2018-2019 ABBONAMENTI - TEATROALLA SCALA - Teatro alla Scala
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U SIC A: IDERE. AN DE M ONDIV LA GR N E D AC P A SS IO UNA Intesa Sanpaolo è partner del Teatro alla Scala per sostenere e diffondere la grande musica nel mondo.
Un progetto culturale pluriennale per il Teatro alla Scala N egli ultimi anni la pro- grammazione del Teatro alla Scala si è svi- dot con il finale di Berio, La fanciulla del West nell’orchestra- zione originale, la prima versione di Madama Butterfly, il Mae- stro Chailly firma una nuova tappa della missione di scoperta luppata secondo un pro- e approfondimento che continuerà con Tosca in apertura della getto culturale le cui linee, articolate su diverse stagioni, sono Stagione 2019/2020. chiaramente rintracciabili nella Stagione 2018/2019, che pre- Per il progetto dedicato al Belcanto torna La Cenerentola di senta 15 titoli, nove dei quali sono nuove produzioni e due Rossini nel leggendario allestimento di Jean-Pierre Ponnelle, sono prime per la Scala. con la direzione dello specialista rossiniano Ottavio Dantone Al centro della proposta artistica del Teatro resta il repertorio e un’incantevole coppia di protagonisti: Marianne Crebassa e italiano, che ci siamo impegnati a presentare nella sua inte- Maxim Mironov. Il ritorno de L’elisir d’amore di Donizetti con rezza completando la programmazione delle opere di Verdi la regia di Grischa Asagaroff e le scene di Tullio Pericoli segna che sono state sempre presenti nelle stagioni scaligere con i il debutto in cartellone di Michele Gamba con un cast in cui cicli dedicati a Puccini, al Verismo (che tornerà nel 2020 con accanto a Rosa Feola si alternano René Barbera e Vittorio Gri- Fedora di Giordano e L’amore dei tre re di Montemezzi), al golo. Completa il panorama del primo Ottocento italiano Belcanto. Prima la musica poi le parole di Antonio Salieri, diretto da Apre la Stagione 2018/2019 Attila di Giuseppe Verdi con la Ádám Fischer per il Progetto Accademia con la regia di Nicola direzione di Riccardo Chailly in un allestimento di Davide Li- Raab in dittico con Gianni Schicchi, con la regia di Woody vermore, secondo titolo di un trittico sugli anni giovanili inau- Allen e Ambrogio Maestri protagonista. gurato da Giovanna d’Arco e di cui farà parte anche Macbeth. Il repertorio internazionale, negli ultimi anni concentrato prin- Protagonisti del 7 dicembre, che anche quest’anno sarà tra- cipalmente sul romanticismo austrotedesco, si estende al- smesso in diretta da Rai1 dopo gli straordinari risultati degli l’opera russa con il ritorno di Chovanščina di Musorgskij, cui ascolti di Madama Butterfly e Andrea Chénier gli anni scorsi, seguirà nelle prossime stagioni La leggenda dell'invisibile città sono nella parte eponima Ildar Abdrazakov, il più importante di Kitež di Rimskij-Korsakov. La nuova produzione di Cho- basso della sua generazione, la giovane rivelazione Saoia Her- vanščina sarà firmata da Mario Martone e diretta da Valery nández come Odabella e Fabio Sartori, che riproporrà anche Gergiev che ritorna dirigere alla Scala un’opera del repertorio un’aria alternativa per la parte di Foresto. A completamento russo di cui è interprete di riferimento: nel cast vanno segna- del ciclo sul primo Verdi, dopo Ernani diretto da Ádám Fischer lati almeno l’Ivan di Mikhail Petrenko, la Marfa di Ekaterina nel 2018, Michele Mariotti dirige nel 2019 un nuovo allesti- Semenchuk e il debutto scaligero, come Emma, di Evgenia mento de I masnadieri con la regia di David McVicar. Dopo Muraveva trionfatrice a Salisburgo la scorsa estate in Una Lady Simon Boccanegra e Don Carlo, Myung-Whun Chung prose- Macbeth di Mcensk di Šostakovič. gue il suo percorso verdiano con la ripresa de La traviata nel- Il percorso dedicato a Richard Strauss, iniziato con Der Rosen- l’allestimento di Liliana Cavani con due grandi cast: nelle parti kavalier diretto da Zubin Mehta ed Elektra diretta da Christoph principali si alternano Marina Rebeka e Sonya Yoncheva, Fran- von Dohnányi, segna nel 2019 due tappe importanti, en- cesco Meli e il giovane emergente Benjamin Bernheim, e due trambe dirette da uno straussiano di riferimento come Franz grandi verdiani come Leo Nucci e Plácido Domingo. Infine a Welser-Möst: una nuova produzione di Ariadne auf Naxos con settembre Leo Nucci è protagonista di Rigoletto per il Progetto la regia di Frederic Wake-Walker e le voci di Krassimira Stoya- Accademia in una ripresa della regia di Gilbert Deflo diretta nova, Sabine Devieilhe e Michael Koenig, e la prima volta alla da Nello Santi: due maestri del canto e della direzione italiana Scala de Die ägyptische Helena: l’allestimento è firmato da mettono la loro esperienza al servizio delle giovani generazioni Sven-Eric Bechtolf e il cast include Ricarda Merbeth, Andreas d’interpreti e del perpetuarsi della nostra tradizione. Schager, Eva Mei e Thomas Hampson. Ancora nell’ambito del Il ciclo pucciniano diretto da Riccardo Chailly prosegue con la primo ‘900 austriaco si colloca l’altra novità per la Scala che nuova produzione di Manon Lescaut, per la prima volta alla presentiamo in questa Stagione: Die tote Stadt, capolavoro di Scala nella prima versione del 1882 che presenta importanti Erich Korngold, vede il ritorno alla Scala di Graham Vick con varianti, a partire dal grande concertato che chiude l’atto la direzione di Alan Gilbert. Le due impegnative parti prota- primo. La regia è di David Pountney, gli interpreti sono Maria goniste sono affidate a Klaus Florian Vogt e Asmik Grigorian, José Siri, Marcelo Álvarez e Massimo Cavalletti. Dopo Turan- applaudita a Salisburgo come Marie in Wozzeck. 1
Stagione 2018-2019 Il percorso mozartiano che ha visto negli ultimi anni il ritorno con Roberto Bolle e Marianela Nuñez, cui si aggiunge, dopo di Lucio Silla, Le nozze di Figaro, Die Zauberflöte con l’Acca- la tournée del Bol’šoj nella passata Stagione, la presenza stra- demia, Die Entführung aus dem Serail, Don Giovanni e La finta ordinaria con due spettacoli del Tokyo Ballet. giardiniera prosegue con Idomeneo in una nuova produzione La Stagione Sinfonica si apre con Die Schöpfung, il grande diretta da Matthias Hartmann con la direzione di Christoph oratorio di Haydn che impegna Orchestra e Coro diretti da von Dohnányi con Julia Kleiter, Federica Lombardi e Bernard uno dei maggiori specialisti di questo autore, Ádám Fischer, Richter nel ruolo del titolo. che ha fondato il Festival Haydn di Eisenstadt nel 1987. Il La creazione tre anni fa di un complesso barocco in seno al- Direttore Musicale Riccardo Chailly prosegue il percorso l’Orchestra ha segnato una svolta nella ricezione dell’opera del mahleriano intrapreso l’anno scorso con la Terza Sinfonia in ‘700 alla Scala, con risultati sempre più lusinghieri. Nel 2019 due appuntamenti, rispettivamente con la Sesta e con la compiamo un importante passo ulteriore con la nascita di una Quinta. Tra i direttori sono lieto di segnalare il debutto del collaborazione di lungo termine con Cecilia Bartoli, un’artista giovane Lorenzo Viotti, vincitore del Nestlé and Salzburg che ha dato un contributo fondamentale allo studio e alla dif- Festival Young Conductors Awards nel 2015 e certamente fusione di questo repertorio. Cecilia Bartoli sarà protagonista tra i più interessanti nuovi talenti. Christoph von Dohnányi di Giulio Cesare di Händel insieme a Philippe Jaroussky, che presenta un programma bruckneriano imponente che ac- debutta nel nostro teatro, e a Bejun Mehta già trionfatore nel costa l’incompiuta Sinfonia n° 9 al Te Deum che le è pros- 2018 in Tamerlano, in un nuovo allestimento di Robert Carsen simo per tensione spirituale e ne costituisce l’ideale con la direzione di Giovanni Antonini. Sempre di Händel se- compimento. Zubin Mehta torna alla Scala dirigendo, sempre guiranno Semele nel 2020 e Ariodante nel 2021, mentre la di Bruckner, la Sinfonia n° 5. Myung-Whun Chung propone, Scala si impegnerà a sviluppare il progetto anche in collabo- insieme all’amatissimo Ravel, la “Patetica” di Čajkovskij men- razione con il Teatro di San Carlo di Napoli o altre istituzioni. tre Ingo Metzmacher intreccia romanticismo e Novecento Nascerà inoltre una fondazione per il sostegno e la diffusione in un programma che contrappone Rendering di Berio da del repertorio barocco in Italia. Schubert al luminoso Lobgesang di Mendelssohn. Dopo due prime assolute di grande rilievo internazionale come Infine voglio ricordare con particolare soddisfazione L’elisir Ti vedo, ti sento, mi perdo di Salvatore Sciarrino e Fin de par- d’amore per i bambini, il nuovo titolo del progetto Grandi tie di György Kurtág il Teatro alla Scala riporta in scena con or- spettacoli per piccoli, di nuovo in felice corrispondenza con il goglio Quartett di Luca Francesconi, una commissione medesimo titolo proposto nella stagione “per grandi”. Il suc- scaligera presentata al Piermarini nel 2011 e ripresa più di 40 cesso della proposta per i giovanissimi è una grande ragione volte in Europa e negli Stati Uniti. In un panorama del con- di speranza per il futuro del teatro musicale, ma è anche già temporaneo ossessionato dalle novità è importante riprendere oggi un arricchimento straordinario per migliaia di bambini. e ricordare le opere che hanno saputo entrare in repertorio. Sono certo che, se possiamo donare a loro e alle loro famiglie L’allestimento è quello di Alex Ollé - La Fura dels Baus del la magia del teatro almeno per un istante, non la dimentiche- 2011, sul podio Maxime Pascal che è già stato apprezzato per ranno per tutta la vita. la sua direzione di Ti vedo, ti sento, mi perdo. Il percorso culturale che insieme al Maestro Chailly abbiamo La Stagione di Balletto, su cui si diffonde più ampiamente il Di- disegnato per il Teatro alla Scala e che va prendendo forma rettore del Corpo di Ballo Frédéric Olivieri, si apre presentando nel trascorrere delle stagioni è impegnativo e complesso, e ri- per la prima volta in Italia Lo schiaccianoci nella versione di Ba- sponde alle responsabilità di un’istituzione che rappresenta lanchine in un nuovo allestimento con scene e costumi di Mar- nel mondo una parte importante della tradizione musicale ita- gherita Palli e la direzione di Mikhail Jurowski. Balanchine sarà liana. Questo progetto sarebbe impensabile senza l’impegno presente inoltre nel trittico formato dal suo Symphony in C, di tutte le componenti del Teatro oltre che dei nostri Sosteni- Petite Mort di Jiří Kylián e Boléro di Béjart con Roberto Bolle. tori, degli interlocutori istituzionali e della Rai. Voglio dunque Il progetto di balletti su musica da camera si arricchisce di una ringraziare l’Orchestra, che quest’anno ha ottenuto un im- prima assoluta di un maestro contemporaneo come Angelin portante riconoscimento agli International Opera Awards, il Preljocaj su Winterreise di Schubert, mentre Alessandra Ferri nostro Coro, i grandi direttori e cantanti che sono tornati a torna protagonista con Federico Bonelli di Woolf Works di considerare la Scala la loro casa e tutti i lavoratori del palco- Wayne McGregor con la direzione di Oleg Caetani. Sul ver- scenico, dei laboratori, della sala, degli uffici. E voglio ringra- sante classico Polina Semionova e Svetlana Zakharova si alter- ziare i nostri abbonati, che nel corso degli anni ci rinnovano il nano nel ruolo di Aurora nello splendido allestimento de La loro sostegno e la loro fiducia e ai quali da quest’anno of- Bella addormentata firmato da Rudolf Nureyev per la coreo- friamo una nuova formula che include tutte le prime, e tutto grafia e Franca Squarciapino per scene e costumi, e Giselle il pubblico che ogni sera si appassiona con noi. nella ripresa dello spettacolo di Benois per la coreografia di Coralli-Perrot. Completa la Stagione Onegin di John Cranko Alexander Pereira 2
Un Teatro italiano dalla vocazione internazionale Il Direttore Musicale torna a Verdi e Puccini con nuove produzioni di Attila e Manon Lescaut. E a ottobre porta alla Scala l’Orchestra del Festival di Lucerna L a Stagione 2018/2019 del Teatro alla Scala presenta una prevalenza di titoli italiani, proseguendo nella linea tracciata in questi anni. La storia del nostro Teatro e il suo ruolo internazionale ci impon- gono una forte responsabilità sul reperto- rio nazionale che si traduce tanto nelle scelte di programmazione quanto nel fatto interpretativo. Il nostro Paese ha un patrimonio unico nella storia del teatro musicale per vastità e importanza e risco- prirlo è un impegno appassionante quanto necessario che comprende la ri- proposizione di titoli ingiustamente di- menticati ma anche un lavoro di studio e approfondimento sulle partiture che, spesso a torto, vengono considerate più conosciute. L’inaugurazione di Stagione vede il ritorno di Attila, un importante opera del primo Verdi con cui prosegue un percorso ini- ziato con Giovanna d’Arco, scritta l’anno precedente. Attila costituisce uno snodo fondamentale nella formazione del com- positore, e la produzione del 7 dicembre con la regia di Davide Livermore e un im- portante cast mira a sottolinearne la com- plessità, incluso qualche aspetto di novità nella partitura. Anche quest’anno la Prima sarà trasmessa dalla RAI che con- sentirà la partecipazione di milioni di spet- Foto Brescia-Amisano tatori in Italia e nel mondo. Il percorso di studio dell’opera di Puccini ha accompagnato tutto il mio percorso artistico convincendomi sempre di più Riccardo Chailly della necessità di nuove esecuzioni che tengano conto delle ricerche musicologi- che più recenti. Dopo Turandot, La fan- dicata al FAI. Questo appuntamento fa se- la collaborazione con il Coro nelle produ- ciulla del West e Madama Butterfly guito all’invito della Filarmonica della zioni operistiche e nei programmi sinfo- questo percorso tocca Manon Lescaut di Scala a Lucerna nell’agosto del 2017 e a nico-corali. L’attenzione verso il repertorio cui presenteremo per la prima volta alla Pasqua 2018 e costituisce il primo passo italiano non diminuisce infatti l’impegno Scala la prima versione, andata in scena di una collaborazione tra le istituzioni che della Scala sui compositori europei, con la al Teatro Regio di Torino il 1° febbraio si svilupperà nei prossimi anni. La pre- prosecuzione dei cicli dedicati a Strauss e 1893 e di cui diressi la prima esecuzione senza costante dell’Orchestra sulla scena Mozart e il ritorno del repertorio russo, moderna all’Opera di Lipsia nel 2008. La europea, ribadito recentemente dall’esito mentre si ribadisce il ruolo essenziale della principale variante riguarda il Finale I, per della Messa da Requiem di Giuseppe musica d’oggi e il progetto Barocco si ar- cui Puccini aveva scritto un concertato di Verdi ad Amburgo e Parigi, è un fattore ricchisce dell’apporto di Cecilia Bartoli, estrema complessità sul tema di “Donna fondamentale, insieme all’attività disco- con cui ho condiviso importanti progetti non vidi mai”, tagliato nelle versioni suc- grafica con la DECCA di Londra, per ga- rossiniani. cessive ma di indubbio spessore musicale. rantirne il posizionamento internazionale. La Scala in questi anni ha fatto uno sforzo Il mio impegno nella Stagione Sinfonica Il lavoro con l’Orchestra è intenso, quoti- per crescere nei progetti, nella voglia di del Teatro è rivolto all’opera di Gustav diano: un processo fondato su una forte dialogare con la città, nella curiosità di Mahler, di cui dirigerò le Sinfonie n°6 in sintonia con i musicisti e che costituisce il scoprire percorsi nuovi mantenendo l‘or- gennaio e n°5 in marzo 2019, dopo aver punto di partenza su cui sviluppare i pro- goglio della propria tradizione. La Sta- eseguito la n°3 nel 2018. Inoltre nell’ot- getti che negli ultimi anni si sono molti- gione che si apre consolida il percorso tobre 2018 porterò alla Scala l’Orchestra plicati anche grazie alla presenza costante intrapreso e compie un passo ulteriore del Festival di Lucerna, di cui sono Diret- di direttori ospiti di grande prestigio in- verso il futuro. tore Musicale dal 2015, in una serata de- ternazionale. Eguale impegno comporta Riccardo Chailly 3
Stagione 2018-2019 Avrai tu l’universo, resti l’Italia a me Patriottismo e novità drammaturgiche in Attila di Verdi I ntorno al 7 dicembre il palcoscenico della Scala sarà invaso da una crudele orda di Unni, sullo sfondo di una nuova trafitto da una nobile e coraggiosissima guerriera italica è già una metafora ab- bastanza leggibile, malgrado l’uccisione di realismo psicologico. La battagliera vergine Odabella è un’eroina mazziniana, una specie di valchiria del Belpaese, ma produzione di Attila, giovanile titolo ver- del distruttore di Aquileja per mano di in lei predomina soprattutto il senso mo- diano diretto da Riccardo Chailly, che una sua moglie sia solo una delle leg- rale, che è anche tipico del muscoloso continua la sua ricognizione di questa gende fiorite intorno ad Attila, che se- Attila, del quale Verdi ascolta le ragioni, parte del repertorio italiano, dopo la Gio- condo altri sarebbe invece morto al di là della sua cieca violenza. Ezio è il vanna d’Arco del 2015. L’opera viene d’indigestione alla festa di uno dei suoi cinico diplomatico e Foresto lo spaesato spesso ricordata per le ‘parole sceniche’ numerosi matrimoni. esule senza patria, tormentato da una “Avrai tu l’universo, resti l’Italia a me!”, Per il resto gli spunti storici ci sono tutti gelosia infondata, un personaggio per il versi che infiammarono gli animi risorgi- sul nemico degli imperi bizantino e ro- quale Verdi riscrisse l’aria “Che non mentali negli anni Quaranta dell’Otto- mano d’occidente - le nozze reclamate avrebbe il misero” su richiesta di Rossini, cento. In quei tempi non occorreva molta con un’italiana, la primitiva supersti- che compose cinque battute di collega- immaginazione per considerare le gesta zione, il culto della spada, i barbarici mento per il Trio di Attila, conservate nel stragistiche del leggendario condottiero banchetti, Ezio il nemico romano di sem- Museo Teatrale alla Scala. Chissà che non mongolico un precedente di altre occu- pre – pur volti nelle più tipiche tematiche sia questa l’occasione per ascoltarle… pazioni dell’amata penisola. Anche se il melodrammatiche di nobiltà, odio e ven- Portare l’interessantissimo titolo giova- dramma di Zacharias Werner era intriso detta, a contorno di un triangolo amo- nile al di fuori del canone risorgimentale di nazionalismo germanico, il patriota Te- roso. in cui è sempre stato relegato parrebbe mistocle Solera ne trasse un libretto i cui Divenuta molto popolare, ma in seguito la strada giusta per comprendere meglio fermenti insurrezionali non hanno biso- meno rappresentata, Attila viene consi- l’evoluzione del genio di Verdi. gno di essere spiegati da una moderna derata oggi un’opera innovativa dello messinscena. Un conquistatore straniero stile melodrammatico di Verdi in termini Franco Pulcini Giuseppe Verdi 4
Attila La traviata La Cenerentola Dal 7 dicembre 2018 all’8 gennaio 2019 Dall’11 gennaio al 17 marzo Dal 10 febbraio al 5 aprile Il 7 dicembre torna verdiano con Attila, nona Il percorso verdiano intrapreso da Myung- Tra gli spettacoli simbolo della Rossini Re- opera del compositore andata in scena al Whun Chung alla Scala con Simon Bocca- naissance promossa alla Scala da Claudio Teatro la Fenice nel 1846. Il Direttore Musi- negra e Don Carlo prosegue con La traviata, Abbado c’è senza dubbio La Cenerentola cale Riccardo Chailly approfondisce la lettura titolo particolarmente congeniale alla sua pensata da Jean-Pierre Ponnelle nel 1973. delle opere del giovane Verdi dopo aver inau- sensibilità. Nelle dodici recite si alternano Ma il trittico buffo con cui Abbado e Pon- gurato la Stagione 2015/2016 con Giovanna due cast di grande richiamo: nella parte di nelle hanno mandato in soffitta il Rossini d’Arco, che vide la luce nel 1845, e prosegue Violetta saranno protagoniste le due can- farsesco del passato ponendo le basi per con il regista Davide Livermore una collabo- tanti oggi di riferimento, Marina Rebeka e una lettura contemporanea rimane anche razione che alla Scala ha già avuto un esito Sonya Yoncheva mentre come Alfredo si oltre Rossini un modello di teatro fatto felice con Don Pasquale di Donizetti. Con Li- ascolteranno Francesco Meli, già applaudito sulla musica, sposando ritmo e sugge- vermore tornano gli scenografi dello Studio accanto a Anna Netrebko nel 2017, e stioni della partitura. La Scala riprende La Giò Forma, garanzia di equilibrio tra eleganza l’emergente Benjamin Bernheim. Germont Cenerentola mentre si spengono i riflet- visuale e innovazione tecnologica, e il costu- padre avrà le voci di due monumenti del tori sul centocinquantenario del composi- mista Gianluca Falaschi. Opera complessa in canto verdiano, Plácido Domingo e Leo tore (celebrato al Piermarini con una cui Verdi sperimenta nuovi percorsi tra am- Nucci. Torna il sontuoso allestimento firmato mostra a cura di Pier Luigi Pizzi) affidando bientazione storica, impatto spettacolare, da Liliana Cavani per la regia, dal premio la direzione a Ottavio Dantone e la parte squarci psicologici e incertezze morali, Attila Oscar Dante Ferretti per le scene e da Ga- di Angelina a Marianne Crebassa al suo chiede ai cantanti slancio e sicurezza ma briella Pescucci per i costumi che nel 1990 primo ruolo rossiniano al Piermarini. Con anche capacità di trovare accenti e sfuma- riportò il titolo alla Scala sotto la direzione di lei Maxin Mironov, continuatore di un’il- ture. Protagonista è Ildar Abdrazakov, basso Riccardo Muti: una produzione che valorizza lustre tradizione di tenori rossiniani russi di riferimento dei nostri anni, mentre la diffi- la qualità dei laboratori scaligeri. che risale a Nicola Ivanoff, e Carlos cile parte di Odabella è affidata a Saioa Her- Chausson come Don Magnifico, mentre nández che debutta alla Scala dopo una come Dandini si alternano Nicola Alaimo rapida ascesa tra le più interessanti voci e Mattia Olivieri e come Alidoro Erwin emergenti. Foresto ha lo squillo sicuro di Schrott, al suo atteso ritorno scaligero, e Fabio Sartori mente nella parte di Ezio torna Alessandro Spina. Le sorellastre saranno Simone Piazzola. interpretate da soliste dell’Accademia. La traviata Foto Brescia-Amisano Jean-Pierre Ponnelle Foto Brescia-Amisano Foto Lelli e Masotti Riccardo Chailly Liliana Cavani Foto Brescia-Amisano Davide Livermore Foto Brescia-Amisano La Cenerentola Foto Erio Piccagliani Foto Brescia-Amisano Foto Amisano Saioa Hernández Foto Roberto Recanatesi Plácido Domingo Foto Dario Acosta 5 Ildar Abdrazakov Sonya Yoncheva
Stagione 2018-2019 Manon Lescaut Ariadne auf Naxos Dal 31 marzo al 27 aprile Dal 23 aprile al 22 giugno La passione pucciniana di Riccardo Chailly Il passo più ardito e riuscito della coppia Ri- Chovanščina ha accompagnato tutta la sua carriera toc- chard Strauss – Hugo von Hofmannstahl nel Dal 27 febbraio al 29 marzo cando i maggiori teatri d’Europa. Alla Scala campo dell’esplorazione metateatrale torna questo percorso è sfociato in un progetto con la sua tavolozza di divertimento, dot- Il grande repertorio russo torna alla Scala organico di proposta dei titoli maggiori ri- trina compositiva e schietta commozione in con un’importante nuova produzione del pensati alla luce delle ricerche musicologi- una nuova regia di Frederic Wake-Walker, capolavoro di Musorgskij. La rivolta dei che più aggiornate. L’apertura di Expo ha giovane talento britannico che della varietà Vecchi Credenti guidati dal principe Cho- coinciso con la prima scaligera di Turandot dei linguaggi teatrali ha fatto una cifra di- vanskij contro le spinte innovatrici di Pietro con il finale di Luciano Berio, cui sono se- stintiva. Prosegue così, sotto la sicura guida il Grande sarà fatta rivivere da Mario Mar- guite La fanciulla del West nell’orchestra- musicale di uno straussiano di riferimento tone, esperto narratore di affreschi storici e zione originale precedente le modifiche come Franz Welser-Möst, un cammino regista di scene di massa, tra le scenogra- apportate da Toscanini per il Metropolitan straussiano che dopo Der Rosenkavalier di- fie di Margherita Palli. Sul podio torna Va- e, il 7 dicembre 2017, la prima versione di retto da Zubin Mehta ed Elektra diretta da lery Gergiev, già interprete trascinante Madama Butterfly. Questa nuova produ- Christoph von Dohnányi proseguirà nel dell’edizione del 1998, mentre nel cast in- zione di Manon Lescaut, con la regia di 2019 con Die ägyptische Helena e nelle sieme al Chovanskij di Mikhail Petrenko e David Pountney che ha recentemente fir- prossime stagioni con Salome. Nella parte alla Marfa di Ekaterina Semenchuk spicca, mato alla Scala Francesca da Rimini di Zan- del Soprano/Ariadne si alternano Krassimira al debutto scaligero, Evgenia Muraveva che donai, ripropone la prima versione Stoyanova, ormai amatissima dal pubblico ha conquistato l’attenzione internazionale dell’opera, andata in scena a Torino nel milanese, e Tamara Wilson, artista di casa al sostituendo Nina Stemme in Una Lady 1893. Tra le numerose differenze rispetto Metropolitan, che ha debuttato con i com- Macbeth di Mcensk a Salisburgo nel 2017. alla versione corrente spicca il concertato plessi scaligeri nel recente Requiem verdiano Chovanščina, titolo imponente e grandioso del Finale primo, espunto prima dell’esor- diretto da Riccardo Chailly. Zerbinetta è il so- le cui necessità sceniche e musicali spaven- dio scaligero nel 1894, in cui Puccini fa prano di coloratura più ricercato del nostro tano molti teatri, è però storicamente pre- sfoggio di uno sbalorditivo virtuosismo or- tempo, Sabine Devieilhe, mentre Michael sente alla Scala, anche in produzioni del chestrale. Chailly, che ne diresse la prima König è Bacchus e Markus Werba Musikleh- Bol’šoj: da ricordare almeno l’interesse di moderna a Lipsia nel 2008, lo porta per la rer. Nella parte parlata dell’Haushofmeister Gianandrea Gavazzeni, che la diresse nel prima volta alla Scala con un cast che com- debutta sul palcoscenico scaligero il Sovrin- 1967 e nel 71, e lo spettacolo di Yuri Ljubi- prende Maria José Siri, Marcelo Álvarez e tendente Alexander Pereira. mov del 1981. Massimo Cavalletti. Foto Roger Mastroianni Foto Brescia-Amisano Foto Brescia-Amisano Franz Welser-Möst Riccardo Chailly Frederic Wake-Walker Foto Brescia-Amisano Foto Brescia-Amisano Valery Gergiev Mario Martone e Margherita Palli Markus Werba Foto Brescia-Amisano Foto Brescia-Amisano David Pountney Foto Brescia-Amisano Maria José Siri Krassimira Stoyanova 6
Idomeneo Die tote Stadt I masnadieri Dal 16 maggio al 5 giugno Dal 28 maggio al 17 giugno Dal 18 giugno al 7 luglio Christoph von Dohnányi torna alla Scala con Definito ancora in giovane età “un genio” La ricognizione del teatro musicale del Idomeneo segnando una nuova tappa del da Mahler, Erich Korngold era figlio dell’in- giovane Verdi prosegue con una nuova cammino mozartiano che negli ultimi anni ha fluente e assai conservatore critico musicale produzione de I masnadieri, su libretto di riportato alla Scala Lucio Silla con Minkow- della Neue Freie Presse di Vienna. Allievo di Andrea Maffei da Schiller, presentata per ski, Le nozze di Figaro con Welser-Möst, Die Zemlinsky, le sue prime opere vengono di- la prima volta a Londra nel 1847. Firma Zauberflöte con l’Accademia e Ádám Fischer, rette e promosse da Bruno Walter. L’av- l’allestimento David McVicar, uno dei re- Die Entführung aus dem Serail con Mehta, vento del Nazismo e le persecuzioni contro gisti più prestigiosi della regia a livello Don Giovanni con Järvi e La finta giardiniera gli ebrei lo costringono a lasciare l’Europa mondiale, che torna dopo la fortunata co- su strumenti originali con Fasolis: una varietà per Hollywood dove grazie al sodalizio con produzione con il Covent Garden de Les di approcci interpretativi che ha offerto al Max Reinhardt intraprende una seconda Troyens nel 2014, mentre la direzione è pubblico un’ampia panoramica sulle possi- carriera da compositore di colonne sonore: affidata a Michele Mariotti che torna alla bili letture di uno dei massimi geni della sto- al Sogno di una notte di mezza estate di Scala dopo il successo di Orphée et Eury- ria dell’umanità.L’autorevolezza del grande Reinhardt seguono pellicole di grande suc- dice di Gluck nel 2018 ma soprattutto maestro tedesco trova in palcoscenico un cesso con Errol Flynn, che gli valgono due forte di importanti affermazioni nel reper- nuovo allestimento firmato da Matthias Oscar. Die tote Stadt, basato sul romanzo torio verdiano, da I Lombardi alla prima Hartmann, mentre nel cast tornano artisti Bruges la Morte di Georges Rodenbach, è il crociata a Torino a Don Carlo a Bologna, e già applauditi in recenti produzioni scaligere, capolavoro di un compositore ventitreenne di un fitto calendario internazionale. Nel Julia Kleiter, ascoltata in Der Freischütz è Ilia, ma già all’apice della carriera, tanto da gua- cast voci molto apprezzate dal pubblico Bernard Richter canta Idomeneo dopo es- dagnarsi una doppia “prima” ad Amburgo scaligero, da Fabio Sartori già impegnato sere stato Belmonte in Die Entführung, e la - dove dirigeva Otto Klemperer - e Colonia nell’inaugurazione di Stagione a Massimo parte di Elettra è affidata a Federica Lom- e imporsi come uno dei maggiori successi Cavalletti e al grande Michele Pertusi. L’ul- bardi che dopo gli studi nella nostra Acca- degli anni ‘20. Mai eseguita alla Scala, è af- tima rappresentazione de I masnadieri alla demia ha intrapreso una brillante carriera fidata per la parte musicale a Alan Gilbert Scala risale al 1978 e segnò il debutto internazionale. mentre il nuovo allestimento segna il ri- operistico di un venticinquenne Riccardo torno di Graham Vick. In palcoscenico un Chailly che fu chiamato a sostituire l’indi- cast prestigioso che schiera Klaus Florian sposto Gianandrea Gavazzeni. Vogt, che manca dal Piermarini dal Fidelio inaugurale del 2014, e Asmik Grigorian, tra Foto Brescia-Amisano Christoph von Dohnányi i cui recenti successi va ricordata almeno la parte di Marie in Wozzeck a Salisburgo nel- l’estate 2017. Foto Brescia-Amisano Alan Gilbert Foto Brescia-Amisano Michele Mariotti Graham Vick Foto Hugo Glendinning Foto Brescia-Amisano Matthias Hartmann Federica Lombardi David McVicar Michele Pertusi Foto Kiran West Fabio Sartori Foto Brescia-Amisano Foto Santiago Bernard Richter 7 Klaus Florian Vogt
Stagione 2018-2019 Rigoletto L’elisir d’amore Dal 2 al 22 settembre Dal 10 settembre al 10 ottobre L’impegno a far collaborare i giovani del- Tra le innumerevoli produzioni de L’elisir Prima la musica l’Accademia con artisti di straordinaria d’amore, titolo tra i più amati ed eseguiti poi le parole esperienza prosegue, dopo il Gianni di Donizetti, le scene fantasiose e lievi di Schicchi con Ambrogio Maestri, con que- Tullio Pericoli si ritagliano un posto parti- Gianni Schicchi sta ripresa dell’allestimento di Rigoletto colare per eleganza e poesia. Questa ri- Dal 6 al 19 luglio di Gilbert Deflo del 1994. I ragazzi si con- presa, animata dalla regia sapiente di fronteranno con due autentiche leg- Grischa Asagaroff, presenta un cast ideale Nella Stagione 2018-2019 il Progetto Acca- gende dell’interpretazione verdiana: sul in cui all’Adina di Rosa Feola, applaudita demia, che nel 2018 si era già rivolto al re- podio Nello Santi, erede diretto della le- nel 2017 ne La gazza ladra e nel 2018 in pertorio italiano con Alì Babà di Cherubini, zione di Toscanini che proprio con Rigo- Don Pasquale diretti da Riccardo Chailly, raddoppia presentando due titoli, anzi tre: letto fece il suo debutto operistico a si affiancano nella parte di Nemorino prima della pausa estiva infatti Ádám Fi- Padova nel 1951, e in scena Leo Nucci, René Barbera e Vittorio Grigolo, che torna scher guida l’orchestra e i giovani solisti in che del tragico giullare ha fatto - insieme dopo le fortunate recite del 2015 alla una serata che include due atti unici di Sa- al Figaro di Rossini - un caposaldo della Scala e all’aeroporto di Malpensa. Belcore lieri e Puccini. Prima la musica poi le parole, sua carriera e che proprio con queste re- è Massimo Cavalletti e Dulcamara Am- che sarà presentato con la regia di Nicola cite darà l’addio alla parte, lasciando un brogio Maestri in uno dei suoi cavalli di Raab, è un esempio della rivalità tra il suo ideale testimone alle nuove generazioni battaglia. Sul podio il milanese Michele autore e Mozart alla corte di Vienna: l’im- di artisti. Gamba, già giovanissimo assistente di An- peratore Giuseppe II lo commissionò e lo tonio Pappano e poi di Daniel Barenboim, fece rappresentare a Schönbrunn insieme a che alla Scala ha già debuttato sosti- Der Schauspieldirektor, con cui il libretto del tuendo felicemente per una sera Michele Foto Brescia-Amisano Casti condivide l’impostazione metatea- Mariotti ne I due Foscari e Franz Welser- trale, in ideale tenzone tra opera italiana e Möst ne Le nozze di Figaro e si vede ora tedesca. Gianni Schicchi di Puccini, in cui gli affidata una produzione. allievi dell’Accademia divideranno il palco- . scenico con Ambrogio Maestri, giunge alla Scala nella già classica produzione di Woody Allen presentata a Los Angeles nel 2015. Foto Brescia-Amisano Leo Nucci Foto Lukas Beck Foto Brescia-Amisano Michele Gamba Ádam Fischer Foto Brescia-Amisano L’elisir d’amore Leo Nucci, Gilbert Deflo e Ezio Frigerio Rigoletto Foto Brescia-Amisano Rosa Feola Vittorio Grigolo Foto Todd Rosenberg Foto Brescia-Amisano 8
Quartett Giulio Cesare Die ägyptische Helena Dal 5 al 22 ottobre Dal 18 ottobre al 7 novembre Dal 9 al 29 novembre Dopo due prime assolute di straordinario ri- Il progetto di creare all’interno dell’Or- Il secondo titolo straussiano diretto da lievo internazionale come Ti vedo, ti sento, chestra scaligera un ensemble dedito alla Franz Welser-Möst è anche, dopo Die tote ti perdo di Salvatore Sciarrino nel 2017 e Fin prassi esecutiva originale giunge al quarto Stadt, la seconda opera della Stagione che de partie di György Kurtág nel 2018, il Tea- anno dopo Il trionfo del Tempo e del Di- non è mai stata rappresentata alla Scala. tro alla Scala prosegue il suo percorso nella singanno e Tamerlano di Händel e La finta Die ägyptische Helena, presentata alla musica del nostro tempo riproponendo giardiniera di Mozart e segna un punto di Semperoper di Dresda nel 1928, è un Quartett di Luca Francesconi, commissio- svolta. Nasce infatti con questa produ- frutto della collaborazione tra Strauss e nato dal Teatro nel 2011. Se infatti è fon- zione il progetto barocco del Teatro alla Hugo von Hofmannstahl che si spirò a Eu- damentale commissionare e proporre nuovi Scala con Cecilia Bartoli, che proseguirà ripide e Stesicoro per creare una lussureg- titoli, è altrettanto importante valorizzare con nel 2020 e 21 altri due titoli di Händel, Se- giante fantasia in cui personaggi della orgoglio le opere che hanno avuto successo mele e Ariodante, e si svilupperà sul terri- tradizione classica agiscono su uno e circolazione: le oltre 40 riprese di Quartett torio nazionale con collaborazioni con sfondo esotico e favoloso. La vicenda di sono un importante segnale di fiducia nel fu- altri teatri e la creazione di una Fonda- Elena che sfugge all’ira del tradito Mene- turo del teatro musicale. L’opera, su libretto zione per promuovere il repertorio del lao (suo fidanzato e non marito come nel dello stesso Francesconi da Heiner Müller, a ‘700. L’allestimento di Giulio Cesare, che mito, per salvaguardare la morale) grazie sua volta ispirato da Les liaisons dangereuses ha come unico precedente scaligero la alla protezione della ninfa Etra che lo con- di Laclos, torna nel suggestivo allestimento produzione diretta da Gianandrea Gavaz- vince che a Troia sia andato solo il fanta- creato per la Scala da Alex Ollé de La Fura zeni nel 1957, segna il ritorno alla Scala sma della donna, rimasta al sicuro in dels Baus, mentre sul podio torna il giovane con una nuova produzione di Robert Car- Egitto, offre a Strauss il materiale per Maxime Pascal, già applaudito in Ti vedo, ti sen e schiera un cast stellare: accanto a Ce- creare una partitura immaginifica e di sento, ti perdo e fondatore a Parigi dell’en- cilia Bartoli cantano Philippe Jaroussky al straordinaria ricchezza. La nuova produ- semble Le Balcon. debutto al Piermarini, Bejun Mehta già ap- zione di Sven-Eric Bechtolf si avvale di un plauditissimo Tamerlano, Sara Mingardo, cast di prim’ordine formato da Ricarda Christophe Dumaux e Christian Senn. Merbeth, già applaudita alla Scala in Woz- zeck, l’Heldentenor di riferimento An- dreas Schager, Eva Mei e Thomas Hampson. Giovanni Antonini Sven-Eric Bechtolf Foto Brescia-Amisano Maxime Pascal Foto Amisano Foto Brescia Foto Brescia-Amisano Alex Ollé Quartett Eva Mei Robert Carsen Foto Josep Molina Foto Amisano Bejun Mehta Cecilia Bartoli 9
Stagione 2018-2019 Da Balanchine a Béjart, da McGregor a Preljocaj, da Nureyev a Chauviré, Foto Brescia-Amisano da Cranko a Kylián L a nuova Sta- gione di Bal- letto presenta Il direttore Frédéric Olivieri racconta la nuova Stagione di Balletto: tra grandi novità e repertorio, una creazione sette produzioni e due prime nazionali, sette produzioni a cui si aggiunge ma nove sono i balletti, essendo l’ospitalità del Tokyo Ballet una serata strut- turata a trittico. Frédéric Olivieri Tre novità, con nuova creazione, di Angelin Preljocaj, arti- fu proprio la Bella a vedere su questo pal- due titoli in prima sta eclettico e sensibile che torna alla Scala coscenico la sua prima assoluta. Nello sfar- nazionale e una nuova creazione, in prima dopo numerosi anni, e che dopo aver con- zoso décor e con i preziosi costumi del assoluta, arricchiranno ulteriormente il no- cesso proprio alla nostra Compagnia il de- premio Oscar Franca Squarciapino, firmati stro repertorio, presente in questa Sta- butto nazionale di tre dei suoi più per la Scala nel 1993, vedrà in scena in al- gione, accanto al trittico, con tre riprese di acclamati lavori, ora finalmente le dedica cune recite Polina Semionova, in un ruolo balletti a serata, patrimonio della Scala, una creazione, Winterreise, sui Lieder di mai presentato alla Scala prima d’ora; anche con allestimenti che furono realizzati per Franz Schubert. la nostra étoile Svetlana Zakharova sarà Au- noi. Un altro nome di assoluto spicco è Wayne rora in alcune recite, per poi interpretare, in Con una firma straordinaria, George Ba- McGregor. Memorabile fu la collabora- seguito, nuovamente il ruolo protagonista lanchine, e un balletto mai messo in scena zione con i nostri ballerini per Dido and Ae- di Giselle. in Italia, Lo schiaccianoci, si inaugura la Sta- neas nel 2007; per la prima volta entra nel Torna infatti in scena il balletto romantico gione. George Balanchine’s The Nutcrac- cartellone dei Balletti, per il debutto scali- per eccellenza, nella ripresa di Yvette Chau- ker® tra le più famose produzioni del gero e nazionale di Woolf Works, pluripre- viré che continua a commuovere il pubblico capolavoro di Čajkovskij, è un balletto stra- miato successo al Royal Opera House, per italiano e non solo: con questa indimentica- ordinario con scene emozionanti, elabo- cui fu creato. Ispirato al mondo umano ar- bile coreografia di Coralli-Perrot, perfetta rate e di grande effetto e un grande tistico e letterario di Virginia Woolf sulla nella sua struttura, impreziosita dall’allesti- dispiegamento di forze, del Corpo di Ballo partitura originale del noto compositore mento scaligero di Alexander Benois, il e dei più piccoli allievi della Scuola, impe- Max Richter, vedrà straordinaria protago- Corpo di Ballo ha ottenuto grandi riscontri gnati in gran numero. La collaborazione nista, così come al debutto, Alessandra anche nelle recenti tournée internazionali. con il Balanchine Trust continua dunque Ferri, in uno dei lavori più emozionanti ed E torna Onegin, esempio perfetto di mo- con un altro grande balletto a serata che intensi della sua carriera, accanto a Fede- derno “dramma in danza” ispirato al ro- entra in repertorio dopo “Sogno” e Jewels, rico Bonelli, Principal del Royal Ballet. manzo in versi di Aleksandr Puškin¸ che con il valore aggiunto di nuove scene e co- Alla Scala è legata La Bella addormentata di John Cranko riscrisse con maestria e sensi- stumi, firmati da un grande nome del tea- Rudolf Nureyev, che a dodici anni dalle pre- bilità. Con la sua grande intensità, vedrà tro, Margherita Palli. cedenti recite torna in scena al Piermarini, nuovamente protagonisti per alcune recite In prima assoluta, un altro evento si lega al dove nacque nel 1966: tra le letture dei clas- la nostra étoile Roberto Bolle accanto a Ma- fortunato ciclo su musica da camera: una sici di Nureyev che la Scala ha in repertorio, rianela Nuñez, Principal del Royal Ballet. A suggellare la programmazione, un trit- tico conferma il filo conduttore della Sta- gione: grande musica, grande danza, firme di assoluto prestigio nel panorama della coreografia del Novecento: qui si riuni- ranno George Balanchine con Bizet per Symphony in C, Jiří Kylián con Mozart per Petite Mort e Maurice Béjart con Ravel per Boléro, che ritroverà sul mitico tavolo ro- tondo l’étoile Roberto Bolle. A questi appuntamenti si aggiunge, a lu- glio con The Kabuki e un secondo pro- gramma misto l’invito del Tokyo Ballet, con cui la Scala ha sempre avuto uno scambio culturale intenso e con cui prosegue, dopo il Bol’šoj, l’ospitalità a prestigiose istituzioni che vantano un altrettanto prestigioso en- semble di balletto. Frédéric Olivieri Foto Brescia-Amisano 10
Lo schiaccianoci Winterreise Woolf Works Inaugura la nuova Stagione una prima na- Winterreise (Viaggio d’inverno), capola- Il mondo artistico e letterario e la persona- zionale e un debutto per la Compagnia voro di Schubert, un viaggio dell’anima lità di una delle scrittrici più originali del scaligera: mai rappresentata in Italia, la in un inverno che è soprattutto inte- Ventesimo secolo si aprirà per la prima volta produzione di George Balanchine del capo- riore. Angelin Preljocaj, artista eclettico e alla Scala con Woolf Works, straordinario lavoro di Čajkovskij è tra le più famose. È un sensibile, torna a collaborare con il successo di Wayne McGregor per il Royal balletto straordinario, con scene emozio- Corpo di Ballo scaligero dopo diversi anni Ballet ispirato da tre noti romanzi di Virginia nanti ed elaborate che creeranno un grande con una nuova creazione, in prima asso- Woolf ma anche da lettere, saggi, diari. Di effetto per la gioia del pubblico. La Scala luta, per la nuova tappa del fortunato e grande impatto emotivo e di straordinaria avrà nuovi costumi e scenografie, creati da stimolante ciclo di balletti su musica da energia, ha portato Wayne McGregor a vin- Margherita Palli. La meravigliosa coreografia camera. Gli artisti scaligeri si immerge- cere il Critics’ Circle Award come migliore si dispiega nei due atti, portandoci dalla re- ranno nell’atmosfera musicale ed emo- coreografia classica e il suo secondo Olivier altà alla fantasia, nello spirito natalizio, e si tiva dei 24 Lieder di Schubert e si faranno Award come “Best New Dance Produc- unirà ai classici del repertorio alla Scala. Sul veicolo delle emozioni scaturite da quel tion”. È attesissima alla Scala, così come la podio lo specialista del repertorio russo Mi- magico fondersi di parole e musica, pia- protagonista, Alessandra Ferri, in uno dei la- chail Jurowski. noforte - nell’interpretazione di James Vau- vori più emozionanti ed intensi della sua car- ghan - e voce, del basso baritono Thomas riera, che le è valso nel 2016 il suo secondo Tatzl, al suo debutto alla Scala Olivier Award for “Outstanding Achieve- ment in Dance”. Sul podio Oleg Caetani, in una inedita collaborazione con il Balletto George Balanchine’s The Nutcracker® - bozzetto di una scena di Margherita Palli scaligero. Foto Pal Hansen Wayne McGregor Foto Tristram Kenton Foto Joerg Letz Foto Erio Piccagliani George Balanchine alla Scala Woolf Works Foto Lucas Chilczuk Angelin Preljocaj Federico Bonelli Margherita Palli Alessandra Ferri Foto Anja Koppitsch Foto Nina Large 11 Thomas Tatzl
Stagione 2017-2018 Giselle Onegin Una storia d’amore, tradimento e reden- Un giovane aristocratico annoiato dalla zione, tra gioiose feste contadine e il vita si lascia sfuggire, per gioco, quello bianco stuolo di willi, affascinanti quanto che troppo tardi riconoscerà come il vero, La Bella addormentata spietate: Giselle continua a commuovere grande amore. Onegin è un esempio per- nel bosco il pubblico con la sua storia delicata e la fetto di moderno “dramma in danza” sensibilità dell’interpretazione dei prota- ispirato al romanzo in versi di Aleksandr Il balletto più sontuoso e sognante, quasi il gonisti, nel contrasto fra un mondo so- Puškin¸ che John Cranko riscrisse con “balletto per eccellenza”: della coreogra- lare e un regno oscuro e terribile, maestria e sensibilità: una grande storia fia originale di Petipa Nureyev seppe man- popolato di spiriti. L’indimenticabile bal- d’amore infelice narrata con passi a due tenere la straordinaria purezza, così come letto romantico di Coralli-Perrot torna di straordinaria potenza espressiva, per- l’aveva appresa al Kirov, ma con un respiro nella ripresa di Yvette Chauviré, che pro- sonaggi scolpiti con precisione e una teatrale e drammatico nuovo, una motiva- prio con la cura e la raffinatezza di ruoli splendida galleria di danze d’insieme, su zione interiore e notevoli variazioni, una come Giselle ha esaltato la tradizione una partitura basata interamente su mu- coreografia articolata e composita tale da classica in tutta la sua purezza e conse- siche di Čajkovskij, sul podio Felix Korobov, rivelare tutte le sfumature psicologiche dei gnato la sua fama al mondo. L’esecuzione senza però nemmeno una nota tratta personaggi. Proprio alla Scala Nureyev af- musicale sarà affidata all’Orchestra del- dalla sua opera Evgenij Onegin. fidò, nel 1966, il debutto della “sua” Bella, l’Accademia Teatro alla Scala diretta da e a dodici anni dalle precedenti rappresen- David Coleman. tazioni torna in scena nello sfarzoso al- Svetlana Zakharova Roberto Bolle Foto Brescia-Amisano Foto Brescia-Amisano lestimento del premio Oscar Franca Squarciapino creato per la Scala nel 1993. A dirigere la straordinaria partitura di Čaj- kovskij sarà Felix Korobov. La Bella addormentata nel bosco Foto Brescia-Amisano Svetlana Zakharova Giselle Foto Brescia-Amisano Foto Brescia-Amisano Giselle Foto Brescia-Amisano Rudolf Nureyev Marianela Nuñez e Roberto Bolle Foto Brescia Marianela Nuñez e Roberto Bolle Polina Semionova Foto Erio Piccagliani Giselle - Svetlana Zakharova Foto Brescia-Amisano Foto Brescia-Amisano Foto Brescia
Balanchine - Kylián - Béjart Tokyo Ballet La musica ispira e nascono capolavori Con quattro rappresentazioni nel mese di con questo lavoro, tra i più noti e accla- senza tempo: purezza classica e meravi- luglio la Scala ospiterà il Tokyo Ballet, una mati, che Maurice Béjart destinò proprio gliose geometrie, nei quattro movimenti delle più importanti compagnie internazio- a questa Compagnia, eletta dal grande e nel travolgente finale di Symphony in C nali, ensemble accademico in grado di pro- coreografo a depositaria di molti suoi ca- di George Balanchine, grande esempio porre al pubblico giapponese il grande polavori e di creazioni. Béjart scrisse del suo genere “concertante”, sulla Sin- repertorio ottocentesco, diffondendo una “Chusingura, il racconto dei 47 Ronin, è fonia n.1 in Do maggiore di Georges cultura europea facendola propria, e richie- uno dei capolavori teatrali, non solo del Bizet; fluido inanellarsi di momenti di sta a livello internazionale anche per l’alto Giappone, ma del mondo intero”. In gruppo e splendidi passi a due, lirici o ap- numero di coreografie moderne e contem- The Kabuki, creazione moderna che af- passionati o aggressivi, nel gioiello coreo- poranee originali. Le relazioni della Scala con fonda le radici nella tradizione, “il bal- grafico di Jiř í Kylián Petite Mort, su due il Giappone hanno portato a una costante letto, un'arte simbolica abbraccia il tra i concerti più belli e famosi di Mozart; presenza alla Scala del Tokyo Ballet, dal 1986 Kabuki, una forma d'arte suprema, un potente sensualità, ritualità e intensità tra- fino al 2010, quando proprio alla Scala si è rituale in cui il mito si immerge nella vita scinante nel balletto-icona di Béjart sul voluto celebrare la settecentesima recita in di tutti i giorni, trascendendolo, subli- Boléro di Ravel, che ritrova sul mitico ta- tournée all’estero del Tokyo Ballet, con una mandolo e liberandoci così della nostra volo rotondo l’étoile Roberto Bolle. rappresentazione straordinaria di The Kabuki. ansia esistenziale attraverso il medium Grande danza per grande musica, che Accanto a un programma misto in defini- dell'attore.” vedrà tornare sul podio Felix Korobov. zione, il Tokyo Ballet torna alla Scala proprio The Kabuki Foto Kiyonori Hasegawa George Balanchine Symphony in C - Choreography by George Balanchine © School of American Ballet The Kabuki Petite Mort Foto Serge Ligtenberg Foto Brescia-Amisano Dan Tsukamoto Foto Kiyonori Hasegawa Jiří Kylián Maurice Béjart Roberto Bolle - Boléro Foto Brescia-Amisano Foto Lelli e Masotti 13
Stagione 2018-2019 La Sinfonica da Haydn L a Stagione Sinfonica 2018/2019 propone otto appuntamenti, di cui due affidati al Direttore Musicale Riccardo Chailly e tre con a Berio, passando protagonista in capolavori del repertorio sacro il Coro della Scala, preparato da Bruno Casoni. da Mahler e Bruckner Per il primo concerto - il 10, 12 e 15 ottobre Due programmi mahleriani per Riccardo Chailly, Fischer - sale sul podio Ádám Fischer, che torna alla Scala a due anni dalla Zauberflöte mozar- dirige Die Schöpfung, Mehta e von Dohnányi Bruckner. tiana che eseguì con gli allievi dell’Accade- Tornano Chung con Čajkovskij e Metzmacher con Berio, mia Teatro alla Scala nell’allestimento curato da Peter Stein. In programma l’oratorio Die debutta la giovane rivelazione Marcello Viotti. Schöpfung di Franz Joseph Haydn: all’Or- Nei concerti Straordinari e benefici Chailly con la Lucerne chestra e al Coro della Scala si affiancano i cantanti austriaci Genia Kühmeier, Peter e poi Currentzis, Gardiner, Domingo e Dudamel, Mariotti Sonn e Günther Groissböck. Il maestro un- gherese è interprete di riferimento della mu- protagonisti del quarto concerto -13, 14 e 17 guita per la prima volta nel 1840 a Lipsia sotto sica di Haydn: è infatti il fondatore del febbraio - sotto la direzione di Christoph von la direzione dello stesso autore, in occasione Festival Haydn di Eisenstadt, nell’ambito del Dohnányi che propone un programma di in- del 400° anniversario dell’invenzione della quale ha istituito la Österreichisch-Ungari- tensa spiritualità, con l’incompiuta Sinfonia stampa da parte di Johannes Gutenberg, ce- sche Haydn Philharmonie. Fischer sarà poi n. 9 in re min. di Anton Bruckner seguita dal lebrazione per cui fu appunto commissionata. impegnato alla Scala, nel luglio 2019, nel Te Deum, che l’autore stesso considerò ideale Il programma prevede anche l’esecuzione di nuovo “Progetto Accademia”, con Prima la completamento corale della Nona. Rendering di Luciano Berio da Franz Schu- musica poi le parole di Salieri e Gianni Schic- Per il sesto concerto - 16, 18 e 20 marzo - bert. Nel 1986 Berio ricevette una commis- chi di Puccini. torna sul podio Myung-Whun Chung. Il pro- sione dalla Schubertiade di Hohenems, per Per il secondo concerto - il 28, 30 e 31 ot- gramma accosta alle suggestioni della mu- rielaborare gli ultimi frammenti sinfonici scritti tobre - debutta con la Filarmonica della sica di Ravel, Ma mère l’oye e la Suite n. 2 da da Franz Schubert. Berio ne realizzò uno stra- Scala il giovane Lorenzo Viotti, con un pro- Daphnis et Chloé, le emozioni dell’ultimo ca- ordinario restauro. La versione completa in tre gramma denso e suggestivo di musiche polavoro di Čajkovskij, la Sinfonia “Patetica”. movimenti fu diretta per la prima volta nel- composte a cavallo tra ‘800 e ‘900: il Sieg- Il maestro Chung sarà anche impegnato alla l’aprile 1990 da Riccardo Chailly al Con- fried Idyll di Wagner, L’isola dei morti di Ra- Scala tra gennaio e marzo 2019 per dirigere certgebouw di Amsterdam; nell’ottobre chmaninov, il Prélude à l’après-midi d’un dodici recite de La traviata nell’allestimento 1991 fu lo stesso Berio a eseguirla alla faune di Debussy e Le poème de l’extase firmato da Liliana Cavani. Scala con l’Orchestra del Teatro. di Skrjabin. Il settimo concerto è affidato a Zubin Mehta Di particolare rilievo il calendario dei Con- Il Direttore Musicale Riccardo Chailly ri- - il 3, 4 e 11 maggio - nel segno di Anton certi Straordinari, con MusicAeterna diretta prende con la Filarmonica della Scala il filo Bruckner, con l’imponente Sinfonia n. 5 in si da Theodor Currentzis il 30 novembre conduttore mahleriano che ha già dato im- bem. magg. che non viene eseguita alla 2018 in un programma mahleriano e il pronta alla Stagione 2017/2018: nel terzo Scala dal 2007. Gala degli Ambasciatori Rolex il 23 giugno concerto della Stagione - 17, 18, 20 gennaio A chiusura di Stagione - il 6, 10 e 12 giugno 2019 con i Wiener Philharmoniker e una - eseguendo la Sinfonia n. 6 in la min. “Tra- - Ingo Metzmacher guida Coro e Orchestra partecipazione artistica quasi incredibile: gische” e nel quinto - 28 febbraio, 1 e 2 della Scala nell’esecuzione della Sinfonia n. 2 sul podio Plácido Domingo e Gustavo Du- marzo - la Sinfonia n. 5 in do diesis min. in si bem. magg. op. 52 “Lobgesang” di Felix damel, e poi Juan Diego Flórez, Jonas Coro e Orchestra del Teatro alla Scala sono Mendelssohn-Bartholdy, sinfonia-cantata ese- Kaufmann, Yuja Wang e Sonya Yoncheva. I Concerti benefici schierano il 14 ottobre 2018 Riccardo Chailly con Foto Brescia Foto Matthias Schrader la Lucerne Festival Orchestra per il FAI, il 23 febbraio 2019 l’ante- prima della Winterreise di Preljo- caj per la Fondazione Francesca Rava, il 6 maggio John Eliot Gar- diner che presenta Semele di Hän- del in forma di concerto per l’Opera San Francesco e il 30 giu- gno Michele Mariotti con l’Orche- stra dell’Accademia per la LILT. Ingo Metzmacher Myung-Whun Chung Zubin Mehta Foto Brescia-Amisano Foto Brescia-Amisano Riccardo Chailly 14
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