenziali di digitalizzazione dei
processi della portualità turistica, cercheranno di creare sinergie fra
portualità commerciale, turistica e servizi di mobilità ai passeggeri, con
riferimento particolare all’arco marittimo tirrenico-ligure.

Rappresentanti delle imprese, delle istituzioni e di qualificati centri di
ricerca interverranno tracciando un quadro trasversale dei temi affrontati
sulla nautica da diporto, inquadrando le sfide attuali e future della
portualità turistica sotto il profilo dello sviluppo economico, della
diversificazione dell’offerta turistica e dell’innovazione dei processi.

Ad aprire i lavori del webinar il presidente dell’AdSp, Stefano Corsini e il
presidente della Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno, Riccardo
Breda.
Seguiranno gli interventi di Francesco Tapinassi, dirigente settore Turismo,
Commercio e Servizi Regione Toscana; Pietro Angelini, direttore generale di
Navigo; Matteo Ratti, ad Cala dei Medici di Rosignano; Giorgio Casareto, ad
Porto di Marina di Varazze; Paolo Pagano, diretto laboratorio innovazione
AdSp-Cnit; Antonella Querci, dirigente Sviluppo, Innovazione e Progetti Ue
dell’AdSp.

A questo link la pagina per accedere all’incontro, sulla piattaforma
Microsoft Teams, per scaricare la guida per accedere correttamente al
webinar è invece possibile collegarsi al seguente link.

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Qualità dell’aria nel porto di
Portoferraio

LIVORNO – Per i prossimi due mesi, grazie alla collaborazione tra Autorità di
Sistema portuale del mar Tirreno settentrionale e Arpat, verrà monitorata la
qualità dell’aria nel porto di Portoferraio.
Questo sarà possibile grazie al mezzo mobile installato la scorsa settimana
al molo 6 dello scalo dell’Isola d’Elba, che avrà il compito di monitorare la
presenza nell’aria di ossidi di azoto, anidride solforosa, monossido di
carbonio e polveri sottili.
Fino alla fine di Ottobre saranno inoltre rilevati i principali parametri
meteorologici come direzione e velocità del vento.

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L’iniziativa fa parte della programmazione della convenzione pluriennale in
corso tra Arpat e AdSp per rilevare gli impatti degli inquinanti emessi in
area portuale.
I risultati ottenuti con i dati relativi agli inquinanti gassosi possono
essere consultati liberamente collegandosi al sito Arpat.
Qui è possibile seguire il monitoraggio in tempo reale, oppure quello
giornaliero nel complesso (a partire dal giorno successivo).

Sull’apparecchio presente a Portoferraio è stato inoltre posizionato un
contatore ottico di particelle, grazia al quale sarà possibile ricavare i
dati al minuto del numero di PM10, PM2,5 e PM1 presenti nell’aria. I dati
delle polveri saranno comunque consultabili a fine campagna.

“L’iniziativa -spiega Stefano Corsini presidente dell’AdSp- fa parte delle
numerose azioni che l’AdSp sta portando avanti sul fronte della tutela e
della salvaguardia dell’ambiente.
Gli obiettivi che vogliamo raggiungere in questo campo sono ambiziosi e sono
stati già introdotti nel redigendo Documento per la pianificazione energetica
e ambientale del territorio portuale (Deasp), di cui sono state recentemente
presentate le linee guida”.

Per Corsini il miglioramento ambientale   può essere uno dei fattori di
competitività dei porti e, dice, questa   campagna aiuta a sviluppare una
valutazione attuale e prospettica delle   eventuali criticità legate
all’impatto che i traffici navali hanno   sulla città di Portoferraio.

Soddisfatto anche il sindaco di Portoferraio Angelo Zini che commenta così:
“Accolgo con piacere la notizia dell’intervento di Arpat sul nostro porto; è
stata una nostra esplicita richiesta all’AdSp di estendere anche al porto di
Portoferraio la campagna di monitoraggio che in prima ipotesi era prevista
solo per Livorno e Piombino. Purtroppo arriva un po’ in ritardo rispetto ai
maggiori flussi dell’estate, tuttavia si tratta di un passo importante nella
direzione del monitoraggio della qualità dell’aria rispetto alla presenza di
inquinanti gassosi che ci auguriamo possa estendersi anche nella prossima
stagione turistica”.

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