Comunità CHIESA DI DIO CHE SEI IN MEDA, NON TEMERE! SII LIETA! - SETTEMBRE 2021 - Comunità Pastorale Santo Crocifisso - Meda

Pagina creata da Alessio Venturini
 
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Comunità CHIESA DI DIO CHE SEI IN MEDA, NON TEMERE! SII LIETA! - SETTEMBRE 2021 - Comunità Pastorale Santo Crocifisso - Meda
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       LA                    DELLA

     C      SETTEMBRE 2021

CHIESA DI DIO CHE SEI IN MEDA,
NON TEMERE! SII LIETA!

                               PAG. 8-9

                                          PAG. 14
Comunità CHIESA DI DIO CHE SEI IN MEDA, NON TEMERE! SII LIETA! - SETTEMBRE 2021 - Comunità Pastorale Santo Crocifisso - Meda
LA PAROLA DEI SACERDOTI

UNA CHIESA UNITA, LIBERA, LIETA
Dalla nuova proposta pastorale del nostro Arcivescovo il richiamo a vivere sempre più come
comunità, tratto distintivo del nostro essere cristiani

L’        8 settembre con la festa dedicata
          alla nascita della Vergine Maria, fe-
    sta patronale della nostra città di Meda,
                                                  casi schernita. Una Chiesa lieta perché,
                                                  come una madre che partorisce, vive il
                                                  travaglio, ma quando vede che nasce un
    abbiamo iniziato simbolicamente con           uomo si rallegra».
    tutta la Diocesi Ambrosiana il nuovo          Seguendo le indicazioni del nostro Ar-
    Anno Pastorale.                               civescovo possiamo giustamente dire
    Una ripresa certo segnata dagli ultimi        che l’origine ispiratrice di ogni impor-
    sconvolgimenti della guerra in Afghani-       tante cammino ecclesiale è la celebra-
    stan, da un mondo spesso dilaniato da         zione eucaristica, vera sorgente, fonte
    divisioni, lacerato da lotte e discordie,     e culmine dove il popolo di Dio speri-
    distratto e superficiale, dall’incertezza     menta l’azione dello Spirito che lo con-
    causata ancora dalla pandemia. Proprio        voca in unità: «Veramente santo sei Tu,
    in questo contesto il nostro Arcivesco-       o Padre, ed è giusto che ogni creatura ti
    vo ci dona la sua nuova Lettera Pasto-        lodi. Per mezzo del tuo Figlio, il Signore
    rale: Unita, libera, lieta. La grazia e la    nostro Gesù Cristo, nella potenza dello
    responsabilità di essere Chiesa, con il       Spirito Santo fai vivere e santifichi l’uni-
    sogno, il desiderio di un mondo meno          verso e continui a radunare intorno a Te
    lamentoso e la speranza — quella affi-        un popolo che, dall’oriente all’occiden-
    dabile nel Signore — che sostiene attra-      te, offra al tuo nome il sacrificio perfet-
    verso le diverse stagioni della vita.         to» (Preghiera eucaristica III). La liturgia   di radunarci nel nome del Signore rico-
    Nella proposta pastorale si invita la co-     è «la prima e indispensabile sorgente          noscendoci fratelli, figli dell’unico Padre.
    munità a vivere in pienezza «l’Anno Litur-    dalla quale i fedeli possono attingere         «E si ripete così il miracolo: nell’ascolto
    gico nel distendersi dei suoi tempi» per      il genuino spirito cristiano» (SC 14), «il     della Parola e nel gesto del pane spez-
    una Chiesa che Delpini, indicando all’in-     culmine verso cui tende l’azione della         zato anche la più piccola e umile as-
    tera Arcidiocesi (che guida da quattro        Chiesa e, insieme, la fonte da cui pro-        semblea di credenti diventa corpo del
    anni) l’icona biblica dei brani del Vangelo   mana tutta la sua virtù» (SC 10). È quan-      Signore, suo tabernacolo nel mondo.
    di Giovanni dal capitolo 13 al 17, vorreb-    to ha voluto riaffermare il Congresso          La celebrazione dell’Eucaristia diventa
    be «unita, libera e lieta»: «Unita nel cam-   Eucaristico Internazionale di Budapest         così incubatrice degli atteggiamenti che
    mino della sinodalità e di corresponsabi-     (Ungheria) che si è celebrato dal 5 al 12      generano una cultura eucaristica, perché
    lità; libera perché è nel mondo, ma non       settembre e il cui tema ci ha riportato        spinge a trasformare in gesti e atteggia-
    è del mondo, come Gesù raccomanda             alla centralità dell’Eucaristia, il grande     menti di vita la grazia di Cristo che si è
    nei discorsi dell’Ultima Cena. Una Chie-      mistero della nostra fede: «Sono in Te         donato totalmente. Così la Chiesa può
    sa che accetta, insomma, il rischio della     tutte le mie sorgenti» (Sal 87, 7).            manifestare la sua vocazione missionaria:
    vita, che si propone sapendo che la sua       Nell’Europa malata di indifferenza e at-       uscendo con il Pane spezzato tra le mani,
    originalità può essere applaudita o igno-     traversata da divisioni e chiusure, noi cri-   le piaghe di Gesù negli occhi e lo Spirito
    rata e contrastata o, addirittura, in certi   stiani rinnoviamo ogni domenica il gesto       d’amore nel cuore» (papa Francesco).
                                                                                                 Certamente le prospettive di un cam-
                                                                                                 mino di comunità, di Chiesa sono mol-
       SEGUENDO LE INDICAZIONI DEL NOSTRO                                                        te e non mancheranno le occasioni per
                                                                                                 viverlo intensamente seguendo l’Anno
       ARCIVESCOVO POSSIAMO GIUSTAMENTE                                                          Liturgico: dalle iniziative dell’anno de-
       DIRE CHE L’ORIGINE ISPIRATRICE DI OGNI                                                    dicate alla famiglia, alla ricorrenza del
                                                                                                 ventesimo anniversario della Lettera
       IMPORTANTE CAMMINO ECCLESIALE È LA                                                        Apostolica Rosarium Virginis Mariae
                                                                                                 (16/10/2002), al Sinodo della Chiesa Ita-
       CELEBRAZIONE EUCARISTICA, VERA SORGENTE,                                                  liana. Viviamole con intensità e gioiosa
                                                                                                 testimonianza sotto il manto della Bea-
       FONTE E CULMINE DOVE IL POPOLO DI DIO                                                     ta Vergine Maria alla quale tutti insieme
       SPERIMENTA L’AZIONE DELLO SPIRITO                                                         desideriamo affidarci.
                                                                                                 Buon Anno Pastorale 2021/2022.
       CHE LO CONVOCA IN UNITÀ […].
                                                                                                                               don Claudio

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COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA
Comunità CHIESA DI DIO CHE SEI IN MEDA, NON TEMERE! SII LIETA! - SETTEMBRE 2021 - Comunità Pastorale Santo Crocifisso - Meda
PER RIFLETTERE

SETTEMBRE: RIPRESA
CON ENTUSIASMO E FIDUCIA
Recuperiamo alcune indicazioni di mons. Agnesi per iniziare al meglio il nuovo Anno Pastorale

U    na delle tentazioni che insidiano la Chiesa del nostro
     tempo è la paura di cambiare e questo la porta all’immo-
bilismo e al disfattismo: si guarda al futuro con pessimismo
perché non si cerca di capire quali sono i progetti di Dio.
Mons. Franco Agnesi, vicario generale della nostra Diocesi, ci
esorta invece alla conversione, ad una comunione più intensa
e a una missione più attenta ai tempi che viviamo.

1. La vera conversione ci deve portare a riconoscere il biso-
gno che abbiamo della misericordia di Dio. Molti cristiani non
sanno più quali sono i comandamenti, non conoscono le Bea-
titudini e quindi non hanno più uno specchio in cui guardarsi                                     Don Bledar Xhuli con papa Francesco

e confrontarsi per conoscere le colpe che si possono com-
mettere. Quante volte mi capita di confessare, in certe occa-     come parroco la Comunità di Campi Bisenzio (Firenze)». Dio
sioni, penitenti che sono anni che non si accostano al Sacra-     ha progetti misteriosi e consolanti e noi dobbiamo impara-
mento della Riconciliazione e, dopo il segno di croce, spesso     re a conoscerli.
iniziano così: «Io non ho peccati… non so cosa dire…». Al che
io ribadisco: «Questo è il primo: la presunzione…».               3. La vicenda di don Bledar mi induce anche a riflettere su una
                                                                  missionarietà attenta ai tempi. In una società che ha perso mol-
2. Una comunione più intensa tra i cristiani, alla scoperta       to dei valori umani e cristiani l’annuncio del messaggio di Gesù
dei progetti di Dio. Per vivere in comunione prima di espri-      dev’essere fatto con l’esempio e il contatto personale: i ragazzi
mere giudizi è necessario riflettere per capire. Mi ha impres-    di Firenze con i quali il giovane Bledar giocava sono stati il mez-
sionato la foto della nave Vlora risalente al 1993 pubblica-      zo con il quale Dio gli ha fatto sentire la chiamata alla fede e poi
ta da una rivista di strada sul numero di luglio. Presentava      al sacerdozio. Dobbiamo imparare a cogliere i disegni di Dio.
quella nave che, attraccata al porto di Bari, in una notte
aveva sbarcato ventimila (sì, ventimila!) disperati provenienti   Settembre è il tempo in cui tutto riprende: il lavoro dopo
dall’Albania, che la caduta del governo dittatoriale di allora    le ferie, la scuola dopo le vacanze e anche il cammino della
aveva lasciato nella miseria. Anche allora molti Italiani furo-   Comunità. È ora di scuoterci e ravvivare i nostri impegni. La
no tentati di considerarli pericolosi invasori. Dopo trent’anni   pandemia ci ha reso impauriti: ora la prudenza è un valore che
ci siamo accorti che molti di questi immigrati si sono integra-   ci difende, la pigrizia è un difetto che ci paralizza. Chiedere i
ti, hanno trovato posti di lavoro, formato famiglie e contri-     Sacramenti (Battesimo, Cresima, Eucarestia) è una scelta lode-
buito alla crescita economica del nostro Paese. Esemplare         vole, ma fermarsi all’episodio del Sacramento senza intrapren-
poi la vicenda di Bledar Xhuli, all’epoca adolescente sedi-       dere con decisione un cammino di fedeltà al dono ricevuto è
cenne. Anche lui aveva lasciato il “paese delle aquile” ed        sciupare e disprezzare l’amore di Dio.
era sbarcato a Otranto. Dormendo sotto i ponti e vivendo                                                               don Angelo
di elemosina giunse fino a Firenze, dove gli avevano detto
che, grazie alla Caritas, si mangiava e dormiva gratis. Qui la
sua vita ebbe una svolta: cercando aiuto bussò anche alla            SETTEMBRE È IL TEMPO IN CUI TUTTO
porta di don Giancarlo Setti, il quale, invece di dargli qual-       RIPRENDE: IL LAVORO DOPO LE
che spicciolo, lo ospitò in casa sua. Ecco la testimonianza
                                                                     FERIE, LA SCUOLA DOPO LE VACANZE
di Xhuli: «Mi diede un tetto sotto cui dormire, mi trovò un
lavoro come benzinaio; mi restituì una vita dignitosa. Ripresi       E ANCHE IL CAMMINO DELLA
gli studi e mi diplomai in Ragioneria. Vivevo in canonica. Du-       COMUNITÀ. È ORA DI SCUOTERCI
rante la settimana passavo il tempo libero con i ragazzi della
zona, ma alla domenica questi ragazzi andavano in chiesa e
                                                                     E RAVVIVARE I NOSTRI IMPEGNI.
io, per non rimanere solo, li seguivo, nonostante non fossi          LA PANDEMIA CI HA RESO IMPAURITI:
nemmeno battezzato. Una domenica mi misi in fila per fare            ORA LA PRUDENZA È UN VALORE
la Comunione, ma il prete non poteva darmela. Allora gli
chiesi il Battesimo e cominciai il mio percorso per diventare        CHE CI DIFENDE, LA PIGRIZIA
cristiano. Negli anni il Signore mi fece sentire il desiderio        È UN DIFETTO CHE CI PARALIZZA.
di essere anche sacerdote e oggi sono contento di guidare

                                                                    COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA                       3
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FESTA DEL SANTO CROCIFISSO, 2 AGOSTO 2021

CONTEMPLIAMO IL SANTO
CROCIFISSO, SEGNO
DELLA NOSTRA SALVEZZA
Chi cerca il Crocifisso trova il Risorto

OMELIA DI DON CLAUDIO                          patibolo, sorgente della rinnovazione
AI SECONDI VESPRI                              del mondo. E noi abbiamo rinnovato
Concludiamo questa sera con questa             ancora una volta la fede e la luce del-
celebrazione solenne questi giorni in          la fede ci fa vedere così la Croce, la cui
cui ci siamo affidati ancora una volta al      via è stata scelta dal Padre. Sì, carissimi,
santo Crocifisso, volto della misericor-       abbiamo un Dio che è padre di ciascu-
dia di Dio, del Padre.                         no di noi, ci ha donato e ci dona suo
Abbiamo pregato e stiamo pregando              Figlio e la via della Croce è stata scel-
ancora intensamente; tutte quelle fiam-        ta dal Padre come percorso del Figlio.
melle, quei lumini accesi davanti a Lui        Con un’antica espressione di fede —              Facciamo nostre quindi le parole di san
sono tutte le nostre intenzioni, le nostre     che accompagna il segnarci la fronte, la         Paolo quando scrive la lettera ai Galati:
preghiere, le nostre gioie…                    bocca e il cuore con il segno della Cro-         «Quanto a me non ci sia altro vanto che
Tanti di noi sono passati ieri in preghie-     ce — diciamo: «Per il segno della santa          nella Croce del Signore nostro Gesù
ra, sono tornati a casa e poi ritornati in     Croce liberaci, Signore, da tutti i mali,        Cristo, per mezzo del quale il mondo
santuario. Tanti hanno vegliato e pre-         nel nome del Padre, del Figlio e dello           per me è stato crocifisso, come io per il
gato nella notte e, alla Messa delle ore       Spirito Santo». È bello riscoprire questa        mondo» (Gal. 6, 14). Ma perché san Pa-
5, c’erano tante persone a ricordare           semplice preghiera con cui incomincia-           olo proprio di questo, della parola della
che noi siamo salvati per mezzo della          re la giornata nel segno della salvezza.         Croce, ha fatto il punto fondamentale
Croce, non siamo abbandonati. Perciò           «Liberaci, Signore, da tutti i mali. Ne ab-      della sua predicazione? La risposta non
ringrazio per la grande partecipazione.        biamo tanto bisogno!».                           è difficile: la Croce rivela «la potenza di
«So che cercate Gesù il Crocifisso. Non        Dopo, sul sagrato, con la nostra preghie-        Dio» (cfr. Cor. 1, 24), che è diversa dal
è qui. È risorto» (Mt. 28, 5-6). Chi cerca     ra e con la benedizione con il santo Cro-        potere umano; rivela infatti il suo amore:
il Crocifisso trova sempre il Risorto. Noi     cifisso arriveremo a tutti, specialmente a       «Ciò che è stoltezza di Dio è più sapien-
siamo qui per questo: non per contem-          chi è nel bisogno: agli anziani, ai soffe-       te degli uomini e ciò che è debolezza di
plare un pezzo di legno in croce, ma, in       renti, ai malati, a chi è senza lavoro, a chi    Dio è più forte degli uomini» (ivi, v. 25).
quel segno di morte e di supplizio, il se-     è lontano dal sentirsi in comunione, a chi       Diceva papa Benedetto XVI: «Distanti
gno grande dell’amore di Dio nei nostri        vive nella solitudine le gioie e i dolori, a     secoli da Paolo, noi vediamo che nella
confronti: Egli è sceso, si è umiliato, si è   tutti. Il nostro sguardo in questi due gior-     storia ha vinto la Croce e non la saggezza
“svuotato” ed è salito sulla Croce. E noi      ni si è rivolto verso la Croce, verso il volto   che si oppone alla Croce. Il Crocifisso è
vediamo Gesù su quella Croce, Lui che          del Crocifisso. Anche stasera lasciamoci         sapienza, perché manifesta davvero chi
si dona per ciascuno di noi, che non ci        attrarre da quel Volto. Riflettiamo sul suo      è Dio, cioè potenza di amore che arriva
abbandona, Lui che allarga le braccia          sacrificio. Tutta la liturgia ci ricorda che     fino alla Croce per salvare l’uomo. Dio
per noi, Lui che ha vinto ciò che più ci       il trionfo di Cristo avviene attraverso la       si serve di modi e di strumenti che a noi
fa paura — cioè la morte — ed è risorto.       Croce, proprio nel momento della sua             sembrano, a prima vista, solo debolezza.
Chi cerca il Crocifisso trova il Risorto.      apparente sconfitta. L’interpretazione           Il Crocifisso svela, da una parte, la debo-
Dall’agosto 1813 noi Medesi ringra-            ci viene data da Gesù stesso nelle sue           lezza dell’uomo e, dall’altra, la vera po-
ziamo e contempliamo questo santo              parole durante l’Ultima Cena: «Sacrificio        tenza di Dio, cioè la gratuità dell’amore:
Crocifisso, segno della nostra salvezza.       di alleanza — Sacrificio di espiazione».         proprio questa totale gratuità dell’amo-
Siamo testimoni di tante grazie e doni;        Gesù è obbediente, accetta la volontà            re è la vera sapienza». Di ciò san Paolo
dobbiamo veramente esserlo per pas-            del Padre di salvare l’umanità attraver-         ha fatto esperienza fin nella sua carne e
sare tutto questo alle nuove generazio-        so la Croce: atto supremo di amore, di           ce lo testimonia in svariati passaggi del
ni. La Croce è il tesoro che racchiude         dono. Nel momento in cui Gesù accetta            suo percorso spirituale, divenuti precisi
ogni nostro bene. Con la Croce siamo           questo, la sua vita si identifica con la sua     punti di riferimento per ogni discepolo di
stati segnati nel Battesimo. Tutti i sa-       missione: «Sono venuto per dare la vita          Gesù: «Egli mi ha detto: ti basta la mia
cramenti, le preghiere liturgiche, tutto       in riscatto per molti» (Mc. 10, 45). Allora      grazia; la mia potenza, infatti, si manifesta
nella vita cristiana è autenticato da que-     si compie il mistero della salvezza: dal-        pienamente nella debolezza» (Cor. 12, 9).
sto marchio, quasi a ricordarci che ogni       la morte nasce la vita, dalla sconfitta la       La Croce deve essere il marchio distintivo
luce, ogni forza spirituale, ogni ragione      vittoria, dall’obbedienza il Regno, dalla        della nostra identità.
di speranza vengono da qui, da questo          Croce il Paradiso…                                                              don Claudio

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COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA
Comunità CHIESA DI DIO CHE SEI IN MEDA, NON TEMERE! SII LIETA! - SETTEMBRE 2021 - Comunità Pastorale Santo Crocifisso - Meda
IL SANTO DEI SANTI: GESÙ CROCIFISSO PER AMORE

«DAVVERO COSTUI
ERA FIGLIO DI DIO» (MT. 27, 54)
Dalle tenebre della morte allo splendore della risurrezione

S    ignore Gesù, Santo Crocifisso di
     Meda, sono qui davanti a Te e con-
templo il tuo volto dolcissimo, com-
                                              Morte per amore di ciascun peccato-
                                              re! Scrive s. Giovanni riportando le tue
                                              parole: «Per questo il Padre mi ama:
posto serenamente nella morte: una            perché io offro la mia vita per poi ri-
striscia di sangue soltanto riga la tua       prenderla di nuovo. Nessuno me la to-
guancia sinistra, la barba ben curata lo      glie, ma la offro da me stesso, perché
nasconde solo in parte e i baffi arcuati      ho il potere di offrirla e il potere di ri-
evidenziano le labbra esangui, mute.          prenderla di nuovo» (Gv. 10, 17 — 18).
Una corona di spine vere ti circonda il       Il tuo è il sacrificio di Dio, irripetibile,
capo ornando i tuoi lunghi capelli. Di-       il più grande della Storia! Ed è il tuo
versamente dalle Pie Donne del Vange-         dono immenso per me senza alcun mio
lo, le Romite del Sacro Monte di Vare-        merito e per ogni fratello uomo! Con
se hanno ripulito il tuo corpo, segnato       questo tuo gesto accade qualcosa di
dal tempo, di tutti i segni delle offese      straordinario: «L’unico Dio scende sulla
procurate dalla violenza e dall’odio dei      Terra e ha pietà di ogni singola perso-
carnefici durante la Passione, ma anche       na, specie del miserabile, del pecca-
dai peccati miei e di tutti gli uomini. Le    tore incallito, del malato, di ciascun
tue braccia, spalancate in un abbraccio       uomo. Per compassione il Figlio di Dio
senza fine, “mendicano” amore e atti-         lo abbraccia, lo risana, lo perdona, ad-
rano a Te, irresistibilmente. Sei il Dio      dirittura si inginocchia davanti a lui e
della Vita ma, per amore e per salva-         gli lava i piedi (come gli schiavi faceva-
re chi ti offende o ti rifiuta, affronti la   no agli ospiti) fino a morire per lui, per     inumana: il tradimento e l’abbandono
morte e il buio del sepolcro. Nessuno         quel singolo essere, insignificante per        degli amici, la solitudine e le tentazioni
avrebbe potuto toglierti la vita, se Tu       il mondo: un capovolgimento dell’or-           di Satana ti hanno infartato il cuore. Il
non l’avessi permesso. Sconvolge la li-       dine costituito da millenni, basato sui        tuo volto bellissimo reca le tumefazio-
bertà con cui affronti la Passione e la       sacrifici umani in molte forme, a parti-       ni provocate da pugni e sputi ricevuti
                                              re dalla schiavitù… Con il tuo sacrificio      durante l’arresto. Il naso ti viene rotto,
                                              hai posto fine ai sacrifici umani e ne hai     i sopraccigli feriti, un occhio gonfiato
                                              scritto l’editto sulla tua stessa carne!»      dalle bastonate durante l’interrogato-
                                              (A. Socci). In questo amore sconfinato         rio e il corpo maciullato da centoventi
                                              è possibile allora comprendere la tua          colpi di flagello. Come dice il profeta
                                              immensa misericordia e il desiderio            Isaia: «Maltrattato, si lasciò umiliare / e
                                              di unità per i tuoi discepoli di ieri e di     non aprì la sua bocca; / era come un
                                              oggi, miracolo implorato nell’Ultima           agnello condotto al macello, / come
                                              Cena: «Padre, che siano una cosa sola          pecora muta di fronte ai suoi tosatori»
                                              come noi lo siamo» (Gv. 17, 21 — 23).          (Is. 53, 7). Poi vieni condannato a morte
                                              Grazie, Signore, perché non ti sei im-         per i peccati di tutti gli uomini e, per
                                              molato per un’astratta umanità, ma             l’accusa di esserti proclamato re, sei
                                              amandoci e perdonandoci singolar-              deriso e “incoronato” con una coro-
                                              mente: per Te uno solo di noi vale più         na di cinquanta spine che ti causano
                                              di tutto il Creato. Hai affermato infatti:     grandi sofferenze. In quelle condizioni
                                              «Non c’è amore più grande che dare             affronti per me la Via Crucis e sali al
                                              la vita per i propri amici» (Gv. 10, 15 —      Calvario carico del patibulum (il brac-
                                              17). Ed è una realtà sconvolgente che          cio orizzontale della Croce) pesante 50
                                              Tu l’abbia data — con atroce sofferen-         kg, che ti provoca una profonda ferita
                                              za e perdonando — anche per i tuoi             alla spalla destra, lesioni ai tendini e
                                              nemici. Solo Tu, Dio incarnato, potevi         ai nervi con paralisi del braccio. Nella
                                              fare questo! La Sindone conferma la            notte del Triduo, trascorsa in silenzio
                                              verità evangelica documentando tutto           davanti a Te, ripensavo a tutto il bene
                                              l’orrore del tuo martirio, preceduto nel       che mi hai donato, ai peccati con cui
                                              Getsemani da una sofferenza spirituale         ti ho offeso e alle parole del profeta:

                                                                        COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA                     5
Comunità CHIESA DI DIO CHE SEI IN MEDA, NON TEMERE! SII LIETA! - SETTEMBRE 2021 - Comunità Pastorale Santo Crocifisso - Meda
IL SANTO DEI SANTI: GESÙ CROCIFISSO PER AMORE

«Eppure si è caricato delle nostre sof-      al ladrone pentito. Il centurione è at-      sangue dalla tela rivela che esso non è
ferenze, / si è addossato i nostri dolo-     tonito e poi sconvolto quando perdoni        stato spostato, ma che è uscito passan-
ri… / è stato trafitto per le nostre col-    invocando: «Padre, perdona loro per-         do attraverso la trama dei fili sprigio-
pe, / schiacciato per le nostre iniquità»    ché non sanno quello che fanno» e in         nando un’energia sconosciuta che fissa
(Is. 53, 4 — 5). Ti ho chiesto perdono,      questo perdono ci sono anch’io, ci sia-      la tua immagine, tuttora senza spie-
ma non abbastanza. La Sindone docu-          mo tutti. Sbalordito e commosso, egli        gazioni scientifiche, ma che prova un
menta anche le ferite sulle ginocchia        riconosce: «Davvero costui era il Figlio     fatto metafisico. «Chi cerca il Crocifisso
per le cadute, racconta la crudelissima      di Dio!» (Mt. 27, 54). Carissimo Gesù,       trova il Risorto», ribadisce don Claudio
Crocifissione con le doppie ferite per       Tu però hai ancora qualcosa da donare        nella sua omelia (vedi testo). Don Gius-
inchiodare le mani e i piedi in modo         agli uomini, prima che la lancia di Lon-     sani riassume così la sua visione della
sicuro. Dopo la tua elevazione gli stu-      gino ti squarci il petto: la tua Mamma,      Storia: «Il vero protagonista della storia
diosi descrivono la tua respirazione af-     che affidi al discepolo amato per tutti      è il mendicante: Cristo mendicante del
fannosa e con dolorosi spasmi per l’in-      noi. Poi, compiuta la tua missione, con-     cuore dell’uomo e il cuore dell’uomo
fezione tetanica che va diffondendosi        segni il tuo spirito nelle mani del Padre    mendicante di Cristo».
nel tuo corpo, paralizzando i muscoli        e lo raggiungi nel tuo Regno. La Sin-        Dolcissimo Gesù, che ora vivi nello
fino alla morte per asfissia. I Vangeli      done, che documenta la tua Passione          splendore della gloria del Padre, non
raccontano che da mezzogiorno alle           e Morte, documenta anche la tua Ri-          volere essermi giudice, ma salvatore.
tre del pomeriggio si fa buio su tutta       surrezione: manca infatti ogni segno di      «Donaci di vivere tra noi una più per-
la Terra, riportano le tue ultime parole     putrefazione sul lenzuolo che ha avvol-      fetta carità!» (don Claudio, Supplica).
con voce sempre più fioca ma chiara e        to il tuo corpo per non più di quaranta
tra queste la promessa del tuo Regno         ore. Il mancato strappo dei coaguli di                      Cesarina Ferrari Ronzoni

FESTA SANTO CROCIFISSO

NEL SILENZIO DELLA PREGHIERA
L’INCONTRO CON GESÙ SALVATORE
Ogni anno l’adorazione del Santo Crocifisso ci porta a sentire Gesù vicino a noi e al nostro vivere quotidiano

C    ome ogni anno ci siamo recate per l’adorazione della
     Croce nel nostro santuario.
È un momento molto particolare e molto sentito, non solo
a livello personale, ma da condividere con tutti i presenti. Il
silenzio e un’atmosfera di pace pervadono la chiesa, un si-
lenzio interiore e profondo che significa ascolto del proprio
cuore. È un momento di incontro con il Signore nel quale
ciascuno di noi esprime ogni pensiero che scaturisce dal pro-
fondo dell’anima con la sensazione di essere ascoltato.
L’avvicinamento alla Croce è speciale: guardare quel crocifis-
so pensando che non è uno strumento di morte, bensì di sal-
vezza e di amore è un momento di arricchimento personale.
Una croce che simboleggia il sacrificio di Gesù per noi, ma
soprattutto la speranza di una vita eterna come dice papa
Francesco: «La croce di Cristo, abbracciata con amore, mai
porta alla tristezza, ma alla gioia di essere salvati».
Avvicinarsi e adorare Gesù Crocifisso è un’esperienza che
porta pace, serenità e forza nell’affrontare le paure e le diffi-
coltà quotidiane.
Quest’anno siamo salite al santuario per la Messa nell’ora
del miracolo senza la compagnia fisica di due care amiche           Signore, aiutaci a vivere con fede la vita, accettando le sue
che condividevano con noi questi appuntamenti: anche gra-           gioie e i suoi dolori con la certezza che ogni giorno ne sorge
zie alla loro amicizia il nostro cammino è più certo. Sappia-       uno nuovo carico di speranza e promesse, di miracoli e quo-
mo che ci aspettano, in altro modo. Uguale e diverso allo           tidianità.
stesso momento.                                                                                                         Pia e Ivana

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COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA
Comunità CHIESA DI DIO CHE SEI IN MEDA, NON TEMERE! SII LIETA! - SETTEMBRE 2021 - Comunità Pastorale Santo Crocifisso - Meda
MOVIMENTO TERZA ETÀ

LE ATTIVITÀ DELLA TERZA ETÀ
SONO FINALMENTE RIPRESE!
L’estate ci ha dato la possibilità di riproporre una delle nostre consuete iniziative… dandoci la giusta
carica per progettare anche quelle autunnali

VIAGGIO ALL’ISOLA D’ELBA
Dal 24 al 31 luglio scorso come gruppo
di aderenti e simpatizzanti al MTE ab-
biamo vissuto un periodo di vacanza a
Marina di Campo (Isola d’Elba).
Lo scopo (raggiunto) era di passare dei
giorni in compagnia dopo un lungo pe-
riodo di lontananza, di difficoltà a stare
vicini, scambiandoci le nostre impressio-
ni su questo difficile momento che stia-
mo vivendo. Il soggiorno ci ha aiutato
ad uscire per qualche giorno dal nostro
isolamento, a conoscere altre persone
con cui relazionarci e così alla fine del-
la settimana ci siamo ritrovati ad essere    • il Duomo, dedicato a S. Maria Na-              tra cui i calchi in bronzo della sua te-
diventati amici di chi non conoscevamo,        scente, l’edificio religioso più impor-        sta e della sua mano e la riproduzione
condividendo il tempo passato insieme.         tante di Portoferraio e di tutta l’isola       del sarcofago in cui è sepolto a Les
Abbiamo trascorso i giorni in serenità,        d’Elba; bellissimo il crocifisso ligneo        Invalides (Parigi);
prendendo il sole, visitando Marina di         del 1549;                                    • le chiese delle Confraternite della
Campo, gustando i piatti tipici dell’El-     • la chiesa della Misericordia del 1677,         Misericordia e del SS. Sacramento,
ba, giocando a carte, passeggiando,            dove si conservano le reliquie di san          nate a metà del XVI sec. e dedite alle
godendo e ringraziando il Signore per          Cristino martirizzato nel 65 durante la        opere di carità, che hanno accompa-
il tempo donatoci da passare insieme.          persecuzione di Nerone e patrono della         gnato la comunità nel lungo svolgersi
Con una valida guida abbiamo visitato          città; ogni 5 maggio dal 1852 vi si cele-      di quattro secoli di storia.
Portoferraio, dove ogni angolo parla           bra una Messa in onore di Napoleone;
di Napoleone Bonaparte, che qui ha           • il Museo Napoleonico della Miseri-           Un grazie a chi ha permesso questa
vissuto il suo esilio prima di tornare in      cordia, dove sono custodite tele e           esperienza inusuale per il nostro Movi-
patria per passare gli ultimi cento gior-      sculture di immenso valore, ma anche         mento, con l’augurio che si possa ripe-
ni da Imperatore. A questa si sono ag-         oggetti sacri; nel museo è possibile         tere in futuro.
giunte altre visite guidate:                   ammirare alcuni cimeli napoleonici,                                     Adolfo Meda

  PROGRAMMI PER IL PROSSIMO AUTUNNO                                • celebrazione della S. Messa in particolare per gli aderenti al
                                                                     MTE ricordando i defunti e le persone anziane in difficoltà: il
  Lunedì 19 luglio, come Responsabili e Animatori del MTE            lunedì alle ore 8.45 a Madonna di Fatima, il martedì alle ore 8.45
  della Comunità Pastorale, ci siamo incontrati per discutere        a S. Giacomo e il mercoledì alle ore 8.00 a S. Maria Nascente;
  dei prossimi appuntamenti da proporre ai nostri aderenti.        • incontri mensili di catechesi, formazione, culturali e sociali
  Dopo un pensiero religioso tenuto da don Giulio che ha             di lunedì alle ore 14.30 a Madonna di Fatima, di martedì
  commentato il Vangelo del giorno, ci siamo interrogati             alle ore 14.30 a S. Giacomo e di mercoledì alle ore 14.30
  sul periodo che stiamo vivendo e su come poter dialogare           a S. Maria Nascente;
  con i nostri anziani.                                            • altri appuntamenti verranno segnalati con locandine,
                                                                     avvisi e volantini.
  Di seguito alcune proposte scaturite dall’incontro:
  • mercoledì 6 ottobre presso la parrocchia di S. Giacomo         Ci auguriamo che queste proposte possano svolgersi,
    incontro degli aderenti della Zona V di Monza a cura           anche grazie all’aiuto, alla collaborazione e al sostegno
    dei Responsabili Diocesani e di mons. Franco Cecchin,          di quanti sentono la necessità e il bisogno di stare insieme,
    Assistente Diocesano del MTE;                                  di condividere questi momenti e confidando nella disponibilità
  • ripresa nel mese di ottobre (se possibile) del Gruppo          di chi può donare un po’ del proprio tempo per stare vicino
    di Ascolto della Parola di Dio presso la parrocchia            ai nostri anziani che, più di tutti, sentono il bisogno di un aiuto
    di S. Giacomo rispettando le norme di sicurezza dovute         per superare i momenti di paura e di solitudine che hanno
    alla pandemia;                                                 vissuto durante la pandemia.

                                                                       COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA                         7
Comunità CHIESA DI DIO CHE SEI IN MEDA, NON TEMERE! SII LIETA! - SETTEMBRE 2021 - Comunità Pastorale Santo Crocifisso - Meda
ORATORIO ESTIVO 2021

                                                                            te appena trascorsa
                                                 llo scorso anno, l’esta
         Dopo lo stop forzato de                                        r una settimana all’ins
                                                                                                  egna
              vis to  no str  i  rag   azz  i di nuovo insieme pe
         ha
                                                ione
         di divertimento e rifless
                                                                          anze estive! Dopo
                                             ripresa anche delle vac
         Estate 2021: estate di                                            enza delle vacanze
             pa  usa   de  l 20   20    ab bia  mo riproposto l’esperi
          la                                                                       ie a Lizzola
                      ari e  ne    lla  sp len did   a  cornice delle Alpi Orob
          comunit
           Valbondione.                                                     te favorevoli —
                                               iche non particolarmen
           Le condizioni atmosfer                                            hanno aiutato a gusta
                                                                                                     re
              pra  ttu tto   ne   lla  sec  on  da settimana — non ci                          ess o
           so                                                               n ci hanno perm
                                               queste montagne e no
           appieno la bellezza di                                                     ingredienti tipici
                           nd   i cam    mi  na  te.  No   n sono però mancati gli
            di fare gra                                                    glia di stare insieme
                                                orio: tanta allegria, vo
            delle vacanze dell’orat                                        otidiana, gioco e
                          ivid    ere   tut ti gli aspetti della vita qu
            e  di  co nd                                                        della Parola di Dio,
                     im en   to,    il tut to  acc  ompagnato dalla luce
            divert                                                             di Dio nascosti
                                                    re e a rileggere i doni
            che ci ha invitato a cerca                                     e.
                                                rnate trascorse insiem
             nelle pieghe delle gio                                  di  org anizzare questa vacan
                                                                                                     za,
                                          a  ch i ci ha permess    o
             Un   gra  nd  e  gra    zie                                                       uit o
                                                                             i che hanno seg
                                                li animatori e agli adult
             in particolar modo ag                                               to che ci siano
                                                    i: non è per nulla sconta
             e guidato i nostri ragazz                                             ana della loro
                                                      ili a spendere una settim
              giovani e adulti disponib                                          queste esperienze!
                                                   ai nostri ragazzi di vivere
              estate per permettere

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COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA
Comunità CHIESA DI DIO CHE SEI IN MEDA, NON TEMERE! SII LIETA! - SETTEMBRE 2021 - Comunità Pastorale Santo Crocifisso - Meda
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COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA
Comunità CHIESA DI DIO CHE SEI IN MEDA, NON TEMERE! SII LIETA! - SETTEMBRE 2021 - Comunità Pastorale Santo Crocifisso - Meda
FESTA PATRONALE DI SANTA MARIA NASCENTE

 SANTA MARIA, PREGA PER NOI
 Pubblichiamo alcune foto della celebrazione della Santa Messa nel giorno
 della Festa patronale di Santa Maria Nascente

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                                                                            Photo: Massimo Simula
 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA
FESTA PATRONALE DI SANTA MARIA NASCENTE

SABATO 11 SETTEMBRE:
INSIEME AL SANTUARIO DI OROPA
Ripresa quest’anno la bella tradizione del pellegrinaggio in occasione della nostra festa parrocchiale

                                                gere le monumentali dimensioni odier-           più grandi architetti sabaudi: Arduzzi,
                                                ne, tramutandosi da luogo di passaggio          Gallo, Beltramo, Juvarra, Guarini, Gallet-
                                                a luogo di destinazione per i pellegrini        ti, Bonora. Dal primitivo sacello del gran-
                                                animati da un forte spirito devozionale.        de Vescovo all’imponente Basilica Su-
                                                Il 29 agosto di quest’anno abbiamo se-          periore consacrata nel 1960, lo sviluppo
                                                guito in televisione la toccante cerimonia      edilizio ed architettonico è stato gran-
                                                della quinta incoronazione della Madon-         dioso. Il primo piazzale è dedicato all’ac-
                                                na Nera ricoperta da un mantello colo-          coglienza e vi si affacciano ristoranti, bar
                                                rato lungo 25 metri, costituito da tante        e diversi negozi, poi si sale la scalinata
                                                pezze di stoffa donate dalle famiglie e         monumentale e si attraversa la Porta Re-
                                                confezionato dalle monache del mona-            gia per entrare nel chiostro della Basilica
                                                stero di san Giulio presso il lago d’Orta.      Antica, luogo dedicato al silenzio e alla
                                                È toccato proprio alla comitiva medese          preghiera. Alle ore 11,30 ci siamo trova-
                                                passare sotto questo maestoso e stu-            ti nella grande basilica, dove si trova la
                                                pendo manto che scendeva dalle spalle           statua in legno della Madonna dal volto
                                                della regina dei Monti di Oropa. Ognuno         dipinto di nero, incoronata e coperta dal
                                                di noi in preghiera ha offerto questo mo-       lungo e regale mantello. Che spettacolo
                                                mento ai propri cari, alle persone vicine       di fede e di cultura! Il nostro parroco don
                                                in difficoltà. Sono istanti che rimarranno      Claudio ha celebrato la santa Messa, poi,

S    eicento anni di storia, casa e chiesa
     per pellegrini di generazione in ge-
nerazione, mai stato un ente ecclesiasti-
                                                impressi in noi per tutta la vita proprio
                                                per la forte carica devozionale.
                                                Per noi pellegrini la giornata è iniziata
                                                                                                dopo aver letto la preghiera dell’incoro-
                                                                                                nazione, ci siamo posti in fila per passare
                                                                                                sotto il manto appeso.
co o un monastero, tantomeno un ente            bene: il tempo si è mantenuto costante          Terminato, se così si può dire, il tempo
pubblico. Il santuario di Oropa nasce           con un sole che scaldava dolcemente             dedicato al sacro, l’appuntamento era
nel Medioevo per volontà popolare,              anche a quota 1100 m. Sulla spianata del        al ristorante all’aperto posto all’interno
sgorga dalla mente e dal cuore di gen-          santuario due guide turistiche ci hanno         del complesso del santuario. Alle ore
te semplice innamorata dalla Madre di           accompagnato nel maestoso complesso             16,00 il pullman è ripartito per Meda.
Gesù e ancora oggi è retto da un’ammi-          architettonico. Edifici eretti tra il Seicen-
nistrazione laica il cui presidente è il Ve-    to e il Novecento, frutto dei disegni dei                                  Felice Asnaghi
scovo di Biella. Oropa è pure territorio
della stessa città piemontese.
Secondo la tradizione l’origine del san-
tuario è da collocarsi nel IV secolo ad
opera di sant’Eusebio, primo vescovo di
Vercelli. In realtà i primi documenti scritti
che parlano di Oropa risalgono all’inizio
del XIII secolo: essi riportano l’esistenza
delle primitive chiese di Santa Maria e di
San Bartolomeo, di carattere eremitico,
che costituivano un punto di riferimento
fondamentale per i viatores (viaggiato-
ri) che transitavano da est verso la Valle
d’Aosta. La presenza di sassi erratici fa-
voriva il culto pagano foriero di eventi
divini e virtù miracolose, poi soppiantato
da quello cristiano. Infatti il vescovo Eu-
sebio in alcune opere pittoriche è ripre-
so disteso di schiena su questi massi per
beneficiare dei loro poteri curativi.
Lo sviluppo del santuario subì diverse
trasformazioni nel tempo, fino a raggiun-

                                                                           COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA                       11
ASSOCIAZIONE PALIO MEDA / PALIO 2021

 STARE INSIEME SEMPRE!
 Nonostante le restrizioni non è mancata la festa del Palio di Meda
 che quest’anno ha saputo coinvolgere grandi e piccoli
 con la fiaccolata e il progetto “Urban Palio” ,
 concludendo con l’ormai tradizionale “Aperipalio”.
 Un grazie all’Associazione Palio, all’Amministrazione Comunale
 e a tutti i volontari che hanno reso possibile l’evento.

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 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA
MANUTENZIONE PER LE CAMPANE DEL NOSTRO SANTUARIO

LE CAMPANE DEL SANTUARIO
SONO RITORNATE A SUONARE
Nel mese di luglio sono stati ultimati i lavori di manutenzione

G     iovedì 29 luglio, a pochi giorni dalla festa del Santo
      Crocifisso, sono stati inaugurati i nuovi battagli delle
campane del Santuario dando loro nuovi rintocchi che
riecheggiano nel cielo della nostra Comunità Pastorale.
I lavori, seguiti personalmente dal parroco don Claudio,
sono stati eseguiti dalla ditta Capanni che ha revisionato
sei battagli e sostituiti due ormai crepati, per un costo
complessivo di circa 6500 euro.
Ecco qualche scatto ravvicinato delle nostre campane
di cui solitamente abbiamo qualche scorcio da lontano
e con il naso all’insù.
Sui prossimi numeri della Voce vi daremo qualche
informazione in più sui lavori eseguiti.

                                                                                                          13
                                                                 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA
SPECIALE SCUOLA SAN GIUSEPPE

 NUOVO CORSO PER LE SCUOLE
 SAN GIUSEPPE
 E SAN PIETRO MARTIRE
 L’avvio della collaborazione tra i due istituti al fine di garantire un servizio sempre più efficiente e competente

     L’   estate 2021 ha portato una novità riguardante la scuola
          parrocchiale san Giuseppe: l’inizio della collaborazione
     con la scuola primaria san Pietro Martire di Seveso, unendo
                                                                       ce l’esperienza non è stata altrettanto positiva o non ha poi
                                                                       portato i frutti sperati. Per tutti, però, è sempre stato deci-
                                                                       sivo il desiderio della comunità cristiana di investire tempo,
     la gestione di entrambe sotto la parrocchia di Meda. Una          energie e anche risorse economiche in questo settore della
     decisione arrivata dopo un confronto di alcuni mesi con don       formazione delle nuove generazioni.
     Carlo, parroco di Seveso, sotto la supervisione dell’Ufficio      I nostri tempi sono ben diversi da quelli in cui sono nati que-
     Scuola della Diocesi. Una novità che può apparire di poco         sti istituti: tante cose sono cambiate e cambieranno ancora,
     conto, ma che in realtà costituisce un primo passo impor-         ma vorremmo mantenere il più possibile viva l’intuizione e
     tante nel cammino di collaborazione e di condivisione tra le      la passione educativa dei preti e dei laici che con loro han-
     due scuole. Questo percorso deve innanzitutto tenere conto        no fondato le nostre scuole parrocchiali. Per questo motivo
     dell’esperienza decennale dei due istituti, nati dal desiderio    vogliamo ringraziare le famiglie che danno fiducia ai nostri
     della comunità cristiana di dare ai bambini una formazione a      istituti affidandoci i loro figli; i docenti e tutti coloro che vi
     tutto tondo, non fermandosi a quella catechistica e alla cura     lavorano con passione; chi ci guarda con simpatia e fiducia,
     educativa nel tempo libero. Questa intuizione educativa ha        consapevole del bene che, come tanti, cerchiamo di com-
     generato moltissimi istituti in tutto il mondo e ha formato       piere ogni giorno nel campo educativo, investendo sul futu-
     migliaia e migliaia di persone.                                   ro della nostra Chiesa e della società.
     Anche le scuole san Giuseppe e san Pietro si sono prese cura      Siamo consapevoli di quanto il lavoro di collaborazione tra le
     di tantissimi bambini delle nostre città di Meda, di Seveso       due scuole sia complesso e richieda tempo ed energie, ma
     e non solo. Per molti di loro il cammino in questi istituti è     sappiamo anche che è l’unico modo per poter continuare a
     stato significativo, li ha fatti crescere in un ambiente fami-    far vivere e valorizzare il percorso che hanno fatto fino ad ora.
     gliare e accogliente, ha dato un’istruzione di qualità e una
     formazione cristiana in dialogo con la cultura. Per altri inve-                                                         don Fabio

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 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA
GRUPPI DI ASCOLTO ANNO 2021/2022

L’AMORE CHE CI UNISCE
Gli ultimi momenti di Gesù con i suoi discepoli al centro dei nuovi incontri

C     ome per i due anni precedenti, an-
      che per il 2021/2022 è stato il no-
stro Arcivescovo ad indicare il tema del
                                                Pietro di fronte al gesto della lavanda
                                                dei piedi. Gesù dà inizio a questo mo-
                                                mento di commiato, di saluto ai suoi di-
prossimo cammino dei Gruppi di Ascol-           scepoli con la lavanda dei piedi, diven-
to, in quanto entrano a far parte della         tata giustamente uno degli atti liturgici
Pastorale Diocesana in maniera diretta.         più apprezzati.
Il percorso ci accompagna dentro i ca-
pitoli del Vangelo di Giovanni che in-          SECONDO INCONTRO:
troducono alla Passione di Gesù. Sono           «SIGNORE, CHI È CHE TI TRADISCE?»
dunque i capitoli dal 13 al 17, quelli in       (GV 13, 21 — 38)
cui Gesù, dopo aver radunato i suoi ami-        Gesù annuncia che tra i discepoli uno          SESTO INCONTRO:
ci per l’Ultima Cena e dopo aver com-           lo tradirà: parla quindi esplicitamente di     «VERRÀ A VOI IL PARÀCLITO»
piuto la lavanda dei piedi, inizia a parla-     Giuda. E proprio nel momento in cui si         (GV 16, 1 — 15, 21 — 23)
re ai suoi prima di fare il grande passo        discute del tradimento ecco la risposta        Contiene la promessa di cui anche noi
che lo porterà poi a varcare la soglia del      di Gesù: «Vi do un comandamento nuo-           viviamo ogni giorno. Il patrimonio di cui
giardino del Getsemani. In questo mo-           vo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io   Gesù ha vissuto tutta la vita e che ora
mento del Vangelo i discepoli hanno la          ho amato voi, così amatevi anche voi gli       lascia in eredità ai suoi ha un nome, un
sensazione che il cammino con Gesù sia          uni gli altri». Dunque Gesù comprende          volto preciso: è lo Spirito Santo e lo Spi-
finito senza aver costruito qualche cosa        nel comandamento nuovo dell’amore              rito Santo è una presenza viva. Il dono
che possa restare; si sentono abbando-          anche l’amore per colui che lo tradirà.        dell’amore è davvero un dono, la legge
nati, forse addirittura traditi. Lui dice che                                                  dell’amore ha i suoi articoli e le sue pa-
manderà lo Spirito, che è una bella cosa,       TERZO INCONTRO:                                role d’ordine, come perdono, discerni-
però è una realtà un po’ invisibile. Inve-      «COME POSSIAMO CONOSCERE                       mento, giustizia: sono queste le parole
ce il Maestro è lì e lo si può ascoltare, si    LA VIA?» (GV 14, 1 — 14)                       che fanno parte dell’alfabeto dello Spi-
può dialogare con Lui; è un’esperienza          Gesù dice che sta per partire: segue una       rito, dell’alfabeto della verità cristiana.
diretta, faccia a faccia. Qui Gesù si rivol-    via d’amore, va in croce per amore. L’uo-
ge ai suoi discepoli che considera la sua       mo che Gesù ama fino in fondo è rappre-        SETTIMO INCONTRO:
comunità, la sua Chiesa; si prende cura         sentato da Giuda, ma Giuda a sua volta         «PERCHÉ SIANO UNA SOLA COSA»
dei suoi, che saranno poi inviati a testi-      rappresenta tutti perché alla fine anche       (GV 17)
moniare il suo messaggio, la sua opera.         gli altri discepoli lo rinnegheranno.          Gesù esige dal Padre questo dono:
Ciò significa sperimentare l’attenzione                                                        «Che siano una cosa sola»: il miste-
amorosa di Gesù per noi dentro la sua e         QUARTO INCONTRO:                               ro che si compie nel nostro abbraccio
nostra Chiesa. Per cogliere la bellezza di      «COME È ACCADUTO CHE DEVI                      con il Padre in un’apertura, una visione
queste parole occorre amare la Chiesa,          MANIFESTARTI A NOI E NON AL                    grande sul destino ultimo di ciascuno di
vibrare in sintonia con lei. Siamo invita-      MONDO?» (GV 14, 15 — 31 E 15, 18 — 25)         noi, della comunità, dell’umanità intera.
ti a cercare il senso del Vangelo per la        Il tema di questo incontro è il rapporto tra   In questi cinque capitoli si risponde a
nostra vita comunitaria, dentro la nostra       questo amore, questa comunità (la comu-        una domanda essenziale, fondamen-
vita comunitaria.                               nità cristiana) e il mondo che va in un’al-    tale: che cosa vuol dire appartenere a
L’amore che ci unisce è il titolo del per-      tra direzione, del quale anche noi siamo       Cristo, che cosa significa costruire con
corso e anche l’oggetto di questo testa-        membri, essendo parte di un mondo sen-         gli altri, quindi con la Chiesa, nella Chie-
mento, di questo passaggio di consegne.         za pace. Gesù raccomanda ai discepoli di       sa, vivendo con l’amore di Cristo, rega-
Il contesto è sempre uguale: in tutte le        non avere timore perché avranno il teso-       lando al mondo questo patrimonio.
sette serate ci troveremo sempre nello          ro che Lui sta dando loro in eredità.
stesso posto, perché tutti questi cinque                                                       Non tutti i gruppi che si erano costituiti
capitoli hanno una meravigliosa unità di        QUINTO INCONTRO:                               fino allo scorso anno potranno effettua-
luogo che è il Cenacolo.                        «SE RIMANETE IN ME…» (GV 15, 1 — 17)           re gli incontri in presenza non riuscendo
I titoli dei sette incontri sono sette frasi    Qui c’è la bellissima immagine-parabo-         a rispettare le normative ancora impo-
tratte proprio dai brani del Vangelo.           la della vite e i tralci: «Io sono la vite e   ste dal Covid-19.
                                                voi i tralci». È il segreto con cui Gesù       Prossimamente daremo informazione
PRIMO INCONTRO:                                 svela la sua forza: anche loro avranno         dei luoghi di incontro attraverso gli av-
«TU LAVI I PIEDI A ME?» (GV 13, 1 — 17)         questa efficacia, questa libertà, questa       visi esposti nelle bacheche parrocchiali.
Il titolo deriva direttamente dal cuore         forza di ripartire sempre di nuovo alla
di questa pagina, che è una protesta di         condizione che rimangano in Lui.                                                 Pinuccia

                                                                          COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA                          15
IL SALUTO DI DON VALENTINO

 UN MESE A MEDA:
 UN RICORDO INDELEBILE
 Durante lo scorso mese di agosto abbiamo accolto a Meda don Valentino, sacerdote nigeriano
 chiamato a “sostituire” don Claudio per alcune settimane. Riportiamo la sua lettera di saluto colma
 di ricordi e da cui traspare il suo affetto per noi. Abbiamo dovuto sistemare il suo italiano non
 perfetto per renderla il più possibile fruibile… ma don Valentino ci perdonerà per questo!

 H         o semplicemente messo in questo breve pensiero un in-
           sieme di ricordi e sentimenti. Ho soggiornato un mese
     presso la Comunità Pastorale Santo Crocifisso di Meda. È un
                                                                         poche parole, abbiamo scambiato delle “pleasantries” (n.d.r.
                                                                         “convenevoli”) e abbiamo ricordato l’ultima volta in cui ci sia-
                                                                         mo visti, come l’ho conosciuto (tramite padre Gianluca, un
     piccolo racconto dei momenti più significativi e profondi che       collega della diocesi di Milano studente a Roma) e come l’ho
     le persone care di Meda hanno scolpito nel mio cuore e nella        sostituito nella sua vecchia parrocchia. Subito don Claudio mi
     mia mente durante il breve, ma soddisfacente percorso fatto         ha dato un grande benvenuto da cuore.
     assieme a Meda.                                                     Accompagnato nella casa in cui ero ospitato (la casa parroc-
     Al mio arrivo è stata una bella occasione per esercitare l’ita-     chiale di San Giacomo, l’appartamento di don Ernesto, ben
     liano rispondere alle domande di Emilio e Bruna (la coppia          sistemato e pulito. Grazie alle persone che volenterosamente
     che è venuta a prendermi all’aeroporto di Malpensa) sulla           hanno fatto tutto), anche prima di iniziare a conoscere la gen-
     situazione in Nigeria. Emilio e Bruna sono stati i primi Me-        te ho iniziato a godere della tranquillità e serenità del posto.
     desi che ho conosciuto e volevano conoscere subito le mie           Quindici minuti dopo don Claudio è arrivato a “casa mia” con
     realtà religiose, culturali, sociali, etc. La lunga chiacchierata   i foglietti dei programmi per il mese di agosto per la Comu-
     è stata veramente interessante. È vero che facevo un po’ fa-        nità Santo Crocifisso: «Ecco i programmi delle Messe… e Il
     tica a rispondere bene a tutte le domande, ma quello è stato        2 agosto abbiamo la festa parrocchiale del Santo Crocifisso
     comunque un viaggio da ricordare, di lezioni di italiano da         al santuario. Lo guardi con calma e se ci sono problemi que-
     una parte, di conoscenza delle realtà nigeriane dall’altra.         sti sono i numeri di telefono di don Giulio, don Fabio e don
     Arrivato a un’affascinante pianura il 31 di luglio, mi sono inna-   Luigi», mi ha detto il parroco. Era per me un inserimento nel
     morato subito di Meda perché, vedendo la pianura, mi sem-           lavoro della parrocchia e mi sentivo un pastore arrivato per
     brava la mia zona in Nigeria.                                       prendersi cura del gregge di Meda. Nel piccolo che facevo,
     Giunti verso 12 dall’aeroporto alla Parrocchia di Santa Maria       ero sempre guidato da questo convinto sentimento: essere
     Nascente e aspettando il parroco don Claudio che usciva a           un pastore in Meda per un mese.
     ricevermi, ero preso dalla grandiosità della chiesa parrocchia-     Dopo di che, verso 12:30 il parroco mi ha detto di andare
     le. Un momento da ricordare: pur essendo da quasi dieci anni        con lui a un pranzo organizzato da una famiglia della parroc-
     in Italia, non avevo mai visto una chiesa così “gigante”. Stavo     chia. Là abbiamo mangiato bene… Vi posso dire che il mio
     ammirando la bella e “gigante” chiesa quando ho sentito un          “ingrassamento” a Meda è cominciato da quel giorno: per
     “soft” «Ciao, don Valentino»: era don Claudio, che avevo vo-        un mese giro di inviti per il pranzo e la cena: grazie a tutte le
     glia di rivedere dopo quasi sei anni in cui non ci siamo visti.     famiglie che mi hanno invitato! Era anche un’occasione per
     Conoscendolo bene come un uomo semplice volevo abbrac-              conoscere meglio la gente e allo stesso modo la gente co-
     ciarlo, ma per via del covid mi sono fermato. Ci siamo comun-       glieva quella occasione per conoscere meglio don Valentino
     que salutati nel modo in cui le regole della pandemia ci han-       e le sue realtà nigeriane. Erano pranzi o cene di “lezioni”, di
     no permesso. Anch’egli era contento di rivedermi: da quanto         domande e risposte. Spesso con le solite domande: «Quanti
     ho capito dai suoi gesti, era l’arrivo di un confratello amico      siete nella tua famiglia? Quanti fratelli e sorelle?»; «Com’è la
     piuttosto che di un “sostituente”. Nonostante sia un uomo di        chiesa in Nigeria? Quanti sono cristiani e Muslims?»; «Cosa

16
 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA
IL SALUTO DI DON VALENTINO

avete nella politica, com’è la democrazia? Chi sono questi                Non posso dimenticare anche le belle camminate fatte insieme
Boko Haram?»; «Che tipo di cibo avete? La frutta? Che ani-                a don Giulio, che mi ha fatto conoscere le vie di Meda. Grazie a
mali ci sono?», ecc. Quelli che mi hanno invitato sanno già               don Giulio per questo e anche per le Messe celebrate insieme
le risposte a queste e alle altre domande. Dopo due setti-                e per la sua compagnia prima che andasse in vacanza.
mane in cui ho risposto alle stesse domande avevo pensato                 Ricordo con profondo senso di spiritualità la festa parrocchiale
di organizzare un incontro parrocchiale per tutti con tema                del Santo Crocifisso del 2 agosto in una bella chiesa antica in
Africa/Nigeria e le sue realtà, ma non era possibile perché               stile romano, che mi ha fatto sentire il miracolo fatto a Meda
la maggior parte della gente era in vacanza. Spero che un                 dalla croce di Gesù. Era ben partecipata, con tanta gente che
giorno avremo l’opportunità e la possibilità di tenere questo             cantava insieme come in un coro condotto da un maestro.
incontro. Secondo me ne vale la pena perché sarà un in-                   L’incontro con don Angelo, una persona molto socievole, mi
contro di crescita nella conoscenza dell’Africa e soprattutto             ha fatto impressione: la sua semplicità e il suo modo di scher-
della Nigeria.                                                            zare mi hanno lasciato un bel ricordo di lui. Grazie a don An-
Vale la pena anche ricordare di momenti piacevoli visitando               gelo per aver condiviso dei momenti con me.
posti sacri e turistici: il santuario dei ciclisti al Ghisallo, il Duo-   Grazie veramente a tutti i Medesi per l’accoglienza e le vo-
mo di Como e quello di Milano, la Scala di Milano, il lago di             stre offerte, iniziando dal parroco don Claudio, poi don Giu-
Lecco, il santuario di Inverigo, ecc. Grazie alle famiglie che mi         lio, don Fabio e don Luigi. Speriamo di rivederci presto.
hanno accompagnato in questi posti: Ivana e Valerio, Maria
Pia e Rinaldo, Emilio e Bruna.                                                                       don Valentine Obinna Onwunjiogu

                                                                                                                                    8.12
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NON SOLO LITURGIA                                                                                                                                    8.
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UNA FAMIGLIA ARTIGIANA

                                                                                                                                                       2.
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DI MEDA

                                                                                                                        iS
                                                                                                                       an
Proseguiamo il nostro viaggio nel mondo artigiano locale lasciando la parola                                                 Gi u sep p e

a Luigi Tagliabue, uno dei soci di una storica azienda medese

                                                 credo e, soprattutto, il suo successo.         Esiste ancora l’artigiano a Meda?
                                                 Attiva da più di cinquant’anni, ha man-        Sì, ma evoluto, nel senso che si è “alfa-
                                                 tenuto le sue caratteristiche di azienda       betizzato” ed è divenuto digitale. Molte
                                                 famiglia/comunità, tanto che i soci sono       aziende rimaste nel mercato hanno fat-
                                                 ben sei cugini, ovvero i figli dei fonda-      to questo passaggio obbligato, anche
                                                 tori, che hanno recepito dai padri cono-       se costoso in termini economici e di
                                                 scenze e valori che tramanderanno con          cambio di mentalità. Ma questo ha per-
                                                 ogni probabilità alla prossima genera-         messo di rimanere in vita ed in salute
                                                 zione. La tecnologia introdotta in ditta       per poter affrontare nuove sfide.
                                                 negli ultimi due decenni ha consentito
                                                 di aumentare le collaborazioni di lavoro       C’è spazio nell’industria del mobile
                                                 con imprese leader nel settore del de-         per il lavoro artigiano?
                                                 sign e dell’arredo. Non sono venuti mai        Sì, ma solo se si soddisfano le richie-
                                                 meno, tuttavia, i principi che abbiamo         ste cui ho appena fatto cenno, ovvero
                                                 sopra indicato: passione, valori umani,        portare avanti l’evoluzione aziendale in

«U       na lunga storia di passioni, va-
         lori umani e cultura impren-
ditoriale legata al territorio racconta
                                                 territorio, famiglia, che confermano lo
                                                 stretto legame con l’idea cristiana del
                                                 lavoro che trova in san Giuseppe il suo
                                                                                                senso digitale e tecnologico.

                                                                                                La scuola professionale riesce a
la dedizione di questa famiglia per la           modello.                                       formare gli artigiani come facevano le
creazione di mobili e arredi che ancor           Abbiamo incontrato Luigi Tagliabue,            botteghe?
oggi si tramanda»: è questo l’incipit            uno dei titolari, architetto di formazione     Sì. Conosco imprese di colleghi che han-
della front page del sito istituzionale          e impegnato anche nella locale Con-            no attinto a piene mani dalle scuole del
della Tagliabue Carlo & Fratelli srl, nota       fartigianato. Gli abbiamo sottoposto           territorio. Le scuole professionali hanno
azienda artigiana medese che ha fatto            le consuete domande sul tema dell’ar-          fatto un passo importante inserendo
delle prestazioni di servizi in favore di al-    tigiano oggi all’interno della nostra co-      all’interno del percorso educativo lo sta-
tre ditte del settore legno/arredo il suo        munità. Ecco le sue risposte.                  ge in azienda. Si tratta di perfezionare

                                                                            COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA                                           17
NON SOLO LITURGIA

     […] CI VORREBBERO PIÙ INCONTRI TRA
     IMPRENDITORI ARTIGIANI E SCUOLA, IN
     QUANTO CIÒ PERMETTEREBBE DI METTERE
     A PUNTO UNA SERIE DI AZIONI IN GRADO DI
     VALUTARE LE CAPACITÀ ED I MIGLIORAMENTI
     DELLO STUDENTE NEL PERCORSO DI
     FORMAZIONE AZIENDALE.
     MI PIACEREBBE CHE CIÒ AVVENISSE IN FUTURO
     E SAREI BEN FELICE DI PORTARE IL MIO
     CONTRIBUTO PERSONALE E FORMATIVO.

 questa collaborazione formando anche             sfrenato. Direi che dipende molto dalla      è stato affidato per lasciare nelle mani
 tutor aziendali, che abbiano vere e pro-         propria sensibilità personale, che fa sta-   delle generazioni future una società mi-
 prie linee guida per poter istruire i ragaz-     re da una o dall’altra parte.                gliore.
 zi. Riassumendo: ci vorrebbero più incon-
 tri tra imprenditori artigiani e scuola, in      Nel mondo del lavoro c’è ancora              La fabbrica, l’impresa riescono a
 quanto ciò permetterebbe di mettere a            spazio per un po’ di spiritualità? Esiste    creare relazioni umane?
 punto una serie di azioni in grado di va-        ancora il momento del riposo, come           A mio parere fabbrica e azienda devo-
 lutare le capacità ed i miglioramenti del-       per Dio dopo la creazione, lo shabbat        no essere dei capisaldi per buone re-
 lo studente nel percorso di formazione           di ebraica memoria?                          lazioni umane. Per quanto mi riguarda
 aziendale. Mi piacerebbe che ciò avve-           Senz’altro sì per ciò che riguarda la no-    spero di riuscire a farlo quotidianamen-
 nisse in futuro e sarei ben felice di portare    stra realtà lavorativa. Il riposo rigenera   te, anche se riconosco che l’infallibilità
 il mio contributo personale e formativo.         e fa raccogliere le idee per affrontare al   non fa parte dell’uomo.
                                                  meglio il futuro.
 C’è ancora mercato per il lavoro                                                              Luigi Tagliabue conferma la tradizione
 artigianale?                                     Come è visto papa Francesco                  di ogni autentico artigiano medese: po-
 Assolutamente sì. Penso che la commi-            da imprenditori come te? Come                che e precise parole, ma molti fatti con-
 stione tra chi fa ricerca applicata, pro-        sono commentate le sue critiche              creti. Lo ringraziamo per il contributo.
 gettisti, imprese artigiane e società sia        all’economia attuale, che coinvolge
 molto stretta e tutto deve essere a km           poco le persone, che non aiuta a                                         Paolo Marelli
 0. Deve esserci comunanza di “amorosi            limitare le diseguaglianze?
 sensi” e non può mancare il legame con           Riassumerei la figura del Santo Padre
                                                                                                  PENSO CHE
 il territorio. Naturalmente occorre che le       con una frase di Pitagora: «Nessun in-
 istituzioni locali interagiscano con il terri-   segnamento è efficace e scende in               CONTRIBUIRE ALLA
 torio, le industrie e le ditte artigiane.        profondità, se dato solo con ragioni e          CRESCITA DELLA
                                                  spiegazioni. Dopo devi farlo diventare
 Qual è il bacino ove la vostra azienda           esempio di vita, con un comportamen-
                                                                                                  PROPRIA COMUNITÀ
 trova operatori adeguati ai vostri               to esemplare».                                  SIA UN COMPITO
 standard?                                                                                        CHE CI SPETTA, COSÌ
 Per quanto ci riguarda abbiamo fatto le          Giuseppe il falegname artigiano era
 ultime assunzioni avvalendoci di annun-          parte di una comunità e contribuiva             COME MIGLIORARE
 ci sulla stampa locale, trovando quindi          alla sua vita e alla sua crescita e             CIÒ CHE CI È
 personale entro il raggio di 15, 20 km.          così lo è stato fino agli Anni ‘60 del
                                                  secolo scorso. Gli artigiani/industriali
                                                                                                  STATO AFFIDATO
 L’artigiano è solidale o è immerso               del nuovo millennio si sentono                  PER LASCIARE
 anche lui nel liberismo economico                protagonisti di una comunità locale e           NELLE MANI DELLE
 che va molto di moda negli ultimi due            intendono contribuire alla sua vita, al
 decenni?                                         suo progresso, al suo futuro?                   GENERAZIONI
 Come sempre, facendo parte della so-             Penso che contribuire alla crescita della       FUTURE UNA
 cietà ci sono artigiani solidali ed altri in-    propria comunità sia un compito che ci
                                                                                                  SOCIETÀ MIGLIORE.
 vece immersi nel liberismo economico             spetta, così come migliorare ciò che ci

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 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA
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