Lei ioper NOTIZIE - Telethon

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BIMESTRALE DI INFORMAZIONE        LA RICERCA
                                                                                                                                                            SOTTO L’ALTO PATRONATO
                                                                                                                                                            DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA   PREMI ALLA
                                                                                                                                                            ANNO XXIII NUMERO 2               ECCELLENZA ITALIANA
                                                                                                                                                            APRILE 2019                       SERVIZIO A PAGINA 20

                                                                                                                                              NOTIZIE

                                                                                                                                              per
                                                                                                                                                    io

                                                                                                                                               lei
Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art.1, comma 1, Aut. GIPA/C/TO/39/2012

                                                                                                                                                  RAFFAELLA DI MICCO
                                                                                                                                                      Il mio impegno
                                                                                                                                                    per le mamme rare
Fede Zanchi con Niccolò,
affetto da emofilia B.

Con un lascito solidale a Fondazione Telethon sostieni la ricerca sulle malattie genetiche
rare e contribuisci a costruire un futuro migliore per molti bambini in attesa di una cura.
Una scelta importante e un atto di responsabilità, che puoi fare in modo semplice
e sicuro, tutelando i diritti dei tuoi familiari.

Richiedi gratuitamente la guida ai lasciti, ti garantiamo la massima riservatezza.       CON IL PATROCINIO E
      06/44015379            lasciti@telethon.it         www.telethon.it/lasciti     LA COLLABORAZIONE DEL
L’EDITORIALE                                                                               3

                                                                 di Massimo Russo

                                     Fiducia, la parola chiave
 4 LE VOSTRE DOMANDE

     L’AGENDA
                                     C’      è un triangolo di fiducia alla base dei progressi di Telethon nella ricerca contro le
                                             malattie rare. Lo spiega bene Raffaella Di Micco, uno dei volti della campagna di
                                     primavera della Fondazione, in programma il 4 e il 5 maggio, quando in 1.600 piazze ita-
 5 FACCIAMOCI                        liane si terrà l’iniziativa “Io per lei”. Raffaella, che ha prestato il volto alla nostra coper-
   UN PENSAMENTO                     tina, rappresenta uno dei tre vertici di questo triangolo, la ricerca. Si tratta dell’idea e so-
   Nuove terapie: investire          prattutto del metodo che da quasi cinquecento anni, da Galileo in poi, ritiene che il sa-
   in comunicazione
                                                                             pere, il dubbio e la sperimentazione siano la chiave
 7 COLPO D’OCCHIO                                                            di volta dell’evoluzione. Insieme con lei, nella foto di
   Vivere 24 ore su 24               Una donazione non                       pagina 11, ci sono gli altri due vertici: Katia, a simbo-
   con la talassemia                                                         leggiare i volontari, coloro che decidono di dedica-
 8 FERMO IMMAGINE                    è solo un gesto che                     re una parte della propria vita agli altri, perché è un
   Così battiamo i draghi                                                    impegno che li fa stare bene; e Alessandra, una del-
                                     ci fa sentire meglio,                   le mamme che ogni giorno combatte la malattia sul
10 LA COPERTINA                                                              fronte della famiglia.
   Per le mamme ci metto la faccia
                                     ma anche una                               È questo il triangolo che sconfigge la paura, la re-
12 LA RICERCA                                                                azione alle avversità che è parte di noi, ma dalla qua-
   Una casa di nome Nemo             testimonianza civile                    le non bisogna farsi sopraffare. L’istinto di sopravvi-
                                                                             venza è la forza che ci rende disponibili a compie-
14 LA RICERCA
   Un bellissimo sogno               di come, insieme,                       re qualsiasi cosa pur di rimanere in vita. Ma quella
   diventato realtà                                                          stessa paura è la nostra nemica quando ci impedisce
                                     si possa crescere                       di andare oltre.
16 LA STORIA
   La luce di Elettra                                                           Viviamo in tempi che i sociologi definiscono di
                                     e guardare avanti.                      polarizzazione. Si tratta delle divisioni che ci fanno
18 L’INTERVISTA                                                              pensare di dover difendere a ogni costo il nostro be-
   In campo per la ricerca           Senza la paura che                      nessere dagli altri, come se non ci esistesse possibili-
20 LA RICERCA                                                                tà di crescita; che ci fanno temere le differenze, con-
   Premi all’eccellenza italiana     ci blocca ma con                        siderate deviazione invece di arricchimento; che ci
                                                                             portano a dividerci più che a condividere un unico
22 FUORI SCHEMA
   Associazioni 3.0
                                     fiducia nei nostri simili destino, su questo granello di polvere sparato nell’u-
                                                                             niverso da quattro miliardi e mezzo di anni.
25 L’APPUNTAMENTO                                                               Ebbene, se non basta la razionalità a dimostrarci
   Il grande tennis a servizio       che viviamo nella migliore delle epoche che l’umanità abbia attraversato, forse può pro-
   della ricerca                     varci la fiducia nei nostri simili. La stessa forza che tiene insieme il triangolo di cui ab-
26 DALLA FONDAZIONE                  biamo parlato all’inizio. Farne parte è semplice: uscite di casa, il 4 e il 5 maggio, e fate la
                                     vostra donazione. Non sarà solo un gesto che vi farà stare meglio. Sarà anche una testi-
27 STORIE ITALIANE                   monianza civile di come, insieme, si possa crescere e guardare avanti.
   Una donazione per ricordare
   una persona cara

28 TERRITORIO E AZIENDE

30 L’ALTRO EDITORIALE
   Le terapie avanzate, un affare?
4          LE VOSTRE DOMANDE                                    Scrivi a telethonnotizie@telethon.it

3
                                Chi può accedere                Risponde Stefano Zancan, responsabile Sviluppo Clinico. “Come a
                                       al servizio              casa” è un programma pensato esclusivamente per pazienti e famiglie
                                “Come a casa” di                che arrivano da tutto il mondo per sottoporsi al trattamento di terapia
                            Fondazione Telethon?                genica all’Istituto San Raffaele Telethon di Milano. L’assistenza e
                                                                l’accoglienza fornita dal team del progetto favoriscono il successo della
                                                                terapia, perché garantiscono alla famiglia di ambientarsi nella comunità
                                                                e di poter dedicare tempo al bambino trattato trasmettendogli maggiore
                                                                serenità. La terapia, infatti, comporta un lungo viaggio, spesso da paesi
                                                                lontani, e una lunga permanenza a Milano: fino a sei mesi lontani da
                                                                casa, nonché ulteriori controlli periodici negli anni successivi. Il team
                                                                è composto da un Care Coordinator, un Develpment Coordinator, da
                                                                infermieri di ricerca, psicologhe e vari mediatori culturali e interpreti. Se
                                                                necessario, sono attivate anche figure quali care-giver e baby-sitter.

                                   Se organizzo un              Risponde Laura Caserta, Responsabile Comunicazione e Raccolta
                                evento come posso               Fondi da donatori privati Fondazione Telethon può decidere di
                                 avere il patrocinio            concedere il patrocinio a supporto di un’iniziativa di cui condivida gli
                                     di Fondazione              intenti, come per esempio convegni scientifici, incontri organizzati da
                                          Telethon?             associazioni di pazienti, iniziative di sensibilizzazione sulle malattie
DOMANDE                                                         genetiche rare. Si tratta di un riconoscimento simbolico, che non
ALLA FONDAZIONE                                                 comporta alcun sostegno economico. La decisione di concedere o
TELETHON                                                        meno il patrocinio è a discrezione della Fondazione, dopo un’attenta
                                                                valutazione interna. È da specificare che la concessione del patrocinio
                                                                non coincide necessariamente con l’utilizzo del logo. Le richieste
                                                                possono essere fatte scrivendo a patrocini@telethon.it

                                Le donazioni per le             Risponde Flavia Pugliese, Progetti di Marketing. Si, questi
                               bomboniere solidali              contributi, in quanto erogazioni liberali, sono deducibili dal reddito.
                                    di Fondazione               I privati possono dedurre le donazioni erogate a favore di Fondazione
                               Telethon godono di               Telethon per un importo non superiore al 10% del reddito complessivo
                              agevolazioni fiscali?             dichiarato e comunque nella misura massima di 70 mila euro annui.
                                                                I contributi devono essere versati tramite bonifico bancario, carta di
                                                                credito o bonifico postale e bisogna allegare alla propria dichiarazione
                                                                dei redditi il documento che attesta il versamento effettuato. Non è
                                                                invece possibile dedurre i contributi versati in contanti.

1-2
L’AGENDA
                COMMISSIONE MEDICO-SCIENTIFICA A Milano,                        DAL 15                          17
                ospiti della prestigiosa sede di Fondazione Fiera Milano,       APRILE                          MAGGIO
                si svolgerà l’1 e il 2 luglio la riunione della Commissione     In tabaccheria                  Moncalvo (AT). Adulti
                Medico-Scientifica (Cms). Quest’anno i 29 commissa-             Grazie a Lottomatica            e bambini protagonisti
                ri, scienziati di chiara fama provenienti da tutto il mon-      Servizi e al supporto           della maratona podistica
                do, valuteranno i progetti di ricerca del Bando Generale ri-    della Federazione Italiana      prevista il 17 maggio.
                servato ai ricercatori che lavorano in Enti no profit italia-   Tabaccai, sarà possibile        Il costo della quota
  LUGLIO        ni. Allo scadere del bando, il 12 febbraio scorso, erano ar-    donare in tutte                 d’iscrizione è di 5 euro per i
 MILANO         rivate 328 richieste di finanziamento. Dopo la prima fa-
                se in cui il merito scientifico di ogni progetto è valutato
                                                                                le tabaccherie
                                                                                convenzionate con LIS
                                                                                                                bambini e 10 per gli adulti.
                                                                                                                La Stramoncalvo devolverà
 SI SCELGONO    da 3 membri della Cms i migliori 120 progetti passeranno        Istituto di Pagamento           tutto il ricavato alla ricerca
  I PROGETTI    ad una seconda fase di valutazione con il supporto di altri     della Lombardia. La             Telethon.
DA FINANZIARE   2 revisori esterni. Circa 90 progetti saranno poi discussi      donazione non prevederà         l Renato Dutto
                nella sessione plenaria di luglio.                              costi di commissione.           340 0989116
FACCIAMOCI UN PENSAMENTO                                                      www.francescapasinelli.it                             5

Nuove terapie: investire in comunicazione
               La fine del mese di febbraio ha visto come ogni anno
                la celebrazione della Giornata internazionale delle
           malattie rare. Nel partecipare alle iniziative organizza-
                                                                                   to livello di conoscenza perché in queste pagine si par-
                                                                                   la spesso dei risultati della terapia genica e delle poten-
                                                                                   ziali applicazioni di queste strategie di cura. Purtroppo
           te in ricorrenze come questa - dove sono spesso invita-                 non si può dire altrettanto della gran parte del pubbli-
           ta a portare una testimonianza- mi chiedo sempre qua-                   co che è spesso bombardato, attraverso i media e i so-
           le sarà l’impatto delle molte parole che si spendono in                 cial, da notizie sensazionalistiche e informazioni con-
                                questi casi.                                       fuse sull’argomento.
di Francesca Pasinelli             È indubbio che anche grazie al-                     L’Osservatorio terapie avanzate vuole realizzare
                                la Giornata delle malattie rare, che,              un’informazione corretta su questi temi e fornire un
           edizione dopo edizione, ha dato sempre maggiore visi-                   terreno di confronto tra tutti i portatori d’interesse: ri-
           bilità ai bisogni di questa comunità, siano stati realizza-             cercatori, divulgatori, pazienti, istituzioni e opinione
           ti gli avanzamenti importanti verso la cura che possia-                 pubblica in generale.
                                           mo osservare oggi e si sia                  Luigi Naldini è stato coinvolto nel Comitato scien-
                                           riusciti a far crescere la              tifico dell’osservatorio. Questo è un bel riconoscimen-
Nasce a Roma l’Osservatorio sensibilità delle istituzio-                           to del ruolo centrale svolto dalle sue ricerche in questo
                                           ni verso su questo delica-              campo e del fatto che le malattie genetiche rare conti-
per le terapie avanzate:                   to tema.                                nuano a rappresentare un fondamentale banco di prova
                                               Allo stesso tempo, cre-             per lo sviluppo delle terapie avanzate e per la loro ap-
un’importante iniziativa                   do  sia fondamentale sfrut-             plicazione anche alle patologie più diffuse, come, per
                                           tare ogni opportunità di                esempio, il cancro.
con l’obiettivo di realizzare              riflessione comune per                      Trovo, inoltre, che l’opera di informazione e di sen-
                                           confermare la concretez-                sibilizzazione che questa iniziativa vuole realizzare sia
informazioni corrette                      za delle nostre intenzioni.             di grande importanza proprio in un momento storico
                                               Per questo mi ha fatto              come quello presente in cui alle istituzioni e ai deciso-
sulla “medicina del futuro”                molto    piacere festeggia-             ri politici del nostro Paese è chiesto di effettuare scelte
                                           re la Giornata delle malat-             concrete per indirizzare investimenti significativi per
                                           tie rare con un evento or-              lo sviluppo delle terapie avanzate, ambito nel quale il
           ganizzato dall’Osservatorio Malattie Rare (Omar) a po-                  nostro Paese ricopre un ruolo di riconosciuta eccellen-
           chi giorni dall’avvio di un progetto che ci vede lavorare               za in Europa.
           fianco a fianco: l’Osservatorio terapie avanzate.                           La crescita del consenso intorno a quest’area di ri-
               In materia di terapie avanzate, o della cosiddetta                  cerca sarà cruciale per garantire, nel prossimo futu-
           “medicina del futuro” - un futuro che per molti aspet-                  ro, l’accesso alla cura a un numero sempre maggiore di
           ti è già qui - chi legge questo periodico ha un discre-                 persone.

18                            15                   FINO AL 30                                FINO AL 30                       22
MAGGIO                        GIUGNO               GIUGNO                                    GIUGNO                           AGOSTO
Druento (TO). In              Silvano D’Orba (AL). Procter&Gamble.                           Vivigas. Nasce                   Castro (LE). La
occasione della Walk          Una partita memorabile       Torna l’iniziativa                l’iniziativa “Fuori dal Buio”,   centralissima piazza
of Life Telethon, la          presso il campo sportivo     #donaunsorriso: fino a            per sostenere Telethon.          Perotti sarà il palcoscenico
Fitwalking Druento ha         “Stefano Rapetti”: vecchie   giugno, l’azienda donerà          Vivigas Energia oltre a una      del concerto di beneficenza
organizzato la VI edizione    glorie del Genoa e del       alla ricerca sulle malattie       donazione, farà squadra          “Ti lascio una canzone
della camminata non           Silvanese si scontreranno    genetiche rare 10 cent.           con i clienti devolvendo         castrense”. L’evento è
competitiva al Parco della    in una partita di calcio.    per ogni acquisto di due          3 euro per ogni contratto        organizzato dai volontari
Mandria di Druento. Tutti     Il ricavato sarà donato a    prodotti per l’igiene orale a     VIVIsostenibile Dual             Telethon, dal comune di
potranno partecipare e        Telethon e al Gaslini di     marchio AZ e Oral B. Basta        sottoscritto. Il ricavato        Castro e dal laboratorio
contribuire per la ricerca.   Genova.                      caricare sul sito dedicato        sarà destinato all’acquisto      Arte e Musica.
l Renato Dutto                l Vincenzo Fasanella         all’iniziativa lo scontrino che   di uno strumento tecnico.        l Anna Maria Accoto
340 0989116                   340 1268774                  comprova l’acquisto.              l www.vivigas.it                 328 7317768
Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.
                      Rispondi anche tu all’appello delle mamme
                       che affrontano una malattia genetica rara.
                Per la festa della mamma, regala i Cuori di biscotto.
                            Li trovi in piazza il 4 e 5 maggio
                        e su www.telethon.it/cuoridibiscotto

#IOPERLEI                      IOPERLEI.TELETHON.IT

Prodotto e confezionato per Fondazione Telethon da
COLPO D’OCCHIO                                               Fonte Area Scientifica Fondazione Telethon                               7

Vivere 24 ore su 24 con la talassemia
Cosa significa avere la talassemia? Persone apparentemente sane, con una vita lavorativa e privata normale, che vivono una quotidianità difficile a
causa della malattia, quasi una corsa a ostacoli dove anche una pausa per una vacanza è complicata da gestire. Oggi grazie alla ricerca la malattia è
sempre più gestibile e la terapia genica potrebbe essere una soluzione definitiva per chi non può fare il trapianto di midollo.

  Ecco un mese-tipo di una persona con talassemia:
  l’appuntamento con la trasfusione e i giorni
  precedenti quando i livelli di emoglobina nel sangue
  sono scarsi provocando stanchezza, emicrania, a
  volte nervosismo. Poi la quotidianità con le medicine                                                          In prossimità della trasfusione
  da assumere oltre ai controlli specialistici periodici                                                         si potrebbe accusare mal di
  con cardiologo, endocrinologo, otorino, oculista                                                               testa o nervosismo che incide
  per verificare che tutto funzioni come dovrebbe                                                                sulla qualità della vita

             Ogni giorno il talassemico
             prende una pastiglia di un                                                                          I muscoli potrebbero essere
             farmaco per rimuovere il ferro                                                                      indolenziti, soprattutto in
             in eccesso dovuto alle                                                                              prossimità della nuova
             trasfusioni. Per alcuni adulti può                                                                  trasfusione
             essere necessario fare
             contemporaneamente anche
             delle infusioni

                                                                                                                   braccio
             Per alcuni pazienti può essere
             necessario assumere ogni giorno                                                                     Quasi ogni notte alcuni pazienti
             l’aspirinetta per evitare                                                                           devono fare un’infusione di un
             trombosi                                                                                            farmaco per rimuovere il ferro
                                                                                                                 non essendo sufficiente per loro
             Una volta al mese si deve                                                                           il farmaco per bocca.
             assumere una fiala di vitamina                                                                      L’infusione può durare dalle 8
             D per evitare l’osteoporosi                                                                         alle 12 ore

             Un appuntamento che può
             impedire qualsiasi pianificazione
             a lungo termine e può essere un
             ostacolo anche per una vacanza:
             la trasfusione. È ogni 20 giorni
             circa e dura 3 ore, ma è spesso                                                                     Soprattutto in prossimità della
             necessario andare in ospedale                                                                       nuova trasfusione si registra
             anche con 2 ore di anticipo                                                                         molta stanchezza e le ossa
                                                                                                                 potrebbero far male
             Qualche giorno prima della
             trasfusione si deve fare un
             prelievo di “compatibilità”.
             È solo un’analisi ma significa                                                                      Il calendario evidenzia in rosso
             alzarsi molto presto e poi                                                                          i giorni interessati dalla
             affrontare una giornata come                                                                        terapia/sintomo descritto
             tutte le altre, per i ragazzi la
             scuola, per un adulto il lavoro                                                                     L’orologio mette in risalto la
             e gli impegni famiiari                                                                              durata della terapia descritta
8               FERMO IMMAGINE

                       così

 draghi
                       battiamo i

8 | Telethon notizie
LUCA ZINGARETTI Romano classe 1961
                                                                          è un attore di teatro, cinema e televisione.
                                                                                                                               9
                                                                          Ha dato il volto a personaggi come
                                                                          Montalbano, Adriano Olivetti
                                                                          e Giorgio Perlasca.

«L equesto
     favole non insegnano ai bambini che i draghi esistono. Perché
           i bambini lo sanno già. Le favole insegnano ai bambini
che i draghi possono essere sconfitti. Il drago di Tommaso era una grave
malattia genetica rara, l’Ada-Scid, una immunodeficienza che costringe
a una vita vissuta isolati, come in una bolla. Ma i ricercatori di Fonda-
zione Telethon hanno affrontato questo “drago” e lo hanno vinto. E ora
Tommaso può giocare sulla spiaggia come tanti bambini.
   Sì, ora so che Telethon è molto di più di una raccolta fondi televisi-
va e che brillanti ricercatori lavorano giorno e notte per dare risposte a
tante famiglie. Ecco perché dono il mio 5x1000 a Fondazione Telethon».
Luca Zingaretti, testimonial della campagna 5X1000, con Tommaso curato da Ada-Scid

                                                                                                                  Telethon notizie | 9
10           LA COPERTINA                            Visita il sito ioperlei.telethon.it

mamme
                            per le                                                    di Giancarlo Strocchia

                             ci metto la faccia
              A
                              lzare sempre di più l’asticella. Non        Raffaella Di Micco, ricercatrice,
                              esiste limite che la scienza non pos-
                              sa e non debba tentare di oltrepassa-       è uno dei tre volti della campagna
                              re. Raffaella Di Micco la pensa così. Lo
                 dimostra la tenacia con cui ha perseguito i suoi         di piazza di FondazioneTelethon
                 obiettivi professionali e la profonda conoscenza
                 del campo dove si gioca la partita della lotta alle      “Io per lei” del 4 e 5 maggio
                 malattie genetiche.
                    Napoletana doc ma cittadina del mondo per
                 “volontà” della ricerca, classe 1980, oggi la sua ca-    trasformino presto in terapie per i loro figli.
                 sa è l’Istituto San Raffaele Telethon per la Tera-           Nel cuore di Raffaella convivono tante sensa-
                 pia Genica di Milano anche se, come tiene a riba-        zioni - di orgoglio, sorpresa e senso di responsa-
                 dire, l’intuizione scientifica le scatta spesso men-     bilità - per questa nuova avventura. «Partecipare
                                   tre è impegnata in tutt’altra at-      a questa campagna mi ha portato fuori dal mio la-
LA CAMPAGNA                        tività. Raffaella, che ha svolto il    boratorio e che mi ha offerto la possibilità di toc-
“Io per lei” è una richiesta       post-doc alla New York Univer-         care con mano, per l’ennesima volta, la sofferenza
d’impegno: scegliere di            sity per cinque anni, è quella che     ma anche la forza di chi con la malattia deve fa-
sostenere Fondazione               si suol definire “un cervello di ri-   re i conti tutti i giorni. Anche per me vale lo stes-
Telethon con i Cuori di            torno”. Ha scelto l’Italia non so-     so principio, ma su un versante diverso della bar-
biscotto vuol dire compiere        lo perché è la sua terra d’origine,    ricata». La ricerca è percorsa da un filo rosa. Nei
un atto di solidarietà verso       ma perché, come spiega con chia-       centri di ricerca la quota di donne è elevata, a dif-
le mamme “rare”. Una scelta        rezza «confrontato con tante al-       ferenza di altre categorie professionali. E anche
d’amore e di generosità e una tre opportunità sparse per l’Eu-            questa campagna è declinata al femminile, per-
risposta di partecipazione         ropa, l’SR-Tiget mi dava la pos-       ché nelle donne «alberga una componente di au-
concreta per un grande             sibilità di coniugare la ricerca di    dacia che le rende uniche e combattive, sempre».
obiettivo comune: la lotta         base all’applicazione clinica degli        In Raffaella la passione per la ricerca è nata
alle malattie genetiche rare.      esiti dei percorsi di ricerca».        dietro ai banchi di scuola, grazie all’influenza po-
Il 4 e 5 maggio, in più di             Oggi Raffaella ha una missione     sitiva di un professore di chimica illuminato. Una
1.600 piazze saranno               in più da affrontare. Il suo volto e   scintilla che l’accompagna da sempre. Lei è una
distribuiti i Cuori di biscotto    la sua determinazione avranno il       group leader dell’SR-Tiget: nel 2016 ha costituito
dai volontari di Fondazione        compito di parlare del suo impe-       il suo nucleo agguerrito di scienziati con cui quo-
Telethon e Uildm, e di Avis        gno scientifico attraverso le im-      tidianamente cerca nuove soluzioni per garantire
volontari sangue, Anffas e         magini e i messaggi della campa-       un viaggio sempre più lungo a tanti pazienti, so-
Unpli. I Cuori saranno un          gna di Fondazione Telethon “Io         prattutto bambini, che attendono una terapia. In
omaggio distribuito come           per lei”. Saranno anche i suoi oc-     particolare, il suo gruppo si occupa di studiare i
ringraziamento per una             chi a regalare alle mamme “rare”       meccanismi di regolazione della senescenza del-
donazione minima di 12 euro. una porzione di speranza in più              le cellule ematopoietiche, l’invecchiamento del-
I Cuori di biscotto si             rispetto alla prospettiva che dai      le cellule che danno origine ai vari elementi del
potranno ordinare anche sul        banconi dei laboratori gli avanza-     sangue, sia durante processi fisiologici come l’a-
sito www.telethon.it/shop          menti della ricerca scientifica si     vanzare dell’età, sia in condizioni di stress e dan-
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Le protagoniste           no al Dna. Ogni giorno mette “al-             Nessuna incertezza incrina la fiducia che Raf-
della campagna            la prova” le cellule per capire come      faella riconosce alla competenza di chi insieme a
“Io per lei”, da          potranno reagire una volta chiama-        lei lavora ogni giorno per combattere queste ter-
sinistra Alessandra,      te a sconfiggere “il mostro”. «Il no-     ribili malattie. Questo suo atteggiamento graniti-
Katia e Raffaella         stro compito - spiega Raffaella - è fa-   camente ottimistico ben si sposa alla filosofia del-
                          re in modo che tutto avvenga sem-         la campagna: «Io, mamma Alessandra e Katia che
                          pre nella piena sicurezza ed effica-      è volontaria della Fondazione, rappresentiamo
            cia, controllando che non succeda nulla di dan-         tre forze che si uniscono e si scambiano cariche
            noso a queste cellule, o che alcune di esse possa-      di energia affinché lo scoraggiamento non possa
            no rispondere alla situazione di stress a cui ven-      mai prevalere sulla fiducia». Non esiste forse im-
            gono sottoposte interrompendo la propria fun-           magine migliore per comprendere il senso della
            zionalità, pregiudicando così gli effetti del possi-    campagna di raccolta fondi “Io per lei” e rispon-
            bile intervento terapeutico».                           dere all’appello delle mamme rare.
12          LA RICERCA

I Centri clinici per chi vive con una malattia
neuromuscolare, sono diventati nel tempo
sinonimo di professionalità e di umanità,
perché le persone sono accolte con amore

Nemo
                           una casa
                           di nome

P
            er molti Nemo è il pesciolino coraggioso, protago- staff è eccezionale: fa di tutto per trasmetterti allegria». A set-
            nista del film d’animazione, che si avventura in ma- tembre Chiara ha iniziato la terapia con il primo farmaco ap-
            re aperto nonostante una pinna atrofica e un papà provato nell’Unione Europea per la sma, che deve essere iniet-
            super apprensivo. Per chi convive con una malattia tato direttamente nel liquido cerebrospinale attorno al midol-
neuromuscolare è invece un porto sicuro. NeMO infatti è l’a- lo spinale. E così al classico controllo annuale si sono affianca-
cronimo di NeuroMuscolar Omnicentre ed è un network di te trasferte più frequenti per la somministrazione della tera-
centri clinici specializzati nella diagnosi, nella cura e nell’assi- pia. «Le prime tre infusioni sono state molto ravvicinate, a di-
stenza di pazienti con malattie come la sclerosi laterale amio- stanza di 15 giorni, la quarta dopo un mese e poi ogni 4 mesi».
trofica (sla), le distrofie muscolari e l’atrofia muscolare spina- Per questo Chiara ha accorciato le distanze, facendo del Ne-
le (sma). Il primo centro NeMO è nato a Milano nel 2007, frut- MO di Roma il suo centro di riferimento: «prima andavo per i
to di un’idea di Fondazione Telethon e dell’Unio-                                 controlli annuali al Centro NeMO di Milano. Po-
ne italiana lotta alla distrofia muscolare (Uildm), di Simona Regina              termi rivolgere a un centro più vicino a casa senza
poi è stata la volta di Arenzano (Genova), Messina,                               rinunciare, però, allo standard di assistenza, spe-
Roma e infine, a febbraio, è partito il progetto NeMO Napoli.        cializzazione e umanità è stata una grande opportunità».
    «È un grosso valore aggiunto avere sotto un unico tetto             «Perché i centri NeMO sono nati appositamente per far
pneumologo, ortopedico, fisioterapista, logopedista, psicologo, fronte alle esigenze dei pazienti affetti da patologie neuromu-
cardiologo, nutrizionista: specialisti esperti di malattie neuro- scolari» aggiunge Pierfrancesco, papà di Nicolò, un bimbo di 8
muscolari che possano seguirti lungo tutto il percorso di cura, anni con la sma di tipo 1. «Puoi quindi contare su uno staff al-
risparmiandoti un estenuante peregrinare di ospedale in ospe- tamente specializzato che si può prendere cura della persona
dale e infinite ore nelle sale d’attesa di vari reparti per incon- in tutte le fasi della malattia e poi tutto ruota intorno al pazien-
trare lo specialista di turno» commenta Chiara, 27 anni, affet- te e alla sua famiglia».
ta dalla forma intermedia di atrofia muscolare spinale (sma di          «Quando abbiamo realizzato che qualcosa in Nicolò non
tipo 2), malattia neuromuscolare caratterizzata dalla progres- andava - continua Pierfrancesco - pensavamo fosse ipotonico.
siva morte dei motoneuroni, le cellule nervose del midollo spi- Dopo un lungo calvario di 8 mesi, è arrivata la diagnosi di atro-
nale che governano il movimento dei muscoli. «Io mi muovo fia muscolare spinale ed eravamo completamente imprepara-
su una carrozzina elettronica. Ho un’autonomia di movimento ti a gestire una malattia così invalidante di cui non sapevamo
molto ridotta che mi consente di mangiare e scrivere, ma per nulla. Abbiamo conosciuto alcune associazioni di riferimento,
tutto il resto ho bisogno di aiuto».                                 come Famiglie Sma, e così abbiamo avuto modo di confrontar-
                                                                     ci con altri genitori e di conoscere percorsi ed esperienze di-
UN POSTO BELLO Al Centro NeMO di Roma, Chiara si sente a verse». La scelta è stata partire, per affidarsi a centri lontani da
casa: «Per quanto possa sembrare assurdo descrivere un ospe- casa ma più specializzati. «La distanza non ci ha distolto in-
dale come un posto bello, perché in ospedale c’è dolore e soffe- fatti dal metterci periodicamente in viaggio per accompagna-
renza, NeMO lo è. Perché ti senti in famiglia, è accogliente e lo re Nicolò, da Napoli, a Milano e a Roma. Roma, poi, via via è di-
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                                                                                               NEUROMUSCULAR OMNICENTRE
                                                                                                                    MILANO                     M
                                                                                                          ATTIVO DAL 2007
                                                                                                          Ospedale Niguarda
                                                                                                          Tel. 02 9143371

                              ventata una sorta di seconda casa: nel 2015 presso il policlini-                            NEUROMUSCULAR OMNICENT
                                                                        MILANO
                              co Gemelli è stato infatti istituito il quarto   Centro NeMO. LoMESSINA           ARENZANO
                              staff, che di fatto ci conosce dall’inizio del nostro viaggio con la        ATTIVO DAL 2010
NEMO PRESTO A NAPOLI          sma, fa di tutto per creare un’atmosfera familiare e accoglien-             Ospedale La Colletta
La Regione Campania,          te e quando Nicolò, ogni quattro mesi, viene ricoverato per 2-3             Tel. 010 8498050
l’Azienda ospedaliera         giorni per fare l’infusione del farmaco non si sente spaesato e
specialistica dei Colli       ospedalizzato». Nicolò, infatti, ha instaurato una forte compli-
e il Centro clinico NeMO      cità con i medici e il personale sanitario: «Non manca mai un
hanno sottoscritto            sorriso, si respira grande umanità e non ci sono ferrei orari di
una convenzione per           visita che impediscono ai familiari di stare sempre accanto ai
l’attivazione del Centro      pazienti» riferisce il papà. «Secondo me NeMO è un progetto
clinico NeMO Napoli           sanitario e umano che funziona perfettamente» dice.
all’interno dell’Ospedale
Vincenzo Monaldi.             SINONIMO DI PROFESSIONALITÀ Per questo Pierfrancesco ha
Un nuovo Centro dotato        accolto con entusiasmo l’apertura di un centro
                                                                          NEUROMNeMO     aMNICENTRE
                                                                                 USCULAR O Napo-
di 23 posti letto di          li: «NeMO è sinonimo di professionalità, responsabilità e tan-MILANO                 MESSINA                 ARE
degenza ordinaria e 3         ta umanità. E ogni nuovo Centro rappresenta una grossa op-                  ATTIVO DAL 2012
posti per day hospital, su    portunità per i piccoli malati e le loro famiglie, consente di ri-          Policlinico G. Martino
una superficie di quasi       durre i viaggi della speranza e di avere un punto di riferimen-             Tel. 090 2217191
1500 metri quadri, che        to vicino casa». Una sorta di faro per non brancolare nel buio.
si impegna a garantire            «Ora finalmente anche i pazienti neuromuscolari che vivo-
un servizio specialistico     no a Napoli, ma più in generale in Campania e nel sud Italia
consentendo così              potranno dunque contare su una struttura sanitaria di eccel-
ai pazienti, adulti e         lenza e su un team multidisciplinare attrezzato per la loto ot-
pediatrici, provenienti       timale presa in carico. La prossimità - aggiunge Chiara - non è
dal territorio campano e      da sottovalutare nella gestione delle emergenze. Non tutti gli
dalle altre regioni del sud   ospedali infatti sono attrezzati adeguatamente e sanno come
Italia di evitare lunghe e    gestire al meglio i pazienti neuromuscolari. E per un bimbo
faticose peregrinazioni       con crisi respiratoria due ore non sono poche». «E poi - con-
tra enti e strutture non                  MILANO
                              clude - i centri NeMO non solo mettono MESSINA
                                                                         al nostro servizioARENZANO
                                                                                            i tra-                        ROMA
specializzate.                guardi raggiunti nella ricerca, ma sono impegnati in prima li-              ATTIVO DAL 2015
                              nea in studi scientifici sulle malattie neuromuscolari e in studi           Policlinico A. Gemelli
                              clinici per lo sviluppo di nuovi farmaci».                                  Tel. 06 30158215/221
14          LA RICERCA

                  sogno
                           un bellissimo

                                                                diventato realtà
            F
                       rancesca Pasinelli, direttore generale di Fondazione Telethon e Alberto Fontana, Presiden-
                       te dei Centri Clinici NeMo si conoscono a Milano in un giorno d’estate di quasi 15 anni fa.
                       Lei era il Direttore Scientifico della Fondazione e lui da poco era stato nominato Presiden-
                       te della Uildm (Unione italiana lotta alla distrofia muscolare). Lui aveva un grande sogno –
             già strutturato - in mente, lei la capacità di accogliere l’intuizione e comprenderne la vera spinta re-
             alizzativa. Quell’incontro e la reciproca determinazione professionale, che passa attraverso una sen-
                             sibilità comune, ma rara, portano alla realizzazione, nel 2007, di quel
                                  sogno: nasce il Centro Clinico NeMO. Alla prima sede mi-
                                      lanese, sono seguite poi quella di Arenzano (Ge), Ro-
                                        ma, Messina e – è fresco l’annuncio – di un’apertu-
                                         ra di un altro centro al Sud, a Napoli, nella prima-
                                          vera del 2020.

                                                        di Erika Brenna

                            FRANCESCA                                                         ALBERTO
                            Direttore Scientifico dal 1996                         Presidente dell’Uildm
                            e poi Direttore Generale dal 2009                         dal 2004 al 2013,
                            di Fondazione Telethon                  Presidente dei centri NeMO dal 2005

Cosa che le viene in mente se dico “Centri NeMO”?                   mo tutti, personalmente, e condividiamo l’orgoglio e una ten-
Francesca: «Il primissimo ricordo è la telefonata di Alberto        sione costante a dare sempre il meglio, nonostante la fatica. E
Fontana, da poco eletto Presidente della Uildm, era il 2004…        siamo comunità anche quando le cose non vanno: ci stringia-
Non ci conoscevamo, mi chiamò e mi disse che voleva parlar-         mo ancora più forte e ricominciamo».
mi: ci incontrammo e mi raccontò della sua idea “Ho un sogno
- mi disse - vorrei capire se le interessa”. Ancora ci davamo del   Il primo Centro NeMO a Milano è stato aperto nel 2007:
Lei… “Mi sembra una cosa bellissima” gli risposi. Quel sogno        se si guarda indietro, cosa vede?
sono i Centri NeMO, luoghi in cui i malati neuromuscolari si        Francesca: «Vedo un percorso che è costantemente cresciuto,
sentono un po’ meno soli e diventano protagonisti e responsa-       grazie ad un’idea nata da un’ispirazione: i Centri NeMO sono
bili del loro quotidiano».                                          qualcosa di più grande di quanto potessimo immaginare, sono
Alberto: «Vedo l’immagine di una comunità: l’insieme di asso-       una rete capace di prendersi cura di migliaia di persone, con
ciazioni, di malati che dedicano tempo, energie e impegno alla      l’obiettivo per il 2020 di poterne seguire più di 5 mila in tut-
cura delle loro stesse patologie. I Centri NeMO rappresentano       ta Italia. Sono un modello innovativo a cui far affluire grande
un vero e proprio punto di svolta, dove i malati sono chiama-       competenza clinica, che ha permesso a molti pazienti di ac-
ti in causa con una diretta e fondamentale assunzione di re-        cedere a terapie disponibili, secondo gli standard di cura, con
sponsabilità. Siamo una comunità anche perché ci conoscia-          una presa in carico globale».
Conosci i centri NeMO, vai sul sito www.centrocliniconemo.it                                         15
Alberto: «Se mi guardo indietro vedo tanto impegno: dai 35           Alberto: «Vedo la nascita di alcuni nuovi centri e immagino
collaboratori del 2005 sono oltre 300 le persone che oggi, in        che tutti diventino i protagonisti principali della deospedaliz-
modo professionale, si dedicano esclusivamente alle nostre           zazione dei malati neuromuscolari. Confido che siano pro-
malattie. Abbiamo avviato e costruito un percorso innovativo         prio i NeMO a portare la gente ad utilizzare sempre di più la
dove il ruolo del paziente è attivo: al medico affidiamo le no-      propria casa: i Centri devono diventare degli hub in grado di
stre debolezze, ma è lui a dover essere presente nella sua sto-      concretizzare e sostenere l’assistenza domiciliare. NeMO for-
ria di persona e non di malato. È lui il punto di riferimento        nirà la risposta clinica e poi un team dedicato renderà possi-
nella costruzione del servizio».                                     bile curarsi a casa».

Qual è il rapporto tra i Centri Clinici NeMO e Fondazio-             Ogni progetto ha dietro dei professionisti, che sono però
ne Telethon?                                                         persone: cosa ci dice dell’altro protagonista di questa in-
Francesca: «Telethon è insieme finanziatore e fondatore dei          tervista?
Centri NeMO, che rappresentano una risposta tangibile ai pa-         Francesca: «Alberto è una persona con una visione, una grinta
zienti di oggi. Siamo abituati a lavorare sulla ricerca, un lavoro   e una capacità di lavoro notevoli. Ha un forte attaccamento al-
quotidiano sui pazienti di domani. Nel caso dei Centri NeMo          la causa e una non frequente capacità di ascolto. Rimasi colpi-
possiamo dare risposte sull’oggi, con standard di qualità mol-       ta al nostro primo incontro - me lo ricordo giovanissimo - per
to importanti che sono per noi di assoluta ispirazione».             la lucidità e la freschezza di pensiero: da allora il nostro è un
Alberto: «Telethon è stato il primo interlocu-                                        sodalizio che continua, confrontandoci senza
tore di questo sogno ed è con Telethon che                                            risparmiarci, un po’ in tutti gli ambiti del no-
abbiamo costruito le fondamenta. In primis        I centri NeMO                       stro lavoro. Oggi sicuramente è un amico».
con Francesca: lei che ha una marcia in più                                           Alberto: «Francesca è una persona illuminata,
ha compreso da subito che il mio obiettivo        oggi sono un                        unisce un mix di professionalità e umanità che
era completamente in linea con quello del-                                            la rendono perfetta per un’organizzazione co-
la Fondazione: ovvero la continuità tra ricer-    punto di svolta,                    me Telethon: l’eccellenza nella ricerca scienti-
ca scientifica e clinica. I Centri NeMO com-                                          fica non può esistere senza la sensibilità di ca-
pletano quello che fa Telethon con la ricer-      una rete capace                     pire da dove arriva la sofferenza. Francesca sa
ca: sono un un luogo che applica la cura».                                            soffrire e capire come si soffre di malattie come
                                                  di prendersi cura                   la nostra, dote rarissima».
Dopo le realtà dei Centri NeMO a Mila-
no, Roma e Messina è stata annunciata             di molte persone                    Datemi la vostra definizione di questi so-
l’apertura di un Centro NeMO a Napoli…                                                stantivi: Resilienza…
Francesca: «L’apertura di questo Centro se-                                           Francesca: «Una conditio sine qua non per per-
gue un modello che si è rivelato efficace nella logica di andare     seguire obiettivi molto alti».
incontro al bisogno del paziente, al miglioramento qualitati-        Alberto: «Il desiderio di non abbattersi di fronte alla malattia,
vo della sua vita, con un accesso ai servizi in prossimità di do-    nell’ottica di resistenza».
ve vive. Per noi c’è una doppia soddisfazione: possiamo affian-
care l’eccellenza della ricerca del Tigem, l’Istituto Telethon di    Malattia…
genetica e medicina di Pozzuoli, Napoli, alla cura sul campo».       Francesca: «Una condizione sicuramente non bella che non
Alberto: «Per la primavera del 2020 accoglieremo i primi pa-         deve però precedere la persona, sia in chi la vive che in chi la
zienti, nascerà infatti il secondo centro NeMO al Sud, dentro        osserva. Soprattutto in chi la osserva».
l’Ospedale Monaldi: ci saranno 2 ambulatori, 23 posti letto e        Alberto: «Un aggettivo: quando diventa sinonimo siamo frega-
2 per day hospital. Quello che ci aspettiamo è che diventi un        ti. È una transizione, non è la persona».
luogo capace di offrire attività clinica multidisciplinare, con
un messaggio di presa in carico in Campania e che sia punto di       Cura.
riferimento per il Sud insieme al Centro Clinico di Messina».        Francesca: «È la combinazione di tanti fattori. Ambiamo tutti
                                                                     alla terapia - l’obiettivo finale del nostro lavoro - però è cura il
Se pensa ai Centri NeMO e al futuro cosa vede?                       farsi carico di un problema anche quando non lo si può risol-
Francesca: «Mi piacerebbe che questa rete si consolidasse su         vere fino in fondo».
tutto il territorio, non solo come corrispondenza di una co-         Alberto: «La massima espressione di umanità che abbiamo a
mune ispirazione, ma come prassi da ascriversi come lo “stile        disposizione per confermare che esistiamo, prendendoci cura
NeMO”, trasversale a tutti i Centri. Ambisco ad una sinergia         di noi stessi e degli altri».
di potenziamento con una ricerca clinica molto avanzata, che
superi i centri stessi. Penso a protocolli di cura comuni che        Dica una cosa all’altro intervistato mai detta prima.
permettano ai pazienti che si spostano, di sentirsi nella stessa     Francesca: «Gli voglio bene».
famiglia a Milano come a Messina».                                   Alberto: «Le voglio bene».
16           LA STORIA                                   Scopri di pù sulla sindrome di Williams su www.telethon.it

                              Elettra
                                                              la luce di                                   di Lavinia Farnese

                              C
                                            i danno la vita, e con lei un nome. Ce     grosso, effettivamente, non va. Trasporto d’ur-
                                            lo scrivono appena nasciamo, su un         genza a San Donato, e lì un’altra operazione, più
                                            braccialetto di plastica che ci chiudo-    pesante, più delicata. La sedazione è totale, su
                                            no intorno al piccolo polso. Nessuno       una bambina minuscola, che pesa cinque chi-
                              sa ancora quanto ci definirà nel mondo, se ci cor-       li. Ma niente, l’angioplastica non funziona, i vasi
LA MALATTIA                   risponderà davvero. Ma da lì in poi sarà nostro,         sanguigni non rispondono e dopo due ore di ten-
La sindrome di Williams       lo porteremo sempre, ci chiameranno con quel-            tativi i chirurghi non sanno più cosa fare. «Il più
(nota anche come              lo senza sapere se è o meno una scommessa vin-           anziano in sala operatoria propone di riprova-
sindrome di Williams-         ta. Elettra da subito è stata nel suo significato:       re 48 ore dopo, con un intervento diverso, quel-
Beuren) è una rara            «Scintillante, che brilla». Erminia e Luciano lo         lo che si riserva ai pazienti con la sindrome di
malattia genetica che         sentono da che la vedono: ci hanno proprio pre-          Williams. Aggiunge: “Anche se Elettra non ha la
si manifesta già dalla        so, è perfetto per lei. Pensano questo l’11 gennaio      sindrome di Williams”. La frase mi resta dentro.
nascita o dalla prima         2014, il giorno più bello da che si sono conosciu-       Cerco su Internet, su Google mi escono le foto di
infanzia con diverse          ti, innamorati e sposati tra Catanzaro a Pavia, do-      alcune ragazzine affette. Non c’è diagnosi, anco-
caratteristiche come          ve si sono stabiliti e lavorano da fisici alla Fonda-    ra, ma io già riconosco in loro Elettra».
cardiopatie congenite,        zione Cnao, un importante istituto di ricerca do-
difetti dei vasi sanguigni    ve si studia la cura e distruzione dei tumori gra-
(principalmente stenosi       zie alle particelle nucleari accelerate.
sopravalvolare dell’aorta)        Sono felici perché la volevano ed è arrivata, e
e un aspetto particolare      ora per la prima volta tornano a casa in tre. La
del volto (testa piccole,     culla profuma di nuovo e futuro, e Elettra con-
fronte larga, labbra          tinua a essere fedele al suo nome: «Scintillan-
grosse, aspetto “pieno”       te, che brilla». Però è anche tanto minuta. So-
delle guance e dei            prattutto, non assomiglia a nessuno. «Mi gira-
tessuti intorno agli          va e rigirava in testa questo pensiero», raccon-
occhi). I bambini colpiti     ta la mamma. «Poi alla terza settimana, quando
manifestano ritardo           andiamo a un controllo in neonatologia, i medi-
psicomotorio, difficoltà      ci dicono: “C’è un piccolo soffio al cuore, ma sem-
nella coordinazione dei       bra nulla di grave”. E invece: l’aorta è occlusa, la
movimenti e presentano        opereranno presto».
un’estrema variabilità            Una volta dimessa, non si riprende. Dorme
nel grado di sviluppo         tanto, troppo. Fino a venti ore al giorno. Mangia
mentale, con ritardo più o    a fatica, e il poco che riesce poi lo vomita. «Lì, an-
meno grave. Hanno buone       che quei dottori che mi avevano spesso liquidata
capacità di linguaggio,       come mamma ansiosa iniziano a preoccuparsi».
soffrono spesso di            Tra loro uno è più sensibile degli altri, forse per-
disturbi della vista e ai     ché donna, forse perché appena rientrata in re-
denti, possono sviluppare     parto dalla maternità: «Signora, se vuole andia-
disturbi renali e una certa   mo giù, facciamo un esame più approfondito».
tendenza all’ipertensione         Non erano solo presentimenti: qualcosa di
7 2,1
                                                                                                          17
Una bimba con la
sindrome di Williams                                     I PROGETTI   I MILIONI DI EURO       Nella pagina a fianco
                                                         FINANZIATI       INVESTITI              la piccola Elettra,
cambia la vita di due                                   DA TELETHON      IN RICERCA       in questa pagina al mare
                                                                                                 con papà Luciano
scienziati. Oggi, Erminia
e Luciano crescono
Elettra con amore sempre
guardando alla ricerca

    Elettra che non si riprende. Che, anzi, con il
passare del tempo mostra altri deficit, di natu-
ra cognitiva: è difficile incrociare il suo sguardo,
non ha nessuna manifestazione di affetto o di-
spiacere, in presenza o assenza dei genitori, co-
me subisse passivamente tutto quel che le accade
intorno. «Un ulteriore test soffia sul fuoco: Elet-
tra soffre anche di un disturbo dello spettro au-
tistico. Oggi, a 5 anni, ancora non parla. Ha una
logopedista privata, le stiamo insegnando la Co-
municazione Aumentativa, perché possa fare dei
simboli il suo linguaggio, i suoi strumenti alter-
nativi per dire se sta bene o male, se ha freddo
o caldo, cosa desidera e cosa no. Quando è stan-
ca e scocciata, ma comunque si presta agli eser-
cizi, ho la certezza che a nessun bimbo sano vie-
ne richiesta, oltre che data, un’attenzione così al-
ta. Purtroppo deve imparare presto a cavarsela al
meglio delle sue possibilità: ora si veste e sveste
da sola, apparecchia la tavola, va in terapia ogni
mattina, all’asilo, e quando giochiamo ai Lego, la
guidiamo fisicamente con le mani perché incastri
i pezzi, e costruisca».
    La sindrome di Williams ha messo a dura pro-
va Erminia e Luciano: «Accettarla è stato un
massacro, ha aperto una crisi nera. Ma poi, per
fortuna, abbiamo capito che solo restando uni-
ti avremmo potuto remare nella stessa direzio-
ne, prendere il buono, nel cattivo: per esempio
sarebbe stato peggio se fosse stata una malattia
neurodegenerativa. Se la protesi al cuore che non
ci fa star tranquilli non funzionasse come deve.
Se Elettra non ballasse, non sorridesse, non ci ab-
bracciasse e accarezzasse come adesso fa anche
con Ettore, il fratellino che le fa compagnia da
pochi mesi. Se la ricerca non fosse l’albero in cre-
scita che, da scienziati, crediamo sia, le cui radici
sono la fisica, la chimica, la bioingegneria, la me-
dicina. Ma anche la fiducia, la pazienza, i soldi. E
questo scoraggiarsi mai».
18          L’INTERVISTA

campo
                           in                                           Paolo Belli racconta: «Con alcuni
                                                                        ragazzi incontrati in questi anni
                                                                        durante la maratona Telethon si

  per                                                                   è instaurato un rapporto vero, ci
                                                                        si scrive. Non sono incontri che si
                          la ricerca                                    esauriscono nell’iniziativa benefica»

«
    V
                 i abbiamo preparato delle sorprese che non po-
                 tete neanche immaginare. Io stesso penso che
                 crederò a tutto quello che stiamo architettan-
                 do solo dopo che sarà successo», Paolo Belli,
mattatore di “Ballando con le Stelle”, Presidente della Nazio-
nale Cantanti e «uomo Telethon!», come precisa subito, quan-
do gli chiediamo della prossima Partita del Cuore. «Il matri-
monio tra Telethon e Nazionale Italiana Cantanti continua e il
28 maggio saremo tutti su Rai1, in prima serata, dallo Juventus
Stadium per giocare e sostenere la ricerca Telethon e il Can-
diolo di Torino». Sui grandi - «Grandissimi», mi creda - no-
mi che ci saranno non si sbottona, da vero uomo di spettaco-
lo, conscio che la suspance giova al raggiungimento dell’obiet-
tivo. «E il nostro obiettivo è raccogliere quanti più fondi possi-
bile per la ricerca», dice.
Nemmeno un’anticipazione?
«Posso solo dire che sono tutte persone che, pur avendo vite
molto impegnative, poco tempo libero a disposizione e poten-
zialmente moltissime cause cui dedicarsi, hanno detto sì su-
                               bito, senza doverci pensare, dimo-
di Marianna Aprile             strando grande sensibilità. Ho fat-
                               to personalmente gli inviti a molti
di loro, spendendomi in prima persona. Perché più fondi rac-
cogliamo e meglio è, e se abbiamo personaggi forti, di richia-       pre di più. In questi vent’anni ho visto bimbi che non avevano
mo, li raccogliamo più facilmente»                                   una strada davanti e che invece grazie ai ricercatori hanno po-
Perché lei ha scelto, da vent’anni, di sposare la causa di Te-       tuto avere speranza e futuro, e questo mi fa sentire importan-
lethon?                                                              te davvero, realizzato, non come personaggio, ma come perso-
«Per ciascuno di noi, per chiunque si impegni in un proget-          na. Il tempo che dedico a Telethon è tempo utile e in questo io
to, quel progetto è il più importante di tutti. Chi si dedica alla   sono un privilegiato».
lotta i tumori o alla ricerca sull’autismo ritiene legittimamente    È anche una grande responsabilità. La sente?
che quella sia la priorità. E per me è così con Telethon, che mi     «Dopo le raccolte Telethon mi capita spesso di sentirmi dire
dà da 20 anni la possibilità di crescere, capire, imparare. Lo di-   da chi ha fatto una donazione “Io ho donato, ma tu mi assicu-
co con grande sincerità, io nasco come uno ignorante, nel sen-       ri che vanno alla ricerca?”. Ci sta, con le cose che si sentono in
so che non conosco le cose. Conscio di questo mio limite, cerco      giro, le persone vogliono essere certe che tutto sia come dicia-
di studiare e capire il più possibile ciò che incontro, dando lin-   mo. E io che i risultati delle ricerche li vedo e li tocco con ma-
fa alla mia curiosità, perché voglio morire meno ignorante pos-      no, posso davvero essere un garante di quelle donazioni. Sape-
sibile. È il mio modo di fare. E Telethon dal primo giorno in cui    re che qualcuno, accogliendo il mio invito, ha donato dei sol-
ho collaborato con loro mi ha consentito di capire, portando-        di e ricevere le testimonianze delle famiglie che hanno bene-
mi nei centri di ricerca, negli ospedali, facendomi vivere a con-    ficiato della ricerca finanziata con quei soldi mi fa sentire im-
tatto coi ricercatori, con le famiglie, coi malati. È un sano vor-   portante, vuol dire che sono stato un buon tramite. È bello, mi
tice, un coinvolgimento reale che ti porta a impegnarti sem-         creda. Con alcune famiglie di ragazzi incontrati in questi anni
L’EVENTO
                                                                                          La Partita del cuore è un un appuntamento
                                                                                          sportivo che ogni anno vede protagonista la
                                                                                          Nazionale italiana cantanti e ha l’obiettivo
                                                                                          di raccogliere fondi per cause solidali.
                                                                                          Quest’anno l’evento sarà dedicato a Fondazione
                                                                                          Telethon e all’Istituto Candiolo di Torino. La
                                                                                          manifestazione sarà trasmessa su Rai 1 il 28
                                                                                          maggio. Si potrà contribuire alla raccolta fondi
                                                                                          anche con un sms o da fisso al numero solidale
                                                                                          45527 dal 9 maggio al 9 giugno

si è instaurato un rapporto vero, ci sono amicizie, ci si scrive.     Lei parla di beneficienza, di pace... Poi uno vi guarda in
Non sono incontri che si esauriscono nell’iniziativa benefica».       campo e vede che ve le date di santa ragione...
Lei è un po’ la memoria storica della Partita del Cuore. Ri-          «Su questo non ci piove. Ci riteniamo con grande follia dei fe-
corda una emozione in particolare?                                    nomeni, ci sentiamo veri campioni di calcio. Soprattutto noi,
«Ce li ha quarant’anni di tempo? Perché la Nazionale Cantanti         quelli storici - e dico storici per non dire vecchi - ci sentiamo
c’è da 38 anni e ogni giorno ce ne sarebbe una.... (ride, ndr) Ma     ancora perfettamente in grado di giocare. E invece poi quando
voglio ricordare l’anno scorso. La prima partita senza Fabri-         mi rivedo a casa mi guardo e dico: “ma dove vai!?”. La bellez-
zio Frizzi, che come me era un uomo Telethon e un uomo della          za della Partita del Cuore è che lì torniamo tutti bambini e che
Nazionale Cantanti, un vero militante. Mentre facevamo il no-         non ci stiamo proprio a perdere. Volano calcioni come se fos-
stro doveroso omaggio a Fabrizio, mentre dagli spalti srotola-        simo giocatori veri. Ci crediamo proprio! Prenda me ed Enri-
vano lo striscione col suo viso, ho pensato che Telethon avreb-       co Ruggeri. Abbiamo cantato assieme, ci sentiamo tutti i gior-
be dovuto essere ancora con noi anche quest’anno. Un altro            ni, è di famiglia. Ma in campo basta che io passi la palla a un al-
momento esaltante è stato quando sul campo, davanti a noi, Si-        tro e non a lui e nascono discussioni pazzesche. Finita la par-
mon Peres e Yasser Arafat si sono stretti la mano. Che quel ge-       tita, però, ci togliamo la maschera da bimbi e torniamo amici».
sto così distensivo, di pace, avvenisse davanti a noi era emozio-     Giocate allo Juventus Stadium. Chi è il vostro Cristiano
nante. E mi ha fatto pensare che la possibilità di fare ricerca, di   Ronaldo?
aiutare gli altri, dipende anche dalle condizioni di pace che si      «Pensi che emozione per me, juventino fino al midollo.... Il no-
riescono a creare nei Paesi».                                         stro Ronaldo? Moreno (Donadoni, ndr), il più forte di tutti».
20          LA RICERCA

Andrea Ballabio e Luigi Naldini,
direttori dei due Istituti Telethon
di Napoli e Milano, hanno ricevuto,
il primo nel 2016 e il secondo nel 2019,
il prestigioso premio Louis-Jeantet
per la medicina attribuito solo

premi
ai più grandi scienziati d’Europa

             all’eccellenza
             italiana
V
             incere un premio prestigioso come il Louis-Jeantet non è soltanto un grande
             onore. È anche e soprattutto un’occasione per rilanciare gli sforzi in vista di
             traguardi ancora più ambiziosi. Quando un filone di ricerca viene premiato,
             infatti, si rafforza ulteriormente agli occhi della comunità scientifica, attiran-   LUIGI NALDINI
do l’interesse delle menti migliori e alimentando sinergie. Gli allori ricevuti, inoltre, rap-    Nato a Torino nel 1959, laureato in
presentano una garanzia per rinnovare il patto con i donatori, perché testimoniano il buon        medicina, dal 2008 dirige l’Istituto San
uso delle donazioni ricevute in passato. In questo senso il Louis-Jeantet Prize attribuito a      Raffaele Telethon per la Terapia Genica
Luigi Naldini per il 2019 vale ancora di più del generoso montepremi stanziato dall’omo-          (SR-Tiget) e insegna presso l’Università
nima Fondazione con base a Ginevra.                                                               “Vita Salute” San Raffaele di Milano.
                                 I 500.000 franchi svizzeri del premio rappresentano un’i-        Nel 2008 è stato eletto membro
di Anna Meldolesi             niezione di fiducia e contribuiranno a finanziare le prossime ri-   della European Molecular Biology
                              cerche dell’SR-Tiget, l’Istituto San Raffaele-Telethon per la Te-   Organization (EMBO) e ha ricoperto il
rapia Genica di Milano diretto da Naldini. In prima fila ci sono i progetti per sovrascrive-      ruolo di presidente della Società Europea
re il DNA con un approccio detto editing genomico, che si propone di superare alcune li-          di Terapia Genica e Cellulare (ESGCT).
mitazioni della terapia genica classica. Fino a poco tempo fa per correggere una malattia         Luigi Naldini è un pioniere nello sviluppo
genetica i ricercatori si dovevano accontentare di inserire una copia sana del gene, senza        di un vettore lentivirale derivato da HIV,
rimuovere la copia errata. Grazie alle nuove biotecnologie di precisione, ora possono con-        per migliorare la sicurezza e l’efficienza
vertire direttamente il gene difettoso in funzionante, con il vantaggio di controllarne me-       del trasferimento genico.
glio l’espressione.                                                                               La terapia genica offre una grande
    L’idea di curare un numero crescente di patologie correggendo i refusi contenuti nel          speranza per le persone affette da
DNA attraversa una stagione fortunata. Le prime terapie geniche sono arrivate sul merca-          malattie genetiche, ma anche altri tipi
to, a cominciare dalla primogenita Strimvelis. E mentre vediamo maturare i frutti del lavo-       di malattie, come il cancro.
ro dei decenni passati, iniziano a spuntare i primi germogli del futuro. Per misurare pro-        Attualmente, 61 pazienti hanno
gressi e speranze basta consultare il registro internazionale delle sperimentazioni clini-        beneficiato di questa terapia, e la
che e contare le pubblicazioni che scommettono su CRISPR, la tecnica di editing genomi-           maggioranza di loro, a diversi anni dal
co più in voga. È bene ricordare che non è sempre stato così: il cammino verso il successo è      trattamento, sono in buona salute e
stato scandito da frenate, pause e ripartenze. Se l’Italia ha mantenuto la leadership in que-     possono condurre una vita normale
COSA SONO I PREMI LOUIS-JEANTET?
                                                                                                                                   21
                                                                                                  I Premi Louis-Jeantet per la medicina
                                                                                                  sono assegnati ogni anno a ricercatori
                                                                                                  di spicco che svolgono la propria
                                                                                                  attività in uno dei paesi membri
                                                                                                  del Consiglio d’Europa. Tra i più
                                                                                                  consistenti in Europa sono destinati a
                                                                                                  finanziare la prosecuzione di progetti
                                                                                                  di ricerca innovativi. Dal 1986, anno
                                                                                                  della fondazione, ad oggi i Premi
                                                                                                  Louis-Jeantet sono stati attribuiti
                                                                                                  a 90 ricercatori, 12 di questi hanno
                                                                                                  successivamente ricevuto il Premio
                                                                                                  Nobel per la fisiologia o la medicina,
                                                                                                  o il Premio Nobel per la chimica
                                                                                                  Per info www.jeantet.ch

sto settore è in buona misura grazie a Telethon, che ha continuato ad assicurare un so-
stegno costante, anche quando l’industria privata si concentrava su obiettivi più semplici.
   La decisione della Fondazione Louis-Jeantet, dunque, suona come una conferma del-
la lungimiranza di questa tenacia, oltre che dell’alto valore scientifico del lavoro svolto         ANDREA BALLABIO
dall’SR-Tiget. Non è un caso, probabilmente, che solo un altro scienziato italiano abbia ri-        Nato nel 1957 a Napoli, laureato in
cevuto lo stesso onore in passato lavorando in Italia, e che si tratti di Andrea Ballabio, an-      Medicina e specializzato in pediatria,
che lui direttore di un istituto Telethon: il Tigem. Era il 2016, e la fondazione svizzera ave-     nel 1994 fonda, su mandato
va scelto di omaggiare i suoi studi su alcuni organelli detti lisosomi. Il Louis-Jeantet Pri-       di Telethon, l’Istituto Telethon di
ze viene assegnato dal 1986 a ricercatori attivi nei paesi del Consiglio d’Europa e si è rapi-      Genetica e Medicina (Tigem).
damente affermato come uno dei più prestigiosi al mondo per la biomedicina. La selezio-             È stato presidente della Società Europea
ne oculata dei vincitori ne ha fatto un riconoscimento di buon auspicio: da quando il pre-          di Genetica Umana e membro del
mio esiste, è andato a 90 ricercatori, di cui ben 12 sono arrivati fino a Stoccolma, la terra       consiglio dell’Organizzazione Europea
del Nobel.                                                                                          della Biologia Molecolare e ha ricevuto
   Naldini è stato scelto insieme a Botond Roska dell’Istituto di Oftalmologia Clinica e            la Medaglia d’Onore dal Presidente della
Molecolare a Basilea, ma quello attribuito al genetista italiano è un riconoscimento spe-           Repubblica. Ballabio ha dimostrato che
ciale. Un omaggio alla medicina traslazionale, quella che ambisce a trasformare le innova-          i lisosomi agiscono come sentinelle in
zioni in applicazioni cliniche. Secondo quanto scritto nelle motivazioni ufficiali, il ricerca-     grado di regolare le vie metaboliche
tore si è distinto “per il suo lavoro pionieristico che ha portato la terapia genica dal banco-     che controllano processi cellulari
ne di laboratorio fino al letto dei pazienti, permettendo di trattare alcune malattie geneti-       fondamentali scoprendo il gene che
che”. Il principale merito di Naldini è aver messo a punto i vettori lentivirali. In pratica ha     controlla l’attività dei lisosomi.
trasformato un virus pericoloso come l’Hiv in un’affidabile navetta, capace di veicolare un         La disfunzione dei lisosomi può causare
pacchetto di DNA terapeutico dentro alle cellule malate. Con questo sistema l’SR-Tiget ha           malattie neurodegenerative genetiche
già curato 61 pazienti tra leucodistrofia, sindrome di Wiskott-Aldrich, beta talassemia e           rare ma anche malattie più comuni,
mucopolisaccaridosi di tipo 1. La prossima della lista potrebbe essere l’emofilia. Ma la stes-      quindi la scoperta di questo meccanismo
sa strategia viene testata da alcuni gruppi di ricerca anche allo scopo di ri-direzionare le        biologico rappresenta un possibile
cellule immunitarie contro i tumori. La terapia genica, insomma, inizia a spingersi oltre lo        strumento per la terapia di malattie
steccato delle malattie rare e questo è un altro traguardo da celebrare.                            d’accumulo metabolico
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