Discografico di Zo Vivaldi
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”Rumors”, debutto discografico di Zo Vivaldi VARESE, 13 maggio 2021-Esce mercoledì 19 maggio “Rumors” (Road Sound Records), il singolo d’esordio di ZO VIVALDI, giovane e talentuoso cantautore e polistrumentista. Con questo brano, già disponibile in presave, l’artista, dopo aver firmato brani per nomi del calibro di Fedez e Dark Polo Gang, esordisce ufficialmente nella scena musicale italiana portando una ventata di novità e freschezza. “Rumors” è un brano che, come suggerisce il titolo, invita a eliminare quei “rumori” nella testa, quelle insicurezze e quelle paranoie che spesso impediscono di mettersi in gioco. È un invito a lasciarsi andare, quello di ZO VIVALDI, uno sprono a navigare in acque inesplorate per non restare fermo in un porto sicuro, senza ambire a qualcosa di più, rischiando che siano gli altri a decidere per te. L’artista esprime con un’agrodolce spensieratezza e una tagliente ironia l’inquietudine, il disagio e l’irrequietezza portati dal lockdown, paragonato a un naufragio improvviso che ti lascia in balìa delle onde. Con “Rumors” il talentuoso ZO VIVALDI apre quindi un nuovo capitolo della propria storia musicale e passa dall’essere autore a cantautore a tutti gli effetti, mettendo al proprio servizio il talento che lo ha contraddistinto e che lo ha portato a scrivere per alcuni degli artisti più importanti in circolazione. «Ho deciso di iniziare questo progetto musicale che vede me protagonista non necessariamente per il desiderio di mettere la mia faccia sulla musica che creo, anzi, l’idea della popolarità mi spaventa molto – racconta ZO VIVALDI – Ma dopo aver fatto l’autore per diversi anni mi rendo conto che alcune
canzoni non puoi metterle al servizio di qualcun’altro, sono tue e basta, ed è giusto che sia così». Musicista, cantautore e polistrumentista di livello, nonostante la giovanissima età possiede uno stile unico e originale, che si riflette sia nella sua vita che nel suo approccio alla scrittura e alla produzione. Un’attitudine alla musica che coniuga la tradizionalità degli strumenti utilizzati alla modernità con cui vengono integrati e che conferisce ai brani un’anima pop e assolutamente al passo coi tempi. “Rumors”, in particolare, è stato concepito e registrato seguendo una concezione totalmente analogica, che ricorda le produzioni degli anni ’90, ma con melodia e parole in pieno stile pop urbano 2021. Biografia ZO VIVALDI, nome d’arte di Lorenzo Caio Sarti, è un cantautore, produttore e polistrumentista classe 1997, cresciuto tra Milano, Shanghai, Los Angeles e Cervia. La sua anima pop si fonde con un’attitudine urban. L’artista ha infatti firmato alcuni brani di Fedez (per l’album “Paranoia Airlines”) e della Dark Polo Gang (in “Trap Lovers”), ma ha scritto anche per diversi giovani artisti della scuola di “Amici di Maria De Filippi” (Einar, Thomas, Jacopo Ottonello). Festival Ferrara Sotto le Stelle compie 25 anni: una settimana tra musica, arte e
wokshop FERRARA, 10 maggio 2021-Un festival rinnovato, immerso nel verde urbano di una straordinaria città d’arte, che guarda al futuro con uno sguardo più attento alla sostenibilità, all’innovazione, all’inclusività e maggiormente rivolto alle generazioni più giovani. Fra le primissime realtà italiane a confermare la ripartenza, torna dal 30 giugno al 4 luglio Ferrara Sotto le Stelle, lo storico festival giunto alla XXV edizione e che dal 2020 vede la direzione artistica di Corrado Nuccini. Importante novità di questa edizione, il Festival si sposta dalla storica Piazza Castello per immergersi nel verde del prestigioso parco cittadino Parco Massari. Un luogo accogliente e più adeguato al tempo pandemico, che ospiterà una line up da vero boutique festival: i neo-alfieri del post- punk britannico Shame, il grande eretico Iosonouncane con la prima tappa del suo attesissimo nuovo tour, i pilastri della musica alternativa italiana Massimo Volume, il vero sovrano del nu-soul Venerus, il duo più fluido della nuova scena indie La Rappresentante di Lista e il sofisticato rapper/cantautore Mecna. A questi, si aggiungono i nomi di artisti che con le loro innovazioni stanno donando ulteriore luce a un momento già molto fervido per la musica italiana: Generic Animal con il suo rap sghembo e malinconico, il pop psichedelico dei Post Nebbia, la straordinaria miscela sonora di Laila Al Habash e, infine, il promettente musicista e graphic designer Vieri Cervelli Montel.
The Shame Una settimana densa di concerti imperdibili, immersi nelle atmosfere rilassate del parco, tra teli colorati e materiali green, nel pieno rispetto dei protocolli anti-covid per garantire sicurezza a pubblico, artisti e tecnici. Ferrara Sotto le Stelle non sarà solo musica live: il festival, infatti, propone anche workshop per bambini e adolescenti, incontri e talk, senza dimenticare le sonorizzazioni del parco urbano. Ci sarà inoltre la possibilità di usufruire di sconti per musei, mostre e soggiorni a Ferrara, in modo da fondere sempre di più il festival con la sua città e con il territorio che abita, in uno straordinario dialogo ideale fra cultura contemporanea e un patrimonio storico artistico famoso in tutto il mondo. “L’edizione del 2021 sarà seminale: nuova location e nuovo format per la storica rassegna che festeggia la 25° edizione guardando al futuro ed investendo, non sono sull’edizione in corso, ma sul futuro del festival stesso” afferma il direttore
artistico, che aggiunge: “Il nostro impegno è realizzare un festival in grado di interpretare le trasformazioni del mondo, un festival attento al digitale e alla cultura green”. Rolling Stones, “A Bigger Bang Live On Copacabana Beach” Remixed, re-edited, remastered show VARESE, 7 maggio 2021-Welcome to Rio De Janeiro and the Rolling Stones’ legendary show from Copacabana Beach. In front of 1.5 million people, one of the biggest free concerts in th history, The Rolling Stones’ performance on February 18 2006 was an historic event; a critical moment in Rock ‘n’ Roll history. As Mick Jagger, Keith Richards, Ronnie Wood, and Charlie Watts fire on all pistons from one track to the next, the crowd continues to meet their energy waving Brazilian and British flags while rocking out in the tropical evening sunset. With incredible staging and graphics, this fully restored and remastered concert from their ‘A Bigger Bang’ world tour now includes four previously unreleased tracks; Tumbling Dice, Oh No, Not You Again, This Place is Empty and Sympathy For The Devil. Available July 9th on multiple formats, including DVD, SD Blu- ray, DVD+2CD, SD Blu-ray+2CD, 2DVD+2CD Deluxe, 2SD Blu-ray+2CD Deluxe, 3LP and limited coloured 3LP.
La musica classica riparte da Caravate: concerto alla Chiesa Parrocchiale CARAVATE, 5 maggio 2021-Dopo il lungo periodo di silenzio determinato dal lockdown la musica classica nel varesotto riparte da Caravate. Questo infatti lo spirito con cui il comune di Caravate, la Parrocchia e l’ Orchestra Vivaldi hanno organizzato per sabato 8 maggio un concerto che vuole essere un primo passo verso il ritorno alla normalità. Il programma scelto per questo evento comprende lo Stabat Mater di Pergolesi e tre Sonate da chiesa per organo e archi di Mozart. Con l’ interpolazione di queste composizioni si vuole rappresentare il passaggio dal buio tempo del silenzio e dell’ angoscia determinata dal Covid, ad un nuovo tempo di risveglio, di speranza e di rinascita. Interpreti della serata saranno Antonella Romanazzi soprano, Cecilia Bernini contralto, Marco Cadario organista e l’ orchestra Vivaldi di Sondrio che proprio con questo concerto inaugura la sua stagione estiva 2021. Con l’esecuzione delle sonate da chiesa di Mozart sarà inoltre valorizzato l’antico organo Franzetti 1849 custodito nella Parrocchiale di Caravate e recentemente restaurato. Intervista a Beppe Facchetti dei Superdownhome: ”Con
l’etichetta Dixiefrog puntiamo al mercato internazionale” VARESE, 1 maggio 2021- di GIANNI BERALDO- Sono reduci da otto giorni di presentazioni a Parigi live set, interviste e molto altro catapultandoli in una dimensione internazionale come capita a pochi artisti, frutto della nuova collaborazione con la DIXIEFROG, etichetta discografica francese conosciuta in tutto il mondo con un roster di artisti blues, rock blues e folk di altissimo livello. Stiamo parlando dei SUPERDOWNHOME, duo italiano composto da Beppe Facchetti ( batteria e percussioni varie) e Harry Sauda (cigar box guitar e qualsiasi altro tipo di chitarra), difficilmente catalogabile se non per la loro spiccata verve blues, rock blues ma pure rock e pop. Attivi dal 2017 pubblicando tre album, il loro debutto con la Dixiefrog è avvenuto lo scorse mese di aprile con una compilation intitolata ”No Balls, No Blues chips” (titolo che non lascia spazio a compromessi formali), in attesa del nuovo album previsto per il 2022. Insomma una realtà davvero interessante che sta conquistando la scena internazionale. Di questo e molto altro ne abbiamo parlato con Beppe Facchetti I brani che compongono questa compilation sono stati scelti da voi oppure dai responsabili dell’etichetta? Diciamo in collaborazione, loro ci hanno segnalato le canzoni preferite e in effetti ci siamo
Beppe Facchetti trovati d’accordo quasi su tutto, abbiamo solo modificato qualcosina La Dixiefrog è un’etichetta davvero importante, come vi hanno scelto? La nostra book agent francese ci ha chiesto se eravamo interessati a inviare loro del materiale, nel caso fossero interessati poi ci avrebbero contattati. Abbiamo inviato un paio di canzoni che sono piaciute, a quel punto abbiamo iniziato a confrontarci» Secondo il tuo parere sono 12 canzoni che vi rappresentano al meglio? In realtà il motivo per il quale hanno deciso di collaborare con noi non è questo disco ma pezzi che abbiamo registrato negli Stati Unti l’anno scorso e che farà parte del prossimo disco. Infatti la loro scelta a livello promozionale sarebbe stata quella di unire cose registrate in passato con qualcosa
di più recente ma noi l’abbiamo vista come una sorta di zibaldone. Per questo abbiamo preferito tenere i pezzi nuovi esclusivamente per il prossimo disco. Come dire, per farci conoscere anche all’estero abbiamo puntato sul meglio dei nostri primi 3 dischi, compilation che sarà come una sorta di introduzione conoscitiva dei Superdownhome suscitando così interesse utile all’uscita del nuovo album previsto per il mese di marzo del 2022. In Francia l’etichetta vi ha organizzato un settimana di incontri e concerti promo come una grande band E’ successo il mese scorso. Abbiamo trascorsi 8 giorni pazzeschi a Parigi trattati benissimo con interviste televisive, radiofoniche e sui principali quotidiani nazionali, oltre all’edizione francese della rivista Rolling Stone. Oltre a tutto questo anche concerti in teatri dove abbiano riscosso un grande successo. Insomma ai ‘capi’ dell’etichetta piacciamo parecchio, anche per il look un pó particolare e d’altronde non investirebbero tanti soldi se il prodotto non funzionasse. Puoi anticiparci qualcosa del nuovo disco? Lo stile non cambia molto rispetto ai nostri lavori precedenti, ma cambiando produttore certamente la forma cambia senza ripetere il solito stilema. Risulta un disco fresco e innovativo seppur non semplice come formula da far funzionare visto che suonare in due non è esattamente come essere una band. Parli di variabili musicali che in due non sono così semplici da mettere in atto immagino. Esattamente. Anche quando il suono è particolare risulta sempre molto simile a sé stesso. Mi vengono in mente i Police ad esempio che dopo 5 dischi la formula iniziava a risentire di ripetitività. Gruppo che a me piace tantissimo.
Nuovo album registrato a New Orleans… Sì, l’abbiamo registrato con un produttore locale molto bravo. Poi abbiamo scoperto che la nostra musica piaceva parecchio ad un promoter di New Orleans organizzatore di un grande festival dove si è aperto uno slot nel programma invitandoci quindi a suonare tra l’altro ben pagati. Che dire, avere la possibilità di suonare blues dal vivo in America mi pareva fosse tutto così folle. In realtà quel concerto fu un grande successo, tanto che quest’anno ci avevano invitati nuovamente per una cifra tripla rispetto a quella esibizione, poi purtroppo causa pandemia abbiamo potuto partecipare solo virtualmente, però l’idea di essere stati richiamati in un festival al quale partecipavano personaggi di altissimo livello ci ha riempito di orgoglio oltre a scoprire una grande realtà legata alla cigar box, con festival dedicati organizzati in tutto il mondo. La vostra rimane sempre un’anima dalla forte impronta blues Sicuramente blues, quando spogliamo i brani dal loro suono particolare finiscono per risultare brani dall’essenza blues come in fondo erano all’origine prima che li lavorassimo alla nostra maniera. Però troviamo pure un’anima pop non solo per il fatto che le nostre canzoni hanno spesso dei ritornelli cosa che nel blue non troviamo, ma anche perché il pop ha quell’approccio più commerciale. La musica blues è più ancorata al fatto del fare quello che mi sento senza pensare all’aspetto meramente commerciale, questo ovviamente per il blues delle origini perché oggi in realtà anche il blues ha la
sua bella parte commerciale, mentre il pop nasce con un intento comunicativo certamente maggiore sia a livello musicale che di mentalità con quell’aspetto che erroneamente viene percepito come più laccato ma certamente più commerciale del quale noi non vogliamo essere esenti perché questo nuovo progetto discografico dovrà funzionare bene. Certo che suonare come duo non è semplice Due che però produciamo suoni come fossimo una band, situazione che ci ha permesso di salire su palcoscenici importanti aprendo concerti grandi artisti, senza snaturare il nostro suono come invece accade a gruppi che devono suonare in apertura solo in acustico. Quindi l’idea di formare una band non vi sfiora In realtà appena sarà possibile tornare a esibirsi dal vivo abbiamo intenzione di suonare anche come quartetto dove, oltre a noi due, si aggregherebbero Dennis Greaves e Mark Feltham dei Nine Below Zero, così da recuperare e ricordare il loro talento mettendo anche un pó di freschezza al nostro sound all’interno anche del loro repertorio. Ovviamente questa collaborazione per noi sarebbe un grande onore visto i loro trascorsi ma anche il presente considerando che suonano ancora come gruppo. Nella nostra prima formazione vi era anche un bassista ma il suono non era poi così originale. Essere musicalmente diversi come i Superdownhome paghi anche dei costi in un ambiente tradizionale come quello della musica blues, soprattutto in Italia, dall’altra parte ti rende originale e apprezzato per la diversità della proposta. Immagino che la Dixiefrog vi abbia scelto soprattutto per questo motivo Indubbiamente nel roster della book agency vai a riempire dei buchi di proposte fino a quel momento scoperto proponendo una proposta musicale sicuramente originale.
Il vostro sound tra l’altro risulta accattivante anche per le giovani generazioni di fruitori di musica blues e rock. Mi piace questa idea pur non essendo più tanto giovani noi. Speriamo possano aumentare prossimamente visto che abbiamo preparato del materiale che effettivamente punta verso una direzione musicale che probabilmente potrebbe attecchire su di un pubblico più giovane. Ad esempio poco prima che ci sentissimo, mi ha chiamato un giovane dj che ha fatto un remix di nostri pezzi, non propriamente una novità visto che è già successo negli anni Novanta con lavori della Jon Spencer Blues Esplosion o più recentemente con qualcosa di R.L. Burnside, però fa piacere essere presi in considerazione fuori dai soliti circuiti artistici. Come vi hanno accolto fuori dall’Italia? Devo dire che nelle dieci date di supporto al tour europeo di Popa Chubby abbiamo ottenuto un clamoroso successo con un riscontro di vendite anche a livello di merchandising incredibile: roba da non credere per una opening band! Ora non resta che attendere di tornare sul palco Guarda, penso che si riprenderà con una voglia incredibile di fare festa e ovviamente di suonare il più possibile Simple Minds, riprogrammate per il 2022 le date italiane MILANO, 30 aprile 2021 – Riprogrammato per l’estate 2022 il “40 Years of Hits Tour” dei Simple Minds in Italia. Live Nation conferma le nuove date nelle stesse città nelle quali
la band si sarebbe dovuta già esibire nel 2020 con il tour celebrativo della loro carriera, fermato per le restrizioni imposte dall’emergenza coronavirus e quindi riprogrammato nel 2021, fino a quando non è stato necessario l’ulteriore posticipo alla prossima estate. I biglietti già acquistati rimangono validi per le nuove date nel luglio 2022 e le prevendite sono aperte su Ticketone, Ticketmaster e Vivaticket. Queste le nuove date per il tour dei Simple Minds nelle location italiane più prestigiose: il debutto è al Teatro Antico di Taormina (CT) martedì 12 luglio 2022, al quale segue giovedì 14 al Teatro D’Annunzio di Pescara per il Pescara Jazz, venerdì 15 in Piazza Duomo a Pistoia, per il Pistoia Blues Festival, domenica 17 alla Cavea dell’Auditorium Parco della Musica in Roma per il Roma Summer Fest, fino al gran finale all’Arena di Verona lunedì 18 luglio 2022, lo stesso luogo nel quale il 15 settembre 1989 uno show memorabile, durante il tour di “Street Fighting Years”, venne immortalato per il dvd “Seen The Lights”. La registrazione audio integrale di quel concerto è stata pubblicata solo recentemente da Universal Music, come parte della deluxe edition di “Street Fighting Years” uscita nell’aprile 2020. “Fuori tendenza”, nuovo singolo e video della
cantautrice Gaia Gentile VARESE, 30 aprile 2021-Esce oggi, venerdì 30 aprile, il videoclip di “FUORI TENDENZA”, il singolo della cantautrice pugliese GAIA GENTILE, che anticipa “SONO FUORI”, il nuovo album di inediti in uscita il 14 maggio. Gaia Gentile in questo esperimento video, in collaborazione con il regista Giuseppe Marco Albano, ha ripensato il suo concetto di “fuori tendenza”, attraverso un percorso artistico fatto di opere d’arte al femminile. Durante il videoclip, la protagonista diventa interprete delle sue opere d’arte preferite, punto di riferimento per la sua vita artistica: da Man Ray ad Andy Warhol, passando per Klimt e Frida Kahlo. Il video vuole enfatizzare la libertà di espressione dietro questo nuovo progetto discografico. Video interamente svolto in una vera bottega d’artista, con un bellissimo colpo di scena sul finale… Gaia si scopre l’artista di se stessa e ricalca il concetto di essere felicemente e volutamente “fuori tendenza”. «L’obiettivo di “Fuori Tendenza” – spiega Gaia – è di voler stimolare in ognuno di noi quel desiderio di mostrarci così come siamo: così “Fuori Tendenza”, “Fuori Provincia” e “Fuori di Testa”». SONO FUORI è un disco che nasce con l’intento di trasmettere
un messaggio sincero e schietto: senza l’utilizzo di troppe parole, racconta di una personalità genuina che non ha paura di esporsi, dove la musica parla pop d’autore con contaminazioni elettroniche che supportano l’intimità dei pezzi. Vincitore del bando “Programmazione Puglia Sounds Record 2020/2021 / REGIONE PUGLIA – FSC 2014/2020 – Patto per la Puglia – Investiamo nel vostro futuro“, l’album assume quella particolarità in più proprio per il suo essere spontaneo, allegro e diretto. Un disco che coniuga il pop, la dance, le armonie jazz fino ad arrivare alla canzone d’autore. Ogni brano racconta le mille sfaccettature di Gaia Gentile: una ragazza piena di vita, perdutamente innamorata dei suoi due bei pastori maremmani, che “ha sempre fame” di emozioni e che si “gasa” quando la musica suonata dallo strumento fisico convive con la musica elettronica. In un mondo musicale oramai “usa e getta”, SONO FUORI vuole lasciare un segno a chi lo ascolta. Gaia Gentile, nata in provincia di Bari, coltiva già da bambina la passione del canto, unendola sin da subito allo studio del pianoforte. A soli 17 anni comincia la sua carriera professionale, sia da solista che in gruppi vocali e orchestre, partecipando a diversi concerti e festival in tutto il mondo (Algeria, Thailandia, Inghilterra, Argentina, ecc.). È stata vocalist nel programma Ballando con le stelle di Milly Carlucci. Ha conseguito il diploma presso “L’Accademia
Artisti” di Roma per poter abbinare alla musica lo studio e la passione per il teatro. Nel 2020 debutta con lo spettacolo “Gaia Gentile…ma non troppo!” con il quale mette in mostra la sua personalità stravagante, omaggiando i cantautori italiani con i quali l’artista ha collaborato durante il suo percorso artistico, da Caparezza a Capossela, Dalla, Silvestri e Noa. Gli operatori della musica dal vivo in Italia richiedono un piano di rilancio con il Recovery Plan VARESE, 27 aprile 2021-Ora che il Recovery Plan sta per iniziare a muovere i suoi primi passi chiediamo che entri a pieno titolo nel dibattito e negli interventi da realizzarsi il tema della Musica e dello Spettacolo dal Vivo Indipendente ed Emergente, quello maggiormente penalizzato con meno sostegni e fermo da inizio pandemia e senza altri introiti, pensando , tra le altre cose, a un piano di messa a norma di Case della Musica e Spazi dal Vivo. Tutto questo puntando a una ecosostenibilita’ in versione green verso una transizione ecologica degli impianti audio e luci e palchi e di tutto il comparto tecnico, di una digitalizzazione urgente del settore in ogni senso, di un ampio spazio alle giovani generazioni musicali emergenti. Si rinnova pertanto la richiesta di un incontro urgente con il ministro Franceschini affinche’ tali proposte possano entrare nel Recovery Plan del MiC per riportare al centro la Musica,
anche attivando norme di legge come una Legge del 1949 che destina il 2% dei lavori di costruzione ad opere di abbellimento allargando agli eventi musicali e culturali che sono opere di abbellimento temporaneo del territorio e aprendo anche all’Art Bonus per i festival e anche attivando l’Ecobonus nelle strutture per la Musica e la Cultura, spesso edifici di natura pubblica Intervista esclusiva a Bones Owens, musicista americano dall’anima blues ma con il rock nel cuore VARESE, 21 aprile 2021-Tra le sorprese piú belle che ci abbiano musicalmente regalato questi primi mesi del 2021 (al netto della pandemia), sicuramente l’album di debutto (omonimo) di Bones Owens inciso in soli tre giorni e altri tre dedicati al missaggio. Una sferzata di rock garage saccheggiando dagli anni ’60 con un sound molto vicino a Kinks (ascoltate Keep on Running) o Troogs. Ma in questo lavoro discografico prodotto da Paul Moak (Alabama Shakes e Blind Boys of Alabama giusto per citarne qualcuno) il musicista americano- autore di tutti i testi oltre a un modo semplice ma estremamente ispirato di suonare l’elettrica-non si ferma alle apparenze inanellando una serie di brani dalla presa immediata prendendo ispirazione dai Credence Clerawater Revival o Black Keys, ma soprattutto da R.L. Burnside (artista che di eclettismo ne sa qualcosa) e, come ammette lui stesso, pure da David Junior Kimbrough altro
bluesman dotato di grande tecnica chitarristica e forte carisma scomparso nel 1998. Bones Owens. (credit Elizabeth Broocks Owens) Insomma non ci si annoia. Un cambio di rotta notevole rispetto ai due precedenti Ep (”Hurt No One” e ”Make Me No King”), dal sound completamente diverso con un mood piú vicino al genere Americana. D’altronde per uno che vive a Nashville trasferitosi a 21 anni da una piccola cittá del Missouri, il primo impatto musicale non poteva che essere quello con la musica country e Americana. Poi la svolta quando capisce che quei pezzi, nonostante testi mai banali anzi con una scrittura a volte piuttosto forbita, dal vivo rendessero poco. Di piú: annoiassero. Cosí Owens decide di dar sfogo a tutte le sue passioni musicali inserendole in quel melting pot dal filone rock, rock blues e hill country blues, dando vita a un ottimo lavoro discografico testandone diversi pezzi in anteprima durante il tour del 2019 ottenendo sempre un ottimo riscontro ad ogni concerto.
A questo punto era d’obbligo sentirlo per conoscerlo meglio intervistandolo Owens grazie per avere accettato l’intervista, personalmente tenevo molto conoscere l’autore di uno degli album piú belli che ho ascoltato negli ultimi mesi. Grazie, sono contento ti sia piaciuto. E’ un piacere anche per me dialogare con te e per i lettori di Varese7press. ”Bones Owens” é un album molto bello, diretto, senza fronzoli e dall’impatto immediato su chi lo ascolta. Anche le storie che racconti a livelllo di testi non lasciano dubbi sulla tua forte personalitá e il tuo modo di essere: da cosa nasce questa capacitá nella scrittura? Sono sempre stato interessato alla scrittura. Fin da piccolo ho iniziato a scrivere racconti. Durante la mia adolescenza, ho iniziato a scrivere canzoni come mezzo per raccontare storie. Più tardi sono andato al college per approfondire l’inglese e la scrittura creativa, dove ho potuto conoscere e apprezzare molti autori incredibili. Esperienza e conoscenze letterarie che mi hanno sono spinto ulteriormente a intraprendere un percorso creativo verso la narrazione e la poesia. Sei anche un ottimo chitarrista: da chi hai ereditato questa dote? Sono cresciuto in una famiglia di musicisti. I miei genitori cantano entrambi e mia madre suona il piano. Proprio lei mi ha fatto prendere lezioni di piano quando avevo 6 anni e verso i 10 sono passato all’utilizzo della chitarra prendendo lezioni da una signora per un paio d’anni apprendendo alcune tecniche di base. In realtá ho proseguito da autodidatta a partire dai 13 anni in poi. In quel periodo ho imparato da solo, ma in modo sbagliato, a suonare molte canzoni di Jimi Hendrix e Led Zeppelin, brani e metodi che hanno poi influenzato il mio
attuale modo di interpretare e suonare la chitarra elettrica Sei nato in Missouri ma ti sei trasferito a 21 anni a Nashville dove vivi da quindici anni con la tua famiglia. Nashville é una cittá nota soprattutto per la musica country e new country che tu in parte hai assorbito artisticamente soprattutto nei tuoi primi Ep, poi gradualmente hai cambiato genere riversando le tue storie in un diluvio di musica rock e blues: a cosa é dovuto questo cambiamento? Come ho accennato prima, sono cresciuto con la musica rock e blues ma sono sempre stato influenzato anche da altre cose. Ho suonato con diversi di gruppi rock, ma se all’epoca stavo pubblicando il primo EP dove, rispetto ai gruppi con i quali provavo in quel momento, mi sentivo più influenzato da alcuni dei miei artisti, cantanti, cantautori insomma narratori preferiti come Bob Dylan, Neil Young, Tom Waits, Tom Petty, ecc. Quando è arrivato il momento di iniziare a suonare dal vivo la mia musica, ho capito che quel genere che non era molto eccitante da suonare in concerto. A quel punto ho deciso di cambiare quasi radicalmente genere, scrivendo questo nuovo disco pensato per dei live set energici. Penso sia questa la differenza che tu hai percepito. A questo punto devo chiederti quali sono i musicisti che ti hanno influenzato di piú a livello artistico e cosa stai ascoltando in questi mesi: hai qualche musicista da segnalarci che magari non conosciamo? Quest’ultimo disco è stato fortemente influenzato dal garage rock degli anni ’60 come i Kinks e i Troggs, mescolati con gli artisti blues di Hill Country R.L. Burnside e Junior Kimbrough. Le strutture della canzone sono semplici e ripetitive e vanno dritte al punto. Onestamente ascolto poco la nuova musica che sta uscendo, andando sempre alla ricerca di vecchi artisti ascoltando e approfondendo certa musica attraverso i loro dischi.
Nel disco vi sono dei pezzi molto di presa come “White Lines” dove la band viaggia a mille tra la tua voce e chitarra, il basso di Jonathan Draper (che suona pure l’hammond) che ci da dentro alla grande e la batteria di Julian Dorio che detta il ritmo in modo incredibile: l’affiatamento é perfetto ma é la stessa band con la quale suoni anche dal vivo? White Lines è in realtà una delle poche canzoni del disco in cui Draper e Julian non stavano registrando. Lance Bennett suona la batteria e Sonny Remlinger suona il basso in quella. Quella particolare traccia è stata registrata e mixata da Vance Powell (Jack White, Raconteurs, Chris Stapleton). Per quanto riguarda la mia band dal vivo, ha cambiato forma già un paio di volte, ma per la maggior parte sono in tour solo come duo dove, oltre al sottoscritto, vi é il batterista Lance Bennett. Julian Dorio ha effettivamente registrato la batteria nella maggior parte dell’album oltre ad avere giá fatto qualche tour con me. Ogni tanto suoniamo come trio con la partecipazione di Sonny Remlinger o Jonathan Draper al basso. Ma in generale dal vivo siamo solo io, un batterista e un muro di amplificatori. Molte delle nuove canzoni le avevate provate in ‘presa diretta” durante l’ultimo tour nel 2019 (poi la pandemia ha bloccato tutto). Album registrato a Nashville nello studio di Paul Moak che lo ha prodotto. Si sente la sua mano, soprattutto in brani come la giá citata ”White lines” oppure ”Keep it close” e ”Keep on running” con un sound che ricorda i Black Keys o Alabama Shakes ma in versione piú ”aggressivi”e senza fronzoli: sei d’accordo? È vero, abbiamo realizzato il disco subito dopo un tour nello studio ”The Smoakstack ”del mio amico Paul Moak. A quel punto avevamo in effetti un sacco di canzoni pronte che giá suonavamo ad ogni concerto. Paul aveva anche registrato il mio precedente EP ”Make Me No King” oltre ad avere lavorato insieme per altri progetti in passato: con lui vi é un feeling
e una fiducia che non ho con nessun altro produttore. Paul capisce subito cosa serve e possiede inoltre tutti gli strumenti di cui abbiamo bisogno per far suonare i dischi nel modo in cui li sento suonare nella mia testa. E per rispondere alla tua domanda, i Black Keys e gli Alabama Shakes sono entrambi gruppi contemporanei che ammiro, quindi ogni confronto è sempre benvenuto. L’intero album é una sorta di racconto (forse autobiografico) dove utilizzi le tue canzoni per raccontare stati d’animo diversi che si dipanano nel tempo: come nel triste brano ”Wawe” o il piú felice ”Good day” con la partecipazione vocale di Regina McCrary (che ha cantato anche con Bob Dylan!). Sará difficile trovare nuove storie per il prossimo album. In realtá spero non sia troppo difficile trovare nuovi contenuti per il prossimo album. In effetti è sempre una preoccupazione. Più musica metti là fuori, piú inizi a consumare alcune delle tue buone idee e devi subito trovarne altre per evitare di ripeterti a livello creativo: ammetto che questo non sia semplice. OWENS SALUTA I LETTORI DI VARESE7PRESS https://lnx.varese7press.it/wp-content/uploads/2021/04/Bones-O wens-saluta-lettori-di-Varese7press.m4a A proposito di futuro, questa pandemia ha messo in ginocchio l’intero mondo musicale che ha voglia di ripartire al piú
presto come tutta la societá. Questa situazione quanto e come ha condizionato la tua vita artistica e quella privata? A essere onesti devo dire che é stato difficile dal punto di vista creativo Sono abituato a viaggiare e incontrare nuove persone, fare nuove esperienze e da tutte questo traggo molta ispirazione. Sono riuscito a scrivere molte canzoni nell’ultimo anno, quindi l’ispirazione non si è prosciugata completamente, ma ovviamente non vedo l’ora di viaggiare e rivivere la vita (anche umanamente) on the road il prima possibile Non sono abituato a guardare gli stessi muri per un anno, quindi è stato piuttosto strano essere rinchiusi in casa. Il lato positivo di questa pandemia è tutto il tempo trascorso con la mia famiglia e il fatto di essere in giro a trascorrere del tempo prezioso con mio figlio, che compie 4 anni proprio in questo mese di maggio. Mi sento molto fortunato di vivere e avere vissuto lo scorso anno in un luogo sicuro lontano da pericoli legati alla pandemia. So che quando torneremo a suonare musica dal vivo, sarà una grande celebrazione della vita e dell’amore. Owens ti ringrazio molto per la questa bella intervista e gentilezza, con la speranza di vederti presto in concerto in Italia! È stato un piacere e spero di venire a suonare presto in Italia. direttore@varese7press.it ”20 Needle”, nuovo singolo di
Aggie artista e producer di Cardano al Campo CARDANO AL CAMPO, 20 aprile 2021-Dopo Bimba e Amo Top, Aggie presenta il suo terzo singolo, intitolato 20 Needle. L’artista e producer di Cardano al Campo, aveva già dato a vedere di non volersi rinchiudere in un solo genere o in un unico stile, tant’è che dal sound EDM e tamarreggiante di Amo Top era saltata ai suoni trap di Bimba. Con 20 Needle, Aggie ci fa fare un nuovo balzo, immergendoci in una ballad alt-pop, che ai fan dei generi alternativi potrebbe ricordare nello spirito qualche brano di artisti come Twenty One Pilots e Billie Eilish. 20 Needle è al singolare, e con un gioco di parole, sta per “20 ago(sto)”, che è al contempo la data di nascita di Aggie e anche il giorno in cui ha luogo la vicenda raccontata nel brano: un coinvolgimento fra due persone che per un solo giorno sono state più che amiche. È una storia di ghosting, in cui una delle parti finisce per trascurare, ignorare e dimenticare totalmente l’altra.
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