ANIEM Rassegna Stampa del 10/11/2016
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INDICE ANIEM Il capitolo non contiene articoli ANIEM WEB Il capitolo non contiene articoli SCENARIO EDILIZIA 10/11/2016 Il Sole 24 Ore 6 Studi addio, arriva l'indice di affidabilità 10/11/2016 Il Sole 24 Ore 7 I progetti per far rinascere le periferie 10/11/2016 La Repubblica - Genova 10 Smart city, in arrivo 40 milioni Mobilità 'fluida" in Valbisagno 10/11/2016 ItaliaOggi 11 Corruzione, in cantiere un sistema di prevenzione SCENARIO ECONOMIA 10/11/2016 Corriere della Sera - Nazionale 13 Cartelle, la rottamazione estesa a tutto il 2016 Tempi più lunghi per le rate 10/11/2016 Corriere della Sera - Nazionale 14 Bruxelles taglia le stime sul Pil italiano Moscovici: il dialogo con Roma va avanti 10/11/2016 Corriere della Sera - Nazionale 15 Visco: regole più strette per tutelare i risparmiatori 10/11/2016 Corriere della Sera - Nazionale 16 Borse, scossa iniziale poi tutte in rialzo Wall Street su dell'1,1% 10/11/2016 Il Sole 24 Ore 17 La chimica taglia del 62% le emissioni di gas serra 10/11/2016 Il Sole 24 Ore 19 La Ue rivede le stime italiane Manovra, trattativa in salita
10/11/2016 Il Sole 24 Ore 21 Bce: ora è più probabile un'estensione del Qe 10/11/2016 Il Sole 24 Ore 23 Crescita a doppia cifra Russia e Gran Bretagna spingono i ricavi Geox 10/11/2016 Il Sole 24 Ore 24 UniCredit, cinque offerte sul tavolo per Pioneer 10/11/2016 La Repubblica - Nazionale 26 Chi guadagna Chi perde 10/11/2016 La Repubblica - Nazionale 29 Calenda: "Così finisce l'idea della globalizzazione" 10/11/2016 La Repubblica - Nazionale 31 Il superticket per saltare la lista d'attesa l'ultima frontiera delle cliniche private 10/11/2016 La Repubblica - Nazionale 33 Alla fiera delle startup dove si sgomita per diventare la prossima Facebook 10/11/2016 La Repubblica - Nazionale 35 Italia maglia nera penultima in Europa per la crescita e il deficit peggiora 10/11/2016 La Repubblica - Nazionale 37 Poste all'affondo finale su Pioneer 10/11/2016 Panorama 39 QUESTA PAZZA, PAZZA MANOVRA 10/11/2016 La Stampa - Nazionale 41 Addio agli studi di settore più tempo per rottamare le cartelle 10/11/2016 Il Messaggero - Nazionale 42 Rai, gli stipendi avranno un tetto limite massimo di 240 mila euro SCENARIO PMI 10/11/2016 Il Sole 24 Ore 44 Trattati in forse e rialzo dei dazi 10/11/2016 Panorama 46 Il mio negozio ha 434 milioni di clienti, volete una vetrina? 09/11/2016 L Impresa 51 "Startup Town" per Milano
09/11/2016 L Impresa 52 I nuovi volti della manifattura
SCENARIO EDILIZIA 4 articoli
10/11/2016 diffusione:103971 Pag. 47 tiratura:161285 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Gli altri emendamenti. Al traguardo anche il pacchetto-semplificazioni e le regole sull'integrativa a favore Studi addio, arriva l'indice di affidabilità ROMA pPrimo passo per l'addio agli studi di settoree pacchetto di semplificazioni per ridurre gli oneri da adempimento in un emendamento del Pd (Pelillo) con l'appoggio del Governo e il contributo delle Entrate. E arrivano novità anche per la voluntary. Sugli studi di settore, l'emendamento approvato prevede l'introduzione di indici sintetici di affidabilità per la promozione della compliance fiscale e soprattutto per la contestuale soppressione della disciplina in materia di accertamento che oggi l'ordinamento tributario riserva agli studi di settore. A partire dall'anno d'imposta 2017, il ministro dell'Economia dovrà indicare con un decreto i nuovi indici di affidabilità fiscale ai quali dovranno essere collegati livelli di premialità per i contribuenti più affidabili. Premi che la stessa norma già indica come la possibile «esclusione o riduzione dei termini per gli accertamenti». Contestualmente all'arrivo degli indici di affidabilità «cessano di avere effetto, ai fini dell'accertamento dei tributi, le disposizioni sugli studi di settore». Per il viceministro al- l'Economia, Luigi Casero, è «un grande passo in avanti verso un sistema di collaborazione con le piccole e medie imprese e adesso dovranno essere definiti i passaggi per il regime premiale che prevedono tra l'altro il superamento dell'utilizzo dello strumento ai fini dell'accertamento». Dichiarazione integrativa Novità anche sull'integrativa a favore. Nella dichiarazione relativa al periodo di imposta in cui è presentata la dichiarazione integrativa non è più richiesta l'indicazione dell'eventuale utilizzo già effettuato in compensazione (si veda l'altro articolo a pagina 48). Tra i soggetti ammessi all'utilizzo in compensazione, in caso di dichiarazione integrativa Iva, sono inclusi i produttori agricoli (emendamento 5.2). Inoltre, con un altro emendamento il ravvedimento operoso è esteso anche ai tributi doganali e alle accise amministrati dall'agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Semplificazioni Arriva al traguardo anche il pacchetto semplificazioni (emendamenti 7.03 e 7.08 riformulati) messo a punto dal Pd con circa una trentina di misure. Si prospetta il ritorno dell'F24 cartaceo per i ver- samenti sopra i mille euro: una misura che va incontro ai contribuenti meno avvezzi alla telematica e allo stesso tempo libera i professionisti da adempimenti legati a versamenti irrisori. Stop al tax day, il versamento di Ires, Irpef e Irap passa al 30 giugno di ogni anno, mentre le tasse locali come Imu e Tasi restano dovute al 16 giugno. Per gli accertamenti e l'invio degli atti catastali l'agenzia potrà utilizzare la posta elettronica certificata. Tra le novità dell'ultim'ora la possibilità, in caso di infedeltà del visto sulle dichiarazioni elaborate dai Caf e dai professionisti, di poter produrre una dichiarazione rettificativa o una comunicazione rettificata, anche dopo il termine del 10 novembre, sempre che l'infedeltà del visto non sia già stata contestata. In tal caso è dovuta la sola sanzione, riducibile con il ravvedimento. STOP AL TAX DAY Ires, Irap e Irpef al 30 giugno; tasse locali al 16 giugno Torna il modello F24 cartaceo per i versamenti sopra i mille euro SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 10/11/2016 6
10/11/2016 diffusione:103971 Pag. 29 tiratura:161285 CASA 24 PLUS La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Aree urbane/1 I progetti per far rinascere le periferie Maria Chiara Voci voci a pag. 30 a Progetti fisici, rivolti a riqualificare nel concreto edifici pubblici o di edilizia pubblica, a rinnovare il volto di spazi di aggregazione e piazze, a incidere sul miglioramento delle infrastrutture di mobilità urbana, a ridurre i consumi di risorse e suolo, in ottica smart. Al tempo stesso, programmi immateriali, che hanno alle spalle, spesso, ore e ore di confronto e concertazione con il territorio e che propongono attività per il recupero sociale, la formazione, l'accompagnamento verso nuove forme imprenditoriali. Piani che lavorano su un nuovo concetto di periferia, individuato in ambiti degradati, ma non per forza marginali rispetto ai centri storici delle città: anche per questo, l'impatto atteso per ogni trasformazione ha, quasi sempre, numeri ampi e promette di propagarsi ben al di là del confine delle azioni in campo, incidendo in modo profondo sia sulla vivibilità di un luogo, che sul valore (anche immobiliare) di porzioni vaste di tessuto urbano. Sono i contenuti dei progetti presentati dalle amministrazioni comunali italiane in risposta al bando per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie dei capoluoghi di provincia, lanciato in primavera dal Governo e a cui concorrono 121 progetti. La graduatorie dei programmi che saranno finanziati è attesa per fine novembre: sul piatto, ci sono ufficialmente risorse per 500 milioni e negli annunci del premier Renzi (ma non risultano ancora in alcun documento ufficiale) per 2,1 miliardi. Diciotto proposte fra quelle presentate, da Vicenza ad Ancona, da Bari a Messina, sono oggi sotto la lente di ingrandimento di Urbanpromo, la tredicesima edizione dell'evento organizzato dall'Istituto Nazionale di Urbanistica e da Urbit a Milano, per riflettere sulle politiche di governo e sviluppo del territorio, all'insegna dell'hastag #progettaitalia. «Leggiamo le città - spiega la presidente dell'Inu, Silvia Viviani - e cerchiamo di comprendere se e quanto le occasioni di finanziamento a pioggia, promosse in più occasioni dallo Stato, abbiano contribuito all'affermarsi di una nuova politica di progettazione urbana. La logica della rincorsa al finanziamento, che in passato ha indotto le amministrazioni a rispolverare all'ultimo progetti chiusi nei cassetti, va superata. Fare urbanistica oggi significa vagliare le risorse disponibili, approfondire i progetti esistenti e saperli coniugare nel quadro di programmi complessi, che dimostrano di avere alla base una strategia e una visione di futuro». Dal confronto fra ciò che i capoluoghi hanno presentato emergono una serie di tendenze interessanti. «A partire - commenta Marisa Fantin, vicepresidente dell'Inu - da come è stato interpretato il concetto di periferia. Il bando, su questo punto, non dava un criterio per l'individuazione di un luogo preciso. Ma il degrado, il senso di insicurezza o abbandono non è detto che siano appannaggio dei quartieri che sono ai margini della città. Anzi, spesso riguarda zone inserite nel tessuto consolidato e non lontane, o addirittura parte, dei centri storici. Aree che, specie nei capoluoghi medio-grandi, sono ricche di valori, in termini di patrimonio costruito e di memoria e su cui diventa una priorità investire». Fra i casi che meglio dimostrano questa tendenza, quello di Perugia, che si occupa del quartiere operaio intorno alla stazione, o quello di Vicenza, dove il programma sviluppato dal Comune, insieme all'Ance e all'Ordine degli architetti, insiste sulla Spina ovest della città, un insieme di zone ex produttive che connettono le mura medioevali con i nuovi insediamenti e che necessitano di un rilancio. «Altro aspetto comune a tutti i progetti esaminati - spiega Carlo Gasparrini, docente di Urbanistica all'Università Federico II di Napoli e coordinatore del convegno di Urbanpromo - è il grande peso dato alla questione ambientale. Rigenerazione dei suoli, riciclo delle acque, mobilità dolce, sviluppo di iniziative di agricoltura urbana sono leit motiv comuni, che ritornano nei documenti delle città». Ad esempio, il progetto di Bologna, uno fra i più strutturati, lavora proprio sugli spazi aperti e sul recupero di edifici esistenti o sulle interconnessioni. Cosi anche quello di Nuoro è incentrato sul tema della corona verde. Sempre in tema di recupero del costruito, oggi a Urbanpromo, Cdp Investimenti Sgr, che gestisce il Fondo investimenti per la valorizzazione del patrimonio pubblico, fa il punto sul riuso di ex ospedali e caserme. In particolare, si è concluso lo scorso 4 novembre SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 10/11/2016 7
10/11/2016 diffusione:103971 Pag. 29 tiratura:161285 CASA 24 PLUS La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato con 42 progetti partecipanti laprima fase del concorso per la riqualificazione a Firenze dell'ex nosocomio militare San Gallo: a giorni sara annunciata la shortlist dei tre finalisti. A breve partirà invece il concorso per l'ex caserma Sani di Bologna. obiettivo aree degradate: quattro esempi a confronto Sono in tutto 18 - fra i 121 che hanno concorso al bando periferie lanciato in primavera dal Governo - i progetti che saranno raccontati, scomposti e analizzati questo pomeriggio a Urbanpromo 2016, tredicesima edizione dell'evento organizzato dall'Inu e da Urbit per riflettere su risultati e tendenze del governo del territorio in Italia. Cuore della manifestazione, che prosegue fino a domani negli spazi della Triennale di Milano e che quest'anno è incentrata sul tema del Progetto Paese, sarà proprio il convegno sul bando periferie. Un tema nodale, perché sulla capacità delle amministrazioni di sfruttare bene le risorse erogate a pioggia dal Governo, attraverso la politica dei bandi, si gioca la reale possibilità di riqualificare e trasformare il territorio, metterlo in sicurezza, adeguarlo alla richiesta di insediamenti più smart e aumentare il valore immobiliare dei quartieri. Questo l'elenco delle 18 città presenti: Ancona, Bari, Belluno, Bologna, Catania, Città metropolitana di Milano, Ferrara, Firenze, Grosseto, Latina, Messina, Modena, Nuoro, Perugia, Reggio Calabria, Reggio Emilia, Torino e Vicenza. Fra gi altri temi trattati, anche una riflessione sulle infrastrutture e gli snodi urbani, che ieri ha visto protagonista il Laboratorio Qvqc (Quali velocità quali città) che riunisce il Ministero dei trasporti, Rfi/FS Sistemi, Anas e altre istituzioni; lo sviluppo dei progetti di housing sociale; la presentazione di esperienze innovative per mettere in sicurezza il territorio post sisma o per renderlo più efficiente. ( M.C.V.) 1 ologna Caratteristica del progetto è la partecipazione pensata per coinvolgere gli abitanti del quartiere Pilastro e della zona dell'Arcoveggio. Un percorso che avrà anche un suo luogo fisico, visto che la cosiddetta "casa gialla", edificio pubblico in via Casini, diventerà sede della casa di comunità e ospiterà le attività rivolte alla riorganizzazione e sviluppo dell'abitare. Fra i perni della riqualificazione - che prevede anche la nascita di una biblioteca, di orti urbani e il miglioramento della viabilità sarà, inoltre, la creazione nell'ex parcheggio del Giuriolo di un polo tecnico-archivistico commissionato dalla Cineteca nazionale di Bologna 2 erugia La zona individuata, Fontivegge e Bellocchio, spicca per la sua localizzazione in prossimità del centro: questo perché il concetto di periferia non va, per forza, legato all'ubicazione finisca del luogo. L'area, affetta da problemi di criminalità, sorge intorno e a valle della ottocentesca stazione ferroviaria di Perugia. Nel rispetto del principio "consumo di suolo zero", il programma prevede un'azione corale di recupero di quasi tutti gli edifici dismessi; è prevista la nascita di una biblioteca per ragazzi; un coworking; un nuovo centro fitness; un centro di aggregazione per famiglie e anziani di Cri; impianti sportivi e una scuola 3 Ancona 'area in gioco, a nord del porto, è fra quelle che, la sera del 13 dicembre 1982, sono state interessate dalla grande e profonda "frana Barducci". Il programma di riqualificazione della periferia Palombella-Stazione-Archi, caratterizzata da un diffuso degrado, prevede un'ampia serie di interventi, che spaziano dalla manutenzione degli edifici ex-Icp di via Marchetti, al miglioramento del decoro urbano e dell'accessibilità fino alla trasformazione dell'ex complesso industriale della Birra Dreher in un museo/laboratorio didattico, proprio a ricordo del tragico evento calamitoso. 4 atania Interventi per il completamento della viabilità e il decoro urbano, la manutenzione straordinaria della scuola Petrarca e il recupero dell'ex istituto scolastico Padre Santo di Guardo, il rilancio del PalaGalermo, il completamento di piazza Montana. Sono alcune delle azioni previste dal programma di riqualificazione dei quartieri di San Giovanni Galermo e Trappeto Nord. Un progetto pensato per recuperare fisicamente il SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 10/11/2016 8
10/11/2016 diffusione:103971 Pag. 29 tiratura:161285 CASA 24 PLUS La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato territorio, ma anche per sviluppare azioni immateriali, come la riduzione del gap digitale o la lotta alla dispersione scolastica. SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 10/11/2016 9
10/11/2016 diffusione:248077 Pag. 5 Ed. Genova tiratura:374273 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Smart city, in arrivo 40 milioni Mobilità 'fluida" in Valbisagno Il programma PON-Metro mette al centro la sostenibilità e l'inclusione sociale Sulla sponda destra semafori intelligenti e nuove fermate in attesa di infrastrutture Doria: "I comuni sono stati invitati a pensare in grande, adesso ci auguriamo che arrivino i soldi necessari" (d.al.) ARRIVANO a Genova, destinati alla Città metropolitana, principalmente mirati alle esigenze di rinnovo strutturale del capoluogo, 40 degli 893 milioni di fondi strutturali europei per le città. E i filoni principali di spesa saranno la smart city, puntando quindi su digitalizzazione e applicazione di nuove tecnologie anche per l'ambiente, e l'inclusione sociale. Ma è previsto anche l'inserimento di fondi per la mobilità sostenibile, destinati alla sponda destra della Valbisagno: non infrastrutture nuove - come il tram - precisa l'assessore al traffico Anna Maria Dagnino - ma interventi "immateriali" che permettano intanto di fluidficare il traffico. In via sperimentale si proveranno così i cosiddetti semafori intelligenti, si inbstalleranno fermate del bus "protette" a isola e saranno installate nuove paline informative. «Tutte condizioni per fluidificare il traffico in attesa che si possano poi decidere interventi strutturali». «Con il PON Metro - ha detto il sindaco di Genova Marco Doria - i comuni sono stati invogliati a 'pensare in grande' con l'obiettivo di migliorare la sostenibilità urbana e la qualità della vita. Non si tratta di grandi opere strutturali, ma di interventi innovativi e integrati. L'amministrazione comunale e le strutture del Comune di Genova hanno lavorato in costante rapporto con gli uffici governativi e quelli comunitari per definire il piano degli interventi, oltre che con i comuni del Genovesato per coordinare i progetti tenendo conto della novità istituzionale della città metropolitana. Il lavoro che presentiamo è frutto di uno studio accurato per il quale ringrazio il personale del Comune. Ora è necessario che la gestione nazionale del Programma consenta di spendere i soldi in tempi rapidi». Gli assi di intervento. Con l'agenda digitale è in programma lo sviluppo di piattaforme per la digitalizzazione dei servizi ai cittadini, tra cui i tributi locali, una banca dati dell'energia per la pianificazione e il monitoraggio dei consumi, la digitalizzazione dell'iter amministrativo per lo Sportello unico dell'edilizia, un sistema informativo integrato delle opere pubbliche, un modello digitale per il monitoraggio idrometrico ai fini della prevenzione dei rischi, sistema informativo unico per la gestione delle emergenze, gestione del bisogno sociale (in collaborazione con Torino e Milano), un sistema di georeferenziazione per immettere l'enorme mole di dati a disposizione del Comune (trasparenza e servizi ai cittadini), una piattaforma informatica di raccordo tra impresa, istituzioni e ricerca. Questo asse di intervento è tra quelli che, per loro natura, si prestano maggiormente a un pieno coinvolgimento dei Comuni della Città metropolitana. Il secondo asse riguarda interventi di efficientamento energetico degli edifici pubblici, della rete di illuminazione pubblica e degli alloggi di edlizia pubblica (con il recupero di un buon numero di questi e la loro messa in disponibilità). E proprio nil tema della casa è al centro dei servizi per l'inclusione sociale: non solo intesa come disponibilità di un alloggio in cui vivere, ma anche come interventi di inclusione, accompagnamento socioeducativo, percorsi di autonomia e avvicinamento al lavoro. Gli interventi sono indirizzati a famiglie con fragilità economica e in condizioni di disagio abitativo, oltre che a cittadini senza dimora e a comunità emarginate. Previste anche politiche attive per i giovani che risiedono in aree ad esclusione sociale. LE SCELTE FONDI STRUTTURALI I 40 milioni di euro destinati alla Città metropolitana di Genova fanno parte di un complesso di 893 milioni di fondi europei L'AGENDA DIGITALE Gli impegni per aumentare la realtà di genova come città smart passano attraverso la digitalizzazione anche negli uffici pubblici CASE E QUARTIERI I fondi per l'inclusione sociale riguardano soprattutto gli alloggi pubblici e i quartieri più difficili specie per i giovani www.comune.genova.it www.reteasinistra.it PER SAPERNE DI PIÙ Foto: Una panoramica della Valbisagno: previsti interventi di agevolazione al traffico SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 10/11/2016 10
10/11/2016 diffusione:40471 Pag. 26 tiratura:74049 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Corruzione, in cantiere un sistema di prevenzione Claudia Morelli Un sistema di «red ag» che segnalino preventivamente il rischio di fenomeni corruttivi all'interno delle pubbliche amministrazioni. Ci sta lavorando l'Autorità nazionale anticorruzione, come ha riferito il consigliere componente Michele Corradino nel corso della presentazione del suo libro edito da Chiarelettere, È normale, lo fanno tutti, nella sede dell'Ance, con il vicepresidente con delega alle opere pubbliche Edoardo Bianchi. «La corruzione e il malaffare si nutrono di burocrazia», ha detto Corradino. «Raffrontando le indagini ci siamo accorti che negli episodi di corruttela alcune situazioni sono ricorrenti; per esempio il fattore tempo. Il ritardo nella concessione di un permesso vuol dire che il funzionario o è pigro o mira a ottenere qualcosa per sbloccare la pratica. Naturalmente il tempo dipende anche dalle procedure, e non vi è dubbio che occorra una semplifi cazione per avere tempi certi». Il sistema di indici di anomalia mutuerebbe dall'esperienza acquisita con gli indici di anomalia di operazione sospetta di riciclaggio, sistema che ha coinvolto la «fi liera» professionale in un processo di responsabilizzazione. Altri dossier sui quali l'Anac sta lavorando è quello di individuare i comuni e gli enti locali che all'indomani della centralizzazione delle procedure hanno smesso di indire gare; e le linee guida su sotto soglia e responsabile delle procedure, in corso di pubblicazione. Approfondito il confronto sul futuro del nuovo codice appalti, la cui entrata in vigore ha fatto crollare del 30%, ha certifi cato Corradino, l'indizione di gare. Bianchi ne ha chiesto la revisione in due tranche: la prima immediata, su aspetti della normativa quali i requisiti di partecipazione e dal principio dell'offerta economicamente più vantaggiosa; e una più approfondita. E all'Anac i costruttori chiedono di non «ingolfarsi» impedendo di fatto la prassi virtuosa dei pre contenziosi. Dietro l'incontro, il tentativo di rafforzare la collaborazione istituzionale tra Ance e Anac in un settore dove la corruzione certifi cata è altissima; tentativo colto da Giuseppe Lumia (Pd), senatore componente della commissione antimafi a. «Non sempre mi sono trovato d'accordo con Ance. Oggi registro proposte interessanti che proporrò all'attenzione del parlamento». © Riproduzione riservata SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 10/11/2016 11
SCENARIO ECONOMIA 18 articoli
10/11/2016 diffusione:254805 Pag. 35 tiratura:382356 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Manovra, martedì la fiducia Cartelle, la rottamazione estesa a tutto il 2016 Tempi più lunghi per le rate Lorenzo Salvia ROMA Diventa ancora più generosa la rottamazione delle cartelle esattoriali. Nel corso dell'esame nelle commissioni Bilancio e Finanze della Camera una serie di emendamenti del governo ha allargato i paletti per il contribuente fissati nel decreto legge approvato in consiglio dei ministri a metà ottobre. Cosa cambia? La rottamazione - cioé la possibilità di versare al Fisco solo la somma dovuta inizialmente, cancellando sanzioni e interessi di mora - riguarderà anche le cartelle notificate nel 2016, e non più solo il carico arretrato, tra il 2000 e il 2015. Saranno coinvolte anche le somme dovute agli enti locali che non si affidano a Equitalia, ma che hanno una loro società di riscossione. Si allunga il periodo in cui sarà possibile saldare il debito: la rateizzazione non si fermerà più al marzo del 2018 ma potrà arrivare fino a settembre dello stesso anno. Mentre vengono dimezzate le sanzioni per chi non rispetterà le nuove regole su fattura telematica e comunicazione trimestrale dell'Iva. Dopo l'sms per le scadenze, arriva anche la notifica via email (certificata), che l'Agenzia delle entrate potrà utilizzare per inviare documenti. Resta l'aggio di Equitalia, cioè il pagamento per il servizio di riscossione dei tributi. Ma si apre uno spiraglio per il suo superamento visto che si parla di «ottica di un nuovo modello di remunerazione». Salta il tax day del 16 giugno, la scadenza unificata per diversi versamenti. Mentre i termini per rispondere alle lettere di accertamento saranno sospesi per tutto il mese di agosto. Sono tutte modifiche che vanno incontro ai contribuenti, che alla rottamazione sembrano interessati parecchio: i moduli sono disponibili sul sito dell'Agenzia delle entrate da venerdì scorso, e ne sono state già scaricate decine di migliaia. Qualcosa c'è anche per i dipendenti di Equitalia: non sarà più necessaria una selezione per quelli che passeranno nella nuova Agenzia delle entrate. Introdotta poi la possibilità di detrarre le spese di viaggio per i professionisti, eliminati i controlli sui prelievi bancari fino a 500 euro da parte delle imprese. Non è stata ammessa, invece, la norma che prevedeva contributi aggiuntivi da parte delle banche al fondo di risoluzione. Avrebbe consentito agli istituti di spalmare nei prossimi anni i costi per il salvataggio delle quattro banche fallite un anno fa. Il decreto arriverà lunedì nell'Aula della Camera. Scontato il voto di fiducia, già martedì. © RIPRODUZIONE RISERVATA L'iter Il decreto sul Fisco, collegato alla legge di Bilancio, è stato approvato il 15 ottobre. Dopo l'esame in commissione, lunedì arriverà nell'Aula della Camera. Poi il testo dovrà passare al Senato 500 euro. Saranno eliminati i controlli sui prelievi bancari fino a 500 euro SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 10/11/2016 13
10/11/2016 diffusione:254805 Pag. 35 tiratura:382356 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Bruxelles taglia le stime sul Pil italiano Moscovici: il dialogo con Roma va avanti Le previsioni d'autunno della Commissione: debito su anche nel 2017, crescita limata a 0,9% Ivo Caizzi BRUXELLES «Comprendiamo le difficoltà economiche e sociali dell'Italia», ha affermato il commissario Ue per gli Affari economici, Pierre Moscovici, evitando giudizi critici sulla parte italiana delle Previsioni economiche d'autunno annunciate dalla Commissione. Questo esercizio tecnico degli euroburocrati ha proposto sostanzialmente correzioni minime alle stime del ministero dell'Economia di Pier Carlo Padoan. Per il 2017 prevede una crescita di 0,9% (1% per Roma), 2,4% di deficit (rispetto al 2,3%) e debito su al 133% del Pil (132,8% per l'Economia). Alcuni scostamenti crescerebbero nel 2018. Ma il contesto generale di instabilità e la tradizione dei dati della Commissione (rivisti quasi sempre nelle tornate successive) consigliano ancora più prudenza sulle prospettive lunghe. La crescita media della zona euro - dell'1,5% nel 2017 - chiarisce il ritardo dell'Italia. Le Previsioni segnalano il peggioramento del deficit strutturale. Il debito, problema fondamentale della finanza pubblica italiana, potrebbe stabilizzarsi nel biennio. Problematica resta la disoccupazione (11,5% quest'anno e 11,4% nel 2017), destinata a scontare la fine degli sgravi contributivi triennali alle imprese. Moscovici ha rinviato al 16 novembre per le valutazioni della Commissione sui bilanci dei Paesi membri (destinate al livello decisionale dell'Eurogruppo il 5 dicembre). Per l'Italia ha anticipato che verranno considerate «in modo giusto e proporzionato le spese per i migranti e le calamità naturali». Padoan chiede 0,4% del Pil. I filo-Berlino della Commissione, i vicepresidenti Valdis Dombroskis (lettone) e Jyrki Katainen (finlandese), il commissario tedesco Gunther Oettinger, premono sul loro presidente lussemburghese Jean- Claude Juncker per concedere 0,1-0,2%. Ma non emerge la voglia di rilanciare le recenti polemiche tra Juncker e il premier Matteo Renzi sul bilancio dell'Italia. Anche per non condizionare l'esito del referendum del 4 dicembre, indicato nelle Previsioni tra i rischi di instabilità per l'economia italiana in difficoltà. Stime prudenti sono state concesse un po' a tutti i Paesi. A partire dalla Germania, con un surplus commerciale all'8,7% nel 2017, ben sopra il limite massimo Ue del 6%. © RIPRODUZIONE RISERVATA Le previsioni Il Prodotto interno lordo Il tasso di disoccupazione Fonte: Commissione europea, previsioni di autunno 2016 CdS 2016 2017 2018 Giappone USA Regno Unito Francia Grecia Germania Italia 0,7 0,9 1,0 -0,3 1,5 1,7 1,3 2,7 1,4 3,1 1,2 1,0 1,9 1,6 2,1 0,7 1,9 0,4 0,8 1,7 1,9 Giappone USA Regno Unito Francia Grecia Germania Italia 11,5 4,4 11,4 4,3 11,3 4,2 10,0 9,9 9,6 22,2 23,5 4,9 4,7 4,7 3,2 3,2 3,2 20,3 4,9 5,2 5,6 Il report La Commissione europea ieri ha pubblicato le previsioni di autunno. Bruxelles ha rivisto al ribasso le stime di crescita economica dell'Italia, con il Pil atteso a +0,7% nel 2016 e +0,9% nel 2017 e il deficit al 2,4% SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 10/11/2016 14
10/11/2016 diffusione:254805 Pag. 36 tiratura:382356 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Bankitalia Visco: regole più strette per tutelare i risparmiatori «Banche, nessuna crisi sistemica. Più forte l'impatto delle frodi» Francesca Basso MILANO In un mondo finanziario (e non solo) in rapida evoluzione, caratterizzato da una crescente disintermediazione bancaria, serve «un rafforzamento delle norme a tutela della clientela e delle relative attività di controllo e prevenzione». Il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco parla all'Università Bocconi su banche, crisi e comportamenti. È la lezione intitolata a «Giorgio Ambrosoli» e l'intervento del numero uno di Via Nazionale è l'occasione per ricordare che «l'azione di vigilanza non può arrivare a sostituirsi alle scelte imprenditoriali, che restano sotto la responsabilità dei banchieri». Il cambio di paradigma deve essere generale. «Le banche devono acquisire maggiore consapevolezza dei rischi legali e reputazionali di comportamenti scorretti, anche se non formalmente illeciti - ha spiegato -; dei benefici, nel medio e lungo periodo, di un'adesione convinta alla normativa e alla correttezza sostanziale». Ma anche i clienti devono fare la loro parte, ci deve essere «la disponibilità ad aumentare il proprio livello di competenze finanziarie di base e ad accrescere la consapevolezza dei propri diritti e degli strumenti di tutela esistenti». Soprattutto se si tiene conto che «una parte crescente dell'attività di intermediazione e dell'offerta di servizi di pagamento si sta spostando - ha osservato Visco - gradualmente ma costantemente al di fuori del tradizionale ambito di operatività delle banche, verso operatori e mercati che traggono vantaggio da regimi di vigilanza generalmente meno stringenti». Deve però essere chiaro che «buone norme, adeguate tempestivamente al passo dell'innovazione tecnologica e finanziaria sono essenziali per prevenire e scoraggiare i comportamenti scorretti, ma non bastano». Per Visco «è fondamentale un'ampia azione volta a rafforzare la capacità dei consumatori e degli investitori di compiere scelte finanziarie valutando correttamente le informazioni di cui dispongono». Il governatore ha ricordato che «le banche hanno mostrato una sostanziale capacità di tenuta» e «non fronteggiano una crisi di natura sistemica». Le difficoltà, ha sottolineato Vico, restano «circoscritte» e «la loro serietà non va minimizzata». «In più casi l'impatto delle crisi - ha sottolineato - è stato rafforzato da comportamenti fraudolenti e gravemente scorretti». © RIPRODUZIONE RISERVATA La lezione Il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco (nella foto) , ieri all'Università Bocconi ha tenuto la Lezione «Giorgio Ambrosoli» su «Banche, crisi e comporta-menti». Visco ha analizzato la crisi e spiegato le sfide future SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 10/11/2016 15
10/11/2016 diffusione:254805 Pag. 14 tiratura:382356 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato I MERCATI Indici positivi in Europa. Acquisti su petroliferi e farmaceutici, in calo l'auto. Mosca sale del 2,2% Borse, scossa iniziale poi tutte in rialzo Wall Street su dell'1,1% Marco Sabella Milano Dopo lo sbandamento iniziale seguito alla notizia che Donald Trump sarebbe diventato il 45esimo presidente degli Stati Uniti, i mercati hanno rapidamente recuperato il sangue freddo. E ieri soltanto la Borsa di Tokyo ha registrato un'ondata di vendite da panico, chiudendo con una perdita del 5,36%. Quasi tutti i listini europei, dopo un'apertura pesante, con cali prossimi o superiori al 2%, hanno chiuso la prima seduta successiva all'«election day» americano con il segno «più»: Francoforte +1,56%, Parigi +1,49%, Londra +1%. Piazza Affari (-0,10%) e Madrid (-0,4%) hanno registrato perdite contenute. Sorprendente il risultato della Borsa emergente di Mosca, dove l'indice Micex ha salutato la nuova presidenza con un rialzo del +2,22%. Wall Street invece non ha avuto esitazioni. Fin dall'inizio di seduta i principali indici hanno aperto in lieve rialzo e dopo un andamento altalenante, hanno confermato la tendenza al rafforzamento: il Dow Jones +1,39% , l'S&P500 +1,11%, il Nasdaq +1,11%. «La reazione iniziale dei mercati è stata determinata dalla necessità di smontare posizioni che scontavano la vittoria della candidata Hillary Clinton. Nel corso della seduta si è poi registrato un vistoso recupero, soprattutto nel comparto farmaceutico, nei bancari e petroliferi, perdite nelle auto», commenta Matteo Ramenghi, direttore investimenti di Ubs wealth management Italia. Analoghe a quelle delle Borse le oscillazioni del cambio: dollaro in calo del 3% contro euro a inizio mattinata fino a 1,13, quindi in ripresa fino a 1,0947. Stabile lo yen. Infine l'oro, che dopo una fiammata di circa il 3% ha visto sfumare tutti i guadagni di giornata. La corsa al bene rifugio per eccellenza non c'è stata. E non si è infiammato neppure lo spread Bund Btp che ha chiuso a 155 punti, dopo una corsa iniziale fino a 162. Si è chiusa così, in modo quasi banale, una giornata sorprendente che nelle aspettative di molti analisti avrebbe potuto avere ben altra storia. L'elezione di Donald Trump è «un ulteriore elemento di incertezza che andrà affrontato con pragmatismo», ha commentato il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda. «Trump ha fatto un discorso molto americano, enfatizzando il concetto di opportunità diffusa. Va messo alla prova, soprattutto con le nomine», ha aggiunto il presidente di Telecom Italia Giuseppe Recchi. © RIPRODUZIONE RISERVATA La parola S&P500 L'indice S&P500 è il principale indicatore delle Borsa di Wall Street perché rappresenta un paniere diversificato di imprese che comprende tutti i principali settori dell'economia americana. È stato creato nel 1957 da Standard&Poor's ed è composto dalle prime 500 società quotate per capitalizzazione di Borsa. Il peso attribuito a ciascuna azienda è direttamente proporzionale al suo valore di mercato Carlo Calenda, ministro dello Sviluppo economico L'elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti è un ulteriore elemento di incertezza che andrà affrontato con pragmatismo ma la relazione con gli Stati Uniti rimane una relazione importantissima e bisognerà lavorare insieme SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 10/11/2016 16
10/11/2016 diffusione:103971 Pag. 23 tiratura:161285 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Industria. Federchimica presenta la nuova edizione del rapporto Responsible Care La chimica taglia del 62% le emissioni di gas serra Il 45% dei rifiuti prodotti dal settore viene riciclato COMPETITIVITÀ Il presidente Puccioni: «Una chimica forte e competitiva produce sviluppo sostenibile lungo tutta la filiera produttiva» Cristina Casadei pLa raccoltae la produzione di informazioni è costosa, ma ripaga molto. Ha un costo iniziale, ma se affiancataa strumenti informatici può avere un costo decrescente e può appoggiare i processi decisionali. Da qualunque parte si guardi la ricerca di dati, per il Commissario straordinario dell'Inail, il professor Massimo De Felice, non se ne può che ricavare utilità. Come quella del rapporto Responsible Care, arrivato alla sua 22esima edizione. Un grande lavoro spiegano le imprese chimiche coinvolte (165 per l'ultima edizione) visto che richiede la raccoltae l'analisi di molte informazioni su temi che vanno dalla salutee sicurezza, all'impatto ambientale al welfare. Ma anche una preziosa raccolta di dati che permette di capirei passi avanti, le evoluzioniei miglioramenti in un settore che ha avuto un passato remoto non sempre gloriosoe che ancora, forse, faticaa trasferire all'opinione pubblica i passi avanti fatti per la sostenibilità ambientalee per la sicurezza. Per esempio non molti sanno che dal 1989 ad oggi la chimica ha ridotto del 95% le emissioni inquinanti in atmosferae di oltre il 75% quelle negli scarichi idrici. O ancora che l'industria chimica in Italia ha ridotto del 62% le emissioni di gas serrae migliorato la propria efficienza energetica del 50% ed ha già superato gli obiettivi indicati dall'Unione europea,a livello europeo, per il 2020e per il 2030. Il concetto di Sviluppo Sostenibi- le è il filo conduttore del 22esimo Rapporto annuale Responsible Care che si struttura attorno alle tre dimensioni dello Sviluppo Sostenibile, identificate attraverso la formula anglosassone delle3p ossia people, planet, prosperity. Trep che poia cascata ricadono su tutto il manifatturiero visto chei prodotti della chimica costituiscono le materie prime di innumerevoli settori a valle e rappresentano quindi una soluzione per le imprese manifatturiere che intendano migliorare le proprie prestazioni, in un'ottica di sostenibilità orientata al nuovo paradigma dell'economia circolare. Tra l'altro il compartoè già fortemente orientato allo sviluppo dell'economia circolare: circa il 45% dei rifiuti prodotti viene riciclato, recuperatoo riutilizzato per il ripristino ambientale. «Un'industria chimica fortee competitiva produce sviluppo sostenibile anche lungo tutta la filiera produttiva, con un impatto decisivo per tutto il sistema manifatturiero»,osserva il presidente di Federchimica Cesare Puccioni. «I prodotti della chimica, prevalentemente intermedi, sono in grado di trasferire ai settori a valle tecnologia, innovazione e sostenibilità ambientale; in una parola sola, competitività». Ma la sostenibilità per i chimici è anche un elemento di forte coesione tra le parti sociali: «Il più delle volte- continua Puccioni- siamo stati fortemente innovativie all'avanguardia anche attraverso scelte di Responsabilità Sociale condivise nella contrattazione e presenti anche nell'ultimo rinnovo contrattuale». In concreto le imprese aderentia Responsible care spendono in media ogni anno oltre il 2% del proprio fatturatoe destinano oltre il 20% dei propri investimenti ad ambiente, sicurezzae salute. A proposito di questi ultimi due temi, nelle imprese aderentia Responsible Care, dal 2010 al 2015, l'indice di frequenza degli infortuni denunciati siè ridotto del 32,3%. Mediamente oltre il 20% degli infortuni avviene in itinere (di cui oltre l'85% sui mezzi di trasporto). L'industria chimica inoltre ha una prestazione migliore del 31,3% rispetto a quella dell'industria manifatturiera nel suo complesso. Ieri è stato ricordato anche il protocollo che Inaile Federchimica hanno sottoscritto nel giugno del 2016 per sviluppare la cultura della sicurezza sul lavoro e realizzare iniziative per ridurre sistematicamente gli eventi infortunisticie le malattie professionali. «Dieci anni fa Inail e Federchimica hanno iniziato una collaborazione strutturata che ha portato alla sigla di due protocolli d'intesa che testimoniano la notevole sensibilità rispetto al tema della salutee sicurezza», osserva De Felice. Sensibilità che si vede anche nei tempi molto veloci di applicazione, certamente non paragonabili a quelli degli apparati burocratici, visto che il protocollo è stato firmato lo scorso giugnoe c'è già stata una prima riunione SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 10/11/2016 17
10/11/2016 diffusione:103971 Pag. 23 tiratura:161285 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato operativa del comitato paritetico. De Felice auspica che «i piani di attività congiunta tra Inail e Federchimica diano un esempio di concretae virtuosa collaborazione. È una sinergia che ha richiesto alle imprese attenzioni e investimenti, ma ha portato vantaggi socialie economici, la riduzione degli infortuni, in numero e gravità, e ha permesso alle imprese della filiera chimica di accedere alla riduzione del premio di assicurazione». LA PAROLA CHIAVE Responsible Care 7 Responsible Careè il programma volontario di promozione dello Sviluppo Sostenibile dell'industria chimica. Le parole chiave sono: Sicurezza, Salutee Ambiente. Il programma impegna le imprese aderentia realizzare la propria attività nel quadro di un miglioramento continuo delle prestazioni Percorso virtuoso I benefici dell'accordo Inail - Federchimica per le imprese Responsible Care / numero infortuni denunciati 958 889 869 832 1° Accordo 821 Fonte: Federchimica - Responsible Care 733 677 606 542 543 493 2° Accordo 449 429 429 Nuovo protocollo d'intesa 347 Nd 2013 2014 2015 2016 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001 Le best practices SANOFI YARA ITALIA GRUPPO BRACCO Il gruppo Braccoè stato premiato per il dialogo tra le parti sociali aziendali che negli anni hanno dato risposte alle esigenze dei lavoratori. Nel 2009è stato lanciato il progetto Welcome welfare to work, una piattaforma di welfare aziendale che fornisce soluzionia capitoli come il life counseling online, la formazionee lo studio peri dipendentiei loro figli con flessibilità di orarioe sostegni economici, le vacanze studioe il family care peri lavoratori che, per esempio, devono affrontare problemi di salute di genitori anzianio di figli disabili, la medicina preventivae la carta famiglia che consente di effetturare in un centro convenzionato visite specialistiche ed esami diagnostici. Sanofi è stata premiata per l'attenzione al benessere dei dipendenti come dimostrato dal Piano di welfare integrativo, My flexible benefits. Il piano prevede un accantonamento per tutti i dipendenti che può essere impiegato per iniziative di sostegno al reddito come i buoni carburante e i buoni spesa, le spese per l'istruzione dei famigliari tra cui anche l'acquisto dei testi scolastici, le gite didattiche, i corsi di lingue e i servizi di baby sitting, ma anche l'integrazione della Previdenza complementare, dell'Assistenza sanitaria integrativa, e il contributo per le spese per assistenza ai figli minori e ai famigliari anziani Yara Italiaè stata premiata per il progetto Safe by choice. L'aziendaè sempre stata determinataa raggiungere l'obiettivo zero incidenti attraverso scelte consapevoli improntate alla sicurezzae comportamenti proattivi da parte di tutti. In particolare nel 2016è stato creato un sistema strutturato di Comitati di sicurezza la cui mansione principaleè l'identificazione del modo di lavorare Safe by choicee dare suggerimenti per migliorare. Il modo di lavorare ispirato da Safe by choiceè il risultato di quanto emerso dal basso. Gli stessi Comitati di sicurezza rappresentano l'evoluzione delle riunioni di reparto allargatea Rsue Rlssa. SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 10/11/2016 18
10/11/2016 diffusione:103971 Pag. 1.19 tiratura:161285 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato PIL, DEFICIT E DEBITO La Ue rivede le stime italiane Manovra, trattativa in salita Beda Romano Con un'analisi di Dino Pesole u pagina 19 BRUXELLES. Dal nostro corrispondente pL'incertezza anche politica, a cui ha contribuito nelle ultime ore anche l'elezione alla Casa Bianca del candidato repubblicano Donald Trump, è un fattore che continua a pesare sulla ripresa economica in Europa, secondo la Commissione europea. L'esecutivo comunitario ha pubblicato ieri nuove previsioni economiche che mostrano per l'Italia un aumento del deficit e del debito, a conferma di come la Finanziaria italiana del 2017 sia controversa agli occhi di Bruxelles. «Con l'aumento dell'incertezza globale, è ora più importante che mai perseguire politiche macroeconomiche e di bilancio equilibrate e prudenti», ha detto qui a Bruxelles il vice presidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis. «La ripresa in Italia accelera» dallo 0,7% quest'anno allo 0,9% nel 2017, fino all'1% nel 2018, «ma resta modesta a causa di limitazioni di natura finanziariae dell'incertezza», ha aggiunto dal canto suo il commissario agli affari monetari Pierre Moscovici. Le previsioni pubblicate ieri sono in linea con le informazioni raccolte nei giorni scorsi (si veda Il Sole 24 Ore di martedì). Nel 2017, la Commissione si aspetta una crescita dello 0,9%, dalla precedente stima dell'1,3%. Il deficit dovrebbe essere del 2,4% l'anno prossimo, mentre il debito sarà del 133,1% del prodotto interno lordo. Le stime sono leggermente peggiori rispetto a quelle del governo italiano. In particolare, a Roma il debito pubblico nel 2017 è previsto al 132,6% del Pil. I dati giungono a ridosso di una opinione sul bilancio programmatico per il 2017, attesa per il 16 novembre. Nel rapporto pubblicato ieri, Bruxelles nota tra le altre cose: «L'uso frequente di entrate una tantum per finanziare le misure espansive previste nella Finanziaria contribuiscono a un marcato peggioramento del saldo strutturale nel 2016 e nel 2017». La Commissione prevede quindi un aumento del defi- cit strutturale, dall'1,6% del Pil quest'anno, al 2,2% nel 2017 e al 2,4% nel 2018. Dalle previsioni si capisce perché la Commissione non vuole e non può accettare ad occhi chiusi la Finanziaria del governo. L'Italia si era impegnata per il 2017 su un calo del deficit strutturale dello 0,6%. Nel bilancio programmatico prevede invece un aumento dello 0,4%, che Bruxelles stima in realtà allo 0,6% del Pil. Nodo del contendere è quanto sia eccezionale, e quindi scomputabile dal calcolo dello sforzo strutturale, la spesa pubblica per affrontare l'emergenza rifugiati e i recenti terremoti. «Terremo conto- ha detto il commissario Moscovici - in modo equo e proporzionato delle spese eccezionali per rifugiati e fronteggiare la catastrofe dei terremoti in Italia e lo faremo nell'ambito della valutazione della legge di bilancio la prossima settimana». L'uomo politico ha aggiunto che Bruxelles «comprende le difficoltà dell'Italia e l'accompagna nel suo percorso di riforme, come dimostra la flessibilità di bilancio già concessa» (19 miliardi di deficit in più nel 2015 e nel 2016). Sul fronte macroeconomico e sempre secondo la Commissione, la fine nel 2016 degli incentivi per le assunzioni previste dalla legislazione italiana frenerà l'aumento dell'occupazione a partire dall'anno prossimo. «Poiché gli incentivi scadono alla fine del 2016, la crescita dell'occupazione diminuirà nel 2017 e 2018», afferma l'esecutivo comunitario. L'aumento dell'occupazione è stimato all'1,2% quest'anno, per scendere allo 0,7% nei prossimi due anni. Infine, ieri pomeriggio dinanzi al Parlamento europeo, il vice presidente Dombrovskis ha parlato anche della situazione bancaria in Italia. «Qualche progressoè stato compiuto per rispondere al problema dei crediti deteriorati», ha riconosciuto l'ex premier lettone A questo si aggiunge «il processo di risanamento in corso in alcune banche». La collaborazione fra Roma e Bruxelles prosegue: «Lavoriamo con le autorità italiane per dare ulteriori risposte» alle debolezze del sistema nazionale. La batteria di dati pubblicati ieri conferma che l'opinione della Commissione rischia di essere negativa. Quanto negativa è ancora da capire. Bruxelles non vuole aizzare gli animi prima del referendum del 4 dicembre. Si vorrà quindi attendista. L'opinione sarà anche un esercizio di acrobazia letteraria, in un contesto segnato dall'incertezza politica negli Stati Uniti e nel Regno Unito, dopo che questo ha annunciato l'uscita dell'Unione. La crescita nella zona euro è prevista SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 10/11/2016 19
10/11/2016 diffusione:103971 Pag. 1.19 tiratura:161285 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato all'1,7% nel 2016e all'1,5% nel 2017. LA PAROLA CHIAVE Deficit strutturale 7È l'indebitamento netto- cioè il saldo del conto economico delle amministrazioni pubbliche che misura l'eccedenza della spesa rispetto alle risorsea disposizione- ma corretto per gli effetti del ciclo economico sulle componenti di bilancioe per gli effetti delle misure una tantum, che influiscono solo temporaneamente sull'andamento del disavanzo. Bruxelles con le stime di ieri prevede un aumento del deficit strutturale, dall'1,6% del Pil quest'anno, al 2,2% nel 2017. L'Italia si era impegnata per il prossimo anno su un calo del deficit strutturale dello 0,6%. Nel bilancio programmatico prevede invece un aumento dello 0,4%, che la Ue stima in realtà allo 0,6% Stime sull'economia italiana a confronto Previsioni a confronto sull'Italia. Dati in % COMMISSIONE UE (9 novembre 2016) Pil (var iazione % annua) 0,7 2016 0,9 2017 Deficit strutturale-Pil 1,6 2016 Tasso di disoccupazione 11,5 2016 2,2 2017 11,4 2017 1,0 2018 2,4 2018 11,3 2018 2,5 2,0 1,5 1,0 0,5 0 2,5 2,0 1,5 1,0 0,5 0 25 20 15 10 5 0 (*) Nota di aggiornamento del Def (27 settembre 2016) GOVERNO (21 ottobre 2016) 0,8 2016 1,6 1,2 2016 2016 1,0 2017 2017 2017 1,2 2018 0,7 2018 10,3* 10,8 11,5 2018 COMMISSIONE UE (9 novembre 2016) Deficit-Pil 2,5 2,0 1,5 1,0 0,5 0 2,4 2016 Debito-Pil 150 100 50 0 2,5 2,0 1,5 1,0 0,5 0 133,0 2016 0 2,4 2017 2,5 2018 133,1 133,1 2017 Inflazione (var iazione % annua) 2016 1,2 2017 2018 1,4 2018 2,5 2,0 1,5 1,0 0,5 0 150 100 50 0 2,5 2,0 1,5 1,0 0,5 0 GOVERNO (21 ottobre 2016) 2,4 2016 132,8 2016 0,1 2016 2,3 2017 132,6 2017 0,9 2017 1,2 2018 130,1 2018 1,2* 2018 BANCHE Il vicepresidente dell'esecutivo europeo: «Qualche progresso è stato compiuto per rispondere al problema dei crediti deteriorati» SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 10/11/2016 20
10/11/2016 diffusione:103971 Pag. 1.7 tiratura:161285 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Praet: «Dobbiamo essere più calmi dei mercati» Bce: ora è più probabile un'estensione del Qe Alessandro Merli P«La Bce dev'essere più calma dei mercati». Così il capo economista della Bce, Peter Praet, ha commentato l'esito delle presidenziali americane, esprimendo molta cautela dopo le iniziali turbolenze seguite alla vittoria di Donald Trump. L'incertezza che seguirà al voto potrebbe corroborare la decisione del consiglio, il prossimo 8 dicembre, di estendere il programma di acquisti di titoli, il cosiddetto Qe, oltre il marzo 2017. u pagina 7 FRANCOFORTE. Dal nostro corrispondente pLa Banca centrale europea si è espressa con molta cautela dopo le iniziali turbolenze seguite alla vittoria di Donald Trump alle presidenziali americane, ma l'incertezza che seguirà al voto potrebbe corroborare la decisione del consiglio, il prossimo 8 dicembre, di estendere il programma di acquisti di titoli, il cosiddetto Qe, oltre il marzo 2017. «La Bce dev'essere più calma dei mercati», ha detto il suo capo economista, Peter Praet, nel primo commento di un esponente del vertice dell'istituto di Francoforte dopo la caduta dei mercati, poi largamente rientrata, all'annuncio del successo di Trump. «Normalmente quel che facciamo - ha detto Praet a margine di una conferenza a Bruxelles - è guardare al di là della volatilità dei primi giorni, quindi dobbiamo avere un po' di pazienzae vedere come la situazione si evolve. Tutte le comunicazioni sulla politica monetaria non cambieranno ora come conseguenza. Dobbiamo essere calmi, più calmi dei mercati». Secondo le prime reazioni di mercato,è possibile che la vittoria di Trump e le ripercussioni sull'andamento dei mercati stessi, con l'aumento dell'incertezza, rendano più probabile un'estensione, oltre la scadenza del marzo 2017, del Qe. La maggior parte degli osservatori di mercato riteneva già prima del voto americano che il Qe potrà essere prolungato per altri sei mesi allo stesso ritmo di 80 miliardi di euro mensili e che verranno cambiatii parametri delle operazioni, in modo da ovviare alla scarsità di titoli da acquistare, soprattutto Bund, i titoli di Stato tedeschi. I primi movimenti dei mercati dopo l'annuncio della vittoria di Trump, tra l'altro, hanno fatto scendere nuovamente i rendimenti dei Bund, considerati un bene rifugio, e quindi ne hanno escluso una percentuale maggiore dalla possibilità di acquisto da parte della Bce, che finora ha comprato solo titoli dal rendimento superiore al tasso sui depositi delle banche presso la Bce (-0,40%) per non incorrere in perdite. Si tratta di uno dei parametri che potrebbero essere parzialmente modificati a dicembre. Praet ha ribadito la linea già ripetuta più volte dal presidente della Bce, Mario Draghi, e nella serata di martedì dall'altro membro del comitato esecutivo, Benoit Coeuré, secondo cui la politica monetaria resterà estremamente accomodante finché l'inflazione non abbia imboccato un percorso sostenibile verso l'obiettivo di avvicinarsi al 2% e possa mantenerlo una volta rimosso lo stimolo monetario. Questo è stato interpretato dai mercati finora come un segnale che il Qe verrà esteso. A maggior ragione con l'incertezza creata dalla vittoria di Trump. In consiglio esiste una minoranza, rappresentata fra gli altri dal presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, e dalla sua ex vice, Sabine Lautenschlaeger, oggi membro del comitato esecutivo, che ritiene invece che lo stimolo monetario vada ridotto, anche per le sue possibili ripercussioni negative sulle banche. Praet ha ripetuto che la Bce continuerà a monitorare attentamente queste implicazioni. Un indebolimento del dollaro nei confronti dell'euro (soprattutto se la Federal Reserve dovesse rinviare il rialzo dei tassi d'interesse atteso per dicembre) può inoltre rappresentare una restrizione delle condizioni monetarie indesiderata e indurre anch'esso a un allungamento del Qe. Per far fronte a eventuali movimenti bruschi dei mercati nelle prossime ore e giorni, la Bce ha comunque a disposizione tra l'altro gli accordi di swap con la Fed, che consentono all'istituto di Francoforte di fornire dollari alle banche, se queste dovessero avere difficoltà ad approvvigionarsi sui mercati in caso di forti turbolenze che per ora non si sono materializzate. FRA LE VARIABILI Un indebolimento del dollaro può rappresentare una restrizione delle condizioni monetarie e rendere più urgente l'allungamento del Qe SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 10/11/2016 21
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