UMBERTO CAGNI, L'AMMIRAGLIO CON IL CUORE - A SAN SECONDOUmberto Cagni - che in gioventù era stato - L'Ora del Pellice

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STORIA
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                                                                                   Protagonista nell’Italia
                                                                                      di oltre un secolo fa

UMBERTO CAGNI,
L’AMMIRAGLIO
CON IL CUORE
A SAN SECONDO
La Lanterna pinerolese                EE Daniele Arghittu                                 Umberto Cagni – che in gioventù era stato
  Importante settimanale del          EE Michela Perrone                                un celebre esploratore – era una delle
tempo. Le citazioni successive                                                          personalità più in vista della Marina del

                                       L’
sono tratte dall’edizione del 24                 ammiraglio Umberto Cagni fu            Regno d’Italia. Nel momento della dichiara-
agosto 1912, in cui è riportato,                 trattenuto a Venezia, dove dirigeva    zione di guerra alla Turchia aveva
a pagina 2, un lungo resoconto                   l’Arsenale. E – tra le righe intrise   mosso, al comando della Re Umberto,
sui festeggiamenti.
                                      di retorica de La Lanterna pinerolese – si        verso Tripoli e, con altre sei corazzate, il 2
guerra alla Turchia                   può leggere chiaramente tutta la delusione        ottobre 1911, aveva bombardato le fortifica-
   Per il possesso della Tripoli-     del giornale per la sua mancata partecipa-        zioni a difesa della città, agevolandone
tania e della Cirenaica. Si veda      zione al banchetto organizzato a San              l’occupazione.
l’articolo a pagina 85.               Secondo, il 20 agosto 1912, per i militari di       Fu proprio Cagni a guidare i 1.600 marinai
                                      ritorno dalle coste africane. Era comprensi-      nell’operazione di sbarco e di presa dei forti,
Re Umberto                            bile: in queste feste di piazza che rappresen-    nonché nella resistenza al contrattacco
  Nave da battaglia varata nel        tavano una «lodevole e nobilissima gara           turco, fino all’arrivo del grosso del corpo di
1888. Poteva imbarcare 37 uffi-                                                         spedizione agli ordini del generale Carlo
                                      invalsa fra gli abitanti del contado come dei
ciali e 728 tra sottufficiali e ma-
rinai. Fu radiata nel 1920.           più grossi borghi» per omaggiare i soldati        Caneva. Un contegno ardimentoso che gli
                                      «reduci dalla faticosa e perigliosa impresa di    valse, il 25 dicembre successivo, la promo-
                                      Libia», nessun paese del circondario avrebbe      zione a contrammiraglio per meriti di
                                      potuto esibire un ospite tanto prestigioso.       guerra.
UMBERTO CAGNI, L'AMMIRAGLIO CON IL CUORE - A SAN SECONDOUmberto Cagni - che in gioventù era stato - L'Ora del Pellice
Umberto Cagni, l’ammiraglio con il cuore a San Secondo                                                                           75

Nella pagina accanto,                                                                                 alterne fortune
Umberto Cagni, Giuseppe                                                                                  Il 31 dicembre 1913 fu rimos-
                                                                                                      so dal comando della Divisio-
Petigax, Alessio Fenoillet
                                                                                                      ne incrociatori per lo scanda-
e Simone Canepa: i quattro                                                                            lo del San Giorgio, incagliato-
uomini che stabilirono,                                                                               si sul fondale delle acque pro-
il 24 aprile 1900, il primato                                                                         spicienti Sant’Agata di Militello
di avvicinamento                                                                                      (Messina). L’imbarcazione subì
al Polo Nord.                                                                                         danni minimi, ma la campagna
                                                                                                      di stampa contro Cagni fu ve-
                                                                                                      emente.

       A destra, il comandante                                                                        «affettuosissimo»
               della spedizione                                                                         Espressione usata da La Lan-
                Umberto Cagni:                                                                        terna pinerolese. Il telegram-
                      astigiano,                                                                      ma di Cagni, in realtà, era po-
                                                                                                      co più che formale: «Ringrazio
           era particolarmente                                                                        vivamente gentili espressioni e
        legato a San Secondo.                                                                         ringrazio vivamente popolazio-
             Le foto sono tratte                                                                      ne di S. Secondo alla quale mi
  da La Stella Polare nel Mare                                                                        sento legato da grande affetto».
  Artico, Hoepli, Milano, 1903.
                                                                                                      musica del signor Lanza
con IL “colpo di testa” dello sbarco a Tripoli,                                                         Si trattava della formazione
                                                                                                      musicale pinerolese che anima-
DIEDE IL VIA All’offensiva in Libia il 5 ottobre                                                      va feste, balli e manifestazioni
                                                                                                      di piazza.
1911. fu tra i pochi ufficiali italiani a uscire                                                      astigiano
SENZA MACCHIA DAlLA GUERRA ALLA TURCHIA.                                                                Era nato ad Asti il 24 febbraio
                                                                                                      1863. Il principe Umberto di Sa-
A cavallo tra Ottocento e Novecento aveva                                                             voia, futuro re, acconsentì a far-
                                                                                                      gli da padrino (questo spiega la
compiuto, insieme al duca degli Abruzzi,                                                              scelta del nome di battesimo).
alcune straordinarie imprese esplorative,                                                             alle porte del paese
tra l’Alaska, il Polo Nord e il Ruwenzori.                                                              Si trova nella zona dell’attua-
                                                                                                      le scuola meda.
uomo d’altri tempi, coniugava grandi pregi                                                            Manfredo Cagni
e UN NAZIONALISMO ESASPERATO.
amava riposare sulle nostre colline, ospite
della famiglia della moglie a villa nasi
  Non tutti gli alti ufficiali del Regno si erano   L’AMORE E L’AMICIZIA
distinti per valore, nell’avventura tripolina.        Il forte legame dell’astigiano Umberto
Invece Cagni – che pure, di lì a poco, avrebbe      Cagni con San Secondo derivava, infatti,
a sua volta dovuto fare i conti con le alterne      dalle origini della consorte: Maria Nasi. Era
fortune della carriera militare – ne era            figlia di Agostino Nasi e di Laura Trombotto,
uscito senza macchia; anzi, al contrario, con       una donna di buona famiglia sansecondese
un’aura di eroico combattente. Poter brinda-        nota per la sua cultura e intelligenza. La
re con lui, per il sindaco di San Secondo Nico-     famiglia aveva la propria residenza di              Il padre di Umberto. Nato ad
la Basile, sarebbe stato particolarmente            campagna a Villa Nasi, alle porte del paese.      Asti nel 1834, aveva iniziato la
prestigioso. Si dovette accontentare della            Maria era la primogenita, ma era molto più      carriera militare nei granatieri
                                                                                                      dell’Esercito sabaudo, combat-
lettura di un «affettuosissimo» telegram-           giovane di Umberto. I due, per di più, erano      tendo la guerra di Crimea e la
ma del contrammiraglio, poi festeggiò in            cugini di terzo grado, in quanto Umberto          seconda guerra d’indipenden-
modo particolare la «gentilissima signora           stesso era figlio di una Nasi, Maria Vivina.      za. Dopo la formazione del Re-
Maria Cagni», sua moglie: il corteo delle           Così come Manfredo Cagni, granatiere del          gio Esercito d’Italia, prese par-
autorità andò a prenderla a Villa Nasi,             Re e futuro generale, aveva trovato l’amore       te alla terza guerra d’indipen-
l’abitazione di famiglia, per accompagnarla         frequentando i Nasi a Torino, e impalmando        denza e all’avventura colonia-
fino al luogo del banchetto, «a braccetto del       la bella Vivina nel 1859, quando la ragazza       le in Eritrea. Si congedò con il
Sindaco [e] seguita dalle squillanti note della     aveva appena diciott’anni, il figlio Umberto si   grado di generale. Morì ad Asti
musica del signor Lanza».                           era innamorato di Maria, brillante protago-       nel 1907.
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76                    Storia

girato il mondo                       nista della vita sociale della gioventù torine-    rapida). Il loro sodalizio li avrebbe portati a
   Entrato appena quattordicen-       se, tra pattinaggio, tennis e scampagnate in       condividere mille avventure.
ne alla Scuola di Marina di Na-       montagna. I genitori di lei non si erano             Quando Umberto iniziò a corteggiare Maria
poli, già nel 1882 Cagni era sa-      opposti alla frequentazione, nonostante la         Nasi, era appena rientrato in Piemonte da un
lito a bordo della Vittor Pisani,     differenza d’età. D’altro canto, Umberto era       lunghissimo viaggio per mare insieme al
per partecipare a una campagna        già una celebrità e un ufficiale di Marina con     duca degli Abruzzi: avevano visitato l’India,
di circumnavigazione del globo.
                                      incarichi prestigiosi. Dopo aver girato il         la Cina, il Giappone, l’Australia, le isole del
Amerigo Vespucci                      mondo, aveva incontrato, nel 1889, a bordo         Pacifico e gli Stati Uniti, prima di circumna-
  Brigantino che fungeva da na-       dell’Amerigo Vespucci, il giovanissimo             vigare il Sudamerica e far rotta verso l’Euro-
ve scuola per la Regia Marina.        principe Luigi Amedeo di Savoia-Aosta,             pa. Il desiderio di mettere su famiglia era
Varato nel 1882, fu dismesso nel      futuro duca degli Abruzzi, ne era diventato        forte: «Cominciava ad infastidirlo – scrive il
1928 e sostituito dall’omonimo        un fidato amico, condividendone l’indole           biografo Giorgio Pini – la provvisorietà
veliero che, ancora oggi, assol-      avventurosa e l’aspirazione a costruire il         della vita fino allora condotta, né a tutto ciò
ve al medesimo compito.               proprio destino al di fuori degli schemi.          gli era compenso sufficiente la brillante
                                        All’inizio del 1894, su pressione della regina   posizione raggiunta che gli consentiva di
Luigi Amedeo di Savoia-Aosta
                      Nato a Ma-
                                      Margherita, Cagni fu nominato dal re               frequentare al seguito del duca le Case
                   drid il 29 gen-    ufficiale d’ordinanza del principe. Pare che il    d’Aosta e di Genova e la migliore società
                   naio 1873 da       re Umberto I non fosse particolarmente             torinese».
                   Amedeo I, ef-      convinto della scelta, temendo l’eccessiva           Al seguito di Luigi Amedeo a Montecarlo,
                   fimero re di       sintonia tra quelle due «teste ‘nvische». Alla     dove il principe partecipava a competizioni
                   Spagna e ca-       fine, però, dovette abbozzare.                     veliche, Cagni scrisse alla madre di Maria,
                   postipite del        Umberto Cagni e Luigi Amedeo di Savoia-          con cui non era ancora fidanzato formalmen-
                   ramo Savoia-       Aosta, pur avendo dieci anni di differen-          te: «Viviamo come due zingari cambiando
                   Aosta, creb-       za erano, allora, pari grado: tenenti di           loco e tetto ogni giorno, ignorando dove
                   be a Torino,
                   sotto la pro-
                                      vascello (la carriera, per un membro della         dormiremo il seguente (…). Le illusioni si
                   tezione della      famiglia reale, era evidentemente più              sono quasi del tutto dileguate e di questa
regina Margherita. Esploratore
e ammiraglio di valore, morirà
nel 1933 nella colonia di Soma-
lia, dove da anni si occupava di
bonifica agraria.

duca degli Abruzzi
 Titolo onorifico creato per lui.

«teste ‘nvische».
   Letteralmente teste accese, in
piemontese. S’intende due for-
ti personalità, molto intrapren-
denti e temerarie.

dieci anni di differenza
  In quel momento avevano, ri-
spettivamente, 31 e 21 anni.

Giorgio Pini
  Giornalista bolognese, classe
1899, autore della Vita di Um-
berto Cagni, pubblicata da A.
Mondadori nel 1937. Fascista,
fedelissimo del duce, durante il
regime fu direttore, tra gli altri,
del Resto del Carlino, del Gaz-
zettino di Venezia e del Popolo
d’Italia, cioè il quotidiano fon-
dato dallo stesso Mussolini. Si
dice che Pini fosse l’unico diret-
tore autorizzato a telefonare al
duce ogni sera. Nel dopoguerra,
condannato ma amnistiato, fu
tra i fondatori del Movimento
sociale italiano. Morì nel 1987.      A sinistra, Manfredo Cagni e Vivina Nasi con i figli Cesare e Umberto. A destra, un giovane
                                      Umberto con la divisa di guardiamarina. Le foto sono tratte da Giorgio Pini, Vita di Cagni,
                                      A. Mondadori, Verona, 1937.
UMBERTO CAGNI, L'AMMIRAGLIO CON IL CUORE - A SAN SECONDOUmberto Cagni - che in gioventù era stato - L'Ora del Pellice
Umberto Cagni, l’ammiraglio con il cuore a San Secondo                                                                            77

                                                                                                       monte Saint Elias
                                                                                                         Montagna alta 5.489 metri,
                                                                                                       posta ai confini tra l’Alaska e lo
                                                                                                       Yukon, quindi tra gli Stati Uniti
                                                                                                       e il Canada (ed è la seconda ci-
                                                                                                       ma più alta di entrambi i Paesi).

                                                                                                       Stella Polare
                                                                                                         Baleniera varata in Norvegia
                                                                                                       nel 1881 con il nome di Jason,
                                                                                                       era già stata utilizzata dall’e-
                                                                                                       sploratore Fridtjof Nansen du-
                                                                                                       rante una spedizione in Gro-
                                                                                                       enlandia (1888). Negli anni ‘90
                                                                                                       aveva battuto il Sud dell’Atlan-
                                                                                                       tico, spingendosi fino alla posi-
                                                                                                       zione più meridionale mai rag-
                                                                                                       giunta all’epoca. Nel gennaio
                                                                                                       1899 era stata acquistata dal
                                                                                                       duca degli Abruzzi e ribattez-
                                                                                                       zata Stella Polare, come buon
                                                                                                       auspicio per la nuova impresa.
                                                            A sinistra, Cagni e compagni
                                                            sulla vetta sino ad allora inviolata       Cristiania
                                                            del Saint Elias. Sopra, un ritratto          In norvegese Christiania, è
                                                            risalente al periodo in cui compì          stata la denominazione della
                                                                                                       città di Oslo fino al 1924. È posta
                                                            quest’impresa in Alaska.
                                                                                                       in fondo all’Oslofjorden, al verti-
                                                            Da Giorgio Pini, op.cit.                   ce settentrionale dello Skager-
                                                                                                       rak, il braccio di mare che sepa-
esistenza brillante non mi resta che un vuoto      timido in amore. Così scrisse alla futura           ra la Norvegia dalla Danimarca.
profondo».                                         suocera: «L’eccitazione del trionfo non calma
                                                   per nulla lo spasimo che provo avvicinando-         isole ghiacciate
                                                                                                         L’arcipelago noto con il nome
LA CIMA INVITTA IN ALASKA                          mi all’Italia. Non so bene e non oso scrutarmi      di Terra di Francesco Giuseppe,
  Eppure le nozze dovettero attendere. Il          a fondo, ma parmi che sarei quasi contento di       nel mare di Barents. Scoperto
duca degli Abruzzi organizzò una spedizione        allontanarmene».                                    nel 1865, ma formalmente so-
in Alaska, per conquistare la cima invitta del       Chissà se Cagni sì pentì di quelle parole         lo nel 1872, all’epoca era del
monte Saint Elias: Umberto non aveva mai           quando il duca, pago dei festeggiamenti             tutto disabitato e considerato
praticato l’alpinismo, ma fu ovviamente            ricevuti in patria, decise di partire nuova-        terra nullius, cioè terra che non
aggregato alla spedizione, partita da Torino il    mente, questa volta con l’obiettivo di conqui-      appartiene a nessuno. Le isole
17 maggio 1897. Alla fine di giugno l’arrivo in    stare il Polo Nord!                                 sono state annesse all’Unione
Alaska fu salutato da enormi zanzare, ma la                                                            Sovietica solo nel 1926. Oggi so-
                                                                                                       no amministrate dalla Federa-
vista della cima da affrontare ispirò a Cagni      L’INCREDIBILE IMPRESA POLARE                        zione Russa.
parole poetiche: «Una leggera nebbia assai           Umberto dovette preparare minuziosa-
bassa si illumina dei riflessi azzurri del         mente la spedizione, trovando appena il             Arcangelo
ghiaccio e tutto lo sfondo del ghiacciaio          tempo per il fidanzamento. Occorsero diversi          In russo Archángel’sk, è una
Newton appare stranamente blu carico. In           mesi e più di un viaggio tra Norvegia e Russia      città posta alla foce della Dvina
basso un raggio di luna dà una tinta d’argen-      prima che tutto fosse pronto per il tentativo,      settentrionale, sul mar Bianco.
to ai seracchi ed alla neve delle alture. Uno      a bordo della Stella Polare, iniziato il 12         Di origine medievale, ha avu-
spettacolo serico. Le tinte sono talmente forti    giugno 1899 dal porto di Cristiania.                to una certa importanza com-
                                                                                                       merciale e come cantiere na-
e staccate che si direbbero prodotte artificial-     Il gruppo era formato da undici italiani, tra     vale. Nel 1899 era una cittadina
mente. È una natura nuova, mai vista, che          cui il medico (Pietro Cavalli), il cuoco (Gino      dell’Impero zarista. Oggi è una
strappa a tutti un grido d’ammirazione».           Gini) e quattro guide alpine di Courmayeur          città di circa 350.000 abitanti.
  L’ascensione si rivelò tutt’altro che sempli-    (Giuseppe Petigax, Alessio Fenoillet, Cipria-
ce, ma fu portata a compimento alle 11,50 del      no Savoie e Felice Ollier), e da nove norvege-      risultati geografici di rilievo
31 luglio, “bruciando” un alpinista americano      si, guidati dal capitano della nave Carl Julius       Furono meglio definite le
in competizione per il primato (e pare che         Evensen.                                            mappe della zona, escludendo
Cagni abbia convinto gli altri a non unire gli       L’attesa del momento propizio, tra le isole       la presenza di altre terre anco-
                                                                                                       ra più a Nord.
sforzi con il rivale, per maggior gloria           ghiacciate a nord di Arcangelo, fu lunga
dell’Italia).                                      ed estenuante, tra la caccia agli orsi, il freddo   baia di Tepliz
  Sulla via del ritorno verso l’Europa,            e i costanti rischi, ma valse a raggiungere           Appartenente all’isola del
Umberto fu preso da un certo timore.               risultati geografici di rilievo. Alla fine di       Principe Rodolfo, la più setten-
L’ufficiale, così ardimentoso nelle sue            agosto la nave rimase incagliata nella baia         trionale della Terra di France-
peripezie, era probabilmente piuttosto             di Tepliz e a inizio settembre cominciò a           sco Giuseppe.
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78                    Storia

Sopra, la goletta Stella Polare in navigazione all’inizio
dell’impresa. A destra in alto, lo Stato maggiore: Cavalli,
Torgrinsen, Eversen, Andersen, Cagni, Stökken, Querini.
Sotto, la capanna allestita fuori dalla nave incagliata.
Da La Stella Polare nel Mare Artico, op.cit.

grande notte polare                   imbarcare pericolosamente acqua: Cagni               convinse il Savoia-Aosta a rinunciare
  Al Polo Nord la notte dura          organizzò, perciò, un accampamento a terra.          all’impresa, lasciando il comando al suo
sei mesi (e il giorno altrettanti).     Mentre si cercava di riparare la Stella Polare,    secondo: Umberto Cagni.
Spostandosi verso sud, la dura-       dal 17 ottobre il sole non sorse più: era l’inizio     Uno dei primi tentativi di raggiungere il
ta del periodo di oscurità tota-      della grande notte polare. Le condizioni di          Polo Nord fu compiuto il 21 febbraio 1900,
le diminuisce, ma nella Terra di      vita erano estreme: nevicò per settimane e           ma la temperatura scese a meno 52 gradi e i
Francesco Giuseppe si protrae
per circa cinque mesi.
                                      l’accampamento rimase sommerso. Ci si                membri della spedizione dovettero tagliarsi
                                      lavava a torso nudo, alla temperatura di             col coltello le barbe, per evitare che vi si
con il duca                           meno venti gradi. Nel suo diario Cagni               attaccassero pesanti blocchi di ghiaccio.
  Il rapporto tra i due, pur fra-     racconta di grandi letture, intenso studio e           Il 10 marzo giunse il tempo decisivo: il
terno e cameratesco, era condi-       riflessioni filosofiche, ma cita anche l’insoffe-    duca salutò a malincuore Cagni e i nove
zionato dalle differenze di ran-      renza per la vita in comune, con qualche             compagni pronti all’estremo sforzo, con
go e di carattere. Cagni, tutta-      violento litigio perfino con il duca.                tredici slitte. L’avanzata fu lenta e durissi-
via, non si fece mai sottomette-        Superata la fase più critica, si organizzaro-      ma, per il freddo estremo e il vento, che
re. La sintonia, in ogni caso, fu     no le prime prove con i cani. Il 23 dicembre,        imperversò per giorni. Di tanto in tanto si
estrema: «Non so comprende-
re se sono io che porto fortuna
                                      Umberto e Luigi Amedeo rimasero feriti               rese necessario uccidere uno dei cani per
al Principe o lui a me – scrisse      franando con le slitte su un fondo di neve           nutrire gli altri. «Il sentimento del dovere, la
Umberto –. Mille volte me lo so-      molle. Cagni patì il congelamento dell’indice        necessità del lavoro, la presenza dei compa-
no chiesto per quella punta di        di una mano, ma scampò l’amputazione, che            gni sorreggono grandemente – commentò
superstizione che fa corpo coi        invece toccò al duca, costretto a farsi rimuo-       Cagni sul suo diario –, ma credo che un
miei difetti»                         vere alcune falangi. La menomazione                  uomo lasciato solo in queste condizioni
UMBERTO CAGNI, L'AMMIRAGLIO CON IL CUORE - A SAN SECONDOUmberto Cagni - che in gioventù era stato - L'Ora del Pellice
Umberto Cagni, l’ammiraglio con il cuore a San Secondo                                                                      79

                                                       A sinistra, il tracciato della rotta
                                                       seguita da Umberto Cagni, che si trovò
                                                       a guidare la spedizione polare
                                                       a causa della rinuncia, per infortunio,
                                                       del suo superiore, il duca degli Abruzzi.
                                                       Sopra, il gruppo principale lascia
                                                       la baia di Tepliz, dove rimasero
                                                       per mesi in attesa il duca e altri
                                                       uomini, italiani e norvegesi.
                                                       A destra, Pantalone, uno dei cani
                                                       che presero parte all’impresa.
                                                       Ne sopravvissero pochissimi: diversi
                                                       furono sacrificati per alimentare
                                                       dapprima gli altri cani e poi i membri
                                                       della spedizione, nel momento
                                                       più duro del tragitto di ritorno.
                                                       Da La Stella Polare nel Mare Artico,
                                                       op.cit.

difficilmente conserverebbe la forza di         Nansen il 12 aprile. L’intento era procedere       limite di Nansen
reagire; e l’abbandono di se stesso per un      oltre il più possibile, battendo il record del       Cioè la posizione più a Nord
istante sarebbe il sonno eterno».               grande esploratore norvegese. Il 24                mai raggiunta in precedenza.
  Il gruppo si assottigliò gradualmente. Come   aprile, a 86º 34’ di latitudine Nord, il coman-
da programma, avrebbe avuto più probabilità     dante della spedizione decise di fermarsi:         grande esploratore norvegese
di successo un drappello di pochi uomini.       procedere, viste le condizioni del pack,                              Fridtjof Nan-
                                                                                                                    sen (1861-1930)
Inoltre, l’ausilio di altri elementi meno       sarebbe stato un suicidio. Il Polo Nord era                         aveva raggiun-
stanchi, sulla via del ritorno, avrebbe         lontano “appena” 381 chilometri: mai nessun                         to 86º14’ nel
agevolato il rientro alla nave. Cagni scelse    uomo si era spinto tanto lontano.                                   1895. In segui-
perciò i tre compagni – Petigax, Fenoillet e                                                                        to, Nansen di-
Simone Canepa, un semplice marinaio – con       ALLA DERIVA                                                         venne un abi-
cui avrebbe proceduto e rimandò indietro gli      Il ritorno presentò nuove, terribili difficol-                    le diplomatico,
altri, divisi in due gruppi, comandati dal      tà. I ghiacci cominciavano a sciogliersi e fu                       Alto commissa-
tenente di vascello Francesco Querini e dal     necessario liberarsi di gran parte dell’equi-      rio della Società delle Nazioni,
medico Cavalli. Del primo, purtroppo, non si    paggiamento, abbandonandolo sui lastroni           ideatore del passaporto Nansen
                                                                                                   per gli apolidi e premio Nobel
ebbe più notizia: sparì per sempre tra i        alla deriva. Inoltre, il dito congelato di Cagni   per la Pace nel 1922.
ghiacci, insieme al norvegese Henrik Stökken    era gonfio e infetto, al punto che il coman-
e al valdostano Felice Ollier, che erano con    dante decise di inciderlo da solo fino all’osso.   pack
lui.                                              L’episodio sarà descritto da Gabriele              Le grandi lastre di ghiaccio
  Ignaro della catastrofe, procedendo a tappe   D’Annunzio, in versi dal gusto non certo           che originano dallo sgretola-
forzate, Cagni raggiunse il limite di           attuale, ne La canzone di Umberto Cagni, parte     mento della banchisa polare.
UMBERTO CAGNI, L'AMMIRAGLIO CON IL CUORE - A SAN SECONDOUmberto Cagni - che in gioventù era stato - L'Ora del Pellice
80                   Storia

Merope. Canti della guerra          di Merope. Canti della guerra d’oltrema-          uomini sempre più lontano dalla rotta
d’oltremare                         re: «Penso la mano tua che dolorava /             prefissata. Poi, all’improvviso, il giorno
  Libro di poesie scritto nel       cominciando a morire, il ferro atroce, /          successivo, Petigax e Cagni scorsero all’oriz-
1912 per celebrare l’impresa        l’anima indenne su la carne schiava; / la         zonte la terra ferma.
coloniale in Libia. Era talmen-     volontà spietata e senza voce/ che ti facea lo       Il 13 giugno misero finalmente il piede
te retorico e venato di razzismo    sguardo come il taglio / della piccozza...».      sull’isola Harley. Poi, attraverso i canali
che uno dei componimenti fu
censurato fino alla ripubblica-
                                       Avendo perduto la traccia lasciata durante     ghiacciati, passarono di terra in terra. Gli
zione del 1915.                     il percorso d’andata, la paura di smarrire del    ultimi cani furono sacrificati per alimentarsi
                                    tutto l’orientamento accompagnò lunghe            e per usare il grasso come combustibile. Alle
isola Harley                        giornate di marcia silenziosa. Le notti,          8 del 23 giugno, infine, videro la tanto
  Tra le più settentrionali del-    talvolta, erano insonni, costellate di incubi a   agognata sagoma della Stella Polare: Cagni e i
la Terra di Francesco Giuseppe.     occhi aperti: «Gli uomini dormono profonda-       suoi avevano percorso 1.400 chilometri in
                                    mente ed io veglio agitato dal pensiero del       104 giorni. Il duca degli Abruzzi e gli altri
                                    futuro. A momenti mi pare che ogni cosa           compagni stentarono a riconoscerli. Lo
                                    debba finire in una catastrofe: esauriti i        sfinimento – unito all’angoscia per la
                                    viveri, impotenti a continuare questa             sparizione di Querini – era tale che Umberto
                                    terribile lotta con la deriva, vedo a poco a      non trovò la forza di aggiornare il diario fino
                                    poco delinearsi davanti ai miei occhi lo          al 2 agosto.
                                    spettro del gelo e della fame...».                   Riacquisite un po’ di forze, Cagni diresse –
                                       L’8 giugno sembrò profilarsi la fine. Il       cambiando radicalmente le metodologie sin
                                    ghiaccio si disgregava e portava i quattro        lì adottate dal comandante della nave – le

                 La spedizione di Umberto Cagni
       verso il Polo Nord si svolse in condizioni
                        meteorologiche tremende.
          A destra, il drappello dei pochi uomini
   che si spinsero verso l’estremo Nord intento
     a preparare l’accampamento per la notte.
           Sotto, le precarie condizioni del pack
                  incontrate sulla via del ritorno:
    i lastroni di ghiaccio andavano alla deriva.
             In basso a destra, la tanto agognata
              baia di Tepliz, dove la Stella Polare
         si era incagliata e dove erano in attesa
                               il duca degli Abruzzi
                 e gli altri compagni d’avventura.
     Da La Stella Polare nel Mare Artico, op.cit.
UMBERTO CAGNI, L'AMMIRAGLIO CON IL CUORE - A SAN SECONDOUmberto Cagni - che in gioventù era stato - L'Ora del Pellice
Umberto Cagni, l’ammiraglio con il cuore a San Secondo                                                                          81

difficili operazioni di disincagliamento della      NEL CUORE DELL’AFRICA                            perdere il primato
Stella Polare: ebbe ancora una volta ragione e,       Gli anni per mare, con sporadici ritorni         Si veda la nota limite di Nan-
finalmente, la baleniera poté fare ritorno a        alla vita familiare in cui San Secondo è vista   sen a pagina 79.
Cristiania, dove approdò, dopo aver evitato la      come un agognato buen retiro, furono
beffa dell’affondamento a causa di un iceberg,      interrotti – ancora una volta – dal desiderio    buen retiro
l’11 settembre.                                     d’avventura (e forse di rivalsa) di Luigi          Espressione spagnola che in-
                                                                                                     dica un luogo dove trascorrere
   Da oltre un anno, a Villa Nasi, non si avevano   Amedeo. Il principe voleva compiere              un periodo tranquillo, lontano
più notizie di Umberto. La notizia che il           un’ultima impresa, prima di salutare per         dalle proprie incombenze. Deri-
promesso sposo di Maria era sano e salvo fu         sempre gli ardori della giovinezza, e puntò      va dal nome di un possedimento
accolta da lacrime di gioia. A dire il vero, era    tutto sulla conquista del Ruwenzori: la          del re di Spagna, dove il sovrano
stata preceduta – già alla fine di marzo 1900       sacra montagna africana coperta da nevi          amava cercare rifugio.
– da una lettera d’incoraggiamento giunta alla      perenni nonostante si trovi all’equatore, ai
famiglia, e in particolare alla giovane fidanza-    confini tra Congo e Uganda.                      Ruwenzori
ta, vergata nientemeno che da Fridtjof Nansen.        Fu come una rimpatriata: il duca degli           Ampia catena montuosa ai
Il celebre esploratore norvegese, proprio colui     Abruzzi volle con sé diversi dei protagonisti    confini tra l’odierna Repubbli-
                                                                                                     ca Democratica del Congo e l’U-
che stava per perdere il primato, volle             dell’impresa polare, dal dottor Pietro           ganda. Al tempo, il territorio era
rassicurare la compagna dell’uomo in procinto       Cavalli a Giuseppe Petigax, oltre, natural-      colonizzato da belgi e inglesi.
di batterlo: «Voi troverete nuovamente              mente, all’immancabile Umberto Cagni. Il
nell’autunno, all’incirca in settembre, il          viaggio verso la conquista del Re delle          Re delle Nubi
capitano Cagni sano e salvo». Una profezia che      Nubi iniziò da Napoli il 16 aprile 1906. Il       Uno dei soprannomi del
si rivelò incredibilmente esatta.                   postale tedesco Burgmeister fece rotta su        Ruwenzori.

IL RITORNO A CASA                                                                                                 A sinistra,
  In settembre – e precisamente il 24 – l’e-                                                                      la capanna
roe del Polo Nord tornò a San Secondo,                                                                            e la nave
giungendo in treno dalla sua Asti.
                                                                                                                  incagliata
  «Saputosi quasi improvvisamente in
                                                                                                                  nella morsa
paese l’arrivo, la musica locale, alla quale
univasi buona parte della popolazione,                                                                            del gelo.
portavasi alla Villa Trombotto, onde ralle-                                                                       Sotto, i cani
grarsi col valente quanto ardito viaggiatore                                                                      superstiti
– riportò La Lanterna pinerolese sull’edizione                                                                    nel viaggio
del 29 –. Ricevuta più che gentilmente dalla                                                                      di ritorno verso
famiglia Trombotto-Nasi-Maffei e dal                                                                              Cristiania
medesimo Comandante Cagni, dopo essersi                                                                           (oggi Oslo).
spalancata la porta, affinché fosse dato il                                                                       Da La Stella
piacere a tutti gli accorsi di vedere l’eroe del                                                                  Polare nel Mare
giorno, la musica intuonava (sic) la marcia                                                                       Artico, op.cit.
reale, finita la quale tutti gli astanti applau-
divano freneticamente al bravo Cagni,
onore e gloria della nostra bella Italia. In
pari tempo arrivava la nostra brava mae-
stra, signorina Giulia Pascal, con tre dei
suoi bimbi, dai quali fece, riuscitissima,
recitare una bella poesia. Commosso,
ringraziava tutti il Comandante Cagni,
stringendo a quanti vollero la mano. La
famiglia Trombotto, poi, faceva servire un
abbondante servizio di vini e dolci agli
intervenuti».
  Le nozze tra Umberto e Maria furono
finalmente celebrate a Torino il 22 ottobre.
Luigi Amedeo di Savoia, naturalmente, assolse
al ruolo di testimone dello sposo. Seguirono
lunghi mesi di riposo, trascorsi principalmen-
te a San Secondo. E proprio a Villa Nasi nacque,
nel 1901, la primogenita, Laura.
  Finalmente, nel febbraio 1902, Cagni fu
promosso capitano di fregata e cessò il suo
servizio personale al duca degli Abruzzi,
tornando alla carriera in Marina.
UMBERTO CAGNI, L'AMMIRAGLIO CON IL CUORE - A SAN SECONDOUmberto Cagni - che in gioventù era stato - L'Ora del Pellice
82                    Storia

Africa orientale britannica                                                                Durante la missione in terra d’Africa morì
   L’insieme dei territori colonia-                                                      la madre Vivina. La ferale notizia attendeva
li sotto il controllo britannico                                                         Umberto al suo ritorno: era davvero la fine
dalla fine dell’Ottocento. Cor-                                                          della giovinezza.
rispondono in larga parte all’o-
dierno Kenya.                                                                            “COLPO DI TESTA” A TRIPOLI
                                                                                           La guerra italo-turca riportò alla ribalta
Robert Edwin Peary
  Esploratore statunitense vis-                                                          delle cronache l’ormai maturo ammiraglio.
suto tra il 1856 e il 1920. Dopo                                                         Era la sua prima esperienza bellica, dopo
diversi tentativi, nel 1909 sarà il                                                      trent’anni di servizio. Fu messo al comando
primo uomo a giungere proprio                                                            della Re Umberto, nave ammiraglia della
al Polo Nord, anche se il suo pri-                                                       divisione scuola composta anche dalla Sicilia,
mato è ancora oggi controverso.                                                          dalla Sardegna e dalla Carlo Alberto (divisione
                                                                                         di cui era capo di Stato maggiore).
Entebbe                                                                                    La Re Umberto giunse di fronte a Tripoli alle
  Città dell’Uganda sulle ri-                                                            8 del 1º ottobre. Gli ordini erano di bombar-
ve del lago Vittoria, importan-
te centro coloniale. Sorge a 35
                                                                                         dare il forte di Sultania a difesa della città,
chilometri dall’odierna capitale                                                         per agevolare lo sbarco delle truppe. Dopo
Kampala ed è sede del principa-                                                          qualche tentennamento che innervosì Cagni,
le aeroporto ugandese.                                                                   l’ordine di sparare fu dato finalmente nel
                                                                                         primo pomeriggio del 3. Le difese turche
Guglielmo Marconi                                                                        vacillarono ma il corpo di spedizione che
  L’inventore bolognese (1874-                                                           avrebbe dovuto approfittare della situazione
1937) era una celebrità plane-                                                           per sbarcare in forze era rimasto attardato, in
taria. Nel 1909 aveva già ricevu-                                                        porto, a Napoli. Fu in questa circostanza che
to il premio Nobel per la Fisica.
                                                                                         l’ammiraglio con il cuore a San Secondo
Sidney Sonnino
                                                                                         decise di forzare la mano: guidò lui stesso,
                                      In Africa, nel complesso del Ruwenzori.            all’alba del 5 ottobre, 1.600 marinai all’attac-
  Uomo politico toscano, vissu-
to tra il 1847 e il 1922. Esponen-    Sullo sfondo, la cima minore intitolata a Cagni.   co. Erano pochi, il rischio era enorme, ma
te della Destra storica, già pre-                                                        riuscirono a insediarsi nel forte abbandonato
sidente del Consiglio nel 1906 e      Mombasa, nell’Africa orientale britan-             dai turchi. Il successivo piano di occupazione
nel 1909-10, aveva un certo se-       nica. Durante la navigazione giunse la             della città, stilato da Cagni, fu avallato dagli
guito anche nelle Valli valdesi       notizia che il primato di Cagni al Polo Nord       alti comandi.
in quanto di fede anglicana (la       era stato battuto da Robert Edwin Peary,             Se il corpo di spedizione stava ancora
madre era inglese).                   che aveva raggiunto 87° e 6’ di latitudine         tardando, con grande rapidità a Tripoli
                                      Nord.                                              sbarcarono giornalisti, politici e personalità.
Luigi Barzini
   Nato a Orvieto nel 1874, fir-        Raggiunta via fiume e via terra Entebbe,         Tra gli altri Guglielmo Marconi, Sidney
ma del Corriere della Sera, era       Umberto fu colto dal tifo e fu ricoverato con      Sonnino, Luigi Barzini ed Enrico
il più famoso giornalista del suo     febbre altissima. Il duca degli Abruzzi, dopo      Corradini. Tutti restarono colpiti dal piglio
tempo. Dopo la Grande guerra          aver atteso qualche tempo, decise a malin-         con cui Cagni stava gestendo la situazione.
aderì al fascismo e fu senatore.      cuore di partire verso il Ruwenzori il 15          Corradini, in particolare, giornalista e
Morì nel 1947.                        maggio. Ma Cagni non si diede per vinto:           leader dell’Associazione nazionalista italiana,
                                      appena sfebbrato, ancora debolissimo, si           diventerà grande amico dell’ammiraglio.
Enrico Corradini                      mise all’inseguimento dell’amico, accompa-           Mentre a Tripoli gli arabi consegnavano le
  Toscano, classe 1865, era un        gnato da 25 indigeni e con un solo cavallo. A      armi, qualcuno s’illuse che la guerra fosse già
giornalista e scrittore, dannun-
ziano e nazionalista. Sempre
                                      tappe forzate, nonostante la minaccia di un        vinta. Invece i turchi organizzarono, il 10
pronto a sostenere avventure          leone e l’ammutinamento di parte dei               ottobre, una violenta controffensiva per
coloniali e belliche, fondò l’As-     portatori, recuperò uno svantaggio di dieci        riprendersi la città. La difesa – particolar-
sociazione nazionalista italia-       giorni e raggiunse le retrovie del duca il 16      mente difficile vista la vastità del fronte – fu
na. Aderì al fascismo, ma non         giugno. Era ormai tardi, tuttavia, per accom-      allestita in fretta e furia, ancora una volta,
ebbe il ruolo centrale che si         pagnare il duca nella conquista delle due          dall’onnipresente Umberto Cagni. L’attacco
aspettava. Morì nel 1931.             cime principali del Ruwenzori, che il Savoia       avvenne nei pressi dei pozzi di Bu Meliana:
                                      raggiunse il 18 giugno, battezzandole              un nome che, un giorno, l’ammiraglio
giornalista                           Margherita e Alexandra, in onore della             avrebbe aggiunto al proprio. Il comporta-
   Aveva fondato il settimanale
L’idea nazionale.
                                      regina madre d’Italia e della regina consorte      mento della testa di ponte italiana, quel
                                      d’Inghilterra. Umberto si occupò, quindi, dei      manipolo di marinai non certo avvezzi a
avrebbe aggiunto                      rilievi di carattere scientifico sull’intero       combattere nel deserto, fu all’altezza del
  Nell’agosto 1929, in memoria        massiccio montuoso, scalando molte altre           coraggio – ai limiti dell’incoscienza – del loro
di quell’impresa, sarebbe sta-        vette superiori ai 4.600 metri, tra cui una        comandante: gli italiani riuscirono a resiste-
to nominato da re Vittorio Ema-       cima minore che fu ribattezzata Cagni in suo       re, fino all’intervento (finalmente) dei
nuele III conte di Bu Meliana.        onore.                                             rinforzi tanto attesi.
UMBERTO CAGNI, L'AMMIRAGLIO CON IL CUORE - A SAN SECONDOUmberto Cagni - che in gioventù era stato - L'Ora del Pellice
Umberto Cagni, l’ammiraglio con il cuore a San Secondo                                  83

  I quotidiani della Penisola pubblicarono
articoli entusiasti sulla vittoria e sul contegno
di Cagni. Alcuni infarcirono le cronache di
particolari talmente inverosimili che lo
stesso ammiraglio inviò loro delle secche
smentite. Le propagandistiche esagerazioni
sminuivano, paradossalmente, quanto
realmente aveva compiuto.
  Umberto Cagni restò sessantasei giorni a
Tripoli e nella sua rada. Furente con i
superiori per l’inerzia dimostrata, fu a sua
volta criticato per il suo “colpo di testa”. Ma,
avendo l’azione avuto buon esito, fu promos-
so contrammiraglio e nominato direttore
dell’Arsenale di Venezia.

IL RAPPORTO CON SAN SECONDO
  Questa era la persona che il sindaco di San            In alto, a sinistra, con D’Annunzio
Secondo Nicola Basile sperava di avere ospite            sul Pisa. A destra, con il re Vittorio
al ricevimento per i reduci dalla Libia. D’altro         Emanuele III a bordo del Falco.
canto, pur mancando in quell’occasione                   Da Giorgio Pini, op.cit.
ufficiale, Umberto Cagni continuò a soggior-             Qui sopra, a sinistra il trafiletto
nare a Villa Nasi ogni volta che poté.                   de La Lanterna pinerolese del 17
  «Quel rifugio per le sue rare vacanze gli fu           agosto 1912 che annunciava
sempre assai gradito – afferma il biografo               la presenza dell’ammiraglio Cagni
Giorgio Pini –: vi provava la gioia della                alla festa di San Secondo.
liberazione da ogni cura di servizio; il suo             A destra, Maria Cagni Nasi ritratta
spirito assumeva una giocondità disinvolta e             sulla copertina della rivista
festosa che lo rendeva a tutti carissimo. La             Regina, numero di marzo 1912.
comoda Villa Nasi, circondata da un giardino             Qui accanto, via Umberto Cagni
fra la cornice dei colli pinerolesi verdi di             a San Secondo di Pinerolo.
84                    Storia

meno centrale                         castagni e di vigneti, sorge contro uno sfondo
  Scontò le divergenze tra l’am-      alpestre dominato dalla vetta del Monviso, e
miraglio Paolo Thaon di Revel         guarda la piana che si stende verso Torino
(vedi la nota in basso) e Luigi       tutta pezzata di campi, sparsa di casolari e
Amedeo di Savoia sulla condot-        villaggi, tagliata da lunghe strade bianche
ta della guerra sul mare. Il du-      (…). Famiglie amiche frequentavano la villa,
ca degli Abruzzi, spalleggiato
da Cagni, contestava la strate-
                                      ed erano intimi dell’ammiraglio. Oltre i Nasi,
gia attendista di Thaon di Revel.     di cui era ospite, i Rol e i Bianco di San
                                      Secondo. L’ammiraglio non disdegnava di
Giovanni Agnelli                      partecipare alle sagre paesane fra il rispetto-
   Maria Nasi, la moglie di Um-       so ossequio della gente, e ai giochi dei
berto Cagni, era la sorella di        ragazzi; anzi organizzava comitive per
Carlo, marito di Caterina Agnel-      escursioni compiacendosi a prestabilire gli
li (Aniceta), figlia del senatore     itinerari, le soste, a provvedere vettovaglie,
Agnelli.
                                      assegnare incarichi. Minuscolo allenamento
un amico personale                    in quell’arte già praticata alla perfezione sul
   L’amicizia tra l’ammiraglio e il   Sant’Elia, alla baia di Teplitz, al Ruwenzori
vate, nata dopo la dedica – da        (…) e a Tripoli in ben altre condizioni».
parte di quest’ultimo – della già     Compresa la Grande guerra, per quanto
citata canzone, fu usata, con fi-     l’ammiraglio abbia avuto – in quel conflitto
nalità politiche, dal presidente      – un ruolo assai meno centrale di quello
del Consiglio Francesco Save-         che avrebbe desiderato.
rio Nitti, che nel 1919 – quan-                                                         In età avanzata, ormai ai margini della politica.
do D’Annunzio tentò l’impresa
                                        Il rapporto tra Umberto Cagni e San
                                      Secondo rimase particolarmente stretto fino       Da Giorgio Pini, op.cit.
di Fiume – incaricò proprio Ca-
gni di richiamarlo all’ordine. Ma     alla morte, avvenuta a Genova, dov’era
l’ammiraglio assolse il compito       commissario al Consorzio autonomo del             D’Annunzio, descritto come un amico
solo per dovere, lasciando in-        porto, il 22 aprile 1932.                         personale.
tendere che non condivideva             Presso il Municipio sansecondese, ad              Il ricevimento si tenne a Villa Nasi e San
l’intimazione di cui era latore.      esempio, furono celebrate, l’8 settembre          Secondo si sentì ancora al centro dell’atten-
                                      1923, le nozze tra la secondogenita di Cagni,     zione, grazie a quel figlio adottivo, ora
Paolo Thaon di Revel
                                      Vivina, e Carlo Rol, fratello di Gustavo          senatore. I tempi più gloriosi, tuttavia, erano
  Ammiraglio torinese (1859-
1948), godeva della piena fidu-       Adolfo, la celebre personalità cui abbiamo        ormai lontani: Cagni aveva appena lasciato il
cia e protezione del re Vittorio      dedicato un articolo sul numero 21. Tra i         servizio militare e sarà messo ai margini
Emanuele III, che ne impose la        testimoni, il senatore Giovanni Agnelli,          della vita pubblica, anche a causa dei contra-
presenza nei primi Governi gui-       fondatore della Fiat. Alla coppia giunsero le     sti con il ministro della Marina Paolo
dati da Benito Mussolini.             felicitazioni del duca d’Aosta e di Gabriele      Thaon di Revel.

Umberto Cagni e il duca degli Abruzzi durante la cerimonia di inaugurazione                Il cippo al parco del Valentino di Torino che
del monumento a Giuseppe Petigax, guida alpina e compagno di tante avventure,               commemora Cagni e la sua impresa polare.
dedicatogli dalla sua Courmayeur. Da Giorgio Pini, op.cit.                                                       C Daniele Arghittu
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