UMBERTO CAGNI, L'AMMIRAGLIO CON IL CUORE - A SAN SECONDOUmberto Cagni - che in gioventù era stato - L'Ora del Pellice
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STORIA 74 Protagonista nell’Italia di oltre un secolo fa UMBERTO CAGNI, L’AMMIRAGLIO CON IL CUORE A SAN SECONDO La Lanterna pinerolese EE Daniele Arghittu Umberto Cagni – che in gioventù era stato Importante settimanale del EE Michela Perrone un celebre esploratore – era una delle tempo. Le citazioni successive personalità più in vista della Marina del L’ sono tratte dall’edizione del 24 ammiraglio Umberto Cagni fu Regno d’Italia. Nel momento della dichiara- agosto 1912, in cui è riportato, trattenuto a Venezia, dove dirigeva zione di guerra alla Turchia aveva a pagina 2, un lungo resoconto l’Arsenale. E – tra le righe intrise mosso, al comando della Re Umberto, sui festeggiamenti. di retorica de La Lanterna pinerolese – si verso Tripoli e, con altre sei corazzate, il 2 guerra alla Turchia può leggere chiaramente tutta la delusione ottobre 1911, aveva bombardato le fortifica- Per il possesso della Tripoli- del giornale per la sua mancata partecipa- zioni a difesa della città, agevolandone tania e della Cirenaica. Si veda zione al banchetto organizzato a San l’occupazione. l’articolo a pagina 85. Secondo, il 20 agosto 1912, per i militari di Fu proprio Cagni a guidare i 1.600 marinai ritorno dalle coste africane. Era comprensi- nell’operazione di sbarco e di presa dei forti, Re Umberto bile: in queste feste di piazza che rappresen- nonché nella resistenza al contrattacco Nave da battaglia varata nel tavano una «lodevole e nobilissima gara turco, fino all’arrivo del grosso del corpo di 1888. Poteva imbarcare 37 uffi- spedizione agli ordini del generale Carlo invalsa fra gli abitanti del contado come dei ciali e 728 tra sottufficiali e ma- rinai. Fu radiata nel 1920. più grossi borghi» per omaggiare i soldati Caneva. Un contegno ardimentoso che gli «reduci dalla faticosa e perigliosa impresa di valse, il 25 dicembre successivo, la promo- Libia», nessun paese del circondario avrebbe zione a contrammiraglio per meriti di potuto esibire un ospite tanto prestigioso. guerra.
Umberto Cagni, l’ammiraglio con il cuore a San Secondo 75 Nella pagina accanto, alterne fortune Umberto Cagni, Giuseppe Il 31 dicembre 1913 fu rimos- so dal comando della Divisio- Petigax, Alessio Fenoillet ne incrociatori per lo scanda- e Simone Canepa: i quattro lo del San Giorgio, incagliato- uomini che stabilirono, si sul fondale delle acque pro- il 24 aprile 1900, il primato spicienti Sant’Agata di Militello di avvicinamento (Messina). L’imbarcazione subì al Polo Nord. danni minimi, ma la campagna di stampa contro Cagni fu ve- emente. A destra, il comandante «affettuosissimo» della spedizione Espressione usata da La Lan- Umberto Cagni: terna pinerolese. Il telegram- astigiano, ma di Cagni, in realtà, era po- co più che formale: «Ringrazio era particolarmente vivamente gentili espressioni e legato a San Secondo. ringrazio vivamente popolazio- Le foto sono tratte ne di S. Secondo alla quale mi da La Stella Polare nel Mare sento legato da grande affetto». Artico, Hoepli, Milano, 1903. musica del signor Lanza con IL “colpo di testa” dello sbarco a Tripoli, Si trattava della formazione musicale pinerolese che anima- DIEDE IL VIA All’offensiva in Libia il 5 ottobre va feste, balli e manifestazioni di piazza. 1911. fu tra i pochi ufficiali italiani a uscire astigiano SENZA MACCHIA DAlLA GUERRA ALLA TURCHIA. Era nato ad Asti il 24 febbraio 1863. Il principe Umberto di Sa- A cavallo tra Ottocento e Novecento aveva voia, futuro re, acconsentì a far- gli da padrino (questo spiega la compiuto, insieme al duca degli Abruzzi, scelta del nome di battesimo). alcune straordinarie imprese esplorative, alle porte del paese tra l’Alaska, il Polo Nord e il Ruwenzori. Si trova nella zona dell’attua- le scuola meda. uomo d’altri tempi, coniugava grandi pregi Manfredo Cagni e UN NAZIONALISMO ESASPERATO. amava riposare sulle nostre colline, ospite della famiglia della moglie a villa nasi Non tutti gli alti ufficiali del Regno si erano L’AMORE E L’AMICIZIA distinti per valore, nell’avventura tripolina. Il forte legame dell’astigiano Umberto Invece Cagni – che pure, di lì a poco, avrebbe Cagni con San Secondo derivava, infatti, a sua volta dovuto fare i conti con le alterne dalle origini della consorte: Maria Nasi. Era fortune della carriera militare – ne era figlia di Agostino Nasi e di Laura Trombotto, uscito senza macchia; anzi, al contrario, con una donna di buona famiglia sansecondese un’aura di eroico combattente. Poter brinda- nota per la sua cultura e intelligenza. La re con lui, per il sindaco di San Secondo Nico- famiglia aveva la propria residenza di Il padre di Umberto. Nato ad la Basile, sarebbe stato particolarmente campagna a Villa Nasi, alle porte del paese. Asti nel 1834, aveva iniziato la prestigioso. Si dovette accontentare della Maria era la primogenita, ma era molto più carriera militare nei granatieri dell’Esercito sabaudo, combat- lettura di un «affettuosissimo» telegram- giovane di Umberto. I due, per di più, erano tendo la guerra di Crimea e la ma del contrammiraglio, poi festeggiò in cugini di terzo grado, in quanto Umberto seconda guerra d’indipenden- modo particolare la «gentilissima signora stesso era figlio di una Nasi, Maria Vivina. za. Dopo la formazione del Re- Maria Cagni», sua moglie: il corteo delle Così come Manfredo Cagni, granatiere del gio Esercito d’Italia, prese par- autorità andò a prenderla a Villa Nasi, Re e futuro generale, aveva trovato l’amore te alla terza guerra d’indipen- l’abitazione di famiglia, per accompagnarla frequentando i Nasi a Torino, e impalmando denza e all’avventura colonia- fino al luogo del banchetto, «a braccetto del la bella Vivina nel 1859, quando la ragazza le in Eritrea. Si congedò con il Sindaco [e] seguita dalle squillanti note della aveva appena diciott’anni, il figlio Umberto si grado di generale. Morì ad Asti musica del signor Lanza». era innamorato di Maria, brillante protago- nel 1907.
76 Storia girato il mondo nista della vita sociale della gioventù torine- rapida). Il loro sodalizio li avrebbe portati a Entrato appena quattordicen- se, tra pattinaggio, tennis e scampagnate in condividere mille avventure. ne alla Scuola di Marina di Na- montagna. I genitori di lei non si erano Quando Umberto iniziò a corteggiare Maria poli, già nel 1882 Cagni era sa- opposti alla frequentazione, nonostante la Nasi, era appena rientrato in Piemonte da un lito a bordo della Vittor Pisani, differenza d’età. D’altro canto, Umberto era lunghissimo viaggio per mare insieme al per partecipare a una campagna già una celebrità e un ufficiale di Marina con duca degli Abruzzi: avevano visitato l’India, di circumnavigazione del globo. incarichi prestigiosi. Dopo aver girato il la Cina, il Giappone, l’Australia, le isole del Amerigo Vespucci mondo, aveva incontrato, nel 1889, a bordo Pacifico e gli Stati Uniti, prima di circumna- Brigantino che fungeva da na- dell’Amerigo Vespucci, il giovanissimo vigare il Sudamerica e far rotta verso l’Euro- ve scuola per la Regia Marina. principe Luigi Amedeo di Savoia-Aosta, pa. Il desiderio di mettere su famiglia era Varato nel 1882, fu dismesso nel futuro duca degli Abruzzi, ne era diventato forte: «Cominciava ad infastidirlo – scrive il 1928 e sostituito dall’omonimo un fidato amico, condividendone l’indole biografo Giorgio Pini – la provvisorietà veliero che, ancora oggi, assol- avventurosa e l’aspirazione a costruire il della vita fino allora condotta, né a tutto ciò ve al medesimo compito. proprio destino al di fuori degli schemi. gli era compenso sufficiente la brillante All’inizio del 1894, su pressione della regina posizione raggiunta che gli consentiva di Luigi Amedeo di Savoia-Aosta Nato a Ma- Margherita, Cagni fu nominato dal re frequentare al seguito del duca le Case drid il 29 gen- ufficiale d’ordinanza del principe. Pare che il d’Aosta e di Genova e la migliore società naio 1873 da re Umberto I non fosse particolarmente torinese». Amedeo I, ef- convinto della scelta, temendo l’eccessiva Al seguito di Luigi Amedeo a Montecarlo, fimero re di sintonia tra quelle due «teste ‘nvische». Alla dove il principe partecipava a competizioni Spagna e ca- fine, però, dovette abbozzare. veliche, Cagni scrisse alla madre di Maria, postipite del Umberto Cagni e Luigi Amedeo di Savoia- con cui non era ancora fidanzato formalmen- ramo Savoia- Aosta, pur avendo dieci anni di differen- te: «Viviamo come due zingari cambiando Aosta, creb- za erano, allora, pari grado: tenenti di loco e tetto ogni giorno, ignorando dove be a Torino, sotto la pro- vascello (la carriera, per un membro della dormiremo il seguente (…). Le illusioni si tezione della famiglia reale, era evidentemente più sono quasi del tutto dileguate e di questa regina Margherita. Esploratore e ammiraglio di valore, morirà nel 1933 nella colonia di Soma- lia, dove da anni si occupava di bonifica agraria. duca degli Abruzzi Titolo onorifico creato per lui. «teste ‘nvische». Letteralmente teste accese, in piemontese. S’intende due for- ti personalità, molto intrapren- denti e temerarie. dieci anni di differenza In quel momento avevano, ri- spettivamente, 31 e 21 anni. Giorgio Pini Giornalista bolognese, classe 1899, autore della Vita di Um- berto Cagni, pubblicata da A. Mondadori nel 1937. Fascista, fedelissimo del duce, durante il regime fu direttore, tra gli altri, del Resto del Carlino, del Gaz- zettino di Venezia e del Popolo d’Italia, cioè il quotidiano fon- dato dallo stesso Mussolini. Si dice che Pini fosse l’unico diret- tore autorizzato a telefonare al duce ogni sera. Nel dopoguerra, condannato ma amnistiato, fu tra i fondatori del Movimento sociale italiano. Morì nel 1987. A sinistra, Manfredo Cagni e Vivina Nasi con i figli Cesare e Umberto. A destra, un giovane Umberto con la divisa di guardiamarina. Le foto sono tratte da Giorgio Pini, Vita di Cagni, A. Mondadori, Verona, 1937.
Umberto Cagni, l’ammiraglio con il cuore a San Secondo 77 monte Saint Elias Montagna alta 5.489 metri, posta ai confini tra l’Alaska e lo Yukon, quindi tra gli Stati Uniti e il Canada (ed è la seconda ci- ma più alta di entrambi i Paesi). Stella Polare Baleniera varata in Norvegia nel 1881 con il nome di Jason, era già stata utilizzata dall’e- sploratore Fridtjof Nansen du- rante una spedizione in Gro- enlandia (1888). Negli anni ‘90 aveva battuto il Sud dell’Atlan- tico, spingendosi fino alla posi- zione più meridionale mai rag- giunta all’epoca. Nel gennaio 1899 era stata acquistata dal duca degli Abruzzi e ribattez- zata Stella Polare, come buon auspicio per la nuova impresa. A sinistra, Cagni e compagni sulla vetta sino ad allora inviolata Cristiania del Saint Elias. Sopra, un ritratto In norvegese Christiania, è risalente al periodo in cui compì stata la denominazione della città di Oslo fino al 1924. È posta quest’impresa in Alaska. in fondo all’Oslofjorden, al verti- Da Giorgio Pini, op.cit. ce settentrionale dello Skager- rak, il braccio di mare che sepa- esistenza brillante non mi resta che un vuoto timido in amore. Così scrisse alla futura ra la Norvegia dalla Danimarca. profondo». suocera: «L’eccitazione del trionfo non calma per nulla lo spasimo che provo avvicinando- isole ghiacciate L’arcipelago noto con il nome LA CIMA INVITTA IN ALASKA mi all’Italia. Non so bene e non oso scrutarmi di Terra di Francesco Giuseppe, Eppure le nozze dovettero attendere. Il a fondo, ma parmi che sarei quasi contento di nel mare di Barents. Scoperto duca degli Abruzzi organizzò una spedizione allontanarmene». nel 1865, ma formalmente so- in Alaska, per conquistare la cima invitta del Chissà se Cagni sì pentì di quelle parole lo nel 1872, all’epoca era del monte Saint Elias: Umberto non aveva mai quando il duca, pago dei festeggiamenti tutto disabitato e considerato praticato l’alpinismo, ma fu ovviamente ricevuti in patria, decise di partire nuova- terra nullius, cioè terra che non aggregato alla spedizione, partita da Torino il mente, questa volta con l’obiettivo di conqui- appartiene a nessuno. Le isole 17 maggio 1897. Alla fine di giugno l’arrivo in stare il Polo Nord! sono state annesse all’Unione Alaska fu salutato da enormi zanzare, ma la Sovietica solo nel 1926. Oggi so- no amministrate dalla Federa- vista della cima da affrontare ispirò a Cagni L’INCREDIBILE IMPRESA POLARE zione Russa. parole poetiche: «Una leggera nebbia assai Umberto dovette preparare minuziosa- bassa si illumina dei riflessi azzurri del mente la spedizione, trovando appena il Arcangelo ghiaccio e tutto lo sfondo del ghiacciaio tempo per il fidanzamento. Occorsero diversi In russo Archángel’sk, è una Newton appare stranamente blu carico. In mesi e più di un viaggio tra Norvegia e Russia città posta alla foce della Dvina basso un raggio di luna dà una tinta d’argen- prima che tutto fosse pronto per il tentativo, settentrionale, sul mar Bianco. to ai seracchi ed alla neve delle alture. Uno a bordo della Stella Polare, iniziato il 12 Di origine medievale, ha avu- spettacolo serico. Le tinte sono talmente forti giugno 1899 dal porto di Cristiania. to una certa importanza com- merciale e come cantiere na- e staccate che si direbbero prodotte artificial- Il gruppo era formato da undici italiani, tra vale. Nel 1899 era una cittadina mente. È una natura nuova, mai vista, che cui il medico (Pietro Cavalli), il cuoco (Gino dell’Impero zarista. Oggi è una strappa a tutti un grido d’ammirazione». Gini) e quattro guide alpine di Courmayeur città di circa 350.000 abitanti. L’ascensione si rivelò tutt’altro che sempli- (Giuseppe Petigax, Alessio Fenoillet, Cipria- ce, ma fu portata a compimento alle 11,50 del no Savoie e Felice Ollier), e da nove norvege- risultati geografici di rilievo 31 luglio, “bruciando” un alpinista americano si, guidati dal capitano della nave Carl Julius Furono meglio definite le in competizione per il primato (e pare che Evensen. mappe della zona, escludendo Cagni abbia convinto gli altri a non unire gli L’attesa del momento propizio, tra le isole la presenza di altre terre anco- ra più a Nord. sforzi con il rivale, per maggior gloria ghiacciate a nord di Arcangelo, fu lunga dell’Italia). ed estenuante, tra la caccia agli orsi, il freddo baia di Tepliz Sulla via del ritorno verso l’Europa, e i costanti rischi, ma valse a raggiungere Appartenente all’isola del Umberto fu preso da un certo timore. risultati geografici di rilievo. Alla fine di Principe Rodolfo, la più setten- L’ufficiale, così ardimentoso nelle sue agosto la nave rimase incagliata nella baia trionale della Terra di France- peripezie, era probabilmente piuttosto di Tepliz e a inizio settembre cominciò a sco Giuseppe.
78 Storia Sopra, la goletta Stella Polare in navigazione all’inizio dell’impresa. A destra in alto, lo Stato maggiore: Cavalli, Torgrinsen, Eversen, Andersen, Cagni, Stökken, Querini. Sotto, la capanna allestita fuori dalla nave incagliata. Da La Stella Polare nel Mare Artico, op.cit. grande notte polare imbarcare pericolosamente acqua: Cagni convinse il Savoia-Aosta a rinunciare Al Polo Nord la notte dura organizzò, perciò, un accampamento a terra. all’impresa, lasciando il comando al suo sei mesi (e il giorno altrettanti). Mentre si cercava di riparare la Stella Polare, secondo: Umberto Cagni. Spostandosi verso sud, la dura- dal 17 ottobre il sole non sorse più: era l’inizio Uno dei primi tentativi di raggiungere il ta del periodo di oscurità tota- della grande notte polare. Le condizioni di Polo Nord fu compiuto il 21 febbraio 1900, le diminuisce, ma nella Terra di vita erano estreme: nevicò per settimane e ma la temperatura scese a meno 52 gradi e i Francesco Giuseppe si protrae per circa cinque mesi. l’accampamento rimase sommerso. Ci si membri della spedizione dovettero tagliarsi lavava a torso nudo, alla temperatura di col coltello le barbe, per evitare che vi si con il duca meno venti gradi. Nel suo diario Cagni attaccassero pesanti blocchi di ghiaccio. Il rapporto tra i due, pur fra- racconta di grandi letture, intenso studio e Il 10 marzo giunse il tempo decisivo: il terno e cameratesco, era condi- riflessioni filosofiche, ma cita anche l’insoffe- duca salutò a malincuore Cagni e i nove zionato dalle differenze di ran- renza per la vita in comune, con qualche compagni pronti all’estremo sforzo, con go e di carattere. Cagni, tutta- violento litigio perfino con il duca. tredici slitte. L’avanzata fu lenta e durissi- via, non si fece mai sottomette- Superata la fase più critica, si organizzaro- ma, per il freddo estremo e il vento, che re. La sintonia, in ogni caso, fu no le prime prove con i cani. Il 23 dicembre, imperversò per giorni. Di tanto in tanto si estrema: «Non so comprende- re se sono io che porto fortuna Umberto e Luigi Amedeo rimasero feriti rese necessario uccidere uno dei cani per al Principe o lui a me – scrisse franando con le slitte su un fondo di neve nutrire gli altri. «Il sentimento del dovere, la Umberto –. Mille volte me lo so- molle. Cagni patì il congelamento dell’indice necessità del lavoro, la presenza dei compa- no chiesto per quella punta di di una mano, ma scampò l’amputazione, che gni sorreggono grandemente – commentò superstizione che fa corpo coi invece toccò al duca, costretto a farsi rimuo- Cagni sul suo diario –, ma credo che un miei difetti» vere alcune falangi. La menomazione uomo lasciato solo in queste condizioni
Umberto Cagni, l’ammiraglio con il cuore a San Secondo 79 A sinistra, il tracciato della rotta seguita da Umberto Cagni, che si trovò a guidare la spedizione polare a causa della rinuncia, per infortunio, del suo superiore, il duca degli Abruzzi. Sopra, il gruppo principale lascia la baia di Tepliz, dove rimasero per mesi in attesa il duca e altri uomini, italiani e norvegesi. A destra, Pantalone, uno dei cani che presero parte all’impresa. Ne sopravvissero pochissimi: diversi furono sacrificati per alimentare dapprima gli altri cani e poi i membri della spedizione, nel momento più duro del tragitto di ritorno. Da La Stella Polare nel Mare Artico, op.cit. difficilmente conserverebbe la forza di Nansen il 12 aprile. L’intento era procedere limite di Nansen reagire; e l’abbandono di se stesso per un oltre il più possibile, battendo il record del Cioè la posizione più a Nord istante sarebbe il sonno eterno». grande esploratore norvegese. Il 24 mai raggiunta in precedenza. Il gruppo si assottigliò gradualmente. Come aprile, a 86º 34’ di latitudine Nord, il coman- da programma, avrebbe avuto più probabilità dante della spedizione decise di fermarsi: grande esploratore norvegese di successo un drappello di pochi uomini. procedere, viste le condizioni del pack, Fridtjof Nan- sen (1861-1930) Inoltre, l’ausilio di altri elementi meno sarebbe stato un suicidio. Il Polo Nord era aveva raggiun- stanchi, sulla via del ritorno, avrebbe lontano “appena” 381 chilometri: mai nessun to 86º14’ nel agevolato il rientro alla nave. Cagni scelse uomo si era spinto tanto lontano. 1895. In segui- perciò i tre compagni – Petigax, Fenoillet e to, Nansen di- Simone Canepa, un semplice marinaio – con ALLA DERIVA venne un abi- cui avrebbe proceduto e rimandò indietro gli Il ritorno presentò nuove, terribili difficol- le diplomatico, altri, divisi in due gruppi, comandati dal tà. I ghiacci cominciavano a sciogliersi e fu Alto commissa- tenente di vascello Francesco Querini e dal necessario liberarsi di gran parte dell’equi- rio della Società delle Nazioni, medico Cavalli. Del primo, purtroppo, non si paggiamento, abbandonandolo sui lastroni ideatore del passaporto Nansen per gli apolidi e premio Nobel ebbe più notizia: sparì per sempre tra i alla deriva. Inoltre, il dito congelato di Cagni per la Pace nel 1922. ghiacci, insieme al norvegese Henrik Stökken era gonfio e infetto, al punto che il coman- e al valdostano Felice Ollier, che erano con dante decise di inciderlo da solo fino all’osso. pack lui. L’episodio sarà descritto da Gabriele Le grandi lastre di ghiaccio Ignaro della catastrofe, procedendo a tappe D’Annunzio, in versi dal gusto non certo che originano dallo sgretola- forzate, Cagni raggiunse il limite di attuale, ne La canzone di Umberto Cagni, parte mento della banchisa polare.
80 Storia Merope. Canti della guerra di Merope. Canti della guerra d’oltrema- uomini sempre più lontano dalla rotta d’oltremare re: «Penso la mano tua che dolorava / prefissata. Poi, all’improvviso, il giorno Libro di poesie scritto nel cominciando a morire, il ferro atroce, / successivo, Petigax e Cagni scorsero all’oriz- 1912 per celebrare l’impresa l’anima indenne su la carne schiava; / la zonte la terra ferma. coloniale in Libia. Era talmen- volontà spietata e senza voce/ che ti facea lo Il 13 giugno misero finalmente il piede te retorico e venato di razzismo sguardo come il taglio / della piccozza...». sull’isola Harley. Poi, attraverso i canali che uno dei componimenti fu censurato fino alla ripubblica- Avendo perduto la traccia lasciata durante ghiacciati, passarono di terra in terra. Gli zione del 1915. il percorso d’andata, la paura di smarrire del ultimi cani furono sacrificati per alimentarsi tutto l’orientamento accompagnò lunghe e per usare il grasso come combustibile. Alle isola Harley giornate di marcia silenziosa. Le notti, 8 del 23 giugno, infine, videro la tanto Tra le più settentrionali del- talvolta, erano insonni, costellate di incubi a agognata sagoma della Stella Polare: Cagni e i la Terra di Francesco Giuseppe. occhi aperti: «Gli uomini dormono profonda- suoi avevano percorso 1.400 chilometri in mente ed io veglio agitato dal pensiero del 104 giorni. Il duca degli Abruzzi e gli altri futuro. A momenti mi pare che ogni cosa compagni stentarono a riconoscerli. Lo debba finire in una catastrofe: esauriti i sfinimento – unito all’angoscia per la viveri, impotenti a continuare questa sparizione di Querini – era tale che Umberto terribile lotta con la deriva, vedo a poco a non trovò la forza di aggiornare il diario fino poco delinearsi davanti ai miei occhi lo al 2 agosto. spettro del gelo e della fame...». Riacquisite un po’ di forze, Cagni diresse – L’8 giugno sembrò profilarsi la fine. Il cambiando radicalmente le metodologie sin ghiaccio si disgregava e portava i quattro lì adottate dal comandante della nave – le La spedizione di Umberto Cagni verso il Polo Nord si svolse in condizioni meteorologiche tremende. A destra, il drappello dei pochi uomini che si spinsero verso l’estremo Nord intento a preparare l’accampamento per la notte. Sotto, le precarie condizioni del pack incontrate sulla via del ritorno: i lastroni di ghiaccio andavano alla deriva. In basso a destra, la tanto agognata baia di Tepliz, dove la Stella Polare si era incagliata e dove erano in attesa il duca degli Abruzzi e gli altri compagni d’avventura. Da La Stella Polare nel Mare Artico, op.cit.
Umberto Cagni, l’ammiraglio con il cuore a San Secondo 81 difficili operazioni di disincagliamento della NEL CUORE DELL’AFRICA perdere il primato Stella Polare: ebbe ancora una volta ragione e, Gli anni per mare, con sporadici ritorni Si veda la nota limite di Nan- finalmente, la baleniera poté fare ritorno a alla vita familiare in cui San Secondo è vista sen a pagina 79. Cristiania, dove approdò, dopo aver evitato la come un agognato buen retiro, furono beffa dell’affondamento a causa di un iceberg, interrotti – ancora una volta – dal desiderio buen retiro l’11 settembre. d’avventura (e forse di rivalsa) di Luigi Espressione spagnola che in- dica un luogo dove trascorrere Da oltre un anno, a Villa Nasi, non si avevano Amedeo. Il principe voleva compiere un periodo tranquillo, lontano più notizie di Umberto. La notizia che il un’ultima impresa, prima di salutare per dalle proprie incombenze. Deri- promesso sposo di Maria era sano e salvo fu sempre gli ardori della giovinezza, e puntò va dal nome di un possedimento accolta da lacrime di gioia. A dire il vero, era tutto sulla conquista del Ruwenzori: la del re di Spagna, dove il sovrano stata preceduta – già alla fine di marzo 1900 sacra montagna africana coperta da nevi amava cercare rifugio. – da una lettera d’incoraggiamento giunta alla perenni nonostante si trovi all’equatore, ai famiglia, e in particolare alla giovane fidanza- confini tra Congo e Uganda. Ruwenzori ta, vergata nientemeno che da Fridtjof Nansen. Fu come una rimpatriata: il duca degli Ampia catena montuosa ai Il celebre esploratore norvegese, proprio colui Abruzzi volle con sé diversi dei protagonisti confini tra l’odierna Repubbli- ca Democratica del Congo e l’U- che stava per perdere il primato, volle dell’impresa polare, dal dottor Pietro ganda. Al tempo, il territorio era rassicurare la compagna dell’uomo in procinto Cavalli a Giuseppe Petigax, oltre, natural- colonizzato da belgi e inglesi. di batterlo: «Voi troverete nuovamente mente, all’immancabile Umberto Cagni. Il nell’autunno, all’incirca in settembre, il viaggio verso la conquista del Re delle Re delle Nubi capitano Cagni sano e salvo». Una profezia che Nubi iniziò da Napoli il 16 aprile 1906. Il Uno dei soprannomi del si rivelò incredibilmente esatta. postale tedesco Burgmeister fece rotta su Ruwenzori. IL RITORNO A CASA A sinistra, In settembre – e precisamente il 24 – l’e- la capanna roe del Polo Nord tornò a San Secondo, e la nave giungendo in treno dalla sua Asti. incagliata «Saputosi quasi improvvisamente in nella morsa paese l’arrivo, la musica locale, alla quale univasi buona parte della popolazione, del gelo. portavasi alla Villa Trombotto, onde ralle- Sotto, i cani grarsi col valente quanto ardito viaggiatore superstiti – riportò La Lanterna pinerolese sull’edizione nel viaggio del 29 –. Ricevuta più che gentilmente dalla di ritorno verso famiglia Trombotto-Nasi-Maffei e dal Cristiania medesimo Comandante Cagni, dopo essersi (oggi Oslo). spalancata la porta, affinché fosse dato il Da La Stella piacere a tutti gli accorsi di vedere l’eroe del Polare nel Mare giorno, la musica intuonava (sic) la marcia Artico, op.cit. reale, finita la quale tutti gli astanti applau- divano freneticamente al bravo Cagni, onore e gloria della nostra bella Italia. In pari tempo arrivava la nostra brava mae- stra, signorina Giulia Pascal, con tre dei suoi bimbi, dai quali fece, riuscitissima, recitare una bella poesia. Commosso, ringraziava tutti il Comandante Cagni, stringendo a quanti vollero la mano. La famiglia Trombotto, poi, faceva servire un abbondante servizio di vini e dolci agli intervenuti». Le nozze tra Umberto e Maria furono finalmente celebrate a Torino il 22 ottobre. Luigi Amedeo di Savoia, naturalmente, assolse al ruolo di testimone dello sposo. Seguirono lunghi mesi di riposo, trascorsi principalmen- te a San Secondo. E proprio a Villa Nasi nacque, nel 1901, la primogenita, Laura. Finalmente, nel febbraio 1902, Cagni fu promosso capitano di fregata e cessò il suo servizio personale al duca degli Abruzzi, tornando alla carriera in Marina.
82 Storia Africa orientale britannica Durante la missione in terra d’Africa morì L’insieme dei territori colonia- la madre Vivina. La ferale notizia attendeva li sotto il controllo britannico Umberto al suo ritorno: era davvero la fine dalla fine dell’Ottocento. Cor- della giovinezza. rispondono in larga parte all’o- dierno Kenya. “COLPO DI TESTA” A TRIPOLI La guerra italo-turca riportò alla ribalta Robert Edwin Peary Esploratore statunitense vis- delle cronache l’ormai maturo ammiraglio. suto tra il 1856 e il 1920. Dopo Era la sua prima esperienza bellica, dopo diversi tentativi, nel 1909 sarà il trent’anni di servizio. Fu messo al comando primo uomo a giungere proprio della Re Umberto, nave ammiraglia della al Polo Nord, anche se il suo pri- divisione scuola composta anche dalla Sicilia, mato è ancora oggi controverso. dalla Sardegna e dalla Carlo Alberto (divisione di cui era capo di Stato maggiore). Entebbe La Re Umberto giunse di fronte a Tripoli alle Città dell’Uganda sulle ri- 8 del 1º ottobre. Gli ordini erano di bombar- ve del lago Vittoria, importan- te centro coloniale. Sorge a 35 dare il forte di Sultania a difesa della città, chilometri dall’odierna capitale per agevolare lo sbarco delle truppe. Dopo Kampala ed è sede del principa- qualche tentennamento che innervosì Cagni, le aeroporto ugandese. l’ordine di sparare fu dato finalmente nel primo pomeriggio del 3. Le difese turche Guglielmo Marconi vacillarono ma il corpo di spedizione che L’inventore bolognese (1874- avrebbe dovuto approfittare della situazione 1937) era una celebrità plane- per sbarcare in forze era rimasto attardato, in taria. Nel 1909 aveva già ricevu- porto, a Napoli. Fu in questa circostanza che to il premio Nobel per la Fisica. l’ammiraglio con il cuore a San Secondo Sidney Sonnino decise di forzare la mano: guidò lui stesso, In Africa, nel complesso del Ruwenzori. all’alba del 5 ottobre, 1.600 marinai all’attac- Uomo politico toscano, vissu- to tra il 1847 e il 1922. Esponen- Sullo sfondo, la cima minore intitolata a Cagni. co. Erano pochi, il rischio era enorme, ma te della Destra storica, già pre- riuscirono a insediarsi nel forte abbandonato sidente del Consiglio nel 1906 e Mombasa, nell’Africa orientale britan- dai turchi. Il successivo piano di occupazione nel 1909-10, aveva un certo se- nica. Durante la navigazione giunse la della città, stilato da Cagni, fu avallato dagli guito anche nelle Valli valdesi notizia che il primato di Cagni al Polo Nord alti comandi. in quanto di fede anglicana (la era stato battuto da Robert Edwin Peary, Se il corpo di spedizione stava ancora madre era inglese). che aveva raggiunto 87° e 6’ di latitudine tardando, con grande rapidità a Tripoli Nord. sbarcarono giornalisti, politici e personalità. Luigi Barzini Nato a Orvieto nel 1874, fir- Raggiunta via fiume e via terra Entebbe, Tra gli altri Guglielmo Marconi, Sidney ma del Corriere della Sera, era Umberto fu colto dal tifo e fu ricoverato con Sonnino, Luigi Barzini ed Enrico il più famoso giornalista del suo febbre altissima. Il duca degli Abruzzi, dopo Corradini. Tutti restarono colpiti dal piglio tempo. Dopo la Grande guerra aver atteso qualche tempo, decise a malin- con cui Cagni stava gestendo la situazione. aderì al fascismo e fu senatore. cuore di partire verso il Ruwenzori il 15 Corradini, in particolare, giornalista e Morì nel 1947. maggio. Ma Cagni non si diede per vinto: leader dell’Associazione nazionalista italiana, appena sfebbrato, ancora debolissimo, si diventerà grande amico dell’ammiraglio. Enrico Corradini mise all’inseguimento dell’amico, accompa- Mentre a Tripoli gli arabi consegnavano le Toscano, classe 1865, era un gnato da 25 indigeni e con un solo cavallo. A armi, qualcuno s’illuse che la guerra fosse già giornalista e scrittore, dannun- ziano e nazionalista. Sempre tappe forzate, nonostante la minaccia di un vinta. Invece i turchi organizzarono, il 10 pronto a sostenere avventure leone e l’ammutinamento di parte dei ottobre, una violenta controffensiva per coloniali e belliche, fondò l’As- portatori, recuperò uno svantaggio di dieci riprendersi la città. La difesa – particolar- sociazione nazionalista italia- giorni e raggiunse le retrovie del duca il 16 mente difficile vista la vastità del fronte – fu na. Aderì al fascismo, ma non giugno. Era ormai tardi, tuttavia, per accom- allestita in fretta e furia, ancora una volta, ebbe il ruolo centrale che si pagnare il duca nella conquista delle due dall’onnipresente Umberto Cagni. L’attacco aspettava. Morì nel 1931. cime principali del Ruwenzori, che il Savoia avvenne nei pressi dei pozzi di Bu Meliana: raggiunse il 18 giugno, battezzandole un nome che, un giorno, l’ammiraglio giornalista Margherita e Alexandra, in onore della avrebbe aggiunto al proprio. Il comporta- Aveva fondato il settimanale L’idea nazionale. regina madre d’Italia e della regina consorte mento della testa di ponte italiana, quel d’Inghilterra. Umberto si occupò, quindi, dei manipolo di marinai non certo avvezzi a avrebbe aggiunto rilievi di carattere scientifico sull’intero combattere nel deserto, fu all’altezza del Nell’agosto 1929, in memoria massiccio montuoso, scalando molte altre coraggio – ai limiti dell’incoscienza – del loro di quell’impresa, sarebbe sta- vette superiori ai 4.600 metri, tra cui una comandante: gli italiani riuscirono a resiste- to nominato da re Vittorio Ema- cima minore che fu ribattezzata Cagni in suo re, fino all’intervento (finalmente) dei nuele III conte di Bu Meliana. onore. rinforzi tanto attesi.
Umberto Cagni, l’ammiraglio con il cuore a San Secondo 83 I quotidiani della Penisola pubblicarono articoli entusiasti sulla vittoria e sul contegno di Cagni. Alcuni infarcirono le cronache di particolari talmente inverosimili che lo stesso ammiraglio inviò loro delle secche smentite. Le propagandistiche esagerazioni sminuivano, paradossalmente, quanto realmente aveva compiuto. Umberto Cagni restò sessantasei giorni a Tripoli e nella sua rada. Furente con i superiori per l’inerzia dimostrata, fu a sua volta criticato per il suo “colpo di testa”. Ma, avendo l’azione avuto buon esito, fu promos- so contrammiraglio e nominato direttore dell’Arsenale di Venezia. IL RAPPORTO CON SAN SECONDO Questa era la persona che il sindaco di San In alto, a sinistra, con D’Annunzio Secondo Nicola Basile sperava di avere ospite sul Pisa. A destra, con il re Vittorio al ricevimento per i reduci dalla Libia. D’altro Emanuele III a bordo del Falco. canto, pur mancando in quell’occasione Da Giorgio Pini, op.cit. ufficiale, Umberto Cagni continuò a soggior- Qui sopra, a sinistra il trafiletto nare a Villa Nasi ogni volta che poté. de La Lanterna pinerolese del 17 «Quel rifugio per le sue rare vacanze gli fu agosto 1912 che annunciava sempre assai gradito – afferma il biografo la presenza dell’ammiraglio Cagni Giorgio Pini –: vi provava la gioia della alla festa di San Secondo. liberazione da ogni cura di servizio; il suo A destra, Maria Cagni Nasi ritratta spirito assumeva una giocondità disinvolta e sulla copertina della rivista festosa che lo rendeva a tutti carissimo. La Regina, numero di marzo 1912. comoda Villa Nasi, circondata da un giardino Qui accanto, via Umberto Cagni fra la cornice dei colli pinerolesi verdi di a San Secondo di Pinerolo.
84 Storia meno centrale castagni e di vigneti, sorge contro uno sfondo Scontò le divergenze tra l’am- alpestre dominato dalla vetta del Monviso, e miraglio Paolo Thaon di Revel guarda la piana che si stende verso Torino (vedi la nota in basso) e Luigi tutta pezzata di campi, sparsa di casolari e Amedeo di Savoia sulla condot- villaggi, tagliata da lunghe strade bianche ta della guerra sul mare. Il du- (…). Famiglie amiche frequentavano la villa, ca degli Abruzzi, spalleggiato da Cagni, contestava la strate- ed erano intimi dell’ammiraglio. Oltre i Nasi, gia attendista di Thaon di Revel. di cui era ospite, i Rol e i Bianco di San Secondo. L’ammiraglio non disdegnava di Giovanni Agnelli partecipare alle sagre paesane fra il rispetto- Maria Nasi, la moglie di Um- so ossequio della gente, e ai giochi dei berto Cagni, era la sorella di ragazzi; anzi organizzava comitive per Carlo, marito di Caterina Agnel- escursioni compiacendosi a prestabilire gli li (Aniceta), figlia del senatore itinerari, le soste, a provvedere vettovaglie, Agnelli. assegnare incarichi. Minuscolo allenamento un amico personale in quell’arte già praticata alla perfezione sul L’amicizia tra l’ammiraglio e il Sant’Elia, alla baia di Teplitz, al Ruwenzori vate, nata dopo la dedica – da (…) e a Tripoli in ben altre condizioni». parte di quest’ultimo – della già Compresa la Grande guerra, per quanto citata canzone, fu usata, con fi- l’ammiraglio abbia avuto – in quel conflitto nalità politiche, dal presidente – un ruolo assai meno centrale di quello del Consiglio Francesco Save- che avrebbe desiderato. rio Nitti, che nel 1919 – quan- In età avanzata, ormai ai margini della politica. do D’Annunzio tentò l’impresa Il rapporto tra Umberto Cagni e San Secondo rimase particolarmente stretto fino Da Giorgio Pini, op.cit. di Fiume – incaricò proprio Ca- gni di richiamarlo all’ordine. Ma alla morte, avvenuta a Genova, dov’era l’ammiraglio assolse il compito commissario al Consorzio autonomo del D’Annunzio, descritto come un amico solo per dovere, lasciando in- porto, il 22 aprile 1932. personale. tendere che non condivideva Presso il Municipio sansecondese, ad Il ricevimento si tenne a Villa Nasi e San l’intimazione di cui era latore. esempio, furono celebrate, l’8 settembre Secondo si sentì ancora al centro dell’atten- 1923, le nozze tra la secondogenita di Cagni, zione, grazie a quel figlio adottivo, ora Paolo Thaon di Revel Vivina, e Carlo Rol, fratello di Gustavo senatore. I tempi più gloriosi, tuttavia, erano Ammiraglio torinese (1859- 1948), godeva della piena fidu- Adolfo, la celebre personalità cui abbiamo ormai lontani: Cagni aveva appena lasciato il cia e protezione del re Vittorio dedicato un articolo sul numero 21. Tra i servizio militare e sarà messo ai margini Emanuele III, che ne impose la testimoni, il senatore Giovanni Agnelli, della vita pubblica, anche a causa dei contra- presenza nei primi Governi gui- fondatore della Fiat. Alla coppia giunsero le sti con il ministro della Marina Paolo dati da Benito Mussolini. felicitazioni del duca d’Aosta e di Gabriele Thaon di Revel. Umberto Cagni e il duca degli Abruzzi durante la cerimonia di inaugurazione Il cippo al parco del Valentino di Torino che del monumento a Giuseppe Petigax, guida alpina e compagno di tante avventure, commemora Cagni e la sua impresa polare. dedicatogli dalla sua Courmayeur. Da Giorgio Pini, op.cit. C Daniele Arghittu
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