COMUNE DI SISSA TRECASALI DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE 2017 2019
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COMUNE DI SISSA TRECASALI DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE 2017 - 2019
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Sommario PREMESSA__________________________________________________________ 4 INTRODUZIONE AL DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE_______________ 5 SEZIONE STRATEGICA (SeS)______________________________________________ 7 SeS – Analisi delle condizioni esterne______________________________________ 12 1. Obiettivi individuati dal Governo___________________________________ 12 2. Valutazione della situazione socio economica del territorio______________ 29 SeS – Analisi delle condizioni interne______________________________________ 32 1. Organizzazione e modalità di gestione dei servizi pubblici locali___________ 32 2. Indirizzi generali di natura strategica________________________________ 33 3. Disponibilità e gestione delle risorse umane__________________________ 43 4. Coerenza e compatibilità presente e futura con le disposizioni del patto di stabilità interno e con i vincoli di finanza pubblica____________________ 45 5. Gli obiettivi strategici_____________________________________________ 46 Missioni_______________________________________________________ 46 SEZIONE OPERATIVA (SeO)______________________________________________ 50 SeO – Introduzione____________________________________________________ 50 SeO – Parte prima e Parte seconda – Analisi per missione _____________________ 52 Analisi delle risorse______________________________________________ 52 Analisi della spesa_______________________________________________ 57 SeO – Riepilogo Parte seconda___________________________________________ 73 Risorse umani disponibili__________________________________________ 73 Piano delle opere pubbliche________________________________________76 Piano delle alienazioni____________________________________________ 78 3
PREMESSA La programmazione di bilancio è il processo di analisi e valutazione che, comparando e ordinando coerentemente tra loro le politiche e i piani per il governo del territorio, consente di organizzare, in una dimensione temporale predefinita, le attività e le risorse necessarie per la realizzazione di fini sociali e la promozione dello sviluppo economico e civile delle comunità di riferimento. Il processo di programmazione, si svolge nel rispetto delle compatibilità economico-finanziarie e tenendo conto della possibile evoluzione della gestione dell’ente, richiede il coinvolgimento dei portatori di interesse nelle forme e secondo le modalità definite da ogni ente, si conclude con la formalizzazione delle decisioni politiche e gestionali che danno contenuto a programmi e piani futuri riferibili alle missioni dell’ente. Attraverso l’attività di programmazione, le amministrazioni concorrono al perseguimento degli obiettivi di finanza pubblica definiti in ambito nazionale, in coerenza con i principi fondamentali di coordinamento della finanza pubblica emanati in attuazione degli articoli 117, terzo comma, e 119, secondo comma, della Costituzione e ne condividono le conseguenti responsabilità. 4
INTRODUZIONE AL DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE (DUP) Il DUP è lo strumento che permette l’attività di guida strategica ed operativa degli enti locali e consente di fronteggiare in modo permanente, sistemico e unitario le discontinuità ambientali e organizzative. Il DUP costituisce, nel rispetto del principio del coordinamento e coerenza dei documenti di bilancio, il presupposto necessario di tutti gli altri documenti di programmazione. Entro il 31 luglio di ciascun anno la Giunta presenta al Consiglio il Documento Unico di Programmazione (DUP), che sostituisce, la relazione previsionale e programmatica. Il DUP si compone di due sezioni: la Sezione Strategica (SeS) e la Sezione Operativa (SeO). La prima ha un orizzonte temporale di riferimento pari a quello del mandato amministrativo, la seconda pari a quello del bilancio di previsione. La Sezione Strategica sviluppa e concretizza le linee programmatiche di mandato di cui all’art. 46 comma 3 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 e, con un orizzonte temporale pari al mandato amministrativo, individua gli indirizzi strategici dell’Ente. In particolare, la SeS individua le principali scelte che caratterizzano il programma dell’Amministrazione, da realizzare nel corso del mandato amministrativo, in coerenza con il quadro normativo di riferimento, nonché con le linee di indirizzo della programmazione regionale, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica. Nel corso del mandato amministrativo, la Giunta Comunale rendiconta al Consiglio Comunale, lo stato di attuazione del programma di mandato. Tra i contenuti della sezione, si sottolineano in particolare i seguenti ambiti: - analisi delle condizioni esterne: considera gli obiettivi individuati dal Governo alla luce degli indirizzi e delle scelte contenute nei documenti di programmazione comunitari e nazionali, nonché le condizioni e le prospettive socio- economiche del territorio dell’Ente. Si tratta quindi di delineare sia il contesto ambientale che gli interlocutori istituzionali, più specificatamente il territorio ed i partner pubblici e privati con cui l’ente interagisce per gestire tematiche di più ampio respiro. Assumono pertanto importanza gli organismi gestionali a cui l’ente partecipa a vario titolo e gli accordi negoziali raggiunti con altri soggetti pubblici o privati per valorizzare il territorio, in sostanza gli strumenti di programmazione negoziata; - analisi delle condizioni interne: l’analisi riguarderà le problematiche legate all’erogazione dei servizi e le conseguenti scelte di politica tributaria e tariffaria nonché lo stato di avanzamento delle opere pubbliche. Si tratta di indicare precisamente l’entità delle risorse destinate a coprire il fabbisogno di spesa corrente e d'investimento. Si porrà inoltre attenzione sul mantenimento degli equilibri di bilancio nel tempo, sia in termini di competenza che di cassa, analizzando le problematiche legate ad un eventuale ricorso all’indebitamento ed i possibili vincoli imposti dal patto di stabilità. La Sezione Operativa ha carattere generale, contenuto programmatico e costituisce lo strumento a supporto del processo di previsione definito sulla base degli indirizzi generali e degli obiettivi strategici fissati nella Sezione Strategica del Documento unico di programmazione. In particolare, la Sezione Operativa contiene la programmazione operativa dell’ente avendo a riferimento un arco temporale sia annuale che pluriennale. Il contenuto della Sezione Operativa, predisposto in base alle previsioni ed agli obiettivi fissati nella Sezione Strategica, costituisce guida e vincolo ai processi di redazione dei documenti contabili di previsione dell’ente. 5
La Sezione operativa del documento unico di programmazione è redatta, per il suo contenuto finanziario, per competenza con riferimento all’intero periodo considerato, e per cassa con riferimento al primo esercizio, si fonda su valutazioni di natura economico-patrimoniale e copre un arco temporale pari a quello del bilancio di previsione. La Sezione operativa supporta il processo di previsione per la predisposizione della manovra di bilancio. La Sezione operativa individua, per ogni singola missione, i programmi che l’ente intende realizzare per conseguire gli obiettivi strategici definiti nella Sezione Strategica. Per ogni programma, e per tutto il periodo di riferimento del Documento unico di programmazione, sono individuati gli obiettivi operativi annuali da raggiungere. Per ogni programma sono individuati gli aspetti finanziari, sia in termini di competenza con riferimento all’intero periodo considerato che di cassa con riferimento al primo esercizio, della manovra di bilancio. La SeO si struttura in due parti fondamentali: Parte 1: sono illustrati, per ogni singola missione e coerentemente agli indirizzi strategici contenuti nella SeS, i programmi operativi che l’ente intende realizzare nel triennio 2016-2018, sia con riferimento all’Ente che al gruppo amministrazione pubblica. Il contenuto minimo della SeO è costituito: a) dall’indicazione degli indirizzi e degli obiettivi degli organismi facenti parte del gruppo amministrazione pubblica; b) dalla dimostrazione della coerenza delle previsioni di bilancio con gli strumenti urbanistici vigenti; c) per la parte entrata, da una valutazione generale sui mezzi finanziari, individuando le fonti di finanziamento ed evidenziando l'andamento storico degli stessi ed i relativi vincoli; d) dagli indirizzi in materia di tributi e tariffe dei servizi; e) dagli indirizzi sul ricorso all’indebitamento per il finanziamento degli investimenti; f) per la parte spesa, da una redazione per programmi all’interno delle missioni, con indicazione delle finalità che si intendono conseguire, della motivazione delle scelte di indirizzo effettuate e delle risorse umane e strumentali ad esse destinate; g) dall’analisi e valutazione degli impegni pluriennali di spesa già assunti; h) dalla valutazione sulla situazione economico – finanziaria degli organismi gestionali esterni; Parte 2: contiene la programmazione in materia di personale, lavori pubblici e patrimonio. In questa parte sono collocati: - la programmazione del fabbisogno di personale al fine di soddisfare le esigenze di funzionalità e di ottimizzazione delle risorse per il miglior funzionamento dei servizi, compatibilmente con le disponibilità finanziarie e i vincoli di finanza pubblica; - il programma triennale delle opere pubbliche 2016-2018 e l’elenco annuale 2015; - il piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari. 6
SEZIONE STRATEGICA (SeS) La sezione strategica del documento unico di programmazione discende dal Piano strategico proprio dell’Amministrazione che risulta fortemente condizionato dagli indirizzi contenuti nei documenti di programmazione nazionali (legge di stabilità vigente). In particolare, la sezione individua, in coerenza con il quadro normativo di riferimento e con gli obiettivi generali di finanza pubblica, le principali scelte che caratterizzano il programma dell’amministrazione da realizzare nel corso del mandato amministrativo e che possono avere un impatto di medio e lungo periodo, le politiche di mandato che l’ente vuole sviluppare nel raggiungimento delle proprie finalità istituzionali e nel governo delle proprie funzioni fondamentali e gli indirizzi generali di programmazione riferiti al periodo di mandato. Gli obiettivi strategici sono ricondotti alle missioni di bilancio e sono conseguenti ad un processo conoscitivo di analisi strategica delle condizioni esterne all’ente e di quelle interne, sia in termini attuali che prospettici e alla definizione di indirizzi generali di natura strategica. Con deliberazione di Consiglio Comunale n. 15 del 12.06.2014, avente ad oggetto: “Comunicazione da parte del Sindaco delle avvenute nomine dei componenti della Giunta e presentazione ed approvazione degli indirizzi di governo” vengono espresse le principale scelte che caratterizzano il programma dell’Amministrazione da realizzare nel corso del mandato amministrativo e che vengono di seguito riportate: I NOSTRI VALORI La fusione dei Comuni di Sissa e Trecasali nell’unico Comune di Sissa Trecasali, rappresenta un’opportunità per tutto il territorio. Con il continuo taglio dei trasferimenti statali, con la crisi economica che mette in difficoltà le famiglie, il ruolo di un Comune responsabile è quello di saper offrire servizi, opportunità, supporto e prospettive ai cittadini e alle attività produttive e commerciali del territorio. Crediamo in un Comune che sia inclusivo e partecipato, un Comune che sia la casa di tutti i cittadini e che, grazie ad essi ed INSIEME a loro, possa vincere la sfida di divenire il nuovo Comune di Sissa Trecasali. Un Comune teso verso un futuro di solidarietà e di sviluppo sostenibile e capace di interpretare un ruolo da protagonista nella Bassa. Promuoveremo uno sviluppo che valorizzi il Territorio e le sue risorse. Abbiamo, infatti, un Comune che è attraversato da due fiumi, il Taro ed il Po e che include zone di pregio paesaggistico come i Fontanili di Viarolo e i Boschi di Maria Luigia di Coltaro; Comune arricchito dalla prestigiosa Rocca dei Terzi di Sissa, che deve essere restituita in tutto il suo splendore ai cittadini ed inserita nel circuito dei “Castelli del Ducato di Parma e Piacenza”. Volgeremo anche attenzione alla Fornace di laterizi di Gramignazzo, importante esempio di architettura industriale dell’Ottocento che intendiamo valorizzare trasformandola in una struttura turistico-museale, al Museo Cantoni di Coltaro, a cui vogliamo garantire tutto il sostegno possibile e a tutte le altre collezioni del Comune. Vogliamo promuovere una vera green-economy basata sul turismo fluviale (porto di Torricella e Boschi di Maria Luigia) ed ambientale (anello ciclo pedonale: cicloTaro, cicloPo e cicloLorno). Ambiente e territorio Crediamo fortemente nel lavorare per lasciare alle future generazioni un territorio che sia armonico e sostenibile rispetto alla qualità di vita delle persone che ci vivranno. Per questo riteniamo che lo sviluppo del Comune dovrà essere contenuto in parametri di qualità, armonicità, vivibilità. 7
- ribadiamo la nostra contrarietà alla bretella autostradale TI-BRE senza contrapporre lavoro e tutela del territorio. Contestualmente ci assumeremo l’impegno politico di promuovere azioni volte alla riconversione del progetto, affinché le risorse economiche vengano utilizzate per soluzioni di mobilità alternativa (trasporto ferroviario) conformi alle direttive comunitarie dell’Unione Europea. Se prevarrà la volontà di realizzare il primo stralcio, faremo in modo che ogni lavoro in Sissa Trecasali sia svolto secondo la scrupolosa osservanza delle norme in materia di sicurezza ambientale e lavorativa e istituiremo una commissione di vigilanza TI-BRE. fondamentale ripartire dall’esistente, puntando sulle riqualificazioni urbane , per ridurre al minimo il consumo di suolo e rivitalizzare i centri dei paesi. Il nuovo piano urbanistico prevedrà consumo suolo pari a zero rispetto agli attuali piani vigenti: per le aree classificate e inutilizzate verrà prevista la redistribuzione su tutto il territorio. Ci impegneremo per garantire anche l’attività edilizia (con il relativo indotto di fornitori e professionisti) favorendo con previsioni ad hoc il recupero degli edifici esistenti . Consumo zero nel nostro comune non sarà associato a minori manutenzioni e minore lavoro, al contrario sarà il riflesso di un modo nuovo di intendere il rapporto con la nostra storia ed il nostro futuro. - proseguiremo politiche di prevenzione idrogeologica con gli enti preposti, al fine di salvaguardare il territorio e risolvere in modo definitivo il grave problema del ponte sul Taro a Gramignazzo. - destineremo risorse alla manutenzione e al potenziamento dei servizi nei parchi pubblici. - proseguimento delle azioni rivolte a migliorare la qualità dell’aria e il servizio di raccolta differenziata anche attraverso l’introduzione della tariffa puntuale. Scuola e cultura Riteniamo centrale il nostro impegno per la scuola pubblica, perché è lo strumento fondamentale per la formazione del cittadino come soggetto cosciente dei propri diritti, dei doveri civici e di relazione sociale, pur proseguendo uno spirito collaborativo con la scuola privata presente nel territorio Oggi la scuola ha un ruolo determinante nei percorsi integrativi tra culture differenti che sono a valore di tutta la comunità. La qualità della scuola pubblica deve esprimersi anche nella qualità delle sedi, che sono una priorità. La fusione di Sissa Trecasali ci affida un patrimonio scolastico importante. Proseguiremo nella collaborazione puntuale con l’istituto comprensivo per affrontare e dare risposta alle esigenze del mondo scolastico attraverso investimenti pubblici e partecipazione ai progetti che coinvolgono docenti e studenti. - realizzazione nuova scuola Primaria a Trecasali. - proseguimento nell’impegno per ampliare gli orari ai servizi 0-6 anni. - riqualificazione energetica della sede centrale dell’istituto comprensivo di Sissa Trecasali. - nuovi locali mensa, ristrutturazione palestra e locali accessori scuola Primaria di Sissa - organizzazione e messa a disposizione di spazi anche permanenti dedicati a mostre ed eventi. - ampliamento delle attività e dei servizi connessi alla biblioteca comunale. Trasporto pubblico e viabilità - adeguamento e potenziamento orario linea 23 su tutto il territorio comunale. - riqualificazione urbana con particolare attenzione alla sicurezza di pedoni e ciclisti anche attraverso la costruzione di marciapiedi nei centri abitati sprovvisti. - messa in sicurezza degli incroci pericolosi presenti sulle nostre strade. - azioni preventive volte alla riduzione della velocità nei centri urbani. Lavori pubblici - recupero integrale della Rocca dei Terzi a Sissa - riqualificazione pubblica illuminazione con lampioni a LED - riqualificazione energetica scuola media consortile con impianto elettrico a pompa di calore 8
- rimozione amianto negli edifici comunali e ad uso dell’amministrazione con inserimento di pannelli fotovoltaici - riqualificazione area piscina Coltaro - ampliamento e adeguamento strutturale dei complessi cimiteriali Associazione e volontariato Il ruolo del volontariato oggi è più che mai importante e fondamentale per la crescita del territorio, la coesione sociale e la promozione delle tradizioni locali delle frazioni, per questo ribadiamo il nostro impegno nel supportare, attraverso il dialogo e la collaborazione, tutte le associazioni presenti. Il nuovo comune è composto di territori e frazioni con una storia alle spalle assai lunga e consolidata che intendiamo valorizzare e sviluppare. Lo statuto del nuovo comune riconoscerà ai territori ed alle associazioni uno spazio privilegiato. Allo stesso tempo il comune confermerà e svilupperà il rapporto di collaborazione e sostegno con le associazioni storiche che sono il vanto del nostro territorio. Il nuovo comune sarà una piccola federazione unita e forte ma anche autonoma ed auto organizzata.. Per questo nessun territorio è stato trascurato nella formazione della lista, e per questo nessun territorio resterà inascoltato. Politiche sociali Crediamo che senza giustizia sociale non ci sia libertà. Il Comune deve avere in mano la regia: deve gestire i processi di partecipazione, indicare le priorità, costruire reti, promuovere cultura della salute e del benessere. Le politiche sociali non le consideriamo un costo, ma un investimento, perché la loro azione tocca bisogni e diritti fondamentali. Vogliamo attuare una vera politica di supporto alle famiglie, aiutandole in questa fase di forte difficoltà economica adottando ogni iniziativa possibile. Crediamo nella pluralità delle famiglie, parità dei diritti e dei doveri per tutte le comunità affettive e di vita che vogliano essere riconosciute dall'amministrazione comunale (casa, assistenza, scuola, cultura, sport). La società, in continua evoluzione, è caratterizza, oggi, da forme di legami affettivi e di vita stabili e durature, estranee all’istituto del matrimonio, ed è doveroso che il Comune promuova e tuteli i diritti costituzionali attinenti alla dignità ed alla libertà delle persone, contrastando ogni forma di discriminazione, in particolare quelle riferite agli orientamenti sessuali. Adotteremo il registro delle coppie di fatto del Comune. Siamo consapevoli che il futuro dei nostri servizi in campo sociale è legato alle politiche del distretto. Nessun comune da solo è oggi in grado non soltanto di elevare ma neppure di garantire gli attuali livelli di assistenza per i minori, i disabili e gli anziani. Per questo oggi noi giocheremo un ruolo più attento, più forte e più risoluto all’interno del distretto nell’interesse dei servizi e non soltanto del bilancio comunale. Il nostro ente non è più soltanto la periferia del distretto ma è anche e soprattutto un ente capace di mettere in campo risorse e professionalità in grado di condizionare le politiche distrettuali. Per questa ragione è nostra intenzione: - confermare un settore servizi alla persona concentrato sulla gestione dei servizi e delle politiche anche distrettuali; - sottrarre a tale settore ogni diversa tipologia di attività ed in primo luogo quelle non intimamente connesse con le attività sociali – culturali ed educative. Particolare attenzione verso la nostra casa di riposo Don Prandocchi affinché ci sia continuità nell’erogazione dell’alta qualità del servizio e tutela dei lavoratori presenti. Sostegno e adeguamento del servizio di assistenza domiciliare. Valuteremo azioni risolutive come quella concretizzata a Trecasali per rispondere, come amministrazione, alle esigenze inerenti la presenza del medico di base su tutto il territorio. Politiche giovanili Metteremo in opera un vero e proprio Patto Educativo tra tutti i soggetti e i luoghi che accolgono o organizzano attività per i giovani cittadini. Daremo sostanza ai progetti che sosterremo con fondi certi, in modo da dedicare parte del Bilancio in stabilità pluriennale. 9
Ci proponiamo la continuità dei progetti esistenti e di successo che attualmente coinvolgono i ragazzi, come il progetto pluriennale “Officina” e il “Progetto Oratori”. Ci impegniamo a stimolare l’aggregazione presso i paesi del nostro Comune dei ragazzi adolescenti, favorendo l’associazionismo auto-organizzato e la concessione di spazi. Favoriremo l’accesso a bandi di finanziamento e a collaborazioni coi territori e i progetti sovra-comunali. Sport e tempo libero Ci sarà continuità nel sostenere l’attività delle associazioni sportive riconoscendone il ruolo di aggregazione e prevenzione, soprattutto per i ragazzi. Dedicheremo in modo stabile una parte del Bilancio alla promozione della pratica sportiva, sia essa continuativa oppure attraverso singoli eventi e competizioni. Promuoveremo e preserveremo la gestione degli impianti sportivi da parte delle stesse società, singole o consorziate, che organizzano gli eventi e la pratica sportiva da parte di bambini, giovani e adulti. Costruzione campo sintetico e copertura tribuna campo sportivo a Trecasali. Realizzazione nuova palestra polivalente. Forte impegno legato alla promozione delle iniziative e manifestazioni che si svolgono sul territorio con l’intento di migliorare la partecipazione e l’accesso degli sportivi. Lavoro ed attività produttive - riteniamo centrale il sostegno delle attività agricole ancora presenti nel territorio. Siamo convinti che un patrimonio fatto di lavoro e cultura, da sempre insediato, possa essere soggetto attivo nel mantenimento e preservazione delle risorse naturali e useremo tutti i canali possibili, compreso quelli della Unione Europea, per mantenere e allargare la presenza agricola nel comune. - riteniamo che si debba proseguire nel sostegno a quelle imprese che fanno della tutela ambientale un elemento caratterizzante del proprio “fare impresa”, per questo sosterremo tutte le aziende che presenteranno investimenti mirati oltre che al miglioramento della produttività anche al rispetto del territorio e alle certificazioni ambientali. - forte sarà l’impegno al fine di valorizzare la Spalla cruda di Palasone, per darle i palcoscenici e la notorietà che merita. Essendo parte della zona di produzione del culatello di Zibello valorizzeremo e promuoveremo il prodotto, non solo attraverso il sostegno alla scuola di norcineria ma anche tramite il massimo supporto a quelle micro imprese artigianali e commerciali che vorranno investirci. Tariffe e tributi Le tasse locali sono da tempo al centro dell’attenzione. Noi garantiamo una politica fiscale equa, trasparente e professionale. Siamo convinti che il contenimento della pressione fiscale sia alla base della riduzione del fenomeno evasivo ed elusivo. Per questo sul versante delle politiche fiscali il nostro impegno è quello di: - confermare le aliquote migliori per la tassazione del reddito; - confermare le aliquote migliori per la tassazione degli immobili con finalità produttive. - confermare l’applicazione dell’aliquota base per le prime case. E’ inoltre nostra volontà creare un ufficio specializzato nella gestione delle entrate tributarie che sia: - a disposizione dei cittadini e dei professionisti almeno 2 volte alla settimana nei periodi ordinari e fino a 4 nei periodi più vicini alle scadenze fiscali verso il comune; - che curi tutti gli adempimenti con tempestività e rigore in modo da evitare la necessità di ricorrere a controlli generalizzati e (spesso) iniqui o addirittura sbagliati. Sicurezza e protezione civile Potenziamento di ogni forma di tutela e prevenzione rivolta al problema dei furti nelle case e della sicurezza del cittadino in generale attraverso il potenziamento della nostra struttura di polizia municipale oltre a sostenere e collaborare con tutte le forze dell’ordine preposte. 10
Proseguiremo l’azione di ri-sagomatura e adeguamento dei canali di scolo e di bonifica affinché il nostro territorio diventi sempre più sicuro e capace di affrontare gli eventi atmosferici straordinari. L’Unione e le gestioni associate. La fusione ha permesso a questo territorio di rimanere autonomo. Valuteremo, secondo le disposizioni regionali e nazionali, le gestioni associate con riguardo esclusivo all’interesse dei cittadini ed all’efficacia delle proposte. Non aderiremo spontaneamente ad enti sovra comunali se non sarà certo il vantaggio sia economico che di efficienza organizzativa. Semplificazione nei rapporti cittadino amministrazione Da almeno 20 anni sentiamo parlare di semplificazione ma non siamo ad oggi riusciti a vederne gli effetti. Il nostro impegno è quello di dare alla semplificazione del rapporto tra cittadini e comune una veste nuova. Sarà nostro impegno utilizzare la tecnologia per permettere ai cittadini di dialogare da casa con il comune senza essere costretti a girare da un ufficio all’altro. Nell’arco del mandato ci impegniamo: - a strutturare l’ufficio entrate (sia tributarie che tariffarie) in modo tale che il cittadino acceda alla propria posizione da casa ed in ogni momento per controllare l’operato del comune, chiedere spiegazioni ed eventualmente contestarlo. - Ad attivare tutte le forme di pagamento e riscossione on line oggi disponibili - A sviluppare la tecnologia dello sportello unico. - A destinare una parte importante dei contributi in conto capitale (450.000,00 euro nei primi 3 anni) alla finalità portare il comune nella casa dei cittadini e non viceversa. Partecipazione e trasparenza I cittadini devono poter esercitare il loro diritto alla partecipazione informata su tutti i temi e le scelte fondamentali di governo del Comune. Per questo riteniamo che ogni scelta che abbia una valenza strategica e che non sia frutto dell’applicazione del programma amministrativo per cui siamo chiamati a governare, debba passare attraverso percorsi di discussione e condivisione con i cittadini, associazioni, comitati riconosciuti come soggetti portatori di interessi collettivi come previsto dalla legge regionale “partecipazione è legge”. Parimenti crediamo che sia valore mettere i cittadini nella condizione di disegnare il Comune del Futuro, favorendo il decentramento anche attuando percorsi partecipati sul Bilancio e sui Piani Urbanistici. La trasparenza impone in primo luogo di rendere note le spese del comune ed i costi sostenuti, a partire dai costi della politica. Progetti speciali partecipati ……. “Il paese che vorrei” - Sala cinema Sissa - Area ex fornace Gramignazzo - Porto fluviale Torricella - Parco Maria Luigia Coltaro - Vecchia sede comunale Trecasali - Area verde Ronco Campo Canneto - Accorpamento di Viarolo e riprogettazione urbana - Promozione di marketing territoriale anche con le altre amministrazioni pubbliche della Bassa con tutte le sue peculiarità enogastronomiche storiche e ambientali affinché diventi un “marchio” turistico riconosciuto. 11
SeS - Analisi delle condizioni esterne 1. Obiettivi individuati dal Governo Vengono qui riportati gli obiettivi individuati dal Governo per il periodo considerato anche alla luce degli indirizzi e delle scelte contenute nei documenti di programmazione comunitari e nazionali. QUADRO SINTETICO DEL CONTESTO ECONOMICO E FINANZIARIO DI RIFERIMENTO CONTESTO INTERNAZIONALE ED EUROPEO Per quanto riguarda il contesto europeo ed internazionale, il quadro di insieme in cui si muove la Legge di Bilancio 2017, ha subito negli ultimi mesi alcune significative modifiche. E’ Innanzitutto migliorata la congiuntura delle economie emergenti; si sono manifestati segnali di recupero sul commercio mondiale; sono stati rilevati primi segnali di ripresa dei prezzi di materie prime. Con riferimento in particolare alle nuove caratteristiche dello scenario internazionale per le economie avanzate – tra cui l’area euro – sono stati messi in evidenza i seguenti andamenti. La possibilità di una riattivazione del commercio mondiale unitamente ad una ripresa delle esportazioni delle economie avanzate, l’aumento del prezzo del petrolio che potrebbe produrre aumenti (pur se contenuti) dell’inflazione; l’interruzione degli effetti positivi della caduta dei prezzi delle commodities sui consumi; gli effetti delle politiche monetarie sui mercati immobiliari. In questo rinnovato contesto i dati del terzo trimestre 2016, confermano il quadro di una modesta ripresa a livello internazionale ed europeo. Ciò è anche il risultato della reazione delle banche centrali rispetto all’instabilità dei mercati emergenti verificatisi all’inizio dell’anno e intensificatosi dopo il referendum sull’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea (Brexit). Basti ricordare che la banca centrale degli Stati Uniti (Fed) ha rinviato ulteriormente il secondo rialzo dei tassi di interesse, mentre la Banca Centrale Europea (Bce) ha continuato con il programma di acquisto titoli intrapreso negli ultimi anni (Quantitative easing - Qe) e la Banca del Giappone, infine, ha rivisto al rialzo il target d’inflazione e indicato un obiettivo sui tassi a lunga durata. In prospettiva si ritiene che la crescita dell’economia mondiale, venuta meno la fase più acuta delle tensioni sui mercati, possa continuare – ed è una notizia positiva – anche se la sua dinamica rimarrà modesta ed esposta a una serie di rischi crescenti, di natura economica e politica allo stesso tempo, che minacciano da vicino paesi avanzati e paesi emergenti. Anche l’inflazione si prevede possa registrare un relativo incremento, pur modesto, rimanendo ancora lontana dalle dinamiche medie auspicate dalle Banche Centrali (intorno al 2%). In questo quadro è probabile che la Fed potrà avviare la normalizzazione della sua politica monetaria già a partire dal prossimo anno, mentre la Bce dovrebbe estendere il Qe anche oltre il marzo 2017. Una tale divaricazione delle politiche monetarie europea ed americana è destinata ad avere ripercussioni sui mercati valutari, contribuendo ad un relativo deprezzamento del cambio dell’euro rispetto al dollaro nella prima parte del 2017. Con riferimento all’Eurozona, si prevede un proseguimento della sua dinamica di crescita, ma a ritmi modesti (1,5 – 1,6%), la pari di quanto verificatosi nel 2016. Nonostante le politiche fiscali siano oggi moderatamente espansive per l’area europea nel suo complesso, ciò non è sufficiente a mitigare l’onere affidato alla politaca monetaria non convenzionale (Qe) della Bce che, da sola, sta sostenendo da tempo la ripresa in corso, pur non riuscendo a rilanciare efficacemente la crescita. C’è un vuoto di domanda aggregata oggi in Europa ed è stato osservato che per colmarlo servirebbe una politica di forte rilancio agli investimenti a livello europeo, al di là del Pino Junker, che comunque verrà prolungato al 2020 ma che presenta limiti oggettivi. Un fatto rilevante è l’acuirsi delle divergenze fra le performance dei paesi membri dell’area euro: da un lato, il miglioramento delle prospettive del commercio mondiale finirà per sostenere in misura maggiore la Germania, mentre la Spagna e l’Irlanda proseguiranno a crescere a tassi accelerati in linea con quanto è avvenuto nel 2016; 12
dall’altro, alcuni paesi dell’area mediterranea – tra cui l’Italia – continueranno a registrare dinamiche di crescita inferiori alla media restando ulteriormente indietro rispetto al reso dell’area euro. Su questo sfondo europeo ed internazionale di significativi mutamenti ed elevata incertezza, si è discusso il contenuto della Legge di Bilancio 2017, che verrà dettagliatamente illustrata nel paragrafo successivo sulla base di quanto evidenziato in merito nella relazione della Corte dei Conti . CONTESTO NAZIONALE 1. Premessa Con la legge di bilancio 2017 trovano una prima applicazione le tre riforme dell’ordinamento contabile intervenute nel 2016 in attuazione sia dell’art. 15 della legge 243/2012 sia delle deleghe previste dalla legge di contabilità 196/2009. La conseguenza è una rivisitazione profonda della struttura su cui si cala la decisione di bilancio, in particolar modo per la sezione seconda del relativo disegno di legge, nonché del connesso apparato documentativo. Lo sforzo prodotto dal Governo è notevole, anche considerando sia il breve lasso di tempo per l’implementazione delle citate novelle normative sia lo stesso carattere sperimentale di alcuni istituti, come l’unità elementare del bilancio costituita dall’azione, all’interno di una ristrutturazione complessiva contrassegnata da rilevanti novità, tra cui, per esempio, la corrispondenza tra centro di responsabilità e programma. Si tratta di temi su cui la Corte ha già, peraltro, avuto modo di esprimersi in varie audizioni. Nel nuovo quadro normativo ha trovato accoglimento la richiesta, avanzata anche dalla Corte, di rendere più dettagliate ed analitiche le informazioni contenute nella relazione tecnica che accompagna la legge di bilancio. Ma, sul punto, i documenti oggi all’esame presentano ancora limiti. Superata la fase di avvio è da auspicare, dunque, che si possa contare su un quadro informativo più approfondito, anche per consentire una costante opera di monitoraggio e un efficace controllo successivo quale l’ordinamento affida alla Corte dei Conti. 2. La politica di bilancio per il 2017: il quadro di riferimento In occasione dell’esame della Nota di aggiornamento del Def 2017, la Corte ha avuto modo di sottolineare come il nuovo quadro programmatico presentato dal Governo, pur confermando la volontà di proseguire il riequilibrio strutturale dei conti pubblici (con il raggiungimento di un sostanziale pareggio nel 2019), procrastinasse il percorso di adesione alle prescrizioni comunitarie. Il documento, approvato dalle Camere lo scorso 12 ottobre, non presentava, infatti, i miglioramenti dei saldi strutturali richiesti dalla Commissione al momento dell’esame del Def; inoltre, alla previsione di interventi straordinari a sostegno della messa in sicurezza del territorio veniva associato un effetto neutrale sui saldi, in ragione del carattere temporaneo degli interventi stessi. La Corte osservava come, in ogni caso, l’estensione del disavanzo avrebbe inciso sulla dinamica del debito, allungando i tempi per il rientro, anche sotto questo profilo, nei limiti richiesti dalle regole europee. Il disegno di legge di bilancio, che dà attuazione alla programmazione economico-finanziaria esposta nella Nota di aggiornamento del Def, conferma l’orizzonte pluriennale per le spese di messa in sicurezza degli edifici e, al contempo, il ruolo delle misure di entrata a carattere temporaneo che hanno portato a prefigurare nel documento programmatico di bilancio (DPB) un peggioramento nel 2017 di circa 7 miliardi del saldo strutturale (dall’1,2 al 1,6 per cento del Pil); un dato su cui si è concentrata la dialettica con la 3. 3. - Commissione europea In un contesto macroeconomico che continua ad essere connotato da elementi di incertezza interni e internazionali, lo scorso 15 ottobre il Governo ha trasmesso alla Commissione europea il DPB per il 2017 con il quale ha delineato, sulla scorta della Nota di aggiornamento del Def 2016 (Nota), il quadro macro-contabile entro cui si iscrive la legge di bilancio oggetto della presente Audizione. Il DPB conferma, in larga misura, l’impianto macroeconomico della Nota: prospetta una crescita del Pil che, grazie anche agli stimoli delle politiche di bilancio, è quantificata all’1 per cento nel 2017 e intorno all’1,2 per cento nella media del successivo biennio; 13
conferma un graduale miglioramento del mercato del lavoro, soprattutto in termini di riduzione del tasso di disoccupazione; delinea una ripresa del ritmo di crescita dell’inflazione, (nell’ordine dell’1 per cento nel 2017, dallo 0,1 nel 2016), grazie al recupero della domanda interna e nonostante la disattivazione, per il prossimo anno, delle clausole di salvaguardia relative all’aumento dell’Iva; rivede leggermente al rialzo il valore nominale del prodotto interno lordo del 2017 e 2018, in conseguenza di un più dinamico “prezzo implicito” (variazioni del deflatore più pronunciate per 1 decimo e 2 decimi rispettivamente) indotto da più favorevoli ragioni di scambio (maggiore crescita dei prezzi alle esportazioni rispetto ai prezzi alle importazioni). - I saldi di finanza pubblica Per quanto riguarda i principali saldi della finanza pubblica, il DPB sconta la scelta del Governo di esercitare, nella misura di 3 decimi, l’opzione per la quale aveva chiesto e ottenuto dal Parlamento, il 12 ottobre scorso, l’autorizzazione ad innalzare fino ad un massimo di 4 decimi di Pil (dal 2 al 2,4 per cento) il rapporto indebitamento/Pil; e ciò al fine di poter gestire al meglio le emergenze legate agli eventi sismici e ai migranti. Di conseguenza, l’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche (AP) viene ora programmato per il 2017 al 2,3 per cento del Pil (2,4 nel preconsuntivo 2016) per poi sostanzialmente azzerarsi nel 2019; l’avanzo primario passa da un preconsuntivo 2016 dell’1,5 per cento all’1,4 per cento invece che all’1,7 indicato nella Nota e si rafforza negli anni a venire (fino al 3,2 per cento nel 2019); il rapporto debito/Pil, stimato precedentemente al 132,5 per cento nel 2017 sale ora al 132,6 per cento in conseguenza del maggior deficit, ma scende fino al 126,7 per cento nel 2019. L’elemento di maggiore novità offerto dal DPB non sembra stare tanto nella revisione dei saldi nominali quanto di quelli strutturali, aggiustati cioè per gli effetti del ciclo economico e delle misure una tantum e/o non permanenti. Mentre infatti nella Nota di inizio ottobre si prefigurava la possibilità di avere per il 2017 una sensibile riduzione su base annua del deficit nominale (dal 2,4 al 2 per cento in rapporto al Pil) e la stabilizzazione di quello strutturale su un livello dell’1,2 per cento, ora, alla luce della effettiva composizione della manovra, si prevede una sostanziale stabilizzazione del deficit nominale e, al contempo, un peggioramento del saldo strutturale per 4 decimi di prodotto. Il fatto che, rispetto a quanto prefigurato dalla Nota le variazioni del deficit strutturale siano addirittura più pronunciate di quelle del deficit nominale (rispettivamente 4 e 3 decimi di punto) è da ricondurre alla composizione complessiva della manovra nei termini di seguito meglio esposti. - L’indebitamento Con riguardo al debito, la Corte dei Conti, in sede di esame della Nota di aggiornamento, aveva potuto osservare come non vi fosse in quel documento alcun riferimento alle implicazioni del deficit aggiuntivo né sulla sua dinamica, né sul rispetto della regola europea. Il DPB affronta il punto e prospetta, per il 2017, una revisione al rialzo del rapporto debito/Pil di un solo decimo di punto rispetto alla Nota (a fronte dei 3 decimi di maggiore deficit) scontando, da un lato, un rialzo del valore del Pil nominale (il denominatore) pari a 1,7 miliardi e, dall’altro, una riduzione dei fattori che fanno variare il debito al di là dell’impulso esercitato su di esso dal nuovo deficit. Quanto all’aderenza alla regola del debito, la Corte, in sede di Audizione sulla Nota, nel sottolineare la scelta del Governo di posticiparne il pieno rispetto dal 2017 al 2018 - e con riferimento all’approccio forward looking, cioè con riguardo al dato del 2020 - aveva osservato come, una volta considerato il deficit aggiuntivo, i margini per un suo rispetto anche ritardato, cioè nel 2018, fossero comunque relativamente stretti; questa valutazione richiama, in linea con quella sul percorso di aggiustamento programmatico strutturale, l’esigenza di un’attenta vigilanza. 3. La composizione della manovra La manovra proposta dal Governo con la legge di bilancio e con il DL 193/2016 raggiunge i 29 miliardi nel primo anno, i 22,4 miliardi nel 2018 e i 24,6 miliardi nel 2019 (tavola 1). Nel valutare la composizione della manovra così come desumibile dal quadro riassuntivo contenuto nella relazione tecnica vanno tenuti presenti due aspetti in particolare. Come è noto, parte delle risorse a copertura della manovra finanziaria derivano dalle misure assunte con il decreto-legge 193 ad essa collegato. Le entrate che non hanno trovato un utilizzo immediato nel decreto sono state destinate al Fondo per gli interventi di politica economica (FISPE) per essere in seguito utilizzate a copertura di nuovi interventi in sede di legge di bilancio. Nell’allegato 3 al disegno di legge la riduzione del Fondo concorre alla copertura e costituisce una minor spesa corrente. La regolazione contabile, pur corretta, non consente di apprezzare il carattere effettivo della copertura 14
attivata. Nell’esame della manovra si sono pertanto considerati tali fondi secondo la loro natura iniziale, riclassificando la voce tra le entrate tributarie. Inoltre, tra le misure previste particolare rilievo assume dal 2018 la modifica della tassazione dei redditi delle imprese individuali (IRI). Nel ricostruire l’impatto della riforma, l’allegato 3 riporta sia il minor gettito complessivo riferibile a tale tipo di reddito nella legislazione attuale, sia il maggior gettito previsto con il nuovo regime proposto. Nella lettura della manovra si è ritenuto opportuno considerare per tale provvedimento solo l’impatto netto previsto. Nel 2017 la riduzione delle entrate rappresenta oltre il 57 per cento della manovra, soprattutto per il peso delle risorse necessarie per l’abolizione della clausola Iva. A maggiori spese correnti, pari a poco meno di 10 miliardi, va il 34 per cento delle risorse complessive. Al netto degli importi relativi alla clausola, la dimensione degli interventi flette a circa 14 miliardi e la composizione muta significativamente: il peso delle minori entrate è del 9,4 per cento mentre le maggiori spese correnti assorbono oltre il 72 per cento dell’intervento complessivo. Nel 2018 e nel 2019 (non ancora interessati dalla eliminazione della clausola) la dimensione degli interventi passa a 22,4 e 24,5 miliardi e la composizione si presenta più equilibrata: le minori entrate costituiscono poco più del 30 per cento degli impieghi, a fronte di una spesa corrente che si mantiene in valore assoluto sui livelli iniziali, mentre quella in conto capitale cresce ad oltre 7 miliardi nel 2019 (circa il 29 per cento delle risorse complessivamente previste). Nel 2017 la copertura della manovra è assicurata, per pressoché un pari importo, da maggiori entrate e dalla variazione in aumento dell’indebitamento. La riduzione di precedenti voci di spesa contribuisce per poco meno del 18 per cento. Nel 2018 l’aumento delle entrate consente una flessione dell’indebitamento. Nel 2019 la riduzione delle spese assicura oltre il 35 per cento della manovra complessiva. Le misure sulle entrate comportano, dunque, una riduzione netta di gettito per poco più di 4,7 miliardi nel 2017 (a cui corrisponde tuttavia una crescita di oltre 10 miliardi al netto della clausola) mentre nel biennio successivo la variazione netta è in aumento rispettivamente di 3,7 e 4,9 miliardi. Le spese presentano un incremento netto di circa 7 miliardi nel 2017 (5,2 miliardi di spesa corrente e 2 miliardi di quella in conto capitale). Nel biennio successivo l’aumento è maggiore: poco meno di 11 miliardi nel 2018 e 8 miliardi nel 2019, soprattutto per l’aumento più contenuto della spesa in conto capitale. - La manovra per macro-obiettivi La composizione della manovra per macro-obiettivi. Prima di passare ad un esame delle principali aree di intervento e delle relative coperture, può essere utile un seppur rapido accenno alla composizione degli impieghi per macro-obiettivi. Nel 2017 le risorse destinate all’eliminazione degli aumenti previsti di Iva e accise rappresentano quasi il 53 per cento delle risorse mobilitate. Al netto della clausola Iva, pensioni, enti territoriali, pubblico impiego, istruzione e sanità assorbono nel 2017 oltre il 50 per cento delle risorse. In tale anno agli interventi per le pensioni è riservata la quota maggiore (21 per cento che scende al 13,5 per cento nel 2019). Di particolare rilievo sono poi, nel 2017, le risorse destinate agli enti territoriali (oltre 1,8 miliardi, pari al 13,2 per cento degli impieghi) a cui si aggiungono quelle dirette al settore della sanità e dell’assistenza (complessivamente poco meno di 2 miliardi, pari al 14 per cento). Al pubblico impiego sono riservati fondi per 1,6 miliardi nel 2017 (11,7 per cento) che salgono ad 1,9 miliardi nel biennio successivo. Ad un variegato insieme di interventi a favore dell’istruzione, soprattutto universitaria, nonché al personale vanno 1,1 miliardi nel 2017 (8,3 per cento) che crescono a 1,4 miliardi nel 2019. Nel biennio successivo assumono, infine, maggiore rilievo le misure soprattutto di carattere fiscale dirette al sostegno della crescita e alla promozione di investimenti delle amministrazioni pubbliche (rispettivamente 5,3 e 3,5 miliardi nel 2019 corrispondenti al 21,5 e al 14,2 per cento degli impieghi complessivi). - Le coperture La copertura della manovra è assicurata, per quanto riguarda le spese, dalla riduzione degli importi destinati alla sanità (1,1 miliardi nel 2017 che salgono a 4 nel 2019) e dalla razionalizzazione delle spese previste per le Amministrazioni centrali (oltre 700 milioni annui nel triennio). A tali principali interventi si aggiungono le misure di riduzione disposte su numerosi fondi, tra cui quello per le esigenze indifferibili (965 milioni nel 2017). La rilevanza di tali somme in termini di copertura dipende naturalmente dalla effettiva spendibilità (al di là del loro “valore facciale”) ad esse attribuita in termini di contabilità economica nazionale. 15
Di particolare rilievo nel 2019 è, poi, l’apporto delle riprogrammazioni di spese in conto capitale riconducibili, essenzialmente, a due voci: i trasferimenti alle FFSS e le somme destinate al Fondo per le politiche comunitarie. Dal lato delle entrate, alla copertura della legge di bilancio contribuiscono le risorse derivanti dalle misure di contrasto dell’evasione fiscale disposte con il DL 193/2016. Si tratta di oltre 4,2 miliardi nel 2017 e nel 2018 e di 3,3 miliardi nel 2019. Di rilievo sono poi gli importi attesi dalla revisione del regime agevolativo ACE (1,7 miliardi nel 2017, 1,5 nel 2018 e 1,4 nel 2019). Un apporto particolare (oltre il 30 per cento delle maggiori entrate) è quello derivante da misure una tantum quali la voluntary disclosure e l’asta per i diritti d’uso delle frequenze a banda larga: rispettivamente, 1,6 e 2,1 miliardi nel 2017. Concorre, infine, alla copertura il gettito conseguente alla maggiore crescita economica attesa nel quadro programmatico: 350 milioni nel primo anno che salgono a 2,2 miliardi a fine triennio. 4. Gli interventi sulle entrate La manovra sulle entrate si caratterizza per le elevate dimensioni e per un’ampia articolazione. La compongono quasi sessanta tipologie di misure, distribuite fra il disegno di legge di bilancio e il decreto-legge collegato, in cui agli interventi a sostegno della crescita si accompagnano disposizioni destinate al contenimento del livello di indebitamento netto. Per il 2017 le risorse movimentate si commisurano a 11,4 miliardi di maggiori entrate, per oltre i due quinti riconducibili al decreto, e a 16,5 miliardi di minori entrate, interamente ascrivibili all’articolato della legge di bilancio. L’effetto netto è quello di un aumento dell’indebitamento, di poco superiore a 5 miliardi. Nell’insieme del triennio 2017-2019, l’impatto sull’indebitamento sarebbe, invece, migliorativo per poco meno di 2 miliardi: da un lato, infatti, nel più ampio arco temporale risulterebbero sostanzialmente dimezzati gli effetti di minor gettito riconducibili alla legge di bilancio; dall’altro, continuerebbero a manifestarsi in misura pressoché immutata i positivi effetti sulle entrate generati sia dal DL 193/2016, sia dall’articolato del ddl. Come si desume dal dettaglio degli interventi, la platea dei contribuenti interessata è molto ampia. Misure incentivanti coinvolgono sia il versante dell’offerta (attraverso sgravi contributivi, riduzioni di aliquota e abbattimenti d’imponibile, varo di nuovi regimi agevolativi), sia quello della domanda (sorretta da nuove o più estese forme di detassazione, da esoneri contributivi e da sterilizzazioni di onerosi prelievi in materia di Iva e accise). Le attività imprenditoriali sono destinatarie di numerosi benefici: misure ad ampio spettro dirette ad accelerare nuove iniziative di investimento (super e iper tassi di ammortamento, nuovo regime di tassazione IRI a favore delle imprese individuali, specifiche agevolazioni per start-up, fondi e casse previdenziali) si combinano con norme attente alle esigenze di specifiche categorie di operatori (i lavoratori autonomi, gli imprenditori agricoli, gli agenti di commercio, le società che gestiscono fondi di investimento, i coltivatori diretti, il settore della pesca, il settore dei trasporti marittimi e fluviali, il trasporto aereo). Sul reddito disponibile delle famiglie, d’altra parte, impattano una serie di altre misure: l’innalzamento della no tax area per i pensionati, che completa il processo di avvicinamento alle detrazioni d’imposta fruite dai lavoratori dipendenti; la previsione di agevolazioni sulle tasse universitarie a favore degli studenti indigenti; l’ampliamento della detassazione dei premi di produttività, anche in chiave di rilancio della contrattazione aziendale. Non ultima, poi, è la cancellazione di 15,1 miliardi di aumenti automatici Iva (per il 2017) e di 0,2 miliardi di accise (per il 2017 e 2018) recati dalle due clausole di salvaguardia introdotte con le leggi di stabilità 2015 e 2014. Infine, pur conservando natura temporanea, risultano dilatate – nella durata e nella dimensione – le agevolazioni relative ad una serie di spese (ristrutturazione edilizia e connesso acquisto di mobili, riqualificazione energetica, rafforzamento di misure antisismiche): tutte misure tradizionalmente idonee a sostenere la spesa delle famiglie e l’industria delle costruzioni. Misure che, nell’architettura della manovra 2017, rispondono anche ad altri due obiettivi: contrastare l’evasione fiscale e contributiva, facendo leva sul c.d. “conflitto di interessi”; sollecitare misure di difesa del suolo in chiave anti sismica. - Gli interventi di copertura Gli interventi di copertura adottati sul versante delle entrate si concentrano in larga parte su misure finalizzate al contrasto dell’evasione fiscale e su misure una tantum (tavola 4). E’ nel decreto- legge che risultano allocati i principali interventi finalizzati al recupero di evasione: sia quelli di portata strutturale (la trasmissione telematica all’Agenzia delle entrate di fatture e corrispettivi, il potenziamento della riscossione e i nuovi controlli sui depositi fiscali ai fini Iva dovrebbero assicurare quasi 1,6 miliardi nel 2017 e ben 8,5 nel triennio 2017-19); sia quelli con effetti di gettito temporalmente limitati (la comunicazione trimestrale 16
dei dati contabili riepilogativi delle liquidazioni periodiche Iva e la definizione agevolata dei carichi della “riscossione iscritti a ruolo” sono accreditati di un maggior gettito di 2,7 miliardi nel 2017, che diventano 4,8 nell’arco del triennio 2017-19). Ma interventi destinati ad avere significative ricadute sul fronte del recupero di evasione e di crescita della tax compliance si rinvengono anche nell’articolato del ddl di bilancio. Alla ricordata detraibilità delle spese di ristrutturazione e riqualificazione degli immobili e alle norme antielusive in materia di depositi doganali sono associate maggiori entrate dell’ordine di 1,7 miliardi nel triennio 2017-19. Ad esse si aggiungerebbe il maggior gettito atteso dalle entrate una tantum nel 2017: riapertura dei termini della Voluntary disclosure (1,6 miliardi), pagamento in via anticipata e in unica soluzione dei contributi dovuti dai titolari delle frequenze radio (oltre 2 miliardi) e proventi per la concessione del superenalotto (100 milioni nel biennio 2017-18). - Conclusioni Una manovra tanto ampia e articolata richiede alcune considerazioni. Sul piano generale, la Corte dei Conti ha in diverse occasioni richiamato i limiti dei mezzi di “copertura” affidati al contrasto dell’evasione, che per loro natura scontano margini di incertezza e mal si rapportano a maggiori spese o a sgravi fiscali certi. Come la Corte ha avuto modo di sottolineare nel Rapporto 2015 sul coordinamento della finanza pubblica, “delle 56 misure che negli ultimi sette anni sono state intestate al contrasto dell’evasione, solo per una si dispone di una puntuale consuntivazione, mentre per oltre la metà non si è in grado di avere neppure un aggiornamento delle previsioni iniziali a suo tempo definite”. Le nuove modalità di comunicazione dei dati Iva (trasmissione trimestrale telematica dei dati di tutte le fatture emesse nonché di quelle ricevute e registrate e comunicazione dei dati contabili riepilogativi delle operazioni di liquidazione dell’imposta) e il loro uso da parte dell’Agenzia delle entrate per stimolare il rispetto degli obblighi fiscali (incrocio, rilevazione di eventuali discrepanze e comunicazione al contribuente, con l’invito a regolarizzare la propria situazione ovvero a dare spiegazioni) potrebbero incidere in modo strutturale sull’azione di contrasto dell’evasione. A tale intervento è attribuito un maggior gettito di oltre 9 miliardi per il triennio 2017-19. Tuttavia, l’esclusione da tali novità del settore delle vendite al dettaglio non consente di intercettare l’evasione che avviene a valle del processo di produzione e distribuzione dei beni e dei servizi. Il contrasto dell’evasione da riscossione assume un ruolo fondamentale ai fini delle coperture della manovra. La c.d. “rottamazione” delle cartelle esattoriali del quindicennio 2000-2015 dovrebbe assicurare 2,7 miliardi fra il 2017 e il 2019: un risultato che troverebbe il suo volano nelle favorevoli condizioni offerte ai contribuenti morosi (azzeramento delle sanzioni e degli interessi moratori). Effetti strutturali (483 milioni a partire dal 2018) sono invece fatti derivare dall'internalizzazione della funzione di riscossione nell'Agenzia Entrate e dall'accoglimento delle raccomandazioni OCSE e FMI in ordine all'accesso e all'utilizzo degli stessi dati disponibili per l’attività di controllo e di accertamento. Al riguardo, occorre chiedersi quali saranno le modalità di copertura delle spese di funzionamento della "nuova" riscossione " (circa 1 miliardo, per metà rappresentate dal costo dei circa 8 mila dipendenti), fin qui coperte dal sistema di aggi e rimborsi che tanto peso ha avuto nello scioglimento di Equitalia. Così come occorre verificare in quale misura la "nuova" funzione di riscossione potrà contare sugli " adeguati poteri in linea con le migliori pratiche internazionali" auspicati da OCSE e FMI, considerato che gli ultimi anni hanno portato ad un progressivo ridimensionamento dei poteri assicurati ad Equitalia. Le clausole di salvaguardia che fanno leva sulle entrate continueranno ad esercitare i propri effetti, riproponendo la questione di future sterilizzazioni. Quella che riguarda l’Iva, presenta dimensioni crescenti nel 2018 e nel 2019 (rispettivamente poco meno di 20 miliardi e oltre 23 miliardi) a seguito della sterilizzazione prefigurata per il 2017 dal ddl di bilancio. Ad essa si aggiunge l’eventualità di una manovra nel caso in cui la riapertura dei termini per avvalersi della procedura di collaborazione volontaria non consenta la realizzazione integrale del maggior gettito da essa atteso (1,6 miliardi); un’eventualità prevista dall’art. 86 del ddl di bilancio. Le prenotazioni e le anticipazioni di gettito implicite in diverse misure del ddl di bilancio (maggiorazioni su ammortamenti, rendita integrativa temporanea anticipata, proroga rideterminazione valore di acquisto dei terreni e delle partecipazioni, rivalutazione dei beni d’impresa, riapertura termini per assegnazione di beni ai soci) potrebbero inoltre riflettersi su entrate di pertinenza di esercizi futuri. L’estensione di meccanismi di contrasto all’evasione, basati sul versamento dell’Iva all’Erario da parte del cliente- Pubblica amministrazione, in luogo del fornitore, consente di ridurre i rischi di evasione ma potrebbe alterare il meccanismo che governa la liquidazione dell’Iva (detrazione imposta da imposta), accelerando i flussi di gettito 17
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