Anziano muore travolto da un mezzo agricolo

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Anziano muore travolto da un
mezzo agricolo
Un malore forse la causa della morte di un anziano agricoltore
rimastro incastrato nelle lame della sua motozappa. E’ questa
la prima ricostruzione di quanto accaduto ieri sera a Sassano
e che ha sconvolto l’intera comunità. Francesco Lefante di 78
anni, molto conosciuto e stimato, nella piccola cittadina del
salernitano, è morto ieri sera a Sassano, nel Salernitano,
dopo essere rimasto, come abbiamo detto, incastrato tra le
lame di una motozappa. La tragedia è avvenuta poco dopo le 20.
Secondo una prima ricostruzione, l’anziano, forse a causa di
un malore, è caduto rimanendo travolto dal mezzo agricolo. A
nulla sono valsi i soccorsi, che sono stati chiamati pochi
istanti dopo l’incidente, l’anziano è morto praticamente sul
colpo ed i sanitari giunti sul posto altro non hanno potuto
fare che costatarne il decesso. re.cro.

A Castel San Giorgio da
settembre    l’Osservatorio
Regionale sulle Povertà ed
uno  sportello   del  Banco
Farmaceutico
Castel San Giorgio punto di riferimento nel panorama regionale
delle politiche sociali e dei servizi volti alle persone più
fragili. In alcuni locali situati al primo piano del palazzo
settecentesco appartenuto alla famiglia Calvanese, grazie al
protocollo d’intesa tra Comune e Banco Alimentare Campania
Onlus, nascerà l’Osservatorio regionale sulle Povertà.
L’organismo si occuperà di rilevare ogni forma di bisogno e di
raccogliere i dati relativi alle persone in situazioni di
difficoltà generali su tutto il territorio regionale.
L’Osservatorio si occuperà anche della mappatura dei servizi,
raccogliendo e aggiornando informazioni relative ai servizi,
pubblici e privati, presenti sul territorio,in rete con gli
enti, le Caritas e le organizzazioni di volontariato e del
terzo settore. Nei locali di Villa Calvanese ceduti in
concessione al Banco Alimentare Campania Onlus saranno aperti
una serie di sportelli di ascolto volti ad intercettare ogni
forma di disagio, grande attenzione sarà rivolta alla tematica
del sovraindebitamento e della ludopatia con la nascita di due
punti di ascolto dedicati. Il Banco si occuperà anche di
realizzare una sala seminari che oltre che per le esigenze
dell’Osservatorio sarà messa a disposizione del territorio.
Sempre a Villa Calvanese aprirà anche uno sportello del Banco
Farmaceutico. «Oggi è una giornata importante che segna
l’inizio di una sinergia e di una collaborazione preziosa per
il nostro territorio – ha detto la sindaca Paola Lanzara – in
questi anni abbiamo lavorato molto nel sociale, cercando di
intercettare ogni forma di bisogno e dare una risposta a
tutti, questo anche grazie al lavoro incessante dell’assessore
alle Politiche Sociali Antonia Alfano. La nascita
dell’Osservatorio Regionale delle Povertà a Castel San Giorgio
è per noi motivo di orgoglio ma anche un’ulteriore spinta a
lavorare con gli altri enti e con le associazioni per creare
un nuovo modello di assistenza e sostegno ai cittadini»-ha
concluso Paola Lanzara. Sulla stessa lunghezza d’onda il
direttore del Banco Alimentare Campania Onlus Roberto Tuorto.
«Come Banco Alimentare la nostra mission da sempre è quella di
essere dalla parte della gente e dei suoi bisogni-ha detto
Roberto Tuorto-la sinergia con gli Enti è per noi
fondamentale, un grazie al Comune di Castel San Giorgio e
all’amministrazione Lanzara per aver creduto in questa
progettualità e aver messo a disposizione i locali di Villa
Calvanese, destinata a diventare un punto di riferimento nel
panorama regionale del Welfare».

A Papa Francesco, consegnato
il Premio Charlot 2022
di Rosa Pia Greco

A   due   mesi      dall’inizio   della   34esima   edizione
del Premio Charlot, è stata già consegnata la prima statuetta
raffigurante Charlie Chaplin. Una consegna davvero speciale,
perchè a ricevere la statuetta dalle mani del figlio del
grande Vagabondo e del patron Claudio Tortora è stato Papa
Francesco. Mercoledì 11 maggio, nel corso dell’udienza
generale del mercoledi, durante la cerimonia de “I Baciamani”,
il Santo Padre ha ricevuto, infatti, da Eugene Chaplin la
statuetta simbolo del Premio Charlot, che ritrae la figura del
famoso vagabondo. Eugene, figlio del grande Charlie Chaplin,
si è recato insieme all’ideatore del premio Claudio Tortora,
il Maestro Leonardo de Amicis, l’autore Paolo Logli e il
produttore Gianni Sergio in udienza generale da Papa
Francesco, per omaggiarlo per il senso di umorismo e allegria
che ha sempre messo nella sua visione del mondo, incoraggiando
le persone a vivere la vita con il sorriso. Il tema
dell’umorismo, infatti, è sempre stato presente nelle parole
del Santo Padre, anche in anni così difficili come quelli che
stiamo vivendo. Papa Francesco stesso è un Papa “sorridente”,
per il quale lo sguardo umoristico sulla vita dell’uomo sulla
terra assume un significato ben più profondo, in cui si è
capaci di sorridere delle difficoltà quotidiane. Venerdì 29
luglio, in occasione del Premio Charlot, si terrà nella
magnifica cornice di Salerno la serata “La Santa Allegrezza”,
durante la quale si celebrerà il conferimento del
Riconoscimento speciale a Papa Francesco. “La Santa
Allegrezza” sarà un imperdibile evento condotto da Lorena
Bianchetti e impreziosito dalla presenza di Eugene Chaplin. Si
esibiranno dal vivo, sulle note della straordinaria orchestra
diretta dal Maestro Leonardo de Amicis, artisti di rilievo nel
panorama italiano. Grandi interpreti, inoltre, leggeranno
testi tratti dalla poesia medievale italiana e brani di prosa
scritti esclusivamente per questo evento. La presenza di
Eugene Chaplin offrirà l’occasione per dedicare un momento al
ricordo di Charlot, la maschera comica da cui nasce tutto
l’umorismo moderno. “Sarà, in definitiva, una grande festa di
allegria, ma Santa, come narra il titolo, perché dedicata ad
una delle figure più importanti e carismatiche di questo
inizio di secolo, Papa Francesco che ci ha fatto l’onore di
accettare di essere insignito del Premio Charlot”, ha detto il
direttore artistico Claudio Tortora.

Da San Pietro al Duomo,
monumenti aperti di notte
di Alessandro Faggiano

Presentata “La Notte Europea dei Musei” presso la
Soprintendenza dei Beni Culturali di Salerno. Oggi 14 maggio,
migliaia di iniziative culturali vivacizzereanno paesi e
città, grazie alle aperture straordinarie di musei e siti
archeologici. Come ci ricorda il dottor Michele Faiella,
Funzionario per la promozione e Comunicazione della
Soprintendenza, “si tratta di una iniziativa giunta alla 12a
edizione. Sul territorio abbiamo avuto sempre buoni risultati,
soprattutto su Salerno città.” La provincia di Salerno,
quindi, non fa eccezione e, a partire dal capoluogo, si
segnalano una serie di aperture straordinarie che dovrebbe
attirare molti turisti in città. Cominciando proprio dal
capoluogo, spicca l’apertura di San Pietro a Corte dalle 19:00
alle 22:00. Sarà possibile visitare sia l’Ipogeo che la
Cappella Sant’Anna. “Dopo la riapertura di San Pietro a Corte
nel 2016 abbiamo avuto tante soddisfazioni. Questo è uno dei
tre luoghi più visitati insieme a Duomo e Giardini della
Minerva. A Pasqua e pasquetta abbiamo avuto circa 900
visitatori che hanno visitato il complesso” sottolinea
Faiella. Rimanendo a Salerno città, oltre a San Pietro a Corte
aprirà in via straordinaria anche Santa Maria De Lama, sempre
dalle 19:00 alle 22:00. Fondamentale, in questo caso, la
collaborazione del Touring Club.” Passsando alla provincia,
spicca tra tutte la riapertura della Villa Romana di Minori.
Sarà possibile visitarla tra le 19:30 e le 22:30. Un percorso
serale che la rende ancora più affascinante. Andando verso il
Cilento, si segnala la partecipazione del Museo Archeologico
sito a Sala Consilina. Come per i due siti del capoluogo,
l’apertura straordinaria si estende dalle 19:00 alle 22:00.
Capitolo a parte, infine, per il Museo Archeologico di
Buccino. Ne parla la direttrice Simona Di Gregorio, che
conferma “l’apertura eccezionale in orario serale, dalle 19:00
alle 22:00, al costo simbolico di un euro rispetto ai canonici
sei euro d’ingresso. Questa apertura saà accompagnata da una
serie di attività e visite guidate. Adele Lagi darà vita al
racconto del Museo Archeologico di Buccino con “Storie di
uomini e di dei dal Museo di Volcei”, mettendo in mostra gli
oggettivi più significativi della collezione. A questo, si
aggiungono una mostra pittorica – dell’artista Enzo Marotta –
e una mostra fotografica a cura di Mario Laporta, con foto del
territorio di Buccino.” Simona Di Gregorio conferma quanto sia
stato importante l’aiuto degli enti locali, nella manutenzione
dei siti e nella promozione degli eventi. Allo stesso tempo,
rimarca l’importanza di tornare a investire per poter far
fronte alle sfide dell’oggi e del domani.
Aperture straordinarie del Carcere Borbonico, e del Parco
Archeologico di Atripalda

Per la Notte Europa dei Musei, si segnalano attività anche in
Provincia di Avellino. Oltre alle aperture straordinare del
Carcere Borbonico (19:00-22:00), del Parco Archeologico di
Atriplanda (19:00-22:00) e del Parco Archeologico di Avella e
del Museo Mia (entrambe dalle 20:00 alle 23:00), c’è spazio
per iniziative culturali e musicali estremamente interessanti.
Su tutto l’avellinese sono previsti ben dodici eventi. Massima
attenizione sulla mostra d’arte contemporanea MartES (Magia,
Arte, Esoterismo) ospitata dal complesso monumentale dell’ex
Carcere Borbonico nella Sala Ripa, a partire dalle ore 20:00.
Mezz’ora dopo, presso il Museo Irpino, inizierà lo spettacolo
teatrale itinerante “L’Antigone di Sofocle”, messo in scena
dagli alunni del liceo scientifico “Mancini”. Una serie di
concerti per i musei provinciali completa il programma della
serata. Si comincia alle 18:00 nel Complesso Monumentale con
l’interpretazione musicata dagli studenti del Conservatorio
“Cimatorosa” di alcune collezioni del museo. Alle 19:00 presso
il Museo Civico “Antiquarium” (Morra De Sancatis) si
esibiranno le fisarmoniche del Cimarosa. Alla stessa ora,
musica da camera presso il Museo d’Arte Contemporanea di
Sant’Angelo dei Longobardi. Alle 19:30, Il Museo Civico di
Altavilla Irpina ospita i quartetti diretti dal Maestro
Bossone. In contemporanea alle ore 20:00 via al concerto
dell’Enesemble dei clarinetti del Cimarosa (Museo di
Luogosano) e Stand Up Trio con il pianista Giuseppe Crispo
(Museo civico e della ceramica di Ariano Irpino). Chiude la
lunga serata musicale il Fairy Guitar Quartet nel Museo dei
misteri di Mirabella Eclano. Per accedere ai luoghi culturali
statali non è più richiesto il possesso del green pass
rafforzato, né di quello base, mentre l’utilizzo di mascherine
chirurgiche è fortemente raccomandato. Il Ministero della
Cultura, guidato dal ministro Dario Franceschini, consiglia di
consultare i siti dei musei e dei parchi archeologici prima di
programmare la visita. L’elenco dei musei, in continuo
aggiornamento, con orari e informazioni, che hanno aderito
all’iniziativa           sono        disponibili           su:
https://cultura.gov.it/evento/notteeuropeadeimusei-2022 e sui
canali social del MiC e dei singoli musei.

al.fa.

Gli archi dei Solisti Veneti
dal Barocco al Novecento
di Olga Chieffi

Secondo appuntamento, stasera, con il cartellone della
rassegna “Benedetta Prima…Vera!”, allestito dalla direzione
artistica del Teatro Verdi di Salerno. Dopo il bagno di folla
occorso, lo scorso sabato, a Daniel Oren e alla Filarmonica
Salernitana “Giuseppe Verdi”, oggi saranno ospiti, nella
Chiesa di San Giorgio, alle ore 20, I Solisti Veneti, diretti
da Giuliano Carella. La serata principierà con la Sonata a
quattro in sol maggiore per archi di Giuseppe Tartini.
L’ideale del genio di Piran è un ideale di tipo vocale e
cantabile, che modella le inflessioni della melodia sulla
ricerca di un senso espressivo affine al discorso verbale, con
passaggi che paiono esprimere una riflessione interiore e si
arricchiscono con ornamentazioni improvvisate che guardano
alla grande arte del belcanto. Idee melodiche e ritmiche
quelle di Tartini, organizzate in temi veri e propri, alcune
frasi di passaggio all’interno dei singoli movimenti, (un
Presto, l’Andante e l’Allegro assai finale), o l’accordo
“vuoto”, o ancora il contenuto sentimentale ed emotivo della
composizione che guarda all’estetica naturalistica tardo
settecentesca con una tensione espressiva che anticipa il
romanticismo, soprattutto nel tempo lento, nella loro
inconfondibile individualità, fanno riconoscere senza
possibile fraintendimento, fin dalle prime battute la sonata
tartiniana. Balzo di due secoli con l’esecuzione della terza
Suite per Archi delle “Antiche danze ed arie per liuto” di
Ottorino Respighi op.172. L’operazione che Respighi attua
sulla musica antica è un atto d’amore. Di certo la delicatezza
con cui la filologia moderna maneggia l’antico mostra il lato
violento di questo atto, ma negli anni ’30, così permeati
dalla ricerca del nuovo, dall’abbandono del lirismo
melodrammatico, così informati dal mirabolante moderno, il
recupero dell’antico è anche un atto di coraggio che può
essere svolto solo da chi è già in grado di prevedere i limiti
dell’affanno per il nuovo. Respighi apre il suo interesse
verso il barocco europeo, conferendo vita a contenuti musicali
che non è contemplazione del manoscritto, ma, piuttosto,
coscienza che la musica prende vita fintantoché viene suonata,
e l’orchestra, ente massimo strumentale, ha questo dovere
grazie alla facilità che ha di rendere tutto colorito e
autorevole con i suoi diversi timbri. La terza Suite,
comprende l’Italiana, una garbata e composta melodia di
anonimo, le Arie di corte, ovvero un florilegio di canzoni
francesi, aperto e chiuso dallo stesso brano e con un
riflessivo “Lento” in posizione centrale, seguito da una
Siciliana, anch’essa anonima, dal carattere pastorale, e a
chiudere, la Passacaglia di Ludovico Roncalli, un tema
maestoso e caratteristico arricchito da severe variazioni. Le
opere di Giuseppe Verdi conquistarono il pubblico e i virtuosi
di ogni strumento con la modernità della loro concezione
drammaturgica e della resa dei personaggi, dai quali il canto
sgorga da un’urgenza espressiva e attraverso una vocalità
essenziale affatto nuova per gli spettatori dell’epoca.
Entrerà, quindi in scena il violinista Lucio Degani, per
dedicare al pubblico salernitano la Fantasia su La Traviata,
op. 50, composta da Antonio Bazzini, apprezzata dal pubblico
sin dal 1862. In questa parafrasi Bazzini raccoglie sul
proprio strumento le confessioni intime di Violetta Vale  ́ry:
qui, infatti, tutti i motivi musicali la riguardano, compreso
quello orchestrale, particolarmente larmoyant, che, nella
scena VI dell’atto II, la incalza mentre tenta invano di
scrivere la sua lettera di commiato ad Alfredo Germont. Motivo
che, nelle mani di Bazzini, diventa ricorrente: dopo essere
apparso sovrapposto alle inconfondibili note iniziali
dell’atto III, esso riemerge, ancora piùsconsolato, nel breve
raccordo tra il flashback rappresentato dal Preludio dell’atto
I e un’improvvisa, chimerica accensione, prima che Violetta
dia sfogo alla propria disperazione con l’enunciazione di
“Alfredo, Alfredo, di questo core”. Dopo averci fatto sentire
l’ “Addio del passato”, nella conclusiva perorazione di
“Amami, Alfredo”, il canto di Violetta si sdoppia sul violino
in una sorta di estremo e appassionato abbraccio con l’amato.
Finale ancora verdiano con l’esecuzione del Quartetto in Mi
Minore, in versione orchestrale. L’opera venne composto da
Verdi a Napoli nel marzo 1873, durante una forzata pausa
causata dal rinvio di una nuova produzione di Aida. Un
quartetto d’archi probabilmente per dimostrare che un
compositore d’opera non era affatto un compositore di serie b
e che anche lui fosse in grado di creare un quartetto nel
rispetto delle regole accademiche, con un utilizzo preciso,
quasi virtuosistico, del contrappunto e con lo sberleffo di
una fuga a concludere il quarto e ultimo movimento, quasi un
presagio di quella che, qualche anno più tardi, avrebbe chiuso
il Falstaff. “Se il quartetto sia bello o brutto non so… so
però che è un quartetto!”.
Festival Internazionale del
Multimediale: tra gli ospiti
Ana Mena
La millenaria storia dei Templi di Paestum e l’innovazione
tecnologica a braccetto a Capaccio Paestum il prossimo 2
giugno nell’ex Tabacchificio grazie a Playmont, Festival
Internazionale del Multimediale, con la partecipazione durante
le premiazioni della star internazionale Ana Mena idolo non
solo dei più giovani. Un’occasione unica di formazione e
divertimento per tutti gli appassionati di PlayStation, Xbox e
Nintendo Switch. “Dalle dieci alle diciannove del 2 giugno
sarà possibile scoprire il mondo del Game e Cartoon Experience
anche giocando, pure con oltre 8 videogiochi realizzato dai
ragazzi degli istituti scolastici. E dalle ventuno si svolgerà
la premiazione dei videogiochi con la presenza di Ana Mena”,
spiega don Patrizio Coppola, meglio conosciuto come “Padre
Joystick”, promotore e responsabile del progetto Playmont che
con il Festival Internazionale del Multimediale offre un
percorso formativo grazie a cui è possibile diventare
protagonisti del meraviglioso mondo dei videogame. Per
l’intera giornata del 2 giugno, insieme agli studenti del
Liceo Galilei di Piedimonte Matese, dell’IIss Vanvitelli di
Lioni, del Convitto Nazionale Torquato Tasso di Salerno e
dell’Istituto Tecnico Buonarroti di Caserta che hanno
partecipato al concorso del Festival Multimediale Playmont, si
avrà la possibilità di apprendere come realizzare un
videogioco, passo dopo passo, grazie al supporto di esperti
dalla comprovata esperienza nel settore videoludico. Inoltre
durante il Festival tra le tematiche trattate ci saranno
immigrazione, bullismo, criminalità minorile, devianza
sociale, dipendenze, disagio, emarginazione, povertà.

Su Rai 2 gli                         artisti             di
Prince Group
Gli artisti di Prince Group approdano su Rai2. Inizierà domani
(sabato 14 maggio) alle ore 9,30, su Rai2, “Star Bene”, il
nuovo programma dedicato al benessere, prodotto da Seven More
in collaborazione con Rai Pubblicità. “Star Bene” si
suddividerà in sei puntate, ognuna delle quali porrà al centro
un tema diverso legato alle diverse declinazioni del
benessere. Sorriso, equilibrio, amore, felicità, coraggio e
passione saranno i punti cardine intorno ai quali ruoterà la
trasmissione tv, che parlerà anche di arte grazie agli artisti
della Prince Group. In “Star Bene”, infatti, il conduttore
Livio Beshir, insieme all’Art Curator di Prince Group Veronica
Nicoli, inviteranno gli artisti a descrivere le loro opere,
ognuna espressione dell’emozione protagonista della puntata.
Gli artisti saranno in collegamento dalla galleria Prince
Group con sede a Salerno e saranno affiancati da Armando
Principe, fondatore dell’azienda che si occupa di
commercializzare l’arte contemporanea degli artisti emergenti
in tutto il mondo. Gli Artisti – Il 14 maggio l’appuntamento è
con Francesco Cuomo che, attraverso la sua opera d’arte,
parlerà del sorriso; il 21 maggio sarà la volta di Anna Poerio
che focalizzerà l’attenzione sull’equilibrio, mentre il 28
maggio Elia Tamigi evidenzierà, con la sua opera, le diverse
sfumature dell’amore. A giugno il primo appuntamento è fissato
per sabato 4 con Carmen Di Renna, che accenderà i riflettori
sui vari volti della felicità; a seguire Paolo Uttieri, l’11
giugno, parlerà del coraggio e Moira Sperolini, il 18 giugno,
disquisirà sull’importanza della passione nell’arte come nella
vita. “La bellezza dell’arte ha un potere taumaturgico che
travalica il tempo e lo spazio – ha sottolineato Armando
Principe, fondatore della Prince Group – Anche in un periodo
così difficile come quello del Covid, l’arte è stata la prima
a reagire e ad offrire conforto a chi, isolato in casa, si
rifugiava nelle visite virtuali ai musei per sfuggire dalla
tristezza e alla preoccupazione. È, dunque, giusto adesso
passare la parola agli artisti, che di quel poter taumaturgico
sono i depositari, per far spigare loro come l’arte può essere
la chiave per spalancare le porte della felicità”. “Ho sempre
pensato che circondarsi di bellezza faccia bene all’anima, al
cuore e alla mente, e che l’arte ci educa al bello e ci
indirizza verso una vita migliore – ha spiegato Veronica
Nicoli, Art Curator di Prince Group – Il mondo in cui lavoro
da tanti anni mi ha permesso di scoprire quanta meraviglia c’è
nell’animo umano e quanto desiderio di condividere emozioni
attraverso uno strumento come l’arte. Sono felice di aver
portato, insieme ad Armando Principe, testimonianza di questo
in una trasmissione dedicata al benessere psico-fisico quale
“Star bene”, attraverso le opere di alcuni artisti che hanno
saputo ben rappresentare alcune delle emozioni più profonde
che risiedono nell’anima: il sorriso, la felicità,         il
coraggio, l’equilibrio, la passione e l’amore”.

L’antimafia tradita, riti e
maschere di una rivoluzione
mancata
Franco La Torre a Caserta, con il suo libro, per raccontare
come è stata tradita l’antimafia Il giorno 14 maggio, alle ore
17,30, la libreria La Feltrinelli di Caserta e Zolfo Editore,
presentano: L’Antimafia Tradita riti e maschere di una
rivoluzione mancata di Franco La Torre con l’autore
intervengono, Paolo Miggiano, scrittore, Sergio Tanzarella,
storico della Chiesa… “Oggi l’antimafia sembra essere
diventata uno stanco rito dove sempre le stesse persone
ricordano i caduti di una terribile guerra. Perché è successo
questo?” Come è accaduto che il movimento dell’antimafia
italiana perdesse la direzione? Che un prezioso pilastro della
società civile a sostegno dello Stato nello scontro con le
organizzazioni criminali si confondesse tra personalismi e
stanche commemorazioni? Mentre Cosa nostra – grazie al
silenzio di uomini politici, giornalisti, imprenditori,
magistrati, associazioni – si mascherava persino da antimafia.
“L’Antimafia Traidita. Riti e maschere di una rivoluzione
mancata” (Zolfo Editore, www.zolfoeditore.it), il nuovo libro
di Franco La Torre, racconta tutto ciò.

La festa degli infermieri,
Cerrone:            troppe
disuguaglianze
Di Andrea Orza

Si è festeggiata la “Giornata Internazionale dell’infermiere”.
Nessuna celebrazione carnevalesca, la parodia dell’assistenze
sanitario “subalterno” dopo l’emergenza Covid-19 viene a
stonare con il contributo eroico stato dato da chi è parte
della categoria. Mario Cerrone, infermiere professionista,
sollecita alacremente a riflette sull’ingiustizia sociale
oltre che salariale che colpisce tanti giovani infermieri.

Per prima cosa, quali buone notizie per i prossimi laureandi?

 “Le scienze infermieristiche, stanno trasformandosi oggi a
garanzia di nuovi sbocchi professionali. Dall’emergenza
Covid-19 sono emerse complessità che seppur in un primo
momento inconciliabili con le tecnologie del sistema
sanitario, nei mesi (adesso anni) a seguire hanno promosso
soluzioni imprevedibili. Recenti raccolte dati hanno
rapportato che a rappresentare la maggioranza nelle strutture
sanitarie (anche se lieve, 59%) sono gli infermieri.
Attualmente vengono fatti considerevoli passi avanti, a
livello teorico- accademico ho reputato equo introdurre uno
sbarramento “a numero chiuso”. La preselezione limiterà il
numero e migliorerà l’abilità del singolo infermiere.”Oltre ai
tre anni di università, i nuovi percorsi formativi, al di là
della stagione del tirocinio, offrono master e
specializzazioni che confermano come oggi, si sia strutturato
un sapere più inclusivo di queste scienze.”

Quale torto viene ancora commesso ai danni della categoria?

“E qui veniamo al nocciolo della questione. È opinione diffusa
che l’infermiere abbia un ruolo gregario. Lo stereotipo
dell’assistenze subordinato, assimilabile a colui

il quale sbriga la “faccenda igienica”. L’importanza
dell’infermiere in reparto è inequivocabile, la sua presenza è
continua seguendo come il medico gli orari di turnazione
diurna e notturna. Non è solo un’opinione personale ma una
falla nel sistema di attribuzione delle competenze. In parte,
dopo la pandemia globale molte cose prenderanno una piega più
realistica e forse anche meno meschina. La collaborazione tra
infermiere e medico è migliorata a livello contrattuale c’è
tanto lavoro da fare.”

Salernitana,                   qui       si      fa      la
storia
di Marco De Martino

SALERNO – Un anno in 90′. Una stagione controversa,
interminabile, dai due volti, che è tutta racchiusa in Empoli-
Salernitana. La promozione, la multiproprietà, il trust, la
Figc, Lotito, Mezzaroma, Gravina, il generale Marchetti, i
trustee Isgrò e Bertoli. E ancora, le umiliazioni subite da
una tifoseria tanto commovente quanto dominante in giro per lo
Stivale, conla consapevolezza di essere ancora una volta di
passaggio in massima serie che, nei giorni del santo Natale,
faceva spazio alla paura di sparire per l’ennesima volta dal
calcio che conta proprio dopo aver toccato il cielo con un
dito. Poi improvvisamente, il 31 dicembre, o meglio, il 1°
gennaio una stella cometa è apparsa nel firmamento
salernitano. Danilo Iervolino, in un sol colpo, ha liberato la
Salernitana dal giogo della multiproprietà e del trust suo
surrogato mal riuscito, riunendo un ambiente ormai logorato da
insopportabili divisioni interne. Non solo, il presidente non
ha lesinato, decidendo di investire per tentare il miracolo
anziché speculare programmando la prossima stagione in
cadetteria. Nessun gli avrebbe detto niente, ma Iervolino ci
ha provato, con il supporto di tutti. Uniti si vince e così è
stato, almeno fino a ieri. Un ultimo sforzo, in una Empoli che
per un giorno sarà annessa alla provincia di Salerno, per
compiere il miracolo sportivo più sensazionale della storia
ultra centenaria di Sua Maestà. Uno sforzo, un altro ancora,
per questo gruppo straordinario assemblato dall’inossidabile
Walter Sabatini e forgiato dal vulcanico Davide Nicola che
questo pomeriggio ad Empoli aprirà il penultimo turno di serie
A. E chissene della contemporaneità: la Salernitana sa che,
portando a casa l’intero bottino in palio al Castellani, potrà
accomodarsi domani pomeriggio sul divano e godersi (magari
gufando un pochettino…) gli impegni di Genoa e Cagliari. La
gara di questo pomeriggio non sarà facile, tutt’altro. Al di
là delle motivazioni delle due squadre, conteranno come al
solito gli episodi. E poi alla Salernitana nessuno ha mai
regalato niente, è bene ricordarlo a chi ha la memoria corta
anche dopo tutto quello che è successo in questi anni. Sotto
il profilo tecnico, tante sono le considerazioni che portano a
pensare che la squadra granata può provare a vincere questo
impegno. La Salernitana, innanzitutto, è reduce da una
crescita costante, con quattro vittorie nelle ultime sei e due
pareggi arrivati nei minuti finali e, come nel caso di
domenica scorsa, anche ben oltre il 90′. L’Empoli, dal canto
suo, pur mantenendo un buon livello di gioco, nelle ultime
venti partite ha vinto solo due gare, peraltro entrambe contro
il Napoli. Insomma, la Salernitana ha tutte le carte in regola
per far sua la posta in palio. Un anno in 90′. Per la storia.
Per Salerno.
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