La Cèsa de Ader e de Tùrbiat - Convertitevi e cambiate vita - Periodico d'informazione parrocchiale - n 2 - Giugno 2020 - Altervista
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La Cèsa de Ader e de Tùrbiat Convertitevi e cambiate vita Periodico d'informazione parrocchiale - n°2 - Giugno 2020
GIUGNO 2020 San Giovanni Battista, il coronavirus e la morte p. 3 CARLO ACUTIS una vita per l’Eucarestia p. 5 La Disputa del Sacramento di Raffaello p. 12 In copertina: "Il Battesimo Il miracolo eucaristico di Gesù" di S. Chiara (1240) p. 13 di Luigi Pagnoni L’oratorio deserto… alcune riflessioni… p. 14 CORONAVIRUS Gruppo Cafarnao p. 16 Supplica a San Paolo VI Gruppo Antiochia: nel tempo dell'epidemia p. 39 i Sacramenti si fanno più lontani. p. 18 Il Problema è la Morte P. 40 Pandemia e libertà p. 41 In ricordo di don Pier Virgilio Begni Redona p.21 Lettera del Sindaco p. 42 Don Michelangelo Braga Gruppo volontari ambulanza p. 44 1939-2020 p. 22 Lettera dott. Copeta p. 46 In ricordo di don Stefano Costa, La presenza della Caritas nel 10° anniversario della morte: durante l’emergenza 2010-2020 p. 24 coronavirus p. 46 Tanti auguri Vescovo Bruno…. Essere il tutto per loro p. 47 e sono 97 anni!!! p. 25 Non numeri ma persone p. 48 “Guardati bene dal dimenticare Il Covid e le cause di il Signore... ” (Dt 8,11) p. 26 morte nel mondo nel primo Ricordi personali di un trimestre 2020 p. 48 grande Papa p. 28 Mi manca la mia scuola p. 49 Asilo Infantile "La Vittoria" p. 30 Riconoscere le cose veramente Scuola dell’Infanzia importanti p. 50 “Virginia Romanini” p. 32 Lavorare al tempo del covid-19 p. 50 Suor Giustina p. 34 La Messa al tempo del covid p. 52 La Compagnia don Orione p. 34 Anagrafe parrocchiale p. 53 La «Spagnola» terribile morbo del novecento p. 35 Orvieto - Tuscia Valnerina - Arezzo 21 - 25 settembre 2020 p.62
Lettera del Parroco San Giovanni Battista, il coronavirus e la morte Siamo nel mese di giugno, e in questo pe- riodo siamo soliti prepararci a celebrare la nostra festa patronale di San Giovanni Bat- tista. Tuttavia ancora risentiamo del clima oppressivo creato dalla pandemia da coro- navirus, dove anche l’esprimere la fede nel modo tradizionale ha incontrato impensa- bili difficoltà e divieti. Questa pandemia ha scombussolato le nostre certezze, ha fatto emergere le nostre fragilità, talvolta ha fo- mentato i bassi istinti dell’animo umano, ed altre volte ha dato libertà al fondo di bene che ancora sta in tanti cuori sopiti. Le soluzioni ai problemi senza numero che sono emersi molte volte non le abbiamo condivise, eppure abbiamo sopportato con pazienza restrizioni ed anche privazioni ec- cessive della libertà. Ed ora speriamo tutto torni alla noiosa normalità di prima. Finora in tutto questo è mancato tuttavia un aspetto importante: la verifica profon- da e onesta delle cause di questa pande- mia e soprattutto la ricerca del significato di quanto è successo e le conseguenze delle gran parte delle nostre giornate; Le con- onde lunghe che hanno segnato tanta par- seguenze psicologiche e sociali invece non te dell’umanità, messa improvvisamente di riusciamo ancora a valutarle lucidamente fronte al morbo infettivo. Le cause fisiche perché questo clima di angosciosa inquie- e la maniera di diffusione dell’epidemia tudine, di cui sono responsabili soprattutto sono evidenti; la risposta sanitaria, incerta televisione e social, sembra dovrà dilungar- all’inizio e tanto drastica in seguito, sembra si parecchio nel tempo. aver dato i suoi frutti; i problemi economi- Le malattie però ci sono sempre state. L’in- ci post COVID 19 non si possono ignorare fluenza stagionale fa tanti morti quanto il tanto sono visibili; Ma la conta quotidia- coronavirus. Perché allora questa angoscia, na dei morti ed il gran numero di malati perché questa insicurezza sul futuro, per- hanno lasciato una ferita che non rimarrà ché questo quasi terrore riguardo alla pro- senza conseguenze. Fin da subito è entrato pria vita fisica? Molte risposte sociologiche il sospetto e la paura nel vissuto delle per- si troveranno, ma un’idea io intanto me la sone; sospetto reciproco verso la possibilità sono fatta. In fondo credo che la ragione ritenuta altissima di contagio e paura della di questa angoscia collettiva sia il cattivo morte in seguito al contagio. Il clima socia- rapporto che l’uomo del nostro tempo ha le è cambiato e la vita quotidiana stessa ne coltivato con la morte, un rapporto distorto è stata stravolta; La comunicazione di dati, che ha provocato di conseguenza il grande notizie, chiacchiere, fake news, polemiche terrore di perdere improvvisamente la vita. e dibattiti hanno riempito fino alla nausea Abbiamo perso di vista la nostra reale con- 3 Giugno 2020
dizione, che non è l’onnipotenza, ma la fra- mantici riti pagani invocati per esorcizzare gilità della natura umana. Non siamo Dio il pericolo incombente. Tutte le certezze di (per chi ancora ci crede) e nemmeno siamo successo economico, sociale, culturale, dei superuomini (per chi crede solo nell’uo- diritti umani garantiti, della facile felicità mo). Nel concetto di dominio sulla natura non sono bastati a dare ragione della morte e sull’uomo stesso, abbiamo perso di vista che arrivava e portava via i nostri cari. Ed che le leggi universali sono più resistenti e ora ognuno si gode ciò per cui ha vissuto; reattive delle nuove leggi che l’uomo si dà ognuno si consola con ciò in cui ha creduto; in base ai suoi desideri, ai nuovi presunti ognuno si accontenta di ciò che ha costru- diritti, alle esigenze del mercato globale, ito, se ciò basta a dar senso alla sua vita. al progresso della tecnologia, alle conqui- Non rimane che leccarsi le ferite, in atte- ste della scienza. Quando l’uomo si fa Dio, sa che tutto passi. Ma se questo non basta senza credere in Dio, non rispetta più ne- per ritrovare una speranza, non è vergogna anche le leggi misteriose del creato o la leg- guardare indietro e rintracciare nel passa- ge naturale sedimentata nell’evolversi della to ciò che permetteva di godere la vita in natura umana o le regole condivise della modo più sereno, e di attendere la morte tradizione culturale millenaria. In questo non da rassegnati, ma con fiducia e tran- contesto di divinizzazione dell’uomo non quillità, se non con gioia. c’è più posto per l’imperfezione, il fallimen- Il nostro patrono San Giovanni Battista ci è to, la morte. C’è solo l’eternità in terra, il stato di esempio ieri e lo può essere anche paradiso qui ed ora, la salute senza intoppi, oggi, lui che la morte non l’ha cercata in una l’età che avanza senza decadimenti, l’ansio- condotta imprudente, ma l’ha affrontata in sa attesa della soluzione spettacolare dei modo virile, per amore della verità. Certo problemi, l’antivirus o il vaccino che risolve il suo messaggio, “convertitevi e cambiate magicamente tutto. vita” potrebbe essere la risposta anche ai Eppure la morte c’è e in modo molto crudo mali di oggi, ma non pare uno slogan molto appare quando e come vuole. Questa sfron- attuale, rimanendo lo stesso vera medicina tata mancanza di rispetto ci scandalizza nel per le distorsioni del nostro mondo. Il suo vedere che la morte è venuta per un cono- stile di vita risulta poco praticabile, non scente, un vicino, un amico, e come un’of- tanto nella sobrietà della persona, quanto fesa inaccettabile, ha osato venire anche nell’integrità delle cose dette e delle scel- per un nostro congiunto, un famigliare. Ma te di verità compiute. Soprattutto l’aver perché la morte scandalizza? Perché pro- richiamato la necessità di riportare Dio al voca un dolore che non sappiamo domina- centro, di riscoprirne l’essenza, di permet- re? È così perché pur sapendo che esiste, ci tergli di illuminare gli eventi in cui siamo siamo sentiti superiori anche ad essa. Sia- anche noi coinvolti, di dare un significato mo stati indotti a pensare che non doves- alla nostra vita e anche alla nostra morte, se giungere mai, perché se anche l’abbia- rendono San Giovanni Battista antico come mo messa in conto, l’abbiamo pensata per la verità che non ha tempo ed estremamen- qualcun altro; e soprattutto ci scandalizza te attuale come le ragioni della speranza perché quando abbiamo dovuto guardarla che cerchiamo per non morire. Ritornare in faccia, non avevamo più gli strumenti a Dio, riportarlo al centro come il sole che per leggere quella realtà terribile e tene- attira e riscalda i pianeti. Così, dopo il crol- brosa, e darle un significato. Moltissimi lo delle illusioni può rinascere la vita e nel- di fronte alle morti della pandemia hanno la natura riconciliata, anche l’uomo potrà provato un surreale smarrimento. Davan- riprendere il suo posto di creatura, la più ti alla morte che li ha toccati sono rimasti bella ed amata da Dio, in attesa di vederlo senza risposte. Non sono serviti i sogni di senza più paura della morte. grandezza, i desideri di eternità tutta den- tro questo mondo, e nemmeno gli scara- Don Francesco. 4
CARLO ACUTIS una vita per l’Eucarestia Nel cammino dei TRE ANNI CON MARIA, dedicato quest’anno all’EU- CARESTIA, voglio in questo nostro bollettino parrocchiale mettere in luce (1991-2006) la figura di un prossimo giovane beato: Carlo Acutis. Molti sono i santi del- la chiesa cattolica ed ognuno possie- de un carisma originale ed un aspetto della fede che ha cercato di mettere in luce nella propria vita. Carlo Acutis sarà presto uno di loro e sarà un santo mol- to particolare per tante ragioni: la sua giovane età, la fede forte, la creatività, la devozione alla Madonna e soprattutto l’amore per l’Eucarestia. Sarà beato questo ragazzo morto a soli quindici anni di leucemia fulminante, ma che sta diventando un faro per tanta gioventù in cerca di una guida per la vita e per la fede. Indicato dal Papa come “modello ed esempio” nella “Chritus vivit” sorprende per la veloce e straor- dinaria diffusione della sua fama di santità che tocca tutti i continenti della terra. Eppure era solo un ragazzo quindicenne, morto improvvisamente, anche se la morte sua è stata il coronamento anticipato del desiderio di incontro con Gesù che cambia tutta una vita, coltivato fin da piccolo. La vita di Carlo certo fu cambiata dal Signore in giovane età, quando a sette anni potè ricevere anzitempo la Prima Comunione, un dono che generò poi una stra- ordinaria serie di frutti, tutti legati al Sacramento Eucaristico. Questo amore per l’Eucarestia ce lo farebbero pensare un bambino timido e chiuso, invece era vivace e socievole ed il caso o di più la provvidenza volle che accompagnando la mam- ma, catechista, maturasse anzitempo il desiderio di fare la Prima Comunione. Ma da quel momento l’Eucarestia è entrata totalmente in lui tanto che la preparava e la seguiva con momenti di preghiera e di adorazione, perché per lui “mettersi davanti all’Eucarestia era la via più breve per diventare santi”. La sua è una via semplice di santità, come semplice gli appare la via della conversione. Egli l’incoraggiava a cercare sempre perché facile è giungervi senza tanta fatica, “facile come lo spostare lo sguardo dal basso verso l’alto, facile come il semplice movimento dell’alzare gli occhi” per incontrare lo sguardo di Dio. Questa facilità di incontro col Signore la sperimenta proprio nell’Eucarestia, che egli chiama “la sua autostrada per il cielo” una via privilegiata e veloce per il paradiso. Una intuizione corretta perché l’Eucarestia è l’incontro in terra col Dio del cielo, l’anticipo della gioia eterna che così entra nel tempo e lo riempie. È un rapporto speciale quello che si instaura tra lui e il Signore, un rapporto che gli fa impostare la vita sull’esempio di santi giovani, come San Domenico Savio e San Tarcisio, 5 Giugno 2020
martire per l’Eucarestia. È una scelta chiara, non di un ragazzino confuso, ma di un giovane che ha capito cosa veramente conta e fa della vita una espressione originale dell’essere creature amate da Dio. E da creatura amata da Dio egli cerca di amare e far conoscere il Signore. La fede non è solo preghiera o intimo incontro con Dio. È anche incontro con l’uomo, il povero, colui che non conosce il vero Dio, o con chi magari lo ha dimenticato. È così che Carlo si fa apostolo della conoscenza e della diffusione di Gesù Eucarestia che si fa presente in tanti eventi e miracoli eucaristici. Carlo, straordinariamente capace di utilizzare il computer ed i mezzi moderni per comunicare, si ingegna per dare vita ad una pregevole mostra sui miracoli eucaristici nel mondo, ospitata ormai in tantissime nostre parrocchie. Carlo li ricerca, li studia, li approfondisce, ne diffonde notizia, li presenta come una prova evidente della potenza dell’Eucarestia, suscitando così interesse ed una curiosità insperata intorno a Gesù. Sono i segni di un vero apostolo moderno, di un autentico testimone della fede che cambia la vita. Anche la sua morte repentina ha lasciato un segno profondo. Colpito da una leucemia fulmi- nante in settantadue ore terminò la sua giovane vita, con una serenità nel sopportare la malat- tia e una forza d’animo straordinaria che non possono provenire che da una grazia del cielo. “Diverrò quello che nel pensiero di Dio già sono” diceva alla mamma che lo assisteva: una chiara conoscenza di Dio padre amorevole che immette nella nostra umanità i semi della sua divinità perché diventiamo ciò per cui egli ci ha dato la vita, il divenire suoi figli. Il paradiso, l’incontro definitivo con Dio, era la sua meta e negli ultimi giorni aveva ben chia- ro questo suo destino. “Accetto ed offro queste sofferenze per il Papa e per la Chiesa, e per non fare il purgatorio e andare diretto in paradiso”. Questo incontro è avvenuto il 12 ottobre 2006, quando terminò la sua esistenza terrena e si aprì la porta del cielo. Carlo è morto a Monza, ma il suo corpo è stato sepolto nel cimitero di Assisi, terra di San Francesco, a cui era molto legato. La sua fama di santità si è diffusa rapidamente e nel 2013 è iniziata a Milano la fase diocesana del processo di beatificazione, conclusasi nel 2016. Nel 2018 il Papa lo dichiara venerabile riconoscendone le virtù eroiche e dando così un forte im- pulso alla causa di beatificazione. Il 21 febbraio 2020 è stato riconosciuto il miracolo attri- buito all’intercessione di Carlo per il quale un bambino brasiliano è guarito completamente da una grave malattia pancreatica. Dal 06 aprile 2019 Carlo ha una nuova casa dove riposa il suo corpo. È il Santuario della Spoliazione in Assisi, dove San France- sco fece l’atto di rinuncia di tutti i suoi beni, un segno illuminante per Carlo della volontà di rinuncia del superfluo della propria vita per dedicarla com- pletamente al Signore. E già questo santuario che accoglie il bianco monumento dove sono raccolti i suoi resti attira ogni mese un nu- mero sempre più numeroso di giovani e devoti da tutto il mondo. La sua beatificazione sarà una gio- ia grande per Milano, per la diocesi di Assisi e per la chiesa intera, ma soprattutto lo sarà per tantissimi giovani che certo troveranno in lui un modello autentico di vita e una strada possibile per il paradiso. Don Francesco 6
CHI È CARLO ACUTIS Carlo è nato a Londra, Inghilterra, il 3 maggio 1991 ed è morto a Monza, 12 ot- tobre 2006, appena quindicenne. Figlio primogenito di Andrea Acutis e Antonia Salzano, Carlo nacque nella capitale inglese, dove i genitori si trovavano per motivi di lavoro del padre. Trascorse però l’infanzia a Milano. Frequentatore assiduo della parrocchia di Santa Maria Segreta a Milano, allievo delle Suore Marcelline e dei padri Gesuiti, s’impegnò a vivere l’amicizia con Gesù e l’amore filiale alla Vergine Maria, ma fu anche attento ai problemi delle persone che gli stavano accanto. Colpito da una for- ma di leucemia fulminante, la visse come prova da offrire per il Papa e per la Chiesa. Lasciò questo mondo il 12 ottobre 2006. Il 13 maggio 2013 iniziò l’iter per la causa di beatificazione. Il 5 luglio 2018 papa Francesco lo dichiarava Venerabile. Il 21 febbraio 2020, veniva autorizzata la promulgazione del decreto relativo a un miracolo attribuito all’intercessione di Carlo, aprendo la via alla sua beatificazione. Dapprima fu sepolto nel cimitero di Assisi, ma dal 6 aprile 2019 i resti mortali di Carlo riposano nel Santua- rio della Spogliazione, sempre in Assisi. IL MIRACOLO DI CARLO Il miracolo che consentirà a Carlo Acutis di salire all’onore degli altari, lo racconta diretta- mente padre Marcelo Tenorio, parroco di San Sebastiano in Brasile, la chiesa dove tutto è ac- caduto. Questo sacerdote aveva incontrato la figura di Carlo Acutis in modo casuale e subito ne era rimasto tanto colpito da cominciare ad agire per diffonderne la conoscenza e la devo- zione e per chiedere attraverso di lui grazie. Aveva anche stretto un legame con la famiglia, tanto che ogni anno si recava in pellegrinaggio ad Assisi, sulla tomba del caro Carlo. Proprio durante uno dei suoi pellegrinaggi, aveva chiesto alla Madonna Aparecida che il miracolo per la beatificazione di Carlo potesse avvenire qui in Brasile. E che sorpresa! Il miracolo non solo è accaduto in Brasile, ma proprio nella nostra parrocchia di San Sebastiano. Racconta infatti il prete brasiliano: “Il 12 ottobre 2010, nella nostra parrocchia, al momen- to della benedizione con la reliquia di Carlo Acutis nella cappella di nostra signora Apareci- da, si avvicinò un bambino, che soffriva di pancreas anulare, una grave malattia congenita e mortale, accompagnato da suo nonno. Questa malattia faceva vomitare in continuazione il bambino, che diventava così sempre più debole e abbattuto: tutto quello che mangiava, veniva rigettato, compresi i liquidi e il piccolo sarebbe sicuramente morto, così dicevano i medici”. Accadde allora che, giunto in fila per ricevere la benedizione, il bambino chiese al nonno quale tipo di grazia avrebbe dovuto domandare. “Chiedi di smettere di vomita- re”, gli rispose subito il nonno. E così fece. Quando arrivò il suo turno il ragazzino toccò la reliquia di Carlo e disse con voce decisa: “Per smettere di vomitare”. Ebbene, da quel mo- mento non vomitò mai più. Successivamente, nel febbraio del 2011, la famiglia fece fare al bambino nuovi esami, che ne attestarono la piena guarigione. «Continuiamo a pregare perché il Signore voglia presto glorificare il suo servo, a incoraggiamento del cammino di santità di tutta la Chiesa, specie dei giovani» ha commentato dopo la notizia del miracolo l’arcivescovo Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi, dove è sepolto Carlo. 7 Giugno 2020
IL CUORE DI CARLO Carlo Acutis è un ragazzo del tutto normale, che però riesce a risvegliare la ricerca di armonia nelle persone che incontra e per questo tanti ragazzi anche oggi possono ri- specchiarsi in lui. La vita può essere breve ed è per tutti fragile, ma per Carlo andava vissuta nella sua pienezza senza sprecarla. Ripeteva: «NON IO MA DIO» per indicare una vita che si decentrava, usciva da sé per incontrare il suo Altro. Insomma essere se stessi davanti al proprio creatore e Signore. Gli piaceva ripetere: «TUTTI NASCONO COME DEGLI ORIGINALI, MA MOLTI MUOIONO COME FOTOCOPIE». E ancora: «LA TRISTEZZA È LO SGUARDO RIVOLTO VERSO SE STESSI, LA FELICITÀ È LO SGUARDO RIVOLTO VERSO DIO». L’Eucarestia era il suo modo di rimanere unito a Dio in Gesù. “NON L’AMOR PRO- PRIO MA LA GLORIA DI DIO”. “ESSERE SEMPRE UNITO A GESÙ ECCO IL MIO PROGRAMMA DI VITA”. Per lui, «SI VA DIRITTI IN PARADISO, SE CI SI ACCOSTA TUTTI I GIORNI ALL’EUCARISTIA». È diventata famosa la sua frase: «L’EUCARISTIA È LA MIA AUTOSTRADA PER IL CIELO!». Dagli scritti e dalle riflessioni di Carlo, l’Eucaristia è anzitutto il «sacrificio» di Dio in fa- vore dell’uomo. Una convinzione che lo porta a vedere il mondo con gli occhi di Dio. Il suo amore per l’Eucaristia può essere espressa in una frase: «PIÙ EUCARISTIE RICEVEREMO E PIÙ DIVENTEREMO SIMILI A GESÙ E GIÀ SU QUESTA TERRA PREGUSTEREMO IL PARADISO». L’Eucaristia, che significa «ringra- ziamento», per Carlo ha due significati: quello della comunione e dell’adorazione. At- traverso l’adorazione Carlo vive una dimensione affettiva importante: silenzio e pa- rola, ascolto e amicizia, mistero silenzioso e percezione profonda di Dio. La forza che scaturisce dall’adorazione fa comprendere a Carlo che il corpo di Cristo, oltre a stare nell’Eucaristia, è nelle persone che si amano: poveri, piccoli, forestieri, ammalati, an- ziani, disabili, persone sole. Per Carlo fare elemosina e aiutare quanti hanno bisogno nasce dalla capacità di adorare. I soldi che risparmia li regala ai poveri, agli anziani, alle suore di clausura, ai sacerdoti, agli extracomunitari. Si domandava spesso: «PERCHÉ GLI UOMINI SI PREOCCUPANO TANTO DELLA BELLEZZA DEL PROPRIO CORPO E NON SI PREOCCUPANO INVECE DELLA BELLEZZA DELLA PROPRIA ANIMA». Sentiva che si può cambiare vita ed è anche facile cambiare la vita: «LA CONVERSIONE NON È ALTRO CHE LO SPOSTARE LO SGUARDO DAL BASSO VERSO L’ALTO, BASTA UN SEMPLICE MOVIMENTO DEGLI OCCHI». Nella sua spiritualità si intrecciano elementi di mistica e di ascesi, di comunione e di contemplazione. La sua spiritualità è molto profonda, ma al tempo stesso è anche semplice, una via possibile per tutti, ed in particolare per i giovani che con i piedi ben piantati in terra vogliono vivere di cielo. 8
LE FRASI PIÙ BELLE DI CARLO “La vita è veramente bella solo se si arriva ad amare Dio sopra ogni cosa e il prossimo come noi stessi”. “La santificazione non è un processo di aggiunta ma di sottrazione. Meno io per lascia- re spazio a Dio”. “Trova Dio e troverai il senso della tua vita”. “La vita è un dono perché finché siamo su questo pianeta possiamo aumentare il nostro livello di carità. Tanto più sarà elevato tanto più godremo della Beatitudine Eterna di Dio”. “ Il vero discepolo di Gesù Cristo è colui che in ogni cosa cerca di imitarlo e di fare la volontà di Dio”. “Solo chi fa la volontà di Dio sarà veramente libero”. “Senza di Lui non posso fare nulla”. “Ciò che veramente ci renderà belli agli occhi di Dio sarà solo il modo in cui lo avremo amato e come avremo amato i nostri fratelli”. CARLO E LA MADONNA “IL ROSARIO È LA SCALA PIÙ CORTA PER SALIRE IN CIELO”. Così si esprimeva Carlo per manifestare il suo amore alla Madonna. Fin da piccolino sentiva questa attrazione alla Mamma del cielo e quando lo imparò, recitava il Santo Rosario ogni giorno. “DOPO LA SANTA EUCARISTIA, IL SANTO ROSARIO È L’AR- MA PIÙ POTENTE PER COMBATTERE IL DEMONIO”. Era molto devoto alla Madonna ed aveva preso a modello i pastorelli di Fatima ed i giovani santi Domenico Savio e San Tarcisio. In Gesù Eucarestia e nell’amore vivissimo alla sua Madre trova fondamento la sua storia di santità. CARLO: LA CONVERSIONE E LA CHIESA Carlo sentiva il pericolo che ci prende quando ci si lascia attrarre dal male e lo ri- chiamava all’attenzione per evitare il peggio. “L’UNICA COSA CHE DOBBIAMO TEMERE VERAMENTE È IL PECCATO”. Al tempo stesso mostrava la via per resistere all’azione del demonio: “SE DIO POSSIEDE IL NOSTRO CUORE NOI POSSIEDEREMO L’INFINITO”. Pensava dunque, non solo a se stesso ma al bene di tutta la chiesa, soprattutto quando viene calunniata e derisa. “CRITICARE LA CHIESA SIGNIFICA CRITICARE NOI STESSI. LA CHIESA È LA DISPEN- SATRICE DEI TESORI PER LA NOSTRA SALVEZZA”. Quel che è certo è che quando diceva così il suo sguardo era rivolto all’intero Corpo mistico di Cristo, tanto da offrire le sue sofferenze (soprattutto nella breve malattia) per il Papa e la Chiesa. Dice la mamma ricordando gli ultimi giorni: “Quando fece questa offerta credo avesse in mente anche tutti gli scandali venuti fuori da poco. Lui ne era a conoscenza perché avevamo amici negli Stati Uniti, quindi offrì anche per quelle situazioni. Sapeva delle persecuzioni che aveva ricevuto il Papa Benedetto, sapeva di tante cose che non vanno nella Chiesa, come per esempio delle persone che sposano idee non fedeli al Magistero. Carlo disse quelle parole proprio con questa consapevolezza”. 9 Giugno 2020
Novena Novena al Venerabile al Venerabile Carlo Carlo Acutis A Preghiera Iniziale Meditazione del Quinto Giorn Preghiera Iniziale Me Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, io vi “La tristezza è lo sguardo Santissima ringrazio Trinità, per tutti i favoriPadre, Figlio e le grazie di cuieavete la felicità Spirito Santo, ioèvilo sguardo riv “La arricchito l’anima del Venerabile Carlo Acutis durante i ringrazio suoi quindici per tutti i su anni trascorsi favori questaeterra le grazie e, per Venerabile Carlo Acutis, che no didocui avete da Gesù, il tuo grande amore la i arricchito l’anima meriti di questo amato del Venerabile Angelo Carlo Acutis della Gioventù, durante già in questo mondo questa Venve concedetemi la grazia che ardentemente vi chiedo... i suoi quindici anni trascorsi su questa terra e, per Si recitano 5 “Padre Nostro”, 5 “Ave in ringraziamento a Dio per ido Preghiera ufficiale (qui si formula la grazia che si vuol ottenere). don i meriti di questo amato Angelo della della Gioventù, sua vita terrena. già u Carlo, concedetemi Meditazione la Giorno: del Primo grazia che ardentemente viMeditazione chiedo...del Sesto GiornoSi re a email dirizzo: e Novena “Non (qui siio,formula ma Dio” la grazia che si vuol ottenere). Venerabile Carlo Acutis, che hai fatto della vita tua una continua rinuncia ed annientamento, dammi “ L’unica cosa che dobbi nella preghiera è la vog in r dell Venerabile Carlo Acutis, c Acutis Me laMeditazione del Primodel Giorno: - Italia al Venerabile grazia di cercare le cose quelle che passano. Così sia. “SiNon Cielo e disprezzare chiedere a Dio l’essenziale, profondo desiderio per il Ci “L’u is.com recitano 5io, “Padrema Nostro”,Dio” 5 “Ave Maria” e 5 “Gloria al Padre”, Si recitano 5 “Padre Nostro”, 5 “Ave is.com in ringraziamento a Dio per i doni concessi a Carlo nei 15 anni Venerabile Carlo Acutis, che hai fatto della vita tua della sua vita terrena. della sua vita terrena. ne in ringraziamento a Dio per i don ichieste una continua Meditazione rinuncia del Secondo ed annientamento, Giorno: dammi Meditazione del Settimo Ven Gior efonare: la grazia di cercare le cose del Cielo e disprezzare chi 194408 “Essere sempre unito a Gesù, ecco il mio “La Vergine Maria è l’un quelle che di programma passano. vita” Così sia. vita” pro 340122 Venerabile Carlo Acutis, Nostro”, che hai vissuto Venerabile Carlo Acutis, che h Si recitano 5 “Padre 5 “Avenel Cuore edi5 “Gloria Maria” al Padre”, Si re e email: Gesù, dammi la graziaadiDio in ringraziamento compiere, in tutto, per i doni questoa Carlopiù concessi neidi 15 tutto, dammi la grazia anni in rd is.com disegno d’amore. Così sia. questa così tenera e buona M (1991-2006) della sua vita terrena. dell Si recitano 5 “Padre Nostro”, 5 “Ave Si recitano 5 “Padre Nostro”, 5 “Ave Maria” e 5 “Gloria al Padre”, in ringraziamento a Dio per i doni concessi a Carlo nei 15 anni in ringraziamento a Dio per i don Meditazione della sua vita terrena. del Secondo Giorno: della sua vita terrena. Me Essere del “Meditazione sempre unito a Gesù, eccoMeditazione Terzo Giorno: La il miodell’Ottavo“Giorn “Chiedi continuamente programma di aiuto al tuo Angelo vita” “L’Eucaristia è la miavitau Custode che deve diventare il tuo migliore Venerabile Carlo Acutis, ch Venerabile Carlo Acutis, che hai vissuto nel amico” GesùCuore nascosto Ven di nel Tabernaco profondo fervore eucaristico più Gesù, dammi la grazia di compiere, in tutto, Venerabile Carlo Acutis, che hai cercato, già in questo questo Si recitano 5 “Padre Nostro”, 5 “Ave mondo, la compagnia dei santi Angeli, dammi la gra- disegno d’amore. Così sia. in ringraziamento a Dio per ique don zia di vivere rettamente come lo vuole il mio Angelo Mostra della sua vita terrena. Si re zionale Si recitano Custode. 5 “Padre Nostro”, 5 “Ave Maria” e 5 “Gloria al Padre”, Così sia. Meditazione del Nono Giorno Siin ringraziamento recitano 5 “Padre Nostro”,a5Dio per i doni “Ave Maria” concessi e 5 “Gloria al Padre”,a Carlo nei 15 anni in r aristici a Carlo in ringraziamento a Dio per i doni concessi a Carlo nei 15 anni della sua vita terrena. della sua vita terrena. “Sono felice di morire, dellp mia vita senza perdere a s.com Meditazione Meditazione del Terzo del Quarto Giorno: Giorno: Me che non piacciono a Dio “La nostra anima è come una mongolfiera... Venerabile Carlo Acutis, dam “SeChiedi per casocontinuamente c’è un peccato mortale, aiuto l’anima al tuocioèAngelo la perseveranza finale“L’E ed le 6.X.2014 +Angelo Mascheroni il Custode ricade a terra eche deve la confessione diventare è come il fuoco... il tuo migliore Si recitano 5 “Padre Nostro”, 5Ven“Ave Imprimatur in Curia Archiepiscopali Mediolanensi in ringraziamento a Dio per i don Bisogna confessarsi spesso” uni Pater, Ave, Gloria amico” Venerabile Carlo Acutis, che hai vissuto talmente della sua vita terrena. Ge e nell’intercessione del Tuo Venerabile Carlo Acutis. Venerabile bene Carlo Acutis, questo sacramento che haidammi di riconciliazione, cercato, la già in questo Preghiera Finale pro “Ess in Maria Vergine, nostra dolcissima Madre, grazia di cercare regolarmente la confessione mondo, la compagnia dei santi Angeli, dammi con una Dio Padre di la gra- Misericordia, Siele re profonda contrizione. Così sia. questo tuo Servo Venerabile in Cr Sizia di vivere rettamente 5 “Ave Maria”come loal vuole Padre”, il mio Tu sii Angelo più glorificato. Dacci l’odell nor e nel Tuo amatissimo Figlio Gesù, recitano 5 “Padre Nostro”, e 5 “Gloria Confido in Te, Padre, Custode. della Così sia. in ringraziamento a Dio per i doni concessi a Carlo nei 15 anni sua vita terrena. ha vissuto la Tua volontà in tutt Me concedimi la grazia che ardente Concedimi la grazia di cui tanto ho bisogno... Si recitano 5 “Padre Nostro”, 5 “Ave Maria” e 5 “Gloria al Padre”, cosa, ora vive presso di Te. in ringraziamento a Dio per i doni concessi a Carlo della sua vita terrena. nei 15 Imprimatur + Domanni “So Janusz Marian Danecki, O Bispo auxiliar da Arquidiocese Campo Grande eati che, crescendo in queste virtù, Campo Grande, 30 de setembro de 2016 mi a immagine del giovane Carlo Meditazione del Quarto Giorno: che “La nostra anima è come una mongolfiera... rinvigorisci la mia Carità alimenta la mia Speranza, Ven Conferma la mia Fede, Se per caso c’è un peccato mortale, l’anima cio e i Santi della Tua Chiesa. ricade a terra e la confessione è come il fuoco... Si re in r fa’ che possa essere presto annoverato tra i Beati Bisogna confessarsi spesso” dell Venerabile Carlo Acutis, che hai vissuto talmente perchè anche gli altri Ti amassero sopra ogni cosa, e la forza del suo quotidiano impegno bene questo sacramento di riconciliazione, dammi la Pre che dell’Eucaristia fece il centro della sua vita del giovane Venerabile Carlo Acutis, grazia di cercare regolarmente la confessione con una Dio che ci hai donato la testimonianza ardente profonda contrizione. Così sia. que O Padre, Si recitano 5 “Padre Nostro”, 5 “Ave Maria” e 5 “Gloria al Padre”, Tu s in ringraziamento a Dio per i doni concessi a Carlo nei 15 anni Acutis. “Essere sempre Carlo Acutis della sua vita terrena. ha con unito a Gesù, ecco Preghiera al Venerabile Imprim il mio programma di vita” Bispo a Campo www.carloacutis.com 10 ideata e progettata da Carlo sui Miracoli Eucaristici
Carlo Acutis Meditazione del Quinto Giorno: “La tristezza è lo sguardo rivolto verso se stessi, o, io vi avete la felicità è lo sguardo rivolto verso Dio” Preghiera al Venerabile urante e, per Venerabile Carlo Acutis, che non hai mai distolto lo sguar- do da Gesù, il tuo grande amore, dammi la grazia di vivere Carlo Acutis ventù, già in questo mondo questa vera felicità. Così sia. O Padre, iedo... Si recitano 5 “Padre Nostro”, 5 “Ave Maria” e 5 “Gloria al Padre”, che ci hai donato la testimonianza ardente in ringraziamento a Dio per i doni concessi a Carlo nei 15 anni della sua vita terrena. del giovane Venerabile Carlo Acutis, che dell’Eucaristia fece il centro della sua vita Meditazione del Sesto Giorno: e la forza del suo quotidiano impegno “L’unica cosa che dobbiamo chiedere a Dio perchè anche gli altri Ti amassero sopra ogni cosa, ta tua nella preghiera è la voglia di essere santi” fa’ che possa essere presto annoverato tra i Beati ammi Venerabile Carlo Acutis, che sempre hai saputo e i Santi della Tua Chiesa. ezzare chiedere a Dio l’essenziale, dammi la grazia di un Conferma la mia Fede, profondo desiderio per il Cielo. Così sia. alimenta la mia Speranza, Padre”, Si recitano 5 “Padre Nostro”, 5 “Ave Maria” e 5 “Gloria al Padre”, 15 anni in ringraziamento a Dio per i doni concessi a Carlo nei 15 anni rinvigorisci la mia Carità della sua vita terrena. a immagine del giovane Carlo che, crescendo in queste virtù, Meditazione del Settimo Giorno: ora vive presso di Te. mio “La Vergine Maria è l’unica Donna della mia Concedimi la grazia di cui tanto ho bisogno... vita” ore di Venerabile Carlo Acutis, che hai amato la Vergine Maria Confido in Te, Padre, questo più di tutto, dammi la grazia di rispondere all’amore di e nel Tuo amatissimo Figlio Gesù, Padre”, questa così tenera e buona Madre. Così sia. Si recitano 5 “Padre Nostro”, 5 “Ave Maria” e 5 “Gloria al Padre”, in Maria Vergine, nostra dolcissima Madre, e nell’intercessione del Tuo Venerabile Carlo Acutis. “E 15 anni in ringraziamento a Dio per i doni concessi a Carlo nei 15 anni della sua vita terrena. Pater, Ave, Gloria u Meditazione dell’Ottavo Giorno: Imprimatur in Curia Archiepiscopali Mediolanensi il ngelo “L’Eucaristia è la mia autostrada per il Cielo” 6.X.2014 +Angelo Mascheroni gliore Venerabile Carlo Acutis, che cercavi sempre il tuo questo Gesù nascosto nel Tabernacolo, dammi la grazia di un profondo fervore eucaristico. Così sia. Per richiedere immagini e materiale su Carlo, Plo che verrà inviato gratuitamente, scrivere una email e ci la gra- Si recitano 5 “Padre Nostro”, 5 “Ave Maria” e 5 “Gloria al Padre”, o una lettera al seguente indirizzo: in ringraziamento a Dio per i doni concessi a Carlo nei 15 anni le Angelo della sua vita terrena. a Associazione Amici di Carlo Acutis Padre”, Meditazione del Nono Giorno: Via Ariosto 21 - 20145 Milano - Italia al Email: info@carloacutis.com 15 anni “Sono felice di morire, perché ho vissuto la www.carloacutis.com mia vita senza perdere alcun minuto in cose Per grazie ricevute o richieste che non piacciono a Dio” di intercessione telefonare: +39 02 48194408 era... Venerabile Carlo Acutis, dammi la grazia delle grazie, Cell: +39 339 6340122 nima cioè la perseveranza finale ed una morte santa. Così sia. Oppure scrivere alla seguente email: oco... Si recitano 5 “Padre Nostro”, 5 “Ave Maria” e 5 “Gloria al Padre”, in ringraziamento a Dio per i doni concessi a Carlo nei 15 anni info@carloacutis.com (1991-2006) (199 della sua vita terrena. mente il: mmi la Preghiera Finale 2 on una Dio Padre di Misericordia, eleva alla gloria degli altari 8 questo tuo Servo Venerabile Carlo Acutis, affinché per lui e: Padre”, Tu sii più glorificato. Dacci l’onore di invocarlo Beato, lui che te 15 anni ha vissuto la Tua volontà in tutte le cose, e per i suoi meriti Scopri la Mostra concedimi la grazia che ardentemente desidero. Amen. Internazionale sui Miracoli Eucaristici Imprimatur + Dom Janusz Marian Danecki, OFMConv. al Venerabile ideata e progettata da Carlo ia Bispo auxiliar da Arquidiocese Campo Grande (Brasil) - Protocolo 522/2016, Livro VI www.carloacutis.com is Campo Grande, 30 de setembro de 2016 11 Novena eil mio programma di vita” Giugno 2020 o: il Preghiera ufficiale unito a Gesù, ecco o,
La DisputaLa Disputa del del Sacramento Sacramento di Raffaello di Raffaello IlIlVenerdì VenerdìSanto Santodidicinquecento cinquecentoanni annifafamoriva mo- uno recenti dei più dipinti insigni di altridimaestri artisti italiani.Era tutti i tempi. Il neo il 6 riva uno dei più insigni artisti di tutti i tempi. pontefice era disgustato dall’idea aprile del 1520 e quel giorno la Natura stessa sembrava piangere la dipartita di Raffaello Sanzio, il di abitare Era il 6 aprile del 1520 e quel giorno la Na- nelle medesime stanze del borioso prede- pictor optimus. tura stessa Chi ancora sembrava oggi silareca piangere alla sua dipartita di tomba nel Pantheon cessore AlessandrotrovaVI, l’epitaffio le qualicomposto trasudavano dal Raffaello suo amico Sanzio, il pictor poeta Antonio optimus. Tebaldi Chi an- che recita: “Ille hicdi estdipinti Raphael,autocelebrativi, perciòvinci timuit quo sospite aveva scelto / Rerum cora oggi si reca alla sua tomba nel Panthe- di trasferirsi nell’ala settentrionale magna parens, et moriente mori” [Qui giace quel Raffaello, da cui, vivo, la grande madre Natura del palaz- on trova l’epitaffio composto dal suo amico zo Vaticano e ora esigeva nuovi affreschi che temette d’esser vinta poeta Antonio Tebaldie quando morì, (temette) che recita: “Ille hic di morire (con lui)]. il suo soggiorno. Tra questi vi è ingentilissero est Raphael, Raffaello, natotimuit ad Urbinoquonelsospite 1483,vinci aveva/ fatto Re- presto anche una l’affresco della Disputa brillante carriera del Sacramen- che l’aveva portato a rum magna parens, et moriente mori” [Qui to, dipinto nella Stanza della Segnatura (così Firenze e successivamente a Roma dove, grazie anche al contatto con la pittura di Michelangelo e giace quel Raffaello, da cui, vivo, la grande chiamata perché in essa il papa ‘signava’, ov- con madrel’arte classica, Natura l’Urbinate temette d’esserlascerà vinta ealcuni quan-tra i suoi veropiù grandi icapolavori. firmava, documenti). LoQuest’affresco stesso Giulio II, si do morì, (temette) estasiato dalla sua di morire e(con “delicata lui)]. dolce maniera”, gliabbina aveva condatolal’incarico nota Scuola di Atene, idipinta di affrescare nuovi Raffaello, nato ad Urbino nel 1483, aveva specularmente. Entrambi infatti avevano l’o- appartamenti vaticani, anche a costo di coprire i recenti dipinti di altri maestri italiani. Il neo fatto presto una brillante carriera che l’a- biettivo di raffigurare il Vero, che è Dio: Egli è pontefice veva portatoera adisgustato Firenze edall’idea di abitarea nelle raggiungibile successivamente medesime stanze del borioso mediante il pensieropredecessore dell’uomo Roma dove,VI,grazie Alessandro le qualianche al contatto trasudavano di con la autocelebrativi, dipinti (con la filosofia) perciòe tramite la Fededinella aveva scelto Rive- trasferirsi pittura di Michelangelo e con l’arte classica, lazione (interpretata dalla teologia). nell’ala settentrionale del palazzo Vaticano e ora esigeva nuovi affreschi che ingentilissero il suo l’Urbinate lascerà alcuni tra i suoi più grandi Nella Disputa del Sacramento ci troviamo soggiorno. capolavori.Tra Loquesti stessoviGiulio è ancheII, l’affresco della Disputa estasiato dal- del Sacramento, al cospetto dipinto nella dell’Eucarestia, veroStanza centrodella del- la sua “delicata Segnatura (così chiamata perché ingliessa e dolce maniera”, avevail papala composizione, ‘signava’, ovvero che firmava, attrae lo isguardo dello documenti). dato l’incarico di affrescare i nuovi appar- spettatore, il quale diventa allo stesso tempo tamenti vaticani, anche a costo di coprire i contemplatore. In Alto la Chiesa trionfante 12
somma, austera, assisa su una coltre di nubi da cui spuntano una miriade di teste di put- Il miracolo eucaristico ti, si contrappone beata alla Chiesa militante di S. Chiara (1240) in basso, formata da teologi di vario ordine e grado intenti a discutere animosamente sull’essenza dell’Eucarestia. C’è chi gestico- la, chi osserva, chi consulta libri o appunta. Tra i tanti teologi sulla destra scorgiamo an- che Dante e non c’è da stupirsene: chi più del Sommo Poeta ha cantato la gloria di Dio, raggiungendo vertici sublimi? A que- sto intenso dibattito sembra contrapporsi la placida e amichevole conversazione tra san Pietro e Adamo, i primi da sinistra nella Chiesa trionfante, che paiono discutere del più e del meno, come vecchi amici al tavo- lino di un bar. Cristo regna dal suo trono di nubi, attorniato dalla Vergine e da san Gio- vanni Battista. Al di sotto la colomba dello Spirito Santo dispiega le sue ali ed emana i I Saraceni tenevano Assisi sotto assedio: raggi dello Spirito, accanto ad essa quattro irruppero anche nel chiostro di S. Damia- putti sorreggono i quattro Vangeli. Tra gli no, il monastero dove risiedeva S. Chiara altri personaggi dell’Antico e Nuovo testa- con le altre sorelle. A quella vista i cuo- mento scorgiamo a sinistra anche san Gio- ri delle sorelle si smarrirono ed esse cor- vanni Evangelista e David, mentre da destra sero terrorizzate a chiamare Chiara: ella spiccano san Paolo, Abramo, san Giacomo, prostrandosi in preghiera implorò Cristo Mosè e santo Stefano. Forse la cosa più inte- dicendogli: “Ecco, o mio Signore, vuoi Tu ressante da notare in questo tripudio di per- forse consegnare nelle mani di pagani le sonaggi resta il fatto che l’Ostia consacrata indifese tue serve, che ho allevato per il tuo si erge muta, sola, sembra essere lontana amore? Proteggi, Signore, ti prego, queste dalle discussioni che animano i teologi, qua- tue serve che io, ora, da sola, non posso si come se intorno ad essa permanesse l’au- salvare”. Subito una voce di bimbo risuonò ra del mistero, della Verità rivelata da Dio, alle sue orecchie, proveniente dall’ostenso- che va oltre la ragione umana e che spinge il rio: “Io vi custodirò sempre!”. “Mio Signo- fedele alla contemplazione e all’adorazione. re - aggiunse S. Chiara – proteggi anche, se Non a caso essa è perfettamente allineata ti piace, questa città, che per tuo amore ci con l’Eterno benedicente, il Cristo glorioso e sostenta”. E Cristo a lei: “Avrà da sostene- la colomba dello Spirito Santo, rivelandosi il re travagli, ma sarà difesa dalla mia prote- più autentico collegamento tra cielo e terra. zione”. Allora la Vergine, sollevando il vol- Di fronte a tale potenza riassunta in un pez- to bagnato di lacrime, confortò le sorelle zo di pane consacrato, la parola deve inevi- in pianto: “Vi do garanzie, figlie, che nulla tabilmente cedere il passo alla Fede, capace soffrirete di male, soltanto abbiate fede in di raggiungere l’ineffabile. Anche Dante l’a- Cristo!”. Con cuore coraggioso, pur mala- veva capito, ed è facile intuire perché Raf- ta com’era, Chiara si fece condurre dinanzi faello gli abbia resto tale omaggio, memore ai nemici, con in mano l’Ostensorio d’avo- forse lui stesso di quel passo del Paradiso rio in cui era contenuta l’Ostia consacrata. che recita: I Saraceni, miracolosamente, fuggono via e “Così la mente mia, tutta sospesa, la città di Assisi non venne colpita. mirava fissa, immobile e attenta, e sempre di mirar si facea accesa” (Tratto da “Piccolo Catechismo Eucaristico” Edizioni Studio Domenicano) (Paradiso, XXXIII, 97-99) Marco Grassi 13 Giugno 2020
1 aprile 2020 L’oratorio deserto… alcune riflessioni… Notte fonda sabato 22 febbraio o meglio già domenica 23… arriva il messaggio del Sindaco alle 0.45… che chiedeva di so- spendere il carnevale per precauzione e di avvisare alle Messe senza allarmare… E da quel messaggio tutto è cambiato ab- biamo preso la consapevolezza che le cose erano più gravi di quanto pensavamo, an- che se qualcuno era ancora scettico. Poi l’avviso del Vescovo di sospendere la pre- senza del popolo alle sante Messe. E da lì poi la chiusura di quasi tutto… an- che dell’Oratorio. Non si sente più il vociare dei bambini, dei è importante: la vita e i doni che essa ragazzi, i motorini degli adolescenti che ci riserva ogni giorno. scorrazzano arrivando di gran carriera in Scendo il pomeriggio in cortile a pregare il piazza mercato. Non si sente più la campa- vespro, per essere più vicino a chi di solito na del Catechismo, il pallone rimbalzare … il cortile lo vive, dai ragazzi che giocano, Purtroppo quello che si sente di più sono i bambini che con i loro genitori vanno e le nostre solenni campane che danno l’an- vengono dall’asilo, le persone che attra- nuncio di morte di un nostro fratello o di versano il portico per recarsi in chiesa, per una nostra sorella che non ce l’ha fatta tutti coloro che iniziano o finiscono la loro nella sua lotta. giornata passando dal bar, per i catechisti, Tutte queste cose fanno riflettere… animatori ed i volontari che si riuniscono molto … il correre di tutti i giorni è diven- per programmare preparare incontri e at- tato un tempo lungo e silenzioso, non si tività, per coloro grandi e piccini che vi- viaggia più… non si corre più … il cuore e vono tutte le attività e le feste e ci si rende la mente viaggiano… eccome viaggiano… conto di quante persone vivono solitamen- l’attesa della campana che annuncia la pre- te i nostri Oratori e le nostre Parrocchie. ghiera e che scandisce le ore del giorno, il Colgo l’occasione per ringraziare quanti pregare insieme anche se ognuno in casa mi sono stati vicini e si sono fatti sentire nostra. (anch’ io sono stato più di un mese per sapere come stavo non sentendomi a in casa tra malattia e tempo per la sicurez- celebrare alla radio, e a chi non mi ha mai za, e attendevo la celebrazione alla radio, fatto mancare il necessario, il cibo… e la per pregare, per sentirmi in comunione con preghiera. tutti voi.) Preghiera che si eleva a Dio per Grazie di cuore al Sindaco, che tempe- tutti i fratelli ammalati, per le loro famiglie, stivamente ci ha sempre aggiornato su di- per i bambini e i ragazzi che non sono più sposizioni, decreti e comunicati ufficiali. qui in oratorio per le varie attività. Grazie infinite a chi da subito ha rispet- Un tempo che ci fa riflettere e ci mette tato le regole dando l’esempio ai più te- ben chiaro davanti agli occhi quanto stardi… 14
Grazie di cuore a tutti, quando sarà tut- Tenete pronto il vostro cuore ad accoglier- to finito, torneremo a condividere insieme lo … attendete con la lampada accesa della tante cose, ma sicuramente con cuore rin- Parola di Dio. novato e più sensibile. Vi ho ricordato questa mattina nella Santa A presto Messa. Vi accompagno con la mia preghiera. don Angelo A presto don Angelo Domenica 10 maggio 2020 Come sapete la vita ha subito un cambia- mento… anche nelle attività parrocchiali… Messaggio ai Bambini del sono stati sospesi anche gli appuntamenti gruppo Cafarnao più importanti i Sacramenti dei nostri Ra- gazzi… momenti attesi da tutti, dai Ragaz- Ciao a Tutti, zi, dalle famiglie, dagli amici, ma anche Oggi non posso non pensare a voi, Bambi- dalla Comunità, sono momenti che ci fan- ni del gruppo Cafarnao, che dovevate fare no sentire in Comunione gli uni gli altri e la prima Confessione… la festa del perdo- ci fanno rinnovare i nostri propositi di es- no… l’incontro con l’Amore di Dio. sere testimoni del Signore, e l’entusiasmo Vi ricordo nella Santa Messa, voi e le vo- dei più giovani fa risvegliare la freschezza stre Famiglie ed i vostri Catechisti… tutti della Fede nel cuore di tutta la Comunità. vi siete impegnati per prepararvi a questo Di seguito sono riportati i messaggi che giorno … e poi… sono saltati i nostri pro- ho inviato ai Ragazzi e alle Famiglie nel grammi e i nostri bei propositi! giorno in cui avrebbero dovuto Celebrare Ma la nostra vita ha tanti aspetti belli se li i Sacramenti sappiamo cogliere… Ci mettiamo nelle mani del Signore… che ci abbraccia con il suo immenso Amore, e Domenica 26 aprile 2020 gli chiediamo che il nostro entusiasmo ri- manga acceso e il desiderio di incontrarlo Messaggio ai Ragazzi del grup- sia sempre più forte! po Antiochia Lui vede il cuore di ognuno di noi… e sa cosa più desideriamo e ci accompagna Carissimi Ragazzi, ogni giorno! oggi e domenica prossima avreste ricevuti Sapete che Cafarnao è il paese dove Gesù i Sacramenti della Cresima e dell’Eucare- non solo ha insegnato di più ma è anche il stia… L’attesa si fa più lunga… vi auguro luogo dove aveva la sua casa… i Bambini che questo tempo faccia maturare sempre del gruppo Cafarnao hanno anche questa più il desiderio di ricevere Gesù nel Sacra- possibilità essere casa che accoglie Gesù!!! mento dell’Eucarestia e attendere con gioia Un saluto a voi tutti Bambini e alle vostre il dono dello Spirito Santo… Famiglie con la Speranza di rivedervi pre- il Signore, come ha fatto con i Discepoli di sto… Emmaus, ci accompagna sul cammino… prende il nostro passo… e non ci lascia soli. don Angelo 15 Giugno 2020
GRUPPO CAFARNAO Sono ormai tre mesi che noi catechisti non trarlo nel confessionale, ci ha confortato con vediamo più i nostri bambini del gruppo Ca- queste parole: farnao. “Vi ricordo nella Santa Messa, voi e le vostre Quest’anno (per lo meno fino all’ultimo in- famiglie e i vostri catechisti … ci mettiamo contro di catechismo a febbraio) ci stavamo nelle mani del Signore, che ci abbraccia con il preparando per ricevere il sacramento della suo immenso amore. Sapete che Cafarnao è il Prima Riconciliazione, che era in programma paese dove Gesù non solo ha insegnato di più per domenica 10 maggio. Per forza di cose, a ma è anche il luogo dove aveva la sua casa. causa della pandemia in corso, la Chiesa ha I bambini del gruppo Cafarnao hanno anche dovuto però prendere la difficile decisione di questa possibilità, di essere casa che accoglie rimandare tutto a data da destinarsi: messe Gesù!” con il popolo, catechismo e sacramenti. A questo proposito, abbiamo chiesto ai bam- Ovviamente al giorno d’oggi non mancano le bini di fare un disegno che rappresentasse possibilità di restare in contatto, ma ritrovar- Gesù durante la sua vita a Cafarnao e abbia- si tutti insieme o scriversi su whatsapp non mo deciso di pubblicarli sul bollettino par- sono sicuramente la stessa cosa. rocchiale. Nell’attesa di poterci rivedere al Anche don Angelo ci ha più volte dimostra- più presto. to la sua vicinanza: soprattutto nel giorno in Un abbraccio cui i nostri bambini avrebbero dovuto incon- I vostri Catechisti 16
17 Giugno 2020
GRUPPO ANTIOCHIA: i Sacramenti si fanno più lontani. Il cammino del gruppo Antiochia non è cer- avere regali, forse è meglio che non continui tamente andato come ci saremmo aspettati a leggere, perché queste considerazioni non noi Catechisti. Eravamo pronti a progettare, avranno molto senso per lui. organizzare, mettere a punto le due giorna- È vero, per qualcuno il catechismo è questo, te in cui i nostri ragazzi avrebbero ricevuto una scelta tra le tante, un’occasione per una i Sacramenti, entrando a tutti gli effetti nel- festa per poi sparire dalla circolazione e non la Chiesa. Ma poi siamo stati gettati nel giro pensarci più. Ci spiace per loro, perché se è di pochi giorni, in una situazione che fino ad così, stanno sprecando il loro tempo e si per- una settimana prima non avremmo mai pen- dono la vera essenza di tutto. Questo è un sato di vivere. Siamo stati privati della nostra cammino di fede e ha senso solo in questa consueta vita e molti di noi hanno anche do- prospettiva. Altrimenti diventa privo di si- vuto vivere la perdita di una persona cara. gnificato. In questi anni abbiamo accompagnato i no- Per chi invece ha intrapreso il cammino con stri ragazzi alla preparazione ai Sacramenti, fede e impegno, è doloroso dovere attende- con piacere e con gioia li abbiamo visti cre- re ora, ma può viverlo come una prova che scere. Si sono impegnati e molti hanno dimo- renderà ancora più significativo e bello il mo- strato interesse e partecipazione. Fra loro ci mento, quando arriverà. sono sempre stati ragazzi pronti a farsi do- L’immagine ripetuta tante volte con loro del- mande e ad affrontare le proposte che veni- la vite e dei tralci, ritorna nuovamente. Noi, vano fatte con entusiasmo e impegno, anche che con il Battesimo siamo stati uniti a Gesù, quando erano affaticati dai molti impegni come tralci alla vite, siamo uniti anche ora. della scuole e delle molte attività. Molti dei Sentire le campane che suonano, ci richiama nostri ragazzi hanno capito che essere Cri- a guardare alla chiesa, dove il don sta per ce- stiani significa incontrare Gesù, accorgersi lebrare l’Eucaristia. Essere impediti a parteci- della sua importanza nella propria vita e di pare alla Messa ci spinge a farci vicini nel cuo- conseguenza avere il desiderio di sapere di re, come se fossimo presenti. Questo diciamo Lui, di stare con Lui, per costruire una storia ai nostri ragazzi, perché riguarda anche noi. di amicizia che dia senso a tutto. In questi mesi ci siamo sentiti vicini ai nostri Poi, improvvisa come la tempesta che ha col- ragazzi; anche nelle difficoltà il cammino è to la barca dei discepoli, la pandemia ha rag- continuato e ci ha aiutato a riflettere con loro giunto anche noi. E ha scombinato le carte. Ha su tante cose sotto una luce nuova. sospeso tutto, anche la data dei Sacramenti, Una prova che può rafforzare loro, ma an- che tanto attendevano, che non vedevano l’o- che noi come catechisti e la nostra comunità, ra di ricevere. E non solo loro hanno dovuto oppure mettere in chiaro per chi non ne vale attendere, non solo loro sono stati privati dei la pena. Ci può lasciare come siamo, oppu- Sacramenti. La fatica di dover attendere per re può essere la spinta per vedere più chiaro i nostri ragazzi è comune alla nostra fatica di cosa vale veramente. dover rinunciare alla santa Messa. Quando Gesù passa nelle nostre vite, non lo Quella stessa frase dei primi martiri cristia- fa mai senza darci l'opportunità di cambiarle ni che abbiamo indicato ai ragazzi ,“Senza la in modo radicale, sta a noi scegliere. E certa- domenica non possiamo vivere”, ha assunto mente i nostri ragazzi si sono trovati davanti in questi mesi un senso nuovo e ci ha costret- alla loro vita di fede con degli sconvolgimenti ti a comprendere quanto ci costa rimanere non da poco. Crediamo che in molti stiano lontani dall’Eucaristia. Li capiamo. Capiamo rispondendo con coraggio e fede, sappiamo l’impazienza e la tristezza dei nostri ragazzi quanto meraviglioso sanno essere, se voglio- perché la viviamo con loro. no mettersi in gioco. Per chi pensa che arrivare ai Sacramenti per un ragazzo sia solo l’occasione per far festa e I Catechisti del gruppo Antiochia 18
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