Bollettino Astronomico - 431 / 2018 2 Maggio 2018 - Osservatorio Galileo ...
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Bollettino di informazione astronomica nr. 432 del 02/05/2018 OSSERVATORIO ASTRONOMICO e PLANETARIO G.Galilei 28019 SUNO (NO) Tel. 032285210 / 335275538 www.osservatoriogalilei.com info@osservatoriogalilei.com Mercoledì 2 maggio 2018, dopo le ore 21, in osservatorio, per i tradizionali incontri del primo mercoledì di ogni mese, vi sarà una serata dedicata alle proiezioni al planetario e, in caso di condizioni meteo favorevoli, osservazioni al telescopio . In caso di cattivo tempo sarà in uso il solo planetario. La Luna ha da poco passato ia fase di plenilunio e sorge alla 23:02 rendendo di fatto estremamente difficoltosa l’osservazione di oggetti deboli del profondo. Si potranno vedere le principali costellazioni primaverili. Giove sorge alle 21:04 seguito, molto più tardi da Saturno alle 01:01 del 03.05.2018. CALENDARIO LUNARE DI MAGGIO Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est 2
Bollettino di informazione astronomica nr. 432 del 02/05/2018 EFFEMERIDI DI MAGGIO Luna Luna Sole Sole Inizio Fine Data Sorge Tramonta Sorge Tramonta Alba Crepuscolo ------------ --------- --------- --------- --------- --------- --------- 01/05/2018 22:02 07:23 06:14 20:32 04:15 22:32 02/05/2018 23:02 07:57 06:12 20:34 04:12 22:34 03/05/2018 23:58 08:35 06:11 20:35 04:10 22:36 04/05/2018 ------ 09:18 06:09 20:36 04:08 22:39 05/05/2018 00:50 10:06 06:08 20:37 04:06 22:41 06/05/2018 01:36 10:58 06:07 20:39 04:03 22:43 07/05/2018 02:16 11:55 06:05 20:40 04:01 22:45 08/05/2018 02:51 12:53 06:04 20:41 03:59 22:47 09/05/2018 03:23 13:55 06:02 20:42 03:57 22:49 10/05/2018 03:52 14:58 06:01 20:44 03:55 22:51 11/05/2018 04:19 16:03 06:00 20:45 03:53 22:53 12/05/2018 04:46 17:11 05:59 20:46 03:50 22:56 13/05/2018 05:13 18:20 05:58 20:47 03:48 22:58 14/05/2018 05:43 19:33 05:56 20:49 03:46 23:00 15/05/2018 06:16 20:46 05:55 20:50 03:44 23:02 16/05/2018 06:55 22:00 05:54 20:51 03:42 23:04 17/05/2018 07:42 23:10 05:53 20:52 03:40 23:06 18/05/2018 08:35 ------ 05:52 20:53 03:38 23:09 19/05/2018 09:38 00:12 05:51 20:54 03:36 23:11 20/05/2018 10:46 01:07 05:50 20:55 03:34 23:13 21/05/2018 11:58 01:53 05:49 20:57 03:32 23:15 22/05/2018 13:09 02:30 05:48 20:58 03:30 23:17 23/05/2018 14:19 03:04 05:47 20:59 03:28 23:19 24/05/2018 15:29 03:33 05:46 21:00 03:26 23:21 25/05/2018 16:36 04:00 05:45 21:01 03:24 23:23 26/05/2018 17:42 04:27 05:44 21:02 03:22 23:25 27/05/2018 18:47 04:54 05:44 21:03 03:21 23:27 28/05/2018 19:51 05:24 05:43 21:04 03:19 23:29 29/05/2018 20:52 05:56 05:42 21:05 03:17 23:31 30/05/2018 21:51 06:32 05:42 21:06 03:15 23:33 31/05/2018 22:44 07:13 05:41 21:07 03:14 23:35 '------' indica nessun evento. Effemeridi calcolate per le coordinate di dell’Osservatorio Lat. 45° 36’ 16” Nord Long. 08° 34’ 25” Est Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est 3
Bollettino di informazione astronomica nr. 432 del 02/05/2018 Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est 4
Bollettino di informazione astronomica nr. 432 del 02/05/2018 IL CIELO DEL 4 APRILE 2018 Mappa centrata alle ore 22:00 (a cura di Oreste Lesca) Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est 5
Bollettino di informazione astronomica nr. 432 del 02/05/2018 RECENSIONI (a cura di Silvano Minuto) FRANK CLOSE TEORIA DEL TUTTO Bollati Boringhieri Edizione 2018 Brossura – Pag. 136 € 19.00 All’alba del secolo scorso, esattamente allo scoccare del 1900, Lord Kelvin proclamò che ormai non c’era più niente di nuovo da scoprire nel campo della fisica. «Non rimangono altro che misurazioni sempre più precise» affermò. Di lì a pochi anni – come sappiamo – Albert Einstein avrebbe ribaltato le conoscenze e l’immagine del mondo fino allora date per certe con la teoria della relatività e aprì una sorprendente nuova fruttuosa stagione nella comprensione delle leggi che regolano l’universo. Ancora nel 1980 Stephen Hawking ipotizzò che la fine della fisica teorica fosse vicina, e che in cambio sarebbe presto comparsa una teoria del tutto che avrebbe finalmente trionfato nella definitiva comprensione della natura. E si sbagliava, ovviamente. Ma cos’è una teoria del tutto? Frank Close è chiaro: «Una teoria che si basa sugli studi in ogni campo rilevante del sapere attuale – fisica, astronomia, matematica – per cercare di spiegare tutto ciò che sappiamo a oggi dell’universo». È così che in questo breve e compatto libro inizia il viaggio attraverso le più note teorie del tutto: dall’universo – meccanismo perfetto – di Isaac Newton, al Sistema del mondo di Pierre-Simon de Laplace, dall’unificazione delle leggi dell’elettricità e del magnetismo, ad opera di James Clerk Maxwell – che fece baluginare la quasi-fine dell’indagine sul mondo –, fino alla spiegazione meccanica alla base della termodinamica che sembrò, davvero, permetterci di spiegare ogni cosa – il calore, la luce, la materia. E ancora le più recenti strade battute dai fisici: dalle superstringhe (rese popolari da Brian Greene) alla quantum loop gravity (resa popolare da Carlo Rovelli), e il Multiverso (di Max Tegmark), la materia oscura e molte altre strane cose. Ogni volta che ci sembra di averlo compreso, il tutto si sposta, scarta di lato, spalanca alla vista intere regioni inesplorate di cui non si sospettava neppure l’esistenza. Il tutto è lì, sembra di toccarlo, ma sfugge sempre un po’ più oltre, mentre noi, nell’inseguirlo, avanziamo di un altro passo.? SITO INTERNET E BOLLETTINO (a cura di Corrado Pidò) Comunichiamo che il sito internet www.apan.it è momentaneamente posto in manutenzione per importanti lavori di ristrutturazione e rinnovamento. Durante questo periodo non sarà possibile accedere completamente a tutti i contenuti. La distribuzione del Bollettino di informazione Astronomica n. 432 del 18 Aprile è comunque garantita. A presto! Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est 6
Bollettino di informazione astronomica nr. 432 del 02/05/2018 UNA FORTUNA GALATTICA (a cura di Silvano Minuto) Cosa può succedere ad un astrofilo argentino mentre prova un nuovo sensore fotografico appena acquistato. Il suo nome è Victor Buso e siamo al 20 settembre del 2016 ma la notizia è stata diffusa solo un paio di mesi fa. Possiede un proprio osservatorio con uno strumento da 40 centimetri. E’ notte fonda, non vuole svegliare il vicinato facendo ruotare la cupola e quindi decide di aprire solo il portello e di puntare un oggetto celeste che si trova nello spicchio dell’apertura. Sceglie Ngc 613 una galassia a spirale distante 80 milioni di anni luce da noi. Scatta nei primi 20 minuti di osservazione una prima serie di 40 fotogrammi, senza notare nulla di strano nelle riprese. Fa una pausa di 45 minuti e poi riprende altre immagini e osserva qualcosa che prima non c’era. E’ comparsa una stella che aumenta di luminosità progressivamente. Si tratta di una supernova che ha preso il nome di SN 2016gkg. E’ successo, l’incredibile, quello che gli astronomi professionisti ricercano da anni, la prima apparizione -fase per fase – di una stella che sta esplodendo L’impresa gli è valsa una pubblicazione su Nature assieme al gruppo internazionale di astrofisici che ha condotto le successive analisi. Sequenza d’immagini della scoperta; la Sn 2016gkg; appare e si illumina alla periferia della galassia a spirale Ngc 613. Le etichette indicano il momento in cui ciascuna immagine è stata scattata. Nell’arco di 25 minuti, come si può vedere nel pannello in basso a destra, l’oggetto ha quasi raddoppiato la sua emissione luminosa. Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est 7
Bollettino di informazione astronomica nr. 432 del 02/05/2018 L’astronoma Patrizia Caraveo, su “Il Sole 24 Ore” del 4 marzo 2018 ha provato a calcolare le probabilità che una simile osservazione possa verificarsi. Considerato il campo di vista dello strumento, la coincidenza temporale dell’evento, la durata del lampo ottico (poche decine di minuti), la vita di una stella di grande massa che potrebbe diventare una supernova, le stelle di una galassia; facendo un po’ di calcoli si ottiene una probabilità indicativa di 1 su 4 miliardi. Si tratta di una vera è propria fortuna galattica. INCONTRI DI SCIENZA A FRASCATI (RM) (a cura di Silvano Minuto) Star party a Villa Torlonia - Previsti nel prossimo mese di settembre Lo star Party si inserisce nell’ambito della manifestazione “Incontri di scienza 2018 - Prospettiva cosmica”, di lancio della Notte Europea dei Ricercatori 2018, organizzata dall’Associazione Tuscolana di Astronomia “Livio Gratton”(ATA) in collaborazione con l’Associazione Eta Carinae e con il contributo di Frascati Scienza. La voglia di osservare il cielo (immagine dello scorso anno) Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est 8
Bollettino di informazione astronomica nr. 432 del 02/05/2018 DIARIO ASTRONOMICO (a cura di Silvano Minuto) Presentazione nel bollettino n. 355 del 21.1.2015 Nel periodo vengono osservati: Marte, Saturno, Giove, la stella variabile Mira e un Eclisse parziale di Luna. Il 16 agosto la gamma del Toro passa radente la Luna; l’occultazione avviene a Parigi. Parte 77 - 1941 11 Agosto 1941. 0h 50m - 1h. Cielo sereno. Chiaro di Luna (età g. 17.7). Oss. di Marte. Immagine mediocre. Il pianeta presenta sempre una notevole fase. A momenti si crede scorgere una piccola calotta biancastra al polo Sud. Sul disco, apparenze grigiastre confuse e incerte (cann. di 54mm; ingr. 86). 15 Agosto 1941. 2h 40m - 2h 45m. Cielo sereno. Chiaro di Luna (ultimo quarto). Oss. di Saturno. Immagine 3. L’anello è abbastanza aperto perché il suo asse minore non sembra differir molto da quello del pianeta. E’ distintamente visibile l’ombra del globo sull’anello, che produce una piccola discontinuità ad Ovest. Titano, abbastanza debole, è visibile a Sud e un po’ ad Ovest (cann. di 54mm; ingr. 86). 15 Agosto 1941. 2h 50m - 2h 55m. Condizioni come sopra. Oss. di Giove. Il pianeta offre un aspetto poco vario perché la fascia tropicale boreale è la sola visibile; del resto, oscura e molto larga. Le regioni polari sono grigie, e la zona polare Sud è delimitata da una linea abbastanza netta. La parte compresa fra questa e la fascia tropicale Nord è la più chiara del pianeta. Tre satelliti sono visibili; uno ad Est e due ad Ovest (cann. di 54mm; ingr. 86). 16 Agosto 1941. Appulso di Toro. La stella, che a Parigi veniva occultata, è passata in prossimità della Luna, a Sud. A 3h 40m la stella è visibile al binocolo non lungi dalla Luna, indebolita dalla luce di quella: al cannocchiale sono visibili nelle vicinanze altre due piccole stelle. La Luna (età g. 22.8) presenta una luce cinerea abbastanza intensa, su cui le macchie oscure dei mari sono visibili un po’ confusamente. Nelle regioni montuose del polo Sud il contorno del disco presenta delle irregolarità che lo allontanano dalla forma circolare; ma anche a distanza dal polo, di contro a Grimaldi e più a Sud il lembo presenta delle piccole ma sensibili asperità (cann. di 54mm; ingr. 47). La stella si avvicina alla Luna, obliquamente verso il polo Sud. A 4h essa è sempre visibile al binocolo, ma assai debole. Il cielo incomincia a rischiararsi. A 4h 10m è ormai evidente che la stella non potrà essere occultata. La distanza continua tuttavia a diminuire, ed a 4h 35m la stella si trova a Sud della Luna, ad una distanza apparente uguale all’incirca al diametro di Copernico. La luce cinerea è ancora visibile. 20 Agosto 1941. 1h 25m - 1h 40m. Il cielo non è molto trasparente; tuttavia si può notare che lo splendore di Mira è notevolmente diminuito, e nelle condizioni dell’osservazione la stella non è distintamente visibile ad occhio nudo. Inferiore a , e a (4.9), è però superiore alle 66, 70 e 75 (5.4), e quindi il suo splendore può stimarsi di gr. 5.1, o piuttosto inferiore (occhio nudo e binocolo). 23 Agosto 1941. 2h - 2h 5m. Lo splendore di Mira è superiore a quello della 66 (5.7), ma non sembra differire molto da quello della 70 (5.5), alla quale a momenti è anzi sembrata leggermente inferiore, e può quindi stimarsi di 5.5. (binocolo). 1 Settembre 1941. 0h 55m - 1h 5m. Cielo sereno, un po’ chiaro. Oss. di Mira. Splendore inferiore a quello della 70, ma superiore alla 63; presso a poco uguale a quello della 66, alla quale sembra tuttavia leggermente superiore. Si può quindi stimare di 5.6 - 5.7 (binocolo). Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est 9
Bollettino di informazione astronomica nr. 432 del 02/05/2018 2 Settembre 1941. Cielo sereno. Chiaro di Luna (età g. 11.0). Conoscendone approssimativamente la posizione, Vega può essere rintracciata circa 19h 6m,5, e circa 19h 8m,5 Arturo che si trova in una regione assai più illuminata. La loro visibilità aumenta rapidamente, e a 19h 12m si scorgono facilmente. Verso 19h 25m si rende visibile anche la Perla 2 Settembre 1941. 20h 35m - 20h 45m. Cielo sereno. Chiaro di Luna (età g. 11.0). Oss. di Cassiopeia. Inferiore ad e , non differisce molto da , alla quale è un po’ superiore. Il suo splendore può stimarsi di 2.7. 5 Settembre 1941. Eclissi parziale (0.06) di Luna. Entrata nell’ombra a 18h 19m; fase massima a 18h 47m; uscita dall’ombra a 19h 16m; uscita dalla penombra a 21h 8m. Cielo sereno, un po’ brumoso presso l’orizzonte. La Luna appare fra le piante verso 19h, e solo a 19h 30m può incominciare l’osservazione. Il cielo è sempre molto chiaro. La Luna presenta una forte tinta aranciata generale, d’origine evidentemente atmosferica), L’ombra copre la regione australe un po’ a destra di Tycho; l’offuscamento per la penombra si estende a sinistra fin sotto il Mare Humorum, e ad destra, a Sud di mare Faeconditatis. I fenomeni osservati durante l’immersione nell’ombra sono la mancanza di limiti precisi dell’ombra, e l’estensione dell’offuscamento. Inoltre, come di solito, la parte eclissata sembra presentare un aspetto appiattito, e l’entità dell’eclissi appare maggiore ad occhio nudo che al binocolo. A 19h 16m la Luna esce dall’ombra, ma rimane un esteso oscuramento a Sud di Tycho e del Mare Nectaris; assolutamente notevole, oltre che per la sua intensità, perché presenta una forma quasi ellittica, abbastanza ben delineata (binocolo) A 19h 25m l’offuscamento è sempre forte e colpisce a prima vista A 19h 30m, per quanto attenuato, è sempre notevole, di tinta bruna, e si estende da sotto Tycho, poco a destra, fin sotto i Mari Nectaris - Faeconditatis. A 19h 35m è sempre ben visibile, se non ad occhio nudo, al binocolo. A 19h 40m l’offuscamento si estende sempre fino ad una certa distanza dal lembo; ma a 20h 20m, quando l’osservazione è stata ripresa, era completamente scomparso (occhio nudo e binocolo Zeiss). Anche le fotografie prese poco dopo non ne mostrano traccia. 5 Settembre 1941. 22h 30m - 22h 40m. Cielo sereno. Chiaro di Luna (Luna piena). Oss. di Marte. Il pianeta, pur avviandosi alla forma circolare, mostra sempre una sensibile fase. Le dimensioni apparenti del disco sono aumentate e permettono di scorgere qualche dettaglio. Una minuscola macchietta bianca è sembrata talora visibile presso il lembo australe; ma l’osservazione è difficile ed assai incerta. Si scorge invece distintamente nella parte superiore del disco una macchia oscura, allungata in senso E - W e più oscura nella parte orientale (cann. di 54mm; ingr. 86). 14 Settembre 1942. 12h. Cielo limpido. La larga falce lunare (età g. 22.7) è ben visibile, ancora abbastanza alta, con la linea del terminatore assai obliqua rispetto alla linea dell’orizzonte. 22 Settembre 1941. 0h 10m - 0h 15m. Lo splendore di Mira è notevolmente inferiore a quello della 66 e della 71. Non differisce molto da quello di ?? (6.7), alla quale è tuttavia leggermente inferiore, e quindi può stimarsi non superiore a 6.8 (binocolo). 23 Settembre 1941. 21h 50m - 21h 55m. Cielo sereno. Oss. di Marte. Immagine mediocre. Il pianeta mostra un disco quasi circolare, attraversato nella parte centrale da una macchia oscura larga e notevolmente irregolare, ma di forma difficile a precisare per la tonalità grigio pallida (cann. di 54mm; ingr. 86). Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est 10
Bollettino di informazione astronomica nr. 432 del 02/05/2018 COME FACEVA DANTE A CONOSCERE LA COSTELLAZIONE DELLA CROCE DEL SUD? (a cura di Silvano Minuto e Roberto Brisig) Qualsiasi studente di Dante sa che, nella prima parte del primo canto del «Purgatorio», egli sembra descrivere la costellazione della Croce del Sud, nelle due famose terzine (versi 22-27): «I' mi volsi a man destra, e puosi mente a l'altro polo, e vidi quattro stelle non viste mai fuor ch'a la prima gente. Goder pareva 'l ciel di lor fiammelle: oh settentrional vedovo sito, poi che privato se' di mirar quelle!» Il problema è che le prime rappresentazioni cartografiche della costellazione chiamata Croce del Sud, alla quale Dante sembra qui riferirsi, sono quelle rispettivamente di Petrus Plancius del 1598 e di Jodocus Hondius del 1600: vale a dire, circa tre secoli dopo l'epoca nella quale venne composta la seconda cantica della «Divina Commedia». Queste stelle sono interamente visibili, nel nostro emisfero, solamente a partire dal 27° parallelo di latitudine Nord, ossia dalle isole Canarie o, sul lato opposto dell'Africa, dall'estremità meridionale della Penisola del Sinai. E allora? ------- Premessa e commento Un astronomo era attivo a Bagdad nel IX secolo, Ahmad al-Farghani (l’Alfraganus dei latini). La sua opera astronomica più importante furono i Rudimenta astronomici o Elementi di astronomia (Jawami’), che contribuirono alla diffusione delle parti più elementari e non matematiche dell’astronomia geocentrica di Tolomeo. I Rudimenta ebbero un’influenza considerevole in Occidente. Vennero tradotti due volte in latino a Toledo, una volta da Giovanni da Siviglia (Johannes Hispalensis) nella prima metà del XII secolo e una seconda volta, in modo molto più completo, da Gherardo da Cremona alcuni decenni dopo. La traduzione di Gherardo dell’opera di Alfraganus fu per Dante la principale fonte di conoscenza dell’astronomia tolemaica. (Nel Paradiso il poeta sale verso l’empireo passando per i cieli dei pianeti, che erano sfere incentrate sulla Terra). In Occidente la versione più nota dei Rudimenta fu però quella anteriore di Giovanni da Siviglia. Essa servì di base alla Sphaera di Sacrobosco, esposizione ancora più semplificata dell’astronomia sferica, scritta all’inizio del XIII secolo da John of Holywood (Johannes de Sacrobosco). Nelle università del mondo occidentale la Sphaera di Sacrobosco rimase il libro di testo tradizionale per secoli. Nell’epoca della stampa ebbe più di 200 edizioni, prima di essere soppiantata da altri testi all’inizio del Seicento. Con l’eccezione degli Elementi di Euclide nessun altro testo scientifico ebbe una fortuna così costante e duratura. Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est 11
Bollettino di informazione astronomica nr. 432 del 02/05/2018 La cultura nel Medioevo Carlomagno, fu nominato imperatore dal Papa Leone III il giorno di Natale dell’anno ‘800. Presiedette il primo Rinascimento dell’Europa medioevale (ebbe vita breve). Carlomagno era un analfabeta; imparò faticosamente in età avanzata a decifrare qualche facile testo ma non riuscì mai a scrivere. Questo fatto indica il livello culturale dell’epoca. Quando Carlomagno si ritrovò a scervellarsi su cosa potesse mai essere un’eclissi di sole, fu interpellato “Dungal” un irlandese in clausura a Saint Denis, per spiegare queste astruse questioni, cosa che fece in una lettera che ancora conserviamo. La cultura era frammista a credenze e superstizioni. Un pellegrino novarese al ritorno dalla Terrasanta portò con sé una reliquia che credeva fondamentale per la religione cristiana: una penna delle ali dell’Arcangelo Gabriele, ancora conservata nel Duomo della città che poi si è rilevata come la penna di un pavone. In questo clima è vissuto Dante Alighieri. Le conoscenze astronomiche li ha acquisite dai Rudimenta astronomici ma all’epoca dovevano circolare storie e leggende narrate anche dai Crociati e dai pellegrini. Al ritorno dalla Terrasanta, i pellegrini che dovevano essere di alto rango e facoltosi, narravano quello che avevano visto e queste notizie circolavano certamente tra le persone altolocate. Perché non si trovano scritti in proposito? Bisogna considerare l’epoca e le credenze religiose particolari. Era pericoloso narrare le cose dei cieli che non corrispondessero ai dogmi della chiesa. Illuminante è la mancata descrizione in Occidente della supernova del 1054 che fu vista in cielo per due anni. Ne diamo una breve descrizione: “L'esplosione stellare fu osservata e registrata dagli astronomi cinesi ed arabi, i quali scrissero che fu talmente brillante da risultare visibile durante il giorno per 23 volte consecutive e durante la notte per 653 giorni consecutivi. Vi sono anche testimonianze lasciate da alcune popolazioni di nativi americani, come i Mimbres e gli Anasazi, che fanno presupporre che essi videro e registrarono l'esplosione di SN 1054; infatti nei pressi di Penasco Blanco vi è una pittura rupestre Anasazi che potrebbe ritrarre SN 1054. Quello che attualmente resta di SN 1054 è la Nebulosa del Granchio, detta anche Messier 1 o M1 poiché fu il primo oggetto inserito da Charles Messier nel suo celebre catalogo nel 1774”. Dante era un uomo di cultura e certamente aveva sentito più volte le narrazioni dei miracoli d’Oriente. Come si può tentare di risolvere il problema dell’indicazione nella Divina Commedia che fa riferimento a quattro stelle dell’emisfero sud viste dalle primitive genti? Per fortuna abbiamo i planetari moderni che possono riprodotte le configurazioni cosmiche nelle varie epoche. La prima domanda da farci è la seguente: la costellazione dalle Croce del Sud si vede dalle nostre latitudini o comunque è visibile dal Medio Oriente. Al planetario di Suno abbiamo provato a posizionarci nella città di Gerusalemme nelle varie epoche. La risposta è stata la seguente: per la precessione degli equinozi la Croce del Sud (60 gradi di latitudine sud) era ben visibile intorno all’anno 1 o in precedenza. Ma la potevano vedere anche i Crociati intorno all’anno 1000 della nostra epoca. Cosa vedevano? Questa costellazione passa al meridiano (cioè è visibile in prossimità dell’orizzonte solo intorno all’ultima decade di aprile con una orientazione che è proprio simile a quella di una croce. E questo periodo è proprio il periodo della Pasqua e quindi non poteva non essere abbinata a questa ricorrenza. Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est 12
Bollettino di informazione astronomica nr. 432 del 02/05/2018 Ai crociati questo fatto non poteva non destare meraviglia: appariva in cielo una croce in concomitanza con la ricorrenza della morte del Salvatore. L’unica cosa he ci può stupire è perché i vari racconti non sono giunti fino a noi e sono spariti nei meandri della storia. Quali sono state le motivazioni o i pericoli che spingevano gli occidentali di quegli anni bui a non divulgare per iscritto quanto avevano veduto e raccontato verbalmente? Il buon senso farebbe pensare che le due terzine di Dante non sono una pura invenzione ma sono una reminiscenza dei racconti dei pellegrini. Come si vedeva la Croce del Sud dalla Palestina (al passaggio al meridiano) all’epoca delle Crociate Testo e ricerca di Roberto Brisig e Silvano Minuto Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est 13
Bollettino di informazione astronomica nr. 432 del 02/05/2018 COMETE P10Hq33 (a cura di Graziano Ventre) Ringraziando Graziano per gli ottimi contributi al bollettino, ecco il commento dell’autore: “ Duro lavoro andare ad immortalare la debole immagine di una possibile cometa stimata di 19.4 mag. (dal sito “Neo confirmation page”) ancora con sigla provvisoria P10Hq33 piuttosto bassa sull'orizzonte, ma grande soddisfazione poterla scorgere e misurarla per astrometria. L’ho seguita dalle t.u 00 fino verso l’alba del 20/04/2018 con pose da 180sec. Binning2x2 ccd Orion Parsec 8300M e telescopio C11 f.10, poi ho sommato le 40 pose centrate su t.u. 02h 21m “ Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est 14
Bollettino di informazione astronomica nr. 432 del 02/05/2018 ASTRONOMY PICTURE OF THE DAY (APOD) - 17 marzo 2018 (a cura di Corrado Pido) è un archivio redatto a partire dal 1995 da Robert Nemiroff e Jerry Bonnell. L’archivio APOD contiene la più grande raccolta di immagini astronomiche ed ognuna di esse è corredata da una breve descrizione fatta da esperti. Per visionare l’archivio basta digitare in internet la sigla “APOD” e di seguito l’indice. Magellanic Mountain Image Credit & Copyright: Carlos Fairbairn Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est 15
Bollettino di informazione astronomica nr. 432 del 02/05/2018 INCONTRI: (a cura di Stefano Savina - ADAA e Corrado Pidò ) Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est 16
Bollettino di informazione astronomica nr. 432 del 02/05/2018 FESTEGGIAMENTI 50° APAN (a cura di Sandra Musso) Il 21 aprile hanno avuto luogo i festeggiamenti per il cinquantesimo anniversario di fondazione a partire dalle ore 15:30 una giornata astronomica con intervento di professionisti, associazioni e con un contorno di iniziative per mantenere nel tempo il ricordo dell’avvenimento. Proponiamo, a partire da questo bollettino a seguire, alcuni momenti significativi della giornata: Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est 17
Bollettino di informazione astronomica nr. 432 del 02/05/2018 GNOMONICA - EVENTI E MOSTRE (a cura di Guido Dresti) Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est 18
Bollettino di informazione astronomica nr. 432 del 02/05/2018 ARCHIVIO IMMAGINI (Giuseppe Bianchi – Oreste Lesca) A partire dal bollettino 411 pubblichiamo immagini astronomiche riprese nel tempo dai soci. Molte di queste sono riproduzioni digitali di stampe o diapositive Eclissi totale di sole 11 agosto 1999 Germania fot Oreste Lesca 400 mm f.6,3 immag. ingrand. 2 sec 200 ISO Hale Bopp primavera 1997 fot Oreste Lesca Bienate MI 300 2,8 1 min 400 ISO Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est 19
Bollettino di informazione astronomica nr. 432 del 02/05/2018 FLY ME TO THE MOON – Il cratere " Porter", (a cura di Davide Crespi) Al bordo meridionale della Luna possiamo osservare il cratere "Porter", una formazione circolare di 54Km situata sulla parete nord-est di Clavius. I versanti sono abbastanza scoscesi, nel fondo piatto sorge una imponente montagna che si prolunga con una linea di creste verso est. A sud-ovest una catena di piccoli crateri. Si pensa che il periodo della sua formazione possa risalire al periodo Pre-Imbriano (da -4.55 miliardi di anni a - 3.85 miliardi di anni). Il periodo migliore per la sua osservazione è 1 giorno dopo il primo quarto oppure all’ultimo quarto. Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est 20
Bollettino di informazione astronomica nr. 432 del 02/05/2018 Alcuni dati: • Longitudine: 10.183° West • Latitudine: 56.147° South • Faccia: Nearside • Quadrante: Sud-Ovest • Area: Bordo Meridionale della Luna Origine del nome: • Dettagli: Russel W. Porter (ex Clavius B) • Ottico e fabbricante tedesco del 20° secolo nato in Germania • Nato nel 1871 • Morto nel 1949 • Autore del nome: Sconosciuto Nelle foto una ripresa amatoriale del cratere “Porter” e una foto dell’epoca di Russel W. Porter. Lo strumento minimo per poter osservare questa formazione è un rifrattore da 60mm. Davide Crespi Hanno collaborato: Silvano Minuto, Corrado Pidò, Davide Crespi, Vittorio Sacco, Oreste Lesca, Giuseppe Bianchi, Sandra Musso, Graziano Ventre , Stefano Savina, Guido Dresti. Imagine di copertina: Il Sole con Regione attiva AR 2706 ripresa il 24.04.2018 da Giuseppe Bianchi Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est 21
Bollettino di informazione astronomica nr. 432 del 02/05/2018 www.osservatoriogalilei.com – www.apan.it APAN - Associazione Provinciale Astrofili Novaresi - Onlus C.F. osservatorio 00437210032 Casella sostegno del volontariato. Per collaborare al bollettino inviare una email a: info@osservatoriogalilei.com L'osservatorio ha una propria pagina facebook: https://www.facebook.com/OsservatorioAstronomicoGalileoGalilei La pagina è moderata, quindi qualsiasi cosa scritta sulla bacheca non apparirà in pubblico prima di essere vagliata dagli amministratori. Ricordiamo che è possibile iscriversi all'associazione versando la quota per il 2018, invariata da anni, di €25,00. I versamenti dei soci sono gli unici proventi dell'osservatorio. La quota può essere versata in osservatorio oppure con bonifico su IBAN IT43J0503445690 000000008000 Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est 22
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