Comunità CHIESA DI DIO CHE SEI IN MEDA, NON TEMERE! SII LIETA! - SETTEMBRE 2021 - Comunità Pastorale Santo Crocifisso - Meda
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Voce omunità LA DELLA C SETTEMBRE 2021 CHIESA DI DIO CHE SEI IN MEDA, NON TEMERE! SII LIETA! PAG. 8-9 PAG. 14
LA PAROLA DEI SACERDOTI UNA CHIESA UNITA, LIBERA, LIETA Dalla nuova proposta pastorale del nostro Arcivescovo il richiamo a vivere sempre più come comunità, tratto distintivo del nostro essere cristiani L’ 8 settembre con la festa dedicata alla nascita della Vergine Maria, fe- sta patronale della nostra città di Meda, casi schernita. Una Chiesa lieta perché, come una madre che partorisce, vive il travaglio, ma quando vede che nasce un abbiamo iniziato simbolicamente con uomo si rallegra». tutta la Diocesi Ambrosiana il nuovo Seguendo le indicazioni del nostro Ar- Anno Pastorale. civescovo possiamo giustamente dire Una ripresa certo segnata dagli ultimi che l’origine ispiratrice di ogni impor- sconvolgimenti della guerra in Afghani- tante cammino ecclesiale è la celebra- stan, da un mondo spesso dilaniato da zione eucaristica, vera sorgente, fonte divisioni, lacerato da lotte e discordie, e culmine dove il popolo di Dio speri- distratto e superficiale, dall’incertezza menta l’azione dello Spirito che lo con- causata ancora dalla pandemia. Proprio voca in unità: «Veramente santo sei Tu, in questo contesto il nostro Arcivesco- o Padre, ed è giusto che ogni creatura ti vo ci dona la sua nuova Lettera Pasto- lodi. Per mezzo del tuo Figlio, il Signore rale: Unita, libera, lieta. La grazia e la nostro Gesù Cristo, nella potenza dello responsabilità di essere Chiesa, con il Spirito Santo fai vivere e santifichi l’uni- sogno, il desiderio di un mondo meno verso e continui a radunare intorno a Te lamentoso e la speranza — quella affi- un popolo che, dall’oriente all’occiden- dabile nel Signore — che sostiene attra- te, offra al tuo nome il sacrificio perfet- verso le diverse stagioni della vita. to» (Preghiera eucaristica III). La liturgia di radunarci nel nome del Signore rico- Nella proposta pastorale si invita la co- è «la prima e indispensabile sorgente noscendoci fratelli, figli dell’unico Padre. munità a vivere in pienezza «l’Anno Litur- dalla quale i fedeli possono attingere «E si ripete così il miracolo: nell’ascolto gico nel distendersi dei suoi tempi» per il genuino spirito cristiano» (SC 14), «il della Parola e nel gesto del pane spez- una Chiesa che Delpini, indicando all’in- culmine verso cui tende l’azione della zato anche la più piccola e umile as- tera Arcidiocesi (che guida da quattro Chiesa e, insieme, la fonte da cui pro- semblea di credenti diventa corpo del anni) l’icona biblica dei brani del Vangelo mana tutta la sua virtù» (SC 10). È quan- Signore, suo tabernacolo nel mondo. di Giovanni dal capitolo 13 al 17, vorreb- to ha voluto riaffermare il Congresso La celebrazione dell’Eucaristia diventa be «unita, libera e lieta»: «Unita nel cam- Eucaristico Internazionale di Budapest così incubatrice degli atteggiamenti che mino della sinodalità e di corresponsabi- (Ungheria) che si è celebrato dal 5 al 12 generano una cultura eucaristica, perché lità; libera perché è nel mondo, ma non settembre e il cui tema ci ha riportato spinge a trasformare in gesti e atteggia- è del mondo, come Gesù raccomanda alla centralità dell’Eucaristia, il grande menti di vita la grazia di Cristo che si è nei discorsi dell’Ultima Cena. Una Chie- mistero della nostra fede: «Sono in Te donato totalmente. Così la Chiesa può sa che accetta, insomma, il rischio della tutte le mie sorgenti» (Sal 87, 7). manifestare la sua vocazione missionaria: vita, che si propone sapendo che la sua Nell’Europa malata di indifferenza e at- uscendo con il Pane spezzato tra le mani, originalità può essere applaudita o igno- traversata da divisioni e chiusure, noi cri- le piaghe di Gesù negli occhi e lo Spirito rata e contrastata o, addirittura, in certi stiani rinnoviamo ogni domenica il gesto d’amore nel cuore» (papa Francesco). Certamente le prospettive di un cam- mino di comunità, di Chiesa sono mol- SEGUENDO LE INDICAZIONI DEL NOSTRO te e non mancheranno le occasioni per viverlo intensamente seguendo l’Anno ARCIVESCOVO POSSIAMO GIUSTAMENTE Liturgico: dalle iniziative dell’anno de- DIRE CHE L’ORIGINE ISPIRATRICE DI OGNI dicate alla famiglia, alla ricorrenza del ventesimo anniversario della Lettera IMPORTANTE CAMMINO ECCLESIALE È LA Apostolica Rosarium Virginis Mariae (16/10/2002), al Sinodo della Chiesa Ita- CELEBRAZIONE EUCARISTICA, VERA SORGENTE, liana. Viviamole con intensità e gioiosa testimonianza sotto il manto della Bea- FONTE E CULMINE DOVE IL POPOLO DI DIO ta Vergine Maria alla quale tutti insieme SPERIMENTA L’AZIONE DELLO SPIRITO desideriamo affidarci. Buon Anno Pastorale 2021/2022. CHE LO CONVOCA IN UNITÀ […]. don Claudio 2 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA
PER RIFLETTERE SETTEMBRE: RIPRESA CON ENTUSIASMO E FIDUCIA Recuperiamo alcune indicazioni di mons. Agnesi per iniziare al meglio il nuovo Anno Pastorale U na delle tentazioni che insidiano la Chiesa del nostro tempo è la paura di cambiare e questo la porta all’immo- bilismo e al disfattismo: si guarda al futuro con pessimismo perché non si cerca di capire quali sono i progetti di Dio. Mons. Franco Agnesi, vicario generale della nostra Diocesi, ci esorta invece alla conversione, ad una comunione più intensa e a una missione più attenta ai tempi che viviamo. 1. La vera conversione ci deve portare a riconoscere il biso- gno che abbiamo della misericordia di Dio. Molti cristiani non sanno più quali sono i comandamenti, non conoscono le Bea- titudini e quindi non hanno più uno specchio in cui guardarsi Don Bledar Xhuli con papa Francesco e confrontarsi per conoscere le colpe che si possono com- mettere. Quante volte mi capita di confessare, in certe occa- come parroco la Comunità di Campi Bisenzio (Firenze)». Dio sioni, penitenti che sono anni che non si accostano al Sacra- ha progetti misteriosi e consolanti e noi dobbiamo impara- mento della Riconciliazione e, dopo il segno di croce, spesso re a conoscerli. iniziano così: «Io non ho peccati… non so cosa dire…». Al che io ribadisco: «Questo è il primo: la presunzione…». 3. La vicenda di don Bledar mi induce anche a riflettere su una missionarietà attenta ai tempi. In una società che ha perso mol- 2. Una comunione più intensa tra i cristiani, alla scoperta to dei valori umani e cristiani l’annuncio del messaggio di Gesù dei progetti di Dio. Per vivere in comunione prima di espri- dev’essere fatto con l’esempio e il contatto personale: i ragazzi mere giudizi è necessario riflettere per capire. Mi ha impres- di Firenze con i quali il giovane Bledar giocava sono stati il mez- sionato la foto della nave Vlora risalente al 1993 pubblica- zo con il quale Dio gli ha fatto sentire la chiamata alla fede e poi ta da una rivista di strada sul numero di luglio. Presentava al sacerdozio. Dobbiamo imparare a cogliere i disegni di Dio. quella nave che, attraccata al porto di Bari, in una notte aveva sbarcato ventimila (sì, ventimila!) disperati provenienti Settembre è il tempo in cui tutto riprende: il lavoro dopo dall’Albania, che la caduta del governo dittatoriale di allora le ferie, la scuola dopo le vacanze e anche il cammino della aveva lasciato nella miseria. Anche allora molti Italiani furo- Comunità. È ora di scuoterci e ravvivare i nostri impegni. La no tentati di considerarli pericolosi invasori. Dopo trent’anni pandemia ci ha reso impauriti: ora la prudenza è un valore che ci siamo accorti che molti di questi immigrati si sono integra- ci difende, la pigrizia è un difetto che ci paralizza. Chiedere i ti, hanno trovato posti di lavoro, formato famiglie e contri- Sacramenti (Battesimo, Cresima, Eucarestia) è una scelta lode- buito alla crescita economica del nostro Paese. Esemplare vole, ma fermarsi all’episodio del Sacramento senza intrapren- poi la vicenda di Bledar Xhuli, all’epoca adolescente sedi- dere con decisione un cammino di fedeltà al dono ricevuto è cenne. Anche lui aveva lasciato il “paese delle aquile” ed sciupare e disprezzare l’amore di Dio. era sbarcato a Otranto. Dormendo sotto i ponti e vivendo don Angelo di elemosina giunse fino a Firenze, dove gli avevano detto che, grazie alla Caritas, si mangiava e dormiva gratis. Qui la sua vita ebbe una svolta: cercando aiuto bussò anche alla SETTEMBRE È IL TEMPO IN CUI TUTTO porta di don Giancarlo Setti, il quale, invece di dargli qual- RIPRENDE: IL LAVORO DOPO LE che spicciolo, lo ospitò in casa sua. Ecco la testimonianza FERIE, LA SCUOLA DOPO LE VACANZE di Xhuli: «Mi diede un tetto sotto cui dormire, mi trovò un lavoro come benzinaio; mi restituì una vita dignitosa. Ripresi E ANCHE IL CAMMINO DELLA gli studi e mi diplomai in Ragioneria. Vivevo in canonica. Du- COMUNITÀ. È ORA DI SCUOTERCI rante la settimana passavo il tempo libero con i ragazzi della zona, ma alla domenica questi ragazzi andavano in chiesa e E RAVVIVARE I NOSTRI IMPEGNI. io, per non rimanere solo, li seguivo, nonostante non fossi LA PANDEMIA CI HA RESO IMPAURITI: nemmeno battezzato. Una domenica mi misi in fila per fare ORA LA PRUDENZA È UN VALORE la Comunione, ma il prete non poteva darmela. Allora gli chiesi il Battesimo e cominciai il mio percorso per diventare CHE CI DIFENDE, LA PIGRIZIA cristiano. Negli anni il Signore mi fece sentire il desiderio È UN DIFETTO CHE CI PARALIZZA. di essere anche sacerdote e oggi sono contento di guidare COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA 3
FESTA DEL SANTO CROCIFISSO, 2 AGOSTO 2021 CONTEMPLIAMO IL SANTO CROCIFISSO, SEGNO DELLA NOSTRA SALVEZZA Chi cerca il Crocifisso trova il Risorto OMELIA DI DON CLAUDIO patibolo, sorgente della rinnovazione AI SECONDI VESPRI del mondo. E noi abbiamo rinnovato Concludiamo questa sera con questa ancora una volta la fede e la luce del- celebrazione solenne questi giorni in la fede ci fa vedere così la Croce, la cui cui ci siamo affidati ancora una volta al via è stata scelta dal Padre. Sì, carissimi, santo Crocifisso, volto della misericor- abbiamo un Dio che è padre di ciascu- dia di Dio, del Padre. no di noi, ci ha donato e ci dona suo Abbiamo pregato e stiamo pregando Figlio e la via della Croce è stata scel- ancora intensamente; tutte quelle fiam- ta dal Padre come percorso del Figlio. melle, quei lumini accesi davanti a Lui Con un’antica espressione di fede — Facciamo nostre quindi le parole di san sono tutte le nostre intenzioni, le nostre che accompagna il segnarci la fronte, la Paolo quando scrive la lettera ai Galati: preghiere, le nostre gioie… bocca e il cuore con il segno della Cro- «Quanto a me non ci sia altro vanto che Tanti di noi sono passati ieri in preghie- ce — diciamo: «Per il segno della santa nella Croce del Signore nostro Gesù ra, sono tornati a casa e poi ritornati in Croce liberaci, Signore, da tutti i mali, Cristo, per mezzo del quale il mondo santuario. Tanti hanno vegliato e pre- nel nome del Padre, del Figlio e dello per me è stato crocifisso, come io per il gato nella notte e, alla Messa delle ore Spirito Santo». È bello riscoprire questa mondo» (Gal. 6, 14). Ma perché san Pa- 5, c’erano tante persone a ricordare semplice preghiera con cui incomincia- olo proprio di questo, della parola della che noi siamo salvati per mezzo della re la giornata nel segno della salvezza. Croce, ha fatto il punto fondamentale Croce, non siamo abbandonati. Perciò «Liberaci, Signore, da tutti i mali. Ne ab- della sua predicazione? La risposta non ringrazio per la grande partecipazione. biamo tanto bisogno!». è difficile: la Croce rivela «la potenza di «So che cercate Gesù il Crocifisso. Non Dopo, sul sagrato, con la nostra preghie- Dio» (cfr. Cor. 1, 24), che è diversa dal è qui. È risorto» (Mt. 28, 5-6). Chi cerca ra e con la benedizione con il santo Cro- potere umano; rivela infatti il suo amore: il Crocifisso trova sempre il Risorto. Noi cifisso arriveremo a tutti, specialmente a «Ciò che è stoltezza di Dio è più sapien- siamo qui per questo: non per contem- chi è nel bisogno: agli anziani, ai soffe- te degli uomini e ciò che è debolezza di plare un pezzo di legno in croce, ma, in renti, ai malati, a chi è senza lavoro, a chi Dio è più forte degli uomini» (ivi, v. 25). quel segno di morte e di supplizio, il se- è lontano dal sentirsi in comunione, a chi Diceva papa Benedetto XVI: «Distanti gno grande dell’amore di Dio nei nostri vive nella solitudine le gioie e i dolori, a secoli da Paolo, noi vediamo che nella confronti: Egli è sceso, si è umiliato, si è tutti. Il nostro sguardo in questi due gior- storia ha vinto la Croce e non la saggezza “svuotato” ed è salito sulla Croce. E noi ni si è rivolto verso la Croce, verso il volto che si oppone alla Croce. Il Crocifisso è vediamo Gesù su quella Croce, Lui che del Crocifisso. Anche stasera lasciamoci sapienza, perché manifesta davvero chi si dona per ciascuno di noi, che non ci attrarre da quel Volto. Riflettiamo sul suo è Dio, cioè potenza di amore che arriva abbandona, Lui che allarga le braccia sacrificio. Tutta la liturgia ci ricorda che fino alla Croce per salvare l’uomo. Dio per noi, Lui che ha vinto ciò che più ci il trionfo di Cristo avviene attraverso la si serve di modi e di strumenti che a noi fa paura — cioè la morte — ed è risorto. Croce, proprio nel momento della sua sembrano, a prima vista, solo debolezza. Chi cerca il Crocifisso trova il Risorto. apparente sconfitta. L’interpretazione Il Crocifisso svela, da una parte, la debo- Dall’agosto 1813 noi Medesi ringra- ci viene data da Gesù stesso nelle sue lezza dell’uomo e, dall’altra, la vera po- ziamo e contempliamo questo santo parole durante l’Ultima Cena: «Sacrificio tenza di Dio, cioè la gratuità dell’amore: Crocifisso, segno della nostra salvezza. di alleanza — Sacrificio di espiazione». proprio questa totale gratuità dell’amo- Siamo testimoni di tante grazie e doni; Gesù è obbediente, accetta la volontà re è la vera sapienza». Di ciò san Paolo dobbiamo veramente esserlo per pas- del Padre di salvare l’umanità attraver- ha fatto esperienza fin nella sua carne e sare tutto questo alle nuove generazio- so la Croce: atto supremo di amore, di ce lo testimonia in svariati passaggi del ni. La Croce è il tesoro che racchiude dono. Nel momento in cui Gesù accetta suo percorso spirituale, divenuti precisi ogni nostro bene. Con la Croce siamo questo, la sua vita si identifica con la sua punti di riferimento per ogni discepolo di stati segnati nel Battesimo. Tutti i sa- missione: «Sono venuto per dare la vita Gesù: «Egli mi ha detto: ti basta la mia cramenti, le preghiere liturgiche, tutto in riscatto per molti» (Mc. 10, 45). Allora grazia; la mia potenza, infatti, si manifesta nella vita cristiana è autenticato da que- si compie il mistero della salvezza: dal- pienamente nella debolezza» (Cor. 12, 9). sto marchio, quasi a ricordarci che ogni la morte nasce la vita, dalla sconfitta la La Croce deve essere il marchio distintivo luce, ogni forza spirituale, ogni ragione vittoria, dall’obbedienza il Regno, dalla della nostra identità. di speranza vengono da qui, da questo Croce il Paradiso… don Claudio 4 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA
IL SANTO DEI SANTI: GESÙ CROCIFISSO PER AMORE «DAVVERO COSTUI ERA FIGLIO DI DIO» (MT. 27, 54) Dalle tenebre della morte allo splendore della risurrezione S ignore Gesù, Santo Crocifisso di Meda, sono qui davanti a Te e con- templo il tuo volto dolcissimo, com- Morte per amore di ciascun peccato- re! Scrive s. Giovanni riportando le tue parole: «Per questo il Padre mi ama: posto serenamente nella morte: una perché io offro la mia vita per poi ri- striscia di sangue soltanto riga la tua prenderla di nuovo. Nessuno me la to- guancia sinistra, la barba ben curata lo glie, ma la offro da me stesso, perché nasconde solo in parte e i baffi arcuati ho il potere di offrirla e il potere di ri- evidenziano le labbra esangui, mute. prenderla di nuovo» (Gv. 10, 17 — 18). Una corona di spine vere ti circonda il Il tuo è il sacrificio di Dio, irripetibile, capo ornando i tuoi lunghi capelli. Di- il più grande della Storia! Ed è il tuo versamente dalle Pie Donne del Vange- dono immenso per me senza alcun mio lo, le Romite del Sacro Monte di Vare- merito e per ogni fratello uomo! Con se hanno ripulito il tuo corpo, segnato questo tuo gesto accade qualcosa di dal tempo, di tutti i segni delle offese straordinario: «L’unico Dio scende sulla procurate dalla violenza e dall’odio dei Terra e ha pietà di ogni singola perso- carnefici durante la Passione, ma anche na, specie del miserabile, del pecca- dai peccati miei e di tutti gli uomini. Le tore incallito, del malato, di ciascun tue braccia, spalancate in un abbraccio uomo. Per compassione il Figlio di Dio senza fine, “mendicano” amore e atti- lo abbraccia, lo risana, lo perdona, ad- rano a Te, irresistibilmente. Sei il Dio dirittura si inginocchia davanti a lui e della Vita ma, per amore e per salva- gli lava i piedi (come gli schiavi faceva- re chi ti offende o ti rifiuta, affronti la no agli ospiti) fino a morire per lui, per inumana: il tradimento e l’abbandono morte e il buio del sepolcro. Nessuno quel singolo essere, insignificante per degli amici, la solitudine e le tentazioni avrebbe potuto toglierti la vita, se Tu il mondo: un capovolgimento dell’or- di Satana ti hanno infartato il cuore. Il non l’avessi permesso. Sconvolge la li- dine costituito da millenni, basato sui tuo volto bellissimo reca le tumefazio- bertà con cui affronti la Passione e la sacrifici umani in molte forme, a parti- ni provocate da pugni e sputi ricevuti re dalla schiavitù… Con il tuo sacrificio durante l’arresto. Il naso ti viene rotto, hai posto fine ai sacrifici umani e ne hai i sopraccigli feriti, un occhio gonfiato scritto l’editto sulla tua stessa carne!» dalle bastonate durante l’interrogato- (A. Socci). In questo amore sconfinato rio e il corpo maciullato da centoventi è possibile allora comprendere la tua colpi di flagello. Come dice il profeta immensa misericordia e il desiderio Isaia: «Maltrattato, si lasciò umiliare / e di unità per i tuoi discepoli di ieri e di non aprì la sua bocca; / era come un oggi, miracolo implorato nell’Ultima agnello condotto al macello, / come Cena: «Padre, che siano una cosa sola pecora muta di fronte ai suoi tosatori» come noi lo siamo» (Gv. 17, 21 — 23). (Is. 53, 7). Poi vieni condannato a morte Grazie, Signore, perché non ti sei im- per i peccati di tutti gli uomini e, per molato per un’astratta umanità, ma l’accusa di esserti proclamato re, sei amandoci e perdonandoci singolar- deriso e “incoronato” con una coro- mente: per Te uno solo di noi vale più na di cinquanta spine che ti causano di tutto il Creato. Hai affermato infatti: grandi sofferenze. In quelle condizioni «Non c’è amore più grande che dare affronti per me la Via Crucis e sali al la vita per i propri amici» (Gv. 10, 15 — Calvario carico del patibulum (il brac- 17). Ed è una realtà sconvolgente che cio orizzontale della Croce) pesante 50 Tu l’abbia data — con atroce sofferen- kg, che ti provoca una profonda ferita za e perdonando — anche per i tuoi alla spalla destra, lesioni ai tendini e nemici. Solo Tu, Dio incarnato, potevi ai nervi con paralisi del braccio. Nella fare questo! La Sindone conferma la notte del Triduo, trascorsa in silenzio verità evangelica documentando tutto davanti a Te, ripensavo a tutto il bene l’orrore del tuo martirio, preceduto nel che mi hai donato, ai peccati con cui Getsemani da una sofferenza spirituale ti ho offeso e alle parole del profeta: COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA 5
IL SANTO DEI SANTI: GESÙ CROCIFISSO PER AMORE «Eppure si è caricato delle nostre sof- al ladrone pentito. Il centurione è at- sangue dalla tela rivela che esso non è ferenze, / si è addossato i nostri dolo- tonito e poi sconvolto quando perdoni stato spostato, ma che è uscito passan- ri… / è stato trafitto per le nostre col- invocando: «Padre, perdona loro per- do attraverso la trama dei fili sprigio- pe, / schiacciato per le nostre iniquità» ché non sanno quello che fanno» e in nando un’energia sconosciuta che fissa (Is. 53, 4 — 5). Ti ho chiesto perdono, questo perdono ci sono anch’io, ci sia- la tua immagine, tuttora senza spie- ma non abbastanza. La Sindone docu- mo tutti. Sbalordito e commosso, egli gazioni scientifiche, ma che prova un menta anche le ferite sulle ginocchia riconosce: «Davvero costui era il Figlio fatto metafisico. «Chi cerca il Crocifisso per le cadute, racconta la crudelissima di Dio!» (Mt. 27, 54). Carissimo Gesù, trova il Risorto», ribadisce don Claudio Crocifissione con le doppie ferite per Tu però hai ancora qualcosa da donare nella sua omelia (vedi testo). Don Gius- inchiodare le mani e i piedi in modo agli uomini, prima che la lancia di Lon- sani riassume così la sua visione della sicuro. Dopo la tua elevazione gli stu- gino ti squarci il petto: la tua Mamma, Storia: «Il vero protagonista della storia diosi descrivono la tua respirazione af- che affidi al discepolo amato per tutti è il mendicante: Cristo mendicante del fannosa e con dolorosi spasmi per l’in- noi. Poi, compiuta la tua missione, con- cuore dell’uomo e il cuore dell’uomo fezione tetanica che va diffondendosi segni il tuo spirito nelle mani del Padre mendicante di Cristo». nel tuo corpo, paralizzando i muscoli e lo raggiungi nel tuo Regno. La Sin- Dolcissimo Gesù, che ora vivi nello fino alla morte per asfissia. I Vangeli done, che documenta la tua Passione splendore della gloria del Padre, non raccontano che da mezzogiorno alle e Morte, documenta anche la tua Ri- volere essermi giudice, ma salvatore. tre del pomeriggio si fa buio su tutta surrezione: manca infatti ogni segno di «Donaci di vivere tra noi una più per- la Terra, riportano le tue ultime parole putrefazione sul lenzuolo che ha avvol- fetta carità!» (don Claudio, Supplica). con voce sempre più fioca ma chiara e to il tuo corpo per non più di quaranta tra queste la promessa del tuo Regno ore. Il mancato strappo dei coaguli di Cesarina Ferrari Ronzoni FESTA SANTO CROCIFISSO NEL SILENZIO DELLA PREGHIERA L’INCONTRO CON GESÙ SALVATORE Ogni anno l’adorazione del Santo Crocifisso ci porta a sentire Gesù vicino a noi e al nostro vivere quotidiano C ome ogni anno ci siamo recate per l’adorazione della Croce nel nostro santuario. È un momento molto particolare e molto sentito, non solo a livello personale, ma da condividere con tutti i presenti. Il silenzio e un’atmosfera di pace pervadono la chiesa, un si- lenzio interiore e profondo che significa ascolto del proprio cuore. È un momento di incontro con il Signore nel quale ciascuno di noi esprime ogni pensiero che scaturisce dal pro- fondo dell’anima con la sensazione di essere ascoltato. L’avvicinamento alla Croce è speciale: guardare quel crocifis- so pensando che non è uno strumento di morte, bensì di sal- vezza e di amore è un momento di arricchimento personale. Una croce che simboleggia il sacrificio di Gesù per noi, ma soprattutto la speranza di una vita eterna come dice papa Francesco: «La croce di Cristo, abbracciata con amore, mai porta alla tristezza, ma alla gioia di essere salvati». Avvicinarsi e adorare Gesù Crocifisso è un’esperienza che porta pace, serenità e forza nell’affrontare le paure e le diffi- coltà quotidiane. Quest’anno siamo salite al santuario per la Messa nell’ora del miracolo senza la compagnia fisica di due care amiche Signore, aiutaci a vivere con fede la vita, accettando le sue che condividevano con noi questi appuntamenti: anche gra- gioie e i suoi dolori con la certezza che ogni giorno ne sorge zie alla loro amicizia il nostro cammino è più certo. Sappia- uno nuovo carico di speranza e promesse, di miracoli e quo- mo che ci aspettano, in altro modo. Uguale e diverso allo tidianità. stesso momento. Pia e Ivana 6 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA
MOVIMENTO TERZA ETÀ LE ATTIVITÀ DELLA TERZA ETÀ SONO FINALMENTE RIPRESE! L’estate ci ha dato la possibilità di riproporre una delle nostre consuete iniziative… dandoci la giusta carica per progettare anche quelle autunnali VIAGGIO ALL’ISOLA D’ELBA Dal 24 al 31 luglio scorso come gruppo di aderenti e simpatizzanti al MTE ab- biamo vissuto un periodo di vacanza a Marina di Campo (Isola d’Elba). Lo scopo (raggiunto) era di passare dei giorni in compagnia dopo un lungo pe- riodo di lontananza, di difficoltà a stare vicini, scambiandoci le nostre impressio- ni su questo difficile momento che stia- mo vivendo. Il soggiorno ci ha aiutato ad uscire per qualche giorno dal nostro isolamento, a conoscere altre persone con cui relazionarci e così alla fine del- la settimana ci siamo ritrovati ad essere • il Duomo, dedicato a S. Maria Na- tra cui i calchi in bronzo della sua te- diventati amici di chi non conoscevamo, scente, l’edificio religioso più impor- sta e della sua mano e la riproduzione condividendo il tempo passato insieme. tante di Portoferraio e di tutta l’isola del sarcofago in cui è sepolto a Les Abbiamo trascorso i giorni in serenità, d’Elba; bellissimo il crocifisso ligneo Invalides (Parigi); prendendo il sole, visitando Marina di del 1549; • le chiese delle Confraternite della Campo, gustando i piatti tipici dell’El- • la chiesa della Misericordia del 1677, Misericordia e del SS. Sacramento, ba, giocando a carte, passeggiando, dove si conservano le reliquie di san nate a metà del XVI sec. e dedite alle godendo e ringraziando il Signore per Cristino martirizzato nel 65 durante la opere di carità, che hanno accompa- il tempo donatoci da passare insieme. persecuzione di Nerone e patrono della gnato la comunità nel lungo svolgersi Con una valida guida abbiamo visitato città; ogni 5 maggio dal 1852 vi si cele- di quattro secoli di storia. Portoferraio, dove ogni angolo parla bra una Messa in onore di Napoleone; di Napoleone Bonaparte, che qui ha • il Museo Napoleonico della Miseri- Un grazie a chi ha permesso questa vissuto il suo esilio prima di tornare in cordia, dove sono custodite tele e esperienza inusuale per il nostro Movi- patria per passare gli ultimi cento gior- sculture di immenso valore, ma anche mento, con l’augurio che si possa ripe- ni da Imperatore. A questa si sono ag- oggetti sacri; nel museo è possibile tere in futuro. giunte altre visite guidate: ammirare alcuni cimeli napoleonici, Adolfo Meda PROGRAMMI PER IL PROSSIMO AUTUNNO • celebrazione della S. Messa in particolare per gli aderenti al MTE ricordando i defunti e le persone anziane in difficoltà: il Lunedì 19 luglio, come Responsabili e Animatori del MTE lunedì alle ore 8.45 a Madonna di Fatima, il martedì alle ore 8.45 della Comunità Pastorale, ci siamo incontrati per discutere a S. Giacomo e il mercoledì alle ore 8.00 a S. Maria Nascente; dei prossimi appuntamenti da proporre ai nostri aderenti. • incontri mensili di catechesi, formazione, culturali e sociali Dopo un pensiero religioso tenuto da don Giulio che ha di lunedì alle ore 14.30 a Madonna di Fatima, di martedì commentato il Vangelo del giorno, ci siamo interrogati alle ore 14.30 a S. Giacomo e di mercoledì alle ore 14.30 sul periodo che stiamo vivendo e su come poter dialogare a S. Maria Nascente; con i nostri anziani. • altri appuntamenti verranno segnalati con locandine, avvisi e volantini. Di seguito alcune proposte scaturite dall’incontro: • mercoledì 6 ottobre presso la parrocchia di S. Giacomo Ci auguriamo che queste proposte possano svolgersi, incontro degli aderenti della Zona V di Monza a cura anche grazie all’aiuto, alla collaborazione e al sostegno dei Responsabili Diocesani e di mons. Franco Cecchin, di quanti sentono la necessità e il bisogno di stare insieme, Assistente Diocesano del MTE; di condividere questi momenti e confidando nella disponibilità • ripresa nel mese di ottobre (se possibile) del Gruppo di chi può donare un po’ del proprio tempo per stare vicino di Ascolto della Parola di Dio presso la parrocchia ai nostri anziani che, più di tutti, sentono il bisogno di un aiuto di S. Giacomo rispettando le norme di sicurezza dovute per superare i momenti di paura e di solitudine che hanno alla pandemia; vissuto durante la pandemia. COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA 7
ORATORIO ESTIVO 2021 te appena trascorsa llo scorso anno, l’esta Dopo lo stop forzato de r una settimana all’ins egna vis to no str i rag azz i di nuovo insieme pe ha ione di divertimento e rifless anze estive! Dopo ripresa anche delle vac Estate 2021: estate di enza delle vacanze pa usa de l 20 20 ab bia mo riproposto l’esperi la ie a Lizzola ari e ne lla sp len did a cornice delle Alpi Orob comunit Valbondione. te favorevoli — iche non particolarmen Le condizioni atmosfer hanno aiutato a gusta re pra ttu tto ne lla sec on da settimana — non ci ess o so n ci hanno perm queste montagne e no appieno la bellezza di ingredienti tipici nd i cam mi na te. No n sono però mancati gli di fare gra glia di stare insieme orio: tanta allegria, vo delle vacanze dell’orat otidiana, gioco e ivid ere tut ti gli aspetti della vita qu e di co nd della Parola di Dio, im en to, il tut to acc ompagnato dalla luce divert di Dio nascosti re e a rileggere i doni che ci ha invitato a cerca e. rnate trascorse insiem nelle pieghe delle gio di org anizzare questa vacan za, a ch i ci ha permess o Un gra nd e gra zie uit o i che hanno seg li animatori e agli adult in particolar modo ag to che ci siano i: non è per nulla sconta e guidato i nostri ragazz ana della loro ili a spendere una settim giovani e adulti disponib queste esperienze! ai nostri ragazzi di vivere estate per permettere 8 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA
FESTA PATRONALE DI SANTA MARIA NASCENTE SANTA MARIA, PREGA PER NOI Pubblichiamo alcune foto della celebrazione della Santa Messa nel giorno della Festa patronale di Santa Maria Nascente 10 Photo: Massimo Simula COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA
FESTA PATRONALE DI SANTA MARIA NASCENTE SABATO 11 SETTEMBRE: INSIEME AL SANTUARIO DI OROPA Ripresa quest’anno la bella tradizione del pellegrinaggio in occasione della nostra festa parrocchiale gere le monumentali dimensioni odier- più grandi architetti sabaudi: Arduzzi, ne, tramutandosi da luogo di passaggio Gallo, Beltramo, Juvarra, Guarini, Gallet- a luogo di destinazione per i pellegrini ti, Bonora. Dal primitivo sacello del gran- animati da un forte spirito devozionale. de Vescovo all’imponente Basilica Su- Il 29 agosto di quest’anno abbiamo se- periore consacrata nel 1960, lo sviluppo guito in televisione la toccante cerimonia edilizio ed architettonico è stato gran- della quinta incoronazione della Madon- dioso. Il primo piazzale è dedicato all’ac- na Nera ricoperta da un mantello colo- coglienza e vi si affacciano ristoranti, bar rato lungo 25 metri, costituito da tante e diversi negozi, poi si sale la scalinata pezze di stoffa donate dalle famiglie e monumentale e si attraversa la Porta Re- confezionato dalle monache del mona- gia per entrare nel chiostro della Basilica stero di san Giulio presso il lago d’Orta. Antica, luogo dedicato al silenzio e alla È toccato proprio alla comitiva medese preghiera. Alle ore 11,30 ci siamo trova- passare sotto questo maestoso e stu- ti nella grande basilica, dove si trova la pendo manto che scendeva dalle spalle statua in legno della Madonna dal volto della regina dei Monti di Oropa. Ognuno dipinto di nero, incoronata e coperta dal di noi in preghiera ha offerto questo mo- lungo e regale mantello. Che spettacolo mento ai propri cari, alle persone vicine di fede e di cultura! Il nostro parroco don in difficoltà. Sono istanti che rimarranno Claudio ha celebrato la santa Messa, poi, S eicento anni di storia, casa e chiesa per pellegrini di generazione in ge- nerazione, mai stato un ente ecclesiasti- impressi in noi per tutta la vita proprio per la forte carica devozionale. Per noi pellegrini la giornata è iniziata dopo aver letto la preghiera dell’incoro- nazione, ci siamo posti in fila per passare sotto il manto appeso. co o un monastero, tantomeno un ente bene: il tempo si è mantenuto costante Terminato, se così si può dire, il tempo pubblico. Il santuario di Oropa nasce con un sole che scaldava dolcemente dedicato al sacro, l’appuntamento era nel Medioevo per volontà popolare, anche a quota 1100 m. Sulla spianata del al ristorante all’aperto posto all’interno sgorga dalla mente e dal cuore di gen- santuario due guide turistiche ci hanno del complesso del santuario. Alle ore te semplice innamorata dalla Madre di accompagnato nel maestoso complesso 16,00 il pullman è ripartito per Meda. Gesù e ancora oggi è retto da un’ammi- architettonico. Edifici eretti tra il Seicen- nistrazione laica il cui presidente è il Ve- to e il Novecento, frutto dei disegni dei Felice Asnaghi scovo di Biella. Oropa è pure territorio della stessa città piemontese. Secondo la tradizione l’origine del san- tuario è da collocarsi nel IV secolo ad opera di sant’Eusebio, primo vescovo di Vercelli. In realtà i primi documenti scritti che parlano di Oropa risalgono all’inizio del XIII secolo: essi riportano l’esistenza delle primitive chiese di Santa Maria e di San Bartolomeo, di carattere eremitico, che costituivano un punto di riferimento fondamentale per i viatores (viaggiato- ri) che transitavano da est verso la Valle d’Aosta. La presenza di sassi erratici fa- voriva il culto pagano foriero di eventi divini e virtù miracolose, poi soppiantato da quello cristiano. Infatti il vescovo Eu- sebio in alcune opere pittoriche è ripre- so disteso di schiena su questi massi per beneficiare dei loro poteri curativi. Lo sviluppo del santuario subì diverse trasformazioni nel tempo, fino a raggiun- COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA 11
ASSOCIAZIONE PALIO MEDA / PALIO 2021 STARE INSIEME SEMPRE! Nonostante le restrizioni non è mancata la festa del Palio di Meda che quest’anno ha saputo coinvolgere grandi e piccoli con la fiaccolata e il progetto “Urban Palio” , concludendo con l’ormai tradizionale “Aperipalio”. Un grazie all’Associazione Palio, all’Amministrazione Comunale e a tutti i volontari che hanno reso possibile l’evento. 12 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA
MANUTENZIONE PER LE CAMPANE DEL NOSTRO SANTUARIO LE CAMPANE DEL SANTUARIO SONO RITORNATE A SUONARE Nel mese di luglio sono stati ultimati i lavori di manutenzione G iovedì 29 luglio, a pochi giorni dalla festa del Santo Crocifisso, sono stati inaugurati i nuovi battagli delle campane del Santuario dando loro nuovi rintocchi che riecheggiano nel cielo della nostra Comunità Pastorale. I lavori, seguiti personalmente dal parroco don Claudio, sono stati eseguiti dalla ditta Capanni che ha revisionato sei battagli e sostituiti due ormai crepati, per un costo complessivo di circa 6500 euro. Ecco qualche scatto ravvicinato delle nostre campane di cui solitamente abbiamo qualche scorcio da lontano e con il naso all’insù. Sui prossimi numeri della Voce vi daremo qualche informazione in più sui lavori eseguiti. 13 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA
SPECIALE SCUOLA SAN GIUSEPPE NUOVO CORSO PER LE SCUOLE SAN GIUSEPPE E SAN PIETRO MARTIRE L’avvio della collaborazione tra i due istituti al fine di garantire un servizio sempre più efficiente e competente L’ estate 2021 ha portato una novità riguardante la scuola parrocchiale san Giuseppe: l’inizio della collaborazione con la scuola primaria san Pietro Martire di Seveso, unendo ce l’esperienza non è stata altrettanto positiva o non ha poi portato i frutti sperati. Per tutti, però, è sempre stato deci- sivo il desiderio della comunità cristiana di investire tempo, la gestione di entrambe sotto la parrocchia di Meda. Una energie e anche risorse economiche in questo settore della decisione arrivata dopo un confronto di alcuni mesi con don formazione delle nuove generazioni. Carlo, parroco di Seveso, sotto la supervisione dell’Ufficio I nostri tempi sono ben diversi da quelli in cui sono nati que- Scuola della Diocesi. Una novità che può apparire di poco sti istituti: tante cose sono cambiate e cambieranno ancora, conto, ma che in realtà costituisce un primo passo impor- ma vorremmo mantenere il più possibile viva l’intuizione e tante nel cammino di collaborazione e di condivisione tra le la passione educativa dei preti e dei laici che con loro han- due scuole. Questo percorso deve innanzitutto tenere conto no fondato le nostre scuole parrocchiali. Per questo motivo dell’esperienza decennale dei due istituti, nati dal desiderio vogliamo ringraziare le famiglie che danno fiducia ai nostri della comunità cristiana di dare ai bambini una formazione a istituti affidandoci i loro figli; i docenti e tutti coloro che vi tutto tondo, non fermandosi a quella catechistica e alla cura lavorano con passione; chi ci guarda con simpatia e fiducia, educativa nel tempo libero. Questa intuizione educativa ha consapevole del bene che, come tanti, cerchiamo di com- generato moltissimi istituti in tutto il mondo e ha formato piere ogni giorno nel campo educativo, investendo sul futu- migliaia e migliaia di persone. ro della nostra Chiesa e della società. Anche le scuole san Giuseppe e san Pietro si sono prese cura Siamo consapevoli di quanto il lavoro di collaborazione tra le di tantissimi bambini delle nostre città di Meda, di Seveso due scuole sia complesso e richieda tempo ed energie, ma e non solo. Per molti di loro il cammino in questi istituti è sappiamo anche che è l’unico modo per poter continuare a stato significativo, li ha fatti crescere in un ambiente fami- far vivere e valorizzare il percorso che hanno fatto fino ad ora. gliare e accogliente, ha dato un’istruzione di qualità e una formazione cristiana in dialogo con la cultura. Per altri inve- don Fabio 14 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA
GRUPPI DI ASCOLTO ANNO 2021/2022 L’AMORE CHE CI UNISCE Gli ultimi momenti di Gesù con i suoi discepoli al centro dei nuovi incontri C ome per i due anni precedenti, an- che per il 2021/2022 è stato il no- stro Arcivescovo ad indicare il tema del Pietro di fronte al gesto della lavanda dei piedi. Gesù dà inizio a questo mo- mento di commiato, di saluto ai suoi di- prossimo cammino dei Gruppi di Ascol- scepoli con la lavanda dei piedi, diven- to, in quanto entrano a far parte della tata giustamente uno degli atti liturgici Pastorale Diocesana in maniera diretta. più apprezzati. Il percorso ci accompagna dentro i ca- pitoli del Vangelo di Giovanni che in- SECONDO INCONTRO: troducono alla Passione di Gesù. Sono «SIGNORE, CHI È CHE TI TRADISCE?» dunque i capitoli dal 13 al 17, quelli in (GV 13, 21 — 38) cui Gesù, dopo aver radunato i suoi ami- Gesù annuncia che tra i discepoli uno SESTO INCONTRO: ci per l’Ultima Cena e dopo aver com- lo tradirà: parla quindi esplicitamente di «VERRÀ A VOI IL PARÀCLITO» piuto la lavanda dei piedi, inizia a parla- Giuda. E proprio nel momento in cui si (GV 16, 1 — 15, 21 — 23) re ai suoi prima di fare il grande passo discute del tradimento ecco la risposta Contiene la promessa di cui anche noi che lo porterà poi a varcare la soglia del di Gesù: «Vi do un comandamento nuo- viviamo ogni giorno. Il patrimonio di cui giardino del Getsemani. In questo mo- vo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io Gesù ha vissuto tutta la vita e che ora mento del Vangelo i discepoli hanno la ho amato voi, così amatevi anche voi gli lascia in eredità ai suoi ha un nome, un sensazione che il cammino con Gesù sia uni gli altri». Dunque Gesù comprende volto preciso: è lo Spirito Santo e lo Spi- finito senza aver costruito qualche cosa nel comandamento nuovo dell’amore rito Santo è una presenza viva. Il dono che possa restare; si sentono abbando- anche l’amore per colui che lo tradirà. dell’amore è davvero un dono, la legge nati, forse addirittura traditi. Lui dice che dell’amore ha i suoi articoli e le sue pa- manderà lo Spirito, che è una bella cosa, TERZO INCONTRO: role d’ordine, come perdono, discerni- però è una realtà un po’ invisibile. Inve- «COME POSSIAMO CONOSCERE mento, giustizia: sono queste le parole ce il Maestro è lì e lo si può ascoltare, si LA VIA?» (GV 14, 1 — 14) che fanno parte dell’alfabeto dello Spi- può dialogare con Lui; è un’esperienza Gesù dice che sta per partire: segue una rito, dell’alfabeto della verità cristiana. diretta, faccia a faccia. Qui Gesù si rivol- via d’amore, va in croce per amore. L’uo- ge ai suoi discepoli che considera la sua mo che Gesù ama fino in fondo è rappre- SETTIMO INCONTRO: comunità, la sua Chiesa; si prende cura sentato da Giuda, ma Giuda a sua volta «PERCHÉ SIANO UNA SOLA COSA» dei suoi, che saranno poi inviati a testi- rappresenta tutti perché alla fine anche (GV 17) moniare il suo messaggio, la sua opera. gli altri discepoli lo rinnegheranno. Gesù esige dal Padre questo dono: Ciò significa sperimentare l’attenzione «Che siano una cosa sola»: il miste- amorosa di Gesù per noi dentro la sua e QUARTO INCONTRO: ro che si compie nel nostro abbraccio nostra Chiesa. Per cogliere la bellezza di «COME È ACCADUTO CHE DEVI con il Padre in un’apertura, una visione queste parole occorre amare la Chiesa, MANIFESTARTI A NOI E NON AL grande sul destino ultimo di ciascuno di vibrare in sintonia con lei. Siamo invita- MONDO?» (GV 14, 15 — 31 E 15, 18 — 25) noi, della comunità, dell’umanità intera. ti a cercare il senso del Vangelo per la Il tema di questo incontro è il rapporto tra In questi cinque capitoli si risponde a nostra vita comunitaria, dentro la nostra questo amore, questa comunità (la comu- una domanda essenziale, fondamen- vita comunitaria. nità cristiana) e il mondo che va in un’al- tale: che cosa vuol dire appartenere a L’amore che ci unisce è il titolo del per- tra direzione, del quale anche noi siamo Cristo, che cosa significa costruire con corso e anche l’oggetto di questo testa- membri, essendo parte di un mondo sen- gli altri, quindi con la Chiesa, nella Chie- mento, di questo passaggio di consegne. za pace. Gesù raccomanda ai discepoli di sa, vivendo con l’amore di Cristo, rega- Il contesto è sempre uguale: in tutte le non avere timore perché avranno il teso- lando al mondo questo patrimonio. sette serate ci troveremo sempre nello ro che Lui sta dando loro in eredità. stesso posto, perché tutti questi cinque Non tutti i gruppi che si erano costituiti capitoli hanno una meravigliosa unità di QUINTO INCONTRO: fino allo scorso anno potranno effettua- luogo che è il Cenacolo. «SE RIMANETE IN ME…» (GV 15, 1 — 17) re gli incontri in presenza non riuscendo I titoli dei sette incontri sono sette frasi Qui c’è la bellissima immagine-parabo- a rispettare le normative ancora impo- tratte proprio dai brani del Vangelo. la della vite e i tralci: «Io sono la vite e ste dal Covid-19. voi i tralci». È il segreto con cui Gesù Prossimamente daremo informazione PRIMO INCONTRO: svela la sua forza: anche loro avranno dei luoghi di incontro attraverso gli av- «TU LAVI I PIEDI A ME?» (GV 13, 1 — 17) questa efficacia, questa libertà, questa visi esposti nelle bacheche parrocchiali. Il titolo deriva direttamente dal cuore forza di ripartire sempre di nuovo alla di questa pagina, che è una protesta di condizione che rimangano in Lui. Pinuccia COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA 15
IL SALUTO DI DON VALENTINO UN MESE A MEDA: UN RICORDO INDELEBILE Durante lo scorso mese di agosto abbiamo accolto a Meda don Valentino, sacerdote nigeriano chiamato a “sostituire” don Claudio per alcune settimane. Riportiamo la sua lettera di saluto colma di ricordi e da cui traspare il suo affetto per noi. Abbiamo dovuto sistemare il suo italiano non perfetto per renderla il più possibile fruibile… ma don Valentino ci perdonerà per questo! H o semplicemente messo in questo breve pensiero un in- sieme di ricordi e sentimenti. Ho soggiornato un mese presso la Comunità Pastorale Santo Crocifisso di Meda. È un poche parole, abbiamo scambiato delle “pleasantries” (n.d.r. “convenevoli”) e abbiamo ricordato l’ultima volta in cui ci sia- mo visti, come l’ho conosciuto (tramite padre Gianluca, un piccolo racconto dei momenti più significativi e profondi che collega della diocesi di Milano studente a Roma) e come l’ho le persone care di Meda hanno scolpito nel mio cuore e nella sostituito nella sua vecchia parrocchia. Subito don Claudio mi mia mente durante il breve, ma soddisfacente percorso fatto ha dato un grande benvenuto da cuore. assieme a Meda. Accompagnato nella casa in cui ero ospitato (la casa parroc- Al mio arrivo è stata una bella occasione per esercitare l’ita- chiale di San Giacomo, l’appartamento di don Ernesto, ben liano rispondere alle domande di Emilio e Bruna (la coppia sistemato e pulito. Grazie alle persone che volenterosamente che è venuta a prendermi all’aeroporto di Malpensa) sulla hanno fatto tutto), anche prima di iniziare a conoscere la gen- situazione in Nigeria. Emilio e Bruna sono stati i primi Me- te ho iniziato a godere della tranquillità e serenità del posto. desi che ho conosciuto e volevano conoscere subito le mie Quindici minuti dopo don Claudio è arrivato a “casa mia” con realtà religiose, culturali, sociali, etc. La lunga chiacchierata i foglietti dei programmi per il mese di agosto per la Comu- è stata veramente interessante. È vero che facevo un po’ fa- nità Santo Crocifisso: «Ecco i programmi delle Messe… e Il tica a rispondere bene a tutte le domande, ma quello è stato 2 agosto abbiamo la festa parrocchiale del Santo Crocifisso comunque un viaggio da ricordare, di lezioni di italiano da al santuario. Lo guardi con calma e se ci sono problemi que- una parte, di conoscenza delle realtà nigeriane dall’altra. sti sono i numeri di telefono di don Giulio, don Fabio e don Arrivato a un’affascinante pianura il 31 di luglio, mi sono inna- Luigi», mi ha detto il parroco. Era per me un inserimento nel morato subito di Meda perché, vedendo la pianura, mi sem- lavoro della parrocchia e mi sentivo un pastore arrivato per brava la mia zona in Nigeria. prendersi cura del gregge di Meda. Nel piccolo che facevo, Giunti verso 12 dall’aeroporto alla Parrocchia di Santa Maria ero sempre guidato da questo convinto sentimento: essere Nascente e aspettando il parroco don Claudio che usciva a un pastore in Meda per un mese. ricevermi, ero preso dalla grandiosità della chiesa parrocchia- Dopo di che, verso 12:30 il parroco mi ha detto di andare le. Un momento da ricordare: pur essendo da quasi dieci anni con lui a un pranzo organizzato da una famiglia della parroc- in Italia, non avevo mai visto una chiesa così “gigante”. Stavo chia. Là abbiamo mangiato bene… Vi posso dire che il mio ammirando la bella e “gigante” chiesa quando ho sentito un “ingrassamento” a Meda è cominciato da quel giorno: per “soft” «Ciao, don Valentino»: era don Claudio, che avevo vo- un mese giro di inviti per il pranzo e la cena: grazie a tutte le glia di rivedere dopo quasi sei anni in cui non ci siamo visti. famiglie che mi hanno invitato! Era anche un’occasione per Conoscendolo bene come un uomo semplice volevo abbrac- conoscere meglio la gente e allo stesso modo la gente co- ciarlo, ma per via del covid mi sono fermato. Ci siamo comun- glieva quella occasione per conoscere meglio don Valentino que salutati nel modo in cui le regole della pandemia ci han- e le sue realtà nigeriane. Erano pranzi o cene di “lezioni”, di no permesso. Anch’egli era contento di rivedermi: da quanto domande e risposte. Spesso con le solite domande: «Quanti ho capito dai suoi gesti, era l’arrivo di un confratello amico siete nella tua famiglia? Quanti fratelli e sorelle?»; «Com’è la piuttosto che di un “sostituente”. Nonostante sia un uomo di chiesa in Nigeria? Quanti sono cristiani e Muslims?»; «Cosa 16 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA
IL SALUTO DI DON VALENTINO avete nella politica, com’è la democrazia? Chi sono questi Non posso dimenticare anche le belle camminate fatte insieme Boko Haram?»; «Che tipo di cibo avete? La frutta? Che ani- a don Giulio, che mi ha fatto conoscere le vie di Meda. Grazie a mali ci sono?», ecc. Quelli che mi hanno invitato sanno già don Giulio per questo e anche per le Messe celebrate insieme le risposte a queste e alle altre domande. Dopo due setti- e per la sua compagnia prima che andasse in vacanza. mane in cui ho risposto alle stesse domande avevo pensato Ricordo con profondo senso di spiritualità la festa parrocchiale di organizzare un incontro parrocchiale per tutti con tema del Santo Crocifisso del 2 agosto in una bella chiesa antica in Africa/Nigeria e le sue realtà, ma non era possibile perché stile romano, che mi ha fatto sentire il miracolo fatto a Meda la maggior parte della gente era in vacanza. Spero che un dalla croce di Gesù. Era ben partecipata, con tanta gente che giorno avremo l’opportunità e la possibilità di tenere questo cantava insieme come in un coro condotto da un maestro. incontro. Secondo me ne vale la pena perché sarà un in- L’incontro con don Angelo, una persona molto socievole, mi contro di crescita nella conoscenza dell’Africa e soprattutto ha fatto impressione: la sua semplicità e il suo modo di scher- della Nigeria. zare mi hanno lasciato un bel ricordo di lui. Grazie a don An- Vale la pena anche ricordare di momenti piacevoli visitando gelo per aver condiviso dei momenti con me. posti sacri e turistici: il santuario dei ciclisti al Ghisallo, il Duo- Grazie veramente a tutti i Medesi per l’accoglienza e le vo- mo di Como e quello di Milano, la Scala di Milano, il lago di stre offerte, iniziando dal parroco don Claudio, poi don Giu- Lecco, il santuario di Inverigo, ecc. Grazie alle famiglie che mi lio, don Fabio e don Luigi. Speriamo di rivederci presto. hanno accompagnato in questi posti: Ivana e Valerio, Maria Pia e Rinaldo, Emilio e Bruna. don Valentine Obinna Onwunjiogu 8.12 . 20 20 - NON SOLO LITURGIA 8. 1 UNA FAMIGLIA ARTIGIANA 2. 20 21 an no d DI MEDA iS an Proseguiamo il nostro viaggio nel mondo artigiano locale lasciando la parola Gi u sep p e a Luigi Tagliabue, uno dei soci di una storica azienda medese credo e, soprattutto, il suo successo. Esiste ancora l’artigiano a Meda? Attiva da più di cinquant’anni, ha man- Sì, ma evoluto, nel senso che si è “alfa- tenuto le sue caratteristiche di azienda betizzato” ed è divenuto digitale. Molte famiglia/comunità, tanto che i soci sono aziende rimaste nel mercato hanno fat- ben sei cugini, ovvero i figli dei fonda- to questo passaggio obbligato, anche tori, che hanno recepito dai padri cono- se costoso in termini economici e di scenze e valori che tramanderanno con cambio di mentalità. Ma questo ha per- ogni probabilità alla prossima genera- messo di rimanere in vita ed in salute zione. La tecnologia introdotta in ditta per poter affrontare nuove sfide. negli ultimi due decenni ha consentito di aumentare le collaborazioni di lavoro C’è spazio nell’industria del mobile con imprese leader nel settore del de- per il lavoro artigiano? sign e dell’arredo. Non sono venuti mai Sì, ma solo se si soddisfano le richie- meno, tuttavia, i principi che abbiamo ste cui ho appena fatto cenno, ovvero sopra indicato: passione, valori umani, portare avanti l’evoluzione aziendale in «U na lunga storia di passioni, va- lori umani e cultura impren- ditoriale legata al territorio racconta territorio, famiglia, che confermano lo stretto legame con l’idea cristiana del lavoro che trova in san Giuseppe il suo senso digitale e tecnologico. La scuola professionale riesce a la dedizione di questa famiglia per la modello. formare gli artigiani come facevano le creazione di mobili e arredi che ancor Abbiamo incontrato Luigi Tagliabue, botteghe? oggi si tramanda»: è questo l’incipit uno dei titolari, architetto di formazione Sì. Conosco imprese di colleghi che han- della front page del sito istituzionale e impegnato anche nella locale Con- no attinto a piene mani dalle scuole del della Tagliabue Carlo & Fratelli srl, nota fartigianato. Gli abbiamo sottoposto territorio. Le scuole professionali hanno azienda artigiana medese che ha fatto le consuete domande sul tema dell’ar- fatto un passo importante inserendo delle prestazioni di servizi in favore di al- tigiano oggi all’interno della nostra co- all’interno del percorso educativo lo sta- tre ditte del settore legno/arredo il suo munità. Ecco le sue risposte. ge in azienda. Si tratta di perfezionare COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA 17
NON SOLO LITURGIA […] CI VORREBBERO PIÙ INCONTRI TRA IMPRENDITORI ARTIGIANI E SCUOLA, IN QUANTO CIÒ PERMETTEREBBE DI METTERE A PUNTO UNA SERIE DI AZIONI IN GRADO DI VALUTARE LE CAPACITÀ ED I MIGLIORAMENTI DELLO STUDENTE NEL PERCORSO DI FORMAZIONE AZIENDALE. MI PIACEREBBE CHE CIÒ AVVENISSE IN FUTURO E SAREI BEN FELICE DI PORTARE IL MIO CONTRIBUTO PERSONALE E FORMATIVO. questa collaborazione formando anche sfrenato. Direi che dipende molto dalla è stato affidato per lasciare nelle mani tutor aziendali, che abbiano vere e pro- propria sensibilità personale, che fa sta- delle generazioni future una società mi- prie linee guida per poter istruire i ragaz- re da una o dall’altra parte. gliore. zi. Riassumendo: ci vorrebbero più incon- tri tra imprenditori artigiani e scuola, in Nel mondo del lavoro c’è ancora La fabbrica, l’impresa riescono a quanto ciò permetterebbe di mettere a spazio per un po’ di spiritualità? Esiste creare relazioni umane? punto una serie di azioni in grado di va- ancora il momento del riposo, come A mio parere fabbrica e azienda devo- lutare le capacità ed i miglioramenti del- per Dio dopo la creazione, lo shabbat no essere dei capisaldi per buone re- lo studente nel percorso di formazione di ebraica memoria? lazioni umane. Per quanto mi riguarda aziendale. Mi piacerebbe che ciò avve- Senz’altro sì per ciò che riguarda la no- spero di riuscire a farlo quotidianamen- nisse in futuro e sarei ben felice di portare stra realtà lavorativa. Il riposo rigenera te, anche se riconosco che l’infallibilità il mio contributo personale e formativo. e fa raccogliere le idee per affrontare al non fa parte dell’uomo. meglio il futuro. C’è ancora mercato per il lavoro Luigi Tagliabue conferma la tradizione artigianale? Come è visto papa Francesco di ogni autentico artigiano medese: po- Assolutamente sì. Penso che la commi- da imprenditori come te? Come che e precise parole, ma molti fatti con- stione tra chi fa ricerca applicata, pro- sono commentate le sue critiche creti. Lo ringraziamo per il contributo. gettisti, imprese artigiane e società sia all’economia attuale, che coinvolge molto stretta e tutto deve essere a km poco le persone, che non aiuta a Paolo Marelli 0. Deve esserci comunanza di “amorosi limitare le diseguaglianze? sensi” e non può mancare il legame con Riassumerei la figura del Santo Padre PENSO CHE il territorio. Naturalmente occorre che le con una frase di Pitagora: «Nessun in- istituzioni locali interagiscano con il terri- segnamento è efficace e scende in CONTRIBUIRE ALLA torio, le industrie e le ditte artigiane. profondità, se dato solo con ragioni e CRESCITA DELLA spiegazioni. Dopo devi farlo diventare Qual è il bacino ove la vostra azienda esempio di vita, con un comportamen- PROPRIA COMUNITÀ trova operatori adeguati ai vostri to esemplare». SIA UN COMPITO standard? CHE CI SPETTA, COSÌ Per quanto ci riguarda abbiamo fatto le Giuseppe il falegname artigiano era ultime assunzioni avvalendoci di annun- parte di una comunità e contribuiva COME MIGLIORARE ci sulla stampa locale, trovando quindi alla sua vita e alla sua crescita e CIÒ CHE CI È personale entro il raggio di 15, 20 km. così lo è stato fino agli Anni ‘60 del secolo scorso. Gli artigiani/industriali STATO AFFIDATO L’artigiano è solidale o è immerso del nuovo millennio si sentono PER LASCIARE anche lui nel liberismo economico protagonisti di una comunità locale e NELLE MANI DELLE che va molto di moda negli ultimi due intendono contribuire alla sua vita, al decenni? suo progresso, al suo futuro? GENERAZIONI Come sempre, facendo parte della so- Penso che contribuire alla crescita della FUTURE UNA cietà ci sono artigiani solidali ed altri in- propria comunità sia un compito che ci SOCIETÀ MIGLIORE. vece immersi nel liberismo economico spetta, così come migliorare ciò che ci 18 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA
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