Bla Bla car, una soluzione innovativa per viaggiare
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Bla Bla car, una soluzione innovativa per viaggiare E’ una delle piattaforme più usate tra studenti e liberi professionisti, che mette in contatto persone con una propria auto, da condividere come mezzo di trasporto, e persone in cerca di un passaggio verso la stessa destinazione, più comunemente definito car pooling. Bla bla car ha coinvolto i suoi utenti in un sondaggio realizzato dall’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Andrea Saviane, country manager Italia della piattaforma ,ci spiega come dai risultati del sondaggio sia emerso come il 99% degli intervistati consiglierebbe il servizio ad altre persone. Giovani, amanti della tecnologia e attenti al risparmio ne sono davvero entusiasti. Perché scegliere Bla bla car? Il conducente sostiene i costi direttamente in proporzione all’utilizzo che ne viene fatto, ponendosi come un’ottima opportunità per chi non è intenzionato o non ha le possibilità di sostenere il costo dell’ acquisto e del possesso di un’automobile. Queste auto godono di particolari vantaggi, come l’accesso in aree a traffico limitato e la possibilità di parcheggiare in aree dedicate, e numerose associazioni ambientaliste sostengono l’iniziativa. La piattaforma è usata in 22 Paesi, con oltre 25 milioni di membri la cui età media è di 31 anni; il 76% degli utenti si colloca nella fascia tra i 18 e i 40 anni, mentre il 16% ha un’età compresa tra i 41 e i 50 anni.
Il sondaggio rivela anche che il viaggiatore che utilizza predilige il car pooling, è amante del mondo tecnologico. Nell’85% dei casi, si dichiara sempre connesso a internet; nell’82% si tratta di persone che fanno shopping online e, nell’83%, possiedono uno smartphone, da cui utilizzano l’app di BlaBlaCar in 2 casi su 3. Chi condivide l’auto, offrendo o ricercando passaggi con BlaBlaCar, è definito smart anche perché pensa al risparmio, motivo per cui è molto gettonato. Per gli intervistati infatti, BlaBlaCar è vantaggioso rispetto ad altre soluzioni di trasporto. Attenzione però perché ci sono altri servizi spesso confusi con Bla bla car, il ride sharing e il car sharing . In breve vediamone le differenze: Il car sharing, è il servizio di noleggio auto, generalmente di breve termine e in contesti urbani. La stessa auto viene messa a disposizione a più conducenti che la utilizzano per un tempo limitato. Il car pooling, è molto simile al ride sharing descritto sopra, con la differenza che il conducente non mira ad un guadagno personale, bensì utilizza la proprio auto con il solo scopo di un vantaggio economico, condividendone le spese. di Letizia Giugliano
Qualcosa di incredibile: fisica e tecnologia alleati dell’uomo Quando la tecnologia rende più sopportabile gli effetti di una malattia come la sclerosi laterale amiotrofica ( malattia neurologica degenerativa), diventa la più grande alleata della medicina e dell’uomo. Stephen Hawking ,uno dei fisici teorici più famosi al mondo, è affetto da tale malattia sin da giovane, e comunica grazie a un sintetizzatore vocale, che consiste in un sensore a infrarossi mosso da un muscolo facciale. Egli utilizza il sensore per digitare i caratteri su una tastiera, poi il testo scritto viene convertito nella sua voce sintetizzata . Purtroppo con il peggiore della malattia, comunicare diventava sempre più complesso. Pertanto Intel insieme a una società che si occupa di intelligenza artificiale e tecnologia linguistiche, la SwiftKey, ha apportato degli aggiornamenti al software. Il dispositivo aggiornato, come spiega lo stesso Hawking, è stato progettato in tre anni con un modello personalizzato di previsione dei termini, basato sui libri e sui documenti da lui scritti nel corso degli anni. Memorizza le parole più usate dallo scienziato, soprattutto termini di cosmologia e fisica. Sulla base dello storico delle conversazioni, il sistema suggerisce già anche le parole successive a quella in fase di scrittura, e inoltre continua a imparare man mano che viene utilizzato. E’ stata migliorata anche l’interfaccia grafica , rendendo più
semplice la navigazione in internet, scrivere o leggere le email. La nuova tecnologia sarà lanciata in commercio già nel 2015, un vero sostegno per tutte le persone tetraplegiche o con malattie neuro-motorie. Naturalmente, come per Hawking, il software viene programmato in base ai bisogni delle persona che lo usa. Non resta che aspettarci cose incredibili in quest’era tecnologica. di Letizia Giugliano Un futuro tutto da vivere Da 20 anni Ericsson ConsumerLab, studia, è sempre aggiornato sulle tendenze in campo tecnologico e stila un report annuale, ipotizzando i cambianti del futuro. Ci si sofferma sul concetto di “mind sharing”, un nuovo modo di comunicare basato sulla condivisione dei nostri pensieri. E’ possibile che entro pochi anni ci sarà un dispositivo hi- tech indossabile in grado di farci comunicare con gli altri direttamente con il pensiero. Dunque diremo addio ai nostri attuali device? Guardando al presente, il cambiamento è avvenuto soprattutto in campo home-video, basta pensare alla possibilità che ci fornisce lo streaming. La televisione è destinata ad essere un semplice monitor, infatti connettendoci alla rete possiamo scegliere i contenuti che desideriamo, registrando o addirittura mettendo in pausa.
Internet è intorno a noi, ha fatto passi da gigante: dagli elettrodomestici comandati a distanza o con il proprio smartphone, al termostato regolabile secondo le condizioni atmosferiche esterne. Una casa “intelligente”, sotto tutti i punti di vista, stando al report il 64% degli intervistati ipotizza che i robot domestici diventeranno una tecnologia comune in tutte le case ed entro il 2020 ci saranno sensori situati nella nostra casa per avvertirci in caso di problematiche relative all’acqua e all’elettricità. In campo economico e sociale, avanza il concetto di “Smart citizens”, secondo cui Internet ci consente di essere più informati e quindi di prendere decisioni più razionali, ma anche di “Sharing Economy”, la condivisione di cose fisiche come case e automobili che ci permette di spendere meno senza farci mancare nulla. Ma tutto questo non è vivibile se siamo in buona salute! Tranquilli, ogni giorno molte aziende ci hanno già pensato, ideando numerose app per mantenere e migliorare il benessere fisico: calorie, ore di sonno, monitoraggio dell’attività sportiva. Insomma sembrerebbe che il futuro ci renda tutto più facile, non resta che aspettare. di Letizia Giugliano
Tecnologia e salute Lo si legge ovunque, la tecnologia sta cambiando le nostre vite, ma se le salvasse? In germania, l’ingegnere Alex Momont, ha realizzato un ambulance drone, un sofisticato quadricottero in grado di consegnare un defibrillatore , e un kit di primo soccorso, una coperta termica e altri dispositivi medici che possono fare la differenza tra la vita e la morte se correttamente utilizzati in attesa del personale sanitario. Infatti il drone è dotato di microfoni e altoparlanti per permettere a tutti coloro che si trovano sul luogo dell’incidente di ricevere via radio tutte le necessarie istruzioni da un medico del servizio d’emergenza. Ogni anno, nel mondo, milioni di persone vengono colpite da arresto cardiaco, e il paziente deve essere soccorso entro i primi 5 minuti. Questo drone può essere la soluzione. di Letizia Giugliano Salerno diventa il set del nuovo film di Casagrande Salerno. E’ qui che si girerà il film di Maurizio Casagrande, “Babbo Natale non viene da Nord”, in uscita il prossimo anno al cinema.
Una commedia romantica che vede la partecipazione di grandi attori come Mariagrazia Cucinotta, la cantante Annalisa Scarrone, Giampaolo Morelli e tanti giovani salernitani. La commedia è incentrata sulla storia di Marcello(Maurizio Casagrande), prestigiatore e padre di India(Annalisa Scarrone), che decide di trascorrere il Natale con il padre con cui non ha un buon rapporto. Marcello ha un lavoro da svolgere e si dirige a Salerno, vestito da Babbo Natale, durante il tragitto è vittima di un incidente che gli farà perdere temporaneamente la memoria. Da qui in poi equivoci ed incontri intrecceranno la storia. Il film, prodotto da Italian Dreams Factory di Maria Grazia Cucinotta, nel ruolo di una psicologa e Giovanna Emidi, verrà girato tra dicembre e gennaio sotto l’evento delle Luci d’Artista. Mercoledì 29 ottobre nella Sala del Gonfaolne del Comune di Salerno, ci sarà la presentazione del film alla presenza del Sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca con Maurizio Casagrande, Annalisa Scarrone, le produttrici Maria Grazia Cucinotta e Giovanna Emidi, il produttore associato Giulio Violati, Guido Arzano, presidente della Camera di Commercio di Salerno e Andrea Annunziata Presidentedell’Autorità Portuale. di Letizia Giugliano 10 tendenze tecnologiche mondiali in arrivo Seconda Gartner, un’importante società leader mondiale nella
consulenza strategica, ricerca e analisi nel campo dell’Information Technology, sono in arrivo forti tendenze tecnologiche di cui le aziende e i consumatori non potranno fare a meno. Potendo sfilare una classifica, sono 10 le posizioni occupate da queste innovazioni, vediamo quali: in prima posizione c’è il “computing everywhere“, ovvero la presenza stabile di prodotti informatici come smartphone e dispositivi indossabili ovunque. Gartner spiega- “Sarà sempre più l’ambiente circostante che dovrà adattarsi alle richieste degli utenti di dispositivi mobili” aggiunge. “Questo fenomeno continuerà ad aumentare in modo significativo “. La seconda posizione è occupata dall‘Internet of Things (IoT, o Internet delle Cose), ossia la possibilità di connettere qualsiasi cosa alla rete globale, dagli elettrodomestici ai prodotti industriali, alle automobili. La terza posizione va alla stampa 3D, una delle tecnologie più interessanti degli ultimi anni. Secondo Gartner sarà protagonista di una rapida espansione nel settore industriale, in particolare in applicazioni biomediche e nella realizzazione di prototipi a basso costo. Le aziende hanno bisogno di gestire e filtrare l’enorme quantità di dati provenienti dall’ IoT, dai social media e dai dispositivi indossabili, e quindi fornire esattamente l’informazione giusta alla persona giusta, al momento giusto. La fase di analisi dei dati diventerà profonda, invisibile e incorporati ovunque. “I Big data rimangono un fattore abilitante fondamentale ma il “valore è nelle risposte, non nei dati.” Context-Rich System, Intelligenza diffusa e analisi pervasive ma invisibili guideranno lo sviluppo di sistemi che permetteranno una conoscenza degli utenti a 360°, conoscenza da impiegare per il business e per il marketing. Al quarto
posto e quinto posto Gartner colloca, analisi pervasiva dei dati e context-Rich System, gestire e filtrare l’enorme quantità di dati provenienti dall’ IoT e dai social media. Unendo tutte queste informazioni si potranno proporre agli utenti pubblicità e informazioni mirate, ma non solo, ne consegue la possibilità di creare macchine intelligenti, robot, con una propria personalità e potere decisionale. Un esempio pratico è Watson, un sistema di intelligenza artificiale, in grado di rispondere a domande espresse in una lingua naturale, sviluppato da IBM . Segue la questione cloud computing,(nuvola informatica), una tecnologia che utilizza quelle già esistenti: Internet, virtualizzazione, Web, ecc., che sotto forma di un servizio offerto da un provider al cliente, permette di memorizzare/archiviare e/o elaborare dati (tramite CPU o software) grazie all’utilizzo di risorse hardware/software distribuite e virtualizzate in Rete. La rete rappresentata come una nuvola (appunto il cloud), è una metafora che rende la giusta idea. Oggigiorno i dati e i programmi non devono necessariamente risiedere sul proprio PC; possono infatti essere “ospitati” (o memorizzati) su Internet. Fra i vantaggi Gartner individua la possibilità di archiviare grandi quantità di informazioni a prescindere dalla capacità del prodotto in uso. Semplici esempi di cloud computing sono Yahoo mail, Gmail, Hotmail, Google Apps solo per citarne i più famosi. Software-Defined, Web Scale IT e sicurezza, chiudono la classifica di Gartner, utilizzate molto in campo business, sono infrastrutture e piattaforme hardware per affrontare in modo flessibile i cambiamenti di mercato. La sicurezza che resta uno dei fattori critici per l’evoluzione, non deve essere troppo restrittiva da impedire il progresso ma al tempo stesso garantire fiducia nelle soluzioni hi-tech. di Letizia Giugliano
Chi ha detto che le donne non lo possono fare? In America, i grandi magazzini del fai da te tengono lezioni pratiche per le donne, che oltre ai lavori casalinghi potranno immergersi nel bricolage e ferramenta.Definita l’ultima rivoluzione culturale americana che ha attraversato l’oceano fino ad arrivare qui da noi. In Italia ci hanno pensato infatti Maria Teresa Pisani e Giulia Quattrocchi, ingegneri ambientali di profession, fondando una scuola che fornisce competenze per diventare tuttofare. In particolare a Milano, con “Fix hand Chic”, donne (ma anche uomini poco pratici) potranno partecipare a dei corsi mirati al recupero delle competenze di base nell’ambito del “fai da te”casalingo. Un’idea nata da una necessità personale delle due ingegneri, stanche di chiedere aiuto per ogni minima banalità. Il corso si struttura in 4 moduli, indipendenti, che trattano problematiche relative alla muratura (scelta dei tasselli, uso del trapano, stuccatura…), all’idraulica (riparare un rubinetto che perde, sostituire una guarnizione, pulire gli scarichi…), all’elettricità (sostituire una presa, cambiare una spina, montare un faretto…) e, infine, alla sartoria (attaccare un bottone, rammendare, fare un orlo…). Come ogni corso, c’è una parte teorica mirata a conoscere l’ambiente domestico e l’attrezzatura necessaria. Naturalmente per chi non può recarsi ai corsi c’è Internet, grazie al sito faidate.donnad.it un vero e proprio vademecum per le signore.
di Letizia Giugliano ll prato sbarca in tavola Oltre che usate come medicinali in momenti di carestia, le erbe spontanee sono state conosciute, raccolte e coltivate dall’uomo a uso alimentare, non a caso gli antichi avevano un rapporto con la natura molto diretto. Pensato come un viaggio per i prati, il libro di Annalisa Malerba,” Erbe spontanee a tavola”, dove si parla di fitoalimurgia. Fitoalimurgia, è un termine riferito ad antiche conoscenze e tradizioni, quelle appunto dell’uso alimentare delle erbe spontanee a tavola. Amaranto, ortica, papavero, mazzetti di tarassaco, malva, raperonzolo, asparagi, menta, arrivano in cucina per riscoprire il piacere e le virtù di una cucina “selvatica” e benefica. Vediamo alcune dei loro principi nutrizionali: la menta e l’amaranto sono ricche di ferro, contenuto tre volte più degli spinaci; l’ortica è ricca di calcio, l’erba cipollina e la parietaria sono dei potenti antiossidanti; la portulaca, la miglior fonte vegetale di omega-3. Ma quando e dove raccoglierle? La spesa in questo caso si fa lungo argini, prati selvatici e aree boschive, ma se si ha un rapporto di fiducia con il proprio fruttivendolo, potrà reperirle lui per voi. Nel libro di Malerba, sono elencate numerose ricette per
sperimentare la fitoalimurgia e tutte le indicazioni su come e dove trovare le erbe spontanee, per riconoscerle, raccoglierle nel modo giusto e le loro proprietà. La stagione giusta è proprio quella autunnale, in quanto queste piante selvatiche godono dell’umidità atmosferica e delle piogge. Non solo erbe però, perché se siete amanti dei colorati e profumati fiori, oltre che da ammirare, essi possono essere utilizzati in cucina per decorare e insaporire i vostri piatti. Prendiamo alcuni esempi: la camomilla è utilizzata principalmente per farne degli infusi questi fiori hanno un sapore dolce e un buon profumo delicato., il garofalo usato per aromatizzare biscotti o muffin, la viola che dal sapore ricorda la menta., è ideale per gelati, gelatine e confetture, ma anche per insalate e bibite. I petali possono anche essere canditi. Sono davvero numerosi, dal sapore dolce e intenso a quello pungente, acidulo o piccante. Insomma la natura è grande e generosa, per questo va rispettata. Buona ricerca! di Letizia Giugliano
Niente è come sembra Ogni anno Samsung effettua presso i consumatori di tutta Europa un sondaggio che porta a curiosi risultati. Sembra infatti che nonostante la grande passione scaturita per gli smartphone, tablet e tutti i prodotti hi-tech, solo una piccola parte ne comprenda le capacità, il resto solo amatori. Se vogliamo trasformare questi dati in percentuale ne verrebbe fuori che il 40% degli Italiani è interessato alle innovazioni che organizzano meglio i propri impegni, il 59% ne fa un uso maggiore rispetto al passato, ma ben l’88% non li comprende realmente . Il 32% degli italiani, dichiara che trova difficoltà nella terminologia non abbastanza facile, e questo rende difficile la comprensione delle funzionalità dei prodotti. Con questi dati alla mano, Samsung ha elencato una top 5 di parole il cui significato è meno conosciuto dall’utenza: Cloud, Emoji in Italia e Streaming nel resto d’Europa, Internet of Things, “Fibra ottica” e “Android”. Il 36% degli Italiani ammette di possedere un dispositivo tecnologico troppo avanzato per le proprie capacità d’utilizzo (43% il dato continentale), mentre il 7% sostiene di sentirsi in ritardo sul progresso attuale (11% in Europa). di Letizia Giugliano
L’università del futuro: Minerva Project San Francisco. Sono 33 gli studenti fortunati che testano un ambizioso esperimento universitario, in un istituto privato che offre corsi di studio mirando all’uso della tecnologia. Il progetto è di un giovane imprenditore californiano, Ben Nelson, 39 anni,che mira ad un’evoluzione delle università, se tutto sta cambiando anche questa deve essere al passo. Minerva non ha un campus. Niente biblioteche, palestre, teatri. Nessuna delle enormi infrastrutture che rendono le università americane famose nel mondo. Non ha nemmeno delle aule. Solo un dormitorio e degli uffici amministrativi, il resto avviene attraverso una piattaforma realizzata per seguirei corsi di studio interattivi. Gli studenti possono accedervi con i loro computer e possono farlo dalle loro stanze, ma anche dal bar, ovunque si trovino. Questo progetto mira a diversi vantaggi: mantenere le proprie strutture fisiche al minimo, Minerva fa fronte a costi inferiori rispetto ai competitori e può quindi offrire tariffe di iscrizione più basse, i professori hanno la possibilità di vivere dove preferiscono, dovendo essi attrezzarsi semplicemente di una connessione a Internet per fare il proprio lavoro. Minerva vuole invece competere con le più prestigiose università. Van der Meer (managing director di Minerva per l’Europa) afferma che i corsi sono molto diversi da quelli delle altre università online in quanto tutto avviene in tempo reale e
l’insegnamento si struttura attraverso seminari aperti a un massimo di 19 studenti, durante i quali si potrà discutere con gli insegnanti chiedendo chiarimenti sui programmi e facendo propri i contenuti studiati. Niente più professori che fanno lezione in maniera tradizionale, agli studenti di Minerva è richiesto che apprendano il materiale oggetto di studio indipendentemente, al di fuori delle ore di corso, sfruttando la grande quantità di risorse che sono oggi disponibili a tutti (ad esempio il web in generale, libri di testo e riviste specializzate) che rendono del tutto superfluo il ruolo del docente vecchio stampo, quello che trasmette le proprie conoscenze in modo meccanico. “La nostra filosofia è che chiunque può prendere in mano un libro e imparare una materia – spiega van der Meer – quindi concentriamo i nostri sforzi sullo sviluppo di abilità come il pensiero critico e il problem solving, per dare ai ragazzi i giusti mezzi per pensare, le giuste abitudini mentali”. Dopo un primo anno in cui tutti sono tenuti a seguire solo quattro corsi di impianto generalista chiamati cornerstone (un po’ come dire “pilastri”) – Analisi Formali, Sistemi Complessi, Comunicazioni Multimodali e Analisi Empiriche – al secondo anno gli iscritti scelgono l’area in cui specializzarsi tra cinque offerte, Business, Scienze sociali, Lettere e Arti, Scienze naturali e Scienze informatiche. Gli studenti sono reclutati equamente da tutto il mondo, con la classe iniziale di 33 , che rappresenta 13 diverse nazionalità, è itinerante. Dopo i primi due semestri passati a San Francisco, gli iscritti si trasferiscono prima a Buenos Aires e poi a Berlino. Le destinazioni per il terzo e quarto anno non sono ancora state fissate ufficialmente, ma si prevede rispettivamente Mumbai, Hong Kong, Londra e New York. Insomma metropoli piene di opportunità, dato che Minerva è la città
stessa a fare da campus agli studenti. Oggi questo nuovo ateneo, che è già ufficialmente accreditato attraverso la partnership con il Keck Graduate Institute, un istituto di ricerca post-universitario in California, sta muovendo solo i primissimi passi ed è decisamente presto per dire se le ambizioni di Nelson saranno mai realizzate. Grazie a un investimento di 25 milioni di dollari ricevuto nel 2012 da parte della società Benchmark Capital, Minerva ha deciso di far studiare gratuitamente i primi 33 studenti, che faranno un po’ da cavie di laboratorio. Ma dall’anno prossimo, ha in programma di aprire le porte ad almeno 250 nuovi iscritti paganti. Un progetto futuristico senz’altro interessante. di Letizia Giugliano
Puoi anche leggere