MAG OTTOBRE NOVEMBRE 2021 - Mensile di approfondimenti, interviste, fotogallery, inchieste e tanti altri contenuti esclusivi a cura della ...
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OTTOBRE NOVEMBRE 2021 MAG Mensile di approfondimenti, interviste, fotogallery, inchieste e tanti altri contenuti esclusivi a cura della redazione N.13
2 ilParmense.net | magazine@ilparmense.net | Indice LUPI IN APPENNINO: L’ASSOCIAZIONE “IO NON HO PAURA DEL LUPO”E L’ATTIVISMO PER SENSIBILIZZARE LA CITTADINANZA Pag. 4-6 LUPI IN APPENNINO: IL PROGETTO M.I.R.CO E LA NECESSITA’ DI RIDURRE IL RANDAGISMO CANINO Pag. 7-8 UOMO-LUPO: CONVIVENZA POSSIBILE? WWF E LEGAMBIENTE DICONO SI’ Pag. 9-13 LUPI E AGRICOLTURA: QUANDO LA CONVIVENZA NON E’ SEMPRE FACILE Pag. 14-15 FOREST BATHING, RITROVARE IL BENESSERE E LA FELICITA’ A STRETTO CONTATTO CON LA NATURA Pag. 16-18 RISERVA DEI GHIRARDI: UN’OASI DI BIODIVERSITA’ NELLA Pag. 19-20 VAL TARO INCENDI NEL PARMENSE: LA DISTRUZIONE IN POCHI ATTIMI Pag. 22-24 DEL PATRIMONIO NATURALE DEI NOSTRI BOSCHI Bimestrale a cura della Redazione della testata Hanno collaborato alla stesura degli articoli: giornalistica online © ilParmense.net Luca Galvani, editore; Chiara Corradi, Direttore P.IVA: 02784390342 REA: 266588 Responsabile, Simone Buratti, Tutti i diritti riservati Greta Magazzini, Giulia Mastrocicco, Editore: Luca Galvani Sara Prencipe. Direttore Responsabile: Chiara Corradi Grafica a cura di: Simone Buratti info@ilparmense.net | magazine@ilparmense.net Chiuso il 18 novembre 2021.
3 ilParmense.net | magazine@ilparmense.net | Mi sono sempre sentita un po’ Heidi. E se non avessi scelto di fare la giornalista, probabilmente la sarei anche stata. Il latte - tiepido, appena munto -; il formaggio fatto in casa e qualche animale da cortile per avere sempre tutto il ne- cessario a chilometro zero e con la certezza di un prodotto naturale, senza aggiunta di conservanti o altro. E poi un orto rigoglioso, di cui prendersi cura in tutte le stagioni: la frutta da raccogliere, le marmellate fatte in casa. E l’odore del bosco a pochi metri da casa: perché il bosco ha un odore bellissimo, che sa di pace, di silenzio e che per coglierlo bisogna saperlo rispettare. E se potrebbe essere banale a dirsi, con il rispetto - con la natura così come l’ambiente - si raccoglie tanto. Ecco perché questo numero del nostro Magazine lo abbiamo voluto dedicare al nostro Appennino: lo abbiamo fatto - e lo leggerete nelle prossime pagine - parlando di tematiche anche delicate, come la convivenza uomo-lupo; valorizzando il nostro ter- ritorio e la tutela della biodiversità che ne viene fatta con passione da chi vive le Alte Valli. Ma non solo: abbiamo anche guardato al futuro, con la presentazione del Forest Bathing: perché camminare nei boschi, riduce lo stress e fa bene alla salute. Non mi dilungo oltre. Cercando un incipit per questo breve editoriale mi è tornata in mente una canzone: non l’ho usata come incipit, ma ve la lascio come pensiero conclusivo. La su per le montagne, fra boschi e valli d´or, tra l´aspre rupi echeggia un cantico d´amor. “La montanara, ohè!” si sente cantare, cantiam la montanara e chi non la sa? La montanara ohè si sente cantare. Cantiam la montanara e chi non la sa. Làssù sui monti dai rivi d´argento una capanna cosparsa di fior. Era la piccola dolce dimora di Soreghina, la figlia del Sol, la figlia del Sol. di Chiara Corradi
4 ilParmense.net | magazine@ilparmense.net | DI GRETA MAGAZZINI LUPI IN APPENNINO: L’ASSOCIAZIONE “IO NON HO PAURA DEL LUPO” E L’ATTIVISMO PER SENSIBILIZZARE LA CITTADINANZA Daniele Ecotti, Presidente e socio fondatore dell’associazione, ha parlato della dif- fusione del lupo e dell’importanza di una corretta informazione sul territorio. Tra i progetti più interessanti “Wool for the Wolf” Il lupo come nemico delle nostre attività. Il lupo come vuole infatti far capire che tra tutte le bellezze del nostro animale selvatico e quindi sconosciuto. Il lupo come Appennino, che richiedono tutela e rispetto, figura minaccia per la nostra incolumità. Questi luoghi comuni certamente anche il lupo. Un animale da conoscere e non da sono diffusi largamente tra la popolazione poco informata temere. sul mondo naturale e su chi lo abita. Nel territorio parmense però, esiste un’associazione che mira a Il numero di lupi nei nostri boschi d’Appennino invertire la rotta, per fare un’informazione corretta circa aumenta sensibilmente, come dimostrano anche i le caratteristiche del lupo e il suo ruolo di risorsa per i dati ISPRA: a cosa è dovuto questo aumento? Come nostri boschi. Si tratta di “Io non ho paura del lupo” e il può essere gestito al meglio? nome dice già tutto: la divulgazione è la principale attività dell’associazione e la loro attività è permeata tra cittadini, Al momento non ci sono a disposizione dati nazionali ai esperti, volontari e agricoltori della zona. quali riferirsi, per poterlo fare dovremo aspettare i risultati del primo monitoraggio nazionale sul lupo coordinato da Abbiamo posto quindi qualche domanda a Davide Ecotti, ISPRA, svoltosi da ottobre 2020 a marzo 2021, al quale Presidente e socio fondatore dell’associazione, che ci anche la nostra associazione ha partecipato, che produrrà, ha spiegato come ancora mancherebbe una corretta entro febbraio 2022, una stima della consistenza e della informazione circa la fauna che popola i nostri territori. distribuzione della popolazione di lupo nel nostro paese. Come sottolinea infatti, sarebbe necessaria una gestione a livello nazionale per la conservazione del lupo. Il fine è la convivenza tra quest’ultimo e l’uomo e l’associazione
5 ilParmense.net | magazine@ilparmense.net | Dai dati disponibili ad aggi possiamo comunque dire che confusione e alimentano tensioni. la popolazione di lupo è sicuramente cresciuta negli ultimi anni fondamentalmente grazie alla rigorosa protezione Questo scenario purtroppo influisce enormemente sulle della specie in atto dagli anni ‘70 del secolo scorso, uccisioni illegali a carico della specie che sono a livelli all’abbondanza di prede selvatiche come cinghiali, caprioli, altissimi come anche in parte dimostrato da un recente cervi, alla capacità degli individui di lupo di compiere studio “Uomini e lupi: le cause antropogeniche sono un grandi spostamenti alla ricerca di territori liberi nei importante fattore di mortalità del lupo nei paesaggi quali insediarsi e dare origine a nuovi branchi, ed anche dominati dall’uomo in Italia.” che mette in evidenza come alla grande adattabilità, plasticità ed opportunismo che le cause di origine umana come gli atti di bracconaggio e gli contraddistinguono la specie. impatti con i veicoli, siano le principali cause di mortalità nel lupo in Italia. Il lupo è un predatore al vertice della catena alimentare la cui popolazione si autoregola rispetto alla disponibilità Ci sono dati circa il ritrovamento di lupi uccisi alimentare e territoriale, “ecologicamente” non potranno dall’uomo? mai esserci più lupi di quanti un determinato territorio non possa sostenere Tra ottobre 2005 e febbraio 2021, nella regione Emilia Romagna e in parte della regione Toscana sono state La gestione e conservazione di una specie così recuperate 212 carcasse di lupo, delle quali 179 (84,4%) ecologicamente importante ma anche così polarizzante morte per cause di origine antropica: 104 a causa di sull’opinione pubblica, e quindi socialmente impattante, collisioni con veicoli e 75 con segni compatibili con necessiterebbe di un piano di gestione e conservazione persecuzioni illegali di origine umana, e nello specifico 45 sul lupo che purtroppo in Italia, nonostante il mondo morti per avvelenamento con sostanze tossiche, 24 per scientifico abbia prodotto dati, criticità, indicazioni ferite da arma da fuoco, 4 colpiti da oggetti contundenti e 2 gestionali, quello politico, forse per non scontentare impiccati.Solo 21 dei 212 lupi esaminati (9,9%) sono morti nessuno, tiene chiuso in qualche cassetto, col risultato per cause naturali. che di fatto ad oggi abbiamo dei gravi vuoti normativi che invece è urgente e fondamentale colmare. Questi dati fanno impressione e non possono riuscire ad offrire un quadro realistico della situazione perché è molto Nell’uomo è ancora diffusa la concezione che i difficile trovare le carcasse di lupi uccisi per bracconaggio lupi possano essere pericolosi e spesso si ha a che poiché sono quasi sempre nascoste (spara e scava). fare con bracconaggio ed abbattimenti illegali: una maggiore informazione/sensibilizzazione può In che modo il lupo potrebbe diventare una risorsa influire nel diminuire le uccisioni dei lupi? per il nostro Appennino? Quali criticità ci sono, eventualmente, da risolvere? L’informazione, quella corretta, dovrebbe essere la normalità. Invece sul lupo e più in generale su tutta la Il lupo, così come l’altra fauna, insieme agli ambienti fauna, nel nostro paese, abbiamo oltre a delle gravissime selvaggi e ai presidi umani che in questi ambienti vivono carenze culturali anche generalmente una pessima e lavorano producendo prodotti agroalimentari eccellenti, informazione sull’argomento. unici e irripetibili, sono una grandissima risorsa per il territorio e sono da tutelare, preservare e valorizzare. Le In Italia, il rapporto e approccio che le persone hanno col persone hanno bisogno e voglia di immergersi nella natura mondo selvatico è spesso distorto proprio per la mancanza e di sapere che in quella natura ci sono anche i lupi e molti di educazione, informazione e conoscenze che invece sono altri animali selvatici, così come hanno voglia di poter fondamentali per coesistere ed avere un equilibrio nelle trovare anche prodotti agro alimentari tipici. Oggi abbiamo scelte e nei comportamenti delle persone comuni ma anche strumenti e conoscenze per poter allevare e coltivare in di amministratori e politici. ambienti selvaggi e riuscire a coesistere con essi. Siamo convinti che sia sempre più necessario tutelare e valorizzare Queste gravi carenze, si leggono e sentono tutti i giorni, il le moltissime bellezze del nostro appennino puntando su lupo le canalizza purtroppo molto bene: divide, polarizza, un turismo ecologico e consapevole che oltre a garantire un è considerato da alcuni un animale totemico e intoccabile, ambiente sano a noi ed alle generazioni future, potrebbe da altri feroce, crudele e da eliminare mentre in realtà è diventare un’importantissima risorsa economica per chi ci solo un animale selvatico, né buono né cattivo col quale vive. dobbiamo imparare a coesistere nel miglior modo possibile. Indubbiamente i pregiudizi, i comportamenti umani errati “Io non ho paura del lupo” è un’associazione attiva (come alimentare gli animali selvatici), in diversi contesti sul territorio, che attraverso divulgazione, progetti la mancanza di aiuti efficaci alle categorie con le quali la e campagne di comunicazione cerca di informare presenza del lupo entra maggiormente in conflitto, la scarsa la cittadinanza, al fine di favorire la convivenza tra comunicazione, semplice ed accessibile rivolta alle persone uomo e lupo. Come è possibile quest’ultima? In che comuni, da parte del mondo scientifico, unita alle notizie modi si raggiunge? sensazionalistiche che quasi quotidianamente hanno come protagonista i lupi, contribuiscono a generare molta
6 ilParmense.net | magazine@ilparmense.net | Servono dei cambiamenti per raggiungere un equilibrio tra La lana del lupo è uno dei progetti realizzati dalla nostra noi umani e il selvatico che abbiamo intorno. associazione che coinvolge una piccola realtà locale dell’appennino parmense “Lana di montagna Alta val Il lavoro portato avanti dalla nostra associazione è Taro”: un gruppo di donne della valle si è unito e recupera importante ed utile ma sarebbe necessaria anche una la lana dagli allevatori locali e la trasforma in matasse e volontà politica a livello nazionale in grado di raggiungere manufatti. la maggior parte della popolazione. Servono campagne di comunicazione per informare sul breve periodo ma La lana è considerata purtroppo un rifiuto con costi di anche un progetto educativo a medio e lungo termine smaltimento per gli allevatori, attraverso “Wool for the come introdurre una materia nelle scuole dell’obbligo su Wolf” agli allevatori viene riconosciuto il valore dei velli, fauna e ambiente, dobbiamo fornire oggi gli strumenti che da costo diventa un piccolo guadagno. necessari alle generazioni future per acquisire conoscenze e consapevolezza su questi temi fondamentali. Attraverso la vendita delle matasse e dei manufatti realizzati la nostra associazione sostiene e contribuisce alla Sul breve periodo: campagne di informazione per la crescita del gruppo “Lana di montagna alta val Taro” ma popolazione e per i giornalisti, interventi decisi per anche a favorire concretamente la coesistenza tra allevatori debellare il bracconaggio e ridurre il vagantismo e e lupo poiché il ricavato delle vendite viene convogliato in randagismo canino, sostegni economici e formativi alle un piccolo fondo destinato alla produzione o acquisto di categorie che sono maggiormente in conflitto con la materiale di prevenzione destinato agli allevatori, come per presenza del lupo, interventi per gestire in maniera corretta esempio i cartelli che avvisano della presenza dei cani da gli scarti alimentari di origine antropica, educare sui guardiania. corretti comportamenti da adottare se si incontrano cani da guardiania. © riproduzione riservata La vostra associazione ha attivato un progetto sociale che si chiama “Wool for the Wolf”. Di cosa si tratta e in che modo aiuta a conservare la presenza del lupo nell’Appennino?
7 ilParmense.net | magazine@ilparmense.net | DI GRETA MAGAZZINI LUPI IN APPENNINO: IL PROGETTO M.I.R. CO E LA NECESSITÀ DI RIDURRE IL RAN- DAGISMO CANINO, “PRINCIPALE MINAC- CIA PER LA CONSERVAZIONE DEL LUPO” Il biologo del Parco Nazionale dell’Appennino tosco-emiliano Luigi Molinari ha ri- sposto alle nostre domande, illustrando i pericoli del “vagantismo canino” per i lupi del nostro territorio L’acronimo di M.I.R.CO-Lupo sta per “Minimizzare dovrebbe essere sempre dipinto come il “cattivo” della l’Impatto del Randagismo canino sulla Conservazione del fiaba. lupo” e il progetto rientra infatti tra le attività che sono state adottate da biologi e ambientalisti per proteggere i Il numero di lupi nei nostri boschi d’Appennino lupi. Il principale obiettivo del progetto è proprio quello di aumenta sensibilmente, come dimostrano anche i combattere l’ibridazione antropogenica, che rappresenta dati ISPRA: a cosa è dovuto questo aumento? Come tutt’oggi una grave minaccia per l’animale selvatico. Luigi può essere gestito al meglio? Molinari, biologo del Parco Nazionale dell’Appennino tosco-emiliano, ci ha fornito un quadro dettagliato sulla In Italia la consistenza e la distribuzione del Lupo sono situazione del lupo nei nostri territori. in continuo aumento da circa 50 anni. Attualmente la presenza nelle province emiliane non coinvolge solo Lottare contro il randagismo canino, e quindi cercare il territorio montano, ma anche le aree di pianura. In di ridurre gli individui ibridi, ha come scopo quello di realtà i dati di consistenza e distribuzione, raccolti in un conservare il patrimonio genetico della popolazione del recente progetto coordinato da Ispra, non sono ancora lupo, animale che negli ultimi anni si è diffuso sempre disponibili, lo saranno a breve, ma rispetto a vecchie stime di più andando a superare il confine del “bosco” e ci aspettiamo un trend in aumento. L’aumento è dovuto stabilizzandosi pian piano anche in pianura. Il contatto a diversi fattori tra cui: la protezione legale accordata al con l’uomo è stato quindi inevitabile, ma tutelare il Lupo a partire dagli anni ‘70, le modificazioni ambientali lupo è la sua “genetica” servirà a imparare a conoscerlo avvenute in seguito agli stravolgimenti socio-economici che sempre maggiormente, per avvicinarsi a una auspicabile dal dopoguerra hanno trasformato il territorio nazionale convivenza. Il Dottor Molinari illustra anche alcuni e a caratteristiche biologiche tipiche della specie Lupo che accorgimenti, che ognuno di noi dovrebbe adottare affinché gli permettono una notevole capacità di colonizzare aree si arrivi a una compresenza di uomo e lupo, che non libere.
8 ilParmense.net | magazine@ilparmense.net | Nell’uomo è ancora diffusa la concezione che i Il vagantismo canino, attraverso il fenomeno lupi possano essere pericolosi e spesso si ha a che dell’ibridazione, è attualmente una delle più importanti fare con bracconaggio ed abbattimenti illegali: minacce alla conservazione del Lupo. Lupo e cane sono la una maggiore informazione/sensibilizzazione può stessa specie e possono accoppiarsi e produrre prole fertile influire nel diminuire le uccisioni dei lupi? con conseguente possibilità di introgressione di caratteri di origine domestica nel patrimonio genetico della specie I lupi vengono uccisi per diverse ragioni, la paura è solo selvatica. È molto importante una maggiore consapevolezza una di queste e probabilmente è la meno importante, ma dell’importanza di questa minaccia alla conservazione certamente conoscere un animale è sempre un buon modo del patrimonio genetico del Lupo e che in futuro vengano per non temerlo od odiarlo. Per imparare a temere meno attuate azioni concrete per minimizzare questo fenomeno. il lupo è forse sufficiente affidarsi ad alcune semplici, ma In primis dovremo evitare quelle abitudini di cattiva importanti, quantificazioni: ad esempio lo “0” che misura il gestione dei cani padronali che permettono a cani e lupi di numero di attacchi da Lupo avvenuti negli ultimi 150 anni incontrarsi con troppa frequenza. nei confronti delle persone, è un numero importante e, da un certo punto di vista, molto confortate. Per evitare che Quali sono i passi da seguire, secondo voi, per questo numero venga in futuro modificato, è necessario giungere a una convivenza tra attività umane e rispettare il Lupo e continuare considerarlo come un diffusione dei lupi in Appennino? animale che potenzialmente può diventare pericoloso. Vanno perciò assolutamente scongiurate tutte le pratiche Perché si possa arrivare ad una sempre più pacifica che inducono il Lupo a perdere progressivamente l’istintiva convivenza tra Lupo e attività umane, sono essenziali alcuni paura che ha nei confronti dell’uomo. accorgimenti. In considerazione del fatto che attualmente la specie Lupo è da considerare ubiquitaria, è basilare In che modo il lupo potrebbe diventare una risorsa proteggere tutti i nostri animali domestici, soprattutto i più per il nostro Appennino? Quali criticità ci sono, vulnerabili, come ad esempio gli ovi-caprini e gli animali eventualmente, da risolvere? da compagnia. È importante sapere che, per gli animali di interesse zootecnico, la Regione Emilia-Romagna fornisce Il Lupo, benché non sia più presente solo in Appennino, ottimi aiuti economici per attivare le corrette misure di per diversi motivi può esser visto anche come una risorsa: prevenzione dal danno da predatore. Inoltre, anche se è un sicuramente è un ottimo ed efficace alleato nella lotta aspetto poco conosciuto, è essenziale modificare le nostre contro un animale alloctono come la nutria che crea abitudini e fare in modo che, soprattutto nei pressi dei danni consistenti all’agricoltura e agli argini dei fiumi; il centri abitati e delle abitazione, i lupi non trovino nessuna Lupo inoltre ha un ruolo anche nel contenere la crescita fonte di sostentamento (cibo). Ad esempio è fortemente delle popolazioni di ungulati selvatici come il cinghiale sconsigliato negli orari notturni lasciare a disposizione dei ed il capriolo, che in alcuni contesti possono causare carnivori il cibo per gli animali domestici, abbandonare danni di tipo economico (produzioni agricole e collisioni rifiuti e scarti di macellazione, o lasciare, in aree in cui i lupi con i veicoli). Inoltre, in alcune aree come diversi parchi possono avere accesso, le carcasse di animali domestici in nazionali, la possibilità di avvistare con relativa facilità i attesa di smaltimento. L’obiettivo è fare in modo che i lupi grandi carnivori come il Lupo è un attrattivo turistico molto non abbiano nessun motivo per frequentare assiduamente importante. le aree abitate e vivano solo di ciò che l’ambiente naturale offre, cioè la predazione su animali selvatici. Con il progetto MIRCO Lupo cercate di informare circa il bisogno della riduzione del randagismo © riproduzione riservata canino. In che modo questo tema si lega alla popolazione di lupi?
9 ilParmense.net | magazine@ilparmense.net | DI GIULIA MASTROCICCO UOMO-LUPO: CONVIVENZA POSSIBILE? WWF E LEGAMBIENTE DICONO SÌ Qualche cambiamento nelle abitudini dell’uomo e nelle tecniche di agricoltura ed allevamento e la convivenza è più che possibile: “L’ecosistema ha ritrovato il suo equilibrio” Il lupo sta ripopolando i nostri boschi e le nostre Legambiente Parma: “È più probabile che ci campagne. Se negli anni 60-70 questo animale ha aggredisca un capriolo che un lupo” rischiato l’estinzione, soprattutto in Italia, oggi sembra che sia riprodotto nei boschi in modo del tutto naturale e Si parla sempre più spesso di convivenza uomo/ spontaneo, senza nessun intervento da parte dell’uomo. lupo: cosa pensate a riguardo? È possibile? In che L’uomo continua a vederlo come una minaccia, soprattutto modi? gli allevatori di bestiame, e questo potrebbe portare una difficile convivenza tra uomini e lupo. La convivenza uomo-lupo è assolutamente possibile, ma bisogna capire le dinamiche di una e dell’altra specie. I lupi hanno quasi manifestato una grossissima capacità di Chiaramente in natura occupano due spazi separati e recupero, e dai pochi sopravvissuti alla caccia intorno agli quindi, se si rispettassero la separazione degli spazi naturali anni ’70, ora sembra che la popolazione dei lupi in Italia sia e antropici, sicuramente non ci sarebbe la convergenza arrivata a quasi 2.000 esemplari e ha raggiunto ogni reale tra i due. Diciamo che la problematica generale è propria possibilità di diffusione nell’Italia, dall’Appennino Tosco- questa: l’infiltrazione dell’uomo all’interno del territorio Emiliano fino all’Aspromonte, insediandosi in aree dove del lupo, e il lupo, non avendo poi le proprie risorse sul non c’è nessuna copertura di bosco. territorio naturale, si sposta nelle risorse atropitizzate. Quindi, la convivenza è possibile, e bisogna solo studiare le Quindi, la convivenza con i lupi non è semplice perché dinamiche e mantenere i livelli di distanza tra i due ambiti. se non attacca direttamente l’uomo attacca agli altri animali, specie al pascolo. Come conviverci allora? Per Sicuramente il problema tra il rapporto uomo e lupo è rispondere a questa domanda abbiamo intervistato il l’uomo, non di certo il lupo, anche perché il lupo c’era già presidente dell’associazione WWF Parma, Rolando Cervi, prima, addirittura ai tempi dei romani si parla della difesa e la presidente di Legambiente Parma, Marta Mancuso del lupo. Quindi, il problema siamo noi, non il lupo. che ha risposto alle nostre domande insieme a Giulia, una volontaria dell’associazione cha ha collaborato al monitoraggio sul lupo dell’ISPRA.
10 ilParmense.net | magazine@ilparmense.net | Di sicuro, è il fatto che dagli anni 70 - 90 la popolazione a livello scolastico, e sicuramente aumentare le attività di si è molto ridotta e le nostre difese sono calate anche sensibilizzazione sulla convivenza uomo/fauna selvatica perché queste difese sono costose (basti pensare al cane da (perché non si parla solo del lupo ma di tante altre specie) è guardia è un costo allevarlo, addestrarlo e tenerlo, e le reti assolutamente necessarie e continueremo a farle. Segnalo il pietrificate sono un costo), e quindi se il problema non c’è percorso “Io non ho paura del lupo” che viene finanziato dai possiamo evitarli questi costi negli allevamenti, ma adesso parchi ducali, e anche “The Wolf Appennine Center”, molto il problema è che questo sia tornato. Sicuramente non è attivo sul territorio. un rapporto facile perché non eravamo abituati, e adesso dobbiamo riabituarci. In collegamento a questo tema, avete all’attivo degli osservatori in Appennino per il monitoraggio Il numero di lupi nei nostri boschi d’Appennino del lupo? Se sì, che risultati avete? aumenta sensibilmente, come dimostrano anche i dati ISPRA: a cosa è dovuto questo aumento? Come Noi nello specifico no, perché essendo in città operiamo può essere gestito al meglio? sulla base del territorio, però in Appennino ce ne sono diversi portati avanti da diversi enti che si occupano di Si, stanno aumentando e io sono molto contenta di questo. questo, tra cui l’ISPRA, l’università, i parchi del Ducato, che Stanno aumentando perché innanzitutto ci stanno delle sono sul campo e hanno un monitoraggio attivo. C’è da dire leggi a tutelarli. Leggi che devono essere rispettate. Spesso che Legambiente ha collaborato con il monitoraggio con si parla della legge 157 del 1992, che è la legge della tutela Ispra. delle specie selvatiche e dice che le specie selvatiche sono a tutela dello Stato; quindi, tutelati da tutte le legge statali. WWF Parma: “Il lupo è estremamente diffidente Quindi, questo ampliamento della popolazione è dovuto nei confronti dell’uomo” al fatto che si hanno più prede, ci sono più caprioli, e le nutrie sono ottime prede. Il lupo ha un forte ruolo nel Si parla sempre più spesso di convivenza uomo/ destabilizzare l’ecosistema perché mangia le nutrie, e lupo: cosa pensate a riguardo? È possibile? in che sappiamo tutte che le nutrie rappresentano un grosso modi? problema degli arti dei fiumi che vanno a renderlo più debole. Quindi, l’ampliamento del lupo è dovuto al fatto che Si, una convivenza è assolutamente possibile, in particolare ci sono più prede ed è più tutelato. crediamo che con pochi e piccoli cambiamenti delle nostre abitudini questa convivenza non è solo possibile ma anche Nell’uomo è ancora diffusa la concezione che i positiva per tutti. Nel senso che la presenza di un animale lupi possano essere pericolosi e spesso si ha a che come il lupo (certamente non facile) è un buon segnale, fare con bracconaggio ed abbattimenti illegali: perché quando c’è un grande predatore in quell’ambiente, una maggiore informazione/sensibilizzazione può vuol dire che quell’ ambiente ritrova un pezzo dei suoi influire nel diminuire le uccisioni dei lupi? equilibri che aveva perso quando questo predatore mancava. È chiaro che noi per parecchi decenni abbiamo Assolutamente. Questo è proprio la base. La perso l’abitudine alla convivenza con il lupo; quindi, sensibilizzazione è il far scomparire quell’idea del lupo abbiamo assunto delle abitudini che vanno modificate. cattivo, ed è la base sul percorso educativo del lupo perché Ed è chiaro anche, se il lupo si avvicina sempre di più al in realtà è meno schivo. A lupo interessa meno di zero territorio dove la presenza umana è sempre più densa, le incontrarci, e a meno di zero aggredirci. È più probabile che possibilità di incontri ravvicinati aumenta e la necessità ci aggredisca un capriolo che un lupo, al livello statistico. di comportamenti adeguanti aumenta a sua volta. Però L’attacco è solo nei casi estremi, e non penso che siano i comportamenti li conosciamo, sappiamo cosa è giusto mai avvenuti qua in Appennino. È più probabile che un fare e cosa invece va evitato, sarebbe giusto avere la buona cinghiale vada incontro alla prima persona che vede per volontà di fare quello che va fatto. istinto per gli ungulati. Quindi, il lupo cattivo non esiste. Il numero di lupi nei nostri boschi d’Appennino Ad esempio, molto parte dai bambini con delle storie, nelle aumenta sensibilmente, come dimostrano anche i quali non hanno più come cattivo il lupo, anzi hanno come dati ISPRA: a cosa è dovuto questo aumento? protagonista il lupo buono. E questo per me è bellissimo perché si sta sradicando un pregiudizio che non è corretto. L’aumento dei lupi è assolutamente naturale. Questo aumento è stato appena concluso da poco con un Con la vostra associazione fate attività specifica censimento nazionale (ai quali hanno partecipato molti di divulgazione? Con incontri ed eventi per dei nostri volontari), e i dati usciranno tra qualche mese. incentivare la convivenza pacifica tra uomo e lupo? Quindi, i dati ISPRA che si hanno sono al momento o datati Avete progetti a riguardo? o parziali. In ogni caso se si dice “i lupi aumentano, quanti sono?”, allora un branco mediatamente è di 6 esemplari Ne sono stati fatti diversi negli anni e sicuramente ne che occupano mediamente 100km2 di territorio: questa è la verranno ripresi. Chiaramente, le attività vengono fatte densità che riscontriamo. da altre associazioni che sono sul territorio e noi le supportiamo. La sensibilizzazione la facciamo soprattutto
11 ilParmense.net | magazine@ilparmense.net | È dovuta alla dinamica naturale e al fatto che il lupo ha Nell’uomo è ancora diffusa la concezione che i trovato qua quello che ogni animale cerca, ovvero spazio lupi possano essere pericolosi e spesso si ha a che dove stare e cibo. Uno di punti di cibo sono due: gli animali fare con bracconaggio ed abbattimenti illegali: selvatici, particolare i cinghiali e caprioli, e una buona una maggiore informazione/sensibilizzazione può abbondanza di cibo che lasciamo noi essere umani che influire nel diminuire le uccisioni dei lupi? dovremo evitare di lasciare. I lupi, per esempio, hanno l’abitudine di frequentare le stalle di bovino per spesso Si, sicuramente. Noi veniamo da una cultura in cui le fiabe, nelle vicinanze viene lasciato cibo: esempio, se muore le leggende e le tradizioni identificano il lupo con il male. un vitello, o una vacca, viene lasciata fuori dalla stalla in In realtà, in Italia, non si registra un attacco all’uomo attesa che venga smaltita. Questo però è un’abitudine da da parte del lupo da duecento anni e non ci sono casi abbandonare perché è chiaramente cibo facile. Il lupo è un documentati di attacchi all’uomo. È chiaro che bisogna fare animale opportunista e, quando capisce che là si trova cibo quello che serve per rimanere a distanza perché è normale facile, tende ad avvicinarsi. e naturale che un animale come il lupo e un animale come l’uomo stiano a debita distanza l’uno dall’altro. Il lupo è E come può essere gestito al meglio questo estremamente diffidente nei confronti dell’uomo dopo che aumento della popolazione del lupo? l’uomo lo ha perseguitato per millenni, quindi, se noi non creiamo condizione anomale, il lupo sta lontano da noi. Un Considerato che il lupo sia sceso dalla parte alta eccessivo avvicinamento tra uomo e lupo è un pericolo, sì dell’Appennino verso la collina, far sì che noi abbiamo la per il lupo non per l’uomo. Muoiono più persone a causa percezione che ce ne siano di più perché sono zone dove c’è di punture delle vespe, o causa degli animali domestici, più presenza dell’uomo e quindi sono più facili vederli e più mentre non muore, e non è stato ferito, dal lupo da probabile incontrarli. Questo aumento è dovuto al fatto che oltre duecento anni in Italia. Ogni anno muoiono più di la popolazione tende ad autoregolarsi per motivi ecologici, trecento persone a causa delle caccia, ad esempio: questo e in ogni caso, se vogliamo evitare che questa espansione è un pericolo, non il lupo. Il lupo non è un pericolo per arrivi troppo vicino all’uomo, la cosa da fare è non lasciare l’uomo, ma lo è per esempio per i nostri animali domestici opportunità, per esempio non lasciare cibo facile per far e dobbiamo fare quello che è necessario per proteggerli, sì che il lupo si regoli con le sue prede. Il meccanismo è perché il lupo è un eccellente predatore e se trova nei nostri totalmente naturale: una delle leggende dove dice che i animali una preda facile ne approfitta perché è questo che lupi sono stati rintrodotti, questo non è assolutamente gli dice il suo istinto. Gli animali vanno protetti, ma gli vero perché il lupo è riapparso a partire del minimo della abbattimenti dei lupi sono totalmente inutili. popolazione agli inizi degli anni 70 in cui era quasi estinto e grazie al fatto che è stato protetto e che ha trovato terreno favorevole per ragioni ecologiche è tornato a espandersi per ragioni veramente naturali.
12 ilParmense.net | magazine@ilparmense.net | Con la vostra associazione fate attività specifica occupano tecnicamente e scientificamente sul monitoraggio di divulgazione? Con incontri ed eventi per dei lupi). Questi dati vengono raccolti e certificati e poi incentivare la convivenza pacifica tra uomo e lupo? inviati al Parco Nazionale che li integra nel loro database, Avete progetti a riguardo? così hanno una mappa più precisa sulla presenza di questi animali sul nostro territorio e come si muovono. Spesso facciamo divulgazione e iniziative su questo animale Gli Osservatori Lupi sono preziosissimi per noi proprio noi come associazione ed enti che si occupano dal punto di perché una classica esperienza dei cittadini che si mettono vista scientifico del lupo, ad esempio “Il Parco Nazionale a disposizione di un’iniziativa scientifica, pur non essendo dell’Appennino Toscano-Emiliano”, che ha una parte loro stessi degli scienziati, ma sono ben informati e molto dedicata, “The Wolf Apennine Center”, che fanno una ben preparati, e crediamo che sia un contributo molto continua attività di divulgazione, molto utile per smontare importante che diamo alla conoscenza perché crediamo questa falsa percezione del lupo dovuta a un retaggio che il migliore elemento di convivenza con il lupo oggi sia culturale e dovuta alla diffusione di cose false diffuse con proprio la conoscenza: questo è il primo passaggio che mala fede con quelli che hanno intenzione di riprendere dobbiamo e si deve fare per arrivare a una convivenza. l’attività di caccia “Il lupo in pianura, una convivenza possibile”: Come WWF Parma abbiamo intanto due gruppi: uno a quali sono stati i riscontri della conferenza? Fidenza e una a Val d’Enza, che si occupano di osservare la presenza dei lupi. Si chiamano proprio “Osservatori Lupi”, Quella era una conferenza che abbiamo fatto online alla un gruppo di volontari, che grazie allo strumento delle fine di dicembre 2020, organizzata da noi e l’ho condotta foto trappole tengono controllato il territorio e controllato io, e hanno partecipato i maggiori esperti di lupi: uno è la presenza di specie selvatiche, i lupi in particolare, e Luigi Molinari, che lavora al The Wolf Apennine Center trasmettono i loro dati al Parco nazionale, perché il Parco e da oltre dieci anni a tempo pieno si occupa sul studio costruisce una base dati più ampia per monitorare la sui lupi, e l’altro è Marco Galaverni, che è attualmente presenza, la densità e i movimenti della popolazione dei direttore scientifico del WWF Italia e che ha una lunga lupi. Assieme a questi gruppi di volontari, facciamo attività esperienza sui grandi carnivori e ha pubblicato parecchi di divulgazione (negli ultimi anni anche online); ogni anno articoli scientifici su riviste scientifiche e specializzate a Fidenza e a dintorni teniamo una rassegna di incontri sui lupi e in generale sui grandi carnivori. Loro ci hanno che si chiama “Che occhi grandi che hai”, organizzata raccontato il tema del lupo che è arrivato alle porte della proprio dai gruppi dell’Osservatorio Lupi di Fidenza, e pianura. Il riscontro è stato molto positivo, perché già quando possibile partecipiamo o organizziamo ad attività quella sera avevamo più di 300 persone collegate, e che di divulgazione perché crediamo che sia importante sia nei per una serata in vacanze natalizie, vicino Capodanno, confronti dei ragazzi nelle scuole, sia nei confronti degli dopo cena, è un riscontro assolutamente incredibile. E adulti. la registrazione è stata guardata anche oltre centinaia di volte, e quindi siamo molto soddisfatti del riscontro. Anche A proposito di ’Osservatorio Lupi: potete spiegarci il ciclo di incontri che facciamo ogni anno a Fidenza ha meglio cosa è e come funziona? sempre un ottimo riscontro, sempre il tutto esaurito: c’è un grande interesse nelle persone, una grande motivazione Come dicevo, gli “Osservatori Lupi” sono gruppi di a informarsi e questo è un buon segnale, e speriamo che volontari (5-6 o 8 persone), che, coordinati con una questa motivazione si diffonda perché in questo momento programmazione ben precisa delle attività, dispongono ce ne sia veramente molto bisogno. foto-trappole su territori ben definiti e raccolgono dati sulla presenza del lupo, secondo un metodo ben preciso (metodo non inventato da noi, ma dati da tecnici e scienziati che si
13 ilParmense.net | magazine@ilparmense.net | In che modo il lupo potrebbe diventare una risorsa ancora di quanto, sicuramente l’ordine di grandezza sarà per il nostro Appennino? di poca migliaia in confronto a parecchie centinaia di migliaia di cinghiali. Quindi, con questa proporzione non Il lupo lo è già; è già una risorsa nel senso che la presenza di si può aspettare che il lupo metta sotto controllo quella grandi predatori in un ambiente è un indicatore e fattore di popolazione, ma certamente è un elemento di controllo. equilibrio. Noi abbiamo molti problemi, come l’agricoltura, Il ritorno del lupo è dimostrato in certi ambienti (dove c’è dovuta a una presenza eccessivamente numerosa di alcune modo di avere un controllo, come aree protette) tende a specie, in particolare cinghiale e capriolo, e la presenza del mettere in equilibrio l’ecosistema, grazie a quel controllo lupo è un elemento di regolazione di queste popolazioni, e che ha sui cinghiali. noi cerchiamo da decenni di controllare queste popolazioni con attività di caccia e controllo che effettivamente non Un altro dato veramente interessante è che il lupo quando funziona, perché ogni anno vengono abbattuti più cinghiali arriva verso la pianura fa una certa pressione sulla e ogni anno vengono pagati più danni agli agricoltori, popolazione delle nutrie (un altro animale critico in quanto e quindi vuol dire che il sistema dell’abbattimento non fino a qualche tempo fa non c’era nessuna probabilità di funziona e ci sono anche motivi tecnici (anche se molti controllo, perché le nutrie sono roditori che si riproducono fanno finta di non vederli). Il lupo è un elemento di in maniera efficace, e quindi tutti i metodi di controllo che equilibrio e di controllo, ma ovviamente non basta la l’uomo aveva elaborato si sono rilevati inefficaci, e il lupo presenza del lupo per controllare i cinghiali. sta facendo una certa pressione su questa popolazione, ma non è stata ancora studiata perché è abbastanza recente. Essendo il lupo un animale di controllo ed Gli scienziati non sanno quanto questo possa incidere equilibrio, quali sono i vantaggi che possono ma è abbastanza positivo. Al di là di tutti i vantaggi che portarci? ci può portare, ci dice che l’ecosistema ha ritrovato un qualche equilibrio e il lupo è un elemento stesso di questo Giusto per dare una proporzione in Italia si stima che equilibrio, come tutti i grandi predatori. ci siano più 1 milioni di cinghiali, e il censimento del 2018 aveva quantificato 2 mila di lupi, e quando uscirà il © riproduzione riservata censimento dell’ISPRA ci darà un numero più alto, perché la popolazione si sarà sicuramente espansa ma non siamo
14 ilParmense.net | magazine@ilparmense.net | DI CHIARA CORRADI LUPI ED AGRICOLTURA: QUANDO LA CONVIVENZA NON È SEMPRE FACILE Il punto sulla convivenza-uomo con l’intervista doppia realizzata alle associazioni de- gli agricoltori di Parma; Coldiretti e Confagricoltura: “Prevenzione arma fondamen- tale” Chi quotidianamente deve fare i conti con la presenza oggi, riceviamo segnalazioni di avvistamenti anche in del lupo - in Appennino, ma non solo visti i recenti prossimità di stalle e anche centri abitativi . L’incapacità avvistamenti anche nella Bassa parmense - sono gli di assicurare un equilibrio tra la presenza delle aziende e agricoltori e gli allevatori. Per approfondire meglio la quella della fauna selvatica, ormai fuori controllo, rischia questione, analizzando le criticità attuali e le “armi” di seriamente di determinare uno stravolgimento degli habitat prevenzione disponibili, abbiamo intervistato i presidenti naturali e l’abbandono delle aree interne e montane, con delle due associazioni degli agricoltori parmigiani, evidenti effetti sull’assetto idrogeologico del territorio che Coldiretti e Confagricoltura. Ne è emersa, sopratutto, andrebbero a ripercuotersi sull’intera collettività, tanto più la necessità di fare prevenzione in modo adeguato con considerando i sempre più evidenti sfasamenti climatici. strumentazioni che consentano di tenere i lupi a debita Confagricoltura: Il rischio principale è la predazione distanza dagli allevamenti, ma anche la necessità di del bestiame, sia per gli animali al pascolo che per quelli prestare attenzione al territorio - specialmente quello che si trovano nelle stalle. Episodi di “attacco”, in questo montano - e di aiutare chi lo vive con indennizzi ed senso, si sono avuti sia in Appennino che in pianura, dove incentivi adeguati. il lupo è tornato negli ultimi anni, per ragioni che definirei del tutto “naturali” nel senso che, da grande predatore, è Quali sono le maggiori criticità, per agricoltori spinto ad avvicinarsi ai luoghi nei quali può trovare cibo a ed allevatori, legate alla presenza del lupo in disposizione e un pascolo non adeguatamente protetto con Appennino? cani da guardiania o una stalla senza recinzioni sono molto “appetibili” per il lupo. Coldiretti: Con la proliferazione del lupo, ormai presente in tutto il territorio provinciale, sono aumentate Convivenza uomo-lupo: in che termini, secondo anche le criticità e i danni alle imprese agricole, tanto da voi, è possibile e quali strumenti sono necessari? mettere in serio pericolo la sopravvivenza delle aziende stesse e di conseguenza anche la manutenzione del Coldiretti: Essendo il lupo una specie protetta ed territorio, con rischi dal punto di vista economico essendo la sua presenza in aumento su tutto il territorio, e ambientale. Il lupo rappresenta sempre più una riteniamo che, dove possibile, lo strumento ideale per la minaccia per gli animali al pascolo ( e non solo ) e , ad convivenza uomo-lupo sia la prevenzione attraverso la
15 ilParmense.net | magazine@ilparmense.net | realizzazione di recinzioni fisse e mobili e/o con l’aiuto dei preservare il lupo italico e allo stesso tempo ridurre il cani da guardiania che accompagnano i pastori nella difesa numero di “lupi” sul territorio. del gregge dagli attacchi del lupo. Occorre intervenire con Confagricoltura: Al momento non è ipotizzabile e direi una mappatura delle zone, classificandole in relazione al nemmeno necessario un provvedimento simile per il tasso di rischio , per modulare diversamente le misure di lupo. Mentre è urgente per il contenimento dei cinghiali. prevenzione e distinguere all’interno della specie i veri lupi A tal proposito come Confagricoltura Parma siamo stati dagli ibridi ; nel secondo caso sarà necessario mettere in i primi, già a settembre, a suggerire alla Regione Emilia- campo un piano di prelievi , a salvaguardia della specie Romagna di prendere ad esempio la normativa adottata protetta e che consenta agli allevatori di svolgere l’attività dalla vicina Regione Toscana facendo in modo che anche in produttiva in sicurezza. Emilia-Romagna i proprietari o conduttori di un fondo, se Confagricoltura: La convivenza tra il lupo, l’uomo dotati di porto d’armi, possano intervenire singolarmente e le attività agricole ed allevatoriali credo sia possibile e direttamente, in coordinamento con la Polizia e necessaria. Per farlo bisogna dotarsi di una serie di provinciale, per contenere la fauna selvatica, in primis gli strumenti che consentano di tenere i lupi a debita distanza ungulati, nell’areale della propria azienda agricola. Un delle nostre aziende. Penso, ad esempio, alle recinzioni provvedimento che sta funzionando molto bene al di là elettrificate fisse o mobili; ai ricoveri notturni anti-lupo e dell’Appennino perché proprietari e conduttori conoscono ai cani da guardiania. E poi servono una serie di accortezze il problema, sanno dov’è la fauna selvatica che arreca danni che molti agricoltori ed allevatori mettono già in pratica e possono, pertanto, intervenire in modo mirato. Del resto come, ad esempio, una corretta gestione dell’attività quello dei cinghiali è, al momento, il problema principale aziendale evitando di lasciare scarti organici nelle letamaie non solo per i danni diretti alle colture in campo, ma anche o rifiuti alimentari e scarti di cibo nelle immediate perché gli ungulati possono essere fonte di rischi per il vicinanza dell’azienda, fattori che possono rappresentare pericolo di trasmissione, diffusione e persistenza di alcune un “richiamo” per il lupo. patologie emergenti, come la Peste Suina Africana che tiene con il fiato sospeso tutto il settore suinicolo europeo. Come associazione, come vi ponete a sostegno degli agricoltori che hanno subito danni a causa del Si parla spesso di giovani che vogliono investire lupo? Ci sono indennizzi? Se si, come funzionano? nei territori montani: come “proteggere” queste nuove attività? Che consigli date a chi inizia ad Coldiretti: Riconoscendo la tutela di questi animali è allevare, magari in pascoli, per tenere lontani i lupi anche necessario, riconoscere un corretto risarcimento e preservare il proprio lavoro? alle aziende agricole colpite e danneggiate dagli attacchi subiti, risarcendo il danno al 100% e senza alcuna Coldiretti: Considerato l’importante ruolo di tutela distinzione tra danni causati da ibridi e “canis lupus”; i del territorio svolto dalle imprese agricole soprattutto fondi non sono sempre sufficienti per coprire le richieste nelle aree montane, è fondamentale proteggere queste degli agricoltori e spesso anche i tempi di liquidazione attività utilizzando presidi adeguati per difendere i loro sono troppo lunghi. Per questo come Coldiretti abbiamo allevamenti e il loro lavoro. Coldiretti, sempre al fianco chiesto l’implementazione dei fondi per far sì che tutte le delle proprie aziende agricole, proseguirà nella sua azione aziende danneggiate possano avere il giusto risarcimento. di sensibilizzazione delle Istituzioni per far sì che vengano Se è vero che la collettività e lo Stato tutelano le specie messi a disposizione delle imprese agricole i giusti protette come specie di particolare interesse pubblico, deve contributi per le spese sostenute per la difesa dalla fauna essere vero che per la loro tutela, Stato e collettività devono selvatica oltreché i giusti risarcimenti in caso di attacchi al risarcire coloro che sono danneggiati. proprio bestiame. Attraverso i fondi regionali del “ catalogo Confagricoltura: Sì, sono previsti degli indennizzi per verde “ Coldiretti , mette in campo anche una consulenza gli agricoltori che hanno subito danni dal lupo così come, specifica per l’utilizzo dei sistemi di prevenzione e gli in generale, danni dalla fauna selvatica. Quando ciò accade strumenti di difesa attiva. è necessario rivolgersi, tempestivamente, ai nostri uffici Confagricoltura: Il consiglio, come detto in precedenza, di zona o alla sede centrale di Confagricoltura Parma è quello di adottare gli strumenti necessari a fare in modo per attivare, insieme, la necessaria segnalazioni all’Asl che il lupo non si avvicini alla propria attività. La presenza veterinaria di competenza e la procedura di richiesta danni di cani da guardiania, di recinzioni elettrificate, anche agli enti preposti. I nostri funzionari sono a disposizione mobili, ed una corretta gestione dei capi e della stalla per affiancare l’agricoltore e l’allevatore che hanno subito sono fondamentali. Ci sono finanziamenti in quest’ottica danni nel percorso di richiesta di risarcimento. da parte della Regione che riteniamo debbano essere aumentati rispetto ai tagli effettuati in passato perché Per alcune altre specie, ad esempio i cinghiali, ci investire in montagna ha molteplici valori, tra i quali sono state proposte che riguardavano una caccia quello di contribuire alla cura del territorio. Di recente di selezione effettuata dagli agricoltori nei loro alla presentazione della proposta di rimodulazione delle possedimenti terrieri: esiste qualcosa di simile risorse per i prossimi anni dei bandi del Gal del Ducato anche per il lupo? sono stati previsti 200mila euro per finanziare l’acquisto di recinzioni, una quota troppo bassa per rispondere alle Coldiretti: No essendo, come si diceva prima, una specie richieste presentate. protetta, quindi né cacciabile né prelevabile. Potrebbe essere auspicabile un intervento da parte delle istituzioni © riproduzione riservata prevedendo la cattura e la sterilizzazione degli ibridi per
16 ilParmense.net | magazine@ilparmense.net | SARA PRENCIPE FOREST BATHING, RITROVARE IL BENESSERE E LA FELICITÀ A STRETTO CONTATTO CON LA NATURA Il “bagno nella foresta”: un’esperienza sensoriale per ritrovare sé stessi e rigenerarsi Il Forest Bathing, in italiano “bagno nella foresta” è una incisivi sono quelli delle conifere, conosciuti anche come pratica giapponese, che consiste nel trascorrere del tempo oli essenziali legnosi, che pare riducano ulteriormente il immersi nella natura a scopo terapeutico. Attraverso lente rischio di problemi psico-sociali, legati allo stress. Alcune camminate, e soste con esercizi di respirazione. I giapponesi ore di cammino, in un ambiente boschivo, permettono di lo chiamano Shinring-Yoku:cominciarono a praticarlo negli entrare in contatto con moltissime altre sostanze naturali, anni Ottanta, dopo che gli studiosi del Sol Levante avevano che combinate insieme, agiscono sulla pressione sanguigna, scoperto che stare a stretto contatto con il bosco giovava sia generando un effetto distensivo e calmante. alla salute fisica che alla psiche. Iniziarono a consigliarlo abitualmente ai loro pazienti, sempre più stressati da uno Inoltre, è indicato anche durante il periodo di recupero stile di vita frenetico. Come molte pratiche asiatiche, anche da un intervento chirurgico o da una malattia. Può essere questa affonda le proprie radici in un’idea ben precisa, utile anche per coloro che hanno problemi di sonno, in ossia che l’uomo, così come gli altri animali, sia figlio della più permette di contrastare la sindrome di iperattività e terra e che, quindi, solo il contatto con essa possa guarirlo. l’incapacità di concentrarsi. Quest’unione tra uomo e natura fa leva sugli istinti primari e genera un immediato rilassamento, un senso di pace ed L’Appenino Parmense con la sua vastità di boschi, dispone equilibrio che, una volta tornati dall’escursione, si traduce di tutto il necessario per esercitare questa pratica. Sulle nel bisogno fisico di partire di nuovo. colline parmensi possiamo trovare diverse varietà di alberi tra cui: querce, faggi e castagni, il tutto a quindici chilometri Il primo passo per approcciarsi allo Shinrin-Yoku, è da Parma, nei sentieri del bosco tra le valli del Taro, del ritagliarsi un momento di totale libertà da impegni e Parma, del Ceno e della Val d’Enza (la quale è condivisa preoccupazioni. Il benessere psicologico che si avverte con l’Appennino reggiano) queste valli, una volta erano tra camminando in mezzo al verde è dato da diversi fattori, i luoghi preferiti della duchessa Maria Luigia. Inoltre, sono primo tra tutti gli effetti terapeutici e curativi degli oli conosciute per la raccolta di funghi pregiati, ma ora anche essenziali rilasciati dalle piante in maniera naturale. I più per l’attività del Forest Bathing.
17 ilParmense.net | magazine@ilparmense.net | In aggiunta, tra le possibili mete ci sono: Il monte Losanna preventivi recati dalla Terapia Forestale, che tra l’altro (1.856 m), il monte Marmagna (1.852 m), il monte Orsaro è priva di effetti collaterali dannosi. Quindi, quello che (1.831 m) e il monte Paitino (1.815 m), tutte all’interno del sembra un impegno importante è in realtà un presidio Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano. Per non fondamentale a difesa della nostra salute. Si pensi che, per parlare del Parco Regionale dei Boschi di Carrega. esempio, gli indici di ansia, depressione e ostilità possono essere abbattuti anche oltre l’80% per il 95% delle persone. Per avere un parere più qualificato, abbiamo deciso di intervistare Francesco Meneguzzo, il quale da anni pratica Il Forest Bathing si pratica da soli oppure in Forest Bathing ed organizza dei corsi mirati per chi vuole gruppo? iniziare questo tipo di esperienza. Il Forest Bathing si pratica individualmente anche quando Come agisce il Forest Bathing sulla nostra salute? si è in gruppo, perché gli effetti benefici prescindono dalle interazioni tra persone, anzi ne sono danneggiati. L’immersione negli ambienti forestali, sia sostanzialmente La difficoltà di mantenere spontaneamente un’adeguata libera (Forest Bathing, o bagno di foresta), sia guidata “distanza” interpersonale durante le esperienze di da professionisti clinici quali psicologi o psicoterapeuti immersione in foresta costituisce un ulteriore motivo che (Terapia Forestale), agisce sulla nostra salute attraverso porta ad affidarsi a professionisti clinici nella conduzione la mediazione dei sensi, in particolare vista, udito, tatto dei gruppi e quindi a praticare la vera e propria Terapia e olfatto. La visione degli elementi naturali, tipicamente Forestale. ripetitivi e quindi rilassanti, a partire proprio dagli alberi, l’ascolto dei suoni forestali quando non contaminati da Quali sono le attività che vengono proposte per rumori artificiali, il tatto del legno e di altri elementi quanto riguarda l’Appennino Parmense? naturali, infine le fragranze dell’aria forestale e in particolare l’inalazione degli oli essenziali emessi dalle Nel corso del progetto congiunto tra il Club Alpino piante e dal suolo, rappresentano ciascuno, e ancora di più Italiano (CAI), il Consiglio Nazionale delle Ricerche insieme, un complesso di fattori che porta al rilassamento (CNR) attraverso il relativo Istituto per la Bioeconomia, psicofisico e ad altri benefici fisiologici importanti. Alla e il Centro di Riferimento per la Fitoterapia presso riduzione dello stress, dell’ansia, della depressione e di l’Ospedale Universitario Careggi di Firenze, insieme a altri costrutti psicologici che minano il nostro benessere si medici ricercatori di Reggio Emilia, è stato qualificato il sito affiancano infatti il miglioramento dello stato ossidativo e circostante il Rifugio Mariotti, di proprietà della Sezione infiammatorio dell’organismo, il miglioramento dello stato CAI di Parma e situato sulle sponde dello splendido Lago del sonno e l’attivazione di importantissime componenti Santo. Il nostro auspicio è che già nella prossima stagione delle difese immunitarie. di apertura regolare vi possa essere organizzato un servizio regolare e calendarizzato di Terapia Forestale, grazie ai È importante ricordare che soltanto sotto la guida esperta di bravissimi operatori volontari di Terapia Forestale della psicologi o psicoterapeuti, in grado di condurre le persone stessa Sezione CAI, ai meravigliosi gestori del Rifugio e alle al ritmo giusto e secondo metodi di immersione consolidati tante psicologhe e psicoterapeute formate e ormai esperte. e verificati, è possibile parlare di “Terapia Forestale”, quindi di risultati statisticamente certi, di entità nota e ripetibili. Ogni quanto è consigliabile praticare l’attività per ottenere evidenti benefici? È utile sottolineare, e indicativo della connessione tra la salute mentale e quella fisica, che le persistenze nel tempo dei benefici psicologici e di quelli fisiologici sono approssimativamente le stesse, in dipendenza dalla durata dell’esperienza immersiva: un giorno per 20 minuti di immersione, fino a una settimana dopo un’esperienza di 2-3 ore, e fino a un mese per immersioni di 2-3 giorni oppure esperienze ripetute ogni settimana per quattro settimane consecutive. Consigliamo quindi di ripetere le esperienze di Terapia Forestale almeno una volta la settimana per alcune ore e almeno per quattro settimane consecutive, quindi di riprendere dopo un mese, oppure una volta al mese per 2-3 giorni, per esempio nel corso di un intero fine settimana ogni mese. Si dovrebbe considerare che non esiste, e forse non esisterà mai, una terapia o un farmaco in grado di apportare, almeno nei confronti di individui “sani”, i benefici
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