ANIEM Rassegna Stampa del 04/02/2016
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
ANIEM Rassegna Stampa del 04/02/2016 La proprietà intellettuale degli articoli è delle fonti (quotidiani o altro) specificate all'inizio degli stessi; ogni riproduzione totale o parziale del loro contenuto per fini che esulano da un utilizzo di Rassegna Stampa è compiuta sotto la responsabilità di chi la esegue; MIMESI s.r.l. declina ogni responsabilità derivante da un uso improprio dello strumento o comunque non conforme a quanto specificato nei contratti di adesione al servizio.
INDICE ANIEM 04/02/2016 Prima Pagina Modena - Modena 6 Startup e competizione un'opportunita' di crescita 04/02/2016 Prima Pagina Modena - Modena 7 Appalti, «più valore al know how delle imprese» ANIEM WEB 03/02/2016 corrieredelweb.it 12:44 9 Codice Appalti/Aniem: più rigore sull'avvalimento e più valore al reale know how delle imprese SCENARIO EDILIZIA 04/02/2016 Il Sole 24 Ore 11 Eni vuol sbloccare il sito di Gela 04/02/2016 Il Sole 24 Ore 12 Ferretti inaugura la divisione difesa 04/02/2016 Il Sole 24 Ore 13 Occasioni a Tulum, ville da 250mila euro 04/02/2016 Il Sole 24 Ore 15 Ristrutturazioni, sconto per chi paga e condivide la casa 04/02/2016 MF - Nazionale 17 Gavio si riorganizza dopo il deal Ecorodovias 04/02/2016 MF - Nazionale 18 Più Francia e Russia nel portafoglio di Pizzarotti 04/02/2016 QN - Il Giorno - Legnano 19 Il sindaco avverte Pisapia «Sistemate il cantiere» 04/02/2016 QN - La Nazione - Prato 20 «Edilizia, unione fra tre città per battere la crisi» SCENARIO ECONOMIA
04/02/2016 Corriere della Sera - Nazionale 22 Padoan: l'Italia ha diritto alla flessibilità 04/02/2016 Corriere della Sera - Nazionale 24 Pronte le previsioni dell'Europa: crescita stabile, deficit verso l'aumento 04/02/2016 Il Sole 24 Ore 26 Le buone ragioni della flessibilità e le alleanze necessarie 04/02/2016 Il Sole 24 Ore 28 La Ue lima il Pil italiano, deficit al 2,5% 04/02/2016 Il Sole 24 Ore 30 Borse, Europa in caduta Il dollaro crolla sull'euro 04/02/2016 Il Sole 24 Ore 32 Yen e yuan, il circolo vizioso che manda in tilt i mercati 04/02/2016 Il Sole 24 Ore 33 Come curare i malanni dell'economia globale 04/02/2016 La Repubblica - Nazionale 35 "L'Unione sarà forte anche se ogni Stato avrà maggiore libertà" 04/02/2016 La Repubblica - Nazionale 37 Schengen, l'addio costa 100 miliardi 04/02/2016 La Repubblica - Nazionale 39 ChemChina conquista Syngenta Si riapre la partita Ogm 04/02/2016 La Repubblica - Nazionale 40 Dialogo Rai-Mediaset Verso il polo nazionale per le torri delle tlc 04/02/2016 La Stampa - Nazionale 41 L'Ue lima la crescita italiana e il deficit sale di 3 miliardi 04/02/2016 La Stampa - Nazionale 43 "Renzi sbaglia strategia finanziando la spesa All'Ue non potrà chiedere flessibilità eterna" 04/02/2016 Il Messaggero - Nazionale 44 Affitti, Roma perde cento milioni l'anno La beffa case fantasma è caccia ai risarcimenti 04/02/2016 MF - Nazionale 45 Ansaldo Sts, Consob alza opa a 9,899 € 04/02/2016 MF - Nazionale 46 La flessibilità ad personam è davvero inaccettabile
04/02/2016 MF - Nazionale 48 Yahoo appende il cartello Vendesi 04/02/2016 MF - Nazionale 50 General Motors da record nel 2015 04/02/2016 MF - Nazionale 51 Da Inwit pioggia di dividendi SCENARIO PMI 04/02/2016 Il Sole 24 Ore 53 Scorte da record negli Usa ma il petrolio balza dell'8% 04/02/2016 ItaliaOggi 54 Altri 9 mln in voucher per esperti in esportazioni 04/02/2016 Business People 55 A me gli occhi PLEASE!
ANIEM 2 articoli
04/02/2016 Pag. 15 Ed. Modena La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato INDUSTRIA E FORMAZIONE Incontro con Democenter Startup e competizione un'opportunita' di crescita Aniem e il nuovo Codice: «Serve rigore sull'avvalimento» MODENA Le "co mp et it io n" tr a startup sono ormai un modello consolidato di selezione tra i tanti aspiranti imprenditori. Se ne svolgono in tutto il mondo, da tempo anche in Italia, hanno modalità di svolgimento diverse, ma tutte le stesse finalità: far emergere l'idea migliore, verificarne la concreta possibilità di sviluppo imprenditoriale, segnalarla ad eventuali finanziatori e, alla fine, anche p re m i a rl a . E' proprio questo dispiegarsi delle attività che precedono e accompagnano la competizione ad essere al centro dell'iniziativa che si svolge alle 17,30 di oggi nei locali del Modena Makers Fab Lab di via Attiraglio. Quindi le "c o m p e t iti on" come opportunità di crescita e arricchimento per chi vuole sviluppare un'attività imprenditoriale innovativa. Ne parlerà Giusy Stanziola, territorial e sectorial development di UniCredit, mentre Marco Ciccolini, Ceo di 4storm, porterà la testimonianza diretta di una delle startup 2015 di TIM#WCAP Accelerator. Sono previsti anche gli interventi di Tomaso Rotella, assessore alle attività economiche del Comune di Modena, e di Giuseppe Zanardi, direttore dell'area commerciale di Modena di Unicredit. ANIEM - Rassegna Stampa 04/02/2016 6
04/02/2016 Pag. 15 Ed. Modena La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato L'intervento dell'associazione nazionale delle pmi EDILIZIA E OPERE PUBBLICHE Appalti, «più valore al know how delle imprese» Aniem e il nuovo Codice: «Serve rigore sull'avvalimento» ROMA Valutata positivamente la legge delega approvata dal Parlamento, l'Aniem, associazione nazionale delle pmi edili, ha formulato le proprie osservazioni sulla stesura del nuovo Codice Appalti, rispondendo alla consultazione promossa dalla Presidenza del Consig l i o. In sintesi le priorità evidenziate da Aniem sono valorizzare il know how reale delle imprese nella qualificazione (personale, attrezzature ed esperienze) e la trasparenza e professionalità delle commissioni giudicatrici. L'associazione ritiene poi fondamentale l'o bbl igo di pubblicità delle scelte della pa sull'intero iter della commessa: dalla fase pre gara alle eventuali varianti approvate. Inoltre, sono considerati prioritari maggiore rigore e selettività nell'uso dell'avvalimento, l'i s t i t uto che consente a un'i mpresa di "u t i l i z z a re " i requisiti di un'altra nella gara d'appalto, e deve esserci esclusione automatica delle offerte anomale nei casi di utilizzo del massimo ribasso. Per Aniem, negli appalti e nelle concessioni di lavori, ai fini della qualificazione delle imprese, è fondamentale valorizzare l e r i s o r s e u m a n e n el l 'organico aziendale, con particolare attenzione alla manodopera assunta, non potendo ritenersi realmente indicativo il dato del personale amministrativo assunto. Ciò, dice l'ass oc ia zi on e, «per premiare le imprese che abbiano un know how reale e per incentivare le assunzioni». Sempre ai fini della qualificazione delle imprese, secondo Aniem, è necessario valorizzare il dato relativo alle attrezzature tecniche di proprietà, in quanto indice dell'interesse ad effettuare investimenti sui lavori. Nei bandi di gara o negli inviti, specifica Aniem, la stazione appaltante dovrà indicare se nel lavoro oggetto dell'ap palto vi sono lavorazioni che per la loro specificità richiedono di essere eseguite da imprese con esperienza qualificata. In tal caso, ai fini della qualificazione, «le imprese che intendono partecipare dovranno dimostrare di aver maturato una significativa esperienza in lavori analoghi (da interpretarsi in modo restrittivo) a quello oggetto di g ara». Foto: «ESCLUSIONE AUTOMATICA DELLE OFFERTE ANOMALE» Il monito di Aniem nei casi di massimo ribasso ANIEM - Rassegna Stampa 04/02/2016 7
ANIEM WEB 1 articolo
03/02/2016 12:44 Sito Web corrieredelweb.it La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Codice Appalti/Aniem: più rigore sull'avvalimento e più valore al reale know how delle imprese pagerank: 4 Valutata positivamente la legge Delega Appalti approvata dal parlamento, l'Aniem ha formulato le proprie osservazioni sulla stesura del nuovo Codice Appalti rispondendo alla consultazione promossa dalla Presidenza del Consiglio. In sintesi le priorità evidenziate da Aniem: - Valorizzare il know how reale delle imprese nella qualificazione: personale, attrezzature ed esperienze; - Trasparenza e professionalità delle commissioni giudicatrici; - Obbligo di pubblicità delle scelte della Pubblica Amministrazione sull'intero iter della commessa: dalla fase pre gara alle eventuali varianti approvate; - Maggiore rigore e selettività nell'uso dell'avvalimento; - Esclusione automatica delle offerte anomale nei casi di utilizzo del massimo ribasso. Per Aniem negli appalti e nelle concessioni di lavori, ai fini della qualificazione delle imprese, è fondamentale valorizzare le risorse umane nell'organico aziendale, con particolare attenzione alla manodopera assunta ( forza operaia), non potendosi ritenersi realmente indicativo il dato del personale amministrativo assunto. Ciò, per premiare le imprese che abbiano un know how reale e per incentivare le assunzioni. Sempre ai fini della qualificazione delle imprese, è necessario valorizzare il dato relativo alle attrezzature tecniche di proprietà, in quanto indice dell'interesse ad effettuare investimenti sui lavori. Nei bandi di gara o negli inviti la stazione appaltante dovrà indicare se nel lavoro oggetto dell'appalto vi sono lavorazioni che per la loro specificità richiedono di essere eseguite da imprese con esperienza qualificata. In tal caso, ai fini della qualificazione, le imprese che intendono partecipare dovranno dimostrare di aver maturato una significativa esperienza in lavori analoghi (da interpretarsi in modo restrittivo) a quello oggetto di gara. ANIEM WEB - Rassegna Stampa 04/02/2016 9
SCENARIO EDILIZIA 8 articoli
04/02/2016 diffusione:150811 Pag. 9 tiratura:209613 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato RAFFINERIE/ALL'INTERNO Eni vuol sbloccare il sito di Gela Nino Amadoreu pagina 11 PALERMO pIl documento è anche all'attenzione del presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta da qualche giorno. Contiene, in una ventina di punti, l'elenco di alcune autorizzazioni per interventi nell'area di Gela che Eni attende da tempo, soprattutto sul fronte delle bonifiche. Non sono tutte, ovviamente. È un promemoria prezioso perché dettaglia interventi programmati nell'ambito del protocollo d'intesa del novembre 2014 che possono dare risposte immediate agli operai dell'indotto della raffineriae non solo che protestano ormai da 15 giornie che da ieri presidiano anche l'aeroporto di Comiso. Quei punti saranno oggetto di confronto in uno degli incontri che si terrà a Roma nei prossimi giorni: tra le autorizzazioni vi è, per esempio, quella che riguarda la bonifica dell'Isaf (l'impianto, dismesso, di produzione di acido solforico) che vale 50 milioni, un quarto dei 200 milioni appostati nel protocollo d'intesa al capitolo bonifiche. Un tema, quello delle autorizzazioni, emerso nel corso dell'incontro di ieri tra la commissione Attività produttiva dell'Assemblea regionale siciliana di cui presidente Giuseppe Laccoto, i rappresentanti dell'Eni e il sindaco di Gela Domenico Messinese. Un incontro che Laccoto ha definito «costruttivo: sono emersi elementi importanti - ha detto appare evidente, ad esempio, che sarà necessario affrontare la fase interlocutoria fra vecchi e nuovi investimenti anche attivando misure di ammortizzazione sociale. Ma quel che più conforta è l'impegno dell'azienda sul progetto della bioraffineria, sia rispetto alle esigenze di tutela ambientale che per quel che riguarda i livelli occupazionali». I rappresentanti dell'Eni, del resto, sono stati chiari: l'azienda ha investito e vuole continuare a investirea Gela, nel rispetto del protocollo che prevede una spesa di 2,2 miliardi, anche se «dispiace dover constatare che nonostante la volontà di investire ci si ritrovi sempre sul banco degli imputati». Quello con i deputati siciliani è stato un confronto franco. Luigi Ciarrocchi, responsabile per Eni delle attività legate al protocollo di Gela, ha ribadito quanto già detto in altre occasioni: «Eni ha rispettato pienamente gli impegni presi. Ad oggi ha investito a Gela 200 milioni: una società che pensa di lasciare Gela non investe certamente 200 milioni».E ha spiegato che nel 2015 sono stati 1.062 i lavoratori dell'indotto collocati, a fronte dei 900 previsti nel protocollo del 2014 mentre i cantieri aperti dal novembre di due anni fa a oggi sono stati 53 cantieri nei vari ambiti del risanamento ambientale, la manutenzione e la produzione. Per quanto riguarda la green refinery, Ciarrocchi ha sottolineato che «l'Eni sta portando avanti l'ingegneria di dettaglio, utilizzando altre risorse umane locali» e che questo mese apriranno nuovi cantieri, che impegneranno un centinaio di lavoratori, per lo smontaggio degli impianti anticipando i tempi, legati alle procedure burocratiche (resta da risolvere il problema della Via), assumendosi così «un rischio industriale». Per quanto riguarda invece il progetto Argo che riguarda lo sviluppo del giacimento a gas, Ciarrocchi ha spiegato sono stati fatti passi avanti «nonostante il ricorso al Tar di 5 comuni e delle associazioni ambientaliste, rigettato a luglio, e nonostante l'ulteriore ricorso al Consiglio di Stato, in attesa dell'udienza». Per il risa- namento ambientale sono stati investiti 38 milioni in progetti autorizzati, alcuni già completati e altri in corso. Confermata la nascitaa Gela di un centro per la formazione del personale. Via libera anche alla sperimentazione del guayule come alternativa alla gomma naturale: oggi la firma di una lettera d'intenti tra Versalis (Gruppo Eni) ed Ente sviluppo agricolo (Esa). Rassicurazioni anche sui 32 milioni di euro garantiti da Eni come compensazione al territorio di Gela. Critici i sindacati: «Così come avevamo detto, ed oggi reiteriamo - sostengono i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil - i 200 milioni spesi da Eni nel 2015 non hanno avuto nessun effetto nell'occupazione dell'indotto come non lo hanno avuto nell'impiego locale del diretto che proprio nel 2015 è fortemente dimagrito di 650 unità lavorative». SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 04/02/2016 11
04/02/2016 diffusione:150811 Pag. 11 tiratura:209613 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Nautica. Investimenti per 25 milioni in quattro anni Ferretti inaugura la divisione difesa La prima commessa potrebbe essere per il rinnovo della flotta della Guardia di finanza Raoul de Forcade pIl gruppo Ferretti, ai vertici della classifica mondiale dei costruttori di grandi yacht, entra nel settore militare con una nuova divisione produttiva, la Ferretti security & defense (Fsd) - presentata ieria Roma, alla presenza del ministro dell'Interno, Angelino Alfano- per la qualeè previsto un investimento di circa 25 milioni in quattro anni. L'obiettivoè di assicurarsi commesse per unità dedicate al pattugliamento e alla vigilanza, indirizzate alle forze militari e di polizia. Un primo cliente potrebbe essere la Guardia di finanza (con numerosi ufficiali alla presentazione) che, a fine 2016, dovrebbe indire una gara per il rinnovo della sua flotta, da completarsi entro il 2020. Ma la nuova gamma di imbarcazioni, della quale è in costruzione, presso il cantiere di Cattolica, un prototipo di 20 metri di lunghezza, il dimostratore Fsd 195, è rivolta non solo alle forze italiane ma anchea quelle di Paesi esteri. L'ad di Ferretti, Alberto Galassi, ha spiegato infatti che l'unità 195, che sarà pronta «entro quattro mesi», è stata già visionata da esponenti «del mondo arabo», in particolare del Golfo Persico. C'è grande attesa, peraltro, per lo sblocco del mercato iraniano che, ha sottolineato, «ha un grande potenziale». «Puntiamo - ha aggiunto Galassi - ad applicare al militare la tecnologia utilizzata da Ferretti nelle barche da diporto e viceversa. Con la possibilità di fornire la nostra assistenza alle unità militari in ogni Paese e in qualsiasi momento, grazie proprio alla rete di centri di assisten- za creata per gli yacht». Il gruppo italiano controllato dal colosso cinese Weichai produrrà tutte le barche di Fsd in Italia, ha detto Galassi, realizzando la parte nautica, mentrei sistemi militari di bordo saranno forniti da aziende esterne. «Per questo - ha proseguito- stiamo parlando con Finmeccanica, Saab e i francesi di Thales. Tra i sistemi previsti pensiamo anche a quelli unmanned (senza pilota, ndr)». Galassi ha poi ricordato che «per far partire la nuova divisione Ferretti ha investito, nel primo anno 5 milioni e per poter proporre una gamma completa di unità ci vorrà un impegno di 25 milioni circa, nell'arco di quattro anni». Il progetto prevede la pianificazione di 5 modelli militari da 11,5 a 38 metri lunghezza. Il 195 (20 metri)è ricavato dal Pershing 74, altri saranno tratti dai marchi Itama e Ferretti Yacht. Il gruppo ha prodotto 117 barche nel 2015 e ne prevede 140 nel 2016. Il fatturato 2015è di circa 400 milioni. «Nel 2014- ha detto Galassi - abbiamo dimezzato la perdita rispetto al 2013 e nel 2016 torneremo in utile». Ferretti sta anche cercando nuovi spazi: ha fatto un'offerta per il cantiere Isa Yachts di Ancona ma guarda anche ad aree in Liguriao Toscana. SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 04/02/2016 12
04/02/2016 diffusione:150811 Pag. 15 tiratura:209613 CASA 24 PLUS La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Messico Occasioni a Tulum, ville da 250mila euro evelina marchesini pag. 16 a Nessuno dovrà perdersi una vacanza a Tulum nel 2016: parola di TripAdvisor. La piattaforma turistica, redigendo una classifica delle migliori mete dell'anno appena iniziato, ha piazzato la splendida località messicana affacciata sul mar caraibico al primo posto, definendola "destinazione turistica emergente più importante del mondo".A dirla tutta, TripAdvisor è arrivata a cose già fatte. Tulum, e più in generale la cosiddetta Riviera Maya che fa perno intornoa Playa del Carmen e che si sviluppa su circa cento chilometri di spiagge, sono oggetto di uno sviluppo costante già da almeno dieci anni, con Tulum che però sta organizzandosi solo ora. Già da qualche anno Tulum e Puerto Aventuras (dove ha soggiornato Justin Bieber durante le vacanze di Natale) sono una meta clichè delle stelle del jet set. Se Justin Bieber ha fatto parlare si sé tentando di scalare le rovine maya di Tulum ed essere duramente redarguito dalle autorità, l'anno scorso Orlando Bloom non è clamorosamente riuscito a entrare in un famoso ristorante sulla spiaggia (gestito da un noto chef di New York), in quanto non accetta prenotazioni e si fanno almeno due ore di coda per potersi sedere a tavola. Ma sono habituè anche Demi Moore, Toni Garrn, Jared Leto, per citarne alcuni. E attraggono sempre più compratori di case e appartamenti, da mettere rigorosamentea reddito quando non si usano personalmente. La Riviera Maya si sta evolvendo in una meta sofisticata e di alto livello, con 18 campi da golf tra cui scegliere e un livello di turismo che punta verso l'alto. Ma anche in un ecosistema messo sempre più a dura prova, con distruzione di habitat naturali, come sta accadendo a Cancun. «A Playa del Carmen il mercato immobiliare è diviso dall'autostrada Cancun-Tulum: la parte verso il mare è quella che interessa il mercato turistico e, dato che ormai i terreni sono praticamente esauriti, si tratta di un mercato vivace e piuttosto liquido, dove naturalmente i prezzi aumentano via via che ci si avvicina al mare e intorno alla Quinta Avenida, dove si svolge la movida della città» spiega Enrico Dozza, di First investment real estate e membro del consiglio direttivo di Ampi (l'Associazione degli agenti immobiliari). Ma la crisi internazionale ha colpito anche qui? «Sicuramente sì _ spiega Dozza _ ma nel senso che il mercato è cambiato. Mentre prima si costruivano appartamenti con metrature dai 100 mq in su, ora tutto il nuovo, che peraltro si sta vendendo molto bene, va dai 60 agli 80 mq, il che consente di comprare con 200-250mila dollari. Per il resto parlare di crisi qui è difficile». I prezzi sulla "Quinta" oscillano intorno ai 4.000-4.200 euro al mq, ma ormai le tipologie più richieste sono quelle sulla 10a e sulla 15a avenida, con prezzi medi che variano dai 1.400 ai 2.700 euro al metro. «Il settore residenziale ha chiuso bene il 2015 edè in costante crescita_ spiega Thomas Benes, fondatore di Paradise Realty Mexico _. Le costruzioni iniziate nel 2015 si sono vendute all'80% sulla carta. Vediamo una Playa del Carmen che si sviluppa senza sosta, sostenuta da nuove infrastrutture, nuovi progetti alberghieri di alto livello e un target turistico che si sta facendo via via più esclusivo». «Va aggiunto che questo è un mercato reale, cresciuto senza prestiti e quindi sano» dice Giovanni Campolongo, vicepresidente e responsabile del dipartimento Investimenti stranieri della Camera di commercio di Playa del Carmen (Canaco). Ma anche gli italiani comprano? «Sì, assolutamente _ interviene Licia Faiella, agente immobiliare e tra i pionieri del mercato della Riviera Maya _ ma sono anche i più diffidenti, inizialmente. Poi, quando si rendono conto della forte stabilitàe affidabilità del Paese, del trend di sviluppo e dei rendimenti da affitto, arrivano anche ad alzare i budget di investimento». «Il rendimento da affitto varia a seconda delle metraturee della location_ continua Dozza_ ma direi che va dal 4% al 7% al netto di imposte e tasse, per restare prudenti». Se Playa del Carmen si può ormai definire un mercato consolidato, quello di Tulumè invece, dal punto di vista immobiliare, agli inizi, anche perché finorai permessi di costruzione erano molto limitati. La zona sulla spiaggia è per pochi: qui chi compra i pochi terreni rimasti lo fa per costruire hotel, che a Tulum si mantengono sempre entro un numero massimo di 40 camere. «La zona che in prospettiva avrà il maggiore SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 04/02/2016 13
04/02/2016 diffusione:150811 Pag. 15 tiratura:209613 CASA 24 PLUS La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato sviluppoè quella di Kukulcan _ dice Dozza _ dove si comprano terreni edificabili di circa 300 mq dai 25- 30mila dollari in su. Ma le infrastrutture non sono ancora arrivate, è praticamente jungla. Ad eccezione di Aldea Zamà, uno sviluppo privato già fornito di tutti i servizi, dal quale si raggiungono le spiagge in bicicletta, e dove sono in vendita sia terreni sia appartamenti già pronti». Un appartamento di 120 mq all'interno di Aldea Zamà costa poco più di 200mila euro, in condomini di piccole dimensioni e con piscina. Una villa fronte mare, invece, non scende sotto i 7.300 euro al metro quadrato. «Attenzione, perché non è tutto così semplice _ avverte però Italo Sampablo, neo-nominato console italiano onorario a Playa del Carmen _. A differenza di altri Paesi qui la terra, in alcuni posti, non ha titolo di proprietà quindi è essenziale, nell'acquisto di un terreno o un hotel, affidarsi a professionisti riconosciuti per quanto riguarda non solo l'intermediazione, ma anche la scelta di avvocato e notaio». In questo senso, sia Canaco sia Ampi mettonoa disposizione servizi ad hoc per chi vuole acquistare evitando rischi inutili. Golfo del Messico Il «listino» 1 2 N 500km 0 MESSICO Stati Uniti Stati Uniti 5a avenida 1.854-2.175 2.890-4.250 1.770-2.740 1.450-2.565 1.570-1.670 990-1.445 Oceano Pacifico 15a Avenida 20a Avenida 30a Avenida 10a Avenidah Città del Messico aldea Zamá seconda fila città oltre l'autostrada 1playa del carmen Prezzi medi nelle zone di Playa del Carmen zona o avenida prezzi in € al mq (min-max) playacar 2tulum IPrezzi nelle zone di Tulum area blocchi dalla spiaggia € al mq frontemare sulla spiaggia fonte: Ampi (Associazione agenti immobiliari) e Canaco SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 04/02/2016 14
04/02/2016 diffusione:150811 Pag. 34 tiratura:209613 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Le risposte ai quesiti dei partecipanti. Le indicazioni degli esperti del Sole 24 Ore Ristrutturazioni, sconto per chi paga e condivide la casa Sanzione del 30% più «fissa» sulle rettifiche entro i 90 giorni Chiedo chiarimenti in merito alla circolare 23/E del9 giugno 2015 dell'agenzia delle Entrate e del comunicato stampa del 18 dicembre 2015, in merito all'applicazione delle sanzioni sull'invio della dichiarazione integrativa successivo al termine per la presentazione della dichiarazione. Inoltre, come comportarsi se l'invio della dichiarazione integrativa avviene oltre il novantesimo giorno successivo al termine di presentazione della dichiarazione? RLe conclusioni raggiunte nel comunicato stampa del 18 dicembre 2015 sorgono dal fatto che, a seguito delle modifiche apportate all'istituto del ravvedimento operoso e, in particolare, con l'introduzione della riduzione della sanzione di 1/9 entro 90 giorni dalla presentazione della dichiarazione, si era creata una situazione di disparità di trattamento tra contribuenti che, avendo presentato nei termini la dichiarazione dei redditi, si fossero trovati nella necessità di presentare una dichiarazione integrativa rettificativa del reddito con versamento delle maggiore imposta e coloro, invece, che, non avevano inoltrato alcuna dichiarazione, procedevano ad effettuare l'invio entro 90 giorni dalla scadenza con il pagamento delle imposte. Nel primo caso, la violazione configurabile sarebbe stata quella della dichiarazione infedele (sanzione del 100%), mentre nel secondo caso si sarebbe dovuto versare la sanzione prevista per gli omessi o tardivi versamenti pari al 30%. Di conseguenza, con l'obiettivo di eliminare tale disparità, l'Agenzia ha stabilito che le rettifiche della dichiarazione effettuate nei 90 giorni successivi, anche se comportanti l'incremento dell'imposta da corrispondere, possono essere ravvedute con il versamento della sanzione del 30% altre alla sanzione fissa di 250 euro come avviene per le ipotesi di tardiva presentazione della dichiarazione. Oltre 90 giorni, invece, alla medesima correzione si applicherà la più gravosa sanzione della dichiarazione infedele. Riccardo Giorgetti È «impresa costruttrice» anche l'appaltante Una Srl unipersonale con attività di gestione immobiliare possiede due immobili strumentali, unoè stato acquistato nel 2002 da un soggetto privato e un altro fatto costruire su un terreno di proprietà da una impresa edile.I lavori di costruzione del secondo immobile sono terminati nel 2013. Gli immobili sono entrambi affittatia un'unica società,a un canone di affitto non considerato congruo ai fini delle società di comodo, dato l'elevato costo di costruzione del secondo immobile. La società in oggettoè considerata società di costruzionee pertanto obbligata ad applicare l'Iva in caso di assegnazione del secondo fabbricato al socio? La società in caso di assegnazione/cessioneè soggetta alla rettifica della detrazione Iva articolo 19 bis2 del Dpr 633/72 dell'immobile strumentale fatto costruire in appalto? RQuanto alla prima domanda, l'articolo 10, comma 1, n. 8-ter, Dpr 633/1972 si riferisce alle «imprese costruttrici» (concetto diverso da quello di «impresa di costruzione»), in particolare secondo l'orientamento dell'amministrazione finanziaria, (si veda la circolare ministeriale 182/E/1996), deve considerarsi «impresa costruttrice degli stess i » a n c h e l ' i m p r e s a c h e s o l o occasionalmente costruisce immobili anche tramite appaltatori per la successiva rivendita; ciò stante è «impresa costruttrice» anche l'appaltante e non invece l'appaltatore. Quanto alla seconda domanda, è da ritenere che in caso di cambio destinazione del bene sia applicabile l'articolo 19-bis2 comma 2 e quindi occorrerebbe effettuare la rettifica della detrazione lì disciplinata. Simone Buffoni Regime forfettario soggetto al limite di 20mila euro Un professionista (lavoratore autonomo) vorrebbe avvalersi dal 1° gennaio 2016 del regime forfetario. Nel 2015 ha conseguito ricavi / compensi inferiori a 30mila euro e non ha sostenuto spese per lavoro dipendente, accessori etc superiori a 5mila euro lordi. Il professionista ha inoltre beni strumentali per un costo storico di 10mila euro oltre a un'autovettura a uso promiscuo acquistata nel 2007 per 30mila (che tuttavia al 31 dicembre 2015 viene valutata su Quattroruote per 6.200 euro). Questo professionista può avvalersi dal 2016 del nuovo regime forfetario? RRLa autovettura viene considerata al 50% del costo che sommata agli altri beni strumentali supera l'ammontare di 20mila euro. Pertanto il regime forfetario non è applicabile. Gian Paolo Tosoni Bonus mobili SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 04/02/2016 15
04/02/2016 diffusione:150811 Pag. 34 tiratura:209613 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato per l'apparecchio elettrico di riscaldamento Il bonus mobili spetta a chi installa un nuovo impianto di condizionamento? RL'acquisto di un apparecchio elettrico di riscaldamento usufruisce della detrazione mobili al 50%. Qualora venga sostituito tutto l'impianto di climatizzazione invernale la detrazione sarà invece pari al 65% per efficientamento energetico. Giuseppe Acciaro Ristrutturazioni, il bonus spetta a chi sostiene le spese Un contribuente è proprietario al 100% della propria abitazione principale; può il coniuge, convivente ma non comproprietario, detrarre le spese di ristrutturazione edilizia, qualora le fatture e i bonifici vengano intestati al coniuge? RCerto, la detrazione Irpef sulle ristrutturazioni edilizie spetta anche ai familiari conviventi del proprietario, dell'inquilino, del comodatario o del titolare di un diritto reale (uso, usufrutto, abitazione) sull'immobile oggetto dell'intervento, a patto che: sostengano le spese dell'intervento; la convivenza nell'abitazione da ristrutturare (risoluzione 12 giugno 2002, n. 184/E) esista già al «momento in cui si attiva la procedura finalizzata all'esercizio della detrazione» (risoluzione 6 maggio 2002, n. 136/E), che coincide con il momento «in cui iniziano i lavori» (da certificarsi con una «dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà», se la normativa non prevede alcun titolo abilitativo per lo specifico intervento agevolato al 36-50%, provvedimento 2 no- vembre 2011, n. 149646, punto 1 e circolare 1 giugno 2012, n. 19/E). Luca De Stefani Le linee guida da seguire per l'aliquota Iva del 5% La legge di Stabilità 2016 ha stabilito l'aliquota del 5% per le prestazioni di cui ai numeri 18), 19), 20), 21) e 27-ter) dell'articolo 10, primo comma, rese in favore dei soggetti indicati nello stesso numero 27-ter) da cooperative sociali e loro consorzi. Tale aliquota si applica sia per le prestazioni rese direttamente agli utenti sia per le prestazioni rese in esecuzione di contratti di appalto o convenzione? Essendo le coop sociali Onlus di diritto, trova ancora applicazione il n. 27ter articolo 10 Dpr 633/72 che prevede l'esenzione? RAnche se la nuova formulazione della disposizione non fa riferimento a contratti e convenzioni si ritiene che l'aliquota del 5% si applica sia nel caso in cui le prestazioni sono rese direttamente che sulla base dei contratti. A questa conclusione si giunge sia perché la nuova fattispecie ha rispetto al passato ridotto sia sul piano soggettivo che oggettivo l'ambito della disposizione, sia perché la stessa disposizione a stabilito la sua operatività dai contratti nuovi o dai contratti in essere prorogati, ammettendo in modo implicito l'applicabilità della nuova aliquota anche in presenza di contratti. Per quanto riguarda l'applicabilità dell'esenzione è sicuramente da escludere la possibilità, come era in passato di applicare l'esenzione per opzione in luogo del 5%. Ciononostante, nel caso in cui la prestazione erogata non avesse le condizioni per usufruire dell'aliquota del 5% sarebbe ancora possibile applicare l'esenzione in quanto la cooperativa sociale è ancora da qualificarsi Onlus. Benedetto Santacroce LE RISPOSTE DEGLI ESPERTI Telefisco 2016 Pubblichiamo da oggi una selezione delle risposte degli esperti del Sole 24 Ore alle domande del pubblico a Telefisco 2016. Altre risposte sono all'indirizzo online www.ilsole24ore.com/forumtelefisco SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 04/02/2016 16
04/02/2016 diffusione:98970 Pag. 15 tiratura:162805 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Gavio si riorganizza dopo il deal Ecorodovias Andrea Giacobino Beniamino Gavio riorganizza il suo gruppo come effetto dell'acquisizione del co-controllo di Ecorodovias, terzo operatore autostradale del Brasile che gestisce circa 1.800 chilometri di rete. Così qualche giorno fa a Tortona si è svolto un consiglio d'amministrazione di Aurelia srl, holding della famiglia Gavio e nel cui board sono presenti tutti gli eredi del defunto fondatore del gruppo, Marcellino Gavio. La riunione è servita per approvare la proposta di fusione per incorporazione di Aurelia International, nuova holding costituita a fine 2014, nella stessa Aurelia. «L'operazione», ha spiegato Gavio ai consiglieri, «fa parte di un più ampio progetto di riorganizzazione, a esito del quale il controllo di Itinera e del connesso settore di attività relativo alle costruzioni verrà riposizionato in capo ad Aurelia e ad Argo Finanziaria, dopo esserne stato separato lo scorso anno». Perché la retromarcia? «Il mutamento di strategia», ha continuato Gavio, «è collegato al recente accordo concluso da Astm e Sias per l'acquisizione dal gruppo Cr Almedia del co-controllo di Ecorodovias». L'accordo, infatti, «costituisce una solida base per concorrere al piano di sviluppo infrastrutturale promosso dal governo brasiliano nel settore autostradale, stimato pari a circa 65 miliardi di reais, congiuntamente al gruppo Amedia, all'acquisizione di nuovi progetti nel settore delle costruzioni e delle concessioni in America Latina». Quindi il business delle costruzioni (Itinera) verrà ri-concentrato in Aurelia attraverso tre fusioni per incorporazioni. La già citata di Aurelia International in Aurelia, quella di Finanziaria di Costruzioni (Fdc) in Argo Finanziaria e quella di Partecipazioni Costruzioni (Pc) in Codelfa. Così operando, alla fine Aurelia avrà il 53,3% di Itinera già posseduta da Fdc e Pdc, quota che si aggiungerà a quelle attualmente detenute attraverso Astm e Satap, rispettivamente il 17% e il 29,6%. (riproduzione riservata) SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 04/02/2016 17
04/02/2016 diffusione:98970 Pag. 15 tiratura:162805 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Più Francia e Russia nel portafoglio di Pizzarotti Antonio Fidanza Continua a crescere la presenza del gruppo Pizzarotti sul mercato internazionale che, con due nuovi appalti, ha consolidato le sue posizioni sia in Francia sia in Russia. In terra francese l'impresa di Parma si è aggiudicata un nuovo lotto della metropolitana «Grand Paris» e la costruzione di un edificio ospedaliero nell'area di San Pietroburgo. Il nuovo appalto della metro di Parigi si inserisce all'interno di uno dei principali piani di sviluppo del sistema metropolitano della capitale francese degli ultimi 20 anni. Pizzarotti si occuperà del prolungamento della linea 4, realizzando un raccordo sotterraneo tra la stazione esistente e il nuovo tunnel della linea, proprio sotto Gallerie Lafayette. L'opera avrà un'estensione di 173 metri di lunghezza, 18 di larghezza e 12 di altezza, per una durata complessiva dei lavori stimata in 53 mesi e un importo di quasi 60 milioni euro. La nuova opera va ad aggiungersi al portafoglio del gruppo che già contiene la realizzazione dell'aeroporto Charles de Gaulle e del parco divertimenti di Eurodisney, oltre agli ospedali di Sospel e Timone di Marsiglia, la costruzione di due tunnel, di Viggianello in Corsica e di St. Beat sui Pirenei, la progettazione e la costruzione di un parcheggio interrato nel porto di Nizza. Per quanto riguarda la Russia, Pizzarotti si è aggiudicata anche un appalto che prevede la progettazione, la costruzione e la gestione di un edificio ospedaliero a Sestroretsk nella municipalità pietroburghese. L'opera, collegata a una struttura medica già esistente, si estenderà su una superficie di oltre 41 mila metri quadrati. L'importo di aggiudicazione è di circa 327 milioni di euro e prevede la progettazione e la costruzione della struttura per una durata 3,5 anni e la relativa gestione e manutenzione per sette anni. All'interno dell'edificio saranno realizzati 504 posti di letto, di cui 370 destinati alla degenza riabilitativa e per il trattamento postoperatorio con almeno 24 posti letto riservati alla terapia intensiva. Il progetto si va ad affiancare a quello del museo moscovita Garage a Gorky Park, da poco consegnato, e a un resort in Siberia. L'impresa parmense nel 2014 ha registrato un fatturato di un miliardo e 142 milioni di euro, un ebitda al 12,5%, un patrimonio netto di 460 milioni e un portafoglio ordini di 12 miliardi. Il rapporto debitoequity si è attestato a 0,3, per un'azienda che conta 3 mila dipendenti fra l'Italia e l'estero. (riproduzione riservata) Foto: Paolo Pizzarotti SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 04/02/2016 18
04/02/2016 diffusione:48518 Pag. 5 Ed. Legnano tiratura:74334 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Il sindaco avverte Pisapia «Sistemate il cantiere» di PAOLO GIROTTI - PARABIAGO - METTETE IN SICUREZZA il cantiere del Liceo Cavalleri perché l'incolumità degli studenti è a rischio: è questo il senso dell'ordinanza emessa dal sindaco di Parabiago, Raffaele Cucchi, che sabato scorso ha effettuato un sopralluogo nell'area del cantiere con la senatrice Laura Bignami, la consigliera regionale Carolina Toia e il preside dell'istituto, Luciano Bagnato. L'ordinanza ha come destinatario il sidnaco di Milano, Giuliano Pisapia, perché a risolvere la situazione dovrà pensare la Città Metropolitana. OGGETTO DELL'ORDINANZA sono le condizioni in cui è lasciata l'area del cantiere aperto da anni, perché gli studenti, utilizzando gli spazi esterni, potrebbero facilmente farsi male a contatto con la varietà di detriti e materiali edili abbandonati qui. «Durante il sopralluogo di sabato abbiamo accertato lo stato di degrado in cui è lasciato il cantiere - ha dichiarato Cucchi - perciò, oltre al danno di non veder mai finiti i lavori iniziati nel lontano 2001, ora anche la beffa e la mancanza di messa in sicurezza dell'area interessata dai lavori. Comprendo la necessità di razionalizzare le risorse pubbliche, ma mettere a rischio l'incolumità dei ragazzi, questo no... occorre che la Città Metropolitana intervenga con urgenza per la sicurezza degli studenti». L'ordinanza è stata emessa il primo febbraio dopo il già citato sopralluogo compiuto con l'Ufficio Tecnico comunale: con il documento si chiede al sindaco Pisapia di «provvedere immediatamente alla messa in sicurezza dell'immobile e delle aree di pertinenza relative all'edificio in costruzione e di delimitare l'area e l'immobile con apposite transenne a norma di legge per interdire l'ingresso all'area di cantiere a chiunque non fosse autorizzato». Tutto questo in attesa che si possa davvero giungere alla fine dei lavori e alla chiusura di un cantiere aperto ormai da troppo tempo: il sopralluogo era stato infatti motivato dalla finalità di verificare lo stato dei lavori necessari per terminare le ultime aule e consegnare l'edificio in tempo utile per accogliere le nuove iscrizioni scolastiche (anno 2016/2017). I LAVORI MANCANTI non sono particolarmente conistenti, ma Cucchi sollecita ugualmente la Città Metropolitana, con una punta polemica: «Comprendo anche che la Città Metropolitana si trovi a gestire più di una cantiere aperto nelle scuole della provincia, ma mi domando il perché abbia scelto di investire e portare avanti i lavori dei cantieri scolastici nuovi (scuola superiore alberghiera di nuova costruzione a Cornaredo) dove non c'è ancora la presenza degli studenti, anziché dare priorità a quei cantieri che convivono già con i ragazzi come nel caso di Parabiago... forse la logica risiede nell'agevolare le amministrazioni governate dal centro sinistra?». SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 04/02/2016 19
04/02/2016 diffusione:88274 Pag. 9 Ed. Prato tiratura:127149 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato «Edilizia, unione fra tre città per battere la crisi» ANCHE per le imprese edili di Prato, Pistoia e Lucca la strada della fusione è ormai solida realtà, e la nuova «Ance Toscana Nord» ricalca, per il settore delle costruzioni, il modello organizzativo già assunto da Confindustria. Sono state le tre assemblee di sezione a decidere di confluire in un'unica struttura, secondo uno schema apprezzato anche da Ance nazionale e che avrà lo scopo di presidiare, in una logica di razionalizzazione ed economicità, gli interessi della categoria ed esprimere con maggior forza la rappresentanza di un comparto che sta ancora resistendo ad un periodo di crisi profondissima, e che adesso spera di cogliere segnali incoraggianti su cui fondare la costruzione di una nuova "casa". Moreno Torri, presidente di Ance Prato auspica che «gli istituti di credito sappiano creare un virtuoso e più maturo rapporto con le imprese, per sostenere le iniziative aziendali e gli investimenti necessari». «Anche il mercato delle opere pubbliche - rincalza Andrea Gualtierotti, presidente di Ance Pistoia - potrà stimolare la ripresa, ma s'impone un rapporto semplificato, moderno e fattivo con le amministrazioni con cui ci dobbiamo confrontare». "Le nostre imprese - conclude Renato Galli, presidente di Ance Lucca - hanno deciso di unirsi in unico soggetto nel momento in cui anche la pubblica amministrazione sta faticosamente affrontando una grossa riorganizzazione«. I costruttori di Lucca, Pistoia e Prato a breve provvederanno ad eleggere il primo presidente di Ance Toscana Nord. SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 04/02/2016 20
SCENARIO ECONOMIA 19 articoli
04/02/2016 diffusione:298071 Pag. 10 tiratura:412069 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Padoan: l'Italia ha diritto alla flessibilità Intesa sui fondi alla Turchia fuori dal deficit. Roma: così pure per la Libia. La Commissione: no a stupide austerità Le spese Il premier vuole che sia scomputato dal deficit quanto speso per gli immigrati Mario Sensini ROMA «Non ci stiamo inventando niente di nuovo. Chiediamo di usare la flessibilità sui conti pubblici in modo compatibile con le regole Ue. E auspichiamo che la risposta della Ue sia data presto, per evitare incertezze che non aiutano la crescita». Sposando in pieno la linea del premier anche il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, alza il pressing su Bruxelles. L'esame sui conti, rinviato alla fine del 2015, si avvicina e benché il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker faccia aperture, promettendo di «non seguire stupide politiche di austerità», Padoan incalza. «Abbiamo il diritto di chiedere all'Unione Europea una gestione della politica di bilancio più flessibile», ribadisce Padoan. Al ministro, come a Renzi, non piace un'Europa che usa doppi pesi, come sta avvenendo anche in questi giorni. Come è stato per il caso della crisi delle banche, è il ragionamento del ministro dell'Economia, l'Italia adesso rischia di essere beffata sui costi dovuti alla crisi dell'immigrazione. Nel primo caso, quando è esplosa, la crisi ha colpito prima i grandi Paesi come la Germania e l'Olanda che hanno salvato le banche coi soldi pubblici, poi le regole sono state cambiate e da quel momento le crisi bancarie, come in Italia, le hanno pagate gli investitori. Lo stesso rischia di succedere, a parti invertite, con i migranti. L'ondata è partita con lo sgretolamento della Libia e ha colpito per anni, e duramente, soprattutto l'Italia. Ora che è diventata un problema di tutti l'Europa ha deciso di farsene carico, e sono arrivati i 3 miliardi di aiuti alla Turchia. L'Italia ha preteso, e ottenuto, che i contributi dei Paesi membri al fondo per Ankara siano esclusi dal calcolo del deficit perché la crisi dei rifugiati è un evento «eccezionale». Ma adesso Renzi e Padoan pretendono che si usi lo stesso metro anche con le spese sostenute direttamente dall'Italia, pure in passato, «dall'inizio della crisi libica». E ieri lo hanno messo nero su bianco, formalizzando la posizione del governo al Comitato dei rappresentanti permanenti degli Stati membri, lo stesso che ieri ha dato via libera al fondo per la Turchia. Nel bilancio del 2016 all'esame della Ue il governo italiano sfrutta al massimo la flessibilità prevista dalle regole. Alza il deficit di un miliardo e mezzo per finanziare il costo di altre riforme, di 4,5 per pagare investimenti pubblici, e di altri 3,5 miliardi per sostenere i costi dell'immigrazione. Solo che la Commissione non è parsa finora intenzionata a considerare questa spesa «eccezionale», perché più o meno pari a quella del 2015, e scomputarla dal disavanzo. Il che ha mandato il ministro e il premier su tutte le furie. «Devono scorporare dal bilancio tutti i costi che abbiamo sostenuto, all'inizio in piena solitudine, almeno dal 2013» ha tuonato Renzi. Nella nota a verbale della riunione di ieri, così, il governo ha chiesto esplicitamente alla Commissione di «non prendere in considerazione il pieno ammontare dei costi sostenuti dall'Italia dall'inizio della crisi libica nel calcolo del deficit». E Padoan ha preparato il conto che è stato allegato alla nota presentata a Bruxelles. Nel 2011-13 la spesa per l'immigrazione è stata in media di 1,3 miliardi l'anno, nel 2014 è raddoppiata a 2,6 miliardi, nel 2015 è salita ancora a 3,3 miliardi, quanto si prevede di spendere quest'anno. Sono almeno tre anni, dice il Tesoro, che il bilancio italiano è appesantito da una spesa che solo adesso l'Unione Europea considera eccezionale. E bisognerà tenerne pienamente conto quando a metà marzo arriverà il giudizio della Commissione europea sui conti italiani. © RIPRODUZIONE RISERVATA 1,5 miliardi È il deficit in più che il governo italiano punta ad avere nel bilancio del 2016 per finanziare nuove riforme SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 04/02/2016 22
04/02/2016 diffusione:298071 Pag. 10 tiratura:412069 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato 3,3 miliardi È la spesa sostenuta nel corso del 2015 per l'immigrazione. In salita rispetto ai 2,6 miliardi del 2014 Flessibilità Come funziona la flessibilità? La piattaforma è sempre il patto concluso nel 1992 a Maastricht i cui criteri più importanti sono il 3% del deficit (su base annua) e il 60% nel rapporto debito/Pil Il patto di Stabilità è stato modificato per fare fronte alla crisi economica nel 2011, con l'introduzione del cosiddetto «six pack». Nel 2013 è stato aggiunto il Fiscal Compact, ma proprio Juncker ha voluto dei parametri di flessibilità rispetto agli obiettivi di medio periodo purché ci siano delle riforme in corso SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 04/02/2016 23
04/02/2016 diffusione:298071 Pag. 11 tiratura:412069 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Pronte le previsioni dell'Europa: crescita stabile, deficit verso l'aumento Oggi le stime sui Paesi, l'attesa legata soprattutto all'andamento dei conti pubblici Francesca Basso La Commissione europea oggi pubblica le previsioni economiche d'inverno. Le aspettative sono per una revisione contenuta della crescita italiana rispetto alle stime autunnali, come del resto aveva anticipato una settimana fa a Milano il direttore generale degli Affari economici e finanziari della Commissione, Marco Buti, a margine di un convegno: «Non mi aspetto che ci sia uno stravolgimento». I nodi da sciogliere restano deficit e debito. Sull'Italia circola l'indiscrezione, non confermata, di un deficit/Pil quest'anno al 2,5% contro la stima del governo del 2,4%, con l'aggiunta delle spese per i migranti dello 0,2% che potrebbe però non essere riconosciuta valida ai fini del rispetto del patto di Stabilità. Vi saranno poi indicazioni sulle valutazioni di Bruxelles sui nostri conti pubblici e sul rispetto della regola del debito, che aveva già suscitato i dubbi della Commissione, tanto che a fine anno ha sospeso il giudizio sulla legge di Stabilità 2016. Quanto alla crescita, lo scorso autunno la Ue prospettava per l'Italia un +0,9% nel 2015 e un +1,5% nel 2016. «È possibile una limatura verso il basso - spiega Gregorio De Felice, capoeconomista di Intesa Sanpaolo -. Il consenso degli economisti per il 2016 e il 2017 è di un Pil all'1,3%. Le nostre previsioni sono di 1,2% per quest'anno e dell'1,4% per il prossimo. Sono intervenuti diversi fattori: il rallentamento dei Paesi emergenti, la Cina, gli Usa che crescono meno delle aspettative e il crollo del prezzo del petrolio, che se da un lato è positivo perché spinge i consumi interni, dall'altro incide negativamente sulla domanda dei Paesi Opec e non-Opec, come la Russia, da cui dipende molto del nostro export». Insomma, «serve cautela - osserva De Felice - ma uno o due decimali in meno per l'Italia non sono uno stravolgimento». A destare preoccupazione resta l'inflazione. Per Marco Valli, capoeconomista Area euro di Unicredit, «le stime di crescita dovrebbero rimanere abbastanza invariate rispetto all'ultimo update della Commissione, mentre quelle di inflazione di breve termine verranno significativamente abbassate a causa della discesa del prezzo del petrolio». Le previsioni di inverno saranno alla base dei Rapporti Paese sugli squilibri macroeconomici: le relazioni tecniche presentate a metà febbraio da cui scaturiranno le conclusioni politiche che confluiranno nelle Raccomandazioni di maggio della Commissione. Per stabilire se concedere o meno la flessibilità, invece, l'esecutivo Ue si baserà su una serie di requisiti e sulle previsioni di primavera. «In una situazione così tesa dei mercati finanziari - conclude De Felice - le stime di oggi sono un segnale importante per capire la direzione in cui va l'eurozona e l'Italia». © RIPRODUZIONE RISERVATA Le previsioni (autunnali) della Commissione d'Arco PIL DEBITO DEFICIT Belgio Germania Irlanda Grecia Spagna Francia ITALIA Austria Finlandia Olanda Portogallo Area Euro Danimarca Polonia Svezia G. Bretagna USA Giappone 1,3 1,7 -2,6-2,3 0,5 0,4 -1,5 -3,6 -1,5 -2,2 -3,6 -2,6 -3,4 -3,3 -2,3 -1,6 -1,6 -1,3 - 2,7-2,3 -1,5-1,2 -2,9-2,5 -1,8-1,5 -2,5-1,7 -2,8-2,8 -1,3-1,2 -3,0-1,9 -3,5 -3,2 107,1 106,1 68,5 65,6 95,4 93,7 199,7 195,6,7 101,3 100,4 97,1 97,4 132,2 130,0 85,7 84,3,0 64,5 65,7 67,9 66,9 124,7 121,3 92,9 91,3 39,3 38,3 52,4 53,5 44,0 ,43,3 88,0 2016 86,9 2017 1,9 1,9 2,1 2,3 1,7 1,8 1,8 1,9 2,0 1,8 2,8 2,7 2,4 2,8 2,7 2,2 4,5 3,5 3,5 3,5 -1,3 2,7 2,7 2,4 1,4 1,7 1,5 1,4 1,5 1,4 0,7 1,1 1,1 0,5 Fonte Eurostat, stime pubblicate il 5 novembre 2015 -5,1 -5,7 Le stime Il consenso degli economisti per il 2016 e il 2017 attesta una crescita SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 04/02/2016 24
04/02/2016 diffusione:298071 Pag. 11 tiratura:412069 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato del Pil italiano all'1,3%. Intesa Sanpaolo la ritocca al ribasso: 1,2% per quest'anno, 1,4% l'anno prossimo I dati Oggi la Commissione Ue pubblica le previsioni economiche d'inverno che riguarderanno anche l'Italia. Dai dati su Pil, disavanzo e deficit strutturale 2015 e 2016 si capirà se l'Italia va nella direzione di uno scostamento «significativo» dagli obiettivi, oppure se la deviazione è tollerabile, e quindi ci sono i margini per concedere l'ulteriore flessibilità richiesta senza troppo compromettere i conti e rendere il rientro nel 2017 troppo doloroso. Le richieste dall'Italia sono su tre fronti: riforme (0,1% del pil), investimenti (0,3%) e migranti (0,2%). La prima è la meno problematica, visto il percorso di riforme ben avviato. La seconda ha bisogno di dati precisi. La terza è quella più «politica» SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 04/02/2016 25
Puoi anche leggere