Barbera: "Non è messo in discussione il diritto di trasferirsi di Tco" - Messaggero Marittimo

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Barbera: "Non è messo in discussione il diritto di trasferirsi di Tco" - Messaggero Marittimo
15 Febbraio 2020 -

Barbera: “Non è messo in discussione
il diritto di trasferirsi di Tco”

LIVORNO – Federico Barbera, presidente Assimprese e Fise Uniport, ribadisce,
nell’anteprima della trasmissione Fronte del porto, che Livorno terminal
toscano (Ltt) è pronto a subentrare se ci fossero ripensamenti o impedimenti
da parte di Terminal calata Orlando (Tco), ma che il diritto di trasferirsi
di Tco non è messo in discussione.

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Fronte del porto andrà in onda stasera alle 19.50 su Granducato Tv, canale 14
del digitale terrestre, condotto da Silvia Meccheri.

Gara dei bacini Livorno e

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trasferimento Tco?

LIVORNO – Federico Barbera presidente Assimprese e Barbara Bonciani,
assessore al porto del Comune di Livorno rispondono alle domande di Silvia
Meccheri sulla gara dei bacini del porto di Livorno e il trasferimento del
Tco, Terminal calata Orlando.
Quale è la posizione del comune?
Quando verranno spostate le rinfuse?

L’intervista completa andrà in onda giovedi 10 Ottobre alle 19.55 su
Granducato Tv, canale 14 del digitale terrestre, all’interno della
trasmissione Fronte del porto, visibile in diretta sulla Live Tv.

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Fronte del porto con Barbera, Corsini
e Salvetti

LIVORNO – Riparte il prossimo 12 Settembre alle 19.50 su Granducato Tv,
canale 14 del digitale terrestre, Fronte del porto condotto da Silvia
Meccheri.

Ospiti delle prima puntata della nuova stagione Federico Barbera, presidente

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Assimprese e Fise Uniport, il presidente dell’Autorità di Sistema portuale
del mar Tirreno settentrionale Stefano Corsini e Luca Salvetti, sindaco di
Livorno.

Quali sono le prospettive del porto di Livorno nel prossimo futuro, quali le
priorità?
Nel video un piccolo estratto degli interventi che saranno affrontati in modo
più ampio durante la trasmissione.
“Squadra” è la parola chiave per Barbera perchè si possa vedere un reale
cambiamento nel quale, per Corsini dovranno giocare un ruolo importante le
associazioni per trovare insieme soluzioni per i settori coinvolti.
Darsena Europa, waterfront e luoghi di intreccio tra porto e città sono gli
aspetti su cui si impegnerà l’amministrazione comunale che dovrà avere,
conclude Salvetti, un ruolo “intelligente” libero da scontri ma
collaborativo.

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Terminal Lorenzini e Tdt: una diatriba
che raffiora

LIVORNO – La querelle che oppone il terminal Lorenzini al terminal darsena
Toscana (Tdt), titolari rispettivamente di una concessione per svolgere
attività multipourpose e di una concessione per movimentare contenitori nel
porto di Livorno, risale ormai ad almeno una decina di anni fa, più di due
lustri durante i quali la questione dirimente posta dal Tdt è stata se

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l’impianto di Lorenzini potesse movimentare contenitori a volontà o meno
senza venir meno alla mens della sua concessione per le merci varie.

Nel tempo si sono alternati periodi in cui la diatriba è rimasta sopita e
altri in cui è affiorata dalla cenere e, talvolta, divampata, il tutto,
sostiene qualcuno, senza che l’Authority – regole alla mano – abbia mai
trovato né, tanto meno, imposto alcuna soluzione.
In questi giorni, in cui l’Autorità di Sistema, retta interinalmente da un
commissario straordinario si trova in condizioni di particolare debolezza, il
caso sembra essere riesploso in tutta la sua virulenza e con tutte le
difficoltà di soluzione dovute anche agli investimenti nel frattempo profusi
e alle assunzioni poste in essere da una delle due società.

La nostra testata, palestra di opinioni e di idee sempre e da sempre aperta a
tutte le campane, ospita oggi un’interessante analisi di Federico Barbera
(auspicando che non rimanga isolata), personaggio di riconosciuta competenza
ed onestà intellettuale, sulla scena della portualità labronica e nazionale
fin da quando dismise i calzoni corti, con alle spalle un cursus maturato
pressoché completamente nell’universo dell’imprenditoria marittima e
portuale, iniziato come responsabile operativo di Italcontainer, maturato poi
in veste di direttore generale del terminal Calata Orlando (Tco), la prima
realtà privatizzata a Livorno in attuazione della legge 84/94, come
presidente di Fise Uniport dal 2001, come presidente dell’Interporto toscano
Amerigo Vespucci e oggi amministratore unico della società di scopo Livorno
terminal toscano srl.

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Barbera: “Scontro totale tra due
sistemi economici”

LIVORNO – Federico Barbera, presidente Fise Uniport, attraverso una nota
analizza e commenta la situazione attuale del porto di Livorno, esprimendo il
suo parere su quello che si attende la città dall’amministrazione.

“Finalmente, si fa per dire ovviamente, ci siamo arrivati. Siamo allo scontro

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totale tra due sistemi economici che si fronteggiano l’un contro l’altro
armati: la produzione e la finanza, gli armatori e i fondi di investimento.

Il grande armamento che ha l’obbligo di tutelare se stesso dalla concorrenza,
prima di tutto, e dai costi dei servizi portuali che vuol contenere ai minimi
del sopportabile.

I fondi di investimento che hanno l’obbligo di produrre ricavi, ad ogni
costo, perché sottostanno alle ferree e crudeli leggi del mercato,
finanziario in questo caso, che fa spostare gli investitori da un gestore
all’altro solo in base della redditività del titolo.

Ciò in totale sintonia con l’opinione comune che sono le leggi di mercato che
regolano il mondo: quindi, tutto è monetizzabile e tutto si può comprare,
condizionare, corrompere (nel senso etimologico della parola, cioè
“esercitare un’azione di disfacimento, avariare, adulterare modificando la
composizione aggiungendo o sostituendo i componenti originari con componenti
meno pregiati e spesso di più basso valore”).

Viene posto a Livorno un quesito intrigante, che non è ovviamente se Livorno
vuole o non vuole la Darsena Europa, bensì a che cosa Livorno vuole o può
rinunciare purché si costruisca la nuova Darsena.

Non ci aspettiamo ovviamente una risposta dalla politica, intesa come
partiti, perché non possiamo pensare che abbiano, ora a bocce ferme, il
coraggio che non hanno avuto in campagna elettorale di parlare del porto.
Intendiamoci, non che questo sia un male vista la più che probabile
impreparazione sull’argomento della classe dirigente.

Siamo al contrario certi che non si potranno sottrarre dal dare una risposta
le Amministrazioni pubbliche, intese come Regione Toscana e, soprattutto,
come Comune di Livorno.

La Regione Toscana si è in vero già espressa chiaramente quando ha condiviso
il progetto di sviluppo dei traffici di Msc, sottoscrivendo un protocollo
d’intesa: questo parere è ovviamente incompatibile con la soppressione del
Terminal Lorenzini o comunque di un suo sostanziale ridimensionamento, come
auspicato dai vertici di Tdt.

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Il Comune di Livorno è chiamato, al contrario, a doversi esprimere con
chiarezza e con lucidità super partes forte dell’unica titolarità a parlare
in nome della città e dei Livornesi.

E dovrà farlo, anzi per dirlo correttamente a nostro parere dovrebbe farlo,
tenendo conto che non tutto è valutabile con le leggi di mercato, ma, al
contrario, dovrà avvalersi di quei valori che si quantificano in termini di
occupazione, di ritorno sociale, di capacità di convivere e collaborare con
il territorio e con le attività esistenti. Dovrà cercare di capire in quale
misura gli investimenti rimarranno sul territorio. Insomma dovrà essere il
convitato di pietra fino ad oggi dato per assente.

Come detto la Regione si è espressa anche se non sono noti i criteri con i
quali ha valutato il progetto di sviluppo di Msc: di certo ha valutato
l’attendibilità del soggetto proponente alla luce del mantenimento costante
degli impegni di volta in volta assunti.

Il Comune dovrà far capire subito che la città vuole essere presente al
tavolo e non estromessa.

E vuole essere rappresentata proprio perché crede che il suo compito, i suoi
riferimenti e criteri di valutazione sono diversi da quelli dei quali dovrà
tenere di conto l’AdSp.

A quest’ultima   compete la valutazione dei piani industriali ed assumersi la
responsabilità   di dichiararne la tenuta e la capacità di realizzazione.
Questo, stiamo   attenti, non necessariamente sempre collima con l’interesse
generale della   città che è legato a quello del porto perché ha finalità
diverse.

L’incremento dei traffici, l’incremento dei benefici erariali per lo Stato
come Iva, tasse portuali e quant’altro di questo genere, sono gli scopi
primari per l’AdSp, Ente dello Stato al quale principalmente risponde.

Per la città invece sono i ritorni sociali, la garanzia di un impegno
duraturo con il territorio, la facilità di sostituzione del soggetto se
risultasse inadempiente nel tempo, che debbono avere la precedenza.

Il connubio tra le determinazioni delle due Amministrazioni, una che

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garantisce la tenuta e la sostanza del progetto e l’altra che ne valuta i
concreti ritorni per la città, sono l’unica garanzia che i cittadini hanno e
che dovrebbero invocare.

Nello specifico come sortirci?

A nostro parere l’unico modo è imboccare senza indugi questa strada,
togliendo lacci e lacciuoli che a tutto ciò si oppongano.

L’AdSp abbia il coraggio di cambiare il regolamento e giudichi i piani
industriali come tali, li analizzi compiutamente, esiga che questi siano
asseverati da consulenti certificati e notoriamente riconosciuti per serietà
e competenza, oltre che ne riconosca la corrispondenza con il proprio Prp.

Il Comune in particolare ma anche il territorio in generale, analizzino le
ricadute ed i benefici per il territorio e per il bene dei Livornesi.

E i Livornesi? I Livornesi sono chiamati alla prova più ardua che sarà quella
di tornare a fidarsi delle Istituzioni e degli uomini che le guidano. Perché?
Perché solo così funziona.

Solo così riusciremo a far valere quei principi che da soli sostengono il
contratto sociale: equidistanza, trasparenza, capacità e…CORAGGIO
nell’assumere decisioni.

Solo facendo sentire ai nostri amministratori che la città è con loro che
risponderemo al quesito che è stato posto: Volete la Darsena Europa? – Sì, ma
a condizione che…..

Tutti dovranno d’ora in avanti sapere che Livorno c’è. Che Livorno non è un
campo di battaglia sul quale impunemente si possono combattere le proprie
battaglie, lasciando ai Livornesi, anzi al popolo di Livorno come diceva il
Prof. Nicola Badaloni, sindaco mai troppo compianto, il compito di scavare
nelle macerie e dissotterrare i simbolici morti e feriti provocati da questi
eventi.

I contendenti infine non hanno niente di che preoccuparsi, perché i loro
piani industriali saranno la base indiscussa che provocherà i giudizi finali:
il conoscere i criteri di valutazione preventivamente sarà un’ulteriore

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garanzia. E se non gli dovesse bastare? Dovrà bastargli, perché nel mondo
funziona così”.

Guerra dei dazi Usa-Cina: quali
ricadute per l’Italia?

LIVORNO – Il presidente di Fise Uniport (Unione Nazionale Imprese Portuali)
Federico Barbera, a proposito dello scontro sui dazi tra Usa e Cina che
coinvolgerebbe i prodotti agroalimentari, parla di una situazione difficile
da contrastare, soprattutto per il porto di Livorno, snodo importante per i
traffici con gli Stati Uniti, che si troverebbe così ad essere penalizzato.

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Precisazioni sull’Ufficio legale AdSp
mar Tirreno Settentrionale

LIVORNO – In merito all’articolo apparso ieri sul nostro giornale, nel quale
Federico Barbera scriveva a proposito dell’Ufficio legale dell’Autorità di
Sistema portuale del mar Tirreno settentrionale “retto ad interim dal
segretario generale Massimo Provinciali”, l’AdSp suddetta tiene a precisare
quanto segue:

“Al fine di evitare la personalizzazione del rapporto tra AdSp e
interlocutori privati, evidente nella replica del dott. Barbera, si precisa
che con provvedimento presidenziale n.310 dell”11 Dicembre 2018, l’Ufficio
legale è stato posto alle dirette dipendenze del Presidente e il Segretario

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generale non ha competenze di merito sul medesimo.”

Concessione in darsena Toscana al Tco

LIVORNO – Con il tono posato che lo caratterizza, Federico Barbera,
amministratore unico del Livorno terminal toscano, ci ha trasmesso alcune
righe sugli apprezzamenti fatti circolare dall’AdSp riguardo alla sentenza
con cui la giustizia amministrativa ha respinto il ricorso con cui la Livorno
terminal toscano (Ltt) si era opposto al rilascio della concessione in radice
della darsena Toscana al Terminal calata Orlando (Tco) con cui era in
concorrenza.

In sostanza, fra le molte altre e non secondarie considerazioni, Barbera si
sofferma acutamente sul tentativo (quanto destro non sta a noi giudicare)

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dell’Authority di presentare il verosimile tanto abilmente da farlo sembrare
vero. Un’emulazione mal riuscita e, magari, involontaria dei due antichi
campioni della sofistica, Protagora e Gorgia? Leggendo bene la nota di
Barbera potrebbe sembrare di sì. Ecco il testo.

“L’ufficio legale dell’AdSp, anch’esso retto ad interim dal segretario
generale Massimo Provinciali che credevamo in ben altre faccende
affaccendato, nella sua nota cerca di dare risposte verosimilmente credibili,
estrapolando a proprio uso e vantaggio frasi della sentenza del Tar che ci
riguarda e roboanti riferimenti a dettami di legge malamente applicati.

La sentenza a noi avversa si basa, sbagliando, praticamente sulla
considerazione che l’organo giudicante fa sul merito del ricorso: il
ricorrente (Ltt) non ha mostrato come una procedura diversa avrebbe potuto
favorire la scelta a proprio vantaggio rispetto a Tco. In realtà le
motivazioni erano ben chiare per gli addetti ai lavori ma, sicuramente, non
compiutamente illustrate ai giudici.

Ribadiamo quindi, continua la nota di Barbera, che abbiamo rinunciato a
ricorrere al Consiglio di Stato per nostra decisione e non per mancanza di
argomenti a supporto delle nostre teorie.
Stupisce poi la dichiarazione che Provinciali fa della non censura da parte
dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) e, tanto per
essere chiari, usiamo le parole esatte dell’Antitrust, nel provvedimento
AS1457, Bollettino N. 49 del 27 Dicembre 2017, negando così anche l’evidenza:

‘Alla luce di tali precedenti, deve ritenersi che, in applicazione dei
principi comunitari e costituzionali di parità di trattamento, non
discriminazione, imparzialità, proporzionalità e trasparenza, in tutte le
ipotesi di concorso di domande di concessione – indipendentemente dalla
circostanza per cui il provvedimento di rilascio abbia avuto inizio ad
istanza di parte o d’ufficio – sia auspicabile che la selezione fra i
candidati potenziali, ai sensi dell’art. 37 del Codice della navigazione,
venga preceduta dalla formulazione e pubblicazione dei criteri di valutazione
delle offerte da parte dell’Autorità preposta’.

E continua: ‘l’Autorità (Antitrust) auspica che le osservazioni sopra svolte
possano essere tenute in considerazione da parte dell’AdSp del mar Tirreno
settentrionale, in relazione alla istruttoria in corso per la concessione

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dell’area demaniale marittima all’interno del porto di Livorno, denominata
Sponda Est della darsena Toscana, e DA PARTE DI TUTTE LE ALTRE AUTORITA’ DI
SISTEMA, DESTINATARIE PER CONOSCENZA DEL PRESENTE PARERE’.

Ma il Garante non si limita a questo ed aggiunge che:
‘invita l’Autorità di Sistema portuale del mar Tirreno settentrionale a
comunicare, entro un termine di 45 giorni dalla ricezione del presente
parere, le determinazioni assunte con riguardo alle criticità concorrenziali
evidenziate’.

Chiaro quindi che Ltt si sia sentita e continui a sentirsi lesa nei propri
diritti essendo stata sottoposta ad una procedura che ha portato
all’assunzione di valutazioni giudicate inficiate o inquinate da criticità
concorrenziali dal Garante per la concorrenza e la trasparenza.

Il segretario generale, conclude Barbera, è molto attento alla
verosimiglianza degli atti e ci sembra di essere alla ricerca di un pubblico
riconoscimento della sua abilità in questo particolare cimento: non ci costa
niente riconoscerne la bravura.
Da questo però pretendere che si desuma che gli atti verosimili siano anche
palesemente ed inderogabilmente trasparenti ed apprezzabili, ce ne corre”.

In verità l’arte di far prevalere il verisimile sul vero è assai antica e
oggi finisce spesso per esprimersi in temerarie arrampicate sugli specchi,
ma, nelle sue espressioni più illustri, ci riporta al Fedro di Platone, dove
Tisia e Gorgia disputano sostenendo che il verosimile (specialmente se ben
presentato) è più pregevole del vero. L’arte fu ripresa anche dai
frequentatori dell’accademia neoplatonica fiorentina, di Marsilio Ficino, ma
solo come puro e nobile esercizio retorico, ben lontano dalle temerarie
arrampicate sugli specchi che siamo ormai abituati ad ascoltare o a leggere.

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15 Febbraio 2020 -

LTT rinuncia alla sponda Est della
Darsena Toscana

LIVORNO – Federico Barbera, amministratore unico di Livorno Terminal Toscano
srl (Ltt) attraverso un comunicato diffuso spiega la decisione di non fare
appello alla sentenza sull’assegnazione della concessione dell’area demaniale
del porto di Livorno, soprattutto per l’attuale situazione di difficoltà del
sistema portuale stesso.

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15 Febbraio 2020 -

“Livorno Terminal Toscano srl -si legge nel comunicato- preso atto della
situazione di gravissima difficoltà in cui versa il sistema portuale
livornese per le note vicende ampiamente riportate dagli organi di stampa, ha
ritenuto di non dover interporre appello presso il Consiglio di Stato avverso
alla sentenza del Tribunale amministrativo della Toscana che l’ha vista
soccombente in giudizio per l’assegnazione della concessione dell’area
demaniale destinata dal Prp allo svolgimento di attività terminalistiche per
le merci alla rinfusa nel porto di Livorno.

Conferma comunque -continua Barbera- il proprio convincimento di aver visto
leso il diritto ad una trasparente ed equanime valutazione in assenza di
preventiva dichiarazione dei criteri di giudizio dei piani industriali
proposti dai partecipanti alla gara di comparazione, cosa peraltro confermata
dal parere della Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato che ha
inteso censurare il comportamento dell’AdSp di Livorno e Piombino, con parere
del 24.11.2017.

Ltt esprime soddisfazione per aver avviato a livello nazionale la discussione
sulla ineludibile necessità di avere regolamenti coerenti con le normative
nazionali ed europee per l’assentimento delle concessioni. È infatti
indispensabile che si regolino, limitino e definiscano le discrezionalità
dell’Authority competente.

Il recepimento della maggior parte delle doglianze fin qui manifestate da Ltt
e riportate nel progetto di regolamento proposto dall’AdSp del mar Tirreno
settentrionale, mostrano quanto esse fossero puntuali appropriate e
condivisibili.

Ltt, comunque, intende facilitare la conclusione di un rapidissimo
trasferimento delle attività di Tco dalla attuale posizione alla Sponda Est,
ponendo così la stura anche alla gara per la privatizzazione della Porto 2000
che nella permanenza dei traffici delle rinfuse alla Calata Orlando vede
impedita la conclusione.

L’amara morale della vicenda che ha riguardato Ltt -continua l’amministratore
unico della società- e l’istanza di concessione è la conferma che i tempi
della burocrazia e quelli di realizzazione di progetti industriali, anche
importanti e di sicuro futuro respiro, sono incompatibili tra loro e con i
più elementari principi ispiratori della libertà di impresa e della libera

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15 Febbraio 2020 -

concorrenza.

Basti pensare che tra la conclusione della procedura di comparazione avvenuta
il 5 Giugno del 2017, e la delibera del Comitato di Gestione dell’11 Novembre
2017 sono intercorsi ben 149 giorni, senza alcuna ragione ne tantomeno
attività, almeno per quanto consta alla scrivente.

Malgrado tutto -conclude Barbera- comunque in presenza di regole certe e
trasparenti, secondo la comune accezione dei termini, e della rimozione della
incomprensibile posizione del Segretario generale che lo ha visto
personificare, da solo, i ruoli di estensore della gara come Segretario
generale, di Responsabile unico del procedimento, di f.f. Dirigente
responsabile del demanio, di f.f. Dirigente responsabile del lavoro portuale
e di Garante della trasparenza ed anti corruzione, ricoprendo così ben 5
delle 6 posizioni previste, Ltt non esclude di potersi in futuro interessare
a nuovi progetti industriali.”

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15 Febbraio 2020 -

I riflessi di Livorno su Piombino

LIVORNO – Carlo Torlai, presidente della Compagnia portuale di Piombino e
vicepresidente Assimprese, ospite della trasmissione di Granducato tv “Fronte
del porto” con Federico Barbera, spiega come l’attuale situazione del porto
di Livorno abbia ricadute anche su quello della sua città.

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