Edoardo Manzoni Selected Works - Fondazione Antonio ratti

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Edoardo Manzoni Selected Works - Fondazione Antonio ratti
Edoardo Manzoni
  Selected Works
Edoardo Manzoni Selected Works - Fondazione Antonio ratti
My research develops from the reprocessing of         La mia ricerca si sviluppa dalla rielaborazione
the rural context in which I grew up, a place         del contesto rurale nel quale sono cresciuto, un
lived since my childhood as a territory to be         luogo vissuto fin dall’infanzia come un territorio
investigated, a “warehouse” where draw on             da indagare, un “magazzino” dove attingere
shapes. I like to think that the inheritance of       forme. Mi piace pensare che l’eredità di un luogo
a place can establish in us through the simple        possa instaurarsi in noi mediante la semplice
action of discovery, of the random attraction to      azione della scoperta, dell’attrazione casuale
a detail. I am attracted to forms which can be        verso un dettaglio. Sono attratto dalle forme che
found in nature, from the ruins which lie in the      si trovano in natura, dalle rovine che giacciono
landscape as signs, traces of time. I am interested   nel paesaggio come segni, tracce del tempo. Sono
in the tools that man has created as a prosthesis,    interessato agli strumenti che l’uomo ha creato
as a way of strengthening its interaction and use     come protesi, come forma di potenziamento
of the world, sometimes giving them magical           del suo interagire e servirsi del mondo, talvolta,
power in the attempt to understand and order          attribuendo loro un potere magico nel tentativo
that same world.                                      di comprenderlo e ordinarlo.
Edoardo Manzoni Selected Works - Fondazione Antonio ratti
Autoproduzione di una sedia-nido
(omaggio a Enzo Mari, Sedi n.1)
2018
wood / legno

In 1974 Enzo Mari designed Sedia n.1, a chair that is part of the
project “Autoprogettazione”, that is, a series of furnishing accessories
made of simple nailed wooden planks. The project consists in giving
material and instructions to the user so that he alone realizes the
supplies. In this way the user learns simple methods of construction
and design. I propose again Chair n.1 not only as a seat but also as a
nest for birds, in the idea of a dual function for both man and small
birds. The project was born within Residenza La Fornace, a project
of artistic documentation born in the summer of 2018, in which I
invite groups of artists to enter into dialogue with the farm where
I work and live, asking to develop an outdoor project, in a specific
season of the year.

Nel 1974 Enzo Mari, disegna Sedia n.1 una seduta che fa parte del
progetto “Autoprogettazione” ovvero, una serie di complementi
d’arredo costituiti da semplici assi di legno inchiodate. Il progetto
consiste nel dare materiale e istruzioni all’utente in modo che da
solo realizzi le forniture. In questo modo il fruitore apprende
semplici metodi di costruzione e di progettazione. Ripropongo
Sedia n.1 non solo come seduta ma anche come nido per uccelli,
nell’idea di una duplice funzionalità sia per l’uomo che per i piccoli
volatili. Il progetto nasce all’interno di Residenza La Fornace, un
progetto di documentazione artistica nato nell’estate del 2018, nel
quale invito gruppi di artisti a entrare in dialogo con la cascina nella
quale lavoro e vivo, chiedendo di elaborare un progetto all’aperto, in
una specifica stagione dell’anno.

residenzalafornace.com

                                                                           Autoproduzione di una sedia-nido (omaggio a Enzo Mari, Sedi n.1) 2018
                                                                           Installation view at Residenza La Fornace. residenzalafornace.com
                                                                           Photo: Paolo Brambilla.
Edoardo Manzoni Selected Works - Fondazione Antonio ratti
Autoproduzione di una sedia-nido (omaggio a Enzo Mari, Sedi n.1) 2018.
Installation view at Residenza La Fornace. residenzalafornace.com
Photo: Paolo Brambilla.
Edoardo Manzoni Selected Works - Fondazione Antonio ratti
Quack
2018
wood, paint / legno, vernice

 The work appears as a wooden sculpture that takes the form
of a traditional call for ducks. The small whistle becomes a
disproportionate instrument that changes through its physicality
from a pocket object into a heavy sculpture, referring to the
symbolic features of the totem and underlining the relationship
between natural and supernatural. The out of scale investigates not
only the change in the physical relationship between the object and
the user but also evokes a reflection between the link that is created
between man and animal, between artifact and nature.

L’opera appare come una scultura lignea che riprende la forma di
un tradizionale richiamo per anatre. Il piccolo fischietto diventa
uno strumento sproporzionato che muta attraverso la sua fisicità
da oggetto tascabile in pesante scultura, rimandando alle fattezze
simboliche del totem e sottolineando il rapporto tra naturale e
soprannaturale. Il fuori scala indaga non solo il cambiamento del
rapporto fisico tra l’oggetto e il fruitore ma evoca una riflessione tra
il legame che si crea tra uomo e animale, tra artefatto e natura.

Quack, 2018. Studio view
Edoardo Manzoni Selected Works - Fondazione Antonio ratti
Cimarute
2017
synthetic clay/argilla sintetica

This work originates from my interest in popular tradition and
specifically in the magical aspect that characterises it. I proposed
and reworked on the Cimaruta, an ancient amulet of the Italian
tradition which includes in its shape interesting secrets, but which is
now unknown to the most. It was born as a talisman, sacred to the
goddess Diana, experiencing different variations during the course
of the history by the civilizations that have inherited it or that have
owned it, eventually returning to the apotropaic symbolism of the
tradition of central and southern Italy. The magic has always been
configured as an attempt to order and understand the world, forging
a common sense around which being there can be interpreted as a
presence, representing the object as an alter ego. By proposing the
Cimaruta as a work of art, I am trying to convert the exhibition space
into a magical-protective environment, reflecting on the attribution
of meaning by the objects that have always accompanied human life.
Those objects have never just played the role of “tools” but also the
one of animist presences which protected the human being and his
habitat.

Questo lavoro nasce dal mio interesse nei confronti della
tradizione popolare e in particolare nall’aspetto magico che la
contraddistingue. Ho rielaborato e proposto la Cimaruta, un antico
amuleto della tradizione italiana che racchiude nella propria forma
interessanti segreti, ma di cui si è persa ormai traccia. Esso nasce
come talismano sacro alla dea Diana assumendo diverse varianti nel
corso della storia dalle civiltà che l’ hanno ereditato o che se ne sono
appropriate, rientrando infine nel simbolismo apotropaico della
tradizione del centro e sud Italia. La magia si è sempre configurata
come un tentativo di ordinare e di comprendere il mondo, forgiando
un senso attorno al quale l’esserci possa darsi come presenza,
rappresentando l’oggetto come alter ego. Proponendo la Cimaruta
come opera d’arte cerco di convertire lo spazio espositivo in un
ambiente magico-protettivo riflettendo sull’attribuzione di senso da
parte degli oggetti che da sempre accompagnano la vita dell’uomo,
i quali non hanno mai avuto soltanto il ruolo di “strumenti” ma
anche quello di presenze animiste che proteggevano l’essere umano
e il suo habitat.

                                                                           Cimarute, 2017, installation view at Gattacornia, Maccagno, IT. altalena.cc
                                                                           Photo: Sacha Kanah
Edoardo Manzoni Selected Works - Fondazione Antonio ratti
Cimarute, 2017, installation view at Gattacornia, Maccagno, IT. altalena.cc
Photo: Sacha Kanah
Edoardo Manzoni Selected Works - Fondazione Antonio ratti
Luna, Ruta, Tuono, Quercia
curated by /a cura di Sara Fontana
2017, Spazio Menouno, Treviglio, IT

The exhibition investigates on superstitions and propitious rites of the Italian folk   La mostra indaga le superstizioni e i riti propiziatori della tradizione popolare
tradition. Those customs are handed down over the years until they get to today’s       italiana. Tali usanze vengono tramandate negli anni, fino ad arrivare agli
Internet browsers. I used magical elements and formulas in order to create              odierni motori di ricerca. Ho sfruttato elementi e formule magiche per creare
“lucky charms” as pieces of work, playing on the personal research for financial        delle opere “portafortuna”, giocando sulla ricerca personale di benessere
well-being and the magical aura generated around artwork. Fundamental to                finanziario e sull’aura magica generata attorno ai lavori d’arte. Fondamentale,
the construction of the exhibition is the idea of research
                                                    ​​      - between sacred and        per la costruzione della mostra, è l’idea di ricerca - tra sacro e profano - di un
profane - of a “magical result” as the man’s will of domination over nature.            “risultato magico” come volontà dell’uomo di dominare la natura.

Magic, through its practices, has always been intended as an attempt to order and       La magia, mediante le sue pratiche, si è sempre configurata come un tentativo
understand the world, forging a commune sense around which the existence can            di ordinare e di comprendere il mondo, forgiando un senso attorno al quale
be seen as a certain and guaranteed entity, as a presence. In this way, the magical     l’esserci possa darsi come un’entità certa e garantita, come presenza. In
world represents the very first moment of development of self-consciousness.            questo modo il mondo magico rappresenta il primo momento dello sviluppo
The representation of the object as an alter ego it’s performed as a genuine            dell’autocoscienza. Nel rappresentare l’oggetto come alter ego si compie una
sympathetic identification, where the drama of our evanescent presence in the           vera e propria identificazione simpatetica, dove il dramma della nostra presenza
world is solved by recognizing this same presence in the object, so that it can be      evanescente nel mondo viene risolto mediante il riconoscimento di questa
regained and retained.                                                                  stessa presenza nell’oggetto, in modo da poterla riconquistare e trattenere.

I converted the exhibition space into a magical-protective environment,                 Ho convertito lo spazio espositivo in un ambiente magico-protettivo, riflettendo
reflecting on a possible parallelism between the production of artworks and the         su un possibile parallelismo tra la produzione di opere d’arte e la produzione
production of magical items. The interaction between the ready-made objects             di oggetti magici. L’azione del ready-made e l’aspetto performativo generano
and performative aspects generate an unexpected force, fed by the artist’s trust,       una forza inattesa, alimentata dalla fiducia dell’artista, e di noi tutti, in un
and by the one of all of us, towards a particular object or particular action, as an    determinato oggetto o in una particolare azione, come tentativo di comprendere
attempt to understand the reality and to be understood.                                 il reale e di essere compresi.

The installations inside the exhibition raise questions related to magism and           Le installazioni in mostra toccano questioni legate al magismo e alla
superstition: sculptures become altars in order to present amulets and propitiator      superstizione: le sculture sono state pensate come altari per presentare amuleti
potions; natural elements such as branches and ancient recovered items are              e intrugli propiziatori; elementi naturali come rami e oggetti antichi recuperati
transformed into artworks and proposed as a source of reflection on popular             sono trasformati in opere e proposti come spunto di riflessione sulle credenze
beliefs, especially those of the peasant world, a thematic subject that is very         popolari, in particolare quelle del mondo contadino, un ambito tematico al
close to me. The exhibition consists in a choral work where the single objects          quale sono legato. La mostra si presenta come opera corale dove i singoli oggetti
which compose it are presented to visitors by a map of statements, formulas and         che la compongono sono presentati ai visitatori da un foglio di sala mappato da
stories that refer to each work, in order to leave suggestions and not a specific       enunciati, formule e storie che rimandano ad ogni lavoro, in modo da non dare
explanation to the observer.                                                            una spiegazione specifica ma di lasciare suggestioni a chi osserva.
Edoardo Manzoni Selected Works - Fondazione Antonio ratti
Installation view, Luna, Ruta, Tuono, Quercia, Spazio Menouno, Treviglio, IT, 2017
Photo: Virginia Garra
Edoardo Manzoni Selected Works - Fondazione Antonio ratti
Giove
2017
wood, spray on canvas, clay, brass, milk, amethyst, mixed media on
paper, synthetic clay / legno, spray su tela, argilla, ottone, latte, ametista
tecnica mista su carta, argilla sintetica

Leave an amethyst in a milk bath in order to nourish Jupiter. This will bring
prosperity and fortune in the professional field./ Lascia un’ ametista nel latte
per nutrire Giove porterà prosperità e fortuna in campo professionale.

Giove, 2017. Installation view at Luna, Ruta, Tuono, Quercia
Spazio Menouno, Treviglio, IT, 2017
Photo: Virginia Garra
Giove
2017
wood, spray on canvas, clay, brass, milk, amethyst, mixed media on
paper, synthetic clay / legno, spray su tela, argilla, ottone, latte, ametista
tecnica mista su carta, argilla sintetica

Leave an amethyst in a milk bath in order to nourish Jupiter. This will bring
prosperity and fortune in the professional field./ Lascia un’ ametista nel latte
per nutrire Giove porterà prosperità e fortuna in campo professionale.

Giove, 2017
details
Photo: Virginia Garra
24 Giugno
2017
fig branch, clamps, plexiglass, drops of water / ramo di fico,
morsetti, plexiglass, gocce d’acqua

June 24: we collected the dew from the trees and we bathed
things with it to protect them / 24 Giugno: raccoglievamo
la rugiada dagli alberi e ci bagnavamo le cose per
proteggerle.

24 Giugno, 2017.
Installation view at Luna, Ruta, Tuono, Quercia
Spazio Menouno, Treviglio, IT, 2017
Photo: Virginia Garra
Per attirare denaro
2017
poplar, wax, iron, coins / pioppo, cera, ferro, monete

To attract money: old silver coins, green candles, poplar /Per attirare
denaro: vecchie monete d’argento, candele verdi, pioppo.

Per attirare denaro, 2017.
Installation view at Luna, Ruta, Tuono, Quercia
Spazio Menouno, Treviglio, IT, 2017
Photo: Virginia Garra
On the top left / In alto a sinistra:
bowls, sprays, salt, black pepper, rice, rue liqueur,
ceramic moon, copper, horn, coins /ciotole, spray, sale,
pepe nero, riso, liquore alla ruta, luna in ceramica,
rame, corno, monete.

In the bottom left / in basso a sinistra:
iron plate, pomegranate, mirror / piatto in ferro, melo-
grano, specchio

On the top right / In alto a destra:
terracotta bowl, egg, feathers, nails / ciotola in terracot-
ta, uovo, piume, chiodi

in bottom right / in basso a destra:                           Luna, Ruta, Tuono, Quercia, details of exhibition, Spazio Menouno, Treviglio, IT, 2017.
ancient iron chain / antica catena di ferro                    Photo: Virginia Garra
Da queste parti
2017
polystyrene, spray paint pebble effect, water, acrylic paint, coins
polistirene, spray effetto ciottolo, acqua, pittura acrilica, monete

The work develops starting from the packaging that contains the
most common technological objects. These residues for their
quantity and diffusion can be imagined as archaeological sculptures
of our future. The containers were covered with a rock-effect paint
used in DIY, with the aim to create a material ambiguity and a kind
of deliberately false find. Greenish water has been added inside each
groove in order to recall forms and urban spaces where the water
has stagnated. The work reflects simultaneously on luck. There are
some coins immersed in the water which characterize the sculpture
as a propitiatory object both for the artist and for the viewer, who
is invited to offer his own offer. A reflection on the condition of the
object of art, as an amulet in which trust is placed.

Il lavoro si sviluppa a partire dal packaging che contiene gli oggetti
tecnologici, questi residui per la loro quantità e diffusione posso
essere immaginati come sculture archeologiche del nostro futuro. I
contenitori sono stati rivestiti da una vernice effetto roccia usata nel
fai da te, con la volontà di creare un’ambiguità materica e una sorta
di reperto volutamente falso. In ogni scanalatura è stata aggiunta
dell’acqua verdastra per richiamare forme e spazi urbani dove l’acqua
e andata a stagnarsi. L’opera riflette parallelamente sulla fortuna.
Nell’acqua sono presenti delle monete che caratterizzano la scultura
come un oggetto propiziatorio sia per l’artista e per il visitatore,
il quale è invitato a offrire il proprio denaro. Una riflessione sulla
condizione stessa dell’oggetto d’arte, come amuleto nel quale si pone
fiducia.

Da queste parti, 2017
Installation view at Luna, Ruta, Tuono, Quercia
Spazio Menouno, Treviglio, IT, 2017
Photo: Virginia Garra
Per attirare denaro, 2017.
Installation view at Luna, Ruta, Tuono, Quercia
Spazio Menouno, Treviglio, IT, 2017
Photo: Virginia Garra
Da queste parti
2017
polystyrene, spray paint pebble effect, water, acrylic paint, coins
polistirene, spray effetto ciottolo, acqua, pittura acrilica, monete
on the right\a destra: 25x30 cm ea. / cad

Studio view, 2017
Settembre
2016
branch, bracket, tablet, digital image/
ramo, staffa, tablet, immagine digitale

The installation consists of branches recovered in rural areas on
which monitors displaying fixed images are arranged through
metal brackets. Those images show graphic re-elaborated versions
of old paintings representing hunting scenes. Part of my research
has developed around the recovery of those paintings, belonging
to my family context. These pictures are subsequently scanned
and graphically retouched, using modern software, intervening
only on some details, in order to create an alienating effect within
the composition. In a mixture of natural and digital, painting and
graphic re-elaboration, it creates a kind of short circuit which the
rural imaginary to which the artist is bound.

L’installazione è composta da dei rami recuperati in zone rurali
sui quali sono disposti, tramite delle staffe, dei monitor che
presentano immagini fisse, queste mostrano delle rielaborazioni
grafiche di vecchi quadri rappresentanti scene di caccia. Parte della
mia ricerca si è sviluppata attorno al recupero di queste pitture
di genere all’interno del mio contesto familiare. Questi quadri
vengono successivamente scannerizzati e ritoccati graficamente
tramite l’utilizzo di moderni software, intervenendo solo su alcuni
dettagli, in modo da creare un effetto straniante all’interno della
composizione. In una commistione tra naturale e digitale, pittura e
rielaborazione grafica viene così a crearsi un cortocircuito che va a
snaturare l’immaginario rurale al quale l’artista è legato.

Settembre 2016, installation view at Betulla, Sonnenstube, Lugano, CH, 2016
Settembre 2016, installation view at Betulla, Sonnenstube, Lugano, CH, 2016
Settembre, 2017. Studio view
Settembre, 2017
Studio view
Settembre
2016
oil on canvas/olio su tela
100x100 cm ea. / cad.

The export of render files, obtained through the manipulation and
digital reprocessing of the paintings representing hunting scenes
around which the September series is structured has produced
additional files, colour and shape reading cards. Those abstract
compositions generated by the software have been brought back
into painting, implementing a passage through portraits, through a
digital, immaterial and potentially infinite process.

L’esportazione di file render, ottenuti tramite la manipolazione e
rielaborazione digitale dei quadri rappresentanti scene di caccia -
attorno al quale si struttura la serie Settembre - ha prodotto ulteriori
file, schede di lettura di colori e forme. Queste composizioni astratte
generate dal software sono state riportate nuovamente in pittura,
attuando così un passaggio tra dipinti, attraverso un processo
digitale, immateriale e potenzialmente infinito.

                                                                           Settembre 2016, installation view at Betulla, Sonnenstube, Lugano, CH, 2016
Settembre 2016, installation view at Betulla, Sonnenstube, Lugano, CH, 2016
Settembre 2016, installation view at Betulla, Sonnenstube, Lugano, CH, 2016
Se dovessi tornare
2015
wooden table, 3D print / tavolo di legno, stampa 3D
104x77x85 cm, 25x16x16 cm

This work rise from the idea of comparison between two different
materials. An old wooden table was recovered whose shape remains
linked to its support function, therefore it does not look for new
elaborations. What has changed it is only time, which has faded the
colour, it has embarked the legs making it more fragile, it has rippled
the surface creating grooves and bulges. Once recovered, it has been
recreated virtually in order to become a three- dimensional object;
once obtained the same table in 3D it has been manipulated virtually
in order to create a sculpture that distanced itself from the idea,
from the form, and therefore from the table function, in order to
become another object. Once a shape has been fixed, the object has
been printed three- dimensionally. This passage allows the physical
realization of the project, which becomes fully-fledged an object
to be placed on the table. With the 3D printing, the parameters
between the decomposed table and the real table are going to be
lost. The object loses its link with the real model, in order to become
a centrepiece with an ambiguous shape.

Questo lavoro nasce dall’idea di confronto; è stato recuperato un
vecchio tavolo di legno la cui forma rimane legata alla sua funzione
di supporto, non cerca dunque elaborazioni. Esso è stato ricreato
virtualmente per divenire un oggetto tridimensionale; una volta
ottenuto lo stesso tavolo in 3D è stato manipolato virtualmente
al fine di creare una scultura che si allontanasse dall’idea, dalla
forma, e quindi dalla funzione di tavolo, per divenire un oggetto
altro. Una volta fissata una forma, l’oggetto è stato stampato
tridimensionalmente. Questo passaggio permette la realizzazione
fisica del progetto, il quale diviene a tutti gli effetti un oggetto da
porre sul tavolo. Con la stampa tridimensionale si vanno a perdere i
parametri tra il tavolo scomposto e il tavolo reale. L’oggetto perde il
suo legame con il modello reale, per divenire un centrotavola dalla
forma ambigua.

                                                                          Se dovessi tornare, 2015. Installation view at Academy awards 2015,
                                                                          Careof, Milano, IT, 2015.
Se dovessi tornare, 2015. Installation view at Academy awards 2015,
Careof, Milano, IT, 2015.
Germogli
2015
photographic print on paper /stampa fotografica su carta
42 x 59.4 cm

A photograph that captures an alienating composition. The
result of a spontaneous gesture which sees the juxtaposition of
two discordant elements: a block of minced and frozen meat
resting on a hay ball. This mass presents itself as an organic
“alien” form given by a plastic sheet in which it was wrapped by
the farmer in order to allow the hay to preserve itself during the
rains and winter periods. It presents as a great “living” object
which sees the addition of frozen meat as its natural extension.

Una fotografia che immortala una composizione straniante.
Frutto di un gesto spontaneo che vede la giustapposizione di due
elementi discordanti: un blocco di carne macinata e surgelata,
appoggiato sopra una palla di fieno. Quest’ultima si presenta
come una forma organica “aliena” data da un telone di plastica
nel quale è stata avvolta dall’operatore agricolo per permettere al
fieno di mantenersi durante le piogge e periodi invernali. Esso si
presenta come un grande oggetto “vivente” che vede l’aggiunta
della carne surgelata come suo prolungamento naturale.
Germogli installation view at CMD+R, Fondazione Pini, Milano, IT, 2016. Photo Virginia Garra
Hit the bottom, found something
2015
plastic, iron, marble, fabric / plastica, ferro, marmo, tessuto

Three forms are arranged in the space recalling each other by
affinity of colour, material and creation process. The work is born
and is structured around a recovered element: a black plastic shape.
Its profile is retraced from a black fabric, later placed on top of
one of the two iron structures. On the cross-shaped structure a
white marble rod has been placed, this one is not just a support,
but it recalls the sign left by the structure itself on the plastic form,
during the colouring process with a black spray. The work focuses
on experimenting with materials and shapes which interact with
each other in the exhibition space. Those objects represent a sort of
physical embodiment of the shadows, especially suggested by the
dialogue between the fabric and the plastic support placed on the
ground.

Tre forme inerti sono disposte nello spazio richiamandosi l’una
all’altra per affinità di colore, materiale e procedimento di creazione.
Il lavoro nasce e si articola attorno ad un elemento recuperato: una
forma in plastica nera. La sagoma di quest’ultima viene ripresa
da un tessuto nero, posto successivamente sopra una delle due
strutture in ferro. Sulla struttura a croce è stata posta invece un’asta
in marmo bianco, la quale oltre a fungere da sostegno rievoca il
segno lasciato dalla struttura stessa sulla forma di plastica, durante
il processo di colorazione tramite spray nero. Il lavoro si concentra
sulla sperimentazione di materiali e forme che dialogano tra loro
nello spazio espositivo. Questi oggetti rappresentano una sorta di
concretizzazione fisica delle ombre, suggerita in modo particolare
dal dialogo tra il tessuto e il supporto in plastica posto a terra.

                                                                            Hit the bottom, found something, 2015. Studio view
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