LA SETTIMANA VETERINARIA - Ruminantia

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LA SETTIMANA VETERINARIA - Ruminantia
LA SETTIMANA
   VETERINARIA
  settimanale d’informazione professionale per il veterinario - supplemento al n. 967 - 29 giugno 2016
 Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Brescia - In caso di mancato recapito ritornare al mittente che si impegna a pagare la corrispondente tassa DCB - Brescia

                                                                    Dubbi e certezze
                                                              nella gestione della mastite
                                                                  della bovina da latte
       Supplemento
LA SETTIMANA VETERINARIA - Ruminantia
Per le informazioni in merito l’utilizzo del prodotto si rimanda al foglietto illustrativo contenuto nella confezione.
                                     Virbactan
                                                                              ®

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                                   0DVVLPDGLƪXVLRQHQHOWHVVXWRPDPPDULR
                                                        +
                       Cura delle infezioni presenti e prevenzione dalle nuove infezioni

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LA SETTIMANA VETERINARIA - Ruminantia
Dubbi e certezze nella gestione della mastite della bovina da latte

Sommario                                                                                                     Point Vétérinaire Italie s.r.l.
                                                                                                             Edizioni Veterinarie e Agrozootecniche
                                                                                                             Via Medardo Rosso, 11 - 20159 Milano
                                                                                                             Tel. 02 608 52 31 r.a.; fax 02 668 28 66

4         Le mastiti cliniche e sub-cliniche
          sono ancora un problema in Italia?
                                                   Alessandro Fantini
                                                                                              ■   Direttore responsabile:
                                                                                                  Gabriele Lanzarotti

                                                                                              ■   Redazione (e-mail: settimana@pointvet.it):
                                                                                                  Maria Rosa Cama
                                                                                                  (Tel. 02 60 85 23 41, e-mail: rosicama@pointvet.it)
                                                                                                  Monica Vajna de Pava

                                        10                 La nutrizione può                      (Tel. 02 60 85 23 29, e-mail: monica.vajna@pointvet.it)

                                                           causare e risolvere le
                                                                                              ■   A cura di
                                                           mastiti?                               Alessandro Fantini
                                                                         Alessandro Fantini
                                                                                              ■   Grafica:
                                                                                                  Roberta Covani

                                                                                              ■   Pubblicità (Tel. 02 60 85 23 20)
                                                                                                  e-mail: marketing@pointvet.it:
                                                                                                  Riccardo Cini (responsabile)

17                Come migliorare
                  la routine di
                  mungitura
                                                                                              ■   Assistente pubblicità (Tel. 02 60 85 23 20)
                                                                                                  e-mail: marketing@pointvet.it:
                                                                                                  Lucia Medas (annunci economici)

                  attraverso                                                                  ■Abbonamenti
                  l’analisi delle                                                             Gestione e rinnovo abbonamenti:
                                                                                              Donatella Sgaria - Tel. 02 60 85 23 32
                  curve di                                                                    e-mail: abbonamenti@pointvet.it
                  emissione del
                                                                                              Registrazione Tribunale di Milano
                  latte                                                                       n. 541 del 27-11-1993
                                Carlo Boselli                                                 Iscr. Reg. Naz. della Stampa
                                                                                              n. 4820 del 16/02/1995

                                                                                              Stampa:
                                                                                              A.S.P. Italia SpA - Bergamo

                                                25                    Aspetti
                                                                      metodologici per
                                                                      la gestione della
                                                                                                       Questa rivista le è stata inviata tramite abbonamento.
                                                                                                  L’informativa sul trattamento dei dati personali è consultabile
                                                                                                                        sul sito www.pointvet.it

                                                                      mastite clinica
                                                                          Daniele Sagrafoli
                                                                        Giuseppina Giacinti

Supplemento de La Settimana Veterinaria - n° 967 del 29 giugno 2016                                                                                                 3
LA SETTIMANA VETERINARIA - Ruminantia
Dubbi e certezze nella gestione della mastite della bovina da latte

Le mastiti cliniche e sub-cliniche
sono ancora un problema
in Italia?
                                    L
Alessandro Fantini                            e cellule somatiche sono il sintomo        chemiotattiche che si concentrano nel latte
Presidente Sib                                principale di una malattia della           per fattori diversi dalla presenza di un pa-
F.P.A srl                                     mammella, ossia della mastite. Que-        togeno.
afant@tin.it                                  sta precisazione, che sembrerebbe          La quantità di ricerche su quest’ultimo aspet-
www.fantiniprofessionaladvice.com
                                              ovvia, spesso non lo è in quanto le        to è molto esigua e le ragioni sono tante. La
                                    cosiddette “cellule alte” vengono spesso             comunità scientifica si è concentrata sugli
                                    combattute in quanto tali intervenendo sulla         aspetti eziologici microbiologici e sui fattori
                                    razione, riducendone concentrazione pro-             di rischio. Si è accettato cioè il “paradigma”
                                    teica e i concentrati, oppure con alcuni ad-         che la mastite è solo una malattia infettiva,
                                    ditivi.                                              evitando di approfondire scientificamente
                                                                                         l’ipotesi che la mastite possa essere anche
                                    LA MASTITE OGGI                                      una patologia non solo infettiva. Questo at-
                                    Allo stato attuale delle conoscenze la mastite       teggiamento della comunità scientifica ha
                                    è una malattia infettiva della mammella cau-         come motivazioni molte ipotesi complesse
                                    sata da agenti patogeni batterici o alghe co-        che meriterebbero approfondimenti.
                                    me la Prototheca. La genetica, l’ambiente, il        È noto che la mastite bovina può decorrere
                                    management e la nutrizione altro non sono            o presentarsi in forma clinica o sub-clinica.
                                    che fattori di rischio per l’accesso dei pato-       La differenza sostanziale è che la prima “esi-
                                    geni dentro la mammella o per la piena ef-           bisce” un complesso di sintomi facilmente
                                    ficienza delle difese fisico-chimiche e im-          riconoscibili come alterazioni visibili del nor-
                                    munitarie di questo organo. Quelle che nel           male aspetto del latte, mammella gonfia e a
                                    1977 furono definite da Bruno Moretti nel            volte dolorante e anche rialzo termico ossia
                                    suo libro “Malattie della mammella del bo-           febbre. Nelle mastiti da batteri Gram-nega-
                                    vino” come “turbe secretorie asettiche della         tivi, a causa del trasferimento in circolo di
                                    mammella”, ossia mastiti a prescindere da            endotossine, si possono aggiungere alla sin-
                                    un patogeno, non sono mai state scientifi-           tomatologia classica alterazioni del metabo-
                                    camente dimostrate. Molto dell’equivoco              lismo che possono avere impatti negativi sul-
                                    nasce dal fatto che a volte non si isolano           la produzione di latte e la fertilità.
                                    agenti patogeni in mammelle - o meglio da            Le mastiti sub-cliniche esibiscono come sin-
                                    quarti - che presentano alterazioni infiam-          tomatologia solo un rialzo più o meno tran-
                                    matorie o semplicemente alti livelli di cellule      sitorio delle cellule somatiche del latte di
                                    somatiche. Questo fenomeno - che spesso              quarto oltre le 200.000/ml, livello conside-
                                    sconcerta gli allevatori, rafforza l’ipotesi del-    rato lo “spartiacque” tra una mammella, o
                                    le “turbe secretorie asettiche della mammella”       meglio un quarto sano o ammalato. Anche
                                    e fa mettere in dubbio la capacità diagnosti-        in questo caso, e se l’agente eziologico è un
                                    ca dei laboratori - è dovuto per lo più al ti-       Gram-negativo, si verificheranno le altera-
                                    pico andamento di quelli che vengono de-             zioni del metabolismo dovute alle endotos-
                                    finiti patogeni ambientali. Questo gruppo            sine ma sarà difficile la diagnosi clinica. La
                                    di batteri viene prontamente distrutto dai           legislazione europea, al fine di garantire la
                                    sistemi difensivi della mammella e quindi            massima sicurezza ai consumatori di latte,
                                    spesso non viene isolato al momento dell’a-          ha emanato numerose leggi in materia. Il re-
                                    nalisi, che il più delle volte avviene su latte      golamento CE n. 853 del 2004 ed entrato in
                                    prelevato molte ore dopo l’insorgenza della          vigore il 1° gennaio 2006 fissa come requisito
                                    mastite. Resta tuttavia il dubbio che più o          igienico-sanitario del latte un livello massi-
                                    meno transitori aumenti delle cellule soma-          mo di 400.000 cellule somatiche per millili-
                                    tiche del latte derivino da altri fattori, ossia     tro, calcolato come media geometrica mobile
                                    che si possano verificare “reclutamenti”, dal        di non oltre un prelievo mensile e per un
                                    sangue alla mammella, di elementi del si-            periodo di tre mesi. Inoltre la legge stabilisce
                                    stema immunitario cellulo-mediato, come              che un allevatore a cui viene notificata la
                                    macrofagi e neutrofili, da parte di sostanze         non conformità deve adeguarsi entro tre me-

4                                                                             Supplemento de La Settimana Veterinaria - n° 967 del 29 giugno 2016
LA SETTIMANA VETERINARIA - Ruminantia
Le mastiti cliniche e sub-cliniche sono ancora un problema in Italia?

si, pena il non ritiro del latte alla stalla. Que-         logia dell’autocontrollo anche alla produ-
sto regolamento prende atto che le cellule                 zione primaria di latte, carne e vegetali de-
somatiche non sono di per sé dannose alla                  stinati al consumo umano. In pratica, l’al-
salute umana, ma lo sono in quanto espres-                 levatore è tenuto a effettuare periodiche
sione della presenza di patogeni nella mam-                analisi del latte di massa presso laboratori
mella.                                                     riconosciuti da allegare al piano di autocon-
                                                           trollo. Questi laboratori possono essere pri-
LO STATO DELL’ARTE                                         vati oppure della rete degli Izs. L’Istituto
Negli ultimi anni è stato condiviso a livello              zooprofilattico sperimentale della Lombar-
mondiale, sia dalla comunità scientifica che               dia e dell’Emilia Romagna pubblica e ag-
da quella dei tecnici, il protocollo da utiliz-            giorna i dati dei risultati analitici dei suoi
zare per ridurre la prevalenza della mastite               laboratori, anche quelli delle cellule soma-
bovina in allevamento. A parte variazioni                  tiche. I risultati aggregati (contenenti anche
esecutive non sostanziali, la procedura com-               quelli messi a disposizione da Granlatte e
porta l’individuazione degli agenti eziologici,            Aral) delle analisi dei campioni di massa di
da effettuare in via preliminare sul latte di              latte in Lombardia evidenziano un valore
massa per poi approfondire, in caso di po-                 di 250.000 cs/ml.
sitività, sul latte di quarto (meglio) o di pool           Analizzando invece i dati derivanti non già
di quarti. Una volta individuato il patogeno               dalle analisi dei campioni di massa effet-
ed eseguito l’antibiogramma, si deve proce-                tuate per l’autocontrollo ma come media
dere alla separazione degli animali infetti da             delle determinazioni individuali, si eviden-
patogeni contagiosi, da mungere alla fine,                 zia una situazione completamente diversa.
oppure da eliminare se incurabili per la pre-              Le metodiche di prelievo dei campioni di
senza di Prototheca o per un’irreversibile cro-            latte individuale delegate da Aia alle Asso-
nicizzazione della mastite.                                ciazioni regionali degli allevatori sono stan-
Il paradigma condiviso per le mastiti sub-                 dardizzate da Icar in quanto alcune delle
cliniche è che il trattamento antibiotico d’e-             informazioni derivanti vengono utilizzate
lezione è quello alla “messa in asciutta”, oggi            ai fini della selezione genetica delle bovine
praticato su tutte le bovine, ma che proba-                da latte, e ciò avviene nei 59 Paesi che han-
bilmente in futuro sarà riservato solo a quelle            no sottoscritto l’accordo. Questo per avere
ammalate per la tendenza alla riduzione                    una base dati omogenea, che permette di
dell’uso dei farmaci, soprattutto degli anti-              utilizzare non gli stessi indici ma gli stessi
microbici.                                                 dati per la selezione genetica. Lo stesso può
Nonostante questo paradigma, dobbiamo                      dirsi per la rete dei laboratori che eseguono
registrare un andamento delle mastiti sub-                 le analisi anche del latte individuale ai fini
cliniche ancora piuttosto preoccupante, al-                della selezione genetica. Tutti in rete con il
meno analizzando i dati derivanti dalla mi-                Laboratorio standard latte di Aia. Pertanto,
surazione delle cellule somatiche del latte                sia per quanto riguarda l’affidabilità anali-
individuale raccolto negli allevamenti che                 tica dei laboratori che effettuano le analisi
partecipano alla selezione genetica delle raz-             dei campioni di massa anche per l’autocon-
ze da latte più diffuse in Italia come la Fri-             trollo, sia per quelli utilizzati dalle Ara ci
sona, la Bruna e la Jersey. Può avere una si-              sono pochi dubbi in merito. Resta però da
gnificatività statistica soffermarsi sulla Fri-            capire la grande discordanza delle informa-
sona italiana in quanto il nucleo di alleva-               zioni per dare una risposta al titolo di que-
menti che partecipano alla selezione genetica              sto articolo.
è piuttosto rilevante. Al 2014 sono in sele-               Analizzando i dati elaborati dall’Ufficio stu-
zione 11.517 allevamenti, per un totale di                 di Aia relativi alle medie delle cellule so-
1.076.181 capi di bovine di questa razza. In               matiche individuali, la situazione appare
Italia abbiamo, nel periodo 2013/2014, poco                tutt’altro che confortante nonostante gli
meno di 35.000 allevamenti di bovine da latte              enormi sforzi - gestionali ed economici - di
di tutte le razze e quelli che partecipano alla            questi ultimi anni nel ridurre la prevalenza
selezione sono il 53%. Pertanto, utilizzare i              delle infezioni mammarie di batteri conta-
dati della misurazione individuale delle cel-              giosi come Staphylococcus aureus, Streptococ-
lule somatiche della razza Frisona italiana                cus agalactiae e Mycoplama bovis. Sforzi pe-
può avere una significatività statistica piut-             raltro rivolti anche a migliorare la funzio-
tosto “robusta”.                                           nalità della mungitura e dell’ambiente di
Altre fonti d’informazioni, ma piuttosto                   stalla. Nel grafico 1 (vedere a pag. 6) è pre-
parziali, sono quelle pubblicate dagli Istituti            sentata la media delle cellule somatiche in-
zooprofilattici ai quali in molti casi è affi-             dividuali delle bovine di razza Frisona ana-
dato l’autocontrollo. Il Dlgs n. 155/1997 ha               lizzate mensilmente nel latte durante i con-
regolamentato fino al 2005 le produzioni                   trolli funzionali. Si tratta di quattro anni e
post-primarie di derrate alimentari. Il Reg.               di quasi 2.500.000 dati. Oltre a confermare
CE n. 852/04 ha esteso dal 2006 la metodo-                 l’andamento stagionale delle cellule soma-

Supplemento de La Settimana Veterinaria - n° 967 del 29 giugno 2016                                         5
LA SETTIMANA VETERINARIA - Ruminantia
Dubbi e certezze nella gestione della mastite della bovina da latte

                                                                                                   Questi fattori se normalizzati testimoniano
                              GRAFICO 1. M EDIA DELLE CELLULE SOMATICHE                            che l’effetto negativo dell’estate può essere
                              INDIVIDUALI DELLE BOVINE DI RAZZA FRISONA                            ben più grave.
                                  ANALIZZATE MENSILMENTE NEL LATTE                                 Ma a questo punto, e grazie ai dati di sup-
                                                                                                   porto, si può criticamente valutare se le in-
                                   DURANTE I CONTROLLI FUNZIONALI                                  dicazioni contenute nel protocollo standard
                                                                                                   di gestione della mastiti, e dai più condiviso,
                                                                                                   ha ancora una sua efficacia.

                                                                                                   STRATEGIE PER IL RISANAMENTO
                                                                                                   BATTERIOLOGICO DELLA MAMMELLA
                                                                                                   Abbiamo detto che è condiviso il fatto che
                                                                                                   la somministrazione di un antibiotico alla
                                                                                                   messa in asciutta è il metodo più efficace per
Fonte Ufficio studi Aia

                                                                                                   risanare la mammella dai patogeni batterici
                                                                                                   acquisiti nella lattazione precedente. Questa
                                                                                                   metodologia affianca l’uso terapeutico di
                                                                                                   queste sostanze quando si presenta una ma-
                                                                                                   stite clinica in lattazione. Ovviamente per
                                                                                                   amplificare la probabilità di “guarigione” in
                                                                                                   asciutta, o meglio di risanamento batterio-
                              GRAFICO 2. M EDIA DELLE CELLULE SOMATICHE                            logico della mammella, ciò deve essere ac-
                              INDIVIDUALI: CONFRONTO 2013-2014-2015                                compagnato da altre accortezze altrettanto
                                                                                                   importanti.
                                                                                                   È consuetudine far precedere alla messa in
                                                                                                   asciutta un periodo più o meno lungo di ri-
                                                                                                   duzione drastica di alimenti energetici e pro-
                                                                                                   teici. Per i gravi effetti collaterali sull’ecosi-
                                                                                                   stema ruminale è sconsigliabile la riduzione
                                                                                                   o la sospensione dell’acqua da bere.
                                                                                                   L’aumentata persistenza di lattazione porta
                                                                                                   molte bovine al momento dell’asciutta con
Fonte Ufficio studi Aia

                                                                                                   produzioni piuttosto elevate: ciò è dovuto
                                                                                                   a diverse motivazioni. Sicuramente, più che
                                                                                                   la selezione genetica volontaria, quella na-
                                                                                                   turale (precoce eliminazione delle bovine
                                                                                                   dall’allevamento) ha modificato la persi-
                                              tiche, con picchi in estate e il nadir in pri-       stenza di lattazione ossia la produzione do-
                                              mavera, si evidenzia come si è ancora troppi         po il picco di lattazione.
                                              vicini alla soglia “d’inconsegnabilità” sta-         In secondo luogo, la non diffusa abitudine
                                              bilita dal regolamento CE n. 853/2004, e co-         di somministrare alle bovine “stanche” ra-
                                              munque al di sopra di quanto pubblicato e            zioni meno concentrate e, in ultimo, l’ele-
                                              relativo ai campioni di massa.                       vata percentuale di primipare spesso pre-
                                              Il grafico 2 (vedere) altro non è che il confron-    senti in allevamento che difficilmente sono
                                              to 2013-2014-2015 che conferma l’andamento           meno del 35%.
                                              e i livelli e una tendenza, mese su mese, a un       Una produzione elevata al momento dell’a-
                                              lieve miglioramento.                                 sciutta, oggi tendenzialmente di durata in-
                                              Il costante monitoraggio in allevamento di           feriore ai classici 60 giorni, rende difficoltoso
                                              quante bovine siano ammalate di mastite              l’asciugamento e meno efficace la terapia an-
                                              sub-clinica si realizza facilmente, almeno           tibiotica.
                                              per le stalle iscritte ai controlli funzionali,      Oltre a queste accortezze gestionali e nutri-
                                              sapendo quale percentuale di bovine ha più           zionali è da poco disponibile una molecola
                                              di 200.000 cs/ml. Nel grafico 3 (vedere a pag.       piuttosto interessante e di cui vedremo gli
                                              8) è riportato questo dato per la Frisona ita-       eventuali effetti postivi dopo una diffusa uti-
                                              liana e l’andamento mensile. È bene però             lizzazione. Si tratta della cabergolina, mole-
                                              sottolineare che, se è vero che nei mesi esti-       cola nota in Medicina umana come potente
                                              vi l’effetto del caldo ha sicuramente una            anti-prolattinico utilizzato nel trattamento
                                              correlazione positiva con il numero di bo-           del morbo di Parkinson.
                                              vine con mastite sub-clinica e clinica, è an-        In Veterinaria si sfrutta l’effetto che esercita
                                              che vero che questo dato è poco raffronta-           sui recettori dopaminici delle cellule ipofi-
                                              bile con gli altri mesi proprio in virtù del-        sarie che producono la prolattina rallentan-
                                              l’aumento dei giorni medi di lattazione e            done la produzione. L’effetto ricercato nella
                                              la riduzione della produzione individuale.           bovina da latte è quello di accelerare il tempo

                          6                                                             Supplemento de La Settimana Veterinaria - n° 967 del 29 giugno 2016
LA SETTIMANA VETERINARIA - Ruminantia
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                                                                                              250 mg
                                                                                              cefalonio
                                                                                              pomata intramammaria
                                                                                              per bovine in asciutta

          ...buttafuori
                  la...

                                       T
                                       TEMPI     DI ATTESA
                                       CCarne e visceri: 2 giorni.
                                        LLatte: 168 ore dopo il parto (7 giorni - 14 mungiture)
                                         ccon un periodo minimo di 51 giorni tra il trattamento e il parto

                                       CCONFEZIONAMENTO
                                        CConfezione da 20 e 60 siringhe + salviette detergenti

                                      FATRO - Industria Farmaceutica Veterinaria
                                      FFA
                                                          40064 Ozzano Emilia (BO)
                                                Tel. 051 6512711 - Fax 051 6512714
                                                 www.fatro.it - e-mail: info@fatro.it

lla salute
      l animale    l salute
           i l per la  l ddell’uomo
                            ll’
LA SETTIMANA VETERINARIA - Ruminantia
Dubbi e certezze nella gestione della mastite della bovina da latte

                    GRAFICO 3. M EDIA DELLE CELLULE SOMATICHE INDIVIDUALI DELLE BOVINE DI RAZZA
                     FRISONA ANALIZZATE MENSILMENTE NEL LATTE DURANTE I CONTROLLI FUNZIONALI.
                           CONFRONTO TRA LOMBARDIA, EMILIA ROMAGNA, LAZIO E PUGLIA
Fonte Aia

                                                                                                    di asciugamento per un più rapido calo della
                        GRAFICO 4. VALUTAZIONE DELL’EFFICACIA                                       produzione di latte.
                       DEL PERIODO D’ASCIUTTA PER LA RIDUZIONE                                      Grazie ai dati elaborati da Aia, è possibile
                                                                                                    valutare quanto sia efficace attualmente il
                   DELLA PREVALENZA DELLE INFEZIONI MAMMARIE                                        periodo d’asciutta per la riduzione della
                                                                                                    prevalenza delle infezioni mammarie e
                                                                                                    quante bovine invece si infettano, vanifi-
                                                                                                    cando di fatto una delle principali motiva-
                                                                                                    zioni per cui si fa l’asciutta alle vacche da
                                                                                                    latte. Per valutare questo è stato verificato
                                                                                                    il livello di cellule somatiche presenti nel
                                                                                                    latte individuale all’ultimo controllo fun-
                                                                                                    zionale prima dell’asciutta e quello al pri-
                                                                                                    mo dopo il parto successivo, di solito effet-
                                                                                                    tuato mediamente a 30 giorni di lattazio-
                                                                                                    ne.
                                                                                                    Ovviamente, il livello d’imprecisione - o me-
                                                                                                    glio di non accuratezza - è piuttosto elevato,
                                                                                                    in quanto il tempo che trascorre dall’ultimo
                                                                                                    controllo funzionale può essere piuttosto va-
                                                                                                    riabile e quindi possono intercorrere nuove
                - OK, bovine con SCC < 200.000 all’ultimo controllo e al primo dopo il parto,
                                                                                                    infezioni mammarie. Lo stesso si può dire
                - G++ bovine asciugate con SCC > 200.000 e presentanti meno di questo valore
                dopo il parto (guarite),
                                                                                                    per il primo dopo il parto. In ogni caso l’e-
                - G bovine migliorate di 100.000 cs/ml,                                             norme mole di dati elaborati è in grado di
                - A++ bovine peggiorate in asciutta,                                                dare una rappresentazione chiara del feno-
                - A+ bovine ammalate in asciutta ossia all’ultimo controllo avevano SCC             meno.
                < 200.000 e dopo il parto un valore superiore,                                      Le bovine sono state classificate per queste
Fonte Aia

                - NG bovine non guarite in asciutta.                                                differenze in:
                                                                                                    - OK: se all’ultimo controllo hanno meno di

            8                                                                            Supplemento de La Settimana Veterinaria - n° 967 del 29 giugno 2016
LA SETTIMANA VETERINARIA - Ruminantia
Le mastiti cliniche e sub-cliniche sono ancora un problema in Italia?

200.000 cellule somatiche come anche al pri-               Se ciò non fosse crederemmo ancora che è il
mo dopo il parto,                                          sole a girare intorno alla Terra. L’esempio di
- G++: se guariscono, ossia asciugate con più              Galileo Galilei è il più classico per definire
di 200.000 cellule somatiche e presentanti                 il divenire dei paradigmi.
meno di questo valore dopo il parto,                       Due sono le considerazioni da fare sui risul-
- G: se sono migliorate di 100.000 cellule so-             tati della gestione delle mastiti bovine in Ita-
matiche,                                                   lia. La prima è: soffermarsi con attenzione
- A++: se sono peggiorate in asciutta,                     sul perché esiste la profonda differenza tra
- A+: se ammalate in asciutta ossia all’ultimo             i dati che derivano dai campioni individuali
controllo avevano meno di 200.000 cellule                  dei controlli funzionali e quelli dei campioni
somatiche e dopo il parto un valore supe-                  di massa, in parte o tutti utilizzati nel “ma-
riore,                                                     nuale di autocontrollo”.
- NG: se non guarite in asciutta.                          Personalmente ho delle perplessità sul con-
Da come si evidenzia nel grafico 4 (vedere)                cetto stesso e sull’utilità dell’autocontrollo.
negli ultimi quattro anni presi in conside-                Ovvio è che nel campione di massa non ven-
razione e relativamente alla Frisona italia-               gono inserite le bovine con mastite clinica
na, oltre il 45% di queste bovine “transita”               o con altre patologie in corso proprio per
in asciutta senza problemi mammari. Qua-                   evitare di rappresentare un latte o non com-
si il 25% guarisce e poco più del 5% mi-                   mercializzabile o molto penalizzato nel pa-
gliora. Purtuttavia, le A++, le A+, le A e                 gamento a qualità. Queste tipologie di ana-
le NG rappresentano le bovine che duran-                   lisi però possono essere pericolose in quanto
te l’asciutta vedono peggiorare la loro con-               impediscono la consapevolezza del proble-
dizione sanitaria mammaria e nell’insieme                  ma delle mastiti sub-cliniche, rilevabili solo
rappresentano circa il 24%. Regionalizzan-                 in quegli allevamenti dove vengono eseguiti
do il dato delle bovine che contraggono                    mensilmente i campionamenti e le analisi
un’infezione in asciutta (A e A+) si evi-                  del latte individuale.
denzia come esso oscilla da poco più del                   Il secondo aspetto evidenziato nei grafici è
10% del Trentino Alto Adige al primato                     che la percentuale di bovine con più di
della Toscana con quasi il 17%. Nelle Re-                  200.000 cs/ml è ancora molto elevata nel no-
gioni ad alta concentrazione di vacche da                  stro Paese. Questo dato, abbondantemente
latte come la Lombardia e il Veneto tro-                   oltre il 30%, ci impone di verificare se i para-
viamo il 14%, in Piemonte il 13% e in Emi-                 digmi attraverso i quali gestiamo questa pa-
lia poco più del 10%.                                      tologia sono ancora efficaci o se al loro in-
                                                           terno sono annidate “distorsioni” più o meno
CONCLUSIONI                                                casuali.
La comunità scientifica, attraverso la sua in-             Nulla possiamo dire in Italia sulla prevalen-
cessante attività di ricerca, ha come mission              za delle mastiti cliniche in quanto i dati non
quella di fornire e aggiornare quelle cono-                vengono raccolti in maniera efficace e siste-
scenze che, poi, la comunità dei tecnici uti-              matica. In molti di noi è chiara la convinzio-
lizzerà per l’attività professionale di sviluppo           ne che alcune domande ce le dobbiamo por-
di prodotti e metodologie. Quando la comu-                 re, per non fare come quelli che ostacolarono
nità scientifica e la comunità dei tecnici con-            Galileo Galilei. Siamo poi così sicuri che
dividono pressoché all’unanimità alcuni con-               nell’eziologia degli incrementi di cellule so-
cetti, questi diventano paradigmi.                         matiche nelle bovine che noi classifichiamo
Oggi sia gli scienziati che i professionisti si            come mastiti sub-cliniche non ci possa essere
trovano a gestire l’inedito problema dell’e-               un’eziologia anche non infettiva? Siamo an-
norme quantità di lavori scientifici disponi-              cora così sicuri che Staphylococcus aureus vada
bili, all’interno dei quali il rischio di bias è           eradicato dall’allevamento? Siamo certi che
molto più elevato che in passato. Molti sono               il “gold standard” di taratura delle macchine
i paradigmi attraverso i quali vengono ge-                 di mungitura sia ancora l’ideale? Visti i livelli
stite dai professionisti le mastiti della bovina.          produttivi raggiunti dalle singole bovine, so-
Ne sono esempi il cosa fare alla messa in                  no ancora compatibili le due mungiture gior-
asciutta, la suddivisione dei patogeni in con-             naliere con il loro benessere e la salute della
tagiosi e ambientali, la necessità di eradicare            mammella? La pratica di utilizzare sistema-
in allevamento i contagiosi, la regolazione                ticamente antimicrobici alla messa in asciutta
ideale degli impianti di mungitura, le tecni-              a prescindere dal controllo della presenza in
che di mungitura, etc. Questi paradigmi sono               mammella di patogeni è ancora da racco-
parte integrante dei cosiddetti protocolli di              mandare? Queste rappresentano solo una
gestione delle mastiti.                                    piccola parte delle domande da porsi per ve-
I protocolli però, come tali, sono modificabili            rificare se i paradigmi che costituiscono i
grazie proprio alle informazioni che deriva-               protocolli sono ancora utilizzabili o vadano
no dalla ricerca e dalla pratica professionale.            sostituiti o modificati.

Supplemento de La Settimana Veterinaria - n° 967 del 29 giugno 2016                                            9
LA SETTIMANA VETERINARIA - Ruminantia
Dubbi e certezze nella gestione della mastite della bovina da latte

La nutrizione può causare
e risolvere le mastiti?
                                    I
Alessandro Fantini                        l legame tra nutrizione e mastite è uno        modulare la risposta immunitaria, sia quella
Presidente Sib                            degli argomenti più controversi della          umorale e ancor più quella cellulomediata,
F.P.A srl                                 Medicina veterinaria, o meglio della           dando ovviamente per scontato che la ma-
afant@tin.it                              buiatria. Nelle specie diverse dai rumi-       stite, sia essa clinica che sub-clinica, è una
www.fantiniprofessionaladvice.com
                                          nanti questo argomento è preso in scar-        malattia infettiva ossia che l’agente eziolo-
                                    sa considerazione, anche se è ovvio e condi-         gico è un microrganismo patogeno.
                                    viso che la nutrizione ha un profondo lega-          In pratica la nutrizione clinica “scende in
                                    me con la piena efficienza del sistema im-           campo” quando, nonostante l’adozione di
                                    munitario. Un organismo vivente sottoposto           tutte le misure igieniche generiche e speci-
                                    a restrizioni alimentari primarie, ossia man-        fiche, il patogeno è riuscito a penetrare nella
                                    canza di nutrienti per indisponibilità, o se-        mammella (o meglio all’interno del paren-
                                    condarie dovute a uno scompenso tra elevati          chima mammario), e la salute di questo or-
                                    fabbisogni e approvvigionamento, è più su-           gano dipende dalla piena efficienza del si-
                                    scettibile alle infezioni e al loro decorso.         stema immunitario, in particolare quello cel-
                                    Nella bovina da latte, specialmente in Italia,       lulo-mediato. È anche vero che la nutrizione
                                    si è sempre sopravvalutato il ruolo della ra-        clinica viene coinvolta anche nell’efficacia
                                    zione attribuendole, in molti casi, un ruolo         degli altri sistemi difensivi della mammella,
                                    terapeutico o eziologico per le produzioni           come lo sfintere del capezzolo, e per i fattori
                                    di latte, la fertilità, le mastiti, le zoppie e      anti-batterici del latte come la lattoferrina,
                                    quant’altro. Si modificano le razioni quando         la lactoperossidasi e il lisozima.
                                    ci sono le mastiti, le cisti ovariche o i flem-
                                    moni, generalmente attribuendo alle carenze          I nutrienti
                                    di energia, agli eccessi proteici e alle carenze     Prima di dettagliare se e come i singoli nu-
                                    vitaminiche la causa primaria di queste che          trienti o le loro interazioni possono essere
                                    sono le patologie a più elevata prevalenza           fattori eziologici, predisponenti, “metafilat-
                                    in allevamento. Questo in un rapporto diret-         tici” e terapeutici delle mastiti, è necessario
                                    to causa-effetto: ad esempio, dalla riduzione        conoscerli. I nutrienti disponibili per le bo-
                                    delle proteine della razione ci si aspetta “il       vine da latte vengono apportati con le diete,
                                    giorno dopo” una riduzione delle cellule so-         e sono presenti solo negli alimenti vegetali
                                    matiche, oppure da un aumento dell’energia           essendo vietato nei ruminanti l’uso di pro-
                                    un “dissolversi” delle cisti ovariche o un mi-       dotti di origine animale.
                                    glioramento del tasso di concepimento.               La bovina mangia cellule vegetali la cui pa-
                                    Questo avviene dimenticando che tra la ra-           rete esterna è costituita da carboidrati strut-
                                    zione e la bovina c’è un rumine che per “im-         turali come le emicellulose, le cellulose e la
                                    parare“ una nuova dieta impiega non meno             lignina. All’interno della cellula vegetale tro-
                                    di un mese.                                          viamo invece i carboidrati non strutturali co-
                                    Nello schieramento contrapposto troviamo             me gli zuccheri, le pectine e gli amidi, le pro-
                                    la comunità scientifica, unita nel credere che       teine, i grassi, i minerali e le vitamine.
                                    la mastite sia solo una malattia infettiva e         I nutrienti ingeriti hanno lo scopo di fornire
                                    quindi che la mal-nutrizione non ne può es-          tutte le molecole indispensabili per le fun-
                                    sere l’agente eziologico. L’unica apertura           zioni vitali come la produzione d’energia per
                                    questa comunità la fa verso le carenze di mo-        i processi metabolici, gli aminoacidi anche
                                    lecole antiossidanti (e altri aspetti di cui in      per la loro funzione plastica, etc. Nello sche-
                                    seguito verranno approfonditi i contenuti);          ma 1 (vedere) è sintetizzata una buona parte
                                    chiusura invece quasi totale verso il legame         dei nutrienti che la bovina ingerisce.
                                    tra mastite e alterazioni degli alimenti, come       Nei monogastrici gli alimenti ingeriti su-
                                    l’ingerire insilati di cattiva qualità o alimenti    biscono per lo più processi enzimatici e fisici
                                    concentrati alterati.                                nella prima parte dell’apparato digerente
                                                                                         (bocca, stomaco e intestino tenue) per poi ve-
                                    LA NUTRIZIONE E I SISTEMI                            nire assorbiti nell’intestino come singoli nu-
                                    DIFENSIVI DELLA MAMMELLA                             trienti e distribuiti attraverso il sangue a tutti
                                    Tipico argomento delle “nutrizione clinica”          gli organi. Nei ruminanti, invece, buona parte
                                    è la possibilità che le carenze di alcuni nu-        degli alimenti, prima di arrivare allo stomaco
                                    trienti o il sovradosaggio di altri possano          ghiandolare, subisce un processo di fermen-

10                                                                            Supplemento de La Settimana Veterinaria - n° 967 del 29 giugno 2016
La nutrizione può causare e risolvere le mastiti?

                                                         SCHEMA 1. I NUTRIENTI

Supplemento de La Settimana Veterinaria - n° 967 del 29 giugno 2016              11
Dubbi e certezze nella gestione della mastite della bovina da latte

     tazione e idrolisi a carico del microbiota ru-        e in microelementi, od oligoelementi, la cui
     minale. Solo una parte riuscirà a superare la         presenza è misurabile nell’ordine di milli-
     barriera ruminale per subire gli stessi processi      grammi. Ognuno di questi elementi ha uno
     enzimatici dei monogastrici nello stomaco e           specifico ruolo nelle funzioni biologiche degli
     nell’intestino, sia tenue che grosso.                 organismi viventi e importanti sono le loro
     Quanta quota e quali alimenti riusciranno a           interazioni. Carenze o eccessi, primari o rela-
     superare completamente o parzialmente in-             tivi, possono avere effetti negativi sulla piena
     degradati il rumine dipende da molti fattori:         funzionalità del sistema immunitario e più in
     alcuni intrinseci agli alimenti, altri dovuti al      generale sui sistemi difensivi della mammella.
     processo tecnologico a cui sono stati sottoposti      Oggi si punta l’attenzione su macro-elementi
     (macinatura, fermentazione, fioccatura, estru-        come il calcio, il fosforo, il magnesio, lo zolfo,
     sione, ecc.) e, come ultimo fattore, in base alla     il sodio e il cloro e su oligoelementi come il
     velocità di transito della razione. Più è alta la     rame, lo zinco, lo iodio, il manganese, il ferro,
     quota di concentrati ingeriti e minore è la gra-      il selenio e il molibdeno. Si conoscono gli ef-
     nuolometria della dieta, più intensa sarà la ve-      fetti postivi di altri oligoelementi, ma vista
     locità di transito ruminale e quindi maggiore         la loro potenziale tossicità, anche a bassi do-
     la probabilità di far giungere alimenti inde-         saggi, per gli animali, per l’uomo e per l’am-
     gradati a valle del rumine. Questa concatena-         biente, ne è vietato l’impiego come integra-
     zione di variabili rende spesso difficile valutare    tori e se ne sorvegliano solo gli eccessi. È
     eccessi e carenze di specifici nutrienti.             questo il caso del cromo e dell’arsenico.
     In ogni caso, con i modelli matematici oggi           La sindrome ipocalcemica è una patologia
     disponibili si riesce a simulare con buona ap-        classificata nel raggruppamento dei disordini
     prossimazione il tasso di crescita del micro-         minerali e ha un sicuro ruolo tra i fattori pre-
     biota ruminale e la sua produzione dei sin-           disponenti o di rischio delle mastiti.
     goli acidi grassi volatili, nonché quali e quan-      Il calcio è un elemento importante nel meta-
     ti alimenti possono arrivare intatti o quasi a        bolismo della bovina da latte sia in lattazione
     livello intestinale. Questi dettagli della nu-        che non. Il pool ematico di calcio di una bo-
     trizione dei ruminanti sono indispensabili            vina adulta è di circa 3 grammi (8,5-10 g/dl)
     per poter da un lato soddisfare tutti i fabbi-        mentre il totale di quello extra-cellulare è di
     sogni nutritivi dei singoli nutrienti e, dall’al-     9-10 grammi. Metà del calcio ematico è pre-
     tro, evitare carenze che potrebbero compro-           sente in forma ionizzata (iCa2+). Una parte
     mettere non solo la produzione e la riprodu-          considerevole di calcio viene eliminata con
     zione ma anche la piena efficienza del siste-         il latte che ne contiene lo 0,1%-0,15%. Per-
     ma immunitario. Inoltre, questo livello di            tanto una bovina elimina, in funzione della
     conoscenze permette anche di utilizzare que-          produzione giornaliera, anche fino a 60-70
     ste molecole nella nutrizione clinica, ossia          grammi di calcio al giorno nel latte. Inoltre
     quando si utilizzano singoli nutrienti, ridu-         nelle feci ne vengono persi dai 5 ai 7 grammi
     cendoli o aumentandoli in deroga ai fabbi-            al giorno e nelle urine 0,5-2 grammi.
     sogni, per incentivare la salute delle bovine.        A mantenere l’omeostasi del pool ematico
     Carenze o eccessi di singoli nutrienti posso-         di calcio contribuisce l’assorbimento intesti-
     no, nel caso della mastite, avere effetti nega-       nale di questo elemento e la quota stoccata
     tivi sul sistema immunitario umorale e cel-           nelle ossa. La regolazione di questa omeo-
     lulo-mediato ma, allo stato attuale delle co-         stasi è affidata a tre ormoni: il paratormone
     noscenze, non sono in grado di rappresen-             (PTH), la calcitonina (CT) e l’1,25 diidrossi-
     tare fattori eziologici della mastite.                colecalciferolo. Il primo è secreto dalla para-
                                                           tiroidi e ha la funzione di modulare l’assor-
     I disordini macro-minerali                            bimento intestinale, l’escrezione urinaria e
     Una ruolo importante delle difese immunitarie         la mobilizzazione dalle ossa. Il PHT viene
     della mammella lo hanno proprio i minerali.           secreto quando la calcemia si abbassa. La CT
     Una bovina in produzione ingerisce ogni gior-         invece interviene nel ridurre la calcemia,
     no 2.000-2.500 grammi di ceneri costituite qua-       agendo a livello osseo inibendo l’attività
     si completamente da questi elementi; in asciut-       osteoclastica e promuovendo quella osteo-
     ta (o meglio nelle ultime 8 settimane di gravi-       blastica. L’1,25 diidrossicolecalciferolo, anche
     danza), ne ingerisce circa 1.000 grammi.              detto calciferolo o vitamina D3 (il calcitrolo
     Nelle ceneri di una razione ci sono i minerali        è la forma attiva delle vitamina D3), viene
     naturalmente contenuti negli alimenti e quel-         sintetizzato dalla pelle in seguito all’esposi-
     li aggiunti per soddisfare il fabbisogno delle        zione dei raggi solari ed è in grado di stimo-
     singole molecole, almeno di quelle che si             lare l’assorbimento intestinale del calcio pre-
     suppone abbiano un ruolo positivo e quelle            sente negli alimenti.
     che la legge consente d’integrare.                    Nell’omeostasi del calcio intervengono anche
     A scopo esclusivamente di classificazione essi        il fosforo e il magnesio. Una carenza ematica
     vengono raggruppati in macrominerali, la cui          di magnesio (< 1,7 mg/dl) altera la secrezione
     presenza è misurabile nell’ordine di grammi,          del PHT e la sua attività presso i recettori cel-

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La nutrizione può causare e risolvere le mastiti?

                          SCHEMA 2. L’OMEOSTASI DEL CALCIO

lulari. L’eccesso di fosforo, o meglio del suo             causa della più o meno rapida “montata lat-
rapporto con il calcio, altera l’assorbimento              tea”, vengono eliminate con il latte grandi
intestinale anche del magnesio e la piena fun-             quantità di calcio. Nel primo giorno di lat-
zionalità del calciferolo (vedere schema 2).               tazione può essere persa una quota pari a 10
La riduzione della quota di iCa2+ (< 1 mM)                 volte il calcio presente nel sangue. Durante
sierico oppure di quello totale (
Dubbi e certezze nella gestione della mastite della bovina da latte

                                                                           zione di queste cellule (infiammazione cro-
     SCHEMA 3. GLI EFFETTI DEL BILANCIO ENERGETICO                         nica) e un continuo afflusso di neutrofili dal
       NEGATIVO (NEBAL) SUI NEUTROFILI (PMN)                               sangue e che ritroveremo nel latte come cel-
                                                                           lule somatiche. Il consumo di molecole an-
                                                                           tiossidanti è molto elevato a causa del grande
                                                                           metabolismo aerobico tipico delle grandi
                                                                           produttrici di latte. È di fatto indispensabile
                                                                           procedere a un’integrazione di molecole an-
                                                                           ti-ossidanti. I dosaggi consigliati sono ormai
                                                                           noti in letteratura scientifica e numerose le
                                                                           fonti disponibili.

                                                                           Alterazioni del metabolismo energetico
                                                                           e proteico
                                                                           Già nelle ultime settimane di gravidanza e
                                                                           nelle prime settimane di lattazione la bovina
                                                                           da latte è in bilancio energetico e proteico
                                                                           negativo. Ciò è dovuto alla ridotta capacità
                                                                           d’ingerire i nutrienti necessari per comple-
                                                                           tare lo sviluppo del feto e, dopo il parto, per
                                                                           la produzione di latte. Tutto questo perché
                                                                           dapprima il feto e la mammella poi hanno
                                                                           la priorità metabolica sulle altre funzioni me-
                       prevalenza molto più elevata che va dal 25%         taboliche, compreso il buon funzionamento
                       delle primipare al 47% delle pluripare. Se          del sistema immunitario. Quando la mam-
                       poi accanto all’ipocalcemia si verifica, in ge-     mella è invasa dai microrganismi patogeni,
                       nere per un apporto insufficiente (carenza          e il dry-off e il periparto per le ragioni già vi-
                       primaria), una carenza di magnesio, la sin-         ste sono momenti particolarmente rischiosi,
                       drome ipocalcemica può avere un decorso             i macrofagi, normalmente presenti nel latte,
                       anche piuttosto grave. Per prevenire questa         producono molecole chemio-attraenti come
                       patologia, o meglio per garantire meglio l’o-       le interleuchine (1,6,8) e il TNF-α. Queste ci-
                       meostasi del calcio in tutta la fase di tran-       tochine entrando anche in circolo richiamano
                       sizione, è necessario gestire attentamente l’a-     nella mammella l’altra componente impor-
                       limentazione macro-minerale in asciutta e           tante dei leucociti, che sono i polimorfonu-
                       inizio lattazione equilibrando tutti i macro-       cleati, anche detti neutrofili. Nel caso di ma-
                       minerali.                                           stiti da Gram-negativi questo meccanismo è
                                                                           ulteriormente stimolato dall’ingresso in cir-
                       Lo stress ossidativo                                colo di endotossine o lipopolisaccaridi, ossia
                       La distruzione dei patogeni che entrano in          porzioni della parete cellulare di questi bat-
                       mammella è affidata per lo più ai macrofagi         teri. La presenza diretta di citochine pro-in-
                       e ai neutrofili, i quali una volta fagocitati i     fiammatorie provenienti dagli alveoli mam-
                       patogeni li distruggono (respiratory burst) at-     mari e di quelle prodotte dalle cellule del
                       traverso la produzione di molecole dove è           Kupffer e dai monociti, indotte dalle endo-
                       presente l’ossigeno (ROS) come lo ione su-          tossine, stimola la differenziazione cellulare
                       perossido, il perossido d’idrogeno e lo ione        per aumentare la produzione dei neutrofili.
                       ipocloroso. In condizioni normali questa re-        Per soddisfare le elevatissime necessità ener-
                       lazione avviene all’interno dei leucociti e a       getiche del sistema immunitario, verranno
                       proteggere le membrane cellulari interven-          messi in atto dei meccanismi collaterali per
                       gono le molecole anti-ossidanti a cui appar-        garantire a questo la massima disponibilità
                       tengono enzimi come la glutatione-perossi-          di nutrienti. I leucociti e i linfociti hanno un
                       dasi (selenio dipendente), la superossidodi-        tasso di crescita molto alto e ciò è dovuto an-
                       smutasi (rame, zinco e manganese dipen-             che all’elevato grado di apoptosi a cui vanno
                       dente), le vitamine A, E e C e i carotenoidi.       incontro. Come avviene negli altri tessuti
                       Carenze primarie o secondarie di oligoele-          dell’organismo, queste cellule per produrre
                       menti come il rame, lo zinco, il manganese          energia chimica (ATP) utilizzano glucosio,
                       e il selenio oppure di vitamine come la A, la       acidi grassi e aminoacidi e di questi in par-
                       E e i carotenoidi possono da un lato ridurre        ticolare la glutamina. Oltre all’energia, avran-
                       la “killing activity” dei leucociti e dall’altro    no bisogno anche di aminoacidi “plastici”.
                       causare le leucocitosi croniche tipiche di ma-      Pertanto in presenza di citochine pro-infiam-
                       stiti in cui l’agente eziologico è stato elimi-     matorie, sia nel tessuto immunitario che in
                       nato, ma, a causa della diffusione dei ROS          quello epatico e in quello muscolare verrà
                       al di fuori dei neutrofili e dei macrofagi nel-     stimolata la glicogenolisi e il catabolismo de-
                       l’epitelio alveolare mammario, si ha distru-        gli aminoacidi (vedere schema 3).

14                                                              Supplemento de La Settimana Veterinaria - n° 967 del 29 giugno 2016
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                                                              Attualmente le vostre bovine
                                                                   sono ben protette?
                     I
                         l periodo di asciutta svolge un ruolo fon-
                         damentale nell’epidemiologia della ma-
                         stite, tuttavia, sorprendentemente, pochi
                     studi hanno analizzato in dettaglio le dina-
                     miche di infezione durante tale periodo. Boe-
                     hringer Ingelheim ha pertanto intrapreso uno
                     studio multicentrico di ampie dimensioni
                     volto a esaminare le dinamiche di infezione
                     intramammaria nelle mandrie da latte in tutta
                     Europa1. Il progetto è stato diretto da Andrew
                     Bradley, un eminente esperto di epidemio-
                     logia delle bovine in asciutta.
                     Sono state reclutate 522 bovine provenienti
                                                                                              Figura 3. Le tre fasi dell’asciutta.
                     da 12 aziende agricole di 6 Paesi europei
                     (vedere figura 1). Tutti gli animali hanno ri-                           nella settimana immediatamente successiva
                     cevuto una terapia antibiotica per l’asciutta.                           al parto. Durante il periodo di asciutta, si è
                     Gli allevatori erano liberi di usare qualsiasi                           proceduto al prelievo del secreto delle bovine
                     prodotto; non erano però consentiti sigillanti                           da due quarti ipsilaterali 2 e 6 settimane
                     per capezzoli, in quanto le bovine dovevano                              dopo la messa in asciutta. Si è inoltre prov-
                     essere sottoposte a numerosi prelievi durante                            veduto a valutare la pulizia dei capezzoli e
                     il periodo di asciutta. Sono stati effettuati                            la presenza del tappo di cheratina.
                     prelievi per l’esame batteriologico da tutti i
                     quarti al momento della messa in asciutta e                              Una Azienda - Una Realtà
                                                                                              La gestione dell’asciutta è una parte fon-
                                                                                              damentale nell’allevamento moderno, tut-          Figura 4. Apparente origine dell’infezione intramammaria nel primo
                                                                                              tavia la standardizzazione delle singole va-      post parto.
                                                                                              riabili non è possibile poiché le mandrie
                                                                                              mostravano notevoli differenze di stabula-        in questo periodo (vedere figura 3). È ne-
                                                                                              zione e anche all’interno delle mandrie           cessario quindi porre la giusta attenzione
                                                                                              stesse la stabulazione e l’alimentazione va-      all’ultima fase dell’asciutta poiché dallo
                                                                                              riavano a seconda della stagione.                 studio si evince che la maggior parte delle
                                                                                                                                                infezioni ha avuto origine in quel pe-
                                                                                              Le bovine sono a rischio di infezione             riodo, (vedere figura 4).
                                                                                              I dati hanno confermato quanto risultava          Nel complesso, questo studio conferma
                                                                                              dalle ricerche precedenti, ossia che la bar-      l’importanza del periodo di asciutta
                                                                                              riera naturale rappresentata dal tappo di che-    nell’epidemiologia della mastite. Eviden-
                                                                                              ratina non offre sufficiente protezione contro    zia inoltre quanto sia importante valutare e
                                                                                              l’infezione. Un altro fattore osservato nello     comprendere le dinamiche di infezione al-
                                                                                              studio è il diverso grado di pulizia dei ca-      l’interno della mandria nel periodo prece-
                     Figura 1. La ricerca è stata condotta in Francia, Belgio, Paesi Bassi,   pezzoli che risultavano sistematicamente          dente all’asciutta (banca dati aziendale).
                     Regno Unito, Spagna e Polonia.
                                                                                              più sporchi rispetto alla lattazione, il che fa   Quindi la scelta dell’antibiotico da usare in
                                                                                              pensare che le bovine vengano spesso gestite      asciutta deve tener conto della presenza dei
                                                                                              in maniera non ottimale, aumentando la pro-       batteri Gram positivi e dei Gram negativi
                                                                                              babilità di infezione da germi ambientali.        che si sviluppano nel ultima fase del-
                                                                                                                                                l’asciutta. Il prodotto scelto deve quindi ga-
                                                                                              Attenzione ai Gram-negativi verso la fine         rantire una protezione per tutto il periodo
                                                                                              del periodo di asciutta                           interessato e avere tempi di attesa nel latte
                                                                                              Lo studio ha evidenziato come la percen-          che rispettano le necessità aziendali. •
                                                                                              tuale di campioni positivi ai Gram - (vedere
  publiredazionale

                                                                                              figura 2) aumenti considerevolmente nel-          1. Bradley AJ, De Vliegher S, Green MJ, Larrosa P,
                                                                                              l’ultimo periodo dell’asciutta, confermando       Payne B, Schmitt van de Leemput E. An investigation
                                                                                                                                                of the dynamics of intramammary infections acquired
                     Figura 2. Prevalenza degli agenti patogeni della mastite al momento      la divisione in tre fasi dell’asciutta per        during the dry period on European dairy farms. J
                     della messa in asciutta e a 6 settimane di distanza.                     quanto riguarda la dinamica delle infezioni       Dairy Sci, Bd. 2015;98(9):1-19.
Dubbi e certezze nella gestione della mastite della bovina da latte

                                               SCHEMA 4

     Inoltre, le citochine pro-infiammatorie sti-        L’acidosi ruminale già nella sua forma sub-
     moleranno la produzione delle proteine della        clinica, che può presentarsi già nella fase di
     fase acuta. Pertanto i linfociti, in particolare    preparazione al parto e in tutta la lattazione,
     i leucociti “attivati” sia direttamente dalle       a causa di una caduta del pH ruminale sotto
     endotossine che dalle citochine pro-infiam-         5,6 comporta un’imponente e progressiva
     matorie, aumentano i fabbisogni della bovina        produzione di endotossine in grado poi di
     di glucosio, aminoacidi (in particolare di glu-     passare nel sangue. Esse stesse, e la conse-
     tamina) e di lattati, in un momento in cui es-      guente produzione di citochine pro-infiam-
     sa si trova in bilancio energetico e proteico       matorie, aggraveranno il quadro critico fin
     negativo dovuto principalmente all’impo-            qui descritto.
     nente e prioritaria sottrazione di nutrienti
     della mammella che - come abbiamo detto             CONCLUSIONI
     precedentemente - ha la priorità metabolica         L’igiene di stalla e la piena efficienza dei
     assoluta almeno fintanto che la bovina non          meccanismi difensivi della mammella sono
     è nuovamente gravida.                               di fondamentale importanza per ridurre il
     Questo deficit proteico ed energetico inizia        tasso d’infezioni mammarie. La nutrizione
     già prima del parto a causa di una ridotta          può avere un ruolo decisivo sulla piena ef-
     capacità d’ingestione, a fronte di una ele-         ficienza dei sistemi difensivi della mammel-
     vata domanda di nutrienti del feto. La bo-          la; purtuttavia, rimangono alcuni dubbi sul-
     vina per far fronte a questa smisurata do-          la possibilità che possano esistere dei rialzi
     manda di nutrienti “attaccherà” le proteine         più o meno transitori delle cellule somatiche
     di riserva, dette anche “labili”, e le riserve      del latte in assenza di un patogeno nella
     adipose.                                            mammella. Endotossine, amine biogene, bu-
     Due importanti malattie metaboliche tipiche         tirrati e quant’altro presente negli insilati
     della fase di transizione e delle prime setti-      (anche non palesemente alterati) oppure de-
     mane di lattazione possono “esasperare”             rivanti da cattive fermentazioni ruminali o
     questo quadro metabolico piuttosto critico.         del grosso intestino potrebbero diffondere
     La prima è la chetosi, ossia quando il fegato       nel latte ed esercitare un effetto chemiotat-
     non riesce a utilizzare a fini energetici l’im-     tico nei confronti dei leucociti anche in as-
     ponente afflusso di acidi grassi (NEFA) che         senza di un patogeno? Visti i dati non con-
     arrivano dal tessuto adiposo. L’aumentata           fortanti presentati nell’introduzione di que-
     concentrazione ematica di corpi chetonici           sto “Speciale mastite”, a fronte della ormai
     come il BHBA, l’acetone e l’aceto-acetato           decennale diffusione di protocolli operativi
     esercita un’azione negativa sul sistema im-         universalmente condivisi, probabilmente la
     munitario. La chetosi (sia a decorso clinico        comunità scientifica dovrebbe approfondire
     che sub-clinico) induce una riduzione della         la propria attività di ricerca anche in questa
     produzione di citochine proinfiammatorie,           direzione, per non farsi magari dire che “l’o-
     dell’attività fagocitaria dei neutrofili e di       perazione è tecnicamente riuscita ma il paziente
     quella chemiotattica.                               è morto”.

16                                            Supplemento de La Settimana Veterinaria - n° 967 del 29 giugno 2016
Come migliorare la routine
di mungitura attraverso l’analisi
delle curve di emissione
del latte
I
      l mercato del latte e dei prodotti lattiero          I FATTORI COINVOLTI                                Carlo Boselli
      - caseari sta attraversando una profonda             NELLA MUNGITURA                                    Istituto zooprofilattico
      crisi dovuta a molteplici fattori, in ulti-          La mungitura rappresenta una fase partico-         sperimentale del Lazio e della
      mo il grave squilibrio tra aumento delle             lare, delicata e fondamentale che si concre-       Toscana M. Aleandri
                                                                                                              Comitato tecnico “Malattie della
      consegne di latte e stagnazione della do-            tizza con l’estrazione del latte dalla mam-        mammella” della Sib
manda registrata in generale sul mercato co-               mella, quest’ultimo deve essere rimosso in
munitario ovvero mondiale delle importa-                   maniera rapida ed efficiente preservando il
zioni.                                                     benessere degli animali e degli operatori. Se
A oltre un anno dalla cessazione del regi-                 durante tale processo sono contemporanea-
me di quote fisiche di produzione, il com-                 mente garantite idonee condizioni generali
parto dei bovini da latte mostra sintomi                   che coinvolgono la macchina mungitrice,
inequivocabili di difficoltà, attribuibili al              l’uomo e l’animale, è possibile massimizzare
continuo ribasso del prezzo del latte alla                 la produzione lorda vendibile e il reddito
stalla, alla crescente incidenza dei costi di              aziendale.
produzione, in particolare di quelli ali-                  Alla base di questa apparentemente semplice
mentari e della manodopera, se parago-                     operazione, sono sostanzialmente coinvolti
nati con quelli dei Paesi stranieri, in par-               tre fattori: l’animale, l’impianto di mungitura
ticolare degli ultimi arrivati nella Comu-                 e l’uomo.
nità europea.
È sufficiente consultare i dati pubblicati dal             L’animale
Milk market observatory sui prezzi del latte               All’interno della ghiandola mammaria il latte
crudo di vacca pagati ai produttori di latte,              è ripartito in due frazioni: cisternale e alveo-
per osservare che nel mese di febbraio 2016
il prezzo medio italiano per 100 kg di latte
era superiore a quello medio europeo (€
34,36 vs € 29,47), mentre confrontando il
prezzo medio del latte registrato a gennaio
2016 rispetto a gennaio 2015, si denota una
differenza di -4%.
Alla luce di questa breve premessa sullo
stato dell’arte del settore, emerge un qua-
dro tutt’altro che roseo, che orienta gli al-
levatori più attenti a individuare, dove
possibile, gli strumenti e le nuove tecno-
logie adatte a massimizzare il profitto, at-
traverso il contenimento dei costi di pro-
duzione e il miglioramento, per quanto at-
tuabile, del management aziendale e dei
suoi punti critici.
La mungitura rappresenta una delle princi-
pali criticità dell’azienda zootecnica da latte,
sia per l’impiego di risorse che incidono sui
costi di produzione sia per gli effetti che le
modalità di mungitura possono avere sulla
produzione, sulla sanità della mammella e
sulla qualità del latte.

Supplemento de La Settimana Veterinaria - n° 967 del 29 giugno 2016                                                                       17
Dubbi e certezze nella gestione della mastite della bovina da latte

                                                                           la non oltre i due minuti dall’inizio della pre-
     FIGURA 1. CURVA DI FLUSSO CON INDICAZIONE                             stimolazione.
               DELLE PRINCIPALI FASI                                       Nella routine quotidiana, possono interve-
                                                                           nire fattori che concorrono a impedire l’e-
                                                                           strazione della frazione alveolare, anche se
                                                                           l’animale è stato stimolato correttamente e
                                                                           possono essere ricondotti a fenomeni di ini-
                                                                           bizione centrale nella produzione di ossito-
                                                                           cina o a fenomeni di inibizione periferica dei
                                                                           recettori adrenergici della mammella indotta
                                                                           da elevate concentrazioni di catecolamine
                                                                           che riducono o annullano l’effetto dell’ossi-
                                                                           tocina (Wellnitz O, Bruckmaier RM, 2001).

                                                                           L’impianto di mungitura meccanica
                                                                           Sostanzialmente l’impianto opera generando
                                                                           un differenziale di pressione, originato da
                                                                           una pompa del vuoto e applicato sino ai ca-
                                                                           pezzoli, i quali attraverso l’apertura ciclica
                                                                           dello sfintere determinano la fuoriuscita del
                                                                           latte. I principali parametri operativi dell’im-
                                                                           pianto sono il vuoto operativo, i cicli di pul-
                                                                           sazione e il loro rapporto.
                     lare, nella bovina da latte il rapporto fra le        La velocità di deflusso del latte è influenzata
                     due frazioni è a circa 20:80 (Bruckmaier et           oltre che dalle caratteristiche anatomiche del
                     al., 1991; 1996; 1998; 2001).                         capezzolo (interne ed esterne) anche dalla
                     La frazione cisternale è quella prontamente           differenza di pressione che si determina tra
                     disponibile per la mungitura, infatti, per l’e-       interno ed esterno della mammella.
                     strazione è sufficiente vincere le forze oppo-
                     ste dallo sfintere del capezzolo (in condizioni       L’uomo
                     di assenza di stimolazione sono necessari             Ha il compito di gestire il management
                     vuoti medi di apertura dello sfintere del ca-         aziendale. Spesso tecniche di mungitura er-
                     pezzolo variabili fra 17,8 e 21,0 kPa, per lun-       rate e routine non sempre correttamente ese-
                     ghezze medie del canale di circa 1,1 cm;              guite, associate a un impianto non control-
                     Weiss et al.; 2004). Per contro la frazione al-       lato e manutenuto, conducono a un peggio-
                     veolare, contenuta negli alveoli e nei piccoli        ramento dello stato sanitario degli animali
                     dotti, può essere rimossa solo per effetto            e conseguentemente della qualità del latte.
                     dell’ossitocina (secreta dalla neuroipofisi)          È frequente osservare anomalie dell’impian-
                     che, giunta al livello della mammella, si lega        to dovute a pulsatori non sempre efficienti,
                     a specifici recettori delle cellule mioepiteliali,    a guaine particolarmente usurate, a tubi corti
                     causandone la contrazione e quindi la disce-          fessurati, che associati a vuoti elevati o a so-
                     sa del latte nelle cisterne mammarie e capez-         vramungitura finale danneggiano l’apice del
                     zolari.                                               capezzolo, provocando ipercheratosi e favo-
                     La contrazione provoca un’azione di “spre-            rendo processi di infezione batterica. Al ri-
                     mitura” degli alveoli con conseguente flusso          guardo, alcuni studi hanno evidenziato una
                     del latte verso le cisterne, dove si accumula         correlazione positiva fra punteggiatura di
                     determinando un aumento della pressione               teat score e conta delle cellule somatiche.
                     endomammaria. In condizioni ordinarie le              Per ottenere una completa e rapida rimozio-
                     variazioni nella concentrazione ematica               ne del latte è importante che la procedura di
                     dell’ossitocina sono rapide, infatti, da un li-       mungitura sia corretta anche per evitare con-
                     vello basale di 3-5 picogrammi/ml, si rag-            taminazioni da parte di germi contagiosi o
                     giungono picchi di 60 picogrammi/ml, in               ambientali, preservando per quanto possibile
                     brevissimo tempo (Lollivier et al., 2002). Ma         la salute e il benessere animale ed evitando
                     già dopo pochi minuti la concentrazione               un peggioramento delle caratteristiche chi-
                     ematica inizia a decrescere, limitando l’ef-          mico-fisiche e microbiologiche del latte pro-
                     fetto sulla “spremitura” degli alveoli mam-           dotto.
                     mari, pertanto la scarica di ossitocina garan-
                     tisce l’azione per un periodo limitato di tem-        MUNGIBILITÀ E CURVE DI FLUSSO
                     po: se si aspetta troppo tempo per mungere            La valutazione della corretta emissione del
                     l’animale, l’azione si riduce e l’estrazione del      latte dalla mammella durante la mungitura
                     latte dalla mammella è incompleta.                    può essere eseguita attraverso il controllo
                     Per tali motivi è consigliabile eseguire l’at-        della mungibilità della mandria. Tale carat-
                     tacco dei gruppi di mungitura alla mammel-            tere, attualmente considerato anche nei piani

18                                                              Supplemento de La Settimana Veterinaria - n° 967 del 29 giugno 2016
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