Buon Natale - Sacro Monte di Varallo

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Buon Natale - Sacro Monte di Varallo
SPED. IN ABB. POST. ART. 2 COMMA 20/C LEGGE 662/96
FILIALE DI VERCELLI

                                                        Buon Natale

                                                     Mensile a cura dell’amministrazione Vescovile del Santuario. Direttore Responsabile: Giuliano Temporelli.
                                                     Con Approvazione Ecclesiastica. Autorizzazione Tribunale di Vercelli n° 45 del 30/01/1953.
Buon Natale - Sacro Monte di Varallo
SACRO MONTE DI VARALLO                                                                              ORARIO FUNZIONI
Cenni Storici
                                                                                                    FESTIVO - SS. Messe:
                                                                                                    ore 9,30 -11,30 - 16 (17 ora legale)
Il Sacro Monte di Varallo è l’opera         “Nova Jerusalem”, lo fece conoscere                     Rosario: ore 15,30 (16,30 ora legale)
di due grandi uomini di Chiesa e di         meglio ai suoi contemporanei.
numerosi uomini d’arte capeggiati              Tornatovi alla fine d’ottobre del                    FERIALE
da Gaudenzio Ferrari.                       1584 per attendere al bene della sua                    S. Messa: ore 16 (ore 17 ora legale)
   I due uomini di Chiesa sono: il          anima, pensò di valorizzarlo con la                     Rosario: ore 16,30 (ora legale)
beato Bernardino Caìmi, frate fran-         costruzione di nuove cappelle che                                 ore 15,30 (ora solare)
cescano, e San Carlo Borromeo, ar-          illustrassero in modo più completo
civescovo di Milano. Fra Bernardino         l’opera di Gesù.
Caìmi attuò a Varallo l’idea che gli           Valorizzò il progetto di riordino                    - Prima domenica di ogni mese ore 9,30
era maturata nell’animo durante la          del Sacro Monte stilato nel 1567 dal-                     e nel Triduo in preparazione al
sua dimora in Terra Santa. Volle fare       l’Arch. Galeazzo Alessi e, adattandolo                    1° novembre:
delle costruzioni che ricordassero i        al suo schema, volle che si riprendesse-                  Santa Messa per la «Compagnia
“luoghi santi” della Palestina, cioè i      ro i lavori. Si lavorò fino al 1765.                      della Buona Morte».
luoghi che ricordano i momenti ca-             In quel secolo e mezzo nuovi arti-                   - Ogni primo sabato del mese alle ore 16
ratteristici della permanenza di Gesù       sti unirono il proprio nome a quello                      (ore 17 ora legale):
sulla terra (Grotta di Betlemme,            di Gaudenzio Ferrari: il Morazzone,                       Santa Messa per i benefattori vivi
Casa di Nazareth, Cenacolo, Calva-          il Tanzio, i Fiamminghini, i Donadei                      e defunti.
rio, Santo Sepolcro).                       per la pittura; Giovanni d’Enrico e il
   Iniziò il suo lavoro nel 1486 e ne       Tabacchetti per la statuaria, per cita-                 - Il 31 dicembre ore 16:
curò l’attuazione finché visse (a tutto     re solo i più noti. L’idea di San Carlo                   Santa Messa per ringraziare e
il 1499), coadiuvato da Gaudenzio           Borromeo e le realizzazioni che ne                        invocare la pace.
Ferrari che ne continuò l’idea, abbel-      seguirono fecero del Sacro Monte
lendo con affreaschi e con statue al-       di Varallo il prototipo di quegli altri                 Il servizio religioso è svolto dai Padri
cune cappelle. San Carlo Borromeo           Sacri Monti che sorsero nella zona                      Oblati della diocesi di Novara che
apprezzò il lavoro già fatto dopo la        durante il sec. XVII (Sacro Monte                       risiedono accanto al Santuario -
sua visita al Sacro Monte nel 1578 e,       d’Oropa, Sacro Monte di Crea, Sa-                       Tel 0163.51131
denominato felicemente quel luogo           cro Monte di Locarno in Svizzera.

                                                                                                                               N. 4 - Anno 95°

LA FUNIVIA NEL                                                                                            Ottobre - Novembre - Dicembre 2019
                                                                                                                           Sped. in abb. post.

PERIODO INVERNALE                                                                                                            Sommario
                  IMPIANTO APERTO
               Dal 9/11/2019 al 22/03/2020
                                                                 Parola del Rettore                                 p. Giuliano Temporelli
  SABATO, DOMENICHE PERIODO NATALIZIO
       dal 23/12/2019 al 06/01/2020                              Gerusalemme a Varallo                                        Piera Mazzone
                  con il seguente orario:
                                                                 Conosciamo il Sacro Monte                               Casimiro Debiaggi
                       9.00-17.00
   con corse ogni 15 minuti a decorrere dalle ore 9.00           Convegno dei Padri Oblati                                    Piera Mazzone

                                                                 Sulle orme di san Gaudenzio                            don Damiano Pomi

                                                                 Guido Gentile - Sacri Monti                            Federico Lombardi

                                                                 200 anni di restauri degli Oblati                              La Redazione

                                                                 Alfabeto speciale                                          p. Oliviero Ferro

                                                                 c.c.p. 11467131 intestato a:                   INTAEGRA srl
                                                                 Santuario Sacro Monte                          Nuove Tecnologie Prodotti Integrati
                                                                 13019 Varallo Sesia (VC)                       Sede Legale: Via Trieste, 36
                                                                 con APPROV. ECCLESIALE.                        20013 Magenta (MI)
                                                                 Aut. Tribunale di Vercelli N. 45               Cell. +39 328 6238732
                                                                 del 30-1-1953                                  f.stoppa@intaegra.it

 2 Ottobre / Dicembre • 2019
Buon Natale - Sacro Monte di Varallo
Parola del Rettore

Abbiamo bisogno del Natale
   Il Natale ritorna ormai come una
tradizione. Sì, è una tradizione, ma
di questa ‘tradizione’ abbiamo un
bisogno immenso. Vaghiamo nel
buio, nelle incertezze che avvolgo-
no ogni settore. Davvero possiamo
dire che le tenebre avvolgono la ter-
ra. Le comunicazioni sono sempre
più rapide, più numerose e, spesso,
molto negative. Ci veicolano mes-
saggi per nulla positivi, a volte pieni
di odio, di mancanza di rispetto per
le opinioni diverse.
   Sembrano quelle nubi minaccio-
se, nere che a volte avvolgono il
nostro cielo e ce lo fanno percepire
quasi come un nemico.
   Chi non sente, almeno per qual-
che momento, il bisogno di più
sicurezze, di più luce, di più com-
prensione, di più gioia?
   Così dovevano essere i sentimen-                                    La Natività - Cappella 6
ti degli uomini e delle donne di
2000 anni fa, quando in una grotta        suo messaggio. E allora quelle             Manca chi glielo dona. Questo è
vicino a Betlemme è nato un bam-          nubi che a volte sembrano farsi            il problema. Forse qui manca la
bino che chiamarono Gesù. Un              minacciose sulla nostra vita as-           volontà di prenderlo, di farlo pro-
nome impegnativo perché significa         sumono un colore sempre più                prio. Quel pane ben assimilato
Salvatore, Liberatore. Era proprio        chiaro, più di festa. Ci ha lasciato       potrebbe essere davvero il grande
questa la speranza che circolava ne-      un Pane per il nostro cammino.             Strumento per portare un po’ di
gli ambienti giudaici , ma anche nei      Il sinodo recente sull’Amazzonia           luce al nostro mondo.
popoli vicini.                            (forse non ce ne siamo accorti)               Buon Natale a tutti.
   Era dunque proprio lui il Libera-      si è concentrato sull’esigenza di
tore aspettato o ,come dirà lo stes-      Pane che quei cattolici hanno.                          p. Giuliano Temporelli,
so Giovanni Battista, “dobbiamo
aspettarne un altro”?
   Sappiamo la storia di Gesù di
Nazaret, di sua madre Maria, del
padre Giuseppe. Sappiamo che finì                         M ESSA
in croce. Quindi un fallimento. In-
vece proprio da lì inizierà una sto-                      DE LLA
ria che è arrivata fino a noi.
   Sì, perché anche ai nostri giorni
                                                      NOTTE DI NATALE
si parla di crocifisso, ma come se ne
parla? Come viene presentato?                            OR E 21,30
   Siamo arrivati alla croce, ma a
Natale bisogna ripartire da Bet-                                     AL TERMINE DELLA
lemme. Bisogna ripercorrere la
storia di questo Gesù che in tre                                       CELEBRAZIONE
anni di predicazione ha rivolu-                                           QUALCHE
zionato il… calendario. Bisogna                                      BUONA SORPRESA!
ritornare a riflettere su di lui, sul

                                                                                           Ottobre / Dicembre • 2019   3
Buon Natale - Sacro Monte di Varallo
Conosciamo il Sacro Monte

LA FACCIATA DELLA BASILICA
Il progetto dell’ingegner Giovanni Ceruti - Le premesse

   Il ritiro della proposta di facciata, ideata dal geometra a San Giuseppe, con affreschi sempre del Gilardi, scul-
Peco, da parte del cavalier Delucca, dopo il parere nega- ture dell’Antonini e l’altare marmoreo probabilmente
tivo dell’Arborio Mella la conferma da parte del muni- del Peco. Segue nell’82- 83 la vicenda negativa del pro-
fico varallese, di voler comunque provvedere a proprie getto per la facciata.
spese a far eseguire l’opera, dopo un pubblico concor-
so, e la sua immatura scomparsa alla vigilia di Natale L’ESEMPIO DEI CONIUGI DURIO
del 1883, in parte in conseguenza della profonda de-                I coniugi Durio colgono l’esempio, sia del Delucca
lusione provata, dovettero destare nell’ambiente varal- che della madre di Costantino. Già nell’83 lui stesso
lese sorpresa, rammarico e sconcerto.                                              dona una sorgente per dotare Varallo
   Tutto sembra tornare in alto mare                                               di acqua potabile, e nell’86 contribu-
quando ci si illudeva d’essere giunti                                              isce con L. 10.000 al completamento
quasi in porto. Per fortuna l’idea di                                              della linea ferroviaria Novara Varallo.
indire un concorso alimenta qualche                                                L’idea di provvedere alla facciata del-
speranza; è una fiammella che non si                                               la Chiesa Maggiore poteva quindi già
spegne. Ci sono già i disegni, le pla-                                             rientrare nella loro mentalità, nel loro
nimetrie, i rilievi della Chiesa Mag-                                              spirito di generosità, di beneficenza ed
giore, eseguite dal Peco nell’ottobre                                              anche di prestigio in ambito cittadi-
dell’83 per incarico del Delucca stes-                                             no. I Durio potevano inoltre vantare
so, come elementi preparatori, basila-                                             da anni un particolare rapporto, non
ri per un possibile concorso. Nell’84,                                             con un giovane geometra di provincia
come si è visto, il giovane Serafino                                               come il Peco, ma con un celebre in-
Romerio mette in bella copia il pro-                                               gegnere architetto, Giovanni Ceruti,
getto del Frigiolini e ne disegna uno                                              nativo di Valpiana, sopra Valduggia,
suo. Tuttavia, senza uno sponsor, un                    Giovanni Ceruti            uno dei più affermati dell’ambiente
concorso non si può indire. Sono soprattutto l’esempio milanese, che per loro incarico aveva realizzato pochi
luminoso dato dal Delucca , e l’ esperienza tratta dallo anni prima, nel 1882 la grandiosa villa di Varallo, oggi
sviluppo negativo della vicenda, a destare non solo un aulica sede del municipio, che si affaccia con un vasto
interesse, ma un desiderio di emulazione da parte di chi giardino sul centrale Corso Roma, dando un’impronta
aveva abbondante disponibilità finanziarie, devozione di eleganza, di signorilità e di alto decoro a tutto il cen-
per il Sacro Monte, amore per Varallo, e quasi anche un tro abitato. Sempre il Ceruti nell’86 innalza un’altra
senso di dovere, di responsabilità nel non lasciare cade- villa per Pietro Durio, fratello di Costantino, ad Alzo
re un’iniziativa così importante. Sono i coniugi Durio: sul lago d’Orta. E, nell’88 stende a penna ad acquarello
Costantino, civiaschese, e Giulia Zanaroli, di Varallo, un grandioso Piano Regolatore per Varallo, conservato
facoltosi proprietari di alberghi in Spagna, che si sento- presso la locale sezione dell’archivio di Stato. È quindi
no di sobbarcarsi un tale compito. Come il cavalier De- la personalità più qualificata in quegli anni in campo
lucca , anche il Durio non sono nuovi a gesti di muni- architettonico nell’ambiente varallese . È ovvio che tra i
ficenza di non comune rilievo, ed in particolare verso il Durio, il consiglio d’Amministrazione del Sacro Mon-
Sacro Monte. Già nel 1880 la signora Benedetta Durio, te e l’ingegner Ceruti ci siano stati dei primi contatti
nata Totti, madre di Costantino, aveva fatto eseguire il informali, forse già fin dall’84, poco dopo la morte del
celebre affresco della morte di San Francesco, ammira- cavalier
ta opera di Pier Celestino Gilardi, nella cappella a fian-            Delucca , delle proposte, delle prudenti intese e
co al Santo Sepolcro. Tra il 79 e l’81, quasi in una gara quindi degli accordi orali senza fretta, prima di giunge-
benefica, è il Delucca a rinnovare la cappella di San Sil- re ad un passo definitivo, ad un atto, ad una proposta
vestro nell’interno della Chiesa Maggiore, dedicandola ufficiale di tanta importanza. L’esperienza del Delucca

 4 Ottobre / Dicembre • 2019
Buon Natale - Sacro Monte di Varallo
Seguono le due firme; prima quella della moglie, poi
                                                             quella di Costantino Durio. Non compare neppure
                                                             l’eventualità che il progetto possa venire rifiutato, che
                                                             vi possa essere la richiesta di modifiche. Sorprende che
                                                             non si usi il termine di progetto architettonico della
                                                             facciata, ma molto più semplicemente di decorazione.
                                                             Viene puntualizzato che l’intervento riguarda: 1^ la
                                                             decorazione della facciata; 2^ la sistemazione del piaz-
                                                             zale della scalinata, come due elementi ben distinti. Si
                                                             allega alla richiesta, e ciò veramente a prima vista può
                                                             stupire, il progetto del Ceruti, quindi già in anticipo
                                                             preparato e mancante solo dell’approvazione ufficiale.
                   Firma di Giovanni Ceruti                  I due coniugi dichiarano, ed era ovvio, di far eseguire
                                                             tutto a loro spese e precisano anche la durata dei lavori,
esigeva di non fare un nuovo passo falso. È scontato         due anni in tutto, sicuramente stando alle previsioni
che il progettista sia il Ceruti e tramonta così l’ipotesi   dell’architetto, ma, come spesso avviene, un po’ troppo
di un concorso. Tutto dunque questa volta deve essere        ottimistiche. Tutto dunque è stato definito, predispo-
previsto, predisposto, preparato con particolare cura,       sto, direi, concordato a monte. Non si suppone nep-
calcolato con rigore, nulla deve essere lasciato al caso.    pure di accennare ad eventuali correzioni, precisazioni,
Lo si deduce con estrema chiarezza dalla lettera uffi-       modifiche, varianti, eccetera… da parte dell’Ammini-
ciale, dalla richiesta inviata all’Amministrazione del       strazione del Sacro Monte. Manca anche l’auspicio che
Sacro Monte dai coniugi Durio, che presuppone un             una proposta così munifica possa venire accolta favo-
preventivo totale accordo. La domanda di Giulia e Co-        revolmente. È già sottinteso, è già scontato. Mancano
stantino Durio per l’elezione della facciata del tempio      persino i saluti di prammatica. Viene da dire: è così e
dell’Assunta reca la data 20 luglio 1891. Si tratta di un    basta. Si tratta cioè non di una proposta, ma di un atto
testo, di un documento di particolare importanza, ver-       conclusivo; di un necessario documento per giustifica-
gato su carta bollata da lire 1, composto con rigorosa,      re una prevista conferma di quanto preventivamente
essenziale precisione da una persona competente, direi       deciso e concordato secondo i desideri dei donatori.
da un notaio di fiducia, trascritto in bella copia dalla        Per l’Amministrazione del Sacro Monte è un’occa-
mano abile di un insegnante di calligrafia, firmato in       sione unica da non perdere. E, si potrebbe dire “ da
calce dai due coniugi.                                       accogliere a scatola chiusa“. L’elemento più evidente
                                                             di tutto ciò è la presentazione il 20 luglio 1891, uni-
LA LETTERA DEI DURIO                                         tamente alla richiesta su carta da bollo, del progetto
  Siamo lontanissimi dalla lettera di ben otto facciate      già elaborato e presentato in bella copia. Quindi era
del Delucca. Lui faceva il primo passo, i Durio quel-        scontato che l’architetto sarebbe stato il Ceruti, mi
lo conclusivo. Per la sua importanza, per la precisione      viene quasi da dire prendere o lasciare; che il proget-
delle richieste, per l’uso dei termini più appropriati,      to da eseguire sarebbe stato quello presentato (e ciò è
per la concisione, la lettera dei Durio merita di venire     anche comprensibile perché in caso contrario i Durio
riportata in gran parte: “On. Amministraz. del Sacro         avrebbero dovuto far elaborare un nuovo progetto a
Monte, mancando al Tempio della B. V. Assunta del            loro spese).
nostro Sacro Monte la decorazione della facciata, i             Per tutte queste valide ragioni il progetto era stato
sottoscritti Giulia e Costantino Durio, coniugi, si of-      predisposto in anticipo. Infatti la prima stesura, a mati-
frono di farla eseguire, unitamente alla sistemazione        ta, reca la data del 31 gennaio 1891, che può sorprende-
del piazzale e della gradinata antistante, giusta l’u-       re; ben mezzo anno prima della presentazione ufficiale.
nito progetto dell’ing. Architetto Giovanni Ceruti,          Ed è logico, perché doveva venir portato a Varallo dallo
interamente al loro proprie spese; e si assumono l’ob-       studio milanese del Ceruti, fatto vedere per averne una
bligo, quando il progetto medesimo venga approvato,          prima, diretta conoscenza, privatamente ad amici , arti-
di provvedere all’esecuzione intera dell’opera entro gli     sti, competenti , autorità comunali e membri del consi-
anni 1892- 1893 senza che l’On. Amministrazione              glio d’Amministrazione del Sacro Monte, per ascoltare
del Sacro Monte abbia a sostenere in proposito dispen-       lodi, osservazioni, eventuali consigli e suggerimenti,
dio od onere di sorta“.                                      per poter procedere senza intoppi Continua a pag. 6

                                                                                     Ottobre / Dicembre • 2019     5
Buon Natale - Sacro Monte di Varallo
Conosciamo il Sacro Monte

LA FACCIATA DELLA BASILICA 2
Il progetto dell’ingegner Giovanni Ceruti - Le premesse
Segue da pagina 5

all’approvazione definitiva ed all’inizio
dei lavori.

UN PROGETTO GIÀ ELABORATO
   È quindi evidente che questo proget-
to, riguardante solo la parete di facciata e
non ancora la scalea d’accesso (il progetto
della scalea verrà donato in seguito dagli
eredi Durio alla società di conservazio-
ne dei monumenti e delle opere d’arte in
Valsesia), doveva essere stato elaborato
anteriormente al 31 gennaio del 91. Ne
abbiamo ampia conferma da una lettera
inviata dal Ceruti al Galloni il 28 dicem-
bre del 1890 (che mi è stata gentilmente
segnalata da Maria Grazia Cagna, diret-
trice della sezione parallela dell’archivio
di Stato), da cui risulta che tutti e due
erano già coinvolti in prima persona nella
                                                    La foto antica con il piazzale del Santuario stipato di visitatori si riferisce all’inaugurazione
vicenda.                                                                        dell’attuale facciata (21 giugno1896).
   Il Ceruti ringrazia per aver ricevuto la
settimana precedente i rilievi e le fotografie richieste e il 20 luglio del 91, dopo aver ricevuto le piantine e le
della Chiesa Maggiore, grazie ai quali ha già ‘compila- sezioni richieste delle bussole e della cantoria ed ovvia-
to’un primo progetto in scala 1/100, in cui ha evitato mente anche dopo aver sentito e vagliato le osservazio-
di usare pietre da taglio di grandi dimensioni per faci- ni ed i suggerimenti eventualmente emersi in ambito
litare il trasporto dei materiali e diminuire le spese. Ha varallese.
già anche incominciato a sviluppare il progetto in una                 Risultato: il 20 luglio 1891 i coniugi Durio con una
scala maggiore e richiede una piantina ed una sezione lettera inviata all’Amministrazione del Sacro Mon-
delle bussole dei portali e della cantoria per eventuali te, presentano, non il progetto iniziale, già disegnato
modifiche alle dimensioni degli ingressi e dal disegno prima del 28 dicembre del 90 e datato 31 gennaio 91,
del finestrone centrale.                                            cioè ben sette mesi prima, ma una seconda redazione
   Quindi il primo progetto, datato 31 gennaio 1891, all’acquerello, datata, come la lettera, 20 luglio 91, con
in realtà è già stato compilato, anzi, pensato ed ideato le varie modifiche non fondamentali concordate: pro-
prima del 28 dicembre del 90 data della lettera del Ce- getto che sarà quello definitivo, la cui esecuzione verrà
ruti al Galloni con tutte le caratteristiche fondamentali terminata ed inaugurata nel 1896.
della facciata attuale, salvo elementi decorativi e picco-
le varianti non sostanziali, apportate tra il 31 gennaio                                                                    Casimiro Debiaggi

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 6 Ottobre / Dicembre • 2019
Buon Natale - Sacro Monte di Varallo
GLI EVENTI DEL SACRO MONTE DI VARALLO
                         Sito ufficiale: www.sacromontedivarallo.org. - Amministrazione Vescovile diocesi NOVARA

ARRIVATI AL SACRO MONTE                                                 SULLE ORME DI SAN CARLO
DOPO 6/7 ORE DI VIAGGIO!

                                                                        Grazie a tutti i componenti la scuola primaria parita-
                                                                        ria “Figlie di Carità” di Montanaro (Torino) perché
                                                                        hanno scelto di celebrare l’inizio dell’anno scolastico
                                                                        al Sacro Monte e circa 130, tra bambini, genitori e in-
                                                                        segnanti, hanno rallegrato tutti con la loro presenza.
Alla fine di settembre, nono-                                           Grazie anche alla Corale di ENVIE, diocesi di Saluzzo,
stante sia ripreso il lavoro e, per                                     accompagnata dal loro parroco don Franco, ha anima-
tutti, la scuola, abbiamo visto sa-                                     to la celebrazione delle 15 aiutando tutti a pregare con
                                                                        le loro melodie.
lire al Santuario e al Sacro Monte
molti visitatori. Alcuni sono arri-
vati dopo 6/7 ore di viaggio, in
bus, come gli amici di LUCCA                                            SANTO SEPOLCRO DI VARALLO
e di PRATO, da TORINO ci si
è voluti cimentare a piedi sulla                                                                                   “Il Santo Sepolcro
pedonale, molti in funivia, due                                                                                    di Varallo”,così
gruppi della SVIZZERA francese                                                                                     veniva chiamato
hanno animato la celebrazione                                                                                      negli anni della sua
di domenica, un buon gruppo                                                                                        nascita il Sacro
dalla POLONIA. Ci siamo impe-                                                                                      Monte. La prima
                                                                                                                   cappella, iniziata dal
gnati al massimo ad accogliere,
                                                                                                                   Caimi, fu appunto
accompagnare, rispondere alle domande, pregare con
                                                                                                                   l’attuale n°43: il
loro.Grande e’ la consolazione quando, prima di partire,
                                                                                                                   Santo Sepolcro.
più gruppi ti dicono “GRAZIE, ci siamo sentiti a casa, tor-
                                                                                                                   Nella foto vi
niamo ritemprati.”                                                                                                 mostriamo il
                                                                                                                   particolare della
                                                                                                                   nicchia destra
                                                                                                                   dell’entrata:
                                                                                                                   “PIETRA DEL SAN-
                                                                                                                   TO SEPOLCRO DEL
                                                                                                                   SIGNORE NOSTRO
                                                                                                                   GESÙ CRISTO che è
                                                                                                                   in Gerusalemme e di
                                                                                                                   lì trasportata ed eret-
                                                                                                                   ta qui a ricordo!”

                                                                                                     Ottobre / Dicembre • 2019         7
Buon Natale - Sacro Monte di Varallo
i 200 anni di presenza al Sacro Monte (2019)

CONVEGNO AL SACRO MONTE PER RICORDARE
I 200 ANNI DI PRESENZA DEI PADRI OBLATI

Il 22 ottobre al Sacro Monte, presso la Chiesa del Santo     cesco Carnago, rettore tra il 1974 e il 1987.
Sepolcro, davanti al Cristo morto, sono stati ricordati        L’attuale Rettore del Sacro Monte, Padre Giuliano
con un convegno di studi i duecento anni di presenza         Temporelli, che sul Bollettino del Sacro Monte sta pub-
dei Padri Oblati. Le relazioni sono state precedute da       blicando a puntate l’interessante storia della presenza
un momento di riflessione e preghiera, meditando sullo       degli Oblati, ricostruita attraverso i documenti conser-
Stabat Mater di Padre David Maria Turoldo, letto da          vati in archivio e lo studio dello storico Andrea Bedina,
Padre Armando Verdina, parroco di Maggiora e Cu-             ha introdotto il tema del Convegno sintetizzando le
reggio, e sulle parole del discorso di Giovanni Paolo II,    presenze religiose che si sono alternate al Sacro Mon-
tenuto il 3 novembre 1984 al Sacro Monte: “Luogo pri-        te: tra il 1486 e il 1765 ci furono i Frati Francescani,
vilegiato di meditazione e di devozione mariana, punto       dal 1765 al 1819 ressero il sacro complesso dei sacerdoti
di riferimento per molte anime generose e forti”, lette      diocesani, e dal 1819 subentrò la Congregazione dei Pa-
da Padre Marco Canali, Parroco di Santa Rita a Novara.       dri Oblati.
   Come introduzione al Convegno Padre Giancarlo Ju-
lita, prevosto della Comunità degli Oblati, rettore della
basilica minore, santuario diocesano della Madonna del
Sangue di Re, in Val Vigezzo, ha ricordato tre Rettori
del Sacro Monte: Monsignor Francesco Fasola “con
tanto fuoco nel cuore”, Padre Carlo Bracchi, che fu
rettore per diciannove anni, ingiustamente classificato
come un tradizionalista del quale è stata sottolineata la
“profondità di vita spirituale e culturale”, e Padre Fran-

          IL C O NCILIO
         DI N ICE A (325)
        E L’OSPITALITÀ                                                           Al centro, Giulia Fuselli

                                                             Don Damiano Pomi, varallese, storico, autore di nu-
     Il Concilio di Nicea del 325, lamentando                merose pubblicazioni, tra le quali: “La Parola si fa arte”
        che nella vita dei Cristiani la pratica              dedicata proprio al Sacro Monte, ha ricordato che la
                                                             Congregazione dei Padri Oblati dei ss. Gaudenzio e
  dell’ospitalità , così importante nella Scrittura,         Carlo, missionari di Maria, fortemente voluta dal sa-
 fosse venuta meno, richiamò la Chiesa intera                cerdote galliatese Francesco Marconi Quagliotti (1583
al valore dell’accoglienza e affidò in particola-            – 1617), nacque ad inizio Seicento come una Congre-
    re ai monaci il ministero dell’ospitalità.               gazione diocesana di sacerdoti, staccati dalle cure seco-

 8 Ottobre / Dicembre • 2019
Buon Natale - Sacro Monte di Varallo
lari, dediti in modo specifico al                                                             zione della Repubblica Cisal-
servizio pastorale e alla diffu-                                                              pina, per gli oblati si aprì un
sione della dottrina cattolica,                                                               periodo drammatico: la Con-
così come era stata confermata                                                                gregazione venne soppressa
dal Concilio di Trento. Tra i                                                                 all’aprirsi dell’800 e si riebbe
primi Oblati ci furono molti                                                                  solo nel 1818, grazie al so-
membri del clero valsesiano. Il                                                               pravvenuto avvento sabaudo,
vescovo Bascapè scriveva che                                                                  durante l’episcopato del card.
la Congregazione degli Oblati                                                                 Morozzo. Don Paolo Milani,
nasceva a salvezza delle anime,                                                               Direttore dell’Archivio Dioce-
ad esempio per i laici e per gli                                                              sano di Novara, ha presentato i
altri sacerdoti, ad imitazione                                                                rapporti tra il Sacro Monte e il
dell’antica disciplina del clero,                         Prevosto Oblati                     cardinal Morozzo, vescovo di
in stretta comunicazione con                                                                  Novara dal 1816 al 1842 che,
il Vescovo, descrivendo i Padri come dei “trascinatori”. gestì il passaggio della cura spirituale del Santuario va-
Nella vita della Congregazione ci furono anche momen- rallese ai padri Oblati, riferendosi al ricchissimo episto-
ti bui: il vescovo di Novara, Gilberto Borromeo, nel lario, custodito nell’Archivio Diocesano di Novara, dal
1738 tolse ai Padri Oblati la cura dei Seminari, perché quale emergono i rapporti tra l’autorità vescovile, i padri
erano stati accusati di giansenismo (una corrente di pen- Oblati, l’amministrazione civica e l’autorità civile, rap-
siero teologico, nonché politico-ecclesiastico, sviluppa- presentata dalla dinastia sabauda e dal Senato di Torino
tasi nella Chiesa cattolica fra il 1600 e il 1800, secondo (Il Santuario di Varallo godeva della regia protezione, se-
la quale l’uomo è indotto al male dalla propria concupi- condo le regie patenti del 1708). Il cardinale, in una lette-
scenza e solo nell’intervento della grazia divina può tro- ra inviata il 16 febbraio 1819, rispondendo alla richiesta
vare approdo alla salvezza. La grazia non è concessa però del regio Senato circa dei documenti riguardanti il Sacro
a tutti gli uomini, ma solo a quelli che Dio ha stabilito Monte, richiamava la necessità di rinnovare gli accordi
nei suoi imperscrutabili disegni).                                  per la gestione del santuario, visto che sono “cangiate le
   La presenza degli Oblati a Varallo risale ai primi de- circostanze della Valsesia” e quindi si auspica “che si dia
cenni del Settecento, quando si installarono nella Cap- un nuovo metodo per gli affari del santuario”. “L’implo-
pelletta della Madonna delle Grazie, prossima al Sacro rato stabilimento di padri Oblati al Sacro Monte” viene
Monte, sorta a inizio Seicento in un luogo che fu tea- permesso dall’autorità sabauda e al vescovo viene sotto-
tro di un evento miracoloso: una prodigiosa fioritura di posta la bozza del Regolamento per fare le sue osserva-
arbusti in un inverno particolarmente rigido e nevoso. zioni. Il nuovo Regolamento, che ufficializza la presenza
In quella cappelletta, posta sull’antica strada percorsa degli Oblati al Sacro Monte, approvato con Regie Paten-
anche dalle mandrie dirette verso Cervarolo, varallesi e ti il 3 agosto 1819, formalmente presentato all’Ammi-
pellegrini trovavano sacerdoti per il conforto religioso nistrazione il 5 ottobre, normava scrupolosamente sia i
e per i Sacramenti. Con le soppressioni napoleoniche doveri che i diritti dei padri Oblati, dei quali si prevede
la cappelletta verrà venduta: oggi la Professoressa Giu- la presenza in numero di sei d’estate e quattro d’inverno
lia Fuselli è la custode di questo luogo sacro allo spirito (che si riveleranno poi insufficienti perché molti, liberi
dei Varallesi. Fin dall’inizio la presenza dei Padri Oblati dai lavori della campagna, accorrevano al Sacro Monte
dovette superare parecchie difficoltà ed incomprensio- per le confessioni). Lo stipendio doveva essere pagato
ni, sia con il prevosto di Varallo che con la Comunità dall’Amministrazione, tenuta anche a fornire la legna
varallese, ma: “La Santità è il filo rosso che attraversa tut- per il riscaldamento e a mettere a disposizione la “libre-
ta questa lunga storia di testimonianza, fede, devozione ria”. Le chiavi delle cappelle e delle cassette delle elemo-
e attenzione pastorale”. L’entrata ufficiale dei Padri sine erano dotate di due serrature: con chiavi conservate
Oblati al Sacro Monte, av-                                                                    l’una dal fabbricere, l’altra dal
venuta il 3 agosto 1819, fu                                                                   Rettore. Il vescovo Morozzo
una conseguenza di questa:                                                                    scriverà più volte a Torino per
“Presenza feconda, voluta                                                                     chiedere l’osservanza degli ob-
dalla Provvidenza per far sì                                                                  blighi previsti dal Regolamen-
che il Santuario di Varallo                                                                   to, lamentando la mancata
crescesse con una spirituali-                                                                 ristrutturazione degli alloggi
tà più adatta ai tempi”.                                                                      dei Padri Oblati, come era sta-
   Con la fine del secolo dei                                                                 to promesso all’insediamento.
Lumi, l’arrivo della bufera                                                                   Tra i compiti degli Oblati c’e-
rivoluzionaria e la forma-                                                                    ra anche | Continua a pag. 10

                                                                                            Ottobre / Dicembre • 2019      9
Buon Natale - Sacro Monte di Varallo
i 200 anni di presenza al Sacro Monte (2019)
CONVEGNO AL SACRO MONTE PER RICORDARE I 200 ANNI DI PRESENZA
DEI PADRI OBLATI
Segue da pagina 9

quello di offrire un luogo per gli esercizi
spirituali e di riservare due posti per ospi-
tare gratuitamente due parroci “vecchi o
inabilitati a compiere gli impieghi parroc-
chiali, che sarebbero stati assistiti dai Padri
Oblati”. La vastità delle frequentazioni al
Sacro Monte emerge anche dalla raccoman-
dazione del reverendo Giuseppe Viotti, vice
curato di Alagna, che vorrebbe ritirarsi al
Sacro Monte, molto adatto per le confes-
sioni, essendo pratico della lingua francese
e della lingua tedesca, “delle quali si ha un
gran bisogno”.
   Dalle lettere emerge dunque una vita spirituale e civi-   serata al Teatro Civico, elencò ciò che era stato fatto nei
le molto intensa: spesso si lamentano inadempienze da        suoi diciotto anni di rettorato, secondo le indicazioni
parte della fabbriceria, sia per quanto concerne il paga-    dell’allora direttore artistico, professor Emilio Contini.
mento degli stipendi agli Oblati sia per quanto riguar-      Il successivo rettore Padre Angelo Trovati annota i la-
da la gestione del santuario, ma compare anche un’altra      vori eseguiti dal 1956 al 1964 come vice rettore e dal
funzione del Sacro Monte come luogo di recupero per          1965 al 1974 come rettore, accennando anche all’ope-
sacerdoti “problematici”. Il Cardinal Morozzo sosterrà       ra di divulgazione turistica del complesso sacro fatta in
sempre con forza la presenza degli Oblati al Sacro Mon-      Italia, in Svizzera, Francia e Austria. Padre Francesco
te, anche a fronte di coloro che auspicavano il ritorno      Carnago aveva inventato il P.I.p.S.M. Pronto interven-
dei francescani.                                             to per il Sacro Monte e con Don Bruno Medina si era
   Al termine degli interventi, per “risarcire un debito     impegnato molto nell’opera di conservazione e valoriz-
di memoria”, Don Damiano ha letto i nomi di tutti i          zazione dell’intero complesso.
Rettori che si sono susseguiti al Sacro Monte in questi         Padre Giuliano, dopo aver accennato all’istituzio-
duecento anni, accompagnandoli con brevi note sul loro       ne della Riserva Naturale Speciale del Sacro Monte di
operato. È stato ricordato anche il passaggio di Padre       Varallo - con Legge Regionale del 28 aprile 1980, che
Francesco Maria Franzi, vescovo ausiliare di Novara,         iniziò ad operare nel 1982, quando si insediò il consi-
che non fu rettore, ma rappresentò una presenza im-          glio direttivo, organo preposto alla gestione - ha con-
portante come confessore e per il suo intenso servizio       cluso sottolineando che: “Il Sacro Monte è di chi lo
in Valle, e il già citato rettore Padre Francesco Fasola,    ama, di chi si interessa perché rimanga bello, di chi si
che poi fu nominato vescovo di Agrigento, e successiva-      dà da fare disinteressatamente perché mantenga la sua
mente vescovo di Caltagirone e arcivescovo di Messina,       caratteristica di luogo di fede, di luogo che ci avvicina
del quale è in corso la causa di beatificazione: “Il Sacro   al divino, di luogo che offre momenti di pace e di sere-
Monte, fondato dal Beato Padre Bernardino Caimi, che         nità. Il vescovo Bascapè scriveva nel Seicento che senza
fu visitato da due Santi: San Carlo Borromeo e San Gio-      il Sacro Monte, Varallo sarebbe rimasto “un villaggetto
vanni Paolo II, dalla sua fondazione è stato meta di mi-     di montagna”, la nostra ambizione è dunque quella di
lioni di pellegrini, e quindi ci auguriamo che la presenza   tenere unite queste due realtà, rispettando i ruoli e le
dei Padri Oblati continui, mantenendo il filo rosso della    competenze, per offrirle ai visitatori sempre più stupiti
spiritualità ”.                                              delle nostre bellezze”.
   Padre Giuliano Temporelli ricordando che: “Dopo la           Come coronamento della giornata Padre Temporelli
costruzione del Sacro Monte inizia un altro momento          ha offerto a tutti i numerosi presenti un pranzo all’Al-
importante e difficile che riguarda i restauri. L’opera      bergo Sacro Monte, cui hanno partecipato i relatori, i
è grandiosa: per questo esige un continuo controllo”,        Padri Oblati, tra i quali Padre Gianfermo Nicolini, par-
ha esposto i lavori eseguiti al Sacro Monte negli ultimi     roco di San Giuseppe a Novara, che fu Parroco di Va-
cento anni. Un elenco anonimo e non datato ripor-            rallo, il prevosto di Varallo, Don Roberto Collarini ed
ta le opere fatte al Sacro Monte dagli Oblati dal 1924       i sacerdoti di Varallo e della Valle, alcuni sacerdoti della
al 1960 circa. Nel 1974, Padre Carlo Bracchi, che fu         diocesi, il Personale della Riserva Sacro Monte, e molti
rettore fino al 1964, replicando ad alcune critiche di       volontari ed Amici del Sacro Monte.
incuria nella conservazione, mosse in occasione di una                                                  Piera Mazzone

10 Ottobre / Dicembre • 2019
GLI EVENTI DEL SACRO MONTE DI VARALLO
                           Sito ufficiale: www.sacromontedivarallo.org. - Amministrazione Vescovile diocesi NOVARA

VOCI COLORATE                                                             MARIA CUCE, GESÙ DIRÀ:
DA VAPRIO D’ADDA                                                          PREGATE SEMPRE
                                                                          Maria cuce (capp.n° 4)
                                                                          Maria è pensosa, raccol-
                                                                          ta, forse in preghiera.
                                                                          Suo figlio dirà: ” PREGATE
                                                                          SEMPRE”, Lei già lo face-
                                                                          va prima che lui nascesse.
                                                                          Per questo fu scelta come
                                                                          MADRE.
Intensa e luminosa la giornata di oggi. Iniziata con un                   La Cappella 4 è partico-
nutrito gruppo di giovani dell’oratorio di Busto Arsizio,                 lare perché rappresenta
guidati dal rettore, e poi in partenza con una fiaccola a                 il primo sogno di san
staffetta fino a casa.                                                    Giuseppe quando scoprì
Il coro “ Voci colorate” di Vaprio d’Agogna, ha animato la                che Maria, sua promessa
messa prefestiva con canti ben intonati e gioiosi.                        sposa, era incinta di Gesù
                                                                          Nostro Signore.

                                                                         STORICO E PITTORICO
                                                                         DI MARCO VALLE
                                                                         A distanza di due anni dall’uscita del volume “Chiese Va-
                                                                         rallesi” che riportava la descrizione storica e l’immagine
                                                                         disegnata delle 42 chiese di Varallo, Marco Valle, prose-
                                                                         guendo nel particolare
FRA BERNARDINO CAIMI                                                     progetto di riivisita-
                                                                         zione grafica dei mo-
                                                                         numenti di arte e fede
                                                                         della Valle, ha realizza-
                                                                         to un secondo volume:
                                                                         “Chiese Valsesiane – Album storico e pittorico delle sedi
                                                                         parrocchiali dei principali paesi della Valsesia”. Una nuo-
                                                                         va opera sulle chiese della Valsesia disegnate e descritte
                                                                         dall’Amico giornalista della nostra città, con il riconosciu-
                                                                         to distinto carattere manifestato per tanti anni con i suoi
                                                                         scritti e ora con una copiosa serie di eleganti disegni che
                                                                         la bella edizione del libro mette in pieno risalto. Trenta-
                                                                         due le tavole disegnate dedicate alle parrocchie alle qua-
“Il Sacro Monte è nato dalla fede del suo fondatore, fra                 li si unisce una precisa descrizione storica e artistica che
Bernardino Caimi, con lo scopo di aiutare a conservare                   forma un’opera completa, interessante e assolutamente
e ad accrescere la fede dei visitatori”, così ha detto nell’o-           originale. Sono illustrate le sedi parrocchiali della Bassa
melia il rettore del Santuario, p. Giuliano Temporelli, alla             Valsesia della Valle di Cellio e Valduggia, di Varallo e terri-
messa prefestiva della festa del 6 ottobre. “Luogo di bel-               torio, della Valgrande, Valsermenza e Val Mastallone. Una
lezza, di silenzio, di preghiera, qui ci si rigenera...” testi-          novità editoriale in libreria e un’opera degna di entrare
moniano i visitatori. Noi ci sentiamo così incoraggiati a                nelle biblioteche valsesiane di qualità. È reperibile nelle
continuare con gioia il nostro servizio.                                 librerie o presso l’Autore.

                                                                                                        Ottobre / Dicembre • 2019   11
GLI EVENTI DEL SACRO MONTE DI VARALLO
                          Sito ufficiale: www.sacromontedivarallo.org. - Amministrazione Vescovile diocesi NOVARA

VISITIAMO LA CAPPELLA 15                                                 FESTA DI TUTTI I SANTI
Una bella inquadratura mandataci da amici del Sacro                      La cupola ci mostra plasticamente queste nostre sorelle
Monte. Ci ricorda la gratuità e l’arguzia degli amici del                e fratelli, persone vere, coraggiose, credenti eroici. Li
malato, essi riescono a calare dal tetto il loro caro, ponen-            pensiamo in alto, in cielo con Dio, ma non dimentichia-
dolo al cospetto di Gesù. E Gesù lo salva spiritualmente e               mo che sono vissuti prima su questa terra, come noi, ci
fisicamente, imponendosi con la Misericordia alle maldi-                 sono passati accanto, vivono fra di noi.
cenze e ai pensieri negativi degli astanti.

VISITANDO LA CAPPELLA 39
                                                  Giuseppe d’Arimatea, un
                                                  ricco notabile di Gerusa-
                                                  lemme, ebbe il coraggio
                                                  di richiedere a Pilato il
                                                  corpo di Gesù crocifisso,
                                                  “maledetto” per gli Scribi
                                                  e i Farisei che ne aveva-
                                                  no chiesto la morte. Giu-
                                                  seppe Lo raccoglie fra le
                                                  braccia e Lo pone nel suo
                                                  sepolcro nuovo.
                                                  Inizia così la PIETÀ CRI-
                                                  STIANA, cammino lungo
                                                  nella storia che richiede
                                                  qualità umane di creati-
                                                  vità e virtù evangeliche
                                                  concrete.

12 Ottobre / Dicembre • 2019
Figure Sacerdotali Novaresi

SULLE ORME DI SAN GAUDENZIO
Carlo Bascapè: un vescovo riformatore

Concludiamo il percorso alla sco-          del flagello ed in cui portò la reli-
perta dei successori di Gaudenzio          quia del Santo Chiodo, conservata
che sono saliti agli onori degli alta-     nel duomo milanese. Questa scena
ri, con la figura di Carlo Bascapè di      è stata immortalata dal Moncalvo,
cui è in corso il processo di beatifi-     nella pala d’altare per la cappella
cazione, che ha condotto il presule        dedicata al santo nella chiesa di San
ad essere dichiarato Venerabile, il        Marco a Novara, presso cui il Ba-
19 dicembre 2005. È assai difficile        scapè volle poi essere sepolto e dove
sintetizzare la vita di questo perso-      ancora oggi si trovano i suoi resti.
naggio, tanta è la grandezza della            In quello stesso anno fu ordina-
sua figura che, per la storia ecclesia-    to sacerdote e, pur continuando il
stica del nostro territorio – e non        suo servizio accanto all’arcivesco-
solo – è seconda soltanto a quella         vo, maturò in lui il desiderio di en-
di San Carlo Borromeo.                     trare a far parte del neo-ordine dei
   Giovanni Francesco a Basilica           Barnabiti, fondato da Sant’Anto-
Petri – questo il suo nome al seco-        nio Maria Zaccaria. Il giorno della
lo – nacque a Melegnano, dal no-           professione – 8 maggio del 1579 –
bile casato di antiche ascendenze          per filiale affetto verso il vescovo,
feudali, nel 1550. Luogo della sua         assunse il nome di Carlo. La sua        il 1° novembre 1610. Nel frattem-
prima formazione, sia umanistica           attività a fianco del presule si fece   po, Bascapè venne eletto superiore
sia ecclesiastica, fu la città di Pavia,   sempre più intensa, sia nell’ambito     generale del suo ordine ed anche ri-
presso la cui università si laureò in      pastorale, nel difficile governo del-   coprendo questa importante carica
diritto civile ed ecclesiastico. No-       la vastissima diocesi, sia in quello    seppe distinguersi per virtù cristia-
nostante la possibilità di una pro-        storico e culturale, scrivendo diver-   na e per solida formazione umana,
mettente carriera, il giovane decise       se opere per la messa in atto della     come prova il suo epistolario.
di intraprendere la vita religiosa,        riforma che il da poco concluso            La definitiva svolta nella sua
mettendosi sotto la guida del Bor-         Concilio di Trento auspicava per la     vita avvenne nel 1593, quando fu
romeo che, dopo aver lui conferito         Chiesa. Borromeo gli affidò anche       designato alla guida della diocesi
gli ordini minori, lo ammise tra la        delicati incarichi diplomatici, nella   gaudenziana, facendovi solenne in-
più ristretta cerchia dei suoi colla-      gestione dei non sempre facili rap-     gresso il 30 maggio. Emule del san-
boratori.                                  porti con il governatore spagnolo       to accanto al quale si era formato,
                                           di Milano.                              spese senza riserve la sua esistenza
A servizio di san Carlo                                                            per il bene del gregge che gli era
  Bascapè seguì molto da vicino            La morte del Santo                      stato affidato. La situazione della
il grande arcivescovo di Milano              La sera del 3 novembre 1584,          diocesi, anch’essa con un territorio
che accompagnò durante le visite           fu tra coloro che assistettero San      molto esteso, non era delle miglio-
apostoliche nelle vicine diocesi di        Carlo nel suo transito dalla terra al   ri. Nonostante gli sforzi del suo
Bergamo e di Cremona; sempre il            cielo: un momento che imprimerà         immediato predecessore, Cesare
Borromeo lo volle presente al con-         nel cuore del barnabita il desiderio    Speciano, che compì una visita pa-
cilio provinciale che riunì tutti i        di conformarsi in tutto al maestro      storale, le direttive di Trento fati-
vescovi del territorio lombardo.           di cui aveva preso il nome. Fu pro-     cavano ad essere applicate; egli non
Bascapè, che non era ancora sacer-         prio lui uno dei più importanti         si perse d’animo ed iniziò un’opera
dote, fu poi testimone della carità        sponsorizzatori della causa di ca-      di riforma i cui segni sono ancora
eroica di San Carlo durante la pe-         nonizzazione del vescovo, anche         oggi visibili, non solo nelle eviden-
stilenza che, nel 1576, imperversò         con la raccolta delle sue memorie e     ze materiali realizzate durante gli
a Milano e nei territori limitrofi. In     la stesura di una biografia ufficiale   anni del suo episcopato, ma anche
questo frangente prese parte anche         ed ebbe la gioia di veder coronato il   nella tradizione di fede e religiosità
alla processione che il vescovo or-        suo impegno con la proclamazione        che, almeno in parte, ancora carat-
ganizzò in città per invocare la fine      ufficiale della santità del Borromeo    terizza la no- | Continua a pag. 14

                                                                                       Ottobre / Dicembre • 2019    13
Figure Sacerdotali Novaresi

SULLE ORME DI SAN GAUDENZIO
Carlo Bascapè: un vescovo riformatore
Segue da pagina 13

stra diocesi. Come riportato nella                                                    È facile intuire che questo suo
voce a lui relativa nella Bibliotecha                                              impegno non mancò di suscitare
Sanctorum: …curò con vigile amo-                                                   malcontenti in chi era contrario
re la formazione del clero eliminan-                                               alle riforme; come già avvenne per il
do abusi e favoritismi; eresse nuovi                                               Borromeo, anche Bascapè rischiò la
seminari per i chierici di teologia;                                               vita: una volta si tentò di avvelenar-
celebrò tre sinodi diocesani pro-                                                  lo, un’altra di ucciderlo con un’ar-
mulgando sagge disposizioni legi-                                                  chibugiata e alcuni pianificarono
slative; operò con fermezza perché        cominciarono a venerarlo come            di incendiare l’episcopio. Papa In-
gli ecclesiastici fossero all’altezza     uomo di Dio.                             nocenzo XI, che fu vescovo di No-
dei loro doveri; istituì in diocesi gli                                            vara prima di assurgere al soglio di
Oblati di S. Gaudenzio. Si adoperò        L’azione pastorale del                   Pietro, definì, con buona ragione,
risolutamente a riformare i costu-        vescovo Bascapè                          il vescovo come un altro San Carlo.
mi del popolo con l’introduzione             Un mezzo concreto attraverso          Proprio come il santo Borromeo,
di pratiche di vita cristiana, con l’a-   cui il venerabile vescovo cercò di       anche Bascapè morì, esausto dalle
pertura di «scuole di dottrina» e         incrementare la fede del popolo          fatiche pastorali, il 6 ottobre 1615,
con l’erezione di un considerevole        fu, senza dubbio, una rinnovata          dopo ben ventidue anni trascorsi
numero di luoghi sacri. Visitò due        attenzione al culto dei santi, sia       alla guida della nostra diocesi. Di
volte le parrocchie della sua diocesi     ravvivando quelli locali, che già da     lui, oltre all’epistolario, restano un
raccomandando ovunque la fre-             secoli erano onorati dai fedeli – da     centinaio di opere, stampate o ma-
quenza ai sacramenti, le opere di         San Gaudenzio alla Beata Panacea,        noscritte, che testimoniano la sua
pietà e di carità, la santificazione      dai Santi Giulio e Giuliano a San        grande cultura e la sua personalità
dei giorni festivi. Pastore infatica-     Genesio – sia promuovendone di           di uomo e di pastore.
bile, organizzatore dinamico, pa-         nuovi, facendo giungere numerose            Come già ricordato, le sue spo-
dre dei poveri, predicatore ardente       reliquie dalle catacombe romane,         glie, dopo una canonica ricogni-
della parola di Dio, la sua azione        dando vita così a devozioni alcune       zione nel 2007, sono conservate
pastorale non trascura alcun set-         delle quali sono ancora molto radi-      entro un’urna sotto la mensa della
tore della vita cristiana: dall’eresia    cate nella tradizione locale, come       cappella di San Carlo a Novara, già
incombente della Svizzera, alla be-       ad esempio San Vito ad Omegna.           sede della comunità dei Barnabiti.
stemmia serpeggiante tra il popolo;       Carlo Bascapè diede anche un fon-        Il cammino verso gli altari conti-
dai balli licenziosi del carnevale,       damentale apporto per il cantiere        nua, nella speranza che presto la
alle prepotenze dei signorotti loca-      del nostro Sacro Monte di Varallo        sua figura possa essere ufficialmen-
li; dai Monti di Pietà alla cura per      e per quello di Orta, progettando        te riconosciuta come esemplare per
gli ospedali e gli orfanotrofi...         edifici e spazi e, soprattutto, se-      la Chiesa e Carlo Bascapè, possa
   Con la maestà della persona, il        guendo con estrema attenzione l’o-       essere invocato come intercessore
fascino della dottrina, l’amabilità       perato degli artisti, affinché il loro   presso Dio per il gregge che gli fu
del tratto riusciva a comporre di-        operato traducesse al meglio ed in       affidato.
scordie e a suscitare entusiasmi di       modo corretto il mistero sacro che
fede, fervore di opere fra i fedeli che   si andava a rappresentare.                              don Damiano Pomi

                        Gr a z i e per il b ollettino
        Vogliamo ringraziare tutti coloro che ci sostengono con il loro contributo per mantenere vivo
       il nostro bollettino. È un bollettino storico, è un bollettino che registra le cose più importanti e
            significative della vita di questo sacro Monte. Il peso economico però è molto pesante.
                             La voglia di smettere a volte passa per la nostra mente.
            Ma con il vostro aiuto cercheremo di proseguire sulla strada tracciata dai nostri vecchi.

14 Ottobre / Dicembre • 2019
Recensione

GUIDO GENTILE - SACRI MONTI
Edizioni Einaudi, Torino 2019, pagine 380, € 38,00

I Sacri Monti sono santuari partico-                                                  naggi in Palestina sono diventati sem-
lari, punti di riferimento religioso e                                                pre più difficili, formula il progetto di
mete importanti di pellegrinaggio,                                                    creare una “Nuova Gerusalemme” fa-
sorti per iniziativa di personalità pro-                                              cilmente accessibile al popolo cristia-
fondamente attente alle esigenze della                                                no, ricostruendo in Valsesia i luoghi
formazione spirituale del popolo cri-                                                 santi con la maggiore fedeltà possibile
stiano. Nel corso del tempo si sono af-                                               a quelli originali, sia nella loro forma
fermati e sviluppati con il concorso del                                              sia nella loro reciproca posizione. Di
popolo stesso e di suoi grandi pastori.                                               qui il sorgere sull’altura sovrastante
Spesso si trovano su delle alture, luo-                                               Varallo di una serie di cappelle e luo-
ghi naturali per un cammino insieme                                                   ghi di preghiera collegati agli episodi
fisico e spirituale di ascesa verso Dio, e                                            salienti della vita e soprattutto della
offrono al pellegrino un itinerario da                                                passione di Cristo.
percorrere in diverse tappe, segnate da                                                 Il Sacro Monte assume gradual-
edicole o cappelle che invitano a so-                  La copertina del libro         mente    la sua forma caratteristica
stare per contemplare un’immagine,                                                    grazie all’attività artistica – che si
una scena, che ispira con efficacia una meditazione, una prolunga per quasi tre decenni - del grandissimo Gau-
contemplazione, una preghiera, prima di riprendere il denzio Ferrari, nativo proprio della Valsesia. Come
cammino verso la meta, l’evento spirituale culminante. pittore egli affresca le pareti delle cappelle, come scul-
Ve ne sono diversi in Piemonte e in Lombardia – se ne tore modella in legno o in terracotta le statue dei perso-
contano almeno 9 di particolare importanza - e il loro naggi che intervengono nell’episodio, formando con lo
grande valore non solo religioso, ma allo stesso tempo sfondo pittorico un insieme perfettamente integrato.
culturale e artistico è tale che costituiscono, conside- Il pellegrino che osserva si trova così inserito, immerso
rati unitariamente, uno dei siti “patrimonio culturale e coinvolto emotivamente e spiritualmente nell’even-
dell’umanità”, riconosciuto dall’UNESCO nel 2003.                   to evangelico. La grande Cappella della Crocifissione,
   Guido Gentile, già Sovrintendente degli Archivi del realizzata da Gaudenzio, è ritenuta uno dei punti alti
Piemonte e della Valle d’Aosta, ha dedicato ai Sacri dell’arte rinascimentale italiana.
Monti molti anni di studi e ricerche attente e minu-                    L’Autore descrive fin nei dettagli le vicende comples-
ziose che - sostenute dalla sua vasta conoscenza storica se attraverso cui passa la realizzazione del Sacro Monte
e artistica, in particolare delle regioni nordoccidentali durante il Cinquecento, con le lunghe dispute fra i fab-
italiane - trovano ora il loro sbocco in questo corposo bricieri laici locali e i frati francescani, i diversi progetti
volume, davvero densissimo di informazioni, docu- e il succedersi degli artisti e degli architetti. Ma ciò che
mentate con un apparato di riferimenti archivistici e ci interessa maggiormente è l’evolversi dell’idea stessa
bibliografici imponente, e illustrato con cura grazie a del Monte, da quella di una riproduzione fisica e “to-
numerose fotografie originali che accompagnano il te- pografica” dei luoghi santi a quella di un “teatro” reli-
sto con grande pertinenza.                                          gioso ordinato e sistematico in cui nelle diverse cappel-
   Pur trattando anche di Orselina, San Vivaldo, Orta, le, collegate da un itinerario preciso, siano riprodotti
Crea, Varese ed Oropa, ben due terzi dell’opera sono tutti i “misteri” principali della vita di Cristo, cosicché
dedicati al Sacro Monte di Varallo, nella Valsesia. Non il fedele possa conoscerli, ripercorrerli e riviverli. Tra
deve stupire. Esso è in effetti il primo, e lo possiamo an- la fine del Cinquecento e la prima parte del Seicento si
che ritenere il più bello e il più ricco di arte e di storia. configura così infine, soprattutto per merito della chia-
L’Autore lo presenta come il “modello” che si riflette ra visione e della ferma guida del Vescovo di Novara,
in vario modo negli altri.                                          Carlo Bascapè, il “nuovo” Sacro Monte.

Il Sacro Monte di Varallo                                        San Carlo Borromeo
   Nasce alla fine del XV secolo dall’idea geniale e fe-           Figura cruciale in questa vicenda è quella di San Car-
conda del frate minore osservante Bernardino Caimi,              lo Borromeo, che si reca più volte a Varallo non solo
che dopo aver trascorso anni nella Custodia di Terra             per dirimere questioni amministrative, ma soprattutto
Santa, rientrato in Italia in un tempo in cui i pellegri-        per devozione personale profonda | Continua a pag. 19

                                                                                            Ottobre / Dicembre • 2019     15
Gli Oblati e i restauri al Sacro Monte

LAVORI AL SACRO MONTE NEGLI ULTIMI 200 ANNI
Uno sguardo di fondo sulla presenza                                   l’autore e non c’è data in cui viene steso questo elenco.
religiosa al Sacro Monte.                                             Ma osservando il 25^ punto dove si parla di un appara-
Dal 1486 al 1765 frati francescani                                    to in legno dorato per la solenne esposizione del ’59, si
Dal 1765 al 1819 sacerdoti diocesani                                  può pensare che arrivi fino al 1960 circa. Fino al punto
Dal 1819 Congregazione dei padri                                      19 è scritto a macchina, mentre gli altri 7 sono a mano
Oblati dei Santi Gaudenzio e Carlo.                                   in bella scrittura, anche se molto piccola. È un elenco
                                                                                 che punta soprattutto ad opere inerenti la Ba-
L’ultima cappella ad essere costruita al Sacro                                   silica, il convento, l’ospizio. Numerosi sono
Monte è quella che porta il n. 24 nella piazza                                   i paramenti sacri che vengono ad abbellire
dei tribunali ed è chiamata la cappella di Anna                                  le funzioni liturgiche. Ma molto importanti
, il sommo sacerdote che interroga Gesù. In                                      altri interventi che riguardano il nuovo pavi-
essa vi è richiamato anche il rinnegamento dì                                    mento in marmo, il rifacimento dell’organo.
Pietro. Siamo al 1743. Bisogna poi aspettare                                     L’ultimo punto riguarda l’impianto Micro-
fino al 1896 per veder qualcosa di veramente                                     radio-grammafonico per la diffusione e am-
nuovo al sacro monte. Dopo infinite discus-                                      plificazione della voce, nella Basilica, nello
sioni sul progetto, viene inaugurata la facciata                                 scurolo, nella piazza dei Tribunali. Ed infine
della Basilica. Una coppia di Civiasco (Du-                                      al punto 23 visto che bisogna anche mangiare,
rio) dona I fondi per la costruzione.                  Mons. Fasola e P. Bracchi abbiamo la costruzione di un nuovo pollaio e
   1. Dopo la costruzione del Sacro Monte                                        prima piantagione di n. 20 piante fruttifere.
inizia un altro momento importante e difficile, pro-                      5. Subentra poi l’intervento di padre Carlo Bracchi,
lungato che riguarda I restauri. L’opera è grandiosa. Per che fu Rettore fino al 1964. Spesso gli elenchi dei lavori
questo esige un continuo controllo.                                   si fermano per rispondere a certe esternazioni. Padre
   2. Per il nostro discorso andiamo all’anno 1924 Bracchi è a Novara presso i padri Oblati da circa 10
quando viene siglata la prima convenzione tra Diocesi anni. Oltre ad essere un attento ed appassionato lettore
di Novara e il Comune di Varallo. Per la parte religiosa dell’Osservatore Romano, segue anche la stampa dioce-
artefice sarà padre Maurilio Fossati, che appena dopo sana. Il 30 novembre 1974 sull’Azione si legge che il 7
sarà nominato vescovo di Nuoro, Sassari e poi arcive- dicembre , al Teatro Civico di Varallo Sesia, è stata pro-
scovo e cardinale per lunghi anni a Torino.                           grammata una serata dedicata ai restauri del S. Monte,
   3. Il vescovo che firma la convenzione(per 29 anni) è in occasione di alcune opere restaurate e che saranno
Mons. Giuseppe Gamba, Arcivescovo eletto di Torino inaugurate nel pomeriggio dello stesso giorno. C’è poi
(così si legge nella convenzione). Il sindaco è l’ing. Pie- un elenco di opere che ancora devono essere compiute,
tro Vallana. In essa si dice, tra l’altro, che “in esecuzione ed è lo stesso direttore Artistico, che si lamenta affer-
dell’art.2 della citata Convenzione l’Amministrazione mando che l’attuale stato del S.Monte (virgolettato)“lo
Religiosa del Sacro Monte assume il nome di “Ammi- si deve alla incuria totale che per più di un decennio ha
nistrazione Vescovile del Sacro Monte” e viene costi- imperversato sul Monte per quanto concerne il patri-
tuita dal vescovo pro-tempore di Novara , in qualità monio artistico e che solo da tre, quattro anni il pro-
di presidente. Sembra di capire che Egli voglia legare blema della conservazione delle opere d’arte del Monte
direttamente il Sacro Monte alla diocesi escludendo il è stato ripreso in esame,conclude affermando che dal
parroco di Varallo e il vicario foraneo. Il parroco ,can. 1960 circa nessun intervento di restauro era più stato
Vincenzo Brunelli, reagisce in maniera forte al vescovo effettuato su sculture ed affreschi.”
scrivendo:” Non le posso nascondere che la mia pri-                       A questo punto padre Bracchi rimane colpito, addo-
ma impressione è di grande sorpresa: anzitutto perché lorato e risponde al giornale elencando diverse opere
io, che da ben sedici anni ho coadiuvato V. Ecc. nel- restaurate, nel corso del suo rettorato di 18 anni, re-
le rivendicazioni dei nostri diritti, fui completamente stauri eseguiti seguendo le indicazioni dell’allora diret-
escluso nella discussione e nella compilazione del De- tore artistico prof. Emilio Contini: restauro completo
creto, fatto proprio qui mentre io stavo a pochi passi; della Cupola della Basilica, del gruppo delle cappelle
eppoi perché detto Decreto, consuma la spogliazione della Crocifissione, della cappella della Deposizione e
dei diritti del prevosto e del vicario foraneo di Varallo.            dell’adorazione del Cristo deposto, della cappella della
   4. Andando al nostro tema abbiamo un primo elen- strage degli Innocenti. Vengono elencati numerosi ab-
co di opere fatte al Sacro Monte da parte degli Oblati. bellimenti della Basilica e una continua manutenzione
Sono due fogli che così iniziano: opere compiute dai dei tetti. Viene ampliato il negozio, riparata la facciata
molto Rev. di PP. Oblati al Sacro Monte di Varallo per in marmo della Basilica.
loro iniziativa ed interessamento, durante la loro Am-                    Il Padre accenna poi, togliendosi il classico sassolino,
ministrazione, dall’anno 1924. Sono 26 punti. Non c’è al problema della Fontana del Cristo Risorto, che si vo-

16 Ottobre / Dicembre • 2019
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