ANIEM Rassegna Stampa del 19/10/2017

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   Rassegna Stampa del 19/10/2017

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INDICE

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   18/10/2017 dagospia.com 00:08                                          6
   LA RAGGI NON NE AZZECCA UNA! L'ANTITRUST BOCCIA UNA MAXIGARA DEL
   COMUNE PER LA SCUOLA: AVREBBE FINITO PER AGEVOLARE UN'UNICA
   AZIENDA "ROMA MULTISERVIZI" - SUL BANDO DA 475 MILIONI AVEVANO MESSO
   GLI OCCHI LE PICCOLE IMPRESE E UNA CINQUANTINA DI IMPRENDITOR

   18/10/2017 roma.repubblica.it 18:54                                    7
   Roma, nuovo stop per Multiservizi: l'Antitrust boccia il bando

   18/10/2017 Levante News 15:20                                          8
   Regione: il calendario delle Commissioni

   18/10/2017 sevenpress.com 15:47                                        9
   CALENDARIO DELLE COMMISSIONI DEL CONSIGLIO REGIONALE

SCENARIO EDILIZIA
   19/10/2017 Il Sole 24 Ore                                              11
   Fincantieri, via all'iter per l'ingresso in Stx France

   19/10/2017 La Repubblica - Nazionale                                   12
   Glitter e righe in cantiere

   19/10/2017 Panorama                                                    14
   Casette fantasma e lavori in nero

   19/10/2017 Panorama                                                    16
   E LA NAVE VA, SENZA INQUINARE

   19/10/2017 ItaliaOggi                                                  17
   Ristrutturazioni edilizie in formato maxi

   19/10/2017 ItaliaOggi                                                  18
   La cedolare al 10% è strutturale

   19/10/2017 Avvenire - Nazionale                                        21
   Stranieri in Italia, un Pil come la Croazia
19/10/2017 Il Gazzettino - Pordenone                                                     22
  San Giorgio, sui lavori l'incognita esposto

SCENARIO ECONOMIA
  19/10/2017 Corriere della Sera - Nazionale                                               24
  Il dossier di Visco: oltre 4 mila pagine sul caso banche

  19/10/2017 Corriere della Sera - Nazionale                                               26
  Draghi promuove il Jobs act: 500 mila posti di lavoro in più

  19/10/2017 Il Sole 24 Ore                                                                27
  Industria 4.0: nell'indotto boom di ordini e occupati

  19/10/2017 Il Sole 24 Ore                                                                29
  LA VIA DEL LAVORO

  19/10/2017 Il Sole 24 Ore                                                                31
  Abertis, Acs sfida Atlantia: contro-Opa da 18,6 miliardi

  19/10/2017 Il Sole 24 Ore                                                                33
  L'ipotesi del «passo indietro» per uscire dallo stallo ma Visco tiene duro e va avanti

  19/10/2017 Il Sole 24 Ore                                                                35
  «Riformeremo il Nafta, ma non a colpi di Twitter»

  19/10/2017 Il Sole 24 Ore                                                                37
  Intimissimi a NY sulla Quinta strada

  19/10/2017 Il Sole 24 Ore                                                                38
  Ilva, allo studio il «congelamento» della lettera di Am

  19/10/2017 La Repubblica - Nazionale                                                     40
  Polizze vita in manovra c'è una mini patrimoniale

  19/10/2017 La Repubblica - Nazionale                                                     41
  Abertis, 2,2 miliardi in più la contro Opa spagnola

  19/10/2017 La Stampa - Nazionale                                                         43
  Partite Iva C'è la stretta sugli evasori

  19/10/2017 Il Messaggero - Nazionale                                                     45
  Il governatore e l'ombrello Bce Ecco il dossier alla Commissione

  19/10/2017 Il Messaggero - Nazionale                                                     47
  Statali, fondi pensione più convenienti Precompilata per l'Iva
19/10/2017 Il Messaggero - Nazionale                                                        48
  «Dai giardini agli impianti di irrigazione grazie al bonus fiscale città più sostenibili»

SCENARIO PMI
  19/10/2017 Il Sole 24 Ore                                                                   50
  «Cresciamo del 20%, investiremo anche noi»

  19/10/2017 Il Sole 24 Ore                                                                   51
  Venezia e Rovigo attirano investimenti

  19/10/2017 Avvenire - Nazionale                                                             52
  Hitachi investe sull'Italia

  19/10/2017 Il Giornale - Nazionale                                                          53
  Auto, il made in Italy dei «componenti»
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4 articoli
18/10/2017 00:08
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                                                                                                                          La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
  LA RAGGI NON NE AZZECCA UNA! L'ANTITRUST BOCCIA UNA
  MAXIGARA DEL COMUNE PER LA SCUOLA: AVREBBE FINITO PER
  AGEVOLARE UN'UNICA AZIENDA "ROMA MULTISERVIZI" - SUL BANDO
  DA 475 MILIONI AVEVANO MESSO GLI OCCHI LE PICCOLE IMPRESE E
  UNA CINQUANTINA DI IMPRENDITOR

  Augusto Parboni per "il Tempo" RAGGI AL MERCATO La prima decisione è stata presa. Una delle tre
  grane per il primo cittadino della Capitale Virginia Raggi è stata risolta. Ma non a favore del sindaco di
  Roma. Anzi. L' Antitrust infatti il 3 ottobre si è pronunciato riguardo alla maxi gara da 475 milioni di euro
  bandita per le Pmi romane dal Dipartimento Scuola del Comune di Roma e che prevede ausiliario,
  trasporto, pulizie, verde e manutenzioni. fiera di roma virginia raggi pietro piccinetti L' Autorità garante
  della concorrenza e del mercato ha dato parere negativo sulla gara contro la quale sono scesi in campo
  cinque associazioni rappresentative delle Pmi Confartigianato Imprese Roma, Associazione nazionale
  imprese di disinfestazione - Anid, Associazione generale cooperative italiane - Agci Lazio, ConfApi Roma,
  Collegio Edile regionale Aniem Lazio, oltre a una cinquantina di imprenditori, assistiti dagli avvocati Carlo
  Contaldi La Grotteria, la professoressa Elisa Scotti, il professor Raffaele Bifuclo e il legale Paolo Pittori.
  RAGGI OMBRELLO Secondo l' Antitrust, insomma, il Comune di Roma deve annullare il bando da quasi
  mezzo miliardo entro 60 giorni. Se questo non dovesse accadere, la stessa Autorità si rivolgerà al Tribunale
  amministrativo per far bloccare la gara che avrebbe violato la concorrenza. Ci sono inoltre ancora altre
  due grane che deve risolvere Virginia Raggi. E stavolta si tratta dell' esposto presentato all' Anac e quello al
  Tar da parte sempre delle piccole e medie imprese. Confartigianato Roma, guidata dal Presidente Mauro
  Mannocchi, si era già presentato al Tar Lazio, che a gennaio di quest' anno aveva bloccato il maxilotto. Poi
  il 25 luglio, invece, il Comune di Roma ci ha riprovato. E Confartigianato, assieme a Anid, Agci, Confapi
  Roma, Collegio Edile Regionale Aniem Lazio, ha presentato un altro ricorso al Tar, che si pronuncerà il 25
  ottobre. ROMA MULTISERVIZI Secondo quanto sottolineato dai ricorrenti, oltre all' aggiramento della
  sentenza del Tar 1345 del 2017, che aveva annullato tutti gli atti di gara in quanto violativi delle norme e dei
  principi posti a tutela della concorrenza, si tratterebbe di una «violazione delle regole del mercato che ha l'
  effetto di consolidare un monopolio, inefficiente, in capo a un unico soggetto invece che aprire il mercato
  alle centinaia di Pmi presenti sul territorio». A gestire da anni i servizi milionari per la Capitale è ancora la
  società Roma Multiservizi. artigiani tappezziere Con la delibera n. 42 del 2017 l' Assemblea di Roma
  Capitale ha deliberato di costituire una spa mi sta per la gestione, appunto, di una serie di attività, per un
  valore di quasi 500 milioni di euro. In base a come è concepito il bando di gara, secondo i ricorrenti, non
  solo sarà di fatto impossibile alle piccole e medie imprese dei settori indicati partecipare, ma «ciò
  precluderà per almeno 8 anni, alle stesse, la possibilità di ottenere appalti pubblici da parte del Comune di
  Roma». artigiani corniciaio Secondo Confartigianato Imprese Roma, la gara «esclude di fatto il tessuto
  delle piccole imprese che costituiscono la spina dorsale dell' economia cittadina e altera sensibilmente le
  regole del mercato disattendendo le direttive della Ue tese a favorire appunto le piccole imprese». Una
  convinzione che ha dunque poi convinto Confartigianato a chiedere al Tribunale amministrativo di annullare
  il bando.

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18/10/2017 18:54
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                                                                                                                           La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
  Roma, nuovo stop per Multiservizi: l'Antitrust boccia il bando

  Roma, nuovo stop per Multiservizi: l'Antitrust boccia il bando Bloccata la gara da 475 milioni per la pulizia
  delle scuole e il verde. Rilievi sulle modalità dell'affidamento. A rischio 4500 posti di lavoro di SALVATORE
  GIUFFRIDA 18 ottobre 2017 Tutto da rifare per Virginia Raggi: l'Antitrust ha bocciato il bando pubblicato il
  28 agosto dal Comune per affidare i servizi di manutenzione, gestione, guardiania e pulizia delle scuole e
  del verde della città. Una maxigara da 475 milioni che già un anno fa venne bloccata dal Tar perché
  ritenuta lesiva delle norme sulla concorrenza. Il sindaco ci ha riprovato con una gara a doppio oggetto che
  oltre ad appaltare le attività, è chiamata a individuare anche una newco, ovvero una nuova società mista a
  maggioranza pubblica, a cui affidare i servizi previsti nel bando. A bocciarla ora ci ha pensato l'Autorità per
  la Concorrenza e Mercato, anche sulla base di un esposto inoltrato da Confartigianato e altre associazioni
  tra cui Aniem Lazio, assistiti dallo studio legale AdLaw e dagli avvocati Elisa Scotti e Carlo Contaldi La
  Grotteria. Ma questa volta la bocciatura rischia di far davvero male alla giunta grillina: l'Authority ritiene che
  il nuovo bando viola non solo la sentenza del Tar di un anno fa, ma anche il decreto Madia sulle partecipate
  e le norme sulla concorrenza. In sostanza secondo l'Authority le attività messe a bando il 28 agosto non
  sono da considerare servizi di puro interesse pubblico come i trasporti per Atac e la raccolta dei rifiuti per
  Ama; pertanto devono essere appaltati fra tutte le imprese del mercato e non con un unico bando a cui può
  accedere di fatto una società mista a maggioranza pubblica. E questo scombina i piani annunciati dal
  sindaco a giugno ai dipendenti di Multiservizi che al momento svolgono la gran parte delle attività messe a
  bando. Sul quale ora sono chiamati a pronunciarsi l'Anac e il Tar del Lazio: la prima sentenza è attesa per il
  26 ottobre. Intanto secondo la Confartigianato emerge dell'altro. "In questi anni Multiservizi ha riappaltato
  fino a oltre il 50% dei lavori affidati dal Comune in proroga - spiega Mauro Mannocchi presidente di
  Confartigianato Roma - in sostanza con questo bando il Comune vorrebbe far proseguire gli affidamenti
  diretti alla Multiservizi camuffandoli come una gara pubblica". Di fatto ora i 4500 dipendenti di Multiservizi
  rischiano di perdere il lavoro, ma intanto un'altra grana si profila all'orizzonte per l'amministrazione
  comunale che, come ricorda la Confartigianato, affida i lavori in proroga a Multiservizi dal 2013 con un
  assegno annuale da quasi 50 milioni.

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18/10/2017 15:20
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  Regione: il calendario delle Commissioni

  Home AMMINISTRAZIONI Regione: il calendario delle Commissioni Regione: il calendario delle
  Commissioni 18 Ott 2017 Dall'ufficio stampa del Consiglio regionale riceviamo e pubblichiamo il calendario
  delle Commissioni consiliari II Commissione: Salute; Sicurezza sociale giovedì 19 ottobre 2017, alle ore
  15 ordine del giorno: - Proposta di deliberazione 61: Proposta di "Piano Socio Sanitario Regionale" per il
  triennio 2017/2019. Sul provvedimento amministrativo si svolgerà un'audizione con i presidenti di Coread,
  Corerh, Anaste; con i responsabili di Aiop, Fenascop, Centro di Solidarietà Compagnia delle Opere,
  Associazione generale Cooperative Italiane, Confcooperative, Lega Cooperative e Mutue, Confindustria,
  Crea, Fondazione Associazioni promozione sociale Ascom Salute Genova, Coordinamento Regionale
  A.P.S.P., Uneba Liguria e Associazione Religiosa Istituti Socio-Sanitari - Aris. IV Commissione: Territorio;
  Ambiente lunedì 23 ottobre 2017, alle ore 15 ordine del giorno: 1) Disegno di legge 176: Variazioni al
  Bilancio di Previsione della Regione Liguria per gli anni finanziari 2017-2019 - III° provvedimento. 2)
  Proposta di deliberazione 59: Proposta al Consiglio Regionale di approvazione del Piano Energetico
  Ambientale Regionale 2014-2020 e del Rapporto di sintesi. Sul provvedimento si svolgerà una serie di
  audizioni, con il Magnifico Rettore dell'Università di Genova; gli amministratori unici Arte della Liguria; Italia
  Nostra, Wwf, Legambiente; Federazione degli Ordini degli Ingegneri della Liguria, Federazione degli Ordini
  degli Architetti della Liguria, Comitato Regionale Ligure dei Collegi dei Geometri, Ordine Regionale dei
  Geologi della Liguria, Confindustria, Confartigianato, Cna, Ance Liguria, Assedil - Ance Genova, Aniem,
  Anev, Aper, Enea, Ire Liguria. Advertisement Testata giornalistica registrata con autorizzazione del
  Tribunale di Chiavari del 10 Aprile 2009 num. 332/09 Servizi Utili

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18/10/2017 15:47
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  CALENDARIO DELLE COMMISSIONI DEL CONSIGLIO REGIONALE

  CALENDARIO DELLE COMMISSIONI DEL CONSIGLIO REGIONALE CALENDARIO DELLE
  COMMISSIONI DEL CONSIGLIO REGIONALE Scritto da Administrator Mercoledì 18 Ottobre 2017 17:01
  II COMMISSIONE-SALUTE E SICUREZZA SOCIALE giovedì 19 ottobre 2017, alle ore 15 ordine del
  giorno: - Proposta di deliberazione 61: Proposta di "Piano Socio Sanitario Regionale" per il triennio
  2017/2019. Sul provvedimento amministrativo si svolgerà un'audizione con i presidenti di COREAD,
  CORERH, ANASTE; con i responsabili di AIOP, FENASCOP, Centro di Solidarietà Compagnia delle
  Opere, Associazione generale Cooperative Italiane, Confcooperative, Lega Cooperative e Mutue,
  Confindustria, CREA, Fondazione Associazioni promozione sociale ASCOM Salute Genova,
  Coordinamento Regionale A.P.S.P., UNEBA Liguria e Associazione Religiosa Istituti Socio-Sanitari - ARIS.
  IV COMMISSIONE-TERRITORIO E AMBIENTE lunedì 23 ottobre 2017, alle ore 15 ordine del giorno: 1)
  Disegno di legge 176: Variazioni al Bilancio di Previsione della Regione Liguria per gli anni finanziari 2017-
  2019 - III° provvedimento. 2) Proposta di deliberazione 59: Proposta al Consiglio Regionale di
  approvazione del Piano Energetico Ambientale Regionale 2014-2020 e del Rapporto di sintesi. Sul
  provvedimento si svolgerà una serie di audizioni, con il Magnifico Rettore dell'Università di Genova; gli
  amministratori unici ARTE della Liguria; Italia Nostra, WWF, Legambiente; Federazione degli Ordini degli
  Ingegneri della Liguria, Federazione degli Ordini degli Architetti della Liguria, Comitato Regionale Ligure dei
  Collegi dei Geometri, Ordine Regionale dei Geologi della Liguria, Confindustria, Confartigianato, CNA,
  ANCE Liguria, ASSEDIL - ANCE Genova, ANIEM, ANEV, APER, ENEA, IRE Liguria.

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SCENARIO EDILIZIA

8 articoli
19/10/2017                                                                                             diffusione:97980
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                                                                                                                          La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
 CANTIERISTICA
 Fincantieri, via all'iter per l'ingresso in Stx France
 Celestina Dominelli

 Al via l'iter per la cessione del 51% di Stx France a Fincantieri. Secondo quanto risulta al Sole 24 Ore, si è
 infatti riunito ieri il comitato d'impresa dell'azienda francese che, in base al codice del lavoro transalpino,
 dovrà formulare un parere non vincolante sull'operazione nell'ambito della procedura di
 consultazioneinformazione. La stessa che aveva affrontato a maggio anche il gruppo guidato da Giuseppe
 Bono a valle del precedente accordo, rimesso in discussione dal presidente Emmanuel Macron. Allora il top
 manager calabrese aveva fornito alle maestranze tutte le rassicurazioni richieste sul futuro di Saint-Nazaire,
 inclusa la conferma degli investimenti programmati dal management (100 milioni in tre anni). Impegni che
 sarebbero stati ribaditi anche ieri dal gruppo triestino, audito insieme ai rappresentanti di Naval Group,
 l'azienda della difesa controllata dallo Stato, e di Ape, l'agenzia francese delle partecipazioni statali che ha
 già in pancia la minoranza di blocco detenuta da Parigi (33,3%) e che dovrebbe acquisire anche la restante
 quota, il 66,7% messo in vendita dalla corte distrettuale di Seul, titolare della procedura concorsuale del- la
 holding sudcoreana Stx, cui fanno capo i cantieri affacciati sulla Loira. I sindacati dovranno predisporre la
 loro valutazione entro trenta giorni (17 novembre) per poi notificarla anche a Seul. A quel punto, sarà
 perfezionata la cessione del 66,7% al governo francese che, come noto, ha optato per la nazionalizzazione
 di Stx France e il successivo trasferimento a Fincantieri del 51%. Nei giorni scorsi, è stato poi pubblicato
 sulla Gazzetta ufficiale francese il dispositivo con cui il ministero dell'Economia ha autorizzato l'acquisto di
 quel pacchetto (9,5 milioni di azioni) allo stesso prezzo assicurato da Fincantieri (79,5 milioni di euro). Per il
 closing della cessione al gruppo triestino, servirà dunque ancora tempoe la finalizzazioneè attesa entro il
 primo trimestre del prossimo anno, come ha spiegato nei giorni scorsi anche Laurent Castaing, il direttore
 generale dei cantieri di Saint-Nazaire, in una intervista alla testata specializzata Mer et Marine. «Tenuto
 conto di eventuali lungaggini burocratiche, penso che l'acquisizione delle quote di Stx da parte dello Stato
 dovrebbe intervenire in dicembreo gennaio. Nel frattempo, sarà messo nero su bianco il nuovo patto
 azionario e bisognerà procedere con la proposta di vendita ai dipendenti e alle imprese locali». Che,
 secondo l'accordo annunciato a Lione, potrebbero entrare nell'azionariato di Stx France rilevando,
 rispettivamente, il 2% e il 3,66 per cento. La chiusura su Stx France arriverà quindi nei prossimi mesi.
 Intanto, però, si sta definendo la composizione del gruppo di lavoro che dovrà indicare la road map per
 l'alleanza italo-francese sulle navi militari. Accanto a Bono e al ceo di Naval Group, Hervé Guillou,
 dovrebbero sedere due rappresentanti del governo francese, tra i quali figura un esponente di Ape (la
 sceltaè tra Martin Vial, direttore dell'agenzia, e Jack Azoulay, responsabile delle partecipazioni industriali) e
 due italiani: uno espresso dalla Difesae uno da Cdp. Quest'ultimo dovrebbe essere con ogni probabilità
 l'attuale direttore finanziario Fabrizio Palermo cheè nel cda di Fincantieri, dove, prima dell'arrivo in Cassa,
 ha rivestito, tra l'altro, il ruolo di vicedirettore generale e di cfo.
 Fincantieri
 Andamento del titolo a Milano 1,15 1,10 1,05 1,00 0,95 0,90 1,044 18/09 0,958 18/10

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 MATERIALI NUOVI MEZZI CREATIVI/ R CASA & DESIGN
 Glitter e righe in cantiere
 FRANCESCA GUGLIOTTA

 Pareti alla moda, vestite con le celebri righe di Missoni su carta da parati. Pannelli fonoassorbenti che
 sembrano tele, con i disegni dell'artista e critico Gillo Dorfles. Stucchi decorativi miscelati con glitter per
 rinnovare le fughe rovinate tra le piastrelle e creare interni scintillanti. Mix di pattern per rendere uniche le
 facciate esterne, tra lo stupore e l'invidia dei vicini di casa. Il mondo dell'edilizia, un tempo considerato
 grigio e anonimo, mostra il suo lato glamour, con proposte ricercate esteticamente e performanti. Idee
 smart per rifare il look degli ambienti con interventi soft, veloci ma di grande effetto.
  (segue all'interno) «In Italia siamo abituati alla bellezza e cerchiamo prodotti sempre più raffinati dal punto
 di vista formale e funzionale», afferma Marco Imperadori, professore al Politecnico di Milano. «Oggi il
 mondo dell'edilizia deve fare i conti con un pubblico informato e sensibile, a caccia di nuove soluzioni per
 ristrutturare in modo personale, con lavori facili e rapidi che rispecchino il gusto e lo stile individuale». Basti
 pensare ai pannelli che migliorano l'acustica e assorbono i rumori, elementi tecnici, ma che sono allo
 stesso tempo belli da vedere: «Knauf, per esempio, propone teli, vele e pannelli a soffitto che fluttuano
 come nuvole e assorbono il riverbero del suono, amati dagli architetti perché permettono infinite
 composizioni. Sono dei prodotti all in one, che uniscono più funzioni: resistono ai funghi, al fuoco e
 regolano il livello di umidità. Alcuni controsoffitti, oltre a isolare, si comportano da spugne igieniche e, grazie
 alle nanotecnologie, fissano e catturano i composti organici volatili, per intenderci quelli sprigionati dalle
 vernici o dai collanti presenti nei mobili, per un'aria interna più salubre». Moduli light che impreziosiscono la
 casa come opere d'arte: «Le nostre abitazioni spesso non sono ben isolate dal punto di vista acustico; ci
 vengono in aiuto idee originali, come le tele artistiche e i pannelli scultorei di Caimi Brevetti, formati da
 materiali a più densità che riescono ad assorbire le diverse frequenze del suono, soprattutto quelle basse
 che rappresentano quel tipico rumore sordo difficile da eliminare». La ricerca e il design offrono soluzioni
 per rinfrescare l'aspetto domestico con ritocchini veloci: per aumentare la luminosità naturale e creare delle
 aperture anche negli spazi più difficili da raggiungere e bui come i corridoi, Velux presenta la finestra
 CurveTech per tetti piani. Regala la luce zenitale, cioè quella che arriva dall'alto e che illumina gli spazi in
 modo più omogeneo. Si installa in quattro ore circa, e se è già presente il foro non servono permessi,
 mentre se si tratta di una nuova apertura bisogna inoltrare la richiesta al Comune.
  Per interni come nuovi c'è Kerakoll Design House, il progetto di Kerakoll completo di cementi, resine, legni
 lavorati a mano, microrivestimenti e pitture per ottenere superfici continue di pochi millimetri di spessore, da
 posare sul preesistente senza demolizioni.
  Da Marazzi, infine, il grès porcellanato stampato effetto tappeto di Antonio Citterio e Patricia Viel, che
 raccontano: «Abbiamo deciso di cercare nella tradizione orientale un tema che potesse valorizzare il
 grande formato della lastra e la calda natura della pasta ceramica. Gran Carpet contamina il decoro del
 tappeto con la tradizione Kolam, il disegno effimero realizzato con la polvere di riso, ma anche con il
 Mehindi, il tatuaggio temporaneo rituale indiano». Un motivo antico per una superficie vibrante e cangiante,
 da realizzare anche negli esterni: «Il pavimento si manifesta attraverso un grafismo per punti o pixel. Il
 linguaggio decorativo introduce così il tema della percezione visiva nella prospettiva del piano orizzontale
 del pavimento, mentre il disegno diventa evanescente e mutevole, non statico, e cambia secondo il
 differente punto di vista». ©RIPRODUZIONE RISERVATA
 Foto: IL BELLO DEL FAI DA TE Accanto, la scala a chiocciola Techne di Fontanot, in materiale plastico
 con kit di montaggio e tutorial.
  A destra in alto, lo stucco decorativo Kerapoxy design di Mapei miscelato con i glitter colorati metallizzati
 MapeGlitter, pensato per le fughe tra le piastrelle.

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 A destra in basso, la finestra CurveTech per tetti piani di Velux: facilita l'ingresso della luce
 Foto: DALLA TERRA AL CIELO Accanto a destra, i controsoffitti acustici a vela Thermatex Sonic element
 di Knauf. Sotto, il grès porcellanato effetto tappeto Grand Carpet, di Antonio Citterio e Patricia Viel per
 Marazzi, nel grande formato 120x240 cm, ideale anche per esterni FANTASIE DI CARTA Sopra, nella foto
 grande, le pareti personalizzate con le carte da parati Out System di Wall&Decò, con pattern ideati da Gio
 Pagani.
  Il rivestimento è su misura ed è a prova di pioggia, sole e muffe DEMOLIZIONI ADDIO A sinistra, il total
 white di Kerakoll con Cementoresina, una superficie in resina per rinnovare senza demolire. Sopra, Infinity
 di Trend Group, maxi lastre in vetro riciclato stampate o con fantasie ispirazione tropicale

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  TERREMOTO
  Casette fantasma e lavori in nero
  Primi avvisi di garanzia dalla Procura di Napoli per un'indagine su una serie di ditte campane e laziali
  accusate tra l'altro di associazione per delinquere e frode nelle pubbliche forniture. Nel mirino anche le
  relazioni con alcuni dirigenti della Protezione civile.
  Giancarlo Maria Palombi

  Ottopagati, privati del vitto sufficiente e di alloggi idonei, espostia situazioni di grave pericolo per la loro
  incolumità. E senza un contratto. È questo il profilo di oltre 60 operai edili interrogati dai carabinieri
  nell'ambito di una maxi inchiesta della Procura di Napoli che rischia di far esplodere l'ennesimo scandalo
  giudiziario sulle ricostruzioni post terremoto. Al lavoro dai primi di agosto scorso ma regolarizzati solo 20
  giorni fa, i manovali sono stati controllati all'interno di cantieri in Umbria, a Cascia, Preci e Norcia, dove
  sono in corso le attività per la consegna delle ormai famose casette in legno. Associazione per delinquere,
  illecita intermediazionee sfruttamento del lavoro, falso ideologicoe materiale, inadempimento e frode nelle
  pubbliche forniture, false fatturazioni. Questa la lunga lista di ipotesi di reato formulate dal pubblico
  ministero Ida Frongillo della sezione reati contro la pubblica amministrazione nei confronti di un gruppo di
  imprenditori campani e laziali impegnati nei lavori di costruzione delle piattaforme peri moduli abitativi Sae
  (soluzioni abitative d'emergenza) nelle zone colpite dal sisma del 2015: 12i cantieri ispezionati, quattro le
  persone raggiunte da avvisi di garanzia. Ed è proprio scorrendo l'elenco delle ditte finite sotto la lente
  d'ingrandimento dei carabinieri che emergono dettagli interessanti per gli inquirenti della procura
  napoletana.A subire un'accurata perquisizioneè stata ad esempio la sede legale della Cogeco 7, in via
  Ostiensea Roma. «Società a responsabilità limitata che opera dal 2007 nel settore dell'edilizia civile» si
  legge nella pagina descrittiva del sito web ufficiale «ha tra i principali clienti il Ministero delle Infrastrutture e
  dei Trasporti, il Senato della Repubblica, la Guardia di Finanza e la Protezione Civile». Edè proprio
  quest'ultimo committente a rivelarsi un biglietto da visita perfetto per l'azienda romana specializzata in
  emergenze. Grazie alla certificazione della Protezione civile, la Cogeco 7 si posiziona sotto l'ombrello del
  consorzio Cns, Centro nazionale servizi, primo classificato in due dei tre lotti della maxi-gara per la fornitura
  in tutta Italia di moduli abitativi di emergenza dal valore totale di 1,18 miliardi di euro, bandita da Consip nel
  2014e aggiudicata nell'agosto 2015. Nel lotto del Centro Italia, Cns vince associandosi proprio al Consorzio
  Cogeco 7 e a maggio dello scorso anno firmano un protocollo d'intesa con la Protezione civile e la
  presidenza del Consiglio nel quale si impegnanoa fornire «finoa 6.000 casette». E chi dovrà costruirle?
  «Con riferimento ai lavori, l'associazione per delinquere, avvalendosi della copertura di contratti di
  subappalto e affidamento ad imprese fittizie e in ogni caso del tutto prive dei requisiti economici e tecnici,
  procede con manodopera reclutata nelle zone di Napoli e provincia in gran parte assunta a nero e destinata
  al lavoro in condizioni di sfruttamento», scrive il pubblico ministero Frongillo nell'informazione di garanzia.
  Eccoli gli operai dell'emergenza terremoto: senza contratto, senza formazione, senza pasti. È un vaso di
  Pandora quello scoperchiato dai carabinieri del Nas di Napoli. Ne sa qualcosa il maggiore Gennaro Tiano,
  a capo della task force che per 15 giorni ha lavorato in Umbria varcando la soglia di cantieri in cui non era
  presente nemmeno la cartellonistica che indica gli aggiudicatari degli appalti. Gli operai «schiavizzati e
  impreparati» sono stati pedinati dai luoghi di partenza (Napoli e Quarto, comune dell'hinterland flegreo) fino
  alle aree di lavoro in Umbria. In alcuni casi i cantieri erano già stati oggetto di ispezioni da parte di tecnici
  delle Asl territoriali ai quali, standoa quanto accertato dai carabinieri, erano stati presentati certificati ISO
  9000 e SOA realizzati da studi di consulenza, come la Slab Italia Srl di Castellammare di Stabia, finiti ora
  sotto indagine. C'è tanta Campania nell'inchiesta. Oltre a Cogeco 7, il decreto di perquisizione ha
  interessato «tutti i locali e le pertinenze nonché abitazioni e casseforti» si legge negli atti «della Europa
  Service (Avellino), Termo Tecnica (Manocalzati, Avellino), Rc Costruzioni (Caserta), Studio Idea (Caserta)
  e Studio Giordano (Marcianise, Caserta)». Alcuni imprenditori, che ad avviso degli inquirenti avrebbero dato
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  vita a una associazione per delinquere, avrebbero avuto contatti sospetti anche con alti funzionari della
  Protezione civile nazionale. A rivelarlo sarebbero le intercettazioni in possesso del Nucleo antisofisticazioni
  dell'Arma. Frasi e commenti a confronto delle quali le «risate dopo il terremoto d'Abruzzo diventano
  sciocchezze» commentano gli investigatori. L'inchiestaè alle fase finali e presto potrebbe dividersi in
  almeno tre filoni, uno dei quali potrebbe interessare la Dda: l'ombra dei Casalesi sull'affare terremoto è più
  che un timore. LaPresse/Settonce RobertoLaPresse/Settonce Roberto
  E LE CONSEGNE VANNO PURE AL RALLENTATORE Gran parte della popolazione colpita dal terremoto
  del Centro Italia dovrà trascorrere un altro inverno negli alberghi e nelle abitazioni provvisorie. Le casette di
  legno, promesse da oltre un anno, sono un privilegio per pochi. Come rivela la Protezione civile, solo un
  terzo dei prefabbricati richiesti è stato consegnato. Eppure il fabbisogno è sottostimato e le verifiche di
  agibilità devono essere ultimate e potrebbero far emergere altre necessità. Su 3.699 casette ordinate da 51
  Comuni, ne sono arrivate 1.042. Nel Lazio sono 827 gli ordinativi per i sei Comuni più colpiti ma sono state
  consegnate 436 casette ad Amatrice e 188 ad Accumoli. Le Marche, la regione più colpita, a fronte di 1.843
  soluzioni abitative per i 29 Comuni che ne hanno segnalato l'esigenza, ne ha ricevute 207 per Arquata del
  Tronto, Castelsantangelo sul Nera, Fiastra, Monte Cavallo e Pieve Torina. L'Umbria su un fabbisogno di
  783 casette per tre Comuni (Norcia, Preci e Cascia) ne ha avute 210. L'Abruzzo ne aveva chieste 246 per
  13 Comuni, ne è arrivata una a Torricella Sicura in provincia di Teramo. Intanto la Regione Marche ha
  minacciato penali nei confronti del consorzio Arcale, la ditta che fornisce e monta le casette nell'area del
  cratere sismico, e ha firmato un ordine di servizio che impone al consorzio di «lavorare nei giorni festivi e
  con attività da svolgersi h24, dunque anche di notte». Arcale deve montare nelle Marche 1.264 Sae in 74
  aree. (Laura Della Pasqua)
  Foto: I lavori per le casette ad Amatrice.

SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 19/10/2017                                                                        15
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  LINK _IN VIAGGIO
  E LA NAVE VA, SENZA INQUINARE
  La futura «ammiraglia» di Costa Crociere, Costa Smeralda, sarà la prima di questa categoria a usare
  combustibile green. E avrà anche un «di più»: gli arredi interni, firmati da noti brand del design italiano.
  Panorama è stato in Finlandia, nel cantiere dove hanno iniziato a costruirla.
  Luca Bergamin

  i chiamerà Costa Smeralda, solcherà il Mediterraneo dall'autunno 2019, sarà una vetrina navigante del
  design italiano, nonché la prima nave nel mercato mondiale alimentata a gas naturale liquefatto, il
  combustibile fossile più pulito. E sarà la nuova nave Ammiraglia della compagnia Costa Crociere. Per la
  cerimonia del «taglio della lamiera» (in pratica la posa del primo mattone) con il direttore generale della
  compagnia Neil Palomba, c'eravamo anche noi. Entrare nei cantieri Meyer a Turku, in Finlandia, dove è
  iniziata la costruzione di questo colosso da oltre 180 mila tonnellate di stazza e delle sue 2.612 cabine,
  significa compiere un Grand tour attraverso l'Italia e i brand che rendono il nostro Paese una meta
  dall'irresistibile appeal; 6.600 crocieristi si imbarcheranno su questo gioiello tecnologico e passeggeranno
  lungo corridoi arricchiti da gigantografie delle bellezze artistiche e architettoniche nazionali: le fontane
  romane, la volta della Galleria Vittorio Emanuele a Milano, il mare di Capri, l'atmosfera di Bellagio.
  Ciascuna cabina, ideata dallo studio milanese Dordoni Architetti, sarà illuminata da lampade decorative
  Flos, i balconi sono rifiniti da Roda, i divanetti minimal style li ha firmati Molteni&C, mentre Dedar e Rubelli
  si sono occupati dei tessuti. Si potrà entrare nel porto di Marsiglia e Barcellona comodamente seduti sulle
  poltrone Frau, godendo lungo la traversata di ambienti resi e confortevoli anche dagli arredi Kartell e Alessi.
  «Il filo conduttore » spiega Adam D. Tihany, direttore creativo del team internazionale di progettazione, «è
  quell'eccelso saper fare che da Nord a Sud caratterizza il vostro paese. Quello che noi abbiamo chiamato
  Italy's Finest e racconta attraverso materiali e tecnologia la storia più intima di ogni città e regione». Oltre
  all'aspetto estetico, dicevamo, c'è quello ecologico: Costa Smeralda, che sarà lunga 337 metri, verrà
  alimentata a Lng, con una riduzione del 25 per cento delle emissioni di anidride carbonica e dell'85 per
  cento di ossido di azoto. «Creare navi dallo splendido designe al tempo stesso rispettando il fragile
  ecosistema marittimo» commenta Tihany, «per noi è un grande orgoglio».
  Foto: UN GIGANTE DEL MARE La nuova nave Costa Smeralda sarà la prima al mondo alimentata a gas
  liquefatto Lng.
  Foto: ANTEPRIMA Le 2.612 cabine potranno ospitare fino a 6.600 passeggeri. Sono state ideate dallo
  studio milanese Dordoni architetti.

SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 19/10/2017                                                                        16
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 CONFERMATE LE DETRAZIONI PER IL 2018. MA SCATTANO I CONTROLLI DA PARTE DELL'ENEA
 Ristrutturazioni edilizie in formato maxi
 Sarà possibile cedere il credito di imposta spettante dalle ristrutturazioni non solo sulle parti comuni degli
 edifi ci condominiali ma su tutte le tipologie di interventi ammissibili
 Andrea Bongi

 Ristrutturazioni edilizie e risparmio energetico in formato maxi anche per l'anno 2018 ma con la scure dei
 controlli da parte dell'Enea. Possibilità di cedere a terzi tutte le tipologie di detrazioni fiscali relative agli
 interventi di riqualificazione energetica degli edifici e non soltanto quelle relative alle parti comuni di edifici
 condominiali. Detrazioni ridotta al 50% in luogo del 65% per alcune spese di riqualificazione edilizia
 sostenute nel corso dell'anno 2018. Sono queste, in estrema sintesi, le principali misure contenute nella
 bozza della legge di Bilancio 2018 in materia di agevolazioni per gli interventi di ristrutturazione edilizia e di
 efficienza energetica degli edifici. Proroga 65% e 50% La prima misura contenuta nella manovra per il 2018
 consente di rinviare al 1° gennaio 2019 la detrazione ridotta del 36% per tutte le tipologie di spese relative
 agli edifici di cui all'articolo 16-bis del Tuir. Per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2018 le due tipologie
 di spese conserveranno le detrazioni maggiorate del 65% nel caso della riqualificazione energetica e del
 50% per gli interventi di ristrutturazione edilizia. Nessun intervento nemmeno sui limiti di spesa che
 resteranno dunque immutati rispetto a quelli applicati fino al 31 dicembre 2017. Nuovi limiti alle detrazioni
 Pe r a l c u n e tipologie di interventi di riqualificazione energetica la legge di Stabilità 2018 interviene
 riducendone l'aliquota di detrazione spettante al 50% in luogo del 65%. Nello specifico si tratta delle spese
 sostenute dal 1° gennaio 2018 relativamente agli interventi di acquisto e posa in opera di finestre
 comprensive di infissi, di schermature solari e di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con
 impianti dotati di caldaie a condensazione nonché quelle relative all'acquisto e posa in opera di impianti di
 climatizzazione invernale con impianti dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili, fino
 a un valore massimo della detrazione di 30.000 euro. q Portabilità delle detrazioni per efficienza energetica
 Nella legge di Stabilità 2018 viene inoltre ampliato il perimetro della cosiddetta portabilità del credito
 d'imposta spettante per gli interventi di effi cienza energetica che non sarà più limitato soltanto alle spese
 sulle parti comuni degli edifi ci condominiali ma a tutte le tipologie di interventi ammissibili. Nuovi controlli
 sulla spettanza delle detrazioni Ai fini della verifica in ordine alla spettanza dei crediti d'imposta relativi sia
 per le spese di riqualificazione energetica degli edifici che di ristrutturazione edilizia, la legge di Stabilità
 2018 prevede l'ampliamento dei controlli da parte dell'Enea. Attraverso una modifica al comma 2-quinquies
 dell'articolo 14 del dl n. 83/2016 si prevede infatti che i controlli effettuati dall'Enea non riguardino soltanto
 le attestazioni delle prestazioni energetiche effettuate da professionisti abilitati ma si estendano a tutte le
 tipologie di agevolazioni per efficienza energetica spettanti. Stesso tipo di controlli vengono poi inseriti
 anche in tema di detrazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie con la previsione che le informazioni sulle
 tipologie di interventi effettuati vengano trasmesse telematicamente all'Enea. © Riproduzione riservata
 Ristrutturazioni e riqualifi cazione energetica: le novità nella legge di Stabilità 2018
 Proroga detrazioni
 Anche nel 2018 le spese per ristrutturazione edilizia e riqualificazione energetica beneficeranno delle
 detrazioni del 50% e 65%
 Limitazioni alla detrazione
 Detrazione limitata al 50% anziché al 65% per la sostituzione degli infissi e per le caldaie a condensazione
 Nuovi controlli
 Maggiori competenze all'Enea in tema di verifi ca circa la spettanza di tutte le detrazioni fi scali

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 MANOVRA 2018/ Ogni comune non potrà richiedere contributi per più di 5,2 mln
 La cedolare al 10% è strutturale
 Agli enti 900 mln di spazi e 150 mln per gli investimenti
 Pagina a cura DI FRANCESCO CERISANO

 La cedolare secca al 10% per le locazioni abitative a canone calmierato diventa strutturale. L'aliquota
 ridotta, inizialmente prevista come misura temporanea valida per il quadriennio 2014-2017, e quindi in
 scadenza a fi ne anno, sarà stabilmente fi ssata al 10% a decorrere dal 2018. La bozza di ddl di bilancio
 2018 accoglie dunque le richieste di Confedilizia che non solo aveva chiesto una proroga della cedolare al
 10% per il prossimo anno ma ne aveva auspicato anche una stabilizzazione in modo da renderla stabile nel
 tempo. Ora la partita si sposta in parlamento dove la Confederazione della proprietà immobiliare tenterà di
 far passare anche l'estensione della cedolare alle locazioni non abitative (in primis i negozi). Una misura
 che avrebbe evidenti vantaggi di alleggerimento della pressione fi scale sulle attività economiche. A favore
 della cedolare secca sugli immobili commerciali, le camere si sono già espresse favorevolmente qualche
 settimana fa (si veda ItaliaOggi del 5/10/2017) approvando una risoluzione in tal senso allegata alla Nota di
 aggiornamento al Def. «La decisione del governo è una scelta di prospettiva che consente di guardare con
 maggior fi ducia al futuro di questo specifi co comparto della locazione abitativa, pesantemente penalizzato
 dall'aumento della tassazione patrimoniale», ha osservato il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani
 Testa. «Se sarà accompagnata dall'introduzione di una tassazione sostitutiva anche per i locali commerciali
 affi ttati, il settore immobiliare riceverà dalla manovra di bilancio per il 2018 quel segnale di attenzione di cui
 necessita per sviluppare al meglio il suo ruolo di propulsore della crescita». Blocco aliquote locali.
 Prorogato anche per il 2018 il blocco delle aliquote dei tributi e delle addizionali locali. Il congelamento,
 disposto dalla legge di stabilità 2016 e successivamente esteso al 2017 dalla scorsa legge di bilancio
 (n.232/2016), sarà in vigore anche per l'anno prossimo. Non solo non potranno essere innalzate le aliquote,
 ma non potranno nemmeno essere istituiti nuovi prelievi o cancellate agevolazioni. Rientreranno nel blocco
 anche i tributi minori (Tosap, imposta di pubblicità ecc.), con la sola eccezione dell'imposta di soggiorno,
 esonerata dal dl 50/2017, e della Tari. Contributi a province e città metropolitane. Lo schema di legge di
 bilancio 2018 stanzia per l'anno prossimo un contributo agli enti di area vasta per l'esercizio delle funzioni
 fondamentali. In totale si tratta di 342 milioni di cui 250 andranno alle province e 92 alle città metropolitane.
 Dal 2019 i fondi da destinare alle funzioni fondamentali delle province (in primis scuole e strade) vengono
 stabilizzati con un assegno da 110 milioni l'anno fi no al 2020. Dal 2021 il contributo salirà a 180 milioni
 annui. Le risorse saranno ripartite con decreto del ministero dell'interno, di concerto col Mef, secondo criteri
 e importi da defi nire su proposta di Anci e Upi previa intesa in Conferenza stato-città da conseguire entro il
 31 gennaio 2018. Investimenti a due vie per gli enti locali. Per il 2018 e 2019 ammonteranno a 900 milioni
 gli spazi fi nanziari attribuiti ai comuni, nell'ambito dei patti nazionali, per gli investimenti. Di questi 900
 milioni, 400 andranno a fi nanziare interventi in materia di edilizia scolastica. Dal 2020 al 2023 gli spazi fi
 nanziari saranno pari a 700 milioni. La Manovra 2018 cambia anche la tempistica per richiedere gli spazi.
 Gli enti potranno chiederli entro il 20 ottobre dell'anno precedente a quello dell'esercizio di competenza
 degli spazi fi nanziari. Gli enti benefi ciari degli spazi e i relativi importi saranno individuati con dpcm entro il
 15 novembre. L'ammontare dello spazio finanziario attribuito a ciascun ente locale sarà determinato entro il
 20 novembre con decreto del Ministero dell'economia e delle fi nanze. Per il 2018 però varrà ancora la
 vecchia tempistica. Quindi gli spazi potranno essere richiesti entro il 20 gennaio 2018, gli importi e gli enti
 beneficiari saranno individuati entro il 15 febbraio e la determinazione delle risorse avverrà entro il 20
 febbraio. La priorità nell'attribuzione degli spazi fi nanziari andrà innanzitutto ai comuni terremotati per
 investimenti fi nalizzati alla ricostruzione. Seguono gli investimenti, finanziati con avanzi di amministrazione
 o ricorso all'indebitamento: • effettuati da comuni istituiti a seguito di fusione o da comuni fi no a 5.000

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 abitanti; • la cui progettazione esecutiva è fi nanziata a valere sulle risorse del Fondo per la progettazione
 defi nitiva ed esecutiva delle zone a rischio sismico; • investimenti finalizzati all'adeguamento e al
 miglioramento sismico degli immobili; • investimenti finalizzati alla prevenzione del rischio idrogeologico e
 alla messa in sicurezza e alla bonifi ca di siti inquinati ad alto rischio ambientale. Oltre all'incremento degli
 spazi fi nanziari, viene previsto un ulteriore contributo per gli investimenti dei comuni. Il contributo varrà per
 il triennio 2018-2020 e andrà a favore degli enti locali che non hanno benefi ciato dei Fondi per le aree
 urbane degradate. I fondi ammontano a 150 milioni per il 2018, 400 milioni per il 2019 e 300 milioni per il
 2020 e serviranno per opere pubbliche di messa in sicurezza degli edifi ci e del territorio. Ciascun comune
 non potrà chiedere contributi di importo superiore a 5.225.000 euro. Tesoreria unica. Il regime di tesoreria
 unica degli enti locali, in scadenza a fi ne anno, viene prolungato fi no al 31 dicembre 2021. La manovra
 2018 sospende per altri tre anni il regime di tesoreria mista, rimasto in vigore fi no al 24 gennaio 2012,
 quando l'articolo 35, comma 8 del dl 1/2012 ne ha sospeso l'effi cacia. Con la tesoreria unica regioni,
 province, comuni, ma anche Asl e ospedali saranno obbligati a trasferire alla tesoreria centralizzata presso
 la Banca d'Italia le proprie giacenze. Rimborso del minor gettito ai comuni. Viene stanziato un contributo di
 300 milioni per ristorare i comuni penalizzati dalla sostituzione dell'Imu sull'abitazione principale con la Tasi
 su tutti gli immobili. Semplifi cazione dei vincoli di fi nanza pubblica. Lo schema di manovra prevede che ai
 fi ni del pareggio di bilancio, il prospetto allegato al preventivo non considererà gli stanziamenti del fondo
 crediti di dubbia esigibilità anche se finanziati con l'avanzo. Una semplificazione, questa, che va
 parzialmente incontro alle richieste dell'Anci (che ha lamentato come gli oltre 3 miliardi incagliati nel Fondo
 abbiano penalizzato la spesa corrente dei comuni) in quanto resta confi nata a livello di preventivo e non
 risolve il problema che si pone nel momento in cui i crediti incagliati nel Fondo vengono riscossi.
 Le novità della manovra per gli enti locali
 Blocco aliquote
 Prorogato anche per il 2018 il blocco delle aliquote dei tributi e delle addizionali locali. Non solo non
 potranno essere innalzate le aliquote, ma non potranno nemmeno essere istituiti nuovi prelievi o cancellate
 agevolazioni. Rientreranno nel blocco anche i tributi minori (Tosap, imposta di pubblicità ecc.), con la sola
 eccezione dell'imposta di soggiorno, esonerata dal dl 50/2017, e della Tari.
 Cedolare secca al 10%
 La cedolare secca al 10% per le locazioni abitative a canone calmierato diventa strutturale. L'aliquota
 ridotta, inizialmente prevista come misura temporanea valida per il quadriennio 2014-2017 e quindi in
 scadenza a fi ne anno, sarà stabilmente fi ssata al 10% a decorrere dal 2018.
 Contributi a province e città metropolitane
 Investimenti degli enti locali
 Tesoreria unica
 Il regime di tesoreria unica degli enti locali, in scadenza a fi ne anno, viene prolungato fi no al 31 dicembre
 2021.
 Rimborso del gettito ai comuni
 Rimborso del minor gettito ai comuni. Viene stanziato un contributo di 300 milioni per ristorare i comuni
 penalizzati dalla sostituzione dell'Imu sull'abitazione principale con la Tasi su tutti gli immobili.
 Semplifi cazione dei vincoli di fi nanza pubblica
 Semplifi cazione dei vincoli di fi nanza pubblica. Lo schema di manovra prevede che ai fi ni del pareggio di
 bilancio, il prospetto allegato al preventivo non considererà gli stanziamenti del fondo crediti di dubbia
 esigibilità anche se fi nanziati con l'avanzo. Lo schema di legge di bilancio 2018 stanzia per l'anno prossimo
 un contributo agli enti di area vasta per l'esercizio delle funzioni fondamentali. In totale si tratta di 342
 milioni di cui 250 andranno alle province e 92 alle città metropolitane. Dal 2019 i fondi da destinare alle
 funzioni fondamentali delle province (scuole e strade su tutti) vengono stabilizzati con un assegno da 110

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 milioni l'anno fi no al 2020. Dal 2021 il contributo salirà a 180 milioni annui. Per il 2018 e 2019
 ammonteranno a 900 milioni gli spazi fi nanziari attribuiti ai comuni, nell'ambito dei patti nazionali, per gli
 investimenti. Di questi 900 milioni, 400 andranno a fi nanziare interventi in materia di edilizia scolastica. Dal
 2020 al 2023 gli spazi fi nanziari saranno pari a 700 milioni. Oltre all'incremento degli spazi fi nanziari, viene
 previsto un ulteriore contributo per gli investimenti dei comuni. Il contributo varrà per il triennio 2018-2020 e
 andrà a favore degli enti locali che non hanno benefi ciato dei Fondi per le aree urbane degradate. I fondi
 ammontano a 150 milioni per il 2018, 400 milioni per il 2019 e 300 milioni per il 2020 e serviranno per opere
 pubbliche di messa in sicurezza degli edifi ci e del territorio.

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 Il rapporto
 Stranieri in Italia, un Pil come la Croazia
 Fondazione Moressa: producono 130 miliardi e non rubano lavoro a nessuno Il lavoro dei migranti vale il
 9% della ricchezza nazionale e aiuta la stabilità dei conti previdenziali con 11,5 miliardi di contributi. In
 controtendenza, segno più per imprese a guida non italiana, con 102 miliardi di valore aggiunto
 ALESSIA GUERRIERI

 Testa bassa e mani operose per produrre tanto quanto fanno Paesi come la Croazia, l'Ungheria, la
 Slovenia. Altro che fannulloni o, peggio, "ladri di lavoro" destinato agli italiani. Tutte dicerie, sfatate dai
 numeri contenuti nell'annuale rapporto sull'economia dell'immigrazione della Fondazione Moressa che
 quest'anno ha ottenuto il patrocinio dell'Oim (Organizzazione internazionale per le migrazioni) e del
 ministero degli Affari esteri. Ecco che, sfogliandolo, le tabelle mostrano che i 2,4 milioni di occupati in Italia
 nel 2016 hanno prodotto 130 miliardi di valore aggiunto - pari all'8,9% del Pil nazionale - cioè tanto quanto
 la diciassettesima economia dell'Ue. Senza contare, poi, il loro aiuto alle pensioni che con 11,5 miliardi di
 contributi previdenziali danno (5,2%) e grazie ai quali i conti dell'Inps vanno in attivo, aggiunti ai 7,2 miliardi
 di Irpef (4,6%) versata in oltre 570mila imprese straniere. Sia ben chiaro però, non si tratta di lavoro in
 concorrenza con gli italiani. Gli immigrati nel nostro Paese infatti occupano in maniera prevalente alcuni
 settori - come quello dei servizi, l'edile e il manifatturiero - in cui i nostri connazionali in realtà quasi non si
 trovano. L'occupazione "complementare" degli immigrati perciò si snoda principalmente nel settore
 domestico dove il 74% è straniera, così come quello dell'assistenza ai non autosufficienti in cui c'è il 56% di
 badanti immigrate e quello degli ambulanti in cui è straniero uno su due. Senza dimenticare il settore della
 ristorazione con il 18% degli stranieri, dell'edilizia con il 17% e l'agricoltura con il 16% di occupati non
 italiani. Anche perché solo l'11% dei migranti è laureato, mentre tra i giovani italiani questa quota sale al
 31%. Ci sono due mondi quindi che «dovrebbero parlarsi», dice il direttore generale per gli italiani all'estero
 e le politiche migratorie della Farnesina Luigi Maria Vignali, durante le presentazione del rapporto al
 ministero, quello degli italiani all'estero e dei migranti in Italia. La loro economia, dunque, significa
 «integrazione personale e sociale, crescita umana e culturale». Non solo perciò gli stranieri fanno lavori
 non graditi agli italiani, fanno anche sempre più impresa. Negli ultimi cinque anni così, a fronte di un calo
 del 2,7% delle società italiane, le ditte a gestione immigrata sono cresciute del 25,8% raggiungendo la
 quota di 570mila (9,4% del totale) e producendo 102 miliardi di euro di valore aggiunto (6,9% della
 ricchezza complessiva). Ad aumentare sono soprattutto gli imprenditori bengalesi, anche se il primato resta
 ai nati in Marocco (11%) e in Cina (10%). Va sfatata perciò la logica che «se ognuno sta a casa sua
 staremmo meglio sul fronte lavoro - spiega il direttore scientifico della Fondazione Moressa Stefano Solari -
 perché parte dei flussi sono dovuti ai cambiamenti economici e producono benessere». Ecco perché si
 profila la necessità, secondo Federico Soda, direttore dell'Oim per il Mediterraneo, di «legare le politiche
 dell'integrazione con quelle per lo sviluppo sostenibile anche in vista degli obiettivi dell'Agenda 2030». Gli
 immigrati regolari nel nostro Paese sono oggi a quota 5 milioni. Una classe che contribuisce anche al
 benessere dell'ente di previdenza. Non lo nega il responsabile dell'Inps Tito Boeri, per cui tuttavia il calo
 delle migrazioni, oltre che significare un reddito nazionale più basso, produrrà anche «un peggioramento
 sostanziale dei conti previdenziali». Quindi al nostro Paese «servirebbero più immigrati regolari». Ciò di cui
 c'è da preoccuparsi insomma, secondo lui, più che della longevità «è il calo dei flussi in ingresso e del
 numero dei contribuenti che deriva dalla denatalità». 11,5 I MILIARDI DI CONTRIBUTI PREVIDENZIALI
 DEGLI IMMIGRATI VERSATI NEL 2016 NEL PAESE 7,2 I MILIARDI DI IRPEF RELATIVA ALLE OLTRE
 570MILA IMPRESE GESTITE DA STRANIERI 2,4 I MILIONI DI IMMIGRATI CON UN LAVORO IN ITALIA,
 SOPRATTUTTO NEI SERVIZI E IN EDILIZIA

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 San Giorgio, sui lavori l'incognita esposto

 I LAVORI
 PORDENONE Lavori edili in linea con il tabellino di marcia, ma su tutto incombe ancora l'incognita
 dell'esposto presentato dalla Sovrintendenza. Oltre, naturalmente, a quella che riguarda le risorse con le
 quali finanziare la seconda parte dei lavori. Anche se nulla traspare dall'esterno, proseguono anche in
 questi giorni i lavori sulla parte sommitale del campanile: «Se tutto andrà come previsto - spiega l'ingegner
 Sergio Dell'Anna, che coordina gli interventi - nell'arco di una quindicina di giorni inizieremo il montaggio
 della nuova struttura metallica che porta le campane, realizzata con alla base un appoggio in neoprene che
 serve a smorzare i picchi di sollecitazioni, per quanto la solidità del campanile non lo renda necessario».
 Nel frattempo, gli operai stanno installando le griglie a tutte le finestre della cella campanaria, in modo tale
 da poter poi operare in sicurezza. Per quanto riguarda le opere edili, si è provveduto al restauro della parte
 sommitale, mentre resta da realizzare il restauro della sfera e l'applicazione alla sfera stessa di una
 struttura di acciaio alla quale ancorare la statua. La statua, appunto. Proprio quella rappresenta al momento
 l'incognita maggiore che pesa sulla prosecuzione dei lavori, dopo l'esposto presentato alla Procura della
 Repubblica dalla Sovrintendenza archeologica di Udine, che contesta un presunto danneggiamento della
 statua del santo provocato dalla scelta di segarla all'altezza delle caviglie al momento della rimozione dal
 campanile, con i piedi che sono rimasti nel blocco costituito dal corpo del drago. Per la fase successiva dei
 lavori si attende infatti la decisione del magistrato, che potrebbe archiviare l'esposto considerandone non
 condivisibili le ragioni oppure, sulla scorta delle valutazioni di un consulente tecnico chiamato a stabilire se
 le rimostranze della Sovrintendenza siano invece fondate, individuare le responsabilità. In entrambi i casi, è
 difficile stabilire quali potrebbero essere i tempi della decisione. Nel frattempo, si continuano gli interventi
 edili, che andranno probabilmente avanti per i prossimi due mesi, fino alla necessaria sospensione
 invernale, dal momento che le condizioni meteorologiche renderebbero impossibile lavorare a quelle
 altezze. In quel caso, gli interventi di completamento potrebbero essere realizzati in primavera, rispettando i
 tempi imposti dalla Regione che ha previsto il completamento dell'opera per il mese di agosto del 2018. A
 quel punto, se la controversia giudiziaria si chiudesse in tempi brevi, i mesi invernali potrebbero essere
 impiegati per gli interventi di restauro della statua che, al contrario delle opere edili, sono evidentemente
 realizzati all'interno di un laboratorio e possono svolgersi senza problemi nella stagione fredda. In questo
 modo, la statua potrebbe essere pronta per ritornare in cima al campanile, da dove è stata rimossa nel
 maggio dello scorso anno. Resta, in ogni caso, la seconda incognita, che riguarda le risorse. I lavori in
 corso attualmente sono realizzati grazie al contributo regionale di 300mila euro, messo peraltro a rischio
 dalla controversia. Ma il finanziamento regionale sarà sufficiente a realizzare una prima tranche di lavori,
 che riguardano appunto la parte sommitale, dal pavimento della cella campanaria in su, con il restauro della
 parte esterna, la sistemazione delle parti danneggiate, la posa della struttura metallica interna alla cella che
 dovrà sostenere la statua e il castello delle campane. La fase successiva dovrebbe interessare l'intero fusto
 del campanile: un lavoro imponente, ma ancora tutto da finanziare.
 Lara Zani
 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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