BASTA VIOLENZA SULLE DONNE - L'impegno dello Spi Lombardia - SPI-CGIL Lombardia
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NUOVI Mensile del Sindacato Pensionati Italiani Cgil della Lombardia Numero 10 • Ottobre 2019 Spedizione in abbonamento postale 45% art. 2 comma. 20/B legge 662/96 - filiale di Milano BASTA VIOLENZA SULLE DONNE L’impegno dello Spi Lombardia Lombardia
Mensile del Sindacato Pensionati Italiani Cgil della Lombardia Sommario 2 Mia per sempre 49 La solidarietà internazionale dello Spi Gianni Rodari IL PROGETTO SEWA 7 Introduzione A cura di Merida Madeo 8 Uomini che lottano con le donne 50 Che cos’è Sewa Valerio Zanolla 52 Il progetto 10 Femminicidio: Dare sicurezza alle lavoratrici anziane caratteristiche e tendenze del 2018 dell’economia informale a cura dell’Istituto EURES sostenuto dallo Spi e dalla Cgil Ricerche Economiche e Sociali 55 Il nuovo progetto 16 Crimini contro le donne Capire il passato per un futuro sicuro 18 Codice rosso, piano nazionale: luci e ombre 23 I centri e i servizi antiviolenza 26 Vive e libere Un libro prezioso 28 Centri Antiviolenza Lombardia Rete D.i.Re 30 Sex offender: la prevenzione è la vera sfida Erica Ardenti 37 Crescere uomini 39 Hate speech: donne sempre in pole position 40 Dietro il nickname: il vuoto Monica Lanfranco 46 Italia patriarcale e misogina Ecco le radici Erica Ardenti Nuovi Argomenti Spi Lombardia Impaginazione: A&B, Besana in Brianza (MB) Pubblicazione mensile del Sindacato Pensionati Italiani Prestampa digitale, stampa, confezione: Cgil Lombardia RDS WEBPRINTING S.r.l. Numero 10 • Ottobre 2019 Via Belvedere, 42 - 20862 Arcore (MB) Direttore responsabile: Erica Ardenti Registrazione Tribunale di Milano n. 477 del 20 luglio 1996 Editore: MIMOSA srl uninominale, presidente Pietro Giudice Numero singolo Euro 2,00 Abbonamento annuale Euro 10,32
ARCHIVIO STORICO NOI DONNE* MIA PER SEMPRE Così ha detto Sergio Zenato, per spiegare il movente del suo delitto. Con questa frase viene spietatamente alla luce una concezione negativa dell’amore, visto solo come possesso esclusivo, sentito come un prepotente diritto. Gianni Rodari in “Noi Donne” n. 20 del 14 maggio 1961 “O ra Dina è soltan- to mia”, ha ripetuto agli agenti della Mobile, pri- ce di un attaccamento totale, di una di quelle passioni che scottano e lasciano il segno, ma di entrare a Regina Coeli anche quando non spingo- in attesa del processo e della no a gesti disperati, ma ven- inevitabile espiazione, il gio- gono pian piano riassorbite vane Sergio Zenato, che ve- dall’organismo, si cicatriz- nerdì 28 aprile a Roma, sul- zano, come una ferita o una le scale di via Machiavelli, infiltrazione polmonare; lei ha ucciso con un colpo di pi- più vivace, più smaniosa e – stola Dina Lucchetta, una ra- come spesso accade a quell’e- gazza di diciassette anni che tà – un po’ spaventata da un lo aveva lasciato per un altro sentimento eccessivo, dalla fidanzato. Per quattro mesi prospettiva di un legame as- aveva covato, in un furore di cui era testimone soluto, senza riserve e senza ritorni. più di un amico, la sua stesa madre, l’insano ge- I giornali l’hanno chiamata “la B.B. di via Ma- sto di vendetta; per due giorni aveva vagato per chiavelli”, perché era graziosa e lo sapeva, ma le strade di Roma con la pistola in tasca, medi- basta guardarne la fotografia per escludere ogni tando di uccidere anche la madre della ragazza richiamo alla Bardot e al suo fascino un po’ per- e il più fortunato rivale. verso; nei suoi lineamenti potete leggere la ci- “Ma quando mi hanno preso – ha poi narrato ai vetteria del tutto innocente e istintiva del- poliziotti, in un interminabile sfogo – ho capito la giovinetta che si stente ammirata (lo diceva che ormai non m’importava più di nulla, perché già Leopardi: “e mira, ed è mirata, e in cor s’alle- il mio scopo l’avevo ottenuto: Dina non sarà di gra”), non la malizia della donna fatta che si di- nessun altro”. verte a far girare le teste come trottole. Abbia- Sergio Zenato ha ventiquattro anni, di mestie- mo saputo anche di certi giudizi poco generosi re fa l’elettricista. Un buon mestiere, un ragaz- di amiche, forse meno precoci o meno grazio- zo giovane, con tutta la vita davanti. Probabil- se. E si sa che in queste occasioni non mancano mente alla differenza d’età tra lui e Dina, che di far saltar fuori anche le frasi acide di beghi- è lievissima, bisogna aggiungere una più pro- ne inaridite e inacidite: “Ecco quel che capita a fonda differenza di temperamento: lui già capa- certe farfalline”. Sciocchezze. Se dovesse sem- 2 Numero 10 • Ottobre 2019
brare colpevole o non abbastanza pura la natu- chiaro nei propri sentimenti e nelle vere cau- rale ansia d’amore che cresce e sboccia con l’età, se che lo hanno spinto ad uccidere: perché se con il corpo che si sviluppa; se dovessimo trova- capirà potrà anche tornare ad essere un uomo, re malizia nei fidanzamenti di adolescenti, che altrimenti rimarrà un rottame. E piuttosto c’è tra l’altro a Roma sono frequentissimi, e grazie da chiedersi chi, adesso, potrà aiutarlo a capi- al cielo danni gravi non ne causano quasi mai; re, a conoscersi, a spezzare lo spaventoso blocco allora dovremmo proprio considerarci incapaci di amor proprio offeso che si dev’essere formato di capire qualcosa della vita, di sentire quanto nel suo cervello e al quale egli stesso ha permes- c’è di patetico, e perfino di necessario, nel suo so, giorno per giorno, settimana per settimana, espandersi ancora confuso, ancora disordinato, di formarsi, avvoltolandosi alla sua ombra inve- alla ricerca di una strada su cui riversare la pie- ce di uscire, di salvarsi. na di sentimenti che vengono gonfiando come La salvezza sta sempre fuori di noi stessi: ci sal- un fiume. Ed è soltanto il cuore che si sveglia. viamo se usciamo dalla prigione d’ombre nella Sarebbe veramente un delitto cercare ombra di quale noi stessi ci rinchiudiamo quando ci rifiu- colpa in questa povera ragazza, pretendere da tiamo di ragionare quando lasciamo l’immagi- lei l’equilibrio morale, la capacità di compren- nazione troppo libera di ingannarci col suo gio- sione umana che occorre per convincere un in- co di figure. namorato che un legame può sciogliersi senza Ciò è evidente nel comportamento del giovane tragedia, che la vita continua, che è giusto fare Sergio Zenato. Dal momento in cui è stato re- sempre ciò che è giusto, anche se costa dolore. spinto a quello in cui si è appostato sul piane- Le ragioni del delitto stanno tutte quante rottolo per attendere Dina che scendeva le scale, dall’altra parte, nel poveretto e ucciderla, sono passati quattro che oggi ripete, come un osses- mesi, durante i quali si giova- so, “l’ho uccisa, ho ritrovato la ne non ha fatto che arrovellar- mia pace, non sarà di nessuno”, si, sprofondare nel suo furore, e solo tra qualche anno, o tra accarezzare l’idea della vendet- dieci (ne ha tanti, davanti a sé) ta. Compra una pistola, si eser- capirà di aver fatto anche di se cita al tiro nei cantieri in cui si stesso una vittima. Anzi, dob- reca a a lavorare. Quando a casa biamo augurarci che lo com- gli sottraggono la pistola e glie- prenda, che riesca a veder chia- la rendono inutilizzabile, dà in ro nei propri sentimenti e nelle smanie, recupera l’arma, la fa vere cause che lo hanno spin- riparare. Per settimane e setti- to ad uccidere: perché se capi- mane si avvolge in cupi sogni rà potrà anche tornare a veder di strage. Poi vengono gli appo- 3
ARCHIVIO STORICO NOI DONNE* stamenti sulla strada, per studiare le abitudini sere. Si ha la tendenza, cioè, a chiamare in cau- del casamento, i movimenti di Dina, l’ora più sa soltanto i sentimenti mentre la colpa non propizia all’azione. Si direbbe quasi che egli ri- è dei sentimenti ma delle idee, perché nella tardi quest’ora, per goderne più a lungo, o per stragrande maggioranza dei casi i delitti d’o- soffrirne più a lungo. Egli ama la sua vendetta, nore e i delitti passionali sono legati a un bloc- ma ama anche la propria sofferenza, non vuole co di idee in cui entrano, in dosi diverse, l’idea perderne una goccia. che dove si forma una copia ivi la natura eleg- È la storia di tutti i delitti passionali? Non ci ga anche un “capo” nell’uomo, e infine tutte le pare proprio. Chi uccide per passione uccide idee sbagliate che circolano sull’amore, sulla d’impulso, uccide in fretta, trasportato da un’i- donna, sulla famiglia. ra che lo acceca per poche ore, talvolta per po- Attraverso numerose sfumature, continua a vi- chi attimi. Nella lunga, allucinata preparazio- vere l’idea che la donna non abbia diritto a una ne del delitto di Sergio Zenato c’è qualcosa che personalità altrettanto completa di quella ma- secondo noi solo uno psichiatra potrà spiegare. schile, a un uguale grado di libertà, di respon- Un lungo rovello può portare le forze per sop- sabilità individuale. E l’idea è accettata, in pra- portarne il tormento: meno facilmente al delit- tica, e ben spesso, anche da chi ne subisce le to. Prima di giudicare il giovane omicida dob- conseguenze: tant’è vero che tra le donne, gio- biamo concedergli a occhi chiusi un’attenuante: vani e meno giovani, che commentavano il de- in qualche modo egli doveva già portare in sé litto, ve ne sono state alcune che, in fondo in il germe di una sofferenza non comune; la capa- fondo, finivano col farne co pa alla giovinetta cità di soffrire muta da uomo a uomo, e a che uccisa. La paura che la loro figliola capiti un punto diventi follia noi non lo sapremmo dire. giorno con un tipo come Sergio Zenato può ben E diciamo questo non per respingere il gesto spingerli a desiderare soltanto di allontanare il di Sergio Zenato nella zona dei gesti che non si momento in cui essa incontri un giovane qual- spiegano senza l’intervento della pazzia, come siasi, e quindi a chiuderla in casa più di prima, di un demone estraneo. Tutt’altro. L’ossessione a sorvegliarla più di prima. può aver scavato in una mente malata, ma nel- Umano, anche se sbagliato. Ma resta sbaglia- la stessa mente ha trovato il terreno prepara- to lo stesso. Dall’altra parte, tanti saranno sta- to da un concezione dell’amore ancora più dif- ti i genitori che avranno preso da parte i loro fusa che non sembri: dell’amore come possesso ragazzi, ormai giovanotti, per parlare con loro totale, esclusivo, tirannico. E a questa conce- dell’accaduto, per insegnare loro a dell’accadu- zione è strettamente legata l’altra, della donna to, per insegnare loro a considerare le ragazze come oggetto di conquista, preda senza perso- con più rispetto, o almeno per capire che idea nalità, strumento senza diritti: se “disubbidi- si facciano dell’amore, e quanto ci sia eventual- sce” puoi punirla, se non ti accetta più per pa- mente di sbagliato in quest’idea? C’è da am- drone devi ucciderla. mettere che se un padre ne ha parlato col figlio “Ora è mia per sempre” è una di quelle frasi che è stato solo per dirgli: “Tu non metterti in men- anche la gente comune, e la più pacifica, com- te mai sciocchezze del genere, sai? Guarda che prende benissimo, perché è la forma esasperata di donne ce ne sono sette per ogni uomo. Non è di una mentalità che si accetta come normale. il caso di patirci troppo”. E così le vecchie idee “O mia o di nessun altro”, è la divisa di que- vanno avanti. sta mentalità, della quale chi si spinge a cri- Sul terreno dei sentimenti, poi, dove le questio- ticarla dice, tutt’al più, che è “romantica” o ni si fanno più sottili, pare che solo al maschio “melodrammatica”, aggiungendo che al gior- sia permesso l’amor proprio, e il diritto di pro- no d’oggi bisogna essere “meno tragici”, e che testare a nome del medesimo, e il diritto di sof- delitto d’onore e delitti di passione, nel seco- frire per tali offese. Nessuno chiede all’uomo la lo dell’atomica, non ce ne dovrebbero più es- pazienza, la sopportazione, la rassegnazione, la 4 Numero 10 • Ottobre 2019
sottomissione, la dolcezza, insomma, quelle che si chiamano “le virtù femminili” e sono soltan- to la traduzione in moneta spicciola di una con- danna della donna all’inferiorità. È ancora ben poco popolare da noi l’idea che l’unione di due personalità ugualmente ricche, ugualmente responsabili, ugualmente tenute alla tolleranza, senza gerarchie interne, benché più difficoltosa, sia infintamente superiore sot- to ogni punto di vista, a cominciare da quello morale, al matrimonio in cui l’uomo è proprie- tario di una donna come di un mobile, o tutt’al più il suo protettore. In proposito come la pensano e come si com- portano i giovani? La risposta dovrebbe variare da zona a zona, com’è naturale. Probabilmente non mancano zone in cui la gioventù, sia ma- schile che femminile, sta elaborando per conto suo una concezione più moderna dell’incontro tra i sessi, dell’amore, della famiglia: e non è detto che queste zone vadano individuate solo sull’atlante geografico e che al Sud ci sia soltan- to arretratezza e barbarie. Sergio Zenato, per esempio, è veneto. Ma se ci si chiede di quali Girando una domenica per le vie di Roma: strumenti disponiamo per aiutare i giovani a era il 20 ottobre 2014... non è cambiato molto essere migliori di noi, c’è da disperare. Il cine- dal giorno in cui Rodari ha scritto il suo articolo ma? La televisione? La scuola? I giornali? Il bi- gottismo ufficiale, che fornisce il clima meno adatto a parlare seriamente dell’amore, trova le sue sole alternative nell’erotismo più commer- ciale. Raro è il film d’idee: ancora più raro quel- lo in cui compaia un personaggio femminile degno d’essere ricordato. I giovani debbono fare da soli. E in queste condizioni, natural- mente, la maggioranza trova ogni giustificazio- ne alla pigrizia: le vecchie idee vanno avanti per inerzia e per abitudine. Il costume muta assai più lentamente delle condizioni materiali di vita, progredisce a velocità assai ridotta rispet- to alla tecnica. Questioni come l’amore e la fa- miglia sono lasciate, più o meno, alla loro evo- luzione spontanea: non si crede abbastanza che la gente possa appassionarsi al dibattito delle idee, su questo punto, e nemmeno un delitto è un’occasione abbastanza clamorosa per iniziati- ve che vadano più in là, come pure potrebbero, * Ringraziamo Costanza Fanelli, responsabile dell’Archivio storico di Noi Donne per aver rintracciato l’articolo e averci dato il permesso di un articolo da giornale. di riprodurlo. 5
Introduzione U n numero ‘anomalo’ questo di Nuovi Argomenti che, contrariamente a quanto fatto in questi anni, non contiene gli atti di un convegno già tenuto dallo Spi Lombardia, ma lo anticipa. Questo numero vuole, infatti, essere di supporto e di inte- grazione all’iniziativa La violenza contro le donne: la famiglia luogo pericoloso? Supporto e integrazione perché – oltre a fornire dati, in- formazioni anche sul Codice rosso come sul Piano strate- gico nazionale sulla violenza contro le donne – allarga il discorso a temi che da quell’iniziativa per ora rimangono fuori: il trattamento dei maltrattanti, la sessualità e la violenza nei più giovani, l’hate speech. E poi la presenta- zione del libro appena uscito di Manuela Ulivi, la presi- dente della Casa delle donne maltrattate di Milano, e del magistrato Fabio Roia, un testo importante per capire gli sviluppi delle leggi e del mondo della magistratura in questi ultimi vent’anni. Sia Roia che Ulivi sono tra i relatori dell’iniziativa dell’11 novembre insieme alla deputata Lucia Annibali, alla presidente della Società italiana di criminologia Isabella Merzagora e a Silvia Piani, assessore alla Politiche per la famiglia, genitorialità e pari opportunità di Regione Lombardia. Abbiamo scelto di aprire questo numero con un articolo che Gianni Rodari scrisse nel lontano 1961 per noi donne a commento di un femminicidio. Leggendolo non possiamo trattenerci dal pensare che le sue considerazioni sono attualissime e che, dunque, ben poca strada abbiamo fatto da allora. Sempre sull’onda di questa scia storica la parte dedicata al tema violenza sulle donne si conclude con un ar- ticolo in cui si analizzano le lontane radici che a lungo andare hanno portato a questo fenomeno, un brevissimo viaggio nell’antica Grecia e nel nascente impero romano che ci mostra come siano arrivati fino a noi comportamenti e valori, che ci saremmo dovuti lasciare alle spalle da molto tempo. A conclusione di questo numero uno spazio è dedicato all’attività di solidarietà internazionale dello Spi lombardo, oltre che nazionale. Viene illustrato quanto fatto finora in India, nel Gujarat, col sin- dacato Sewa. Buona lettura. Erica Ardenti 7
UOMINI CHE LOTTANO CON LE DONNE Valerio Zanolla Segretario generale Spi Lombardia S empre di più mi sono con- vinto, partecipando alle riunioni del coordinamen- lombardo, o venisse relega- to a un impegno riguardan- te solo la metà degli iscrit- to donne e analizzando i do- ti allo Spi. Per la verità non cumenti emersi dalle loro dovrebbe neppure riguarda- discussioni sui temi più scot- re solo la metà dei cittadini tanti da loro trattati, che italiani, per questo ognuno la nuova stagione dello Spi di noi deve fare la sua par- Lombardia debba – ancora te e lo Spi Lombardia la vuo- di più che nel passato – coin- le fare. volgere entrambi i generi nel Per di più ci tengo a sottoli- lavoro di crescita dei dirit- neare che la segreteria dello ti delle donne, nella batta- Spi Lombardia, non più tar- glia per la parità di genere e di di un mese fa presentando nell’impegno per la tutela, sotto tutti gli aspet- il proprio programma di lavoro a tutto il diret- ti, della loro dignità. tivo regionale, ha con determinazione inserito La nuova stagione dello Spi Cgil Lombardia, per una serie di linee guida a supporto delle inizia- quanto riguarda la politica di genere, si carat- tive che il coordinamento donne intenderà por- terizzerà perciò ancora di più rispetto a quanto tare avanti. E siccome si tratta del programma già fatto nel passato. Dovrà riuscire a coinvol- dell’intera segreteria, tutti dovranno essere im- gere entrambi i generi nelle iniziative e negli pegnati a sostenerlo, uomini e donne. impegni sui vari fronti che lo stesso coordina- Non si parte da zero, non è da oggi che le don- mento donne intenderà proporre sia nelle di- ne del sindacato e della sinistra, dello Spi e del- scussioni sia nelle attività concrete di negozia- la Cgil sono impegnate su queste materie, è un zione e nei servizi che offriamo, facendo crescere lungo percorso partito oramai da lontano che ha la consapevolezza in tutta l’organizzazione che portato a importanti risultati in termini di nuo- si tratta di una battaglia comune. ve e apprezzabili leggi dello stato dalle quali, a Sarebbe certamente singolare se il tema, trat- volte, sono discese regole contrattuali utili per le tato su questo numero di Nuovi Argomenti dal lavoratrici mentre altre volte sono state le leggi titolo Basta violenza sulle donne, l’impegno a prendere spunto dalle lotte portate avanti dal dello Spi Lombardia, e che ogni giorno è pre- sindacato dietro la spinta delle donne. sentato come dramma sui mass media, si esau- Insomma tanto è stato fatto ma tanto anco- risse al termine del convegno, al quale abbia- ra c’è da fare. mo invitato tutto il gruppo dirigente dello Spi Il tema trattato in questo numero ne è la ripro- 8 Numero 10 • Ottobre 2019
va. Il titolo del convegno dell’11 novembre poi, E il sindacato, la Cgil soprattutto, di fronte alla a pensarci bene, fa venire i brividi La violenza paura e alla solitudine delle persone non può contro le donne: la famiglia luogo pericoloso? fare finta di niente, i più vulnerabili sono i ceti Qualcuno si chiederà, vabbè voi siete un sin- più fragili che noi da sempre abbiamo voluto dacato, vi occupate di previdenza, di fisco e di rappresentare e difendere, con la nostra attività pensioni perché vi volete interessare anche di e la nostra presenza contribuiamo a rendere più violenza e di maltrattamenti? vivibili, i quartieri, le città e i luoghi popola- La risposta a parole è facile, meno nei fatti. Però ri dove vive la nostra gente e noi vogliamo sta- quando si rappresentano, in una regione come re vicini alle persone anziane, questo è il vero la Lombardia, circa 440mila iscritti, pensionati controllo del vicinato, che dà vera sicurezza. e anziani, dove oltre la metà sono donne e quan- Poi la società ritiene che di fronte alle incom- do tutti i giorni si è a contatto con migliaia di benze della vita ognuno debba risolversi da solo persone dai molteplici bisogni, disinteressarsi le difficoltà della propria esistenza. Questo è un della condizione delle persone più che una di- modo di pensare che noi definiremmo egoisti- menticanza rischia di essere un crimine. Lo Spi, co, e che genera sofferenze senza fine. Lo Spi occupandosi della vita dei propri iscritti, fa il Cgil c’è e vuole esserci facendo ancora di proprio mestiere, si prende cura dei settori più più di quello che già fa. esposti e più deboli della società e noi non in- Ma è lo stesso titolo del convegno a parlarci del- tendiamo trascurare la condizione di sofferen- la violenza in famiglia, violenza anche non solo za che accompagna la vita di molte persone an- fisica che provoca dolore psichico, magari quan- ziane che, in diverse circostanze, sono anch’esse do il marito che non si sente più utile alla socie- vittime di violenza. Per missione, lo Spi si im- tà perché in pensione scarica sulla donna le sue pegna per garantire diritti che altrimenti sareb- frustrazioni, limitandone la dignità o la libertà. bero, come diciamo, noi negati. Ma per noi c’è Una volta queste offese venivano accettate come anche un altro importante diritto la cui assen- un dovere della donna, un obbligo di sottomissione za colpisce in particolare le donne anziane: il non è più così, o perlomeno il senso comune diritto a una vita sociale. Ci battiamo contro non le accetta più, ma molte volte risultano es- la solitudine. La perdita di relazioni, una vita sere una costrizione. Costrizione che sfocia in da sole e senza supporto morale, le rende fragi- molti così anche in violenza fisica provocata da li di fronte alle difficoltà della vita. Una violen- mariti o figli violenti e questo è un tema sul za che la comunità infligge agli anziani. Lo Spi quale lo Spi Cgil è impreparato, ma intende so- non fa finta di non vederla. Le nostre iniziative stenere con iniziative come quella di oggi tutte dell’area benessere, che coinvolgono decine di quelle forme di aiuto alle associazioni, alle isti- migliaia di persone in tutta la regione, sono una tuzioni impegnate a combattere la violenza sul- risposta che a volte ci viene contestata, derisa. le donne. Noi quando il fatto è avvenuto siamo Una risposta che però noi diamo perché trop- disarmati, possiamo solo indirizzare le donne pe volte i giovani si dimenticano dei loro ge- verso i centri antiviolenza. Ma prima possiamo nitori, dei loro parenti anziani, delle donne che fare molto, perché noi facciamo cultura e cer- proverbialmente vivono più a lungo. Lo faccia- chiamo di dare consapevolezza alle donne e agli mo perché sappiamo che benessere e inclusione uomini, si dobbiamo darla soprattutto agli uo- non sono estranee alla politica dello Spi, anzi. mini. Migliorare la società è la nostra missione Sappiamo che libertà senza benessere è una con- e per farlo bisogna cominciare nel promuovere traddizione in termini e sappiamo anche che si- il rispetto delle singole persone. curezza senza diritti sociali è solo stato di po- lizia. Sappiamo inoltre che chi è da solo, ha paura e se non si hanno rapporti sociali si è an- cora più poveri di quello che già si è, e non dob- biamo dimenticare che molti pensionati hanno pensioni modeste. 9
FEMMINICIDIO: CARATTERISTICHE E TENDENZE DEL 2018 a cura dell’Istituto EURES Ricerche Economiche e Sociali Pubblichiamo qui di seguito un estratto del V Rap- più a rischio, concentrando la prevalenza degli porto dell’Eures, Ricerche economiche e sociali, pub- omicidi con vittime femminili e dei femminici- blicato lo scorso novembre del 2018. Dovrebbe avve- di familiari (rispettivamente il 45,4% e il 49,1% nire verso la fine del mese la pubblicazione dei dati nel 2017). Disaggregando i dati a livello territo- relativi al 2018 e primi mesi del 2019. Il sito di ri- riale, la Lombardia concentra il maggior nume- ferimento è www.eures.it ro dei femminicidi (24 nel 2017, pari al 17% del totale, di cui 17 familiari) mentre, a livello pro- T ra il 2000 e il 2017 sono state 2.994 le don- ne uccise in Italia (un computo che sale a 3.100 se si sommano anche le 106 donne ucci- vinciale, è l’area metropolitana di Roma a dete- nere nel 2017 il primato di territorio più “a ri- schio” per le donne, con 10 donne uccise (pari al se nei primi 10 mesi del 2018); nel 72% dei casi 7,1% del totale, seguita da Milano, con 7 vittime) (2.156 in valori assoluti) si è trattato di donne di cui 6 all’interno del contesto familiare o amo- uccise per mano di un parente o di un partner/ roso (pari al 5,4%, seguita dalla provincia di Ca- ex partner. La coppia rappresenta infatti l’ambi- serta, con 5 vittime). to più a rischio per le donne, con ben 1.426 don- Contrariamente a quanto avviene per gli uo- ne vittime di coniugi, partner, amanti, o ex part- mini, uccisi nella prevalenza dei casi attraverso ner (pari al 66,1% dei femminicidi familiari e al armi da fuoco, le armi da taglio si confermano 47,6% del totale delle donne uccise). il principale strumento di morte nei femmini- Analizzando l’andamento del dato nel corso degli cidi, registrando nel 2017 un significativo au- ultimi 20 anni non si osservano tuttavia signifi- mento (con 52 vittime, pari al 37,1% a fronte cativi scostamenti: al di là infatti di una inciden- del 31,4% registrato nel 2016). Seguono le vit- za delle donne uccise progressivamente crescente time uccise con “violenza estrema a mani nude” (per effetto di una riduzione delle vittime di ses- (32 nel 2017, pari al 22,9%, di cui la quota so maschile), la “patologia” dei rapporti familiari prevalente per strangolamento) e quelle uccise e relazionali si conferma preponderante nella ge- con arma da fuoco (22). nesi degli omicidi con vittime femminili. Appa- Relativamente alle caratteristiche della vitti- re comunque interessante sottolineare come nel ma, colpisce il progressivo aumento dell’età 2017 si registri la percentuale più elevata dell’in- media, che raggiunge il valore più elevato nei tero periodo considerato di femminicidi familia- primi 10 mesi del 2018 (pari a 52,6 anni relati- ri (112 su 141, pari a ben il 79,4%), ma una del- vamente al totale delle donne uccise e a ben 54 le più basse per quanto riguarda i femminicidi di anni per le vittime di femminicidio familiare). coppia (67, pari al 59,8%), mentre cresce l’inci- Si tratta in molti casi di donne malate, uccise denza delle madri uccise dai propri figli (16,1%). dal coniuge anch’esso anziano, che a sua volta si A livello territoriale il Nord si conferma l’area è tolto la vita. 10 Numero 10 • Ottobre 2019
Tabella 1 - INDICATORI DEL FENOMENO DEL FEMMINICIDIO IN ITALIA. ANNI 2000-2017 (DATI OPERATIVI AGGIORNATI AL 15 NOVEMBRE) – Valori assoluti e % Fonte: EURES Ricerche Economiche e Sociali, Archivio degli omicidi volontari in Italia 2018. Tabella 2 - INDICATORI DEL FENOMENO DEL FEMMINICIDIO IN ITALIA. PRIMI 10 MESI DEGLI ANNI 2017-2018 (DATI OPERATIVI AGGIORNATI AL 15 NOVEMBRE) – Valori assoluti e % Fonte: EURES Ricerche Economiche e Sociali, Archivio degli omicidi volontari in Italia 2018. 11
Il femminicidio in Italia negli ultimi tre anni Tabella 3 - DISTRIBUZIONE DEL FEMMINICIDIO IN ITALIA PER AMBITO. ANNI 2015-2017 – Valori assoluti, % valide e variazioni % Fonte: EURES Ricerche Economiche e Sociali, Archivio degli omicidi volontari in Italia 2018. Femminicidio familiare Tabella 4 - DISTRIBUZIONE DEL FEMMINICIDIO FAMILIARE IN ITALIA PER AREA GEOGRAFICA. ANNI 2015-2017 – Valori assoluti e % Fonte: EURES Ricerche Economiche e Sociali, Archivio degli omicidi volontari in Italia 2018. 12 Numero 10 • Ottobre 2019
Tabella 5 - GRADUATORIA DELLE PRIME 10 REGIONI PER NUMERO DI FEMMINICIDI FAMILIARI CONSUMATI NEL 2017. ANNI 2015-2017 – Valori assoluti e % Fonte: EURES Ricerche Economiche e Sociali, Archivio degli omicidi volontari in Italia 2018. Tabella 6 - GRADUATORIA DELLE PRIME 10 PROVINCE/AREE METROPOLITANE PER NUMERO DI FEMMINICIDI FAMILIARI CONSUMATI NEL 2017. ANNI 2015-2017 – Valori assoluti e % Fonte: EURES Ricerche Economiche e Sociali, Archivio degli omicidi volontari in Italia 2018. 13
Tabella 7 - ARMA UTILIZZATA NEI FEMMINICIDI FAMILIARI IN ITALIA. ANNO 2015-2017 – Valori assoluti e % Fonte: EURES Ricerche Economiche e Sociali, Archivio degli omicidi volontari in Italia 2018. Tabella 8 - FASCIA DI ETÀ NEI FEMMINICIDI TOTALI E IN QUELLI FAMILIARI IN ITALIA. ANNO 2015-2017 – Valori assoluti e % Fonte: EURES Ricerche Economiche e Sociali, Archivio degli omicidi volontari in Italia 2018. 14 Numero 10 • Ottobre 2019
I profili del femminicidio familiare Tabella 9 - DISTRIBUZIONE DEL FEMMINICIDIO FAMILIARE IN BASE ALLA RELAZIONE VITTIMA- AUTORE. ANNI 2015-2018* – Valori assoluti e % * Nonna, nipote, zia, suocera, nuora, cugina, cognata, altri parenti e affini. Fonte: EURES Ricerche Economiche e Sociali, Archivio degli omicidi volontari in Italia 2018. Tabella 10 - DISTRIBUZIONE DEL FEMMINICIDIO FAMILIARE IN BASE AL MOVENTE PREVALENTE. ANNI 2015-2017 – Valori assoluti, % valide Fonte: EURES Ricerche Economiche e Sociali, Archivio degli omicidi volontari in Italia 2018. 15
CRIMINI CONTRO LE DONNE “L e norme, la loro introduzione e o abroga- zione, rappresentano normalmente il co- mune sentire della gente tradotto in politica” fatti ancora oggi chi uccide il coniuge è punito con la reclusione da ventiquattro a trent’anni mentre chi uccide un parente in linea ascen- è questo l’incipit a cui Fabio Roia, presidente dente o discendente con l’ergastolo. Ed è solo della sezione misure di prevenzione del Tribu- nel 1996 che la violenza sessuale diventa un nale di Milano, ricorre nell’iniziare il suo bel li- delitto contro la persona prima offendeva la bro Crimini contro le donne – Politiche, leggi, buone moralità pubblica. pratiche edito da FrancoAngeli nel 2017. Roia ci racconta il lavoro di quella che nel 1991 Un libro dove non solo abbiamo un quadro a Milano era chiamata la Procurina che, tra i completo di quella che è la storia delle leggi che vari reati, si occupava anche di quelli relativi ai si occupano di violenza domestica, ma è anche, “maltrattamenti in famiglia o verso i fanciul- e soprattutto, un percorso che ci fa capire come li”, ed è all’interno di questo gruppo che nac- alle spalle vi sia il lavoro di uomini e donne che que il pool famiglia creato dal procuratore Gio- sono stati pionieri in mate- vanni Caizzi. Lunghi anni ria, che hanno aperte brec- di lavoro ‘creativo’, pione- ce anche nel sistema pena- ristico, che per molti ver- le superando pregiudizi e si anticipò quello che poi barriere. avrebbe fatto il legislatore. Roia ci ricorda il lun- Un successo reso possibi- go percorso sottolinean- le anche dal lavoro faticoso do anche il ritardo cul- e puntiglioso per costruire turale dell’Italia: solo nel una rete di operatori anche 1981 viene abolito il de- esterna, tra cui Roia sot- litto d’onore che sanci- tolinea l’importante ruo- va per legge che “il bene lo e contributo di Marisa della vita poteva valere al Guarnieri e Manuela Uli- massimo sette anni di car- vi, della Casa di accoglien- cere, benefici inclusi, se za delle donne maltrattate la donna cornificava l’uo- di Milano, e di Alessandra mo”. Passi in avanti ne Kustermann, medico gi- sono stati fatti però nota necologo protagonista di il magistrato ancora oggi tante battaglie delle donne il legame biologico preva- che ha avuto anche il meri- le sul legame affettivo, in- to di creare presso la Man- 16 Numero 10 • Ottobre 2019
Fabio Roia, presidente della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano giagalli il primo punto di soccorso e di aiuto quelle dedicate ai pregiudizi, come del resto per le donne vittime di violenza sessuale. quelle in cui affronta il tema degli effetti dei Una cosa importante che Roia sottolinea è processi e della vittimizzazione secondaria. Qui come a un certo punto tutti loro avessero senti- parla dell’importanza di offrire alla donna vitti- to la forte necessità di intervenire anche sul pia- ma la sufficiente attenzione, capacità di ascolto no culturale e del comune sentire perché c’era e comprensione sfuggendo magari a una routi- da lanciare un messaggio dirompente, lo è an- nizzazione degli interventi. Precisa che la deci- cora oggi ma immaginiamo quanto lo fosse an- sione di testimoniare è una prova di verità, non che solo dieci anni fa: la famiglia poteva e può può e non deve essere una prova di coraggio: la essere per le donne un luogo pericoloso, e quan- donna non può sentirsi come se dovesse scende- do in essa nasce e cresce la violenza – che può re in un’arena. E allora ben venga, e purtroppo essere psicologica, fisica, economica (in genere manca ancora in tanti tribunali, l’uso del para- è un’escalation) – allora le donne dovevano e de- vento che la proteggere dagli sguardi minaccio- vono trovare il coraggio di denunciare e anche si dell’imputato. Allo stesso modo ci ricorda tagliare definitivamente i rapporti. che un processo penale condotto con intelligen- Un’idea questa che, in un paese patriarcale za può essere d’aiuto anche per il maschio vio- come il nostro, era/è dirompente. In genere si lento, inducendolo a un percorso dove si metta definisce il maltrattante una persona malata in discussione e lavori su di sé. Per questo Roia psichicamente, non normale, uno da curare più riconosce e afferma l’importanza di coinvolgere che perseguire e punire. Molto spesso la donna sempre gli uomini quando viene affrontato il che denunciava violenze o stupri alla fine si ri- problema violenza sulle donne, non farlo può trovava a essere imputata – talvolta non solo per essere “una scelta perdente per lo meno sul pia- la società ma anche nelle aule di tribunale: era no della prospettiva futura perché deresponsa- una che se l’era cercata. “Guarda come andava bilizzante e divisiva”. (Er. Ard.) in giro, quant’era scollacciata, guarda che vita irregolare conduceva”, ecc. ne abbiamo sentite tante anche solo leggendo le cronache dei quo- tidiani o ascoltando i tg. In questo senso Roia sottolinea come anche nei tribunali si è dovuto superare certi schemi mentali, come gli stessi avvocati e procuratori non ne fossero immuni. E come sia difficile intervenire proprio nell’ambi- to familiare, domestico ritenuto ancora un am- bito privato. Sono pagine intense e bellissime 17
CODICE ROSSO, PIANO NAZIONALE: LUCI E OMBRE I l mese di luglio è stato ‘caldo’ anche per le polemiche che la presentazione del Piano strategico nazionale sulla violenza contro le donne, Controlli sui finanziamenti Una struttura ad hoc della Guardia di finanza dovrà verificare il corretto utilizzo dei finanzia- valido fino al 2020, e l’approvazione del cosid- menti da parte dei destinatari. detto Codice Rosso hanno suscitato. Il Piano è stato presentato pochi giorni dopo LE CRITICHE che sui mass media era apparsa una sintesi coi Da subito la rete D.i.Re (Donne in rete contro dati più significativi dell’indagine Istat-Cnr la violenza, nata nel 1991 oggi gestisce ottanta (vedi pag. 23 e seguenti) cui aveva, infatti, fat- associazioni, cinquantacinque case rifugio e 115 to seguito un forte polemica di Vincenzo Spa- centri antiviolenza in tutta Italia), attraverso la dafora, sottosegretario alla presidenza del con- sua presidente Lella Palladino, ha contestato il siglio con delega alle Pari opportunità, con Piano. “Questo governo – ha dichiarato a mar- l’allora ministro dell’Interno Salvini. Il sotto- gine della conferenza stampa di presentazione – segretario aveva rilasciato un’intervista a la Re- non ascolta le donne, né chi accoglie e assiste”. pubblica (9 luglio 2019) che così titolava: Spa- In una nota diramata il 19 luglio scorso le dafora “L’Italia è più sessista e Salvini dà il donne di D.i.Re spiegano dettagliatamente le cattivo esempio”. critiche al Piano: “dopo tutti questi mesi ci sa- Vediamo in sintesi le nuove misure previste dal remmo aspettate che tutte le attività previste Piano. nel Piano strategico nazionale sulla violenza I fondi maschile contro le donne (2017/2020) venis- Trentasette milioni di euro, sei in più rispetto sero organicamente declinate nel Piano ope- al 2018, per potenziare i centri e le case rifu- rativo con accanto l’indicazione delle risorse gio, per garantire task force di polizia specifi- dedicate, del soggetto attuatore, dei tempi di che e sensibilizzate. realizzazione. Il numero verde Quello presentato è un piano ancora in diveni- Il numero di pubblica utilità 1522 viene po- re e da aggiornare che presenta diversi elementi tenziato con un investimento specifico di di preoccupazione e ci lascia con troppi dubbi. 650mila euro. Leggiamo nella prima scheda che il Piano in- Risorse aggiuntive dica la strategia attuativa della Convenzione Un impegno preso in relazione alla prossima di Istanbul, ma è difficile distinguere quali tra legge di bilancio era quello di inserire un ap- gli interventi enunciati sono da riferirsi all’as- posito fondo anti ostaggio che dovrebbe aiutare se della prevenzione, quali alla protezione delle le donne che vogliono abbandonare compagni donne, quali alle politiche integrate che pure la violenti ma non hanno di come vivere. Convenzione definisce accuratamente. 18 Numero 10 • Ottobre 2019
Leggiamo che è un percorso condiviso tra at- Da oltre trent’anni i centri antiviolenza hanno tori istituzionali e associazioni maggiormente accompagnato decine di migliaia di donne fuo- impegnate sul tema, ma noi rete nazionale dei ri dalla violenza e sanno bene che non basta Centri antiviolenza e componenti del Comitato un aiuto economico una tantum per allon- tecnico conosciamo solo ora il documento. tanarsi dal maltrattante e ricominciare una Le risorse previste, certo in misura maggio- vita in autonomia. re rispetto al passato, anche se ancora non è Le donne sopravvissute alla violenza hanno di- pronto il Dpcm di riparto, saranno distribu- ritto a essere credute e supportate in un percor- ite prevalentemente alle Regioni, alle quali so di ricostruzione della propria vita nel pieno sono devolute tantissime funzioni strategiche rispetto della loro autodeterminazione, libere quali gli interventi per le donne migranti, per di scegliere e libere dalla paura, come i centri le vittime minorenni, per gli uomini maltrat- antiviolenza D.i.Re fanno da sempre attraver- tanti che avrebbero avuto bisogno di un’unica so la costruzione di progetti individuali, defini- regia nazionale. ti passo passo con le donne accolte, e non di per- I fondi per i centri antiviolenza e per le case ri- corsi assistenziali, standard e uguali per tutte. fugio arriveranno quando e se arriveranno, at- traverso le regioni con criteri che, come abbia- IL CODICE ROSSO mo già più volte verificato, possono essere molto È stato approvato in Senato il 17 luglio scorso variabili tra una regione e l’altra o addirittu- con 197 sì e 47 astensioni. La legge interviene ra escludenti per i centri di provata esperienza sia innovando che modificando la disciplina pe- come nel caso della Lombardia che condizio- nale sulla violenza di genere e domestica. na l’erogazione dei fondi alla comunicazio- Nasce dall’esigenza di velocizzare la reazione ne di dati sensibili, a cominciare dal codice fi- dello Stato. Lo stimolo al legislatore è venuto scale delle donne accolte. dalla sentenza di condanna da parte della Corte L’idea che le funzioni di monitoraggio e di con- europea dei diritti dell’uomo operata nei con- trollo della spesa siano affidate a una task force fronti dell’Italia a seguito del caso Talpis. in collaborazione con la guardia di finanza ci re- L’Italia è stata condannata, nel marzo 2017, per stituisce l’idea di un’attenzione alla trasparen- violazione del diritto alla vita e del divieto di za che sarebbe condivisibile se affiancata da una trattamenti inumani e degradanti, nonché del valutazione reale della qualità dei servizi ero- divieto di discriminazione in quanto le autori- gati. Invece ancora persiste improvvisazione e tà italiane non sono intervenute per proteggere poca esperienza in molte realtà che gestiscono Elisavera Talpis e i suoi figli, vittime di violenza servizi molto diversi da un centro antiviolenza, domestica perpetrata da parte del marito, aval- poco rispondenti ai bisogni delle donne e mol- lando di fatto tali condotte violente (protrattesi to lontani dai centri specializzati di cui parla la fino al tentato omicidio della donna e all’omici- Convenzione di Istanbul. dio di un suo figlio). In particolare, viene conte- Leggiamo che è finalmente prevista la forma- stato allo Stato italiano la mancata adozione de- zione dei Carabinieri, dell’esercito, della poli- gli obblighi positivi scaturenti dagli art. 2 e 3 zia locale, della polizia penitenziaria e di non della Convenzione dei diritti dell’uomo. meglio specificati operatori sul tema della vio- Vediamo in sintesi i punti caratterizzanti di lenza contro donne con disabilità. Ma chi ero- questa nuova legge. gherà tale formazione? Con quali contenu- La procedura ti? Sono previsti dei Tavoli tecnici su questi Tre giorni è il tempo massimo concesso al pub- temi, ma non sono mai stati attivati. blico ministero per ascoltare la vittima che de- Il Fondo per le donne vittime di violenza defi- nuncia una violenza oppure chi ha denunciato nito dalla ministra Buongiorno Fondo anti ostag- i fatti di reato; il termine può essere prorogato gio ci conferma l’idea di un governo che, oltre a solo in presenza di esigenze di tutela dei minori non prestare ascolto a chi lavora sul campo da o della riservatezza delle indagini anche nell’in- decenni, opera con una logica assistenziale. teresse della persona offesa. 19
Misure cautelari Modificata la misura cautelare del divieto di av- Il codice rosso vicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, per consentire al giudice di garantirne il rispetto anche attraverso procedure di controllo con mezzi elettronici o altri strumenti tecnici, come il braccialetto elettronico. Si inserisce an- che il delitto di maltrattamenti contro familia- ri e conviventi tra quelli che permettono l’ap- plicazione di misure di prevenzione. Le sanzioni È prevista una serie di inasprimenti di sanzione. Delitto di maltrattamento contro familiari e conviventi: passa dal minimo di due anni e un massimo di sei ai minimo tre anni e mas- simo sette. Stalking: si passa da un minimo di sei mesi e un massimo di cinque anni a un minimo di un anno e un massimo di sei anni e sei mesi. Violenza sessuale: dal minimo di cinque anni e un massimo di dieci passa a un minimo di sei e un massimo di dodici anni. Violenza sessuale di gruppo: da un minimo di otto e un massimo di quattordici e non più un minimo di sei e un massimo di dodici anni. I nuovi reati pesantimento difficilmente gestibile per gli uf- Revenge porn: reclusione da uno a sei anni e fici giudiziari e le forze di polizia. multa da 5mila a 15mila euro. Così si sanzio- Il Codice Rosso affronta il problema della vio- na chi, dopo averli realizzati, diffonde, senza il lenza maschile contro le donne con interventi consenso degli interessati, immagini o video securitari e repressivi. Così avvenne con la co- sessualmente espliciti destinati all’origine a ri- siddetta legge sul femminicidio (la 119) e così manere privati. avviene oggi. Si cavalca l’emotività popolare, Lesioni al volto: ergastolo in caso di morte e re- facendo propaganda con misure che sono tutte clusione da otto a quattordici anni per chi sfre- un decantar di muscoli e un titillare rabbia ver- gia il viso di una persona. so gli stupratori e i pedofili (vedi la recente ipo- Nozze forzate: da uno a cinque anni di carcere tesi fatta dalla Lega sulla castrazione chimica per chi impone le nozze forzate a una persona. non inserita nel Codice Rosso), ma da un pun- to di vista strutturale non si contrasta efficace- LE CRITICHE mente la violenza contro le donne”. Subito rete D.i.Re ha dichiarato come ci fos- Un aspetto positivo però è costituito, continua se poco da festeggiare poiché “in Senato il testo la nota: “dall’introduzione del reato di revenge è stato blindato ed è arrivato in aula come era porn e la violazione degli ordini di protezione, stato ricevuto dalla Camera. Non sono state ac- che diventa un reato procedibile d’ufficio. colte le critiche fatte in audizione dalle esperte, La norma riguarderà solo gli ordini di allon- – sottolineano nella nota che è stata subito dira- tanamento del tribunale penale, ma non quel- mata – nemmeno le osservazioni della Commis- li del tribunale civile e questa è un’occasiona sione del Csm sul termine troppo rigido dei tre mancata. Se è positivo che sia stato introdotto giorni, un automatismo che rischia di creare un l’obbligo della comunicazione, tra la cancelle- inutile disagio psicologico alla vittima e un ap- ria penale e quella civile, dei procedimenti pe- 20 Numero 10 • Ottobre 2019
nali a carico di violenti, resta il problema della – dico che sta diventando un problema a livello mancanza di formazione dei giudici e delle Ctu. pratico. Il problema è come gestirlo, già ora ci Accade troppo spesso che nelle cause di separa- sono trenta allarmi al giorno e ciò impedisce di zione e affido dei minori non si tenga in consi- estrapolare i casi più gravi”. E per capirlo basta derazione la violenza”. guardare i dati forniti dal procuratore: nel 2018 Per le donne di D.i.Re però “la parte più critica a Milano la procura ha gestito 5.395 procedi- del Codice Rosso riguarda l’obbligo per le Pro- menti per reati da codice rosso quando questo cure di ascoltare le donne entro i tre giorni. In non era ancora in vigore. Più in specifico 2121 primo luogo non è stata eliminata la possibilità per maltrattamenti, 1151 per stalking, 574 per di delega alla polizia giudiziaria e, a causa della violenza sessuale e 34 per violenze sui minori. carenza di organico nelle procure, le donne sa- “Se quest’anno si ripetessero quei numeri – ha ranno sentite da carabinieri e polizia. Non si fa detto poi Greco – avremmo 15 codici rossi al alcuna differenza sulla gravità dei reati per l’a- giorno, ma già ora viaggiamo sui trenta allarmi scolto delle donne e soprattutto non ci si cura al giorno ed è questo che ci impedisce di estra- che le donne siano state già messe in protezione polare i casi più gravi”. al momento della convocazione. Si contatteran- Ma anche nelle altre province l’allarme è cre- no le donne a casa? E che cosa diranno al mal- sciuto. A Como a meno di un mese dall’entra- trattante: scusa, vado a ripetere la denuncia? ta in vigore del Codice, 9 agosto, sono stati ol- Ci sono ancora altre parti critiche. Nella leg- tre ottanta i fascicoli aperti sulle scrivanie della ge non sono previsti interventi per accorciare procura locale. Quattordici le richieste di allon- i tempi del processo penale, che in media dura tanamento dal tetto coniugale e due le misure sette-otto anni, talvolta di più, e una senten- cautelari emesse. Nicola Piacente, il procurato- za definitiva dopo dieci anni (schivando la pre- re capo, si era preparato sin dalla fine di luglio scrizione) non dà giustizia a nessuno. È fonda- mettendo a punto un ordine di servizio per far mentale mettere in campo interventi integrati fronte alla prevista mole di lavoro aggiuntivo. e a più livelli, allontanando le donne dai violen- Sono quattro qui i pm che si spartiscono i fa- ti insieme ai figli, sostenendole nei percorsi di scicoli, anche se tutti i pm sono allertati per autonomia economica. O continuerà a esserci il essere pronti durante i propri turni a interve- rischio che ritirino le querele e le archiviazioni, nire in caso di provvedimenti urgenti. Inoltre sintomo del fallimento del sistema, resteranno è stato creato un capitolato specifico composto in percentuale elevate”. da quarantadue domande fisse da sottoporre alle vittime che entro tre giorni – come preve- E magistrati e avvocati cosa ne pensano? de il Codice rosso – vengono invitate a presen- Critiche vengono sollevate anche da parte di tarsi in procura. chi amministra la legge. La goccia che ha fat- La tempistica voluta dalla nuova norma cer- to traboccare il vaso è stato l’omicidio di Adria- to non aiuta. Lo conferma anche la pm Ro- na Signorelli, avvenuto nella notte tra sabato 31 saria Stagnaro durante un incontro promosso agosto e domenica 1 settembre scorsi. La don- dalla camera penale di Milano nei primi gior- na, trovata morta accoltellata nella sua abitazio- ni di ottobre. ne a Milano, tre giorni prima aveva denunciato Stagnaro – pubblico ministero presso il V Di- l’ennesima aggressione da parte del marito atti- partimento della procura milanese – ha sottoli- vando così la procedura prevista dal Codice ros- neato come questa legge abbia gettato tutti in so. Nonostante questo non è riuscita a salvarsi. uno stato di emergenza che non è quello ideale A questo punto un’ondata di polemiche ha in- per prendere decisioni, soprattutto per questo vestito un po’ tutta la procura milanese, tant’è tipo di reati dove la gestione della persona offe- che Francesco Greco, procuratore capo, è inter- sa è più difficile di quella dell’indagato. venuto evidenziando le oggettive criticità della “Il dato della tempestività si scontra con la natura nuova normativa: “Qui nessuno vuole contesta- di questi reati – ha spiegato – che sono reati che re il Codice rosso – si leggeva nella nota Ansa si svolgono nel tempo, nel senso che si intervie- 21
ne su una vicenda che ha origini pregresse. C’è difficile capire le dinamiche delle violenze, bi- un canale preferenziale tra la procura (pm) e la sogna superare la tentazione di giudicare chie- pg (polizia giudiziaria) che sono in stretto con- dendosi perché la donna non abbia denuncia- tatto. Milano (che però è una punta di eccel- to prima minacce, percosse ecc., spesso infatti lenza) si è strutturata in modo tale che il pm la denuncia arriva dopo lunghi anni di silen- di turno dia indicazioni immediate e solo dopo zio. Accade diverse volte che le donne fissino il fascicolo venga assunto dai pm che hanno le appuntamenti e poi non si presentino. Sono competenze sul reato specifico. questi motivi per cui fare accoglienza nei loro Sulla pg incombe l’onere di valutare la situa- confronti presuppone una grossa preparazione: zione a aprire un canale con il pm. È un passag- suscitare fiducia in loro, avere un aspetto em- gio che non può essere bypassato. La valutazio- patico pur rimanendo professionali, saper co- ne del rischio che corre la vittima va valutato gliere la strumentalità quando c’è, i vari aspet- sinergicamente non può essere fatto da un sin- ti e dinamiche che entrano in gioco. Sul Codice golo operatore. rosso abbiamo già fatto formazione. Gli agenti Per quanto concerne l’obbligo di assunzione di della volante devono subito valutare, viene ri- informazioni entro tre giorni per porre clauso- chiesta una grande attenzione fin dal momento le di salvaguardia: la celerità è sempre a tutela della chiamata. Questi tipi di intervento sono della vittima? Non si può limitare l’audizione i più pericolosi: la vittima si azzittisce (basta allo stretto necessario? La ripetizione dei fatti uno sguardo o una smorfia dell’aggressore, per in un lasso di tempo così ravvicinato può essere questo dico sempre ai miei agenti di presta- lesivo per la vittima stessa. re la massima attenzione a quanto accade), op- Nel primo contatto con la pg c’è la necessità di pure assale gli stessi agenti o scappa. I maltrat- un racconto dettagliato in cui viene denuncia- tamenti per la vittima sono un fatto abituale, ta la storia, quindi non occorrerebbe risentirla per loro è normalità essere insultate, trattate entro tre giorni se la denuncia arriva dalla stes- male. La prima verbalizzazione e la prima ac- sa persona offesa, molto più complesso il caso di coglienza spetta ai colleghi della volante che audizioni protette con i minori. Non mi piace il devono stare molto attenti alle valutazioni, de- nome Codice rosso perché il criterio della velo- vono evitare un atteggiamento da pacieri fra i cità non è un buon criterio”. due, devono essere professionali e saper valu- Altra criticità è data dalla mancanza di risorse tare la situazione: siamo di fronte a un reato? sia per il supporto alla vittima, sia per fronteg- Quale? In che condizioni? Devono parlare se- giare la recidiva che è molto alto, quindi come paratamente con le parti, che in quel momen- aiutare gli autori dei reati come seguirli, sia per to non devono nemmeno vedersi. Quando poi la formazione degli stessi agenti carcerari ed la vittima viene in commissariato noi ci pren- eventuali operatori del settore (il percorso di ri- diamo la mattinata, il pomeriggio per ascoltar- parazione obbligatorio l’autore di reato lo deve la: sono deposizioni lunghe, difficili, le vittime pagare di tasca propria, questo elemento viene spesso non vogliono ricordare tutta la soffe- sottolineato anche da Paolo Giulini nell’inter- renza pregressa, c’è bisogno di momenti di so- vista pubblicata da pag. 30 in poi). spensione della stesura del verbale. I tempi non Un intervento molto interessante è stato quello sono adeguati”. di Ornella Lusa – vice ispettore PS zona Loren- Dunque, la tempestività così come disegnata teggio, che ha spiegato il modus operandi del- nel Codice rosso, una formazione che riguardi la pg. tutti gli operatori sul territorio – come sottoli- “L’intervento della pg è il primo e il più delica- neato in successivi interventi – e soprattutto la to, un nostro errore produce danni spesso gravi. necessità di più presidi sul territorio, di case ri- Per questo la formazione degli agenti che sono fugio, l’aiuto e allo stesso tempo un migliori di pattuglia e che operano il primo intervento controllo dei maltrattanti sono tutti punti an- è fondamentale. Quindi occorre specializzazio- cora critici che abbisognano di un’ulteriore ne e formazione. Le deposizioni sono lunghe, è messa a punto. (Er. Ard.) 22 Numero 10 • Ottobre 2019
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