Comunità - DENTRO IL CUORE DEL SILENZIO, LA PAROLA SI SVELÒ

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LA                    DELLA

C    DICEMBRE 2020

                          DENTRO
                         IL CUORE
                     DEL SILENZIO,
                       LA PAROLA
                          SI SVELÒ
Comunità - DENTRO IL CUORE DEL SILENZIO, LA PAROLA SI SVELÒ
LA PAROLA DEI SACERDOTI

GIOITE, È NATO CRISTO
Il mistero dell’incarnazione ci ridoni speranza e gioia, facendoci riscoprire il vero senso di ogni cosa

«D        i fronte all’immane tragedia
          che si è avventata in ogni
angolo del mondo, un pensiero invade
                                               nell’imminenza del Natale, per acco-
                                               gliere Colui che solo può ridonarci veri
                                               orizzonti di vita, quel “Qualcuno” che dà
                                                                                             nella politica e nell’economia, avremo
                                                                                             spento la melodia che ci provocava a
                                                                                             lottare per la dignità di ogni uomo e
le nostre menti: è quello della fragilità      senso alla nostra vita: il Signore Gesù.      donna» (Fratelli tutti, n. 277).
dell’uomo. Ma non di questo o quel             Come sapete, essendo stato anch’io            Ecco allora l’invito per me e per tutti voi
singolo, di una persona cara o di un           aggredito dal virus per tre settimane         in questi giorni di preparazione al Nata-
nostro vicino, ma il pensiero della fra-       e quindi in quarantena, ho avuto più          le: è quello di ascoltare la musica della
gilità dell’intera umanità. Ha preteso di      tempo per il silenzio, la preghiera e la      bella notizia del Vangelo, riaffidandoci
sostituirsi a Dio, ma l’uomo non è Dio; la     riflessione, riscoprendo la gioia della       con speranza a chi in questo nostro tem-
ragione non è la dea-Ragione; il futuro        bellezza della nostra fede che accoglie       po di smarrimento e di tante chiacchie-
non è nelle nostre mani. Potremmo dire         il paradosso di un Dio che si rende vi-       re può aiutarci a ritrovare l’orizzonte e il
che, inebriato dalle “magnifiche sorti         sibile in un bimbo nato da donna, nel         senso di ogni cosa. A partire dal mistero
e progressive”, pieno di orgoglio per i        tempo e nella povertà, per salvarci: è il     del Natale siamo invitati a coinvolgerci
risultati della ricerca scientifica e delle    mistero dell’incarnazione.                    nella storia della salvezza, schierandoci
applicazioni tecnologiche, l’uomo si è         Pur nel disagio e nella fatica dei giorni     per il bene, per il Regno di Dio. Il miste-
sentito quasi onnipotente, ma in que-          di quarantena, continuando a celebrare        ro dell’incarnazione del Figlio di Dio ci
sti giorni a lui niente appare più sicuro,     l’Eucaristia per tutti in casa, non è venu-   dice che la nostra vita è inserita in quella
scontato una volta per tutte. È proprio        ta meno in me la musica del Vangelo, la       di Dio e ci aiuta a fare memoria della
così: niente è scontato, tutto è costruito     rilettura della bellezza della storia della   tenerezza e della grandezza dell’amore
e tutto può scomparire, dalla salute che       salvezza, la speranza e la certezza della     di Gesù, che ci ama fino a unirsi a noi.
si perde alla vita di migliaia e migliaia di   fede in Gesù. Di questa musica il Papa        Il Natale ci aiuti a risollevare il capo, sia
uomini e donne che svanisce nella più          scrive nella sua ultima enciclica: «Se la     momento di vera comunione e vicinan-
straziante solitudine. Strage di perso-        musica del Vangelo smette di vibrare          za soprattutto con chi più si sente solo
ne, prevedibile catastrofe economica,          nelle nostre viscere, avremo perso la         e smarrito. Abbiamo ricevuto come
sconvolgimento dell’andamento più o            gioia che scaturisce dalla compassione,       battezzati e figli di Dio la grazia di po-
meno “rituale” della vita quotidiana…».        la tenerezza che nasce dalla fiducia, la      ter discernere nelle trame delle vicen-
Queste le parole tratte da un bel con-         capacità della riconciliazione che trova      de pur avverse della vita la gioia della
tributo del filosofo Dario Antiseri scritte    la sua fonte nel saperci sempre perdo-        luce vera.
nel mese di novembre per la rivista Vita       nati — inviati. Se la musica del Vange-       La bella, la bestia e il cavaliere, il bellis-
e Pensiero, con le quali desidero avvi-        lo smette di suonare nelle nostre case,       simo saggio del card. Giacomo Biffi rie-
cinarmi a tutti voi in questi giorni ormai     nelle nostre piazze, nei luoghi di lavoro,    ditato proprio in questo 2020 e che ho
                                                                                             riletto in questi giorni, mi ha aiutato a ri-

                                     �atal� 2020
                                                                                             scoprire la magnifica storia della nostra
                                                                                             salvezza attraverso proprio l’incarnazio-
                                                                                             ne di Gesù e così passare dall’abisso
                                     In questo anno segnato dalla pandemia
                                                                                             dell’oscurità alla luce. Come ci ricorda
                                     e dalla sofferenza ho scelto come auguri
                                     natalizi la bellissima immagine della                   il prologo del Vangelo di Giovanni, «ve-
                                     Madonna del Velo di Raffaello                           niva nel mondo la luce vera, quella che
                                     nel cinquecentesimo suo anniversario.                   illumina ogni uomo». Ecco la luce del
                                     La trovate in copertina: in primo piano Maria,          Natale da accogliere e lasciar trasparire
                                     che sta tenendo un velo (da cui il nome                 insieme nei prossimi giorni.
                                     dell’opera e che simbolicamente rappresenta             Con le parole di un canto liturgico che
                                     il sudario legato alla Passione di Cristo),             sempre mi ha coinvolto, auguro a tut-
                                     mentre il Bambino gioca con quest’ultimo                ti una grande gioia e speranza per le
                                     e guarda la madre: è rappresentato come un              prossime feste di Natale: «Deus homo
                                     neonato che gioca felice su una sorta di lettino.
                                                                                             factus est natura mirante, mundus reno-
                                     Quel sudario che rimanda alla sofferenza
                                                                                             vatus est a Christo regnante» («Dio si è
                                     di tanti di noi toccati dalla malattia è segno
                                                                                             fatto uomo di fronte a una natura stu-
                                     della vicinanza del nostro Dio, che si è fatto
                                     uomo per salvarci sulla croce.                          pefatta, il mondo è stato rinnovato dal
                                                                                             regno di Cristo»). «Gaudete, gaudete:
                                     Buon Natale dal vostro parroco don Claudio
                                     e da tutta la diaconia: don Angelo, don Luigi,          Christus est natus» («Gioite, gioite: è
                                     don Giulio, don Fabio, Mariella, Marco.                 nato Cristo»).
                                                                                                                            don Claudio

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COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA
Comunità - DENTRO IL CUORE DEL SILENZIO, LA PAROLA SI SVELÒ
PER RIFLETTERE

NELLE PICCOLE COSE
IL VERO SPIRITO DEL NATALE
I pastori come messaggeri e la paglia come giaciglio: è l’umiltà la cifra distintiva di Dio

Q     uella che vi propongo in questo mese è una favola di Bruno Ferrero tratta dal suo libro Altre favole (pag. 65 — 66), che ci
      aiuta a riflettere sul semplice, ma grande dono del Natale.

COME UN FILO DI PAGLIA

I pastori che erano stati alla stalla di Bet-
lemme a onorare il Bambino Gesù tor-
navano a casa. Erano arrivati tutti con le
braccia cariche di doni e ora se ne parti-
vano a mani vuote. Eccetto uno. Un pa-
store giovane giovane aveva portato via
qualcosa dalla stalla santa di Betlemme.
Una cosa che teneva stretta nel pugno.
Gli altri lì per lì non ci avevano fatto
caso, finché uno di essi non disse: «Che
cos’hai in mano?». «Un filo di paglia»,
rispose il giovane pastore. «Un filo di
paglia della mangiatoia in cui dormiva
il Bambino». «Un filo di paglia!», sghi-
gnazzarono gli altri. «È solo spazzatura.
Buttalo via!». Il giovane pastore scosse
il capo energicamente. «No», disse. «Lo
conservo. Per me è un segno, un segno
del Bambino. Quando tengo questa                Sì, Dio ha bisogno di noi, i piccoli, che     giovane pastore rimase calmo. Raccol-
pagliuzza nelle mie mani, mi ricordo di         non contiamo molto, che sappiamo              se da terra il filo di paglia, lo lisciò e lo
Lui e quindi anche di quello che hanno          così poco».                                   accarezzò con la mano, poi disse all’al-
detto di Lui gli angeli».                                                                     tro: «Vedi, è rimasto quello che era: un
                                                Con il passare dei giorni sembrò che          filo di paglia. Tutta la tua rabbia non ha
Il giorno dopo gli altri pastori chiese-        il filo di paglia diventasse sempre più       potuto cambiarlo. Certo, è facile fare
ro al giovane: «Che ne hai fatto della          importante per il giovane pastore. Du-        a pezzi un filo di paglia. Pensa: perché
tua pagliuzza?». Il giovane la mostrò.          rante le lunghe ore al pascolo lo pren-       Dio ci ha mandato un bambino, mentre
«La porto sempre con me». «Butta-               deva spesso in mano: in quei momenti          ci serviva un salvatore forte e battaglie-
la!». «No. Ha un grande valore. Su di           ripensava alla parole degli angeli ed         ro? Ma questo bambino diventerà un
essa giaceva il Figlio di Dio». «E con          era felice di sapere che Dio amava            uomo e sarà resistente e incancella-
questo? Il Figlio di Dio vale, non la pa-       tanto gli uomini da farsi piccolo come        bile. Saprà sopportare tutte le rabbie
glia!». «Avete torto. Anche la paglia           loro. Ma un giorno uno dei suoi com-          degli uomini, rimanendo quello che è:
vale tanto. Su che altro poteva stare           pagni gli portò via il filo di paglia dalle   il Salvatore di Dio per noi». Il giovane
il Bambino, povero com’era? Il Figlio           mani gridando: «Tu e la tua maledetta         sorrise, con gli occhi luminosi. «No. L’a-
di Dio ha avuto bisogno di un po’ di            paglia! Ci hai fatto venire il mal di testa   more di Dio non si può fare a pezzi e
paglia. Questo mi insegna che Dio ha            con queste stupidaggini!». Stropicciò         buttare via. Anche se sembra fragile e
bisogno dei piccoli, dei senza valore.          la pagliuzza e la gettò nella polvere. Il     debole come un filo di paglia».

In questo periodo spesso appaiono in tv politici, economisti, commercianti e bottegai che con tono dimesso affermano:
«Quest’anno sarà un Natale diverso: meno regali, pranzi e cene solo con famigliari… insomma, meno guadagni». Allora ho
pensato: “Ma ci voleva una pandemia per farci capire che il Natale di Gesù non sono luminarie, regali e pranzi?!”. Il Natale di
Gesù è il più grande dono che il Padre fa ai suoi figli: un Salvatore che si manifesta nell’apparente povertà e debolezza, ma la
cui forza salvifica non viene svigorita. Sembra un insignificante filo di paglia, ma se lo conserviamo gelosamente ci porta quella
gioia e serenità che tutti aspettiamo.
                                                                                                                      Don Angelo

                                                                         COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA                       3
Comunità - DENTRO IL CUORE DEL SILENZIO, LA PAROLA SI SVELÒ
8 E 15 NOVEMBRE - SANTE MESSE DI PRIMA COMUNIONE

                            PRIMA COMUNIONE 2020
                            Anche in tempo di Covid la cosa più importante è poter ricevere Gesù

                                                                                                                  SANTA MARIA NASCENTE
Phographer Massimo Simula

                            L’   anno 2020 ha portato tutti a rivedere e modificare i propri
                                 appuntamenti e anche l’Iniziazione Cristiana non è sfug-
                            gita a questa situazione. Il Covid ha sorpreso tutti: le catechi-
                                                                                                a disposizione con le proprie capacità e intuizioni anche se
                                                                                                capita a volte che siamo un po’ distratti, stanchi, impazienti o
                                                                                                semplicemente… non abbiamo voglia.
                            ste, i genitori, i bambini e tutta la Comunità.                     Questo ultimo periodo è stato proprio difficile! Quello che
                            Il cammino di Iniziazione Cristiana comincia in II elementare;      ci ha veramente sorpreso sono stati i nostri ragazzi: la deci-
                            è un inizio dolce, calmo: si prende contatto con i bambini e        sione, spesso presa in prima persona e condivisa con i geni-
                            le loro famiglie e insieme iniziamo questo viaggio di cono-         tori, di volere, con la Prima Comunione, l’incontro definitivo
                            scenza: l’incontro con Gesù. E, piano piano, accade: lo incon-      con Gesù. È risultato evidente che la cosa più importante era
                            triamo! In questo cammino ci diamo un aiuto tutti, ci si mette      poter ricevere Gesù, pur nelle limitazioni e ristrettezze delle

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8 E 15 NOVEMBRE - SANTE MESSE DI PRIMA COMUNIONE

            MADONNA DI FATIMA

                                                                                                        SAN GIACOMO

procedure anti-Covid. Nelle domeniche 8 e 15 novembre li               Sentiamo il nostro cuore più leggero e sappiamo per certo,
abbiamo visti entrare in Chiesa, in fila, distanziati, con i geni-     riprendendo i versi di una canzone, che «c’è una parte di Te
tori e sul viso la mascherina che però non nascondeva l’emo-           che è una parte di me, che non andrà via in un attimo…».
zione, ma esaltava la luce sprigionata dai loro occhi brillanti
ed eccitati che dicevano: “Finalmente!”.
A noi tutte rimane nel cuore una Prima Comunione particola-                                 A tutti i ragazzi della Prima Comunione
re, speciale, in cui Lui, Gesù, nonostante tutto ha vinto ancora                                         della Comunità S. Crocifisso
una volta, permettendo che si potesse celebrare assieme il sì                                                             Con affetto
di questi ragazzi.                                                                                                Le vostre catechiste

                                                                                  COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO                5
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8 DICEMBRE

MARIA, CULLA DEL GRANDE MISTERO!
S. Maria Nascente: consacrarsi a Maria è bello, è dono, è grazia

M       aria Immacolata, il capolavoro del
        Creatore! Non poteva essere che
così. Occorre ritornare alle origini del
                                               battito a Parigi è affermato con ragioni
                                               convincenti dal francescano Duns Scoto,
                                               doctor subtilis, nato in Scozia (1265/1268)
                                                                                                (Ap. 12, 1, 4). Tutte le parole dell’Atto sono
                                                                                                emozionanti e impegnative dette insie-
                                                                                                me a don Claudio, che indossa le insegne
mondo, al culmine della creazione, alla        e considerato primo cavaliere dell’Imma-         di cappellano della Grotta di Lourdes.
creazione di Eva dopo la quale Dio si ri-      colata. Il dibattito termina quando papa         In particolare: «Ti scelgo oggi come Ma-
posa. Egli la pensa con tanta tenerezza        Pio IX con la Bolla Ineffabilis Deus ne          dre e Sovrana davanti a tutta la corte ce-
e le dà forma con un moto specialissi-         proclama il dogma: «La Vergine Maria è           leste… ti consacro il mio corpo e l’anima
mo del suo cuore di Padre che ama con          stata preservata dal peccato originale fin       mia… ti lascio il diritto pieno di disporre
intensità infinita. Quando nel Paradiso        dal primo istante del suo concepimento           di me e di tutto ciò che mi appartiene, se-
Terrestre la consegna ad Adamo perché          in vista dei meriti di Cristo». È l’8 dicem-     condo il tuo volere e alla maggior gloria
«non è bene che l’uomo sia solo» (Gen.         bre 1854. La Basilica Vaticana è colma di        di Dio per il tempo e per l’eternità». Im-
2, 18), pensa ad una famiglia, a lei come      fedeli e il Papa è dispiaciuto che la sua        pegnano molto, ma vale la pena di viver-
madre, ad un numero sterminato di figli        voce non possa essere udita da tutti             le con il suo materno aiuto. Don Claudio
e affida loro il suo immenso desiderio di      (non ci sono ancora i microfoni) men-            sceglie le ispirate parole del card. Biffi per
paternità: «Siate fecondi, moltiplicate-       tre annuncia una verità tanto grande. Si         aiutarci a contemplare il destino di Maria
vi e riempite la Terra» (Gen. 1, 28). E li     racconta però che anche il fedele più            e nostro: «L’assoluta purezza che ci viene
benedice. La Bibbia narra anche l’inter-       lontano l’abbia udita distintamente. Ma-         donata dal Battesimo in virtù della reden-
vento ingannatore di Satana che seduce         ria stessa conferma a Lourdes nel 1858           zione di Cristo, a Lei, sempre in virtù del-
i progenitori portandoli al peccato e alla     il dogma, ma questa verità era creduta           la redenzione di Cristo, è stata anticipata
morte, il dolore di Dio e la sua promessa      in Oriente già dal VI — VIII sec. e nella        fin dal momento della sua concezione.
misericordiosa: «Porrò inimicizia tra te e     Chiesa latina dal Mille.                         Quello che noi speriamo di arrivare ad
la donna, tra la tua e la sua discendenza:     Anche quest’anno l’8 dicembre, solennità         essere alla fine della nostra vicenda, in
ella ti schiaccerà il capo» (Gen. 3, 15-17).   in cui «risplende la Regina, Signore, in ori     cielo, quando corrisponderemo piena-
È la profezia dell’Immacolata.                 di Ofir alla tua destra» (Sal. 44), una tren-    mente all’ideale di Dio che ci ha voluti
Il capolavoro di Dio Creatore vede la          tina di persone si consacra o rinnova la         santi e immacolati al suo cospetto, la ma-
luce millenni dopo, ma per lui — che è         consacrazione all’Immacolata, «la donna          dre di Gesù lo è stata perfettamente fin
l’Eterno — questo tempo è come «un             vestita di sole, con la luna sotto i suoi pie-   dal principio». Davanti al suo altare viene
turno di veglia nella notte» (Sal. 90,         di e sul capo una corona di dodici stelle»       consegnata la medaglietta che riproduce
4). Ciascuno di noi è nel cuore di Dio                                                          l’immagine della Madonna della Meda-
dall’eternità, prima del concepimen-                                                            glia miracolosa, realizzata da S. Caterina
to, e Maria ne occupa il posto privile-                                                         Labouré su sua richiesta in un’apparizio-
giato: per il Padre è bellissima figlia,                                                        ne a Parigi in rue du Bac il 27 novembre
per il Figlio è madre dolcissima, per lo                                                        1830. Durante la novena si è contemplata
Spirito Santo è splendida sposa. In Lei                                                         l’Onnipotente per grazia dalle cui mani
Dio pone ogni perfezione e tutto il suo                                                         escono fasci di luce verso la Terra: rappre-
compiacimento, perché già ne conosce                                                            sentano tutte le grazie che Maria dona a
l’umile e totale disponibilità al proget-                                                       chi gliele chiede con fede e porta su di sé
to dell’Incarnazione, di redenzione e                                                           la medaglietta. Don Claudio conclude:
di salvezza dell’uomo. È la nuova Eva,                                                          «La solennità dell’Immacolata ci ricorda
che non cade nell’inganno del Maligno,                                                          che l’uomo che si abbandona totalmente
mai, neppure un istante.                                                                        nelle mani di Dio — come voi oggi che
Sulla base delle Scritture i padri della                                                        vi consacrate — non perde la sua libertà,
Chiesa Giustino e Ireneo la inseriscono                                                         ma anzi la trova in senso pieno». Riempie
a pieno titolo nel piano salvifico di Dio.                                                      il cuore di gioia il canto Tutta bella sei,
La contemplano contrapponendo su-                                                               o Maria. Ella è «culla dell’Incarnazione,
perbia e umiltà, disobbedienza e obbe-                                                          perché nel suo grembo verginale Dio
dienza, peccato e grazia, morte e vita.                                                         si è fatto bambino e ha condiviso tutto
Per Ireneo Maria è molto più che nuova                                                          l’itinerario dell’avventura umana» (card.
Eva, perché è avvocata della prima che                                                          Comastri). Per questo è saggio affidarsi
ha peccato.                                                                                     a Lei corredentrice con Gesù del genere
Nella Chiesa dura lungo i secoli il di-                                                         umano, mediatrice tra Dio e gli uomini,
battito sull’immacolato concepimento                     Madonna della Medaglia Miracolosa,     avvocata dei peccatori.
di Maria. Nel XIII sec. in un famoso di-                          Parigi, 27 novembre 1830                         Cesarina Ferrari Ronzoni

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Comunità - DENTRO IL CUORE DEL SILENZIO, LA PAROLA SI SVELÒ
GRUPPI DI ASCOLTO - SECONDO INCONTRO

VIVERE CON LA SAPIENZA: LA DIMENSIONE
CONTEMPLATIVA DELLA VITA
Pregare mette il credente in relazione con Dio e cambia il suo sguardo sul mondo

L’   arcivescovo Mario con la prima scheda ci ha introdotto al
     cap. 24 del Siracide sul tema: Il profumo di Dio nel mon-
do. Con quel primo spunto ci ha lasciato la percezione che la
                                                                     cati è il fondamento di una vita di preghiera. Quando c’è una
                                                                     memoria dell’incontro che mi ha aperto al meglio della vita
                                                                     so a chi chiedere e so con chi insistere. Mettersi di fronte al
sapienza ha un gran desiderio di raccontarsi, di comunicarsi,        Signore e pretendere la sua attenzione, affidargli la propria
di entrare in relazione con il suo popolo.                           vita, chiedergli la sua forza: questo cambia il nostro modo di
In questo secondo tratto del percorso approfondiamo la di-           vivere le cose.
mensione contemplativa della vita. La domanda è: come si             Un altro elemento è il tema dello sguardo, che è sempre im-
risponde all’invito della sapienza? È l’amore che risponde.          portante e fondamentale. Uno sguardo di simpatia nei con-
Certamente l’iniziativa è di Dio: «Dio ci ha amati per primo»,       fronti delle cose attiva la meraviglia che è l’inizio della fede,
dice la lettera di Giovanni e la fede è una risposta all’amore, la   attiva il senso di gratitudine che è un’espressione dell’amore
fede è una forma dell’amore. Come si fa? Che cosa significa?         e diventa preghiera. La preghiera nasce dalla fede e dal desi-
Entriamo in questo modo nel tema della preghiera. Da dove            derio di essere in comunione con Dio, è mossa dal bisogno,
nasce la preghiera, la dimensione contemplativa della vita?          dall’esigenza che il Signore si faccia sentire vicino. Per questo
La preghiera è la risposta alla sapienza che viene, ci tocca e       il credente prega sempre. Guardandoci intorno vediamo la
accende in noi il desiderio di cercarla per stare con lei. Il Si-    creazione di Dio, l’esistenza delle nostre relazioni; tutto è mo-
racide ce la presenta con le immagini al cap. 14, 20 — 27. Ci        tivo di stupore, di gratitudine e se non c’è questo atteggia-
sono nella vita dei momenti di aridità, di disattenzione per-        mento tutto diventa opaco, pesante, difficile da accettare, da
ché la vita ci travolge: il maggior nemico della dimensione          accogliere. Quindi la preghiera diventa energia. La preghiera
contemplativa è infatti il sentirsi sopraffatti dagli impegni, dai   poi diventa corale, raccoglie in un’unica voce la voce delle
pensieri e dalle preoccupazioni della vita. Va invece coltivato      creature, sgorga dal fondo di ognuno per abbracciare tutto.
il desiderio della preghiera, anche se facciamo fatica a trovare     L’autore del Siracide è veramente un credente come noi, che
dei momenti per fermarci a pregare. Se lo desideriamo inco-          cerca le parole giuste per pregare, per rivolgersi al Signore,
raggiamoci a tenere viva la memoria dei tempi dell’incontro          per incoraggiare i fratelli nella fede, per incoraggiare se stes-
che ci hanno acceso alla vita. Riconoscere di essere stati toc-      so in un tempo di cambiamento. •

                                                                                                       MOVIMENTO PER LA VITA

                                                                     UN AIUTO
                                                                     CONCRETO PER
                                                                     MAMME E BAMBINI
                                                                     Quest’anno non ci sarà la tradizionale vendita
                                                                     di Stelle Natalizie, ma sarà possibile dare
                                                                     un’offerta tramite bonifico o cassettine dedicate

                                                                       COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA                    7
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AVVENTO 2020

KAIRE 20.32 – NEL NOME DEL PADRE,
DEL FIGLIO E DELLO SPIRITO SANTO
Pubblichiamo alcuni estratti dagli interventi quotidiani dell’Arcivescovo in questo periodo di avvento

    15 novembre   Voglio entrare in ogni casa, per invitare e iniziare la preghiera.
                  Kaire è la prima parola dell’Angelo a Maria. Dice: «Rallegrati»:
                  Dio vuole che i suoi figli siano riempiti di gioia. Rallegrati se accogli
                  l’invito a non lasciarti abbattere dal cumulo delle brutte notizie,
                  ma la chiamata a vivere la vita come vocazione dentro la storia
                  della salvezza.

    16 novembre   Il tempo è nemico del bene? Tutto quello che è bello sembra
                  che debba finire; tutto invecchia: vale la pena vivere?
                  Gesù ha reso il tempo amico del bene: viviamo nel tempo,
                  come un cammino, in cui l’amore diventa fedeltà, non avventura
                  e la libertà diventa risposta alla vocazione, non capriccio.
                  Contare i giorni significa fare attenzione, per scorgere il giorno
                  nuovo, di Gesù, perché il tempo sia occasione di grazie.

    18 novembre   Dobbiamo chiedere il dono dello Spirito per re-imparare a pregare.
                  Possiamo considerare il tempo come occasione: le persone sono libere non per creare un mondo come
                  piace a loro, ma in ogni situazione c’è la possibilità di decidere, di mettere mano a riparare il mondo.

    19 novembre   Penso alle case dove ci sono bambini, adolescenti, ragazzi e genitori impensieriti dal loro diventare grandi:
                  la preghiera è uno dei modi più belli per affrontare le tensioni.
                  Le tre richieste più importanti della vita:
                  1. La verità prima della vita è questa: la tua vita è benedetta da Dio
                  2. Tu vivi per essere una benedizione per quelli che ti incontrano
                  3. Non permettere che nessuno vada via da te senza un sorriso, non sottovalutarti mai,
                       non dimenticarti mai della tua vocazione ad essere felice

    20 novembre   Vorrei che imparassimo a dire Amen: è una risposta, significa: «Sì, ci sto. Sì, prego». Siamo vivi perché chiamati
                  alla vita. Tutto può essere fatto in automatico, con inerzia: non vogliamo vivere così, la preghiera può essere
                  un tempo sufficiente per dare un volto umano a tutti i minuti della giornata, in ogni momento rispondiamo
                  a una chiamata.

    22 novembre   Abituiamoci in casa a trovare un momento per pregare.
                  Tutto è segnato dal mistero di Cristo in croce… se non dici mai «grazie» vuol dire che non ti accorgi di quanta
                  gente si prende cura di te… Chiediamo a Maria lo sguardo benevolo per riconoscere il bene che c’è in tutti.

    23 novembre   Capita a tutti di arrivare a sera e di accorgersi di aver perso tempo. Alcuni, invece, non hanno tempo libero.
                  Altri si lasciano trascinare via dal tempo… formuliamo una regola di vita per favorire una fedeltà all’impegno,
                  per dare volto e ordine al tempo e inserire anche tempo per la preghiera.

    24 novembre   Non sappiamo cosa sia conveniente domandare: domandiamo lo Spirito perché venga ad abitare in noi
                  e ci insegni a pregare.
                  Scusami, perdonami: l’irrimediabile è come un macigno che ci schiaccia. Litigi o offese che paiono irrimediabili,
                  abitudini e vizi… hai cominciato e non riesci a smettere. L’onnipotenza di Dio rimedia all’irrimediabile.

    25 novembre   Mi siedo anch’io con voi, attorno al vostro tavolo… recuperare la gentilezza.
                  La preghiera è quel tempo che affidiamo a Dio, affinché lo Spirito di Dio ci conformi all’umanità di Gesù,
                  il Figlio di Dio. I frutti dello Spirito (amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, fedeltà, mitezza, dominio di sé)
                  sono i tratti dell’umanità gentile.

    27 novembre   Impariamo a consegnare tutta la giornata al Padre che è nei cieli: venga il tuo regno!
                  Gesù è Lui stesso in mezzo a noi, ci accompagna a vivere questo tempo. Siamo disponibili ad accogliere
                  quello che ha promesso, questa speranza, e ne stiamo pregustando la bellezza. Sperimentiamo il bisogno
                  di essere salvati e perdonati. Non pensiamo che andiamo a finire nel nulla della morte, ma nella felicità di Dio.

    29 novembre   Il giorno della domenica è il giorno in cui i cristiani escono dalle loro case ed entrano nella casa della comunità,
                  sono un cuore solo e un’anima sola. Tanti non lo sanno: in mezzo alle case ci siano persone che fanno del bene,
                  una testimonianza che aiuta a riconoscere il nome di Dio: Padre!

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8 DICEMBRE: GIORNATA DELL’ADESIONE ALL’AZIONE CATTOLICA

AI LAICI DI A.C. SI CHIEDONO
SEGNI DISTINTIVI INEQUIVOCABILI
In occasione del giorno dedicato al rinnovo delle adesioni riportiamo un intervento
di mons. Delpini sui compiti richiesti agli aderenti al movimento

C    ome ogni anno, per i soci dell’Azione Cattolica la data
     dell’8 dicembre è la giornata dell’adesione, in cui ognu-
no ripete il proprio “sì” ad un impegno responsabile nella
vita della Chiesa e della società. In quest’anno così tormenta-
to e strano, il nostro vescovo Mario ha voluto affidare ai soci
dell’Azione Cattolica un mandato particolare: quello della
testimonianza nella normalità. Riportiamo alcuni passi dell’o-
melia con cui il Vescovo ha ricordato e rinnovato i compiti
dell’Azione Cattolica.

INCARICATI DELLA NORMALITÀ
«Quale compito è affidato ai discepoli in questo nostro tem-
po? Quale missione specifica il Vescovo vorrebbe affidare ai
soci nell’Azione Cattolica? […] Con una definizione un po’                negli uffici, negli ospedali e nei campi sportivi, nella giovinezza
provocatoria, si può proclamare che i soci dell’Azione Catto-             e negli anni della responsabilità — non per mimetizzarsi nella
lica hanno il compito di vivere con sensibilità ecclesiale e con          omologazione, ma per essere segno della vicinanza del Regno
un particolare senso di appartenenza alla Chiesa Ambrosiana               di Dio. Perciò non sono solo impegnati ad essere esemplari, ma
la missione di tutti i battezzati. Ma in questi tempi strani e            ad essere messaggio, proposta, invito, condivisione. Perciò i laici
complicati si può anche dire che i soci dell’Azione Cattolica             di Azione Cattolica trovano normale dire quello che pensano,
sono incaricati di promuovere e custodire la normalità».                  dire che sono convinti e convincenti a proposito della visione cri-
                                                                          stiana dalla vita e di ogni cosa. Ritengono che la visione cristiana
NELLA DESOLAZIONE, LA NORMALITÀ                                           della vita non sia un argomento da discutere in chiesa, ma da
È LA DOCILITÀ ALL’OPERA DI DIO                                            proporre a tutti, come invito a camminare insieme, come testi-
«Desidero affidare ai soci dell’Azione Cattolica il mandato della         monianza della santità ordinaria, normale, nel dare compimento
normalità, cioè la docilità al Signore che con la sua opera pa-           alla parola di Gesù. È normale essere santi nella vita quotidiana.
ziente e costruttiva ci rende adatti per questo tempo. Questo             Il segno che chiedo è di essere presenza propositiva nei luo-
è dunque il primo mandato: Signore, tu sei nostro padre; noi              ghi della responsabilità. Voi avete qualche cosa da dire, che
siamo argilla e tu colui che ci plasma. Tutti noi siamo opera             sia cristianamente ispirato in ogni ambito della vita».
delle tue mani. Mettersi nelle mani del Signore è la decisione
normale per chi crede nel Signore. Perciò il mio mandato è che            NELLA FAME SBAGLIATA È NORMALE
gli uomini e le donne dell’Azione Cattolica — anziani e giova-            PROPORRE IL PANE DELLA VITA
ni, soci storici e nuovi aderenti — tutti siano uomini e donne            «La gente del nostro tempo — come di ogni tempo — è trasci-
di preghiera. Chiedo una regola di vita vissuta con un tempo              nata qua e là da desideri contraddittori, da appetiti capricciosi.
adeguato di ascolto della parola del Signore, di adorazione               C’è una fame sbagliata, c’è una illusione che avere, potere, go-
silenziosa, di pratica fedele dei ritmi di preghiera, liturgica e         dere siano non solo desideri legittimi, ma promesse di felicità.
personale. Un messaggio deve venire dall’Azione Cattolica: è              I discepoli del Signore, i laici di Azione Cattolica sono inca-
normale pregare! Pregare ogni giorno, pregare non come solo               ricati di quella libertà spirituale che offre una promessa più
un adempimento doveroso, ma come l’assetato che cerca la                  alta del pane da mangiare, una speranza di vita eterna. La
sorgente, come il tralcio che cerca la vite, come l’amico che si          normalità della vita è che sia pellegrinaggio verso il compi-
sente smarrito e inutile se non ascolta Gesù, se non vive di lui e        mento: non è un cammino verso la morte, ma è attesa della
con lui. È normale pregare! […] Il segno che chiedo è di fissare          vita che dura per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo darà.
un tempo di preghiera e di viverlo, se possibile, in chiesa».             È normale essere uomini e donne di speranza.
                                                                          Il segno che chiedo è la gioia, la gioia che non si lascia spe-
NELLA FRANTUMAZIONE DELLA VITA È NORMALE                                  gnere dalle tribolazioni e dalle difficoltà, la gioia che nasce
L’UNITÀ SPIRITUALE CHE GESÙ RENDE POSSIBILE                               dalla speranza e semina speranza, la gioia che aborrisce la
«La missione dei laici di Azione Cattolica è la normalità della vita      lamentela e costruisce con parole buone e con il sorriso abi-
quotidiana come contesto adatto alla comunione con Dio, quin-             tuale i rapporti quotidiani».
di alla santità, in comunione con il Santo dei santi. Perciò i laici di
Azione Cattolica sono mandati perché entrino in ogni ambiente                                     Duomo di Milano, 20 settembre 2020
— nella vita di famiglia e nei consigli comunali, nelle scuole e                             Mons. Mario Delpini, Arcivescovo di Milano

                                                                            COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA                       9
Comunità - DENTRO IL CUORE DEL SILENZIO, LA PAROLA SI SVELÒ
CONSIGLIO PASTORALE – 5 NOVEMBRE 2020

 CONSIGLIO PASTORALE
 «Un colpo di lingua rompe le ossa». Riflessioni sul potere della lingua

 A     causa dell’emergenza sanitaria la seduta del 5 novembre
       2020 si è svolta online utilizzando Google Meet.
 L’incontro è iniziato alle 21.20 con una preghiera di affidamen-
                                                                        cendo ci dimentichiamo delle parole del Vangelo. Dovrem-
                                                                        mo invece moderare il nostro linguaggio, le nostre parole,
                                                                        i nostri atteggiamenti e giudizi. Però secondo Adolfo così
 to a Maria in questo periodo di rinnovata pandemia. Per prima          come può far male, la parola può anche fare bene se gestita
 cosa don Claudio ha riferito ai consiglieri riguardo al miglio-        con sapienza e prudenza. Il caso forse più evidente di questa
 ramento delle sue condizioni di salute dopo aver contratto             potenzialità positiva è il giudizio “di misericordia” nei con-
 il Coronavirus. Purtroppo oltre al nostro Arcivescovo anche            fronti del prossimo, ovvero quel modo di parlare mosso da
 alcuni parroci di paesi a noi vicini sono stati colpiti dal virus.     autentica compassione e finalizzato al bene dell’altro, che è
 Il nostro parroco anche in questo periodo ha mantenuto i               in grado di valorizzarne e promuoverne la vita. Se ne accorge
 contatti con mons. Delpini: in questo periodo di pandemia              quando, chiamando qualcuno al telefono per fare gli auguri
 c’è non solo un’emergenza sanitaria, ma anche un’emergenza             per il compleanno o per qualche altra ragione, percepisce un
 di tipo spirituale con la necessità di riscoprire la preghiera.        grazie dalla persona chiamata per l’attenzione, le parole di
 Questo è per noi tempo di missione, in cui mostrare come sia           conforto e la vicinanza che sente in quel momento.
 possibile vivere in modo diverso.
 Don Claudio ha quindi anticipato il prossimo brano su cui il           Secondo Patrizia Candian la parte essenziale si trova nella
 Consiglio sarà chiamato a meditare: riguarderà l’amicizia, an-         conclusione del testo, dove si afferma: «Molte volte la risposta
 che a partire dalla riflessione esposta dal Papa nella sua encicli-    è svagata o sfocata perché la comunicazione iniziale, quella di
 ca. Ha poi illustrato il motivo che ha portato alla scelta del testo   avvio, è stata formulata al di fuori dell’orizzonte e dell’interes-
 inviato per la riflessione di quella sera: Un colpo di lingua rom-     se di chi ascolta». Comunicare può essere un atto di carità: la
 pe le ossa. La lingua e la parola, contenuto all’interno del volu-     nostra comunicazione può essere buona, positiva e fare del
 me A.A.V.V., Imparate da me. La sapienza del Figlio nella vita di      bene a chi ascolta. Questo può riformare in modo differente
 ogni giorno. Una delle grandi fatiche riscontrate spesso negli         il nostro modo di pensare e quindi di parlare. Bisogna fare
 incontri tra più persone è infatti l’utilizzo della parola, che crea   attenzione perché nel parlare si trasmette all’interlocutore
 divisione e spesso sfocia nel pettegolezzo, nella maldicenza e         l’attenzione nei suoi confronti.
 nella correzione non sempre fraterna al prossimo. Riprendendo
 alcuni passi del Siracide, ha sottolineato alcuni aspetti e spunti     Giuseppe Regalia ha ripreso il pensiero di don Claudio sul ruolo
 di analisi, invitando quindi i consiglieri alla condivisione delle     del Consiglio, premettendo che esso ha il compito di scambiare
 riflessioni maturate, partendo dal presupposto che il Consiglio        pensieri e ritrova questa ricchezza proprio rileggendo i verbali
 Pastorale è innanzitutto un luogo di scambio e di riflessione.         dei Consigli precedenti. Abbiamo bisogno di questo: cammi-
                                                                        nare e riflettere insieme. Anche lui è stato colpito dal passag-
 Il primo a prendere la parola è stato Fabio Sgaria, colpito so-        gio sulla misericordia perché la comunicazione ha questo lato
 prattutto dallo stile e dal contenuto del testo. Attraverso il suo     positivo: nasce come atto di misericordia e compassione per
 lavoro ha modo di notare come uno degli aspetti più impor-             l’altro. Ma dobbiamo essere consapevoli del fatto che noi per
 tanti sia proprio la comunicazione e il modo in cui ci si rapporta     primi, con tutti i nostri limiti, siamo destinatari di misericordia
 con gli altri: si comunica sempre, anche quando non si dice            e compassione: possiamo essere in dialogo con gli altri solo
 nulla. A volte uno degli scogli contro cui ci si imbatte nella co-     avendo coscienza di questo. Ciò ci permette di guardare l’altro
 munità è quello di etichettare delle proposte come pensate da          a nostra volta con compassione e in modo positivo.
 una particolare parte e quindi escludenti. È bello invece ricor-
 dare che ciò che importa nella comunicazione interpersonale è          Per Eugenio Songia impedire che la lingua “rompa le ossa” di-
 il mettersi nei panni degli altri e l’esercitare un ascolto attivo.    pende da tutti, anche da chi ascolta. Quando dalla bocca scap-
 Spesso invece non si ascolta l’altro o si attua un ascolto di tipo     pa qualche parola eccessiva, ci dovrebbe essere quella benevo-
 selettivo, mentre a volte il confronto può arricchire.                 lenza che dà loro meno peso per non renderle fonte di male. A
                                                                        volte non sempre si riesce a comunicare nel modo giusto, per
 Per Adolfo Meda il Siracide è un testo molto utile perché ci           cui dovremmo cercare di interpretare sempre nel modo più be-
 suggerisce come porci davanti a questa situazione. La sua ri-          nevolo anche le parole non espresse nel modo migliore.
 flessione ha riguardato in modo particolare la frase: «Prima
 di parlare taci»: siamo tutti pronti a dire la nostra, a criticare,    Daniela Meda ha apprezzato tutta la lettera, in modo partico-
 a volte addirittura a calunniare, a biasimare e ad augurarci           lare la riflessione sull’essere cauti nel parlare. Si è resa conto
 che qualcosa vada male pur di contrastare qualcuno o con-              che in questo periodo di limitazioni ci è rimasto soprattutto il
 trobattere qualcosa. Ognuno sembra avere la bacchetta ma-              parlare… e ognuno sembra avere “la verità in tasca”. Lei stessa
 gica per risolvere una questione, si sente migliore e si accoda        si è accorta di aver evitato di parlare con persone con cui sape-
 alla mentalità corrente (anche se è sbagliata), agli umori di          va che ci sarebbe stato uno scontro: in questo momento così
 chi grida di più, di chi cerca soddisfazioni personali. Così fa-       particolare è più facile per lei parlare con chi sa che la pensa

10
 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA
CONSIGLIO PASTORALE – 5 NOVEMBRE 2020

come lei. Ha evitato quindi “la correzione fraterna”, portando         gnera, ingannevole, troppo dura. La parola ci lega agli altri, ma
il discorso su temi più generici. Si sente perciò di non aver fatto    può anche distruggere i rapporti e le relazioni perché siamo
abbastanza: evitare lo scontro non sempre è positivo.                  responsabili delle parole che ci scambiamo e dobbiamo anche
                                                                       rischiare dicendo la verità per aiutare gli altri a vivere meglio.
Secondo Marco Spada il testo è un po’ lo specchio di quel-             Siamo disposti a rischiare la vita per le parole che diciamo?
lo che stiamo vivendo anche nella pastorale: sono settimane
che sul dire, sul parlare e sul non cadere vittime del “potere         Per Grazia Colombo le parole del testo sono molto vicine alla
della lingua” si stanno esercitando. Non sempre questo è fa-           quotidianità: in questo periodo le parole che si sentono e che
cile e far passare la nostra fede in questa cosa è difficile. È        le persone si rivolgono sono cambiate: sono molto più secche
vero che la risposta alle domande degli altri spesso è svagata,        e violente, spesso si parte subito “all’attacco”, si aggredisce
ma lo è anche perché si fa fatica a dire: “Mi fermo un attimo a        per dimostrare il proprio dissenso e non si vuole vedere il
ragionare” perché manca quella parte più profonda di cono-             pensiero di bene che le ha mosse. Pensa che questa sia una
scenza di noi stessi. Personalmente sente molto la fatica del          conseguenza di questo periodo, della diffidenza e del ner-
confrontarsi con un uso “buono” della parola e del ragionare.          vosismo dovuti all’incertezza ed è un rischio che sente anche
Ha preso poi la parola Paolo Marelli. La lettura del brano del         su se stessa: spesso il primo pensiero non è quello di portare
Siracide gli ha ricordato sua mamma quando da bambino gli              all’altro il Bene e si è impulsivi, mentre il testo richiama a fer-
diceva che la lingua ammazza più di una spada. Secondo lui             marsi. Ha riportato poi la sua esperienza a scuola: ha avuto
nella prima metà del secolo scorso la parola buona formava             modo di vedere come la parola possa essere davvero uno
di più le persone perché era più diffusa e meno coperta dal            strumento per il bene degli altri perché vede una fragilità
frastuono dei messaggi comunicativi odierni, mentre la co-             molto forte nei bambini, che spesso fa fatica ad esprimersi
municazione oggi dominante nei mass media e nei social net-            a parole e che sfocia in pianto, ma che viene “curata” dalle
work conferma le preoccupazioni del Siracide perché è sotto            parole delle maestre che li aiutano a calmarsi e a riflettere.
gli occhi di tutti l’evidente peggioramento nei rapporti inter-
personali causato dall’utilizzo conflittuale ed offensivo delle        Per Raffaele Turchetto per entrare in relazione con l’altro servono
parole: è sufficiente accendere la televisione a qualsiasi ora         fiducia e tempo, mentre oggi ci sono molta paura e diffidenza.
per verificare il messaggio diseducativo offerto dai continui
litigi trasmessi e purtroppo le persone sembrano contagia-             Si è passati quindi al successivo punto all’ordine del giorno:
te da questo modo di fare e di affrontarsi. Ben venga quindi           don Claudio ha comunicato le nuove disposizioni in base
una lettura diffusa di testi come quello proposto, così come a         all’inserimento del nostro comune nella “zona rossa”. Per
suo avviso sarebbe auspicabile una semplice lettura pubblica           quanto riguarda le Messe e le celebrazioni dei Sacramenti
(comunitaria) non commentata dei testi biblici ed evangelici,          non ci sono però state modifiche rispetto agli ultimi protocol-
di facile comprensione e alla portata di tutti. È una proposta         li, con battesimi e tutte le celebrazioni confermate, ma non
per un miglioramento delle relazioni nella nostra comunità:            viene portata la comunione ai malati.
buone letture per buone parole per buone relazioni.                    L’attività pastorale in presenza ha invece subito forti limitazioni.
                                                                       Mariella ha spiegato che il catechismo per l’iniziazione cristia-
Andrea Bertin ritiene che a volte non usiamo la lingua perché          na è ricominciato con modalità online non potendo più esse-
fatichiamo a dire agli altri ciò che pensiamo nel rapporto uno         re svolto in presenza, ma ciò che sta a cuore è non perdere
a uno, mentre invece è importante comunicare. Non dovrem-              il rapporto coi bambini. Per questo si sta cercando di invitare
mo limitarci nel chiedere, nel parlare agli altri… dovremmo            a Messa, magari turnandoli, i bambini delle diverse classi, in
utilizzare la lingua anche rischiando di sbagliare. Solo così po-      modo che diventi un momento di incontro fisico.
tremo entrare in relazione con l’altro.                                Don Fabio ha reso noto che anche la catechesi della pastorale
                                                                       giovanile è passata online e che si stava valutando l’ipotesi di
Secondo don Giulio bisogna distinguere tra parole e comu-              proporre ai preadolescenti una preghiera al venerdì pomerig-
nicazione: soltanto noi uomini parliamo, la parola vien prima          gio, mentre per i ragazzi più grandi una Messa aperta solo a
della comunicazione, che invece è il fine. Noi oggi più che di         loro la domenica pomeriggio. Anche lui ha sottolineato la fa-
parole ci nutriamo di chiacchiere, che diventano spesso chiac-         tica comunicativa del periodo, dove le difficoltà delle persone
chiericcio. Pensiamo a Gesù (Parola di Dio che si è fatta carne):      diventano aggressività verbale.
egli ha fatto silenzio fino ai trent’anni, parlando poi per tre. Per   Don Claudio ha ripreso la parola parlando dell’Avvento come
noi credenti il punto di partenza è interrogarci su quanto si-         di un tempo propizio per riflettere sul tempo e su come lo
lenzio facciamo nella nostra vita. Quali sono però le parole di        viviamo, tema al centro della meditazione durante i Vespri
cui ci nutriamo per poter parlare? La scrittura ci dice che il         dell’Avvento.
primo che parla all’uomo è Dio, il secondo è il Diavolo. E l’uo-       Patrizia Candian ha chiesto se sarebbero riprese le Messe in
mo ascolta di più il Diavolo. Possiamo quindi ascoltare parole         streaming in modo da permettere anche agli anziani di parte-
perverse che anche oggi dominano. Allora quali sono le parole          cipare alle celebrazioni sentendosi parte della comunità. Don
di cui ci nutriamo considerato che è la parola a fare l’uomo? Le       Claudio ha risposto parlando del progetto di una postazione
parole che si sedimentano in noi sono quelle che poi comuni-           fissa all’interno della chiesa di San Giacomo, ma finché sarà
chiamo agli altri. Spesso la parola può essere usata come stru-        possibile si inviterà a partecipare in presenza.
mento non di cura, ma di violenza, soprattutto quando menzo-           L’incontro si è concluso alle 23.10 con un affidamento a Maria. •

                                                                         COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA                       11
CONSIGLIO PASTORALE – 20 NOVEMBRE 2020

 CONSIGLIO PASTORALE
 La Messa in streaming: riflessioni su opportunità e perplessità

 A   Meet.
          causa dell’emergenza sanitaria anche la seduta del 20
          novembre 2020 si è svolta online utilizzando Google
                                                                         ti quello proposto è uno strumento che può tenerci uniti e
                                                                         favorire chi in questo momento non può presenziare, aiutan-
                                                                         dolo a sentirsi parte della nostra comunità. Considerati però
     L’incontro è iniziato alle 21.00 con una preghiera di affida-       i problemi economici, sarebbe utile spiegare ai fedeli i moti-
     mento a Maria e allo Spirito Santo. Unico punto all’ordine          vi di questa ulteriore spesa, sottolineando che viene fatta in
     del giorno: la proposta di realizzazione di un impianto stre-       spirito di servizio, affinché chi non può uscire di casa possa
     aming nelle nostre chiese e il suo uso pastorale.                   unirsi almeno spiritualmente all’Eucarestia comunitaria.

     Il primo ad intervenire è stato Fabio Sgaria. A suo parere è        Daniela Meda ha ribadito come sia necessario sottolineare
     opportuno che in questo periodo di pandemia si trasmetta-           che i fruitori del servizio debbano essere soprattutto i malati
     no almeno le Messe domenicali e, se fosse possibile, anche          e chi non può partecipare in presenza. Secondo lei la Messa
     quelle feriali. La questione della Messa online è un proble-        in streaming andrebbe celebrata da tutti i sacerdoti a turno
     ma personale del credente: è il modo con cui ci si pone di          perché renderebbe possibile il sentirsi parte della Comunità
     fronte alla Messa che rende l’utilizzo dello strumento posi-        Pastorale. Sarebbe bello poi che dopo la Messa ci fosse la
     tivo o negativo. La Messa a distanza può essere usata per far       consegna della comunione a chi ha seguito la celebrazione
     fronte l’esigenza durante l’emergenza, ma magari le possi-          in diretta.
     bilità offerte dalla diretta online potrebbero essere sfruttate
     anche in determinati momenti particolarmente importanti             Mario Colzani ha pochi dubbi sulla bellezza e la validità del
     (Comunioni, Cresime, festa del paese). Lo strumento dun-            servizio proposto e ritiene che la decisione spetti al Con-
     que non è valutabile in sé, ma lo è il suo utilizzo. Un rischio     siglio Pastorale in quanto nato proprio per rappresentare
     è sicuramente che le relazioni vengano meno, ma non si ri-          tutta la comunità. Dal punto di vista delle disponibilità eco-
     solve questo problema impedendo la Messa online, quanto             nomiche la scelta dovrebbe essere ponderata e analizzata
     piuttosto intervenendo sulla coscienza personale, trasmet-          da chi è competente.
     tendo un messaggio che faccia capire ai parrocchiani l’im-
     portanza della relazione.                                           Don Claudio è intervenuto affermando che i membri del
                                                                         Consiglio Affari Economici hanno già ricevuto preventivi da
     Patrizia Candian ha ribadito come la richiesta da lei fatta an-     analizzare.
     che durante lo scorso Consiglio sia a favore degli anziani e
     dei malati che già usufruiscono del servizio delle Messe in tv.     Paolo Marelli è favorevole alla predisposizione di un impian-
     Coloro che, pur essendo di Meda, devono vedere per motivi           to fisso in una sola chiesa. La necessità è presente ora, ma
     di salute solo le celebrazioni trasmesse dai canali televisivi      crede che anche in futuro ce ne sarà bisogno dato lo svi-
     si sentono più estraniati dalla comunità. Sarebbe quindi un         luppo dell’utilizzo di questa modalità comunicativa anche in
     servizio importante per chi ha problemi che non permettono          ambito spirituale.
     loro di andare in chiesa fisicamente.
                                                                         D’accordo anche Giuseppe Regalia, che sostiene la neces-
     Adolfo Meda ha rimarcato più volte la necessità di favorire         sità di un solo impianto, anche perché per gestirne di più
     la presenza alla Messa e di partecipare alla comunione con-         sarebbero necessarie più persone e sarebbe quindi compli-
     dividendo l’Eucarestia con i fratelli presenti, ma questa pos-      cato. All’interno della pastorale futura si potrebbero sfrutta-
     sibilità di trasmissione sarebbe utile per ammalati, anziani e      re le possibilità offerte dalla tecnologia, ma bisogna sempre
     coloro che non possono presenziare fisicamente. In Santa            riflettere sui valori che ci sono dietro la partecipazione in
     Maria Nascente ci sono posti a sufficienza per tutti coloro         presenza.
     che vogliono partecipare alle funzioni e qui si potrebbe fare
     un impianto completo, magari con più telecamere e uno               Anche Gabriele Biraghi ha avallato la proposta, avendo pe-
     schermo dietro l’altare per il coro, anche perché c’è una per-      raltro usufruito del servizio durante la Cresima con molta
     sona che può seguire il tutto (sagrestano). A San Giacomo           soddisfazione.
     bisognerebbe incentivare la presenza ad almeno una Messa,
     invitando le famiglie ad assistere magari alla celebrazione         Don Claudio ha riferito che in diaconia l’opportunità è stata
     delle 10,30 e predisponendo un collegamento per vedere in           valutata positivamente, ma certo ci sono delle perplessità,
     diretta dal salone le funzioni nel caso in cui non ci siano posti   soprattutto per i momenti di non emergenza. I rischi a livello
     sufficienti in chiesa.                                              pastorale sono quelli di disincentivare la presenza, la fatica
                                                                         del dire che l’Eucarestia è un ritrovarsi insieme davanti al
     Per quanto all’inizio fosse contraria all’idea perché siamo         Signore. Sarà quindi fondamentale far capire che la Messa
     tutti parte di una Chiesa universale, secondo Elena Adoba-          in questo modo è per chi non sta bene o non ha possibilità

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 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA
CONSIGLIO PASTORALE – 20 NOVEMBRE 2020

di recarsi in presenza. Pastoralmente tutti i sacerdoti hanno       nanza. La Messa sarebbe cancellata dal canale poco dopo il
dimostrato le fatiche del celebrare senza fedeli. L’orienta-        suo termine, proprio per sottolineare il fatto che si partecipi
mento espresso in diaconia è per un impianto fisso, con un          in diretta.
costo accessibile e il cui uso pastorale sia limitato ad alcuni
momenti specifici una volta passato il momento di crisi do-         Marco Spada ha comunicato che durante il lockdown il ritor-
vuto alla pandemia.                                                 no a livello di partecipazione online alle celebrazioni è stato
                                                                    buono: a Pasqua i connessi erano quasi trecento, il che di-
Don Angelo ha condiviso in pieno quanto detto da don                mostra come lo strumento proposto sia utile. La telecamera
Claudio, aggiungendo alcune perplessità sulla pastorale:            fissa — in HD con uno zoom abbastanza lungo — verrebbe
vede che la gente anche in presenza fatica a fare la comunio-       installata a metà navata per prendere tutto l’altare nell’in-
ne. È favorevole alla proposta di predisporre un impianto,          quadratura. Ci vorrebbe poi un sistema streaming per tra-
con l’idea però di curare le relazioni personali in modo da         smettere su YouTube e la registrazione andrebbe anche sul
costruire una comunità, anche piccola, ma che si vuole bene.        sito della Comunità Pastorale. Si potrebbe valutare il costo
                                                                    per avere due telecamere. Con quattro telecamere cam-
Don Giulio ha riportato una frase di papa Francesco: «Ci sia-       bierebbe la modalità di trasmissione, ma aumenterebbe di
mo ingozzati di connessioni e perso il gusto della realtà». Cre-    molto il costo dell’impianto. Un’altra opzione prevedeva la
de che sia importante richiamare la gente alla presenza, ma         presenza di una persona fissa alla regia per ogni Messa, ma
per chi non può farlo il riferimento alla propria comunità e alla   non è risultata fattibile. I tempi di consegna sarebbero di
propria realtà è molto importante. In questo tempo dobbia-          circa tre settimane, avendo tutto disponibile per Natale.
mo lavorare sull’importanza dei legami e dopo questo perio-
do bisognerà rimetterci in gioco e pensare a come uscire per        Raffaele Turchetto ha espresso qualche perplessità: il sen-
andare verso le persone senza accomodarci sui social.               so di appartenenza alla comunità c’è in presenza e non a
                                                                    casa. Ha poi sottolineato come la partecipazione alle cele-
Don Claudio ha quindi riassunto la posizione della diaconia,        brazioni in streaming non sia stata così numerosa durante
propensa ad avere una postazione fissa in Santa Maria Na-           il lockdown, per cui il rischio a suo parere è quello di “rin-
scente, mentre a San Giacomo si metterebbe una telecame-            correre” un gruppo esiguo di persone. Se la possibilità di
ra con audio per permettere alle persone di presenziare in          seguire le celebrazioni da remoto viene posta come servizio
diretta dal salone. Una delle ditte che dà maggiori garanzie        in più allora è favorevole, ma non è un mezzo per dare ap-
tra quelle a cui sono stati richiesti dei preventivi è la ditta     partenenza.
Ars. A livello di gestione dell’impianto non ci sarebbe da
fare molto. Sarebbe tutto trasmesso tramite YouTube. Con            Don Claudio a questo punto ha rimarcato come il calo du-
una telecamera fissa l’inquadratura sarebbe più piccola e il        rante le celebrazioni sia forte e rispecchi un calo nella fede.
costo sarebbe di 3.200 euro. Se si passasse ad avere quattro        Sicuramente quello di cui si è discusso è un servizio in più,
telecamere e una qualità audio superiore il prezzo salirebbe        che non va a sostituire la pastorale in presenza.
a 12.000 euro. Ha raccontato come in queste settimane mol-
ti durante i funerali abbiano chiesto di poter riprendere la        La seduta si è conclusa con una preghiera pensando soprat-
funzione per far partecipare anche i parenti lontani che non        tutto ai defunti, purtroppo molti in questo periodo. L’iso-
potevano essere presenti a causa di limitazioni o per malat-        lamento e l’impossibilità di condividere questi momenti di
tia. Riconosce che anche questo è un modo per dare vici-            dolore è davvero un lato terribile di questo virus. •

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