Il portale Intellettuali in fuga dall'Italia fascista. Migranti, esuli, rifugiati per motivi politici e razz- iali (Elisa Signori)
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Il Mulino - Rivisteweb Il portale Intellettuali in fuga dall’Italia fascista. Migranti, esuli, rifugiati per motivi politici e razz- iali (Elisa Signori) (doi: 10.17396/100981) Annali di Storia delle università italiane (ISSN 1127-8250) Fascicolo 1, gennaio-giugno 2021 Ente di afferenza: Università di Firenze (unifi) Copyright c by Società editrice il Mulino, Bologna. Tutti i diritti sono riservati. Per altre informazioni si veda https://www.rivisteweb.it Licenza d’uso L’articolo è messo a disposizione dell’utente in licenza per uso esclusivamente privato e personale, senza scopo di lucro e senza fini direttamente o indirettamente commerciali. Salvo quanto espressamente previsto dalla licenza d’uso Rivisteweb, è fatto divieto di riprodurre, trasmettere, distribuire o altrimenti utilizzare l’articolo, per qualsiasi scopo o fine. Tutti i diritti sono riservati.
NOTIZIARIO Con i libri al fronte 1918-2018. La memoria Dei quattordici studenti ricordati, sette prove- degli studenti dell’Università degli studi di Pe- nivano dalla Facoltà di Giurisprudenza, quat- rugia morti nella Grande Guerra, Mostra tro da Medicina e Chirurgia, due da Medicina veterinaria e uno dalla Scuola di Farmacia. bibliografica e documentaria, Perugia, Giurisprudenza. Attone Rainaldi di Filottrano Palazzo Murena, 29 ottobre-9 novembre (1889) morì nell’ospedaletto a Hum (Istria) il 2018 (Sabrina Boldrini, Roberta De Martino, 1° novembre 1915 dopo la battaglia sul monte Monica Fiore, Brunella Spaterna) Sabotino; Gaetano Leonardi di Gubbio e Fer- dinando Sorri di Pisa, classe 1894, caddero sul In occasione delle celebrazioni per il Centena- Carso, il primo il 28 luglio 1915, il secondo il rio della prima guerra mondiale (1918-2018), 30 agosto 1917; Francesco Neri di Santa Sofia nell’ambito delle iniziative di ateneo, il gruppo e Pietro Mancia di Foligno, classe 1895, mori- di lavoro Libri rari e collezioni speciali (Lrcs) rono nel 1916, rispettivamente il 5 agosto sul del Centro servizi bibliotecari dell’Università monte Colbricon e il 10 ottobre nell’ottava degli studi di Perugia ha allestito una mostra battaglia del Medio Isonzo; Enrico Pernossi di documentaria dal titolo Con i libri al fronte. Perugia (1896) risultò disperso nel giugno 1918 1918-2018. La memoria degli studenti dell’Uni- sul Montello durante la battaglia del Solstizio e versità degli studi di Perugia morti nella Grande infine Ugo Morganti di Alatri, uno dei «ragazzi Guerra, visitabile dal 29 ottobre al 9 novembre del ’99», morì a soli 19 anni sul monte Asolo- 2018. L’allestimento della mostra è stato realiz- ne il 29 ottobre 1918 nella battaglia di Vittorio zato con riproduzioni di fotografie e documenti Veneto, a pochi giorni dalla fine del conflitto. provenienti dai fascicoli personali conservati Medicina e Chirurgia. Cesare Crespi di Orvieto nell’Archivio storico dell’Università, nonché (1893), passato all’Università di Torino per libri di studio dell’epoca presenti nelle biblio- completare gli studi (a Perugia era presente teche dell’Ateneo. Con questo materiale sono solo il quadriennio), morì l’8 ottobre 1916 state redatte schede biografiche per ricordare nell’Ospedaletto di Feltre dopo la battaglia sul le figure e le storie personali di quattordici stu- Monte Cauriol; Lando Paliotti di Arezzo e Lu- denti dell’università, i cui nomi sono presenti igi Antonini di Todi, classe 1895 e compagni in una epigrafe celebrativa incisa nel marmo di corso, morirono rispettivamente nell’otto- posta all’ingresso di Palazzo Murena, sede sto- bre del 1915 nella terza battaglia dell’Isonzo rica dell’Ateneo. Lettere, documenti ammini- e il 16 maggio 1917 nella decima battaglia strativi e immagini a corredo hanno raccontato dell’Isonzo. Infine Antonio Cagiola di Perugia gli ultimi anni al fronte dei quattordici giovani, (1896), colpito alle gambe sul Piave nell’ago- sospesi tra il desiderio di proseguire gli studi con sto del 1918, trascorse gli ultimi anni nel ma- una vita normale e la cruda realtà delle batta- nicomio di S. Maria della Pietà di Roma, dove glie e del conflitto. Contemporaneamente si è morì il 7 giugno 1920. voluto ricostruire e descrivere il contesto sto- Medicina veterinaria. Adolfo Marini di Firenze rico locale e di attività dell’Ateneo nel primo (1892), laureando del Regio Istituto superio- Novecento, evidenziando i percorsi di sacra- re agrario di Perugia e iscritto anche al terzo lizzazione e mitizzazione dell’esperienza della anno di Medicina veterinaria, morì l’11 no- guerra. La Struttura di Missione per gli anniver- vembre 1917 a Ponte Vidor; Benvenuto Bira- sari di interesse nazionale della Presidenza del relli di Ostra (1893) morì a Naso di Podgora il Consiglio dei ministri ha riconosciuto il valore 27 marzo 1916. Infine Carlo Alberto Cartase- culturale dell’iniziativa e la stretta attinenza al gna di San Maurizio Canavese (1884), dopo tema delle commemorazioni per il Centenario aver interrotto gli studi a Torino, si iscrisse a con l’autorizzazione all’uso del logo ufficiale per Perugia al terzo anno della Scuola di Farmacia. le celebrazioni. La mostra ha ricevuto inoltre il Morì il 13 dicembre 1917 sul monte Grappa. patrocinio delle associazioni professionali degli Neri e Morganti furono insigniti della meda- archivisti e dei bibliotecari dell’Umbria (Anai glia d’argento al valore militare, Pernossi della e Aib). Una versione virtuale dell’esposizione, medaglia di bronzo; Crespi, Rainaldi, Cagiola, ampliata ed integrata, è stata recentemente Antonini e Marini ricevettero anche la laurea pubblicata con il software Movio ed è consul- ad honorem. I nomi degli studenti rimangono tabile nella sezione Mostre virtuali del sito del ancor oggi nella memoria, incisi sulla lapide Centro Servizi Bibliotecari (www.csb.unipg.it). posta all’ingresso di Palazzo Murena. Questa è ANNALI DI STORIA DELLE UNIVERSITÀ ITALIANE • 1/2021 251
Notiziario il risultato di una serie di integrazioni avvenute era sorta nella seconda metà degli anni Venti tra il 1919 e il 1929. Per capirne le fasi occorre del secolo scorso, sulla scia del forte impulso partire dal 24 maggio del 1919, giorno dell’i- espansivo seguito alla regificazione dell’Uni- naugurazione. Durante la celebrazione France- versità di Perugia, allo scopo di garantire agli sco Innamorati pronunciò un discorso nel qua- studenti un alloggio dignitoso ed economico le, pur facendo riferimento al monumento, non nei pressi dell’Ateneo. Nel dicembre del 1927, ne esplicava i contenuti. Alcuni anni più tardi, dopo la decisione di intitolare la casa alla me- il 24 maggio 1926, durante un’altra analoga ri- moria di Enrico Pernossi, iniziarono i lavori di correnza, il rettore Osvaldo Polimanti ricordò costruzione sotto la direzione dell’ingegner Re- solo dodici nomi incisi. Mancavano all’appel- nato Ciuffini. Contribuirono al finanziamento lo Enrico Pernossi e Antonio Cagiola. In un numerosi privati tra cui la famiglia Pernossi coevo opuscolo commemorativo, L’Università che, onorata dall’intitolazione dell’edificio al di Perugia nella guerra MCMXV-MCMXVIII, proprio caro, partecipò alla spesa con un’in- citarono ancora solo dodici nomi incisi, ma gente elargizione. I Pernossi erano una fami- questa volta vennero inseriti nella pubblica- glia di medici e giuristi, molto nota a Perugia. zione anche Pernossi, tra gli studenti dichiarati Il giovane Enrico, che portava lo stesso nome dispersi nel 1918, e Cagiola, dichiarato mor- del nonno, celebre avvocato, sembrava desti- to nel 1920. I due studenti vennero pertanto nato a seguirne le orme: appena ventiduenne inseriti nell’epigrafe solo successivamente: nel era già prossimo alla laurea in Giurisprudenza 1926 la famiglia Cagiola ottenne che il giova- quando partì per il fronte come sottotenente ne fosse riconosciuto studente caduto in guerra della 138° batteria bombardieri. Ferito e cattu- e quindi il 29 novembre 1926 il rettore Sergio rato durante un combattimento sul Montello, Panunzio gli conferì la laurea ad honorem. Ma purtroppo di lui si persero per sempre le tracce: è la data del 30 giugno 1929, relativa all’inau- «l’ala del mistero l’avvolse nella gloria dell’i- gurazione della Casa dello Studente intitolata gnoto», come recita l’iscrizione sulla tomba di a Pernossi, ad essere il termine post quem per famiglia, presso il cimitero monumentale di il probabile completamento della lapide, con Perugia. La Casa dello Studente a lui dedicata l’inserimento postumo dei due nomi, ricono- era un edificio all’avanguardia, in grado di for- sciuti ufficialmente come studenti caduti in nire agli ospiti, oltre alle camere e alla mensa, guerra. A Perugia un’altra lapide fu commis- anche spazi ricreativi come palestra e sala da sionata per ricordare gli studenti che all’epo- biliardo. Fu inaugurata il 30 giugno del 1929 ca dell’estremo sacrificio erano laureandi, non alla presenza delle autorità, della cittadinanza presso l’ateneo bensì presso il Regio Istituto su- e della famiglia Pernossi. La cerimonia, molto periore agrario. La lapide, dall’accentuato tono partecipata, si aprì con lo scoprimento della la- artistico per la firma dello scultore Torquato pide commemorativa e del busto di Enrico in Tamagnini, fu inaugurata il 16 maggio 1920 e divisa militare, opera dello scultore Giuseppe posta nel primo chiostro dell’Abbazia di San Frenguelli. Nel 2019 l’Ateneo ha organizzato Pietro, sede dal 1896 del Regio Istituto. Tra i un’altra cerimonia ufficiale per il riposiziona- nomi dei caduti di Agraria, ne compare uno mento del busto nell’atrio della Casa, nel ri- che ricorre anche nella lapide dell’Università, spetto delle volontà della famiglia Pernossi, quello di Adolfo Marini che, in vista del com- che tanto aveva investito nella costruzione di pletamento del corso in Agraria, aveva fatto quell’edificio, affinché il ricordo di Enrico e richiesta di iscrizione anche alla Scuola di Ve- del suo sacrificio rimanesse per sempre legato a terinaria: le sue speranze si infransero sul Piave. quella che fu la sua università. Le ricerche per l’allestimento della mostra hanno anche permesso la riscoperta di un bu- sto dedicato alla memoria di uno degli studen- ti caduti, il perugino Enrico Pernossi. Il busto Giornate Fibonacci: 850° anniversario della era custodito in un deposito dell’attuale Itaca nascita di Leonardo Pisano, detto il Fibonac- International College, già Casa dello Studente ci, Pisa, Università di Pisa, 20-23 novem- «Enrico Pernossi», in attesa di essere ricollo- bre 2020 (Chiara Bodei, Fabio Gadducci) cato dopo la fine dei lavori di ristrutturazione dell’edificio. Costruita su un terreno adiacen- Nel 2020 si sono festeggiati gli 850 anni dalla te a Palazzo Murena, la Casa dello Studente nascita di Leonardo Pisano, detto Fibonacci 252
Notiziario (da filius Bonacci), uno dei grandi matematici Come raccontato da Enrico Giusti nell’in- occidentali, la cui opera ha condizionato pro- contro del 20 novembre, moderato da Chiara fondamente più campi del sapere. Autore del Bodei, Leonardo ha tuttavia avuto un destino Liber Abbaci e noto per la sequenza numerica particolare. Nonostante sia stato punto di ri- che porta il suo nome, Fibonacci nacque in- ferimento per diverse generazioni di abachisti fatti a Pisa intorno al 1170. La data non è cer- durante tutto il medioevo, i suoi lavori sono ta, ma non è lontana da quella. Certo è invece stati dimenticati con l’introduzione della l’anniversario della pubblicazione dell’altro la- stampa, che ha reso i volumi rinascimentali voro fondamentale: la Pratica Geometriae, ap- che trattavano di abaco e algebra ben più dif- parsa tra il 1220 e il 1221. L’Università di Pisa fusi dei manoscritti che ne tramandavano l’o- (con il Museo degli Strumenti per il Calcolo, pera, alla quale avevano pur attinto gli studiosi il Museo degli Strumenti di Fisica e il Museo dell’epoca. A tal punto che tra Cinquecento e della Grafica, che fanno parte del Sistema Seicento era ormai dimenticata. Solo a cavallo Museale di Ateneo), insieme al Comune di tra XVIII e XIX secolo si iniziò ad avere mag- Pisa e in collaborazione con Scuola Normale gior cognizione di ciò che aveva rappresentato Superiore e Scuola Superiore Sant’Anna, ha Fibonacci. Dobbiamo la sua riscoperta anzitut- organizzato dal 20 al 23 novembre le Giornate to allo storico della matematica Pietro Cossali Fibonacci, con convegni, incontri e concerti e poi a Baldassarre Boncompagni Ludovisi, che che si sono svolti da remoto, a causa della si- ne curò la prima edizione moderna delle opere. tuazione pandemica (e ancora visibili: https:// Venne allora ricostruita la vita di Leonardo e si www.sma.unipi.it/2020/11/pisa-celebra- cominciò a comprendere l’importanza del suo fibonacci-850-anniversario-nascita/). contributo alla matematica occidentale, rico- La manifestazione si è aperta il 20 novembre noscendogli il ruolo di massimo matematico con i saluti del rettore dell’Università, Pao- del medioevo latino. Alla versione ottocente- lo Mancarella, e dell’assessore al turismo del sca si ricollega idealmente la nuova edizione Comune, Paolo Pesciatini. La conclusione è critica completa del Liber Abbaci a cura di En- volutamente coincisa con il 23 novembre, rico Giusti, coadiuvato da Paolo d’Alessandro. che gli anglosassoni hanno dedicato al grande Risultato di un imponente lavoro filologico matematico: scrivendo le date con l’indica- sui 19 manoscritti a noi pervenuti, è stata re- zione prima del mese e poi del giorno, risulta alizzata grazie all’interessamento e al sostegno infatti come 11 23, ovvero i numeri iniziali dell’Università di Pisa e del Museo Galileo di della sua successione. Per l’occasione Poste Firenze. Un lavoro impreziosito anche dalle Italiane ha emesso un francobollo commemo- discussioni con Pier Daniele Napolitani, che rativo, il primo dedicato a Fibonacci: raffigura ha preso la parola dopo Enrico Giusti per una la testa della statua in marmo ottocentesca a lezione dal titolo «Leonardo Pisano e le scuo- lui dedicata, opera dello scultore Giovan- le d’abaco: il rinascimento delle matematiche ni Paganucci e oggi posta nel Camposanto nell’Occidente latino». monumentale di Pisa, mentre sullo sfondo si La presentazione ha descritto la Pisa del 1200 sviluppa una figura geometrica, la spirale lo- come una delle capitali del Mediterraneo. garitmica, al cui interno sono riportati i pri- Vi si parlavano molte lingue, le fabbriche di mi 20 termini della successione, alla quale è Piazza del Duomo erano in piena attività a strettamente legata. testimoniare la floridezza cittadina, e i suoi monumenti erano rivolti verso quel mare sol- cato dalle molte navi cittadine, da dove arri- vavano merci, uomini e influssi culturali. Non a caso Marco Tangheroni afferma che «forse solo un pisano poteva formarsi e perfezionarsi nei grandi spazi del Mediterraneo frequentati dalle navi e dai mercanti di Pisa». Il padre di Leonardo si fece raggiungere dal figlio a Bu- gia, importante centro culturale e commercia- le in Algeria, così da fargli apprendere l’arte del calcolo basata sul sistema decimale indo- arabico, che perfezionerà in altre piazze com- 253
Notiziario merciali del Mediterraneo. Ciò che imparò versità di Pisa del matematico Marco Abate, confluirà nel Liber Abbaci (scritto in latino), del fisico Sergio Giudici e inoltre di Massimo da lui chiamato Liber de numero, pubblicato Dringoli (assessore all’Urbanistica, Comune nel 1202 e poi tre decenni dopo, in una nuova di Pisa) e dello storico dell’arte Dario Mat- edizione collocata tradizionalmente nel 1228, teoni. Abate ha illustrato la connessione tra ma sulla cui datazione sono emersi dubbi du- successione e sezione aurea e come si possano rante il lavoro per l’attuale edizione critica. incarnare entrambe in natura, a partire dal- In esso si affrontano per primi i fondamenti la disposizione dei pistilli nei girasoli. Con della aritmetica (cifre, sistema posizionale, riferimento all’architettura contemporanea, algoritmi di calcolo), per poi passare alla ma- Matteoni ha parlato di Le Corbusier, che tematica per mercanti (cambi di monete, di nello studio delle proporzioni e del corpo pesi e di misure varie), ai problemi dilettevoli, umano ha ritrovato a più riprese il tema della tra i quali uno sui conigli che introduce la fa- sezione aurea e della successione di Fibonac- mosa successione, per finire con le tecniche ci, mentre Dringoli ha illustrato il progetto algoritmiche e i problemi più complessi (quali di Giuseppe Terragni della Casa del Fascio a ad esempio l’estrazione della radice quadra- Como, con i suoi richiami alla sezione aurea. ta). Il nuovo sistema decimale consentiva di Giudici si è soffermato infine sul rapporto tra trattare numeri grandi e problemi complessi scienza e musica, o meglio, sul ruolo della e di scrivere e ricontrollare i passaggi dei cal- «divina proporzione» in musica. A partire coli, il che si traduceva in un efficace siste- dalla riscoperta del suo lavoro, la figura di Fi- ma di contabilità, essenziale per la società in bonacci si è ritagliata uno spazio sempre più espansione economica del periodo. Una rivo- ampio nel pantheon degli uomini di scienza luzione, nella quale Fibonacci giocò un ruolo illustri, prima fra gli specialisti (come testi- che definiremmo oggi di mediatore culturale: moniato dalla rivista «The Fibonacci Quar- importando e rielaborando le conoscenze ma- terly», edita dal 1963) e poi presso il grande tematiche fiorite nel mondo islamico per gli pubblico, grazie al fascino esercitato dalla sua eruditi e i commercianti europei, condizionò successione, che ha ispirato sia scienziati che profondamente lo sviluppo della società oc- artisti, come nelle sequenze luminose realiz- cidentale e, in ultima analisi, il nostro modo zate da Mario Merz. di interpretare il mondo. L’assimilazione del Il Museo degli Strumenti per il Calcolo, per nuovo sistema numerico fu tuttavia più len- far riflettere su Fibonacci i non addetti ai la- ta di quanto si possa pensare. Addirittura, a vori e in particolare le giovani generazioni, Firenze tra la fine del XIII e l’inizio del XIV ha anche lasciato spazio all’immaginazione secolo la corporazione dell’Arte del Cambio di un gruppo di autori che si sono prestati a ne vietò l’uso nei documenti legali, se non ac- offrire una personale visione del celebre ma- compagnato dalla contemporanea espressione tematico e dell’influenza esercitata dalla sua dei numeri in lettere, per scongiurare la possi- opera. Sono nate così due iniziative editoria- bilità di aggiungere zeri alla fine, scrupolo an- li. La prima è la pubblicazione di Ipotesi per cora sentito nella odierna compilazione degli Fibonacci, un’antologia di racconti inediti assegni. Solo nel tardo Duecento iniziarono di fantascienza, curata da Daniele Brolli per a diffondersi manuali basati sul Liber Abbaci, Comma 22, alla quale hanno contribuito i così detti libri d’abaco, e le relative scuole, scrittori italiani e stranieri: Paul Di Filippo, che influenzeranno non solo gli studiosi, ma Franco Ricciardiello, Rudy Rucker, Bruce anche i mercanti. Sterling, Nicoletta Vallorani, Ian Watson, ol- Le proprietà della celebre successione fibo- tre a Linda De Santi, Alessandro Fambrini e nacciana, presentata solo brevemente nel Francesco Verso. Gli ultimi tre autori l’hanno Liber Abbaci, saranno studiate ben più tardi, presentata il 21 novembre, introdotti da Fa- in particolare la sua relazione con la sezione bio Gadducci. La seconda è stata affidata alla aurea o divina proporzione. Proprio parten- ricostruzione di Claudia Flandoli che nell’al- do da tale rapporto, domenica 22 febbraio si bo a fumetti Il libro di Leonardo, apparso nella è parlato di «Fibonacci nelle scienze e nel- collana Comics&Science del CNR, ci ha re- le arti», in una tavola rotonda moderata da stituito un personaggio fresco e curioso, ben Giuseppe Mazzotta (Presidente del Lions radicato nella società pisana del Duecento. Club Pisa), con la partecipazione per l’Uni- L’autrice ha presentato il suo graphic novel agli 254
Notiziario studenti della V B del Liceo Artistico «Fran- Si è adottata una griglia a maglie larghe non cesco Russoli» la mattina del 23 novembre, limitando l’indagine ai soli professori univer- in un incontro moderato da Fabio Gadducci. sitari ma, a ragione, spingendo lo sguardo in Sempre il 23 novembre, dopo la cerimonia tutti i gradini di quella piramide gerarchica e per l’emissione e l’annullo speciale del franco- funzionale che all’élite dei cattedratici affianca bollo dedicato a Leonardo Pisano, la pianista gli incaricati, gli aiuti e gli assistenti, sino ai Elisabetta Guglielmin ha suonato le Variazio- liberi docenti e agli assistenti volontari, per ni Goldberg BWV 988 di Johann Sebastian proseguire poi con la componente studentesca Bach, dalla Sala delle Baleari a Palazzo Gam- della comunità accademica, anch’essa segnata bacorti (sede del Comune di Pisa), un’opera da abbandoni forzati. La grande maggioranza per clavicembalo la cui struttura risponde dei report riguarda italiani, uomini e donne, ad un preciso ordine matematico, come ha alle prese con una sofferta scelta di strappo dal spiegato nell’introduzione al concerto Sergio proprio contesto d’origine e di riconversione Giudici. La manifestazione si è conclusa con professionale. Una corposa minoranza di casi lo scrittore Paolo Ciampi che, introdotto da è però costituita da stranieri, due volte esuli: Michele Taddei, ha presentato il suo L’uomo in un’Europa intenta a declinare l’antisemiti- che ci regalò i numeri, uscito per Mursia. Il libro smo di stato con peculiari strategie discrimi- riscostruisce la biografia di Fibonacci, intrec- natorie e persecutorie, dal numerus clausus alle ciandola con la storia dell’epoca e con una leggi di Norimberga – in Germania, Polonia, riflessione sull’impatto dell’introduzione in Ungheria, Romania, ecc. – essi avevano in un occidente dei numeri indo-arabi. primo momento visto l’Italia come un rifugio ospitale, salvo essere costretti poi a lasciarlo con l’entrata in vigore della legislazione an- tiebraica. Così accadde agli studenti stranieri Il portale Intellettuali in fuga dall’Italia iscritti all’ateneo fiorentino, di cui leggiamo fascista. Migranti, esuli, rifugiati per mo- diverse schede biografiche, grazie alle ricerche tivi politici e razziali (Elisa Signori) di Francesca Cavarocchi e di Valeria Galimi, o a quelli iscritti all’Università di Siena, i cui In parallelo rispetto alle ricerche dedicate percorsi accolti nel db si devono a Simone all’ostracismo nel 1938 inflitto agli studiosi, Duranti. ai docenti e studenti ebrei dall’Università di Sempre nella prospettiva di ampliare piutto- Firenze, è decollata nel 2019-2020 l’iniziati- sto che restringere gli orizzonti dell’indagine, va di un portale che accolga i risultati di una accanto agli studiosi individuati nel perime- ricognizione a largo raggio sulla composita e tro universitario, la ricognizione si estende a pluridecennale vicenda dell’emigrazione in- scienziati, medici, artisti non necessariamente tellettuale italiana durante in Ventennio. Dal incardinati in istituzioni di istruzione superio- link re, colti in una fase di formazione incompiuta possiamo accedere dunque a un database no- o appena compiuta e divenuti all’estero ele- minativo, attualmente attestato a quota 380 menti preziosi in diversi ambiti, dallo studio schede, nelle quali si leggono sia notizie ana- all’insegnamento, dalla ricerca scientifica alla grafiche e professionali essenziali sin qui repe- pratica clinica, dalla musica al diritto. rite su figure più o meno note, sia veri e propri Elemento qualificante del progetto è il tenta- saggi biografici compiuti, corredati da biblio- tivo di saldare insieme le due facce di questo grafie ad hoc e completati da una galleria di flusso migratorio, le partenze e gli arrivi, tal- immagini e di mappe geografiche. È il work in volta con tappe intermedie e soggiorni prov- progress di un progetto coraggiosamente ambi- visori, estrapolando i dati tanto dalle fonti del zioso che punta a una prosopografia di talenti contesto d’origine – ossia gli archivi di Stato in gran parte perduti per l’Italia del Novecen- italiani e specificamente quelli universitari, le to e si propone di ricostruire a 360 gradi un carte dei ministeri dell’Interno e dell’Educa- brain drain compreso tra gli anni Venti e la zione nazionale e quelle periferiche di questure seconda guerra mondiale, diretto verso mete e prefetture, la documentazione delle organiz- europee – Svizzera, Francia e Regno Unito – zazioni di soccorso del mondo ebraico italiano ma ancor più verso la Palestina, le Americhe – quanto dalle fonti dei contesti d’adozione, e l’Australia. in particolare esplorando i dossier raccolti da 255
Notiziario reti ebraiche internazionali di aiuto e da enti al di là del suo imprescindibile valore morale, finalizzati al salvataggio delle risorse intellet- rendere attrattiva la via del ritorno per chi tuali, come l’Academic Assistence Council aveva dovuto scegliere la fuga per sé e i propri di Londra o l’Emergency Committee in Aid cari sarebbe stata anche una scelta di buongo- of Displaced Foreign Scholars di New York. verno e avrebbe, più di quanto non avvenne, Le carte personali e familiari dei protagonisti rimesso in circolo talenti ed esperienze cre- aiutano infine a raccordare insieme questi iti- sciute anche nel confronto con altri conte- nerari di fuga e reinserimento. Ne consegue sti politico-culturali e di lavoro. Le vicende un mosaico di storie individuali che, con le messe a fuoco in questa ricerca certificano per loro traiettorie, disegnano una fitta ragnatela l’Italia una perdita secca di energie intellet- di mobilità e di relazioni tra l’Europa e il re- tuali, scientifiche, artistiche che s’innestaro- sto del mondo, con andirivieni successivi, ma no altrove e altrove diedero frutto. spesso senza ritorni alla base di partenza, e in- Accanto alle politiche praticate dagli enti sieme alla trama dei concreti destini di uomi- d’assistenza e dalle autorità dei Paesi d’ado- ni e donne mette a fuoco anche un processo zione, inoltre emerge con forza dal quadro di transfert culturale e di scambio scientifico di tracciato come le reti familiari abbiano rap- proporzioni estremamente rilevanti. presentato la trama sottesa di questo doloro- Patrizia Guarnieri, artefice e coordinatrice so processo di mobilità transnazionale, in tal del progetto, sottolinea nei testi introdut- senso replicando meccanismi che nella storia tivi del portale come la definizione stessa di delle migrazioni hanno da sempre avuto un scholar fosse problematica per chi si trovava ruolo cruciale. Infine, in questa ricognizione a decidere della salvezza di displaced persons degli effetti della svolta antiebraica su base dal profilo professionale talora incerto se non eminentemente toscana, spicca l’inserzione addirittura oscuro, e come tali enti d’assisten- di casi cronologicamente anteriori al 1938: za si trovassero di fatto a funzionare come Guglielmo Ferrero e la sua famiglia, Gaetano «agenzie di reclutamento» di risorse intellet- Salvemini, i Rosselli, Guido Ferrando e altri tuali a basso costo. A queste risorse il fascismo sono esempi illustri di precoci scelte d’esilio aveva rinunciato a cuor leggero e, per effetto antifascista in Svizzera, in Francia, negli Stati della legislazione antiebraica, aveva ampu- Uniti. Qui i confini dell’indagine si ampliano tato la società italiana di elementi preziosi ulteriormente da un punto di vista cronologi- privandola di un patrimonio di competenze, co arretrando agli anni Venti, ma soprattutto potenziali o già in atto, di grande valore. Pe- si scavalca un confine concettuale: la sto- raltro anche l’Italia repubblicana non ebbe ria dell’antifascismo fuoruscito a lungo letta chiara la percezione di tale perdita e non come storia politico-sociale trova utili inter- seppe o volle adeguatamente valutarle, rilut- sezioni e sovrapposizioni con la storia della tante a intraprendere un’incisiva strategia di mobilità intellettuale. È una delle tante pro- recupero. Si sarebbe trattato di un doveroso spettive aperte di un lavoro che senza erigere riconoscimento delle sofferenze e umiliazioni steccati si offre come un incrocio stimolante iniquamente inflitte a cittadini italiani, ma, di differenti esperienze storiografiche. 256
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