BASTA VIOLENZA SULLE DONNE - L'impegno dello Spi Lombardia - SPI-CGIL Lombardia

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BASTA VIOLENZA SULLE DONNE - L'impegno dello Spi Lombardia - SPI-CGIL Lombardia
NUOVI       Mensile del Sindacato Pensionati Italiani Cgil della Lombardia
            Numero 10 • Ottobre 2019
            Spedizione in abbonamento postale 45% art. 2 comma. 20/B legge 662/96 - filiale di Milano

BASTA VIOLENZA
SULLE DONNE
L’impegno dello Spi Lombardia

Lombardia
BASTA VIOLENZA SULLE DONNE - L'impegno dello Spi Lombardia - SPI-CGIL Lombardia
Mensile del Sindacato Pensionati Italiani Cgil della Lombardia

Sommario
    2       Mia per sempre                                                  49         La solidarietà internazionale dello Spi
            Gianni Rodari                                                              IL PROGETTO SEWA
    7       Introduzione                                                               A cura di Merida Madeo
    8       Uomini che lottano con le donne                                 50         Che cos’è Sewa
            Valerio Zanolla                                                 52         Il progetto
    10      Femminicidio:                                                              Dare sicurezza alle lavoratrici anziane
            caratteristiche e tendenze del 2018                                        dell’economia informale
            a cura dell’Istituto EURES                                                 sostenuto dallo Spi e dalla Cgil
            Ricerche Economiche e Sociali                                   55         Il nuovo progetto
    16      Crimini contro le donne                                                    Capire il passato per un futuro sicuro
    18      Codice rosso, piano nazionale:
            luci e ombre
    23      I centri e i servizi antiviolenza
    26      Vive e libere
            Un libro prezioso
    28      Centri Antiviolenza Lombardia
            Rete D.i.Re
    30      Sex offender:
            la prevenzione è la vera sfida
            Erica Ardenti
    37      Crescere uomini
    39      Hate speech:
            donne sempre in pole position
    40      Dietro il nickname:
            il vuoto
            Monica Lanfranco
    46      Italia patriarcale e misogina
            Ecco le radici
            Erica Ardenti

Nuovi Argomenti Spi Lombardia                                               Impaginazione: A&B, Besana in Brianza (MB)
Pubblicazione mensile del Sindacato Pensionati Italiani                     Prestampa digitale, stampa, confezione:
Cgil Lombardia                                                              RDS WEBPRINTING S.r.l.
Numero 10 • Ottobre 2019                                                    Via Belvedere, 42 - 20862 Arcore (MB)
Direttore responsabile: Erica Ardenti                                       Registrazione Tribunale di Milano n. 477 del 20 luglio 1996
Editore: MIMOSA srl uninominale, presidente Pietro Giudice                  Numero singolo Euro 2,00
                                                                            Abbonamento annuale Euro 10,32
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ARCHIVIO STORICO NOI DONNE*

MIA        PER        SEMPRE
Così ha detto Sergio Zenato, per spiegare il movente
del suo delitto. Con questa frase viene spietatamente
alla luce una concezione negativa dell’amore, visto solo
come possesso esclusivo, sentito come un prepotente diritto.
Gianni Rodari
in “Noi Donne” n. 20 del 14 maggio 1961

“O        ra Dina è soltan-
          to mia”, ha ripetuto
agli agenti della Mobile, pri-
                                                                         ce di un attaccamento totale,
                                                                         di una di quelle passioni che
                                                                         scottano e lasciano il segno,
ma di entrare a Regina Coeli                                             anche quando non spingo-
in attesa del processo e della                                           no a gesti disperati, ma ven-
inevitabile espiazione, il gio-                                          gono pian piano riassorbite
vane Sergio Zenato, che ve-                                              dall’organismo, si cicatriz-
nerdì 28 aprile a Roma, sul-                                             zano, come una ferita o una
le scale di via Machiavelli,                                             infiltrazione polmonare; lei
ha ucciso con un colpo di pi-                                            più vivace, più smaniosa e –
stola Dina Lucchetta, una ra-                                            come spesso accade a quell’e-
gazza di diciassette anni che                                            tà – un po’ spaventata da un
lo aveva lasciato per un altro                                           sentimento eccessivo, dalla
fidanzato. Per quattro mesi                                              prospettiva di un legame as-
aveva covato, in un furore di cui era testimone     soluto, senza riserve e senza ritorni.
più di un amico, la sua stesa madre, l’insano ge-   I giornali l’hanno chiamata “la B.B. di via Ma-
sto di vendetta; per due giorni aveva vagato per    chiavelli”, perché era graziosa e lo sapeva, ma
le strade di Roma con la pistola in tasca, medi-    basta guardarne la fotografia per escludere ogni
tando di uccidere anche la madre della ragazza      richiamo alla Bardot e al suo fascino un po’ per-
e il più fortunato rivale.                          verso; nei suoi lineamenti potete leggere la ci-
“Ma quando mi hanno preso – ha poi narrato ai       vetteria del tutto innocente e istintiva del-
poliziotti, in un interminabile sfogo – ho capito   la giovinetta che si stente ammirata (lo diceva
che ormai non m’importava più di nulla, perché      già Leopardi: “e mira, ed è mirata, e in cor s’alle-
il mio scopo l’avevo ottenuto: Dina non sarà di     gra”), non la malizia della donna fatta che si di-
nessun altro”.                                      verte a far girare le teste come trottole. Abbia-
Sergio Zenato ha ventiquattro anni, di mestie-      mo saputo anche di certi giudizi poco generosi
re fa l’elettricista. Un buon mestiere, un ragaz-   di amiche, forse meno precoci o meno grazio-
zo giovane, con tutta la vita davanti. Probabil-    se. E si sa che in queste occasioni non mancano
mente alla differenza d’età tra lui e Dina, che     di far saltar fuori anche le frasi acide di beghi-
è lievissima, bisogna aggiungere una più pro-       ne inaridite e inacidite: “Ecco quel che capita a
fonda differenza di temperamento: lui già capa-     certe farfalline”. Sciocchezze. Se dovesse sem-

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brare colpevole o non abbastanza pura la natu-        chiaro nei propri sentimenti e nelle vere cau-
rale ansia d’amore che cresce e sboccia con l’età,    se che lo hanno spinto ad uccidere: perché se
con il corpo che si sviluppa; se dovessimo trova-     capirà potrà anche tornare ad essere un uomo,
re malizia nei fidanzamenti di adolescenti, che       altrimenti rimarrà un rottame. E piuttosto c’è
tra l’altro a Roma sono frequentissimi, e grazie      da chiedersi chi, adesso, potrà aiutarlo a capi-
al cielo danni gravi non ne causano quasi mai;        re, a conoscersi, a spezzare lo spaventoso blocco
allora dovremmo proprio considerarci incapaci         di amor proprio offeso che si dev’essere formato
di capire qualcosa della vita, di sentire quanto      nel suo cervello e al quale egli stesso ha permes-
c’è di patetico, e perfino di necessario, nel suo     so, giorno per giorno, settimana per settimana,
espandersi ancora confuso, ancora disordinato,        di formarsi, avvoltolandosi alla sua ombra inve-
alla ricerca di una strada su cui riversare la pie-   ce di uscire, di salvarsi.
na di sentimenti che vengono gonfiando come           La salvezza sta sempre fuori di noi stessi: ci sal-
un fiume. Ed è soltanto il cuore che si sveglia.      viamo se usciamo dalla prigione d’ombre nella
Sarebbe veramente un delitto cercare ombra di         quale noi stessi ci rinchiudiamo quando ci rifiu-
colpa in questa povera ragazza, pretendere da         tiamo di ragionare quando lasciamo l’immagi-
lei l’equilibrio morale, la capacità di compren-      nazione troppo libera di ingannarci col suo gio-
sione umana che occorre per convincere un in-         co di figure.
namorato che un legame può sciogliersi senza          Ciò è evidente nel comportamento del giovane
tragedia, che la vita continua, che è giusto fare     Sergio Zenato. Dal momento in cui è stato re-
sempre ciò che è giusto, anche se costa dolore.       spinto a quello in cui si è appostato sul piane-
Le ragioni del delitto stanno tutte quante            rottolo per attendere Dina che scendeva le scale,
dall’altra parte, nel poveretto                                        e ucciderla, sono passati quattro
che oggi ripete, come un osses-                                        mesi, durante i quali si giova-
so, “l’ho uccisa, ho ritrovato la                                      ne non ha fatto che arrovellar-
mia pace, non sarà di nessuno”,                                        si, sprofondare nel suo furore,
e solo tra qualche anno, o tra                                         accarezzare l’idea della vendet-
dieci (ne ha tanti, davanti a sé)                                      ta. Compra una pistola, si eser-
capirà di aver fatto anche di se                                       cita al tiro nei cantieri in cui si
stesso una vittima. Anzi, dob-                                         reca a a lavorare. Quando a casa
biamo augurarci che lo com-                                            gli sottraggono la pistola e glie-
prenda, che riesca a veder chia-                                       la rendono inutilizzabile, dà in
ro nei propri sentimenti e nelle                                       smanie, recupera l’arma, la fa
vere cause che lo hanno spin-                                          riparare. Per settimane e setti-
to ad uccidere: perché se capi-                                        mane si avvolge in cupi sogni
rà potrà anche tornare a veder                                         di strage. Poi vengono gli appo-

                                                                                                        3
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ARCHIVIO STORICO NOI DONNE*

stamenti sulla strada, per studiare le abitudini     sere. Si ha la tendenza, cioè, a chiamare in cau-
del casamento, i movimenti di Dina, l’ora più        sa soltanto i sentimenti mentre la colpa non
propizia all’azione. Si direbbe quasi che egli ri-   è dei sentimenti ma delle idee, perché nella
tardi quest’ora, per goderne più a lungo, o per      stragrande maggioranza dei casi i delitti d’o-
soffrirne più a lungo. Egli ama la sua vendetta,     nore e i delitti passionali sono legati a un bloc-
ma ama anche la propria sofferenza, non vuole        co di idee in cui entrano, in dosi diverse, l’idea
perderne una goccia.                                 che dove si forma una copia ivi la natura eleg-
È la storia di tutti i delitti passionali? Non ci    ga anche un “capo” nell’uomo, e infine tutte le
pare proprio. Chi uccide per passione uccide         idee sbagliate che circolano sull’amore, sulla
d’impulso, uccide in fretta, trasportato da un’i-    donna, sulla famiglia.
ra che lo acceca per poche ore, talvolta per po-     Attraverso numerose sfumature, continua a vi-
chi attimi. Nella lunga, allucinata preparazio-      vere l’idea che la donna non abbia diritto a una
ne del delitto di Sergio Zenato c’è qualcosa che     personalità altrettanto completa di quella ma-
secondo noi solo uno psichiatra potrà spiegare.      schile, a un uguale grado di libertà, di respon-
Un lungo rovello può portare le forze per sop-       sabilità individuale. E l’idea è accettata, in pra-
portarne il tormento: meno facilmente al delit-      tica, e ben spesso, anche da chi ne subisce le
to. Prima di giudicare il giovane omicida dob-       conseguenze: tant’è vero che tra le donne, gio-
biamo concedergli a occhi chiusi un’attenuante:      vani e meno giovani, che commentavano il de-
in qualche modo egli doveva già portare in sé        litto, ve ne sono state alcune che, in fondo in
il germe di una sofferenza non comune; la capa-      fondo, finivano col farne co pa alla giovinetta
cità di soffrire muta da uomo a uomo, e a che        uccisa. La paura che la loro figliola capiti un
punto diventi follia noi non lo sapremmo dire.       giorno con un tipo come Sergio Zenato può ben
E diciamo questo non per respingere il gesto         spingerli a desiderare soltanto di allontanare il
di Sergio Zenato nella zona dei gesti che non si     momento in cui essa incontri un giovane qual-
spiegano senza l’intervento della pazzia, come       siasi, e quindi a chiuderla in casa più di prima,
di un demone estraneo. Tutt’altro. L’ossessione      a sorvegliarla più di prima.
può aver scavato in una mente malata, ma nel-        Umano, anche se sbagliato. Ma resta sbaglia-
la stessa mente ha trovato il terreno prepara-       to lo stesso. Dall’altra parte, tanti saranno sta-
to da un concezione dell’amore ancora più dif-       ti i genitori che avranno preso da parte i loro
fusa che non sembri: dell’amore come possesso        ragazzi, ormai giovanotti, per parlare con loro
totale, esclusivo, tirannico. E a questa conce-      dell’accaduto, per insegnare loro a dell’accadu-
zione è strettamente legata l’altra, della donna     to, per insegnare loro a considerare le ragazze
come oggetto di conquista, preda senza perso-        con più rispetto, o almeno per capire che idea
nalità, strumento senza diritti: se “disubbidi-      si facciano dell’amore, e quanto ci sia eventual-
sce” puoi punirla, se non ti accetta più per pa-     mente di sbagliato in quest’idea? C’è da am-
drone devi ucciderla.                                mettere che se un padre ne ha parlato col figlio
“Ora è mia per sempre” è una di quelle frasi che     è stato solo per dirgli: “Tu non metterti in men-
anche la gente comune, e la più pacifica, com-       te mai sciocchezze del genere, sai? Guarda che
prende benissimo, perché è la forma esasperata       di donne ce ne sono sette per ogni uomo. Non è
di una mentalità che si accetta come normale.        il caso di patirci troppo”. E così le vecchie idee
“O mia o di nessun altro”, è la divisa di que-       vanno avanti.
sta mentalità, della quale chi si spinge a cri-      Sul terreno dei sentimenti, poi, dove le questio-
ticarla dice, tutt’al più, che è “romantica” o       ni si fanno più sottili, pare che solo al maschio
“melodrammatica”, aggiungendo che al gior-           sia permesso l’amor proprio, e il diritto di pro-
no d’oggi bisogna essere “meno tragici”, e che       testare a nome del medesimo, e il diritto di sof-
delitto d’onore e delitti di passione, nel seco-     frire per tali offese. Nessuno chiede all’uomo la
lo dell’atomica, non ce ne dovrebbero più es-        pazienza, la sopportazione, la rassegnazione, la

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sottomissione, la dolcezza, insomma, quelle che
si chiamano “le virtù femminili” e sono soltan-
to la traduzione in moneta spicciola di una con-
danna della donna all’inferiorità.
È ancora ben poco popolare da noi l’idea che
l’unione di due personalità ugualmente ricche,
ugualmente responsabili, ugualmente tenute
alla tolleranza, senza gerarchie interne, benché
più difficoltosa, sia infintamente superiore sot-
to ogni punto di vista, a cominciare da quello
morale, al matrimonio in cui l’uomo è proprie-
tario di una donna come di un mobile, o tutt’al
più il suo protettore.
In proposito come la pensano e come si com-
portano i giovani? La risposta dovrebbe variare
da zona a zona, com’è naturale. Probabilmente
non mancano zone in cui la gioventù, sia ma-
schile che femminile, sta elaborando per conto
suo una concezione più moderna dell’incontro
tra i sessi, dell’amore, della famiglia: e non è
detto che queste zone vadano individuate solo
sull’atlante geografico e che al Sud ci sia soltan-
to arretratezza e barbarie. Sergio Zenato, per
esempio, è veneto. Ma se ci si chiede di quali        Girando una domenica per le vie di Roma:
strumenti disponiamo per aiutare i giovani a          era il 20 ottobre 2014... non è cambiato molto
essere migliori di noi, c’è da disperare. Il cine-    dal giorno in cui Rodari ha scritto il suo articolo
ma? La televisione? La scuola? I giornali? Il bi-
gottismo ufficiale, che fornisce il clima meno
adatto a parlare seriamente dell’amore, trova le
sue sole alternative nell’erotismo più commer-
ciale. Raro è il film d’idee: ancora più raro quel-
lo in cui compaia un personaggio femminile
degno d’essere ricordato. I giovani debbono
fare da soli. E in queste condizioni, natural-
mente, la maggioranza trova ogni giustificazio-
ne alla pigrizia: le vecchie idee vanno avanti per
inerzia e per abitudine. Il costume muta assai
più lentamente delle condizioni materiali di
vita, progredisce a velocità assai ridotta rispet-
to alla tecnica. Questioni come l’amore e la fa-
miglia sono lasciate, più o meno, alla loro evo-
luzione spontanea: non si crede abbastanza che
la gente possa appassionarsi al dibattito delle
idee, su questo punto, e nemmeno un delitto è
un’occasione abbastanza clamorosa per iniziati-
ve che vadano più in là, come pure potrebbero,
                                                      *
                                                       Ringraziamo Costanza Fanelli, responsabile dell’Archivio storico di
                                                      Noi Donne per aver rintracciato l’articolo e averci dato il permesso
di un articolo da giornale.                           di riprodurlo.

                                                                                                                        5
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6 Numero 10 • Ottobre 2019
BASTA VIOLENZA SULLE DONNE - L'impegno dello Spi Lombardia - SPI-CGIL Lombardia
Introduzione

U      n numero ‘anomalo’ questo di Nuovi Argomenti
       che, contrariamente a quanto fatto in questi anni,
non contiene gli atti di un convegno già tenuto dallo Spi
Lombardia, ma lo anticipa.
Questo numero vuole, infatti, essere di supporto e di inte-
grazione all’iniziativa La violenza contro le donne: la
famiglia luogo pericoloso?
Supporto e integrazione perché – oltre a fornire dati, in-
formazioni anche sul Codice rosso come sul Piano strate-
gico nazionale sulla violenza contro le donne – allarga il
discorso a temi che da quell’iniziativa per ora rimangono
fuori: il trattamento dei maltrattanti, la sessualità e la
violenza nei più giovani, l’hate speech. E poi la presenta-
zione del libro appena uscito di Manuela Ulivi, la presi-
dente della Casa delle donne maltrattate di Milano, e del magistrato Fabio Roia, un testo importante
per capire gli sviluppi delle leggi e del mondo della magistratura in questi ultimi vent’anni. Sia Roia
che Ulivi sono tra i relatori dell’iniziativa dell’11 novembre insieme alla deputata Lucia Annibali,
alla presidente della Società italiana di criminologia Isabella Merzagora e a Silvia Piani, assessore
alla Politiche per la famiglia, genitorialità e pari opportunità di Regione Lombardia.
Abbiamo scelto di aprire questo numero con un articolo che Gianni Rodari scrisse nel lontano 1961
per noi donne a commento di un femminicidio. Leggendolo non possiamo trattenerci dal pensare che le
sue considerazioni sono attualissime e che, dunque, ben poca strada abbiamo fatto da allora. Sempre
sull’onda di questa scia storica la parte dedicata al tema violenza sulle donne si conclude con un ar-
ticolo in cui si analizzano le lontane radici che a lungo andare hanno portato a questo fenomeno, un
brevissimo viaggio nell’antica Grecia e nel nascente impero romano che ci mostra come siano arrivati
fino a noi comportamenti e valori, che ci saremmo dovuti lasciare alle spalle da molto tempo.
A conclusione di questo numero uno spazio è dedicato all’attività di solidarietà internazionale dello
Spi lombardo, oltre che nazionale. Viene illustrato quanto fatto finora in India, nel Gujarat, col sin-
dacato Sewa. Buona lettura.
                                                                                         Erica Ardenti

                                                                                                     7
BASTA VIOLENZA SULLE DONNE - L'impegno dello Spi Lombardia - SPI-CGIL Lombardia
UOMINI
  CHE LOTTANO
  CON LE DONNE
   Valerio Zanolla     Segretario generale Spi Lombardia

S   empre di più mi sono con-
    vinto, partecipando alle
riunioni del coordinamen-
                                                                                lombardo, o venisse relega-
                                                                                to a un impegno riguardan-
                                                                                te solo la metà degli iscrit-
to donne e analizzando i do-                                                    ti allo Spi. Per la verità non
cumenti emersi dalle loro                                                       dovrebbe neppure riguarda-
discussioni sui temi più scot-                                                  re solo la metà dei cittadini
tanti da loro trattati, che                                                     italiani, per questo ognuno
la nuova stagione dello Spi                                                     di noi deve fare la sua par-
Lombardia debba – ancora                                                        te e lo Spi Lombardia la vuo-
di più che nel passato – coin-                                                  le fare.
volgere entrambi i generi nel                                                   Per di più ci tengo a sottoli-
lavoro di crescita dei dirit-                                                   neare che la segreteria dello
ti delle donne, nella batta-                                                    Spi Lombardia, non più tar-
glia per la parità di genere e                                                  di di un mese fa presentando
nell’impegno per la tutela, sotto tutti gli aspet-         il proprio programma di lavoro a tutto il diret-
ti, della loro dignità.                                    tivo regionale, ha con determinazione inserito
La nuova stagione dello Spi Cgil Lombardia, per            una serie di linee guida a supporto delle inizia-
quanto riguarda la politica di genere, si carat-           tive che il coordinamento donne intenderà por-
terizzerà perciò ancora di più rispetto a quanto           tare avanti. E siccome si tratta del programma
già fatto nel passato. Dovrà riuscire a coinvol-           dell’intera segreteria, tutti dovranno essere im-
gere entrambi i generi nelle iniziative e negli            pegnati a sostenerlo, uomini e donne.
impegni sui vari fronti che lo stesso coordina-            Non si parte da zero, non è da oggi che le don-
mento donne intenderà proporre sia nelle di-               ne del sindacato e della sinistra, dello Spi e del-
scussioni sia nelle attività concrete di negozia-          la Cgil sono impegnate su queste materie, è un
zione e nei servizi che offriamo, facendo crescere         lungo percorso partito oramai da lontano che ha
la consapevolezza in tutta l’organizzazione che            portato a importanti risultati in termini di nuo-
si tratta di una battaglia comune.                         ve e apprezzabili leggi dello stato dalle quali, a
Sarebbe certamente singolare se il tema, trat-             volte, sono discese regole contrattuali utili per le
tato su questo numero di Nuovi Argomenti dal               lavoratrici mentre altre volte sono state le leggi
titolo Basta violenza sulle donne, l’impegno               a prendere spunto dalle lotte portate avanti dal
dello Spi Lombardia, e che ogni giorno è pre-              sindacato dietro la spinta delle donne.
sentato come dramma sui mass media, si esau-               Insomma tanto è stato fatto ma tanto anco-
risse al termine del convegno, al quale abbia-             ra c’è da fare.
mo invitato tutto il gruppo dirigente dello Spi            Il tema trattato in questo numero ne è la ripro-

8 Numero 10 • Ottobre 2019
BASTA VIOLENZA SULLE DONNE - L'impegno dello Spi Lombardia - SPI-CGIL Lombardia
va. Il titolo del convegno dell’11 novembre poi,       E il sindacato, la Cgil soprattutto, di fronte alla
a pensarci bene, fa venire i brividi La violenza       paura e alla solitudine delle persone non può
contro le donne: la famiglia luogo pericoloso?         fare finta di niente, i più vulnerabili sono i ceti
Qualcuno si chiederà, vabbè voi siete un sin-          più fragili che noi da sempre abbiamo voluto
dacato, vi occupate di previdenza, di fisco e di       rappresentare e difendere, con la nostra attività
pensioni perché vi volete interessare anche di         e la nostra presenza contribuiamo a rendere più
violenza e di maltrattamenti?                          vivibili, i quartieri, le città e i luoghi popola-
La risposta a parole è facile, meno nei fatti. Però    ri dove vive la nostra gente e noi vogliamo sta-
quando si rappresentano, in una regione come           re vicini alle persone anziane, questo è il vero
la Lombardia, circa 440mila iscritti, pensionati       controllo del vicinato, che dà vera sicurezza.
e anziani, dove oltre la metà sono donne e quan-       Poi la società ritiene che di fronte alle incom-
do tutti i giorni si è a contatto con migliaia di      benze della vita ognuno debba risolversi da solo
persone dai molteplici bisogni, disinteressarsi        le difficoltà della propria esistenza. Questo è un
della condizione delle persone più che una di-         modo di pensare che noi definiremmo egoisti-
menticanza rischia di essere un crimine. Lo Spi,       co, e che genera sofferenze senza fine. Lo Spi
occupandosi della vita dei propri iscritti, fa il      Cgil c’è e vuole esserci facendo ancora di
proprio mestiere, si prende cura dei settori più       più di quello che già fa.
esposti e più deboli della società e noi non in-       Ma è lo stesso titolo del convegno a parlarci del-
tendiamo trascurare la condizione di sofferen-         la violenza in famiglia, violenza anche non solo
za che accompagna la vita di molte persone an-         fisica che provoca dolore psichico, magari quan-
ziane che, in diverse circostanze, sono anch’esse      do il marito che non si sente più utile alla socie-
vittime di violenza. Per missione, lo Spi si im-       tà perché in pensione scarica sulla donna le sue
pegna per garantire diritti che altrimenti sareb-      frustrazioni, limitandone la dignità o la libertà.
bero, come diciamo, noi negati. Ma per noi c’è         Una volta queste offese venivano accettate come
anche un altro importante diritto la cui assen-        un dovere della donna, un obbligo di sottomissione
za colpisce in particolare le donne anziane: il        non è più così, o perlomeno il senso comune
diritto a una vita sociale. Ci battiamo contro         non le accetta più, ma molte volte risultano es-
la solitudine. La perdita di relazioni, una vita       sere una costrizione. Costrizione che sfocia in
da sole e senza supporto morale, le rende fragi-       molti così anche in violenza fisica provocata da
li di fronte alle difficoltà della vita. Una violen-   mariti o figli violenti e questo è un tema sul
za che la comunità infligge agli anziani. Lo Spi       quale lo Spi Cgil è impreparato, ma intende so-
non fa finta di non vederla. Le nostre iniziative      stenere con iniziative come quella di oggi tutte
dell’area benessere, che coinvolgono decine di         quelle forme di aiuto alle associazioni, alle isti-
migliaia di persone in tutta la regione, sono una      tuzioni impegnate a combattere la violenza sul-
risposta che a volte ci viene contestata, derisa.      le donne. Noi quando il fatto è avvenuto siamo
Una risposta che però noi diamo perché trop-           disarmati, possiamo solo indirizzare le donne
pe volte i giovani si dimenticano dei loro ge-         verso i centri antiviolenza. Ma prima possiamo
nitori, dei loro parenti anziani, delle donne che      fare molto, perché noi facciamo cultura e cer-
proverbialmente vivono più a lungo. Lo faccia-         chiamo di dare consapevolezza alle donne e agli
mo perché sappiamo che benessere e inclusione          uomini, si dobbiamo darla soprattutto agli uo-
non sono estranee alla politica dello Spi, anzi.       mini. Migliorare la società è la nostra missione
Sappiamo che libertà senza benessere è una con-        e per farlo bisogna cominciare nel promuovere
traddizione in termini e sappiamo anche che si-        il rispetto delle singole persone.
curezza senza diritti sociali è solo stato di po-
lizia. Sappiamo inoltre che chi è da solo, ha
paura e se non si hanno rapporti sociali si è an-
cora più poveri di quello che già si è, e non dob-
biamo dimenticare che molti pensionati hanno
pensioni modeste.

                                                                                                        9
FEMMINICIDIO:
  CARATTERISTICHE
  E TENDENZE DEL 2018
   a cura dell’Istituto EURES Ricerche Economiche e Sociali

Pubblichiamo qui di seguito un estratto del V Rap-       più a rischio, concentrando la prevalenza degli
porto dell’Eures, Ricerche economiche e sociali, pub-    omicidi con vittime femminili e dei femminici-
blicato lo scorso novembre del 2018. Dovrebbe avve-      di familiari (rispettivamente il 45,4% e il 49,1%
nire verso la fine del mese la pubblicazione dei dati    nel 2017). Disaggregando i dati a livello territo-
relativi al 2018 e primi mesi del 2019. Il sito di ri-   riale, la Lombardia concentra il maggior nume-
ferimento è www.eures.it                                 ro dei femminicidi (24 nel 2017, pari al 17% del
                                                         totale, di cui 17 familiari) mentre, a livello pro-

T    ra il 2000 e il 2017 sono state 2.994 le don-
     ne uccise in Italia (un computo che sale a
3.100 se si sommano anche le 106 donne ucci-
                                                         vinciale, è l’area metropolitana di Roma a dete-
                                                         nere nel 2017 il primato di territorio più “a ri-
                                                         schio” per le donne, con 10 donne uccise (pari al
se nei primi 10 mesi del 2018); nel 72% dei casi         7,1% del totale, seguita da Milano, con 7 vittime)
(2.156 in valori assoluti) si è trattato di donne        di cui 6 all’interno del contesto familiare o amo-
uccise per mano di un parente o di un partner/           roso (pari al 5,4%, seguita dalla provincia di Ca-
ex partner. La coppia rappresenta infatti l’ambi-        serta, con 5 vittime).
to più a rischio per le donne, con ben 1.426 don-        Contrariamente a quanto avviene per gli uo-
ne vittime di coniugi, partner, amanti, o ex part-       mini, uccisi nella prevalenza dei casi attraverso
ner (pari al 66,1% dei femminicidi familiari e al        armi da fuoco, le armi da taglio si confermano
47,6% del totale delle donne uccise).                    il principale strumento di morte nei femmini-
Analizzando l’andamento del dato nel corso degli         cidi, registrando nel 2017 un significativo au-
ultimi 20 anni non si osservano tuttavia signifi-        mento (con 52 vittime, pari al 37,1% a fronte
cativi scostamenti: al di là infatti di una inciden-     del 31,4% registrato nel 2016). Seguono le vit-
za delle donne uccise progressivamente crescente         time uccise con “violenza estrema a mani nude”
(per effetto di una riduzione delle vittime di ses-      (32 nel 2017, pari al 22,9%, di cui la quota
so maschile), la “patologia” dei rapporti familiari      prevalente per strangolamento) e quelle uccise
e relazionali si conferma preponderante nella ge-        con arma da fuoco (22).
nesi degli omicidi con vittime femminili. Appa-          Relativamente alle caratteristiche della vitti-
re comunque interessante sottolineare come nel           ma, colpisce il progressivo aumento dell’età
2017 si registri la percentuale più elevata dell’in-     media, che raggiunge il valore più elevato nei
tero periodo considerato di femminicidi familia-         primi 10 mesi del 2018 (pari a 52,6 anni relati-
ri (112 su 141, pari a ben il 79,4%), ma una del-        vamente al totale delle donne uccise e a ben 54
le più basse per quanto riguarda i femminicidi di        anni per le vittime di femminicidio familiare).
coppia (67, pari al 59,8%), mentre cresce l’inci-        Si tratta in molti casi di donne malate, uccise
denza delle madri uccise dai propri figli (16,1%).       dal coniuge anch’esso anziano, che a sua volta si
A livello territoriale il Nord si conferma l’area        è tolto la vita.

10 Numero 10 • Ottobre 2019
Tabella 1 - INDICATORI DEL FENOMENO DEL FEMMINICIDIO IN ITALIA. ANNI 2000-2017
(DATI OPERATIVI AGGIORNATI AL 15 NOVEMBRE) – Valori assoluti e %

Fonte: EURES Ricerche Economiche e Sociali, Archivio degli omicidi volontari in Italia 2018.

Tabella 2 - INDICATORI DEL FENOMENO DEL FEMMINICIDIO IN ITALIA. PRIMI 10 MESI
DEGLI ANNI 2017-2018 (DATI OPERATIVI AGGIORNATI AL 15 NOVEMBRE) – Valori assoluti e %

Fonte: EURES Ricerche Economiche e Sociali, Archivio degli omicidi volontari in Italia 2018.

                                                                                               11
Il femminicidio in Italia negli ultimi tre anni

   Tabella 3 - DISTRIBUZIONE DEL FEMMINICIDIO IN ITALIA PER AMBITO. ANNI 2015-2017 –
   Valori assoluti, % valide e variazioni %

   Fonte: EURES Ricerche Economiche e Sociali, Archivio degli omicidi volontari in Italia 2018.

Femminicidio familiare

   Tabella 4 - DISTRIBUZIONE DEL FEMMINICIDIO FAMILIARE IN ITALIA PER AREA GEOGRAFICA.
   ANNI 2015-2017 – Valori assoluti e %

   Fonte: EURES Ricerche Economiche e Sociali, Archivio degli omicidi volontari in Italia 2018.

12 Numero 10 • Ottobre 2019
Tabella 5 - GRADUATORIA DELLE PRIME 10 REGIONI PER NUMERO DI FEMMINICIDI FAMILIARI
CONSUMATI NEL 2017. ANNI 2015-2017 – Valori assoluti e %

Fonte: EURES Ricerche Economiche e Sociali, Archivio degli omicidi volontari in Italia 2018.

Tabella 6 - GRADUATORIA DELLE PRIME 10 PROVINCE/AREE METROPOLITANE PER NUMERO DI
FEMMINICIDI FAMILIARI CONSUMATI NEL 2017. ANNI 2015-2017 – Valori assoluti e %

Fonte: EURES Ricerche Economiche e Sociali, Archivio degli omicidi volontari in Italia 2018.

                                                                                               13
Tabella 7 - ARMA UTILIZZATA NEI FEMMINICIDI FAMILIARI IN ITALIA. ANNO 2015-2017 –
   Valori assoluti e %

   Fonte: EURES Ricerche Economiche e Sociali, Archivio degli omicidi volontari in Italia 2018.

   Tabella 8 - FASCIA DI ETÀ NEI FEMMINICIDI TOTALI E IN QUELLI FAMILIARI IN ITALIA.
   ANNO 2015-2017 – Valori assoluti e %

   Fonte: EURES Ricerche Economiche e Sociali, Archivio degli omicidi volontari in Italia 2018.

14 Numero 10 • Ottobre 2019
I profili del femminicidio familiare

  Tabella 9 - DISTRIBUZIONE DEL FEMMINICIDIO FAMILIARE IN BASE ALLA RELAZIONE VITTIMA-
  AUTORE. ANNI 2015-2018* – Valori assoluti e %

  * Nonna, nipote, zia, suocera, nuora, cugina, cognata, altri parenti e affini.
  Fonte: EURES Ricerche Economiche e Sociali, Archivio degli omicidi volontari in Italia 2018.

  Tabella 10 - DISTRIBUZIONE DEL FEMMINICIDIO FAMILIARE IN BASE AL MOVENTE PREVALENTE.
  ANNI 2015-2017 – Valori assoluti, % valide

  Fonte: EURES Ricerche Economiche e Sociali, Archivio degli omicidi volontari in Italia 2018.

                                                                                                 15
CRIMINI
   CONTRO LE DONNE

“L      e norme, la loro introduzione e o abroga-
        zione, rappresentano normalmente il co-
mune sentire della gente tradotto in politica”
                                                        fatti ancora oggi chi uccide il coniuge è punito
                                                        con la reclusione da ventiquattro a trent’anni
                                                        mentre chi uccide un parente in linea ascen-
è questo l’incipit a cui Fabio Roia, presidente         dente o discendente con l’ergastolo. Ed è solo
della sezione misure di prevenzione del Tribu-          nel 1996 che la violenza sessuale diventa un
nale di Milano, ricorre nell’iniziare il suo bel li-    delitto contro la persona prima offendeva la
bro Crimini contro le donne – Politiche, leggi, buone   moralità pubblica.
pratiche edito da FrancoAngeli nel 2017.                Roia ci racconta il lavoro di quella che nel 1991
Un libro dove non solo abbiamo un quadro                a Milano era chiamata la Procurina che, tra i
completo di quella che è la storia delle leggi che      vari reati, si occupava anche di quelli relativi ai
si occupano di violenza domestica, ma è anche,          “maltrattamenti in famiglia o verso i fanciul-
e soprattutto, un percorso che ci fa capire come        li”, ed è all’interno di questo gruppo che nac-
alle spalle vi sia il lavoro di uomini e donne che      que il pool famiglia creato dal procuratore Gio-
sono stati pionieri in mate-                                                  vanni Caizzi. Lunghi anni
ria, che hanno aperte brec-                                                   di lavoro ‘creativo’, pione-
ce anche nel sistema pena-                                                    ristico, che per molti ver-
le superando pregiudizi e                                                     si anticipò quello che poi
barriere.                                                                     avrebbe fatto il legislatore.
Roia ci ricorda il lun-                                                       Un successo reso possibi-
go percorso sottolinean-                                                      le anche dal lavoro faticoso
do anche il ritardo cul-                                                      e puntiglioso per costruire
turale dell’Italia: solo nel                                                  una rete di operatori anche
1981 viene abolito il de-                                                     esterna, tra cui Roia sot-
litto d’onore che sanci-                                                      tolinea l’importante ruo-
va per legge che “il bene                                                     lo e contributo di Marisa
della vita poteva valere al                                                   Guarnieri e Manuela Uli-
massimo sette anni di car-                                                    vi, della Casa di accoglien-
cere, benefici inclusi, se                                                    za delle donne maltrattate
la donna cornificava l’uo-                                                    di Milano, e di Alessandra
mo”. Passi in avanti ne                                                       Kustermann, medico gi-
sono stati fatti però nota                                                    necologo protagonista di
il magistrato ancora oggi                                                     tante battaglie delle donne
il legame biologico preva-                                                    che ha avuto anche il meri-
le sul legame affettivo, in-                                                  to di creare presso la Man-

16 Numero 10 • Ottobre 2019
Fabio Roia,
                                                                                  presidente della sezione
                                                                                  misure di prevenzione
                                                                                  del Tribunale
                                                                                  di Milano

giagalli il primo punto di soccorso e di aiuto        quelle dedicate ai pregiudizi, come del resto
per le donne vittime di violenza sessuale.            quelle in cui affronta il tema degli effetti dei
Una cosa importante che Roia sottolinea è             processi e della vittimizzazione secondaria. Qui
come a un certo punto tutti loro avessero senti-      parla dell’importanza di offrire alla donna vitti-
to la forte necessità di intervenire anche sul pia-   ma la sufficiente attenzione, capacità di ascolto
no culturale e del comune sentire perché c’era        e comprensione sfuggendo magari a una routi-
da lanciare un messaggio dirompente, lo è an-         nizzazione degli interventi. Precisa che la deci-
cora oggi ma immaginiamo quanto lo fosse an-          sione di testimoniare è una prova di verità, non
che solo dieci anni fa: la famiglia poteva e può      può e non deve essere una prova di coraggio: la
essere per le donne un luogo pericoloso, e quan-      donna non può sentirsi come se dovesse scende-
do in essa nasce e cresce la violenza – che può       re in un’arena. E allora ben venga, e purtroppo
essere psicologica, fisica, economica (in genere      manca ancora in tanti tribunali, l’uso del para-
è un’escalation) – allora le donne dovevano e de-     vento che la proteggere dagli sguardi minaccio-
vono trovare il coraggio di denunciare e anche        si dell’imputato. Allo stesso modo ci ricorda
tagliare definitivamente i rapporti.                  che un processo penale condotto con intelligen-
Un’idea questa che, in un paese patriarcale           za può essere d’aiuto anche per il maschio vio-
come il nostro, era/è dirompente. In genere si        lento, inducendolo a un percorso dove si metta
definisce il maltrattante una persona malata          in discussione e lavori su di sé. Per questo Roia
psichicamente, non normale, uno da curare più         riconosce e afferma l’importanza di coinvolgere
che perseguire e punire. Molto spesso la donna        sempre gli uomini quando viene affrontato il
che denunciava violenze o stupri alla fine si ri-     problema violenza sulle donne, non farlo può
trovava a essere imputata – talvolta non solo per     essere “una scelta perdente per lo meno sul pia-
la società ma anche nelle aule di tribunale: era      no della prospettiva futura perché deresponsa-
una che se l’era cercata. “Guarda come andava         bilizzante e divisiva”. (Er. Ard.)
in giro, quant’era scollacciata, guarda che vita
irregolare conduceva”, ecc. ne abbiamo sentite
tante anche solo leggendo le cronache dei quo-
tidiani o ascoltando i tg. In questo senso Roia
sottolinea come anche nei tribunali si è dovuto
superare certi schemi mentali, come gli stessi
avvocati e procuratori non ne fossero immuni. E
come sia difficile intervenire proprio nell’ambi-
to familiare, domestico ritenuto ancora un am-
bito privato. Sono pagine intense e bellissime

                                                                                                             17
CODICE ROSSO,
  PIANO NAZIONALE:
  LUCI E OMBRE

I  l mese di luglio è stato ‘caldo’ anche per le
   polemiche che la presentazione del Piano
strategico nazionale sulla violenza contro le donne,
                                                       Controlli sui finanziamenti
                                                       Una struttura ad hoc della Guardia di finanza
                                                       dovrà verificare il corretto utilizzo dei finanzia-
valido fino al 2020, e l’approvazione del cosid-       menti da parte dei destinatari.
detto Codice Rosso hanno suscitato.
Il Piano è stato presentato pochi giorni dopo          LE CRITICHE
che sui mass media era apparsa una sintesi coi         Da subito la rete D.i.Re (Donne in rete contro
dati più significativi dell’indagine Istat-Cnr         la violenza, nata nel 1991 oggi gestisce ottanta
(vedi pag. 23 e seguenti) cui aveva, infatti, fat-     associazioni, cinquantacinque case rifugio e 115
to seguito un forte polemica di Vincenzo Spa-          centri antiviolenza in tutta Italia), attraverso la
dafora, sottosegretario alla presidenza del con-       sua presidente Lella Palladino, ha contestato il
siglio con delega alle Pari opportunità, con           Piano. “Questo governo – ha dichiarato a mar-
l’allora ministro dell’Interno Salvini. Il sotto-      gine della conferenza stampa di presentazione –
segretario aveva rilasciato un’intervista a la Re-     non ascolta le donne, né chi accoglie e assiste”.
pubblica (9 luglio 2019) che così titolava: Spa-       In una nota diramata il 19 luglio scorso le
dafora “L’Italia è più sessista e Salvini dà il        donne di D.i.Re spiegano dettagliatamente le
cattivo esempio”.                                      critiche al Piano: “dopo tutti questi mesi ci sa-
Vediamo in sintesi le nuove misure previste dal        remmo aspettate che tutte le attività previste
Piano.                                                 nel Piano strategico nazionale sulla violenza
I fondi                                                maschile contro le donne (2017/2020) venis-
Trentasette milioni di euro, sei in più rispetto       sero organicamente declinate nel Piano ope-
al 2018, per potenziare i centri e le case rifu-       rativo con accanto l’indicazione delle risorse
gio, per garantire task force di polizia specifi-      dedicate, del soggetto attuatore, dei tempi di
che e sensibilizzate.                                  realizzazione.
Il numero verde                                        Quello presentato è un piano ancora in diveni-
Il numero di pubblica utilità 1522 viene po-           re e da aggiornare che presenta diversi elementi
tenziato con un investimento specifico di              di preoccupazione e ci lascia con troppi dubbi.
650mila euro.                                          Leggiamo nella prima scheda che il Piano in-
Risorse aggiuntive                                     dica la strategia attuativa della Convenzione
Un impegno preso in relazione alla prossima            di Istanbul, ma è difficile distinguere quali tra
legge di bilancio era quello di inserire un ap-        gli interventi enunciati sono da riferirsi all’as-
posito fondo anti ostaggio che dovrebbe aiutare        se della prevenzione, quali alla protezione delle
le donne che vogliono abbandonare compagni             donne, quali alle politiche integrate che pure la
violenti ma non hanno di come vivere.                  Convenzione definisce accuratamente.

18 Numero 10 • Ottobre 2019
Leggiamo che è un percorso condiviso tra at-          Da oltre trent’anni i centri antiviolenza hanno
tori istituzionali e associazioni maggiormente        accompagnato decine di migliaia di donne fuo-
impegnate sul tema, ma noi rete nazionale dei         ri dalla violenza e sanno bene che non basta
Centri antiviolenza e componenti del Comitato         un aiuto economico una tantum per allon-
tecnico conosciamo solo ora il documento.             tanarsi dal maltrattante e ricominciare una
Le risorse previste, certo in misura maggio-          vita in autonomia.
re rispetto al passato, anche se ancora non è         Le donne sopravvissute alla violenza hanno di-
pronto il Dpcm di riparto, saranno distribu-          ritto a essere credute e supportate in un percor-
ite prevalentemente alle Regioni, alle quali          so di ricostruzione della propria vita nel pieno
sono devolute tantissime funzioni strategiche         rispetto della loro autodeterminazione, libere
quali gli interventi per le donne migranti, per       di scegliere e libere dalla paura, come i centri
le vittime minorenni, per gli uomini maltrat-         antiviolenza D.i.Re fanno da sempre attraver-
tanti che avrebbero avuto bisogno di un’unica         so la costruzione di progetti individuali, defini-
regia nazionale.                                      ti passo passo con le donne accolte, e non di per-
I fondi per i centri antiviolenza e per le case ri-   corsi assistenziali, standard e uguali per tutte.
fugio arriveranno quando e se arriveranno, at-
traverso le regioni con criteri che, come abbia-      IL CODICE ROSSO
mo già più volte verificato, possono essere molto     È stato approvato in Senato il 17 luglio scorso
variabili tra una regione e l’altra o addirittu-      con 197 sì e 47 astensioni. La legge interviene
ra escludenti per i centri di provata esperienza      sia innovando che modificando la disciplina pe-
come nel caso della Lombardia che condizio-           nale sulla violenza di genere e domestica.
na l’erogazione dei fondi alla comunicazio-           Nasce dall’esigenza di velocizzare la reazione
ne di dati sensibili, a cominciare dal codice fi-     dello Stato. Lo stimolo al legislatore è venuto
scale delle donne accolte.                            dalla sentenza di condanna da parte della Corte
L’idea che le funzioni di monitoraggio e di con-      europea dei diritti dell’uomo operata nei con-
trollo della spesa siano affidate a una task force    fronti dell’Italia a seguito del caso Talpis.
in collaborazione con la guardia di finanza ci re-    L’Italia è stata condannata, nel marzo 2017, per
stituisce l’idea di un’attenzione alla trasparen-     violazione del diritto alla vita e del divieto di
za che sarebbe condivisibile se affiancata da una     trattamenti inumani e degradanti, nonché del
valutazione reale della qualità dei servizi ero-      divieto di discriminazione in quanto le autori-
gati. Invece ancora persiste improvvisazione e        tà italiane non sono intervenute per proteggere
poca esperienza in molte realtà che gestiscono        Elisavera Talpis e i suoi figli, vittime di violenza
servizi molto diversi da un centro antiviolenza,      domestica perpetrata da parte del marito, aval-
poco rispondenti ai bisogni delle donne e mol-        lando di fatto tali condotte violente (protrattesi
to lontani dai centri specializzati di cui parla la   fino al tentato omicidio della donna e all’omici-
Convenzione di Istanbul.                              dio di un suo figlio). In particolare, viene conte-
Leggiamo che è finalmente prevista la forma-          stato allo Stato italiano la mancata adozione de-
zione dei Carabinieri, dell’esercito, della poli-     gli obblighi positivi scaturenti dagli art. 2 e 3
zia locale, della polizia penitenziaria e di non      della Convenzione dei diritti dell’uomo.
meglio specificati operatori sul tema della vio-      Vediamo in sintesi i punti caratterizzanti di
lenza contro donne con disabilità. Ma chi ero-        questa nuova legge.
gherà tale formazione? Con quali contenu-             La procedura
ti? Sono previsti dei Tavoli tecnici su questi        Tre giorni è il tempo massimo concesso al pub-
temi, ma non sono mai stati attivati.                 blico ministero per ascoltare la vittima che de-
Il Fondo per le donne vittime di violenza defi-       nuncia una violenza oppure chi ha denunciato
nito dalla ministra Buongiorno Fondo anti ostag-      i fatti di reato; il termine può essere prorogato
gio ci conferma l’idea di un governo che, oltre a     solo in presenza di esigenze di tutela dei minori
non prestare ascolto a chi lavora sul campo da        o della riservatezza delle indagini anche nell’in-
decenni, opera con una logica assistenziale.          teresse della persona offesa.

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Misure cautelari
Modificata la misura cautelare del divieto di av-       Il codice rosso
vicinamento ai luoghi frequentati dalla persona
offesa, per consentire al giudice di garantirne il
rispetto anche attraverso procedure di controllo
con mezzi elettronici o altri strumenti tecnici,
come il braccialetto elettronico. Si inserisce an-
che il delitto di maltrattamenti contro familia-
ri e conviventi tra quelli che permettono l’ap-
plicazione di misure di prevenzione.
Le sanzioni
È prevista una serie di inasprimenti di sanzione.
Delitto di maltrattamento contro familiari e
conviventi: passa dal minimo di due anni e
un massimo di sei ai minimo tre anni e mas-
simo sette.
Stalking: si passa da un minimo di sei mesi e
un massimo di cinque anni a un minimo di un
anno e un massimo di sei anni e sei mesi.
Violenza sessuale: dal minimo di cinque anni e
un massimo di dieci passa a un minimo di sei e
un massimo di dodici anni.
Violenza sessuale di gruppo: da un minimo di
otto e un massimo di quattordici e non più un
minimo di sei e un massimo di dodici anni.
I nuovi reati                                         pesantimento difficilmente gestibile per gli uf-
Revenge porn: reclusione da uno a sei anni e          fici giudiziari e le forze di polizia.
multa da 5mila a 15mila euro. Così si sanzio-         Il Codice Rosso affronta il problema della vio-
na chi, dopo averli realizzati, diffonde, senza il    lenza maschile contro le donne con interventi
consenso degli interessati, immagini o video          securitari e repressivi. Così avvenne con la co-
sessualmente espliciti destinati all’origine a ri-    siddetta legge sul femminicidio (la 119) e così
manere privati.                                       avviene oggi. Si cavalca l’emotività popolare,
Lesioni al volto: ergastolo in caso di morte e re-    facendo propaganda con misure che sono tutte
clusione da otto a quattordici anni per chi sfre-     un decantar di muscoli e un titillare rabbia ver-
gia il viso di una persona.                           so gli stupratori e i pedofili (vedi la recente ipo-
Nozze forzate: da uno a cinque anni di carcere        tesi fatta dalla Lega sulla castrazione chimica
per chi impone le nozze forzate a una persona.        non inserita nel Codice Rosso), ma da un pun-
                                                      to di vista strutturale non si contrasta efficace-
LE CRITICHE                                           mente la violenza contro le donne”.
Subito rete D.i.Re ha dichiarato come ci fos-         Un aspetto positivo però è costituito, continua
se poco da festeggiare poiché “in Senato il testo     la nota: “dall’introduzione del reato di revenge
è stato blindato ed è arrivato in aula come era       porn e la violazione degli ordini di protezione,
stato ricevuto dalla Camera. Non sono state ac-       che diventa un reato procedibile d’ufficio.
colte le critiche fatte in audizione dalle esperte,   La norma riguarderà solo gli ordini di allon-
– sottolineano nella nota che è stata subito dira-    tanamento del tribunale penale, ma non quel-
mata – nemmeno le osservazioni della Commis-          li del tribunale civile e questa è un’occasiona
sione del Csm sul termine troppo rigido dei tre       mancata. Se è positivo che sia stato introdotto
giorni, un automatismo che rischia di creare un       l’obbligo della comunicazione, tra la cancelle-
inutile disagio psicologico alla vittima e un ap-     ria penale e quella civile, dei procedimenti pe-

20 Numero 10 • Ottobre 2019
nali a carico di violenti, resta il problema della    – dico che sta diventando un problema a livello
mancanza di formazione dei giudici e delle Ctu.       pratico. Il problema è come gestirlo, già ora ci
Accade troppo spesso che nelle cause di separa-       sono trenta allarmi al giorno e ciò impedisce di
zione e affido dei minori non si tenga in consi-      estrapolare i casi più gravi”. E per capirlo basta
derazione la violenza”.                               guardare i dati forniti dal procuratore: nel 2018
Per le donne di D.i.Re però “la parte più critica     a Milano la procura ha gestito 5.395 procedi-
del Codice Rosso riguarda l’obbligo per le Pro-       menti per reati da codice rosso quando questo
cure di ascoltare le donne entro i tre giorni. In     non era ancora in vigore. Più in specifico 2121
primo luogo non è stata eliminata la possibilità      per maltrattamenti, 1151 per stalking, 574 per
di delega alla polizia giudiziaria e, a causa della   violenza sessuale e 34 per violenze sui minori.
carenza di organico nelle procure, le donne sa-       “Se quest’anno si ripetessero quei numeri – ha
ranno sentite da carabinieri e polizia. Non si fa     detto poi Greco – avremmo 15 codici rossi al
alcuna differenza sulla gravità dei reati per l’a-    giorno, ma già ora viaggiamo sui trenta allarmi
scolto delle donne e soprattutto non ci si cura       al giorno ed è questo che ci impedisce di estra-
che le donne siano state già messe in protezione      polare i casi più gravi”.
al momento della convocazione. Si contatteran-        Ma anche nelle altre province l’allarme è cre-
no le donne a casa? E che cosa diranno al mal-        sciuto. A Como a meno di un mese dall’entra-
trattante: scusa, vado a ripetere la denuncia?        ta in vigore del Codice, 9 agosto, sono stati ol-
Ci sono ancora altre parti critiche. Nella leg-       tre ottanta i fascicoli aperti sulle scrivanie della
ge non sono previsti interventi per accorciare        procura locale. Quattordici le richieste di allon-
i tempi del processo penale, che in media dura        tanamento dal tetto coniugale e due le misure
sette-otto anni, talvolta di più, e una senten-       cautelari emesse. Nicola Piacente, il procurato-
za definitiva dopo dieci anni (schivando la pre-      re capo, si era preparato sin dalla fine di luglio
scrizione) non dà giustizia a nessuno. È fonda-       mettendo a punto un ordine di servizio per far
mentale mettere in campo interventi integrati         fronte alla prevista mole di lavoro aggiuntivo.
e a più livelli, allontanando le donne dai violen-    Sono quattro qui i pm che si spartiscono i fa-
ti insieme ai figli, sostenendole nei percorsi di     scicoli, anche se tutti i pm sono allertati per
autonomia economica. O continuerà a esserci il        essere pronti durante i propri turni a interve-
rischio che ritirino le querele e le archiviazioni,   nire in caso di provvedimenti urgenti. Inoltre
sintomo del fallimento del sistema, resteranno        è stato creato un capitolato specifico composto
in percentuale elevate”.                              da quarantadue domande fisse da sottoporre
                                                      alle vittime che entro tre giorni – come preve-
E magistrati e avvocati cosa ne pensano?              de il Codice rosso – vengono invitate a presen-
Critiche vengono sollevate anche da parte di          tarsi in procura.
chi amministra la legge. La goccia che ha fat-        La tempistica voluta dalla nuova norma cer-
to traboccare il vaso è stato l’omicidio di Adria-    to non aiuta. Lo conferma anche la pm Ro-
na Signorelli, avvenuto nella notte tra sabato 31     saria Stagnaro durante un incontro promosso
agosto e domenica 1 settembre scorsi. La don-         dalla camera penale di Milano nei primi gior-
na, trovata morta accoltellata nella sua abitazio-    ni di ottobre.
ne a Milano, tre giorni prima aveva denunciato        Stagnaro – pubblico ministero presso il V Di-
l’ennesima aggressione da parte del marito atti-      partimento della procura milanese – ha sottoli-
vando così la procedura prevista dal Codice ros-      neato come questa legge abbia gettato tutti in
so. Nonostante questo non è riuscita a salvarsi.      uno stato di emergenza che non è quello ideale
A questo punto un’ondata di polemiche ha in-          per prendere decisioni, soprattutto per questo
vestito un po’ tutta la procura milanese, tant’è      tipo di reati dove la gestione della persona offe-
che Francesco Greco, procuratore capo, è inter-       sa è più difficile di quella dell’indagato.
venuto evidenziando le oggettive criticità della      “Il dato della tempestività si scontra con la natura
nuova normativa: “Qui nessuno vuole contesta-         di questi reati – ha spiegato – che sono reati che
re il Codice rosso – si leggeva nella nota Ansa       si svolgono nel tempo, nel senso che si intervie-

                                                                                                       21
ne su una vicenda che ha origini pregresse. C’è       difficile capire le dinamiche delle violenze, bi-
un canale preferenziale tra la procura (pm) e la      sogna superare la tentazione di giudicare chie-
pg (polizia giudiziaria) che sono in stretto con-     dendosi perché la donna non abbia denuncia-
tatto. Milano (che però è una punta di eccel-         to prima minacce, percosse ecc., spesso infatti
lenza) si è strutturata in modo tale che il pm        la denuncia arriva dopo lunghi anni di silen-
di turno dia indicazioni immediate e solo dopo        zio. Accade diverse volte che le donne fissino
il fascicolo venga assunto dai pm che hanno le        appuntamenti e poi non si presentino. Sono
competenze sul reato specifico.                       questi motivi per cui fare accoglienza nei loro
Sulla pg incombe l’onere di valutare la situa-        confronti presuppone una grossa preparazione:
zione a aprire un canale con il pm. È un passag-      suscitare fiducia in loro, avere un aspetto em-
gio che non può essere bypassato. La valutazio-       patico pur rimanendo professionali, saper co-
ne del rischio che corre la vittima va valutato       gliere la strumentalità quando c’è, i vari aspet-
sinergicamente non può essere fatto da un sin-        ti e dinamiche che entrano in gioco. Sul Codice
golo operatore.                                       rosso abbiamo già fatto formazione. Gli agenti
Per quanto concerne l’obbligo di assunzione di        della volante devono subito valutare, viene ri-
informazioni entro tre giorni per porre clauso-       chiesta una grande attenzione fin dal momento
le di salvaguardia: la celerità è sempre a tutela     della chiamata. Questi tipi di intervento sono
della vittima? Non si può limitare l’audizione        i più pericolosi: la vittima si azzittisce (basta
allo stretto necessario? La ripetizione dei fatti     uno sguardo o una smorfia dell’aggressore, per
in un lasso di tempo così ravvicinato può essere      questo dico sempre ai miei agenti di presta-
lesivo per la vittima stessa.                         re la massima attenzione a quanto accade), op-
Nel primo contatto con la pg c’è la necessità di      pure assale gli stessi agenti o scappa. I maltrat-
un racconto dettagliato in cui viene denuncia-        tamenti per la vittima sono un fatto abituale,
ta la storia, quindi non occorrerebbe risentirla      per loro è normalità essere insultate, trattate
entro tre giorni se la denuncia arriva dalla stes-    male. La prima verbalizzazione e la prima ac-
sa persona offesa, molto più complesso il caso di     coglienza spetta ai colleghi della volante che
audizioni protette con i minori. Non mi piace il      devono stare molto attenti alle valutazioni, de-
nome Codice rosso perché il criterio della velo-      vono evitare un atteggiamento da pacieri fra i
cità non è un buon criterio”.                         due, devono essere professionali e saper valu-
Altra criticità è data dalla mancanza di risorse      tare la situazione: siamo di fronte a un reato?
sia per il supporto alla vittima, sia per fronteg-    Quale? In che condizioni? Devono parlare se-
giare la recidiva che è molto alto, quindi come       paratamente con le parti, che in quel momen-
aiutare gli autori dei reati come seguirli, sia per   to non devono nemmeno vedersi. Quando poi
la formazione degli stessi agenti carcerari ed        la vittima viene in commissariato noi ci pren-
eventuali operatori del settore (il percorso di ri-   diamo la mattinata, il pomeriggio per ascoltar-
parazione obbligatorio l’autore di reato lo deve      la: sono deposizioni lunghe, difficili, le vittime
pagare di tasca propria, questo elemento viene        spesso non vogliono ricordare tutta la soffe-
sottolineato anche da Paolo Giulini nell’inter-       renza pregressa, c’è bisogno di momenti di so-
vista pubblicata da pag. 30 in poi).                  spensione della stesura del verbale. I tempi non
Un intervento molto interessante è stato quello       sono adeguati”.
di Ornella Lusa – vice ispettore PS zona Loren-       Dunque, la tempestività così come disegnata
teggio, che ha spiegato il modus operandi del-        nel Codice rosso, una formazione che riguardi
la pg.                                                tutti gli operatori sul territorio – come sottoli-
“L’intervento della pg è il primo e il più delica-    neato in successivi interventi – e soprattutto la
to, un nostro errore produce danni spesso gravi.      necessità di più presidi sul territorio, di case ri-
Per questo la formazione degli agenti che sono        fugio, l’aiuto e allo stesso tempo un migliori
di pattuglia e che operano il primo intervento        controllo dei maltrattanti sono tutti punti an-
è fondamentale. Quindi occorre specializzazio-        cora critici che abbisognano di un’ulteriore
ne e formazione. Le deposizioni sono lunghe, è        messa a punto. (Er. Ard.)

22 Numero 10 • Ottobre 2019
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