Anziano muore travolto da un mezzo agricolo
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Anziano muore travolto da un mezzo agricolo Un malore forse la causa della morte di un anziano agricoltore rimastro incastrato nelle lame della sua motozappa. E’ questa la prima ricostruzione di quanto accaduto ieri sera a Sassano e che ha sconvolto l’intera comunità. Francesco Lefante di 78 anni, molto conosciuto e stimato, nella piccola cittadina del salernitano, è morto ieri sera a Sassano, nel Salernitano, dopo essere rimasto, come abbiamo detto, incastrato tra le lame di una motozappa. La tragedia è avvenuta poco dopo le 20. Secondo una prima ricostruzione, l’anziano, forse a causa di un malore, è caduto rimanendo travolto dal mezzo agricolo. A nulla sono valsi i soccorsi, che sono stati chiamati pochi istanti dopo l’incidente, l’anziano è morto praticamente sul colpo ed i sanitari giunti sul posto altro non hanno potuto fare che costatarne il decesso. re.cro. A Castel San Giorgio da settembre l’Osservatorio Regionale sulle Povertà ed uno sportello del Banco Farmaceutico Castel San Giorgio punto di riferimento nel panorama regionale delle politiche sociali e dei servizi volti alle persone più fragili. In alcuni locali situati al primo piano del palazzo settecentesco appartenuto alla famiglia Calvanese, grazie al
protocollo d’intesa tra Comune e Banco Alimentare Campania Onlus, nascerà l’Osservatorio regionale sulle Povertà. L’organismo si occuperà di rilevare ogni forma di bisogno e di raccogliere i dati relativi alle persone in situazioni di difficoltà generali su tutto il territorio regionale. L’Osservatorio si occuperà anche della mappatura dei servizi, raccogliendo e aggiornando informazioni relative ai servizi, pubblici e privati, presenti sul territorio,in rete con gli enti, le Caritas e le organizzazioni di volontariato e del terzo settore. Nei locali di Villa Calvanese ceduti in concessione al Banco Alimentare Campania Onlus saranno aperti una serie di sportelli di ascolto volti ad intercettare ogni forma di disagio, grande attenzione sarà rivolta alla tematica del sovraindebitamento e della ludopatia con la nascita di due punti di ascolto dedicati. Il Banco si occuperà anche di realizzare una sala seminari che oltre che per le esigenze dell’Osservatorio sarà messa a disposizione del territorio. Sempre a Villa Calvanese aprirà anche uno sportello del Banco Farmaceutico. «Oggi è una giornata importante che segna l’inizio di una sinergia e di una collaborazione preziosa per il nostro territorio – ha detto la sindaca Paola Lanzara – in questi anni abbiamo lavorato molto nel sociale, cercando di intercettare ogni forma di bisogno e dare una risposta a tutti, questo anche grazie al lavoro incessante dell’assessore alle Politiche Sociali Antonia Alfano. La nascita dell’Osservatorio Regionale delle Povertà a Castel San Giorgio è per noi motivo di orgoglio ma anche un’ulteriore spinta a lavorare con gli altri enti e con le associazioni per creare un nuovo modello di assistenza e sostegno ai cittadini»-ha concluso Paola Lanzara. Sulla stessa lunghezza d’onda il direttore del Banco Alimentare Campania Onlus Roberto Tuorto. «Come Banco Alimentare la nostra mission da sempre è quella di essere dalla parte della gente e dei suoi bisogni-ha detto Roberto Tuorto-la sinergia con gli Enti è per noi fondamentale, un grazie al Comune di Castel San Giorgio e all’amministrazione Lanzara per aver creduto in questa progettualità e aver messo a disposizione i locali di Villa
Calvanese, destinata a diventare un punto di riferimento nel panorama regionale del Welfare». A Papa Francesco, consegnato il Premio Charlot 2022 di Rosa Pia Greco A due mesi dall’inizio della 34esima edizione del Premio Charlot, è stata già consegnata la prima statuetta raffigurante Charlie Chaplin. Una consegna davvero speciale, perchè a ricevere la statuetta dalle mani del figlio del grande Vagabondo e del patron Claudio Tortora è stato Papa Francesco. Mercoledì 11 maggio, nel corso dell’udienza generale del mercoledi, durante la cerimonia de “I Baciamani”, il Santo Padre ha ricevuto, infatti, da Eugene Chaplin la statuetta simbolo del Premio Charlot, che ritrae la figura del famoso vagabondo. Eugene, figlio del grande Charlie Chaplin, si è recato insieme all’ideatore del premio Claudio Tortora, il Maestro Leonardo de Amicis, l’autore Paolo Logli e il produttore Gianni Sergio in udienza generale da Papa Francesco, per omaggiarlo per il senso di umorismo e allegria che ha sempre messo nella sua visione del mondo, incoraggiando le persone a vivere la vita con il sorriso. Il tema dell’umorismo, infatti, è sempre stato presente nelle parole del Santo Padre, anche in anni così difficili come quelli che stiamo vivendo. Papa Francesco stesso è un Papa “sorridente”, per il quale lo sguardo umoristico sulla vita dell’uomo sulla terra assume un significato ben più profondo, in cui si è capaci di sorridere delle difficoltà quotidiane. Venerdì 29 luglio, in occasione del Premio Charlot, si terrà nella magnifica cornice di Salerno la serata “La Santa Allegrezza”,
durante la quale si celebrerà il conferimento del Riconoscimento speciale a Papa Francesco. “La Santa Allegrezza” sarà un imperdibile evento condotto da Lorena Bianchetti e impreziosito dalla presenza di Eugene Chaplin. Si esibiranno dal vivo, sulle note della straordinaria orchestra diretta dal Maestro Leonardo de Amicis, artisti di rilievo nel panorama italiano. Grandi interpreti, inoltre, leggeranno testi tratti dalla poesia medievale italiana e brani di prosa scritti esclusivamente per questo evento. La presenza di Eugene Chaplin offrirà l’occasione per dedicare un momento al ricordo di Charlot, la maschera comica da cui nasce tutto l’umorismo moderno. “Sarà, in definitiva, una grande festa di allegria, ma Santa, come narra il titolo, perché dedicata ad una delle figure più importanti e carismatiche di questo inizio di secolo, Papa Francesco che ci ha fatto l’onore di accettare di essere insignito del Premio Charlot”, ha detto il direttore artistico Claudio Tortora. Da San Pietro al Duomo, monumenti aperti di notte di Alessandro Faggiano Presentata “La Notte Europea dei Musei” presso la Soprintendenza dei Beni Culturali di Salerno. Oggi 14 maggio, migliaia di iniziative culturali vivacizzereanno paesi e città, grazie alle aperture straordinarie di musei e siti archeologici. Come ci ricorda il dottor Michele Faiella, Funzionario per la promozione e Comunicazione della Soprintendenza, “si tratta di una iniziativa giunta alla 12a edizione. Sul territorio abbiamo avuto sempre buoni risultati, soprattutto su Salerno città.” La provincia di Salerno,
quindi, non fa eccezione e, a partire dal capoluogo, si segnalano una serie di aperture straordinarie che dovrebbe attirare molti turisti in città. Cominciando proprio dal capoluogo, spicca l’apertura di San Pietro a Corte dalle 19:00 alle 22:00. Sarà possibile visitare sia l’Ipogeo che la Cappella Sant’Anna. “Dopo la riapertura di San Pietro a Corte nel 2016 abbiamo avuto tante soddisfazioni. Questo è uno dei tre luoghi più visitati insieme a Duomo e Giardini della Minerva. A Pasqua e pasquetta abbiamo avuto circa 900 visitatori che hanno visitato il complesso” sottolinea Faiella. Rimanendo a Salerno città, oltre a San Pietro a Corte aprirà in via straordinaria anche Santa Maria De Lama, sempre dalle 19:00 alle 22:00. Fondamentale, in questo caso, la collaborazione del Touring Club.” Passsando alla provincia, spicca tra tutte la riapertura della Villa Romana di Minori. Sarà possibile visitarla tra le 19:30 e le 22:30. Un percorso serale che la rende ancora più affascinante. Andando verso il Cilento, si segnala la partecipazione del Museo Archeologico sito a Sala Consilina. Come per i due siti del capoluogo, l’apertura straordinaria si estende dalle 19:00 alle 22:00. Capitolo a parte, infine, per il Museo Archeologico di Buccino. Ne parla la direttrice Simona Di Gregorio, che conferma “l’apertura eccezionale in orario serale, dalle 19:00 alle 22:00, al costo simbolico di un euro rispetto ai canonici sei euro d’ingresso. Questa apertura saà accompagnata da una serie di attività e visite guidate. Adele Lagi darà vita al racconto del Museo Archeologico di Buccino con “Storie di uomini e di dei dal Museo di Volcei”, mettendo in mostra gli oggettivi più significativi della collezione. A questo, si aggiungono una mostra pittorica – dell’artista Enzo Marotta – e una mostra fotografica a cura di Mario Laporta, con foto del territorio di Buccino.” Simona Di Gregorio conferma quanto sia stato importante l’aiuto degli enti locali, nella manutenzione dei siti e nella promozione degli eventi. Allo stesso tempo, rimarca l’importanza di tornare a investire per poter far fronte alle sfide dell’oggi e del domani.
Aperture straordinarie del Carcere Borbonico, e del Parco Archeologico di Atripalda Per la Notte Europa dei Musei, si segnalano attività anche in Provincia di Avellino. Oltre alle aperture straordinare del Carcere Borbonico (19:00-22:00), del Parco Archeologico di Atriplanda (19:00-22:00) e del Parco Archeologico di Avella e del Museo Mia (entrambe dalle 20:00 alle 23:00), c’è spazio per iniziative culturali e musicali estremamente interessanti. Su tutto l’avellinese sono previsti ben dodici eventi. Massima attenizione sulla mostra d’arte contemporanea MartES (Magia, Arte, Esoterismo) ospitata dal complesso monumentale dell’ex Carcere Borbonico nella Sala Ripa, a partire dalle ore 20:00. Mezz’ora dopo, presso il Museo Irpino, inizierà lo spettacolo teatrale itinerante “L’Antigone di Sofocle”, messo in scena dagli alunni del liceo scientifico “Mancini”. Una serie di concerti per i musei provinciali completa il programma della serata. Si comincia alle 18:00 nel Complesso Monumentale con l’interpretazione musicata dagli studenti del Conservatorio “Cimatorosa” di alcune collezioni del museo. Alle 19:00 presso il Museo Civico “Antiquarium” (Morra De Sancatis) si esibiranno le fisarmoniche del Cimarosa. Alla stessa ora, musica da camera presso il Museo d’Arte Contemporanea di Sant’Angelo dei Longobardi. Alle 19:30, Il Museo Civico di Altavilla Irpina ospita i quartetti diretti dal Maestro Bossone. In contemporanea alle ore 20:00 via al concerto dell’Enesemble dei clarinetti del Cimarosa (Museo di Luogosano) e Stand Up Trio con il pianista Giuseppe Crispo (Museo civico e della ceramica di Ariano Irpino). Chiude la lunga serata musicale il Fairy Guitar Quartet nel Museo dei
misteri di Mirabella Eclano. Per accedere ai luoghi culturali statali non è più richiesto il possesso del green pass rafforzato, né di quello base, mentre l’utilizzo di mascherine chirurgiche è fortemente raccomandato. Il Ministero della Cultura, guidato dal ministro Dario Franceschini, consiglia di consultare i siti dei musei e dei parchi archeologici prima di programmare la visita. L’elenco dei musei, in continuo aggiornamento, con orari e informazioni, che hanno aderito all’iniziativa sono disponibili su: https://cultura.gov.it/evento/notteeuropeadeimusei-2022 e sui canali social del MiC e dei singoli musei. al.fa. Gli archi dei Solisti Veneti dal Barocco al Novecento di Olga Chieffi Secondo appuntamento, stasera, con il cartellone della rassegna “Benedetta Prima…Vera!”, allestito dalla direzione artistica del Teatro Verdi di Salerno. Dopo il bagno di folla occorso, lo scorso sabato, a Daniel Oren e alla Filarmonica Salernitana “Giuseppe Verdi”, oggi saranno ospiti, nella Chiesa di San Giorgio, alle ore 20, I Solisti Veneti, diretti da Giuliano Carella. La serata principierà con la Sonata a quattro in sol maggiore per archi di Giuseppe Tartini. L’ideale del genio di Piran è un ideale di tipo vocale e cantabile, che modella le inflessioni della melodia sulla ricerca di un senso espressivo affine al discorso verbale, con passaggi che paiono esprimere una riflessione interiore e si arricchiscono con ornamentazioni improvvisate che guardano
alla grande arte del belcanto. Idee melodiche e ritmiche quelle di Tartini, organizzate in temi veri e propri, alcune frasi di passaggio all’interno dei singoli movimenti, (un Presto, l’Andante e l’Allegro assai finale), o l’accordo “vuoto”, o ancora il contenuto sentimentale ed emotivo della composizione che guarda all’estetica naturalistica tardo settecentesca con una tensione espressiva che anticipa il romanticismo, soprattutto nel tempo lento, nella loro inconfondibile individualità, fanno riconoscere senza possibile fraintendimento, fin dalle prime battute la sonata tartiniana. Balzo di due secoli con l’esecuzione della terza Suite per Archi delle “Antiche danze ed arie per liuto” di Ottorino Respighi op.172. L’operazione che Respighi attua sulla musica antica è un atto d’amore. Di certo la delicatezza con cui la filologia moderna maneggia l’antico mostra il lato violento di questo atto, ma negli anni ’30, così permeati dalla ricerca del nuovo, dall’abbandono del lirismo melodrammatico, così informati dal mirabolante moderno, il recupero dell’antico è anche un atto di coraggio che può essere svolto solo da chi è già in grado di prevedere i limiti dell’affanno per il nuovo. Respighi apre il suo interesse verso il barocco europeo, conferendo vita a contenuti musicali che non è contemplazione del manoscritto, ma, piuttosto, coscienza che la musica prende vita fintantoché viene suonata, e l’orchestra, ente massimo strumentale, ha questo dovere grazie alla facilità che ha di rendere tutto colorito e autorevole con i suoi diversi timbri. La terza Suite, comprende l’Italiana, una garbata e composta melodia di anonimo, le Arie di corte, ovvero un florilegio di canzoni francesi, aperto e chiuso dallo stesso brano e con un riflessivo “Lento” in posizione centrale, seguito da una Siciliana, anch’essa anonima, dal carattere pastorale, e a chiudere, la Passacaglia di Ludovico Roncalli, un tema maestoso e caratteristico arricchito da severe variazioni. Le opere di Giuseppe Verdi conquistarono il pubblico e i virtuosi di ogni strumento con la modernità della loro concezione drammaturgica e della resa dei personaggi, dai quali il canto
sgorga da un’urgenza espressiva e attraverso una vocalità essenziale affatto nuova per gli spettatori dell’epoca. Entrerà, quindi in scena il violinista Lucio Degani, per dedicare al pubblico salernitano la Fantasia su La Traviata, op. 50, composta da Antonio Bazzini, apprezzata dal pubblico sin dal 1862. In questa parafrasi Bazzini raccoglie sul proprio strumento le confessioni intime di Violetta Vale ́ry: qui, infatti, tutti i motivi musicali la riguardano, compreso quello orchestrale, particolarmente larmoyant, che, nella scena VI dell’atto II, la incalza mentre tenta invano di scrivere la sua lettera di commiato ad Alfredo Germont. Motivo che, nelle mani di Bazzini, diventa ricorrente: dopo essere apparso sovrapposto alle inconfondibili note iniziali dell’atto III, esso riemerge, ancora piùsconsolato, nel breve raccordo tra il flashback rappresentato dal Preludio dell’atto I e un’improvvisa, chimerica accensione, prima che Violetta dia sfogo alla propria disperazione con l’enunciazione di “Alfredo, Alfredo, di questo core”. Dopo averci fatto sentire l’ “Addio del passato”, nella conclusiva perorazione di “Amami, Alfredo”, il canto di Violetta si sdoppia sul violino in una sorta di estremo e appassionato abbraccio con l’amato. Finale ancora verdiano con l’esecuzione del Quartetto in Mi Minore, in versione orchestrale. L’opera venne composto da Verdi a Napoli nel marzo 1873, durante una forzata pausa causata dal rinvio di una nuova produzione di Aida. Un quartetto d’archi probabilmente per dimostrare che un compositore d’opera non era affatto un compositore di serie b e che anche lui fosse in grado di creare un quartetto nel rispetto delle regole accademiche, con un utilizzo preciso, quasi virtuosistico, del contrappunto e con lo sberleffo di una fuga a concludere il quarto e ultimo movimento, quasi un presagio di quella che, qualche anno più tardi, avrebbe chiuso il Falstaff. “Se il quartetto sia bello o brutto non so… so però che è un quartetto!”.
Festival Internazionale del Multimediale: tra gli ospiti Ana Mena La millenaria storia dei Templi di Paestum e l’innovazione tecnologica a braccetto a Capaccio Paestum il prossimo 2 giugno nell’ex Tabacchificio grazie a Playmont, Festival Internazionale del Multimediale, con la partecipazione durante le premiazioni della star internazionale Ana Mena idolo non solo dei più giovani. Un’occasione unica di formazione e divertimento per tutti gli appassionati di PlayStation, Xbox e Nintendo Switch. “Dalle dieci alle diciannove del 2 giugno sarà possibile scoprire il mondo del Game e Cartoon Experience anche giocando, pure con oltre 8 videogiochi realizzato dai ragazzi degli istituti scolastici. E dalle ventuno si svolgerà la premiazione dei videogiochi con la presenza di Ana Mena”, spiega don Patrizio Coppola, meglio conosciuto come “Padre Joystick”, promotore e responsabile del progetto Playmont che con il Festival Internazionale del Multimediale offre un percorso formativo grazie a cui è possibile diventare protagonisti del meraviglioso mondo dei videogame. Per l’intera giornata del 2 giugno, insieme agli studenti del Liceo Galilei di Piedimonte Matese, dell’IIss Vanvitelli di Lioni, del Convitto Nazionale Torquato Tasso di Salerno e dell’Istituto Tecnico Buonarroti di Caserta che hanno partecipato al concorso del Festival Multimediale Playmont, si avrà la possibilità di apprendere come realizzare un videogioco, passo dopo passo, grazie al supporto di esperti dalla comprovata esperienza nel settore videoludico. Inoltre durante il Festival tra le tematiche trattate ci saranno immigrazione, bullismo, criminalità minorile, devianza
sociale, dipendenze, disagio, emarginazione, povertà. Su Rai 2 gli artisti di Prince Group Gli artisti di Prince Group approdano su Rai2. Inizierà domani (sabato 14 maggio) alle ore 9,30, su Rai2, “Star Bene”, il nuovo programma dedicato al benessere, prodotto da Seven More in collaborazione con Rai Pubblicità. “Star Bene” si suddividerà in sei puntate, ognuna delle quali porrà al centro un tema diverso legato alle diverse declinazioni del benessere. Sorriso, equilibrio, amore, felicità, coraggio e passione saranno i punti cardine intorno ai quali ruoterà la trasmissione tv, che parlerà anche di arte grazie agli artisti della Prince Group. In “Star Bene”, infatti, il conduttore Livio Beshir, insieme all’Art Curator di Prince Group Veronica Nicoli, inviteranno gli artisti a descrivere le loro opere, ognuna espressione dell’emozione protagonista della puntata. Gli artisti saranno in collegamento dalla galleria Prince Group con sede a Salerno e saranno affiancati da Armando Principe, fondatore dell’azienda che si occupa di commercializzare l’arte contemporanea degli artisti emergenti in tutto il mondo. Gli Artisti – Il 14 maggio l’appuntamento è con Francesco Cuomo che, attraverso la sua opera d’arte, parlerà del sorriso; il 21 maggio sarà la volta di Anna Poerio che focalizzerà l’attenzione sull’equilibrio, mentre il 28 maggio Elia Tamigi evidenzierà, con la sua opera, le diverse sfumature dell’amore. A giugno il primo appuntamento è fissato per sabato 4 con Carmen Di Renna, che accenderà i riflettori sui vari volti della felicità; a seguire Paolo Uttieri, l’11 giugno, parlerà del coraggio e Moira Sperolini, il 18 giugno, disquisirà sull’importanza della passione nell’arte come nella
vita. “La bellezza dell’arte ha un potere taumaturgico che travalica il tempo e lo spazio – ha sottolineato Armando Principe, fondatore della Prince Group – Anche in un periodo così difficile come quello del Covid, l’arte è stata la prima a reagire e ad offrire conforto a chi, isolato in casa, si rifugiava nelle visite virtuali ai musei per sfuggire dalla tristezza e alla preoccupazione. È, dunque, giusto adesso passare la parola agli artisti, che di quel poter taumaturgico sono i depositari, per far spigare loro come l’arte può essere la chiave per spalancare le porte della felicità”. “Ho sempre pensato che circondarsi di bellezza faccia bene all’anima, al cuore e alla mente, e che l’arte ci educa al bello e ci indirizza verso una vita migliore – ha spiegato Veronica Nicoli, Art Curator di Prince Group – Il mondo in cui lavoro da tanti anni mi ha permesso di scoprire quanta meraviglia c’è nell’animo umano e quanto desiderio di condividere emozioni attraverso uno strumento come l’arte. Sono felice di aver portato, insieme ad Armando Principe, testimonianza di questo in una trasmissione dedicata al benessere psico-fisico quale “Star bene”, attraverso le opere di alcuni artisti che hanno saputo ben rappresentare alcune delle emozioni più profonde che risiedono nell’anima: il sorriso, la felicità, il coraggio, l’equilibrio, la passione e l’amore”. L’antimafia tradita, riti e maschere di una rivoluzione mancata Franco La Torre a Caserta, con il suo libro, per raccontare come è stata tradita l’antimafia Il giorno 14 maggio, alle ore 17,30, la libreria La Feltrinelli di Caserta e Zolfo Editore,
presentano: L’Antimafia Tradita riti e maschere di una rivoluzione mancata di Franco La Torre con l’autore intervengono, Paolo Miggiano, scrittore, Sergio Tanzarella, storico della Chiesa… “Oggi l’antimafia sembra essere diventata uno stanco rito dove sempre le stesse persone ricordano i caduti di una terribile guerra. Perché è successo questo?” Come è accaduto che il movimento dell’antimafia italiana perdesse la direzione? Che un prezioso pilastro della società civile a sostegno dello Stato nello scontro con le organizzazioni criminali si confondesse tra personalismi e stanche commemorazioni? Mentre Cosa nostra – grazie al silenzio di uomini politici, giornalisti, imprenditori, magistrati, associazioni – si mascherava persino da antimafia. “L’Antimafia Traidita. Riti e maschere di una rivoluzione mancata” (Zolfo Editore, www.zolfoeditore.it), il nuovo libro di Franco La Torre, racconta tutto ciò. La festa degli infermieri, Cerrone: troppe disuguaglianze Di Andrea Orza Si è festeggiata la “Giornata Internazionale dell’infermiere”. Nessuna celebrazione carnevalesca, la parodia dell’assistenze sanitario “subalterno” dopo l’emergenza Covid-19 viene a stonare con il contributo eroico stato dato da chi è parte della categoria. Mario Cerrone, infermiere professionista,
sollecita alacremente a riflette sull’ingiustizia sociale oltre che salariale che colpisce tanti giovani infermieri. Per prima cosa, quali buone notizie per i prossimi laureandi? “Le scienze infermieristiche, stanno trasformandosi oggi a garanzia di nuovi sbocchi professionali. Dall’emergenza Covid-19 sono emerse complessità che seppur in un primo momento inconciliabili con le tecnologie del sistema sanitario, nei mesi (adesso anni) a seguire hanno promosso soluzioni imprevedibili. Recenti raccolte dati hanno rapportato che a rappresentare la maggioranza nelle strutture sanitarie (anche se lieve, 59%) sono gli infermieri. Attualmente vengono fatti considerevoli passi avanti, a livello teorico- accademico ho reputato equo introdurre uno sbarramento “a numero chiuso”. La preselezione limiterà il numero e migliorerà l’abilità del singolo infermiere.”Oltre ai tre anni di università, i nuovi percorsi formativi, al di là della stagione del tirocinio, offrono master e specializzazioni che confermano come oggi, si sia strutturato un sapere più inclusivo di queste scienze.” Quale torto viene ancora commesso ai danni della categoria? “E qui veniamo al nocciolo della questione. È opinione diffusa che l’infermiere abbia un ruolo gregario. Lo stereotipo dell’assistenze subordinato, assimilabile a colui il quale sbriga la “faccenda igienica”. L’importanza dell’infermiere in reparto è inequivocabile, la sua presenza è continua seguendo come il medico gli orari di turnazione diurna e notturna. Non è solo un’opinione personale ma una falla nel sistema di attribuzione delle competenze. In parte,
dopo la pandemia globale molte cose prenderanno una piega più realistica e forse anche meno meschina. La collaborazione tra infermiere e medico è migliorata a livello contrattuale c’è tanto lavoro da fare.” Salernitana, qui si fa la storia di Marco De Martino SALERNO – Un anno in 90′. Una stagione controversa, interminabile, dai due volti, che è tutta racchiusa in Empoli- Salernitana. La promozione, la multiproprietà, il trust, la Figc, Lotito, Mezzaroma, Gravina, il generale Marchetti, i trustee Isgrò e Bertoli. E ancora, le umiliazioni subite da una tifoseria tanto commovente quanto dominante in giro per lo Stivale, conla consapevolezza di essere ancora una volta di passaggio in massima serie che, nei giorni del santo Natale, faceva spazio alla paura di sparire per l’ennesima volta dal calcio che conta proprio dopo aver toccato il cielo con un dito. Poi improvvisamente, il 31 dicembre, o meglio, il 1° gennaio una stella cometa è apparsa nel firmamento salernitano. Danilo Iervolino, in un sol colpo, ha liberato la Salernitana dal giogo della multiproprietà e del trust suo surrogato mal riuscito, riunendo un ambiente ormai logorato da insopportabili divisioni interne. Non solo, il presidente non ha lesinato, decidendo di investire per tentare il miracolo anziché speculare programmando la prossima stagione in cadetteria. Nessun gli avrebbe detto niente, ma Iervolino ci ha provato, con il supporto di tutti. Uniti si vince e così è
stato, almeno fino a ieri. Un ultimo sforzo, in una Empoli che per un giorno sarà annessa alla provincia di Salerno, per compiere il miracolo sportivo più sensazionale della storia ultra centenaria di Sua Maestà. Uno sforzo, un altro ancora, per questo gruppo straordinario assemblato dall’inossidabile Walter Sabatini e forgiato dal vulcanico Davide Nicola che questo pomeriggio ad Empoli aprirà il penultimo turno di serie A. E chissene della contemporaneità: la Salernitana sa che, portando a casa l’intero bottino in palio al Castellani, potrà accomodarsi domani pomeriggio sul divano e godersi (magari gufando un pochettino…) gli impegni di Genoa e Cagliari. La gara di questo pomeriggio non sarà facile, tutt’altro. Al di là delle motivazioni delle due squadre, conteranno come al solito gli episodi. E poi alla Salernitana nessuno ha mai regalato niente, è bene ricordarlo a chi ha la memoria corta anche dopo tutto quello che è successo in questi anni. Sotto il profilo tecnico, tante sono le considerazioni che portano a pensare che la squadra granata può provare a vincere questo impegno. La Salernitana, innanzitutto, è reduce da una crescita costante, con quattro vittorie nelle ultime sei e due pareggi arrivati nei minuti finali e, come nel caso di domenica scorsa, anche ben oltre il 90′. L’Empoli, dal canto suo, pur mantenendo un buon livello di gioco, nelle ultime venti partite ha vinto solo due gare, peraltro entrambe contro il Napoli. Insomma, la Salernitana ha tutte le carte in regola per far sua la posta in palio. Un anno in 90′. Per la storia. Per Salerno.
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