Buon Natale - Sacro Monte di Varallo
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SPED. IN ABB. POST. ART. 2 COMMA 20/C LEGGE 662/96 FILIALE DI VERCELLI Buon Natale Mensile a cura dell’amministrazione Vescovile del Santuario. Direttore Responsabile: Giuliano Temporelli. Con Approvazione Ecclesiastica. Autorizzazione Tribunale di Vercelli n° 45 del 30/01/1953.
SACRO MONTE DI VARALLO ORARIO FUNZIONI Cenni Storici FESTIVO - SS. Messe: ore 9,30 -11,30 - 16 (17 ora legale) Il Sacro Monte di Varallo è l’opera “Nova Jerusalem”, lo fece conoscere Rosario: ore 15,30 (16,30 ora legale) di due grandi uomini di Chiesa e di meglio ai suoi contemporanei. numerosi uomini d’arte capeggiati Tornatovi alla fine d’ottobre del FERIALE da Gaudenzio Ferrari. 1584 per attendere al bene della sua S. Messa: ore 16 (ore 17 ora legale) I due uomini di Chiesa sono: il anima, pensò di valorizzarlo con la Rosario: ore 16,30 (ora legale) beato Bernardino Caìmi, frate fran- costruzione di nuove cappelle che ore 15,30 (ora solare) cescano, e San Carlo Borromeo, ar- illustrassero in modo più completo civescovo di Milano. Fra Bernardino l’opera di Gesù. Caìmi attuò a Varallo l’idea che gli Valorizzò il progetto di riordino - Prima domenica di ogni mese ore 9,30 era maturata nell’animo durante la del Sacro Monte stilato nel 1567 dal- e nel Triduo in preparazione al sua dimora in Terra Santa. Volle fare l’Arch. Galeazzo Alessi e, adattandolo 1° novembre: delle costruzioni che ricordassero i al suo schema, volle che si riprendesse- Santa Messa per la «Compagnia “luoghi santi” della Palestina, cioè i ro i lavori. Si lavorò fino al 1765. della Buona Morte». luoghi che ricordano i momenti ca- In quel secolo e mezzo nuovi arti- - Ogni primo sabato del mese alle ore 16 ratteristici della permanenza di Gesù sti unirono il proprio nome a quello (ore 17 ora legale): sulla terra (Grotta di Betlemme, di Gaudenzio Ferrari: il Morazzone, Santa Messa per i benefattori vivi Casa di Nazareth, Cenacolo, Calva- il Tanzio, i Fiamminghini, i Donadei e defunti. rio, Santo Sepolcro). per la pittura; Giovanni d’Enrico e il Iniziò il suo lavoro nel 1486 e ne Tabacchetti per la statuaria, per cita- - Il 31 dicembre ore 16: curò l’attuazione finché visse (a tutto re solo i più noti. L’idea di San Carlo Santa Messa per ringraziare e il 1499), coadiuvato da Gaudenzio Borromeo e le realizzazioni che ne invocare la pace. Ferrari che ne continuò l’idea, abbel- seguirono fecero del Sacro Monte lendo con affreaschi e con statue al- di Varallo il prototipo di quegli altri Il servizio religioso è svolto dai Padri cune cappelle. San Carlo Borromeo Sacri Monti che sorsero nella zona Oblati della diocesi di Novara che apprezzò il lavoro già fatto dopo la durante il sec. XVII (Sacro Monte risiedono accanto al Santuario - sua visita al Sacro Monte nel 1578 e, d’Oropa, Sacro Monte di Crea, Sa- Tel 0163.51131 denominato felicemente quel luogo cro Monte di Locarno in Svizzera. N. 4 - Anno 95° LA FUNIVIA NEL Ottobre - Novembre - Dicembre 2019 Sped. in abb. post. PERIODO INVERNALE Sommario IMPIANTO APERTO Dal 9/11/2019 al 22/03/2020 Parola del Rettore p. Giuliano Temporelli SABATO, DOMENICHE PERIODO NATALIZIO dal 23/12/2019 al 06/01/2020 Gerusalemme a Varallo Piera Mazzone con il seguente orario: Conosciamo il Sacro Monte Casimiro Debiaggi 9.00-17.00 con corse ogni 15 minuti a decorrere dalle ore 9.00 Convegno dei Padri Oblati Piera Mazzone Sulle orme di san Gaudenzio don Damiano Pomi Guido Gentile - Sacri Monti Federico Lombardi 200 anni di restauri degli Oblati La Redazione Alfabeto speciale p. Oliviero Ferro c.c.p. 11467131 intestato a: INTAEGRA srl Santuario Sacro Monte Nuove Tecnologie Prodotti Integrati 13019 Varallo Sesia (VC) Sede Legale: Via Trieste, 36 con APPROV. ECCLESIALE. 20013 Magenta (MI) Aut. Tribunale di Vercelli N. 45 Cell. +39 328 6238732 del 30-1-1953 f.stoppa@intaegra.it 2 Ottobre / Dicembre • 2019
Parola del Rettore Abbiamo bisogno del Natale Il Natale ritorna ormai come una tradizione. Sì, è una tradizione, ma di questa ‘tradizione’ abbiamo un bisogno immenso. Vaghiamo nel buio, nelle incertezze che avvolgo- no ogni settore. Davvero possiamo dire che le tenebre avvolgono la ter- ra. Le comunicazioni sono sempre più rapide, più numerose e, spesso, molto negative. Ci veicolano mes- saggi per nulla positivi, a volte pieni di odio, di mancanza di rispetto per le opinioni diverse. Sembrano quelle nubi minaccio- se, nere che a volte avvolgono il nostro cielo e ce lo fanno percepire quasi come un nemico. Chi non sente, almeno per qual- che momento, il bisogno di più sicurezze, di più luce, di più com- prensione, di più gioia? Così dovevano essere i sentimen- La Natività - Cappella 6 ti degli uomini e delle donne di 2000 anni fa, quando in una grotta suo messaggio. E allora quelle Manca chi glielo dona. Questo è vicino a Betlemme è nato un bam- nubi che a volte sembrano farsi il problema. Forse qui manca la bino che chiamarono Gesù. Un minacciose sulla nostra vita as- volontà di prenderlo, di farlo pro- nome impegnativo perché significa sumono un colore sempre più prio. Quel pane ben assimilato Salvatore, Liberatore. Era proprio chiaro, più di festa. Ci ha lasciato potrebbe essere davvero il grande questa la speranza che circolava ne- un Pane per il nostro cammino. Strumento per portare un po’ di gli ambienti giudaici , ma anche nei Il sinodo recente sull’Amazzonia luce al nostro mondo. popoli vicini. (forse non ce ne siamo accorti) Buon Natale a tutti. Era dunque proprio lui il Libera- si è concentrato sull’esigenza di tore aspettato o ,come dirà lo stes- Pane che quei cattolici hanno. p. Giuliano Temporelli, so Giovanni Battista, “dobbiamo aspettarne un altro”? Sappiamo la storia di Gesù di Nazaret, di sua madre Maria, del padre Giuseppe. Sappiamo che finì M ESSA in croce. Quindi un fallimento. In- vece proprio da lì inizierà una sto- DE LLA ria che è arrivata fino a noi. Sì, perché anche ai nostri giorni NOTTE DI NATALE si parla di crocifisso, ma come se ne parla? Come viene presentato? OR E 21,30 Siamo arrivati alla croce, ma a Natale bisogna ripartire da Bet- AL TERMINE DELLA lemme. Bisogna ripercorrere la storia di questo Gesù che in tre CELEBRAZIONE anni di predicazione ha rivolu- QUALCHE zionato il… calendario. Bisogna BUONA SORPRESA! ritornare a riflettere su di lui, sul Ottobre / Dicembre • 2019 3
Conosciamo il Sacro Monte LA FACCIATA DELLA BASILICA Il progetto dell’ingegner Giovanni Ceruti - Le premesse Il ritiro della proposta di facciata, ideata dal geometra a San Giuseppe, con affreschi sempre del Gilardi, scul- Peco, da parte del cavalier Delucca, dopo il parere nega- ture dell’Antonini e l’altare marmoreo probabilmente tivo dell’Arborio Mella la conferma da parte del muni- del Peco. Segue nell’82- 83 la vicenda negativa del pro- fico varallese, di voler comunque provvedere a proprie getto per la facciata. spese a far eseguire l’opera, dopo un pubblico concor- so, e la sua immatura scomparsa alla vigilia di Natale L’ESEMPIO DEI CONIUGI DURIO del 1883, in parte in conseguenza della profonda de- I coniugi Durio colgono l’esempio, sia del Delucca lusione provata, dovettero destare nell’ambiente varal- che della madre di Costantino. Già nell’83 lui stesso lese sorpresa, rammarico e sconcerto. dona una sorgente per dotare Varallo Tutto sembra tornare in alto mare di acqua potabile, e nell’86 contribu- quando ci si illudeva d’essere giunti isce con L. 10.000 al completamento quasi in porto. Per fortuna l’idea di della linea ferroviaria Novara Varallo. indire un concorso alimenta qualche L’idea di provvedere alla facciata del- speranza; è una fiammella che non si la Chiesa Maggiore poteva quindi già spegne. Ci sono già i disegni, le pla- rientrare nella loro mentalità, nel loro nimetrie, i rilievi della Chiesa Mag- spirito di generosità, di beneficenza ed giore, eseguite dal Peco nell’ottobre anche di prestigio in ambito cittadi- dell’83 per incarico del Delucca stes- no. I Durio potevano inoltre vantare so, come elementi preparatori, basila- da anni un particolare rapporto, non ri per un possibile concorso. Nell’84, con un giovane geometra di provincia come si è visto, il giovane Serafino come il Peco, ma con un celebre in- Romerio mette in bella copia il pro- gegnere architetto, Giovanni Ceruti, getto del Frigiolini e ne disegna uno nativo di Valpiana, sopra Valduggia, suo. Tuttavia, senza uno sponsor, un Giovanni Ceruti uno dei più affermati dell’ambiente concorso non si può indire. Sono soprattutto l’esempio milanese, che per loro incarico aveva realizzato pochi luminoso dato dal Delucca , e l’ esperienza tratta dallo anni prima, nel 1882 la grandiosa villa di Varallo, oggi sviluppo negativo della vicenda, a destare non solo un aulica sede del municipio, che si affaccia con un vasto interesse, ma un desiderio di emulazione da parte di chi giardino sul centrale Corso Roma, dando un’impronta aveva abbondante disponibilità finanziarie, devozione di eleganza, di signorilità e di alto decoro a tutto il cen- per il Sacro Monte, amore per Varallo, e quasi anche un tro abitato. Sempre il Ceruti nell’86 innalza un’altra senso di dovere, di responsabilità nel non lasciare cade- villa per Pietro Durio, fratello di Costantino, ad Alzo re un’iniziativa così importante. Sono i coniugi Durio: sul lago d’Orta. E, nell’88 stende a penna ad acquarello Costantino, civiaschese, e Giulia Zanaroli, di Varallo, un grandioso Piano Regolatore per Varallo, conservato facoltosi proprietari di alberghi in Spagna, che si sento- presso la locale sezione dell’archivio di Stato. È quindi no di sobbarcarsi un tale compito. Come il cavalier De- la personalità più qualificata in quegli anni in campo lucca , anche il Durio non sono nuovi a gesti di muni- architettonico nell’ambiente varallese . È ovvio che tra i ficenza di non comune rilievo, ed in particolare verso il Durio, il consiglio d’Amministrazione del Sacro Mon- Sacro Monte. Già nel 1880 la signora Benedetta Durio, te e l’ingegner Ceruti ci siano stati dei primi contatti nata Totti, madre di Costantino, aveva fatto eseguire il informali, forse già fin dall’84, poco dopo la morte del celebre affresco della morte di San Francesco, ammira- cavalier ta opera di Pier Celestino Gilardi, nella cappella a fian- Delucca , delle proposte, delle prudenti intese e co al Santo Sepolcro. Tra il 79 e l’81, quasi in una gara quindi degli accordi orali senza fretta, prima di giunge- benefica, è il Delucca a rinnovare la cappella di San Sil- re ad un passo definitivo, ad un atto, ad una proposta vestro nell’interno della Chiesa Maggiore, dedicandola ufficiale di tanta importanza. L’esperienza del Delucca 4 Ottobre / Dicembre • 2019
Seguono le due firme; prima quella della moglie, poi quella di Costantino Durio. Non compare neppure l’eventualità che il progetto possa venire rifiutato, che vi possa essere la richiesta di modifiche. Sorprende che non si usi il termine di progetto architettonico della facciata, ma molto più semplicemente di decorazione. Viene puntualizzato che l’intervento riguarda: 1^ la decorazione della facciata; 2^ la sistemazione del piaz- zale della scalinata, come due elementi ben distinti. Si allega alla richiesta, e ciò veramente a prima vista può stupire, il progetto del Ceruti, quindi già in anticipo preparato e mancante solo dell’approvazione ufficiale. Firma di Giovanni Ceruti I due coniugi dichiarano, ed era ovvio, di far eseguire tutto a loro spese e precisano anche la durata dei lavori, esigeva di non fare un nuovo passo falso. È scontato due anni in tutto, sicuramente stando alle previsioni che il progettista sia il Ceruti e tramonta così l’ipotesi dell’architetto, ma, come spesso avviene, un po’ troppo di un concorso. Tutto dunque questa volta deve essere ottimistiche. Tutto dunque è stato definito, predispo- previsto, predisposto, preparato con particolare cura, sto, direi, concordato a monte. Non si suppone nep- calcolato con rigore, nulla deve essere lasciato al caso. pure di accennare ad eventuali correzioni, precisazioni, Lo si deduce con estrema chiarezza dalla lettera uffi- modifiche, varianti, eccetera… da parte dell’Ammini- ciale, dalla richiesta inviata all’Amministrazione del strazione del Sacro Monte. Manca anche l’auspicio che Sacro Monte dai coniugi Durio, che presuppone un una proposta così munifica possa venire accolta favo- preventivo totale accordo. La domanda di Giulia e Co- revolmente. È già sottinteso, è già scontato. Mancano stantino Durio per l’elezione della facciata del tempio persino i saluti di prammatica. Viene da dire: è così e dell’Assunta reca la data 20 luglio 1891. Si tratta di un basta. Si tratta cioè non di una proposta, ma di un atto testo, di un documento di particolare importanza, ver- conclusivo; di un necessario documento per giustifica- gato su carta bollata da lire 1, composto con rigorosa, re una prevista conferma di quanto preventivamente essenziale precisione da una persona competente, direi deciso e concordato secondo i desideri dei donatori. da un notaio di fiducia, trascritto in bella copia dalla Per l’Amministrazione del Sacro Monte è un’occa- mano abile di un insegnante di calligrafia, firmato in sione unica da non perdere. E, si potrebbe dire “ da calce dai due coniugi. accogliere a scatola chiusa“. L’elemento più evidente di tutto ciò è la presentazione il 20 luglio 1891, uni- LA LETTERA DEI DURIO tamente alla richiesta su carta da bollo, del progetto Siamo lontanissimi dalla lettera di ben otto facciate già elaborato e presentato in bella copia. Quindi era del Delucca. Lui faceva il primo passo, i Durio quel- scontato che l’architetto sarebbe stato il Ceruti, mi lo conclusivo. Per la sua importanza, per la precisione viene quasi da dire prendere o lasciare; che il proget- delle richieste, per l’uso dei termini più appropriati, to da eseguire sarebbe stato quello presentato (e ciò è per la concisione, la lettera dei Durio merita di venire anche comprensibile perché in caso contrario i Durio riportata in gran parte: “On. Amministraz. del Sacro avrebbero dovuto far elaborare un nuovo progetto a Monte, mancando al Tempio della B. V. Assunta del loro spese). nostro Sacro Monte la decorazione della facciata, i Per tutte queste valide ragioni il progetto era stato sottoscritti Giulia e Costantino Durio, coniugi, si of- predisposto in anticipo. Infatti la prima stesura, a mati- frono di farla eseguire, unitamente alla sistemazione ta, reca la data del 31 gennaio 1891, che può sorprende- del piazzale e della gradinata antistante, giusta l’u- re; ben mezzo anno prima della presentazione ufficiale. nito progetto dell’ing. Architetto Giovanni Ceruti, Ed è logico, perché doveva venir portato a Varallo dallo interamente al loro proprie spese; e si assumono l’ob- studio milanese del Ceruti, fatto vedere per averne una bligo, quando il progetto medesimo venga approvato, prima, diretta conoscenza, privatamente ad amici , arti- di provvedere all’esecuzione intera dell’opera entro gli sti, competenti , autorità comunali e membri del consi- anni 1892- 1893 senza che l’On. Amministrazione glio d’Amministrazione del Sacro Monte, per ascoltare del Sacro Monte abbia a sostenere in proposito dispen- lodi, osservazioni, eventuali consigli e suggerimenti, dio od onere di sorta“. per poter procedere senza intoppi Continua a pag. 6 Ottobre / Dicembre • 2019 5
Conosciamo il Sacro Monte LA FACCIATA DELLA BASILICA 2 Il progetto dell’ingegner Giovanni Ceruti - Le premesse Segue da pagina 5 all’approvazione definitiva ed all’inizio dei lavori. UN PROGETTO GIÀ ELABORATO È quindi evidente che questo proget- to, riguardante solo la parete di facciata e non ancora la scalea d’accesso (il progetto della scalea verrà donato in seguito dagli eredi Durio alla società di conservazio- ne dei monumenti e delle opere d’arte in Valsesia), doveva essere stato elaborato anteriormente al 31 gennaio del 91. Ne abbiamo ampia conferma da una lettera inviata dal Ceruti al Galloni il 28 dicem- bre del 1890 (che mi è stata gentilmente segnalata da Maria Grazia Cagna, diret- trice della sezione parallela dell’archivio di Stato), da cui risulta che tutti e due erano già coinvolti in prima persona nella La foto antica con il piazzale del Santuario stipato di visitatori si riferisce all’inaugurazione vicenda. dell’attuale facciata (21 giugno1896). Il Ceruti ringrazia per aver ricevuto la settimana precedente i rilievi e le fotografie richieste e il 20 luglio del 91, dopo aver ricevuto le piantine e le della Chiesa Maggiore, grazie ai quali ha già ‘compila- sezioni richieste delle bussole e della cantoria ed ovvia- to’un primo progetto in scala 1/100, in cui ha evitato mente anche dopo aver sentito e vagliato le osservazio- di usare pietre da taglio di grandi dimensioni per faci- ni ed i suggerimenti eventualmente emersi in ambito litare il trasporto dei materiali e diminuire le spese. Ha varallese. già anche incominciato a sviluppare il progetto in una Risultato: il 20 luglio 1891 i coniugi Durio con una scala maggiore e richiede una piantina ed una sezione lettera inviata all’Amministrazione del Sacro Mon- delle bussole dei portali e della cantoria per eventuali te, presentano, non il progetto iniziale, già disegnato modifiche alle dimensioni degli ingressi e dal disegno prima del 28 dicembre del 90 e datato 31 gennaio 91, del finestrone centrale. cioè ben sette mesi prima, ma una seconda redazione Quindi il primo progetto, datato 31 gennaio 1891, all’acquerello, datata, come la lettera, 20 luglio 91, con in realtà è già stato compilato, anzi, pensato ed ideato le varie modifiche non fondamentali concordate: pro- prima del 28 dicembre del 90 data della lettera del Ce- getto che sarà quello definitivo, la cui esecuzione verrà ruti al Galloni con tutte le caratteristiche fondamentali terminata ed inaugurata nel 1896. della facciata attuale, salvo elementi decorativi e picco- le varianti non sostanziali, apportate tra il 31 gennaio Casimiro Debiaggi OFFERTE: BOLLETTINO, RESTAURI, MANUTENZIONE CULTO LITURGICO Garanzini Paola € 30; Ravelli Pierluigi € 50; Remogna Mario € 50; Iandiorio Immacolata € 63; Rigamonti Enrico € 100; Albergante Lorenza € 13; Cerutti Franco € 30; Calderini Giovanni € 20; Speroni Dora € 15; Bertolotto Davide € 13; Nicolini Guido € 13; Leoncini € 50. • 6 Ottobre / Dicembre • 2019
GLI EVENTI DEL SACRO MONTE DI VARALLO Sito ufficiale: www.sacromontedivarallo.org. - Amministrazione Vescovile diocesi NOVARA ARRIVATI AL SACRO MONTE SULLE ORME DI SAN CARLO DOPO 6/7 ORE DI VIAGGIO! Grazie a tutti i componenti la scuola primaria parita- ria “Figlie di Carità” di Montanaro (Torino) perché hanno scelto di celebrare l’inizio dell’anno scolastico al Sacro Monte e circa 130, tra bambini, genitori e in- segnanti, hanno rallegrato tutti con la loro presenza. Alla fine di settembre, nono- Grazie anche alla Corale di ENVIE, diocesi di Saluzzo, stante sia ripreso il lavoro e, per accompagnata dal loro parroco don Franco, ha anima- tutti, la scuola, abbiamo visto sa- to la celebrazione delle 15 aiutando tutti a pregare con le loro melodie. lire al Santuario e al Sacro Monte molti visitatori. Alcuni sono arri- vati dopo 6/7 ore di viaggio, in bus, come gli amici di LUCCA SANTO SEPOLCRO DI VARALLO e di PRATO, da TORINO ci si è voluti cimentare a piedi sulla “Il Santo Sepolcro pedonale, molti in funivia, due di Varallo”,così gruppi della SVIZZERA francese veniva chiamato hanno animato la celebrazione negli anni della sua di domenica, un buon gruppo nascita il Sacro dalla POLONIA. Ci siamo impe- Monte. La prima cappella, iniziata dal gnati al massimo ad accogliere, Caimi, fu appunto accompagnare, rispondere alle domande, pregare con l’attuale n°43: il loro.Grande e’ la consolazione quando, prima di partire, Santo Sepolcro. più gruppi ti dicono “GRAZIE, ci siamo sentiti a casa, tor- Nella foto vi niamo ritemprati.” mostriamo il particolare della nicchia destra dell’entrata: “PIETRA DEL SAN- TO SEPOLCRO DEL SIGNORE NOSTRO GESÙ CRISTO che è in Gerusalemme e di lì trasportata ed eret- ta qui a ricordo!” Ottobre / Dicembre • 2019 7
i 200 anni di presenza al Sacro Monte (2019) CONVEGNO AL SACRO MONTE PER RICORDARE I 200 ANNI DI PRESENZA DEI PADRI OBLATI Il 22 ottobre al Sacro Monte, presso la Chiesa del Santo cesco Carnago, rettore tra il 1974 e il 1987. Sepolcro, davanti al Cristo morto, sono stati ricordati L’attuale Rettore del Sacro Monte, Padre Giuliano con un convegno di studi i duecento anni di presenza Temporelli, che sul Bollettino del Sacro Monte sta pub- dei Padri Oblati. Le relazioni sono state precedute da blicando a puntate l’interessante storia della presenza un momento di riflessione e preghiera, meditando sullo degli Oblati, ricostruita attraverso i documenti conser- Stabat Mater di Padre David Maria Turoldo, letto da vati in archivio e lo studio dello storico Andrea Bedina, Padre Armando Verdina, parroco di Maggiora e Cu- ha introdotto il tema del Convegno sintetizzando le reggio, e sulle parole del discorso di Giovanni Paolo II, presenze religiose che si sono alternate al Sacro Mon- tenuto il 3 novembre 1984 al Sacro Monte: “Luogo pri- te: tra il 1486 e il 1765 ci furono i Frati Francescani, vilegiato di meditazione e di devozione mariana, punto dal 1765 al 1819 ressero il sacro complesso dei sacerdoti di riferimento per molte anime generose e forti”, lette diocesani, e dal 1819 subentrò la Congregazione dei Pa- da Padre Marco Canali, Parroco di Santa Rita a Novara. dri Oblati. Come introduzione al Convegno Padre Giancarlo Ju- lita, prevosto della Comunità degli Oblati, rettore della basilica minore, santuario diocesano della Madonna del Sangue di Re, in Val Vigezzo, ha ricordato tre Rettori del Sacro Monte: Monsignor Francesco Fasola “con tanto fuoco nel cuore”, Padre Carlo Bracchi, che fu rettore per diciannove anni, ingiustamente classificato come un tradizionalista del quale è stata sottolineata la “profondità di vita spirituale e culturale”, e Padre Fran- IL C O NCILIO DI N ICE A (325) E L’OSPITALITÀ Al centro, Giulia Fuselli Don Damiano Pomi, varallese, storico, autore di nu- Il Concilio di Nicea del 325, lamentando merose pubblicazioni, tra le quali: “La Parola si fa arte” che nella vita dei Cristiani la pratica dedicata proprio al Sacro Monte, ha ricordato che la Congregazione dei Padri Oblati dei ss. Gaudenzio e dell’ospitalità , così importante nella Scrittura, Carlo, missionari di Maria, fortemente voluta dal sa- fosse venuta meno, richiamò la Chiesa intera cerdote galliatese Francesco Marconi Quagliotti (1583 al valore dell’accoglienza e affidò in particola- – 1617), nacque ad inizio Seicento come una Congre- re ai monaci il ministero dell’ospitalità. gazione diocesana di sacerdoti, staccati dalle cure seco- 8 Ottobre / Dicembre • 2019
lari, dediti in modo specifico al zione della Repubblica Cisal- servizio pastorale e alla diffu- pina, per gli oblati si aprì un sione della dottrina cattolica, periodo drammatico: la Con- così come era stata confermata gregazione venne soppressa dal Concilio di Trento. Tra i all’aprirsi dell’800 e si riebbe primi Oblati ci furono molti solo nel 1818, grazie al so- membri del clero valsesiano. Il pravvenuto avvento sabaudo, vescovo Bascapè scriveva che durante l’episcopato del card. la Congregazione degli Oblati Morozzo. Don Paolo Milani, nasceva a salvezza delle anime, Direttore dell’Archivio Dioce- ad esempio per i laici e per gli sano di Novara, ha presentato i altri sacerdoti, ad imitazione rapporti tra il Sacro Monte e il dell’antica disciplina del clero, Prevosto Oblati cardinal Morozzo, vescovo di in stretta comunicazione con Novara dal 1816 al 1842 che, il Vescovo, descrivendo i Padri come dei “trascinatori”. gestì il passaggio della cura spirituale del Santuario va- Nella vita della Congregazione ci furono anche momen- rallese ai padri Oblati, riferendosi al ricchissimo episto- ti bui: il vescovo di Novara, Gilberto Borromeo, nel lario, custodito nell’Archivio Diocesano di Novara, dal 1738 tolse ai Padri Oblati la cura dei Seminari, perché quale emergono i rapporti tra l’autorità vescovile, i padri erano stati accusati di giansenismo (una corrente di pen- Oblati, l’amministrazione civica e l’autorità civile, rap- siero teologico, nonché politico-ecclesiastico, sviluppa- presentata dalla dinastia sabauda e dal Senato di Torino tasi nella Chiesa cattolica fra il 1600 e il 1800, secondo (Il Santuario di Varallo godeva della regia protezione, se- la quale l’uomo è indotto al male dalla propria concupi- condo le regie patenti del 1708). Il cardinale, in una lette- scenza e solo nell’intervento della grazia divina può tro- ra inviata il 16 febbraio 1819, rispondendo alla richiesta vare approdo alla salvezza. La grazia non è concessa però del regio Senato circa dei documenti riguardanti il Sacro a tutti gli uomini, ma solo a quelli che Dio ha stabilito Monte, richiamava la necessità di rinnovare gli accordi nei suoi imperscrutabili disegni). per la gestione del santuario, visto che sono “cangiate le La presenza degli Oblati a Varallo risale ai primi de- circostanze della Valsesia” e quindi si auspica “che si dia cenni del Settecento, quando si installarono nella Cap- un nuovo metodo per gli affari del santuario”. “L’implo- pelletta della Madonna delle Grazie, prossima al Sacro rato stabilimento di padri Oblati al Sacro Monte” viene Monte, sorta a inizio Seicento in un luogo che fu tea- permesso dall’autorità sabauda e al vescovo viene sotto- tro di un evento miracoloso: una prodigiosa fioritura di posta la bozza del Regolamento per fare le sue osserva- arbusti in un inverno particolarmente rigido e nevoso. zioni. Il nuovo Regolamento, che ufficializza la presenza In quella cappelletta, posta sull’antica strada percorsa degli Oblati al Sacro Monte, approvato con Regie Paten- anche dalle mandrie dirette verso Cervarolo, varallesi e ti il 3 agosto 1819, formalmente presentato all’Ammi- pellegrini trovavano sacerdoti per il conforto religioso nistrazione il 5 ottobre, normava scrupolosamente sia i e per i Sacramenti. Con le soppressioni napoleoniche doveri che i diritti dei padri Oblati, dei quali si prevede la cappelletta verrà venduta: oggi la Professoressa Giu- la presenza in numero di sei d’estate e quattro d’inverno lia Fuselli è la custode di questo luogo sacro allo spirito (che si riveleranno poi insufficienti perché molti, liberi dei Varallesi. Fin dall’inizio la presenza dei Padri Oblati dai lavori della campagna, accorrevano al Sacro Monte dovette superare parecchie difficoltà ed incomprensio- per le confessioni). Lo stipendio doveva essere pagato ni, sia con il prevosto di Varallo che con la Comunità dall’Amministrazione, tenuta anche a fornire la legna varallese, ma: “La Santità è il filo rosso che attraversa tut- per il riscaldamento e a mettere a disposizione la “libre- ta questa lunga storia di testimonianza, fede, devozione ria”. Le chiavi delle cappelle e delle cassette delle elemo- e attenzione pastorale”. L’entrata ufficiale dei Padri sine erano dotate di due serrature: con chiavi conservate Oblati al Sacro Monte, av- l’una dal fabbricere, l’altra dal venuta il 3 agosto 1819, fu Rettore. Il vescovo Morozzo una conseguenza di questa: scriverà più volte a Torino per “Presenza feconda, voluta chiedere l’osservanza degli ob- dalla Provvidenza per far sì blighi previsti dal Regolamen- che il Santuario di Varallo to, lamentando la mancata crescesse con una spirituali- ristrutturazione degli alloggi tà più adatta ai tempi”. dei Padri Oblati, come era sta- Con la fine del secolo dei to promesso all’insediamento. Lumi, l’arrivo della bufera Tra i compiti degli Oblati c’e- rivoluzionaria e la forma- ra anche | Continua a pag. 10 Ottobre / Dicembre • 2019 9
i 200 anni di presenza al Sacro Monte (2019) CONVEGNO AL SACRO MONTE PER RICORDARE I 200 ANNI DI PRESENZA DEI PADRI OBLATI Segue da pagina 9 quello di offrire un luogo per gli esercizi spirituali e di riservare due posti per ospi- tare gratuitamente due parroci “vecchi o inabilitati a compiere gli impieghi parroc- chiali, che sarebbero stati assistiti dai Padri Oblati”. La vastità delle frequentazioni al Sacro Monte emerge anche dalla raccoman- dazione del reverendo Giuseppe Viotti, vice curato di Alagna, che vorrebbe ritirarsi al Sacro Monte, molto adatto per le confes- sioni, essendo pratico della lingua francese e della lingua tedesca, “delle quali si ha un gran bisogno”. Dalle lettere emerge dunque una vita spirituale e civi- serata al Teatro Civico, elencò ciò che era stato fatto nei le molto intensa: spesso si lamentano inadempienze da suoi diciotto anni di rettorato, secondo le indicazioni parte della fabbriceria, sia per quanto concerne il paga- dell’allora direttore artistico, professor Emilio Contini. mento degli stipendi agli Oblati sia per quanto riguar- Il successivo rettore Padre Angelo Trovati annota i la- da la gestione del santuario, ma compare anche un’altra vori eseguiti dal 1956 al 1964 come vice rettore e dal funzione del Sacro Monte come luogo di recupero per 1965 al 1974 come rettore, accennando anche all’ope- sacerdoti “problematici”. Il Cardinal Morozzo sosterrà ra di divulgazione turistica del complesso sacro fatta in sempre con forza la presenza degli Oblati al Sacro Mon- Italia, in Svizzera, Francia e Austria. Padre Francesco te, anche a fronte di coloro che auspicavano il ritorno Carnago aveva inventato il P.I.p.S.M. Pronto interven- dei francescani. to per il Sacro Monte e con Don Bruno Medina si era Al termine degli interventi, per “risarcire un debito impegnato molto nell’opera di conservazione e valoriz- di memoria”, Don Damiano ha letto i nomi di tutti i zazione dell’intero complesso. Rettori che si sono susseguiti al Sacro Monte in questi Padre Giuliano, dopo aver accennato all’istituzio- duecento anni, accompagnandoli con brevi note sul loro ne della Riserva Naturale Speciale del Sacro Monte di operato. È stato ricordato anche il passaggio di Padre Varallo - con Legge Regionale del 28 aprile 1980, che Francesco Maria Franzi, vescovo ausiliare di Novara, iniziò ad operare nel 1982, quando si insediò il consi- che non fu rettore, ma rappresentò una presenza im- glio direttivo, organo preposto alla gestione - ha con- portante come confessore e per il suo intenso servizio cluso sottolineando che: “Il Sacro Monte è di chi lo in Valle, e il già citato rettore Padre Francesco Fasola, ama, di chi si interessa perché rimanga bello, di chi si che poi fu nominato vescovo di Agrigento, e successiva- dà da fare disinteressatamente perché mantenga la sua mente vescovo di Caltagirone e arcivescovo di Messina, caratteristica di luogo di fede, di luogo che ci avvicina del quale è in corso la causa di beatificazione: “Il Sacro al divino, di luogo che offre momenti di pace e di sere- Monte, fondato dal Beato Padre Bernardino Caimi, che nità. Il vescovo Bascapè scriveva nel Seicento che senza fu visitato da due Santi: San Carlo Borromeo e San Gio- il Sacro Monte, Varallo sarebbe rimasto “un villaggetto vanni Paolo II, dalla sua fondazione è stato meta di mi- di montagna”, la nostra ambizione è dunque quella di lioni di pellegrini, e quindi ci auguriamo che la presenza tenere unite queste due realtà, rispettando i ruoli e le dei Padri Oblati continui, mantenendo il filo rosso della competenze, per offrirle ai visitatori sempre più stupiti spiritualità ”. delle nostre bellezze”. Padre Giuliano Temporelli ricordando che: “Dopo la Come coronamento della giornata Padre Temporelli costruzione del Sacro Monte inizia un altro momento ha offerto a tutti i numerosi presenti un pranzo all’Al- importante e difficile che riguarda i restauri. L’opera bergo Sacro Monte, cui hanno partecipato i relatori, i è grandiosa: per questo esige un continuo controllo”, Padri Oblati, tra i quali Padre Gianfermo Nicolini, par- ha esposto i lavori eseguiti al Sacro Monte negli ultimi roco di San Giuseppe a Novara, che fu Parroco di Va- cento anni. Un elenco anonimo e non datato ripor- rallo, il prevosto di Varallo, Don Roberto Collarini ed ta le opere fatte al Sacro Monte dagli Oblati dal 1924 i sacerdoti di Varallo e della Valle, alcuni sacerdoti della al 1960 circa. Nel 1974, Padre Carlo Bracchi, che fu diocesi, il Personale della Riserva Sacro Monte, e molti rettore fino al 1964, replicando ad alcune critiche di volontari ed Amici del Sacro Monte. incuria nella conservazione, mosse in occasione di una Piera Mazzone 10 Ottobre / Dicembre • 2019
GLI EVENTI DEL SACRO MONTE DI VARALLO Sito ufficiale: www.sacromontedivarallo.org. - Amministrazione Vescovile diocesi NOVARA VOCI COLORATE MARIA CUCE, GESÙ DIRÀ: DA VAPRIO D’ADDA PREGATE SEMPRE Maria cuce (capp.n° 4) Maria è pensosa, raccol- ta, forse in preghiera. Suo figlio dirà: ” PREGATE SEMPRE”, Lei già lo face- va prima che lui nascesse. Per questo fu scelta come MADRE. Intensa e luminosa la giornata di oggi. Iniziata con un La Cappella 4 è partico- nutrito gruppo di giovani dell’oratorio di Busto Arsizio, lare perché rappresenta guidati dal rettore, e poi in partenza con una fiaccola a il primo sogno di san staffetta fino a casa. Giuseppe quando scoprì Il coro “ Voci colorate” di Vaprio d’Agogna, ha animato la che Maria, sua promessa messa prefestiva con canti ben intonati e gioiosi. sposa, era incinta di Gesù Nostro Signore. STORICO E PITTORICO DI MARCO VALLE A distanza di due anni dall’uscita del volume “Chiese Va- rallesi” che riportava la descrizione storica e l’immagine disegnata delle 42 chiese di Varallo, Marco Valle, prose- guendo nel particolare FRA BERNARDINO CAIMI progetto di riivisita- zione grafica dei mo- numenti di arte e fede della Valle, ha realizza- to un secondo volume: “Chiese Valsesiane – Album storico e pittorico delle sedi parrocchiali dei principali paesi della Valsesia”. Una nuo- va opera sulle chiese della Valsesia disegnate e descritte dall’Amico giornalista della nostra città, con il riconosciu- to distinto carattere manifestato per tanti anni con i suoi scritti e ora con una copiosa serie di eleganti disegni che la bella edizione del libro mette in pieno risalto. Trenta- due le tavole disegnate dedicate alle parrocchie alle qua- “Il Sacro Monte è nato dalla fede del suo fondatore, fra li si unisce una precisa descrizione storica e artistica che Bernardino Caimi, con lo scopo di aiutare a conservare forma un’opera completa, interessante e assolutamente e ad accrescere la fede dei visitatori”, così ha detto nell’o- originale. Sono illustrate le sedi parrocchiali della Bassa melia il rettore del Santuario, p. Giuliano Temporelli, alla Valsesia della Valle di Cellio e Valduggia, di Varallo e terri- messa prefestiva della festa del 6 ottobre. “Luogo di bel- torio, della Valgrande, Valsermenza e Val Mastallone. Una lezza, di silenzio, di preghiera, qui ci si rigenera...” testi- novità editoriale in libreria e un’opera degna di entrare moniano i visitatori. Noi ci sentiamo così incoraggiati a nelle biblioteche valsesiane di qualità. È reperibile nelle continuare con gioia il nostro servizio. librerie o presso l’Autore. Ottobre / Dicembre • 2019 11
GLI EVENTI DEL SACRO MONTE DI VARALLO Sito ufficiale: www.sacromontedivarallo.org. - Amministrazione Vescovile diocesi NOVARA VISITIAMO LA CAPPELLA 15 FESTA DI TUTTI I SANTI Una bella inquadratura mandataci da amici del Sacro La cupola ci mostra plasticamente queste nostre sorelle Monte. Ci ricorda la gratuità e l’arguzia degli amici del e fratelli, persone vere, coraggiose, credenti eroici. Li malato, essi riescono a calare dal tetto il loro caro, ponen- pensiamo in alto, in cielo con Dio, ma non dimentichia- dolo al cospetto di Gesù. E Gesù lo salva spiritualmente e mo che sono vissuti prima su questa terra, come noi, ci fisicamente, imponendosi con la Misericordia alle maldi- sono passati accanto, vivono fra di noi. cenze e ai pensieri negativi degli astanti. VISITANDO LA CAPPELLA 39 Giuseppe d’Arimatea, un ricco notabile di Gerusa- lemme, ebbe il coraggio di richiedere a Pilato il corpo di Gesù crocifisso, “maledetto” per gli Scribi e i Farisei che ne aveva- no chiesto la morte. Giu- seppe Lo raccoglie fra le braccia e Lo pone nel suo sepolcro nuovo. Inizia così la PIETÀ CRI- STIANA, cammino lungo nella storia che richiede qualità umane di creati- vità e virtù evangeliche concrete. 12 Ottobre / Dicembre • 2019
Figure Sacerdotali Novaresi SULLE ORME DI SAN GAUDENZIO Carlo Bascapè: un vescovo riformatore Concludiamo il percorso alla sco- del flagello ed in cui portò la reli- perta dei successori di Gaudenzio quia del Santo Chiodo, conservata che sono saliti agli onori degli alta- nel duomo milanese. Questa scena ri, con la figura di Carlo Bascapè di è stata immortalata dal Moncalvo, cui è in corso il processo di beatifi- nella pala d’altare per la cappella cazione, che ha condotto il presule dedicata al santo nella chiesa di San ad essere dichiarato Venerabile, il Marco a Novara, presso cui il Ba- 19 dicembre 2005. È assai difficile scapè volle poi essere sepolto e dove sintetizzare la vita di questo perso- ancora oggi si trovano i suoi resti. naggio, tanta è la grandezza della In quello stesso anno fu ordina- sua figura che, per la storia ecclesia- to sacerdote e, pur continuando il stica del nostro territorio – e non suo servizio accanto all’arcivesco- solo – è seconda soltanto a quella vo, maturò in lui il desiderio di en- di San Carlo Borromeo. trare a far parte del neo-ordine dei Giovanni Francesco a Basilica Barnabiti, fondato da Sant’Anto- Petri – questo il suo nome al seco- nio Maria Zaccaria. Il giorno della lo – nacque a Melegnano, dal no- professione – 8 maggio del 1579 – bile casato di antiche ascendenze per filiale affetto verso il vescovo, feudali, nel 1550. Luogo della sua assunse il nome di Carlo. La sua il 1° novembre 1610. Nel frattem- prima formazione, sia umanistica attività a fianco del presule si fece po, Bascapè venne eletto superiore sia ecclesiastica, fu la città di Pavia, sempre più intensa, sia nell’ambito generale del suo ordine ed anche ri- presso la cui università si laureò in pastorale, nel difficile governo del- coprendo questa importante carica diritto civile ed ecclesiastico. No- la vastissima diocesi, sia in quello seppe distinguersi per virtù cristia- nostante la possibilità di una pro- storico e culturale, scrivendo diver- na e per solida formazione umana, mettente carriera, il giovane decise se opere per la messa in atto della come prova il suo epistolario. di intraprendere la vita religiosa, riforma che il da poco concluso La definitiva svolta nella sua mettendosi sotto la guida del Bor- Concilio di Trento auspicava per la vita avvenne nel 1593, quando fu romeo che, dopo aver lui conferito Chiesa. Borromeo gli affidò anche designato alla guida della diocesi gli ordini minori, lo ammise tra la delicati incarichi diplomatici, nella gaudenziana, facendovi solenne in- più ristretta cerchia dei suoi colla- gestione dei non sempre facili rap- gresso il 30 maggio. Emule del san- boratori. porti con il governatore spagnolo to accanto al quale si era formato, di Milano. spese senza riserve la sua esistenza A servizio di san Carlo per il bene del gregge che gli era Bascapè seguì molto da vicino La morte del Santo stato affidato. La situazione della il grande arcivescovo di Milano La sera del 3 novembre 1584, diocesi, anch’essa con un territorio che accompagnò durante le visite fu tra coloro che assistettero San molto esteso, non era delle miglio- apostoliche nelle vicine diocesi di Carlo nel suo transito dalla terra al ri. Nonostante gli sforzi del suo Bergamo e di Cremona; sempre il cielo: un momento che imprimerà immediato predecessore, Cesare Borromeo lo volle presente al con- nel cuore del barnabita il desiderio Speciano, che compì una visita pa- cilio provinciale che riunì tutti i di conformarsi in tutto al maestro storale, le direttive di Trento fati- vescovi del territorio lombardo. di cui aveva preso il nome. Fu pro- cavano ad essere applicate; egli non Bascapè, che non era ancora sacer- prio lui uno dei più importanti si perse d’animo ed iniziò un’opera dote, fu poi testimone della carità sponsorizzatori della causa di ca- di riforma i cui segni sono ancora eroica di San Carlo durante la pe- nonizzazione del vescovo, anche oggi visibili, non solo nelle eviden- stilenza che, nel 1576, imperversò con la raccolta delle sue memorie e ze materiali realizzate durante gli a Milano e nei territori limitrofi. In la stesura di una biografia ufficiale anni del suo episcopato, ma anche questo frangente prese parte anche ed ebbe la gioia di veder coronato il nella tradizione di fede e religiosità alla processione che il vescovo or- suo impegno con la proclamazione che, almeno in parte, ancora carat- ganizzò in città per invocare la fine ufficiale della santità del Borromeo terizza la no- | Continua a pag. 14 Ottobre / Dicembre • 2019 13
Figure Sacerdotali Novaresi SULLE ORME DI SAN GAUDENZIO Carlo Bascapè: un vescovo riformatore Segue da pagina 13 stra diocesi. Come riportato nella È facile intuire che questo suo voce a lui relativa nella Bibliotecha impegno non mancò di suscitare Sanctorum: …curò con vigile amo- malcontenti in chi era contrario re la formazione del clero eliminan- alle riforme; come già avvenne per il do abusi e favoritismi; eresse nuovi Borromeo, anche Bascapè rischiò la seminari per i chierici di teologia; vita: una volta si tentò di avvelenar- celebrò tre sinodi diocesani pro- lo, un’altra di ucciderlo con un’ar- mulgando sagge disposizioni legi- chibugiata e alcuni pianificarono slative; operò con fermezza perché cominciarono a venerarlo come di incendiare l’episcopio. Papa In- gli ecclesiastici fossero all’altezza uomo di Dio. nocenzo XI, che fu vescovo di No- dei loro doveri; istituì in diocesi gli vara prima di assurgere al soglio di Oblati di S. Gaudenzio. Si adoperò L’azione pastorale del Pietro, definì, con buona ragione, risolutamente a riformare i costu- vescovo Bascapè il vescovo come un altro San Carlo. mi del popolo con l’introduzione Un mezzo concreto attraverso Proprio come il santo Borromeo, di pratiche di vita cristiana, con l’a- cui il venerabile vescovo cercò di anche Bascapè morì, esausto dalle pertura di «scuole di dottrina» e incrementare la fede del popolo fatiche pastorali, il 6 ottobre 1615, con l’erezione di un considerevole fu, senza dubbio, una rinnovata dopo ben ventidue anni trascorsi numero di luoghi sacri. Visitò due attenzione al culto dei santi, sia alla guida della nostra diocesi. Di volte le parrocchie della sua diocesi ravvivando quelli locali, che già da lui, oltre all’epistolario, restano un raccomandando ovunque la fre- secoli erano onorati dai fedeli – da centinaio di opere, stampate o ma- quenza ai sacramenti, le opere di San Gaudenzio alla Beata Panacea, noscritte, che testimoniano la sua pietà e di carità, la santificazione dai Santi Giulio e Giuliano a San grande cultura e la sua personalità dei giorni festivi. Pastore infatica- Genesio – sia promuovendone di di uomo e di pastore. bile, organizzatore dinamico, pa- nuovi, facendo giungere numerose Come già ricordato, le sue spo- dre dei poveri, predicatore ardente reliquie dalle catacombe romane, glie, dopo una canonica ricogni- della parola di Dio, la sua azione dando vita così a devozioni alcune zione nel 2007, sono conservate pastorale non trascura alcun set- delle quali sono ancora molto radi- entro un’urna sotto la mensa della tore della vita cristiana: dall’eresia cate nella tradizione locale, come cappella di San Carlo a Novara, già incombente della Svizzera, alla be- ad esempio San Vito ad Omegna. sede della comunità dei Barnabiti. stemmia serpeggiante tra il popolo; Carlo Bascapè diede anche un fon- Il cammino verso gli altari conti- dai balli licenziosi del carnevale, damentale apporto per il cantiere nua, nella speranza che presto la alle prepotenze dei signorotti loca- del nostro Sacro Monte di Varallo sua figura possa essere ufficialmen- li; dai Monti di Pietà alla cura per e per quello di Orta, progettando te riconosciuta come esemplare per gli ospedali e gli orfanotrofi... edifici e spazi e, soprattutto, se- la Chiesa e Carlo Bascapè, possa Con la maestà della persona, il guendo con estrema attenzione l’o- essere invocato come intercessore fascino della dottrina, l’amabilità perato degli artisti, affinché il loro presso Dio per il gregge che gli fu del tratto riusciva a comporre di- operato traducesse al meglio ed in affidato. scordie e a suscitare entusiasmi di modo corretto il mistero sacro che fede, fervore di opere fra i fedeli che si andava a rappresentare. don Damiano Pomi Gr a z i e per il b ollettino Vogliamo ringraziare tutti coloro che ci sostengono con il loro contributo per mantenere vivo il nostro bollettino. È un bollettino storico, è un bollettino che registra le cose più importanti e significative della vita di questo sacro Monte. Il peso economico però è molto pesante. La voglia di smettere a volte passa per la nostra mente. Ma con il vostro aiuto cercheremo di proseguire sulla strada tracciata dai nostri vecchi. 14 Ottobre / Dicembre • 2019
Recensione GUIDO GENTILE - SACRI MONTI Edizioni Einaudi, Torino 2019, pagine 380, € 38,00 I Sacri Monti sono santuari partico- naggi in Palestina sono diventati sem- lari, punti di riferimento religioso e pre più difficili, formula il progetto di mete importanti di pellegrinaggio, creare una “Nuova Gerusalemme” fa- sorti per iniziativa di personalità pro- cilmente accessibile al popolo cristia- fondamente attente alle esigenze della no, ricostruendo in Valsesia i luoghi formazione spirituale del popolo cri- santi con la maggiore fedeltà possibile stiano. Nel corso del tempo si sono af- a quelli originali, sia nella loro forma fermati e sviluppati con il concorso del sia nella loro reciproca posizione. Di popolo stesso e di suoi grandi pastori. qui il sorgere sull’altura sovrastante Spesso si trovano su delle alture, luo- Varallo di una serie di cappelle e luo- ghi naturali per un cammino insieme ghi di preghiera collegati agli episodi fisico e spirituale di ascesa verso Dio, e salienti della vita e soprattutto della offrono al pellegrino un itinerario da passione di Cristo. percorrere in diverse tappe, segnate da Il Sacro Monte assume gradual- edicole o cappelle che invitano a so- La copertina del libro mente la sua forma caratteristica stare per contemplare un’immagine, grazie all’attività artistica – che si una scena, che ispira con efficacia una meditazione, una prolunga per quasi tre decenni - del grandissimo Gau- contemplazione, una preghiera, prima di riprendere il denzio Ferrari, nativo proprio della Valsesia. Come cammino verso la meta, l’evento spirituale culminante. pittore egli affresca le pareti delle cappelle, come scul- Ve ne sono diversi in Piemonte e in Lombardia – se ne tore modella in legno o in terracotta le statue dei perso- contano almeno 9 di particolare importanza - e il loro naggi che intervengono nell’episodio, formando con lo grande valore non solo religioso, ma allo stesso tempo sfondo pittorico un insieme perfettamente integrato. culturale e artistico è tale che costituiscono, conside- Il pellegrino che osserva si trova così inserito, immerso rati unitariamente, uno dei siti “patrimonio culturale e coinvolto emotivamente e spiritualmente nell’even- dell’umanità”, riconosciuto dall’UNESCO nel 2003. to evangelico. La grande Cappella della Crocifissione, Guido Gentile, già Sovrintendente degli Archivi del realizzata da Gaudenzio, è ritenuta uno dei punti alti Piemonte e della Valle d’Aosta, ha dedicato ai Sacri dell’arte rinascimentale italiana. Monti molti anni di studi e ricerche attente e minu- L’Autore descrive fin nei dettagli le vicende comples- ziose che - sostenute dalla sua vasta conoscenza storica se attraverso cui passa la realizzazione del Sacro Monte e artistica, in particolare delle regioni nordoccidentali durante il Cinquecento, con le lunghe dispute fra i fab- italiane - trovano ora il loro sbocco in questo corposo bricieri laici locali e i frati francescani, i diversi progetti volume, davvero densissimo di informazioni, docu- e il succedersi degli artisti e degli architetti. Ma ciò che mentate con un apparato di riferimenti archivistici e ci interessa maggiormente è l’evolversi dell’idea stessa bibliografici imponente, e illustrato con cura grazie a del Monte, da quella di una riproduzione fisica e “to- numerose fotografie originali che accompagnano il te- pografica” dei luoghi santi a quella di un “teatro” reli- sto con grande pertinenza. gioso ordinato e sistematico in cui nelle diverse cappel- Pur trattando anche di Orselina, San Vivaldo, Orta, le, collegate da un itinerario preciso, siano riprodotti Crea, Varese ed Oropa, ben due terzi dell’opera sono tutti i “misteri” principali della vita di Cristo, cosicché dedicati al Sacro Monte di Varallo, nella Valsesia. Non il fedele possa conoscerli, ripercorrerli e riviverli. Tra deve stupire. Esso è in effetti il primo, e lo possiamo an- la fine del Cinquecento e la prima parte del Seicento si che ritenere il più bello e il più ricco di arte e di storia. configura così infine, soprattutto per merito della chia- L’Autore lo presenta come il “modello” che si riflette ra visione e della ferma guida del Vescovo di Novara, in vario modo negli altri. Carlo Bascapè, il “nuovo” Sacro Monte. Il Sacro Monte di Varallo San Carlo Borromeo Nasce alla fine del XV secolo dall’idea geniale e fe- Figura cruciale in questa vicenda è quella di San Car- conda del frate minore osservante Bernardino Caimi, lo Borromeo, che si reca più volte a Varallo non solo che dopo aver trascorso anni nella Custodia di Terra per dirimere questioni amministrative, ma soprattutto Santa, rientrato in Italia in un tempo in cui i pellegri- per devozione personale profonda | Continua a pag. 19 Ottobre / Dicembre • 2019 15
Gli Oblati e i restauri al Sacro Monte LAVORI AL SACRO MONTE NEGLI ULTIMI 200 ANNI Uno sguardo di fondo sulla presenza l’autore e non c’è data in cui viene steso questo elenco. religiosa al Sacro Monte. Ma osservando il 25^ punto dove si parla di un appara- Dal 1486 al 1765 frati francescani to in legno dorato per la solenne esposizione del ’59, si Dal 1765 al 1819 sacerdoti diocesani può pensare che arrivi fino al 1960 circa. Fino al punto Dal 1819 Congregazione dei padri 19 è scritto a macchina, mentre gli altri 7 sono a mano Oblati dei Santi Gaudenzio e Carlo. in bella scrittura, anche se molto piccola. È un elenco che punta soprattutto ad opere inerenti la Ba- L’ultima cappella ad essere costruita al Sacro silica, il convento, l’ospizio. Numerosi sono Monte è quella che porta il n. 24 nella piazza i paramenti sacri che vengono ad abbellire dei tribunali ed è chiamata la cappella di Anna le funzioni liturgiche. Ma molto importanti , il sommo sacerdote che interroga Gesù. In altri interventi che riguardano il nuovo pavi- essa vi è richiamato anche il rinnegamento dì mento in marmo, il rifacimento dell’organo. Pietro. Siamo al 1743. Bisogna poi aspettare L’ultimo punto riguarda l’impianto Micro- fino al 1896 per veder qualcosa di veramente radio-grammafonico per la diffusione e am- nuovo al sacro monte. Dopo infinite discus- plificazione della voce, nella Basilica, nello sioni sul progetto, viene inaugurata la facciata scurolo, nella piazza dei Tribunali. Ed infine della Basilica. Una coppia di Civiasco (Du- al punto 23 visto che bisogna anche mangiare, rio) dona I fondi per la costruzione. Mons. Fasola e P. Bracchi abbiamo la costruzione di un nuovo pollaio e 1. Dopo la costruzione del Sacro Monte prima piantagione di n. 20 piante fruttifere. inizia un altro momento importante e difficile, pro- 5. Subentra poi l’intervento di padre Carlo Bracchi, lungato che riguarda I restauri. L’opera è grandiosa. Per che fu Rettore fino al 1964. Spesso gli elenchi dei lavori questo esige un continuo controllo. si fermano per rispondere a certe esternazioni. Padre 2. Per il nostro discorso andiamo all’anno 1924 Bracchi è a Novara presso i padri Oblati da circa 10 quando viene siglata la prima convenzione tra Diocesi anni. Oltre ad essere un attento ed appassionato lettore di Novara e il Comune di Varallo. Per la parte religiosa dell’Osservatore Romano, segue anche la stampa dioce- artefice sarà padre Maurilio Fossati, che appena dopo sana. Il 30 novembre 1974 sull’Azione si legge che il 7 sarà nominato vescovo di Nuoro, Sassari e poi arcive- dicembre , al Teatro Civico di Varallo Sesia, è stata pro- scovo e cardinale per lunghi anni a Torino. grammata una serata dedicata ai restauri del S. Monte, 3. Il vescovo che firma la convenzione(per 29 anni) è in occasione di alcune opere restaurate e che saranno Mons. Giuseppe Gamba, Arcivescovo eletto di Torino inaugurate nel pomeriggio dello stesso giorno. C’è poi (così si legge nella convenzione). Il sindaco è l’ing. Pie- un elenco di opere che ancora devono essere compiute, tro Vallana. In essa si dice, tra l’altro, che “in esecuzione ed è lo stesso direttore Artistico, che si lamenta affer- dell’art.2 della citata Convenzione l’Amministrazione mando che l’attuale stato del S.Monte (virgolettato)“lo Religiosa del Sacro Monte assume il nome di “Ammi- si deve alla incuria totale che per più di un decennio ha nistrazione Vescovile del Sacro Monte” e viene costi- imperversato sul Monte per quanto concerne il patri- tuita dal vescovo pro-tempore di Novara , in qualità monio artistico e che solo da tre, quattro anni il pro- di presidente. Sembra di capire che Egli voglia legare blema della conservazione delle opere d’arte del Monte direttamente il Sacro Monte alla diocesi escludendo il è stato ripreso in esame,conclude affermando che dal parroco di Varallo e il vicario foraneo. Il parroco ,can. 1960 circa nessun intervento di restauro era più stato Vincenzo Brunelli, reagisce in maniera forte al vescovo effettuato su sculture ed affreschi.” scrivendo:” Non le posso nascondere che la mia pri- A questo punto padre Bracchi rimane colpito, addo- ma impressione è di grande sorpresa: anzitutto perché lorato e risponde al giornale elencando diverse opere io, che da ben sedici anni ho coadiuvato V. Ecc. nel- restaurate, nel corso del suo rettorato di 18 anni, re- le rivendicazioni dei nostri diritti, fui completamente stauri eseguiti seguendo le indicazioni dell’allora diret- escluso nella discussione e nella compilazione del De- tore artistico prof. Emilio Contini: restauro completo creto, fatto proprio qui mentre io stavo a pochi passi; della Cupola della Basilica, del gruppo delle cappelle eppoi perché detto Decreto, consuma la spogliazione della Crocifissione, della cappella della Deposizione e dei diritti del prevosto e del vicario foraneo di Varallo. dell’adorazione del Cristo deposto, della cappella della 4. Andando al nostro tema abbiamo un primo elen- strage degli Innocenti. Vengono elencati numerosi ab- co di opere fatte al Sacro Monte da parte degli Oblati. bellimenti della Basilica e una continua manutenzione Sono due fogli che così iniziano: opere compiute dai dei tetti. Viene ampliato il negozio, riparata la facciata molto Rev. di PP. Oblati al Sacro Monte di Varallo per in marmo della Basilica. loro iniziativa ed interessamento, durante la loro Am- Il Padre accenna poi, togliendosi il classico sassolino, ministrazione, dall’anno 1924. Sono 26 punti. Non c’è al problema della Fontana del Cristo Risorto, che si vo- 16 Ottobre / Dicembre • 2019
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