Castori: "Abbiamo perso una gara assurda"

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Castori: «Abbiamo perso una
gara assurda»
di Marco De Martino

E’ amaro Fabrizio Castori al termine del match della
Salernitana contro il Sassuolo che ha segnato la quinta
sconfitta in sei partite di campionato. Il tecnico granata se
la prende soprattutto con la sfortuna, fattore a suo modo di
vedere che ha impedito ai suoi di portare a casa un risultato
positivo dal Mapei Stadium: «Abbiamo fatto una grande partita
-esordisce Castori in sala stampa- non abbiamo finalizzato
tutto quello che abbiamo prodotto, anche per un pizzico di
sfortuna. la prestazione c’è stata, ci è mancato solo il gol,
il Sassuolo l’ha fatto, noi no. Si è perso una partita assurda
-aggiunge il trainer della Salernitana- siamo andati a
prenderli nella loro metà campo, abbiamo battuto otto calci
d’angolo tenendo un atteggiamento molto aggressivo andando ad
attaccarli alti». Nonostante il misero punticino in classifica
Castori non perde l’ottimismo: «Siamo cresciuti, stiamo
migliorando però è brutto perdere partite come questa, la
sconfitta è immeritata perchè la squadra ha giocato, ha creato
ed è mancata solo la fortuna. Penso alla respinta sulla linea
dopo il colpo di tacco di Bonazzoli o l’occasione capitata a
Simy nel finale. Sinceramente abbiamo fatto la nostra parte».
Castori ha inizialmente sorpreso Dionisi cambiando modulo e
schierando una retroguardia a quattro. Il tecnico granata
spiega il perchè: «Abbiamo preso 14 gol in cinque partite ed
oltre ad aver rettificato l’attacco andava rivista anche la
difesa. Piano piano stiamo rimettendo a posto le cose ed a
parte il risultato la squadra ha giocato bene. Siamo passati a
quattro togliendo un centrocampista, dobbiamo solo insistere
su questa strada». Sotto il profilo atletico la Salernitana ha
dato segnali confortanti visto che ci ha provato fino al 96’:
«Abbiamo corso più del Sassuolo fine alla fine come abbiamo
fatto anche con il Verona. Potrei analizzare le partite
dall’Atalanta in poi, non meritavamo di perdere quella partita
e quella di oggi, mentre -continua Castori- con il Verona
abbiamo pareggiato rimontando due gol. Anche oggi abbiamo
aggiunto un tassello sotto il profilo del gioco, ora non
bisogna disperdere quanto di buono abbiamo fatto». In chiusura
Castori auspica che tutti i suoi calciatori possano finalmente
raggiungere la stessa condizione per cercare di agganciare il
treno salvezza: «Qualche giocatore è arrivato in ritardo e sta
prendendo la condizione man mano. C’è qualcuno che invece ce
l’ha già ed il ritmo di squadra al momento non è uniforme. Ad
ogni modo dobbiamo cercare di concretizzare di più altrimenti
-conclude Fabrizio Castori- le partite si perdono».

Non    basta    il    cuore,
Salernitana ancora ko
di Fabio Setta

REGGIO EMILIA – Questione di testa. Quella di Berardi, dopo
l’ennesima accelerata di Boga ha regalato la vittoria al
Sassuolo, quella di Simy su cross di Strandberg ha fatto
disperare la Salernitana che è così uscita dal Mapei Stadium a
mani vuote. Immeritatamente. Questione di testa, leggasi anche
atteggiamento diverso, è quanto aveva chiesto Castori ai suoi
ragazzi. Senza l’asso Ribery, formazione rivoluzionata nel
modulo e negli uomini. Difesa a 4, Kastanos dietro le punte,
Di Tacchio di nuovo titolare, ma non solo. Atteggiamento,
appunto. C’è da dire è stato diverso dal solito. Pressione
alta sui difensori del Sassuolo, per mettere subito in
difficoltà gli uomini di Dionisi, poi squadra pronta ad
accorciare in difesa grazie ai mille polmoni dei due
Coulibaly. Certo, quando il Sassuolo superava il primo
pressing, qualche dolorino ai granata andava a crearlo
soprattutto con Boga e Djuricic nella prima parte di gara. Ma
Castori ha accettato il rischio schierando una formazione che
ha giocato a viso aperto, rischiando e mettendo in difficoltà
gli avversari. Dopo soli tre minuti Gyomber, inedito terzino
destro, ha chiamato subito Consigli alla risposta importante.
Poi ci ha provato Gondo in rovesciata contrato da Ferrari. Poi
anche Kastanos. Dall’altra parte Belec si è superato su Lopez
dalla distanza ma soprattutto con Boga sulla sinistra la
squadra neroverde ha fatto male ai granata. Su un cross
dell’esterno, Gagliolo ha respinto corto con Frattesi che dal
limite non ha inquadrato lo specchio. Ritmi elevatissimi, con
la Salernitana che con il passare dei minuti nella ripresa è
sembrata perdere fisicità e lucidità. Scampato il pericolo
grazie al Var di un rigore regalato ai padroni di casa nel
recupero del primo tempo, a inizio ripresa la formazione di
Castori è parsa meno determinata e attenta. Così dopo soli
nove minuti, Berardi di testa ha sbloccato il risultato dopo
che Boga aveva bruciato Gyomber nello stretto. Con la
girandola di cambi, la squadra di Castori ha trovato nuova
linfa. Bonazzoli, approfittando di un errore del Sassuolo, di
tacco ha trovato il recupero di Rogerio quasi sulla linea, in
quella che è stata la migliore occasione per i granata fino al
minuto 87 quando Simy di testa non ha inquadrato lo specchio
da ottima posizione per la disperazione degli oltre 3mila
tifosi granata presenti in curva. Questione di testa, quindi.
Ma non solo. I segnali di crescita, fisici, tecnici e tattici
iniziano a vedersi. D’altro canto, bisogna tener presente una
classifica che racconta di un punto in sei partite, con solo
quattro reti realizzate e quindici subite. Lì in basso nessuno
corre più di tanto, ma che la partita contro il Genoa di
sabato prossimo possa essere uno snodo cruciale è molto più
che una semplice sensazione.
Salernitana,   vincere                                 per
credere nella salvezza
di Marco De Martino

SALERNO – Vincere per credere nella salvezza. Con questo
obiettivo la Salernitana scenderà in campo questo pomeriggio
al Mapei Stadium di Reggio Emilia per la sfida contro un
Sassuolo assetato ugualmente di punti dopo ben tre battute
d’arresto consecutive. I granata, dopo averne collezionato
quattro nelle prime quattro giornate di serie A, hanno
finalmente rotto il ghiaccio contro l’Hellas Verona
all’Arechi. Un punto, il primo di questa stagione, strappato
con le unghie agli scaligeri grazie ad una doppia rimonta che
lascia ben sperare sotto il profilo psicologico. Gli errori ci
sono stati come pure i progressi, sia sul piano tecnico che
tattico, e l’auspicio è che possano essere confermati anche in
Emilia. La defezione di Franck Ribery -prevedibile dopo i 45’
giocati con l’Atalanta e gli 88’ con il Verona nel giro di tre
giorni- costringerà la squadra a dimostrare di essere in grado
di giocare con un atteggiamento coraggioso e propositivo anche
senza il proprio furoriclasse. Dal canto suo Fabrizio Castori
sarà costretto a modificare leggermente l’assetto tattico da
contrapporre al Sassuolo. La tentazione è quella di lanciare
subito nella mischia Kastanos, elemento con caratteristiche
simili al francese, oppure optare per il nigeriano Obi che,
per la verità, non ha convinto in quella posizione contro
l’Atalanta. La scelta di Castori dipenderà anche da come
intenderà affrontare un avversario temibile come il Sassuolo.
L’attacco degli emiliani è da squadra d’alta classifica: i
talentuosi Boga e Djuricic ed i campioni d’Europa Berardi e
Raspadori sono elementi capaci di fare la differenza e vincere
da soli le partite. Toccherà ai granata limitarli al massimo
provando innanzitutto ad azzerare gli errori individuali che
hanno compromesso quasi tutte le gare finora disputate in
questa stagione. Proverà a colmare il gap tecnico, come
sempre, il fattore tifo. Saranno oltre duemila i sostenitori
granata che assieperanno gli spalti del Mapei Stadium. In
pratica la Salernitana si ritroverà a giocare in casa
ricevendo una spinta emotiva importante che dovrà mettere a
frutto sul terreno di gioco. Battendo il Sassuolo i granata
avrebbero infatti l’opportunità di agganciarli in classifica
e, soprattutto, di lanciare un segnale importante al
campionato.

Salernitana, giro di vite in
difesa
di Marco De Martino

Giro di vite in difesa per strappare il primo risultato
positivo in trasferta. La Salernitana si appresta alla terza
trasferta stagionale, in quel di Reggio Emilia, dove
affronterà al Mapei Stadium domani pomeriggio il Sassuolo di
Dionisi. Quella contro gli emiliani sarà il terzo impegno in
otto giorni per i granata e Fabrizio Castori, necessariamente,
dovrà ponderare bene le scelte di formazione. DIFESA COLABRODO
Il tecnico marchigiano ha posto la propria attenzione in
particolar modo sulla difesa, punto debole della squadra nelle
prime cinque sfide in serie A. 14 reti al passivo fanno della
retroguardia salernitana quella al momento più battuta, per
una media di quasi tre gol subiti a partita. A preoccupare
Castori, però, non ci sono soltanto i numeri ma anche le
prestazioni dei singoli. I vari Gyomber, Gagliolo, Jaroszynski
e lo stesso Bogdan hanno commesso diversi errori individuali
che hanno spianato la strada agli attaccanti avversari. Ad
esempio Gyomber da pilastro della difesa della passata
stagione si Ë trasformato in anello debole della catena di
destra. Proprio il decentramento, per favorire l’innesto del
norvegese Strandberg in mezzo, ha penalizzato oltremodo lo
slovacco che contro il Sassuolo potrebbe osservare un turno di
riposo. Al suo posto potrebbe esserci il recuperato Veseli,
altro elemento fondamentale nello scorso torneo cadetto e
finora fermo ai box per infortunio. E’ cominciata male invece
l’esperienza in granata di Gagliolo. Pretoriano di Castori fin
dai tempi di Carpi, l’ex Parma a Torino e nella scorsa partita
con il Verona ha disputato due prestazioni disastrose.
Difficile che possa essere messo da parte visto che anche la
sua alternativa, ovvero Jaroszynski, ha lasciato molto a
desiderare quando Ë stato chiamato in causa. Potrebbe
rientrare in gioco Luka Bogdan, ma anche per lui l’inizio non
Ë stato confortante a causa dell’erroraccio in marcatura su
Ilicic in occasione dell’azione che ha determinato il gol di
Zapata e che è costata alla Salernitana la sconfitta nel match
contro l’Atalanta. Se in difesa potrebbe cambiare qualcosa, in
mediana Castori sembra aver trovato la classica quadratura del
cerchio. I due Coulibaly sono sempre più l’anima della squadra
e saranno riconfermati anche a Reggio Emilia, così come i due
esterni Kechrida e Ranieri i quali, anche se ad intermittenza,
hanno mostrato discrete doti agonistiche e tecniche. Conferma
in vista anche per Franck Ribery, reduce dagli 88 minuti
disputati contro il Verona ma che sta bene sia fisicamente che
mentalmente e che dunque sarà titolare contro il Sassuolo.
TORNA DJURIC Rientrerà dal primo minuto Milan Djuric, pronto a
scalzare nuovamente un Simy apparso ancora nettamente indietro
sia nella condizione atletica sia, soprattutto, nell’intesa
con i suoi nuovi compagni. Il partner del bosniaco sarà quasi
certamente Cedric Gondo. L’ivoriano, dopo le due super
prestazioni contro Atalanta e Verona, di cui quest’ultima
condita con il primo gol in serie A, è al momento favorito su
Bonazzoli. Ad ogni modo nella rifinitura odierna, che
precederà la partenza alla volta di Reggio Emilia, Fabrizio
Castori dovrebbe sciogliere i residui dubbi di formazione.

La    Fondazione                             Carisal
presenta     il                             Progetto
SportAbility
A settembre il progetto “SportAbility”, finanziato dall’Unione
Province Italiane (UPI), entrerà nel vivo con il
coinvolgimento diretto delle scuole delle province di Salerno,
Avellino e Caserta. L’iniziativa, che vede coinvolte le
Provincia di Salerno, Avellino e Caserta insieme all’Ufficio
Scolastico Regionale Campania, Centro Sportivo Italiano (CSI),
ASD Salerno Guiscards, Consorzio COSVITEC Scarl, CUS,
Fondazione CARISAL ed ai Comuni di Nocera Inferiore e San
Valentino Torio, percorrerà una strada ambiziosa: veicolare
l’acquisizione della conoscenza del proprio corpo (nei più
giovani e non solo) e del suo peculiare linguaggio,
guadagnando efficienza e benessere e, in parallelo,
promuovendo il rispetto delle regole, oltre che di tutti i
valori morali ed etici alla base della convivenza civile.
Dunque, settembre per “SportAbility” significherà seminari,
conferenze, giornate di informazione online per sensibilizzare
i giovani coinvolti sui temi della sana alimentazione e delle
corrette abitudini alimentari, dello sport come inclusione,
della dimensione educativa dello sport e del suo ruolo
sociale, culturale e ricreativo. Il coinvolgimento dei ragazzi
passa attraverso l’uso linguaggi e strumenti che fanno già
parte della loro quotidianità e con cui hanno dimestichezza.
“L’idea base del progetto è incentrata su un duplice
obiettivo: diffondere la cultura della pratica sportiva e di
una sana e corretta alimentazione quale strumenti di benessere
della persona, di socializzazione e aggregazione mediante la
diffusione delle informazioni e la promozione di spazi di
confronto e dialogo tra i giovani, e tra questi e le
istituzioni”, dichiara il presidente di Upi Campania, Domenico
Biancardi. Gli appuntamenti saranno organizzati su specifiche
piattaforme online. Si tratterà di – incontri con
“testimonial” del mondo dello sport che si siano distinti per
particolari meriti sportivi; avranno come focus il ruolo
inclusivo ed aggregativo dello sport, oltre che i valori etici
e morali connessi all’attività fisica; – meeting con lo scopo
di sensibilizzare gli studenti in merito alla prevenzione e al
contrasto della sedentarietà, dell’obesità e delle derive
patologiche conseguenza degli stili di vita poco salubri. –
summit con i dirigenti scolastici e le amministrazioni locali
sui finanziamenti destinati allo sport. – convegni – con la
popolazione degli Istituti delle province coinvolte –
incentrati sulle nuove tecnologie e soprattutto sul corretto
utilizzo dei social, dando ai giovani gli strumenti – in
termini di conoscenze, ma anche di abilità di discernimento –
per districarsi tra i vari linguaggi dei media, imparando ad
approcciarsi ad essi in maniera corretta. La pandemia da Covid
19 ci ha resi ancora più consapevoli del fatto che Internet è
uno strumento indispensabile, di cui dobbiamo imparare a
parlare, che dobbiamo conoscere e che dobbiamo utilizzare in
modo educativo, critico e consapevole.

Salernitana,                   un      punto           per
sperare
di Fabio Setta

SALERNO – Sofferto, voluto ma soprattutto meritato. Alla
quinta giornata, finalmente, la Salernitana è riuscita a
cancellare quello zero in classifica alla voce punti che
iniziava a pesare un po’ troppo. Contro il Verona all’Arechi è
arrivato un pareggio in rimonta. Con il cuore, la grinta e
quel carattere con cui si riesce a sopperire anche ai limiti.
La Salernitana ha sofferto, ha sbandato, ha avuto quel pizzico
di fortuna, visti i due legni colpiti dal Verona, uno a inizio
ripresa, il secondo nel finale, ma non ha mai mollato. Il
carattere per lottare per la salvezza è questo. Da rivedere
c’è però molto. In una partita giocata viso a viso, i granata
hanno incontrato diverse difficoltà. Lazovic a sinistra, la
rapidità di Caprari, la tecnica di Barak hanno a lungo creato
problemi alla formazione di Castori. La fase offensiva degli
scaligeri, caratterizzata da un giro palla veloce, ha
procurato difficoltà alla Salernitana con Gyomber e Kechrida
spesso in affanno. Dopo sette minuti, così, si è subito
sbloccato il risultato. Caprari se n’è andato sul fondo e
servito un cioccolatino per Kalinic che ha sbloccato il match.
La Salernitana per reagire si è affidata alle magie e alla
classe di Ribery. Il francese nel corso del primo tempo ha
sfoderato due assist che chiedevano solo di essere spinti in
porta. Prima Simy all’11’ di testa da pochi passi ha sbagliato
clamorosamente, poi Gagliolo al 20’ a rimorchio di esterno
sinistro non ha inquadrato lo specchio. La Salernitana lì ha
capito che il Verona, dotato in attacco, in difesa non era
certo insuperabile. Non lo è stata però nemmeno la squadra
granata. Infatti, al 30’ è arrivata un’altra coltellata degli
ospiti, che sfruttando un altro errore difensivo, dei granata
hanno raddoppiato con Kalinic. La bravura della Salernitana è
stata quella di non crollare e soprattutto di riuscire a
trovare allo scadere della prima frazione il gol con Gondo che
ha riaperto il match. A inizio ripresa, il Verona ha spinto
per chiudere il match mentre la squadra di Castori con
intelligenza ha atteso il momento giusto. Dopo l’ingresso di
Djuric al posto di Simy, i granata hanno potuto giocare anche
sui lanci lunghi, sulle seconde palle, quelle sporche. Proprio
su una di queste da un tiro sporco di Gagliolo, il pallone è
capitato in area sui piedi di Mamadou Coulibaly che ha fatto
esplodere l’Arechi per quel 2-2 che muove la classifica.
Seppur ancora ultima, la Salernitana può da questo punticino
trovare quella linfa e quell’entusiasmo necessari per
affrontare un ciclo di partite da qui a fine ottobre che
potranno dire tanto sulla corsa salvezza. Con Ribery e con il
cuore, in attesa magari di Simy, non si è poi così tanto
impresentabili, come continua a sostenere qualcuno.

Salernitana,   presentazioni
offerte per il club entro il
30 settembre
“I Trustee hanno approntato una data room al fine di
condividere, intanto con i diversi soggetti che hanno già
manifestato interesse all’acquisto della U.s. Salernitana 1919
S.R.L. e prodotto le relative dichiarazioni di indipendenza e
confidenzialità, i documenti necessari alla preliminare due
diligence della Società. Nella valutazione della congruità del
prezzo offerto per l’acquisto del 100% del capitale della
società i Trustee considerano le ”circostanze” che hanno
diretta influenza sul valore del capitale economico della
Salernitana, e non anche i fatti che – seppure possano
determinare condizionamenti rispetto ad una normale
negoziazione libera tra domanda e offerta – non determinano di
per sé una riduzione del valore intrinseco della società, come
ad esempio (i) il termine posto per la vendita al 31 dicembre
2021, (ii) il numero delle manifestazioni di interesse in
corso e/o offerte ricevute. Le offerte ricevute, nella forma
della ”proposta irrevocabile di acquisto di partecipazioni
sociali”, sono accettate solo laddove ricorrano le condizioni
poste dai trustee e comunicate agli offerenti. È stabilito
nella data del 30 settembre 2021 il prossimo termine di
presentazione delle offerte irrevocabili”. Lo comunicala
Salernitana in una nota. “Solo nel caso di più offerte
ricevute entro tale termine, ove ritenute valide e congrue dai
trustee, verrà indetta una gara privata fra gli offerenti, con
l’offerta più alta ricevuta come prezzo base e rilancio minimo
pari al 3% del prezzo base della gara, nei modi , termini e
condizioni che saranno comunicati agli offerenti”, ha aggiunto
la nota. (Spr/Adnkronos) ISSN 2465 – 1222 22-SET-21 12:26 NNNN

Salernitana, Castori si gioca
la carta Ribery
di Marco De Martino

SALERNO – Ritrovare il coraggio per esorcizzare la Dea. I
padri fondatori della Salernitana, il 19 giugno 1919, scelsero
la locuzione latina “Macte animo”, come motto ufficiale del
club. Traducendo, appunto, “Coraggio”. Quello che è
assolutamente mancato alla squadra di Fabrizio Castori nelle
ultime due giornate in cui è incappata in un doppio 4-0 contro
Roma e Torino, cancellando tutto l’entusiasmo generato dalla
storica promozione di qualche mese fa. E questa sera la
Salernitana ed, in primis, Fabrizio Castori faranno bene a
ritrovare il coraggio in un match sulla carta dal pronostico
chiuso. All’Arechi arriva l’Atalanta dei miracoli, la squadra
che in queste ultime tre stagioni gioca il miglior calcio in
Italia e che è stata capace di mettere in serissima difficoltà
formazioni mostruose del calibro di Manchester City e Paris
Saint Germain in Champions League. Il coraggio ci vorrà
nell’affrontare a viso aperto la compagine orobica, senza più
chiudersi in trincea per cercare di strappare, nella migliore
delle ipotesi, il punticino. Con questo atteggiamento, finora,
sono arrivate tre sconfitte in tre partite. A questo punto,
perso per perso, meglio giocarsela e vedere che succede.
Fabrizio Castori dovrà necessariamente cambiare qualcosa, se
non nell’assetto tattico, nell’impostazione della gara. Ci
vorrà una Salernitana aggressiva, affamata, propositiva, per
sperare di far male ad un avversario con pochissimi punti
deboli e che verrà all’Arechi per ritrovare il successo che
manca dalla prima giornata. La carta che Castori si giocherà
sarà, quasi certamente, il jolly Franck Ribery. Pur non
essendo ancora al top della condizione, la presenza del
fuoriclasse transalpino diventa imprescindibile in una
situazione divenuta già delicatissima. I prossimi 180’
interni, contro Atalanta e Verona, potrebbero segnare la sorte
di Castori e così il tecnico è pronto a lanciare sin dal 1’
l’asso appena giunto in granata. Ribery dovrebbe fungere da
collegamento tra il centrocampo e l’attacco, quasi certamente
in posizione di seconda punta alle spalle di un solo
attaccante di ruolo. Ma, al di là di chi scenderà in campo,
conterà tantissimo l’atteggiamento tattico e mentale.
L’Atalanta fa possesso dal basso e quando perde palla in
uscita spesso subisce gol. La pressione alta dovrà essere una
delle armi della Salernitana che, comunque, dovrà cercare di
evitare i black out difensivi delle prime tre giornate costati
gol e punti. Realisticamente fare punti stasera sarà
un’impresa titanica ma, almeno, sarà importante dare segni di
vita. Perdere si può, essere sistematicamente umiliati no. Ed
allora macte animo Salernitana, sii finalmente coraggiosa.
Rossi:    «A   Bergamo                                   la
delusione più grande»
SALERNO – Il suo amore per Salerno e la Salernitana saranno
sempre al primo posto della sua attività di grande allenatore
visto che, come i tifosi granata ricordano, ha scritto pagine
significative ed importanti della nostra storia calcistica.
D’altro canto un tecnico come Delio Rossi, il profeta come
veniva chiamato a Salerno, con quella serie A raggiunta dopo
ben 50 anni e tanti campionati anonimi nella stagione 1998 –
1999 (23 anni fa) non potrà mai essere dimenticato dal popolo
granata. Attualmente è fuori dalla mischia. Come mai mister
lei non riesce a trovare una panchina? «Diciamo che pago due,
tre situazioni che non mi sono state mai perdonate. Quello che
accadde innanzitutto nel 2011 quando allenavo la Fiorentina
(bisticcio in panchina con un calciatore viola con il tutto
ripreso dalle telecamere) e poi anche perchè non faccio parte
di nessun «circuito» e non ho procuratori. Dunque… tragga lei
le conclusioni» Ma lo scorso anno tornò in serie B ad Ascoli?
«Un’altra storia paradossale. Fui esonerato dopo appena venti
giorni di guida tecnica con la squadra bianconera che aveva
disputato sette partite con risultati non eccezionali»
Parliamo ora della Salernitana e della partita che attende i
granata sabato sera contro una squadra, l’Atalanta che lei ha
allenato nella stagione 2004 – 2005 e dalla quale aveva avuto
anche qualche delusione qualche anno prima, alla guida della
Salernitana, con una sconfitta bruciante proprio in Lombardia
che le precluse l’arrivo in serie A l’anno precedente alla
promozione del 1998? «Si ricordo quella gara ed anche la
delusione finale con tanti nostri tifosi al seguito. Erano
altri tempi, è vero, ma certe squadre come l’Atalanta come
allora anche oggi riescono sempre d essere al centro delle
attenzioni. L’Atalanta, in questo momento è molto forte e lo
si è visto a livello europeo. Si esprime al meglio e con
grande intensità. Dunque bisogna fare molta attenzione» E’
difficile, dunque, contro la squadra di Gasperini per la
Salernitana fare punti? «La vedo dura perchè in serie A le
squadre che vogliono salvarsi devono lanciare il cuore oltre
l’ostacolo anche con queste formazioni che sono più
attrezzate. Ma non si parte certamente battuti» Mister la
Salernitana dopo tre giornate ha incassato 11 gol e solo due
volte è andata in gol. La squadra sembra un vaso di terracotta
in mezzo a tanti vasi di ferro E’ già un primo campanello
d’allarme da non sottovalutare? «Il campionato è iniziato da
solo tre giornate e credo che bisogna aspettare per dare i
primi giudizi almeno dieci gare. La serie A è un torneo come
una corsa ad ostacoli. I giudizi affrettati o i cambi di
panchina come già ci sono stati a Cagliari e Verona non
risolvono, penso, certe situazioni. Se cambi un tecnico dopo
così poco tempo la colpa è anche della società, anzi è una
sconfitta della società stessa. Dare tempo a noi tecnici visto
che siamo gli unici a pagare è la miglior cosa possibile. Poi
è chiaro che è la società che decide e fa le sue valutazioni»
La Salernitana, matricola del campionato, sta pagando lo
scotto in questo inizio di torneo? «Certamente. Non ho visto
tutte le partite della squadra granata. Solo quella di
inizio campionato a Bologna e devo dire che la squadra di
Castori non meritava perdere. Ha offerto, allora, una buona
prestazione. poi quando incontri squadre come la Roma o il
Torino non riesci a ripeterti. Ma il giudizio si potrà dare
quando si misurerà con squadre alla sua portata. Ed i punti,
ne sono convinto, arriveranno» Come giudica l’arrivo di un
grande calciatore come Franck Ribery? «Un colpo importante di
un calciatore che malgrado la sua età ha voglia di mettersi in
discussione in questa eccezionale piazza. E’ arrivato per dare
una mano decisiva al tecnico ed a tutta la squadra. Attenzione
però: non vorrei che il calciatore francese fosse visto come
il salvatore della patria. Certo ll suo apporto incide molto
ma tutti gli altri calciatori devono dare il massimo. Il primo
anno in A è sempre il più difficile. Vedi quello che ha fatto
il Benevento nella scorsa stagione. Decimo dopo il girone di
andata, retrocesso alla fine. Dunque tutti devono avere
pazienza e credere che alla fine della stagione si gioirà per
la salvezza» E il pubblico di Salerno quale apporto potrà dare
alla squadra. Tenga conto che malgrado i tre risultati
negativi sabato contro l’Atalanta in notturna ci sarà lo
stadio pieno di 13mila spettatori? «Non è una novità per
Salerno. Il pubblico di fede granata risponde sempre presente
e di fronte alle avversità come potrebbe essere questa falsa
partenza non abbandona mai la squadra del cuore. Ed io sono
convinto che la squadra granata ed anche Castori si sentiranno
più sicuri e protetti affrontando una squadra forte come
l’Atalanta con quel tifo della curva sud ed anche dell’intero
stadio Arechi che mette davvero i brividi» Mister speriamo di
rivederla presto su qualche panchina? «E’ un augurio il suo
che raccolgo volentieri. E mi faccia anche dire che spero
tanto che la Salernitana si salvi»

Salernitana,                    così          non        ha
senso
di Fabio Setta

TORINO – La scelta di consegnarsi agli avversari ancora una
volta non ha pagato. Se con la Roma il gap tecnico evidente
poteva consigliare una gara di attesa, a Torino, contro un
Torino, privo della sua stella Belotti, non si è capito perché
la Salernitana abbia scelto di giocare ancora una volta ferma
in attesa davanti alla propria area di rigore. Eppure, la
sensazione che si è avuta è che quando ci ha provato la
squadra di Castori ha dimostrato di poter mettere in
difficoltà il Torino. Tralasciando l’illusorio minuto iniziale
con una partenza a sorpresa, il pressing di Bonazzoli, il palo
di Di Tacchio, di testa su corner sul risultato di parità, il
colpo di testa di Djuric appena entrato, sono stati dei
segnali di quanto questa squadra con un atteggiamento diverso
potrebbe fare contro avversari non trascendentali. Invece,
ancora una volta, Castori ha scelto la difesa a cinque, ad
oltranza, schiacciandosi all’indietro. Lanci lunghi, esterni
che si propongono poco e mezzali che non si inseriscono,
attaccanti lasciati a sé stessi: questa è stata la Salernitana
che con un baricentro troppo basso non è mai riuscita a
risalire il campo con rapidità. Atteggiamento troppo passivo
che puntualmente in A è punito, vista la qualità maggiore
media rispetto al campionato di B. Il gol che ha sbloccato il
match è arrivato al 45’: ennesima azione di Ansaldi che contro
Kechrida ha fatto quello che voleva e Sanabria di testa
anticipando Gagliolo mette dentro il gol del vantaggio del
Torino. Perso Ruggeri per infortunio, Castori a inizio ripresa
non ha cambiato modulo e ha inserito Ranieri. C’è da dire che
giocando così anche un giocatore di qualità come Simy non
riesce ad essere efficace. L’ex Crotone andrebbe servito con
cross dal fondo non certo con lanci lunghi, su cui è costretto
a saltare Bonazzoli. Tanto vale, giocando così, mettere Djuric
che fisicamente rispetto a Simy si fa sentire. Così Castori al
56’ ha deciso di inserire il bosniaco ma la situazione è
cambiata solo apparentemente. Al 65’ ancora su cross di
Ansaldi, Bremer ha messo dentro il 2-0. A quel punto Castori
ha giocato la carta Ribery. Con il francese in campo, la
Salernitana ha cambiato registro anche perché il Toro ha
scelto di abbassarsi a difesa del vantaggio, diminuendo la
pressione. Ma è stato un attimo, una fiammata, una flebile
speranza ma nulla più. Anche FR7 si è poi reso conto che i
suoi compagni avevano smesso di provarci e anche di crederci.
Così il Torino passeggiando nel finale ha realizzato altri due
gol con Pobega e Lukic, quest’ultimo con una facilità
irrisoria. Secondo poker al passivo consecutivo e Salernitana
ancora ferma a zero punti. Al di là del gioco, della paura di
osare e altro, va cambiato anche l’atteggiamento. Alla prima
difficoltà la squadra molla, al primo gol subito scompare,
quasi consapevole dei propri limiti e delle scarse capacità
offensive. È successo con la Roma e ci poteva stare, meno con
il Torino: la Salernitana non solo si è consegnata ma ha
alzato bandiera bianca ben prima del novantesimo. Per la
salvezza serve anche una rabbia diversa. A Castori il compito
di prendere provvedimenti e alla società, o a chi la
amministra, il dovere di completare l’organico occupando il
posto libero in lista con un centrocampista che abbia
dimestichezza con quell’attrezzo fondamentale in questo gioco
che è il pallone.
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