Discografico di Zo Vivaldi

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Discografico di Zo Vivaldi
”Rumors”,           debutto
discografico di Zo Vivaldi
VARESE, 13 maggio 2021-Esce mercoledì 19 maggio “Rumors” (Road
Sound Records), il singolo d’esordio di ZO VIVALDI, giovane e
talentuoso cantautore e polistrumentista.

Con questo brano, già disponibile in presave, l’artista, dopo
aver firmato brani per nomi del calibro di Fedez e Dark Polo
Gang, esordisce ufficialmente nella scena musicale italiana
portando una ventata di novità e freschezza.

“Rumors” è un brano che, come suggerisce il titolo, invita a
eliminare quei “rumori” nella testa, quelle insicurezze e
quelle paranoie che spesso impediscono di mettersi in gioco. È
un invito a lasciarsi andare, quello di ZO VIVALDI, uno sprono
a navigare in acque inesplorate per non restare fermo in un
porto sicuro, senza ambire a qualcosa di più, rischiando che
siano gli altri a decidere per te. L’artista esprime con
un’agrodolce spensieratezza e una tagliente ironia
l’inquietudine, il disagio e l’irrequietezza portati dal
lockdown, paragonato a un naufragio improvviso che ti lascia
in balìa delle onde.

Con “Rumors” il talentuoso ZO VIVALDI apre quindi un nuovo
capitolo della propria storia musicale e passa dall’essere
autore a cantautore a tutti gli effetti, mettendo al proprio
servizio il talento che lo ha contraddistinto e che lo ha
portato a scrivere per alcuni degli artisti più importanti in
circolazione.

«Ho deciso di iniziare questo progetto musicale che vede me
protagonista non necessariamente per il desiderio di mettere
la mia faccia sulla musica che creo, anzi, l’idea della
popolarità mi spaventa molto – racconta ZO VIVALDI – Ma dopo
aver fatto l’autore per diversi anni mi rendo conto che alcune
Discografico di Zo Vivaldi
canzoni non puoi metterle al servizio di qualcun’altro, sono
tue e basta, ed è giusto che sia così».

Musicista, cantautore e polistrumentista di livello,
nonostante la giovanissima età possiede uno stile unico e
originale, che si riflette sia nella sua vita che nel suo
approccio alla scrittura e alla produzione. Un’attitudine alla
musica che coniuga la tradizionalità degli strumenti
utilizzati alla modernità con cui vengono integrati e che
conferisce ai brani un’anima pop e assolutamente al passo coi
tempi. “Rumors”, in particolare, è stato concepito e
registrato seguendo una concezione totalmente analogica, che
ricorda le produzioni degli anni ’90, ma con melodia e parole
in pieno stile pop urbano 2021.

Biografia

ZO   VIVALDI,   nome   d’arte   di   Lorenzo   Caio   Sarti,   è   un
cantautore, produttore e polistrumentista classe 1997,
cresciuto tra Milano, Shanghai, Los Angeles e Cervia. La sua
anima pop si fonde con un’attitudine urban. L’artista ha
infatti firmato alcuni brani di Fedez (per l’album “Paranoia
Airlines”) e della Dark Polo Gang (in “Trap Lovers”), ma ha
scritto anche per diversi giovani artisti della scuola di
“Amici di Maria De Filippi” (Einar, Thomas, Jacopo Ottonello).

Festival Ferrara Sotto le
Stelle compie 25 anni: una
settimana tra musica, arte e
Discografico di Zo Vivaldi
wokshop
FERRARA, 10 maggio 2021-Un festival rinnovato, immerso nel
verde urbano di una straordinaria città d’arte, che guarda al
futuro con uno sguardo più attento alla sostenibilità,
all’innovazione, all’inclusività e maggiormente rivolto alle
generazioni più giovani.

Fra   le   primissime   realtà   italiane   a   confermare   la
ripartenza, torna dal 30 giugno al 4 luglio Ferrara Sotto le
Stelle, lo storico festival giunto alla XXV edizione e che dal
2020 vede la direzione artistica di Corrado Nuccini.

Importante novità di questa edizione, il Festival si sposta
dalla storica Piazza Castello per immergersi nel verde del
prestigioso parco cittadino Parco Massari. Un luogo
accogliente e più adeguato al tempo pandemico, che ospiterà
una line up da vero boutique festival: i neo-alfieri del post-
punk britannico Shame, il grande eretico Iosonouncane con
la prima tappa del suo attesissimo nuovo tour, i pilastri
della musica alternativa italiana Massimo Volume, il vero
sovrano del nu-soul Venerus, il duo più fluido della nuova
scena indie La Rappresentante di Lista e il sofisticato
rapper/cantautore Mecna. A questi, si aggiungono i nomi di
artisti che con le loro innovazioni stanno donando ulteriore
luce a un momento già molto fervido per la musica
italiana: Generic Animal con il suo rap sghembo e malinconico,
il pop psichedelico dei Post Nebbia, la straordinaria miscela
sonora di Laila Al Habash e, infine, il promettente musicista
e graphic designer Vieri Cervelli Montel.
Discografico di Zo Vivaldi
The Shame

Una settimana densa di concerti imperdibili, immersi nelle
atmosfere rilassate del parco, tra teli colorati e materiali
green, nel pieno rispetto dei protocolli anti-covid per
garantire sicurezza a pubblico, artisti e tecnici.

Ferrara Sotto le Stelle non sarà solo musica live: il
festival, infatti, propone anche workshop per bambini e
adolescenti,   incontri   e  talk,  senza  dimenticare
le sonorizzazioni del parco urbano. Ci sarà inoltre la
possibilità di usufruire di sconti per musei, mostre e
soggiorni a Ferrara, in modo da fondere sempre di più il
festival con la sua città e con il territorio che abita,
in uno straordinario dialogo ideale fra cultura contemporanea
e un patrimonio storico artistico famoso in tutto il mondo.

“L’edizione del 2021 sarà seminale: nuova location e nuovo
format per la storica rassegna che festeggia la 25° edizione
guardando al futuro ed investendo, non sono sull’edizione in
corso, ma sul futuro del festival stesso” afferma il direttore
Discografico di Zo Vivaldi
artistico, che aggiunge: “Il nostro impegno è realizzare un
festival in grado di interpretare le trasformazioni del mondo,
un festival attento al digitale e alla cultura green”.

Rolling Stones, “A Bigger
Bang   Live  On Copacabana
Beach” Remixed, re-edited,
remastered show
VARESE, 7 maggio 2021-Welcome to Rio De Janeiro and the
Rolling Stones’ legendary show from Copacabana Beach. In front
of 1.5 million people, one of the biggest free concerts in
                                                       th
history, The Rolling Stones’ performance on February 18 2006
was an historic event; a critical moment in Rock ‘n’ Roll
history.

As Mick Jagger, Keith Richards, Ronnie Wood, and Charlie Watts
fire on all pistons from one track to the next, the crowd
continues to meet their energy waving Brazilian and British
flags while rocking out in the tropical evening sunset. With
incredible staging and graphics, this fully restored and
remastered concert from their ‘A Bigger Bang’ world tour now
includes four previously unreleased tracks; Tumbling Dice, Oh
No, Not You Again, This Place is Empty and Sympathy For The
Devil.

Available July 9th on multiple formats, including DVD, SD Blu-
ray, DVD+2CD, SD Blu-ray+2CD, 2DVD+2CD Deluxe, 2SD Blu-ray+2CD
Deluxe, 3LP and limited coloured 3LP.
La musica classica riparte da
Caravate:    concerto    alla
Chiesa Parrocchiale
CARAVATE, 5 maggio 2021-Dopo il lungo periodo di silenzio
determinato dal lockdown la musica classica nel varesotto
riparte da Caravate. Questo infatti lo spirito con cui il
comune di Caravate, la Parrocchia e l’ Orchestra Vivaldi hanno
organizzato per sabato 8 maggio un concerto che vuole essere
un primo passo verso il ritorno alla normalità.
Il programma scelto per questo evento comprende lo Stabat
Mater di Pergolesi e tre Sonate da chiesa per organo e archi
di Mozart. Con l’ interpolazione di queste composizioni si
vuole rappresentare il passaggio dal buio tempo del silenzio e
dell’ angoscia determinata dal Covid, ad un nuovo tempo di
risveglio, di speranza e di rinascita.
Interpreti della serata saranno Antonella Romanazzi soprano,
Cecilia Bernini contralto, Marco Cadario organista e l’
orchestra Vivaldi di Sondrio che proprio con questo concerto
inaugura la sua stagione estiva 2021.
Con l’esecuzione delle sonate da chiesa di Mozart sarà inoltre
valorizzato l’antico organo Franzetti 1849 custodito nella
Parrocchiale di Caravate e recentemente restaurato.

Intervista a Beppe Facchetti
dei   Superdownhome:    ”Con
l’etichetta                                 Dixiefrog
puntiamo     al                               mercato
internazionale”
VARESE, 1 maggio 2021- di GIANNI BERALDO-

Sono reduci da otto giorni di presentazioni a Parigi live set,
interviste e molto altro catapultandoli in una dimensione
internazionale come capita a pochi artisti, frutto della nuova
collaborazione con la DIXIEFROG, etichetta discografica
francese conosciuta in tutto il mondo con un roster di artisti
blues, rock blues e folk di altissimo livello.

Stiamo parlando dei SUPERDOWNHOME, duo italiano composto da
Beppe Facchetti ( batteria e percussioni varie) e Harry Sauda
(cigar box guitar e qualsiasi altro tipo di chitarra),
difficilmente catalogabile se non per la loro spiccata verve
blues, rock blues ma pure rock e pop.

Attivi dal 2017 pubblicando tre album, il loro debutto con la
Dixiefrog è avvenuto lo scorse mese di aprile con una
compilation intitolata ”No Balls, No Blues chips” (titolo che
non lascia spazio a compromessi formali), in attesa del nuovo
album previsto per il 2022.

Insomma una realtà davvero interessante che sta conquistando
la scena internazionale.

Di questo e molto altro ne abbiamo parlato con Beppe Facchetti

I brani che compongono questa compilation sono stati scelti da
voi oppure dai responsabili dell’etichetta?

Diciamo in collaborazione, loro ci hanno segnalato le canzoni
preferite e in effetti ci siamo
Beppe Facchetti

trovati d’accordo quasi su tutto, abbiamo solo modificato
qualcosina

La Dixiefrog è un’etichetta davvero importante, come vi hanno
scelto?

La nostra book agent francese ci ha chiesto se eravamo
interessati a inviare loro del materiale, nel caso fossero
interessati poi ci avrebbero contattati. Abbiamo inviato un
paio di canzoni che sono piaciute, a quel punto abbiamo
iniziato a confrontarci»

Secondo il tuo parere sono 12 canzoni che vi rappresentano al
meglio?

In realtà il motivo per il quale hanno deciso di collaborare
con noi non è questo disco ma pezzi che abbiamo registrato
negli Stati Unti l’anno scorso e che farà parte del prossimo
disco. Infatti la loro scelta a livello promozionale sarebbe
stata quella di unire cose registrate in passato con qualcosa
di più recente ma noi l’abbiamo vista come una sorta di
zibaldone. Per questo abbiamo preferito tenere i pezzi nuovi
esclusivamente per il prossimo disco. Come dire, per farci
conoscere anche all’estero abbiamo puntato sul meglio dei
nostri primi 3 dischi, compilation che sarà come una sorta di
introduzione conoscitiva dei Superdownhome suscitando così
interesse utile all’uscita del nuovo album previsto per il
mese di marzo del 2022.

In Francia l’etichetta vi ha organizzato un settimana di
incontri e concerti promo come una grande band

E’ successo il mese scorso. Abbiamo trascorsi 8 giorni
pazzeschi a Parigi trattati benissimo con interviste
televisive, radiofoniche e sui principali quotidiani
nazionali, oltre all’edizione francese della rivista Rolling
Stone. Oltre a tutto questo anche concerti in teatri dove
abbiano riscosso un grande successo. Insomma ai ‘capi’
dell’etichetta piacciamo parecchio, anche per il look un pó
particolare e d’altronde non investirebbero tanti soldi se il
prodotto non funzionasse.

Puoi anticiparci qualcosa del nuovo disco?

Lo   stile   non   cambia   molto   rispetto   ai   nostri   lavori
precedenti, ma cambiando produttore certamente la forma cambia
senza ripetere il solito stilema. Risulta un disco fresco e
innovativo seppur non semplice come formula da far funzionare
visto che suonare in due non è esattamente come essere una
band.

Parli di variabili musicali che in due non sono così semplici
da mettere in atto immagino.

Esattamente. Anche quando il suono è particolare risulta
sempre molto simile a sé stesso. Mi vengono in mente i Police
ad esempio che dopo 5 dischi la formula iniziava a risentire
di ripetitività. Gruppo che a me piace tantissimo.
Nuovo album registrato a New Orleans…

Sì, l’abbiamo registrato con un produttore locale molto bravo.
Poi abbiamo scoperto che la nostra musica piaceva parecchio ad
un promoter di New Orleans organizzatore di un grande festival
dove si è aperto uno slot nel programma invitandoci quindi a
suonare tra l’altro ben pagati. Che dire, avere la possibilità
di suonare blues dal vivo in America mi pareva fosse tutto
così folle. In realtà quel concerto fu un grande successo,
tanto che quest’anno ci avevano invitati nuovamente per una
cifra tripla rispetto a quella esibizione, poi purtroppo causa
pandemia abbiamo potuto partecipare solo virtualmente, però
l’idea di essere stati richiamati in un festival al quale
partecipavano personaggi di altissimo livello ci ha riempito
di orgoglio oltre a scoprire una grande realtà legata alla
cigar box, con festival dedicati organizzati in tutto il
mondo.

La vostra rimane sempre un’anima dalla forte impronta blues

Sicuramente blues, quando spogliamo i brani dal loro suono
particolare finiscono per risultare brani dall’essenza blues
come in fondo erano all’origine prima che li lavorassimo alla
nostra maniera. Però troviamo pure un’anima pop non solo per
il fatto che le nostre canzoni hanno spesso dei ritornelli
cosa che nel blue non troviamo, ma anche perché il pop ha
quell’approccio più commerciale. La musica blues è più
ancorata al fatto del fare quello che mi sento senza pensare
all’aspetto meramente commerciale, questo ovviamente per il
blues delle origini perché oggi in realtà anche il blues ha la
sua bella parte commerciale, mentre il pop nasce con un
intento comunicativo certamente maggiore sia a livello
musicale che di mentalità con quell’aspetto che erroneamente
viene percepito come più laccato ma certamente più commerciale
del quale noi non vogliamo essere esenti perché questo nuovo
progetto discografico dovrà funzionare bene.

Certo che suonare come duo non è semplice

Due che però produciamo suoni come fossimo una band,
situazione che ci ha permesso di salire su palcoscenici
importanti aprendo concerti grandi artisti, senza snaturare il
nostro suono come invece accade a gruppi che devono suonare in
apertura solo in acustico.

Quindi l’idea di formare una band non vi sfiora

In realtà appena sarà possibile tornare a esibirsi dal vivo
abbiamo intenzione di suonare anche come quartetto dove, oltre
a noi due, si aggregherebbero Dennis Greaves e Mark Feltham
dei Nine Below Zero, così da recuperare e ricordare il loro
talento mettendo anche un pó di freschezza al nostro sound
all’interno anche del loro repertorio. Ovviamente questa
collaborazione per noi sarebbe un grande onore visto i loro
trascorsi ma anche il presente considerando che suonano ancora
come gruppo. Nella nostra prima formazione vi era anche un
bassista ma il suono non era poi così originale. Essere
musicalmente diversi come i Superdownhome paghi anche dei
costi in un ambiente tradizionale come quello della musica
blues, soprattutto in Italia, dall’altra parte ti rende
originale e apprezzato per la diversità della proposta.

Immagino che la Dixiefrog vi abbia scelto soprattutto per
questo motivo

Indubbiamente nel roster della book agency vai a riempire dei
buchi di proposte fino a quel momento scoperto proponendo una
proposta musicale sicuramente originale.
Il vostro sound tra l’altro risulta accattivante anche per le
giovani generazioni di fruitori di musica blues e rock.

Mi piace questa idea pur non essendo più tanto giovani noi.
Speriamo possano aumentare prossimamente visto che abbiamo
preparato del materiale che effettivamente punta verso una
direzione musicale che probabilmente potrebbe attecchire su di
un pubblico più giovane. Ad esempio poco prima che ci
sentissimo, mi ha chiamato un giovane dj che ha fatto un remix
di nostri pezzi, non propriamente una novità visto che è già
successo negli anni Novanta con lavori della Jon Spencer Blues
Esplosion o più recentemente con qualcosa di R.L. Burnside,
però fa piacere essere presi in considerazione fuori dai
soliti circuiti artistici.

Come vi hanno accolto fuori dall’Italia?

Devo dire che nelle dieci date di supporto al tour europeo di
Popa Chubby abbiamo ottenuto un clamoroso successo con un
riscontro di vendite anche a livello di merchandising
incredibile: roba da non credere per una opening band!

Ora non resta che attendere di tornare sul palco

Guarda, penso che si riprenderà con una voglia incredibile di
fare festa e ovviamente di suonare il più possibile

Simple Minds, riprogrammate
per il 2022 le date italiane
MILANO, 30 aprile 2021 – Riprogrammato per l’estate 2022
il “40 Years of Hits Tour” dei Simple Minds in Italia. Live
Nation conferma le nuove date nelle stesse città nelle quali
la band si sarebbe dovuta già esibire nel 2020 con il tour
celebrativo della loro carriera, fermato per le restrizioni
imposte dall’emergenza coronavirus e quindi riprogrammato nel
2021, fino a quando non è stato necessario l’ulteriore
posticipo alla prossima estate. I biglietti già acquistati
rimangono validi per le nuove date nel luglio 2022 e le
prevendite sono aperte su Ticketone, Ticketmaster e
Vivaticket.

Queste le nuove date per il tour dei Simple Minds nelle
location italiane più prestigiose: il debutto è al Teatro
Antico di Taormina (CT) martedì 12 luglio 2022, al quale
segue giovedì 14 al Teatro D’Annunzio di Pescara per il
Pescara Jazz, venerdì 15 in Piazza Duomo a Pistoia, per il
Pistoia Blues Festival, domenica 17 alla Cavea dell’Auditorium
Parco della Musica in Roma per il Roma Summer Fest, fino al
gran finale all’Arena di Verona lunedì 18 luglio 2022, lo
stesso luogo nel quale il 15 settembre 1989 uno show
memorabile, durante il tour di “Street Fighting Years”, venne
immortalato per il dvd “Seen The Lights”. La registrazione
audio integrale di quel concerto è stata pubblicata solo
recentemente da Universal Music, come parte della deluxe
edition di “Street Fighting Years” uscita nell’aprile 2020.

“Fuori              tendenza”,                    nuovo
singolo              e   video                    della
cantautrice Gaia Gentile
VARESE, 30 aprile 2021-Esce oggi, venerdì 30 aprile, il
videoclip di “FUORI TENDENZA”, il singolo della cantautrice
pugliese GAIA GENTILE, che anticipa “SONO FUORI”, il nuovo
album di inediti in uscita il 14 maggio.

Gaia Gentile in questo esperimento video, in collaborazione
con il regista Giuseppe Marco Albano, ha ripensato il suo
concetto di “fuori tendenza”, attraverso un percorso artistico
fatto di opere d’arte al femminile. Durante il videoclip, la
protagonista diventa interprete delle sue opere d’arte
preferite, punto di riferimento per la sua vita artistica:
da Man Ray ad Andy Warhol, passando per Klimt e Frida Kahlo.
Il video vuole enfatizzare la libertà di espressione dietro
questo nuovo progetto discografico. Video interamente svolto
in una vera bottega d’artista, con un bellissimo colpo di
scena sul finale… Gaia si scopre l’artista di se stessa e
ricalca il concetto di essere felicemente e volutamente “fuori
tendenza”.

«L’obiettivo di “Fuori Tendenza” – spiega Gaia – è di voler
stimolare in ognuno di noi quel desiderio di mostrarci così
come siamo: così “Fuori Tendenza”, “Fuori Provincia” e “Fuori
di Testa”».

SONO FUORI è un disco che nasce con l’intento di trasmettere
un messaggio sincero e
schietto:      senza
l’utilizzo         di
troppe      parole,
racconta di una
personalità genuina
che non ha paura di
esporsi, dove la
musica parla pop
d’autore          con
contaminazioni
elettroniche che
supportano
l’intimità        dei
pezzi. Vincitore
del         bando
“Programmazione Puglia Sounds Record 2020/2021 / REGIONE
PUGLIA – FSC 2014/2020 – Patto per la Puglia – Investiamo nel
vostro futuro“, l’album assume quella particolarità in più
proprio per il suo essere spontaneo, allegro e diretto. Un
disco che coniuga il pop, la dance, le armonie jazz fino ad
arrivare alla canzone d’autore. Ogni brano racconta le mille
sfaccettature di Gaia Gentile: una ragazza piena di vita,
perdutamente innamorata dei suoi due bei pastori maremmani,
che “ha sempre fame” di emozioni e che si “gasa” quando la
musica suonata dallo strumento fisico convive con la musica
elettronica. In un mondo musicale oramai “usa e getta”, SONO
FUORI vuole lasciare un segno a chi lo ascolta.

Gaia Gentile, nata in provincia di Bari, coltiva già da
bambina la passione del canto, unendola sin da subito allo
studio del pianoforte. A soli 17 anni comincia la sua carriera
professionale, sia da solista che in gruppi vocali e
orchestre, partecipando a diversi concerti e festival in tutto
il mondo (Algeria, Thailandia, Inghilterra, Argentina, ecc.).
È stata vocalist nel programma Ballando con le stelle di Milly
Carlucci. Ha conseguito il diploma presso “L’Accademia
Artisti” di Roma per poter abbinare alla musica lo studio e la
passione per il teatro. Nel 2020 debutta con lo
spettacolo “Gaia Gentile…ma non troppo!” con il quale mette in
mostra la sua personalità stravagante, omaggiando i cantautori
italiani con i quali l’artista ha collaborato durante il suo
percorso artistico, da Caparezza a Capossela, Dalla, Silvestri
e Noa.

Gli operatori della musica
dal vivo in Italia richiedono
un piano di rilancio con il
Recovery Plan
VARESE, 27 aprile 2021-Ora che il Recovery Plan sta per
iniziare a muovere i suoi primi passi chiediamo che entri a
pieno titolo nel dibattito e negli interventi da realizzarsi
il tema della Musica e dello Spettacolo dal Vivo Indipendente
ed Emergente, quello maggiormente penalizzato con meno
sostegni e fermo da inizio pandemia e senza altri introiti,
pensando , tra le altre cose, a un piano di messa a norma di
Case della Musica e Spazi dal Vivo.

Tutto questo puntando a una ecosostenibilita’ in versione
green verso una transizione ecologica degli impianti audio e
luci e palchi e di tutto il comparto tecnico, di una
digitalizzazione urgente del settore in ogni senso, di un
ampio spazio alle giovani generazioni musicali emergenti.

Si rinnova pertanto la richiesta di un incontro urgente con il
ministro Franceschini affinche’ tali proposte possano entrare
nel Recovery Plan del MiC per riportare al centro la Musica,
anche attivando norme di legge come una Legge del 1949 che
destina il 2% dei lavori di costruzione ad opere            di
abbellimento   allargando agli eventi musicali e culturali che
sono opere di abbellimento temporaneo del territorio e aprendo
anche all’Art Bonus per i festival e anche attivando
l’Ecobonus nelle strutture per la Musica e la Cultura, spesso
edifici di natura pubblica

Intervista esclusiva a Bones
Owens, musicista americano
dall’anima blues ma con il
rock nel cuore
VARESE, 21 aprile 2021-Tra le sorprese piú belle che ci
abbiano musicalmente regalato questi primi mesi del 2021 (al
netto della pandemia), sicuramente l’album di debutto
(omonimo) di Bones Owens inciso in soli tre giorni e altri tre
dedicati al missaggio.

Una sferzata di rock garage saccheggiando dagli anni ’60 con
un sound molto vicino a Kinks (ascoltate Keep on Running) o
Troogs. Ma in questo lavoro discografico prodotto da Paul Moak
(Alabama Shakes e Blind Boys of Alabama giusto per citarne
qualcuno) il musicista americano- autore di tutti i testi
oltre a un modo semplice ma estremamente ispirato di suonare
l’elettrica-non si ferma alle apparenze inanellando una serie
di brani dalla presa immediata prendendo ispirazione dai
Credence Clerawater Revival o Black Keys, ma soprattutto da
R.L. Burnside (artista che di eclettismo ne sa qualcosa) e,
come ammette lui stesso, pure da David Junior Kimbrough altro
bluesman dotato di grande tecnica chitarristica e forte
carisma scomparso nel 1998.

                     Bones Owens. (credit Elizabeth Broocks
                     Owens)

Insomma non ci si annoia. Un cambio di rotta notevole rispetto
ai due precedenti Ep (”Hurt No One” e ”Make Me No King”), dal
sound completamente diverso con un mood piú vicino al genere
Americana.

D’altronde per uno che vive a Nashville trasferitosi a 21 anni
da una piccola cittá del Missouri, il primo impatto musicale
non poteva che essere quello con la musica country e
Americana.

Poi la svolta quando capisce che quei pezzi, nonostante testi
mai banali anzi con una scrittura a volte piuttosto forbita,
dal vivo rendessero poco. Di piú: annoiassero.

Cosí Owens decide di dar sfogo a tutte le sue passioni
musicali inserendole in quel melting pot dal filone rock, rock
blues e hill country blues, dando vita a un ottimo lavoro
discografico testandone diversi pezzi in anteprima durante il
tour del 2019 ottenendo sempre un ottimo riscontro ad ogni
concerto.
A questo punto era d’obbligo sentirlo per conoscerlo meglio
intervistandolo

Owens grazie per avere accettato l’intervista, personalmente
tenevo molto conoscere l’autore di uno degli album piú belli
che ho ascoltato negli ultimi mesi.

Grazie, sono contento ti sia piaciuto. E’ un piacere anche per
me dialogare con te e per i lettori di Varese7press.

”Bones Owens” é un album molto bello, diretto, senza fronzoli
e dall’impatto immediato su chi lo ascolta. Anche le storie
che racconti a livelllo di testi non lasciano dubbi sulla tua
forte personalitá e il tuo modo di essere: da cosa nasce
questa capacitá nella scrittura?

Sono sempre stato interessato alla scrittura. Fin da piccolo
ho iniziato a scrivere racconti. Durante la mia adolescenza,
ho iniziato a scrivere canzoni come mezzo per raccontare
storie. Più tardi sono andato al college per approfondire
l’inglese e la scrittura creativa, dove ho potuto conoscere e
apprezzare molti autori incredibili. Esperienza e conoscenze
letterarie che mi hanno sono spinto ulteriormente a
intraprendere un percorso creativo verso la narrazione e la
poesia.

Sei anche un ottimo chitarrista: da chi hai ereditato questa
dote?

Sono cresciuto in una famiglia di musicisti. I miei genitori
cantano entrambi e mia madre suona il piano. Proprio lei mi ha
fatto prendere lezioni di piano quando avevo 6 anni e verso i
10 sono passato all’utilizzo della chitarra prendendo lezioni
da una signora per un paio d’anni apprendendo alcune tecniche
di base. In realtá ho proseguito da autodidatta a partire dai
13 anni in poi. In quel periodo ho imparato da solo, ma in
modo sbagliato, a suonare molte canzoni di Jimi Hendrix e Led
Zeppelin, brani e metodi che hanno poi influenzato il mio
attuale modo di interpretare e suonare la chitarra elettrica

Sei nato in Missouri ma ti sei trasferito a 21 anni a
Nashville dove vivi da quindici anni con la tua famiglia.
Nashville é una cittá nota soprattutto per la musica country e
new country che tu in parte hai assorbito artisticamente
soprattutto nei tuoi primi Ep, poi gradualmente hai cambiato
genere riversando le tue storie in un diluvio di musica rock e
blues: a cosa é dovuto questo cambiamento?

Come ho accennato prima, sono cresciuto con la musica rock e
blues ma sono sempre stato influenzato anche da altre cose. Ho
suonato con diversi di gruppi rock, ma se all’epoca stavo
pubblicando il primo EP dove, rispetto ai gruppi con i quali
provavo in quel momento, mi sentivo più influenzato da alcuni
dei miei artisti, cantanti, cantautori insomma narratori
preferiti come Bob Dylan, Neil Young, Tom Waits, Tom Petty,
ecc. Quando è arrivato il momento di iniziare a suonare dal
vivo la mia musica, ho capito che quel genere che non era
molto eccitante da suonare in concerto. A quel punto ho deciso
di cambiare quasi radicalmente genere, scrivendo questo nuovo
disco pensato per dei live set energici. Penso sia questa la
differenza che tu hai percepito.

A questo punto devo chiederti quali sono i musicisti che ti
hanno influenzato di piú a livello artistico e cosa stai
ascoltando in questi mesi: hai qualche musicista da segnalarci
che magari non conosciamo?

Quest’ultimo disco è stato fortemente influenzato dal garage
rock degli anni ’60 come i Kinks e i Troggs, mescolati con gli
artisti blues di Hill Country R.L. Burnside e Junior
Kimbrough. Le strutture della canzone sono semplici e
ripetitive e vanno dritte al punto. Onestamente ascolto poco
la nuova musica che sta uscendo, andando sempre alla ricerca
di vecchi artisti ascoltando e approfondendo certa musica
attraverso i loro dischi.
Nel disco vi sono dei pezzi molto di presa come “White Lines”
dove la band viaggia a mille tra la tua voce e chitarra, il
basso di Jonathan Draper (che suona pure l’hammond) che ci da
dentro alla grande e la batteria di Julian Dorio che detta il
ritmo in modo incredibile: l’affiatamento é perfetto ma é la
stessa band con la quale suoni anche dal vivo?

White Lines è in realtà una delle poche canzoni del disco in
cui Draper e Julian non stavano registrando. Lance Bennett
suona la batteria e Sonny Remlinger suona il basso in quella.
Quella particolare traccia è stata registrata e mixata da
Vance Powell (Jack White, Raconteurs, Chris Stapleton). Per
quanto riguarda la mia band dal vivo, ha cambiato forma già un
paio di volte, ma per la maggior parte sono in tour solo come
duo dove, oltre al sottoscritto, vi é il batterista Lance
Bennett.   Julian Dorio ha effettivamente registrato la
batteria nella maggior parte dell’album oltre ad avere giá
fatto qualche tour con me.

Ogni tanto suoniamo come trio con la partecipazione di Sonny
Remlinger o Jonathan Draper al basso. Ma in generale dal vivo
siamo solo io, un batterista e un muro di amplificatori.

Molte delle nuove canzoni le avevate provate in ‘presa
diretta” durante l’ultimo tour nel 2019 (poi la pandemia ha
bloccato tutto). Album registrato a Nashville nello studio di
Paul Moak che lo ha prodotto. Si sente la sua mano,
soprattutto in brani come la giá citata ”White lines” oppure
”Keep it close” e ”Keep on running” con un sound che ricorda i
Black Keys o Alabama Shakes ma in versione piú ”aggressivi”e
senza fronzoli: sei d’accordo?

È vero, abbiamo realizzato il disco subito dopo un tour nello
studio ”The Smoakstack ”del mio amico Paul Moak. A quel punto
avevamo in effetti un sacco di canzoni pronte che giá
suonavamo ad ogni concerto. Paul aveva anche registrato il mio
precedente EP ”Make Me No King” oltre ad avere lavorato
insieme per altri progetti in passato: con lui vi é un feeling
e una fiducia che non ho con nessun altro produttore. Paul
capisce subito cosa serve e possiede inoltre tutti gli
strumenti di cui abbiamo bisogno per far suonare i dischi nel
modo in cui li sento suonare nella mia testa. E per rispondere
alla tua domanda, i Black Keys e gli Alabama Shakes sono
entrambi gruppi contemporanei che ammiro, quindi ogni
confronto è sempre benvenuto.

L’intero album é una sorta di racconto (forse autobiografico)
dove utilizzi le tue canzoni per raccontare stati d’animo
diversi che si
dipanano nel tempo:
come nel triste
brano ”Wawe” o il
piú felice ”Good
day”    con   la
partecipazione
vocale di Regina
McCrary (che ha
cantato anche con
Bob Dylan!). Sará
difficile trovare
nuove storie per il prossimo album.

In realtá spero non sia troppo difficile trovare nuovi
contenuti per il prossimo album. In effetti è sempre una
preoccupazione. Più musica metti là fuori, piú inizi a
consumare alcune delle tue buone idee e devi subito trovarne
altre per evitare di ripeterti a livello creativo: ammetto che
questo non sia semplice.

OWENS SALUTA I   LETTORI DI VARESE7PRESS

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wens-saluta-lettori-di-Varese7press.m4a

A proposito di futuro, questa pandemia ha messo in ginocchio
l’intero mondo musicale che ha voglia di ripartire al piú
presto come tutta la societá. Questa situazione quanto e come
ha condizionato la tua vita artistica e quella privata?

A essere onesti devo dire che é stato difficile dal punto di
vista creativo Sono abituato a viaggiare e incontrare nuove
persone, fare nuove esperienze e da tutte questo traggo molta
ispirazione. Sono riuscito a scrivere molte canzoni
nell’ultimo anno, quindi l’ispirazione non si è prosciugata
completamente, ma ovviamente non vedo l’ora di viaggiare e
rivivere la vita (anche umanamente) on the road il prima
possibile Non sono abituato a guardare gli stessi muri per un
anno, quindi è stato piuttosto strano essere rinchiusi in
casa. Il lato positivo di questa pandemia è tutto il tempo
trascorso con la mia famiglia e il fatto di essere in giro a
trascorrere del tempo prezioso con mio figlio, che compie 4
anni proprio in questo mese di maggio. Mi sento molto
fortunato di vivere e avere vissuto lo scorso anno in un luogo
sicuro lontano da pericoli legati alla pandemia. So che quando
torneremo a suonare musica dal vivo,        sarà   una   grande
celebrazione della vita e dell’amore.

Owens ti ringrazio molto per la questa bella intervista e
gentilezza, con la speranza di vederti presto in concerto in
Italia!

È stato un piacere e spero di venire a suonare presto in
Italia.

direttore@varese7press.it

”20 Needle”, nuovo singolo di
Aggie artista e producer di
Cardano al Campo
CARDANO AL CAMPO, 20 aprile 2021-Dopo Bimba e Amo Top, Aggie
presenta il suo terzo singolo, intitolato 20 Needle.

L’artista e producer di Cardano al Campo, aveva già dato a
vedere di non volersi rinchiudere in un solo genere o in un
unico stile, tant’è che dal sound EDM e tamarreggiante di Amo
Top era saltata ai suoni trap di Bimba.

Con 20 Needle, Aggie ci fa fare un nuovo balzo, immergendoci
in una ballad alt-pop, che ai fan dei generi alternativi
potrebbe ricordare nello spirito qualche brano di artisti come
Twenty One Pilots e Billie Eilish.

20 Needle è al singolare, e con un gioco di parole, sta per
“20 ago(sto)”, che è al contempo la data di nascita di Aggie e
anche il giorno in cui ha luogo la vicenda raccontata nel
brano: un coinvolgimento fra due persone che per un solo
giorno sono state più che amiche. È una storia di ghosting, in
cui una delle parti finisce per trascurare, ignorare e
dimenticare totalmente l’altra.
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