Caschi Arai Tecnica Batterie al litio - MXBars.net
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Speciale tecnica Arai Perché un Arai è diverso dagli altri caschi? Lo scopriamo in questo viaggio negli stabilimenti giapponesi, dove ci ha condotti una guida illustre, chi l’ha concepito: Mitch Arai La filosofia Arai 2 La storia di Mitch Arai 4 Ricerca e sviluppo 6 I materiali 10 2 4 Il controllo qualità 12 Finitura 13 I test di omologazione 14 I Pro-Shop in Italia 16 M Via Don Luigi Sturzo 7, 20016 Pero (MI) tel. 02/380851, fax 02/38010393 E-mail: motociclismo@edisport.it Per lettere: motociclismo.lettere@edisport.it Internet: www.motociclismo.it DIRETTORE RESPONSABILE Piero Bacchetti (C) Copyright 2014 Edisport Editoriale s.r.l. Milano. Tutti i diritti di proprietà letteraria e artistica riservati. Manoscritti e foto anche 6 se non pubblicati non si restituiscono. Stampa: Arti Grafiche Boccia s.p.a. - 84131 Salerno Registrazione del Tribunale di Milano n. 274 del 24/7/1948. Registrazione al R.O.C. n. 56141 Inquadrate il QR code e guardate il video della visita alla fabbrica arai in Giappone. 10 12 13 14 16 128 | MOTOCICLISMO MOTOCICLISMO | 1
Speciale > Caschi Arai intro lo zen e l’arte del casco la casa giapponese - per la prima volta nella storia - ha aperto per noi i cancelli dei suoi stabilimenti. e ha mostrato come nascono i loro caschi: tecnologia, amore ed estrema attenzione alla sicurezza. senza scendere a compromessi C he immagine avete di Arai? Che ta, evoluzione limitata e peso – facciamo ne: il percorso ha interessato tutto il ciclo Mitch Arai, realizzano questi caschi con carteggia e vernicia. A quelle di chi inserisce si lavora sul grammo l’azienda è fin troppo conservativa; un viaggio nel mondo Arai. Vedrete che produttivo, partendo dal centro ricerca e grande dedizione. E abbiamo scoperto an- il guscio di polistirolo espanso, fissa il cintu- Di un’altra cosa ci siamo convinti. Della infatti la linea dei suoi prodotti, sia alla fine di questa lettura avrete cambiato sviluppo (dove nascono i nuovi modelli) ed che la cosa più importante: che l’azienda rino, posa le guarnizioni. Ad ogni passaggio qualità di questi prodotti. Ovviamente integrali, sia jet, è pressoché im- opinione. Sul quarto, invece, cioè il prezzo, è proseguito negli stabilimenti di controllo ha un solo obiettivo, garantire il massimo il casco arriva ad un artigiano qualificato, ed ogni azienda magnifica il proprio lavoro, mutata da decenni. Che (quindi) la non diciamo nulla, lo giudicherete da soli. qualità, verniciatura, finitura e imballaggio. della sicurezza. Senza compromessi, sen- ognuno verifica il lavoro svolto da chi lo pre- ma in questo caso i fatti parlano da soli: tecnologia probabilmente non ha In questo viaggio abbiamo compreso il za pensare al numero di caschi che saran- cede. In questo modo si raggiunge un im- mentre gli altri costruttori realizzano due compiuto dei grandi passi avanti; (infatti) Un’occasione unica motivo di alcune scelte tecniche, abbiamo no venduti, né al profitto. peccabile livello qualitativo, poiché il lavoro caschi diversi per il mercato americano sappiamo che questi caschi sono pesanti, Grazie all’intercessione dello storico distri- individuato molti dettagli che altrimenti Non fraintendete. Ovviamente Arai è manuale arriva in dettagli irraggiungibili da e per l’Europa, Arai è l’unica che può basta prenderli in mano per sincerarsene. butore italiano Ber Racing, abbiamo avuto non avremmo mai nemmeno immagina- un’azienda, non un ente benefico. E qualsiasi macchina. vantare la doppia omologazione Europa- Infine, si sa, sono anche costosi. Ora, con la fortuna – mai concessa in passato – , to, e abbiamo anche scoperto che tutti i quindi a fine anno deve fare quadrare il USA sullo stesso casco (vedremo quan- in mente questi tre concetti – linea data- di visitare gli stabilimenti Arai in Giappo- dipendenti, a cominciare dal presidente bilancio. Ma nessuna decisione è presa Orgoglio arai Orgoglio Arai to è importante); a produrre fino a 6 mi- se questa può causare anche una legge- Per questo motivo in queste pagine che do- sure di calotte per lo stesso modello; a ra diminuzione del livello di protezione cumentano la nostra visita negli stabilimenti realizzare polistirolo fino a 5 densità in oggi raggiunto. Il costo dei componenti Arai non vedrete ambienti asettici né mac- un unico pezzo. Poi ci sono numerose e delle lavorazioni non conta. chinari estremi, ma volti e mani di persone altri dettagli che scopriremo andando ad innamorate del loro lavoro. Orgogliose di analizzare il processo produttivo. I principi di base produrre un casco Arai. Certo, tanta retori- A proposito di dettagli: in azienda si la- La filosofia Arai è molto chiara e si basa ca può apparire falsa ma, in questo viaggio, vora anche su particolari che ci possono su alcuni consolidati concetti. Il primo è l’abbiamo sentito recitare tante volte e con sembrare trascurabili, concentrandosi l’importanza del lavoro manuale. L’idea grande sincerità, e alla fine della visita ci sia- su una piccola guarnizione oppure su comune è che la produzione industriale, mo convinti di una cosa: non è uno slogan. qualche colpetto in più di carta vetrata. cioè con i macchinari, possa rag- Un altro concetto Arai è il va- giungere un altissimo livello quali- lore di piccoli ma numerosi tativo, i robot - si pensa - sono più miglioramenti: l’effetto che precisi dell’uomo. Per scelta, non producono nell’insieme è per necessità, la produzione Arai superiore a quello del singo- è, invece, tutta artigianale (tolti lo contributo. due passaggi), questo per il prin- Nel tempo i caschi Arai sono cipio che nessuna macchina può quindi stati oggetto di nume- raggiungere la sensibilità umana. rosi miglioramenti tecnici, e E quando si parla di personale spe- la differenza tra il primo ca- cializzato questo è un dato di fatto. sco di Schwantz e quello che Ogni Arai, fin dalla nascita, è così ha usato quest’anno a Suzu- affidato a mani esperte: a quelle di ka (foto in alto) è abissale. chi realizza il prototipo, le calotte, Ma da “fuori” si vede poco: posa le decalcomanie, dà il fondo, provate solo a indossarlo... 2 | MOTOCICLISMO MOTOCICLISMO | 3
intervista Speciale > Caschi Arai C’è solo un motivo per cui mi devo mettere in testa un oggetto pesante, che fa caldo, che devo pagare: proteggermi Mitch Arai Questo è quello che sono una famiglia e quello che ho fatto tutta la vita di motociclisti in questa foto mitch arai; a sinistra: il padre Hirotake Arai. Realizzare caschi è anche una passione. Dalle gare alla sperimentazione delle prime calotte in fibra di vetro. Dal rapidissimo successo in giappone al difficile esordio negli stati uniti. mitch arai racconta la sua storia - che è quella dei suoi caschi - i suoi obiettivi, la sua filosofia di lavoro M io padre ha fatto il suo primo non era gareggiare, perché c’erano tanti Così ho iniziato a lavorare in azienda. Mi noi era importante realizzare un pezzo espanderci negli USA. Non è stato facile: corgersi delle differenze. Questo è quel- casco producendo tutto. Non piloti più veloci di me (ride - n.d.r.). Non sono impegnato molto, ma quando ho unico, perché se un casco ha una buona a Daytona ho presentato il mio casco ai lo che è successo agli albori di Arai nel era laureato, era “solo un ero male, ma sapevo di non poter esse- visto che i risultati non arrivavano, ho ini- calotta interna, questo casco potrà offri- piloti, tutti lo guardavano, dicevano bello! mercato USA. uomo che ha creato qualcosa”. re il numero uno e quando faccio qualco- ziato a sentirmi frustrato. re molta protezione. e poi arrivederci. Finalmente abbiamo tro- La prima cosa che ha fatto è sa, io voglio essere il numero uno. Per Un giorno, mentre stavo guidando, ho Le nostre calotte in fibra venivano rea- vato un pilota californiano che pareva in- l’omologazione non basta stata la calotta in fibra di vetro. questo ho smesso di gareggiare. visto dei motociclisti. Si sono fermati lizzate interamente a mano, una cosa teressato, un ragazzino di 18 anni, e non Decisi che da lì in avanti avrei lavorato Non c’era nulla di simile prima. È un’idea In quel periodo mi piaceva guidare e go- al casello, ed ho visto che indossavano che facciamo anche oggi. Avevamo già a appena ci siamo incontrati ho iniziato a solo per produrre i caschi più sicuri in sua, non l’ha copiata da nessuno. Succes- dermi la vita. Nel frattempo l’azienda cre- Arai. L’ho notato subito, ma quando uno disposizione resine speciali, ma la cosa parlargli di Arai, delle differenze, dell’im- assoluto. Facevamo già moltissimi test, sivamente ci siamo chiesti: è stato il primo? sceva, passo dopo passo, fino a quando, di questi si è voltato, ho visto che aveva più importante e difficile da effettuare pegno che mettiamo nella costruzione... sapevamo superare quelli di omologa- Non lo sappiamo. Probabilmente no, coperto il mio marchio con un ade- era produrle con lo spessore controlla- Lui mi fermò perché non stava capendo zione, ma questo non mi bastava. Io ho perché abbiamo saputo di una calotta sivo di un’altra marca. Questa cosa to. Ho personalmente provato ogni tipo nulla di quello che gli stavo dicendo, ma corso tantissime gare, so cosa vuol dire in fibra molto simile prodotta in Califor- mi ha rattristato molto perché vole- di soluzione, ma i tecnici che lavoravano disse anche che poteva sentire il mio coin- cadere, e con i miei prodotti voglio pro- nia. Anche se fosse, comunque, mio va dire che non era fiero di avere il qui erano scettici, mi hanno detto: “Ve- volgimento e la mia passione e che forse teggere al massimo il pilota, non supera- padre è stato il primo a costruire un mio casco. Mi sono reso conto che diamo cosa sai fare, non ti sei laureato al li avrebbe indossati. Non lo ha mai fatto. re l’omologazione. E oggi semplicemen- casco in Giappone. era necessario fare qualcosa. Ma college negli USA?”. Questo per farvi capire quanto ai tempi te continuiamo a fare questo. non sapevo cosa. Tre, quattro mesi dopo, uno di loro mi si fosse difficile lavorare con Arai negli USA. Un uomo generoso è avvicinato, ha capito l’importanza di ciò i miei principi di sicurezza Quando l’azienda è nata c’era solo volevo essere il migliore che stavo facendo, e ha iniziato a lavora- l’high side della svolta L’omologazione Europea è facile da su- mio padre e poi gradualmente è Ho sempre rispettato i concorrenti, re con me. E così, giorno dopo giorno, Una volta ho incontrato un pilota che mi perare, basta anche una calotta debole, cresciuta. Come in tutte le azien- alcuni li conoscevo di persona. Mi sempre più tecnici si sono uniti a noi e disse “Non mi interessa nulla del tuo ca- che si rompe. Ma questa non offrirà mai de non sono mancati i guai. Alcuni sono reso conto che il livello della finalmente, tutti insieme, siamo riusciti a sco, ma ho bisogno di soldi, se hai i sol- una vera protezione. La caduta è come dipendenti, dopo poco tempo, se tecnologia in quel periodo si stava realizzare una calotta fantastica. È cosi che di, posso indossarlo”. Gli risposi che per un atterraggio non previsto, e la calotta ne sono andati, rubando tecnologia alzando decisamente, e in partico- è iniziata. me questo non andava bene. Un giorno deve funzionare come una slitta. Quando e fondando altri marchi di caschi lare un marchio americano stava questo pilota subì un high side, impat- tu guidi una moto, alle velocità di oggi, di questo Paese. Ma mio padre era un a metà degli anni ’70, un’altra azienda dominando sui campi di gara e su stra- Il mondo non ci conosceva tò pesantemente con la testa e restò a generi energie incredibili. La cinetica au- uomo instancabile e molto generoso, e giapponese ha iniziato a farsi un nome, da. E la stessa cosa valeva per i piloti di Poi dovevamo far sapere al mondo che letto per cinque mesi. Successivamente menta con il quadrato della velocità, quin- in questi casi diceva: “Non importa, mi grazie alla tecnologia che ci avevano ruba- Formula 1: era dappertutto. Quindi decisi. i nostri caschi offrivano una protezione lo convinsi a provare Arai. Casualmente di a 100 all’ora non è tre volte a quella inventerò qualcosa di nuovo”. Non gli è to i lavoratori che erano andati via da Arai. Dovevo elevare i miei caschi. Dovevano superiore. E abbiamo pensato ai piloti. organizzammo la prova nella stessa pista prevista dal test, ma 12 volte superiore. mai dispiaciuto. La cosa non mi ha mai dato fastidio, offrire molta protezione in più degli altri. Avevo molti amici nell’ambiente, gra- e... fatalità gli capitò un high side nella Puoi immaginare a 200 km/h? Come puoi Mi piaceva mio padre, anche se sono ma l’ambiente intorno a noi, ha comin- Ma come dovevo fare? Quali materiali zie al fatto che l’avevo frequentato per stessa curva, con una dinamica presso- assorbirla? Non Puoi. È impossibile. L’uni- molto diverso da lui. Sono sempre stato ciato a notarli, e automaticamente ha usare? Quali interni? La prima cosa a cui correre, e così ho trovato subito perso- ché identica. Ma quella volta si alzò subi- co modo per dissiparla è continuare a sci- felice con lui, ma quando ho compiuto iniziato a paragonare noi a loro. Io pro- ho lavorato è stata la calotta. Il passo suc- ne che hanno accettato di indossare i to e appena rientrato ai box disse (da leg- volare, rimbalzando sugli ostacoli senza 20 anni sono andato a frequentare il col- prio non riuscivo a capire. Io non sono cessivo è stata l’invenzione del polistirolo miei caschi. Così, dopo un po’ di tempo, gere con accento texano – n.d.t.): “Hey, impuntarsi o generare rotazioni. La dece- lege negli USA. Quando sono tornato come questi pensavo, non riuscivo ad a densità differenziata. Il rivale america- senza che nemmeno me ne accorgessi, avete visto che roba? E non mi sono fatto lerazione deve durare il più a lungo possi- a quei tempi il mio “lavoro” principale accettarlo dovevo fare qualcosa, fino a no ne usava due, ma la calotta era in due quasi tutti i piloti di questo paese, indos- niente! Tutto merito del mio casco”. bile e la calotta non si deve rompere. Mai. era correre in moto. Ho fatto tantissime quando mio padre mi disse: “Nessun pezzi separati e la giuntura non poteva savano un casco Arai. E cosi, grazie a lui, tutti in America hanno Questo è il mio lavoro. Ed io sono qui gare, anche in auto, ma il mio destino problema, pensaci tu”. offrire una buona protezione. Quindi per Il passo successivo è stato quello di iniziato a conoscere i miei caschi e ad ac- per fare il mio lavoro. 4 | MOTOCICLISMO MOTOCICLISMO | 5
Speciale > Caschi Arai ricerca e sviluppo si deve staccare a sinistra: un’appendice aerodinamica sul casco di un pilota. è fissata con del nastro biadesivo; in caso di impatto si deve staccare senza opporre resistenza. Il ritratto: Mr. Suzuki del reparto ricerca e sviluppo, le sue mani plasmano i nuovi arai partendo dai modelli precedenti. i nuovi caschi NaSCONO dai PICCOLI forme naturali questo si modifica nei dettagli, aggiun- miglioramentI dei precedenti, gendo o togliendo materiale per modifi- care la forma. Questo lavoro viene ese- non si stravolge nulla guito manualmente, perché solo le mani A - secondo la filosofia Arai - permettono di vete notato la sigla R75 che la forza delle mani realizzare forme naturali; il computer eli- c’è sui caschi dei piloti della Oggi nell’industria un oggetto si proget- mina la nostra innata sensibilità. MotoGP? R sta per raggio, 75 ta al CAD, ci sono sistemi evoluti di Si parte da una forma già consolidata sono i gradi di un ango- modellazione e simulazione perché il sistema di lavoro è quello - tutto lo. R75 vuol dire che del comportamento, poi si giapponese - del miglioramento continuo nessuna zona della passa alla realizzazione (il kaizen), concetto di base del sistema di calotta ha un raggio inferio- del prototipo. In Arai si Qualità Totale e ribadito da Mr Arai: se il re a 75°, cioè la forma del lavora diversamente: nuovo modello stravolge completamente casco è arrotondata. il computer si usa, ma il vecchio, allora vuol dire che nel vecchio Così si realizza una calot- dopo; prima ci sono le c’era qualcosa che non andava. La logica ta che in caso di scivolata mani. Si parte da un è quella dei piccoli passi: i tanti dettagli offre il minor appiglio pos- modello già esistente e insieme fanno una grande differenza. sibile agli ostacoli che può incontrare sull’asfalto, e che inoltre distribuisce le forze d’urto l’uovo scivola in modo più omogeneo. La forma a quando una forma arrotondata che scivola incontra un ostacolo PRIMI AL MONDO uovo è infatti quella più resistente, non tende a superarlo senza causare Arai è stata la prima azienda del mondo a caso è stata creata dalla natura per una torsione. questo è ciò che a dotare i caschi di serie di un sistema proteggere la vita. avviene nella maggior parte di aerazione. Il progetto è molto difficile, delle cadute in moto. Il sistema R75 elimina di fatto anche tut- poiché i fori indeboliscono la calotta. Le te le eventuali appendici e spigoli delle alla fine arriva il cad prese d’aria più critiche sono quelle ante- Una volta realizzata la forma corretta forme più innovative che vediamo su lo spigolo s’impunta questa viene scansionata da un raggio riori, zona già debole per via del taglio per alcuni caschi: mentoniere, code, deflet- questo è il comportamento di una laser (sopra) e trasformata in modello gli occhi e interessata dagli urti frontali: matematico. Con questo si realizza tori... Tutti i complementi aerodinamici forma spigolosa sullo stesso infine il nuovo stampo, tramite una per questo i progettisti hanno inserito due ostacolo: si impunta e causa una che ci sono sui caschi Arai sono fissati in torsione. per questo motivo arai macchina a controllo numerico che prese d’aria sulla sommità della visiera, modo da rompersi o staccarsi al primo evita gli spigoli e ogni appendice scava un blocco d’acciaio, la forma che realizzando un condotto di immissione che possa fungere da appiglio. poi verrà utilizzata nella realizzazione contatto, senza generare pericolose for- (nuovamente) manuale del guscio dell’aria senza forare la calotta. ze che possono torcere il collo del pilota. in fibra di vetro composita. 6 | MOTOCICLISMO MOTOCICLISMO | 7
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Speciale > Caschi Arai materiali e calotta la superfibra C om’è fatta una calotta in fibra? altri strati hanno lo scopo di rinforzare Con strati sovrapposti di tes- le zone indebolite dalle prese d’aria. suto imbevuti con della resina Ulteriori accorgimenti sono stati adot- che solidifica e lega il tut- tati per rinforzare l’apertura to. Una calotta Arai, inferiore (c’è un anello di invece, è un ogget- maggiore spessore) e to decisamente più com- per distribuire al meglio taglio laser 30 anni fa plesso, costituito da ben il peso. Il valore che Arai esegue il taglio della calotta con un 20-25 pezze di diversa si legge sulla bilancia raggio laser da oltre trent’anni, con un foggia e struttura, rea- è importante ma ciò sistema brevettato dalla stessa Azienda. lizzate con materiali con che è determinante L’operazione è precisissima, permette di re- caratteristiche particolari a per il comfort è la distri- alizzare fori perfetti, obiettivo importante per seconda della zona in cui de- buzione delle masse. Il garantire il funzionamento del meccanismo vono essere posizionati. Sulla baricentro del casco deve di chiusura della visiera. Inoltre il calore niente sconti I materiali usati da arai sono fronte c’è una barra di superfibra coincidere con quello della “cauterizza” il taglio, evitando che il bordo i migliori in commercio. la rinforzata che serve per irrobustire la testa, in modo da non generare delle si sfibri. La calotta è serrata da maschera superfibra è più resistente del 30% rispetto a QUELla zona della visiera; sulla sommità c’è un forze laterali che in viaggio stancano i che sulla parte anteriore ha un codice che standArd (ma costa 6 volte tessuto elastico (zylon), resistente alla muscoli del collo. indica il modello del casco: il sistema lo in- di più). In queste immagini: la trazione e al taglio (serve per blocca- In questo ritratto: Mr. Nakui del centro di terpreta per eseguire l’operazione corretta. realizzazione del “cappello” di superfibra, ogni pezzo re la penetrazione di oggetti appuntiti); ricerca e sviluppo, esperto negli interni. è esaminato a vista e poi pesato. ciò che colpisce è la COMPLESSITà DELLA CALOTTA (sopra), che SI RIFLETTE anche neLLA produzione: SOLO DEL PERSONALE altamente SPECIALIZZATO è in grado di DISPORRE NELLA FORMA D’ACCIAIO (RISCALDATA A OLTRE 100 °c) LE 20- 25 PARTI CHE, IMBEVUTE DI RESINA speciale (formulata in anni di esperienza), FORMERANNO il robustissimo guscio. macchina storica unico al mondo ad avere fino a cinque densità in una calotta Mitch Arai di fianco alla macchina Quando si indossa un casco la testa, tolto il sottile strato di tessuto per la realizzazione del “cappello” di dell’imbottitura, è a contatto con il guscio di polistirolo espanso. superfibra, elemento che è la base delle è chiaro che più questo è morbido, più è efficace nell’assorbire calotte. Si tratta della stessa che utilizzò l’energia dell’urto, limitandone il trasferimento al cervello. più di trenta anni fa nella realizzazione Secondo Arai la miglior protezione si ottiene quindi con il gu- dei suoi primi caschi. Osteggiato dagli scio esterno rigido e l’interno più soffice possibile, ed è per esperti di allora, continuò nella ricerca questo che impiega espansi con densità che vanno da 18 (lavorando anche di notte) fino a farsi a 60 grammi/litro (contro gli 80 grammi/litro e oltre usati apprezzare per i risultati ottenuti. Oggi si nei caschi con la calotta morbida). La soluzione ideale, usa lo stesso metodo: la macchina taglia poi, è realizzare gusci interni a densità variabile: cioè un filo di “superfibra” in pezzi di alcuni morbidi nelle zone dove la calotta esterna distribuisce centimetri e che poi avviluppa - con un l’impatto in un’area ampia (sulla sommità, sui lati e die- sistema segreto - realizzando il cappello tro); più duri dove invece le forze sono concentrate (per che si vede nelle immagini della pagina esempio sulla fronte). Arai è l’unica a realizzare calotte successiva. Ogni pezzo è realizzato su in polistirolo espanso in un sol pezzo a densità variabile, misura per la calotta che dovrà formare, combinando fino a cinque tipi di espansi, distribuiti in modo ottimale. ed è pesato singolarmente. Per scelta è importante che la calotta in espanso copi perfettamente la forma di quella esterna, questo processo non è meccanizzato, ma per non lasciare spazi vuoti; quindi anche per le calotte interne servono tanti affidato alla mano esperta dell’operatore. stampi quante sono quelle esterne. 10 | MOTOCICLISMO MOTOCICLISMO | 11
Speciale > Caschi Arai qualità finitura un lavoro durissimo Inserire la calotta di polistirolo in un casco può essere un’operazione facilissima o difficilissima. è facilissi- ma se il foro è ampio e si usano delle macchine; è difficilissima (impossibile se non si ha esperienza) se il foro è stretto e l’inserimento deve essere fatto a mano come in Arai. Il passag- gio è stretto perché la calotta Arai si restringe sul fondo, questo perché una forma aperta (a “campana”) sporge pericolosamente verso la clavicola, e molte rotture sono causate proprio dal bordo del casco che, in caso di caduta, va a urtare sull’osso. L’inserimento si esegue a mano perché così si raggiun- ge la massima precisione. Però, viste le dimensioni della calotta e l’apertura LA POSA DELLE DECALS del casco (foto in alto), non si capisce Sopra, in questo lavoro oltre la precisione occorre come sia tecnicamente possibile. Ma ci la pazienza (guardate riescono sempre. le pieghe del disegno di hayden...). a sinistra, l’operazione di foratura è delicata: se si sbaglia anche di un solo millimetro il casco è da buttare. A lato, la maschera trasparente indica le giuste posizioni delle decals. ogni modello, ogni disegno, ogni calotta ha la sua maschera... doppio check gli ultimi step aldo drudi: come nasce L L a complessità delle calotte e la perché del doppio controllo, e da quel- ’applicazione delle decalcomanie polistirolo e, infine, l’installazione dell’im- la grafica di un casco realizzazione a mano, impongo- la volta lo estese a tutti i caschi: “La è un’operazione completamente bottitura. Merita una nota l’operazione di “Per disegnare la grafica di un pilota la no un controllo di qualità. Che sicurezza dei nostri clienti – disse affidata alle donne. Servono infatti fissaggio del cinturino. è talmente prima cosa che faccio è chiedere se ha già non viene eseguito a cam- - non deve essere inferiore a precisione e pazienza. importante (tra l’altro è anche un disegno che lo rappresenta, oppure se pione, ma su tutte: una quella dei piloti”. Da allora Si inizia mettendo sul ca- sottoposto a omologazio- c’è un elemento che per lui è importante. per una passano in due squadre separate e sco (monocromatico) ne) che in Arai la posso- A volte mi danno un’indicazione precisa, mani esperte e verificate indipendenti control- una maschera sottile con i no eseguire solo degli ma il mio lavoro sta soprattutto nel trovare attentamente. L’operazio- lano le calotte una da riferimenti (una sorta di nor- operatori “diplomati”. nuovi spunti; a volte arrivano da elementi una per una e firmate ne è importante ma sem- una, e oggi il casco In alto, le calotte devono superare un mografo); poi con un pen- Nel reparto sono appe- importanti per il pilota, a volte invece plice: prima si osserva il che trovate nei negozi doppio controllo, dove viene verificato lo narello si segnano i punti si degli attestati, firmati nascono da un dettaglio che all’inizio può spessore. Ad ogni passaggio il guscio viene guscio in controluce per è identico a quello dei firmato dall’operatore. Sopra, le calotte dove andranno posizionate da Mitch Arai, che cer- sembrare insignificante. Lavorando con i individuare i punti deboli e piloti. Scelte le calotte vengono carteggiate per eliminare anche le decals; successivamen- tificano l’idoneità all’in- piloti Arai ho avuto la fortuna di conoscere poi se ne verifica lo spesso- perfette, queste passa- pochi grammi di vernice in eccesso. te il passaggio in un forno le stallazione del cinturino, molti campioni. E ho scoperto una cosa: re, con particolare attenzione a no al reparto verniciatura. “vetrifica” rendendole resistenti eseguita con un rivetto ad più questi erano veloci in pista, più era quei punti. Anche qui si sceglie una lavora- ai graffi. Alla fine, comunque, nella alta resistenza. Alla fine di ogni facile lavorare con loro. Gente intelligente, Nel 1977 uno di questi addetti si mise zione molto costosa, stuccatura e due maggior parte dei modelli viene passata operazione l’addetto controlla che la ri- con spirito critico e anche rispettosa, che ad eseguire un doppio controllo ad al- successive mani di fondo, entrambe car- una mano di trasparente protettivo. battuta del rivetto sia perfetta ed esegue sa ascoltare. Tra i miei caschi di grande cune calotte; erano quelle destinate ai teggiate a mano. I passi successivi sono la foratura, l’in- una prova di trazione (manuale). successo c’è lo Schwantz e oggi ci sono piloti e voleva essere sicuro di sceglie- Nel ritratto: Mr. Someya del secondo re- castro delle viti sulla calotta, il fissaggio Nel ritratto: Mr. Koukitsu responsabile quelli di Rea e Crutchlow ”. re il meglio. Mitch Arai lo vide, chiese parto di controllo qualità. del cinturino, l’inserimento del guscio di del reparto assemblaggio. 12 | MOTOCICLISMO MOTOCICLISMO | 13
Speciale > Caschi Arai testing omologazione l’area protetta è molto estesa In questo casco (usato per i test) è tracciata l’area di prova d’impatto snell, che si estende a quasi tutta la calotta, compresa la zona di aggancio della visiera. l’arai usa agganci esterni per non indebolire questa parte; per realizzare quelli interni, infatti, si dovrebbe C scavare la calotta e assoTtigliare l’imbottitura. i sono due teorie sui caschi. Una usa vs europa caso dello standard europeo ECE R22-05 Oltre le regole dice che la calotta non deve essere La prima scuola di pensiero spesso viene si rischia proprio questo, poiché definisce Secondo Arai ciò che succede in una ca- troppo dura, ma si deve deformare, indicata come Europea; la seconda come dei punti fissi per la prova - area frontale, duta non è prevedibile. E quindi non esi- anche rompere, nell’urto per assor- Americana. In realtà ciò che cambia tra i laterale (sinistra o destra), posteriore, som- ste alcun test di laboratorio che permette bire una certa quantità di energia, due modi di intendere la sicurezza non è la mità e mentoniera nel caso degli integrali di realizzare un casco sicuro. Però si può e quindi il guscio interno di polisti- linea filosofica ma la normativa: in Europa e modulari - e non è previsto un secondo fare molto. Per esempio soddisfare non rolo deve essere duro, dovendo formare è più permissiva, per superarla basta un impatto. Quindi cosa può succedere? Che solo l’europea ECE, ma anche l’america- un insieme (esterno + interno) resi- casco leggero; in USA è decisa- un casco potrebbe non essere sicuro in un na Snell, ben più severa. Questa norma stente all’urto. L’altra, seguita da mente più rigida, la passa solo punto non contemplato dalla norma; e po- impone infatti una velocità d’impatto leg- Arai, dice invece che la calotta un casco ben più robusto. trebbe superare l’omologazione anche se germente superiore e un’energia trasferita deve essere resistente, da Nel box in questa pagina è dopo il primo colpo si aprisse in due. al pilota ancora inferiore. Un’ulteriore com- non deformarsi né romper- spiegato perché. La normativa è “pericolosa” perché la- plicazione è data dal fatto che non ci sono si, mentre il guscio interno scia spazio a qualche semplificazione. Per punti definiti per la prova d’impatto, ma deve invece essere morbi- Nel ritratto: Mr. Hasega- esempio un costruttore “furbo” potrebbe un’area estesa (vedi foto a destra). do per assorbire la restante wa del controllo qualità realizzare un casco ad hoc solo per pas- La grande differenza è però un’altra: la parte di energia. Domanda: (omologazioni). sare il test, cioè robusto solo nelle zone Snell prevede due impatti nello stesso qual è più sicuro? Difficile ri- interessate dalla prova; in tal caso non ci punto. La probabilità di un secondo urto spondere d’istinto, ma se estre- Norma e paradosso sarebbe alcuna garanzia se la botta arrivas- identico al primo è piuttosto remota ma Allora non è pesante massima protezione senza compromessi - mizziamo i concetti riusciamo a dare Lo scopo delle normative è obbli- se da un’altra parte. E potrebbe anche farlo questa regola è importante perché obbli- Gli Arai non sono i soli venduti in tutto il sono invece gli unici al mondo ad essere un giudizio. Pensiamo a un casco con una gare l’azienda che costruisce il casco a ri- talmente leggero da rompersi in due dopo ga a realizzare un casco che resta integro mondo, infatti molti costruttori realizzano omologati sia ECE che Snell (modelli RX7 calotta leggerissima, che si rompe con una spettare delle regole per salvaguardare la il primo colpo. Considerando che la velocità anche dopo un primo impatto. Tornando caschi per gli Stati Uniti, omologati Snell, e Quantum ST). Quindi, è vero che un Arai piccola botta e l’interno decisamente duro; persona. Ma se queste regole sono trop- di impatto imposta dal test è di 27 km/h, alla nostra banale caduta a bassa velocità: e per l’Europa, omologato ECE. Perché è spesso più pesante di un integrale “eu- pensiamo, viceversa, a un casco dalla calot- po permissive può succedere il contrario, cosa mi potrebbe capitare? Che in una dopo aver battuto una volta in terra non mi questa doppia produzione? Perché un ca- ropeo”, ma quest’ultimo non ha l’omologa- ta molto resistente e con l’interno soffice. si mette al riparo l’azienda (che ha fatto il banale caduta a bassa velocità, dopo aver rimane in testa un coccio, ma un casco in- sco Snell è più costoso e pesante di uno zione Snell. Il vero confronto, quindi, va fat- Con quale dei due vi sentireste più a vostro suo dovere) e in pericolo la persona (perché battuto una volta al suolo, mi resti in testa tegro e capace di resistere a un ulteriore omologato “solo” ECE. Gli Arai invece to con i due caschi omologati Snell; in tal agio viaggiando in moto a 100 km/h? ciò che ha fatto l’azienda non basta). Nel un coccio inutile. Situazione non invidiabile. impatto. Non vi sentite più sicuri? - e qui ci ricolleghiamo alla filosofia della caso troveremmo delle belle sorprese... la ECE R22-05 è molto meno rigida della snell M2010. Arai le supera entrambe Secondo lo standard europeo ECE R22-05 un’energia inferiore a un certo valore. la calotta). C’è un’ulteriore complicazione: un casco è omologato quando - senza L’americana Snell M2010 impone inve- la prova d’impatto non va fatta in punti de- scendere nei dettagli tecnici e consideran- ce una velocità d’impatto leggermente finiti ma in un’area molto ampia. E c’è una do solo l’impatto - prendendo un colpo in superiore e un’energia trasferita al pilota differenza ancora più importante: la Snell alcuni punti definiti trasmette al cervello ancora inferiore (dipende dalla misura del- prevede due impatti nello stesso punto. un colpo solo doppio colpo a sinistra: la prova di omologazione a sinistra: la prova di omologazione la prova di penetrazione ECE (semplificata SNELL (semplificata Lo standard Arai prevede anche il superamen- per mostrare il per mostrare il concetto). Il casco concetto). tutto è to della prova di penetrazione: un peso di 3 kg viene fatto cadere come per la ECE. con al quale è collegato un perno appuntito viene + da un’altezza tre varianti, La prima lasciato cadere sul casco. La punta affilata non 27 km/h 28 km/h 26 km/h che permette di non è fondamentale, raggiungere i 27 poiché la velocità deve raggiungere la testa. Su strada è improba- km/h nel punto dell’impatto e il picco bile che ci siano ostacoli di questo genere, ma dell’impatto. di decelerazione Un sensore sono molto simili; la sulla moto ci sono pedane, leve, perni... ecco collocato dentro seconda e la terza sì: è che la prova diventa significativa. Diciamo anco- il casco misura previsto un ulteriore ra una cosa sulla diatriba calotta morbida – ca- l’accelerazione. impatto, i punti della il picco di non deve prova non sono lotta dura. Domanda: mettereste la vostra testa essere superiore fissi ma interessano sotto la macchina in questa prova indossando a 275 g. Una sola quasi tutta la parte un casco dalla calotta leggera? Nota: la prova prova. superiore della calotta. è stata eseguita anche con il perno puntato in uno dei fori di areazione. Risultato? La punta non arriva alla testa. Non male. ECE R22-05 SNELL M2010 14 | MOTOCICLISMO MOTOCICLISMO | 15
Speciale > Caschi Arai pro-shop piloti in tanti anni non è cambiato niente (fuori) in tanti anni è cambiato tutto (dentro) caschi couture interni su misura sopra: siamo a tokyo, in UN technical corner arai: un tecnico specializzato (sotto) “cuce” il casco addosso al cliente, lavorando le calotte interne e i guanciali. questo servizio è oggi disponibile anche in italia. C osa sono i Pro Shop? Sono degli store qualificati, dove il perso- nale ha seguito un corso ed è preparato per adattare al meglio il casco alla conformazione del cranio. In genere la calzata di un Arai è ottima, perché la Casa realizza tecnologia cambiato, dalla nascosta calotta, realizzata interni studati per la conformazione di in attesa dell’apribile... dall’alto, alcuni dei con materiali nuovi tre popolazioni - dell’Asia (cranio arro- Il sun visor è quella lente scura a scomparsa inserita sotto numerosi campioni e con inediti intrecci di tele, disegnati ad tondato); degli USA (più allungato); e la calotta. Ruba spazio al guscio interno e genera un arai: Mick Doohan, hoc per aumentare Kevin schwantz, dell’Europa (parte frontale più ampia) - vuoto, abbassando la resistenza del casco. Per DANI PEDROSA e la resistenza ma ci possono essere dei casi in cui questo Arai non la produce - né la produrrà freddie spencer. e migliorare il sistema di serve qualche ritocco ad hoc. In questi mai - e propone il Pro Shade System, una lente quest’ultimo è store sono disponibili tre calotte inter- morbido e stabile esterna che si solleva fungendo da visiera. ritratto nel 1981, e se a colpo d’occhio aerazione, oggi ampliato con un ne (la parte superiore) e tre guanciali di Il sistema FCS (Facial Contour System), Questo in attesa dell’apribile, che arriverà presto, confrontiamo il maggior numero varia misura, ma c’è anche la possibili- nato per la Formula 1, è studiato facili- quando Arai sarà riuscita a realizzare un modello che suo arai con quelli di fori e con di oggi sembra che l’installazione di tà di farsi modellare l’interno in modo tare la calzata e rendere il casco stabile soddisfi il suo standard di sicurezza. Da anni il centro alcune appendici non ci sia stata personalizzato: i tecnici hanno spugne alle alte velocità. Due le novità rispetto Ricerca e sviluppo ci sta lavorando, ma ora c’è una alcuna evoluzione. aerodinamiche. originali Arai e sanno come utilizzarle. alle vecchie imbottiture: guanciali più novità: oggi si è a buon punto. Tanto rigore (am- in realtà ciò che sono cambiati resta è la forma anche gli interni, In Italia oggi ci sono 6 store, tra cui soffici e una maggior superficie a con- mirevole onestà) torna a nostro vantaggio: quando a “uovo”, ma ora con imbottiture quelli di Roma, Treviso, Milano, Torino tatto con il volto. arriverà sarà un Arai al 100%. tutto il resto è che assicurano e, la sede centrale di Modena. notevolmente comfort e stabilità. 16 | MOTOCICLISMO MOTOCICLISMO | 17
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