Atletico Lodigiani (calcio, Under 14 reg.) in vetta, Mastropietro: "Girone incerto fino all'ultimo"
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Atletico Lodigiani (calcio, Under 14 reg.) in vetta, Mastropietro: “Girone incerto fino all’ultimo” Roma – L’Under 14 regionale dell’Atletico Lodigiani ha completato la sua rimonta. I ragazzi di mister Fernando Mastropietro hanno battuto 4-1 il Colleferro in campo esterno e, stante la caduta della Lupa Frascati in casa del Ponte di Nona e il pareggio esterno dell’Atletico 2000 con il Certosa, sono balzati in vetta alla classifica. Dopo una lunga striscia di risultati utili, dunque, l’Atletico Lodigiani è al comando quando mancano da giocare dieci turni di campionato: “Questo girone presenta squadre di qualità molto alta – sottolinea Mastropietro – Al di là delle primissime, ci sono diverse compagini che possono contare su allenatori validi e su alcuni elementi di alto spessore tecnico, quindi ogni partita presenta delle insidie come dimostrato nell’ultimo turno”. La
formazione capitolina ha superato “indenne” l’esame di Colleferro grazie ad una tripletta di Sow nel primo tempo e al gol di Condello nella ripresa. “I ragazzi sono stati molto bravi a cominciare la gara con il giusto atteggiamento. Venivano dalla pesante vittoria nello scontro diretto contro l’Atletico 2000, ma in realtà non c’è stato bisogno che io facessi il “pompiere”: hanno dimostrato grande maturità e si sono allenati con la stessa serenità di sempre. A Colleferro hanno messo in pratica delle cose su cui avevamo lavorato in allenamento: mi è rimasto nella testa, ad esempio, un movimento di Alesi a entrare dentro al campo, esattamente come gli avevo chiesto di fare in settimana. La cosa più bella per un allenatore è lasciare qualcosa ai propri ragazzi dal punto di vista dell’educazione e dell’eredità sportiva”. Questa settimana il gruppo dovrà superare un nuovo esame: quello di allenarsi come neo capolista del girone: “Sono abbastanza tranquillo perché, come detto, i ragazzi hanno dimostrato di essere molto lucidi a livello mentale. Sono concentrato sul lavorare sugli errori commessi e sul rimarcare le cose positive viste nell’ultima partita”. Nel prossimo turno l’Atletico Lodigiani ospiterà il Città di Anagni, ottavo della classe e in questo momento in una tranquilla posizione di classifica: la voglia di allungare la striscia positiva e tenersi stretta la vetta è forte.
Frascati (Rm) – Una collaborazione forte che viene portata avanti con convinzione. Il Rugby Frascati Union 1949 e la società capitolina dell’Arnold, da tre anni, hanno messo in piedi una sinergia che si è manifestata nella franchigia nata per giocare la categoria Under 18. Il gruppo, in questa stagione, è stato affidato a coach Mario Salvi coadiuvato da Alessandro Ghinetti. E’ quest’ultimo che ne parla a grandi linee: “Va detto che nella nostra Under 18 non c’è nemmeno un elemento 2001, vale a dire fuoriquota ammessi dal regolamento fino ad un numero di otto. Quindi la squadra è molto “giovane” e paga un po’ di inesperienza rispetto alle avversarie. In ogni caso, il gruppo ha messo in mostra qualche buon prospetto di buona qualità anche se nel complesso c’è tanto da lavorare per poter migliorare ancora”. Nello scorso week-end, l’Under 18 è stata tra le poche categorie a giocare (stante lo stop in “ossequio” al Sei Nazioni) e il Rugby Frascati Union-Arnold è stato sconfitto dalla Capitolina. “Una partita molto complicata sia per l’alto spessore tecnico dell’avversario, sia per la rosa a nostra disposizione che è stata ridotta da alcuni infortuni e impegni personali. I ragazzi hanno fatto il possibile in mezzo al campo, combattendo per tutti gli ottanta minuti della gara e per questo sono felice della loro prestazione”. A circa tre mesi dalla fine della stagione, Ghinetti fissa gli obiettivi del suo gruppo: “I ragazzi devono
continuarsi ad allenare con costanza perché l’obiettivo è consolidare questo gruppo e farlo crescere. Il prossimo lunedì 23 marzo ospiteremo un college sudafricano e sarà un momento molto bello anche al di là dell’aspetto tecnico: i ragazzi africani verranno ospitati dalle famiglie dei nostri giocatori e sarà un’esperienza molto particolare”. La chiusura di Ghinetti riguarda la collaborazione tra il Rugby Frascati Union 1949 e l’Arnold: “Ormai dura da tempo ed è molto positiva, come l’amicizia che c’è tra le due società. Un esperimento che dovrebbero portare avanti diversi club con l’obiettivo di far crescere la nostra disciplina, ma spesso invece prevalgono gli interessi particolari”. Coronavirus e gite scolastiche annullate.
Associazione Codici: “Obbligo di restituzione integrale di quanto pagato dalle famiglie” Non c’è bisogno di un ulteriore intervento da parte del Governo, basta il Codice del Turismo, che sulla questione è chiaro e netto. È quanto sottolineato dall’associazione Codici in merito ai rimborsi sulle gite scolastiche cancellate a causa dell’emergenza Coronavirus. “In questo clima di forte preoccupazione – dichiara l’avvocato Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – è bene fare chiarezza, anche per evitare confusione. Dopo l’intervento sui viaggi, questa volta vogliamo puntare l’attenzione sulle gite scolastiche. Abbiamo chiesto ai tour operator di evitare le penali per chi annulla una partenza per l’emergenza Coronavirus, ora li invitiamo ad attenersi al Codice del Turismo rimborsando le famiglie che hanno pagato le quote per mandare i figli in gita”. “L’articolo 41 del Codice del Turismo – afferma l’avvocato
Stefano Gallotta, Responsabile del Settore Trasporti e Turismo di Codici – parla chiaro: il contratto di viaggio deve ritenersi risolto per impossibilità sopravvenuta, con obbligo di restituzione integrale di quanto pagato dalle famiglie. I tour operator, quindi, devono rimborsare tutto alle scuole, che a loro volta devono riconsegnare ai genitori le somme pagate. È importante ribadirlo, perché non vorremmo che in questo clima di grande caos dovuto all’emergenza Coronavirus ci si dimentichi dei diritti dei consumatori, adottando decisioni scorrette ed ingiuste”. Il Codici è pronto a prestare assistenza alle famiglie che hanno problemi con il rimborso sulle gite scolastiche. Per informazioni e chiarimenti è possibile contattare l’associazione scrivendo un messaggio al numero WhatsApp 338.48.04.415, telefonando al numero 06.55.71.996 oppure scrivendo un’email all’indirizzo segreteria.sportello@codici.org. L’Ancri sceglie il Tricolore per rendere omaggio alla memoria dei “figli delle stelle” Pierluigi Rotta e Matteo Demenego, uccisi a Trieste
La solenne cerimonia, compatibilmente con gli scenari dell’evoluzione nei prossimi giorni dell’epidemia di
coronavirus, si svolgerà a Pisa il 17 marzo 2020 nell’ambito delle celebrazioni della “Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’inno e della bandiera” L’evento programmato dall’Associazione Nazionale insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, sarà preceduto dalla proiezione del video che i due agenti Matteo Demenego e Pierluigi Rotta avevano registrato all’inizio di un turno di volante notturno poco prima della tragedia: “Dormite sonni tranquilli, c’è la Volante 2. I figli delle Stelle son tornati”. Il Tricolore sarà consegnato ai familiari di Fabio e Matteo dal presidente dell’ANCRI Tommaso Bove e dal vice presidente Domenico Garofalo, alla presenza del Vice Capo della Polizia con funzioni vicarie Prefetto Antonio De Iesu, del Prefetto Giuseppe Castaldo e dei Questori di Trieste Giuseppe Petronzi e di Pisa Paolo Rossi. L’Ancri, – ha anticipato il presidente Tommaso Bove – interpretando il sentimento di tutti i “servitori” dello Stato, ha ritenuto di consegnare ai familiari di Pierluigi Rotta e Matteo Demenego la Bandiera nazionale italiana, simbolo dell’unità indissolubile della Nazione. E non è un caso – ha aggiunto il prefetto Francesco Tagliente – che sia stato deciso di utilizzare il Tricolore per simboleggiare lo spessore dei valori che i due “figli delle stelle”, hanno dimostrato con il loro estremo doloroso sacrificio, e con il loro commovente messaggio fatto prima di intraprendere uno dei turni di servizio notturno a bordo della volante 2. Pierluigi e Matteo – ha proseguito Tagliente – hanno toccato le corde più profonde dell’intera Nazione. Da quella espressione, oltre al senso del dovere e la dedizione, traspare l’impegno, la passione, lo spirito di servizio e il senso dello Stato.
Decine di migliaia di colleghi delle Volanti, delle gazzelle dei carabinieri e delle altre unità operative impegnate ad assicurare il pronto intervento, in quel messaggio, fatto all’inizio turno, hanno colto tutto l’orgoglio del loro “servizio”. Ascoltando quel messaggio di dedizione anche milioni di cittadini hanno potuto riflettere sul valore che esprimono tanti servitori della gente. Colleferro, Di Placido: “Agonistica e Scuola calcio, andamento molto positivo. Promozione super”
Colleferro (Rm) – E’ un momento molto felice in casa Colleferro e a confermarlo arrivano le parole di Luca Di Placido, responsabile del settore agonistico e Scuola calcio. “Nel complesso siamo molto soddisfatti di come stanno andando le cose. Per ciò che concerne l’agonistica, l’Under 17 regionale di mister Daniele Lucidi è prima in classifica e ha concrete speranze di conquistare la categoria d’Elite. Un discorso simile si può fare anche per l’Under 16 regionale di mister Vittorio Carbonari che è terza a quattro punti dalla capolista. La nostra Under 15 Elite allenata da Emanuele Aquilani ce la sta mettendo tutta per ottenere la salvezza, mentre navigano a metà classifica sia l’Under 14 regionale di mister Massimiliano Di Lolli che l’Under 19 regionale guidata dal tecnico Sandro Schiavella che tra l’altro sta giocando sotto età. La cosa che ci riempie d’orgoglio è vedere che
l’80% dei nostri tesserati è cresciuto nel nostro vivaio e la filosofia della società è quella di portarne il più possibile anche in prima squadra, come sta avvenendo già quest’anno con la Promozione grazie al lavoro di mister Antonio Battistelli, del direttore sportivo Pino Di Cori e di tutto lo staff. Note liete anche dalla Scuola calcio che cresce nel numero degli iscritti, ma anche nella competenza e nella qualità dei tecnici-educatori. Ogni quindici giorni organizziamo riunioni per cercare di capire dove si può migliorare perché sappiamo di aver fatto un lavoro importante, ma al tempo stesso siamo consci di poter crescere ancora”. I buoni risultati ottenuti nel settore giovanile sono frutto di anni di lavoro: “Da otto anni svolgo questo ruolo all’interno del Colleferro – sottolinea Di Placido – Sono entrato assieme all’attuale vice presidente Giovanni Satta, ma mi piace rimarcare la totale sintonia tra tutti i componenti tecnici e dirigenziali di questa società. Lo spirito ideale per “produrre” risultati e far crescere i nostri ragazzi”. A proposito di risultati positivi, Di Placido conclude con un passaggio sulla Promozione: “Domenica scorsa, con il 2-0 esterno sul Roccasecca firmato da Bernabei e Cerroni, la squadra ha centrato la sesta vittoria consecutiva, confermando il miglior rendimento di tutti nel girone di ritorno. Nel prossimo turno, al “Caslini”, arriverà l’Atletico Cervaro quarto della classe: l’augurio di tutta la società è di rivedere lo stadio colmo e pieno di affetto per questi ragazzi come avvenuto per la recente vittoria sulla capolista Città di Monte San Giovanni Campano”.
Real Valle Martella (calcio, II cat.), Mari convinto: “Col Colle di Fuori una vittoria che dà fiducia” Zagarolo (Rm) – Mister Andrea Abate l’aveva definita una sorta di “ultima spiaggia”. E la Seconda categoria del Real Valle Martella non ha fallito l’importante appuntamento casalingo di domenica scorsa contro il Colle di Fuori, piegato per 1-0 da un colpo di testa vincente di Cristiano Mari: “Abbiamo fatto un bel primo tempo, costruendo occasioni e meritando il vantaggio che non è arrivato – dice il difensore centrale classe 1995 – Poi nel secondo, sugli sviluppi di un corner, siamo riusciti a passare in vantaggio. A quel punto c’è stata
la reazione del Colle di Fuori che è sicuramente una squadra valida, ma abbiamo limitati i pericoli a qualche palla inattiva e siamo riusciti a portare a casa tre punti molto pesanti”. Un successo che ci voleva per iniziare a cancellare “un inizio di 2020 non felice – sottolinea Mari – Il morale non era altissimo, ma siamo stati bravi a non mollare e ora questa vittoria può ridarci entusiasmo e fiducia”. Il Real Valle Martella deve pedalare ancora per rimontare posizioni in classifica: la squadra del presidente Daniele Imola rimane al settimo posto. “Ma i giochi sono aperti e basterebbe una striscia positiva per riproporsi nelle zone alte della graduatoria”. Il calendario mette il club di Zagarolo (che quest’anno gioca e si allena a Monte Compatri) di fronte ad un trittico di gare estremamente importanti: “Dopo aver affrontato il Colle di Fuori secondo, ora faremo visita alla Sgurgola che l’ha raggiunto in classifica – fa notare Mari – Poi avremo il Castel San Pietro Romano ultimo e infine il Football Club Frascati capolista”. Andando con ordine, il Real Valle Martella sta preparando il match sul campo della Sgurgola che si giocherà di sabato: “Ci aspetta un’altra battaglia. Lì abbiamo giocato già l’anno scorso e sappiamo quanto è difficile portare via punti. Un pareggio? Potrebbe essere un risultato positivo, ma dobbiamo cercare di sfruttare “l’onda utile” della vittoria sul Colle di Fuori e provare a conquistare altri tre punti”. La chiusura del difensore centrale è sul suo “ambientamento” al Real Valle Martella: “Questa è la mia seconda stagione qui, sono venuto tramite il mio amico Maurizio Brunetti (centrocampista della formazione di mister Abate, ndr). Giocavo già a Monte Compatri con la maglia dell’Atletico Lodigiani e prima ancora con il Lodeno, qui ho trovato un gruppo fatto di ragazzi perbene e una società che vuole crescere”.
Rocca Priora (calcio, Promozione), Daniel Bacchi: “Importantissima la vittoria sul Torre Angela”
Rocca Priora (Rm) – Il Rocca Priora “tira fuori gli attributi”, come aveva chiesto la scorsa settimana il direttore sportivo Natale Giovannetti. La squadra castellana, reduce da quattro sconfitte consecutive, ha fermato la pericolosa striscia negativa e si è imposta per 3-1 in casa contro il Torre Angela Acds. Un successo aperto dalla nona rete stagionale dell’attaccante classe 1995 Daniel Bacchi: “Non nascondo che prima della gara ci fosse un po’ di tensione visto il periodo non bellissimo da cui provenivamo – spiega la punta – Nei primi minuti, però, la squadra ha giocato con determinazione e concentrazione, creando diverse palle gol e andando presto in vantaggio. Successivamente abbiamo insistito ed è arrivato il raddoppio con Nuzzi, ma a quel punto ci siamo un po’ “seduti” e gli avversari sono rientrati in partita su un calcio di rigore causato da un’ingenuità. Nella ripresa abbiamo cominciato con qualche timore e ci è voluta una grande parata di De Bernardo per impedire la rete del 2-2. Per fortuna, attorno alla mezzora, è arrivato il terzo gol di Halauca (su assist dello stesso Bacchi, ndr) che di fatto ha chiuso l’incontro e ci ha fatto conquistare una vittoria
importantissima”. Il Rocca Priora ha così toccato quota 30 punti, ma la zona play out è distante appena tre punti: “Sappiamo che la strada per la salvezza è ancora lunga anche perché dietro le concorrenti sono “vive” e stanno facendo diversi risultati utili. Comunque fare tabelle in questo momento è inutile, dobbiamo solo pensare a scendere in campo e a dare il massimo in ogni partita”. Ora il calendario metterà il Rocca Priora di fronte all’Atletico Torrenova: “All’andata, nel match giocato al “Montefiore”, abbiamo pareggiato 1-1 segnando in extremis. Da loro (ma si giocherà alla Borghesiana, ndr) sarà una sfida ancor più complicata perché parliamo di un avversario partito per vincere il campionato che ora è leggermente attardato dal vertice. Sono convinto, però, che la partita sarà aperta ad ogni soluzione e che ci possiamo giocare le nostre carte a testa alta anche perché sui campi in erba sintetica ci esprimiamo sempre bene”.
Ssd Colonna (calcio, II cat.), Vagnini rivede la luce: “Il gol? E’ stato come una rinascita” Colonna (Rm) – Colpo pesante della Prima categoria del Colonna che ha violato il campo della Fortitudo Academy Velitrum e lo ha fatto giocando in dieci contro undici per un tempo. L’espulsione di Brunetti poco prima dell’intervallo aveva complicato i piani della squadra di mister Luca Esuperanzi, tra l’altro reduce da un periodo non brillantissimo. Ma i castellani hanno tirato fuori un grande carattere e hanno portato a casa un prezioso 2-1. “Nel primo tempo la partita è stata molto bloccata, d’altronde anche gli avversari non erano
in un gran momento – dice Manuel Vagnini, centrocampista classe 1994 che ha sbloccato la parità iniziale – Nella ripresa abbiamo retto bene all’inferiorità numerica e siamo passati in vantaggio con un mio gol, poi però nel finale un’ingenuità ci è costata il calcio di rigore da cui è nato l’1-1. Per fortuna abbiamo trovato la forza di ributtarci in avanti e segnare con Manè il gol della vittoria”. Sia lui che Manè, tra l’altro, sono subentrati dalla panchina e quindi le mosse di mister Esuperanzi hanno ottenuto l’esito sperato: “Per me è stato come una rinascita il fatto di essere rientrato in gruppo da qualche settimana. A dicembre del 2018 avevo rimediato un infortunio alla caviglia giocando con lo Sporting San Cesareo, poi in estate mi ero aggregato al Colonna dopo che a luglio ero diventato papà. Alcuni problemi personali mi hanno tenuto un po’ lontano dalla squadra nella prima parte di stagione, ma ora voglio dare il mio contributo ad un gruppo che è sempre stato compatto anche nei momenti più complicati”. Il Colonna rimane nella “zona rossa”, ma per Vagnini “ci sono tutte le possibilità di salvarci anche senza passare dai play out”. E’ quasi un peccato che il calendario riservi alla squadra castellana un turno di stop forzato domenica prossima: “Avremmo dovuto giocare col Real Montelanico che si è ritirato e sinceramente sarebbe stato meglio scendere in campo per sfruttare l’entusiasmo della vittoria di Velletri. Ma approfitteremo di questi giorni per recuperare un po’ di energie e prepararci alla volata finale”.
Club Basket Frascati (C Gold/m), da Camillucci una bomba di speranza: “Non facciamo tabelle”
Frascati (Rm) – Gli ultimi secondi a volte tolgono e a volte danno. E’ quello che ha vissuto nel giro di una settimana la serie C Gold maschile del Club Basket Frascati: la squadra di coach Rossella Cecconi, infatti, aveva perso all’extratime di un punto il match casalingo contro Civitavecchia e sabato scorso si è rifatta con gli interessi nel derby di Albano, vinto per 74-73 con un tiro da tre negli ultimi secondi di Luca Cammillucci: “Già contro Civitavecchia avevamo messo in campo uno spirito propositivo e decisamente migliore rispetto alle precedenti partite – commenta la guardia classe 1991 – Ad Albano, per fortuna, il finale di partita ci ha visto vincenti”. L’ex giocatore del Frassati commenta più nello specifico il successo nel derby: “Abbiamo fatto un buon primo quarto, poi nel secondo e nel terzo abbiamo sofferto l’aggressività degli avversari e la loro energia a rimbalzo. Siamo andati sotto anche di dieci punti, ma siamo stati bravi a non mollare: con un bell’ultimo quarto siamo riusciti a rimontare il gap e poi a portarci una importante vittoria a casa”. Con otto partite da giocare, il Club Basket Frascati ha ancora qualche speranza di agganciare i play off anche se in
questo momento sia Anzio che Civitavecchia sono avanti di quattro punti e hanno lo scontro diretto a favore: “Non è il momento di fare tabelle o calcoli – spiega Cammillucci – Dobbiamo solo scendere in campo e provare a vincere ogni partita, ben sapendo che abbiamo poco margine di errore vista la situazione di classifica”. Il calendario non aiuta tanto i castellani del presidente Fernando Monetti che sabato ospiteranno Petriana, terza forza del girone: “Una squadra di ottimo livello e che tra l’altro vive un ottimo momento di forma – avverte Cammillucci – Anche loro sono una squadra molto attrezzata fisicamente che dispone di giocatori di ottimo livello come Di Bello (un ex, ndr), Rossetti e Giannini. Ci sarà da “sporcarsi” le mani ai rimbalzi e in generale difendere con maggiore determinazione perché probabilmente è questo il difetto da correggere al più presto”.
Traffico di shaboo tra Roma e Prato: già arrestate 38 persone I Carabinieri di Roma, a conclusione di un’attività d’indagine denominata “Vento d’Oriente”, durata circa 5 mesi, coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, Gruppo reati gravi contro il patrimonio e gli stupefacenti, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari, emessa dal GIP del Tribunale di Roma, nei confronti di 22 persone di nazionalità cinese, filippina ed italiana, per i reati di spaccio e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente del tipo metanfetamina, comunemente detta shaboo. L’operazione, iniziata alle prime ore di stamattina in tutta Italia, ha impegnato i Carabinieri della provincia di Roma ma anche di Taranto, Napoli e Firenze, dove sono stati localizzati i destinatari della misura cautelare.
Una volta considerata una droga “etnica”, utilizzata principalmente nelle comunità asiatiche, prevalentemente dagli over 30 per mantenersi svegli e attivi durante pesanti giornate di lavoro, oggi l’assunzione sta coinvolgendo le giovani generazioni asiatiche e non solo, diffondendosi rapidamente sul territorio nazionale e capitolino anche tra gli occidentali. Eccitante che permette di restare svegli anche per 2/3 giorni, i suoi effetti devastanti incidono prevalentemente sul sistema nervoso centrale che viene stimolato oltremodo, cagionando danni rilevanti, con un effetto superiore alla cocaina, idoneo ad annullare fame e senso di fatica nonché causare dipendenza. La dose singola media di shaboo è pari a 0,1 grammo, con un costo per l’assuntore finale di 50 €. Le attività investigative, condotte dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Centro, conseguono all’arresto di un cittadino cinese operato nel quartiere di Trastevere – Monteverde nel mese di giugno 2018, durante il quale è stato rinvenuto e posto in sequestro un considerevole quantitativo dello stupefacente. In tale circostanza venivano acquisiti ulteriori elementi tali da poter ipotizzare l’esistenza di una
rete di spacciatori dedicati alla vendita nella Capitale di shaboo, di non facile reperibilità, ma sempre più richiesto nelle piazze di spaccio. L’ipotesi è stata successivamente riscontrata da attività tecniche e pedinamenti nei quartieri capitolini ove è maggiore la presenza di comunità asiatiche. Le indagini hanno permesso di identificare i ruoli dei diversi indagati, individuare le zone di spaccio, la modalità di introduzione dello stupefacente nella Capitale, i luoghi dove lo stesso è stato stoccato e dove veniva confezionato per la vendita al dettaglio, ed infine le modalità di cessione, consentendo di sequestrare un totale di oltre 1 kilogrammo di shaboo (oltre 10.000 dosi), nonché di arrestare 38 soggetti nella flagranza dello spaccio. Alcuni cittadini cinesi titolari di esercizi al dettaglio nella zona del Centro si approvvigionavano di stupefacente da loro connazionali nella città di Prato. Lo stupefacente veniva portato nella Capitale da giovani ragazze cinesi, incensurate, che – viaggiando in treno dalla città toscana – potevano garantire un trasporto sicuro. Una volta giunti a Roma, i richiesti cristalli di shaboo venivano rapidamente spacciati tramite una intricata rete di pusher collocati nelle varie piazze di spaccio. Le indagini hanno permesso di accertare che gli spacciatori si spartivano le zone di spaccio, senza sottrarsi vicendevolmente i clienti. Le piazze più frequentate nella zona OVEST della Capitale erano quartieri Gianicolense, Monteverde, Cornelia, fino a Spinaceto, nella zona EST i quartieri Termini, Esquilino, Casilina, Pigneto e Tor Pignattara. Il reperimento degli acquirenti e l’esecuzione delle cessioni è stato effettuato in gran parte da soggetti filippini, che rivendevano le dosi ad altri connazionali, anche sul luogo di lavoro. Un cittadino filippino non interrompeva l’attività di spacciatore neanche durante il proprio lavoro di domestico,
cedendo le dosi di shaboo dal balcone dell’abitazione, tra una faccenda e l’altra. È stato arrestato dai Carabinieri del Nucleo Operativo Roma Centro presso un Ospedale della Capitale dove aveva accompagnato l’anziana persona che normalmente accudiva ma che era diventato luogo per spacciare la sostanza ai suoi clienti abituali. Dodici i destinatari dell’ordinanza in carcere (una donna è nel frattempo deceduta), associati alle case circondariali di Roma, Firenze, Taranto e Pozzuoli (NA), altre 10 persone sono state sottoposte alla misura del divieto di dimora nel Comune di Roma. L’Italia dell’onnipresente sor Conte tra coronavirus, processo a Salvini e… nobel per la pace a Carola Rackete?
Il ‘Ce lo chiede l’Europa’ è una frase che ricordiamo bene. Quando si è trattato di stravolgere alcune delle nostre più radicate tradizioni alimentari, e quando ci sono stati imposti limiti e misure varie per qualsiasi cosa, – IMPOSTE, non PROPOSTE!!! – la chiosa era sempre quella: ‘Ce lo chiede l’Europa’. Per cui lentamente ci siamo accorti d’aver infilato la testa in un cappio ‘sovranazionale’, che ci stava strangolando e che ben presto avrebbe avuto una influenza nefasta sul nostro destino, imponendoci sacrifici economici, importazioni che avrebbero distrutto il mercato interno – in parte, a finire l’opera ci ha pensato Monti, per sua stessa ammissione, tirandoci ‘fuori dal baratro’: o spingendoci, in seguito a disposizioni europee? Delle centinaia di suicidi di quel periodo solo pochi hanno avuto l’onore delle cronache, in virtù di ben precise disposizioni Se in Italia fosse stato proposto un referendum, come in altre nazioni, che dall’UE sono rimaste fuori, certamente non saremmo entrati nell’Unione Europea. Specialmente se ci avessero spiegato per filo e per segno che cosa avrebbe significato per la nostra sovranità nazionale. Tutto è stato
fatto alla chetichella, approfittando del fatto che le notizie diffuse dai vari Tiggì davano sempre il ritratto di un’Italia gaudente e dedita piuttosto ai week-end e ai ponti da trascorrere fuori porta, con ‘dieci milioni di veicoli’ sulle strade. Come facessero a contarli prima della partenza, è una domanda a cui forse potrà rispondere un erede di Nostradamus. Tutto è andato avanti subdolamente e silenziosamente, fino a quello che i ‘nostri’ uomini politici autori dell’operazione (legati in qualche modo a questa sovranazionalità, ma non alla nostra nazione) hanno chiamato ‘il punto di non ritorno’. Con una lira stracciata a livello di circa 2000 lire per un euro, mentre in Germania un euro fu scambiato con un marco, circa 800 lire. Avendo sul collo, novella spada di Damocle, un organismo sovranazionale, che condiziona la vita di tutti gli Italiani, è consequenziale che qualcuno, più affezionato alla nostra Patria – termine desueto e che oggi viene tacciato di ‘fascismo’, mentre c’è gente che per la Patria c’è morta, ma che è rimasta nei libri, negletti, di storia – non sopporti che un estraneo venga a comandare in casa nostra senza chiedere permesso, specialmente se questo personaggio – o personaggi – è amico delle lobby che fanno capo all’UE. Oggi l’Europa ci chiede di processare Salvini, riesumando anche la questione Open Arms già archiviata, tanto per dare un peso ulteriore ad una accusa assurda e strumentale Si dice che il bugiardo deve avere buona memoria. Non vogliamo tacciare il premier Conte di mendacio, ma ognuno di noi ricorda le frasi lapidarie pronunciate dal nostro in più occasioni. Ad esempio: “Ho sempre fatto l’avvocato, da domani sarò l’avvocato del popolo”. Frase populista, a quanto pare. Ma oggi il premier Conte non ama più i populismi, e di conseguenza il popolo; e di conseguenza, la sua difesa. “La mia esperienza di governo inizia e finisce qui. Non voglio
vivacchiare, o c’è una maggioranza, oppure… “Le parole esatte non sono importanti: importante è l’intenzione di ‘mollare’ ove non ci fosse più la possibilità di governare a vele spiegate, quello che si è realizzato oggi con un governo litigioso, logorroico, fanfarone, verboso, parolaio, inconcludente, e un premier presenzialista, che si presenta in TV al posto del ministro della Salute a spiegare i provvedimenti adottati per contrastare la diffusione del Coronavirus: come farebbe un presidente eletto dal popolo, in una repubblica presidenziale. L’uomo forte al potere è Conte, nonostante lui stesso ne condanni la figura negli altri. Un’altra delle dichiarazioni del nostro, è stata: “Non faccio questo governo contro qualcuno, ma per qualcuno”, intendendo che non avrebbe sfruttato l’infelice esperienza del governo giallo-verde per puntellare il rosso-giallo. I fatti gli danno torto. Non c’è un giorno in cui non si nomini Salvini come la bestia nera della nostra Repubblica, il pericolo incombente, il neofascioleghista autoritario, il sequestratore di ‘poveri’ migranti bisognosi, l’uomo da uccidere, per qualcuno, con una “7,57 magnum già pronta” per lui. L’opera di delegittimazione è quotidiana, e purtroppo la maggioranza dei media vi si presta disciplinatamente Del MES, il fondo salvastati, che ci costerà qualche centinaio di miliardi, pur non potendone noi stessi usufruire per regolamento. Un fondo salvastati firmato da Conte e Gualtieri senza il consenso del nostro parlamento, dove invece avrebbero dovuto discutere la proposta. Una decisione, se ce ne fosse ancora bisogno, che si configura nella figura dell’uomo solo al comando, prono alle disposizioni dell’UE, in pratica un Macron bis. Oggi, nonostante le assicurazioni dei due ‘birichini’, l’adesione non è più negoziabile.
Ora c’è in ballo il processo a Salvini, per le questioni Diciotti e Open Arms Riesumata anche l’eroina dei salvataggi, Carola Rackete a cui manca poco che attribuiscano il Nobel per la pace. Pur avendo essa stessa, con la sua nave, contravvenuto a precise disposizioni di legge vigenti in quel momento in modo regolare e legittimo nella nostra nazione, e messa in pericolo, con le sue manovre, una nave militare italiana. Davvero ci facciamo sputare in faccia da chiunque. Salvini sarà processato, e sappiamo già come andrà a finire. In Italia la magistratura è divisa in correnti. E non è necessario andare oltre. Tutti negheranno l’uso politico della magistratura, ma la realtà è che esiste una corrente che si rifà alla sinistra italiana. Oggi Conte è uno dei nemici più aspri di Salvini, che lui adopera come punto d’appoggio per la leva della sua politica. Criticare Salvini oggi ricorda tanto quella pubblicità che diceva ‘Ti piace vincere facile’. Tanto che perfino degli studenti come le Sardine – chi c’è dietro? Renzi? D’Alema? – si sono scatenati contro il capo della Lega, senza per questo andar più oltre; senza un’idea, un movimento, un disegno politico. Soltanto ‘contro’: assolutamente idiota. Come le loro espressioni vacue e i loro vuoti discorsi. Siamo in un regime? Potremmo anche concludere in maniera affermativa. Di certo c’è che chiunque abbia, anche velatamente un’idea di sovranità nazionale viene tacciato d’esser poco meno d’un delinquente. Perfino Papa Bergoglio supporta, con il peso della chiesa cattolica, l’azione contro ‘I nuovi populismi’, che, secondo lui, ricordano quelli del nazifascismo. Spettro sempre valido da agitare davanti alle coscienze, specialmente se lo dice il Papa. Democrazia, dove sei? In Italia, in sessanta, più o meno, milioni di abitanti, esiste una cospicua parte di persone che vorrebbero una politica più orientata verso un sentimento di coesione nazionale, senza per questo sconfinare nel nazionalismo: il che ci farebbe chiamare nazisti anche i nostri personaggi del
Risorgimento, quelli che l’Italia l’hanno fatta. Anche se per la maggior parte gli Italiani sono ancora da fare, come voleva Nino Bixio. Una quota di persone che va considerata e che non va criminalizzata e privata del proprio diritto di manifestare le proprie idee, conculcate dagli interventi anche del capo della chiesa cattolica. Gli sbarchi sono una illegittimità. Una cosa è soccorrere in mare chi ne ha bisogno – anche se queste persone sono state messe apposta in condizioni di pericolo – e un’altra è farli sbarcare in una nazione sovrana (ah, già, non siamo più Italia, siamo una provincia d’Europa!) contro ogni legge sull’immigrazione. Stiamo attenti: se il Coronavirus dovesse esplodere in Africa, sarebbe suicida fare sbarcare ancora gli africani nei nostri porti. Nessuno li vorrebbe, delle altre nazioni europee, e in quel caso torneremmo ad essere non più parte dell’Europa, ma soltanto Italia.
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