Palio di Asti - Asti Turismo
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ASTI OTTICI - OPTOMETRISTI Corso L. Einaudi, 64 - ASTI - Tel. 0141 532707 Via E. Filiberto, 6 - ASTI - Tel. 0141 355087
1967 | sfilata del Palio, arrivo del Carroccio in Piazza Alfieri 1967 | 2017 50° anniversario dalla ripresa
D esidero rivolgere agli amici astigiani, per il tramite degli infaticabili organizzatori, i migliori auguri per la buona riuscita dell’edizione 2017 del Palio, che come ogni anno abbiamo volentieri insignito del patrocinio regionale. Questo evento fa ormai stabilmente parte non solo della storia locale, ma nel tempo è diventato un vero simbolo della tradizione e dell’identità del Piemonte tutto, oltre che fattore di attrazione di moltitudini di turisti e di visitatori provenienti da ogni parte del mondo. Sarà come sempre una festa, ricca di energia positiva e di pubblico, e l’auspicio è che questa festa, che affonda più che mai le sue radici nella storia, sia capace di trasferire ai bambini, agli adulti e agli anziani che ne saranno spettatori, siano astigiani, piemontesi, italiani o stranieri, i valori identitari che si mescolano agli aspetti curiosi, spettacolari, competitivi e folkloristici. Siamo orgogliosi che le vie e le tribune di Asti ospitino un evento organizzato con professionalità e passione e così intensamente atteso e vissuto, e auguriamo Buon Palio a tutti! SERGIO CHIAMPARINO | PRESIDENTE REGIONE PIEMONTE
SMARTICKET UN SOLO BIGLIETTO PER VISITARE I MUSEI ASTIGIANI PALAZZO MAZZETTI CRIPTA E MUSEO DI SANT’ANASTASIO DOMUS ROMANA TORRE TROIANA COMPLESSO DI SAN PIETRO SMARTICKET È ACQUISTABILE A PALAZZO MAZZETTI CORSO VITTORIO ALFIERI, 357 www.palazzomazzetti.it Il progetto, intitolato “Asti Città Museo” è curato da: Comune di Asti, Fondazione Palazzo Mazzetti, Fondazione Cassa di Risparmio di Asti ed è stato realizzato anche grazie ai fondi regionali del bando “Accessibilità per tutti” e al progetto CLAN (Cultural Local Area Network) proposto dal Politecnico di Torino. Progetto co-finanziato con il Fondo di Sviluppo e Coesione PAR FSC Piemonte 2007-2013
«S ignor Capitano, vi do licenza di correre il Palio nell’anno del Signore 2017. Andate, e che San Secondo vi assista!» Quando, nel pomeriggio di domenica 17 settembre 2017, avrò l’onore di pronunciare la frase di rito con cui il Sindaco dà inizio alla fase agonistica della manifestazione storica che identifica lo spirito più autentico della nostra città, vedrò realizzarsi il sogno di una vita, proprio nell’edizione che vede la celebrazione del cinquantenario della ripresa della corsa nel 1967. wHo infatti avuto la fortuna di nascere in una famiglia che ha dato tanto al Palio: mio nonno già nel 1933 era tra i tanarini, mio padre è entrato nel Comitato Palio sin dalla ripresa del 1967, mio zio Carlo è stato rettore negli anni Ottanta e mio cugino Roberto ha vinto il Palio come rettore nel 1990. Era inevitabile che in me maturasse quest’amore per la manifestazione e il 18 novembre 1991, data del mio battesimo nel Comitato, è per me come una seconda data di nascita. Da allora ho svolto il mio apprendistato nel Comitato: prima responsabile di sede, poi membro della Commissione cavalli, poi economo, revisore dei conti, vice rettore e, finalmente, rettore nel 2001. Sono stato otto volte rettore del Borgo Tanaro, tra il 2001 e il 2014, vincendo il drappo per ben due volte, nel 2002 e nel 2010 e sono stato anche presidente del Collegio dei Rettori nel 2001 e nel 2002. Sono, quindi, un “uomo di Palio”, abituato a vivere la manifestazione, in tutte le sue fasi, tutti i giorni dell’anno. E resterò un “uomo di Palio” anche da Primo cittadino: farò di tutto per essere un interlocutore credibile e imparziale per tutti coloro si occupano di Palio tutto l’anno, impegnandomi perché questo straordinario contenitore, che considero la vera anima pulsante della nostra città, si riempia sempre più di passione, di attaccamento popolare, di idee e proposte innovative, per avere - senza naturalmente stravolgere la tradizione - anche significativi ritorni economici e d’immagine per l’intera città. Che l’avventura, come ogni anno, inizi sotto i migliori auspici e che il solare drappo realizzato dal Maestro torinese Giorgio Ramella vada, per questo Palio del Cinquantenario, veramente al migliore! MAURIZIO RASERO | SINDACO DI ASTI
Asti e la sua storia La storia più antica di Asti risale a milioni di anni fa, comuni d’Italia, ebbe diritto di battere moneta e quando al posto delle colline che incorniciano la diede vita ad una fitta serie di rapporti commerciali città vi era il mare. con la Francia, le Fiandre, la Germania e l’Inghilterra. Con il passare del tempo il mare si ritirò Conservò la forma repubblicana fino al 1313 quando fino a costituire un vasto ambiene terrestre, passò agli Angioini, poi ai Visconti ed infine ai Savoia determinando l’attuale paesaggio. Poche sono le (1575). Nei secoli XVII e XVIII durante le guerre di testimonianze archeologiche di presenze umane successione di Spagna ed Austria per il possesso per tutto il periodo preistorico così come per la del Monferrato, fu ripetutamente invasa ed occupata. successiva età del bronzo. L’eta del ferro, nel In epoca napoleonica Asti divenne capoluogo del primo millennio, si presenta con un paesaggio Dipartimento del Tanaro, per tornare definitivamente caratterizzato da insediamenti sparsi sul territorio, ai Savoia dopo la Restaurazione. abitati da popolazioni che le fonti storiche Dopo l’Unità d’Italia i destini della città seguirono qualificano come Liguri. quelli della neonata nazione, confondendosi Asti oggi È una città ospitale, a misura d’uomo, né troppo grande né troppo piccola; una città in cui è piacevole fare due passi in centro alla scoperta di torri, palazzi, musei e botteghe, inserite in un contesto urbano medievale. Abitanti | astigiani, astesi Popolazione | 76.396 abitanti (al 31/12/2016) Superficie territorio | Ha 15.182 Perimetro Territorio | Km 103.5 Latitudine | 44° 54’ Nord Longitudine | 8° 12’ Est Altitudine | 123 m. s.l.m. Patrono | San Secondo (si festeggia il 1° martedì di maggio) La fondazione della romana Hasta, segnalata da con la storia d’Italia. Caratterizzata sin dal XIII Plinio fra le città romane di maggiore importanza secolo da una economia vivace, ricca di traffici dell’antica Liguria, è datata tra il 125 e il 123 a.C. e di commerci, spesso divisa dalle faide di nobili Dopo il periodo romano imperiale, Hasta subisce quanto animose casate, concupita da Signorie una profonda crisi economica. straniere per la ricchezza delle sue contrade e In seguito diventa residenza episcopale ed è citata per la posizione strategica, «Asti Repubblicana» come sede di un importante Ducato longobardo e conserva una gradevole atmosfera medievale. Le di una primaria Corte di Giustizia. Costituita in Contea torri e le caseforti, testimonianza di un passato sotto i Franchi, governata in seguito dall’autorità dei nobile e prestigioso, si inseriscono nel tessuto vescovi, la città si affermò vigorosamente verso la urbano con fierezza, armonizzando gradevolmente fine del sec. XI diventando, in breve, il più importante con le lunghe teorie di portici ottocenteschi, con le libero comune del Piemonte. piazzette del centro storico e con il carattere schivo, Nel sec. XII divenne uno dei più ricchi e potenti ma ospitale, della gente astigiana.
Il Palio Secondo il cronista Ogerio Alfieri, antenato del più In quegli anni gli astigiani davano vita alla corsa del noto Conte Vittorio, la città di Asti, «...nell’anno del Palio: infatti la prima notizia certa della corsa risale Signore 1280 era colma di ricchezze, chiusa da al 1275 anno in cui, secondo Guglielmo Ventura, solide e recenti mura e costituita quasi interamente speziale di professione e cronista per diletto, gli da molti edifici, torri, palazzi e case da poco astigiani corsero il Palio, per dileggio, sotto le costruite». Nella descrizione, precisa e puntuale, mura della nemica città di Alba, portando danni Ogerio cita le buone qualità dei cittadini astesi e devastazioni alle vigne. Oggi la città conserva giudicandoli «...assennati e nobili, ricchi e potenti» e un tessuto urbano testimonianza dei fasti di un dice che «in caso di necessità la città può contare tempo; le torri e le caseforti, i palazzi medievali e su seicento cavalieri dotati di due cavalli...» mentre le caratteristiche vie del centro storico fanno da «il contado può fornire centosessanta cavalieri scenario alla affascinante rievocazione storica del dotati di un cavallo o di una cavalla...». Palio.
Il Palio Sono ventuno i contendenti che nei giorni della sbandieratori, il variopinto mercatino, la sfilata dei vigilia hanno vigorosamente tentato di propiziare la bambini e le prove in pista per saggiare le forze in vittoria con cene pantagrueliche, riti scaramantici, campo, in un crescendo da cardiopalma. burle salaci nei confronti degli avversari, sino Ma per capire il Palio è necessario esserci, calarsi all’ultimo intenso confronto in campo, preceduto nella Festa, magari seguendo direttamente le dal sontuoso corteo, composto da oltre vicende di uno dei ventuno partecipanti: dagli milleduecento figuranti in costume medievale. sguardi dei borghigiani, che hanno lavorato Dopo molto impegno, tanta passione e altrettanti un anno intero, si capirà davvero che cosa affanni uno soltanto potrà stringere tra le significa la passione viscerale, l’attaccamento mani il drappo cremisino con le insegne della fortissimo ai colori, l’irrefrenabile voglia di vincere, città. Per tutti la grande Festa incomincia già l’incontenibile gioia della vittoria, l’amarezza della il fine settimana precedente con il Palio degli sconfitta.
La pista Nella centralissima Piazza Alfieri, cuore della città, Mercato e la Giunta comunale decise che in quel a settembre, si allestiscono, in una sola settimana, nuovo sito si doveva tenere la corsa. In quegli la pista per la corsa, le tribune per il pubblico e anni la corsa perde la caratteristica di nobile le scuderie che ospiteranno i cavalli da corsa. La tenzone e diventa una competizione ippica senza piazza si trasforma: un gruppo di esperti, coordinati alcun richiamo al Palio. Dopo alterne vicende, nel da un geologo, verifica l’esatta miscela di sabbie 1929 il Palio ritorna ad essere un appuntamento astiane del pliocene superiore, così che l’impasto importante per la città. Questa volta si corre in non sia troppo cedevole o, al contrario, troppo Corso Dante, ma nel ‘30 si ritorna a scegliere consistente. La pista infatti dovrà «tenere» per tre l’ampia Piazza del Mercato e il Palio viene corso “in giri di corsa, sia in caso di pioggia imprevista, sia tondo”, come oggi. in caso di tempo asciutto, perché i cavalli, in curva Dal 1967 al 1987, infatti, la corsa ha luogo in Campo come in rettilineo, possano esprimere il massimo del Palio - la “vecchia” Piazza del Mercato - e nel in sicurezza. Proprio per questo il tracciato è stato lungamente studiato da una commissione di tecnici: le curve sono state calibrate in modo da consentire la massima sicurezza in corsa e sono protette da robusti «materassi». Dal 2011 la pista è recintata da un segnapista appositamente studiato, foggiato a “collo d’oca” in materiale plastico che contiene ma non contrasta gli urti. Questo ritrovato, unico in Italia, sulle piste per i Palii completa le tutele di carattere tecnico adottate negli anni. La partenza si dà «al canapo»: viene tesa una grossa corda - immaginate la gomena di una nave - lunga circa 15 metri e pesante quasi un quintale, che, con un sistema di argano elettromeccanico, attraversa la pista da un punto all’altro della linea di partenza. Il mossiere, piazzato su un podio, chiamerà i diversi partecipanti alla batteria e quando giudicherà regolamentare l’allineamento, farà cadere il canapo. A quel punto per i 450 metri di pista e per i tre giri di corsa di ogni batteria e della finale, 1988 approda in centro città, in Piazza Alfieri. sarà tutto in mano all’abilità dei fantini e allo sprint Dal 2009, Asti ha applicato la normativa dettata dei cavalli. Per allestire la pista servono circa dall’Ordinanza dell’allora Sottosegretario alla Salute settecento metri cubi di sabbie astiane. On.le Francesca Martini, in materia di corse. Al fine di normare le varie fasi della corsa, sin dai IL TRACCIATO NEI SECOLI tempi più antichi, è stato stilato un regolamento, in Anticamente si correva “alla lunga“, cioè lungo le parte ancora utilizzato ed adattato alle esigenze strade sterrate che da Viale Pilone, all’estremo attuali. est della città, arrivavano, attraverso Via Maestra, Tra le varie prescrizioni, sono state recentemente fino al cuore di Asti: di fronte a Palazzo Mazzetti di inserite alcune nuove norme che tendono a Frinco, infatti, era stabilito l’arrivo. scoraggiare comportamenti scorretti o pericolosi Poi, nel 1861, fu realizzata la nuova Piazza del tra i canapi o in corsa.
Dietro le quinte | Le visite In linea con gli indirizzi ministeriali, è stato stilato Inoltre un’équipe di Medici Veterinari un protocollo tecnico che stabilisce il percorso di dell’Asl garantisce un solerte servizio di addestramento ed i controlli periodici, attitudinali farmacosorveglianza, di identificazione dei e sanitari, necessari a garantire il costante soggetti e di tutela del benessere animale. aggiornamento dell’elenco dei cavalli ritenuti La Commissione Veterinaria seguirà i cavalli idonei alla corsa del Palio di Asti. anche in pista e se alla visita che precede la finale Tra questi i singoli Rioni, Borghi e Comuni qualcuno di essi manifestasse segni di sofferenza sceglieranno quelli che, dopo un’ulteriore tali da non renderlo idoneo alla competizione minuziosa e severa visita veterinaria, finale, ha facoltà di ordinarne il ritiro, con giudizio parteciperanno alla competizione. inappellabile. Le visite vengono effettuate da una Commissione In pista inoltre opera la Commissione Zooiatrica, Veterinaria istituita dal Comune di Asti e composta sempre nominata dal Comune, composta da da Professori universitari, esperti in ippiatria, in un Medici veterinari che effettuano il servizio di sito scelto dal Comune, tecnicamente idoneo. pronto soccorso, qualora si rendesse necessario.
Come eravamo | Palio 1971 È ancora il Sindaco Cesare Marchia a “governare” il nei Comitati: all’ultimo momento alcuni sono rimasti Palio del 1971, con l’insostituibile collaborazione del senza fantino, altri senza cavallo (un buon cavallo Capitano Giovanni Pasetti, veterinario, appassionato può costare oltre un milione di lire), si teme il meteo di cavalli e figura carismatica del Palio. Il drappo avverso per la sfilata della domenica. I favoriti sono è opera della pittrice astigiana Gea Baussano. La San Lazzaro e Santa Maria Nuova: i rosa-azzurri, corsa è programmata per il 12 settembre, sono in notte tempo e in gran segreto, provano il cavallo in quattordici a partecipare, undici Rioni cittadini e tre pista, ma il purosangue è incappucciato e protetto Comuni della Provincia: Nizza, Canelli e Costigliole. da un mantello per non scoprire le carte con gli Santa Caterina rinuncia alla corsa per protesta avversari. La domenica, fortunatamente, iI meteo contro l’assemblea del Palio e contro i “cugini” della grazia il corteo che si svolge regolarmente con Torretta per una questione di assegnazione dei sfarzosi costumi. Alla fine però è Don Bosco ad colori: la querelle si risolverà poi l’anno successivo aggiudicarsi il Palio, con il fantino Giovanni Manca, con la creazione di due comitati distinti. Torretta detto Gentlemen, sul cavallo Via Veneto (Via col Nostra Signora di Lourdes correrà, come nel 1970, vento), il rettore è Giacinto Occhionero. Santa Maria con i colori bianco rosso e blu e Santa Caterina con Nuova deve accontentarsi del secondo posto e San i colori rosso e celeste. Santa Caterina tornerà in Lazzaro del quarto. pista soltanto nell’edizione del 1977. C’è nervosismo Alla mossa Alberto Castellani di Roma.
I vincitori | 1967-2016 ANNO | Vincitore | Fantino (soprannome) | Cavallo (sprannome) | rettore | Mossiere 1967 | Don Bosco/Viatosto | Pietro Altieri 1983 | San Pietro | Domenico Ginosa | Criugleford (Petruzzo) | Gavin | Giacinto occhionero (Fortino) | Giovanna Maggiora | Sabatino Vanni | Felice Appiano 1984 | San Martino San Rocco | Andrea Degortes 1968 | San Pietro | Andrea Degortes (Aceto) (Aceto) | Stachys (Sotto) | elio ruffa | Sabatino Vanni | Stereo | Giuseppe visconti | Giuseppe Giulianini 1985 | San Martino San Rocco | Mario Cottone 1969 | San Pietro | Rosario Pecoraro (Tristezza) (Truciolo) | Prairie Speedy (Olivoli Olivolà) | Skygirl (Losna) | Giuseppe visconti | italo Melotti | Ulrico Ricci | Luigi Emanuele Necchi 1986 | Nizza | Leonardo Viti (Canapino) 1970 | Torretta/Santa Caterina | Sergio Ruiu | Varigino (Elf) | Bruno verri | Ulrico Ricci (Il Professore) | Amedeo | Giuseppe nosenzo 1987 | San Lazzaro | Massimo Coghe (Massimino) | Alberto Castellani | Akebat (Nuvola) | franco serpone | Ulrico Ricci 1971 | Don Bosco/Viatosto | Giovanni Manca (Gentleman) | Via Veneto (Via Col Vento) | Giacinto occhionero | Alberto Castellani 1972 | Santa Maria Nuova | Gaetano Lobue (sostituito in finale da Luigi Sassano) | Gaytimex (Tornado) | Bruno ercole | Alberto Castellani 1973 | San Pietro | Rinaldo Spiga (Spingarda) | Avella (Speranza) | sergio sconfienza | Sabatino Vanni 1974 | Canelli | Mauro Finotto (Jora) | Anin (Spumantino) | Gian Carlo Pulacini | Sabatino Vanni 1975 | San Paolo | Renato Magari (Il Biondo) | Capriccio | Giuseppe Cavanna | Sabatino Vanni 1976 | Torretta/N.S. Lourdes | Mario Beccaris (Lo Scarus) | Cel | luigi de Pascale | Sabatino Vanni 1977 | Cattedrale | Marco Grattarola | Larson | Giovanni Pasetti | Sabatino Vanni 1978 | San Paolo | Sergio Ruiu (Il Professore) | Napo (Nobel) | secondo Magnone | Sabatino Vanni 1979 | San Paolo | Sergio Ruiu (Il Professore) 1988 | Moncalvo | Maurizio Farnetani (Bucefalo) | Mec (Nobel II) | silvano Ghia | Sabatino Vanni | Scodata (Aida) | ercole zanello | Ulrico Ricci 1980 | Don Bosco/Viatosto | Mariano Zedda 1989 | Moncalvo | Maurizio Farnetani (Bucefalo) (Pepe) | Skat (Imprevisto) | lino famiglietti | Scodata (Carmen) | ercole zanello | Lalla Novo | Sabatino Vanni 1990 | Tanaro Trincere Torrazzo | Maurizio 1981 | Montechiaro | Renato Magari (Il Biondo) Farnetani (Bucefalo) | Phantasm (Brown Davil) * | Albert Todt (Capriccio) | Gian Marco rebaudengo | roberto rasero | Ulrico Ricci | Sabatino Vanni 1991 | San Lazzaro | Tonino Cossu (Cittino) | Blu 1982 | San Secondo | Mario Beccaris (Lo Scarus) Bell Music (Lingotto) | franco serpone | Ulrico Ricci | Gamble on gold (Argento) | Gino Bonino 1992 | San Silvestro | Angelo Depau (Lucifero) | Sabatino Vanni | Ulita Deis | Maria teresa Perosino | Ulrico Ricci
Audi Zentrum Alessandria è una realtà consolidata nel mercato premium del Nord-Ovest. Un vero trionfo e non potrebbe essere altrimenti: alla guida delle quattro sedi c’è Dindo Capello, pilota ufficiale Audi, tre volte vincitore della 24 ore di Le Mans. Strutture sofisticate, sportive, innovative e sempre in crescita proprio come le vetture Audi. Questo grazie a uno staff eccezionale in grado di garantire servizi di altissimo livello, e a tutti i clienti della Concessionaria che ogni giorno contribuiscono al suo successo.
I vincitori | 1967-2016 1993 | San Paolo | Giuseppe Pes (Il Pesse) 2005 | Santa Maria Nuova | Maurizio Farnetani | Grand Prix | Beppe Briola | Ulrico Ricci (Bucefalo) | L’Altro | franco Chierici | Renato Bircolotti 1994 | Moncalvo | Mario Cottone (Truciolo) 2006 | Santa Maria Nuova | Maurizio Farnetani | Rapsodia * | Gaetano Guarino | Amos Cisi (Bucefalo) | Un Altro | franco Chierici 1995 | Moncalvo | Mario Cottone (Truciolo) | Bartolo Ambrosione | Rapsodia * | Gaetano Guarino | Amos Cisi 2007 | San Secondo | Giovanni Atzeni (Tittia) 1996 | Don Bosco | Maurizio Farnetani (Bucefalo) | Impera * | Marco zappa | Renato Bircolotti | Blue Baker (Bingo) | Maddalena spessa | Amos Cisi 2008 | San Lazzaro | Giuseppe Zedde (Gingillo) 1997 | Castell’Alfero | Claudio Bandini (Leone) | Domizia | remigio durizzotto | Renato Bircolotti | Pierino | Piero Berrino | G.Carlo Matteucci 2009 | Santa Maria Nuova | Massimo Coghe 1998 | Castell’Alfero | Claudio Bandini (Leone) | (Massimino) | First Lady | Barbara Concone Pierino (Pierino bis) | Piero Berrino | Renato Bircolotti | G.Carlo Matteucci 2010 | Tanaro Trincere Torrazzo | Gianluca Fais 1999 | San Lazzaro | Massimo Coghe (Massimino) | Rocco | Maurizio rasero | Renato Bircolotti | Shakuntala (Nuvoletta) | franco serpone 2011 | San Damiano | Massimo Coghe | G.Carlo Matteucci (Massimino) | Last Time | davide Migliasso 2000 Palio del Giubileo | San Secondo | Enrico Corbelli | Maurizio Farnetani (Bucefalo) | Thera (Luna Rossa) 2012 | San Martino San Rocco | Maurizio | Maurizio Bertolino | G.Carlo Matteucci Farnetani (Bucefalo) | Ventuno | franca sattanino 2000 ed. settembre | Santa Maria Nuova | Martin | Renato Bircolotti Ballesteros (Pampero) | Guera | Marco Gonella 2013 | Torretta | Giuseppe Zedde (Gingillo) | G.Carlo Matteucci | Il Conte la Violina | Giovanni spandonaro 2001 | San Lazzaro | Massimo Coghe (Massimino) | Renato Bircolotti | Millenium Bug | franco serpone | Renato Bircolotti 2014 | Santa Caterina | Andrea Mari (Brio) | 958 2002 | Tanaro Trincere Torrazzo | Martin | nicoletta sozio | Renato Bircolotti Ballesteros (Pampero) | Soprano (Doctor Glass) 2015 | San Paolo | Valter Pusceddu (Bighino) | Maurizio rasero | Renato Bircolotti | Salvatore | silvano Ghia | Renato Bircolotti 2003 | Santa Caterina | Giovanni Atzeni (Tittia) 2016 | Nizza | Giovanni Atzeni (Tittia) | Ergosong | nicoletta sozio | Renato Bircolotti | Moscato dry Santero | Pier Paolo verri 2004 | Torretta | Giuseppe Zedde (Gingillo) | Daniele Masala | Ergosong (Fischietto) | roberto Carosso | Renato Bircolotti * SCOSSO
Il Drappo Il Palio, grande drappo di velluto con le insegne di Asti, è il “sogno” cui aspirano ben ventuno contendenti. Ma, per “Palio”, si intende la corsa animosa e appassionata che infiamma le terre astesi a settembre. Gli astigiani, quasi a voler raddoppiare la festa, regalano al Santo, ogni anno a maggio, un altro drappo con le medesime insegne. D’altronde, è un atto dovuto, per impetrare quella protezione che San Secondo non ha mai mancato di elargire alla sua Città: già nel 1275, infatti, ad Asti, si soleva correre il Palio in occasione della festa del Santo. Anche oggi, come allora, il Sindaco dà licenza di correre il Palio pronunciando antiche parole «... andate e che San Secondo vi assista!». E per i ventuno partecipanti incomincia una spasmodica attesa che dura per il tempo infinito - un paio di minuti! - di ognuna delle tre batterie e della finale. Sette cavalli al canapo per ogni contesa, nove per la finale e migliaia di borghigiani che sperano, tutti, nel miracolo della vittoria. Ma a vincere sarà uno soltanto: il più bravo, il più fortunato e scaltro, il più irruente. La gioia del vincitore è incontenibile. In un attimo tutto il borgo dimentica le fatiche di un anno: il lavoro per studiare e cucire i preziosi costumi della sfilata, l’affanno per organizzare le feste e le cene propiziatorie della vigilia, l’impegno per mettere a punto bandiere e stendardi. Si dimenticano anche le nottate passate in I premi scuderia accanto al cavallo, le levatacce per seguire gli allenamenti. Tutto è ripagato dal drappo cremisino che stringe il Rettore tra le mani: Al primo arrivato | il Palio il Palio. per il 2017 opera del Maestro Giorgio Ramella I Palii sono composti da due elementi essenziali: Al secondo arrivato | la borsa il «labaro» dipinto, con le insegne della Città di di monete d’argento Asti e il «Palio» propriamente detto, costituito da Al terzo arrivato | gli speroni d’argento una lunga pezza di velluto cremisino congiunta Al quarto arrivato | il gallo vivo al «labaro». Il Palio si misura in «rasi»: sedici per Al quinto arrivato | la coccarda il Palio della corsa, dieci per il Palio offerto alla All’ultimo arrivato | l’inchioda (acciuga) Collegiata. Il raso, antica misura piemontese, con l’insalata corrisponde a sessanta centimetri.
Il Maestro del Palio Giorgio Ramella Giorgio Ramella nasce a Torino il 24 febbraio 1939. “Grafica italiana contemporanea” al Museo d’Arte Compiuti gli studi classici, frequenta l’Accademia Moderna di Buenos Aires, San Paolo del Brasile e di Albertina di Belle Arti di Torino dove segue il corso Toronto; la FIAC al Grand Palais di Parigi; “Il museo di pittura di Enrico Paulucci e di tecniche incisorie sperimentale” al Museo d’Arte Contemporanea del di Mario Calandri. L’esordio sulla scena artistica Castello di Rivoli. Nel 1985, curata da Paolo Fossati torinese è negli anni Sessanta con un’esposizione per le Edizioni Fabbri, esce la monografia Un pittore alla Galleria La Bussola insieme a Ruggeri, Saroni, dipinge la pittura, che illustra l’orientamento assunto Soffiantino e Gastini; nella stessa galleria allestisce la in quel periodo: attraverso una messa in scena quasi prima mostra personale nel maggio del 1964. cinematografica Ramella rappresenta con affettuosa I lavori iniziali, gli Incidenti, sono caratterizzati da ironia la figura del pittore tradizionale ottocentesco forme e frammenti metallici che compongono en plein air. strutture drammatiche e allo stesso tempo rigorosamente calibrate. Un’opera di questa serie è acquisita nel 1962 dalla Galleria d’Arte Moderna di Roma, mentre altre vengono esposte in importanti mostre nazionali, come il Premio San Fedele a Milano nel 1961, il Premio Michetti a Francavilla al Mare, il Premio Scipione a Macerata nel 1964 e la Quadriennale Nazionale di Roma. Nel 1965 Ramella ottiene il primo premio di pittura al Premio Nazionale Villa San Giovanni e nell’anno successivo partecipa al Salone Internazionale dei giovani, mostra itinerante alla Galleria d’Arte Moderna di Milano, alla Scuola Grande di San Teodoro a Venezia e alla Promotrice delle Belle Arti di Torino. Durante questa mostra, curata da Guido Ballo, Ramella incontra e frequenta artisti milanesi come Pardi, Colombo, De Filippi, Marzot, Spagnulo, Baratella e altri stranieri quali Arroyo, Aillaud, Schmidt, Ramosa. Nel 1990 a Palazzo Robellini di Acqui Terme la mostra Nel 1970 è presente all’esposizione “Quelques “Due stagioni allo specchio”, curata da Lorenzo Mondo tendences de la jeune peinture italienne” a Ginevra, e Francesco Tedeschi, mette a confronto le opere Parigi e Bruxelles, curata da Luigi Carluccio. Dopo del primo periodo, Incidenti, con quelle realizzate alla aver sviluppato ricerche di impronta più astratta e fine degli anni Ottanta Lettere e Pavimenti. Nel 1991 geometrica, nei primi anni Settanta, l’artista torna partecipa all’esposizione, curata da Enrico Crispolti, alla figurazione partecipando a diverse mostre “Segni, strutture, immagini” alla Galleria Salamon di nazionali e internazionali quali, “6 grabadores Torino. L’esposizione personale del 1993 al Palazzo italianos” alla Casa del Siglo XV di Segovia; il del Comune di Spoleto, curata da Flaminio Gualdoni, Premio Ramazzotti al Palazzo Reale di Milano; documenta un momento significativo nella tecnica e “Perché ancora la pittura” alla Reggia di Caserta; articolazione del mezzo pittorico nel lavoro di Ramella.
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Il Maestro del Palio | Giorgio Ramella Nel 1994 una sua grande Crocifissione, esposta opere in una mostra intitolata “Ramella: dai Graffiti nel Convento di San Bernardino di Ivrea in all’Oriente 1994-2006” curata da Enrico Crispolti. una mostra presentata da Giovanni Romano, In questi anni prosegue il viaggio esotico di Ramella, è acquistata dalla Fondazione De Fornaris dall’Oriente si spinge più a Sud verso atmosfere per la GAM di Torino. La stessa opera è anche africane per approdare nel settembre del 2009 con esposta a Lione e al Palazzo Ducale di Mantova la mostra “A Oriente verso Sud” in uno degli spazi in occasione della mostra “La croce e il vuoto” espositivi più affascinanti della città: l’ottocentesca curata da Raffaella Morselli. fabbrica per la costruzione e manutenzione di Tra il 1994 e il 2000 l’artista lavora, dopo un viaggio locomotive e vagoni ferroviari. Nell’Officine Grandi negli Stati Uniti, ai Graffiti che espone alla Maze Art Riparazioni di Torino la curatrice Lea Mattarella Gallery di Torino e al Castello di Barolo, e alla Galerie propone venticinque tele di grandi dimensioni che Unter Turm di Stoccarda e al Musée Départemental ben si fondono negli imponenti spazi di questa de la Préhistoire a Solutré, Mâcon. architettura industriale. ... gli altri Maestri | 1967-2017 1967 | Gea Baussano 1986 | Ernesto Treccani 2002 | Ezio Gribaudo 1968 | Gea Baussano 1987 | Enrico Paulucci 2003 | Eugenio Guglielminetti 1969 | Gea Baussano 1988 | Remo Brindisi 2004 | Enrico Colombotto Rosso 1970 | Gea Baussano 1989 | Francesco Tabusso 2005 | Emanuele Luzzati 1971 | Gea Baussano 1990 | Claudio Bonichi 2006 | Silvio Ciuccetti 1972 | Silvio Ciuccetti 1991 | Francesco Casorati 2007 | Paolo Conte 1973 | Gea Baussano 1992 | Giacomo Soffiantino 2008 | Flavio Piras 1974 | Gea Baussano 1993 | Piero Ruggeri 2009 | Natà Rampazzo 1975 | Ottavio Coffano 1994 | Giuliano Vangi 2010 | Ugo Scassa 1976 | Gea Baussano 1995 | Luigi Mainolfi 2011 | Antonio Guarene 1977 | Gea Baussano 1996 | Giovanni Buoso 2012 | Diego Lagrosa 1978 | Gianni Peracchio 1997 | Paolo Fresu 2013 | Piero Sciavolino 1979 | Silvio Ciuccetti 1998 | Floriano Bodini 2014 | Copia 1980 | Gea Baussano 1999 | Gigino Falconi della tela seicentesca 1981 | Amelia Platone 2000 | Carlo Carosso di Giovanni Francesco 1982 | Gea Baussano (edizione del Giubileo) Lampugnani 1983 | Emanuele Luzzati 2000 | Ugo Nespolo 2015 | Sergio Unia 1984 | Eugenio Guglielminetti (edizione di settembre) 2016 | Mauro Chessa 1985 | Guido Tulelli 2001 | Radu Dragomirescu 2017 | Giorgio Ramella Nel 2001 alla Galleria La Nuova Gissi di Torino, Così, quasi come per contrasto, altrettanto espone per la prima volta il ciclo dedicato a Vincent distintamente le opere di “A Oriente verso sud” Van Gogh, che successivamente porta alla Galerie vengono esposte nelle raffinate sale di Palazzo Litta a di Lione e al Centre Le Polaris di Corbas. Milano. Fanno da sfondo paesaggi africani attraversati Nel 2003 la Regione Piemonte dedica a Giorgio da bimotori e ricordano vecchi francobolli le tele di Ramella una retrospettiva al Convento dei “Fly Zone”; l’esposizione curata da Marco Di Capua a Cappuccini di Caraglio; nella mostra che copre circa dicembre del 2011 nella prestigiosa sede di Palazzo dieci anni di lavoro sono esposte le prime opere in Chiablese di Torino. Circa trenta opere di diverso cui l’artista elabora una personale visione del mito formato si accompagnano a piccoli aereoplani in orientalista. legno costruiti e dipinti dallo stesso Ramella in un Nell’estate del 2006 presenta a Roma, nel allestimento che li vede sospesi al soffitto e riflettere Complesso del Vittoriano, una trentina di grandi le ombre sulle pareti e sui dipinti a olio.
Il museo del Palio Inaugurato nel settembre 2015, il Museo del Palio approfondire gli argomenti di maggior interesse. di Asti ha sede presso il cinquecentesco Palazzo Nella penultima sala, dedicata al Palio del’900, Mazzola che ospita anche l’Archivio storico oltre ad una curiosa carrellata di manifesti di comunale, scrigno di preziosi documenti cittadini vari periodi, di calendari e immagini, è possibile a partire dal X secolo. Le sale del Museo, site al vedere ed ascoltare un interessante filmato che piano terra del palazzo, ripercorrono la storia del cala l’utente nella più profonda emozione del Palio e della Città, intimamente legate, attraverso Palio dei giorni nostri. Le ultime due sale, infine, documenti originali, manifesti, stendardi d’epoca, sono dedicate alle mostre temporanee che, di sonetti celebrativi. volta in volta, presentano argomenti, documenti e Postazioni multimediali aiutano il visitatore ad cimeli di particolare significato.
Il museo del Palio Costume realizzato e donato alla Città di asti dalla sartoria d.v. Costumi Attualmente vi è allestita la mostra dedicata ai Palii ll Museo del Palio di Asti è aperto, ad ingresso della Collegiata, offerti ogni anno dal Comune alla libero, dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 13; Chiesa del Patrono, San Secondo, nel cui nome il martedì e il giovedì, oltre all’orario mattutino, è si corre il Palio. I drappi esposti - il più antico è prevista l’apertura pomeridiana dalle ore 15 alle del 1815 - sono opera dei più importanti Maestri ore 17,30. dell’arte contemporanea. Da giugno a settembre il Museo è aperto anche il A settembre, però, l’attuale esposizione sabato e la domenica dalle ore 15 alle ore 18. temporanea sarà sostituita da due nuove Per informazioni e prenotazioni telefonare mostre dedicate ai cinquant’anni dalla ripresa in orario d’ufficio ai recapiti 0141.399.339 e del Palio, avvenuta nel 1967 dopo circa 30 di 0141.399.359 oppure scrivere al seguente sospensione, e ai primi quarant’anni del Palio indirizzo di posta elettronica: degli Sbandieratori. archiviostorico@comune.asti.it
Percorso corteo La mappa del centro storico MUSEO DEL PALIO PARTENZA
DOMENICA PIAZZA CATTEDRALE | VIA CARACCIOLO | PIAZZA CAIROLI 17 SETTEMBRE 2017 CORSO ALFIERI | VIA GOBETTI | PIAZZA SAN SECONDO AVVIO ORE 14 VIA GARIBALDI | VIA GARDINI | PIAZZA ALFIERI i ier a lf a zz INORSA Pia CAT CO A LL DE
Il Gruppo del Comune Il Gruppo del Comune, composto dal Capitano e Il Carroccio, elemento comunale per eccellenza, dal suo seguito a cavallo, apre il corteo storico, chiude il corteo ed è scortato da una schiera di preceduto dal Gruppo degli Sbandieratori armigeri in rappresentanza dei ventuno partecipanti. dell’A.S.T.A. Il Carroccio rappresenta gli antichi carri da guerra: I costumi del gruppo del Comune, realizzati su tuttavia la sua origine è incerta anche se alcuni bozzetti dello scenografo astigiano Eugenio storici ne fanno risalire l’utilizzo ai saraceni e ad Guglielminetti, richiamano i colori della città ed alcune tribù germaniche. Il termine deriva dal latino esaltano le funzioni di magistrati e cavalieri che medievale “Carrochium” e significa carro a funzione hanno il non facile compito di sovrintendere allo sia civile sia militare, utilizzato in tutta Italia al tempo svolgimento della corsa. Il Capitano ed i suoi dei liberi comuni. Il Carroccio astese, trainato da Magistrati sono, infatti, i garanti della corretta tre coppie di candidi buoi, porta, come vuole la interpretazione del regolamento; in caso di gravi tradizione, le insegne della città - croce bianca inottemperanze, possono anche comminare in campo rosso - il gallo in ferro battuto, simbolo sanzioni. Il Capitano e il suo gruppo partecipano delle libertà comunali ed il Palio, ambito premio nel corso dell’anno alle iniziative dei Rioni e alle per il vincitore della corsa. Gli altri premi - la borsa sedute del Consiglio del Palio, per assumere, con di monete d’argento, gli speroni, il gallo vivo, la i Rettori e con l’autorità comunale, le scelte più coccarda e l’acciuga - precedono il Carroccio e importanti in merito al Palio. sono portati da altrettanti messi comunali.
Il Corteo storico L’imponente sfilata che precede la corsa è acconciature e attrezzature storicamente corrette. un grandioso affresco che rievoca la storia Basti pensare che per realizzare il costume di una medievale della Città: ogni gruppo è preceduto dama vengono impiegati sino a dodici metri di dal Vessillifero che porta i colori del Borgo, Rione velluto. o Comune, seguono i figuranti in costume che danno vita ad un tema storico variato ogni anno. Al miglior gruppo il Soroptimist International d’Italia, Sin dall’inverno precedente gli storici e le sarte club di Asti, consegnerà la “Pergamena d’autore”, di ciascun comitato si mettono al lavoro per ambito premio per quel comitato che avrà meglio individuare il tema storico dell’anno. I costumi, rappresentato il tema storico del corteo. fedeli riproduzioni d’epoca, sono realizzati Il premio, nato nel 1983, viene assegnato da parte dalle sartorie di borgo e si rifanno a dipinti e di una qualificata giuria di esperti scenografi, affreschi di età medievale. Un lavoro minuzioso e costumisti, docenti di storia medievale, registi e certosino per trovare tessuti, fogge e accessori, attori, selezionati dall’Assemblea del Club.
Rioni, Borghi e Comuni IN ORDINE DI SFILATA COMUNE DI MONTECHIARO 1200 quando novantatré homines dei preesistenti Colori Bianco e celeste | Rettore roberto fava borghi di Pisenzana, Mairano, Malesco e Cortanze Il Comune di Montechiaro, diventarono cittadini astesi giurando fedeltà al situato a 15 km da Asti in Comune di Asti, che s’impegnò nell’edificazione, nel posizione collinare, fondato consolidamento e nella difesa della villa nova, solido dagli astigiani nel XIII secolo, avamposto contro il Marchese del Monferrato. conserva un pregevole centro storico medievale, con resti di fortificazioni. Poco fuori RIONE SAN SECONDO dall’abitato, su di un poggio, si erge la Chiesa di San Colori Bianco e rosso | Rettore Mauro Nebbiolo Nazario, gemma del romanico risalente, probabilmente, Il Rione San Secondo, al XII secolo. Suggestiva anche la pieve di Santa Maria comunemente detto “del Assunta di Pisenzana con fondazioni protoromaniche, Santo” porta il nome del chiesa cimiteriale sino al 1894. Santo Patrono. Situato nel Il Comune di Montechiaro ha vinto il Palio nel 1981. cuore della città, comprende, tra l’altro, Piazza Alfieri, sede Il corteo nuziale della corsa. di Valentina Visconti e Luigi di Valois La Collegiata di San Secondo (risalente, nelle forme Il Comune di Montechiaro apre il corteo storico del riconducibili a quelle attuali, al sec. XIII) ha sede nel cinquantennale della ripresa del Palio di Asti con la rione, e conserva, nella cripta, una preziosa urna rievocazione del matrimonio, avvenuto nel 1389, di d’argento che custodisce le spoglie mortali del Valentina Visconti, figlia di Gian Galeazzo, signore Santo nel cui nome si corre il Palio. di Asti e di Milano, con Luigi di Valois, duca di Su piazza San Secondo si affacciano i più Turenne nonché fratello importanti palazzi della Città: Palazzo Civico di del re di Francia Carlo VI. gusto settecentesco su preesistenze medievali, Luigi di Valois giunge con Palazzo degli Antichi tribunali in cui si amministrava il principe Amedeo d’Acaia la giustizia, Palazzo del Podestà. e il duca di Mantova San Secondo ha vinto il Palio nel 1982 , Francesco Gonzaga, nell’edizione del Giubileo del 2000 e nel 2007. mentre notabili e dignitari innalzano i vessilli I Vizi in cavalcata e le Virtù in parata raffiguranti il suo stemma Nella seconda metà del gentilizio, uno scudo XV secolo, a seguito delle azzurro seminato di gigli ferventi predicazioni di dorati e lambellato di grigio. San Bernardino da Siena, Valentina Visconti è invece accompagnata dalle in molte chiese dell’area dame e dalle nobildonne della sua corte, recanti il subalpina, ad Asti così simbolo araldico familiare, il Biscione con un uomo come in altre località, di colore tra le fauci. Valentina portava in dote Asti e furono realizzati cicli numerosi paesi del territorio, tra i quali figurava Mons pittorici che ne recepivano Clarus, villa nova fondata dal comune astigiano nel il messaggio dottrinale
Rioni, Borghi e Comuni basato su simboli e immagini di facile comprensione per i pellegrini a lui intitolati. Quale uomo d’arme e di profondo impatto emotivo. Uno dei soggetti nell’iconografia tradizionale viene rappresentato più utilizzati come monito ed esortazione per i con l’armatura e l’insegna dalla “croce trifogliata fedeli fu la “cavalcata dei vizi”: i sette vizi capitali, e bianca in campo nero od oro”, che figura sugli cioè Superbia, Avarizia, Lussuria, Invidia, Gola, Ira, edifici a lui dedicati. Accidia, venivano rappresentati come personaggi Per i pellegrini che giungono ad Asti percorrendo femminili facilmente riconoscibili dall’aspetto e la via Longobarda, ai piedi del Castelvecchio, nel dall’atteggiamento, condotti incatenati all’Inferno territorio di San Silvestro, viene costruita la chiesa da cavalcature allegoriche. Contrapposto ai vizi, ad di San Maurizio con annesso ospedale, presente indicare l’unica strada per ottenere l’eterna salvezza, ancora nel 1455. si raffigurava il “settenario delle Virtù”: Fede, L’edificio dedicato al martire, protettore di fabbri Speranza, Carità, Giustizia, Prudenza, Fortezza e ed armaioli, era posto al centro di un complesso di Temperanza, rappresentate come dame dall’aspetto botteghe artigiane, detto “Ventina degli Spadari”, celestiale che incedono a piedi recando i simboli ove a fine Trecento operavano coniatori e pittori di che le identificano. stendardi, oltre a mercanti, lombardi e a funzionari orleanesi. Il Rione Oro Argento rievoca una festa in onore di RIONE SAN SILVESTRO San Maurizio con il popolo di San Silvestro che lo Colori Oro e argento | Rettore Maria Teresa Perosino ringrazia per la protezione nel lavoro quotidiano. Il Rione San Silvestro si trova Seguendo le tradizioni degli antichi laudari religiosi nel cuore della città nei medioevali, il Santo viene rappresentato in tutta la pressi della Torre Troyana sua fierezza, con esaltazione delle reliquie e dei o dell’Orologio. La chiesa simboli che lo identificano. attuale, da cui prende il nome e i colori, è stata consacrata nel 1870; sorge sul sedime BORGO SAN PIETRO della primitiva chiesa romanica consacrata da Papa Colori Rosso e verde | Rettore Anna Maria La Mattina Urbano II nel 1096. La figura storica a cui si ispira Il Borgo si colloca a est su il Rione è quella di Valentina Visconti, figlia di Gian una antica area suburbana, Galeazzo Visconti, signore di Asti e di Milano. nei pressi dell’antica San Silvestro ha vinto un solo Palio, quello a cui è strada romana. L’elemento stata abbinata la Lotteria nazionale, nel 1992. indubbiamente più importante del borgo è il pregevole 22 settembre: la festa di San Maurizio complesso monumentale di Insieme a San Silvestro, Sant’Espedito, San San Pietro che comprende la rotonda del Santo Gaudenzio e San Michele, San Maurizio è Sepolcro (XII secolo), la casa priorale, l’ospedale protettore del Rione Oro Argento. Comandante dei cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme e la di una legione romana cappella Valperga (XV secolo). Il complesso ospita inviata nell’Elvezia anche il Civico Museo Archeologico. dall’imperatore San Pietro ha vinto il Palio nel 1968, nel 1969, nel Maximiano, Maurizio si 1973 e nel 1983. rifiutò di perseguitare le popolazioni cristiane e Hec somnia. venne giustiziato presso Esperienze oniriche nel medioevo Agauno nel 287 dopo Per gli uomini del Medioevo i sogni rappresentano Cristo. Il culto del martire preziose esperienze soprannaturali, talvolta si diffuse attraverso la miracolosi, come testimonia il caso del milanese Savoia e la Valle d’Aosta Gian Paolino Brivio capitano di Asti (1425 - 1439) e poi lungo la Via Francigena verso la Terrasanta, che venne guarito da una cancrena alla gamba con fondazione di chiese e ricetti ospedalieri dal Santo martire Pietro da Verona apparsogli in
Rioni, Borghi e Comuni sogno. Ma i sogni non danzano con la Morte e talvolta scambiano con essa erano popolati soltanto un dialogo amaro e rassegnato. Il corteo si apre con da creature fantastiche i potenti, imperatori, papi, cardinali e nobili, per poi e santi miracolosi o dalle procedere via via con dame e cavalieri, artigiani, melodie delle sfere contadine, poveri, ragazzi e bambini. Le varie che facevano sorridere raffigurazioni della Morte, avvolte dai loro sudari, si i neonati quando aggirano invitando gli uomini a ballare mentre alcuni dormivano. La Chiesa musicanti scheletrici accompagnano la Danza con i metteva in guardia dai loro strumenti. sogni fallaci perché, pur Alcune figure sono il perfetto contraltare del sembrando di natura divina, potevano nascondere vivente di cui hanno preso il posto e ne indossano messaggi del demonio. gli attributi mondani: corone per i re oppure Il borgo San Pietro affronta il tema del “somno strumenti di lavoro per gli artigiani. et vigilia”, con i suo simboli onirici, portatori di significati più grandi di quelli del quotidiano dell’uomo medievale. BORGO TORRETTA Colori Bianco, rosso e blu | Rettore Giovanni Spandonaro Il Borgo si trova alle porte RIONE SAN PAOLO della città, a occidente. Colori Oro e rosso | Rettore Giovanni Schillaci La sua denominazione Il Rione San Paolo, situato ricorda la antica torre che al limite meridionale del era utilizzata per vigilare la centro storico medievale, frequentatissima strada per è sicuramente uno dei più Torino. Dal 1578 al 1801 fu estesi ed uno dei più antichi. attivo il Convento dei Cappuccini di cui si conserva Già nel 1292 si trova traccia ancora parte dell’edificio e rimane il ricordo della chiesa di San Paolo che, nell’omonima località situata ai limiti del Borgo. Alla secondo gli studiosi, era stata eretta presso il muro ripresa del Palio ha corso sotto la denominazione di cinta della città. Torretta - Santa Caterina fino alla separazione, L’attuale chiesa di San Paolo, da cui prende il nome avvenuta nel 1969; dal 1970 il Borgo ha corso il rione, è stata costruita intorno al 1790 in stile autonomamente con la denominazione Torretta - corinzio e custodisce, tra l’altro, il Palio che il Rione Nostra Signora di Lourdes. Ha vinto il Palio nel ha vinto nel 1975, settecentesimo anniversario della 1976, nel 2004 e nel 2013 . corsa. San Paolo ha poi vinto nel 1978, nel 1979, nel 1993 e nel 2015. L’epoca d’oro dei mercanti Nel Medioevo le associazioni mercantili astigiane, La “Danse de Macabre”: Societas mercandie e Societas Mercatorum de Ast allegoria del rapporto tra uomo e morte tenevano le redini della Il Rione San Paolo intende presentare nella sua città: i mercanti astigiani sfilata la “Danse de Macabre”, la danza macabra in patria esercitavano illustrata in innumerevoli un’influenza determinante affreschi dal XII al XV sulla vita politica, secolo in Italia e in Europa all’estero praticavano - secondo un’iconografia il commercio al minuto attestata anche e intessevano relazioni nell’Astigiano presso la d’affari con ministri, Canonica di Vezzolano - principi e con i sovrani in cui sono raffigurati in ogni parte d’Europa. uomini e donne di diversa Gli Astigiani si occupavano del commercio delle estrazione sociale che materie prime e delle merci confezionate, di
Rioni, Borghi e Comuni ciò che serve ad ornarsi e ad armarsi, a nutrirsi l’arithmomachia, o ludus e a vestirsi, specialmente delle tele di canapa philosophorum, era il e dei panni di lana, che importavano grezzi passatempo privilegiato ed esportavano a torselli. Numerosi erano gli dalle persone colte. I artigiani che possedevano telai a due licci e che bambini e le fanciulle si erano maestri nell’intrecciare, ordire e formare dilettavano all’aperto con l’invergatura. Il podestà, entro un mese dal suo il cerchio e rincorrendosi ingresso, doveva eleggere quattro inquisitori che a “mosca cieca”, mentre avevano l’incarico di investigare se i panni erano era riservato agli uomini prodotti a regola d’arte. Non mancavano, infine, l’utile e nobile esercizio rapporti commerciali con l’Oriente: da quelle terre del tiro alla balestra. Vivamente osteggiato era lontane provenivano, infatti, pietre preziose, seta, invece il ludus pugillorum (il pugilato dell’epoca), cotone, droghe, pepe, incenso, profumi, zucchero, praticato prevalentemente tra le classi popolari. cannella, e anche qualche schiavo. RIONE SANTA CATERINA RIONE SAN MARTINO SAN ROCCO Colori Rosso e celeste | Rettore Nicoletta Sozio Colori Bianco e verde | Rettore Daniele Bruzzone Il nome del Rione deriva dalla pregevole chiesa Nella parte sud occidentale parrocchiale (sec. XVIII) della città si estende il Rione dedicata a Santa Caterina San Martino San Rocco che d’Alessandria d’Egitto. occupa, per tre quarti, quello Adiacente alla chiesa si che fu il centro antico di Asti ammira la Torre Rossa o di dove si possono ammirare San Secondo in laterizi e le torri e le dimore di nobili arenaria che, nella parte famiglie astigiane quali i Pelletta, i Malabayla inferiore, conserva la struttura della porta palatina e i Roero. Questi ultimi, importanti mercanti e di epoca romana (I secolo d.C.), sopraelevata poi banchieri, ebbero torri, palazzi e caseforti nella via in età medievale (XI secolo). Il primo Palio è stato omonima che ancora oggi congiunge corso Alfieri vinto nel 1970. Ha poi nuovamente vinto nel 2003 con piazza San Giuseppe e piazzetta San Rocco, e nel 2014. cuore del Rione. A testimonianza dell’importanza del casato dei Roero, in epoca medievale in quella Il corallo “fiore di sangue” via non era consentito il passo ai funerali ed era principio di virtù interdetto il passaggio di condannati. Il corallo è simbolo di vita nei miti di molte culture, San Martino San Rocco ha vinto il Palio nel 1984, è ornamento ma anche talismano potente per nel 1985 e nel 2012. disperdere il male e le disgrazie. Il cristianesimo ha raccolto e assimilato Giochi e passatempi nell’Asti medievale l’eredità di diverse Giovan Giorgio Alione definiva Asti come una credenze ed ha esaltato “terra de solacz”, ossia di divertimenti: infatti, oltre il corallo nell’iconografia, alle feste annuali della corsa del Palio e della trasformando i rossi rami processione del Corpus Domini, gli Astigiani che il mito voleva nati coglievano ogni occasione di svago. Il gioco si dal sangue di Medusa praticava ovunque, per le strade e soprattutto in prezioso simbolo del nelle piazze dei mercati poiché nelle case sangue di Cristo. private, nelle botteghe e nei luoghi semichiusi I coralli rappresentavano era proibito. Uno dei giochi più amati era quello il dono per eccellenza dei dadi e in particolare la “Zara”. I giochi con le dato alle giovani spose e ai neonati. Era tavole venivano considerati, insieme agli scacchi, infatti consuetudine far indossare ai neonati il tipico divertimento della nobiltà, e tra questi pendenti formati da rametti di corallo, ma anche
Rioni, Borghi e Comuni somministrare come medicinale la polvere da in Borgogna, gli Asinari di Camerano che scelsero esso ricavata per la prevenzione e la cura delle come area d’azione i Paesi Bassi e la Svizzera, i crisi epilettiche, degli incubi e dei dolori della rami di Casasco, di Dusino e di Costigliole. dentizione. Grani rossi di corallo erano utilizzati In Asti la prima attestazione della partecipazione per realizzare le corone del Rosario. In alcune di un membro della famiglia alle cariche pubbliche pale di altare oggetti in corallo - fili di perle o di si ha con Rozone, console del Comune nel 1197. rametti di notevoli dimensioni - decoravano troni o Da quel momento la partecipazione politica baldacchini che accolgono Maria e Gesù Bambino. degli Asinari fu continua ed essi occuparono i Il corallo è presente nelle raffigurazioni del maggiori uffici comunali e le cariche di governo più Bambino del XIV e XV secolo, quale ad esempio la prestigiose. bella tela della Madonna con Bambino o Madonna delle ciliegie presso l’altare laterale della chiesa di Viatosto. COMUNE DI CANELLI Colori Bianco e azzurro | Rettore Giancarlo Benedetti Canelli, centro spumantiero BORGO SAN MARZANOTTO noto a livello internazionale, Colori Oro e blu | Rettore Marisa Cerato si trova a 30 km a sud di San Marzanotto, borgo Asti. Il paese, dominato arroccato sulle colline a dall’imponente mole del sud della città, al di là del castello Gancia, ha il suo Tanaro, è l’antico “Sanctum fulcro nella produzione Marcianus”, citato nel diploma vinicola di alta qualità dovuta, soprattutto, a mediante il quale Federico terreni particolarmente vocati per la coltivazione Barbarossa nel 1159 conferma del vitigno moscato, “padre” del rinomato Asti alla Città di Asti le località del distretto. Spumante. Fuori dall’odierno abitato, su una collina che Canelli ha vinto il Palio nel 1974. si affaccia sulla valle del Tanaro, sorge, a testimonianza dell’epoca medievale, il castello Vini e uve: pedaggi, tasse, leggi e privilegi di Belangero, antico feudo della nobile famiglia Gli Statuta Revarum Civitatis Ast, pervenuti Asinari. nella versione del 1377, sono la raccolta degli San Marzanotto non ha ancora al suo attivo alcuna ordinamenti che regolano nel Comune di Asti vittoria. e nel suo distretto la riscossione di gabelle, dazi e pedaggi. Poche sono le città che hanno Gli Asinari ordinamenti fiscali Gli Asinari sono una delle famiglie più antiche del così precisi, i quali patriziato medievale astigiano, tra le più influenti permettevano una e attive nel commercio e in seguito nell’attività costante e cospicua di prestito su pegno. Lo stemma della famiglia, entrata di denaro nelle su uno scudo blu con il bordo rosso e argento, casse comunali, anche porta al centro una torre d’ oro, il cimiero raffigura se una parte spettava un asino nascente, il all’appaltatore ed motto, riportato alla base ai vari signori che si dello stemma, recita susseguirono al governo “tutto al fin vola”. La della città. famiglia, a capo di vaste Fin dall’epoca dei Liguri e dei Romani, il territorio ed importanti attività di Asti è famoso per le sue uve ed i suoi vini. Il finanziarie all’estero, si vino è merce primaria per il consumo ed al dazio suddivise in diversi rami: relativo sono dedicati vari capitoli negli Statuta, gli Asinari di San Marzano che regolano la vendita di vino al dettaglio, attivi prevalentemente l’importazione di vino e uve, la vendita del vino
Rioni, Borghi e Comuni all’ingrosso, la mescita. Giornalmente alle tre porte Medioevo astese. Il Borgo di Asti (San Pietro, San Quirico, Sant’Antonio) i Viatosto la ricostruisce gabellieri esigono il pedaggio sulle merci che in parte per il corteo entrano in città, sotto pena della loro confisca, storico, mantenendo compresi gli animali da soma, nel caso si eluda l’effettiva disposizione il pagamento. Godono di franchigia i religiosi, i degli emblemi presenti frati e le monache dei Conventi di Sant’Agnese, nelle tre navate. Apre il Sant’Anastasio, Santo Spirito e Sant’Anna; durante corteo l’Agnello con un la dominazione orleanese sono esenti anche il vessillo crociato avvolti duca, il governatore ed i castellani, ma solo per da un cordone, simbolo il consumo famigliare. Per portare l’uva in città, cristologico e della Corporazione dei Lanieri. si pagano tre soldi a carrata, ovvero bigoncia da Seguono due conchiglie e le insegne della Città carro, sei denari ogni soma, due denari per cesta. di Asti. E’ quindi la volta della croce ottagona dei Nel capitolo relativo al vino all’ingrosso si scopre Cavalieri Gerosolimitani e di una stella, forse simbolo che vige una legislazione particolare per vini e di un altro ordine religioso. Due archi composti da produttori cittadini e vengono elencate condizioni foglie di quercia dividono idealmente l’area relativa che definiscono il “forestiero”; vengono però all’altare dal resto dell’edificio sacro. Nei capitelli esclusi da questa categoria sacerdoti e poveri che anteriori sono raffigurati il Sole e la Luna. E’ poi la abitano in città, che “a ragione” vanno considerati volta degli stemmi delle nobili case degli Asinari, cittadini di Asti. Interessanti negli Statuta anche le dei Ricci e dei Roero, grazie ai cui lasciti furono citazioni relative al vino tagliato o “loira” e all’uva possibili l’ampliamento alle dimensioni attuali e la “agresta” usata per le “salse asprigne”, condimento decorazione del tempio intorno alla metà del XIV per le carni lesse. secolo. Poco oltre l’entrata sono raffigurati due leoni Il corteo rievoca mercanti e popolani di Canelli che e la spiga di grano, simbolo del Borgo. Sul portale portano in città prodotti vitivinicoli e pagano ad sono rappresentati gli stemmi delle famiglie Scarampi una porta della cinta muraria gli importi dovuti nelle e Layolo. Chiude la sfilata la raffigurazione di una mani dei gabellieri e dell’Appaltatore. foglia di vite, presente nella parte alta dell’esterno della chiesa, che rievoca la tradizionale coltivazione presente ancora oggi nelle colline circostanti. BORGO VIATOSTO Colori Bianco e azzurro | Rettore Roberto Boero Il Borgo Viatosto - COMUNE DI CASTELL’ALFERO anticamente detto Ripa Colori Azzurro, bianco e oro | Rettore Paolo Tognin Rupta - si trova all’estremo Ammesso alla corsa per nord della città, su un colle, la prima volta nel 1989, graziosamente raccolto Castell’Alfero, situato a 12 km intorno alla chiesetta della da Asti in posizione collinare, Madonna di Viatosto, intatto, è rinomato per la produzione pregevole esempio di romanico. vinicola e per il castello dalle Dal sagrato della chiesa si può godere il singolare linee settecentesche già panorama della città di Asti. appartenuto ai conti Amico, ora sede del Comune. Viatosto, insieme con Don Bosco, ha vinto il Nota ai più la frazione Callianetto che, secondo Palio nel 1967, 1971 e 1980. Dal 1981 Don Bosco e la tradizione, avrebbe dato i natali alla popolare Viatosto hanno costituito due rioni distinti. maschera piemontese “Gianduia”. Castell’Alfero ha vinto il Palio nel 1997 e nel 1998. La simbologia all’interno della chiesa di Viatosto Il primo podestà di Asti L’interno della bella chiesa di Viatosto è ricco di Guido Da Landriano 1190 una simbologia che spesso sfugge agli occhi dei Guido da Landriano, console e comandante visitatori o dei fedeli, ma che riflette il prestigioso dell’esercito della Lega, uomo di vasta esperienza
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