UZBEKISTAN-KAZAKISTAN - I Viaggi di Maurizio Levi
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UZBEKISTAN-KAZAKISTAN Dal Lago d’Aral a Semipalatinsk Attraverso i due stati dell’Asia Centrale alla ricerca delle eredità dell’URSS 16 giorni – in hotel e 1 notte in yurta Un singolare viaggio in Asia Centrale, in compagnia di Matteo Crespi, alla ricerca delle eredità lasciate dai sovietici nelle ex repubbliche dell’Uzbekistan e del Kazakistan, ispirato dalla lettura di tre meravigliosi libri: “Buonanotte, signor Lenin” di Tiziano Terzani, “Sovietstan” di Erika Fatland e “Imperium” di Ryszard Kapuscinsky. La regione desertica del Karakalpakstan, nel nord dell’ Uzbekistan, tristemente nota per il disastro ambientale del Lago d’Aral, i cui punti forti sono il “cimitero delle navi” di Moynaq, il desolato Altopiano di Ustyurt e lo straordinario Museo Savitsky di Nukus, che ospita una delle collezioni d’arte più importanti dell’ex Unione Sovietica. Le suggestive rovine delle fortezze dell’antica Corasmia e l’antica città carovaniera di Khiva (UNESCO), raccolta all’interno della cinta di mura e perfettamente conservata, considerata una città-museo. Le rovine di Sauran e Otrar, antiche città carovaniere lungo uno dei tanti rami della Via della Seta in Kazakistan. Il Mausoleo di Yasaui a Turkistan (UNESCO), capolavoro dell’arte timuride. Almaty, la vecchia capitale sovietica, centro socio-culturale del paese. L’ex Poligono nucleare di Semipalatinsk, una zona in mezzo alla steppa del Kazakistan orientale, dove si sviluppò il programma atomico sovietico. Le fantasiose architetture contemporanee della nuova capitale Astana.
PROGRAMMA DI VIAGGIO – Partenza del 9 Agosto 2019 “Nella storia contemporanea è la Russia ad aprire il XX secolo con la rivoluzione del 1905, ed è sempre la Russia a chiuderlo con la rivoluzione sfociata nella caduta dell’Urss del 1991. In questo paese la storia è un vulcano sempre in fermento e in attività, né sembra accennare a placarsi, a mettersi un po' tranquilla.” “Il processo di asiatizzazione della Federazione Russa causato dal rapido incremento demografico della popolazione non russa, viene ulteriormente accelerato dall’emigrazione dei tedeschi e soprattutto dall’ingente emigrazione degli ebrei…. Le frontiere nell’ambito dell’ex Urss oggi sono vere e proprie bombe a orologeria.” (Imperium – Kapuscinsnki)” 1° giorno / Italia – Tashkent Partenza da Milano Malpensa in tarda mattinata con voli di linea Aeroflot per Tashkent via Mosca. Arrivo a Tashkent, dopo la mezzanotte, espletamento delle formalità d’ingresso, accoglienza in aeroporto e trasferimento in hotel. Pernottamento in hotel. 2° giorno / Tashkent (il più antico corano del mondo) Dopo la prima colazione intera giornata dedicata alla visita di Tashkent: il Museo- Biblioteca Moye Mubarek, dove è conservato il Corano di Osman, risalente al VII secolo e considerato il più antico del mondo; la spartana Moschea di Telyashayakh; la Madrasa di Barakhon, che ospita l’Ente Religioso Islamico dell’Uzbekistan; il Mausoleo di Kaffal Shashiy, il Bazar Chorsu, il mercato agricolo, sormontato da un’immensa cupola verde, un incantevole quadro di vita urbana; il museo di arti applicate; la Piazza dell’Indipendenza; la Piazza del Teatro Alisher Navoi; Amir Timur Maydoni, con la patriottica statua equestre di Tamerlano, alcune stazioni della metropolitana. Pasti in ristoranti locali. Pernottamento in hotel.
“Taskent è una città vecchia. Recentemente ha celebrato il duemillesimo anniversario della sua fondazione. Ma di quel passato non sembrano restare molte tracce. … Oggi era venerdì. Giorno di preghiera. Già verso mezzogiorno le viuzze contorte del vecchio quartiere di Taskent dietro il Mercato dei Quattro Fiumi, con le case basse e polverose, si animavamo di uomini di ogni età, ognuno con in testa il suo zucchetto nero o un turbante, che si dirigevano verso la grande moschea per la cerimonia dell’una.” (Buonanotte signor Lenin - Terzani) 3° giorno / Tashkent – volo per Nukus – Moynaq – Lago d’Aral (la Repubblica Autonoma del Karakalpakstan e il “cimitero delle navi”) (circa 300 km) Presto al mattino, dopo la prima colazione, trasferimento all’aeroporto per il volo per Nukus, la capitale amministrativa e il più importante centro di snodo della Repubblica Autonoma del Karakalpakstan, situata nel nord ovest del paese. Arrivo a Nukus, accoglienza e partenza immediata verso nord, in autovetture 4x4, per il Lago d’Aral. “Karakalpakstan, la zona più occidentale e più isolata dell’Uzbekistan, completamente circondata di sabbia. … Karakalpak significa -cappello nero-, ma nessuno ricorda più perché i Karakalpaki siano stati chiamati così. Se una volta indossavano cappelli neri, hanno smesso di farlo da parecchio tempo. Le tradizioni e i tratti distintivi della cultura karakalpaka si sono quasi completamente estinti durante l’epoca sovietica …” (Sovietistan – Fatland) Lungo il percorso sosta a Moynaq, una sorta di cittadina fantasma che più di ogni altro luogo porta i segni dell’assurda tragedia del Lago d’Aral. Visita del così detto “cimitero delle navi”, dove giacciono, abbandonati sul fondo del lago prosciugato, i relitti arrugginiti di alcuni battelli che facevano parte della flotta di pesca. “Mujnak è un luogo triste. Un tempo si trovava nel punto in cui lo splendido Amu Darja, latore di vita, sfociava nel mare d’Aral, questo incredibile mare in mezzo ai deserti. Oggi non esistono più né fiume né mare. Nel paese ogni vegetazione è seccata, tutti i cani sono morti. Metà della gente è partita e chi è rimasto non sa che fare. Lavorare, no: si tratta di pescatori e ora non c’è più pesce.” (Imperium – Kapuscinsnki) Interessante anche il Museo locale, allestito all’interno del municipio, dove sono esposte alcune fotografie che mostrano com’era la zona prima del disastro. Si prosegue verso nord, attraverso il desolato Altopiano di Ustyurt, fino a raggiungere il Lago d’Aral. Pranzo in casa privata. Cena e pernottamento in campo turistico di yurte (con 4 persone per yurta). Le yurte sono le tipiche tende dei nomadi della steppa dell’Asia centrale. Hanno la struttura in legno rivestita di feltro e il pavimento ricoperto di tappeti; alte e spaziose assomigliano a vere e proprie abitazioni, vi si sta comodamente in piedi e sono dotate di materassi, lenzuola, coperte e una stufa centrale. Sono
generalmente pulite e permettono di assaporare fino in fondo l’atmosfera e la cultura dei nomadi. Le latrine sono in comune. Uno dei principali porti di pesca, Moynaq sorgeva su un istmo che collegava la penisola di Ush Say, letteralmente “coda di tigre”, alla terraferma. Oggi si trova a circa 200 km dall’acqua, abitata da allevatori di bestiame e anziani che si prendono cura dei nipoti, dal momento che i genitori sono costretti a cercare lavoro altrove. I pochi rimasti risentono in pieno del disastro ambientale: estati torride, inverni più freddi, devastanti tempeste di sabbia, sale e polvere e tutta una serie di problemi sanitari. 4° giorno / Lago d’Aral – Kungrad – Nukus (le rovine dell’antica Mizdakhan) (circa 350 km) Sveglia al mattino prima dell’alba per osservare il sorgere del sole su ciò che rimane del Lago d’Aral. “Invece di scorrere verso il Mare d’Aral, le acque del Syr Darja e dell’Amu Darja per volontà dell’uomo sono state sprecate per strada, sparse a distanze folli, superiori ai tremila chilometri, per campi e per deserti sconfinati. E così la placida vasta corrente dei due grossi fiumi, unica fonte di vita in questa parte del mondo, invece di crescere e ingigantire a mano a mano che andava avanti, ha cominciato a rimpiccolire, a restringersi ad assottigliarsi e a smagrire finché, senza neanche arrivare al mare, si è slabbrata in acquitrini salati, velenosi, melmosi, in rivoli spugnosi e maleodoranti, in ristagni e vegetazioni infide, per poi inabissarsi sottoterra sparendo per sempre alla vista.” (Imperium – Kapuscinsnki) Prima colazione e partenza per l’insediamento di Komsomolsk e il villaggio abbandonato di Urga. Si prosegue verso sud per il villaggio di Kungrad. Dopo pranzo partenza verso sud per Nukus. Lungo il percorso visita delle rovine dell’antica Mizdakhan, un tempo la seconda città della Corasmia, un luogo rimasto sacro anche dopo la distruzione ad opera di Tamerlano. La principale attrattiva del sito è una collina cosparsa di moschee e mausolei, alcuni in rovina, altri intatti. Arrivo a Nukus nel tardo pomeriggio. Pasti in ristoranti locali. Pernottamento in hotel.
5° giorno / Nukus – Khiva (il Museo Savitsky e le fortezze dell’antica Corasmia) (circa 260 km) Dopo la prima colazione visita del Museo Savitsky, che ospita una delle collezioni d’arte più importanti dell’Ex Unione Sovietica. “Appena varcai la porta, fui travolta da colori e impressioni. … a colpirmi di più in assoluto furono i quadri, firmati dai maggiori artisti russi e uzbeki. Un tesoro di luce e di contrasti, ispirato a maestri europei come Picasso e Gauguin, ma in molti casi un’espressione del tutto particolare, colorati dall’ambiente esotico centroasiatico, dal cielo mutevole del deserto e dalle antichissime tradizioni tribali. … Molti dei pittori avevano pagato caro le loro pennellate.” (Sovietistan – Fatland) Partenza verso sud lungo il confine con il Turkmenistan, che corre in prossimità del fiume Amu-Darya. Si attraversa il cuore di quello che un tempo fu lo stato di Corasmia (che comprendeva anche parti dell’odierno Turkmenistan settentrionale), situato lungo un ramo della Via della Seta, per migliaia di anni un importante crocevia di civiltà in mezzo ai deserti dell’Asia centrale. A nord-est di Khiva si trovano ancora le rovine di molte città e fortezze corasmiane, alcune delle quali risalenti a ben più di 2000 anni fa. Il nome tradizionale di questa zona è Elliq Qala, “Cinquanta Fortezze”. “In realtà sono oltre duecento, ma molte sono ancora sepolte sotto la sabbia. Fu qui che Igor’ Savickij dipinse paesaggi per otto anni sotto il cocente sole del deserto, mentre gli archeologi, scavando centimetro dopo centimetro, riportavano alla luce dalle dune fortezze e templi zoroastriani vecchi di duemila anni.” (Sovietistan – Fatland) Lungo il percorso visita delle rovine di Toprak Qala e Ayaz Qala. Nel tardo pomeriggio arrivo a Khiva, che si delinea con le scintillanti cupole color turchese, le torri e i minareti, circondata da pianeggianti distese desertiche. Pranzo in ristorante locale. Cena e pernottamento in hotel.
6° giorno / Khiva (la “città-museo”) “Varcare la porta di Itchan Kala, la città vecchia di Khiva, è come tornare indietro nel tempo di secoli. Cupole azzurre ed esili minareti ornati di file di mattoni verde menta si protendono verso il cielo.” (Sovietistan – Fatland) Nel XIX secolo il nome di Khiva evocava immagini di carovane di schiavi, crudeltà barbariche e terribili viaggi attraverso deserti e steppe infestati da tribù selvagge. Oggi il centro storico della città, Ichon-Qala, Patrimonio dell’Umanità UNESCO, è uno dei complessi monumentali più importanti e integri di tutta l’Asia, un’impeccabile “città-museo”. Intera giornata dedicata alla visita della splendida città di Khiva: la Madrasa, il Bazar e il Caravanserraglio di Alloquli Khan, alcuni degli edifici più interessanti della città, fatti edificare dal “khan costruttore” tra il 1830 e il 1850; la Kunha Ark, la fortezza-residenza dei sovrani di Khiva, costruita tra il XII e il XVII secolo, con l’harem, la zecca, le scuderie, l’arsenale, le caserme, la moschea e la prigione; il tozzo Minareto Kalta Minor, rivestito di maioliche turchesi; il Mausoleo di Pahlavon Mahmud, il poeta, filosofo e leggendario lottatore che divenne il santo patrono della città; la Madrasa e il Minareto di Islom Hoja, i monumenti islamici più recenti di Khiva, costruiti nel 1910; la Madrasa di Mohammed Rakhim Khan, il khan che si arrese alla Russia nel 1873; la Moschea Juma, con le 218 colonne di legno che ne sostengono il tetto; il Palazzo Tosh-Hovli (“Casa di Pietra”), dove si trovano le decorazioni più sontuose di Khiva. Passeggiata al tramonto lungo il tratto nord- occidentale delle mura. Pasti in ristoranti locali. Pernottamento in hotel. 7° giorno / Khiva – Urgench – volo per Tashkent – Shymkent (la frontiera Uzbekistan-Kazakistan) (circa 30 + 130 km ) Presto al mattino, dopo la prima colazione trasferimento all’aeroporto di Urgench per il volo per Tashkent. Arrivo a Tashkent e proseguimento via terra verso nord per la frontiera Uzbekistan-Kazakistan. Espletamento delle formalità di frontiera e ingresso in Kazakistan. “Ai tempi dei soviet i cittadini, almeno in teoria, potevano circolare liberamente all’interno dell’immenso impero da Tallin a ovest a Vladivostok a est. Con l’indipendenza degli anni novanta arrivarono i valichi di frontiera. Mentre nello stesso periodo l’Europa andava nella direzione opposta, verso la libera
circolazione e le frontiere aperte, in Asia centrale nell’ultimo paio di decenni sono stati costruiti centinaia di nuovi posti di frontiera. Oggi diverse decine di migliaia di soldati, ufficiali e doganieri sono impegnate a controllare i confini furono tracciati da Stain negli anni venti e trenta.” (Sovietistan – Fatland) Si prosegue verso nord per Shymkent, la città più vivace del Kazakstan meridionale, lungo le sue vie alberate l’atmosfera centro-asiatica è più evidente che in qualsiasi altra località del paese. I mongoli rasero al suolo quello che all’inizio era un piccolo avamposto sulla Via della Seta, ma nel XIX secolo il khanato di Kokand vi costruì un forte di frontiera. Nel 1864 il forte fu occupato dai russi e in epoca sovietica la cittadina fu completamente ricostruita. Pasti in ristoranti locali. Pernottamento in hotel 8° giorno / Shymkent – Sauran – Turkistan (un capolavoro dell’arte timuride) (circa 250 km) Dopo la prima colazione partenza verso nord-ovest per Sauran, probabilmente la meglio conservata e più suggestiva delle molte città in rovina della Via della Seta situate nella Valle del Syr-Darya. Nel XIV secolo era la capitale mongola dell’Orda (tribù) Bianca e gli scrittori del XVI secolo la descrissero piacevole e vivace, con due alti minareti e un elaborato sistema di acquedotti. La sua cinta muraria in calcare, insieme ai ruderi di alcuni bastioni e porte, è sopravvissuta fino ai nostri giorni nonostante i conquistatori e l’azione degli elementi. Visita del sito archeologico e proseguimento per Turkistan. “Secondo gli archeologi fu proprio da queste parti, nelle steppe kazake, che quasi seimila anni fa l’uomo domò per la prima volta il cavallo. Da allora questo animale è stato una parte indispensabile e ovviamente integrante della vita dei nomadi della steppa.” (Sovietistan – Fatland) Nel pomeriggio visita del Mausoleo di Kozha Akhmed Yasaui, Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Pasti in ristoranti locali. Pernottamento in hotel. Il Mausoleo di Kozha Akhmed Yasawi, fu fatto costruire da Tamerlano alla fine del XIV secolo sulla base di un grandioso progetto degno dei magnifici edifici di Samarcanda e in onore del primo grande santo turco di religione musulmana. Tamerlano morì prima che l’edificio fosse ultimato e la facciata principale restò incompiuta, priva delle squisite piastrelle che ornano il resto del complesso (ci
sono ancora tracce dei ponteggi che si protendono dalla muratura in mattoni). La sala principale è sovrastata da una cupola di 18 m di diametro e ha un kazan (grande recipiente per l’acqua santa) in metallo del peso di 2.000 kg. Attorno a questo ambiente centrale si trovano 34 sale più piccole su due piani. In fondo alla sala principale, dietro a una porta in legno intarsiato, è posta la tomba di Yasaui, visibile attraverso delle grate. Dall’angolo sinistro della sala principale si accede alla moschea del mausoleo, con il pavimento coperto di tappeti e un bellissimo mihrab di piastrelle. 9° giorno / Turkistan – Otrar – Shymkent volo per Almaty (i ruderi dell’antica città carovaniera) (circa 240 km) Dopo la prima colazione si torna a visitare il Mausoleo di Kozha Akhmed Yasaui per ammirarlo con la luce del mattino. Partenza verso sud per Otrar. Lungo il percorso sosta per la visita del Mausoleo di Aristan-Bab, la tomba di un mentore di Kozha Akhmed Yasaui. L’edificio in mattoni, sovrastato da una cupola, è usualmente frequentato dai pellegrini diretti a Turkistan. Si continua per le rovine di Otrar, protagonista degli eventi che portarono Gengis Khan in Asia centrale. Gran parte dell’Asia e dell’Europa sarebbero forse state risparmiate dai mongoli, se il governo di Otrar per conto degli scià di Corasmia non avesse fatto assassinare i mercanti inviati dal Gran Khan nel 1218. Fiorente cittadina sulla Via della Seta, al centro di fertili campagne, Otrar fu devastata senza pietà dalle truppe di Gengis nel 1219, come rappresaglia per l’oltraggio subito. In seguito fu ricostruita, per essere poi definitivamente abbandonata intorno al 1700 dopo essere stata nuovamente saccheggiata dalla tribù degli oirati, e oggi non è altro che un tumulo polveroso, chiamato localmente Otyrar-Tobe. “Quel che non fu distrutto dagli arabi, fu distrutto da Gengis Khan, e quel che non fu distrutto da Gengis Khan, fu distrutto da Tamerlano. … Dopo Tamerlano arrivarono gli uzbeki, poi i russi e infine i bolscevichi!.! (Sovietistan – Fatland) Si prosegue verso est per Shymkent. Dopo cena trasferimento all’aeroporto per il volo per Almaty. Arrivo a Almaty, accoglienza e trasferimento in hotel. Pasti in ristoranti locali. Pernottamento in hotel. 10° giorno / Almaty (“Padre delle mele”) Almaty (850 m) fu fondata dai russi nel 1854, quando i kazaki erano ancora nomadi, presso le rovine di Almatu, un’oasi sulla Via della Seta che era stata distrutta dai mongoli. Ribattezzata Alma-Ata (“Padre delle mele”), divenne la capitale del Kazakistan sovietico nel 1927. Negli anni ’70 e nei primi anni ’80 il leader kazako Dinmukhamed Kunaev, unico membro del Politburo sovietico originario dell’Asia centrale, riuscì a ottenere da Mosca importanti finanziamenti per trasformare Alma-Ata nella degna capitale di una repubblica sovietica. Nel 1998 Almaty ha perso il suo status di capitale del Kazakistan, ma oggi rimane il centro commerciale, sociale e culturale del Paese. Questa città dai viali alberati, che si staglia sullo sfondo della cima innevata dello Zailiysky Alatau è da sempre una delle più incantevoli creazioni russe in Asia Centrale. Dopo la prima colazione visita dei principali siti di interesse della città: il Parco Panfilov, con la Cattedrale di Zenkov, il Monumento ai Caduti; il Museo Centrale di Stato, un
excursus attraverso la storia del Kazakhstan dalle tombe dell’Età del Bronzo alle telecomunicazioni e al trasferimento della capitale ad Astana; la Piazza della Repubblica, con il Monumento all’Indipendenza, il Municipio e il grande Palazzo Presidenziale; la via pedonale Zhibek Zholy, con caffè, venditori ambulanti e artisti, una specie di versione locale dell’Arbat di Mosca. Pranzo e cena in ristoranti locali. Pernottamento in hotel. “Alma Ata, che il buio della notte mi ha tenuto nascosta e che ora col primo sole, affiora dalla penombra della valle in tutta la sua sorprendente, faraonica grandezza. Possenti edifici di granito e di marmo, molti coi tetti dai tegoli color oro, sorretti da gigantesche colonne, si levano perentori nella piana, Le piazze sono vaste, lastricate a pietre e punteggiate da fontane che zampillano bianche nell’aria. Le strade son larghe e fiancheggiate da due, a volte, tre, quattro filari di possenti querce. File di pioppi costeggiano i canali fragorosi d’acqua. Dovunque sembrano crescere dei fiori.” (Buonanotte signor Lenin – Terzani) 11° giorno / Almaty – volo per Semey (Semipalatinsk) Dopo la prima colazione trasferimento all’aeroporto per il volo per Semey. Arrivo a Semey (200 m) in tarda mattinata, accoglienza e visita dei principali siti d’interesse della città. Situata lungo l’Irtysh, Semey è tristemente nota al resto del mondo con il vecchio nome russo di Semipalatinsk. A partire dal 1949, infatti, l’esercito sovietico fece esplodere circa 460 bombe nucleari nel Poligono di Semipalatinsk, una zona in mezzo alla steppa a ovest della città. L’ondata di protesta senza precedenti che mobilitò la popolazione locale ebbe un ruolo determinante nel far sospendere i test nucleari nel 1989. Nel 1991 il presidente Nazarbaev decretò la chiusura definitiva del sito. Detto ciò Semey vanta un ricco patrimonio culturale e dal punto di vista storico è uno dei luoghi più interessanti del Kazakistan. Fondata nel 1718 come forte russo nella guerra contro gli oirati, si trova nel territorio dell’Orda Media, tribù famosa per l’eloquenza e le doti intellettuali dei suoi abitanti. Pasti in ristoranti locali. Pernottamento in hotel. “Il Poligono si trovava a centoventi chilometri da Semipalantisk, - le sette case -, una città a nord del Kazakhstan, dove nel 1854, dopo quattro anni di esilio siberiano, Dostoevskij venne mandato come soldato in un battaglione di fanteria, e dove cominciò a scrivere Memorie di una casa di morti.” (Buonanotte signor Lenin – Terzani)
12° giorno / Semey – Kurchatov – Semey (il Poligono dei test nucleari) (circa 300 km) Presto al mattino, dopo la prima colazione, partenza verso ovest per la cittadina di Kurchatov, il centro direzionale del Poligono di Semipalatinsk. La piazza centrale, dominata dall’ex quartier generale del Poligono, un grande edificio in stile neoclassico di impronta sovietica, ospita la statua dallo sguardo esaltato di Igor Kurchatov, il direttore del programma sovietico di esplosioni nucleari. Visita del Museo dei Test Nucleari, che espone modellini, oggetti e foto che documentano le trascorse attività del Poligono. Nel pomeriggio visita dell’Opytnoe Pole, il sito del primo test nucleare. Rientro a Semey in serata. Pasti in ristoranti locali. Pernottamento in hotel. “A Kurchatov abitavano oltre quarantamila persone. Ufficialmente la città non esisteva, e non era segnata sulle carte geografiche. L’intera zona era chiusa ermeticamente agli estranei, e la strada di accesso era controllata da soldati armati di tutto punto. Per un lungo periodo la città non ebbe neanche un nome, solo un numero di codice fiscale. La zona circostante, dove venivano effettuati i test veri e propri, veniva chiamata Poligono 2. Non esisteva nessun Poligono 1, il numero fu inventato per trarre in inganno gli americani.” (Sovietistan – Fatland) 13° giorno / Semey – Ust-Kamenogorsk (la confluenza dei fiumi Irtysh e Ulba) (circa 220 km) Dopo la prima colazione partenza verso est per Ust-Kamenogorsk, una città vivace e moderna che con un’architettura di matrice sovietica, che sorge alla confluenza dei fiumi Irtysh e Ulba. Fondata come forte russo nel 1720, si sviluppò a partire dagli anni ’40 del secolo scorso con l’arrivo di manodopera russa e ucraina da impiegare nelle miniere di rame, piombo, argento e zinco della zona. Nel pomeriggio visita del Museo di Storia, della Cattedrale di Sant’Andrea e passeggiata fino al punto panoramico di Strelka, alla confluenza dei fiumi Irtysh e Ulba, dove sorge un grande monumento dedicato agli Eroi dell’Unione Sovietica. Pasti in ristoranti locali. Pernottamento in hotel. “Tutta l’architettura ha un che di mastodontico, di inutilmente appariscente. Mi vien da pensare che dietro questa pretesa di grandezza c’è il tentativo dei russi, … di soddisfare il sentimento nazionale dei kazakhi, gli abitanti originari, di renderli orgogliosi d’una repubblica che , pur portando il loro nome, in verità non è più loro .” (Buonanotte signor Lenin – Terzani)
14° giorno / Ust-Kamenogorsk – volo per Astana (il Parco Levoberezhny) (circa 50 km) Dopo la prima colazione completamento della visita di Ust-Kamenogorsk con il Parco Leboverezhny, sulla riva meridionale dell’Irtysh. Questo grande parco ospita l’Esposizione Etnografica, con più di una dozzina di case nello stile tradizionale dei gruppi etnici kazaki; i padiglioni dedicati agli eroi della seconda guerra mondiale, alla guerra in Afghanistan, e ai “liquidatori” di Chernobyl; alcune statue raffiguranti famosi personaggi dell’era sovietica come Lenin, Majakovskij, Gorkij e persino Tolstoj, che si stagliano sullo sfondo delle cupole azzurre della nuova moschea. Dopo pranzo trasferimento all’aeroporto per il volo per Astana. Arrivo ad Astana, accoglienza e trasferimento in città. Nel 1994, quando il presidente Nazarbaev la scelse come futura capitale, Astana (350 m) era solo una cittadina di provincia, nota per i suoi rigidi inverni. Il suo profilo si fa di anno in anno più fantastico grazie a originali edifici realizzati da architetti di fama internazionale che esprimono vari stili: asiatico, occidentale, sovietico e futuristico. Pranzo in ristorante locale. Cena e pernottamento in hotel. “In effetti, l’atmosfera di Astana non era diversa da quella efficiente, dinamica e un po' brusca propria di qualunque capitale, tuttavia era come se ogni aspetto di quella città fosse amplificato dal senso di solitudine. Forse il motivo erano le circostanze particolari della sua origine. La capitale del Kazakistan non è cresciuta in modo organico, come Mosca o Londra, forgiata e limata nei secoli, bensì è nata da un decreto … Il trasferimento vero e proprio avvenne nel 1997 e l’anno dopo Akmola fu ribattezzata Astana, che significa semplicemente capitale. (Sovietistan – Fatland) 15° giorno / Astana (la “Dubai delle steppe”) Dopo la prima colazione visita di Astana: il Khan Shatyr, una struttura trasparente alta 150 metri a forma di yurta, progettata dal celebre architetto inglese Norman Foster; il Monumento Bayterek, una torre bianca dalle pareti a graticcio, alta 97 metri, incoronata da una grande sfera di vetro; il Museo del Primo Presidente, allestito all’interno dell’ex palazzo presidenziale, che offre uno spaccato della “grandeur” che circonda il leader del paese; il Palazzo della Pace e dell’Armonia,
una magnifica piramide in acciaio e vetro inaugurata nel 2006 come sede triennale delle Religioni Mondiali e Tradizionali, uno dei più begli edifici della città, firmato da Foster; la Moschea di Nur Astana, con quattro minareti, dono alla città del presidente Nursultan Nazarbayev e dell’emiro del Qatar Hamad Bin Khalifa; la Sfera delle Energie, realizzata per l’Expo del 2017, che con i suoi 80 metri di diametro è la più grande costruzione sferica al mondo. Pasti in ristoranti locali. Pernottamento in hotel. “Gli edifici moderni di Astana, progettati da famosi architetti stranieri, vogliono essere una conferma trionfale del riuscito passaggio dai piani quinquennali e dal governo sovietico all’economia di mercato.” (Sovietistan – Fatland) 16° giorno / Astana – Italia Presto al mattino trasferimento all’aeroporto per il volo di linea Aeroflot via Mosca per l’Italia. Arrivo a Milano Malpensa nel primo pomeriggio. Sistemazioni previste: Tashkent: Ramada Hotel, 5* o similare (1 notte) Lago d’Aral: pernottamento in campo turistico di yurte (1 notte) Nukus: Jipek Joli Hotel o Ratmina Hotel, 3* o similare (1 notte) Khiva: Asia Khiva Hotel o Bek Khiva Hotel, 4* o similare (2 notti) Shymkent: Shymkent Grand Hotel, 4* o similare (1 notte) Turkistan: Khanaka Hotel, 4* o similare (1 notte) Almaty: Plaza Hotel o Renion Park Hotel, 4* o similare (2 notti) Semey: Nomad Hotel, 3* o similare (2 notti) Ust-Kamenogorsk: Shiny River Hotel, 4* o similare (1 notte) Astana: Kazzhol Hotel, 4* o similare (2 notti)
Altre informazioni: Organizzazione e trasporti – Si utilizzano veicoli e minibus di diversi modelli e dimensioni in funzione del numero di partecipanti. Il tragitto si svolge quasi tutto su strade asfaltate, ma le condizioni del fondo stradale sono a tratti scadenti. Per l’escursione al Lago d’Aral si utilizzano autovetture 4x4 tipo Toyota Land Cruiser. Cinque voli domestici: Tashkent-Nukus. Urgench-Tashkent, Shymkent- Almaty, Almaty-Semey e Ust-Kamenogorsk-Astana. Guide locali di lingua inglese e accompagnatore dall’Italia Matteo Crespi. Pernottamenti e pasti – Sebbene le categorie degli hotel non corrispondano agli standard internazionali, le strutture utilizzate in questo viaggio sono molto curate, pulite e confortevoli. Una notte in yurta per 4 persone in campo turistico. Trattamento di pensione completa. Pasti in ristoranti locali, in case private e nei ristoranti degli hotel. Clima – Clima di tipo continentale-desertico con forti escursioni termiche tra il giorno e la notte e tra l’estate e l’inverno. La maggior parte delle zone visitate sono aride con precipitazioni minime concentrate in inverno e primavera. In estate fa piuttosto caldo, con punte di 35°C- 40°C. Disposizioni sanitarie – Non è obbligatoria alcuna vaccinazione. Si consiglia di informarsi presso l’Ufficio d’Igiene provinciale. Formalità burocratiche – Uzbekistan: è richiesto il visto ottenibile personalmente online al costo di USD 20 (l’importo deve essere versato con la propria carta di credito). E’ anche possibile ottenere il visto tramite la nostra intermediazione (al costo di € 50). Il passaporto deve avere una validità di almeno 6 mesi dalla data di ingresso nel paese e almeno una pagina libera. Kazakistan: attualmente per gli italiani non è richiesto il visto consolare ma le regole cambiano frequentemente e quindi all’atto della prenotazione si seguirà la procedura al momento vigente. Caratteristiche del viaggio e grado di difficoltà – Viaggio di spiccato interesse storico-culturale in una realtà molto lontana dall’Europa. Impegnativa spedizione di 2 giorni nella regione desertica del Karakalpakstan con un pernottamento in yurta con servizi igienici in comune. Si segnala che le aree di Semey e Ust- Kamenogorsk in Kazakistan sono completamente fuori dagli itinerari turistici. Buoni gli hotel utilizzati e buona la cucina.
QUOTAZIONE PER PERSONA da Milano: € 4.580 base 10-12 partecipanti con accompagnatore dall’Italia Da aggiungere: - partenze da altre città su richiesta - supplemento singola € 410 - suppl. alta stagione aerea incluso - tasse aeree, security e fuel surcharge € 270 (circa) - copertura assicurativa di viaggio vedi tabella sotto - costo individuale gestione pratica € 90 Data di partenza: - da venerdì 9 a sabato 24 Agosto 2019 Promozione “Prenota Prima” Prenotate il vostro viaggio con un anticipo di almeno 90 giorni dalla partenza e otterrete uno sconto del 50% sul costo della copertura assicurativa “all inclusive”. La quota comprende: Voli di linea in classe economica, guida locale di lingua inglese, accompagnatore italiano, trasporti con automezzi privati, pernottamenti in hotel in camere a due letti con servizi privati, pensione completa per tutto il viaggio, ingressi ai musei e ai monumenti, assicurazione come specificato, guida / dossier informativo sul paese. La quota non comprende: Le bevande, le mance, le spese personali, il visto, l’assicurazione integrativa (facoltative), tutto quanto non espressamente indicato.
La nostra nuova ed esclusiva copertura assicurativa “all inclusive” - Annullamento del viaggio prima della partenza - Interruzione viaggio (con rimborso dei giorni persi fino a € 5.000) - Assistenza sanitaria tramite centrale operativa h24 - Spese mediche in viaggio fino a € 20.000 (di cui € 5.000 fino a 45 gg dal rientro) - Bagaglio fino a € 750 - Viaggi Rischio Zero per eventi fortuiti e casi di forza maggiore in corso di viaggio - Indennizzo fino a € 150.000 per infortunio che causi decesso o invalidità permanente Il costo a passeggero del pacchetto assicurativo è da aggiungere alle spese accessorie e da versare al momento dell’iscrizione al viaggio. Il calcolo dell’importo si evince dalla tabella che segue: Quota totale fino a: Costo a passeggero* € 1.000,00 € 50 € 2.000,00 € 90 € 3.000,00 € 130 € 4.000,00 € 165 € 5.000,00 € 190 € 10.000,00 € 200 NB: il conteggio del totale assicurabile non deve includere visto e spese gestione pratica. *comprensivo di imposte di assicurazione e diritti di agenzia. Copertura Integrativa E’ possibile estendere la copertura delle spese mediche in viaggio fino a € 120.000 stipulando una polizza facoltativa con premio lordo per passeggero di € 55,00, da specificare espressamente all’operatore. Le condizioni dettagliate delle coperture assicurative sono consultabili sul nostro sito www.viaggilevi.com.
NOTE IMPORTANTI La quotazione è calcolata col valore del rapporto di cambio USD/Euro = 0,88 in vigore nel mese di Febbraio 2019. In caso di oscillazioni del cambio di +/-3% a 20 giorni dalla data di partenza sarà effettuato un adeguamento valutario. Per ragioni tecnico-organizzative in fase di prenotazione o in corso di viaggio l’itinerario potrebbe subire delle modifiche, mantenendo invariate quanto più possibile le visite e le escursioni programmate. Le tariffe aeree prevedono classi di prenotazione dedicate, soggette a disponibilità limitata di posti. Al momento della prenotazione, in caso di non confermabilità della tariffa utilizzata per la costruzione del prezzo del viaggio, comunicheremo il supplemento. Molte compagnie aeree prevedono l’emissione immediata del biglietto. In tal caso vi informeremo all'atto della vostra conferma e procederemo alla emissione. L'acconto dovrà includere anche l'importo intero del biglietto, che non sarà rimborsabile, e le penali del viaggio in questione derogheranno dalle nostre pubblicate. L’importo delle tasse aeree dipende dal rapporto di cambio del USD e del costo del petrolio, stabilito dalle compagnie aeree. Il valore esatto viene definito all’atto dell’emissione dei biglietti aerei. Per lo svolgimento di alcuni nostri programmi è necessario l’utilizzo di voli interni operati da compagnie locali non conformi ai requisiti della Comunità Europea, indicate all’interno di un elenco comunitario. Le assicurazioni europee non coprono i disservizi a esse correlati. Milano, 08.05.2019 n. 3 Organizzazione tecnica: I Viaggi di Maurizio Levi Via Londonio, 4 – 20154 Milano (Italia) Tel 0039 02 34934528 – Fax 0039 02 34934595 E-mail: info@viaggilevi.com – Website: www.viaggilevi.com
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