INews - IL GIORNALINO DELLA SCUOLA MEDIA - copertina realizzata da Asia M. e Gaia P - iSchool MIDDLE
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
#FridaysForFuture! ………………………………………...…………………………Pag.2 Ti presento un fumettista …………………………...……….……………………... …Pag.4 A carnevale …il travestimento vale! ….....……....…………..……………………………Pag.6 The art of Banksy ……….. ………………………………..…………..………………Pag.7 Studiare in America: intervista ad una studentessa di iSchool High in California ………………Pag.8 Noi, professori in iSchool Circle ………………... ……. ....……………………...…….…Pag.12 Essere preside! Intervista alla Prof.ssa Paola Ferrante …..………….……………..………Pag.14 Il film del mese ………..……………………………..………….……………...….. …Pag. 15 Ti consiglio un libro ………..………..………………..………….……………...…... …Pag.16 Consigli musicali ………..……………………………..………….……………...….…Pag.18 Videogame che passione ………..…………….………..………….……………...……Pag.19 iGossip ………………………..…………….………..………….……………...……Pag.20 Collaboratori Armanni Martina Spasari Christopher Bertoglio Jacopo Tocchio Chiara Cavalli Carlo Zanga Asia Donati Alice Vuoi collaborare anche Donati Gabriele Studenti referenti tu al giornalino? Ferrabue Filippo Aluffi Lea Contatta gli studenti Gazzola Fabio Maggioni Viola referenti per saperne di Lonardi Alessandra più! Magri Bianca Copertina Marinelli Wally Mantovani Asia Martina Andrea Elisa Pelizzoli Gaia Mordini Cristina Navoni Anita Sala Lavinia
Venerdì 15 marzo si è tenuta in tutto il mondo una manifestazione, organizzata dagli studenti, contro il surriscaldamento globale. Tutto è partito da Greta Thumberg, una studentessa svedese di sedici anni, che dallo scorso agosto ha deciso di scioperare e non andare più a scuola il venerdì per protestare contro il surriscaldamento globale. La ragazzina, ora candidata al premio Nobel per la pace, ha fatto grande scalpore, tanto da andare a parlare alla manifestazione di Londra (al Rise for Climate) e successivamente al Parlamento Europeo a Bruxelles, rivolgendosi a tutti i grandi uomini di potere. Ma cosa centra Greta Thumberg con lo slogan Fridays for future? È stata proprio lei a dare il via a questa giornata di manifestazione globale, durante la quale la maggior parte degli studenti di tutto il mondo ha imitato Greta manifestando per le piazze contro il surriscaldamento della Terra all’urlo di “Ci avete rotto i polmoni” o “Non esiste un pianeta B”. Dal canto suo iSchool, e in particolare la professoressa Lisa Moioli, ha preferito unire l’utile al dilettevole, così al posto di scioperare, abbiamo portato nelle nostre classi questo argomento. Nella classe prima, infatti, durante la lezione di geografia, si è parlato sia di Greta, sia di quello che potremmo fare noi nel nostro piccolo per non inquinare e salvare il pianeta, come non gettare rifiuti per strada o nei boschi, o spegnere il motore di auto e moto quando si è fermi al semaforo, tante cose che sembrano insignificanti ma che, fatte già solo da tutti gli studenti di iSchool, potrebbero dare un grande contributo. Dopodiché sono stati creati dei bellissimi cartelloni che tuttora sono esposti nel nostro atrio. Noi delle classi seconde invece abbiamo letto una pagina del quotidiano L’eco di Bergamo in cui venivano illustrate le ripercussioni del surriscaldamento globale anche sulla città di Bergamo, facendoci capire come 2
questo sia un problema reale, attuale, e soprattutto vicino a noi. In seguito abbiamo discusso a lungo sulla faccenda. Abbiamo così capito che se tutti nel nostro piccolo e nella quotidianità ci impegnassimo in piccoli gesti per salvaguardare l’ambiente, di certo daremmo una grande mano verde all’umanità e al nostro pianeta. In fondo, come diceva Madre Teresa, siamo solo una goccia in un oceano, ma a volte è proprio la goccia che può far traboccare il vaso. Viola M. – classe II A l cambiamento climatico sta distruggendo il mondo. E le ripercussioni sono qui davanti ai nostri occhi: sul fiume Serio fa troppo caldo, a ottobre si sono registrati 31,5°C e in tre giorni, qualche mese fa, ha piovuto tanto quanto avrebbe dovuto piovere in 5 mesi! Non si può continuare così! Serve un futuro per noi! Ecco quindi alcuni slogan, inventati da noi studenti di prima media. Gli animali soffrono, l’aria è Bisogna fare inquinata e l’acqua sprecata. E i Se non ci fermiamo qualcosa! Come governi cosa fanno? Aspettano ora, sarà troppo che la Terra venga tardi! vivranno i nostri definitivamente distrutta! figli? Anita N. – classe I A 3
Quando mi si è presentata l’occasione ho deciso di coglierla al volo, ed è così che sono qui oggi a parlarvi di Daniele Statella, un fumettista della Bonelli. Ho deciso di intervistarlo ponendogli diverse domande; questo è ciò che ne ho ricavato. Innanzitutto mi ha confessato di ritenere il suo lavoro veramente speciale, perché permette di dare una vita e una storia a delle semplici parole e idee dello sceneggiatore. Daniele Statella ha infatti sempre avuto una grande passione per i fumetti, ma non come tutti gli altri, lui piuttosto che limitarsi a leggere, preferiva ridisegnali, o finire le storie dove si interrompevano. Già da piccolo infatti dimostrava la sua vocazione come fumettista. Purtroppo però andando avanti con l’adolescenza ha sottovalutato questo dono, considerandolo solo come un passatempo. Solo dopo aver studiato ingegneria ha deciso di iscriversi alla scuola del fumetto di Milano. Qui, dice Daniele, ha imparato molte cose, tra le quali la teoria e la tecnica che un vero fumettista professionista deve possedere. Dopo la scuola è stato tutto un crescendo. Come inizio ha deciso di provare a disegnare un fumetto tutto suo, creandosi quindi anche la storia, e in particolare un fumetto horror, ambientato nella sua città, ovvero Vercelli (in Piemonte) con protagonisti i suoi amici. Una volta realizzato il fumetto però, aveva bisogno di qualcuno che lo editasse, e dopo un po’ di ricerca ha trovato un piccolo editore che ha deciso di pubblicare questa storia in tre volumi. Daniele, per essere (a quel tempo) un pivellino appena entrato nel settore, era riuscito nel suo obiettivo, ovvero farsi conoscere nel panorama fumettistico italiano. Dopodiché ha iniziato a lavorare per la casa editrice Mondadori, illustrando libri e riveste, facendo anche diverse collaborazioni, in particolare realizzando disegni per L'insonne che usciva in edicola dal 2005. Poi finalmente ha iniziato a dedicarsi esclusivamente al mondo del fumetto collaborando a numerose serie tra cui Cornelio scritta da Carlo Lucarelli, Diabolik di cui ha realizzato vari episodi e Dampyr per la Sergio Bonelli Editore che è la maggiore casa editrice di fumetti in Italia, dove tuttora lavora. 4
Dopo aver parlato della sua formazione e della sua carriera, ho chiesto a Daniele di spiegarmi, in breve, passo per passo, come si realizza una tavola. Innanzitutto occorre documentarsi bene prima di eseguire una tavola, poiché serve rappresentare le cose in modo realistico, specialmente se si tratta di ambientazioni contemporanea o addirittura di una precisa epoca storica. Per quanto riguarda la parte prettamente tecnica preferisco riportare direttamente le sue parole, poiché non saprei come scriverle in altro modo: “Prima di tutto si realizzano gli studi dei personaggi, il volto da varie angolazioni e la figura intera. Si procede quindi col disegno prima in bozza a matita, dopo il layout si passa al clean up e infine all'inchiostrazione usando pennello e china o pennarelli con punta a pennello ricaricabili. Per alcune serie a fumetti si realizza anche il colore che un tempo era fatto ad acquerello o ecoline, oggi quasi esclusivamente a computer con “Photoshop” o “Clip Studio Paint” e tavoletta grafica. A volte lavoro anche in digitale realizzando le tavole a matita e china, o con una tavola grafica chiamata “Cintiq” per cui disegno direttamente sul monitor con una penna ottica che riproduce la morbidezza della linea simulando la matita, o anche la china, solamente col vantaggio di poter correggere all'infinito. Però preferisco lavorare in maniera tradizionale su carta”. Bisogna dire che il lavoro di Daniele non è un lavoro comune e ciò che gli piace di più è il fatto di poter dare vita a personaggi e storie di fantasia, creando universi solo con il potere di una matita, e far godere al lettore la storia, quasi come se fosse un film. Inoltre ci dice che è molto bello relazionarsi ogni giorno con personaggi di fantasia perché gli permette di far conoscere a tutto il mondo il suo punto di vista, anche se all’inizio è stato difficile, dovendo creare un personaggio semplicemente interpretando le parole dello sceneggiatore, ma dopo molto studio la cosa è diventata normale. Daniele non si pone limiti, il suo unico obbiettivo è arrivare sempre più in alto di dove già è e godersi appieno ogni tavola e ogni storia che gli passa sotto la matita. In conclusione potrei dire che la sua storia ci insegna che serve solo una grande motivazione e perseveranza, e magari anche un pizzico di fortuna, per arrivare in alto, o semplicemente per raggiungere un obiettivo. Ci insegna anche che non è importante quanto il proprio sogno sia ambizioso, se ci si crede veramente non c’è niente che possa impedire di raggiungerlo. Viola M. – classe II A 5
Venerdì 1 marzo noi ragazzi delle classi prime e seconde abbiamo festeggiato il Carnevale travestendoci in modo bizzarro, principalmente con dei pigiami interi da unicorni, draghi e gufi. I nostri professori però non erano al corrente dell’iniziativa, perché abbiamo concordato tutto in gran segreto con la Preside. Così quando siamo entrati in classe ci siamo subito mascherati e ognuno di noi si è seduto al proprio posto come se fosse una giornata normalissima. Quando i prof sono entrati sono rimasti sorpresi…non se l’aspettavano proprio! La professoressa Facchinetti è rimasta a bocca aperta e ci ha detto che, se l’avesse saputo, si sarebbe mascherata volentieri anche lei! Ovviamente abbiamo poi fatto lezione come tutti gli altri giorni, ma all’intervallo ci siamo divertiti a fare delle foto; alcune le abbiamo fatte tutti insieme mentre altre le abbiamo fatte a piccoli gruppi. È stato un momento davvero divertente! Alice D. e Alessandra L. – classe I A 6
Venerdì 8 marzo tutte le classi di iSchool Middle si sono recate a Milano, presso il museo Mudec, per visitare la mostra A visual protest - The art of Banksy dedicata al grande maestro della Street Art. Siamo partiti verso le 10 con un pullman privato e, una volta arrivati alla mostra, ci siamo divisi in vari gruppi. Davanti alle opere esposte ognuno di noi ha indossato i panni della guida turistica, perché abbiamo spiegato l’opera che ci era stata assegnata ai nostri compagni. È stato davvero emozionante! Successivamente abbiamo poi visto un video sulla Street Art e, verso le tre e mezzo, siamo tornati a scuola. Chiara T. e Anita N. – classe I A 7
Questo mese ho deciso di intervistare una studentessa della nostra scuola superiore che sta vivendo, dalla scorsa estate, l’esperienza dello scambio culturale. Le emozioni, i pro e i contro di questa esperienza, hanno lasciato un segno dentro di lei e, in qualche modo, le hanno cambiato la vita. Ecco la sua intervista. 1. Prima di tutto, come ti chiami e che classe frequenti? Mi chiamo Stella Suraci. Ho diciassette anni e sono in quarta superiore. 2. Che cosa ti ha portato ad andare all'estero e in che posto hai fatto questa esperienza? Da diversi anni desideravo di andare a studiare all’estero perché ho sempre pensato che fosse una cosa che potesse dare una svolta alla mia vita, e così è stato. Eccomi qui, all’età di diciassette anni a parlare due lingue alla perfezione vivendo a Napa, in California dall’altra parte del mondo, per conto mio. 3. Quando hai deciso di fare questa esperienza? L'hai fatta per uno scopo ben preciso? Ho deciso di intraprendere questa esperienza perché volevo mettere alla prova le mie abilità provando ad iniziare una nuova vita da sola, senza l’aiuto di nessuno: una nuova esperienza da affrontare con me stessa. Ho deciso di studiare all’estero durante il mio quarto anno di studi al liceo perché penso che questa sia l’età giusta per affrontare un’esperienza così impegnativa. 4. Hai avuto difficoltà ad ambientarti nella nuova scuola? 8
Mi sono trovata bene fin da subito; gli Americani sono delle persone splendide e, soprattutto all’inizio, sono stata accolta con grande entusiasmo, proprio perché ero la “novità” del momento, ovvero la straniera che proviene da una nazione che la maggior parte della gente del posto non ha mai avuto l’occasione di visitare. Inoltre gli Americani hanno un debole per gli italiani, perciò appena hanno scoperto la mia provenienza sono impazziti e hanno iniziato a tempestarmi di domande. Così sono nate grandi amicizie che spero possano durare per tutta la vita. Parecchie amiche americane quest’estate verranno infatti a Bergamo per farmi visita e trascorrere del tempo nella mia città. 5. Vivi in una famiglia o in un college? Vivo in una Boarding school ossia in un college con altri 29 ragazzi. 6. Credi ci sia un'età durante la quale si possa apprezzare maggiormente questo tipo di esperienza? Penso che per andare a vivere all’estero non ci sia bisogno di avere un’età precisa, bisogna solo seguire quello che dice il cuore e fare ciò che ci si sente. Io lo scorso anno ho deciso di fare questa scelta da sola, nessuno mi ha mai forzata; pensate che addirittura i miei genitori non avevano mai considerato quest’opzione perché pensavano che non mi interessasse proprio. 7. Quale è il ricordo più bello di questa esperienza? E il più brutto? Riflettendoci, penso di non avere solo un ricordo bello, ma penso di averne tanti. Uno tra questi è stato la stagione di football quando tutti i venerdì pomeriggio andavo a vedere le partite con le mie amiche e, nonostante non capissi niente di questo sport, mi divertivo tantissimo a fare il tifo per i giocatori e a cantare inni. Un brutto periodo è stato invece quando ho dovuto sostenere alcuni esami importanti: lì ero davvero super agitata. 8. È un'esperienza che rifaresti? Perché? Si, è un’esperienza che rifarei altre mille volte perché mi ha sconvolto la vita. Dalla “Stella italiana” alla “Stella americana” penso di sia un abisso di mezzo; sono diventata davvero un’altra persona, più grande e più matura. 9. A chi consiglieresti questa esperienza? A chi invece non la consiglieresti? Io consiglio quest’avventura a tutti coloro che hanno la possibilità di farla e la voglia di mettersi in discussione. Al contrario di quello che si potrebbe credere, penso sia un’esperienza estremamente indicata 9
per le persone timide ed insicure perché al termine di un anno come quello che ho vissuto io, dove avete sperimentato la forza di voi stessi, niente vi spaventerà. 10. Sarà stato difficile parlare una lingua straniera per un intero anno... racconta. All’inizio parlare in inglese mi è risultato difficile. Questa difficoltà l’ho riscontrata durante le prime settimane, durante le quali trovavo difficile comunicare con le persone, data la mia conoscenza scolastica della lingua inglese e la mia pronuncia. Ovviamente, non avendo mai vissuto prima di allora in un paese straniero la mia pronuncia inglese non era molto forte e precisa. Con il trascorrere dei mesi questo problema è sparito completamente, ho iniziato a pensare e a sognare in inglese a tal punto che parlare e scrivere in italiano adesso è diventato un problema. Ora la mia pronuncia è perfetta, è bastato solo portare pazienza. 11. Cosa ti è mancato di più della tua vita in Italia? Della mia vita italiana mi è mancato tantissimo avere la libertà di organizzare i miei pomeriggi e fine settimana come meglio credevo. Vivendo in una Boarding School ci sono regole molto severe da rispettare, come il coprifuoco alle dieci ogni sera. Lo stile di vita libero che avevo in Italia qui non mi è permesso e, a volte, sento ancora il bisogno di uscire da scuola e stare fuori fino a dopo cena, senza preoccuparmi dell’orario, ma purtroppo non posso! 12. Secondo te, chi sta per partire per questo tipo di esperienza cosa dovrebbe necessariamente sapere? Dagli un consiglio pratico. Una cosa da sapere è che bisogna sapersi adattare perché niente sarà come vi siete immaginati. Inoltre dovete mettere in conto che a volte ci potranno essere dei momenti bui in cui vorrete tornare a casa, ma ad essere sincera sono stati proprio questi momenti che, personalmente, mi hanno aiutata a maturare e a crescere. Altro tasto dolente: il cibo! Ovviamente nessun luogo del mondo sarà come in Italia e non aspettatevi di trovarvi la mamma che vi prepari cene e pranzi deliziosi ogni giorno. In America, ad esempio, la maggior parte delle famiglie non sa minimamente cosa voglia dire cucinare perciò preparatevi! 10
Un’altra cosa assente nella cultura americana è la pulizia. Anche in questo caso, non avrete la mamma che vi pulisce la stanza, vi cambia le lenzuola e vi fa il bucato… dovrete sbrigarvela da soli! All’inizio è terribile ma dopo un po’ ci si abitua e non ci si presta neanche più attenzione. 13. Cosa ti ha lasciato questo viaggio? In cosa pensi di essere cresciuta? Questo viaggio sarà per me indimenticabile per molte ragioni: per le persone meravigliose che ho avuto l’occasione di incontrare, per i momenti speciali vissuti insomma...per tutto ciò che mi ha circondata per un anno. Inoltre ha cambiato tantissimo la mia personalità: so di essere diventata più matura e responsabile, infatti quando comunico con i miei genitori, essi sottolineano sempre i miei cambiamenti dicendomi che ormai sono diventata una donna in tutti i sensi. Sicuramente l’essere stata immersa in una cultura totalmente differente dalla mia, l’essermi aperta diverse prospettive sul mondo, l’aver scoperto cose nuove ogni giorno mi hanno aiutata a crescere! Lea A. – classe II A 11
Giovedì 28 febbraio io e altri quattro alunni di iSchool middle, accompagnati dalla Prof.ssa Moioli e dal Prof. Cattaneo, siamo andati alla sede di iSchool Circle per mostrare il giornalino della scuola media e spiegare agli alunni di V elementare le regole per scrivere un buon articolo di giornale. Siamo partiti da scuola intorno alle 10 e ci siamo diretti a piedi fino alla scuola elementare. Lungo il tragitto eravamo tutti affamati e abbiamo tentato di corrompere i professori, supplicandoli di fermarci a mangiare delle focacce, ma purtroppo non avevamo molto tempo, quindi non abbiamo fatto nessuna sosta. Arrivati alla scuola elementare siamo stati accolti dagli insegnanti della classe V: la maestra Marta e il maestro Alberto, che ci hanno poi affidato i loro studenti, suddivisi in vari gruppetti. Prima di iniziare a lavorare in modo pratico al giornalino, il Prof. Cattaneo e la Prof.ssa Moioli hanno spiegato ai bambini come è strutturata una redazione e quali sono le regole fondamentali che un buon giornalista deve seguire. Il mio gruppo si è occupato della sezione Cronaca e ha realizzato un articolo dedicato alla gita che i bambini delle elementari avevano fatto a Venezia, lo stesso ha fatto il gruppo guidato da Viola, scrivendo un articolo sulla gita alla Scala di Milano. Wally ha invece realizzato, insieme alle “sue” alunne, un sondaggio sull’uso 12
della divisa scolastica presso la scuola elementare, mentre Gaia si è occupata della parte grafica, realizzando la copertina della rivista e l’indice degli articoli. Infine Gabriele ha prodotto una recensione del film Wonder. Una volta concluso il lavoro, ci siamo riavviati verso iSchool middle. È stato davvero divertente metterci nei panni dei professori e provare a tenere una lezione a ragazzi di qualche anno più piccoli di noi! Filippo F. – classe II B 13
Oggi abbiamo fatto un’intervista alla nostra preside, Paola Ferrante riguardo al suo ruolo di preside. Le abbiamo fatto le seguenti domande: § È impegnativo il ruolo di preside? sì no § Le piace questo lavoro? sì no preferirei farne un altro § Lei, durante la giornata lavorativa ha delle pause? sì, molte quando voglio no, ho solo la pausa pranzo § Prima di essere preside in iSchool lo è stata in qualche altra scuola? sì no § Sognava di fare questo lavoro già da piccola (15-16 anni)? Se no, quale era il lavoro dei suoi sogni? sì no Non ho mai pensato di fare la preside, ma sin da piccola volevo diventare insegnante. § Che liceo ha frequentato? Liceo scienze umane, che però al tempo si chiamava Istituto Magistrale § Preferirebbe lavorare in una scuola pubblica o privata? pubblica privata § Il suo sogno era di insegnare alle superiori, elementari o medie? Sono stata maestra per tanti anni alla scuola elementare, divenendone poi preside; successivamente ho iniziato a insegnare alle medie e infine sono diventata preside di medie e superiori, quindi direi che ho fatto esperienza in tutte e tre i cicli scolastici. Wally M. e Asia Z. – classe II 14
Carol Danvers diventa la super eroina più potente dell'universo quando la Terra viene coinvolta in una guerra galattica tra due razze aliene. Bionda con il sangue verde-blu, Vers è addestrata a combattere, controllando le proprie emozioni e i propri poteri. Vive su Hala, capitale dell'impero militarista dei Kree, ma il ritorno di alcuni ricordi perduti la riporteranno sulla Terra negli anni ’90, avviando una nuova avventura. La storia dell'elefantino Dumbo, preso in giro per le sue grandi orecchie, che troverà il modo per riscattarsi e trovare la sua felicità. Un film della Walt Disney rifatto sotto forma non di cartone ma di film. Sofia M. – classe I A 15
Scheda del libro Gli studenti delle classi II, qualche mese fa Titolo: Io e te hanno letto Io e te, libro di Niccolò Ammaniti. Il protagonista è Lorenzo, un Autore: Niccolò Ammaniti ragazzo di 14 anni che non riesce a Anno: 2010 relazionarsi con gli altri e che, per evitare N° pagine: 116 di dare troppi problemi ai suoi genitori, Editore: Einaudi finge di partire per la settimana bianca con alcuni amici, mentre in realtà si rifugia nella cantina di casa, passando le sue giornate in solitudine. Il piano perfetto di Lorenzo verrà scombinato dall’arrivo di Olivia, la sua sorellastra che ha problemi di tossicodipendenza. Ecco alcuni commenti a seguito della lettura di questo breve romanzo: “Secondo me tutti dovrebbero leggere questo libro almeno una volta... più sei grande e più capisci, anche io probabilmente ne avrò capito solo dei pezzi ma davvero vale la pena leggerlo.” “Questo libro mi è piaciuto moltissimo, perché parla di un ragazzo poco più grande di noi e delle sue difficoltà e di come le affronta. Il finale non me lo aspettavo così, ma il libro comunque sia mi è piaciuto moltissimo.” “A me è piaciuto molto questo libro anche perché parla di cose che potrebbero capitare veramente e non di cose fantastiche” “Il libro mi è piaciuto perché parlava di argomenti non troppo facili da discutere, e ne parlava in primo piano, inoltre mi è piaciuto perché sottolinea l’importanza del legame fraterno, anche se i protagonisti non erano propriamente fratelli, ma fratellastri” “Ho apprezzato molto questo libro perchè tratta di problemi reali. Come personaggi mi sono piaciuti sia Olivia che Lorenzo. Olivia perchè nonostante i suoi problemi aiuta Lorenzo parlandogli ad avere più fiducia 16
nelle persone. Lorenzo perché con Olivia scopre di provare sentimenti che pensava di non poter esprimere con nessuno” “Questo libro mi è piaciuto molto: è in grado di farti provare emozioni, e ti fa provare diverse sentimenti vivendo la storia di Lorenzo. Lui è molto più di un ragazzo narcisista, è capace di relazionarsi e questo lo capisce badando alla sorella drogata” Per chi volesse approfondire, da questo libro è stato tratto anche un film, diretto da Bernardo Bertolucci. 17
Ecco la Playlist musicale di marzo elaborata da Lavinia e Andrea: 1. Happier– Marshmello 2. Baila, Baila, Baila – Ozuna 3. Sweet but psycho – Ava Max 4. Secreto – Anuel AA & Karol G. 5. Wow – Post Malone 6. Hp – Maluma 7. Calma (remix) – Pedro Capò feat Farruko Lavinia S. e Andrea M. – classe I A 18
Apex Legends è un gioco simile a Fortnite, ma è differente nel fatto che potenzialmente per avere il personaggio più bello non si deve pagare, mentre in tanti altri giochi si. Ci sono otto personaggi che si chiamano “leggende”, sei vengono dati gratis mentre gli altri due devono essere sbloccati. Ogni leggenda ha dei poteri e abilità diverse che possono aiutare durante il gioco. Per ogni arma e per ogni leggenda si possono avere diversi stili che vanno a modificare la sua estetica. Quando la partita incomincia si deve scegliere la propria leggenda, poi ci si lancia da una sorta di aereo e si atterra su un’isola dove ci si ritrova disarmati, quando si trovano le armi si è pronti per combattere. Sull’isola si è in 60 divisi in modo casuale in squadre da 3 leggende. Questo gioco ha superato diverse aspettative tant’è che ha superato i 10 milioni di giocatori in 72 ore. L’unica pecca è che la modalità di gioco è solo una. Ricordiamo che ci sono restrizioni di età su questo gioco! Età minima per giocare 16 anni! Gabriele D. – classe II B 19
Ho sentito dire che la ragazza dall’animo “dolcissimo” che si era innamorata del ragazzo nuovo, ha aperto il suo cuore a un ragazzo modaiolo. Chissà se questa volta avrà più successo…! Ho sentito dire che un ragazzo amante degli sport americani si è innamorato di una ragazza molto brava sia a scuola che negli sport. Lei in questo momento è libera … Cupido riuscirà a scoccare la sua freccia? Ho sentito dire che un certo ragazzo sta tradendo la sua ragazza mandando cuori alla sua vecchia fiamma! E questo sarebbe amore? Attendiamo sviluppi…aggiornamenti nella prossima uscita! Ho sentito dire che una ragazza alta e simpatica si è presa una cotta per un ragazzo più grande di lei… mi pare di terza! Il ragazzo in questione ricambierà? Ho sentito dire che una certa ragazza appassionata di cavallo è innamorata da tempo di un ragazzo che però non contraccambia, perché il suo cuore è già di una ragazza più grande di lui. Prima o poi saranno una coppia? Aggiornamenti nel prossimo numero! La Perpetua nera – classe anonima 20
LA PERLA DEL MESE Prof. – Dovete sapere che la regina Elisabetta I tenne prigioniera sua cugina Maria Stuart per 18 anni e poi la fece decapitare – Anonimo 1 - Sarà stata così cattiva perché aveva il ciclo! – Anonimo 2 – Sì, il ciclo bretone! - Classe II 21
Puoi anche leggere