INews - IL GIORNALINO DELLA SCUOLA MEDIA - copertina realizzata da Asia M. e Gaia P - iSchool MIDDLE

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IL GIORNALINO DELLA SCUOLA MEDIA

   iNews

    copertina realizzata da
         Asia M. e Gaia P.
INews - IL GIORNALINO DELLA SCUOLA MEDIA - copertina realizzata da Asia M. e Gaia P - iSchool MIDDLE
#FridaysForFuture! ………………………………………...…………………………Pag.2
Ti presento un fumettista …………………………...……….……………………... …Pag.4
A carnevale …il travestimento vale! ….....……....…………..……………………………Pag.6
The art of Banksy ……….. ………………………………..…………..………………Pag.7
Studiare in America: intervista ad una studentessa di iSchool High in California ………………Pag.8
Noi, professori in iSchool Circle ………………... ……. ....……………………...…….…Pag.12

Essere preside! Intervista alla Prof.ssa Paola Ferrante …..………….……………..………Pag.14

Il film del mese ………..……………………………..………….……………...….. …Pag. 15
Ti consiglio un libro ………..………..………………..………….……………...…... …Pag.16
Consigli musicali ………..……………………………..………….……………...….…Pag.18
Videogame che passione ………..…………….………..………….……………...……Pag.19
iGossip ………………………..…………….………..………….……………...……Pag.20

 Collaboratori
 Armanni Martina          Spasari Christopher
 Bertoglio Jacopo         Tocchio Chiara
 Cavalli Carlo            Zanga Asia
 Donati Alice                                                 Vuoi collaborare anche
 Donati Gabriele          Studenti referenti                      tu al giornalino?
 Ferrabue Filippo         Aluffi Lea                            Contatta gli studenti
 Gazzola Fabio            Maggioni Viola                      referenti per saperne di
 Lonardi Alessandra                                                      più!
 Magri Bianca             Copertina
 Marinelli Wally          Mantovani Asia
 Martina Andrea Elisa     Pelizzoli Gaia
 Mordini Cristina
 Navoni Anita
 Sala Lavinia
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Venerdì 15 marzo si è tenuta in tutto il mondo una manifestazione, organizzata dagli studenti, contro il
surriscaldamento globale.
                            Tutto è partito da Greta Thumberg, una studentessa svedese di sedici anni, che
                            dallo scorso agosto ha deciso di scioperare e non andare più a scuola il venerdì
                            per protestare contro il surriscaldamento globale. La ragazzina, ora candidata al
                            premio Nobel per la pace, ha fatto grande scalpore, tanto da andare a parlare alla
                            manifestazione di Londra (al Rise for Climate) e successivamente al Parlamento
                            Europeo a Bruxelles, rivolgendosi a tutti i grandi uomini di potere.
Ma cosa centra Greta Thumberg con lo slogan Fridays for future?
È stata proprio lei a dare il via a questa giornata di manifestazione globale, durante la quale la maggior
parte degli studenti di tutto il mondo ha imitato Greta
manifestando per le piazze contro il surriscaldamento
della Terra all’urlo di “Ci avete rotto i polmoni” o “Non
esiste un pianeta B”.
Dal canto suo iSchool, e in particolare la professoressa
Lisa Moioli, ha preferito unire l’utile al dilettevole, così
al posto di scioperare, abbiamo portato nelle nostre classi questo argomento.
                              Nella classe prima, infatti, durante la lezione di geografia, si è parlato sia di Greta,
                              sia di quello che potremmo fare noi nel nostro piccolo per non inquinare e salvare
                              il pianeta, come non gettare rifiuti per strada o nei boschi, o spegnere il motore
                              di auto e moto quando si è fermi al semaforo, tante cose che sembrano
                              insignificanti ma che, fatte già solo da tutti gli studenti di iSchool, potrebbero
                              dare un grande contributo. Dopodiché sono stati creati dei bellissimi cartelloni
                              che tuttora sono esposti nel nostro atrio.

Noi delle classi seconde invece abbiamo letto una pagina del quotidiano L’eco di Bergamo in cui venivano
illustrate le ripercussioni del surriscaldamento globale anche sulla città di Bergamo, facendoci capire come

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questo sia un problema reale, attuale, e soprattutto vicino a noi. In seguito abbiamo discusso a lungo sulla
faccenda.
Abbiamo così capito che se tutti nel nostro piccolo e nella quotidianità ci impegnassimo in piccoli gesti per
salvaguardare l’ambiente, di certo daremmo una grande mano verde all’umanità e al nostro pianeta. In
fondo, come diceva Madre Teresa, siamo solo una goccia in un oceano, ma a volte è proprio la goccia che
può far traboccare il vaso.
                                                                                       Viola M. – classe II A

l cambiamento climatico sta distruggendo il mondo. E le ripercussioni sono qui davanti ai nostri occhi: sul
fiume Serio fa troppo caldo, a ottobre si sono registrati 31,5°C e in tre giorni, qualche mese fa, ha piovuto
tanto quanto avrebbe dovuto piovere in 5 mesi!
Non si può continuare così! Serve un futuro per noi!

Ecco quindi alcuni slogan, inventati da noi studenti di prima media.

                                          Gli animali soffrono, l’aria è
         Bisogna fare                   inquinata e l’acqua sprecata. E i        Se non ci fermiamo
        qualcosa! Come                  governi cosa fanno? Aspettano             ora, sarà troppo
                                               che la Terra venga                       tardi!
       vivranno i nostri                   definitivamente distrutta!
             figli?

                                                                                        Anita N. – classe I A

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Quando mi si è presentata l’occasione ho deciso di coglierla al volo, ed è così che sono qui oggi a parlarvi
di Daniele Statella, un fumettista della Bonelli.
Ho deciso di intervistarlo ponendogli diverse domande; questo è ciò che ne ho ricavato.
Innanzitutto mi ha confessato di ritenere il suo lavoro veramente speciale, perché permette di dare una vita
e una storia a delle semplici parole e idee dello sceneggiatore.
                                                Daniele Statella ha infatti sempre avuto una grande passione
                                                per i fumetti, ma non come tutti gli altri, lui piuttosto che
                                                limitarsi a leggere, preferiva ridisegnali, o finire le storie dove
                                                si interrompevano. Già da piccolo infatti dimostrava la sua
                                                vocazione come fumettista. Purtroppo però andando avanti
con l’adolescenza ha sottovalutato questo dono, considerandolo solo come un passatempo.
Solo dopo aver studiato ingegneria ha deciso di iscriversi alla scuola del fumetto di Milano. Qui, dice Daniele,
ha imparato molte cose, tra le quali la teoria e la tecnica che un vero fumettista professionista deve
possedere.
Dopo la scuola è stato tutto un crescendo. Come inizio ha deciso di provare a
disegnare un fumetto tutto suo, creandosi quindi anche la storia, e in particolare
un fumetto horror, ambientato nella sua città, ovvero Vercelli (in Piemonte) con
protagonisti i suoi amici. Una volta realizzato il fumetto però, aveva bisogno di
qualcuno che lo editasse, e dopo un po’ di ricerca ha trovato un piccolo editore
che ha deciso di pubblicare questa storia in tre volumi. Daniele, per essere (a
quel tempo) un pivellino appena entrato nel settore, era riuscito nel suo obiettivo, ovvero farsi conoscere
nel panorama fumettistico italiano.
Dopodiché ha iniziato a lavorare per la casa editrice Mondadori, illustrando libri e riveste, facendo anche
diverse collaborazioni, in particolare realizzando disegni per L'insonne che usciva in edicola dal 2005.
Poi finalmente ha iniziato a dedicarsi esclusivamente al mondo del fumetto collaborando a numerose serie
tra cui Cornelio scritta da Carlo Lucarelli, Diabolik di cui ha realizzato vari episodi e Dampyr per la Sergio
Bonelli Editore che è la maggiore casa editrice di fumetti in Italia, dove tuttora lavora.

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Dopo aver parlato della sua formazione e della sua carriera, ho chiesto a Daniele di spiegarmi, in breve,
passo per passo, come si realizza una tavola.
Innanzitutto occorre documentarsi bene prima di eseguire una tavola, poiché serve rappresentare le cose
in modo realistico, specialmente se si tratta di ambientazioni contemporanea o addirittura di una precisa
epoca storica. Per quanto riguarda la parte prettamente tecnica preferisco riportare direttamente le sue
parole, poiché non saprei come scriverle in altro modo:
                                 “Prima di tutto si realizzano gli studi dei personaggi, il volto da varie
                                 angolazioni e la figura intera. Si procede quindi col disegno prima in bozza
                                 a matita, dopo il layout si passa al clean up e infine all'inchiostrazione
                                 usando pennello e china o pennarelli con punta a pennello ricaricabili. Per
                                 alcune serie a fumetti si realizza anche il colore che un tempo era fatto ad
                                 acquerello o ecoline, oggi quasi esclusivamente a computer con
                                 “Photoshop” o “Clip Studio Paint” e tavoletta grafica. A volte lavoro anche
                                 in digitale realizzando le tavole a matita e china, o con una tavola grafica
chiamata “Cintiq” per cui disegno direttamente sul monitor con una penna ottica che riproduce la
morbidezza della linea simulando la matita, o anche la china, solamente col vantaggio di poter correggere
all'infinito. Però preferisco lavorare in maniera tradizionale su carta”.
Bisogna dire che il lavoro di Daniele non è un lavoro comune e ciò che gli piace di più è il fatto di poter dare
vita a personaggi e storie di fantasia, creando universi solo con il potere di una matita, e far godere al
lettore la storia, quasi come se fosse un film. Inoltre ci dice che è molto bello relazionarsi ogni giorno con
personaggi di fantasia perché gli permette di far conoscere a tutto il mondo il suo punto di vista, anche se
all’inizio è stato difficile, dovendo creare un personaggio semplicemente interpretando le parole dello
sceneggiatore, ma dopo molto studio la cosa è diventata normale.
Daniele non si pone limiti, il suo unico obbiettivo è arrivare sempre più in alto di dove già è e godersi appieno
ogni tavola e ogni storia che gli passa sotto la matita. In conclusione potrei dire che la sua storia ci insegna
che serve solo una grande motivazione e perseveranza, e magari anche un pizzico di fortuna, per arrivare
in alto, o semplicemente per raggiungere un obiettivo. Ci insegna anche che non è importante quanto il
proprio sogno sia ambizioso, se ci si crede veramente non c’è niente che possa impedire di raggiungerlo.

                                                                                           Viola M. – classe II A

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Venerdì 1 marzo noi ragazzi delle classi prime e seconde abbiamo festeggiato il Carnevale travestendoci in
modo bizzarro, principalmente con dei pigiami interi da unicorni, draghi e gufi.
                                                              I nostri professori però non erano al corrente
                                                              dell’iniziativa, perché abbiamo concordato tutto
                                                              in gran segreto con la Preside. Così quando
                                                              siamo entrati in classe ci siamo subito mascherati
                                                              e ognuno di noi si è seduto al proprio posto come
                                                              se fosse una giornata normalissima.
                                                              Quando i prof sono entrati sono rimasti
                                                              sorpresi…non se l’aspettavano proprio! La
                                                              professoressa Facchinetti è rimasta a bocca
aperta e ci ha detto che, se l’avesse saputo, si sarebbe mascherata volentieri anche lei!
Ovviamente abbiamo poi fatto lezione come tutti gli altri giorni, ma all’intervallo ci siamo divertiti a fare delle
foto; alcune le abbiamo fatte tutti insieme mentre altre le abbiamo fatte a piccoli gruppi.
È stato un momento davvero divertente!

                                                                            Alice D. e Alessandra L. – classe I A

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Venerdì 8 marzo tutte le classi di iSchool Middle si sono recate a Milano, presso il museo Mudec, per visitare
la mostra A visual protest - The art of Banksy dedicata al grande maestro della Street Art.

Siamo partiti verso le 10 con un pullman privato e, una volta arrivati alla mostra, ci siamo divisi in vari gruppi.
Davanti alle opere esposte ognuno di noi ha indossato i panni della guida turistica, perché abbiamo spiegato
l’opera che ci era stata assegnata ai nostri compagni. È stato davvero emozionante!

Successivamente abbiamo poi visto un video sulla Street Art e, verso le tre e mezzo, siamo tornati a scuola.

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Questo mese ho deciso di intervistare una studentessa della nostra scuola superiore che sta vivendo, dalla
scorsa estate, l’esperienza dello scambio culturale. Le emozioni, i pro e i contro di questa esperienza, hanno
lasciato un segno dentro di lei e, in qualche modo, le hanno cambiato la vita.

Ecco la sua intervista.
1. Prima di tutto, come ti chiami e che classe frequenti?
Mi chiamo Stella Suraci. Ho diciassette anni e sono in quarta superiore.
2. Che cosa ti ha portato ad andare all'estero e in che posto hai fatto questa esperienza?
Da diversi anni desideravo di andare a studiare all’estero perché ho sempre pensato che fosse una cosa
che potesse dare una svolta alla mia vita, e così è stato. Eccomi qui, all’età di diciassette anni a parlare due
lingue alla perfezione vivendo a Napa, in California dall’altra parte del mondo, per conto mio.
3. Quando hai deciso di fare questa esperienza? L'hai fatta per uno scopo ben preciso?
                                                Ho deciso di intraprendere questa esperienza perché volevo
                                                mettere alla prova le mie abilità provando ad iniziare una
                                                nuova vita da sola, senza l’aiuto di nessuno: una nuova
                                                esperienza da affrontare con me stessa. Ho deciso di
                                                studiare all’estero durante il mio quarto anno di studi al liceo
                                                perché penso che questa sia l’età giusta per affrontare
un’esperienza così impegnativa.
4. Hai avuto difficoltà ad ambientarti nella nuova scuola?
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Mi sono trovata bene fin da subito; gli Americani sono delle persone splendide e, soprattutto all’inizio, sono
stata accolta con grande entusiasmo, proprio perché ero la “novità” del momento, ovvero la straniera che
proviene da una nazione che la maggior parte della gente del posto non ha mai avuto l’occasione di visitare.
Inoltre gli Americani hanno un debole per gli italiani, perciò appena hanno scoperto la mia provenienza sono
impazziti e hanno iniziato a tempestarmi di domande. Così sono nate grandi amicizie che spero possano
durare per tutta la vita. Parecchie amiche americane quest’estate verranno infatti a Bergamo per farmi visita
e trascorrere del tempo nella mia città.
5. Vivi in una famiglia o in un college?
Vivo in una Boarding school ossia in un college con altri 29 ragazzi.
6. Credi ci sia un'età durante la quale si possa apprezzare maggiormente questo tipo di esperienza?
Penso che per andare a vivere all’estero non ci sia bisogno di avere un’età precisa, bisogna solo seguire
quello che dice il cuore e fare ciò che ci si sente. Io lo scorso anno ho deciso di fare questa scelta da sola,
nessuno mi ha mai forzata; pensate che addirittura i miei genitori non avevano mai considerato
quest’opzione perché pensavano che non mi interessasse proprio.
7. Quale è il ricordo più bello di questa esperienza? E il più brutto?
                                              Riflettendoci, penso di non avere solo un ricordo bello, ma
                                              penso di averne tanti. Uno tra questi è stato la stagione di
                                              football quando tutti i venerdì pomeriggio andavo a vedere le
                                              partite con le mie amiche e, nonostante non capissi niente di
                                              questo sport, mi divertivo tantissimo a fare il tifo per i giocatori
                                              e a cantare inni. Un brutto periodo è stato invece quando ho
                                              dovuto sostenere alcuni esami importanti: lì ero davvero super
                                              agitata.
                                              8. È un'esperienza che rifaresti? Perché?
Si, è un’esperienza che rifarei altre mille volte perché mi ha sconvolto la vita. Dalla “Stella italiana” alla
“Stella americana” penso di sia un abisso di mezzo; sono diventata davvero un’altra persona, più grande e
più matura.
9. A chi consiglieresti questa esperienza? A chi invece non la consiglieresti?
Io consiglio quest’avventura a tutti coloro che hanno la possibilità di farla e la voglia di mettersi in
discussione. Al contrario di quello che si potrebbe credere, penso sia un’esperienza estremamente indicata

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per le persone timide ed insicure perché al termine di un anno come quello che ho vissuto io, dove avete
sperimentato la forza di voi stessi, niente vi spaventerà.
10. Sarà stato difficile parlare una lingua straniera per un intero anno... racconta.
All’inizio parlare in inglese mi è risultato difficile. Questa
difficoltà l’ho riscontrata durante le prime settimane,
durante le quali trovavo difficile comunicare con le
persone, data la mia conoscenza scolastica della
lingua inglese e la mia pronuncia. Ovviamente, non
avendo mai vissuto prima di allora in un paese
straniero la mia pronuncia inglese non era molto forte
e precisa. Con il trascorrere dei mesi questo problema è sparito completamente, ho iniziato a pensare e a
sognare in inglese a tal punto che parlare e scrivere in italiano adesso è diventato un problema. Ora la mia
pronuncia è perfetta, è bastato solo portare pazienza.
11. Cosa ti è mancato di più della tua vita in Italia?
Della mia vita italiana mi è mancato tantissimo avere la libertà di organizzare i miei pomeriggi e fine settimana
come meglio credevo. Vivendo in una Boarding School ci sono regole molto severe da rispettare, come il
coprifuoco alle dieci ogni sera. Lo stile di vita libero che avevo in Italia qui non mi è permesso e, a volte,
sento ancora il bisogno di uscire da scuola e stare fuori fino a dopo cena, senza preoccuparmi dell’orario,
ma purtroppo non posso!
12. Secondo te, chi sta per partire per questo tipo di esperienza cosa dovrebbe necessariamente sapere?
Dagli un consiglio pratico.
                                         Una cosa da sapere è che bisogna sapersi adattare perché niente sarà
                                         come vi siete immaginati. Inoltre dovete mettere in conto che a volte ci
                                         potranno essere dei momenti bui in cui vorrete tornare a casa, ma ad
                                         essere sincera sono stati proprio questi momenti che, personalmente,
                                         mi hanno aiutata a maturare e a crescere. Altro tasto dolente: il cibo!
                                         Ovviamente nessun luogo del mondo sarà come in Italia e non
                                         aspettatevi di trovarvi la mamma che vi prepari cene e pranzi deliziosi
                                         ogni giorno. In America, ad esempio, la maggior parte delle famiglie non
                                         sa minimamente cosa voglia dire cucinare perciò preparatevi!

                                                           10
Un’altra cosa assente nella cultura americana è la pulizia. Anche in questo caso, non avrete la mamma che
vi pulisce la stanza, vi cambia le lenzuola e vi fa il bucato… dovrete sbrigarvela da soli! All’inizio è terribile
ma dopo un po’ ci si abitua e non ci si presta neanche più attenzione.
13. Cosa ti ha lasciato questo viaggio? In cosa pensi di essere cresciuta?
Questo viaggio sarà per me indimenticabile per molte ragioni: per le persone meravigliose che ho avuto
l’occasione di incontrare, per i momenti speciali vissuti insomma...per tutto ciò che mi ha circondata per un
anno. Inoltre ha cambiato tantissimo la mia personalità: so di essere diventata più matura e responsabile,
infatti quando comunico con i miei genitori, essi sottolineano sempre i miei cambiamenti dicendomi che
ormai sono diventata una donna in tutti i sensi. Sicuramente l’essere stata immersa in una cultura totalmente
differente dalla mia, l’essermi aperta diverse prospettive sul mondo, l’aver scoperto cose nuove ogni giorno
mi hanno aiutata a crescere!

                                                                                             Lea A. – classe II A

                                                       11
Giovedì 28 febbraio io e altri quattro alunni di iSchool middle, accompagnati dalla Prof.ssa Moioli e dal Prof.
Cattaneo, siamo andati alla sede di iSchool Circle per mostrare il giornalino della scuola media e spiegare
agli alunni di V elementare le regole per scrivere un buon articolo di giornale.

Siamo partiti da scuola intorno alle 10 e ci siamo diretti a piedi fino alla scuola elementare. Lungo il tragitto
eravamo tutti affamati e abbiamo tentato di corrompere i professori, supplicandoli di fermarci a mangiare
delle focacce, ma purtroppo non avevamo molto tempo, quindi non abbiamo fatto nessuna sosta.

Arrivati alla scuola elementare siamo stati accolti dagli insegnanti della classe V: la maestra Marta e il
maestro Alberto, che ci hanno poi affidato i loro studenti, suddivisi in vari gruppetti.
Prima di iniziare a lavorare in modo pratico al giornalino, il Prof. Cattaneo e la Prof.ssa Moioli hanno spiegato
ai bambini come è strutturata una redazione e quali sono le regole fondamentali che un buon giornalista
deve seguire.
Il mio gruppo si è occupato della sezione Cronaca e ha realizzato un articolo dedicato alla gita che i bambini
delle elementari avevano fatto a Venezia, lo stesso ha fatto il gruppo guidato da Viola, scrivendo un articolo
sulla gita alla Scala di Milano. Wally ha invece realizzato, insieme alle “sue” alunne, un sondaggio sull’uso

                                                       12
della divisa scolastica presso la scuola elementare,
                                                     mentre Gaia si è occupata della parte grafica,
                                                     realizzando la copertina della rivista e l’indice degli
                                                     articoli. Infine Gabriele ha prodotto una recensione del
                                                     film Wonder.
                                                     Una volta concluso il lavoro, ci siamo riavviati verso
                                                     iSchool middle.
                                                     È stato davvero divertente metterci nei panni dei
professori e provare a tenere una lezione a ragazzi di qualche anno più piccoli di noi!

                                                                                      Filippo F. – classe II B

                                                     13
Oggi abbiamo fatto un’intervista alla nostra preside,
                                                       Paola Ferrante riguardo al suo ruolo di preside. Le
                                                       abbiamo fatto le seguenti domande:
                                                       §     È impegnativo il ruolo di preside?        sì      no

                                                       §     Le piace questo lavoro?              sì            no
        preferirei farne un altro
§ Lei, durante la giornata lavorativa ha delle pause?          sì, molte quando voglio
                                                              no, ho solo la pausa pranzo
§ Prima di essere preside in iSchool lo è stata in qualche altra scuola?            sì    no
§ Sognava di fare questo lavoro già da piccola (15-16 anni)? Se no, quale era il lavoro dei suoi sogni?
        sì     no
    Non ho mai pensato di fare la preside, ma sin da piccola volevo diventare insegnante.
                                 § Che liceo ha frequentato?
                                 Liceo scienze umane, che però al tempo si chiamava Istituto Magistrale
                                 § Preferirebbe lavorare in una scuola pubblica o privata?
                                         pubblica       privata
                                 § Il suo sogno era di insegnare alle superiori, elementari o medie?
                                 Sono stata maestra per tanti anni alla scuola elementare, divenendone poi
                                 preside; successivamente ho iniziato a insegnare alle medie e infine sono
    diventata preside di medie e superiori, quindi direi che ho fatto esperienza in tutte e tre i cicli scolastici.

                                                                                    Wally M. e Asia Z. – classe II

                                                       14
Carol Danvers diventa la super eroina più potente dell'universo
                               quando la Terra viene coinvolta in una guerra galattica tra due
                               razze aliene.
                               Bionda con il sangue verde-blu, Vers è addestrata a combattere,
                               controllando le proprie emozioni e i propri poteri. Vive su Hala,
                               capitale dell'impero militarista dei Kree, ma il ritorno di alcuni
                               ricordi perduti la riporteranno sulla Terra negli anni ’90, avviando
                               una nuova avventura.

La storia dell'elefantino Dumbo, preso in giro per le sue
grandi orecchie, che troverà il modo per riscattarsi e
trovare la sua felicità.
Un film della Walt Disney rifatto sotto forma non di
cartone ma di film.

                                                                                    Sofia M. – classe I A
                                                 15
Scheda del libro
                                                                   Gli studenti delle classi II, qualche mese fa
                                     Titolo: Io e te               hanno letto Io e te, libro di Niccolò
                                                                   Ammaniti. Il protagonista è Lorenzo, un
                                     Autore: Niccolò Ammaniti
                                                                   ragazzo di 14 anni che non riesce a
                                     Anno: 2010
                                                                   relazionarsi con gli altri e che, per evitare
                                     N° pagine: 116                di dare troppi problemi ai suoi genitori,

                                     Editore: Einaudi              finge di partire per la settimana bianca con
                                                                   alcuni amici, mentre in realtà si rifugia nella
cantina di casa, passando le sue giornate in solitudine. Il piano perfetto di Lorenzo verrà scombinato
dall’arrivo di Olivia, la sua sorellastra che ha problemi di tossicodipendenza.
Ecco alcuni commenti a seguito della lettura di questo breve romanzo:

“Secondo me tutti dovrebbero leggere questo libro almeno una volta... più sei grande e più capisci, anche
io probabilmente ne avrò capito solo dei pezzi ma davvero vale la pena leggerlo.”

“Questo libro mi è piaciuto moltissimo, perché parla di un ragazzo poco più grande di noi e delle sue difficoltà
e di come le affronta. Il finale non me lo aspettavo così, ma il libro comunque sia mi è piaciuto moltissimo.”

“A me è piaciuto molto questo libro anche perché parla di cose che potrebbero capitare veramente e non
di cose fantastiche”

“Il libro mi è piaciuto perché parlava di argomenti non troppo facili da discutere, e ne parlava in primo piano,
inoltre mi è piaciuto perché sottolinea l’importanza del legame fraterno, anche se i protagonisti non erano
propriamente fratelli, ma fratellastri”

“Ho apprezzato molto questo libro perchè tratta di problemi reali. Come personaggi mi sono piaciuti sia
Olivia che Lorenzo. Olivia perchè nonostante i suoi problemi aiuta Lorenzo parlandogli ad avere più fiducia

                                                        16
nelle persone. Lorenzo perché con Olivia scopre di provare sentimenti che pensava di non poter esprimere
con nessuno”

“Questo libro mi è piaciuto molto: è in grado di farti provare emozioni, e ti fa provare diverse sentimenti
vivendo la storia di Lorenzo. Lui è molto più di un ragazzo narcisista, è capace di relazionarsi e questo lo
capisce badando alla sorella drogata”

                                        Per chi volesse approfondire, da questo libro è stato tratto anche
                                        un film, diretto da Bernardo Bertolucci.

                                                    17
Ecco la Playlist musicale di marzo elaborata da Lavinia e Andrea:

                             1. Happier– Marshmello
                             2. Baila, Baila, Baila – Ozuna
                             3. Sweet but psycho – Ava Max
                             4. Secreto – Anuel AA & Karol G.
                             5. Wow – Post Malone
                             6. Hp – Maluma
                             7. Calma (remix) – Pedro Capò feat Farruko

                                                                    Lavinia S. e Andrea M. – classe I A

                                                    18
Apex Legends è un gioco simile a Fortnite, ma è differente nel fatto che potenzialmente per
     avere il personaggio più bello non si deve pagare, mentre in tanti altri giochi si. Ci sono otto
     personaggi che si chiamano “leggende”, sei vengono dati gratis mentre gli altri due devono
     essere sbloccati. Ogni leggenda ha dei poteri e abilità diverse che possono aiutare durante il
     gioco. Per ogni arma e per ogni leggenda si possono avere diversi stili che vanno a modificare
     la sua estetica.
     Quando la partita incomincia si deve scegliere la propria leggenda, poi ci si lancia da una sorta
     di aereo e si atterra su un’isola dove ci si ritrova disarmati, quando si trovano le armi si è
     pronti per combattere.
     Sull’isola si è in 60 divisi in modo casuale in squadre da 3 leggende.
     Questo gioco ha superato diverse aspettative tant’è che ha superato i 10 milioni di giocatori
     in 72 ore. L’unica pecca è che la modalità di gioco è solo una.

Ricordiamo che ci sono restrizioni di età su questo gioco! Età minima per giocare 16 anni!

                                                                                     Gabriele D. – classe II B

                                                     19
Ho sentito dire che la ragazza dall’animo “dolcissimo” che si era
                                         innamorata del ragazzo nuovo, ha aperto il suo cuore a un ragazzo
                                         modaiolo.
                                         Chissà se questa volta avrà più successo…!

Ho sentito dire che un ragazzo amante degli sport americani si è innamorato di una ragazza molto brava
sia a scuola che negli sport. Lei in questo momento è libera … Cupido riuscirà a scoccare la sua freccia?

Ho sentito dire che un certo ragazzo sta tradendo la sua ragazza mandando cuori alla sua vecchia fiamma!
E questo sarebbe amore? Attendiamo sviluppi…aggiornamenti nella prossima uscita!

Ho sentito dire che una ragazza alta e simpatica si è presa una cotta per un ragazzo più grande di lei… mi
pare di terza! Il ragazzo in questione ricambierà?

Ho sentito dire che una certa ragazza appassionata di cavallo è innamorata da tempo di un ragazzo che
però non contraccambia, perché il suo cuore è già di una ragazza più grande di lui. Prima o poi saranno
una coppia?
Aggiornamenti nel prossimo numero!

                                                                       La Perpetua nera – classe anonima
                                                     20
LA PERLA DEL MESE

Prof. – Dovete sapere che la regina Elisabetta
I tenne prigioniera sua cugina Maria Stuart per
18 anni e poi la fece decapitare –

Anonimo 1 - Sarà stata così cattiva perché
aveva il ciclo! –

Anonimo 2 – Sì, il ciclo bretone! -
                                       Classe II

   21
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