MAG OTTOBRE NOVEMBRE 2021 - Mensile di approfondimenti, interviste, fotogallery, inchieste e tanti altri contenuti esclusivi a cura della ...

Pagina creata da Elisa Marotta
 
CONTINUA A LEGGERE
MAG OTTOBRE NOVEMBRE 2021 - Mensile di approfondimenti, interviste, fotogallery, inchieste e tanti altri contenuti esclusivi a cura della ...
OTTOBRE
 NOVEMBRE
 2021                               MAG

Mensile di approfondimenti,
interviste, fotogallery,
inchieste e tanti altri contenuti
esclusivi a cura della redazione

                                     N.13
MAG OTTOBRE NOVEMBRE 2021 - Mensile di approfondimenti, interviste, fotogallery, inchieste e tanti altri contenuti esclusivi a cura della ...
2                                                                        ilParmense.net | magazine@ilparmense.net |

          Indice
               LUPI IN APPENNINO: L’ASSOCIAZIONE “IO NON HO PAURA DEL
               LUPO”E L’ATTIVISMO PER SENSIBILIZZARE LA CITTADINANZA                    Pag. 4-6

               LUPI IN APPENNINO: IL PROGETTO M.I.R.CO E LA NECESSITA’
               DI RIDURRE IL RANDAGISMO CANINO                                          Pag. 7-8

               UOMO-LUPO: CONVIVENZA POSSIBILE? WWF E
               LEGAMBIENTE DICONO SI’                                                   Pag. 9-13

               LUPI E AGRICOLTURA: QUANDO LA CONVIVENZA NON E’
               SEMPRE FACILE                                                            Pag. 14-15

               FOREST BATHING, RITROVARE IL BENESSERE E LA FELICITA’
               A STRETTO CONTATTO CON LA NATURA
                                                                                         Pag. 16-18

               RISERVA DEI GHIRARDI: UN’OASI DI BIODIVERSITA’ NELLA                      Pag. 19-20
               VAL TARO

               INCENDI NEL PARMENSE: LA DISTRUZIONE IN POCHI ATTIMI                      Pag. 22-24
               DEL PATRIMONIO NATURALE DEI NOSTRI BOSCHI

    Bimestrale a cura della Redazione della testata   Hanno collaborato alla stesura degli articoli:
    giornalistica online © ilParmense.net             Luca Galvani, editore; Chiara Corradi, Direttore
    P.IVA: 02784390342 REA: 266588                    Responsabile, Simone Buratti,
    Tutti i diritti riservati                         Greta Magazzini, Giulia Mastrocicco,
    Editore: Luca Galvani                             Sara Prencipe.
    Direttore Responsabile: Chiara Corradi            Grafica a cura di: Simone Buratti
    info@ilparmense.net | magazine@ilparmense.net     Chiuso il 18 novembre 2021.
MAG OTTOBRE NOVEMBRE 2021 - Mensile di approfondimenti, interviste, fotogallery, inchieste e tanti altri contenuti esclusivi a cura della ...
3                                                                                      ilParmense.net | magazine@ilparmense.net |

    Mi sono sempre sentita un po’ Heidi. E se non avessi scelto di fare la giornalista, probabilmente la sarei anche stata.
Il latte - tiepido, appena munto -; il formaggio fatto in casa e qualche animale da cortile per avere sempre tutto il ne-
cessario a chilometro zero e con la certezza di un prodotto naturale, senza aggiunta di conservanti o altro. E poi un orto
rigoglioso, di cui prendersi cura in tutte le stagioni: la frutta da raccogliere, le marmellate fatte in casa. E l’odore del
bosco a pochi metri da casa: perché il bosco ha un odore bellissimo, che sa di pace, di silenzio e che per coglierlo bisogna
saperlo rispettare.

   E se potrebbe essere banale a dirsi, con il rispetto - con la natura così come l’ambiente - si raccoglie tanto. Ecco perché
questo numero del nostro Magazine lo abbiamo voluto dedicare al nostro Appennino: lo abbiamo fatto - e lo leggerete
nelle prossime pagine - parlando di tematiche anche delicate, come la convivenza uomo-lupo; valorizzando il nostro ter-
ritorio e la tutela della biodiversità che ne viene fatta con passione da chi vive le Alte Valli. Ma non solo: abbiamo anche
guardato al futuro, con la presentazione del Forest Bathing: perché camminare nei boschi, riduce lo stress e fa bene alla
salute.

  Non mi dilungo oltre. Cercando un incipit per questo breve editoriale mi è tornata in mente una canzone: non l’ho
usata come incipit, ma ve la lascio come pensiero conclusivo.

                                      La su per le montagne, fra boschi e valli d´or,
                                      tra l´aspre rupi echeggia un cantico d´amor.
                                         “La montanara, ohè!” si sente cantare,
                                         cantiam la montanara e chi non la sa?
                                            La montanara ohè si sente cantare.
                                          Cantiam la montanara e chi non la sa.
                                            Làssù sui monti dai rivi d´argento
                                              una capanna cosparsa di fior.
                                                Era la piccola dolce dimora
                                               di Soreghina, la figlia del Sol,
                                                      la figlia del Sol.

                                                                                           di Chiara Corradi
MAG OTTOBRE NOVEMBRE 2021 - Mensile di approfondimenti, interviste, fotogallery, inchieste e tanti altri contenuti esclusivi a cura della ...
4                                                                                      ilParmense.net | magazine@ilparmense.net |

DI GRETA MAGAZZINI

LUPI IN APPENNINO: L’ASSOCIAZIONE “IO
NON HO PAURA DEL LUPO” E L’ATTIVISMO
PER SENSIBILIZZARE LA CITTADINANZA

Daniele Ecotti, Presidente e socio fondatore dell’associazione, ha parlato della dif-
fusione del lupo e dell’importanza di una corretta informazione sul territorio. Tra i
progetti più interessanti “Wool for the Wolf”

Il lupo come nemico delle nostre attività. Il lupo come          vuole infatti far capire che tra tutte le bellezze del nostro
animale selvatico e quindi sconosciuto. Il lupo come             Appennino, che richiedono tutela e rispetto, figura
minaccia per la nostra incolumità. Questi luoghi comuni          certamente anche il lupo. Un animale da conoscere e non da
sono diffusi largamente tra la popolazione poco informata        temere.
sul mondo naturale e su chi lo abita. Nel territorio
parmense però, esiste un’associazione che mira a                 Il numero di lupi nei nostri boschi d’Appennino
invertire la rotta, per fare un’informazione corretta circa      aumenta sensibilmente, come dimostrano anche i
le caratteristiche del lupo e il suo ruolo di risorsa per i      dati ISPRA: a cosa è dovuto questo aumento? Come
nostri boschi. Si tratta di “Io non ho paura del lupo” e il      può essere gestito al meglio?
nome dice già tutto: la divulgazione è la principale attività
dell’associazione e la loro attività è permeata tra cittadini,   Al momento non ci sono a disposizione dati nazionali ai
esperti, volontari e agricoltori della zona.                     quali riferirsi, per poterlo fare dovremo aspettare i risultati
                                                                 del primo monitoraggio nazionale sul lupo coordinato da
Abbiamo posto quindi qualche domanda a Davide Ecotti,            ISPRA, svoltosi da ottobre 2020 a marzo 2021, al quale
Presidente e socio fondatore dell’associazione, che ci           anche la nostra associazione ha partecipato, che produrrà,
ha spiegato come ancora mancherebbe una corretta                 entro febbraio 2022, una stima della consistenza e della
informazione circa la fauna che popola i nostri territori.       distribuzione della popolazione di lupo nel nostro paese.
Come sottolinea infatti, sarebbe necessaria una gestione
a livello nazionale per la conservazione del lupo. Il fine è
la convivenza tra quest’ultimo e l’uomo e l’associazione
MAG OTTOBRE NOVEMBRE 2021 - Mensile di approfondimenti, interviste, fotogallery, inchieste e tanti altri contenuti esclusivi a cura della ...
5                                                                                     ilParmense.net | magazine@ilparmense.net |

Dai dati disponibili ad aggi possiamo comunque dire che         confusione e alimentano tensioni.
la popolazione di lupo è sicuramente cresciuta negli ultimi
anni fondamentalmente grazie alla rigorosa protezione           Questo scenario purtroppo influisce enormemente sulle
della specie in atto dagli anni ‘70 del secolo scorso,          uccisioni illegali a carico della specie che sono a livelli
all’abbondanza di prede selvatiche come cinghiali, caprioli,    altissimi come anche in parte dimostrato da un recente
cervi, alla capacità degli individui di lupo di compiere        studio “Uomini e lupi: le cause antropogeniche sono un
grandi spostamenti alla ricerca di territori liberi nei         importante fattore di mortalità del lupo nei paesaggi
quali insediarsi e dare origine a nuovi branchi, ed anche       dominati dall’uomo in Italia.” che mette in evidenza come
alla grande adattabilità, plasticità ed opportunismo che        le cause di origine umana come gli atti di bracconaggio e gli
contraddistinguono la specie.                                   impatti con i veicoli, siano le principali cause di mortalità
                                                                nel lupo in Italia.
Il lupo è un predatore al vertice della catena alimentare
la cui popolazione si autoregola rispetto alla disponibilità    Ci sono dati circa il ritrovamento di lupi uccisi
alimentare e territoriale, “ecologicamente” non potranno        dall’uomo?
mai esserci più lupi di quanti un determinato territorio non
possa sostenere                                                 Tra ottobre 2005 e febbraio 2021, nella regione Emilia
                                                                Romagna e in parte della regione Toscana sono state
La gestione e conservazione di una specie così                  recuperate 212 carcasse di lupo, delle quali 179 (84,4%)
ecologicamente importante ma anche così polarizzante            morte per cause di origine antropica: 104 a causa di
sull’opinione pubblica, e quindi socialmente impattante,        collisioni con veicoli e 75 con segni compatibili con
necessiterebbe di un piano di gestione e conservazione          persecuzioni illegali di origine umana, e nello specifico 45
sul lupo che purtroppo in Italia, nonostante il mondo           morti per avvelenamento con sostanze tossiche, 24 per
scientifico abbia prodotto dati, criticità, indicazioni         ferite da arma da fuoco, 4 colpiti da oggetti contundenti e 2
gestionali, quello politico, forse per non scontentare          impiccati.Solo 21 dei 212 lupi esaminati (9,9%) sono morti
nessuno, tiene chiuso in qualche cassetto, col risultato        per cause naturali.
che di fatto ad oggi abbiamo dei gravi vuoti normativi che
invece è urgente e fondamentale colmare.                        Questi dati fanno impressione e non possono riuscire ad
                                                                offrire un quadro realistico della situazione perché è molto
Nell’uomo è ancora diffusa la concezione che i                  difficile trovare le carcasse di lupi uccisi per bracconaggio
lupi possano essere pericolosi e spesso si ha a che             poiché sono quasi sempre nascoste (spara e scava).
fare con bracconaggio ed abbattimenti illegali:
una maggiore informazione/sensibilizzazione può                 In che modo il lupo potrebbe diventare una risorsa
influire nel diminuire le uccisioni dei lupi?                   per il nostro Appennino? Quali criticità ci sono,
                                                                eventualmente, da risolvere?
L’informazione, quella corretta, dovrebbe essere la
normalità. Invece sul lupo e più in generale su tutta la        Il lupo, così come l’altra fauna, insieme agli ambienti
fauna, nel nostro paese, abbiamo oltre a delle gravissime       selvaggi e ai presidi umani che in questi ambienti vivono
carenze culturali anche generalmente una pessima                e lavorano producendo prodotti agroalimentari eccellenti,
informazione sull’argomento.                                    unici e irripetibili, sono una grandissima risorsa per il
                                                                territorio e sono da tutelare, preservare e valorizzare. Le
In Italia, il rapporto e approccio che le persone hanno col     persone hanno bisogno e voglia di immergersi nella natura
mondo selvatico è spesso distorto proprio per la mancanza       e di sapere che in quella natura ci sono anche i lupi e molti
di educazione, informazione e conoscenze che invece sono        altri animali selvatici, così come hanno voglia di poter
fondamentali per coesistere ed avere un equilibrio nelle        trovare anche prodotti agro alimentari tipici. Oggi abbiamo
scelte e nei comportamenti delle persone comuni ma anche        strumenti e conoscenze per poter allevare e coltivare in
di amministratori e politici.                                   ambienti selvaggi e riuscire a coesistere con essi. Siamo
                                                                convinti che sia sempre più necessario tutelare e valorizzare
Queste gravi carenze, si leggono e sentono tutti i giorni, il   le moltissime bellezze del nostro appennino puntando su
lupo le canalizza purtroppo molto bene: divide, polarizza,      un turismo ecologico e consapevole che oltre a garantire un
è considerato da alcuni un animale totemico e intoccabile,      ambiente sano a noi ed alle generazioni future, potrebbe
da altri feroce, crudele e da eliminare mentre in realtà è      diventare un’importantissima risorsa economica per chi ci
solo un animale selvatico, né buono né cattivo col quale        vive.
dobbiamo imparare a coesistere nel miglior modo possibile.
Indubbiamente i pregiudizi, i comportamenti umani errati        “Io non ho paura del lupo” è un’associazione attiva
(come alimentare gli animali selvatici), in diversi contesti    sul territorio, che attraverso divulgazione, progetti
la mancanza di aiuti efficaci alle categorie con le quali la    e campagne di comunicazione cerca di informare
presenza del lupo entra maggiormente in conflitto, la scarsa    la cittadinanza, al fine di favorire la convivenza tra
comunicazione, semplice ed accessibile rivolta alle persone     uomo e lupo. Come è possibile quest’ultima? In che
comuni, da parte del mondo scientifico, unita alle notizie      modi si raggiunge?
sensazionalistiche che quasi quotidianamente hanno
come protagonista i lupi, contribuiscono a generare molta
MAG OTTOBRE NOVEMBRE 2021 - Mensile di approfondimenti, interviste, fotogallery, inchieste e tanti altri contenuti esclusivi a cura della ...
6                                                                                      ilParmense.net | magazine@ilparmense.net |

Servono dei cambiamenti per raggiungere un equilibrio tra       La lana del lupo è uno dei progetti realizzati dalla nostra
noi umani e il selvatico che abbiamo intorno.                   associazione che coinvolge una piccola realtà locale
                                                                dell’appennino parmense “Lana di montagna Alta val
Il lavoro portato avanti dalla nostra associazione è            Taro”: un gruppo di donne della valle si è unito e recupera
importante ed utile ma sarebbe necessaria anche una             la lana dagli allevatori locali e la trasforma in matasse e
volontà politica a livello nazionale in grado di raggiungere    manufatti.
la maggior parte della popolazione. Servono campagne
di comunicazione per informare sul breve periodo ma             La lana è considerata purtroppo un rifiuto con costi di
anche un progetto educativo a medio e lungo termine             smaltimento per gli allevatori, attraverso “Wool for the
come introdurre una materia nelle scuole dell’obbligo su        Wolf” agli allevatori viene riconosciuto il valore dei velli,
fauna e ambiente, dobbiamo fornire oggi gli strumenti           che da costo diventa un piccolo guadagno.
necessari alle generazioni future per acquisire conoscenze e
consapevolezza su questi temi fondamentali.                     Attraverso la vendita delle matasse e dei manufatti
                                                                realizzati la nostra associazione sostiene e contribuisce alla
Sul breve periodo: campagne di informazione per la              crescita del gruppo “Lana di montagna alta val Taro” ma
popolazione e per i giornalisti, interventi decisi per          anche a favorire concretamente la coesistenza tra allevatori
debellare il bracconaggio e ridurre il vagantismo e             e lupo poiché il ricavato delle vendite viene convogliato in
randagismo canino, sostegni economici e formativi alle          un piccolo fondo destinato alla produzione o acquisto di
categorie che sono maggiormente in conflitto con la             materiale di prevenzione destinato agli allevatori, come per
presenza del lupo, interventi per gestire in maniera corretta   esempio i cartelli che avvisano della presenza dei cani da
gli scarti alimentari di origine antropica, educare sui         guardiania.
corretti comportamenti da adottare se si incontrano cani da
guardiania.                                                     © riproduzione riservata

La vostra associazione ha attivato un progetto
sociale che si chiama “Wool for the Wolf”. Di
cosa si tratta e in che modo aiuta a conservare la
presenza del lupo nell’Appennino?
MAG OTTOBRE NOVEMBRE 2021 - Mensile di approfondimenti, interviste, fotogallery, inchieste e tanti altri contenuti esclusivi a cura della ...
7                                                                                     ilParmense.net | magazine@ilparmense.net |

DI GRETA MAGAZZINI

LUPI IN APPENNINO: IL PROGETTO M.I.R.
CO E LA NECESSITÀ DI RIDURRE IL RAN-
DAGISMO CANINO, “PRINCIPALE MINAC-
CIA PER LA CONSERVAZIONE DEL LUPO”
Il biologo del Parco Nazionale dell’Appennino tosco-emiliano Luigi Molinari ha ri-
sposto alle nostre domande, illustrando i pericoli del “vagantismo canino” per i lupi
del nostro territorio
L’acronimo di M.I.R.CO-Lupo sta per “Minimizzare                 dovrebbe essere sempre dipinto come il “cattivo” della
l’Impatto del Randagismo canino sulla Conservazione del          fiaba.
lupo” e il progetto rientra infatti tra le attività che sono
state adottate da biologi e ambientalisti per proteggere i       Il numero di lupi nei nostri boschi d’Appennino
lupi. Il principale obiettivo del progetto è proprio quello di   aumenta sensibilmente, come dimostrano anche i
combattere l’ibridazione antropogenica, che rappresenta          dati ISPRA: a cosa è dovuto questo aumento? Come
tutt’oggi una grave minaccia per l’animale selvatico. Luigi      può essere gestito al meglio?
Molinari, biologo del Parco Nazionale dell’Appennino
tosco-emiliano, ci ha fornito un quadro dettagliato sulla        In Italia la consistenza e la distribuzione del Lupo sono
situazione del lupo nei nostri territori.                        in continuo aumento da circa 50 anni. Attualmente la
                                                                 presenza nelle province emiliane non coinvolge solo
Lottare contro il randagismo canino, e quindi cercare            il territorio montano, ma anche le aree di pianura. In
di ridurre gli individui ibridi, ha come scopo quello di         realtà i dati di consistenza e distribuzione, raccolti in un
conservare il patrimonio genetico della popolazione del          recente progetto coordinato da Ispra, non sono ancora
lupo, animale che negli ultimi anni si è diffuso sempre          disponibili, lo saranno a breve, ma rispetto a vecchie stime
di più andando a superare il confine del “bosco” e               ci aspettiamo un trend in aumento. L’aumento è dovuto
stabilizzandosi pian piano anche in pianura. Il contatto         a diversi fattori tra cui: la protezione legale accordata al
con l’uomo è stato quindi inevitabile, ma tutelare il            Lupo a partire dagli anni ‘70, le modificazioni ambientali
lupo è la sua “genetica” servirà a imparare a conoscerlo         avvenute in seguito agli stravolgimenti socio-economici che
sempre maggiormente, per avvicinarsi a una auspicabile           dal dopoguerra hanno trasformato il territorio nazionale
convivenza. Il Dottor Molinari illustra anche alcuni             e a caratteristiche biologiche tipiche della specie Lupo che
accorgimenti, che ognuno di noi dovrebbe adottare affinché       gli permettono una notevole capacità di colonizzare aree
si arrivi a una compresenza di uomo e lupo, che non              libere.
MAG OTTOBRE NOVEMBRE 2021 - Mensile di approfondimenti, interviste, fotogallery, inchieste e tanti altri contenuti esclusivi a cura della ...
8                                                                                       ilParmense.net | magazine@ilparmense.net |

Nell’uomo è ancora diffusa la concezione che i                   Il vagantismo canino, attraverso il fenomeno
lupi possano essere pericolosi e spesso si ha a che              dell’ibridazione, è attualmente una delle più importanti
fare con bracconaggio ed abbattimenti illegali:                  minacce alla conservazione del Lupo. Lupo e cane sono la
una maggiore informazione/sensibilizzazione può                  stessa specie e possono accoppiarsi e produrre prole fertile
influire nel diminuire le uccisioni dei lupi?                    con conseguente possibilità di introgressione di caratteri
                                                                 di origine domestica nel patrimonio genetico della specie
I lupi vengono uccisi per diverse ragioni, la paura è solo       selvatica. È molto importante una maggiore consapevolezza
una di queste e probabilmente è la meno importante, ma           dell’importanza di questa minaccia alla conservazione
certamente conoscere un animale è sempre un buon modo            del patrimonio genetico del Lupo e che in futuro vengano
per non temerlo od odiarlo. Per imparare a temere meno           attuate azioni concrete per minimizzare questo fenomeno.
il lupo è forse sufficiente affidarsi ad alcune semplici, ma     In primis dovremo evitare quelle abitudini di cattiva
importanti, quantificazioni: ad esempio lo “0” che misura il     gestione dei cani padronali che permettono a cani e lupi di
numero di attacchi da Lupo avvenuti negli ultimi 150 anni        incontrarsi con troppa frequenza.
nei confronti delle persone, è un numero importante e, da
un certo punto di vista, molto confortate. Per evitare che       Quali sono i passi da seguire, secondo voi, per
questo numero venga in futuro modificato, è necessario           giungere a una convivenza tra attività umane e
rispettare il Lupo e continuare considerarlo come un             diffusione dei lupi in Appennino?
animale che potenzialmente può diventare pericoloso.
Vanno perciò assolutamente scongiurate tutte le pratiche         Perché si possa arrivare ad una sempre più pacifica
che inducono il Lupo a perdere progressivamente l’istintiva      convivenza tra Lupo e attività umane, sono essenziali alcuni
paura che ha nei confronti dell’uomo.                            accorgimenti. In considerazione del fatto che attualmente
                                                                 la specie Lupo è da considerare ubiquitaria, è basilare
In che modo il lupo potrebbe diventare una risorsa               proteggere tutti i nostri animali domestici, soprattutto i più
per il nostro Appennino? Quali criticità ci sono,                vulnerabili, come ad esempio gli ovi-caprini e gli animali
eventualmente, da risolvere?                                     da compagnia. È importante sapere che, per gli animali di
                                                                 interesse zootecnico, la Regione Emilia-Romagna fornisce
Il Lupo, benché non sia più presente solo in Appennino,          ottimi aiuti economici per attivare le corrette misure di
per diversi motivi può esser visto anche come una risorsa:       prevenzione dal danno da predatore. Inoltre, anche se è un
sicuramente è un ottimo ed efficace alleato nella lotta          aspetto poco conosciuto, è essenziale modificare le nostre
contro un animale alloctono come la nutria che crea              abitudini e fare in modo che, soprattutto nei pressi dei
danni consistenti all’agricoltura e agli argini dei fiumi; il    centri abitati e delle abitazione, i lupi non trovino nessuna
Lupo inoltre ha un ruolo anche nel contenere la crescita         fonte di sostentamento (cibo). Ad esempio è fortemente
delle popolazioni di ungulati selvatici come il cinghiale        sconsigliato negli orari notturni lasciare a disposizione dei
ed il capriolo, che in alcuni contesti possono causare           carnivori il cibo per gli animali domestici, abbandonare
danni di tipo economico (produzioni agricole e collisioni        rifiuti e scarti di macellazione, o lasciare, in aree in cui i lupi
con i veicoli). Inoltre, in alcune aree come diversi parchi      possono avere accesso, le carcasse di animali domestici in
nazionali, la possibilità di avvistare con relativa facilità i   attesa di smaltimento. L’obiettivo è fare in modo che i lupi
grandi carnivori come il Lupo è un attrattivo turistico molto    non abbiano nessun motivo per frequentare assiduamente
importante.                                                      le aree abitate e vivano solo di ciò che l’ambiente naturale
                                                                 offre, cioè la predazione su animali selvatici.
Con il progetto MIRCO Lupo cercate di informare
circa il bisogno della riduzione del randagismo                  © riproduzione riservata
canino. In che modo questo tema si lega alla
popolazione di lupi?
MAG OTTOBRE NOVEMBRE 2021 - Mensile di approfondimenti, interviste, fotogallery, inchieste e tanti altri contenuti esclusivi a cura della ...
9                                                                                      ilParmense.net | magazine@ilparmense.net |

DI GIULIA MASTROCICCO

UOMO-LUPO: CONVIVENZA POSSIBILE?
WWF E LEGAMBIENTE DICONO SÌ

Qualche cambiamento nelle abitudini dell’uomo e nelle tecniche di agricoltura ed
allevamento e la convivenza è più che possibile: “L’ecosistema ha ritrovato il suo
equilibrio”

Il lupo sta ripopolando i nostri boschi e le nostre              Legambiente Parma: “È più probabile che ci
campagne. Se negli anni 60-70 questo animale ha                  aggredisca un capriolo che un lupo”
rischiato l’estinzione, soprattutto in Italia, oggi sembra
che sia riprodotto nei boschi in modo del tutto naturale e       Si parla sempre più spesso di convivenza uomo/
spontaneo, senza nessun intervento da parte dell’uomo.           lupo: cosa pensate a riguardo? È possibile? In che
L’uomo continua a vederlo come una minaccia, soprattutto         modi?
gli allevatori di bestiame, e questo potrebbe portare una
difficile convivenza tra uomini e lupo.                          La convivenza uomo-lupo è assolutamente possibile, ma
                                                                 bisogna capire le dinamiche di una e dell’altra specie.
I lupi hanno quasi manifestato una grossissima capacità di       Chiaramente in natura occupano due spazi separati e
recupero, e dai pochi sopravvissuti alla caccia intorno agli     quindi, se si rispettassero la separazione degli spazi naturali
anni ’70, ora sembra che la popolazione dei lupi in Italia sia   e antropici, sicuramente non ci sarebbe la convergenza
arrivata a quasi 2.000 esemplari e ha raggiunto ogni reale       tra i due. Diciamo che la problematica generale è propria
possibilità di diffusione nell’Italia, dall’Appennino Tosco-     questa: l’infiltrazione dell’uomo all’interno del territorio
Emiliano fino all’Aspromonte, insediandosi in aree dove          del lupo, e il lupo, non avendo poi le proprie risorse sul
non c’è nessuna copertura di bosco.                              territorio naturale, si sposta nelle risorse atropitizzate.
                                                                 Quindi, la convivenza è possibile, e bisogna solo studiare le
Quindi, la convivenza con i lupi non è semplice perché           dinamiche e mantenere i livelli di distanza tra i due ambiti.
se non attacca direttamente l’uomo attacca agli altri
animali, specie al pascolo. Come conviverci allora? Per          Sicuramente il problema tra il rapporto uomo e lupo è
rispondere a questa domanda abbiamo intervistato il              l’uomo, non di certo il lupo, anche perché il lupo c’era già
presidente dell’associazione WWF Parma, Rolando Cervi,           prima, addirittura ai tempi dei romani si parla della difesa
e la presidente di Legambiente Parma, Marta Mancuso              del lupo. Quindi, il problema siamo noi, non il lupo.
che ha risposto alle nostre domande insieme a Giulia,
una volontaria dell’associazione cha ha collaborato al
monitoraggio sul lupo dell’ISPRA.
MAG OTTOBRE NOVEMBRE 2021 - Mensile di approfondimenti, interviste, fotogallery, inchieste e tanti altri contenuti esclusivi a cura della ...
10                                                                                         ilParmense.net | magazine@ilparmense.net |

Di sicuro, è il fatto che dagli anni 70 - 90 la popolazione         a livello scolastico, e sicuramente aumentare le attività di
si è molto ridotta e le nostre difese sono calate anche             sensibilizzazione sulla convivenza uomo/fauna selvatica
perché queste difese sono costose (basti pensare al cane da         (perché non si parla solo del lupo ma di tante altre specie) è
guardia è un costo allevarlo, addestrarlo e tenerlo, e le reti      assolutamente necessarie e continueremo a farle. Segnalo il
pietrificate sono un costo), e quindi se il problema non c’è        percorso “Io non ho paura del lupo” che viene finanziato dai
possiamo evitarli questi costi negli allevamenti, ma adesso         parchi ducali, e anche “The Wolf Appennine Center”, molto
il problema è che questo sia tornato. Sicuramente non è             attivo sul territorio.
un rapporto facile perché non eravamo abituati, e adesso
dobbiamo riabituarci.                                               In collegamento a questo tema, avete all’attivo
                                                                    degli osservatori in Appennino per il monitoraggio
Il numero di lupi nei nostri boschi d’Appennino                     del lupo? Se sì, che risultati avete?
aumenta sensibilmente, come dimostrano anche i
dati ISPRA: a cosa è dovuto questo aumento? Come                    Noi nello specifico no, perché essendo in città operiamo
può essere gestito al meglio?                                       sulla base del territorio, però in Appennino ce ne sono
                                                                    diversi portati avanti da diversi enti che si occupano di
Si, stanno aumentando e io sono molto contenta di questo.           questo, tra cui l’ISPRA, l’università, i parchi del Ducato, che
Stanno aumentando perché innanzitutto ci stanno delle               sono sul campo e hanno un monitoraggio attivo. C’è da dire
leggi a tutelarli. Leggi che devono essere rispettate. Spesso       che Legambiente ha collaborato con il monitoraggio con
si parla della legge 157 del 1992, che è la legge della tutela      Ispra.
delle specie selvatiche e dice che le specie selvatiche sono
a tutela dello Stato; quindi, tutelati da tutte le legge statali.   WWF Parma: “Il lupo è estremamente diffidente
Quindi, questo ampliamento della popolazione è dovuto               nei confronti dell’uomo”
al fatto che si hanno più prede, ci sono più caprioli, e le
nutrie sono ottime prede. Il lupo ha un forte ruolo nel             Si parla sempre più spesso di convivenza uomo/
destabilizzare l’ecosistema perché mangia le nutrie, e              lupo: cosa pensate a riguardo? È possibile? in che
sappiamo tutte che le nutrie rappresentano un grosso                modi?
problema degli arti dei fiumi che vanno a renderlo più
debole. Quindi, l’ampliamento del lupo è dovuto al fatto che        Si, una convivenza è assolutamente possibile, in particolare
ci sono più prede ed è più tutelato.                                crediamo che con pochi e piccoli cambiamenti delle nostre
                                                                    abitudini questa convivenza non è solo possibile ma anche
Nell’uomo è ancora diffusa la concezione che i                      positiva per tutti. Nel senso che la presenza di un animale
lupi possano essere pericolosi e spesso si ha a che                 come il lupo (certamente non facile) è un buon segnale,
fare con bracconaggio ed abbattimenti illegali:                     perché quando c’è un grande predatore in quell’ambiente,
una maggiore informazione/sensibilizzazione può                     vuol dire che quell’ ambiente ritrova un pezzo dei suoi
influire nel diminuire le uccisioni dei lupi?                       equilibri che aveva perso quando questo predatore
                                                                    mancava. È chiaro che noi per parecchi decenni abbiamo
Assolutamente. Questo è proprio la base. La                         perso l’abitudine alla convivenza con il lupo; quindi,
sensibilizzazione è il far scomparire quell’idea del lupo           abbiamo assunto delle abitudini che vanno modificate.
cattivo, ed è la base sul percorso educativo del lupo perché        Ed è chiaro anche, se il lupo si avvicina sempre di più al
in realtà è meno schivo. A lupo interessa meno di zero              territorio dove la presenza umana è sempre più densa, le
incontrarci, e a meno di zero aggredirci. È più probabile che       possibilità di incontri ravvicinati aumenta e la necessità
ci aggredisca un capriolo che un lupo, al livello statistico.       di comportamenti adeguanti aumenta a sua volta. Però
L’attacco è solo nei casi estremi, e non penso che siano            i comportamenti li conosciamo, sappiamo cosa è giusto
mai avvenuti qua in Appennino. È più probabile che un               fare e cosa invece va evitato, sarebbe giusto avere la buona
cinghiale vada incontro alla prima persona che vede per             volontà di fare quello che va fatto.
istinto per gli ungulati. Quindi, il lupo cattivo non esiste.
                                                                    Il numero di lupi nei nostri boschi d’Appennino
Ad esempio, molto parte dai bambini con delle storie, nelle         aumenta sensibilmente, come dimostrano anche i
quali non hanno più come cattivo il lupo, anzi hanno come           dati ISPRA: a cosa è dovuto questo aumento?
protagonista il lupo buono. E questo per me è bellissimo
perché si sta sradicando un pregiudizio che non è corretto.         L’aumento dei lupi è assolutamente naturale. Questo
                                                                    aumento è stato appena concluso da poco con un
Con la vostra associazione fate attività specifica                  censimento nazionale (ai quali hanno partecipato molti
di divulgazione? Con incontri ed eventi per                         dei nostri volontari), e i dati usciranno tra qualche mese.
incentivare la convivenza pacifica tra uomo e lupo?                 Quindi, i dati ISPRA che si hanno sono al momento o datati
Avete progetti a riguardo?                                          o parziali. In ogni caso se si dice “i lupi aumentano, quanti
                                                                    sono?”, allora un branco mediatamente è di 6 esemplari
Ne sono stati fatti diversi negli anni e sicuramente ne             che occupano mediamente 100km2 di territorio: questa è la
verranno ripresi. Chiaramente, le attività vengono fatte            densità che riscontriamo.
da altre associazioni che sono sul territorio e noi le
supportiamo. La sensibilizzazione la facciamo soprattutto
11                                                                                       ilParmense.net | magazine@ilparmense.net |

È dovuta alla dinamica naturale e al fatto che il lupo ha         Nell’uomo è ancora diffusa la concezione che i
trovato qua quello che ogni animale cerca, ovvero spazio          lupi possano essere pericolosi e spesso si ha a che
dove stare e cibo. Uno di punti di cibo sono due: gli animali     fare con bracconaggio ed abbattimenti illegali:
selvatici, particolare i cinghiali e caprioli, e una buona        una maggiore informazione/sensibilizzazione può
abbondanza di cibo che lasciamo noi essere umani che              influire nel diminuire le uccisioni dei lupi?
dovremo evitare di lasciare. I lupi, per esempio, hanno
l’abitudine di frequentare le stalle di bovino per spesso         Si, sicuramente. Noi veniamo da una cultura in cui le fiabe,
nelle vicinanze viene lasciato cibo: esempio, se muore            le leggende e le tradizioni identificano il lupo con il male.
un vitello, o una vacca, viene lasciata fuori dalla stalla in     In realtà, in Italia, non si registra un attacco all’uomo
attesa che venga smaltita. Questo però è un’abitudine da          da parte del lupo da duecento anni e non ci sono casi
abbandonare perché è chiaramente cibo facile. Il lupo è un        documentati di attacchi all’uomo. È chiaro che bisogna fare
animale opportunista e, quando capisce che là si trova cibo       quello che serve per rimanere a distanza perché è normale
facile, tende ad avvicinarsi.                                     e naturale che un animale come il lupo e un animale come
                                                                  l’uomo stiano a debita distanza l’uno dall’altro. Il lupo è
E come può essere gestito al meglio questo                        estremamente diffidente nei confronti dell’uomo dopo che
aumento della popolazione del lupo?                               l’uomo lo ha perseguitato per millenni, quindi, se noi non
                                                                  creiamo condizione anomale, il lupo sta lontano da noi. Un
Considerato che il lupo sia sceso dalla parte alta                eccessivo avvicinamento tra uomo e lupo è un pericolo, sì
dell’Appennino verso la collina, far sì che noi abbiamo la        per il lupo non per l’uomo. Muoiono più persone a causa
percezione che ce ne siano di più perché sono zone dove c’è       di punture delle vespe, o causa degli animali domestici,
più presenza dell’uomo e quindi sono più facili vederli e più     mentre non muore, e non è stato ferito, dal lupo da
probabile incontrarli. Questo aumento è dovuto al fatto che       oltre duecento anni in Italia. Ogni anno muoiono più di
la popolazione tende ad autoregolarsi per motivi ecologici,       trecento persone a causa delle caccia, ad esempio: questo
e in ogni caso, se vogliamo evitare che questa espansione         è un pericolo, non il lupo. Il lupo non è un pericolo per
arrivi troppo vicino all’uomo, la cosa da fare è non lasciare     l’uomo, ma lo è per esempio per i nostri animali domestici
opportunità, per esempio non lasciare cibo facile per far         e dobbiamo fare quello che è necessario per proteggerli,
sì che il lupo si regoli con le sue prede. Il meccanismo è        perché il lupo è un eccellente predatore e se trova nei nostri
totalmente naturale: una delle leggende dove dice che i           animali una preda facile ne approfitta perché è questo che
lupi sono stati rintrodotti, questo non è assolutamente           gli dice il suo istinto. Gli animali vanno protetti, ma gli
vero perché il lupo è riapparso a partire del minimo della        abbattimenti dei lupi sono totalmente inutili.
popolazione agli inizi degli anni 70 in cui era quasi estinto
e grazie al fatto che è stato protetto e che ha trovato terreno
favorevole per ragioni ecologiche è tornato a espandersi per
ragioni veramente naturali.
12                                                                                      ilParmense.net | magazine@ilparmense.net |

Con la vostra associazione fate attività specifica                occupano tecnicamente e scientificamente sul monitoraggio
di divulgazione? Con incontri ed eventi per                       dei lupi). Questi dati vengono raccolti e certificati e poi
incentivare la convivenza pacifica tra uomo e lupo?               inviati al Parco Nazionale che li integra nel loro database,
Avete progetti a riguardo?                                        così hanno una mappa più precisa sulla presenza di
                                                                  questi animali sul nostro territorio e come si muovono.
Spesso facciamo divulgazione e iniziative su questo animale       Gli Osservatori Lupi sono preziosissimi per noi proprio
noi come associazione ed enti che si occupano dal punto di        perché una classica esperienza dei cittadini che si mettono
vista scientifico del lupo, ad esempio “Il Parco Nazionale        a disposizione di un’iniziativa scientifica, pur non essendo
dell’Appennino Toscano-Emiliano”, che ha una parte                loro stessi degli scienziati, ma sono ben informati e molto
dedicata, “The Wolf Apennine Center”, che fanno una               ben preparati, e crediamo che sia un contributo molto
continua attività di divulgazione, molto utile per smontare       importante che diamo alla conoscenza perché crediamo
questa falsa percezione del lupo dovuta a un retaggio             che il migliore elemento di convivenza con il lupo oggi sia
culturale e dovuta alla diffusione di cose false diffuse con      proprio la conoscenza: questo è il primo passaggio che
mala fede con quelli che hanno intenzione di riprendere           dobbiamo e si deve fare per arrivare a una convivenza.
l’attività di caccia
                                                                  “Il lupo in pianura, una convivenza possibile”:
Come WWF Parma abbiamo intanto due gruppi: uno a                  quali sono stati i riscontri della conferenza?
Fidenza e una a Val d’Enza, che si occupano di osservare la
presenza dei lupi. Si chiamano proprio “Osservatori Lupi”,        Quella era una conferenza che abbiamo fatto online alla
un gruppo di volontari, che grazie allo strumento delle           fine di dicembre 2020, organizzata da noi e l’ho condotta
foto trappole tengono controllato il territorio e controllato     io, e hanno partecipato i maggiori esperti di lupi: uno è
la presenza di specie selvatiche, i lupi in particolare, e        Luigi Molinari, che lavora al The Wolf Apennine Center
trasmettono i loro dati al Parco nazionale, perché il Parco       e da oltre dieci anni a tempo pieno si occupa sul studio
costruisce una base dati più ampia per monitorare la              sui lupi, e l’altro è Marco Galaverni, che è attualmente
presenza, la densità e i movimenti della popolazione dei          direttore scientifico del WWF Italia e che ha una lunga
lupi. Assieme a questi gruppi di volontari, facciamo attività     esperienza sui grandi carnivori e ha pubblicato parecchi
di divulgazione (negli ultimi anni anche online); ogni anno       articoli scientifici su riviste scientifiche e specializzate
a Fidenza e a dintorni teniamo una rassegna di incontri           sui lupi e in generale sui grandi carnivori. Loro ci hanno
che si chiama “Che occhi grandi che hai”, organizzata             raccontato il tema del lupo che è arrivato alle porte della
proprio dai gruppi dell’Osservatorio Lupi di Fidenza, e           pianura. Il riscontro è stato molto positivo, perché già
quando possibile partecipiamo o organizziamo ad attività          quella sera avevamo più di 300 persone collegate, e che
di divulgazione perché crediamo che sia importante sia nei        per una serata in vacanze natalizie, vicino Capodanno,
confronti dei ragazzi nelle scuole, sia nei confronti degli       dopo cena, è un riscontro assolutamente incredibile. E
adulti.                                                           la registrazione è stata guardata anche oltre centinaia di
                                                                  volte, e quindi siamo molto soddisfatti del riscontro. Anche
A proposito di ’Osservatorio Lupi: potete spiegarci               il ciclo di incontri che facciamo ogni anno a Fidenza ha
meglio cosa è e come funziona?                                    sempre un ottimo riscontro, sempre il tutto esaurito: c’è
                                                                  un grande interesse nelle persone, una grande motivazione
Come dicevo, gli “Osservatori Lupi” sono gruppi di                a informarsi e questo è un buon segnale, e speriamo che
volontari (5-6 o 8 persone), che, coordinati con una              questa motivazione si diffonda perché in questo momento
programmazione ben precisa delle attività, dispongono             ce ne sia veramente molto bisogno.
foto-trappole su territori ben definiti e raccolgono dati sulla
presenza del lupo, secondo un metodo ben preciso (metodo
non inventato da noi, ma dati da tecnici e scienziati che si
13                                                                                        ilParmense.net | magazine@ilparmense.net |

In che modo il lupo potrebbe diventare una risorsa                 ancora di quanto, sicuramente l’ordine di grandezza sarà
per il nostro Appennino?                                           di poca migliaia in confronto a parecchie centinaia di
                                                                   migliaia di cinghiali. Quindi, con questa proporzione non
Il lupo lo è già; è già una risorsa nel senso che la presenza di   si può aspettare che il lupo metta sotto controllo quella
grandi predatori in un ambiente è un indicatore e fattore di       popolazione, ma certamente è un elemento di controllo.
equilibrio. Noi abbiamo molti problemi, come l’agricoltura,        Il ritorno del lupo è dimostrato in certi ambienti (dove c’è
dovuta a una presenza eccessivamente numerosa di alcune            modo di avere un controllo, come aree protette) tende a
specie, in particolare cinghiale e capriolo, e la presenza del     mettere in equilibrio l’ecosistema, grazie a quel controllo
lupo è un elemento di regolazione di queste popolazioni, e         che ha sui cinghiali.
noi cerchiamo da decenni di controllare queste popolazioni
con attività di caccia e controllo che effettivamente non          Un altro dato veramente interessante è che il lupo quando
funziona, perché ogni anno vengono abbattuti più cinghiali         arriva verso la pianura fa una certa pressione sulla
e ogni anno vengono pagati più danni agli agricoltori,             popolazione delle nutrie (un altro animale critico in quanto
e quindi vuol dire che il sistema dell’abbattimento non            fino a qualche tempo fa non c’era nessuna probabilità di
funziona e ci sono anche motivi tecnici (anche se molti            controllo, perché le nutrie sono roditori che si riproducono
fanno finta di non vederli). Il lupo è un elemento di              in maniera efficace, e quindi tutti i metodi di controllo che
equilibrio e di controllo, ma ovviamente non basta la              l’uomo aveva elaborato si sono rilevati inefficaci, e il lupo
presenza del lupo per controllare i cinghiali.                     sta facendo una certa pressione su questa popolazione, ma
                                                                   non è stata ancora studiata perché è abbastanza recente.
Essendo il lupo un animale di controllo ed                         Gli scienziati non sanno quanto questo possa incidere
equilibrio, quali sono i vantaggi che possono                      ma è abbastanza positivo. Al di là di tutti i vantaggi che
portarci?                                                          ci può portare, ci dice che l’ecosistema ha ritrovato un
                                                                   qualche equilibrio e il lupo è un elemento stesso di questo
Giusto per dare una proporzione in Italia si stima che             equilibrio, come tutti i grandi predatori.
ci siano più 1 milioni di cinghiali, e il censimento del
2018 aveva quantificato 2 mila di lupi, e quando uscirà il         © riproduzione riservata
censimento dell’ISPRA ci darà un numero più alto, perché
la popolazione si sarà sicuramente espansa ma non siamo
14                                                                                    ilParmense.net | magazine@ilparmense.net |

DI CHIARA CORRADI

LUPI ED AGRICOLTURA: QUANDO LA
CONVIVENZA NON È SEMPRE FACILE
Il punto sulla convivenza-uomo con l’intervista doppia realizzata alle associazioni de-
gli agricoltori di Parma; Coldiretti e Confagricoltura: “Prevenzione arma fondamen-
tale”

Chi quotidianamente deve fare i conti con la presenza          oggi, riceviamo segnalazioni di avvistamenti anche in
del lupo - in Appennino, ma non solo visti i recenti           prossimità di stalle e anche centri abitativi . L’incapacità
avvistamenti anche nella Bassa parmense - sono gli             di assicurare un equilibrio tra la presenza delle aziende e
agricoltori e gli allevatori. Per approfondire meglio la       quella della fauna selvatica, ormai fuori controllo, rischia
questione, analizzando le criticità attuali e le “armi” di     seriamente di determinare uno stravolgimento degli habitat
prevenzione disponibili, abbiamo intervistato i presidenti     naturali e l’abbandono delle aree interne e montane, con
delle due associazioni degli agricoltori parmigiani,           evidenti effetti sull’assetto idrogeologico del territorio che
Coldiretti e Confagricoltura. Ne è emersa, sopratutto,         andrebbero a ripercuotersi sull’intera collettività, tanto più
la necessità di fare prevenzione in modo adeguato con          considerando i sempre più evidenti sfasamenti climatici.
strumentazioni che consentano di tenere i lupi a debita        Confagricoltura: Il rischio principale è la predazione
distanza dagli allevamenti, ma anche la necessità di           del bestiame, sia per gli animali al pascolo che per quelli
prestare attenzione al territorio - specialmente quello        che si trovano nelle stalle. Episodi di “attacco”, in questo
montano - e di aiutare chi lo vive con indennizzi ed           senso, si sono avuti sia in Appennino che in pianura, dove
incentivi adeguati.                                            il lupo è tornato negli ultimi anni, per ragioni che definirei
                                                               del tutto “naturali” nel senso che, da grande predatore, è
Quali sono le maggiori criticità, per agricoltori              spinto ad avvicinarsi ai luoghi nei quali può trovare cibo a
ed allevatori, legate alla presenza del lupo in                disposizione e un pascolo non adeguatamente protetto con
Appennino?                                                     cani da guardiania o una stalla senza recinzioni sono molto
                                                               “appetibili” per il lupo.
Coldiretti: Con la proliferazione del lupo, ormai
presente in tutto il territorio provinciale, sono aumentate    Convivenza uomo-lupo: in che termini, secondo
anche le criticità e i danni alle imprese agricole, tanto da   voi, è possibile e quali strumenti sono necessari?
mettere in serio pericolo la sopravvivenza delle aziende
stesse e di conseguenza anche la manutenzione del              Coldiretti: Essendo il lupo una specie protetta ed
territorio, con rischi dal punto di vista economico            essendo la sua presenza in aumento su tutto il territorio,
e ambientale. Il lupo rappresenta sempre più una               riteniamo che, dove possibile, lo strumento ideale per la
minaccia per gli animali al pascolo ( e non solo ) e , ad      convivenza uomo-lupo sia la prevenzione attraverso la
15                                                                                       ilParmense.net | magazine@ilparmense.net |

realizzazione di recinzioni fisse e mobili e/o con l’aiuto dei    preservare il lupo italico e allo stesso tempo ridurre il
cani da guardiania che accompagnano i pastori nella difesa        numero di “lupi” sul territorio.
del gregge dagli attacchi del lupo. Occorre intervenire con       Confagricoltura: Al momento non è ipotizzabile e direi
una mappatura delle zone, classificandole in relazione al         nemmeno necessario un provvedimento simile per il
tasso di rischio , per modulare diversamente le misure di         lupo. Mentre è urgente per il contenimento dei cinghiali.
prevenzione e distinguere all’interno della specie i veri lupi    A tal proposito come Confagricoltura Parma siamo stati
dagli ibridi ; nel secondo caso sarà necessario mettere in        i primi, già a settembre, a suggerire alla Regione Emilia-
campo un piano di prelievi , a salvaguardia della specie          Romagna di prendere ad esempio la normativa adottata
protetta e che consenta agli allevatori di svolgere l’attività    dalla vicina Regione Toscana facendo in modo che anche in
produttiva in sicurezza.                                          Emilia-Romagna i proprietari o conduttori di un fondo, se
Confagricoltura: La convivenza tra il lupo, l’uomo                dotati di porto d’armi, possano intervenire singolarmente
e le attività agricole ed allevatoriali credo sia possibile       e direttamente, in coordinamento con la Polizia
e necessaria. Per farlo bisogna dotarsi di una serie di           provinciale, per contenere la fauna selvatica, in primis gli
strumenti che consentano di tenere i lupi a debita distanza       ungulati, nell’areale della propria azienda agricola. Un
delle nostre aziende. Penso, ad esempio, alle recinzioni          provvedimento che sta funzionando molto bene al di là
elettrificate fisse o mobili; ai ricoveri notturni anti-lupo e    dell’Appennino perché proprietari e conduttori conoscono
ai cani da guardiania. E poi servono una serie di accortezze      il problema, sanno dov’è la fauna selvatica che arreca danni
che molti agricoltori ed allevatori mettono già in pratica        e possono, pertanto, intervenire in modo mirato. Del resto
come, ad esempio, una corretta gestione dell’attività             quello dei cinghiali è, al momento, il problema principale
aziendale evitando di lasciare scarti organici nelle letamaie     non solo per i danni diretti alle colture in campo, ma anche
o rifiuti alimentari e scarti di cibo nelle immediate             perché gli ungulati possono essere fonte di rischi per il
vicinanza dell’azienda, fattori che possono rappresentare         pericolo di trasmissione, diffusione e persistenza di alcune
un “richiamo” per il lupo.                                        patologie emergenti, come la Peste Suina Africana che tiene
                                                                  con il fiato sospeso tutto il settore suinicolo europeo.
Come associazione, come vi ponete a sostegno
degli agricoltori che hanno subito danni a causa del              Si parla spesso di giovani che vogliono investire
lupo? Ci sono indennizzi? Se si, come funzionano?                 nei territori montani: come “proteggere” queste
                                                                  nuove attività? Che consigli date a chi inizia ad
Coldiretti: Riconoscendo la tutela di questi animali è            allevare, magari in pascoli, per tenere lontani i lupi
anche necessario, riconoscere un corretto risarcimento            e preservare il proprio lavoro?
alle aziende agricole colpite e danneggiate dagli attacchi
subiti, risarcendo il danno al 100% e senza alcuna                Coldiretti: Considerato l’importante ruolo di tutela
distinzione tra danni causati da ibridi e “canis lupus”; i        del territorio svolto dalle imprese agricole soprattutto
fondi non sono sempre sufficienti per coprire le richieste        nelle aree montane, è fondamentale proteggere queste
degli agricoltori e spesso anche i tempi di liquidazione          attività utilizzando presidi adeguati per difendere i loro
sono troppo lunghi. Per questo come Coldiretti abbiamo            allevamenti e il loro lavoro. Coldiretti, sempre al fianco
chiesto l’implementazione dei fondi per far sì che tutte le       delle proprie aziende agricole, proseguirà nella sua azione
aziende danneggiate possano avere il giusto risarcimento.         di sensibilizzazione delle Istituzioni per far sì che vengano
Se è vero che la collettività e lo Stato tutelano le specie       messi a disposizione delle imprese agricole i giusti
protette come specie di particolare interesse pubblico, deve      contributi per le spese sostenute per la difesa dalla fauna
essere vero che per la loro tutela, Stato e collettività devono   selvatica oltreché i giusti risarcimenti in caso di attacchi al
risarcire coloro che sono danneggiati.                            proprio bestiame. Attraverso i fondi regionali del “ catalogo
Confagricoltura: Sì, sono previsti degli indennizzi per           verde “ Coldiretti , mette in campo anche una consulenza
gli agricoltori che hanno subito danni dal lupo così come,        specifica per l’utilizzo dei sistemi di prevenzione e gli
in generale, danni dalla fauna selvatica. Quando ciò accade       strumenti di difesa attiva.
è necessario rivolgersi, tempestivamente, ai nostri uffici        Confagricoltura: Il consiglio, come detto in precedenza,
di zona o alla sede centrale di Confagricoltura Parma             è quello di adottare gli strumenti necessari a fare in modo
per attivare, insieme, la necessaria segnalazioni all’Asl         che il lupo non si avvicini alla propria attività. La presenza
veterinaria di competenza e la procedura di richiesta danni       di cani da guardiania, di recinzioni elettrificate, anche
agli enti preposti. I nostri funzionari sono a disposizione       mobili, ed una corretta gestione dei capi e della stalla
per affiancare l’agricoltore e l’allevatore che hanno subito      sono fondamentali. Ci sono finanziamenti in quest’ottica
danni nel percorso di richiesta di risarcimento.                  da parte della Regione che riteniamo debbano essere
                                                                  aumentati rispetto ai tagli effettuati in passato perché
Per alcune altre specie, ad esempio i cinghiali, ci               investire in montagna ha molteplici valori, tra i quali
sono state proposte che riguardavano una caccia                   quello di contribuire alla cura del territorio. Di recente
di selezione effettuata dagli agricoltori nei loro                alla presentazione della proposta di rimodulazione delle
possedimenti terrieri: esiste qualcosa di simile                  risorse per i prossimi anni dei bandi del Gal del Ducato
anche per il lupo?                                                sono stati previsti 200mila euro per finanziare l’acquisto
                                                                  di recinzioni, una quota troppo bassa per rispondere alle
Coldiretti: No essendo, come si diceva prima, una specie          richieste presentate.
protetta, quindi né cacciabile né prelevabile. Potrebbe
essere auspicabile un intervento da parte delle istituzioni       © riproduzione riservata
prevedendo la cattura e la sterilizzazione degli ibridi per
16                                                                                       ilParmense.net | magazine@ilparmense.net |

SARA PRENCIPE

FOREST BATHING, RITROVARE IL
BENESSERE E LA FELICITÀ A STRETTO
CONTATTO CON LA NATURA
Il “bagno nella foresta”: un’esperienza sensoriale per ritrovare sé stessi e rigenerarsi

Il Forest Bathing, in italiano “bagno nella foresta” è una        incisivi sono quelli delle conifere, conosciuti anche come
pratica giapponese, che consiste nel trascorrere del tempo        oli essenziali legnosi, che pare riducano ulteriormente il
immersi nella natura a scopo terapeutico. Attraverso lente        rischio di problemi psico-sociali, legati allo stress. Alcune
camminate, e soste con esercizi di respirazione. I giapponesi     ore di cammino, in un ambiente boschivo, permettono di
lo chiamano Shinring-Yoku:cominciarono a praticarlo negli         entrare in contatto con moltissime altre sostanze naturali,
anni Ottanta, dopo che gli studiosi del Sol Levante avevano       che combinate insieme, agiscono sulla pressione sanguigna,
scoperto che stare a stretto contatto con il bosco giovava sia    generando un effetto distensivo e calmante.
alla salute fisica che alla psiche. Iniziarono a consigliarlo
abitualmente ai loro pazienti, sempre più stressati da uno        Inoltre, è indicato anche durante il periodo di recupero
stile di vita frenetico. Come molte pratiche asiatiche, anche     da un intervento chirurgico o da una malattia. Può essere
questa affonda le proprie radici in un’idea ben precisa,          utile anche per coloro che hanno problemi di sonno, in
ossia che l’uomo, così come gli altri animali, sia figlio della   più permette di contrastare la sindrome di iperattività e
terra e che, quindi, solo il contatto con essa possa guarirlo.    l’incapacità di concentrarsi.
Quest’unione tra uomo e natura fa leva sugli istinti primari
e genera un immediato rilassamento, un senso di pace ed           L’Appenino Parmense con la sua vastità di boschi, dispone
equilibrio che, una volta tornati dall’escursione, si traduce     di tutto il necessario per esercitare questa pratica. Sulle
nel bisogno fisico di partire di nuovo.                           colline parmensi possiamo trovare diverse varietà di alberi
                                                                  tra cui: querce, faggi e castagni, il tutto a quindici chilometri
Il primo passo per approcciarsi allo Shinrin-Yoku, è              da Parma, nei sentieri del bosco tra le valli del Taro, del
ritagliarsi un momento di totale libertà da impegni e             Parma, del Ceno e della Val d’Enza (la quale è condivisa
preoccupazioni. Il benessere psicologico che si avverte           con l’Appennino reggiano) queste valli, una volta erano tra
camminando in mezzo al verde è dato da diversi fattori,           i luoghi preferiti della duchessa Maria Luigia. Inoltre, sono
primo tra tutti gli effetti terapeutici e curativi degli oli      conosciute per la raccolta di funghi pregiati, ma ora anche
essenziali rilasciati dalle piante in maniera naturale. I più     per l’attività del Forest Bathing.
17                                                                                        ilParmense.net | magazine@ilparmense.net |

In aggiunta, tra le possibili mete ci sono: Il monte Losanna       preventivi recati dalla Terapia Forestale, che tra l’altro
(1.856 m), il monte Marmagna (1.852 m), il monte Orsaro            è priva di effetti collaterali dannosi. Quindi, quello che
(1.831 m) e il monte Paitino (1.815 m), tutte all’interno del      sembra un impegno importante è in realtà un presidio
Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano. Per non             fondamentale a difesa della nostra salute. Si pensi che, per
parlare del Parco Regionale dei Boschi di Carrega.                 esempio, gli indici di ansia, depressione e ostilità possono
                                                                   essere abbattuti anche oltre l’80% per il 95% delle persone.
Per avere un parere più qualificato, abbiamo deciso di
intervistare Francesco Meneguzzo, il quale da anni pratica         Il Forest Bathing si pratica da soli oppure in
Forest Bathing ed organizza dei corsi mirati per chi vuole         gruppo?
iniziare questo tipo di esperienza.
                                                                   Il Forest Bathing si pratica individualmente anche quando
Come agisce il Forest Bathing sulla nostra salute?                 si è in gruppo, perché gli effetti benefici prescindono
                                                                   dalle interazioni tra persone, anzi ne sono danneggiati.
L’immersione negli ambienti forestali, sia sostanzialmente         La difficoltà di mantenere spontaneamente un’adeguata
libera (Forest Bathing, o bagno di foresta), sia guidata           “distanza” interpersonale durante le esperienze di
da professionisti clinici quali psicologi o psicoterapeuti         immersione in foresta costituisce un ulteriore motivo che
(Terapia Forestale), agisce sulla nostra salute attraverso         porta ad affidarsi a professionisti clinici nella conduzione
la mediazione dei sensi, in particolare vista, udito, tatto        dei gruppi e quindi a praticare la vera e propria Terapia
e olfatto. La visione degli elementi naturali, tipicamente         Forestale.
ripetitivi e quindi rilassanti, a partire proprio dagli alberi,
l’ascolto dei suoni forestali quando non contaminati da            Quali sono le attività che vengono proposte per
rumori artificiali, il tatto del legno e di altri elementi         quanto riguarda l’Appennino Parmense?
naturali, infine le fragranze dell’aria forestale e in
particolare l’inalazione degli oli essenziali emessi dalle         Nel corso del progetto congiunto tra il Club Alpino
piante e dal suolo, rappresentano ciascuno, e ancora di più        Italiano (CAI), il Consiglio Nazionale delle Ricerche
insieme, un complesso di fattori che porta al rilassamento         (CNR) attraverso il relativo Istituto per la Bioeconomia,
psicofisico e ad altri benefici fisiologici importanti. Alla       e il Centro di Riferimento per la Fitoterapia presso
riduzione dello stress, dell’ansia, della depressione e di         l’Ospedale Universitario Careggi di Firenze, insieme a
altri costrutti psicologici che minano il nostro benessere si      medici ricercatori di Reggio Emilia, è stato qualificato il sito
affiancano infatti il miglioramento dello stato ossidativo e       circostante il Rifugio Mariotti, di proprietà della Sezione
infiammatorio dell’organismo, il miglioramento dello stato         CAI di Parma e situato sulle sponde dello splendido Lago
del sonno e l’attivazione di importantissime componenti            Santo. Il nostro auspicio è che già nella prossima stagione
delle difese immunitarie.                                          di apertura regolare vi possa essere organizzato un servizio
                                                                   regolare e calendarizzato di Terapia Forestale, grazie ai
È importante ricordare che soltanto sotto la guida esperta di      bravissimi operatori volontari di Terapia Forestale della
psicologi o psicoterapeuti, in grado di condurre le persone        stessa Sezione CAI, ai meravigliosi gestori del Rifugio e alle
al ritmo giusto e secondo metodi di immersione consolidati         tante psicologhe e psicoterapeute formate e ormai esperte.
e verificati, è possibile parlare di “Terapia Forestale”, quindi
di risultati statisticamente certi, di entità nota e ripetibili.

Ogni quanto è consigliabile praticare l’attività per
ottenere evidenti benefici?

È utile sottolineare, e indicativo della connessione tra
la salute mentale e quella fisica, che le persistenze nel
tempo dei benefici psicologici e di quelli fisiologici sono
approssimativamente le stesse, in dipendenza dalla durata
dell’esperienza immersiva: un giorno per 20 minuti di
immersione, fino a una settimana dopo un’esperienza di 2-3
ore, e fino a un mese per immersioni di 2-3 giorni oppure
esperienze ripetute ogni settimana per quattro settimane
consecutive. Consigliamo quindi di ripetere le esperienze di
Terapia Forestale almeno una volta la settimana per alcune
ore e almeno per quattro settimane consecutive, quindi di
riprendere dopo un mese, oppure una volta al mese per 2-3
giorni, per esempio nel corso di un intero fine settimana
ogni mese.

Si dovrebbe considerare che non esiste, e forse non esisterà
mai, una terapia o un farmaco in grado di apportare,
almeno nei confronti di individui “sani”, i benefici
Puoi anche leggere