Centrosinistra, documento politico

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Centrosinistra, documento politico
Centrosinistra,    c’è                                   il
documento politico
di Erika Noschese

La coalizione di centrosinistra, nei grandi comuni al voto, è
unita solo a Battipaglia. A rivendicare il merito di questo
successo, il candidato sindaco Antonio Visconti, presidente
dell’Asi, annunciando che sabato è stato sottoscritto il
documento politico da tutta la coalizione: “Negli ultimi due
mesi, nella città di Battipaglia, le forze politiche di
centrosinistra hanno profuso uno sforzo considerevole nel
trovare una soluzione condivisa, ampia e unitaria in vista
delle elezioni amministrative del prossimo autunno. Dopo
numerosi confronti, in cui si sono condivisi dapprima
indirizzi e linee programmatiche, si è giunti poi alla
decisione unanime di investire Antonio Visconti quale
candidato a sindaco della coalizione – hanno dichiarato – Una
scelta che si fonda sull’indiscutibile competenza e sulle
grandi qualità umane di Visconti, che negli ultimi anni si è
fortemente impegnato, nel suo ruolo di presidente del
Consorzio Asi, su importanti questioni che hanno interessato
il lavoro e lo sviluppo della nostra città. In Antonio
Visconti, le forze politiche e i movimenti che hanno preso
parte al tavolo del centrosinistra, vedono una speranza per la
nostra comunità. In altri luoghi e contesti, anche vicini,
basti pensare a due grandi Comuni chiamati al voto come Eboli
e Salerno non si è riusciti ancora a condurre verso l’unità le
forze della coalizione. A Battipaglia, invece, ci siamo
riusciti. Un risultato importante, in una città dove il
centrosinistra unita è riuscito a vincere in una sola
occasione”. Il nome di Visconti sembra dunque essere nato da
un lungo confronto che ha portato poi ad elaborare le linee
programmatiche da offrire al candidato per la stesura del
programma di governo, che verranno sottoposte agli elettori.
“Uno degli elementi più importanti della nostra proposta è
rappresentato senza dubbio dalla presenza di un gruppo ampio e
coeso, che si pone come una squadra, lontani dalla logica
dell’uomo solo al comando. In questi anni siamo stati
tristemente abituati a personalismi, lotte fratricide,
congiure di palazzo e tradimenti, in cui a terra rimaneva
sempre una sola vittima: Battipaglia. È il momento di voltare
pagina, ridare serenità e futuro ad una comunità mortificata e
abbandonata a sé stessa. È ora di scrivere insieme una nuova
bella storia per la città – ha poi aggiunto la coalizione –
L’insieme dei valori che ha ispirato l’azione della coalizione
di centrosinistra ha visto estendersi in maniera esponenziale
la condivisione delle idee e di un percorso in cui oggi si
riconoscono non solo le forze storiche di centrosinistra,
popolari e progressiste, ma anche forze politiche moderate e
liberali – come quelle cattoliche democratiche e quelle di
centro – insieme a pezzi della società civile, movimenti
organizzati e associazioni civiche. La nostra è una coalizione
aperta e inclusiva, democratica e vicina ai bisogni dei
cittadini. È partendo da questo presupposto, che questa
evoluzione dovrà essere determinata dalle istanze di chi il
territorio lo vive tutti i giorni: i cittadini. Il
centrosinistra c’è, è questo, ed è pronto ad affrontare questa
sfida, ponendosi l’obiettivo di essere la guida amministrativa
di questa città per i prossimi dieci anni. Per risollevare
Battipaglia e restituire alla nostra città il prestigio che
merita”.

Amministrative/Guido
Milanese: “Prima del nome è
necessario calare progetto e
programma per Salerno”
di Erika Noschese

Si riunirà nei prossimi giorni il tavolo provinciale del
centrodestra per fare sintesi sul nome del candidato sindaco,
tanto nella città capoluogo quanto nelle grandi città al voto.
A fare il punto della situazione Guido Milanese, vice
coordinatore regionale di Forza Italia: “È chiaro che sulla
sintesi bisognerà calare un progetto ed un programma per la
città di Salerno che io ritengo sia la cosa fondamentale, la
più valida e sulla qual cosa il centrodestra è già pronto per
creare un’alternativa di programma e di futuro per la nostra
città”, ha infatti dichiarato. La scelta del candidato
sindaco, a Salerno città e nei comuni della provincia chiamati
al voto dipenderà soprattutto dalla città di Napoli,
particolarmente importante dal punto di vista politico.
Dunque, bisognerà attendere anche e soprattutto il tavolo
regionale. Milanese, tra poco si riunirà il tavolo di
coordinamento provinciale… “Sì, era stato rinviato a dopo
Pasqua e nei prossimi giorni ricominciano gli incontri per
poter discutere. I tempi ci sono, c’è tutta l’estate ma è
chiaro che bisogna prepararsi per tempo; in questo momento c’è
ancora una dialettica aperta, rispetto alla quale chiaramente
si va incontro ad una sintesi”. La coalizione è ancora in alto
mare, ci sono forse troppi nomi sul tavolo da valutare. Tra
questi c’è anche quello dell’avvocato penalista Michele Sarno?
“Allora, diciamo che in questo momento i nomi che sono sul
tavolo sono tutti eccellenti, di primissimo ordine e su tutti
si può fare sintesi, in qualche modo perché l’uno vale
l’altro, sia come qualità e spessore umano e professionale,
sia dal punto di vista politico. È chiaro che sulla sintesi
bisognerà calare un progetto ed un programma per la città di
Salerno che io ritengo sia la cosa fondamentale, la più valida
e sulla qual cosa il centrodestra è già pronto per creare
un’alternativa di programma e di futuro per la nostra città,
stimolando quelli che sono i punti emergenti, deboli, quelli
che non sono stati affrontati negli ultimi anni e che ritengo
stanno a cuore, in modo particolare, al centrodestra. In
questo momento, parlerei del rilancio dell’economia
salernitana, dell’attenzione alle fasce deboli, del recupero
di un minimo di dignità sull’urbanistica e sulle strade; sul
controllo del territorio. Tutti elementi, questi, che sono
venuti meno man mano e si sono sgretolati negli ultimi anni;
su questo, il centrodestra è pronto per calare un progetto e
un programma adeguato. Il nome che porterà avanti questo
progetto, naturalmente, sarà un nome di sintesi ma devo dire
che, in questo momento, non ci sono tanti nomi sul tavolo.
Quei pochi che sono rimasti, perché si sono scremati nell’arco
degli ultimi mesi ed ora andranno ad unirsi in una sintesi
unica o, al massimo, in un dualismo che non vedo come elemento
negativo perché anche l’ipotesi di una doppia candidatura:
potrebbe essere una strategia per andare meglio al
ballottaggio e a quel punto fare sintesi successivamente. Non
c’è una spaccatura nel centrodestra, c’è chi sposa un
candidato, chi un altro ma sul progetto e sul programma siamo
profondamente uniti. Ci si augura di trovare la sintesi su un
unico candidato, devo dire che sono al meglio rappresentativi
quello che oggi sono sul tavolo; ognuno di loro è in grado di
saper governare e portare a termine il programma e il progetto
del centrodestra e su questo non c’è ombra di dubbio, nessuna
spaccatura”. Secondo lei, Forza Italia potrebbe decidere di
sostenere il candidato sindaco lanciato dalla Lega, Dante
Santoro? “Il candidato esprime la sua valenza. Ritengo che
oggi come oggi, è ancora prematuro parlare senza aver fatto un
ulteriore incontro. Bisogna ritrovarsi e non è detto che sia
tempo perso perché spesso serve a sedimentare certe
situazioni. Io ritengo che alla fine sono tutti candidati che
possono rappresentarci, come nel caso di Michele Salerno o
Michele Tedesco. Nei prossimi giorni si scremerà ancora di più
la rosa e la sintesi sarà sempre più vicina”. Quale dovrà
essere, secondo lei, il punto centrale del programma
elettorale? “Soprattutto in questo momento con la città che
sta soffrendo, dal punto di vista economico, le categorie
delle piccole imprese, dei commercianti, degli artigiani e la
sofferenza fondamentale è legata alla mancanza di economia sul
territorio. Il primo progetto è rilanciare un programma per lo
sviluppo economico del territorio stesso, con attenzione in
modo particolare alle categorie che hanno sofferto in modo
particolare per questo nuovo lockdown”. A proposito di settori
in crisi domani (oggi per chi legge ndr) ci sarà una protesta
a Salerno, i ristoratori sono pronti a riaprire così come i
commercianti. Cosa ne pensa? “Io ritengo che mai trasgredire
la legge. La vicinanza è totale a questi lavoratori che hanno
sofferto e stanno soffrendo, ho grande rispetto di loro perché
hanno tutte le ragioni del mondo. Questo lockdown, soprattutto
negli ultimi tempi, è stato molto particolare perché abbiamo
visto gente in strada, muoversi liberamente, senza controlli.
Alla fine, si è determinato un lockdown settoriale, una
chiusura di settore di alcuni operatori del commercio e
dell’economia salernitana che sono stati particolarmente
penalizzati per cui io non vedo come sia possibile immaginare
persone che si affollavano nei centri commerciali o in alcuni
negozi o semplicemente per strada quando poi, nei ristoranti,
ad esempio, con le dovute precauzioni ci sarebbero stati meno
rischi. Queste categorie sono state quasi azzerate dal punto
di vista economico, sono in sofferenza; ne soffrono intere
famiglie, senza calcolare l’indotto. Capisco la protesta, la
ribellione ma che sia contenuta nei limiti delle norme e delle
leggi”. Ad Eboli è confermato il sostegno al candidato sindaco
Damiano Cardiello o è ancora in forse? “E’ chiaro che
Cardiello è un nome rappresentativo storico del centrodestra,
oltre ad essere persona amica ma è chiaro che la discussione
per trovare un nome anche nelle altre città passa anche per
Salerno, città capoluogo. Ecco l’importanza del tavolo che
determina non solo la scelta su Salerno ma anche perché, a
caduta, sarà sulle altre città della provincia. Tutto questo
passa anche per la decisione su Napoli, non dobbiamo
dimenticare che la scelta su Napoli – che rappresenta sul
piano politico nazionale una delle città più importanti e
rappresentative – sarà determinante, per la tipologia di
scelta, a caduta sulle altre città della regione, su Salerno.
Sarà importante il tavolo provinciale ma lo sarà anche quello
regionale perché Salerno dipenderà proprio dal tavolo
regionale”.

Airo,      la      mascherina
intelligente: Aiko industry
ora punta su città di Salerno
di Erika Noschese

Da Treviso a Salerno per la produzione di mascherine e
prodotti relativi alla sanificazione, grazie al sostegno della
Salerno Trasporti che ha scelto di essere parte attiva di
questo progetto. È la scommessa di Aiko Industry, nota azienda
italiana guidata da Renato Cesaroni che, in questo periodo, ha
lanciato Airo, la mascherina trasparente, respirante,
economica e riciclabile, oltre che ultra tecnologica e unica
al mondo per le sue caratteristiche. L’azienda Aiko Industry
investe su Salerno e lancia la mascherina Airo. Di cosa si
tratta, nello specifico? “Aiko Industry è una società che sta
sviluppando una serie di prodotti, nel campo della
sanificazione, in particolare è partita con una mascherina
particolarmente tecnologica. All’interno di questo progetto
industriale ci siamo imbattuti in un imprenditore, di fatti la
Salerno Trasporti, che ha creduto in questo progetto e ha
voluto partecipare, non solo dal punto di vista attivo come
presenza all’interno della governance della società ma anche
come investimento vero e proprio. Questo ci ha permesso di
aggiornare nel modo migliore un asset che permettesse al
progetto industriale di potersi sviluppare su tutto il
territorio; non è un caso se abbiamo scelto di avere su
Treviso la sede legale e la parte commerciale, attualmente in
fase di sviluppo anche di questo paradigma e per quanto
riguarda la produzione e lo sviluppo del prodotto su Salerno,
proprio per questa grande sinergia che si è creata nel periodo
della pandemia. Aiko Industry è un gruppo, sia pure come start
up perché un anno fa circa questo tipo di mercato esisteva ma
era ben diversa dall’attuale; stiamo completando il catalogo e
attivando una serie di prodotti che permettono di completare
il catalogo in maniera significativa, con prodotti tecnologici
e all’avanguardia. L’idea è nata da un’esigenza oggettiva, in
periodo di pandemia, visto che la domanda era di gran lunga
maggiore rispetto all’offerta e abbiamo ripensato alla
mascherina, non di utilizzare la solita mascherina usa e
getta, con tutti i limiti del caso ma di fare un prodotto
particolarmente stabile e performante: è un prodotto non usa e
getta, con un grande impatto dal punto di vista ambientale; i
filtri sono particolarmente tecnologici perché non sono di
derivazione carbon fossile bensì naturali, ricavate da lane di
pecora uniche al mondo; altre innovazioni sono la possibilità
di vedere i lineamenti del volto, soprattutto per quanto
riguarda persone che hanno la necessità di vedere il labiale
per poter seguire il dialogo”. È una mascherina pensate per
tutti. Oggi investire su questi prodotti è una scelta
importante, quando ha pensato di lanciare questa mascherina?
“Esattamente quando c’è stata l’esigenza di mercato ma non
abbiamo mai pensato all’aspetto speculativo. Infatti, proprio
per la complessità del prodotto noi possiamo dire di essere
arrivati un po’ tardi rispetto all’isterismo della produzione
di mascherine, con tutti i pro e i contro del caso. La nostra
idea era quella di realizzare una maschera che potesse durare
nel tempo, spostandosi sul mercato professionale e non a caso
abbiamo ideato una linea di prodotti che vanno ad affiancarsi
alla mascherina e che sono affini al mercato della
sanificazione e che entreranno sul mercato nel giro di un
mese”. Ci può già anticipare qualcosa circa questi prodotti?
“La prima in assoluto è una lampada da un design molto
accattivante, essendo una lampada da tavolo; ha delle
caratteristiche uniche: si può collegare con un’app, per
accenderla e spegnerla, controllare l’intensità della luce; ha
due sensori, uno permette di rilevare la presenza vicino alla
lampada per accenderla e spegnerla in automatico; l’altro
avverte circa la funzione degli uvc, potenzialmente dannosi e
questa lampada, in maniera intelligente, si attiva quando non
c’è pericolo per sanificare la scrivania. È pensata per
quell’operatività di tipo professionale come avvocati,
commercialisti e così via. Con questa lampada si permette di
avere una sterilizzazione di fatto totale dell’ambiente. Ci
sono una serie di altre opzioni all’interno della lampada
quale il caricabatteria wirless e con cavo; la lampada
funziona anche da torcia ma, in più, si può attivare l’uvc per
disinfettare luoghi specifici. È il primo prodotto che si
affiancherà alla maschera; quest’ultima, di per sé, essendo
molto tecnologica, ha una respirabilità che quasi non si
avverte: la nostra ha registrato un parametro così basso; è
più rigida, sembra più complessa da adoperare ma è solo
questione di abitudine. Questa mascherina è predisposta per
una serie di opzioni: una videocamera per registrazioni; un
sensore che avverte circa la temperatura corporea; ampliare il
suono della voce ma questo per utilizzo professionale”. È una
scelta contro corrente, da imprenditore, investire in piena
emergenza epidemiologica che va nella direzione di essere
parte attiva in questa emergenza… “Assolutamente, ha detto
bene perché una delle difficoltà psicologiche è stata proprio
questa e questa idea, proprio perché assurda, ha possibilità
di riuscire. Abbiamo già attivato e messo in produzione, a
livello prototipale ancora, dei prodotti che vanno dal
purificatore con capacità molto importanti che hanno cinque
funzioni di purificazione, tramite filtri passivi; il plasma,
con ioni, raggi uvc e fotocatalisi; permette una disinfezione
di circa 60 metri quadri: dopo 10 minuti distrugge il 99.99%
dei virus e, in laboratorio, è stato fatto il controllo sul
covid. Questo permette di avere la ragionale certezza di
diminuire drasticamente la probabilità di contagio. A questo
ci sono altri oggetti: per disinfettare e asciugare spazzolini
da denti e asciugarli; sterilizzatore e purificatore per
ambienti estremi; disinfettare tutto ciò che sono pennelli per
makeup e, ancora, un purificatore d’auto trasportabile con una
serie di opzioni; purificatore trasportabile per la
disinfezione tramite uvc. Ci sono poi una serie di accessori
per la mascherina come la custodia per contenerla. Io ho
sempre concepito l’industria come la testa e la coda, ovvero
ricerca, sviluppo e commercializzazione dei prodotti: tutto
ciò che è la parte produttiva ho sempre pensato fosse
impossibile farlo in Italia per motivi ovvi di costo di
manodopera e produzioni ma in questo caso stiamo pensando di
poter applicare non solo la testa e la coda ma anche la parte
finale del ciclo produttivo. A Salerno faremo l’assemblaggio
finale di tutti i prodotti che usciranno nell’immediato e
prossimo futuro, per motivi di percentuale di utilizzo e
produzioni che permetterà di puntare sul made in Italy ma
d’altra parte permette di poter controllare i processi
produttivi e la qualità ma soprattutto la riservatezza circa i
prodotti. Stiamo implementando questo modello industriale:
siamo ancora in fase di assestamento della struttura, adesso
il mio compito è allineare l’aspetto finanziario per poter
sostenere i giusti investimenti che serviranno. Per ora,
crediamo di aver centrato tutti gli obiettivi: i prodotti
stanno rispondendo bene, con una tecnologia unica al mondo
anche per evitare l’appannaggio della mascherina stessa. Siamo
pronti per poter delineare questi nuovi asset e poi produrre e
distribuire. Ci sarà un programma di assunzioni proprio sulla
zona di Salerno, fondamentale in questo periodo storico: sarà
personale di qualità, maestranze che si occuperanno della
fascia bassa del ciclo produttivo ma servirà un po’ tutto per
la ricerca, sviluppo e attivare il marketing commerciale per
diventare un’azienda di un certo livello”.
Parrucchieri   e  barbieri:
“Prima   ci   hanno   fatto
adeguare i locali, poi ci
hanno chiusi”
di Monica De Santis

Saracinesca a metà ed un cartello a lutto per manifestare il
suo dissenso contro la chiusura imposta dal governo. Alberto
Buono ha aderito alla manifestazione del Cna… “Nella speranza
di poter presto riuscire ad aprire. La nostra è stata una
protesta pacifica che sicuramente ha fatto meno rumore
rispetto a tante altre, ma era giusto che anche noi
scendessimo in campo in questo periodo. Perchè quello che si
sta verificando è davvero una cosa assurda. Ci hanno chiuso
dopo che ci hanno fatto adeguare i nostri locali per renderli
sicuri. Abbiamo investito soldi, abbiamo cambiato il nostro
metodo di lavoro, accogliendo i clienti solo su prenotazione e
poi alla fine hanno deciso di chiudermi, mentre invece se si
va al supermercato si entra senza nessun controllo e senza che
nessuno verifichi se si rispetta il distanziamento”.
Antonio Controne è il titolare di un salone da uomo in via
Torrione. Anche lui ha aderito alla manifestazione pacifica di
protesta… “Perchè non si può più andare avanti così. Io sono
un fortunato perchè sono titolare delle mura, ma penso a tutti
quei colleghi che devono pagare il fitto. Difficile andare
avanti così. I ristori avuti non sono basti a coprire le
perdite. Già abbiamo registrato una perdita di clienti perchè
qualcuno impaurito da questo virus preferisce tagliarsi i
capelli da solo a casa, poi ci dicono anche di stare chiusi,
come possiamo fare a mantenere le nostre famiglie? La cosa
assurda èc he le tasse e le bollette però non le hanno
bloccate. I soldi da noi, che non stiamo lavorando li vogliono
comunque e questo non mi sembra giusto. Devo pagare pur non
incassando nulla”.
Marcello Della Calce è il titolare dell’attività di
parruccheria per uomo sita in via Silvio Baratta. Anche lui
ieri mattina ha aderito alla protesta promossa dal Cna… “Spero
che qualcuno ascolti la nostra voce, il grido silenzioso che
stiamo lanciando. La nostra è una protesta civile, educata e
rispettosa nei confronti anche delle altre categorie
commerciali che come la nostra sono state punite dal Dpcm
governativo. Ciò che mi posso augurare è davvero che qualcuno
si ravveda in merito alle decisioni prese e vi ponga rimedio.
Assurdo imporre le chiusure solo ad alcune categorie,
accusandole di essere la causa della diffusione del virus. Ma
perchè non pensano invece a fare dei controlli seri, per
strada, sul lungomare, nei supermercati dove veramente si
verificano assembramenti e dove veramente il virus circola”

Saracinesche    a   metà    e
manifesti a lutto la protesta
silenziosa dei parrucchieri
di Monica De Santis

Saracinesche a metà ieri mattina per parrucchieri e barbieri a
Salerno e in provincia. Una manifestazione di protesta
silenziosa e pacifica promossa dalla Cna di Salerno contro la
decisione di lasciare ancora chiusi parrucchieri e centri
estetici per altri 15 giorni in Campania. Così ieri mattina,
l’apertura simbolica delle attività con le saracinesche alzate
a metà e l’affissione di una locandina a lutto per segnalare
con un gesto forte la difficoltà e la disperazione delle
aziende e dei lavoratori fermi da settimane, nonostante
investimenti ingenti per garantire sicurezza ai clienti e alle
attività svolte in generale. Tante tantissime le adesioni
soprattutto a Salerno città dove hanno aderito quasi tutti i
parrucchieri e i barbieri… “Per noi è una condanna a morte,
una decisione che uccide un settore e alimenta l’abusivismo.
Per questo abbiamo scelto di attuare una protesta che ancora
una volta rispetta le regole e non trasgredisce quanto ci
viene imposto- ha dichiarato Sergio Casola, presidente
regionale dell’Unione Benessere e Sanità- in coerenza con un
percorso che, dal primo giorno di emergenza, ha visto l’intera
categoria rispettosa della priorità di garantire prima di
tutto la sicurezza, ma davanti a quello che stiamo vedendo in
giro, oggi abbiamo difficoltà a gestire la disperazione delle
imprese”.    Ha   aderito   alla   manifestazione    anche
Lello Fortunato, titolare di uno dei saloni per signora più
grandi della città, sito in via Silvio Baratta: “La protesta
di questa mattina (ieri per chi legge, n.d.r.) è stata fatta
per far capire alle persone, ma soprattutto a chi ci governa
l’incoerenza delle loro decisioni. Assurdo che noi, come le
gioiellerie e i negozi di abbigliamento dobbiamo continuare a
rimanere chusi, mentre supermercati e i negozi dei cinesi
possono rimanere aperti e far entrare le persone senza alcun
controllo e senza alcun distanziamento. Posso parlare per la
mia categoria. Abbiamo tutti fatto investimenti per adeguarci
alle nuove disposizioni. Abbiamo investito anche di più,
rispetto a ciò che ci chiedevano per garantire maggiore
sicurezza ai clienti, ed invece ci tengono ancora chiusi. E’
una cosa che non ha senso, che non si può accettare”. Intanto,
il presidente provinciale della Cna di Salerno, Lucio Ronca ha
avviato un confronto con il prefetto di Salerno per far
arrivare, anche in maniera formale, la richiesta delle
attività che rappresentano il settore dei centri estetici ed i
Saloni di acconciatura, come, in maniera analoga, sta facendo
anche la Cna a livello nazionale con il Governo. “Come
associazione di categoria siamo preoccupati dal malcontento
registrato nella categoria e chiediamo l’attenzione delle
istituzioni per ricordare che parliamo di artigiani che hanno
sempre rispettato le regole- ha dichiarato il presidente
provinciale Lucio Ronca- ma sono mesi che parrucchieri e
centri estetici vivono con una sorta di spada di Damocle tra
capo e collo, concretizzata nell’incubo dell’ennesima
chiusura, a fronte di spese da sostenere quasi quotidiane, a
prescindere che la saracinesca sia alzata o abbassata”.

La morte dell’attrice Marisa
Rossi. E’ stata protagonista
della   compagnia   di   Ugo
Piastrella
di Monica De Santis

“Questa mattina abbiamo consegnato a Mamma le chiavi del
Paradiso, certi – in questo dolore straziante – che da Lassù
saprà guidarci e proteggerci, in particolar modo i suoi
adorati nipoti Matteo e Nadia Maria”. Ha scritto così lunedì
mattina sul suo profilo social Edoardo Rossi, per annunciare
la dipartita della madre, l’attrice Marisa Rossi. Volto noto
ed amatissimo, per il suo garbo e la sua gentilezza, Marisa è
stata tra le protagoniste del teatro salernitano negli anni
70, 80 e 90, sino ai primissimi anni del 2000, ha sempre
saputo conquistarsi con tanta semplicità l’affetto e la stima
del suo pubblico e dei suoi colleghi. La sua carriera, seppur
amatoriale ha inizio al Teatro Ridotto sul finire degli anni
70. Poi una pausa per seguire il marito Matteo che per motivi
lavoratori fu trasferito lontano da Salerno. Quando ritorna in
città, si rincontra con Ugo Piastrella che proprio in quel
periodo stava dando vita alla sua compagnia “La Barcaccia” ed
era in cerca di uno spazio dove poter aprire un proprio
teatro. Marisa ed Ugo venuti a conoscenza dei locali liberi
sotto la chiesa di Santa Maria della Consolazione, si recano a
parlare con don Gaetano riuscendo a convincerlo a fittargli
quello spazio. Nasce così nel 1989 il Teatro Nuovo. Ed è
proprio sulle tavole di quel palcoscenico che Marisa al fianco
di Ugo Piastrella interpreterà numerosi personaggi. Da
Filumena Marturano, a Non ti Pagano, da Sabato Domenica e
Lunedì a Natale in Casa Cupiello, Caviale e Lenticchie, solo
per citarne alcuni “E’ stata una compagna di scena eccezionale
– racconta Ugo Piastrella – ma soprattutto è stata un’amica. I
nostri figli sono cresciuti insieme come fratelli, si era
creato tra di noi un legale speciale, eravamo davvero parte
della stessa famiglia. In scena era una perfezionista, attenta
ad ogni particolare. Non le piaceva sbagliare o essere
impreparata, o non sapere cosa dovessero fare gli altri. Non è
mai mancata ad una prova, era la prima sempre”. “Un grande
dolore. Un abbraccio caro”. scrive invece su facebook Pasquale
De Cristofaro, che con Ugo e Marisa è stato tra i fondatori
del Nuovo. Tino Iannuzzi, sempre attraverso i social ricorda
così l’attrice salernitana: “La Scomparsa di Marisa un
profondo dolore, un enorme dispiacere per una Persona buona,
piena di amore per la vita e dedita sempre a prodigarsi per il
bene comune ed il prossimo. Una intelligenza acuta e così
vivace, con una splendida Umanità, con una grande passione per
le attività culturali ed artistiche, l’amore ed il talento
naturale e brillante per il Teatro. Una limpida motivazione
per l’impegno civile. Marisa ha sempre avuto un esemplare e
leale senso dell’Amicizia, sempre presente con il Suo sorriso,
le Sue battute, la Sua simpatia, la Sua volontà di operare per
la Comunità, nel segno di una forte ispirazione cattolico-
democratica. Una Amica vera, preziosa, disinteressata e sempre
vicina ed affettuosa in tutte le tappe della mia esperienza
politica. Un abbraccio con affetto all’inseparabile ed amato
Matteo ed all’adorato Eduardo, orgoglio e gioia infinita per
Marisa”. “Quante volte sono stato tuo figlio o genero sulle
scene. Quanti spettacoli, quante risate, quante belle serate
insieme. Una grande amicizia la nostra. Come fare a meno di
te, la mia Marisa grande. Ti abbraccio forte e ti vorrò sempre
tanto bene”. E’ invece il ricordo di Francesco Esposito. I
funerali di Marisa Rossi si sono svolti, nel pieno rispetto
delle vigenti norme anti-covid ieri mattina alle ore 11,
presso la chiesa di Santa Maria della Consolazione.

De   Luca    nominato    vice
capogruppo Pd alla Camera dei
deputati
Su proposta della presidente Debora Serracchiani, l’assemblea
dei deputati democratici ha approvato la nuova presidenza del
Gruppo, che sara’ composta da: vice presidenti
Piero De Luca con delega a Coordinamento dell’attivita’
dell’area internazionale, Affari Esteri, Politiche dell’Unione
Eu, Difesa, Agricoltura, Coordinamento dell’attivita’
legislativa e di indirizzo con il Gruppo Pd del Senato e con
il Gruppo S&D al Parlamento Europeo; Roberto Morassut con
delega a coordinamento delle attivita’ dell’area Territorio,
Ambiente e lavori Pubblici Trasporti e Telecomunicazioni,
Giustizia; Marina Berlinghieri con delega all’attivita’ di
indirizzo (mozioni, risoluzioni), di controllo (QT,
interpellanze, interrogazioni). Dai segretari di Aula Emanuele
Fiano e Beatrice Lorenzin. Dai segretari di presidenza Flavia
Piccoli Nardelli – Coordinamento dell’attivita’ dell’area
cultura, scienza, istruzione, sport e turismo; Stefania
Pezzopane – Delega alle attivita’ delle Commissioni bicamerali
e delle Giunte e in materia di ricostruzione delle aree del
terremoto; Barbara Pollastrini – Coordinamento dell’area
Diritti; Diego Zardini – Coordinamento dell’area delle
attivita’ produttive e commercio, lavoro pubblico e privato,
affari sociali. E dal tesoriere Andrea De Maria.

Udc,    basta   chiacchiere,
centrodestra si organizzi per
amministrative
“I tempi ormai sono maturi perche’ il centrodestra si sieda
attorno ad un tavolo per individuare ed indicare il nome del
prossimo candidato a sindaco nella citta’ di Salerno”. Cosi’
Mario Polichetti, coordinatore provinciale dell’Udc, e Aniello
Salzano, coordinatore cittadino dell’Udc, fanno il punto sulla
situazione politica attuale nella citta’ d’Arechi ma non solo:
“Riteniamo che sia proprio del tutto inutile cincischiare
ancora quando e’ chiaro che ulteriori perdite di tempo rendono
piu’ complicato organizzare una campagna elettorale che
presuppone non solo un’aggregazione solida, uno schieramento
forte e con rappresentanti importanti dei vari segmenti della
nostra realta’, ma anche la redazione di un programma
innovativo capace di risollevare le sorti di una citta’ in
ginocchio con un’economia in grande affanno”. Gli esponenti
Udc hanno detto: “E’ del tutto superfluo continuare la litania
che a Salerno si puo’ decidere solo dopo che anche a Napoli
siano stati individuati il percorso, le aggregazioni, le
alleanze ed il candidato”.      E ancora: “Tutti ormai hanno
capito che ogni realta’ ha le proprie specificita’. Cosi’,
come occorre rendersi conto che a Battipaglia, Eboli e in
altre parti della provincia non e’ possibile trasferire lo
schema di coalizione di Salerno. E’ aria fritta continuare a
parlarne. Poi, naturalmente, non manca lo statista di turno
che gia’ sa come andra’ a finire. Anche noi immaginiamo come
andra’ a finire”. Infine gli esponenti salernitani dell’Unione
di Centro hanno aggiunto: “Soprattutto se chi piu’ di tutti
dovrebbe interessarsi delle sorti politiche ed elettorali
della citta’, se ne astiene e se ne sta a fare l’unica cosa
che pensa di saper fare: pontificare. Pertanto, suggeriamo ai
responsabili del centrodestra salernitano una urgente riunione
perche’ si giunga con una forte accelerazione a far conoscere
alla citta’ il nome del futuro candidato sindaco, che ormai
non e’ piu’ un mistero e corre gia’ da giorni sulla bocca di
tutti”.

Calcio:   chi   vincerà                                  lo
scudetto quest’anno?
La volata per la corsa scudetto e per i piazzamenti utili in
chiave Champions League renderà spettacolare la coda finale di
questo campionato di serie A, 2020-2021. Come abbiamo già
potuto constatare durante il girone d’andata, gli ultimi turni
del campionato saranno molto intensi e fitti di incontri
chiave e big match, assolutamente da non perdere e da seguire
fino alla fine. Si parte dalla 31esima giornata, con Milan-
Genoa, Lazio-Benevento, Atalanta-Juventus, Torino-Roma, ma
soprattutto Napoli-Inter. Da questa giornata in poi le
gerarchie del campionato potranno mostrarci qualcosa in più,
rispetto alla situazione attuale dove i pronostici oggi misti
per il campionato di serie A ci mostrano come il livello di
equilibrio sia oramai una costante per la stagione in corso.

Lotta scudetto   e   zona   Champions:   almeno   7   le   squadre
protagoniste

Si prosegue per la 32esima giornata con Milan-Sassuolo,
Spezia-Inter, Juventus-Parma e soprattutto ancora con gli
scontri diretti tra Roma e Atalanta e Napoli e Lazio. Un
testa-coda interessante, visto che le squadre che non
concorrono per la testa della classifica, sono chiamate a
ottenere punti preziosi in termini di lotta salvezza. Visti
alcuni sorprendenti risultati di Crotone, Spezia e Benevento,
non sarà semplice fare pronostici, dato che in questa stagione
abbiamo già visto come squadre del livello di Juventus, Napoli
e Milan, abbiano perso terreno più di una volta proprio contro
le neo-promosse che lottano per la permanenza nel campionato
di massima divisione. Per la 33esima giornata vedremo poi
Fiorentina-Juventus, Inter-Verona, Cagliari-Roma, Torino-
Napoli e Lazio-Milan, sfide che come si è visto durante il
girone di andata, potrebbero avere un esito tutt’altro che
scontato. Da sottolineare in particolare come allo Stadium la
Fiorentina sia stata capace di battere i campioni d’Italia
bianconeri, mentre il Napoli di Gattuso contro i granata ha
evitato la sconfitta solo allo scadere grazie a una prodezza
del suo capitano, Lorenzo Insigne.

A maggio la sfida scudetto si accende grazie ai big-match in
calendario

Si entra poi nel mese di maggio, con Crotone-Inter, Milan-
Benevento, Lazio-Genoa, Napoli-Cagliari, Udinese-Juventus e
Sampdoria-Roma. A questo punto le dinamiche fondamentali per i
piazzamenti di Champions ed Europa League, potrebbero essere
già disegnati, ma bisogna sempre tenere conto delle sfide tra
le prime e le ultime della classe, in un campionato dove
l’imprevedibilità dei risultati ha evidenziato un innalzamento
del livello medio delle squadre coinvolte. In calendario ci
sono poi sfide come Inter-Sampdoria al Meazza e Juventus-Milan
all’Allianz, con la volata finale che mette in cartellone
Inter-Roma, Sassuolo-Juventus, Torino, Milan e poi ancora
Roma-Lazio, Milan-Cagliari e Juventus-Inter. L’ultima giornata
di campionato, quando i giochi scudetto potrebbero essere già
decisi, mostra ancora una sfida potenzialmente utile per uno
spareggio in zona Champions tra Atalanta e Milan, un testa vs
coda tra Spezia e Roma, un intrigante match come Napoli-
Verona, mentre Andrea Pirlo e la Juventus chiuderanno la
stagione a Bologna, così come l’Inter di Conte affronterà
l’Udinese di Luca Gotti.

Mentre in questa fase del campionato i giochi sono ancora
aperti, nonostante il divario tra la zona Champions e il resto
della classifica, si faccia sempre più evidente, resta ancora
da capire quali squadre saranno coinvolte per la zona
salvezza, con Crotone, Parma, Torino, Cagliari e il resto
delle squadre.

Pillole di storia letteraria
06 di Federico Sanguineti
“Grandi figure” e storia letteraria
   (ossia Buona Pasqua a tutte e
               tutti)
Di Federico Sanguineti

La donna non esiste, afferma Jacques Lacan; ed è così ovunque
vige il modo di produzione capitalistico, il cui inconscio è
strutturato,      spiega     Antoinette      Fouque,     come
“analfallocentrico” (cioè pregenitale). In una borghese Storia
della letteratura italiana, invece di incontrare le scrittrici
del passato (rigorosamente censurate), ci si imbatte in
“figure femminili” cartacee, cioè in donne partorite, come
Atena dalla testa di Zeus, dalla mente maschile di questo o
quello scrittore. In altre parole: si forma un canone
letterario che, emarginando il femminile in carne ed ossa,
esibisce stereotipi bell’e pronti per essere pedagogicamente
illustrati. Ed ecco che, guidati da critici di professione, si
celebra in scuole e università ciò che Naomi Wolf definisce
The beauty mith: quello per il quale, nella misura in cui le
donne tentano di emanciparsi socialmente, incombe su di loro
il peso di modelli di avvenenza a cui attenersi per essere
apprezzate, come la taglia 42, poniamo, se non la 40, ecc. Nel
caso della letteratura italiana, come per ogni evento di moda
o concorso a miss, sul palcoscenico storiografico, a celebrare
il mito della bellezza sfilano per esempio ancora oggi, da un
lato, Francesca da Rimini, accolta da De Sanctis nel “regno
delle grandi figure poetiche”, anzi “la prima donna della
nostra letteratura”, reginetta insomma dell’estetica borghese,
e, dall’altro, squalificata come inguardabile, Beatrice, che
“ha così poca realtà e personalità”. In un Poema ambientato
nella Settimana Santa del 1300 entrano pertanto, infernali
colombe “dal disio chiamate”, Paolo e Francesca; e più avanti,
nel paradiso terrestre, la donna amata da Dante. I rimanti
“felice” e “colui che […] dice”, presenti nel canto V
dell’Inferno, ritornano, ma in ordine inverso, nel XXX del
Purgatorio: “colui che dice” e “felice”. In mezzo ad essi sta,
in un caso, la “prima radice” del colpo di fulmine, nell’altro
invece l’endecasillabo: “Guardaci ben, se ben sè ’n
Beatrice!”. Qui il poeta è invitato a rendersi conto di
trovarsi in un paradiso, cioè di essere, alla lettera, “in
Beatrice”, compenetrato in lei. In nuce è già presente l’idea
dell’“indiarsi”, “inluiarsi”, “intuarsi”, “inmiarsi” e
“inleiarsi”, che sarà, con formidabili parasintetici
neologismi, ripresa nella terza cantica.     “Guardaci ben, se
ben sè ’n Beatrice!”. Ecco undici sillabe, direi le più
straordinarie di Dante, ma insopportabili al gusto borghese, e
quindi compromesse, fraintese, manomesse da copisti e
filologi, i quali leggono: “Guardaci ben! Ben son, ben son
Beatrice” o “Guardaci ben! Ben sem, ben sem Beatrice”
(entrambe banalizzazioni da manuale), “Guardati ben! Ben
sembri Bëatrice (errore congiuntivo di una famiglia di
codici). Ma, grazie al cielo, la lezione genuina è
compattamente conservata dal ramo beta della tradizione:
Urbinate 366, Urbinate 365, Florio ed Estense. Nel Paradiso
terrestre, Dante è dunque in Beatrice: “illeare ene in lei
entrare”, secondo una chiosa di Francesco Buti. Al funereo
colpo di fulmine, di un amore che “ratto s’apprende”, perché
irresistibile (“a nullo amato amar perdona”), ovvero il top
per l’estetica borghese (e che conduce “ad una morte”), urge
contrapporre il punto di vista opposto, quello vitale di Dante
che, in tempo di resurrezione, celebra il piacere. Coi
migliori auguri di uscire sempre dall’Egitto, cioè di una
Pasqua quotidianamente vivibile, si rinviano lettrici e
lettori alle pagine della teologa Maria Caterina Jacobelli
dedicate a Il risus paschalis e il fondamento teologico del
piacere sessuale.
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