Ascoltare la vita - Parrocchia Regina Pacis
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Comunità Ascoltare Pastorale Testimonianze Comunità Luce di speranza Crocifisso al tempo del coronavirus Risorto ORIZZONTI la vita Mensile - 42° Anno - Maggio 2020 - n. 5 POSTE ITALIANE S.P.A. Spedizione in Abb. Postale 70% DCB VARESE (Conv. in L. 27/02/2004 nr.46)
IN CONTINUO MOVIMENTO Tessera socio ACLI 2020 ACLI DI SARONNO vicolo Santa Marta n.7 / tel. 02.9620461 www.aclisaronno.it / aclisaronno@libero.it C.T.A. SANTA MARTA - Soggiorni marini e viaggi riservati ai soci. vicolo Santa Marta n.7 / tel. e fax 02.96703870 orari di apertura: lun-mer-ven dalle 9.30 alle 11.30 SERVIZI PREVIDENZIALI SERVIZI FISCALI Pensioni per lavoratori pubblici e Dichiarazione dei redditi, 730, Redditi, privati, verifica estratto conto, invalidità servizio calcolo IMU, contenzioso civile, disoccupazioni, maternità, tributario, RED, ISEE, successioni, sportello immigrati, sportello sportello lavoro domestico colf/badanti, consultorio giuridico. servizio contratti di locazione. vicolo Santa Marta n.7 - Saronno vicolo Santa Marta n.7 - Saronno tel. 0332.287393 tel. 02.96280069 patronato@aclivarese.it safaclivarese@aclivarese.it APPUNTAMENTI: 800.404328 PRENOTAZIONI 730: 800.233526 SERVIZIO VE.DI. , dedicato alle problematiche legate ai diritti contrattuali, offre informazioni su contratti di lavoro, controllo buste paga, trattamenti di fine rapporto e vertenze di lavoro. Il servizio - a pagamento - viene svolto su appuntamento. INFO E APPUNTAMENTI: cel. 340.1629080
ORIZZONTI MAGGIO 2020 1 L’EDITORIALE ASCOLTARE LA VITA Ho spalancate le finestre che danno su piazza Libertà: è da lì che mi arriva lo squit- tìo festoso dei bimbi che son tornati a giocare mentre le mamme stanno a crocchi sui gradini del sagrato della prepositurale. Mi sembra un segno bello della vita che riprende i suoi spazi. So che non è il momento del “liberi tutti” e lo dico anch’io: prudenza! Se una cosa sappiamo di questo virus è che quando morsica fa soffrire tanto! Non è uno scherzo, nessuna leggerezza è ammissibile. Ogni attenzione è un vero atto di amore verso tutti. Ma spalanchiamoci al vociare dei bimbi! E’ vita! Ed è arrivato il momento di “ascoltare” la vita. E’ per questo motivo che dedichia- mo questo numero di Orizzonti alle testimonianze e ai racconti di tanta gente: ammalati di coronavirus, medici e infermiere… storie, storie di vita! Abbiamo scelto di ascoltare e di farci raccontare più che di scrivere pensieri nostri! La città ha perso tante persone e questo è un impoverimento serio, ma si è anche arricchita di persone che son passate nel crogiuolo della pandemia e ne sono uscite purificate. Come l’oro che aumenta di carati, così chi è passato dentro si ritrova con una personalità di maggiore “caratura” appunto. E dedicarci al loro ascolto è un piacere e forse anche un dovere! Comunque è un dono per noi ogni loro racconto, spesso faticoso, perché uscito fuori dolorosamente come spremuto dal torchio. In questi mesi ci siamo “ascoltati” tanto in casa, per amore o per forza: non disim- pariamo mai più l’arte dell’ascolto vero, del metterci nei panni degli altri, del dolorare e del godere insieme! Chi ascolta l’altro così, rivive la vita dell’altro. L’ascoltatore since- ro vive tante vite. E’ un segreto che vorrei dire a tutti! C’è poi un’altra cosa che spero sia nata in ogni casa in questi mesi e che vorrei prendesse forza: è che si è cristiani più fuori che dentro la chiesa! Chi si è abituato a essere cristiano solo dentro, un’ora scarsa la settimana, mi sa che si è squagliato senza neanche lasciare bagnato! Ma io sogno che tante famiglie hanno capito che la fede non è l’imboccata del prete, è la scelta di vita che dà valore a tutto. Preciso: quando dico “fede” non penso al Catechismo, penso al rapporto con Gesù come con la persona che dà gioia e felicità alla vita, mia e di tutti. Noi preti in questi mesi abbiamo fatto quel poco che potevamo per restare con voi, che siete la nostra casa e la nostra famiglia, ma spero vi siate accorti che non sia- mo noi la Chiesa! Siete voi, i genitori prima di tutti! Se in questi mesi avete fatto vedere qualcosa di cristiano ai figli, avete fatto più di tutti i catechismi! E qualcosa di cristiano non è soltanto pregare, è essere uomini e donne veri! Solidi, generosi, protesi a far crescere, dimentichi di sé e dediti al bene di chi avevate in casa, sull’esempio di Gesù. Ma anche fragili e capaci di chiedere scusa, riconoscendo i limiti. Questo è essere cristiani: essere uomini e donne con dignità. Un nuovo umanesimo! Dio lo si trova nell’uomo, più e meglio che in chiesa! Non cercare Dio nel sacro, cercalo nell’umano! Se pensi che sia esagerato, leggi il Concilio Vaticano II: merita comunque! don Armando
ORIZZONTI MAGGIO 2020 2 SOMMARIO MAGGIO 2020 Comunità Ascoltare Pastorale Testimonianze Comunità Luce di speranza Pag 1 Editoriale: Crocifisso al tempo del coronavirus Risorto ORIZZONTI Pag 3 Siamo in cura, non in guerra la vita Pag 5 Medico e ammalato Pag 8 Umanità e tenerezza Mensile - 42° Anno - Maggio 2020 - n. 5 Pag 11 Terrore e speranza in famiglia Pag 13 Un matrimonio che ci insegna tante cose Pag 14 E poi? Pensieri dalla clausura POSTE ITALIANE S.P.A. Pag 16 Come i nostri lettori hanno vissuto Spedizione in Abb. Postale 70% Pag 20 La comunità cristiana al tempo del coronavirus DCB VARESE (Conv. in L. 27/02/2004 nr.46) Pag 21 Luce di speranza Pag 22 Un Santuario silente DIREZIONE, REDAZIONE Pag 24 Reclusioni o opportunità? E AMMINISTRAZIONE Piazza Libertà, 2 Pag 25 Farò la Pasqua da te Tel. 02 9602379 Pag 27 Avis Saronno: non solo sangue DIRETTORE RESPONSABILE Pag 29 Venite con noi in un mondo colorato Mons. Armando Cattaneo pag 30 Il 90° compleanno di don Angelo Centemeri STAMPA Centro Stampa Quotidiani S.p.A. Pag 31 Disegni per i nonni Via dell’Industria, 52 Pag 32 Una lettera per voi 25030 - Erbusco (BS) Pag 34 Una realtà missionaria in Brasile Autorizzazione del Tribunale di Busto A. n. 4/78 Pag 36 Nuovi stili di vita: guarite del 15.2.1978 e successive Pag 37 Casa di Marta e l’aiuto alimentare modificazioni del 10.10.1995 Pag 40 Fondo San Giuseppe ORIZZONTI Comunità Pastorale Pag 41 La carità in città Crocifisso Risorto Pag 42 La bellezza nelle case Pag 44 La parola del mese
ORIZZONTI MAGGIO 2020 3 SIAMO IN CURA, NON IN GUERRA PER UNA NUOVA METAFORA DEL NOSTRO OGGI No, non mi rassegno. Questa bolario che spazia da “armonia” a za), perspicacia, coraggio, risolu- non è una guerra, noi non siamo in “vicinanza”, ma fatico a trovarvi un tezza, tenacia anche… Poi però si guerra. termine che possa fungere anche da nutrono di alimenti ben diversi. La metafora per l’insieme della narra- guerra necessita di nemici, frontie- Da quando la narrazione pre- zione della realtà che ci troviamo a re e trincee, di armi e munizioni, di dominante della situazione italiana vivere. spie, inganni e menzogne, di spie- e mondiale di fronte alla pandemia tatezza e denaro… La cura invece ha assunto la terminologia della Eppure, come dicevo da subi- si nutre d’altro: prossimità, solida- guerra – cioè da subito dopo il pre- to, non mi rassegno: non siamo in rietà, compassione, umiltà, dignità, cipitare della situazione sanitaria in guerra! un determinato paese – cerco una metafora diversa che renda giusti- Per storia per- zia di quanto stiamo vivendo e sof- sonale, formazio- frendo e che offra elementi di spe- ne e condizione di ranza e sentieri di senso per i giorni vita, conosco bene che ci attendono. un crinale discrimi- nante, quello tra lotta Il ricorso alla metafora bellica è spirituale e guerra stato evidenziato e criticato da alcu- santa o giusta, lun- ni commentatori, ma ha un fascino, go il quale è facile un’immediatezza e un’efficacia che perdere l’equilibrio e non è facile debellare (appunto). cadere in una lettura Ho letto con estremo interesse alcu- di se stessi, delle pro- ni dei contributi – non numerosi, mi prie vicende e del corso della storia delicatezza, tatto, ascolto, autenti- pare – apparsi in questi giorni: l’ar- secondo il paradigma della guerra. cità, pazienza, perseveranza… ticolo di Daniele Cassandro (“Sia- mo in guerra! Il coronavirus e le Ma allora, se non siamo in Per questo tutti noi possiamo sue metafore”) per Internazionale, guerra, dove siamo? Siamo in cura! essere artefici essenziali di que- la mini-inchiesta di Vita.it su “La sto aver cura dell’altro, del piane- viralità del linguaggio bellico”, Non solo i malati, ma il nostro ta e di noi stessi con loro. Tutti, uo- l’intervento di Gianluca Briguglia pianeta, tutti noi non siamo in guer- mini e donne di ogni o di nessun nel suo blog su Il Post (“No, non ra ma siamo in cura. E la cura ab- credo, ciascuno per le sue capacità, è una guerra”) e l’ottimo lavoro di braccia – nonostante la distanza fi- competenze, principi ispiratori, for- Marino Sinibaldi su Radio 3 che ha sica che ci è attualmente richiesta – ze fisiche e d’animo. Sono artefici dedicato una puntata de “La lingua ogni aspetto della nostra esistenza, di cura medici di base e ospedalieri, batte” proprio a questo tema, intro- in questo tempo indeterminato del- infermieri e personale paramedico, ducendo anche una possibile meta- la pandemia così come nel “dopo” virologi e scienziati… Sono artefi- fora alternativa: il “lessico della te- che, proprio grazie alla cura, può ci di cura i governanti, gli ammi- nacia”. Le decine di artisti, studiosi, già iniziare ora, anzi, è già iniziato. nistratori pubblici, i servitori dello intellettuali, attori invitati a sceglie- stato, della res publica e del bene Ora, sia la guerra che la cura re e illustrare una parola significati- comune… Sono artefici di cura i la- hanno entrambe bisogno di alcune va in questo momento storico han- voratori e le lavoratrici nei servizi doti: forza (altra cosa dalla violen- no fornito un preziosissimo voca-
ORIZZONTI MAGGIO 2020 4 essenziali, gli psicologi, chi fa assi- è una condizione fondamen- stenza sociale, chi si impegna nelle tale anche per il “dopo”: il organizzazioni di volontariato… futuro sarà segnato da quanto Sono artefici di cura maestre e in- saremo stati capaci di vivere in segnanti, docenti e discenti, uomini questi giorni più difficili, sarà e donne dell’arte e della cultura… determinato dalla nostra capa- Sono artefici di cura preti, vescovi cità di prevenzione e di cura, e pastori, ministri dei vari culti e a cominciare dalla cura dell’u- catechisti… Sono artefici di cura i nico pianeta che abbiamo a genitori e i figli, gli amici del cuore disposizione. Se sappiamo e e i vicini di casa… Sono artefici – e sapremo essere custodi della non solo oggetto – di cura i malati, terra, la terra stessa si prenderà ribili, non esistono né mai esiste- i morenti, i più deboli, beni preziosi cura di noi e custodirà le condizioni ranno persone incurabili. e fragili da “maneggiare con cura”, indispensabili per la nostra vita. appunto: i poveri, i senza fissa di- Davvero, noi non siamo in mora, gli immigrati e gli emargina- Le guerre finiscono – anche se guerra, siamo in cura! Curiamoci ti, i carcerati, le vittime delle vio- poi riprendono non appena si ritro- insieme. lenze domestiche e delle guerre… vano le risorse necessarie – la cura Per questo la consapevolezza di invece non finisce mai. Se infatti Guido Dotti (Monaco di Bose) essere in cura – e non in guerra – esistono malattie (per ora) ingua- 29 marzo 2020
ORIZZONTI MAGGIO 2020 5 MEDICO E AMMALATO TESTIMONIANZA DEL DOTT. GIANCARLO GRISETTI Il mio confronto personale i guanti certo non mi mancano. è un po’ più bassa, poca tosse e un con il coronavirus inizia appena Questa è la mia ultima settimana forte raffreddore, gli occhi arrossati, giungono le notizie da Codogno: di lavoro come medico di famiglia la bocca molto asciutta, bisogno di mi chiama il figlio di miei amici, dopo oltre 39 anni. Ormai ho passa- bere, gusto un po’ alterato. Sono sta- è rientrato da circa due settimane to le consegne a un mio collega più to anche peggio in passato: riesco a da Singapore e presenta sintomi giovane, ho pochissimi appunta- stare al computer e a sbrigare un po’ influenzali, l’aeroporto era pieno menti in settimana, più che altro di corrispondenza, ma ancora 38,6. di gente, i cinesi non mancavano... con qualcuno che doveva rivalutare Martedì ancora febbre che sale oltre Proviamo a chiedere indicazio- degli esami, ma un po’ di spaven- 38, mercoledì sembra un po’ meglio ni alla ATS. Vado ora a vedere su to per il coronavirus evita che si in giornata, ma ancora 37,8. WhatsApp i messaggi: “Insisti col aggiungano nuovi pazienti. Prefe- chiamare il numero verde, se non ri- riscono stare alla larga, spaventati Le telefonate: all’ufficio di esci domattina provo io a sentire in forse anche dai cartelli che intima- igiene mi dicono di aspettare e stare ATS” risposta “Ho chiamato oltre no di entrare non più di due alla a vedere come vanno i sintomi: di mezz’ora ma non risponde nessu- volta e, se con febbre, avvisare il tamponi non se ne parla, non aven- no”. Comincio a capire che i cen- medico invece di recarsi in ambula- do avuto contatto con gente rien- tralini sono intasati o che l’ATS non torio e decidere con lui cosa fare. I trata dalla Cina e non essendo stato ha abbastanza personale per gestire pazienti che visito sono senza feb- nella bassa lodigiana... Giovedì 5 una situazione di questo tipo. Tutte bre, non c’è nessun caso sospetto, chiedo su WhatsApp al mio amico e due le cose probabilmente sono mascherina e saluti da lontano. Il lodigiano, Marcello: “La situazio- vere. venerdì un brindisi con tutti miei ne è davvero così tragica?”. Mi colleghi, il sabato un pranzo con conferma, racconta, tra l’altro Lunedì 24 sono a una riu- i miei colleghi “veterani” di cui “... questa settimana ho visto 5-6 nione a Varese in ATS con tutti i uno, come me, comincerà la pen- polmoniti, ma ne ho fatto ricovera- rappresentanti dei medici di medi- sione dal 1 marzo. re solo uno, gli altri non sembrano cina generale, sono presenti anche i avere problemi respiratori...”. presidenti degli Ordini dei Medici Domenica 1 marzo giornata Scopro che Nicola, un amico di Como e di Varese. Si decidono le tranquilla, a messa la mattina, un della Valcamonica, ammalato dal misure da adottare affinché i medi- po’ di perplessità nello scambiarsi 28 febbraio, sintomi simili ai miei, ci possano prevenire la diffusione il segno della pace, ma i vicini li si sta curando a casa in attesa di di questo virus e sappiano come conosco, li terremo d’occhio per tampone. Al venerdì decido di fare fare nei casi che si dovessero vedere se si ammalano... Non so un prelievo, per controllare infiam- presentare. Essendo una circostan- ancora che invece sono io quel- mazione, globuli bianchi ... con za eccezionale (é stato varato lo lo da tener d’occhio. La sera della mascherina, molto guardingo... stato di emergenza dal governo) domenica una stanchezza estre- con infermiera molto bardata, ma- ATS si assume l’onere di fornire ai ma, brividi, mal di testa, dolori alle scherina, tuta... sento che ha paura. medici il materiale di protezio- braccia e alle gambe... mi sta ve- Nella giornata di venerdì mi dicono ne (DPI): conoscendo i tempi che nendo la febbre. La misuro: 38,8, che un collega che era con me alla possono essere necessari, mi ri- dolori anche al torace, alle ultime riunione del 24 è ricoverato con tengo fortunato ad aver acquistato coste... mi sento molto stanco, ho sospetto Covid, dicono sia già in alcune mascherine per conto mio, sonno... La mattina dopo la febbre rianimazione. A questo punto dico
ORIZZONTI MAGGIO 2020 6 all’ufficio di igiene: “ho il contatto casa (spero di essere tra questi), paura deriva dal fatto che mi sembra con un caso, febbre, sintomi, dovrei non le hanno detto ancora dove di aver capito che i sintomi possono fare il tampone!”. Mi inviano all’o- “piazzare” gli altri... Nel frattem- aggravarsi proprio a quel pun- spedale di Busto Arsizio. A mez- po il cellulare si è scaricato, alle to. Il lunedì sera arriva l’esito del zogiorno del 7 marzo sono in ospe- 20 telefonano alla dottoressa dal PS: tampone: positivo. Covid19: vengo dale, mando avanti mia moglie, mi è mia moglie che chiede notizie. portato nella stanza dove c’è già un ritengo un caso sospetto, quindi sto distante, oltre ad aver mascherina e guanti. Saluto mia moglie, pensan- do di rivederla dopo un paio d’ore, finite le procedure per il tampone, ammettendo anche un po’ di attesa. Il percorso privilegiato al pronto soccorso consiste in un corridoio dove ci sono alcune sedie e la gente sta a 2 metri uno dall’altro, con ma- scherina. Dottoressa e infermiere, con tutti i dispositivi di protezione individuale si assomigliano tutte, così cerco di cogliere gli sguardi, di fissare gli occhi e di riconoscerli, Verso le 21 la TAC del tora- altro paziente Covid. Non ho perché anche la voce è artefatta dalla ce mostra polmonite interstiziale nemmeno un comodino, quel- mascherina. Dopo un po’ mi sembra bilaterale: devo essere ricoverato. lo che c’è viene utilizzato dagli di capire, di aver individuato la dot- Mi portano in una camera con due infermieri per appoggiarvi sirin- toressa che deve decidere il mio per- letti in cui sono solo perché, fino ghe e altro materiale. Il sonno corso. Decide di non limitarsi a fare all’esito del tampone, non c’è una è senz’altro meno riposante in due il tampone, ma di farmi un prelievo, certezza che io sia positivo. La nella stanza, ma a disturbare più emogasanalisi e una radiografia del camera ha un’anticamera (zona fil- che la presenza di un’altra perso- torace. Quest’ultima, in condizioni tro) per evitare il passaggio diretto na è l’inizio della nuova terapia. di ripiego è un po’ indaginosa, dà un con gli spazi comuni, entrano in Farmaci antiretrovirali (usati in responso incerto: dovrò fare anche camera solo coloro che hanno i passato per il virus HIV) creano una TAC ad alta risoluzione. Avvi- dispositivi di protezione al comple- nausea e mal di pancia, ma l’idros- so mia moglie che forse è meglio to, come palombari, o astronauti. siclorochina sembra abbastanza per lei andare a casa e ritornare più Sono sempre molto stanco e la feb- tollerata. Ogni tanto riesco a ve- tardi, ma vuole aspettare. Siamo in bre continua ancora. Partono subito dere i messaggi sul telefono, sono nove pazienti ad aspettare in questa con due antibiotici associati, uno riuscito a farmi portare il carica- parte del pronto soccorso. Dottores- endovena e uno per bocca; in attesa batterie e accendo per comunicare sa, infermiere, tecnici di radiologia, del tampone non si fanno altre te- con la famiglia e con gli amici, tutti sono molto spaesati perché si rapie, preferisco così. Il sonno che ma ho poca voglia, sono stanco. trovano a gestire la situazione nuo- caratterizzava già i giorni prece- va, non possono seguire i soliti per- denti aiuta a passare il tempo, la A preoccuparmi sono le poche corsi, sento il gran daffare di tutti, stanchezza mi costringe a restare notizie che arrivano da fuori, non a volte girano a vuoto. Io sono vi- a letto, non c’è del resto altro da belle: nel lodigiano e nella berga- cino al medico, poco dietro la sua fare. Il cibo è decisamente poco masca i casi sembrano aumentare scrivania, piazzata in uno slargo del soddisfacente, non solo per i mio vistosamente. Il mercoledì mat- corridoio...ha nove pazienti da ge- gusto alterato. L’affanno stando a tina poi la notizia del decesso del stire, qualcuno forse lo manderà a riposo è praticamente nullo, ma la collega Roberto Stella, presidente
ORIZZONTI MAGGIO 2020 7 dell’Ordine di Varese, mi lascia attonito. Ricoverato nella stanza vicino alla mia c’è un suo collega di studio, non ho il coraggio di chiedergli subito se l’hanno informato, non vorrei essere io a diglielo. In più verso mezzogiorno anche Marcello viene ricoverato... La notte del mercoledì è tre- menda: incubi dovuti ai farmaci, sudorazione, affanno... però forse con questa crisi la battaglia volge a mio favore: il giorno dopo il termometro non supera i 37, l’ossigenazione è discreta: la dot- toressa che mi ha ricoverato (la della FIMMG, sindacato mio e di cibo: il fastidio alla bocca, con riconosco degli occhi) mi fa segno tanti altri amici: “Hanno intubato ora l’arsura e la sensazione di non che vado bene dal vetro e poi mi Marcello”. Poi “La situazione a assaporare le cose sembra un po’ dice che se gli esami saranno a po- Bergamo sempre più drammatica, diminuito, mangio di più, molto del sto potrò essere dimesso venerdì, se introvabile ossigeno per pa- merito è della cuoca! ho la possibilità di restare isola- zienti a domicilio”. Mi sento to dal resto della mia famiglia, un troppo stanco, la mattina alle A tre settimane dall’inizio dei bagno e una camera per conto 9.30-10 mi devo sdraiare e sintomi mi sembra di stare abbastanza mio. Per fortuna mi è possibile. sonnecchiare, così al pomeriggio, bene, ma nessuno mi ancora chia- Mentre aspetto l’esito degli esa- non mi sento ancora guarito. Ho i mato per il tampone di controllo: mi vedo i messaggi dei colleghi. farmaci da prendere ancora per essendo quello effettuato alla di- Fiorenzo malato, Mirko anche, Ni- qualche giorno. Cerco notizie degli missione risultato positivo non mi cola sta meglio, ma sua moglie ha la amici. Anche Gabriele è ammala- posso considerare guarito. Dopo polmonite. Marcello ci spaventa la to, vuole curarsi a casa... Abbiamo un’ora di telefonate riesco a sentire mattina del venerdì: “Io purtroppo perso le tracce di Marcello, lo ri- l’ufficio di Igiene di ATS: mi fis- non vado bene, desaturo parecchio, trova Paola: «Per ora siamo riu- sano il tampone per il 24. Viene a in mascherina con 12 litri arrivo a sciti a sapere che da Cremona è casa un incaricato a farmelo, Andrea, 85. Prevedo un tubo nel breve/me- stato trasferito a Milano Città Stu- che arriva alle 20,45: sono solo in dio termine”. di. Uno degli aspetti più brutti di due che girano tutta la provin- questa situazione è che le persone cia a fare tamponi. I tempi per il Io torno a casa prima di sera. entrano in ospedale e se non sono risultato sono un po’ lunghi, ma il Inizia la mia situazione di prigionia in grado di comunicare non si sa tampone è negativo, sono fiducioso in casa: vedo mia moglie mio fi- più nulla; è stata proprio la moglie devo però ricontrollarlo il 30. glio da lontano, entro nella taverna a chiederci informazioni poverina”. Quello del 30 invece è positivo. che per fortuna ha un accesso di- Purtroppo a breve lui sarà uno dei Spero di avere due tamponi negativi retto dal giardino, sarà la mia tanti medici di famiglia morto sul successivi nella settimana santa, valvola di sfogo quando starò me- campo... per passare la Pasqua con i miei, ma glio, ma per ora il letto è ancora il Due tre giorni dopo che devo attendere il 16 aprile per ese- mio regno. smetto i farmaci decisamente mi guire l’ultimo. Il 20 sono sciolto sento meglio: il mattino riesco dalla quarantena. Il mondo però Appena arrivato a casa mi gela- a stare al computer e soprattut- non è quello di prima e troppi amici no i messaggi di Paola, la segretaria to è migliorato il contatto con il ci hanno lasciato.
ORIZZONTI MAGGIO 2020 8 UMANITÀ E TENEREZZA TESTIMONIANZA DI DON VINCENZO Ciao a tutti, sono Don Vincenzo, vid 19” e questo ha ridotto sempre desiderasse parlare o comunicare cappellano dell’ospedale di Saronno di più, anche per me, la possibilità di con me. e vicario della comunità pastorale “Il incontro con i malati. Crocifisso Risolto”, con particolare In questi momenti in cui mi è attenzione alla cura pastorale della Ho vissuto e vivo con difficol- difficile parlare di Gesù alla gente, Parrocchia San Giovanni Battista in tà questa situazione, per questo già cerco di parlare della gente (medi- Cassina Ferrara. da qualche settimana ho scritto una ci, infermieri, malati, personale, fa- lettera per dire la mia stima, il mio miliari e anche i defunti) a Gesù, di È dal 1˚ Settembre 2018 che affetto e la mia vicinanza ai malati portarli davanti a lui nella preghiera. sono con voi, ormai dovresti co- e a quanti medici, infermieri e per- E anche in questa situazione, cosi noscermi. Nel mio essere prete ho sonale che con tanta generosità, pro- difficile e faticosa, si presenta qual- sempre cercato di mettere al centro fessionalità e dedizione si sono resi che occasione per vivere un ministe- l’amore per Gesù e l’amore per la totalmente disponibili per accompa- ro di vicinanza e consolazione. gente. Anche nel mio ministero in gnarli in questa difficile situazione. ospedale cerco di stare vicino ai ma- Una volta mi ha chiamato una lati, di andare a trovarli, di ascoltarli, Da parte mia ho voluto espri- dottoressa per una unzione dei ma- di dare loro una parola di consola- mere la mia vicinanza con un gesto: lati per una persona che stava per zione, di coraggio, di portare Gesù quello dell’esposizione e l’adorazio- morire e che le aveva confidato: “Se o di dire insieme una preghiera o di ne di Gesù nell’Eucarestia, al matti- devo morire, io sono pronto”. I pa- dare una benedizione che doni loro no dalle 11.00 alle 13.30 circa, per renti non potendo vederlo desidera- serenità, forza e coraggio nell’af- assicurare loro un sostegno con la vano almeno questo gesto e questa frontare la malattia. preghiera e la benedizione del Si- preghiera. gnore. È il ministero dell’interces- Talvolta mi capita di rimanere sione che mi è chiesto di vivere in Un’altra volta mi ha chiamato in silenzio di fronte a tanta sofferen- questo momento. una signora di Brescia che aveva il za, di non avere parole da dire, se fratello ricoverato e mi ha supplicato non un semplice saluto, un sorriso Insieme a questo, ho dato la di incontrare suo fratello, di dire una che possa ridare speranza. possibilità di chiamarmi sul cellula- preghiera con lui e per lui, e portargli re o di mandarmi una mail per chi i suoi saluti. In ospedale c’è tanta umanità che si manifesta nell’incontro con la sofferenza e c’è tanta umanità che tu prete, suora, medico, infermiere, personale, sei chiamato ad esprime- re nei confronti del malato, di ogni malato. Questa umanità si fa ancora più grande quando riconosci in ogni malato il volto di Cristo e diventi mi- nistro della consolazione di Dio. Foto “Il Saronno” Ora a causa del corona-virus l’ospedale di Saronno si è trasforma- to pressoché tutto il “Ospedale Co-
ORIZZONTI MAGGIO 2020 9 La sorella mi ha poi telefonato e mandato un messaggio per ringra- ziarmi e io ho ringraziato lei, perché già che ero lì in reparto e tutto bar- dato per il fratello, ho colto l’occa- sione per fare visita e pregare anche per tutti gli altri ammalati, ciascuno nella loro stanza. Uno di loro che sa- rebbe andato a casa il giorno dopo mi ha chiesto un favore: di dire una preghiera per lui, la sua famiglia e per tutti questi malati. Un altro giovane malato mi ha detto di avvicinarmi perché voleva vedere la mia faccia e mi ha confi- dato di essersi riavvicinato al Signo- re, che aveva tre figli e che a luglio avrebbe celebrato il suo matrimonio. di Dio che mai ci abbandona e mai ci 27,46; Mc 15,34) ci insegnano che lascia soli anche nel momento della anche un cristiano non conosce al- Anche ieri mi hanno chiamato morte. E infine mi ha fatto tenerezza cuna strada che aggiri il dolore, ma in un altro reparto per una donna, l’altro giorno un uomo, che entrato piuttosto una strada – insieme con ormai al termine del suo cammino in chiesa, mi ha chiesto di poter rice- Dio – che lo attraversi. in cui i parenti hanno chiesto per lei vere la comunione. l’unzione dei malati e il conforto di Le tenebre non sono l’assenza una preghiera. Ci sono andato e que- Aveva appena fatto una visita ma il nascondimento di Dio in cui sto ancora una volta mi ha dato l’oc- di controllo. “Ho un tumore – mi noi – seguendolo – lo cerchiamo e casione di incontrare con la sempli- ha detto- non chiedo di guarire, in lo troviamo nuovamente. La soffe- cità e la preghiera tutte le persone questo momento desidero tanto la renza e la malattia sia occasione per fantastiche di quel reparto. E questa vita eterna” e con gioia ha ricevuto vivere il cammino pasquale dietro a è stata la mia messa di oggi, Gesù Gesù, ha fatto Pasqua ed è tornato a Cristo. Il dolore e questo dolore sia oggi l’ho incontrato stando vicino ai casa sua. anche per noi occasione per impara- malati. re a vivere. Che insieme al grido di Anche in queste difficili situa- dolore: “Dio mio, Dio mio perché mi Che storie e quanta umanità ho zioni ci sono occasioni di bene che il hai abbandonato?” ci sia anche per incontrato in ospedale, quanto de- Signore ci fa incontrare o nelle quali noi come per Gesù un grido di spe- siderio di incontro, quanta sete di possiamo incontrarlo; sta a noi co- ranza: “Padre nelle tue mani affido il speranza, quanta voglia di vivere e glierle nella semplicità e nella quo- mio spirito, la mia vita” e allora sarà di farcela. E poi mi chiamano anche tidianità. veramente Pasqua per noi e per tutti. dalla camera mortuaria dell’ospeda- le per qualche parente che vuole una La scrittura ci presenta anche Nei giorni del Triduo Santo di benedizione per i suoi cari. l’esempio di Gesù e del modo in cui Pasqua e nei primi giorni dell’Ottava Egli ha vissuto la sofferenza. La sua ho scelto di essere vicino ai malati e Anche qui in mezzo a tanta di- vita, ciò che ha patito, la sua preghie- a chi si prende cura di loro portando sumanità e solitudine cerchiamo di ra nelle sofferenze, la sua richiesta a tutti un augurio di speranza pieno esprimere tanta umanità e tenerezza di essere liberato dal calice amaro di tanta umanità e tenerezza e della nei confronti di chi è morto solo, (cfr Mt 26,39.42 ), il suo “perché?” preghiera e benedizione del Signore. ma ha potuto sentire l’abbraccio dei gridato a Dio sulla Croce ( cfr Mt Il giovedì Santo è stato un po’ come suoi cari, nell’abbraccio dell’amore
ORIZZONTI MAGGIO 2020 10 una lavanda dei piedi, prima della celebrazione della Messa in “Coena Domini”. Il venerdì santo è stato se- gnato da una preghiera e una bene- dizione insieme a Don Armando in ospedale, dopo la celebrazione della morte del Signore come segno di vi- cinanza di tutta la comunità cristiana CORONA VIRUS... APRILE ’20 a chi soffre e a chi con tanto amore, dedizione e professionalità si prende Caro Amico che dall’alto vedi cura di loro. Il sabato Santo dopo la Questa tua città Veglia di Pasqua ho visitato altri re- afflitta da un male senza rimedi parti, così come il giorno di Pasqua, il lunedì dell’Angelo e altri giorni un religioso silenzio la invade dell’Ottava portando a tutti una pa- riempie i calli ed i vicoli rola di consolazione, di coraggio e una musica sorda cala sulle strade di speranza, quella scaturita dalla Pasqua di Gesù. rumori miei dove siete andati Il giorno di Pasqua mi sono fer- voi che la vita accompagnate mato in preghiera insieme ai parenti anche se siete stati sempre odiati di un uomo di 58 anni appena morto e che i suoi cari non hanno potuto rinchiusi nella gabbia dei nostri pensieri vedere e accompagnare. con la paura che desta la mente nella speranza che i giorni siano meno neri Insieme, fuori dalla camera mortuaria dell’ospedale, ho pre- è un male invisibile e cattivo gato e affidato alla misericordia e che vola per l’aria all’improvviso all’amore di Dio questo fratello che ti prende e non sei più vivo proprio nel giorno di Pasqua ha cele- brato la sua pasqua, il suo passaggio è la sveglia di un sogno monitore dalla morte alla vita, da questa vita vedere la vita alla vita eterna. E questa è stata la in mezzo al dolore mia Pasqua: vicino al cuore di Gesù per essere vicino al cuore della gente caro Amico rimani ancora ad osservare portando loro un po’ di consolazio- fa che il brutto male ne, di speranza e umanità. presto possa passare È cosi che cerco di vivere il mio che triste è il fardello da sopportare essere prete, stando vicino a Gesù e la speranza di una nuova stagione alla gente che mi ha affidato, certo, non tardi ad arrivare come dice Lui che: “C’è più gioia nel dare, che nel ricevere”. Grazie allora il sole sarà più splendente di cuore, pregate per me e per tutti. i fiori saranno più belli Rimaniamo uniti nella preghiera. Un e una serena vita tornerà tra la gente abbraccio forte forte a tutti. Don Vincenzo Angelo
ORIZZONTI MAGGIO 2020 11 TERRORE E SPERANZA IN FAMIGLIA: COME DUE ALPINISTI TESTIMONIANZA DI ALBERTO E BETTY Tante persone hanno vissuto in prima persona la che riscopri quando ti trovi faccia a faccia con questo malattia, la fatica, la paura di questo male, a volte mi- maledetto virus. sterioso, e hanno superato momenti indimenticabili. - Tutto succede in fretta, hai solo il tempo di girar- Abbiamo chiesto ad Alberto una testimonianza, ti indietro per un attimo a salutare i tuoi cari, arrivi in semplici riflessioni di come ha vissuto quei difficili ospedale e varchi il confine. Un vero e proprio confine, giorni. Ha scritto parole dirette, immediate che arrivano perché entrare in un reparto COVID è l’inizio di un’al- subito al cuore di chi le legge. Per un fraintendimento, tra storia; lasci tutto fuori, sei spogliato di tutto. Mi sono l’articolo è stato anche pubblicato su La Settimana. Con sentito come un pugile colpito da una serie di duri colpi, il chiarimento che c’è stato, crediamo che le belle noti- lo smarrimento, la sofferenza, l’insolito e quasi incredu- zie non hanno il copyright, il “Vangelo” deve correte sui lo distacco dagli affetti più cari, la paura.....poi all’im- giornali e su internet (don Armando). provviso tutto si cheta, tutto cambia, il tempo cambia passo, il silenzio si fa sentire, l’incedere dei pensieri Orizzonti vuole raggiungere la mente e il cuore cambia ritmo . Sembra che tutto svanisca ed arrivi l’on- della gente. Elisabetta, la moglie di Alberto, ci ha scrit- data. Mi sono sentito pervaso ed attraversato da qualco- to altrettante parole bellissime dal punto di vista della sa che portava con se’ una grande energia, qualcosa che moglie che vede il proprio marito partire per l’ospeda- sentivo come se ci fosse sempre stata, c’era e ci sarebbe le, con una forte carica di passione, fede e positività… stata al di là del tempo. Personalmente mi commuovo a leggere i due articoli, pubblicarli sono un dono per tutti noi! - Avevo trovato un nuovo senso della fede, quella fede che riempie tutto, quella fede in cui trovano posto Alberto Ranco sia la parte del credente sia la parte del non credente che c’è in ognuno di noi, dove questi volti si parlano e “Se io avessi una botteguccia di una sola stanza si sollecitano a vicenda perché la fede stessa sia sempre vorrei vendere sai che cosa? La speranza “. Recita più viva. È questa fede che mi ha accarezzato, che mi ha o meno così una bellissima filastrocca di Rodari; essen- accudito. È questa fede che ha messo al centro della mia zialità e le cose che contano, una sola stanza e la spe- vita un solidissimo ed inattaccabile faro che si chiama ranza. Sì certo, l’essenzialità e le cose che contano è ciò speranza. RESTAURO DI OPERE D’ARTE Interventi su: dipinti murali, dipinti su tela e su tavola, opere lapidee, decorazioni musive. Laura di Scarpato -Via G. Leopardi, 24 Saronno cell 3477806596
ORIZZONTI MAGGIO 2020 12 - Così questo reparto è diventato un po’ come quel- la botteguccia: una sola stanza e la speranza. Qui ho sperimentato la generosità e la dolcezza di questi ange- li in camice bianco intorno a me. Qui ho sperimentato l’affetto, la vicinanza, la condivisione e la comunione nella preghiera di tanti carissimi amici. - Tutti noi lo sappiamo, l’abbiamo sperimentato, che nella vita si fanno esperienze che ci cambiano; que- sta sicuramente lo ha fatto, ha lasciato un segno pro- fondo, è un punto di rottura, un punto di non ritorno. Tornare alla normalità non è tornare a come eravamo prima, non è così. - Ora so cosa fare, quando sarò fuori di qui voglio regalare speranza. Alberto Castelli “Ho visto la paura nei tuoi occhi ...anzi no, direi il bassa col fiato corto, tu per la polmonite, io per lo stress terrore di non rivederci più, di percorrere per l’ultima che mi divorava, senza guardare troppo avanti, vivendo volta il vialetto di casa come pochi giorni prima aveva delle piccole cose di giornata, non abbiamo interrotto il fatto il mio papà che dolcemente avevi accompagnato nostro passo sicuri che Lui, dei nostri passi era l’arte- sull’ambulanza dicendogli di stare tranquillo, che noi fice e non ci avrebbe lasciati soli... era solo una prova, non avremmo potuto seguirlo ma sarebbe guarito e l’ennesima prova che dovevamo sostenere per scoprire lo aspettavamo presto a casa. Tu sapevi già la fine di fino in fondo tutti i doni che Lui ci ha dato e poterlo questa storia, il nonno Peppone non era tornato, quello ringraziare giorno per giorno con un sorriso ancora più era stato il nostro ultimo saluto, da lontano, a distanza, vero e luminoso. prima di salire sull’ambulanza... e, oggi, anche tu ti ri- trovavi a vivere sulla scena di un improbabile film che In questo modo una pagnotta fatta in casa, una tor- chissà se avrebbe avuto una conclusione diversa... i tuoi ta, dei fiori o l’insalata dell’orto, rami di ulivo, bulbi di occhi spaventati trasparivano questa terribile domanda. fiori, farina x pizza, disegni di bimbi, colorati gomitoli di lana, tessuti elastici e merletti sono diventate le Tue Sono iniziati giorni lunghissimi , fatti di pensieri, mani per sostenere, i Tuoi occhi paterni per consolare, preoccupazione, ansia, ma anche, preghiera, silenzio e la Tua bocca per pregare, i Tuoi piedi per andare avanti parole ...si, tante parole sullo schermo di un cellulare a camminare. Non ci siamo mai sentiti soli, Tu hai avuto che si trasformavano in carezze, abbracci, sguardi, sor- per noi tante mani, tanti occhi e tante dolci parole ...era- risi e lacrime... dimostrazioni di vicinanza che riusciva- no quelle degli amici che ci hai messo accanto e che in no a sfondare lo schermo ed entrare nel cuore per ac- questi giorni hanno remato per noi in questo mare in carezzarlo, consolarlo e sostenerlo... per non spegnere tempesta, ma con Te come chiaro faro nella notte più mai quel lume di speranza che avrebbe fatto lottare me, buia e insieme ci siamo salvati. ma anche te, per ritornare a casa e vincere questa dura battaglia contro il virus. Oggi la mia unica preghiera per Te è questa parola: GRAZIE Così, giorno dopo giorno, come due alpinisti in una lunga cordata abbiamo scalato questa montagna, a testa Betty
ORIZZONTI MAGGIO 2020 13 AL TEMPO DEL CORONAVIRUS, UN MATRIMONIO CHE CI INSEGNA TANTE COSE Questo tempo di quarantena - E l’amore di Dio che si fa i contatti, più forte diviene il desi- ci ha costretto un po’ tutti a ripen- presente nel sacramento del matri- derio dell’altro. Ecco allora un’al- sare le nostre vite. Dentro a questo monio ci ha portato a capire meglio tra metafora da custodire al prin- tempo, mi sono sposata. Mi sono cosa vuol dire la fedeltà tra di noi. cipio di un cammino di vita a due. chiesta se ho anche imparato qual- È la fedeltà di Dio, che anche in L’attenzione all’altro, il rispetto, cosa, che può essere utile per tut- questo tempo di fatica, non ab- l’aiuto vicendevole. ti. Ecco alcuni spunti che mi sono “portata - Ci manca la a casa”: compagnia al de- stino dei fratelli - La vita è un nella fede, ci man- cammino, come l’a- ca la comunità di more è un cammino. Regina Pacis; però E il cammino esige quel che abbiamo un impegno, come vissuto è stata l’oc- questa quarantena, casione per sentire che ci ha fatto celebra- una vicinanza di re le nozze all’insegna tanti, nella pre- dell’essenzialità. Po- ghiera. Quella vi- che cose, certo, ma la cinanza spirituale possibilità per noi di che raramente ave- guardare al nocciolo; vamo sperimentato provare a guardare durante la “norma- le circostanze – che lità”. non potevamo cambiare - con lo bandona l’umanità. stesso sguardo di Dio, che ha cura Riguardando ai vari punti, ci delle sue creature e ci ama, sopra sembra di poter dire che – ai tempi - Con il virus abbiamo sco- ogni cosa. del coronavirus - abbiamo speri- perto che siamo fragili. Il possesso e il consumo di beni ce lo avevano, mentato un pezzetto di centuplo. - La necessità di rispettare le a tratti, fatto dimenticare. Questa limitazioni imposte è stato quindi E se “tutto andrà bene” è il falsa sicurezza è andata in frantu- un elevare a dignità ancora più alta motto di queste settimane, con Dio mi; la scelta – mesi fa - del brano il sacramento. Preservare la salute possiamo dire che “tutto sarà per un di Vangelo della casa sulla sabbia e delle persone ci ha ricordato l’im- bene”, anche dentro alle difficoltà della casa sulla roccia sembravano portanza delle relazioni. Il cam- che ci sono o che verranno. lì apposta per ricordarcelo. mino di due sposi si sostiene infatti, col passare del tempo, anche grazie Silvia - E poi, isolati in casa, con il alla fecondità di rapporti umani che contagio che ci impone di evitare intreccia.
ORIZZONTI MAGGIO 2020 14 E POI? PENSIERI DALLA CLAUSURA Abbiamo visto tante immagini, sentito e letto tante opinioni a pro- posito di coronavirus e si è acuito il desiderio che possa terminare que- sta esperienza difficile e tragica. E poi? Il desiderio di superarla non ci deve far perdere l’occasione per ascoltare i richiami essenziali che ci sono venuti. Non servirebbe tornare “come eravamo prima” se si lascia prevalere ancora il contagio dell’e- goismo, come dice Papa Francesco. Non dobbiamo sciupare questa tra- gica esperienza che ci ha fatto capi- esperienza cambierà tante cose. Ho ma come il mio compito nei con- re ciò che è essenziale per una vita visto il disagio degli anziani e dei fronti della comunità e del mondo più umana e cristiana: il rispetto per loro parenti che non potevano in- intero, il mio servizio sacerdotale ogni persona, il prendersi cura gli contrarsi. Ho apprezzato il prezioso per il sacrificio eucaristico che è uni degli altri, specialmente i più servizio dei mezzi di comunicazio- quanto di più importante ci possa deboli: il benessere non è solo ma- ne che suppliva in qualche modo a essere per tutti. teriale, l’uomo è prima del profitto. queste mancanze dolorose. Ho presentato al Signore la Siamo tutti persuasi, di fronte Ho condiviso le preoccupa- preghiera di intercessione per tutti a tanti defunti, a tante sofferenze e zioni dei malati, le fatiche di chi i bisognosi. Sentivo la presenza non fatiche che il sacrificio di rinunciare si prende cura di loro, la dedizione visibile ma vera della gente attorno ad uscire, di usare tante precauzioni del personale delle Case di ripo- a me. So che tanti hanno soffer- nel contattare le persone è stato ne- so, le umili fatiche di chi assicura to questa mancanza della “comu- cessario per contenere un contagio i servizi essenziali. Tutti abbiamo nione” con il Corpo e il Sangue di così insidioso. Le famiglie hanno cercato di fare la nostra parte. An- Gesù. Questo trauma avrà fatto ri- affrontato tanti disagi per una con- ch’io ho faticato ma ho capito che scoprire l’importanza della S.Messa vivenza “ristretta” tra le mura do- dovevo accettare di essere difeso, nella vita cristiana? mestiche, i bambini a casa, le file in quanto anziano, per difendere gli per la spesa, i negozi, le fabbriche, altri anziani della Casa, dovevo ri- Anche questo può essere un le scuole chiuse … la paura del con- nunciare a qualcosa di buono per il valore riscoperto e da rinnovare. tagio … queste lunghe settimane in bene comune, stare in clausura, per Abbiamo avuto certamente un ri- isolamento … un bene più grande. Forse è questo chiamo ad una partecipazione alla valore che possiamo ricavare dalla S.Messa più attenta, più vitale, più Ho pensato molto ai ragazzi e triste pandemia. consapevole, non solo per abitudi- ai giovani che si sono trovati per ni o circostanze. L’uso di strumen- la prima volta di fronte ad una re- Ho celebrato la S.Messa tutti i ti moderni ci ha aiutato, un grazie altà così dura. Certamente questa giorni. Non lo sentivo un privilegio sentito andrà anche alla nostra Ra-
ORIZZONTI MAGGIO 2020 15 diorizzonti. Ci è stata suggerita la sto che non ci si salva da soli, tutti Ascoltiamo e facciamo tesoro comunione spirituale e abbiamo abbiamo bisogno di tutti, la nostra di quello che abbiamo vissuto, avre- riscoperto la preghiera in famiglia, fragilità deve averci fatto capire mo sempre davanti agli occhi quelle le celebrazioni non solo in chiesa che è nella solidarietà che possiamo bare, senza un commiato, quei fra- ma nella nostra casa, che è picco- costruire un futuro. telli morti senza il conforto dei fa- la chiesa, dove si vive il battesimo miliari e rinnoveremo la nostra fede come sorgente di vita cristiana. E abbiamo sentito… il silen- nella vita eterna. Non è stato un Con la televisione abbiamo anche zio, tutti in casa, le strade deser- castigo che è venuto a distruggerci partecipato al S.Rosario promos- te… esperienza quanto mai insolita ma un richiamo forte a rispettare la so dalla Conferenza Episcopale, ma essenziale per saper ascoltare, natura nella quale siamo immersi, a potremo continuare a recitarlo in ascoltarsi e capirsi tra noi, soprat- rispettarci tra noi, ad avere la cura casa nel mese di maggio. Ringra- tutto un invito per “sentire” senza dei deboli. Ricorderemo la pazienza ziamo i Sacerdoti e i collaboratori interferenze il collegamento con il e il coraggio che ci ha fatto affron- che hanno cercato in tutti i modi di Signore e ritrovare la nostra fiducia tare insieme tante difficoltà. aiutarci, con vari appuntamenti, a in Lui. Io ho avuto la possibilità di mantenere il rapporto con la comu- fare ogni giorno una piccola cam- Quando potremo, senza pau- nità. La nostra fede è personale e minata nel bellissimo parco della ra di contagiarci, ci stringeremo le la si vive in famiglia, ma è legata Casa Gianetti, da solo, nel silenzio, mani con fiducia, torneremo ad ab- alla fede della Chiesa, la comunità pregando e ho visto, giorno dopo bracciarci con il cuore colmo di te- dei credenti che ascoltano la Paro- giorno, arrivare una splendida pri- nerezza, ci guarderemo negli occhi la di Dio, la celebrano e la vivono. mavera. Gli alberi si sono amman- con simpatia e insieme alzeremo lo Anche i gesti concreti di attenzione tati di verde, i fiori sono sbocciati, sguardo in alto perché confidiamo al prossimo, che sono stati sugge- le bianche margheritine e i piccoli nel Signore: sappiamo che la nostra riti, dovranno continuare perché da fiori gialli di primavera hanno inon- vita è preziosa, è nelle sue mani. E questo potranno capire che siamo dato i prati e gli uccellini hanno ri- diremo con il salmo 132: “Ecco, cristiani. Quello che è successo ha preso a conversare tra loro... una com’è bello e com’è dolce che i fra- creato forti disagi, nuove povertà, meraviglia! telli vivano insieme!” incognite nel mondo del lavoro. La capacità di vedere i bisognosi La natura va sempre avanti e ci e darci una mano per aiutare è un porta un messaggio di speranza: è Don Angelo Dalla Casa Gianetti il 21 aprile 2020. altro valore che abbiamo imparato. ancora primavera, possiamo rinno- Non dimentichiamolo, abbiamo vi- varci. PER OGNI TUA “DOLCE PASSIONE” PASTICCERIA GELATERIA Via S. Cristoforo 59-65 SARONNO di CATTANEO BATTISTA s.r.l. Tel. 02 9603322
ORIZZONTI MAGGIO 2020 16 COME I NOSTRI LETTORI HANNO VISSUTO La redazione orizzonti con il vostro aiuto ha cercato sione personale o la partecipazione a momenti comunitari, di rispondere a queste due domande in questo periodo di forti e stimolanti, tramite i mezzi di comunicazione, la vita emergenza nelle nostre case: Come abbiamo vissuto la è preghiera, si impara nella calma a vedere con gli occhi preghiera? - come abbiamo vissuto in famiglia? di Dio, a vedere Dio negli occhi di chi ci sta vicino. È lo sguardo che ci insegna la Vita se rallentiamo i ritmi, se ascoltiamo il cuore. Tutto è impregnato dalla bellezza del Non è stato facile, come per tutti, vivere questo pe- creatore, tutto può trasformarsi nel bene per costruire un riodo. Ci riteniamo fortunati per avere una casa abbastanza un’umanità nuova. grande che ci permesso di dedicarci a studio, lettura, ricamo Una mamma e cucina. Il supporto de “La Tenda”, del sussidio diocesa- no quaresimale, dei commenti al Vangelo del monastero di Siamo due vecchietti. In questo tempo in famiglia ab- Bose sono stati preziosi. biamo fatto pulizie pasquali e anche le future natalizie; ab- Una famiglia di Saronno biamo sistemato i nostri ricordi in fotografia. La preghiera: la messa a radio orizzonti alle 8,25 e in streaming il sabato e Sinteticamente: prego personalmente per sostenere e la domenica; il rosario da Lourdes; le belle meditazioni sui com-patire con chi soffre in ogni forma. Seguo con i fami- social dei don vicini e lontani. E poi la lettura. Il tutto con- liari le funzioni e riflessioni della Comunità Pastorale tra- dito con un po’ di paura da virus, ma anche da una grande smesse da Radio Orizzonti. Offro a Dio ciò che mi chiede e speranza: andrà tutto bene! posso in questo momento: i piccoli lavori quotidiani in casa. Anna, 64 anni Sono un vecchio di 89 anni, vivo da solo e seguo la san- ta messa del Papa alle 7 sul canale 2000, al pomeriggio seguo il rosario alle 18 dalla grotta di Lourdes e qualche volta becco anche il rosario da Pompei. La reclusione a motivo del virus non ha cambiato nulla della mia vita, perché la consapevolezza di essere fragili, il senso vero e profondo della vita, l’attenzione ai bisogni degli altri, la convinzione di essere una persona privilegiata, l’ave- vo ancor prima del virus ed era molto robusta perché i doni che il Signore mi dà vanno molto oltre, non solo ai miei meriti, che non ho ma anche delle mie aspettative. Ringrazio ogni giorno per la vita e per la qualità della stessa, nonostante l’età; per la salute e il vigore; per la famiglia numerosa che ho; per la ricchezza di relazioni che mi ritrovo; per il contesto sociale nel quale mi è dato di vivere; per la comunità cristiana di riferimento; per i numerosi amici, ecc. Tutto questo fa della mia vita una ricchezza che coltivo e custodisco con cura e con la preghiera, cercando di metterla a disposizione degli altri, soprattutto verso quelli che hanno bisogno. Ho però un rammarico nel vedere come questo risveglio di È tempo di adorare in spirito verità. Giovanni se non buonismo e di solidarietà tra la gente, non sempre viene da sbaglio. Sento vero questo richiamo, sarebbe bello sentir- una scelta consapevole, ma il più delle volte, è dettata dalla melo spiegare come si deve. Io sento che questo è il tempo fragilità e paura del momento e temo che finita la pandemia di accorgersi che, a parte alcuni momenti di silenzio, rifles- e quindi la paura, ritorni prepotente la presunzione di prima,
ORIZZONTI MAGGIO 2020 17 l’egoismo di prima, l’autosufficienza di prima, la litigiosità domenica la messa della nostra Parrocchia Cristo Risorto. di prima, l’insensibilità di prima, vanificando la lezione che Gianna, 1950 questo terremoto portava dentro di se. Per questo non sono ottimista per il futuro! La vita in famiglia è molto semplice quando si è in In famiglia abbiamo vissuto la televisione come “surrogato” della chiesa intesa come luogo fisico, ri- uscendo a pregare tutti uniti con la stessa intensità del tempo normale, sostenuti anche da persone che sono riuscite a farci apprezzare momenti veramente molto intensi di fede. Un sentito grazie a tutti, Claudio. È stato un periodo di profondo dolore per quanto succedeva a tante persone che mi ha dato però la possibilità di pregare più intensamente seguendo le proposte online della parrocchia, della diocesi, del Papa e della comunità di Taize. In fami- glia abbiamo avvertito la mancanza dei nostri cari che non due, attempati, e ci si vuole bene. Io e mio marito, liberi potevamo raggiungere ma abbiamo potuto vivere profon- dalla dolce ma impegnativa incombenza della cura dei ni- damente la condivisione delle piccole cose giornaliere che potini, ci siamo ritrovati con gioia a fare tante cose insieme. spesso si vivono con superficialità. Le piccole cose… che Abbiamo pregato, iniziando la mattina con l’ascolto della sono le più grandi. Messa dalla Prepositurale. È stato emozionante vedere don Giordano Melosi, 60 anni Armando benedire la città a porte aperte sulla piazza assola- ta e vuota. Ci siamo sentiti parte della comunità, c’eravamo Abbiamo riscoperto il dialogo diretto con Dio e ab- lì anche noi! La preghiera ha punteggiato le nostre giornate biamo parlato di Lui ai nostri bambini... aspettando in fa- e abbiamo scoperto di essere vecchi tecnologici: seguiamo miglia, con la pazienza di Maria, che gli uomini, illuminati il commento al Vangelo di don Federico che troviamo sul dal Signore, ci portino la buona novella della fine di questo suo stato di WhatsApp, abbiamo perfino fatto un ritiro spi- flagello. rituale utilizzando Zoom e recitato il Rosario con un no- Anna Tunesi, 71 anni stro figlio infermiere mentre, stanco dopo il turno di lavoro, percorreva l’autostrada verso casa. La preghiera si apre Abbiamo vissuto serenamente, aiutandoci l’un l’altro. a figli, nipoti e a tutte le situazioni di bisogno anche nella L’unico cruccio non poter abbracciare la nostra nipotina riscoperta forma delle novene ma soprattutto ci rivolgiamo e i nostri figli. Convivere a stretto contatto con il proprio alla Beata Vergine del Santuario. Ci ottenga le grazie che coniuge non è sempre semplice fortunatamente siamo una tutti insieme chiediamo. coppia navigata... La preghiera: una bella esperienza, è vero Pinuccia Milani, 68 anni che la Chiesa è comunità, ma riunirci davanti alla televi- sione per ascoltare la messa ci ha fatto sentire più uniti e le Ho continuato la mia vita di sempre, ma con la paura di nostre preghiere sono state più profonde, più raccolte, meno non poter rivedere i figli lontani. Ciò che mi sostiene ogni dispersive e disturbate. La preghiera personale è stata più giorno è pensare che la mia e la loro quarantena può, in frequente e proficua. Ho riscoperto tutti quei siti dove reci- parte, servire a riunirci un giorno. La tristezza profonda è la tare insieme il rosario e la via crucis. In fondo la reclusione perdita di tutte, troppe persone anziane che sono andate via per me è stata positiva: mi sento rilassata e in pace con me lontane dagli affetti. stessa e con gli altri. Rita, 71 anni Patrizia Carugati, 65 anni Ancora una volta nella mia vita mi sento una persona Mio marito ed io viviamo questo periodo di isolamento privilegiata: vivo con mio marito in armonia, in una casa in armonia e serenità. Vediamo le nostre figlie tramite vide- spaziosa, che non mi fa sentire l’oppressione della clausura. ochiamate, condividendo così anche le varie festività che In questo tempo la mia vita spirituale si è molto arricchi- da sempre siamo soliti trascorrere insieme. Alimentiamo la ta: la preghiera è divenuta più centrale e si è nutrita di una nostra fede seguendo ogni giorno la messa del Papa e alla comunità che, seppur virtuale, mi fa sentire molto unita ad
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