COMUNE DI NUORO CONSIGLIO COMUNALE DEL 20 DICEMBRE 2019
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
COMUNE DI NUORO ____________ CONSIGLIO COMUNALE DEL 20 DICEMBRE 2019 a cura dell’I.D.N. S.n.c. 1
INDICE DEGLI INTERVENTI CONSIGLIO COMUNALE 20/12/2019 • PRESIDENTE 4 • PRESIDENTE 31 • SINDACO 4 • CONSIGLIERA SANNA 31 • PRESIDENTE 6 • PRESIDENTE 32 • CONSIGLIERA ZEDDE 6 • FRANCESCO 33 • PRESIDENTE 7 • DIEGO 33 • CONS. FADDA P. 7 • SINDACO 34 • PRESIDENTE 8 • MARCO 35 • ASSESSORA PIRAS 8 • PRESIDENTE 36 • PRESIDENTE 9 • SINDACO 36 • GABRIELE 36 PUNTO UNO O.D.G.: RAZIONA- • CLAUDIA 36 LIZZAZIONE PERIODICA DELLE • PRESIDENTE 37 PARTECIPAZIONI SOCIETARIE, • SINDACO 37 EX ARTICOLO 20 E 26 COMMA • ALESSANDRO 37 11 DEL DECRETO LEGISLATIVO • PRESIDENTE 37 19 AGOSTO 2016 NUMERO 175. 9 • SINDACO 37 • SINDACO 9 • PRESIDENTE 38 • PRESIDENTE 15 • ASSESSORA PIRAS 38 • CARLA 38 PUNTO DUE O.D.G.: RICONO- • LUCREZIA 39 SCIMENTO DELLA CITTADI- • PRESIDENTE 39 NANZA ONORARIA ALLA SENA- • SINDACO 39 TRICE LILIANA SEGRE. 15 • SARA 40 • SINDACO 15 • SINDACO 40 • PRESIDENTE 18 • CHIARA 41 • CONSIGLIERA MORONI 19 • SINDACO 41 • PRESIDENTE 20 • ELIAS 42 • CONSIGLIERA ZEDDE 20 • SINDACO 42 • PRESIDENTE 22 • MARCO 44 • CONS. PORCU 22 • SINDACO 44 • PRESIDENTE 24 • BEATRICE 44 • CONS. SIOTTO G. 24 • SINDACO 45 • PRESIDENTE 26 • ANDREA 45 • CONS. FADDA F. 26 • PRESIDENTE 46 • PRESIDENTE 30 • SINDACO 46 • CONS. CATTE 30 • MARIA 47 a cura dell’I.D.N. S.n.c. 2
• SINDACO 47 • PRESIDENTE 62 • RICCARDO 48 • CONSIGLIERA SANNA 62 • FEDERICA 48 • CONSIGLIERA ZEDDE 62 • SINDACO 49 • PRESIDENTE 63 • MARCO 49 • SINDACO 63 • CONS. PORCU 63 PUNTO TRE O.D.G.: CONFERI- • PRESIDENTE 63 MENTO CITTADINANZA ONO- RARIA AI MINORI FIGLI DI GENITORI STRANIERI NATI E RESIDENTI NEL TERRITORIO DEL COMUNE DI NUORO. 49 • SINDACO 49 • PRESIDENTE 52 • CONSIGLIERA ROJCH 52 • PRESIDENTE 53 • CONS. PORCU 53 • PRESIDENTE 54 • ASSESSORA ROMAGNA 54 • PRESIDENTE 54 PUNTO QUATTRO O.D.G.: MOZIONE DIVIETO DI ATTEN- DAMENTO DI CIRCHI CON ANIMALI E UTILIZZO DI ANIMA- LI ALL’INTERNO DI FIERE, SA- GRE, MOSTRE, ESPOSIZIONI E MANIFESTAZIONI DEL COMUNE DI NUORO. 55 • CONSIGLIERA SANNA 55 • PRESIDENTE 58 • CONSIGLIERA ZEDDE 58 • PRESIDENTE 58 • CONSIGLIERA MORONI 58 • PRESIDENTE 59 • CONS. FADDA P. 59 • PRESIDENTE 60 • CONS. FADDA F. 60 • CONS. SIOTTO M. 61 • CONS. FADDA F. 61 • CONS. SATTA 61 • CONS. SIOTTO G. 61 a cura dell’I.D.N. S.n.c. 3
-4- Ad ore 9 e 40 il SEGRETARIO procede all’appello dei Consiglieri. Il PRESIDENTE, constatata la presenza del numero legale dei Consiglieri dichiara valida ed aperta la seduta. PRESIDENTE Buongiorno a tutti i presenti, buongiorno ai ragazzi delle scuole medie che ci onorano della loro presenza. Questo è un Consiglio Comunale particolare perché abbiamo voi, che siete i veri padroni di casa – ricordatevelo - di questo Consiglio Comunale e non è pura retorica. Questo è il vostro Consiglio Comunale dove si decidono le cose che riguardano soprattutto voi, è l’aula dove si decidono gli argomenti e i temi più importanti della città. Io sono il Presidente del Consiglio Comunale, sono Fabrizio; il Sindaco è alla mia sinistra, Andrea; il vice Sindaco Sebastian Cocco; gli Assessori Gianni Dettori; Valeria Romagna; Maria Boi; il Segretario generale e i funzionari del Comune. E poi la parte più importante, che sono i Consiglieri Comunali di questo Consiglio che trovate davanti e a voi. Cercherò di fare un sunto, abbiamo detto in Conferenza dei Capigruppo che sarà una seduta un po’ didattica per voi. Vi dovete ricordare che tutto quello che avviene oggi qui, anche la vostra presenza e anche il fatto che possiate costituire il Consiglio Comunale dei ragazzi è disciplinato da uno statuto e da dei regolamenti. Quindi tutto quello che avviene qui dentro deve seguire per forza delle regole che sono contenute qua dentro, oppure dentro il Testo Unico degli enti locali. Non si può fare niente che possa essere fuori da queste leggi e norme alle quali noi ci dobbiamo attenere. Noi oggi abbiamo quattro punti all’ordine del giorno, il Sindaco e una Consigliera Comunale presenteranno una mozione, verranno presentati i punti e poi piano piano capirete tutto quello che avverrà per affrontare ogni singolo punto con la discussione del punto e poi, la parte più importante, che è la votazione sui punti. Credo che il Sindaco vi voglia fare un saluto, quindi la parola al Sindaco. SINDACO Buongiorno a tutti, ciao ragazzi, benvenuti a casa vostra, nella sala del Consiglio Comunale. Sta per iniziare per voi una bellissima esperienza, che in parte è già iniziata, che è quella di cimentarvi, di dedicarvi alle decisioni pubbliche. Cioè a a cura dell’I.D.N. S.n.c. 4
-5- quelle che decisioni che riguardano la comunità. In una democrazia - che non è un concetto scontato, non sempre c’è stata la democrazia, l’avete già studiato naturalmente a scuola – il potere e la responsabilità di guidare una comunità grava su chi è stato eletto in seguito a delle elezioni. Questo è un concetto fondamentale. Cioè chi si vuole mettere al servizio degli altri, chi vuole contribuire ad amministrare l’interesse pubblico, la comunità nell’interesse collettivo, per darsi agli altri deve sottoporsi a delle elezioni. Se vince le elezioni, governa. Governare significa appunto servire gli altri. Pensate, in inglese il termine utilizzato per delineare chi riveste responsabilità pubbliche, sia dal lato degli assunti dalla pubblica amministrazione come gli insegnanti, i funzionari del Comune, i medici, sia per delineare chi si occupa di politica, il termine utilizzato è “civil servant” che vuol dire appunto che ci sono delle persone che si mettono al servizio degli altri, della comunità, dei cittadini. Questo lo dovete sempre tenere presente. Dovete tenere presente anche un’altra cosa: quando si fa politica è bene, è augurabile e auspicabile che la si faccia in maniera preparata. Bisogna studiare molto, bisogna approfondire molto i temi. Bisogna studiare tantissimo e avere capacità di analisi profonda dei problemi della comunità e della società. Questo vuol dire che non ci si può improvvisare. Non che non ci si possa improvvisare a candidarsi, non ci si può improvvisare nella vita. A monte, prima di affrontare delle responsabilità, prima di candidarsi bisogna aver studiato, aver sviluppato una capacità di analisi e di comprensione della società, dei problemi e delle prospettive. E poi c’è un’altra cosa molto importante, che è una caratteristica che il politico deve sempre avere, deve essere visionario. Non deve fermarsi ad ipotizzare soluzioni spicciole, immediate, che sembrano a volte la panacea di tutti i mali, ma deve avere una visione, deve sempre avere la concezione che è possibile con l’impegno e con il lavoro risolvere i problemi, anche i più difficili. Pensate un po’, il nostro paese e l’Europa, il mondo dal 1940 al 1945 ha affrontato una guerra dalla quale è stato sconfitto, ne è uscito distrutto, lacerato, poverissimo. In quel momento una classe dirigente di politici di spessore ha avuto la visione che il paese si potesse riprendere. E ci sono riusciti con gli altri paesi europei e ci hanno dato – l’Europa – il più grande continente in pace, serbatoio di democrazia, esempio per tutto il mondo. Questi hanno avuto una visione che se non fossero stati dei sognatori non a cura dell’I.D.N. S.n.c. 5
-6- avrebbero mai avuto. E noi ce lo dobbiamo ricordare, perché quelli sono un esempio. Pensate un po’ Nelson Mandela, Sudafrica, dove c’era una malattia terribile che era l’apartheid, cioè l’applicazione scientifica del razzismo nei confronti di chi ha un colore diverso della pelle dai bianchi. Lui ha condotto una battaglia di 60 anni, una battaglia che l’ha portato in carcere per decine di anni. E quella battaglia però l’ha vinta e ha combattuto e battuto l’apartheid, ha combattuto e battuto il razzismo. Ecco, io vi invito a tenere con voi questi valori, sia che amministriate il Comune più piccolo della Sardegna che è Baratili, sia che amministriate una grande città come Cagliari, sia che amministriate la Sardegna, che amministriate l’Italia. Siate sempre dei segnatori e non rinunciate mai ai vostri sogni! Però dovete studiare molto, essere preparati e ascoltate sempre la gente, la comunità. Ascoltatela con il profondo del cuore e vedrete che diventerete dei bravi politici, che vuol dire darsi agli altri, come diceva Paolo VI “la politica è la più alta forma di carità”. Auguri ragazzi. PRESIDENTE Grazie Sindaco, iniziamo con la prima fase del Consiglio Comunale che è quella delle comunicazioni. E’ assente giustificato il Consigliere Giuseppe Montesu. La parola alla Consigliera Zedde. CONSIGLIERA ZEDDE Grazie Presidente, un caro saluto ai ragazzi e alle ragazze che hanno deciso di candidarsi alle elezioni del Consiglio Comunale dei ragazzi e delle ragazze e che oggi ci onorano della loro presenza. E’ bello vedere tra il pubblico questa gioventù colorata e ci fa enormemente piacere constatare che questo progetto del Consiglio Comunale sia stato accolto così favorevolmente. Loro sono candidati, dovrebbero raggiungerci altri gruppi di candidati. La loro presenza e la loro scelta significa che la speranza di un mondo migliore è veramente una realtà. Ed è la più importante espressione politica, questa presenza. Non voglio dilungarmi troppo perché molti concetti che volevo esprimere li ha già espressi il Sindaco e il Presidente del Consiglio. a cura dell’I.D.N. S.n.c. 6
-7- A volte ultimamente la parola “politica” è stata per lo più vista in una accezione negativa, cioè quasi quasi fare politica per molti significa agire in modo illegale. Quindi si è data un’accezione negativa. In realtà, come ha già detto anche il Sindaco, fare politica, anche a me piace quell’espressione che è la alta forma di carità, specialmente nel Consiglio Comunale, è veramente una forma di carità in tutti i sensi. Fare politica significa sostanzialmente prendere le decisioni su come gestire i beni pubblici, quindi quei beni che appartengono alla collettività. Perché è necessario prendere delle decisioni? Perché ad esempio, se qualcuno ha già studiato dei concetti di economia, le decisioni vanno prese perché le risorse sono scarse, mentre i desideri sono infiniti. Cioè voi, per fare un paragone, per Natale vorreste avere lo smartphone, la vacanza, vorreste avere tante cose, però in realtà il budget, ovvero la somma a disposizione è limitata, quindi bisogna fare delle decisioni: o questo o quello. Stesso discorso vale anche per le decisioni pubbliche. Dobbiamo scegliere, abbiamo necessità di fare tante cose, asfaltare le strade, dotare le scuole di tutti gli strumenti multimediali, costruire piscine, teatri, concerti mega galattici. In realtà però dobbiamo scegliere o una cosa o l’altra, oppure qualcuna e non tutte. In sostanza quindi, per dirla in parole povere, la politica si sostanzia in una serie di decisioni sui beni della collettività e sui servizi. Non vorrei ripetermi ma vedetela come la più alta forma di servizio nei confronti della vostra città e dei vostri concittadini, perché voi che dalle elezioni verrete nominati Consiglieri Comunali, Sindaco o Sindaca del Consiglio Comunale dei ragazzi, vi troverete a prendere queste decisioni. E questa è la politica. In bocca al lupo e grazie per la vostra presenza. PRESIDENTE Benvenuti ai nuovi arrivati. Abbiamo già aperto il Consiglio, abbiamo iniziato con i saluti e le comunicazioni. E’ arrivata anche l’Assessora Rachele Piras, che salutiamo. Volevo specificare che ho alla mia destra il Segretario generale, dottor Salvatore Bissiri, ci tenevo a salutarlo. Possiamo procedere. La parola al Consigliere Fadda. Sempre in comunicazioni. CONSIGLIERE FADDA P. Buongiorno a tutti, salutiamo gli ultimi arrivati, se no restano gelosi rispetto a a cura dell’I.D.N. S.n.c. 7
-8- quelli che abbiamo già salutato. Bella la sala consiliare così piena. Mentre parlava prima il Sindaco e la collega Zedde, mi è venuta in mente un’idea: un augurio e anche un pensiero. Innanzitutto auguri a quelli che si stanno candidando per il Consiglio Comunale dei ragazzi e poi anche un pensiero. Pensavo che dentro quest’aula per la prima volta da quando i cittadini ci hanno dato il mandato, ci sono contemporaneamente e i Consiglieri Comunali della consiliatura 2015/2020 e se Dio vuole anche i Consiglieri Comunali della consiliatura 2030/2035, magari c’è un Sindaco di Nuoro del 2040 o l’Assessore del 2025. Questa è una cosa bella. Siamo qui per dirvi che è bello, che è bello impegnarsi ed è bello lavorare sempre per gli altri. Nel saluto che mi sento davvero, a nome mio personale, ma a nome anche dei colleghi del Consiglio Comunale, mi sono venute in mente le parole di Gramsci, non so se l’avete già studiato. Gramsci diceva: istruitevi perché avremo bisogno di tutta la vostra intelligenza; agitatevi perché abbiamo bisogno di tutto il vostro entusiasmo; organizzatevi perché abbiamo bisogno di tutta la vostra forza. Concludo aggiungendo il mio, di pensiero, che evidentemente è molto inferiore culturalmente a quello di Gramsci, ma vi dico anche: ragazzi preparatevi perché avete l’obbligo e anche il dovere e la consegna di fare meglio di quello che stiamo facendo noi. Grazie e buon lavoro. PRESIDENTE La parola all’Assessora Piras. ASSESSORA PIRAS Buongiorno a tutti, benvenuti, sono veramente emozionata. Non vi nascondo che ho un leggero batticuore, questo perché vedere questi bambini pronti, che si stanno preparando - ragazzi dice la mia collega giustamente, io ho due figliole, una di 17 anni e l’altra di 14, continuo a chiamarle le mie bambine, perché è una parola affettuosa. Questi ragazzi e ragazze che si stanno preparando ad affrontare un’avventura politica a tutti gli effetti. Per cui un grande in bocca al lupo e sicuramente vinca il migliore! Una piccola comunicazione, perché questi giorni ho ricevuto da parte dell’associazione sportiva Sirbones, in qualità di Assessore allo Sport, un invito a a cura dell’I.D.N. S.n.c. 8
-9- presenziare domenica 16 dicembre scorso alla partita di basket per poi lanciare un peluche - ecco perché oggi ho portato questo peluche - che poi i giocatori avrebbero raccolto e hanno raccolto in campo, per poi consegnarlo al reparto di pediatria. Io non sono potuta andare purtroppo per altri impegni istituzionali per cui comunico ufficialmente che consegnerò un peluche che apparteneva alle mie bambine per poterlo poi consegnare al reparto di pediatria. Grazie dell’ascolto e buona giornata. PRESIDENTE Adesso procediamo con il merito del Consiglio, affrontiamo il primo punto all’ordine del giorno. PUNTO UNO ALL’ORDINE DEL GIORNO: RAZIONALIZZAZIONE PERIODICA DELLE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE, EX ARTICOLO 20 E 26 COMMA 11 DEL DECRETO LEGISLATIVO 19 AGOSTO 2016 NUMERO 175. La parola al Sindaco per l’illustrazione. Abbiamo deciso in Conferenza dei Capigruppo che voi adesso potete prendere anche degli appunti, se avete delle domande da farci ce le potete fare o al termine del Consiglio o se avete necessità di farla sul momento, chiedete la parola se c’è qualcosa che non vi è chiaro e ve la spieghiamo. SINDACO Buongiorno anche a chi è arrivato dopo, nel secondo turno di arrivo. Prima abbiamo fatto un piccolo saluto relativo all’esperienza politica alla quale vi state affacciando, che è una cosa molto bella, però non lo voglio ripetere, adesso entriamo subito in medias res, nel cuore dei problemi di cui ci dobbiamo occupare oggi. Più che problemi degli argomenti. Illustrerò la delibera che è posta all’attenzione del Consiglio Comunale per la sua approvazione, esplicandola e parlando soprattutto ai ragazzi, quindi mi consentano i Consiglieri più anziani di avere un attimo di pazienza se userò qualche minuto per spiegare di cosa stiamo parlando. Oggi il Consiglio Comunale è stato convocato con quattro punti all’ordine del giorno. Il primo punto all’ordine del giorno è la razionalizzazione periodica delle partecipazioni societarie, ex articolo 20 e 26 comma 11 del decreto legislativo 175/2016. Significa che la pubblica amministrazione eroga i propri servizi e svolge le proprie funzioni non solo con le istituzioni che sono il Comune, la Provincia, la Regione, lo Stato, le Comunità Montane, l’Unione dei Comuni, ma può svolgere a cura dell’I.D.N. S.n.c. 9
- 10 - queste funzioni pubbliche anche con delle società che si muovono nel mercato, più che come pubbliche amministrazioni, anche come soggetti di diritto privato. Facciamo un esempio, lo possiamo fare relativamente alla società E’– COMUNE. Che è la società che gestisce il ciclo dei rifiuti. Il Comune non gestisce direttamente il ciclo dei rifiuti, quindi la raccolta differenziata, lo smaltimento e così via, ma lo gestisce tramite una società, di cui detiene l’intero capitale sociale. Cioè ha deciso di non svolgere la funzione con propri dipendenti, ma ha costituito una società, una S.r.L., una società a responsabilità limitata che agisce nel mercato, in un mercato regolamentato e si occupa della raccolta dei rifiuti. Chi comanda in quella società? Comanda sempre il Comune, ma ha scelto di svolgere quella funzione dell’igiene urbana e della pulizia della città tramite una società, perché le società si muovono meglio, in maniera più veloce e molte volte più efficace rispetto all’istituzione comunale. Facciamo un altro esempio: Abbanoa è una società per azioni, una S.p.A., quindi il modello più importante di società per il diritto italiano e anche negli altri stati, è una società che si occupa della gestione del ciclo integrato dell’acqua in Sardegna. Cioè l’acqua che viene raccolta negli invasi, potabilizzata, distribuita nelle reti, fatturata eccetera, questa funzione non viene svolta dai Comuni, ma da una S.p.A., da una società che è costituita più o meno da tutti i Comuni della Sardegna e dalla Regione Sardegna. Esistono poi delle forme associative tra Comuni. I Comuni molte volte, le loro funzioni pubbliche, ad esempio la funzione della pubblica lettura, cioè quella della promozione della lettura che è una missione fondamentale per un ente locale, in generale per la comunità, molte volte per svolgere la funzione di promozione della pubblica lettura i Comuni da soli sono troppo piccoli rispetto al bacino d’utenza per esempio. Pensate alla nostra città, è una città capoluogo di provincia, che vuol dire che nella nostra biblioteca arrivano anche i ragazzi che vengono un po’ da tutta la provincia, e che anche nei paesi della provincia esistono delle biblioteche. Si è deciso tantissimi anni fa, circa 90 anni fa, di fondare una struttura giuridica diversa dal Comune di Nuoro, che era un consorzio tra la Provincia e il Comune e quindi un’unione tra la Provincia e il Comune che gestiscono le biblioteche del territorio. La legge, siccome alcune volte queste società di cui fanno i parte i Comuni a cura dell’I.D.N. S.n.c. 10
- 11 - sfuggono al controllo, oppure spendono troppo, non sempre sono stati esempi di buona amministrazione, la legge dice: sì i Comuni possono fare delle società, possono partecipare a dei consorzi per lo svolgimento delle funzioni pubbliche perché questo è un bene, però lo devono fare con una certa parsimonia, con un certo ragionamento, con una certa ponderazione. E la legge dice: caro Comune, tu ogni anno devi adottare una delibera. Il Consiglio Comunale, quindi l’organo più importante, quello che decide veramente nella città, deve adottare una delibera che dica quali partecipazioni societarie intenda mantenere o quale società vuole attivare e quali partecipazioni societarie intende dismettere. Partecipazioni societarie vuol dire appunto far parte di una società. Per cui noi con la delibera di oggi dobbiamo decidere se mantenere le partecipazioni societarie, quindi le quota di società che abbiamo, oppure dismetterle, cederle. Quali sono le società di cui oggi parliamo e di cui fa parte il Comune? Il Comune fa parte dell’ATP, Azienda Trasporti Pubblici, che è un’azienda consortile tra il Comune e la Provincia e che tra un po’ verrà trasformata in società per azioni, di cui farà parte al 90% il Comune e al 10% del Comune. L’ATP serve a gestire il trasporto pubblico locale, cioè i postalini tanto per intenderci e i parcheggi di una città. Poi abbiamo Uninuoro, che è il consorzio per la promozione degli studi universitari della Sardegna centrale. Il consorzio per la promozione degli studi è un consorzio tra Comune di Nuoro e Provincia di Nuoro che si occupa di garantire la formazione universitaria, la ricerca e la didattica nel territorio delle zone interne della Sardegna centrale. A Nuoro esiste una università, un’offerta universitaria anche se non c’è il Rettore, il Senato accademico, cioè che c’è a Sassari e a Cagliari, perché a Nuoro i corsi di laurea vengono “comprati” dalle Università di Cagliari e di Sassari che li erogano qui. Da quest’anno abbiamo un centro di ricerca che è molto importante. Poi abbiamo il Consorzio per la Pubblica Lettura Sebastiano Satta, di cui abbiamo parlato prima. Questo è il primo consorzio che ha avuto il Comune di Nuoro. Il Comune di Nuoro nel 1927, quando Grazia Deledda vinse il premio Nobel, venne elevato a Provincia e proprio in quella occasione, oltre una serie di riforme urbanistiche della città - l’apertura dell’artiglieria, la costruzione della via della a cura dell’I.D.N. S.n.c. 11
- 12 - Prefettura e una serie di opere di urbanizzazioni - fu anche istituto il Consorzio per la Pubblica Lettura Sebastiano Satta. Sebastiano Satta era un poeta, il principale poeta della Sardegna che era morto qualche anno prima, nel 1914. Poi abbiamo l’Ente di Governo d’Ambito per la regolazione del servizio idrico integrazione. Prima abbiamo parlato di Abbanoa, abbiamo detto che è la società dei Comuni della Sardegna e della Regione insieme che gestisce l’acqua in Sardegna, la depurazione, la fognatura e l’acqua potabile. Questa funzione che svolge Abbanoa, la svolge per conto di un altro ente, che raduna tutti i Comuni della Sardegna e anche la Regione, che è sostanzialmente chi ha commissionato ad Abbanoa di svolgere il servizio idrico. Questo ente, che è obbligatorio per legge, di cui fanno parte tutti i Comuni della Sardegna, anche quelli che non sono soci di Abbanoa, si chiama Ente di Governo d’Ambito per la regolazione del servizio idrico integrato, l’acronimo è EGAS. Poi abbiamo Abbanoa S.p.A. di cui abbiamo già parlato e poi c’è un consorzio che si chiama AILUN, che è un consorzio per la promozione della libertà università a Nuoro, che è finanziato dalla Regione, ma di cui fanno parte anche la Confindustria, la Camera di Commercio, il Comune di Nuoro, il Banco di Sardegna, tanti altri partecipanti. Come è fatta la delibera? Ha un’intestazione con l’oggetto, ha le firme di chi propone la delibera, in questo caso la firma è di chi ha istruito la pratica, cioè il funzionario del Comune che ha preparato questa pratica e l’ha studiata, la dottoressa Cristina Schirru; poi c’è la firma del dirigente Segretario Generale qui presente, il dottor Salvatore Bissiri; e poi c’è la firma dell’Assessore competente, in questo caso la propone direttamente il Sindaco, che svolge anche le funzioni di Assessore al Patrimonio e al Bilancio. Poi nella proposta di delibera c’è una parte espositiva dove si dice: “il Consiglio Comunale, premesso che la legge dice questo, considerato che, tenuto conto che, rilevato che, dato atto che”. Quindi tutta una fase di premessa nella quale si spiega le ragioni del cosiddetto deliberato. Dovete ricordarvi sempre che gli atti amministrativi – e questo è un atto amministrativo – hanno nella loro essenza la motivazione. Vuol dire che non può esistere, perché è contrario alla democrazia, un atto amministrativo senza motivazione. Tutti gli atti amministrativi devono essere motivati. Dove si trova la motivazione? Nella parte espositiva della delibera del Consiglio a cura dell’I.D.N. S.n.c. 12
- 13 - Comunale. Quindi la delibera viene esposta come l’ho esposta, adesso in sintesi chiediamo al Consiglio Comunale di approvare la delibera con la quale si dichiara di mantenere la partecipazione in tutte queste società o enti consortili, e che questa partecipazione è conferma alla legge, così come ci attestano i funzionari e il Segretario generale, e chiediamo appunto di deliberare sulla base delle motivazioni che ci sono nelle premesse. Cosa si delibera? Il Consiglio Comunale delibera di approvare le premesse narrative e motivazionali al presente dispositivo. Dicevamo prima: non può esistere un atto della pubblica amministrazione senza motivazione. Se la pubblica amministrazione adotta un atto senza motivazione - che vuol dire l’esposizione delle ragioni giuridiche e di fatto per le quali un atto viene adottato - allora quell’atto è illegittimo, cioè è difforme dallo schema normativo e può essere annullato, oppure addirittura può essere nullo, che vuol dire che non esiste. Nullo deriva da nullum, in latino vuol dire non esiste. “Delibera di approvare le premesse narrative, di mantenere le seguenti partecipazioni societarie con le specifiche misure di razionalizzazione riportate nell’allegato 1”, che è allegato alla delibera, che non vi sto a leggere. “In ATP Azienda Trasporti pubblici, Uninuoro Consorzio per la Promozione degli Studi Universitari; Consorzio per la pubblica lettura Sebastiano Satta; EGAS; Abbanoa e AILUN. Di dare atto altresì che, come specificato in premessa, la società Nuoro Ambiente è in liquidazione da ultimarsi nell’anno 2020”. Questo cosa vuol dire? Che il Comune di Nuoro ieri, fino al 2018 aveva una società che gestiva i rifiuti di cui aveva il 51% il Comune e il 49% un socio privato, poi questo Consiglio Comunale ha deciso di fondare una società interamente pubblica, lasciando da parte i soci privati, l’abbiamo fatta, l’abbiamo chiamata E’–COMUNE - quello è il suo simbolo, quello è il manifesto pubblicitario della campagna sulla raccolta differenziata che stiamo conducendo - e la società Nuoro Ambiente, quella che gestiva prima i rifiuti e che aveva un socio al 49%, si va a estinguere. Come si estingue? Con un procedimento che si chiama di liquidazione. Vuol dire che viene nominato un signore, un funzionario, o dalle parti, dai soci o dal Tribunale, e a questo signore gli viene dato un incarico, cioè gli viene detto: senti, siccome quella società Nuoro Ambiente ha un patrimonio, ti diamo l’incarico di vendere i beni, pagare i debiti se ce ne sono, e con quello che rimane lo distribuisci ai soci in base alle loro quote societarie: 51% al Comune e 49% al socio privato. a cura dell’I.D.N. S.n.c. 13
- 14 - “Di dare atto che per il consorzio Grazia Deledda, a seguito un difetto di nomina degli amministratori consorzio, verranno attivate le procedure per il suo scioglimento; Di dare atto che la presente e i relativi allegati siano trasmessi a tutte le società partecipate dal Comune, siano inoltrati al Dipartimento del Tesoro attraverso l’applicativa partecipazione del portale tesoro.nef.gov.it, e sia inviata la competente sezione regionale della Corte dei Conti tramite modalità telematica”. Queste ultime due cose sono molto importanti, perché ci dicono che il Comune non è che adotta questa delibera e poi la tiene in un cassetto, ma questa delibera viene adottata, vi ricordate cosa vi ho detto prima? Che è intervenuta una legge che ha detto: sì, il Comune può partecipare a delle società, però lo deve fare con ponderazione, perché si vuole evitare che la spesa pubblica sia moltiplicata dalla presenza di troppe società, che magari a volte si ripetono, o si sono ripetute. Allora Comune deve adottare questa delibera ogni anno. A chi la trasmette? A degli organismi di controllo che controllano l’operato dei Comuni. Questi organismi sono due: il Ministero delle Finanze e la Corte dei Conti. Il ministero è un ente amministrativo dello Stato che si occupa di tenere i conti dello Stato in ordine e sono un po’ ballerini quelli dello Stato italiano, però ricordiamoci che siamo sempre la settima potenza al mondo. E poi esiste la Corte dei Conti, che invece sono dei giudici che si occupano di controllare che le amministrazioni pubbliche non siano troppo spendaccione, non facciano degli sprechi. Questi documenti vanno trasmessi a loro, perché loro ci mettono un visto e ci dicono se abbiamo deciso bene oppure no. “Delibera di dichiarare la presente immediatamente esecutiva, stante l’urgenza della sua trasmissione”. Vuol dire che le delibere del Consiglio Comunale sarebbero esecutive, cioè sarebbero efficaci e avrebbero delle conseguenze per legge dopo 15 giorni dalla pubblicazione. Invece in questa maniera si chiede al Consiglio Comunale, siccome questa delibera deve essere trasmessa subito agli enti che ci controllano, Corte dei Conti e Ministero dell’Economia e delle Finanze, chiediamo al Consiglio Comunale di consentire, in deroga alla norma che prevede che le delibere siano esecutive dopo 15 giorni, chiediamo al Consiglio Comunale se è d’accordo perché venga dichiarata immediatamente esecutiva. E questa è una sorta di prassi. a cura dell’I.D.N. S.n.c. 14
- 15 - Scusate se sono stato un po’ lungo, però volevo che entraste subito nella materia. PRESIDENTE Adesso, sempre come stabilito e disciplinato dal regolamento del Consiglio Comunale, dopo l’illustrazione da parte del Sindaco, anche Assessore al Bilancio e al Patrimonio, dichiaro aperta la discussione in cui i Consiglieri, se vogliono, possono intervenire sul punto. Non ci sono interventi, quindi dichiaro chiusa la discussione e aperte le dichiarazioni di voto. Non ci sono dichiarazioni di voto, dichiaro chiuse le dichiarazioni di voto e procediamo con la votazione. Pongo in votazione il punto uno all’ordine del giorno. Esito della votazione: favorevoli 12; contrari 0; astenuti 5. Votazione: approvato. La delibera è approvata perché la maggioranza dei voti favorevoli ha superato quella dei voti contrari o astenuti. Pongo in votazione l’immediata esecutività della delibera. Esito della votazione: favorevoli 12; contrari 0; astenuti 5. Votazione: approvata. Vuol dire che la delibera entra subito in vigore e non deve attendere i tempi, solitamente 10/15 giorni, per entrare in vigore. Quindi la prima delibera l’abbiamo approvata, procediamo con il secondo punto all’ordine del giorno. PUNTO DUE ALL’ORDINE DEL GIORNO: RICONOSCIMENTO DELLA CITTADINANZA ONORARIA ALLA SENATRICE LILIANA SEGRE. Chiedo di nuovo al Sindaco di illustrare la delibera sulla cittadinanza onoraria. SINDACO La prima delibera che abbiamo illustrato è un atto amministrativo, di amministrazione concreta della città e del patrimonio del Comune, ma il Consiglio Comunale non si occupa solo di questioni concrete che attengono all’amministrazione del patrimonio o delle finanze del Comune, ma si occupa anche di fatti puramente politici, di fatti puramente simbolici. Cioè il Consiglio Comunale, che è l’organo che rappresenta tutta la comunità, ha delle sensibilità politiche, cioè può avere degli orientamenti, può essere contro il razzismo, contro l’odio, contro l’intolleranza, contro la guerra, può essere contro la a cura dell’I.D.N. S.n.c. 15
- 16 - sofferenza di un popolo che sta a migliaia di chilometri di distanza, che noi non abbiamo mai conosciuto. Ed è giusto, sacrosanto e legittimo che si facciano dei Consigli Comunali – e si sono sempre fatti – per affermare e parlare solo di questioni politiche, che non hanno una conseguenza sulla vita quotidiana, cittadina, sull’amministrazione delle finanze e del patrimonio della città. Questa seconda delibera che viene proposta all’attenzione del Consiglio Comunale, è una di quelle che ha un valore politico, non ha un valore amministrativo, ha un valore politico molto forte. Cosa è successo? Vi raccontiamo le premesse. Forse ne avete sentito parlare in televisione, o forse ne avete sentito a parlare a scuola. Noi abbiamo una senatrice a vita della Repubblica che è Liliana Segre. Liliana era una bambina, abitava a Milano, ebrea, proveniente da una famiglia ebrea che nel 1944 venne catturata insieme alla famiglia, caricata al Binario 21 della stazione centrale di Milano e portata con un carro bestiame a Auschwitz, nel campo di concentramento. Gli viene tatuato un numero che ha ancora sul braccio, viene sterminata la sua famiglia e vive un’esperienza di odio totalizzante. L’odio applicato al caso concreto, la più grande tragedia umana vissuta sulla sua pelle. L’uomo del Ventesimo secolo che sembrava così evoluto dopo la rivoluzione francese, dopo l’illuminismo, dopo i primi approcci di stato liberale, che diventa una belva umana e massacra e stermina un altro popolo perché la pensa diversamente dal punto di vista religioso, stermina gli ebrei. Lei, ebrea italiana, sopravvive a questa tragedia di Auschwitz. Per 60 anni tornata a casa senza la sua famiglia, senza i suoi genitori, tutti morti, non parla mai di quello che le era capitato. Le faceva troppo male. Si sentiva male, non riusciva a parlarne. E’ una cosa che capita spesso. Magari anche i vostri bisnonni che sono stati in guerra, che hanno fatto la Prima Guerra mondiale, sono tornati dal fronte del Carso quando combattevano nella Brigata Sassari e per anni non avranno parlato in famiglia delle tragedie che hanno visto e che hanno vissuto sulla loro pelle. Ecco, Liliana Segre ha fatto la stessa cosa: per 60 anni non ha mai proferito parola della sua esperienza. Però dopo 60 anni si è voluta liberare di quel fardello e l’ha raccontato, l’ha scritto, ha iniziato a girare per le scuole a segnalare una cosa: basta con l’odio, basta a cura dell’I.D.N. S.n.c. 16
- 17 - con l’intolleranza, fondiamo una repubblica, fondiamo una comunità che si basi sull’amore, che si basi sulla felicità, sull’ascoltare l’altro, sul rispettare le opinioni di tutti, sull’impegnarci e difenderci affinché tutti possano esprimere in pace le loro opinioni. Ed è diventata una rappresentante altissima dei valori democratici del nostro paese. Per questo il Presidente della Repubblica qualche anno fa l’ha nominata senatrice a vita. Cioè uno di quei senatori che non sono eletti dal popolo, ma che per alti meriti istituzionali, morali, civili, vengono insigniti della carica di senatore, perché la legge, la Costituzione dice: quando ci sono queste persone che sono eccezionali per i valori che portano, allora devono sedere in Parlamento senza che sia necessario che vengano eletti e sottoposti alla votazione. Cosa è successo? Questo è un simbolo dell’Italia e l’Italia sta attraversando un periodo dove qualcuno ha seminato odio, qualcuno ha seminato intolleranza e questa ha un riverbero incredibilmente negativo nei social, su Instagram, su Facebook, su Twitter, alla signora senatrice Liliana Segre sono arrivate delle minacce di morte. Ma come?! Lei un esempio dell’amore, della pace, della tolleranza, viene minacciata di morte dopo tutto quello che ha sofferto? Allora no! Allora i sindaci d’Italia, l’Associazione Nazionale dei Comuni d’Italia ha deciso di fare una cosa come simbolo di protezione, come per dire: la scorta, Liliana Segre, te la fa la comunità nazionale, te la facciamo noi cittadini, non avrai bisogno di una scorta armata, ti difendiamo noi perché tu sei la bandiera dell’Italia che vogliamo! Hai 90 e passa anni, ma tu sei la bandiera dell’Italia che vogliamo. Non vogliamo più sentire parlare di genocidio, di sterminio di una razza, di odio razziale, di camere a gas, di persecuzioni della diversità, vogliamo essere tutti uguali, vogliamo basare il nostro paese sui valori della solidarietà, dell’accoglienza e tu sei un esempio. La scorta allora, cara Liliana Segre, te la facciamo noi. E come? Ti diamo la cittadinanza onoraria in tutti i Comuni di Italia. E in tutti i Comuni d’Italia - e oggi a Nuoro - sta avvenendo questo, stiamo dando la cittadinanza onoraria a Liliana Segre per dire: Liliana tu non sei a Milano dove risiedi, non sei a Roma dove fai la senatrice, tu sei nel cuore dell’Italia intera, in tutti i singoli 8 mila Comuni italiani e tutti ti diamo la cittadinanza e guai a chi ti tocca, guai a chi ti minaccia, perché scendiamo in piazza e veniamo noi a difenderti. a cura dell’I.D.N. S.n.c. 17
- 18 - Ecco, oggi il Comune di Nuoro fa questo ed è un atto politico, perché la cittadinanza onoraria non ha un riverbero giuridico, non ha delle conseguenze giuridiche vere e proprie, però è un simbolo. Di solito la cittadinanza onoraria per lo statuto dei Comuni si dà a quei soggetti, a quelle persone che hanno portato lustro alla città, a esempio a Nuoro è cittadino onorario di Nuoro Gianfranco Zola, il giocatore del Chelsea, del Cagliari, del Napoli, ma anche della Nuorese. Oppure è cittadino onorario Paolo Fresu che per 25 anni ha guidato un importantissimo seminario jazz a Nuoro, nella nostra città, portandolo a una rilevanza internazionale. E’ cittadino onorario don Ciotti, che è un benemerito della Repubblica, dell’esperienza sociale. Noi oggi stiamo dando una cittadinanza onoraria a una donna che non ha un legame specifico con la nostra città. E quindi stiamo facendo anche un po’ una forzatura rispetto allo statuto e al regolamento del Consiglio Comunale. Ma lo facciamo perché vogliamo dire basta, no all’odio, no all’intolleranza. Vi racconto che qualche giorno fa sono stato a Milano con altri 600 Sindaci, dove l’Anci – che è l’Associazione Nazionale dei Comuni d’Italia – e il Comune di Milano hanno organizzato una manifestazione e abbiamo accompagnato in una passeggiata tra il Duomo e piazza della Scala, passando all’interno della galleria Monte Napoleone, in un’affollatissima passeggiata, abbiamo accompagnato la senatrice Liliana Segre sotto il palazzo del Comune di Milano. Lì lei ha tenuto un discorso. E con questo discorso ha voluto dire poche cose semplici. La cosa più importante che ha detto e che mi è rimasta impressa però è che dobbiamo fondare una società che si basi sull’amore, che si basi sul dialogo. Dobbiamo puntare alla felicità. E l’odio non è la felicità, l’intolleranza non è la felicità. Per cui, ragazzi, oggi dovete essere orgogliosi che il vostro Comune, così come ieri e l’altro ieri il Comune di Cagliari e tanti altri in Sardegna e tanti altri in Italia, stiano dando la cittadinanza onoraria a un simbolo della democrazia, a un simbolo della tolleranza, a un simbolo della pace. E guai a chi tocca Liliana Segre, e guai a chi tocca quei valori su cui si basa la vita della comunità, che sono valori da tutelare, come da tenere dentro un’urna, vanno coltivati nella memoria e vanno custoditi. Questo lo fa il vostro Consiglio Comunale, il nostro Consiglio Comunale con un atto altamente politico che invito i Consiglieri anziani a votare all’unanimità. PRESIDENTE a cura dell’I.D.N. S.n.c. 18
- 19 - Grazie Sindaco, e non è un caso che ci siate voi oggi presenti per la discussione e l’approvazione di questa delibera e anche della successiva. Dichiara aperta la discussione sul punto. La parola alla Consigliera Moroni. CONSIGLIERA MORONI Buongiorno a tutti, benvenuti ragazzi, siete una gioia. E’ una gioia vedere dei ragazzi, perché siete dei ragazzi, che hanno voglia di mettersi in gioco, hanno voglia di capire come funziona la politica, hanno voglia di fare qualcosa per la propria città. Siete una speranza e in particolare io scelgo di salutarvi proprio su questo tema, perché è un tema a me carissimo, a tutti noi carissimo perché purtroppo stiamo vivendo dei tempi molto difficili e molto bui. C’è bisogno di tolleranza, c’è bisogno di pace, come ha detto il Sindaco c’è bisogno di amore e voi siete il futuro. Dovete essere voi a portare avanti questi valori, perché purtroppo gli adulti di adesso non stanno facendo un gran lavoro, quindi mi auguro che siate voi a portare avanti questo. Per quanto riguarda il merito dell’intervento vorrei aprire con una citazione: la politica che investe nell’odio è sempre una medaglia a due facce che incendia anche gli animi di chi vive con rabbia e disperazione il disagio dovuto alla crisi e questo è pericoloso. A me hanno insegnato che chi salva una vita salva il mondo intero, l’accoglienza rende più saggia la nostra società. Queste sono le parole di Liliana Segre nel suo intervento fatto il 10 settembre 2019 al Senato. Liliana Segre vi ha già spiegato abbondantemente il nostro Sindaco chi è, è una donna che il 30 gennaio 1944 è partita dal binario 21 della stazione di Milano per andare al campo di concentramento di Auschwitz e Birkenau. Liliana Segre è una dei soli 25 bambini sotto i 14 anni che sono sopravvissuti. Erano 776 i bambini italiani che sono andati in campo di concentramento. E su 776 solo 25 sono sopravvissuti. 75 anni dopo questa data, il 30 gennaio 1944, ci ritroviamo di nuovo a dover fare i conti con questo. Ci ritroviamo di nuovo a dover fare i conti con una società che manifesta razzismo e xenofobia. L’avete mai sentita questa parola? la conoscete? Vuol dire razzismo, paura del diverso, paura dello straniero. E non bisogna avere paura perché siamo persone, siamo tutte persone, indipendentemente dal nostro orientamento politico, dalle nostre scelte, dalla nostra origine, dal colore della nostra pelle, dalla nostra religione. E’ importante che questa cosa voi la capiate e la portiate avanti, perché a cura dell’I.D.N. S.n.c. 19
- 20 - purtroppo quando ci troviamo a dover leggere notizie come quello che è successo da poco a Sondrio, forse non lo sapete, forse è anche un po’ forte per voi, una mamma ha perso la sua bambina di 5 mesi e piangeva in ospedale e ci sono state persone che l’hanno definita scimmia, ci sono state persone che hanno chiesto che smettesse di piangere perché disturbava, solo perché era una ragazza straniera. Quindi, ragazzi, voi siete la speranza, voi dovete aiutarci a contrastare tutto questo. Noi facciamo il nostro, però siete voi che portate avanti questa società e siete voi il nostro futuro. Quindi chiedo a voi un impegno in questo senso. PRESIDENTE La parola alla Consigliera Zedde. CONSIGLIERA ZEDDE Grazie Presidente, oggi ho portato in aula due libri che voglio far vedere ai ragazzi. Come potete vedere dalle copertine non sono libri intonsi, ma ben vissuti. Uno è il Diario di Anna Frank e l’altro è Se questo è un uomo di Primo Levi. Il Diario di Anna Frank è un diario scritto da una ragazza quasi coetanea di Liliana Segre. Anna Frank nacque nel 1929, Liliana Segre nel 1930. Entrambe ebree, una è sopravvissuta, l’altra è morta in un campo di concentramento. Perché vi porto questo libro? Anna Frank era una ragazza come voi, aveva 13 anni, usciva in bicicletta, andava a prendere il gelato con gli amici, aveva i suoi primi innamoramenti. Insomma una ragazza come potete essere voi. Di punto in bianco, a causa della politica nazista è costretta a rinchiudersi insieme alla famiglia in un rifugio segreto ad Amsterdam. Io ho visto quella casa. Ho visto anche i campi di concentramento in Germania. Vive due anni in questo rifugio segreto, scrive questo diario, immaginando di scrivere a un’amica che chiama Kitty, e vive come un adolescente normale, ha i suoi litigi con i genitori, a volte propende per il padre, a volte detesta la madre, a volte detesta gli altri abitanti del rifugio, contesta. Insomma è un’adolescente come tutte le adolescenti di questo pianeta. Se leggete il suo diario, è una lettura che io ho fatto alla vostra età ed è consigliata proprio perché vi consente di capire che Anna Frank era, lo ripeto tante volte, esattamente come tutti noi, come tutti gli adolescenti, come tutti i ragazzini e le ragazzine di quell’età, con gli stessi problemi, con le stesse abitudini. Tuttavia ha un destino diverso, nel 44 anche lei insieme alla famiglia viene a cura dell’I.D.N. S.n.c. 20
- 21 - portata in un campo di concentramento e purtroppo, differentemente da Liliana Segre, lei muore nel 45. Mentre Liliana Segre sopravvive e è una, come ha detto la Consigliera Moroni, delle poche sopravvissute tra i ragazzi di quell’età, Anna Frank invece non ce la fa, muore di tifo in un campo di concentramento. Io ho visto il campo di concentramento, ho visto l’orrore dei forni, ho visto i residui, adesso non voglio usare parole troppo forti, però ho visto ciò che restava. Ho visto le divise, ho visto i depositi, ho visto tutti gli effetti personali che venivano lasciati dalle persone che poi subivano purtroppo la camera a gas. Questo perché non dobbiamo dimenticare. Non si devono dimenticare gli orrori che hanno vissuto queste persone, perché queste persone appunto erano come noi. E’ come se per noi che facciamo la nostra vita, che giochiamo, che usiamo lo smartphone, di punto in bianco uno si alza e dice: no, tu meriti un’altra fine perché sei diverso, sei diverso perché sei nato in un posto piuttosto che in un altro, perché professi una religione rispetto a un’altra e così via. Ci sono stati altri episodi storici, non è stato l’unico quello del nazismo. Da poco abbiamo subito quello dei Balcani, negli anni 90 ce ne sono stati altri. Purtroppo periodicamente ci si dimentica. L’altro libro che io ho portato è Se questo è un uomo, di Primo Levi, forse questo ancora non è adatto per la vostra età, magari è una lettura che farete, questo ve lo diranno i vostri insegnanti. “Se questo è un uomo” è sempre scritto da un superstite dei campi di concentramento. Ma come può definirsi ancora un essere umano quello che nei campi di concentramento viene privato di qualsiasi dignità? Io non so se voi avete già studiato questa parte della storia e sapete cosa succedeva in quei campi di concentramento. Succedeva veramente che era impossibile definire quelle persone esseri umani, perché venivano privati di qualsiasi dignità. Ma questo, badate bene, non è solamente... e mi dispiace dirlo qua, perché stiamo vivendo un periodo, come ha detto il Sindaco, come ha detto prima la Consigliera Moroni, in cui veramente la storia sembra che non abbia insegnato niente. Ancora adesso è difficile capire come mai la storia effettivamente non abbia insegnato niente a nessuno. I migranti vengono a volte considerati meno di un oggetto, proprio perché è stata diffusa questa politica d’odio soprattutto nei social, che fa credere che i migranti ci rubino il lavoro, che impoveriscano l’economia, e sembra quasi di ricordare in certi a cura dell’I.D.N. S.n.c. 21
- 22 - post di Facebook la propaganda razzista del regime fascista e nazista. Quello che è accaduto a Sondrio pochi giorni fa, di cui ha parlato la Consigliera Moroni ci deve fare inorridire, perché un essere umano è un essere umano. Non importa di che colore abbia la pelle, non importa da dove arrivi, non importa che religione professi. Un essere umano è un essere umano, quindi deve avere la dignità di un essere umano. Allora ragazzi, noi non dobbiamo dimenticare, queste cose ce le dobbiamo tenere sempre nel cuore. Leggiamo tutti questo Diario di Anna Frank. Io l’ho letto innumerevoli volte e questo mi ha fatto bene. Mi ha fatto capire che Anna Frank potevo essere io, poteva essere la mia vicina di banco, poteva essere il mio amico del cuore, la mia amica del cuore. Anna Frank era come me, e come me e come voi sono tutti i vostri coetanei e tutti gli abitanti che popolano questo pianeta. E se per caso ci fossero altri abitanti in altri pianeti sarebbe la stessa cosa. Quindi, ragazzi, questa cittadinanza a Liliana Segre serve per ricordarci che non dobbiamo mai abbassare la guardia, che dobbiamo sempre stare attenti, perché c’è sempre qualcuno che tenterà di spiegare che le cose vanno male per colpa di qualcun altro. Adesso si è diffusa la convinzione che le cose vadano male perché gli stranieri ci stanno invadendo. E’ tutta una bugia, sono tutte falsità, non è vero niente. Noi dobbiamo studiare, dobbiamo fare riferimento ai dati statistici e dobbiamo evitare di ascoltare tutti questi diffusori di odio che rischiano di farci sprofondare nuovamente in una situazione veramente pericolosa. PRESIDENTE La parola al Consigliere Porcu. CONSIGLIERE PORCU Buongiorno signor Sindaco, Presidente, colleghi Consiglieri, ma soprattutto colleghi ragazzi e ragazze che mi auguro possiate continuare quest’esperienza, che riguarda proprio la cittadinanza onoraria. La politica infatti è il sale della democrazia e laddove è assente la politica, è assente la democrazia; laddove non c’è il confronto delle idee, non c’è più la democrazia e succede quello di cui stiamo parlando stamattina. Quindi voi dovete continuare, nel rispetto delle idee degli altri, a discutere tra di voi qualunque sia la vostra posizione: destra, sinistra, centro, alto, basso, non ha a cura dell’I.D.N. S.n.c. 22
- 23 - importanza questo, l’importante è sempre parlarne, discutere e anche affrontare le cose, che la politica è la cosa più importante che esista. Quando manca la democrazia succede che abbiamo i “reucci” che comandano e noi non possiamo fare più nulla; invece bisogna combattere i reucci che comandano. Quando c’era uno con i baffetti era solo, e purtroppo è successo quello che è successo. Anch’io sono stato a Auschwitz e credo che ognuno di noi almeno una volta debba andare perché non si capisce la crudeltà veramente che c’è stata in quel posto. E’ tutto bello, dorato, però quando voi guardate foto di persone, cioè di gente che era come noi, e capite che lì il reuccio è andato e ha fatto quello che gli pareva, pensando di fare grande salvaguardia dell’umanità, allora si comprende veramente a fondo dove può arrivare l’essere umano. Per quello dico: è importante che voi siate qui, è importante che continuate questa strada, perché poi un domani noi non ci saremo più e qualcuno dovrà pur comandare, e dovrà pur prendere le redini della democrazia - parlo di democrazia - e dovrà fare politica perché la politica, ripeto, non è sporca, la politica è importante. Tornando al discorso di prima, io ritengo che veramente ognuno di noi debba fare un viaggio in quel posto e nei posti dove anche tutt’ora purtroppo ci sono assenze di democrazia, che dobbiamo sempre cercare di tenere alta e di proteggere. Non dobbiamo avere paura di parlarne. Anche intorno a noi molto spesso, quando parliamo con gli altri e cerchiamo di essere prevaricanti, a quel punto anche noi stiamo mancando di democrazia, non stiamo facendo politica. Quindi abbiamo sempre rispetto degli altri, come stiamo cercando di proteggere con l’atto che stiamo facendo oggi. Questa cittadinanza onoraria per la Segre non è solo un atto per la persona, che dobbiamo proteggere e diffondere sicuramente perché le presenze di queste persone ci fanno capire ciò che è successo e come è stato cattivo l’uomo, come riesce a essere veramente malvagio quando noi non ci opponiamo, pensiamo a noi stessi, siamo egoisti: dell’altro non me ne frega nulla. Quindi noi dobbiamo proteggere non solo la Segre per quello che sta facendo e per la sua presenza, ma dobbiamo proteggere la Segre per quello che rappresenta e che noi dobbiamo cercare sempre di tenere vivo e di rappresentare. a cura dell’I.D.N. S.n.c. 23
- 24 - Sono pienamente d’accordo quindi ad esprimere il voto pienamente favorevole per questa cittadinanza onoraria. PRESIDENTE La parola al Consigliere Siotto. CONSIGLIERE SIOTTO G. Grazie Presidente, colleghi Consiglieri, piccole e piccoli colleghi Consigliere e Consiglieri del futuro. Ovviamente ci tengo a darvi il mio benvenuto in quest’aula. E’ emozionante perché sapere di avere gli occhi dei nostri concittadini più giovani, un qualcosa a livello emotivo psicologico la smuove ed è, vi assicuro, una di quelle poche sedute della consiliatura che abbiamo fatto in cui non ci vedete magari alzare i toni perché la pensiamo in maniera diversa ovviamente tra gruppi su determinati temi. Ci sono state davvero poche occasioni e questa è una di quelle. Ricordo la precedente, la visita alla casa circondariale di Badu ‘e Carros, dove abbiamo votato tutti all’unanimità per dare un futuro, una speranza anche ai concittadini che sono detenuti per avere fatto degli errori lungo la loro vita, che però possono essere rieducati, essere reimmessi così nella società e a stretto contatto con noi nuovamente. Quello che stiamo facendo oggi è un Consiglio Comunale ufficiale ma anche didattico per voi, quindi cercherò di utilizzare dei termini comprensibili per la vostra età, come a suo tempo avevano fatto con me. Mi ricordo che avevo la vostra età quando venivamo in quest’aula a fare i test dei giochi matematici, io li perdevo sempre. Ed è anche la prima volta che mi trovo a dovermi confrontare con un’età anagrafica così bassa su un tema così importante come quello del razzismo, che avete capito che è un concetto osceno, questo vi deve rimanere ben fissato; però voglio un po’ invertire quella che è la metodologia dettata oggi. Nel senso che per buona fede tendiamo quasi sempre - noi “adulti”, io sono il più giovane qui dentro e me ne vanto - a dare lezioni ai più piccoli. In realtà penso che oggi e sempre nel quotidiano la lezione ce la state dando voi. Come? Non c’è bisogno di un microfono, di una sedia in un’istituzione comunale come questa per fare testimonianza di civiltà, di educazione, di democrazia. La fate nelle vostre classi quando avete accanto un bambino che per voi non è straniero ma è il vostro compagno di classe; la fate ai giardinetti, ai Giardini Pinna quando andate a giocare con tutti i bambini, a prescindere dal colore; la fate magari - a cura dell’I.D.N. S.n.c. 24
Puoi anche leggere