Il Parlamento europeo - Provincia di Torino
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Indice ■ Benvenuti al Parlamento europeo! 3 ■ Il Parlamento europeo lavora per voi 5 ■ Un portafoglio europeo ben gestito 9 ■ Custode delle libertà e della democrazia 13 ■ Il Parlamento europeo e gli allargamenti dell’UE 19 ■ Il Parlamento europeo nel mondo 21 ■ I diritti umani prima di tutto 23 ■ Gli ingranaggi del Parlamento europeo 27 ■ Vicino a voi 31 ■ La codecisione: come funziona? 35 ■ Come è adottato il bilancio dell’UE? 38 ■ Parole chiave dell’integrazione europea 39 ■ Principali date dell’integrazione europea 45 2 ■ I recapiti del Parlamento europeo 48
Benvenuti al Parlamento europeo! Il Parlamento europeo è l’istituzione dell’Unione europea, eletta a suffragio universale, che rappresenta mezzo miliardo di citta- dine e cittadini dell’Unione dei 27 Stati membri. È un centro di vivaci discussioni politiche. Il Parlamento prende decisioni su temi che toccano da vicino tutti i cittadini dell’Unione europea. Dal 1979, quando è stato eletto per la prima volta a suffragio universale, ha acquisito poteri parlamentari sempre più estesi, in particolare come co-legislatore assieme al Consiglio dell’Unione europea e come autorità di bilancio. Il Parlamento europeo vigila sul rispetto dei diritti umani ed è il custode delle libertà e della democrazia. Spero che questo opuscolo vi aiuti a capire meglio il funzio- namento e il ruolo del Parlamento europeo e vi incoraggi a partecipare attivamente alla costruzione di un’Unione europea dinamica e aperta al mondo. 3 Jerzy Buzek Presidente del Parlamento europeo
Il Parlamento europeo è l’unica assemblea parlamentare multinazionale al mondo elet- ta a suffragio universale e l’unica istituzione dell’Unione europea i cui membri, dal 1979, sono scelti con suffragio diretto. Le elezioni europee si svolgono ogni cinque anni. Dopo le ultime elezioni svoltesi nel giugno 2009, il Parlamento europeo conta 736 deputati, provenienti da 27 paesi e riuniti in gruppi formati in base alle affinità politiche e non alla Benvenuti al Parlamento europeo! nazionalità. La sede ufficiale del Parlamento europeo è a Strasburgo, alla frontiera tra Francia e Germania, un luogo che simboleggia la riconciliazione dell’Europa dopo le due guerre mondiali. Come è stato deciso dagli Stati membri, il Parlamento organizza ogni anno 12 sessioni plenarie a Strasburgo. Le sue commissioni si riuniscono a Bruxelles, dove talora sono organizzate sessioni plenarie supple- mentari. I dibattiti in aula si svolgono in tutte le lingue ufficiali dell’UE, riflettendo così l’importanza che il Parlamento attribuisce a un’Unione varia e multiculturale, «unita nella diversità». Un ruolo sempre più importante Dal 1979 i trattati europei hanno progressivamente ampliato le competenze del Parlamento. A tal punto che, oggi, il Parlamento ha un’influenza pari a quella del Consiglio dei ministri nell’ela- borazione del bilancio comunitario e degli atti legislativi volti ad agevolare la circolazione delle persone, delle merci, dei servizi e dei capitali in tutta l’Unione o a proteggere l’ambiente e i con- sumatori. Ha poi il potere di approvare e destituire la Commissione europea. I cittadini possono presentare al Parlamento europeo una petizione per denunciare la non cor- retta applicazione del diritto europeo. I deputati eleggono un mediatore europeo, incaricato di prendere in esame i reclami dei cittadini per i casi di cattiva amministrazione delle istituzioni e degli organi comunitari. I deputati possono inoltre istituire commissioni d’inchiesta, qualora ritengano che il diritto comunitario sia stato violato. Sul piano internazionale, il Parlamento partecipa alla politica estera dell’UE e il suo parere confor- me è obbligatorio quando l’UE negozia trattati internazionali, oltre che per l’adesione all’Unione di nuovi Stati membri. Il Parlamento organizza regolarmente dibattiti sui diritti umani e invia osservatori in tutto il mondo per verificare che le elezioni si svolgano liberamente e in maniera equa. L’ultima riforma dei trattati, decisa dal Consiglio europeo di Lisbona, estenderà ulteriormente i poteri del Parlamento europeo in numerosi settori. 4
■ Il Parlamento europeo lavora per voi Giovani o meno giovani, studenti, lavoratori, pensionati oppure consumatori: qualunque sia la nostra condizione, le leggi europee riguardano tutti noi, anche se talvolta non lo sappiamo. Alimenti più sani sulle nostre tavole, li- bertà di spostarci e di lavorare in tutta l’Unione europea, protezione dell’ambiente... In numerosi campi, il ruolo dei deputati è determinante. Il Parlamento europeo, come tutti i parlamenti, discute e adotta leggi. Potrebbe sembrare ovvio, ma per molto tempo non è stato così. In origine, i deputati europei potevano soltanto dare il pro- prio parere sulle proposte legislative della Commissione europea: in definitiva, era sempre il Consiglio dei ministri, rappresentante dei governi degli Stati membri, ad avere l’ultima parola sui testi legislativi adottati. Con il trascorrere degli anni e il susseguirsi dei trattati, la situa- zione è cambiata: il ruolo e i poteri del Parlamento europeo si sono accresciuti notevolmente, tanto che esso è ora un attore imprescindibile nell’elaborazione delle leggi comunitarie. Nella maggior parte dei casi, ormai, un regolamento europeo o una di- rettiva possono essere adottati soltanto se il Parlamento europeo e il Consiglio trovano un accordo sul loro contenuto: è quella che viene chiamata la «codecisione». Perciò, prima che una legge europea possa essere applicata in tutti gli Stati membri dell’Unione, occorre innanzitutto che sia fir- mata dal presidente del Parlamento europeo e dal presidente del Consiglio dei ministri. 5
■ Telefoni cellulari all’estero: bollette meno care L’avete notato? Di ritorno dalle vacanze all’estero, le bollette dei telefoni cellulari sono meno care. Una norma europea en- trata in vigore nel 2007 ha infatti stabilito un tetto massimo ai costi aggiuntivi delle comunicazioni effettuate o ricevute in Il Parlamento europeo lavora per voi un altro paese dell’Unione europea, con l’obiettivo di ridurli progressivamente. I deputati hanno in particolare ottenuto che a partire dal 2009 le tariffe di roaming fatturate dagli ope- ratori non superino 0,43 euro al minuto per chiamate in usci- ta e 0,19 euro per le chiamate in entrata (IVA esclusa). Questi importi diminuiranno rispettivamente a 0,35 e 0,11 euro al minuto a partire dal luglio 2011. Inoltre, dal luglio 2009 il co- sto di un SMS in roaming non puo’ superare 0,11 euro. L’invio di posta elettronica e foto o la navigazione in Internet con telefoni cellulari o computer portatili saranno inoltre soggetti a un massimale tariffario decrescente, proporzionato ai kilo- byte scambiati. Il Parlamento europeo, legislatore a pieno titolo Attualmente, la codecisione si applica alla stragrande maggio- ranza dei testi legislativi europei. Riguarda, in particolare, la li- bertà di circolazione delle merci, dei servizi, dei capitali e delle persone all’interno del mercato unico europeo. Si ricorre a que- sta procedura anche in campi quali la protezione dell’ambiente, i diritti dei consumatori e la sicurezza dei trasporti. In seguito alla riforma dei trattati, dovrebbe inoltre essere estesa ad altri settori, come l’agricoltura. Il Parlamento europeo svolge poi un ruolo fondamentale nella definizione della politica per lo sviluppo re- gionale, dei programmi a sostegno della ricerca, dell’istruzione e della cultura, oltre che nella promozione della sanità pubblica. I deputati europei, per esempio, hanno contribuito ad agevolare il riconoscimento dei diplomi e delle qualifiche professionali tra gli Stati membri: oggi è molto più semplice esercitare una pro- fessione in un altro paese dell’UE rispetto a quanto avveniva in passato. I parlamentari hanno anche partecipato alla definizione di norme più severe in materia di sicurezza e di etichettatura 6
dei prodotti: oggi in un supermercato è più facile orientarsi tra i numerosi prodotti che provengono da tutta Europa e ognu- no di noi può adesso scegliere, consapevolmente, se acquistare o no prodotti alimentari contenenti organismi geneticamente modificati (OGM). Il Parlamento europeo lavora per voi Il Parlamento europeo ha inoltre rafforzato i diritti dei passegge- ri dei voli aerei e di chi viaggia in treno, prestando particolare at- tenzione alle persone anziane o a mobilità ridotta, che ora pos- sono esigere la necessaria assistenza. Durante la bella stagione, cosa c’è di meglio di un bel bagno al mare o al lago? Ebbene, sono le norme europee, rese più severe grazie al Parlamento, che vi garantiscono tuffi in acque più pulite. I deputati hanno inoltre contribuito ad adottare un pacchet- to di misure per far fronte alla crisi economica e migliorare la trasparenza e la sorveglianza del sistema finanziario europeo. Il Parlamento ha poi partecipato alla definizione di norme che rendono più facili e meno costosi i bonifici transfrontalieri. L’Unione europea ha preso provvedimenti per limitare gli effetti del cambiamento climatico nel mondo riducendo le emissio- ni di gas a effetto serra delle auto, dell’industria e delle centrali elettriche. Il Parlamento ha così sostenuto l’obiettivo di ridurre del 20% le emissioni di gas a effetto serra, di migliorare del 20% efficenza energetica e raggiungere la quota del 20% di energie rinnovabili nel mix energetico dell’UE entro il 2020. ■ I deputati al vostro servizio Siete guide turistiche, agenti immobiliari o fornitori di altri tipi di servizi? La direttiva sui servizi vi consentirà di lavorare più facilmente all’estero. Molto controversa in origine, non sarebbe forse mai stata adottata senza il compromesso sug- gerito dal Parlamento europeo. I deputati sono riusciti, infatti, a trovare un equilibrio tra interessi nazionali divergenti, tra i diritti dei prestatori di servizi e quelli dei consumatori e tra le esigenze dei lavoratori e quelle dei datori di lavoro. 7
I deputati danno prova di intraprendenza Se il Parlamento europeo ritiene che una proposta di legge è inadeguata e non può essere migliorata, ha il potere di respin- gere il testo nel suo insieme. È quanto è avvenuto, per esempio, con una direttiva sulla liberalizzazione dei servizi portuali e con Il Parlamento europeo lavora per voi un’altra direttiva in materia di brevetti sui software. I deputati possono inoltre esercitare un diritto d’iniziativa politi- ca che permette loro di suggerire alla Commissione di sottopor- re al Parlamento proposte legislative. Essi invitano regolarmente la stessa Commissione e il Consiglio dei ministri a sviluppare po- litiche già esistenti, oppure a predisporne di nuove. Così, per esempio, il Parlamento ha chiesto alla Commissione di presentare un progetto di legge per agevolare le procedure transnazionali in materia di eredità e ha formulato raccomanda- zioni particolareggiate al riguardo. Volete che il vostro parere sia tenuto in considerazione? Come mostrano gli esempi precedenti, le leggi europee perse- guono essenzialmente l’obiettivo di facilitare la vita ai cittadini dell’Unione e favorire la parità di opportunità, di diritti e di ob- blighi per tutti gli europei. Permettono inoltre di promuovere gli scambi di beni e di servizi, fissando condizioni di concorrenza equivalenti per le imprese in tutti gli Stati membri. I cittadini, eleggendo i deputati europei e seguendone le attività, parteci- pano quindi alla definizione di testi legislativi che li interessano direttamente. Il trattato di Lisbona prevede, tra l’altro, che un milione di cit- tadini possa, con una raccolta di firme, invitare l’UE a proporre nuove leggi. ■ Utilizzare i prodotti chimici in assoluta sicurezza I prodotti chimici sono onnipresenti nelle nostre vite e, ben- ché non possa essere messa in dubbio la loro utilità, non è altrettanto certa la loro sicurezza per la salute o per l’ambien- te. L’Unione europea ha adottato una normativa chiamata «REACH», che prevede una nuova valutazione per migliaia di prodotti chimici in circolazione allo scopo di ritirare dal mer- cato quelli più pericolosi. Grazie alla tenacia dei deputati, l’ac- cento è stato posto sullo sviluppo di nuove sostanze meno 8 nocive e si è ridotta al minimo indispensabile la sperimenta- zione sugli animali. Per saperne di più, cfr. il capitolo «La codecisione: come funziona?», pag. 35.
n Un portafoglio europeo ben gestito Nuove autostrade, spiagge più pulite, ricerca su nuovi farmaci, studi all’estero: tutti beneficiamo, direttamente o indirettamente, delle attività finanziate dall’Unione eu- ropea. Chi decide la struttura dei programmi e delle azio- ni da finanziare a livello europeo? È il Parlamento euro- peo, d’intesa con i governi degli Stati membri. Ecco alcuni esempi di attività sostenute dai deputati europei. Ogni anno, sulla base delle proposte della Commissione, i depu- tati europei trattano con il Consiglio dei ministri (che rappresen- ta gli Stati membri dell’UE) per stabilire gli importi delle entrate e delle spese dell’Unione per l’anno successivo. Il bilancio così fissato, nel rispetto dei limiti pluriennali prestabiliti, è molto im- portante, poiché determina il sostegno concesso dall’Unione in ciascuno dei suoi settori di attività per assicurare la solidarietà, una crescita economica sostenibile e la coesione sociale. Il Par- lamento ha anche il potere di respingere il bilancio e di esigere un nuovo progetto, qualora ritenga che le sue priorità non siano state tenute sufficientemente in considerazione. 9
Come viene utilizzato il denaro comunitario? «Quadro finanziario dell’UE, 2007-2013»: importi arrotondati Crescita sostenibile: sviluppo economico regionale, azioni Conservazione e gestione a favore della crescita, della delle risorse naturali: Un portafoglio europeo ben gestito competitività e dell’occupazione agricoltura, sviluppo 382 miliardi di euro (44 %) sostenibile e ambiente 371 miliardi di euro (43 %) L’UE come attore mondiale: Cittadinanza, libertà, sicurezza e azioni esterne, politica di giustizia: protezione dei diritti dei sviluppo, aiuti umanitari cittadini, libera circolazione delle 49 miliardi di euro (6 %) persone, cooperazione di polizia e giudiziaria, lotta contro il terrorismo Altre spese, comprese quelle 11 miliardi di euro (1 %) amministrative 51 miliardi di euro (6 %) Promuovere lo sviluppo economico sostenibile... Il denaro comunitario serve, in gran parte, a favorire lo sviluppo economico e a ridurre le disuguaglianze tra le diverse regioni d’Europa: costruzione di infrastrutture che collegano gli Stati membri, aiuti alle piccole imprese, progetti di ricerca e di in- novazione tecnologica (per esempio per lo sviluppo di energie rinnovabili) ecc. L’agricoltura, che è l’unica politica interamente gestita a livello europeo, riceve anch’essa una quota sostanziale del bilancio co- munitario. Ma anche altri settori assumono un’importanza cre- scente grazie all’appoggio del Parlamento europeo, per esem- pio la protezione dell’ambiente, che ha portato alla creazione di parchi naturali regionali, alla conservazione di specie protette, 10 alla gestione delle risorse idriche, alla lotta contro i cambiamenti climatici.
Una quota del bilancio comunitario viene utilizzata per finan- ziare lo sviluppo economico di altri paesi del mondo e gli aiuti umanitari destinati a prestare soccorso ai paesi colpiti da cata- strofi naturali e da altre situazioni di crisi. Un portafoglio europeo ben gestito … e gli interessi dei cittadini Contro epidemie come l’AIDS, l’influenza aviaria o quella suina, che non conoscono frontiere, è più efficace lottare tutti insieme. L’UE, incoraggiata dal Parlamento, è sempre più attiva nel set- tore della sanità pubblica: l’UE finanzia, in particolare, numerosi progetti di ricerca sui nuovi farmaci. In questi ultimi anni i deputati hanno fatto il possibile per po- tenziare i programmi europei a favore della diversità culturale che incoraggiano la circolazione di opere e prodotti artistici e culturali: cinema, musica, pittura, fotografia, teatro, ecc. Il Parlamento ha approvato la creazione di un fondo di adegua- mento alla globalizzazione dotato di 500 milioni di euro l’anno, al fine di aiutare i lavoratori licenziati a causa di ristrutturazioni industriali derivanti dal contesto internazionale. Nel 2009, in pie- na crisi economica, il campo di applicazione del fondo è stato esteso e i suoi criteri d’intervento resi meno restrittivi. In Italia, per esempio, ha beneficiato di questo fondo l’industria tessile in Lombardia, Piemonte, Toscana e Sardegna, gravemente colpita dalla crisi. Investire per il futuro Il Parlamento europeo esercita la sua influenza anche sul qua- dro finanziario pluriennale, che stabilisce i limiti di spesa per cia- scun settore della politica europea. Per esempio, in occasione dei negoziati sul quadro finanziario per il periodo fino al 2013, i deputati hanno affrontato con fermezza gli Stati membri per ot- tenere finanziamenti supplementari a favore di progetti ritenuti importanti per i cittadini. 11 Il Parlamento ha in particolare difeso il programma Erasmus, che ogni anno consente a oltre 150 000 studenti di studiare in un’università straniera ma anche, le reti europee dei trasporti e, più in generale, la ricerca e l’innovazione.
■ Da dove proviene il denaro comunitario? Il bilancio dell’Unione europea è finanziato essenzialmente dai contributi degli Stati membri, calcolati sulla base della loro ricchezza nazionale. A ciò si aggiunge una quota dell’IVA sui beni e i servizi, riscossa in tutta l’UE, e i dazi doganali ri- Un portafoglio europeo ben gestito scossi alle frontiere esterne dell’Unione sui prodotti industria- li e agricoli importati da paesi terzi. Per il futuro, il Parlamento è favorevole a un nuovo sistema di finanziamento, che per- metta un collegamento diretto tra l’Unione e i contribuenti europei senza però incrementare la pressione fiscale a loro carico. Un controllo minuzioso delle spese Il Parlamento europeo, con l’aiuto della Corte dei conti europea, verifica costantemente che il bilancio sia gestito in modo efficien- te e vigila per contrastare le eventuali frodi. Ogni anno la Commissione europea e le altre istituzioni dell’Unio- ne devono dimostrare al Parlamento di aver utilizzato corretta- mente il denaro comunitario messo a loro disposizione: è quello che si definisce «discarico del bilancio». La Commissione deve tenere in considerazione le raccomandazioni formulate dai depu- tati in tale occasione. ■ Costa tanto l’Europa? Solo l’1% della ricchezza nazionale dell’Unione, ossia cir- ca 235 euro per abitante, confluisce nel bilancio annuale dell’UE, che ammonta a più di cento miliardi di euro l’anno. Si tratta di una cifra molto bassa, se paragonata a quella ver- sata per le imposte nazionali. Eppure, questo denaro con- sente di finanziare politiche importanti a favore dei cittadi- ni. Il Parlamento, dal canto suo, costa meno di 3 euro l’anno ad ogni cittadino dell’Unione. Per saperne di più, cfr. il capitolo «Come è adottato il bilancio dell’UE?», 12 pag. 38.
■ Custode delle libertà e della democrazia Unica istituzione dell’Unione europea eletta a suffragio universale, il Parlamento prende molto seriamente il suo ruolo di custode delle libertà e della democrazia, sia in Europa sia nel resto del mondo. Il compito dei deputati europei è rappresentare i cittadini a livello europeo e tra- smettere i loro messaggi ai dirigenti europei e alle istitu- zioni dell’Unione. La Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea ha riunito in uno stesso testo i diritti civili, politici, economici e sociali san- citi in diversi atti nazionali, europei e internazionali. Redatta da una convenzione composta in particolare di deputati europei e nazionali, è stata proclamata solennemente durante il vertice europeo di Nizza, nel dicembre 2000. A Lisbona, nel dicembre 2007, in occasione del vertice che ha deciso la riforma istituzio- nale, i capi di Stato e di governo dell’UE hanno convenuto di renderla giuridicamente vincolante, come richiesto dal Parla- mento europeo. Alcuni Stati membri, come il Regno Unito o la Polonia, hanno tuttavia ottenuto di derogarvi. Ponendo la dignità della persona al centro della loro azione po- litica, i deputati fanno riferimento alla Carta ogni volta che de- nuncia palesi violazioni dei diritti umani nell’Unione europea. Il Parlamento è particolarmente sensibile al principio di tolle- ranza e lotta fermamente contro ogni forma di discriminazione fondata sul sesso, sulla razza, sulle origini etniche o sociali, sulla lingua, sulla religione, sulle opinioni politiche, sugli handicap, sull’età o sull’orientamento sessuale. Si ribella quindi contro il 13
razzismo e la xenofobia, ricorda costantementela necessità di rispettare le norme europee in materia di pari opportunità tra uomini e donne ed esercita tutta la sua influenza per garantire i diritti delle persone colpite da handicap. Custode delle libertà e della democrazia ■ Contrastare ogni forma di sfruttamento delle donne In molti casi il Parlamento europeo è all’origine degli sforzi prodigati per combattere ogni forma di violenza nei confronti delle donne, lottare contro la tratta di esseri umani a fini di sfruttamento sessuale e sottrarre le donne alla povertà. Il Par- lamento inoltre si adopera per promuovere l’uguaglianza di genere e ha promesso la creazione dell’istituto europeo inca- ricato di seguire i progressi compiuti in questo campo. Grazie alle sue risoluzioni adottate in aula, il Parlamento mantiene viva la pressione sui governi e sulle istituzioni dell’UE affinché migliorino la condizione della donna. Proteggere le libertà in ogni circostanza Gli attentati negli USA dell’11 settembre 2001, quelli di Madrid nel marzo 2004 e di Londra nel luglio 2005 hanno spinto gli Sta- ti membri a rafforzare la cooperazione nella lotta contro il ter- rorismo. Pur sostenendo gli sforzi di coordinamento di polizia e in ambito giudiziario, unica garanzia efficace contro queste minacce che non conoscono frontiere, il Parlamento non accet- ta che i diritti dei cittadini siano lesi da una politica incentrata essenzialmente sulla sicurezza. Secondo i deputati, per non correre il rischio di intaccare i va- lori fondanti della democrazia europea, la lotta contro il terrori- 14 smo deve essere condotta nel rispetto delle libertà individuali.
È questo il messaggio che essi trasmettono sistematicamente, che trattino di accordi con gli Stati Uniti sul trasferimento di in- formazioni personali dei passeggeri aerei, di conservazione di dati telefonici da parte degli operatori oppure dello scambio di dati bancari. Nel contempo, i deputati hanno sostenuto la revi- Custode delle libertà e della democrazia sione della direttiva sul riciclaggio dei capitali per estenderne l’ambito di applicazione al finanziamento del terrorismo. Il Parlamento europeo ha inoltre svolto un ruolo di primo piano nella creazione della nuova Agenzia europea per i diritti fonda- mentali, con sede a Vienna, incaricata di vigilare sull’applicazio- ne di questi diritti negli Stati membri. È anche in stretto contatto con il garante europeo per la protezione dei dati, che vigila sulla protezione dei dati personali e della privacy in tutta l’Unione. Rispondere alle petizioni dei cittadini Qualsiasi cittadino dell’Unione europea o residente di uno Stato membro dell’UE ha il diritto di presentare una petizione al Parla- mento europeo, individualmente o in associazione con altri, su una materia che rientra nel campo d’attività dell’Unione europea e che lo riguarda direttamente. La petizione può contenere una richiesta precisa, un reclamo o un’osservazione sull’applicazione della normativa comunitaria o invitare il Parlamento a prendere posizione su una determinata questione. Numerose petizioni mettono in luce le difficoltà rilevate nell’ap- plicazione delle direttive comunitarie esistenti, in particolare nel settore dell’ambiente, della sicurezza sociale, del riconoscimen- to delle competenze e di taluni aspetti del funzionamento del mercato unico dell’UE. Le petizioni, in generale, testimoniano delle difficoltà incontrate dai cittadini nel collegare normativa comunitaria e diritto nazionale o dovute all’interpretazione erra- ta delle materie a cui si applica il diritto comunitario. Il Parlamen- to, da parte sua, contribuisce a risolvere questi problemi. 15
■ Protesi in silicone: una normativa più rigorosa grazie alle petizioni Due petizioni presentate al Parlamento europeo nel 1998 mettevano l’accento sugli effetti negativi delle protesi mam- marie in silicone sulla salute umana e ne chiedevano il divieto Custode delle libertà e della democrazia immediato. Le discussioni e le risoluzioni parlamentari che si sono susseguite, e uno studio commissionato dai deputati europei, hanno spinto la Commissione europea a rendere più chiare e severe le disposizioni sulle informazioni ai pazienti, sul monitoraggio e sulla sorveglianza. Nel 2003 una direttiva ha reso molto più rigorosi i controlli di qualità e di sicurez- za necessari prima della vendita delle protesi mammarie sul mercato europeo. Indirizzo a cui inviare le petizioni cfr. pag. 48. Controllare la Commissione europea Non è possibile diventare presidente della Commissione senza l’accordo del Parlamento europeo. I deputati europei, inoltre, pongono domande ai candidati commissari, designati dai go- verni, in merito alle loro competenze e verificano se sono adatti all’incarico. Possono anche respingere i candidati che non giudi- cano idonei, come è avvenuto nel 2004. Il Parlamento approva la Commissione nel suo insieme con un voto di fiducia. Può inoltre obbligarla a dimettersi in blocco con un voto di censura. Questa censura globale dei commissari — una procedura che richiede la maggioranza assoluta dei depu- tati e due terzi dei voti espressi — è tuttavia considerata una «scelta di ultima istanza» e finora non vi si è mai fatto ricorso. Nel 1999 la prospettiva di un voto parlamentare di sfiducia per una presunta frode ha spinto la Commissione Santer a dimettersi. Inoltre, il Parlamento segue da vicino le attività della Commis- sione passando al setaccio le disposizioni contenute nelle sue relazioni sulle politiche, la legislazione e il bilancio comunitario. 16 I commissari europei sono regolarmente invitati al Parlamento,
durante le riunioni delle commissioni o in aula, per difendere le loro politiche, illustrare le misure che intendono adottare e rispondere alle interrogazioni dei parlamentari. Custode delle libertà e della democrazia ■ E l’euro? I deputati vigilano inoltre sulla gestione della moneta unica dell’Unione, l’euro, invitando il presidente della Banca centra- le europea (BCE) a illustrare le sue politiche dinanzi alla com- missione per i problemi economici e monetari del Parlamen- to. La nomina del presidente della BCE e degli altri membri del comitato esecutivo della Banca può avvenire unicamente dopo aver consultato il Parlamento. Supervisionare l’attività del Consiglio La presidenza del Consiglio incontra regolarmente i leader dei gruppi politici del Parlamento europeo e si presenta alle sessioni plenarie per esporvi il suo programma, rendere conto dei risul- tati e discuterli con i deputati. Spesso prende anche parte alle riunioni delle commissioni parlamentari. All’inizio di ogni vertice europeo (o «Consiglio europeo»), dove i governi nazionali adot- tano orientamenti politici generali, il presidente del Parlamento espone le sue raccomandazioni strategiche. I deputati possono sottoporre interrogazioni alla presidenza del Consiglio dell’UE, in aula o per iscritto, su qualunque argomento, per esempio sulla necessità di adottare misure d’urgenza contro le violazioni dei diritti umani, della democrazia o dello Stato di diritto. 17
■ Il mediatore europeo Il Parlamento elegge il mediatore, che ha il compito di pren- dere in esame i casi di «cattiva amministrazione» da parte del- le istituzioni comunitarie denunciati dai cittadini e dalle im- prese, al fine di giungere a una soluzione delle controversie. I Custode delle libertà e della democrazia deputati europei definiscono lo statuto e le condizioni gene- rali per l’esercizio delle funzioni di mediatore. Questi svolge la sua attività negli edifici del Parlamento europeo. Cooperare strettamente con i parlamenti nazionali Infine, il Parlamento europeo contribuisce ad allacciare e a man- tenere rapporti stretti con i parlamenti nazionali dell’Unione europea. La cooperazione interparlamentare intende in primo luogo rafforzare la dimensione parlamentare dell’Unione, ac- centuando il controllo democratico e la responsabilità delle decisioni a livello comunitario. Essa mira inoltre a garantire una maggiore trasparenza e apertura del processo decisionale e rafforza la legittimità democratica, la qualità e l’efficacia dell’iter legislativo dell’Unione europea. La riforma dei trattati prevede un maggiore coinvolgimento dei parlamenti nazionali nel processo istituzionale. 18
■ Il Parlamento europeo e gli allargamenti dell’UE Quando nuovi paesi chiedono di entrare nell’Unione eu- ropea, il Parlamento è chiamato a dare il suo accordo. I deputati verificano che i candidati all’adesione rispettino i criteri stabiliti dai trattati, in particolare per quanto ri- guarda il rispetto dei diritti dell’uomo. L’Unione europea non può accettare nuovi Stati membri senza il parere conforme del Parlamento europeo. I negoziati con i paesi candidati e le date di adesione dipendono da decisioni del Con- siglio e della Commissione, ma i deputati europei possono sor- vegliare la procedura fino al giorno dell’adesione, per assicurarsi che tutte le condizioni poste dal trattato siano state rispettate. Ogni paese che chiede di aderire all’Unione europea deve infatti rispettare i «criteri di Copenaghen», così chiamati dal nome del- la città in cui nel 1993 i capi di Stato e di governo hanno deciso le condizioni per procedere a nuove adesioni (questi criteri sono stati successivamente rafforzati). Così, per poter accedere all’UE, un paese candidato deve soddi- sfare tre criteri: - un criterio politico: deve avere istituzioni stabili che garantisca- no la democrazia, lo Stato di diritto, i diritti dell’uomo, il rispetto e la protezione delle minoranze; - un criterio economico: deve avere un’economia di mercato funzionante e deve poter far fronte alle forze del mercato e alla pressione concorrenziale all’interno dell’Unione; 19
- un criterio legato al rispetto del cosiddetto acquis comunitario: deve mostrare di poter far fronte agli obblighi derivanti dall’ade- sione e rispettare, in particolare, gli obiettivi dell’Unione politica, economica e monetaria. Il Parlamento europeo e gli allargamenti dell’UE Il Parlamento è d’altra parte chiamato a tener conto sia della pre- parazione dei paesi candidati sia della capacità di assorbimento dell’Unione, tenendo presente che nessun altro allargamento potrà avvenire sulla base del trattato di Nizza, quindi prima di una modifica dei trattati. ■ L’UE da 6 a 27 membri Marzo 1957 Belgio, Francia, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi e Repubblica federale di Germania Gennaio 1973 Danimarca, Irlanda e Regno Unito Gennaio 1981 Grecia Gennaio 1986 Portogallo e Spagna Novembre 1990 riunificazione della Germania, integrazione della Germania orientale Gennaio 1995 Austria, Finlandia e Svezia Maggio 2004 Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Repubblica ceca, Slovacchia, Slovenia e Ungheria Gennaio 2007 Bulgaria e Romania Nel corso dell’ultima legislatura i deputati hanno discusso in più occasioni sul livello di preparazione dei paesi candidati. Il Parla- mento ha inoltre dato il nulla-osta all’avvio dei negoziati con la Turchia e la Croazia e ha sostenuto la candidatura dell’ex Repub- blica jugoslava di Macedonia, anche se i negoziati formali con questo paese non sono ancora cominciati. 20
■ Il Parlamento europeo nel mondo Il Parlamento esercita un’influenza sempre più evidente sulla politica estera dell’UE e deve dare il suo accordo per la maggior parte di accordi internazionali sottoscritti dall’UE. Assemblee parlamentari paritetiche consentono ai deputati di mantenere stretti legami con i legislatori di tutto il mondo. Inoltre, l’Aula del Parlamento europeo è una tribuna importante per i governanti di tutto il mondo e altre personalità di spicco. Nessun accordo internazionale senza il Parlamento europeo Il consenso dei deputati europei è anche necessario per la mag- gior parte degli accordi internazionali che vincolano l’Unione europea. Il Parlamento, ad esempio, ha respinto vari protocolli finanziari con paesi terzi in nome della difesa dei diritti umani. I deputati formulano poi raccomandazioni alla Commissione eu- ropea circa i negoziati commerciali condotti nel quadro dell’Or- ganizzazione mondiale del commercio (OMC), influenzandone l’esito in maniera rilevante. 21
I deputati seguono da vicino la politica estera dell’UE Il Consiglio dei ministri consulta il Parlamento sulle decisioni im- portanti in materia di politica estera. I deputati possono rimette- re in discussione le politiche del Consiglio e proporre raccoman- Il Parlamento europeo nel mondo dazioni. L’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune dell’Unione è regolarmente invitato alle sessioni ple- narie per rendere conto delle attività dell’Unione nel mondo. In materia di politica di sviluppo, i deputati europei attribuiscono priorità alla lotta contro la povertà e alla promozione della buo- na governance, della democrazia e dei diritti dell’uomo. Il Parlamento si impegna costantemente per creare legami poli- tici, economici e culturali con altri parlamenti nel resto del mon- do. Così, i deputati partecipano all’Assemblea parlamentare pa- ritetica tra Unione europea e paesi dell’Africa, Caraibi e Pacifico (ACP-UE), all’Assemblea parlamentare euromediterranea (APEM), in cui sono anche rappresentati l’Autorità palestinese e Israele, e all’Assemblea parlamentare euro-latinoamericana (Eurolat). Uomini di Stato di tutto il mondo accolti al Parlamento Il Parlamento europeo invita regolarmente capi di Stato, primi ministri e altre personalità di spicco di tutto il mondo a interve- nire dinanzi ai deputati riuniti in aula. Tra le personalità ricevute al Parlamento europeo negli ultimi anni si possono menziona- re il presidente ucraino Viktor Juščenko, il presidente boliviano Evo Morales, la presidente della Liberia Ellen Sirleaf Johnson, il presidente pakistano Pervez Musharraf, il presidente dell’Au- torità palestinese Mahmud Abbas, il primo ministro libanese Fouad Siniora, la presidente filippina Gloria Macapagal-Arroyo, l’emiro del Qatar Hamad bin Khalifa Al Thani e il presidente georgiano Mikhail Saakašvili. 22
■ I diritti umani prima di tutto In Europa, come nel resto del mondo, il Parlamento eu- ropeo opera a favore dei diritti umani, delle libertà fon- damentali e della democrazia. Invia osservatori in ogni angolo del mondo per vigilare sul corretto svolgimento delle elezioni politiche e controlla che gli accordi econo- mici e commerciali firmati dall’UE con i paesi terzi rispet- tino i diritti umani. I deputati, inoltre, attribuiscono ogni anno il premio Sacharov a persone che lottano per la li- bertà di pensiero. Il Parlamento vigila affinché le questioni legate ai diritti umani siano al primo posto fra le preoccupazioni europee. Adotta ini- ziative specifiche contro la tortura, per proteggere le minoran- ze, prevenire i conflitti, promuovere i diritti delle donne e dei bambini e tutelare chi milita in difesa dei diritti umani. Il Parlamento europeo sostiene attivamente la creazione e l’at- tività dei tribunali internazionali, quali la Corte penale interna- zionale, o i tribunali creati specificamente per processare gli autori di crimini di guerra nella ex Jugoslavia e in Ruanda. 23
Denunciare le violazioni dei diritti umani Durante le sessioni plenarie di Strasburgo, i deputati europei passano in rassegna la situazione dei diritti umani nelle varie parti del mondo. Il Parlamento, inoltre, adotta regolarmente risoluzioni in cui invita le istituzioni europee o i governi a pren- I diritti umani prima di tutto dere misure immediate per porre fine alle violazioni dei diritti fondamentali. Ogni anno il Parlamento europeo pubblica una relazione sulla situazione dei diritti umani nel mondo. In queste relazioni ha denunciato, tra l’altro, il genocidio nel Darfur, le violazioni delle libertà civili in Cina e i crimini commessi in Cecenia. ■ Il Parlamento europeo si oppone fermamente alla pena di morte Il Parlamento europeo condanna con fermezza la pena di morte in tutti i casi e in tutte le circostanze. I deputati europei si sono pronunciati in più occasioni a favore di una morato- ria mondiale e incondizionata sulle esecuzioni, da adottare tramite una risoluzione dell’ONU. Il Parlamento ritiene che questa misura contribuirà a rafforzare la tutela della dignità umana e la progressiva evoluzione dei diritti umani. In tale contesto, per esempio, ha condannato il verdetto del tribuna- le libico che aveva inflitto la pena capitale a cinque infermiere bulgare e a un medico palestinese. 24
Garantire elezioni democratiche Gruppi di deputati europei sono regolarmente inviati in mis- sione nei paesi terzi come osservatori elettorali. Essi vigilano sullo svolgimento dell’intera procedura elettorale e richiamano l’attenzione delle autorità e della comunità internazionale sul- I diritti umani prima di tutto le eventuali violazioni dei diritti dei cittadini. I deputati europei hanno partecipato, tra l’altro, a missioni di questo tipo in Ucrai- na, nella Repubblica democratica del Congo, in Liberia e nei Ter- ritori palestinesi. Assicurare il rispetto dei diritti umani negli accordi internazionali Il Parlamento europeo può rifiutare di concedere il parere con- forme — necessario alla conclusione di accordi importanti con i paesi terzi — qualora rilevi violazioni dei diritti umani e dei principi democratici. Esso esige, inoltre, il rispetto rigoroso delle clausole sui diritti umani, che sono sistematicamente inserite in questo genere di accordi e che, in casi estremi, ne prevedono l’annullamento. D E M O C R A Z I 25 A
Il premio Sacharov per la libertà di pensiero Il premio Sacharov per la libertà di pensiero, che deve il suo nome allo scienziato e dissidente politico russo Andrej Sacharov, rende omaggio a persone o organizzazioni che si distinguono nella difesa dei diritti umani, della democrazia e della libertà di I diritti umani prima di tutto espressione e che lottano contro l’intolleranza e l’oppressione in tutto il mondo. Istituito nel 1988, il premio è assegnato ogni anno dal Parlamen- to europeo nel corso di una seduta solenne a Strasburgo. Se il calendario del Parlamento lo consente, il premio è consegnato in una data prossima al 10 dicembre, data dell’anniversario della firma della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo delle Nazioni Unite, nel 1948. Tra le personalità insignite del premio si possono menzionare Nelson Mandela (Sudafrica), Alexander Dubček (Cecoslovac- chia), «Las Madres de la Plaza de Mayo» (Le madri di Plaza de Mayo, Argentina), Aung San Suu Kyi (Myanmar), Ibrahim Rugova (Kosovo), l’Organizzazione delle Nazioni Unite e il suo ex segre- tario generale Kofi Annan. _IT_v0.2.indd 1 28/10/08 11:26:08 26
■ Gli ingranaggi del Parlamento europeo La vita e il lavoro del Parlamento europeo sono scanditi da un calendario suddiviso in settimane di diverso colo- re: rosa, rosso, blu, turchese... Ogni colore rappresenta una fase dell’attività parlamentare. Affinché i lavori si svolgano senza intoppi, occorrono un’organizzazione e un sostegno amministrativo. La macchina è ben rodata: ognuno ha un ruolo ben preciso e nulla viene lasciato al caso. Settimane «rosa» per le commissioni parlamentari Il Parlamento europeo conta 20 commissioni parlamentari permanenti, specializzate in temi come l’ambiente, i trasporti, l’industria o il bilancio. Esse rispecchiano gli orientamenti po- litici del Parlamento e sono composte di un numero variabile di deputati. Il loro compito è preparare il lavoro delle sessioni plenarie. Durante le riunioni delle commissioni, i deputati europei proce- dono a una prima serie di dibattiti e votazioni su relazioni che illustrano il loro punto di vista sulle proposte di legge o sul pro- getto di bilancio dell’UE per l’anno successivo. Elaborano anche «relazioni di iniziativa» con le quali raccomandano alla Commis- sione europea o ai governi degli Stati membri di intervenire in un determinato campo. 27
■ Commissioni speciali e commissioni d’inchiesta Quando lo ritiene necessario, il Parlamento può istituire com- missioni speciali o commissioni d’inchiesta. Per esempio, nel 2003, dopo il naufragio della petroliera Prestige, i deputati hanno istituito una commissione che ha studiato i mezzi per Gli ingranaggi del Parlamento europeo rafforzare la sicurezza marittima. Nel 2006 una commissione ha preso in esame le attività della CIA in Europa, in seguito a rivelazioni della stampa secondo le quali alcuni presunti ter- roristi erano stati trasferiti e detenuti illegalmente dai servizi segreti americani in paesi europei. Nel 2007 è stata istituita una commissione temporanea per studiare le possibili rispo- ste europee al cambiamento climatico. Undici anni prima, una commissione d’inchiesta era stata incaricata di verificare se la Commissione e i governi avessero affrontato efficace- mente l’epidemia della «mucca pazza». Settimane «rosse» per le tornate La sessione plenaria è il fulcro della vita parlamentare. Essa riuni- sce l’insieme dei deputati europei nell’emiciclo di Strasburgo e, per sessioni aggiuntive più brevi, in quello di Bruxelles. Le rela- zioni adottate in commissione sono di nuovo dibattute, emen- date e quindi votate, diventando così la posizione ufficiale del Parlamento europeo. Oltre alle relazioni, i deputati europei adottano «risoluzioni» o interpellano direttamente i rappresentanti della Commissione europea e del Consiglio su temi di attualità. Ricevono inoltre le visite di capi di Stato e di personalità di tutto il mondo. Settimane «azzurre» per i gruppi politici I deputati europei non si riuniscono per nazionalità, bensì in fun- zione delle loro affinità politiche. Per costituire un gruppo politico bisogna disporre di un numero minimo di deputati provenienti da diversi Stati membri. Si tratta di una condizione che non im- 28
pedisce a tutte le tendenze S politiche di avere un’idonea 01 02 03 e 1 2 3 4 5 5 6 7 8 9 9 10 11 12 13 14 rappresentanza. I parlamen- 7 14 21 28 4 11 18 25 3 10 17 24 31 1 2 1 8 15 22 29 5 12 19 26 4 11 18 25 3 2 9 16 23 30 6 13 20 27 5 12 19 26 10 17 24 31 14 21 28 6 13 27 t 4 3 7 20 tari che non appartengono 5 6 7 4 5 6 11 12 13 18 19 20 25 26 27 1 2 3 8 9 10 15 16 17 22 23 24 29 1 2 7 8 9 14 15 16 21 22 23 28 29 30 04 05 06 a nessun gruppo sono defi- t 14 15 16 17 18 18 19 20 21 22 22 23 24 25 26 27 Gli ingranaggi del Parlamento europeo 1 7 14 21 28 5 12 19 26 2 9 16 23 30 2 1 8 15 22 29 6 13 20 27 3 10 17 24 niti «non iscritti». 3 2 9 16 23 30 7 14 21 28 4 11 18 25 4 3 10 17 24 1 8 15 22 29 5 12 19 26 5 4 11 18 25 2 9 16 23 30 6 13 20 27 ima 6 5 12 19 26 3 10 17 24 31 7 14 21 28 7 6 13 20 27 4 11 18 25 1 8 15 22 29 07 08 09 27 28 29 30 31 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 1 7 14 21 28 4 11 18 25 1 8 15 22 29 In occasione delle «settima- 2 3 4 1 2 3 8 9 10 15 16 17 22 23 24 29 30 31 5 6 7 12 13 14 19 20 21 26 27 28 2 3 4 9 10 11 16 17 18 23 30 24 25 5 4 11 18 25 1 8 15 22 29 5 12 19 26 ne dei gruppi», che gene- 6 7 5 6 12 13 19 20 26 27 2 3 9 10 16 17 23 24 30 31 6 7 13 14 20 21 27 28 10 11 12 ralmente precedono le ses- 40 41 42 43 44 44 45 46 47 48 49 50 51 52 1 1 6 13 20 27 3 10 17 24 1 8 15 22 29 2 7 14 21 28 4 11 18 25 2 9 16 23 30 8 15 22 29 5 12 19 26 3 10 17 n 3 1 24 31 sioni plenarie, ogni gruppo 4 5 6 2 3 4 9 10 11 16 17 18 23 24 25 30 31 1 6 7 8 13 14 15 20 21 22 27 28 29 4 5 6 11 12 13 18 19 20 25 26 27 7 5 12 19 26 2 9 16 23 30 7 14 21 28 politico coordina e formula e le posizioni che difenderà in aula su ciascuno degli argomenti all’ordine del giorno. Settimane «turchesi»: i deputati nei loro collegi o in missione Alcune settimane l’anno sono riservate affinché i deputati euro- pei possano recarsi nel loro collegio elettorale, svolgervi le fun- zioni locali e incontrare gli elettori sul posto, oppure andare in missione in altre zone del mondo. Durante tali periodi non sono programmate riunioni a Bruxelles o a Strasburgo. ■ Che lingua parlate? Il Parlamento è dotato di un servizio multilingue per tutte le sessioni plenarie e le altre riunioni, grazie al quale i deputa- ti possono esprimersi in una qualsiasi delle lingue ufficiali dell’UE. Tutto quello che dicono è tradotto in simultanea da- gli interpreti. Grazie ai traduttori, anche i documenti di lavo- ro del Parlamento sono disponibili in tutte le lingue ufficiali dell’Unione europea. Ciò riflette e valorizza la diversità cultu- rale dell’Unione europea e, nello stesso tempo, rende accessi- 29 bili ai cittadini i lavori dei deputati.
Chi fa cosa al Parlamento europeo? Eletto dai deputati per un mandato di due anni e mezzo, il presi- dente del Parlamento europeo svolge un ruolo essenziale: dirige l’insieme dei lavori dell’Assemblea, presiede le sessioni plenarie e firma il bilancio e le leggi adottate con il Consiglio. Rappresen- Gli ingranaggi del Parlamento europeo ta inoltre il Parlamento europeo all’estero e nelle relazioni con le altre istituzioni dell’Unione. I deputati eleggono anche 14 vice- presidenti, ciascuno dei quali ha una competenza specifica. La Conferenza dei presidenti è composta del presidente dal Parlamento europeo e dei presidenti dei gruppi politici. Essa organizza e programma i lavori del Parlamento, per esempio il calendario e gli ordini del giorno delle sessioni plenarie, oppure la composizione delle commissioni e delle delegazioni. L’Ufficio di presidenza è l’organo che si occupa delle questio- ni amministrative, dei personale e dell’organizzazione del Par- lamento. È composto dal presidente del Parlamento europeo, dai vicepresidenti e dai questori eletti dall’assemblea. L’Ufficio di presidenza è inoltre competente per il bilancio del Parlamento. Una grande amministrazione è al servizio dei deputati euro- pei e del Parlamento. Il segretariato generale ha il compito di coordinare i lavori legislativi e di organizzare le sessioni plenarie e le altre riunioni. Sono quasi 5 000 le persone (di cui un terzo traduttori e interpreti) che lavorano a Bruxelles, a Lussembur- go, a Strasburgo e negli uffici d’informazione. Aggiungendo il personale dei gruppi politici, si arriva a circa 6 000 persone che fanno funzionare la «macchina» parlamentare. 30
■ Vicino a voi Bruxelles, Lussemburgo e Strasburgo sono i luoghi di la- voro del Parlamento europeo, ma tutti possono seguire da casa propria i lavori parlamentari senza doversi spostare! Comodamente seduti davanti al vostro computer, potete assistere a una sessione plenaria, consultare i documenti e i comunicati stampa o formulare domande online su ar- gomenti di carattere europeo. Inoltre, in tutte le capitali dell’Unione sono al vostro servizio uffici d’informazione dell’istituzione. Il sito Internet: una finestra aperta sul Parlamento L’indirizzo è facile da ricordare — www.europarl.europa.eu — e ognuno può trovarvi, nella propria lingua, numerose infor- mazioni interessanti che lo riguardano: il sito Internet del Parla- mento europeo offre un menù molto ricco. Che si voglia trovare informazioni sugli ultimi lavori parlamentari, seguire in diretta i dibattiti e le votazioni in aula, conoscere meglio i deputati eu- ropei e il loro ruolo, presentare una petizione o, semplicemente, I NT E R N E 31 T
approfondire il funzionamento di un’istituzione che rappresenta quasi 500 milioni di cittadini, il sito dà le risposte che cercate Per far conoscere e comprendere al pubblico la sua attività, il Par- lamento permette l’accesso dei cittadini ai vari documenti par- Vicino a voi lamentari attraverso un registro online. Sono inoltre disponibili archivi storici. Europarltv: la web TV del Parlamento europeo Seguire l’attualità parlamentare, vedere in azione i deputati, sbir- ciare “dietro le quinte” dell’Assemblea, assistere in diretta ai lavori dell’unica istituzione UE eletta dai cittadini: si può fare, su www. europarltv.eu. Sintonizzatevi su www.europarltv.eu per essere sempre al cor- rente di cosa succede al Parlamento europeo, grazie a servizi sui grandi temi d’attualità su cui il Parlamento decide, sintesi dei la- vori d’Aula, “botta e risposta” tra deputati e cittadini. Avete domande? Indirizzatele alla casella di posta elettronica del Parlamento Il sito Internet è indubbiamente ricco di informazioni, ma talvolta è difficile orientarsi nel «labirinto» comunitario. Il Parlamento eu- ropeo ha una casella di posta elettronica alla quale i cittadini pos- sono inviare domande, chiedere informazioni oppure presentare proposte che riguardano i settori d’attività dell’Unione europea. Ogni anno, con questo strumento, il Parlamento risponde a quasi 27 500 messaggi dei cittadini. Informati come i giornalisti I mezzi di comunicazione sono uno strumento importante per avvicinare i cittadini alle istituzioni che li rappresentano. Il Par- lamento dispone di un servizio stampa che informa i giornalisti dei dibattiti parlamentari del giorno e dei risultati delle votazio- ni. Queste informazioni sono messe a disposizione del pubblico 32
in tempo reale sul sito multilingue. I giornalisti possono anche contare su un supporto logistico e tecnico e sulla disponibilità di materiale audiovisivo (fotografie, video, archivi audio ecc.). Il servizio stampa organizza inoltre conferenze stampa e seminari sui temi d’attualità europea. Vicino a voi Visitare il Parlamento Avete trovato molte informazioni su Internet ma vi piacerebbe vedere in concreto come lavora il Parlamento europeo e quello che sta facendo per voi? Come quasi 275 000 persone ogni anno, potete recarvi in visita, da soli o in gruppo, nelle sedi di lavoro di Strasburgo, Bruxelles o Lussemburgo per assistere alle sessioni plenarie e incontrare i vostri deputati. Basta mettersi in contatto con l’unità Visite e seminari, che durante l’anno organizza visite in tutte le lingue ufficiali dell’Unione europea, per avere un’idea più chiara sul funzionamento e sul ruolo del Parlamento euro- peo e trovare così una risposta a tutte le vostre domande. Gli uffici d’informazione al servizio dei cittadini In tutte le capitali e in alcune grandi città dell’Unione sono pre- senti uffici d’informazione del Parlamento europeo. Essi hanno il compito di agevolare i contatti diretti tra i cittadini e l’istituzione che li rappresenta. Gli uffici d’informazione distribuiscono pubblicazioni e altri ma- teriali (DVD, CD-ROM ecc.) e realizzano campagne d’informazio- ne su diverse questioni europee. Organizzano visite nei luoghi di lavoro del Parlamento, in particolare per gli alunni delle scuole e per gli studenti universitari, oltre che per gruppi di visitatori. Gli uffici d’informazione, inoltre, organizzano forum in cui i de- putati europei, le autorità locali, i cittadini e i rappresentanti del- le categorie socio-professionali discutono i grandi temi relativi al futuro dell’Europa. Organizzano anche incontri tra i deputati e le autorità nazionali, la stampa e il pubblico. 33
■ Dibattiti per avvicinare i cittadini all’Unione europea Nel quadro del «periodo di riflessione» seguito all’esito ne- gativo dei referendum sul progetto di Costituzione europea in Francia e nei Paesi Bassi, il Parlamento ha raccomandato Vicino a voi una serie di iniziative per colmare la distanza che separa le istituzioni dell’UE dall’opinione pubblica. I deputati hanno quindi proposto di organizzare conferenze e incontri a livel- lo nazionale e locale — i forum cittadini e parlamentari — per far progredire il dibattito sul futuro dell’Europa, ponen- do l’accento su temi di interesse comune. Contattate i deputati I deputati sono l’anima del Parlamento europeo. Sono loro che, forti di un mandato attribuitogli dai cittadini con le elezioni eu- ropee, votano le leggi e assumono iniziative politiche che si ri- flettono sulla nostra vita quotidiana o che orientano l’approccio europeo sulle grandi questioni internazionali. I nomi, indirizzi, numeri di telefono e indirizzi di posta elettronica di ogni deputato figurano nelle schede personali disponibili sul sito Internet, nel menù «I vostri deputati». Nella scheda sono in- dicati il curriculum vitae, il collegio elettorale e il gruppo politico, oltre alle funzioni e alle attività svolte in al Parlamento europeo. Gli indirizzi della posta del cittadino, dell’unità Visite e seminari e de- gli uffici d’informazione sono riportati alle pagg. 48-51. 34
■ La codecisione: come funziona? La procedura di codecisione si applica attualmente a due terzi dei testi legislativi europei, princi- palmente nei settori dell’ambiente, dei trasporti, della protezione dei consumatori, del mercato interno, della libera circolazione dei lavoratori e dei programmi di istruzione, di sanità o di cultu- ra. La riforma istituzionale la estende ad altre politiche. La procedura di codecisione si articola in tre fasi. A grandi linee, si svolge come segue: La Commissione europea presenta una proposta di legge al Parlamento europeo e al Consiglio. In prima lettura (prima fase dell’analisi del testo da parte dei deputati) il Parlamento adotta o respinge emendamenti (modifiche) alla proposta della Commissione. Se il Parlamento non ap- porta modifiche e se, successivamente, il Consiglio accoglie anch’esso la proposta della Com- missione, la proposta legislativa è adottata. Ciò avviene anche nel caso in cui il Consiglio accolga le modifiche del Parlamento. La nuova legge può quindi entrare in vigore. Se il Consiglio non approva tutti gli emendamenti dei deputati, trasmette al Parlamento una proposta di testo alternativa: si tratta della posizione comune degli Stati membri. Il Parlamento prende quindi in esame il testo in seconda lettura. L’iter legislativo termina se i deputati appro- vano o respingono la posizione comune del Consiglio. Se, invece, i deputati propongono emendamenti alla posizione comune, occorre cercare un ac- cordo nel corso di una terza lettura. Tale compito è affidato a un comitato speciale, il cosiddetto comitato di conciliazione, composto da rappresentanti delle due istituzioni. La Commissione eu- ropea è associata ai lavori durante l’intera procedura. Il raggiungimento di un accordo consente al progetto di diventare legge. Altrimenti, la legge non vedrà la luce. 35
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