Il portale Intellettuali in fuga dall'Italia fascista. Migranti, esuli, rifugiati per motivi politici e razz- iali (Elisa Signori)

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Il portale Intellettuali in fuga dall’Italia fascista.
Migranti, esuli, rifugiati per motivi politici e razz-
iali (Elisa Signori)
(doi: 10.17396/100981)

Annali di Storia delle università italiane (ISSN 1127-8250)
Fascicolo 1, gennaio-giugno 2021

   Ente di afferenza:
   Università di Firenze (unifi)

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NOTIZIARIO
Con i libri al fronte 1918-2018. La memoria            Dei quattordici studenti ricordati, sette prove-
degli studenti dell’Università degli studi di Pe-      nivano dalla Facoltà di Giurisprudenza, quat-
rugia morti nella Grande Guerra, Mostra                tro da Medicina e Chirurgia, due da Medicina
                                                       veterinaria e uno dalla Scuola di Farmacia.
bibliografica e documentaria, Perugia,                 Giurisprudenza. Attone Rainaldi di Filottrano
Palazzo Murena, 29 ottobre-9 novembre                  (1889) morì nell’ospedaletto a Hum (Istria) il
2018 (Sabrina Boldrini, Roberta De Martino,            1° novembre 1915 dopo la battaglia sul monte
Monica Fiore, Brunella Spaterna)                       Sabotino; Gaetano Leonardi di Gubbio e Fer-
                                                       dinando Sorri di Pisa, classe 1894, caddero sul
In occasione delle celebrazioni per il Centena-        Carso, il primo il 28 luglio 1915, il secondo il
rio della prima guerra mondiale (1918-2018),           30 agosto 1917; Francesco Neri di Santa Sofia
nell’ambito delle iniziative di ateneo, il gruppo      e Pietro Mancia di Foligno, classe 1895, mori-
di lavoro Libri rari e collezioni speciali (Lrcs)      rono nel 1916, rispettivamente il 5 agosto sul
del Centro servizi bibliotecari dell’Università        monte Colbricon e il 10 ottobre nell’ottava
degli studi di Perugia ha allestito una mostra         battaglia del Medio Isonzo; Enrico Pernossi di
documentaria dal titolo Con i libri al fronte.         Perugia (1896) risultò disperso nel giugno 1918
1918-2018. La memoria degli studenti dell’Uni-         sul Montello durante la battaglia del Solstizio e
versità degli studi di Perugia morti nella Grande      infine Ugo Morganti di Alatri, uno dei «ragazzi
Guerra, visitabile dal 29 ottobre al 9 novembre        del ’99», morì a soli 19 anni sul monte Asolo-
2018. L’allestimento della mostra è stato realiz-      ne il 29 ottobre 1918 nella battaglia di Vittorio
zato con riproduzioni di fotografie e documenti        Veneto, a pochi giorni dalla fine del conflitto.
provenienti dai fascicoli personali conservati         Medicina e Chirurgia. Cesare Crespi di Orvieto
nell’Archivio storico dell’Università, nonché          (1893), passato all’Università di Torino per
libri di studio dell’epoca presenti nelle biblio-      completare gli studi (a Perugia era presente
teche dell’Ateneo. Con questo materiale sono           solo il quadriennio), morì l’8 ottobre 1916
state redatte schede biografiche per ricordare         nell’Ospedaletto di Feltre dopo la battaglia sul
le figure e le storie personali di quattordici stu-    Monte Cauriol; Lando Paliotti di Arezzo e Lu-
denti dell’università, i cui nomi sono presenti        igi Antonini di Todi, classe 1895 e compagni
in una epigrafe celebrativa incisa nel marmo           di corso, morirono rispettivamente nell’otto-
posta all’ingresso di Palazzo Murena, sede sto-        bre del 1915 nella terza battaglia dell’Isonzo
rica dell’Ateneo. Lettere, documenti ammini-           e il 16 maggio 1917 nella decima battaglia
strativi e immagini a corredo hanno raccontato         dell’Isonzo. Infine Antonio Cagiola di Perugia
gli ultimi anni al fronte dei quattordici giovani,     (1896), colpito alle gambe sul Piave nell’ago-
sospesi tra il desiderio di proseguire gli studi con   sto del 1918, trascorse gli ultimi anni nel ma-
una vita normale e la cruda realtà delle batta-        nicomio di S. Maria della Pietà di Roma, dove
glie e del conflitto. Contemporaneamente si è          morì il 7 giugno 1920.
voluto ricostruire e descrivere il contesto sto-       Medicina veterinaria. Adolfo Marini di Firenze
rico locale e di attività dell’Ateneo nel primo        (1892), laureando del Regio Istituto superio-
Novecento, evidenziando i percorsi di sacra-           re agrario di Perugia e iscritto anche al terzo
lizzazione e mitizzazione dell’esperienza della        anno di Medicina veterinaria, morì l’11 no-
guerra. La Struttura di Missione per gli anniver-      vembre 1917 a Ponte Vidor; Benvenuto Bira-
sari di interesse nazionale della Presidenza del       relli di Ostra (1893) morì a Naso di Podgora il
Consiglio dei ministri ha riconosciuto il valore       27 marzo 1916. Infine Carlo Alberto Cartase-
culturale dell’iniziativa e la stretta attinenza al    gna di San Maurizio Canavese (1884), dopo
tema delle commemorazioni per il Centenario            aver interrotto gli studi a Torino, si iscrisse a
con l’autorizzazione all’uso del logo ufficiale per    Perugia al terzo anno della Scuola di Farmacia.
le celebrazioni. La mostra ha ricevuto inoltre il      Morì il 13 dicembre 1917 sul monte Grappa.
patrocinio delle associazioni professionali degli      Neri e Morganti furono insigniti della meda-
archivisti e dei bibliotecari dell’Umbria (Anai        glia d’argento al valore militare, Pernossi della
e Aib). Una versione virtuale dell’esposizione,        medaglia di bronzo; Crespi, Rainaldi, Cagiola,
ampliata ed integrata, è stata recentemente            Antonini e Marini ricevettero anche la laurea
pubblicata con il software Movio ed è consul-          ad honorem. I nomi degli studenti rimangono
tabile nella sezione Mostre virtuali del sito del      ancor oggi nella memoria, incisi sulla lapide
Centro Servizi Bibliotecari (www.csb.unipg.it).        posta all’ingresso di Palazzo Murena. Questa è

            ANNALI DI STORIA DELLE UNIVERSITÀ ITALIANE • 1/2021                                    251
Notiziario

il risultato di una serie di integrazioni avvenute    era sorta nella seconda metà degli anni Venti
tra il 1919 e il 1929. Per capirne le fasi occorre    del secolo scorso, sulla scia del forte impulso
partire dal 24 maggio del 1919, giorno dell’i-        espansivo seguito alla regificazione dell’Uni-
naugurazione. Durante la celebrazione France-         versità di Perugia, allo scopo di garantire agli
sco Innamorati pronunciò un discorso nel qua-         studenti un alloggio dignitoso ed economico
le, pur facendo riferimento al monumento, non         nei pressi dell’Ateneo. Nel dicembre del 1927,
ne esplicava i contenuti. Alcuni anni più tardi,      dopo la decisione di intitolare la casa alla me-
il 24 maggio 1926, durante un’altra analoga ri-       moria di Enrico Pernossi, iniziarono i lavori di
correnza, il rettore Osvaldo Polimanti ricordò        costruzione sotto la direzione dell’ingegner Re-
solo dodici nomi incisi. Mancavano all’appel-         nato Ciuffini. Contribuirono al finanziamento
lo Enrico Pernossi e Antonio Cagiola. In un           numerosi privati tra cui la famiglia Pernossi
coevo opuscolo commemorativo, L’Università            che, onorata dall’intitolazione dell’edificio al
di Perugia nella guerra MCMXV-MCMXVIII,               proprio caro, partecipò alla spesa con un’in-
citarono ancora solo dodici nomi incisi, ma           gente elargizione. I Pernossi erano una fami-
questa volta vennero inseriti nella pubblica-         glia di medici e giuristi, molto nota a Perugia.
zione anche Pernossi, tra gli studenti dichiarati     Il giovane Enrico, che portava lo stesso nome
dispersi nel 1918, e Cagiola, dichiarato mor-         del nonno, celebre avvocato, sembrava desti-
to nel 1920. I due studenti vennero pertanto          nato a seguirne le orme: appena ventiduenne
inseriti nell’epigrafe solo successivamente: nel      era già prossimo alla laurea in Giurisprudenza
1926 la famiglia Cagiola ottenne che il giova-        quando partì per il fronte come sottotenente
ne fosse riconosciuto studente caduto in guerra       della 138° batteria bombardieri. Ferito e cattu-
e quindi il 29 novembre 1926 il rettore Sergio        rato durante un combattimento sul Montello,
Panunzio gli conferì la laurea ad honorem. Ma         purtroppo di lui si persero per sempre le tracce:
è la data del 30 giugno 1929, relativa all’inau-      «l’ala del mistero l’avvolse nella gloria dell’i-
gurazione della Casa dello Studente intitolata        gnoto», come recita l’iscrizione sulla tomba di
a Pernossi, ad essere il termine post quem per        famiglia, presso il cimitero monumentale di
il probabile completamento della lapide, con          Perugia. La Casa dello Studente a lui dedicata
l’inserimento postumo dei due nomi, ricono-           era un edificio all’avanguardia, in grado di for-
sciuti ufficialmente come studenti caduti in          nire agli ospiti, oltre alle camere e alla mensa,
guerra. A Perugia un’altra lapide fu commis-          anche spazi ricreativi come palestra e sala da
sionata per ricordare gli studenti che all’epo-       biliardo. Fu inaugurata il 30 giugno del 1929
ca dell’estremo sacrificio erano laureandi, non       alla presenza delle autorità, della cittadinanza
presso l’ateneo bensì presso il Regio Istituto su-    e della famiglia Pernossi. La cerimonia, molto
periore agrario. La lapide, dall’accentuato tono      partecipata, si aprì con lo scoprimento della la-
artistico per la firma dello scultore Torquato        pide commemorativa e del busto di Enrico in
Tamagnini, fu inaugurata il 16 maggio 1920 e          divisa militare, opera dello scultore Giuseppe
posta nel primo chiostro dell’Abbazia di San          Frenguelli. Nel 2019 l’Ateneo ha organizzato
Pietro, sede dal 1896 del Regio Istituto. Tra i       un’altra cerimonia ufficiale per il riposiziona-
nomi dei caduti di Agraria, ne compare uno            mento del busto nell’atrio della Casa, nel ri-
che ricorre anche nella lapide dell’Università,       spetto delle volontà della famiglia Pernossi,
quello di Adolfo Marini che, in vista del com-        che tanto aveva investito nella costruzione di
pletamento del corso in Agraria, aveva fatto          quell’edificio, affinché il ricordo di Enrico e
richiesta di iscrizione anche alla Scuola di Ve-      del suo sacrificio rimanesse per sempre legato a
terinaria: le sue speranze si infransero sul Piave.   quella che fu la sua università.
Le ricerche per l’allestimento della mostra
hanno anche permesso la riscoperta di un bu-
sto dedicato alla memoria di uno degli studen-
ti caduti, il perugino Enrico Pernossi. Il busto
                                                      Giornate Fibonacci: 850° anniversario della
era custodito in un deposito dell’attuale Itaca       nascita di Leonardo Pisano, detto il Fibonac-
International College, già Casa dello Studente        ci, Pisa, Università di Pisa, 20-23 novem-
«Enrico Pernossi», in attesa di essere ricollo-       bre 2020 (Chiara Bodei, Fabio Gadducci)
cato dopo la fine dei lavori di ristrutturazione
dell’edificio. Costruita su un terreno adiacen-       Nel 2020 si sono festeggiati gli 850 anni dalla
te a Palazzo Murena, la Casa dello Studente           nascita di Leonardo Pisano, detto Fibonacci

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Notiziario

(da filius Bonacci), uno dei grandi matematici      Come raccontato da Enrico Giusti nell’in-
occidentali, la cui opera ha condizionato pro-      contro del 20 novembre, moderato da Chiara
fondamente più campi del sapere. Autore del         Bodei, Leonardo ha tuttavia avuto un destino
Liber Abbaci e noto per la sequenza numerica        particolare. Nonostante sia stato punto di ri-
che porta il suo nome, Fibonacci nacque in-         ferimento per diverse generazioni di abachisti
fatti a Pisa intorno al 1170. La data non è cer-    durante tutto il medioevo, i suoi lavori sono
ta, ma non è lontana da quella. Certo è invece      stati dimenticati con l’introduzione della
l’anniversario della pubblicazione dell’altro la-   stampa, che ha reso i volumi rinascimentali
voro fondamentale: la Pratica Geometriae, ap-       che trattavano di abaco e algebra ben più dif-
parsa tra il 1220 e il 1221. L’Università di Pisa   fusi dei manoscritti che ne tramandavano l’o-
(con il Museo degli Strumenti per il Calcolo,       pera, alla quale avevano pur attinto gli studiosi
il Museo degli Strumenti di Fisica e il Museo       dell’epoca. A tal punto che tra Cinquecento e
della Grafica, che fanno parte del Sistema          Seicento era ormai dimenticata. Solo a cavallo
Museale di Ateneo), insieme al Comune di            tra XVIII e XIX secolo si iniziò ad avere mag-
Pisa e in collaborazione con Scuola Normale         gior cognizione di ciò che aveva rappresentato
Superiore e Scuola Superiore Sant’Anna, ha          Fibonacci. Dobbiamo la sua riscoperta anzitut-
organizzato dal 20 al 23 novembre le Giornate       to allo storico della matematica Pietro Cossali
Fibonacci, con convegni, incontri e concerti        e poi a Baldassarre Boncompagni Ludovisi, che
che si sono svolti da remoto, a causa della si-     ne curò la prima edizione moderna delle opere.
tuazione pandemica (e ancora visibili: https://     Venne allora ricostruita la vita di Leonardo e si
www.sma.unipi.it/2020/11/pisa-celebra-              cominciò a comprendere l’importanza del suo
fibonacci-850-anniversario-nascita/).               contributo alla matematica occidentale, rico-
La manifestazione si è aperta il 20 novembre        noscendogli il ruolo di massimo matematico
con i saluti del rettore dell’Università, Pao-      del medioevo latino. Alla versione ottocente-
lo Mancarella, e dell’assessore al turismo del      sca si ricollega idealmente la nuova edizione
Comune, Paolo Pesciatini. La conclusione è          critica completa del Liber Abbaci a cura di En-
volutamente coincisa con il 23 novembre,            rico Giusti, coadiuvato da Paolo d’Alessandro.
che gli anglosassoni hanno dedicato al grande       Risultato di un imponente lavoro filologico
matematico: scrivendo le date con l’indica-         sui 19 manoscritti a noi pervenuti, è stata re-
zione prima del mese e poi del giorno, risulta      alizzata grazie all’interessamento e al sostegno
infatti come 11 23, ovvero i numeri iniziali        dell’Università di Pisa e del Museo Galileo di
della sua successione. Per l’occasione Poste        Firenze. Un lavoro impreziosito anche dalle
Italiane ha emesso un francobollo commemo-          discussioni con Pier Daniele Napolitani, che
rativo, il primo dedicato a Fibonacci: raffigura    ha preso la parola dopo Enrico Giusti per una
la testa della statua in marmo ottocentesca a       lezione dal titolo «Leonardo Pisano e le scuo-
lui dedicata, opera dello scultore Giovan-          le d’abaco: il rinascimento delle matematiche
ni Paganucci e oggi posta nel Camposanto            nell’Occidente latino».
monumentale di Pisa, mentre sullo sfondo si         La presentazione ha descritto la Pisa del 1200
sviluppa una figura geometrica, la spirale lo-      come una delle capitali del Mediterraneo.
garitmica, al cui interno sono riportati i pri-     Vi si parlavano molte lingue, le fabbriche di
mi 20 termini della successione, alla quale è       Piazza del Duomo erano in piena attività a
strettamente legata.                                testimoniare la floridezza cittadina, e i suoi
                                                    monumenti erano rivolti verso quel mare sol-
                                                    cato dalle molte navi cittadine, da dove arri-
                                                    vavano merci, uomini e influssi culturali. Non
                                                    a caso Marco Tangheroni afferma che «forse
                                                    solo un pisano poteva formarsi e perfezionarsi
                                                    nei grandi spazi del Mediterraneo frequentati
                                                    dalle navi e dai mercanti di Pisa». Il padre di
                                                    Leonardo si fece raggiungere dal figlio a Bu-
                                                    gia, importante centro culturale e commercia-
                                                    le in Algeria, così da fargli apprendere l’arte
                                                    del calcolo basata sul sistema decimale indo-
                                                    arabico, che perfezionerà in altre piazze com-

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merciali del Mediterraneo. Ciò che imparò           versità di Pisa del matematico Marco Abate,
confluirà nel Liber Abbaci (scritto in latino),     del fisico Sergio Giudici e inoltre di Massimo
da lui chiamato Liber de numero, pubblicato         Dringoli (assessore all’Urbanistica, Comune
nel 1202 e poi tre decenni dopo, in una nuova       di Pisa) e dello storico dell’arte Dario Mat-
edizione collocata tradizionalmente nel 1228,       teoni. Abate ha illustrato la connessione tra
ma sulla cui datazione sono emersi dubbi du-        successione e sezione aurea e come si possano
rante il lavoro per l’attuale edizione critica.     incarnare entrambe in natura, a partire dal-
In esso si affrontano per primi i fondamenti        la disposizione dei pistilli nei girasoli. Con
della aritmetica (cifre, sistema posizionale,       riferimento all’architettura contemporanea,
algoritmi di calcolo), per poi passare alla ma-     Matteoni ha parlato di Le Corbusier, che
tematica per mercanti (cambi di monete, di          nello studio delle proporzioni e del corpo
pesi e di misure varie), ai problemi dilettevoli,   umano ha ritrovato a più riprese il tema della
tra i quali uno sui conigli che introduce la fa-    sezione aurea e della successione di Fibonac-
mosa successione, per finire con le tecniche        ci, mentre Dringoli ha illustrato il progetto
algoritmiche e i problemi più complessi (quali      di Giuseppe Terragni della Casa del Fascio a
ad esempio l’estrazione della radice quadra-        Como, con i suoi richiami alla sezione aurea.
ta). Il nuovo sistema decimale consentiva di        Giudici si è soffermato infine sul rapporto tra
trattare numeri grandi e problemi complessi         scienza e musica, o meglio, sul ruolo della
e di scrivere e ricontrollare i passaggi dei cal-   «divina proporzione» in musica. A partire
coli, il che si traduceva in un efficace siste-     dalla riscoperta del suo lavoro, la figura di Fi-
ma di contabilità, essenziale per la società in     bonacci si è ritagliata uno spazio sempre più
espansione economica del periodo. Una rivo-         ampio nel pantheon degli uomini di scienza
luzione, nella quale Fibonacci giocò un ruolo       illustri, prima fra gli specialisti (come testi-
che definiremmo oggi di mediatore culturale:        moniato dalla rivista «The Fibonacci Quar-
importando e rielaborando le conoscenze ma-         terly», edita dal 1963) e poi presso il grande
tematiche fiorite nel mondo islamico per gli        pubblico, grazie al fascino esercitato dalla sua
eruditi e i commercianti europei, condizionò        successione, che ha ispirato sia scienziati che
profondamente lo sviluppo della società oc-         artisti, come nelle sequenze luminose realiz-
cidentale e, in ultima analisi, il nostro modo      zate da Mario Merz.
di interpretare il mondo. L’assimilazione del       Il Museo degli Strumenti per il Calcolo, per
nuovo sistema numerico fu tuttavia più len-         far riflettere su Fibonacci i non addetti ai la-
ta di quanto si possa pensare. Addirittura, a       vori e in particolare le giovani generazioni,
Firenze tra la fine del XIII e l’inizio del XIV     ha anche lasciato spazio all’immaginazione
secolo la corporazione dell’Arte del Cambio         di un gruppo di autori che si sono prestati a
ne vietò l’uso nei documenti legali, se non ac-     offrire una personale visione del celebre ma-
compagnato dalla contemporanea espressione          tematico e dell’influenza esercitata dalla sua
dei numeri in lettere, per scongiurare la possi-    opera. Sono nate così due iniziative editoria-
bilità di aggiungere zeri alla fine, scrupolo an-   li. La prima è la pubblicazione di Ipotesi per
cora sentito nella odierna compilazione degli       Fibonacci, un’antologia di racconti inediti
assegni. Solo nel tardo Duecento iniziarono         di fantascienza, curata da Daniele Brolli per
a diffondersi manuali basati sul Liber Abbaci,      Comma 22, alla quale hanno contribuito
i così detti libri d’abaco, e le relative scuole,   scrittori italiani e stranieri: Paul Di Filippo,
che influenzeranno non solo gli studiosi, ma        Franco Ricciardiello, Rudy Rucker, Bruce
anche i mercanti.                                   Sterling, Nicoletta Vallorani, Ian Watson, ol-
Le proprietà della celebre successione fibo-        tre a Linda De Santi, Alessandro Fambrini e
nacciana, presentata solo brevemente nel            Francesco Verso. Gli ultimi tre autori l’hanno
Liber Abbaci, saranno studiate ben più tardi,       presentata il 21 novembre, introdotti da Fa-
in particolare la sua relazione con la sezione      bio Gadducci. La seconda è stata affidata alla
aurea o divina proporzione. Proprio parten-         ricostruzione di Claudia Flandoli che nell’al-
do da tale rapporto, domenica 22 febbraio si        bo a fumetti Il libro di Leonardo, apparso nella
è parlato di «Fibonacci nelle scienze e nel-        collana Comics&Science del CNR, ci ha re-
le arti», in una tavola rotonda moderata da         stituito un personaggio fresco e curioso, ben
Giuseppe Mazzotta (Presidente del Lions             radicato nella società pisana del Duecento.
Club Pisa), con la partecipazione per l’Uni-        L’autrice ha presentato il suo graphic novel agli

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Notiziario

studenti della V B del Liceo Artistico «Fran-         Si è adottata una griglia a maglie larghe non
cesco Russoli» la mattina del 23 novembre,            limitando l’indagine ai soli professori univer-
in un incontro moderato da Fabio Gadducci.            sitari ma, a ragione, spingendo lo sguardo in
Sempre il 23 novembre, dopo la cerimonia              tutti i gradini di quella piramide gerarchica e
per l’emissione e l’annullo speciale del franco-      funzionale che all’élite dei cattedratici affianca
bollo dedicato a Leonardo Pisano, la pianista         gli incaricati, gli aiuti e gli assistenti, sino ai
Elisabetta Guglielmin ha suonato le Variazio-         liberi docenti e agli assistenti volontari, per
ni Goldberg BWV 988 di Johann Sebastian               proseguire poi con la componente studentesca
Bach, dalla Sala delle Baleari a Palazzo Gam-         della comunità accademica, anch’essa segnata
bacorti (sede del Comune di Pisa), un’opera           da abbandoni forzati. La grande maggioranza
per clavicembalo la cui struttura risponde            dei report riguarda italiani, uomini e donne,
ad un preciso ordine matematico, come ha              alle prese con una sofferta scelta di strappo dal
spiegato nell’introduzione al concerto Sergio         proprio contesto d’origine e di riconversione
Giudici. La manifestazione si è conclusa con          professionale. Una corposa minoranza di casi
lo scrittore Paolo Ciampi che, introdotto da          è però costituita da stranieri, due volte esuli:
Michele Taddei, ha presentato il suo L’uomo           in un’Europa intenta a declinare l’antisemiti-
che ci regalò i numeri, uscito per Mursia. Il libro   smo di stato con peculiari strategie discrimi-
riscostruisce la biografia di Fibonacci, intrec-      natorie e persecutorie, dal numerus clausus alle
ciandola con la storia dell’epoca e con una           leggi di Norimberga – in Germania, Polonia,
riflessione sull’impatto dell’introduzione in         Ungheria, Romania, ecc. – essi avevano in un
occidente dei numeri indo-arabi.                      primo momento visto l’Italia come un rifugio
                                                      ospitale, salvo essere costretti poi a lasciarlo
                                                      con l’entrata in vigore della legislazione an-
                                                      tiebraica. Così accadde agli studenti stranieri
Il portale Intellettuali in fuga dall’Italia          iscritti all’ateneo fiorentino, di cui leggiamo
fascista. Migranti, esuli, rifugiati per mo-          diverse schede biografiche, grazie alle ricerche
tivi politici e razziali (Elisa Signori)              di Francesca Cavarocchi e di Valeria Galimi,
                                                      o a quelli iscritti all’Università di Siena, i cui
In parallelo rispetto alle ricerche dedicate          percorsi accolti nel db si devono a Simone
all’ostracismo nel 1938 inflitto agli studiosi,       Duranti.
ai docenti e studenti ebrei dall’Università di        Sempre nella prospettiva di ampliare piutto-
Firenze, è decollata nel 2019-2020 l’iniziati-        sto che restringere gli orizzonti dell’indagine,
va di un portale che accolga i risultati di una       accanto agli studiosi individuati nel perime-
ricognizione a largo raggio sulla composita e         tro universitario, la ricognizione si estende a
pluridecennale vicenda dell’emigrazione in-           scienziati, medici, artisti non necessariamente
tellettuale italiana durante in Ventennio. Dal        incardinati in istituzioni di istruzione superio-
link         re, colti in una fase di formazione incompiuta
possiamo accedere dunque a un database no-            o appena compiuta e divenuti all’estero ele-
minativo, attualmente attestato a quota 380           menti preziosi in diversi ambiti, dallo studio
schede, nelle quali si leggono sia notizie ana-       all’insegnamento, dalla ricerca scientifica alla
grafiche e professionali essenziali sin qui repe-     pratica clinica, dalla musica al diritto.
rite su figure più o meno note, sia veri e propri     Elemento qualificante del progetto è il tenta-
saggi biografici compiuti, corredati da biblio-       tivo di saldare insieme le due facce di questo
grafie ad hoc e completati da una galleria di         flusso migratorio, le partenze e gli arrivi, tal-
immagini e di mappe geografiche. È il work in         volta con tappe intermedie e soggiorni prov-
progress di un progetto coraggiosamente ambi-         visori, estrapolando i dati tanto dalle fonti del
zioso che punta a una prosopografia di talenti        contesto d’origine – ossia gli archivi di Stato
in gran parte perduti per l’Italia del Novecen-       italiani e specificamente quelli universitari, le
to e si propone di ricostruire a 360 gradi un         carte dei ministeri dell’Interno e dell’Educa-
brain drain compreso tra gli anni Venti e la          zione nazionale e quelle periferiche di questure
seconda guerra mondiale, diretto verso mete           e prefetture, la documentazione delle organiz-
europee – Svizzera, Francia e Regno Unito –           zazioni di soccorso del mondo ebraico italiano
ma ancor più verso la Palestina, le Americhe          – quanto dalle fonti dei contesti d’adozione,
e l’Australia.                                        in particolare esplorando i dossier raccolti da

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Notiziario

reti ebraiche internazionali di aiuto e da enti      al di là del suo imprescindibile valore morale,
finalizzati al salvataggio delle risorse intellet-   rendere attrattiva la via del ritorno per chi
tuali, come l’Academic Assistence Council            aveva dovuto scegliere la fuga per sé e i propri
di Londra o l’Emergency Committee in Aid             cari sarebbe stata anche una scelta di buongo-
of Displaced Foreign Scholars di New York.           verno e avrebbe, più di quanto non avvenne,
Le carte personali e familiari dei protagonisti      rimesso in circolo talenti ed esperienze cre-
aiutano infine a raccordare insieme questi iti-      sciute anche nel confronto con altri conte-
nerari di fuga e reinserimento. Ne consegue          sti politico-culturali e di lavoro. Le vicende
un mosaico di storie individuali che, con le         messe a fuoco in questa ricerca certificano per
loro traiettorie, disegnano una fitta ragnatela      l’Italia una perdita secca di energie intellet-
di mobilità e di relazioni tra l’Europa e il re-     tuali, scientifiche, artistiche che s’innestaro-
sto del mondo, con andirivieni successivi, ma        no altrove e altrove diedero frutto.
spesso senza ritorni alla base di partenza, e in-    Accanto alle politiche praticate dagli enti
sieme alla trama dei concreti destini di uomi-       d’assistenza e dalle autorità dei Paesi d’ado-
ni e donne mette a fuoco anche un processo           zione, inoltre emerge con forza dal quadro
di transfert culturale e di scambio scientifico di   tracciato come le reti familiari abbiano rap-
proporzioni estremamente rilevanti.                  presentato la trama sottesa di questo doloro-
Patrizia Guarnieri, artefice e coordinatrice         so processo di mobilità transnazionale, in tal
del progetto, sottolinea nei testi introdut-         senso replicando meccanismi che nella storia
tivi del portale come la definizione stessa di       delle migrazioni hanno da sempre avuto un
scholar fosse problematica per chi si trovava        ruolo cruciale. Infine, in questa ricognizione
a decidere della salvezza di displaced persons       degli effetti della svolta antiebraica su base
dal profilo professionale talora incerto se non      eminentemente toscana, spicca l’inserzione
addirittura oscuro, e come tali enti d’assisten-     di casi cronologicamente anteriori al 1938:
za si trovassero di fatto a funzionare come          Guglielmo Ferrero e la sua famiglia, Gaetano
«agenzie di reclutamento» di risorse intellet-       Salvemini, i Rosselli, Guido Ferrando e altri
tuali a basso costo. A queste risorse il fascismo    sono esempi illustri di precoci scelte d’esilio
aveva rinunciato a cuor leggero e, per effetto       antifascista in Svizzera, in Francia, negli Stati
della legislazione antiebraica, aveva ampu-          Uniti. Qui i confini dell’indagine si ampliano
tato la società italiana di elementi preziosi        ulteriormente da un punto di vista cronologi-
privandola di un patrimonio di competenze,           co arretrando agli anni Venti, ma soprattutto
potenziali o già in atto, di grande valore. Pe-      si scavalca un confine concettuale: la sto-
raltro anche l’Italia repubblicana non ebbe          ria dell’antifascismo fuoruscito a lungo letta
chiara la percezione di tale perdita e non           come storia politico-sociale trova utili inter-
seppe o volle adeguatamente valutarle, rilut-        sezioni e sovrapposizioni con la storia della
tante a intraprendere un’incisiva strategia di       mobilità intellettuale. È una delle tante pro-
recupero. Si sarebbe trattato di un doveroso         spettive aperte di un lavoro che senza erigere
riconoscimento delle sofferenze e umiliazioni        steccati si offre come un incrocio stimolante
iniquamente inflitte a cittadini italiani, ma,       di differenti esperienze storiografiche.

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