Centrosinistra, documento politico
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Centrosinistra, c’è il documento politico di Erika Noschese La coalizione di centrosinistra, nei grandi comuni al voto, è unita solo a Battipaglia. A rivendicare il merito di questo successo, il candidato sindaco Antonio Visconti, presidente dell’Asi, annunciando che sabato è stato sottoscritto il documento politico da tutta la coalizione: “Negli ultimi due mesi, nella città di Battipaglia, le forze politiche di centrosinistra hanno profuso uno sforzo considerevole nel trovare una soluzione condivisa, ampia e unitaria in vista delle elezioni amministrative del prossimo autunno. Dopo numerosi confronti, in cui si sono condivisi dapprima indirizzi e linee programmatiche, si è giunti poi alla decisione unanime di investire Antonio Visconti quale candidato a sindaco della coalizione – hanno dichiarato – Una scelta che si fonda sull’indiscutibile competenza e sulle grandi qualità umane di Visconti, che negli ultimi anni si è fortemente impegnato, nel suo ruolo di presidente del Consorzio Asi, su importanti questioni che hanno interessato il lavoro e lo sviluppo della nostra città. In Antonio Visconti, le forze politiche e i movimenti che hanno preso parte al tavolo del centrosinistra, vedono una speranza per la nostra comunità. In altri luoghi e contesti, anche vicini, basti pensare a due grandi Comuni chiamati al voto come Eboli e Salerno non si è riusciti ancora a condurre verso l’unità le forze della coalizione. A Battipaglia, invece, ci siamo riusciti. Un risultato importante, in una città dove il centrosinistra unita è riuscito a vincere in una sola occasione”. Il nome di Visconti sembra dunque essere nato da un lungo confronto che ha portato poi ad elaborare le linee programmatiche da offrire al candidato per la stesura del programma di governo, che verranno sottoposte agli elettori.
“Uno degli elementi più importanti della nostra proposta è rappresentato senza dubbio dalla presenza di un gruppo ampio e coeso, che si pone come una squadra, lontani dalla logica dell’uomo solo al comando. In questi anni siamo stati tristemente abituati a personalismi, lotte fratricide, congiure di palazzo e tradimenti, in cui a terra rimaneva sempre una sola vittima: Battipaglia. È il momento di voltare pagina, ridare serenità e futuro ad una comunità mortificata e abbandonata a sé stessa. È ora di scrivere insieme una nuova bella storia per la città – ha poi aggiunto la coalizione – L’insieme dei valori che ha ispirato l’azione della coalizione di centrosinistra ha visto estendersi in maniera esponenziale la condivisione delle idee e di un percorso in cui oggi si riconoscono non solo le forze storiche di centrosinistra, popolari e progressiste, ma anche forze politiche moderate e liberali – come quelle cattoliche democratiche e quelle di centro – insieme a pezzi della società civile, movimenti organizzati e associazioni civiche. La nostra è una coalizione aperta e inclusiva, democratica e vicina ai bisogni dei cittadini. È partendo da questo presupposto, che questa evoluzione dovrà essere determinata dalle istanze di chi il territorio lo vive tutti i giorni: i cittadini. Il centrosinistra c’è, è questo, ed è pronto ad affrontare questa sfida, ponendosi l’obiettivo di essere la guida amministrativa di questa città per i prossimi dieci anni. Per risollevare Battipaglia e restituire alla nostra città il prestigio che merita”. Amministrative/Guido
Milanese: “Prima del nome è necessario calare progetto e programma per Salerno” di Erika Noschese Si riunirà nei prossimi giorni il tavolo provinciale del centrodestra per fare sintesi sul nome del candidato sindaco, tanto nella città capoluogo quanto nelle grandi città al voto. A fare il punto della situazione Guido Milanese, vice coordinatore regionale di Forza Italia: “È chiaro che sulla sintesi bisognerà calare un progetto ed un programma per la città di Salerno che io ritengo sia la cosa fondamentale, la più valida e sulla qual cosa il centrodestra è già pronto per creare un’alternativa di programma e di futuro per la nostra città”, ha infatti dichiarato. La scelta del candidato sindaco, a Salerno città e nei comuni della provincia chiamati al voto dipenderà soprattutto dalla città di Napoli, particolarmente importante dal punto di vista politico. Dunque, bisognerà attendere anche e soprattutto il tavolo regionale. Milanese, tra poco si riunirà il tavolo di coordinamento provinciale… “Sì, era stato rinviato a dopo Pasqua e nei prossimi giorni ricominciano gli incontri per poter discutere. I tempi ci sono, c’è tutta l’estate ma è chiaro che bisogna prepararsi per tempo; in questo momento c’è ancora una dialettica aperta, rispetto alla quale chiaramente si va incontro ad una sintesi”. La coalizione è ancora in alto mare, ci sono forse troppi nomi sul tavolo da valutare. Tra questi c’è anche quello dell’avvocato penalista Michele Sarno? “Allora, diciamo che in questo momento i nomi che sono sul tavolo sono tutti eccellenti, di primissimo ordine e su tutti si può fare sintesi, in qualche modo perché l’uno vale l’altro, sia come qualità e spessore umano e professionale, sia dal punto di vista politico. È chiaro che sulla sintesi bisognerà calare un progetto ed un programma per la città di
Salerno che io ritengo sia la cosa fondamentale, la più valida e sulla qual cosa il centrodestra è già pronto per creare un’alternativa di programma e di futuro per la nostra città, stimolando quelli che sono i punti emergenti, deboli, quelli che non sono stati affrontati negli ultimi anni e che ritengo stanno a cuore, in modo particolare, al centrodestra. In questo momento, parlerei del rilancio dell’economia salernitana, dell’attenzione alle fasce deboli, del recupero di un minimo di dignità sull’urbanistica e sulle strade; sul controllo del territorio. Tutti elementi, questi, che sono venuti meno man mano e si sono sgretolati negli ultimi anni; su questo, il centrodestra è pronto per calare un progetto e un programma adeguato. Il nome che porterà avanti questo progetto, naturalmente, sarà un nome di sintesi ma devo dire che, in questo momento, non ci sono tanti nomi sul tavolo. Quei pochi che sono rimasti, perché si sono scremati nell’arco degli ultimi mesi ed ora andranno ad unirsi in una sintesi unica o, al massimo, in un dualismo che non vedo come elemento negativo perché anche l’ipotesi di una doppia candidatura: potrebbe essere una strategia per andare meglio al ballottaggio e a quel punto fare sintesi successivamente. Non c’è una spaccatura nel centrodestra, c’è chi sposa un candidato, chi un altro ma sul progetto e sul programma siamo profondamente uniti. Ci si augura di trovare la sintesi su un unico candidato, devo dire che sono al meglio rappresentativi quello che oggi sono sul tavolo; ognuno di loro è in grado di saper governare e portare a termine il programma e il progetto del centrodestra e su questo non c’è ombra di dubbio, nessuna spaccatura”. Secondo lei, Forza Italia potrebbe decidere di sostenere il candidato sindaco lanciato dalla Lega, Dante Santoro? “Il candidato esprime la sua valenza. Ritengo che oggi come oggi, è ancora prematuro parlare senza aver fatto un ulteriore incontro. Bisogna ritrovarsi e non è detto che sia tempo perso perché spesso serve a sedimentare certe situazioni. Io ritengo che alla fine sono tutti candidati che possono rappresentarci, come nel caso di Michele Salerno o Michele Tedesco. Nei prossimi giorni si scremerà ancora di più
la rosa e la sintesi sarà sempre più vicina”. Quale dovrà essere, secondo lei, il punto centrale del programma elettorale? “Soprattutto in questo momento con la città che sta soffrendo, dal punto di vista economico, le categorie delle piccole imprese, dei commercianti, degli artigiani e la sofferenza fondamentale è legata alla mancanza di economia sul territorio. Il primo progetto è rilanciare un programma per lo sviluppo economico del territorio stesso, con attenzione in modo particolare alle categorie che hanno sofferto in modo particolare per questo nuovo lockdown”. A proposito di settori in crisi domani (oggi per chi legge ndr) ci sarà una protesta a Salerno, i ristoratori sono pronti a riaprire così come i commercianti. Cosa ne pensa? “Io ritengo che mai trasgredire la legge. La vicinanza è totale a questi lavoratori che hanno sofferto e stanno soffrendo, ho grande rispetto di loro perché hanno tutte le ragioni del mondo. Questo lockdown, soprattutto negli ultimi tempi, è stato molto particolare perché abbiamo visto gente in strada, muoversi liberamente, senza controlli. Alla fine, si è determinato un lockdown settoriale, una chiusura di settore di alcuni operatori del commercio e dell’economia salernitana che sono stati particolarmente penalizzati per cui io non vedo come sia possibile immaginare persone che si affollavano nei centri commerciali o in alcuni negozi o semplicemente per strada quando poi, nei ristoranti, ad esempio, con le dovute precauzioni ci sarebbero stati meno rischi. Queste categorie sono state quasi azzerate dal punto di vista economico, sono in sofferenza; ne soffrono intere famiglie, senza calcolare l’indotto. Capisco la protesta, la ribellione ma che sia contenuta nei limiti delle norme e delle leggi”. Ad Eboli è confermato il sostegno al candidato sindaco Damiano Cardiello o è ancora in forse? “E’ chiaro che Cardiello è un nome rappresentativo storico del centrodestra, oltre ad essere persona amica ma è chiaro che la discussione per trovare un nome anche nelle altre città passa anche per Salerno, città capoluogo. Ecco l’importanza del tavolo che determina non solo la scelta su Salerno ma anche perché, a caduta, sarà sulle altre città della provincia. Tutto questo
passa anche per la decisione su Napoli, non dobbiamo dimenticare che la scelta su Napoli – che rappresenta sul piano politico nazionale una delle città più importanti e rappresentative – sarà determinante, per la tipologia di scelta, a caduta sulle altre città della regione, su Salerno. Sarà importante il tavolo provinciale ma lo sarà anche quello regionale perché Salerno dipenderà proprio dal tavolo regionale”. Airo, la mascherina intelligente: Aiko industry ora punta su città di Salerno di Erika Noschese Da Treviso a Salerno per la produzione di mascherine e prodotti relativi alla sanificazione, grazie al sostegno della Salerno Trasporti che ha scelto di essere parte attiva di questo progetto. È la scommessa di Aiko Industry, nota azienda italiana guidata da Renato Cesaroni che, in questo periodo, ha lanciato Airo, la mascherina trasparente, respirante, economica e riciclabile, oltre che ultra tecnologica e unica al mondo per le sue caratteristiche. L’azienda Aiko Industry investe su Salerno e lancia la mascherina Airo. Di cosa si tratta, nello specifico? “Aiko Industry è una società che sta sviluppando una serie di prodotti, nel campo della sanificazione, in particolare è partita con una mascherina particolarmente tecnologica. All’interno di questo progetto industriale ci siamo imbattuti in un imprenditore, di fatti la Salerno Trasporti, che ha creduto in questo progetto e ha voluto partecipare, non solo dal punto di vista attivo come
presenza all’interno della governance della società ma anche come investimento vero e proprio. Questo ci ha permesso di aggiornare nel modo migliore un asset che permettesse al progetto industriale di potersi sviluppare su tutto il territorio; non è un caso se abbiamo scelto di avere su Treviso la sede legale e la parte commerciale, attualmente in fase di sviluppo anche di questo paradigma e per quanto riguarda la produzione e lo sviluppo del prodotto su Salerno, proprio per questa grande sinergia che si è creata nel periodo della pandemia. Aiko Industry è un gruppo, sia pure come start up perché un anno fa circa questo tipo di mercato esisteva ma era ben diversa dall’attuale; stiamo completando il catalogo e attivando una serie di prodotti che permettono di completare il catalogo in maniera significativa, con prodotti tecnologici e all’avanguardia. L’idea è nata da un’esigenza oggettiva, in periodo di pandemia, visto che la domanda era di gran lunga maggiore rispetto all’offerta e abbiamo ripensato alla mascherina, non di utilizzare la solita mascherina usa e getta, con tutti i limiti del caso ma di fare un prodotto particolarmente stabile e performante: è un prodotto non usa e getta, con un grande impatto dal punto di vista ambientale; i filtri sono particolarmente tecnologici perché non sono di derivazione carbon fossile bensì naturali, ricavate da lane di pecora uniche al mondo; altre innovazioni sono la possibilità di vedere i lineamenti del volto, soprattutto per quanto riguarda persone che hanno la necessità di vedere il labiale per poter seguire il dialogo”. È una mascherina pensate per tutti. Oggi investire su questi prodotti è una scelta importante, quando ha pensato di lanciare questa mascherina? “Esattamente quando c’è stata l’esigenza di mercato ma non abbiamo mai pensato all’aspetto speculativo. Infatti, proprio per la complessità del prodotto noi possiamo dire di essere arrivati un po’ tardi rispetto all’isterismo della produzione di mascherine, con tutti i pro e i contro del caso. La nostra idea era quella di realizzare una maschera che potesse durare nel tempo, spostandosi sul mercato professionale e non a caso abbiamo ideato una linea di prodotti che vanno ad affiancarsi
alla mascherina e che sono affini al mercato della sanificazione e che entreranno sul mercato nel giro di un mese”. Ci può già anticipare qualcosa circa questi prodotti? “La prima in assoluto è una lampada da un design molto accattivante, essendo una lampada da tavolo; ha delle caratteristiche uniche: si può collegare con un’app, per accenderla e spegnerla, controllare l’intensità della luce; ha due sensori, uno permette di rilevare la presenza vicino alla lampada per accenderla e spegnerla in automatico; l’altro avverte circa la funzione degli uvc, potenzialmente dannosi e questa lampada, in maniera intelligente, si attiva quando non c’è pericolo per sanificare la scrivania. È pensata per quell’operatività di tipo professionale come avvocati, commercialisti e così via. Con questa lampada si permette di avere una sterilizzazione di fatto totale dell’ambiente. Ci sono una serie di altre opzioni all’interno della lampada quale il caricabatteria wirless e con cavo; la lampada funziona anche da torcia ma, in più, si può attivare l’uvc per disinfettare luoghi specifici. È il primo prodotto che si affiancherà alla maschera; quest’ultima, di per sé, essendo molto tecnologica, ha una respirabilità che quasi non si avverte: la nostra ha registrato un parametro così basso; è più rigida, sembra più complessa da adoperare ma è solo questione di abitudine. Questa mascherina è predisposta per una serie di opzioni: una videocamera per registrazioni; un sensore che avverte circa la temperatura corporea; ampliare il suono della voce ma questo per utilizzo professionale”. È una scelta contro corrente, da imprenditore, investire in piena emergenza epidemiologica che va nella direzione di essere parte attiva in questa emergenza… “Assolutamente, ha detto bene perché una delle difficoltà psicologiche è stata proprio questa e questa idea, proprio perché assurda, ha possibilità di riuscire. Abbiamo già attivato e messo in produzione, a livello prototipale ancora, dei prodotti che vanno dal purificatore con capacità molto importanti che hanno cinque funzioni di purificazione, tramite filtri passivi; il plasma, con ioni, raggi uvc e fotocatalisi; permette una disinfezione
di circa 60 metri quadri: dopo 10 minuti distrugge il 99.99% dei virus e, in laboratorio, è stato fatto il controllo sul covid. Questo permette di avere la ragionale certezza di diminuire drasticamente la probabilità di contagio. A questo ci sono altri oggetti: per disinfettare e asciugare spazzolini da denti e asciugarli; sterilizzatore e purificatore per ambienti estremi; disinfettare tutto ciò che sono pennelli per makeup e, ancora, un purificatore d’auto trasportabile con una serie di opzioni; purificatore trasportabile per la disinfezione tramite uvc. Ci sono poi una serie di accessori per la mascherina come la custodia per contenerla. Io ho sempre concepito l’industria come la testa e la coda, ovvero ricerca, sviluppo e commercializzazione dei prodotti: tutto ciò che è la parte produttiva ho sempre pensato fosse impossibile farlo in Italia per motivi ovvi di costo di manodopera e produzioni ma in questo caso stiamo pensando di poter applicare non solo la testa e la coda ma anche la parte finale del ciclo produttivo. A Salerno faremo l’assemblaggio finale di tutti i prodotti che usciranno nell’immediato e prossimo futuro, per motivi di percentuale di utilizzo e produzioni che permetterà di puntare sul made in Italy ma d’altra parte permette di poter controllare i processi produttivi e la qualità ma soprattutto la riservatezza circa i prodotti. Stiamo implementando questo modello industriale: siamo ancora in fase di assestamento della struttura, adesso il mio compito è allineare l’aspetto finanziario per poter sostenere i giusti investimenti che serviranno. Per ora, crediamo di aver centrato tutti gli obiettivi: i prodotti stanno rispondendo bene, con una tecnologia unica al mondo anche per evitare l’appannaggio della mascherina stessa. Siamo pronti per poter delineare questi nuovi asset e poi produrre e distribuire. Ci sarà un programma di assunzioni proprio sulla zona di Salerno, fondamentale in questo periodo storico: sarà personale di qualità, maestranze che si occuperanno della fascia bassa del ciclo produttivo ma servirà un po’ tutto per la ricerca, sviluppo e attivare il marketing commerciale per diventare un’azienda di un certo livello”.
Parrucchieri e barbieri: “Prima ci hanno fatto adeguare i locali, poi ci hanno chiusi” di Monica De Santis Saracinesca a metà ed un cartello a lutto per manifestare il suo dissenso contro la chiusura imposta dal governo. Alberto Buono ha aderito alla manifestazione del Cna… “Nella speranza di poter presto riuscire ad aprire. La nostra è stata una protesta pacifica che sicuramente ha fatto meno rumore rispetto a tante altre, ma era giusto che anche noi scendessimo in campo in questo periodo. Perchè quello che si sta verificando è davvero una cosa assurda. Ci hanno chiuso dopo che ci hanno fatto adeguare i nostri locali per renderli sicuri. Abbiamo investito soldi, abbiamo cambiato il nostro metodo di lavoro, accogliendo i clienti solo su prenotazione e poi alla fine hanno deciso di chiudermi, mentre invece se si va al supermercato si entra senza nessun controllo e senza che nessuno verifichi se si rispetta il distanziamento”.
Antonio Controne è il titolare di un salone da uomo in via Torrione. Anche lui ha aderito alla manifestazione pacifica di protesta… “Perchè non si può più andare avanti così. Io sono un fortunato perchè sono titolare delle mura, ma penso a tutti quei colleghi che devono pagare il fitto. Difficile andare avanti così. I ristori avuti non sono basti a coprire le perdite. Già abbiamo registrato una perdita di clienti perchè qualcuno impaurito da questo virus preferisce tagliarsi i capelli da solo a casa, poi ci dicono anche di stare chiusi, come possiamo fare a mantenere le nostre famiglie? La cosa assurda èc he le tasse e le bollette però non le hanno bloccate. I soldi da noi, che non stiamo lavorando li vogliono comunque e questo non mi sembra giusto. Devo pagare pur non incassando nulla”.
Marcello Della Calce è il titolare dell’attività di parruccheria per uomo sita in via Silvio Baratta. Anche lui ieri mattina ha aderito alla protesta promossa dal Cna… “Spero che qualcuno ascolti la nostra voce, il grido silenzioso che stiamo lanciando. La nostra è una protesta civile, educata e rispettosa nei confronti anche delle altre categorie commerciali che come la nostra sono state punite dal Dpcm governativo. Ciò che mi posso augurare è davvero che qualcuno si ravveda in merito alle decisioni prese e vi ponga rimedio. Assurdo imporre le chiusure solo ad alcune categorie, accusandole di essere la causa della diffusione del virus. Ma perchè non pensano invece a fare dei controlli seri, per strada, sul lungomare, nei supermercati dove veramente si verificano assembramenti e dove veramente il virus circola” Saracinesche a metà e manifesti a lutto la protesta
silenziosa dei parrucchieri di Monica De Santis Saracinesche a metà ieri mattina per parrucchieri e barbieri a Salerno e in provincia. Una manifestazione di protesta silenziosa e pacifica promossa dalla Cna di Salerno contro la decisione di lasciare ancora chiusi parrucchieri e centri estetici per altri 15 giorni in Campania. Così ieri mattina, l’apertura simbolica delle attività con le saracinesche alzate a metà e l’affissione di una locandina a lutto per segnalare con un gesto forte la difficoltà e la disperazione delle aziende e dei lavoratori fermi da settimane, nonostante investimenti ingenti per garantire sicurezza ai clienti e alle attività svolte in generale. Tante tantissime le adesioni soprattutto a Salerno città dove hanno aderito quasi tutti i parrucchieri e i barbieri… “Per noi è una condanna a morte, una decisione che uccide un settore e alimenta l’abusivismo. Per questo abbiamo scelto di attuare una protesta che ancora una volta rispetta le regole e non trasgredisce quanto ci viene imposto- ha dichiarato Sergio Casola, presidente regionale dell’Unione Benessere e Sanità- in coerenza con un percorso che, dal primo giorno di emergenza, ha visto l’intera categoria rispettosa della priorità di garantire prima di tutto la sicurezza, ma davanti a quello che stiamo vedendo in giro, oggi abbiamo difficoltà a gestire la disperazione delle imprese”. Ha aderito alla manifestazione anche Lello Fortunato, titolare di uno dei saloni per signora più grandi della città, sito in via Silvio Baratta: “La protesta di questa mattina (ieri per chi legge, n.d.r.) è stata fatta per far capire alle persone, ma soprattutto a chi ci governa l’incoerenza delle loro decisioni. Assurdo che noi, come le gioiellerie e i negozi di abbigliamento dobbiamo continuare a rimanere chusi, mentre supermercati e i negozi dei cinesi possono rimanere aperti e far entrare le persone senza alcun controllo e senza alcun distanziamento. Posso parlare per la
mia categoria. Abbiamo tutti fatto investimenti per adeguarci alle nuove disposizioni. Abbiamo investito anche di più, rispetto a ciò che ci chiedevano per garantire maggiore sicurezza ai clienti, ed invece ci tengono ancora chiusi. E’ una cosa che non ha senso, che non si può accettare”. Intanto, il presidente provinciale della Cna di Salerno, Lucio Ronca ha avviato un confronto con il prefetto di Salerno per far arrivare, anche in maniera formale, la richiesta delle attività che rappresentano il settore dei centri estetici ed i Saloni di acconciatura, come, in maniera analoga, sta facendo anche la Cna a livello nazionale con il Governo. “Come associazione di categoria siamo preoccupati dal malcontento registrato nella categoria e chiediamo l’attenzione delle istituzioni per ricordare che parliamo di artigiani che hanno sempre rispettato le regole- ha dichiarato il presidente provinciale Lucio Ronca- ma sono mesi che parrucchieri e centri estetici vivono con una sorta di spada di Damocle tra capo e collo, concretizzata nell’incubo dell’ennesima chiusura, a fronte di spese da sostenere quasi quotidiane, a prescindere che la saracinesca sia alzata o abbassata”. La morte dell’attrice Marisa Rossi. E’ stata protagonista della compagnia di Ugo Piastrella di Monica De Santis “Questa mattina abbiamo consegnato a Mamma le chiavi del Paradiso, certi – in questo dolore straziante – che da Lassù
saprà guidarci e proteggerci, in particolar modo i suoi adorati nipoti Matteo e Nadia Maria”. Ha scritto così lunedì mattina sul suo profilo social Edoardo Rossi, per annunciare la dipartita della madre, l’attrice Marisa Rossi. Volto noto ed amatissimo, per il suo garbo e la sua gentilezza, Marisa è stata tra le protagoniste del teatro salernitano negli anni 70, 80 e 90, sino ai primissimi anni del 2000, ha sempre saputo conquistarsi con tanta semplicità l’affetto e la stima del suo pubblico e dei suoi colleghi. La sua carriera, seppur amatoriale ha inizio al Teatro Ridotto sul finire degli anni 70. Poi una pausa per seguire il marito Matteo che per motivi lavoratori fu trasferito lontano da Salerno. Quando ritorna in città, si rincontra con Ugo Piastrella che proprio in quel periodo stava dando vita alla sua compagnia “La Barcaccia” ed era in cerca di uno spazio dove poter aprire un proprio teatro. Marisa ed Ugo venuti a conoscenza dei locali liberi sotto la chiesa di Santa Maria della Consolazione, si recano a parlare con don Gaetano riuscendo a convincerlo a fittargli quello spazio. Nasce così nel 1989 il Teatro Nuovo. Ed è proprio sulle tavole di quel palcoscenico che Marisa al fianco di Ugo Piastrella interpreterà numerosi personaggi. Da Filumena Marturano, a Non ti Pagano, da Sabato Domenica e Lunedì a Natale in Casa Cupiello, Caviale e Lenticchie, solo per citarne alcuni “E’ stata una compagna di scena eccezionale – racconta Ugo Piastrella – ma soprattutto è stata un’amica. I nostri figli sono cresciuti insieme come fratelli, si era creato tra di noi un legale speciale, eravamo davvero parte della stessa famiglia. In scena era una perfezionista, attenta ad ogni particolare. Non le piaceva sbagliare o essere impreparata, o non sapere cosa dovessero fare gli altri. Non è mai mancata ad una prova, era la prima sempre”. “Un grande dolore. Un abbraccio caro”. scrive invece su facebook Pasquale De Cristofaro, che con Ugo e Marisa è stato tra i fondatori del Nuovo. Tino Iannuzzi, sempre attraverso i social ricorda così l’attrice salernitana: “La Scomparsa di Marisa un profondo dolore, un enorme dispiacere per una Persona buona, piena di amore per la vita e dedita sempre a prodigarsi per il
bene comune ed il prossimo. Una intelligenza acuta e così vivace, con una splendida Umanità, con una grande passione per le attività culturali ed artistiche, l’amore ed il talento naturale e brillante per il Teatro. Una limpida motivazione per l’impegno civile. Marisa ha sempre avuto un esemplare e leale senso dell’Amicizia, sempre presente con il Suo sorriso, le Sue battute, la Sua simpatia, la Sua volontà di operare per la Comunità, nel segno di una forte ispirazione cattolico- democratica. Una Amica vera, preziosa, disinteressata e sempre vicina ed affettuosa in tutte le tappe della mia esperienza politica. Un abbraccio con affetto all’inseparabile ed amato Matteo ed all’adorato Eduardo, orgoglio e gioia infinita per Marisa”. “Quante volte sono stato tuo figlio o genero sulle scene. Quanti spettacoli, quante risate, quante belle serate insieme. Una grande amicizia la nostra. Come fare a meno di te, la mia Marisa grande. Ti abbraccio forte e ti vorrò sempre tanto bene”. E’ invece il ricordo di Francesco Esposito. I funerali di Marisa Rossi si sono svolti, nel pieno rispetto delle vigenti norme anti-covid ieri mattina alle ore 11, presso la chiesa di Santa Maria della Consolazione. De Luca nominato vice capogruppo Pd alla Camera dei deputati Su proposta della presidente Debora Serracchiani, l’assemblea dei deputati democratici ha approvato la nuova presidenza del Gruppo, che sara’ composta da: vice presidenti Piero De Luca con delega a Coordinamento dell’attivita’ dell’area internazionale, Affari Esteri, Politiche dell’Unione Eu, Difesa, Agricoltura, Coordinamento dell’attivita’
legislativa e di indirizzo con il Gruppo Pd del Senato e con il Gruppo S&D al Parlamento Europeo; Roberto Morassut con delega a coordinamento delle attivita’ dell’area Territorio, Ambiente e lavori Pubblici Trasporti e Telecomunicazioni, Giustizia; Marina Berlinghieri con delega all’attivita’ di indirizzo (mozioni, risoluzioni), di controllo (QT, interpellanze, interrogazioni). Dai segretari di Aula Emanuele Fiano e Beatrice Lorenzin. Dai segretari di presidenza Flavia Piccoli Nardelli – Coordinamento dell’attivita’ dell’area cultura, scienza, istruzione, sport e turismo; Stefania Pezzopane – Delega alle attivita’ delle Commissioni bicamerali e delle Giunte e in materia di ricostruzione delle aree del terremoto; Barbara Pollastrini – Coordinamento dell’area Diritti; Diego Zardini – Coordinamento dell’area delle attivita’ produttive e commercio, lavoro pubblico e privato, affari sociali. E dal tesoriere Andrea De Maria. Udc, basta chiacchiere, centrodestra si organizzi per amministrative “I tempi ormai sono maturi perche’ il centrodestra si sieda attorno ad un tavolo per individuare ed indicare il nome del prossimo candidato a sindaco nella citta’ di Salerno”. Cosi’ Mario Polichetti, coordinatore provinciale dell’Udc, e Aniello Salzano, coordinatore cittadino dell’Udc, fanno il punto sulla situazione politica attuale nella citta’ d’Arechi ma non solo: “Riteniamo che sia proprio del tutto inutile cincischiare ancora quando e’ chiaro che ulteriori perdite di tempo rendono piu’ complicato organizzare una campagna elettorale che presuppone non solo un’aggregazione solida, uno schieramento
forte e con rappresentanti importanti dei vari segmenti della nostra realta’, ma anche la redazione di un programma innovativo capace di risollevare le sorti di una citta’ in ginocchio con un’economia in grande affanno”. Gli esponenti Udc hanno detto: “E’ del tutto superfluo continuare la litania che a Salerno si puo’ decidere solo dopo che anche a Napoli siano stati individuati il percorso, le aggregazioni, le alleanze ed il candidato”. E ancora: “Tutti ormai hanno capito che ogni realta’ ha le proprie specificita’. Cosi’, come occorre rendersi conto che a Battipaglia, Eboli e in altre parti della provincia non e’ possibile trasferire lo schema di coalizione di Salerno. E’ aria fritta continuare a parlarne. Poi, naturalmente, non manca lo statista di turno che gia’ sa come andra’ a finire. Anche noi immaginiamo come andra’ a finire”. Infine gli esponenti salernitani dell’Unione di Centro hanno aggiunto: “Soprattutto se chi piu’ di tutti dovrebbe interessarsi delle sorti politiche ed elettorali della citta’, se ne astiene e se ne sta a fare l’unica cosa che pensa di saper fare: pontificare. Pertanto, suggeriamo ai responsabili del centrodestra salernitano una urgente riunione perche’ si giunga con una forte accelerazione a far conoscere alla citta’ il nome del futuro candidato sindaco, che ormai non e’ piu’ un mistero e corre gia’ da giorni sulla bocca di tutti”. Calcio: chi vincerà lo scudetto quest’anno? La volata per la corsa scudetto e per i piazzamenti utili in chiave Champions League renderà spettacolare la coda finale di questo campionato di serie A, 2020-2021. Come abbiamo già potuto constatare durante il girone d’andata, gli ultimi turni
del campionato saranno molto intensi e fitti di incontri chiave e big match, assolutamente da non perdere e da seguire fino alla fine. Si parte dalla 31esima giornata, con Milan- Genoa, Lazio-Benevento, Atalanta-Juventus, Torino-Roma, ma soprattutto Napoli-Inter. Da questa giornata in poi le gerarchie del campionato potranno mostrarci qualcosa in più, rispetto alla situazione attuale dove i pronostici oggi misti per il campionato di serie A ci mostrano come il livello di equilibrio sia oramai una costante per la stagione in corso. Lotta scudetto e zona Champions: almeno 7 le squadre protagoniste Si prosegue per la 32esima giornata con Milan-Sassuolo, Spezia-Inter, Juventus-Parma e soprattutto ancora con gli scontri diretti tra Roma e Atalanta e Napoli e Lazio. Un testa-coda interessante, visto che le squadre che non concorrono per la testa della classifica, sono chiamate a ottenere punti preziosi in termini di lotta salvezza. Visti alcuni sorprendenti risultati di Crotone, Spezia e Benevento, non sarà semplice fare pronostici, dato che in questa stagione abbiamo già visto come squadre del livello di Juventus, Napoli e Milan, abbiano perso terreno più di una volta proprio contro le neo-promosse che lottano per la permanenza nel campionato di massima divisione. Per la 33esima giornata vedremo poi Fiorentina-Juventus, Inter-Verona, Cagliari-Roma, Torino- Napoli e Lazio-Milan, sfide che come si è visto durante il girone di andata, potrebbero avere un esito tutt’altro che scontato. Da sottolineare in particolare come allo Stadium la Fiorentina sia stata capace di battere i campioni d’Italia bianconeri, mentre il Napoli di Gattuso contro i granata ha evitato la sconfitta solo allo scadere grazie a una prodezza del suo capitano, Lorenzo Insigne. A maggio la sfida scudetto si accende grazie ai big-match in calendario Si entra poi nel mese di maggio, con Crotone-Inter, Milan-
Benevento, Lazio-Genoa, Napoli-Cagliari, Udinese-Juventus e Sampdoria-Roma. A questo punto le dinamiche fondamentali per i piazzamenti di Champions ed Europa League, potrebbero essere già disegnati, ma bisogna sempre tenere conto delle sfide tra le prime e le ultime della classe, in un campionato dove l’imprevedibilità dei risultati ha evidenziato un innalzamento del livello medio delle squadre coinvolte. In calendario ci sono poi sfide come Inter-Sampdoria al Meazza e Juventus-Milan all’Allianz, con la volata finale che mette in cartellone Inter-Roma, Sassuolo-Juventus, Torino, Milan e poi ancora Roma-Lazio, Milan-Cagliari e Juventus-Inter. L’ultima giornata di campionato, quando i giochi scudetto potrebbero essere già decisi, mostra ancora una sfida potenzialmente utile per uno spareggio in zona Champions tra Atalanta e Milan, un testa vs coda tra Spezia e Roma, un intrigante match come Napoli- Verona, mentre Andrea Pirlo e la Juventus chiuderanno la stagione a Bologna, così come l’Inter di Conte affronterà l’Udinese di Luca Gotti. Mentre in questa fase del campionato i giochi sono ancora aperti, nonostante il divario tra la zona Champions e il resto della classifica, si faccia sempre più evidente, resta ancora da capire quali squadre saranno coinvolte per la zona salvezza, con Crotone, Parma, Torino, Cagliari e il resto delle squadre. Pillole di storia letteraria 06 di Federico Sanguineti
“Grandi figure” e storia letteraria (ossia Buona Pasqua a tutte e tutti) Di Federico Sanguineti La donna non esiste, afferma Jacques Lacan; ed è così ovunque vige il modo di produzione capitalistico, il cui inconscio è strutturato, spiega Antoinette Fouque, come “analfallocentrico” (cioè pregenitale). In una borghese Storia della letteratura italiana, invece di incontrare le scrittrici del passato (rigorosamente censurate), ci si imbatte in “figure femminili” cartacee, cioè in donne partorite, come Atena dalla testa di Zeus, dalla mente maschile di questo o quello scrittore. In altre parole: si forma un canone letterario che, emarginando il femminile in carne ed ossa, esibisce stereotipi bell’e pronti per essere pedagogicamente illustrati. Ed ecco che, guidati da critici di professione, si celebra in scuole e università ciò che Naomi Wolf definisce The beauty mith: quello per il quale, nella misura in cui le donne tentano di emanciparsi socialmente, incombe su di loro il peso di modelli di avvenenza a cui attenersi per essere apprezzate, come la taglia 42, poniamo, se non la 40, ecc. Nel caso della letteratura italiana, come per ogni evento di moda o concorso a miss, sul palcoscenico storiografico, a celebrare il mito della bellezza sfilano per esempio ancora oggi, da un lato, Francesca da Rimini, accolta da De Sanctis nel “regno delle grandi figure poetiche”, anzi “la prima donna della nostra letteratura”, reginetta insomma dell’estetica borghese, e, dall’altro, squalificata come inguardabile, Beatrice, che “ha così poca realtà e personalità”. In un Poema ambientato nella Settimana Santa del 1300 entrano pertanto, infernali colombe “dal disio chiamate”, Paolo e Francesca; e più avanti, nel paradiso terrestre, la donna amata da Dante. I rimanti “felice” e “colui che […] dice”, presenti nel canto V dell’Inferno, ritornano, ma in ordine inverso, nel XXX del
Purgatorio: “colui che dice” e “felice”. In mezzo ad essi sta, in un caso, la “prima radice” del colpo di fulmine, nell’altro invece l’endecasillabo: “Guardaci ben, se ben sè ’n Beatrice!”. Qui il poeta è invitato a rendersi conto di trovarsi in un paradiso, cioè di essere, alla lettera, “in Beatrice”, compenetrato in lei. In nuce è già presente l’idea dell’“indiarsi”, “inluiarsi”, “intuarsi”, “inmiarsi” e “inleiarsi”, che sarà, con formidabili parasintetici neologismi, ripresa nella terza cantica. “Guardaci ben, se ben sè ’n Beatrice!”. Ecco undici sillabe, direi le più straordinarie di Dante, ma insopportabili al gusto borghese, e quindi compromesse, fraintese, manomesse da copisti e filologi, i quali leggono: “Guardaci ben! Ben son, ben son Beatrice” o “Guardaci ben! Ben sem, ben sem Beatrice” (entrambe banalizzazioni da manuale), “Guardati ben! Ben sembri Bëatrice (errore congiuntivo di una famiglia di codici). Ma, grazie al cielo, la lezione genuina è compattamente conservata dal ramo beta della tradizione: Urbinate 366, Urbinate 365, Florio ed Estense. Nel Paradiso terrestre, Dante è dunque in Beatrice: “illeare ene in lei entrare”, secondo una chiosa di Francesco Buti. Al funereo colpo di fulmine, di un amore che “ratto s’apprende”, perché irresistibile (“a nullo amato amar perdona”), ovvero il top per l’estetica borghese (e che conduce “ad una morte”), urge contrapporre il punto di vista opposto, quello vitale di Dante che, in tempo di resurrezione, celebra il piacere. Coi migliori auguri di uscire sempre dall’Egitto, cioè di una Pasqua quotidianamente vivibile, si rinviano lettrici e lettori alle pagine della teologa Maria Caterina Jacobelli dedicate a Il risus paschalis e il fondamento teologico del piacere sessuale.
Puoi anche leggere