COMUNE DI NUORO CONSIGLIO COMUNALE DEL 20 DICEMBRE 2019

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COMUNE DI NUORO
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                             CONSIGLIO   COMUNALE
                              DEL 20 DICEMBRE 2019

a cura dell’I.D.N. S.n.c.                            1
INDICE DEGLI INTERVENTI
                   CONSIGLIO COMUNALE 20/12/2019
•         PRESIDENTE                 4    •   PRESIDENTE          31
•         SINDACO                    4    •   CONSIGLIERA SANNA   31
•         PRESIDENTE                 6    •   PRESIDENTE          32
•         CONSIGLIERA ZEDDE          6    •   FRANCESCO           33
•         PRESIDENTE                 7    •   DIEGO               33
•         CONS. FADDA P.             7    •   SINDACO             34
•         PRESIDENTE                 8    •   MARCO               35
•         ASSESSORA PIRAS            8    •   PRESIDENTE          36
•         PRESIDENTE                 9    •   SINDACO             36
                                          •   GABRIELE            36
        PUNTO UNO O.D.G.: RAZIONA-
                                          •   CLAUDIA             36
        LIZZAZIONE PERIODICA DELLE
                                          •   PRESIDENTE          37
        PARTECIPAZIONI SOCIETARIE,
                                          •   SINDACO             37
        EX ARTICOLO 20 E 26 COMMA
                                          •   ALESSANDRO          37
        11 DEL DECRETO LEGISLATIVO
                                          •   PRESIDENTE          37
        19 AGOSTO 2016 NUMERO 175.   9
                                          •   SINDACO             37
•         SINDACO                    9    •   PRESIDENTE          38
•         PRESIDENTE                 15   •   ASSESSORA PIRAS     38
                                          •   CARLA               38
        PUNTO DUE O.D.G.: RICONO-
                                          •   LUCREZIA            39
        SCIMENTO DELLA CITTADI-
                                          •   PRESIDENTE          39
        NANZA ONORARIA ALLA SENA-
                                          •   SINDACO             39
        TRICE LILIANA SEGRE.         15
                                          •   SARA                40
•         SINDACO                    15   •   SINDACO             40
•         PRESIDENTE                 18   •   CHIARA              41
•         CONSIGLIERA MORONI         19   •   SINDACO             41
•         PRESIDENTE                 20   •   ELIAS               42
•         CONSIGLIERA ZEDDE          20   •   SINDACO             42
•         PRESIDENTE                 22   •   MARCO               44
•         CONS. PORCU                22   •   SINDACO             44
•         PRESIDENTE                 24   •   BEATRICE            44
•         CONS. SIOTTO G.            24   •   SINDACO             45
•         PRESIDENTE                 26   •   ANDREA              45
•         CONS. FADDA F.             26   •   PRESIDENTE          46
•         PRESIDENTE                 30   •   SINDACO             46
•         CONS. CATTE                30   •   MARIA               47

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•         SINDACO                       47   •   PRESIDENTE          62
•         RICCARDO                      48   •   CONSIGLIERA SANNA   62
•         FEDERICA                      48   •   CONSIGLIERA ZEDDE   62
•         SINDACO                       49   •   PRESIDENTE          63
•         MARCO                         49   •   SINDACO             63
                                             •   CONS. PORCU         63
        PUNTO TRE O.D.G.: CONFERI-
                                             •   PRESIDENTE          63
        MENTO CITTADINANZA ONO-
        RARIA AI MINORI FIGLI DI
        GENITORI STRANIERI NATI E
        RESIDENTI NEL TERRITORIO
        DEL COMUNE DI NUORO.            49
•         SINDACO                       49
•         PRESIDENTE                    52
•         CONSIGLIERA ROJCH             52
•         PRESIDENTE                    53
•         CONS. PORCU                   53
•         PRESIDENTE                    54
•         ASSESSORA ROMAGNA             54
•         PRESIDENTE                    54
        PUNTO     QUATTRO     O.D.G.:
        MOZIONE DIVIETO DI ATTEN-
        DAMENTO DI CIRCHI CON
        ANIMALI E UTILIZZO DI ANIMA-
        LI ALL’INTERNO DI FIERE, SA-
        GRE, MOSTRE, ESPOSIZIONI E
        MANIFESTAZIONI DEL COMUNE
        DI NUORO.                       55
•         CONSIGLIERA SANNA             55
•         PRESIDENTE                    58
•         CONSIGLIERA ZEDDE             58
•         PRESIDENTE                    58
•         CONSIGLIERA MORONI            58
•         PRESIDENTE                    59
•         CONS. FADDA P.                59
•         PRESIDENTE                    60
•         CONS. FADDA F.                60
•         CONS. SIOTTO M.               61
•         CONS. FADDA F.                61
•         CONS. SATTA                   61
•         CONS. SIOTTO G.               61

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                 Ad ore 9 e 40 il SEGRETARIO procede all’appello dei Consiglieri.
                 Il PRESIDENTE, constatata la presenza del numero legale dei Consiglieri
dichiara valida ed aperta la seduta.
                 PRESIDENTE
                 Buongiorno a tutti i presenti, buongiorno ai ragazzi delle scuole medie che ci
onorano della loro presenza. Questo è un Consiglio Comunale particolare perché
abbiamo voi, che siete i veri padroni di casa – ricordatevelo - di questo Consiglio
Comunale e non è pura retorica.
                 Questo è il vostro Consiglio Comunale dove si decidono le cose che riguardano
soprattutto voi, è l’aula dove si decidono gli argomenti e i temi più importanti della
città.
                 Io sono il Presidente del Consiglio Comunale, sono Fabrizio; il Sindaco è alla
mia sinistra, Andrea; il vice Sindaco Sebastian Cocco; gli Assessori Gianni Dettori;
Valeria Romagna; Maria Boi; il Segretario generale e i funzionari del Comune.
                 E poi la parte più importante, che sono i Consiglieri Comunali di questo
Consiglio che trovate davanti e a voi.
                 Cercherò di fare un sunto, abbiamo detto in Conferenza dei Capigruppo che
sarà una seduta un po’ didattica per voi.
                 Vi dovete ricordare che tutto quello che avviene oggi qui, anche la vostra
presenza e anche il fatto che possiate costituire il Consiglio Comunale dei ragazzi è
disciplinato da uno statuto e da dei regolamenti.
                 Quindi tutto quello che avviene qui dentro deve seguire per forza delle regole
che sono contenute qua dentro, oppure dentro il Testo Unico degli enti locali.
                 Non si può fare niente che possa essere fuori da queste leggi e norme alle quali
noi ci dobbiamo attenere.
                 Noi oggi abbiamo quattro punti all’ordine del giorno, il Sindaco e una
Consigliera Comunale presenteranno una mozione, verranno presentati i punti e poi
piano piano capirete tutto quello che avverrà per affrontare ogni singolo punto con la
discussione del punto e poi, la parte più importante, che è la votazione sui punti.
                 Credo che il Sindaco vi voglia fare un saluto, quindi la parola al Sindaco.
                 SINDACO
                 Buongiorno a tutti, ciao ragazzi, benvenuti a casa vostra, nella sala del
Consiglio Comunale. Sta per iniziare per voi una bellissima esperienza, che in parte
è già iniziata, che è quella di cimentarvi, di dedicarvi alle decisioni pubbliche. Cioè a

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quelle che decisioni che riguardano la comunità.
                 In una democrazia - che non è un concetto scontato, non sempre c’è stata la
democrazia, l’avete già studiato naturalmente a scuola – il potere e la responsabilità
di guidare una comunità grava su chi è stato eletto in seguito a delle elezioni.
                 Questo è un concetto fondamentale. Cioè chi si vuole mettere al servizio degli
altri, chi vuole contribuire ad amministrare l’interesse pubblico, la comunità
nell’interesse collettivo, per darsi agli altri deve sottoporsi a delle elezioni.
                 Se vince le elezioni, governa. Governare significa appunto servire gli altri.
Pensate, in inglese il termine utilizzato per delineare chi riveste responsabilità
pubbliche, sia dal lato degli assunti dalla pubblica amministrazione come gli
insegnanti, i funzionari del Comune, i medici, sia per delineare chi si occupa di
politica, il termine utilizzato è “civil servant” che vuol dire appunto che ci sono delle
persone che si mettono al servizio degli altri, della comunità, dei cittadini.
                 Questo lo dovete sempre tenere presente.
                 Dovete tenere presente anche un’altra cosa: quando si fa politica è bene, è
augurabile e auspicabile che la si faccia in maniera preparata. Bisogna studiare
molto, bisogna approfondire molto i temi. Bisogna studiare tantissimo e avere
capacità di analisi profonda dei problemi della comunità e della società.
                 Questo vuol dire che non ci si può improvvisare. Non che non ci si possa
improvvisare a candidarsi, non ci si può improvvisare nella vita.
                 A monte, prima di affrontare delle responsabilità, prima di candidarsi bisogna
aver studiato, aver sviluppato una capacità di analisi e di comprensione della società,
dei problemi e delle prospettive.
                 E poi c’è un’altra cosa molto importante, che è una caratteristica che il politico
deve sempre avere, deve essere visionario. Non deve fermarsi ad ipotizzare
soluzioni spicciole, immediate, che sembrano a volte la panacea di tutti i mali, ma
deve avere una visione, deve sempre avere la concezione che è possibile con
l’impegno e con il lavoro risolvere i problemi, anche i più difficili.
                 Pensate un po’, il nostro paese e l’Europa, il mondo dal 1940 al 1945 ha
affrontato una guerra dalla quale è stato sconfitto, ne è uscito distrutto, lacerato,
poverissimo. In quel momento una classe dirigente di politici di spessore ha avuto la
visione che il paese si potesse riprendere.
                 E ci sono riusciti con gli altri paesi europei e ci hanno dato – l’Europa – il più
grande continente in pace, serbatoio di democrazia, esempio per tutto il mondo.
                 Questi hanno avuto una visione che se non fossero stati dei sognatori non

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avrebbero mai avuto. E noi ce lo dobbiamo ricordare, perché quelli sono un esempio.
                 Pensate un po’ Nelson Mandela, Sudafrica, dove c’era una malattia terribile che
era l’apartheid, cioè l’applicazione scientifica del razzismo nei confronti di chi ha un
colore diverso della pelle dai bianchi.
                 Lui ha condotto una battaglia di 60 anni, una battaglia che l’ha portato in
carcere per decine di anni. E quella battaglia però l’ha vinta e ha combattuto e
battuto l’apartheid, ha combattuto e battuto il razzismo.
                 Ecco, io vi invito a tenere con voi questi valori, sia che amministriate il Comune
più piccolo della Sardegna che è Baratili, sia che amministriate una grande città
come Cagliari, sia che amministriate la Sardegna, che amministriate l’Italia.
                 Siate sempre dei segnatori e non rinunciate mai ai vostri sogni!
                 Però dovete studiare molto, essere preparati e ascoltate sempre la gente, la
comunità.
                 Ascoltatela con il profondo del cuore e vedrete che diventerete dei bravi politici,
che vuol dire darsi agli altri, come diceva Paolo VI “la politica è la più alta forma di
carità”.
                 Auguri ragazzi.
                 PRESIDENTE
                 Grazie Sindaco, iniziamo con la prima fase del Consiglio Comunale che è
quella delle comunicazioni.
                 E’ assente giustificato il Consigliere Giuseppe Montesu. La parola alla
Consigliera Zedde.
                 CONSIGLIERA ZEDDE
                 Grazie Presidente, un caro saluto ai ragazzi e alle ragazze che hanno deciso di
candidarsi alle elezioni del Consiglio Comunale dei ragazzi e delle ragazze e che
oggi ci onorano della loro presenza.
                 E’ bello vedere tra il pubblico questa gioventù colorata e ci fa enormemente
piacere constatare che questo progetto del Consiglio Comunale sia stato accolto così
favorevolmente.
                 Loro sono candidati, dovrebbero raggiungerci altri gruppi di candidati.
                 La loro presenza e la loro scelta significa che la speranza di un mondo migliore
è veramente una realtà. Ed è la più importante espressione politica, questa
presenza.
                 Non voglio dilungarmi troppo perché molti concetti che volevo esprimere li ha
già espressi il Sindaco e il Presidente del Consiglio.

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                 A volte ultimamente la parola “politica” è stata per lo più vista in una accezione
negativa, cioè quasi quasi fare politica per molti significa agire in modo illegale.
Quindi si è data un’accezione negativa.
                 In realtà, come ha già detto anche il Sindaco, fare politica, anche a me piace
quell’espressione che è la alta forma di carità, specialmente nel Consiglio Comunale,
è veramente una forma di carità in tutti i sensi.
                 Fare politica significa sostanzialmente prendere le decisioni su come gestire i
beni pubblici, quindi quei beni che appartengono alla collettività.
                 Perché è necessario prendere delle decisioni? Perché ad esempio, se qualcuno
ha già studiato dei concetti di economia, le decisioni vanno prese perché le risorse
sono scarse, mentre i desideri sono infiniti.
                 Cioè voi, per fare un paragone, per Natale vorreste avere lo smartphone, la
vacanza, vorreste avere tante cose, però in realtà il budget, ovvero la somma a
disposizione è limitata, quindi bisogna fare delle decisioni: o questo o quello.
                 Stesso discorso vale anche per le decisioni pubbliche. Dobbiamo scegliere,
abbiamo necessità di fare tante cose, asfaltare le strade, dotare le scuole di tutti gli
strumenti multimediali, costruire piscine, teatri, concerti mega galattici. In realtà però
dobbiamo scegliere o una cosa o l’altra, oppure qualcuna e non tutte.
                 In sostanza quindi, per dirla in parole povere, la politica si sostanzia in una serie
di decisioni sui beni della collettività e sui servizi.
                 Non vorrei ripetermi ma vedetela come la più alta forma di servizio nei confronti
della vostra città e dei vostri concittadini, perché voi che dalle elezioni verrete
nominati Consiglieri Comunali, Sindaco o Sindaca del Consiglio Comunale dei
ragazzi, vi troverete a prendere queste decisioni.
                 E questa è la politica.
                 In bocca al lupo e grazie per la vostra presenza.
                 PRESIDENTE
                 Benvenuti ai nuovi arrivati. Abbiamo già aperto il Consiglio, abbiamo iniziato
con i saluti e le comunicazioni. E’ arrivata anche l’Assessora Rachele Piras, che
salutiamo.
                 Volevo specificare che ho alla mia destra il Segretario generale, dottor
Salvatore Bissiri, ci tenevo a salutarlo.
                 Possiamo procedere. La parola al Consigliere Fadda. Sempre in comunicazioni.
                 CONSIGLIERE FADDA P.
                 Buongiorno a tutti, salutiamo gli ultimi arrivati, se no restano gelosi rispetto a

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quelli che abbiamo già salutato.
                 Bella la sala consiliare così piena. Mentre parlava prima il Sindaco e la collega
Zedde, mi è venuta in mente un’idea: un augurio e anche un pensiero.
                 Innanzitutto auguri a quelli che si stanno candidando per il Consiglio Comunale
dei ragazzi e poi anche un pensiero. Pensavo che dentro quest’aula per la prima
volta da quando i cittadini ci hanno dato il mandato, ci sono contemporaneamente e i
Consiglieri Comunali della consiliatura 2015/2020 e se Dio vuole anche i Consiglieri
Comunali della consiliatura 2030/2035, magari c’è un Sindaco di Nuoro del 2040 o
l’Assessore del 2025.
                 Questa è una cosa bella.
                 Siamo qui per dirvi che è bello, che è bello impegnarsi ed è bello lavorare
sempre per gli altri.
                 Nel saluto che mi sento davvero, a nome mio personale, ma a nome anche dei
colleghi del Consiglio Comunale, mi sono venute in mente le parole di Gramsci, non
so se l’avete già studiato. Gramsci diceva: istruitevi perché avremo bisogno di tutta la
vostra intelligenza; agitatevi perché abbiamo bisogno di tutto il vostro entusiasmo;
organizzatevi perché abbiamo bisogno di tutta la vostra forza.
                 Concludo aggiungendo il mio, di pensiero, che evidentemente è molto inferiore
culturalmente a quello di Gramsci, ma vi dico anche: ragazzi preparatevi perché
avete l’obbligo e anche il dovere e la consegna di fare meglio di quello che stiamo
facendo noi.
                 Grazie e buon lavoro.
                 PRESIDENTE
                 La parola all’Assessora Piras.
                 ASSESSORA PIRAS
                 Buongiorno a tutti, benvenuti, sono veramente emozionata. Non vi nascondo
che ho un leggero batticuore, questo perché vedere questi bambini pronti, che si
stanno preparando - ragazzi dice la mia collega giustamente, io ho due figliole, una di
17 anni e l’altra di 14, continuo a chiamarle le mie bambine, perché è una parola
affettuosa.
                 Questi ragazzi e ragazze che si stanno preparando ad affrontare un’avventura
politica a tutti gli effetti. Per cui un grande in bocca al lupo e sicuramente vinca il
migliore!
                 Una piccola comunicazione, perché questi giorni ho ricevuto da parte
dell’associazione sportiva Sirbones, in qualità di Assessore allo Sport, un invito a

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presenziare domenica 16 dicembre scorso alla partita di basket per poi lanciare un
peluche - ecco perché oggi ho portato questo peluche - che poi i giocatori avrebbero
raccolto e hanno raccolto in campo, per poi consegnarlo al reparto di pediatria.
                 Io non sono potuta andare purtroppo per altri impegni istituzionali per cui
comunico ufficialmente che consegnerò un peluche che apparteneva alle mie
bambine per poterlo poi consegnare al reparto di pediatria.
                 Grazie dell’ascolto e buona giornata.
                 PRESIDENTE
                 Adesso procediamo con il merito del Consiglio, affrontiamo il primo punto
all’ordine del giorno.
                 PUNTO      UNO      ALL’ORDINE        DEL   GIORNO:      RAZIONALIZZAZIONE
PERIODICA DELLE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE, EX ARTICOLO 20 E 26
COMMA 11 DEL DECRETO LEGISLATIVO 19 AGOSTO 2016 NUMERO 175.
                 La parola al Sindaco per l’illustrazione.
                 Abbiamo deciso in Conferenza dei Capigruppo che voi adesso potete prendere
anche degli appunti, se avete delle domande da farci ce le potete fare o al termine
del Consiglio o se avete necessità di farla sul momento, chiedete la parola se c’è
qualcosa che non vi è chiaro e ve la spieghiamo.
                 SINDACO
                 Buongiorno anche a chi è arrivato dopo, nel secondo turno di arrivo.
                 Prima abbiamo fatto un piccolo saluto relativo all’esperienza politica alla quale
vi state affacciando, che è una cosa molto bella, però non lo voglio ripetere, adesso
entriamo subito in medias res, nel cuore dei problemi di cui ci dobbiamo occupare
oggi. Più che problemi degli argomenti.
                 Illustrerò la delibera che è posta all’attenzione del Consiglio Comunale per la
sua approvazione, esplicandola e parlando soprattutto ai ragazzi, quindi mi
consentano i Consiglieri più anziani di avere un attimo di pazienza se userò qualche
minuto per spiegare di cosa stiamo parlando.
                 Oggi il Consiglio Comunale è stato convocato con quattro punti all’ordine del
giorno. Il primo punto all’ordine del giorno è la razionalizzazione periodica delle
partecipazioni societarie, ex articolo 20 e 26 comma 11 del decreto legislativo
175/2016.
                 Significa che la pubblica amministrazione eroga i propri servizi e svolge le
proprie funzioni non solo con le istituzioni che sono il Comune, la Provincia, la
Regione, lo Stato, le Comunità Montane, l’Unione dei Comuni, ma può svolgere

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queste funzioni pubbliche anche con delle società che si muovono nel mercato, più
che come pubbliche amministrazioni, anche come soggetti di diritto privato.
                 Facciamo un esempio, lo possiamo fare relativamente alla società E’–
COMUNE. Che è la società che gestisce il ciclo dei rifiuti.
                 Il Comune non gestisce direttamente il ciclo dei rifiuti, quindi la raccolta
differenziata, lo smaltimento e così via, ma lo gestisce tramite una società, di cui
detiene l’intero capitale sociale. Cioè ha deciso di non svolgere la funzione con propri
dipendenti, ma ha costituito una società, una S.r.L., una società a responsabilità
limitata che agisce nel mercato, in un mercato regolamentato e si occupa della
raccolta dei rifiuti.
                 Chi comanda in quella società? Comanda sempre il Comune, ma ha scelto di
svolgere quella funzione dell’igiene urbana e della pulizia della città tramite una
società, perché le società si muovono meglio, in maniera più veloce e molte volte più
efficace rispetto all’istituzione comunale.
                 Facciamo un altro esempio: Abbanoa è una società per azioni, una S.p.A.,
quindi il modello più importante di società per il diritto italiano e anche negli altri stati,
è una società che si occupa della gestione del ciclo integrato dell’acqua in Sardegna.
                 Cioè l’acqua che viene raccolta negli invasi, potabilizzata, distribuita nelle reti,
fatturata eccetera, questa funzione non viene svolta dai Comuni, ma da una S.p.A.,
da una società che è costituita più o meno da tutti i Comuni della Sardegna e dalla
Regione Sardegna.
                 Esistono poi delle forme associative tra Comuni. I Comuni molte volte, le loro
funzioni pubbliche, ad esempio la funzione della pubblica lettura, cioè quella della
promozione della lettura che è una missione fondamentale per un ente locale, in
generale per la comunità, molte volte per svolgere la funzione di promozione della
pubblica lettura i Comuni da soli sono troppo piccoli rispetto al bacino d’utenza per
esempio.
                 Pensate alla nostra città, è una città capoluogo di provincia, che vuol dire che
nella nostra biblioteca arrivano anche i ragazzi che vengono un po’ da tutta la
provincia, e che anche nei paesi della provincia esistono delle biblioteche.
                 Si è deciso tantissimi anni fa, circa 90 anni fa, di fondare una struttura giuridica
diversa dal Comune di Nuoro, che era un consorzio tra la Provincia e il Comune e
quindi un’unione tra la Provincia e il Comune che gestiscono le biblioteche del
territorio.
                 La legge, siccome alcune volte queste società di cui fanno i parte i Comuni

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sfuggono al controllo, oppure spendono troppo, non sempre sono stati esempi di
buona amministrazione, la legge dice: sì i Comuni possono fare delle società,
possono partecipare a dei consorzi per lo svolgimento delle funzioni pubbliche
perché questo è un bene, però lo devono fare con una certa parsimonia, con un certo
ragionamento, con una certa ponderazione.
                 E la legge dice: caro Comune, tu ogni anno devi adottare una delibera. Il
Consiglio Comunale, quindi l’organo più importante, quello che decide veramente
nella città, deve adottare una delibera che dica quali partecipazioni societarie intenda
mantenere o quale società vuole attivare e quali partecipazioni societarie intende
dismettere.
                 Partecipazioni societarie vuol dire appunto far parte di una società.
                 Per cui noi con la delibera di oggi dobbiamo decidere se mantenere le
partecipazioni societarie, quindi le quota di società che abbiamo, oppure dismetterle,
cederle.
                 Quali sono le società di cui oggi parliamo e di cui fa parte il Comune? Il
Comune fa parte dell’ATP, Azienda Trasporti Pubblici, che è un’azienda consortile tra
il Comune e la Provincia e che tra un po’ verrà trasformata in società per azioni, di
cui farà parte al 90% il Comune e al 10% del Comune. L’ATP serve a gestire il
trasporto pubblico locale, cioè i postalini tanto per intenderci e i parcheggi di una
città.
                 Poi abbiamo Uninuoro, che è il consorzio per la promozione degli studi
universitari della Sardegna centrale.
                 Il consorzio per la promozione degli studi è un consorzio tra Comune di Nuoro e
Provincia di Nuoro che si occupa di garantire la formazione universitaria, la ricerca e
la didattica nel territorio delle zone interne della Sardegna centrale.
                 A Nuoro esiste una università, un’offerta universitaria anche se non c’è il
Rettore, il Senato accademico, cioè che c’è a Sassari e a Cagliari, perché a Nuoro i
corsi di laurea vengono “comprati” dalle Università di Cagliari e di Sassari che li
erogano qui.
                 Da quest’anno abbiamo un centro di ricerca che è molto importante.
                 Poi abbiamo il Consorzio per la Pubblica Lettura Sebastiano Satta, di cui
abbiamo parlato prima. Questo è il primo consorzio che ha avuto il Comune di Nuoro.
                 Il Comune di Nuoro nel 1927, quando Grazia Deledda vinse il premio Nobel,
venne elevato a Provincia e proprio in quella occasione, oltre una serie di riforme
urbanistiche della città - l’apertura dell’artiglieria, la costruzione della via della

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Prefettura e una serie di opere di urbanizzazioni - fu anche istituto il Consorzio per la
Pubblica Lettura Sebastiano Satta.
                 Sebastiano Satta era un poeta, il principale poeta della Sardegna che era morto
qualche anno prima, nel 1914.
                 Poi abbiamo l’Ente di Governo d’Ambito per la regolazione del servizio idrico
integrazione. Prima abbiamo parlato di Abbanoa, abbiamo detto che è la società dei
Comuni della Sardegna e della Regione insieme che gestisce l’acqua in Sardegna, la
depurazione, la fognatura e l’acqua potabile.
                 Questa funzione che svolge Abbanoa, la svolge per conto di un altro ente, che
raduna tutti i Comuni della Sardegna e anche la Regione, che è sostanzialmente chi
ha commissionato ad Abbanoa di svolgere il servizio idrico.
                 Questo ente, che è obbligatorio per legge, di cui fanno parte tutti i Comuni della
Sardegna, anche quelli che non sono soci di Abbanoa, si chiama Ente di Governo
d’Ambito per la regolazione del servizio idrico integrato, l’acronimo è EGAS.
                 Poi abbiamo Abbanoa S.p.A. di cui abbiamo già parlato e poi c’è un consorzio
che si chiama AILUN, che è un consorzio per la promozione della libertà università a
Nuoro, che è finanziato dalla Regione, ma di cui fanno parte anche la Confindustria,
la Camera di Commercio, il Comune di Nuoro, il Banco di Sardegna, tanti altri
partecipanti.
                 Come è fatta la delibera? Ha un’intestazione con l’oggetto, ha le firme di chi
propone la delibera, in questo caso la firma è di chi ha istruito la pratica, cioè il
funzionario del Comune che ha preparato questa pratica e l’ha studiata, la dottoressa
Cristina Schirru; poi c’è la firma del dirigente Segretario Generale qui presente, il
dottor Salvatore Bissiri; e poi c’è la firma dell’Assessore competente, in questo caso
la propone direttamente il Sindaco, che svolge anche le funzioni di Assessore al
Patrimonio e al Bilancio.
                 Poi nella proposta di delibera c’è una parte espositiva dove si dice: “il Consiglio
Comunale, premesso che la legge dice questo, considerato che, tenuto conto che,
rilevato che, dato atto che”. Quindi tutta una fase di premessa nella quale si spiega le
ragioni del cosiddetto deliberato.
                 Dovete ricordarvi sempre che gli atti amministrativi – e questo è un atto
amministrativo – hanno nella loro essenza la motivazione. Vuol dire che non può
esistere, perché è contrario alla democrazia, un atto amministrativo senza
motivazione. Tutti gli atti amministrativi devono essere motivati.
                 Dove si trova la motivazione? Nella parte espositiva della delibera del Consiglio

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Comunale. Quindi la delibera viene esposta come l’ho esposta, adesso in sintesi
chiediamo al Consiglio Comunale di approvare la delibera con la quale si dichiara di
mantenere la partecipazione in tutte queste società o enti consortili, e che questa
partecipazione è conferma alla legge, così come ci attestano i funzionari e il
Segretario generale, e chiediamo appunto di deliberare sulla base delle motivazioni
che ci sono nelle premesse.
                 Cosa si delibera? Il Consiglio Comunale delibera di approvare le premesse
narrative e motivazionali al presente dispositivo. Dicevamo prima: non può esistere
un atto della pubblica amministrazione senza motivazione.
                 Se la pubblica amministrazione adotta un atto senza motivazione - che vuol dire
l’esposizione delle ragioni giuridiche e di fatto per le quali un atto viene adottato -
allora quell’atto è illegittimo, cioè è difforme dallo schema normativo e può essere
annullato, oppure addirittura può essere nullo, che vuol dire che non esiste. Nullo
deriva da nullum, in latino vuol dire non esiste.
                 “Delibera di approvare le premesse narrative, di mantenere le seguenti
partecipazioni societarie con le specifiche misure di razionalizzazione riportate
nell’allegato 1”, che è allegato alla delibera, che non vi sto a leggere.
                 “In ATP Azienda Trasporti pubblici, Uninuoro Consorzio per la Promozione degli
Studi Universitari; Consorzio per la pubblica lettura Sebastiano Satta; EGAS;
Abbanoa e AILUN.
                 Di dare atto altresì che, come specificato in premessa, la società Nuoro
Ambiente è in liquidazione da ultimarsi nell’anno 2020”.
                 Questo cosa vuol dire? Che il Comune di Nuoro ieri, fino al 2018 aveva una
società che gestiva i rifiuti di cui aveva il 51% il Comune e il 49% un socio privato, poi
questo Consiglio Comunale ha deciso di fondare una società interamente pubblica,
lasciando da parte i soci privati, l’abbiamo fatta, l’abbiamo chiamata E’–COMUNE -
quello è il suo simbolo, quello è il manifesto pubblicitario della campagna sulla
raccolta differenziata che stiamo conducendo - e la società Nuoro Ambiente, quella
che gestiva prima i rifiuti e che aveva un socio al 49%, si va a estinguere.
                 Come si estingue? Con un procedimento che si chiama di liquidazione. Vuol
dire che viene nominato un signore, un funzionario, o dalle parti, dai soci o dal
Tribunale, e a questo signore gli viene dato un incarico, cioè gli viene detto: senti,
siccome quella società Nuoro Ambiente ha un patrimonio, ti diamo l’incarico di
vendere i beni, pagare i debiti se ce ne sono, e con quello che rimane lo distribuisci
ai soci in base alle loro quote societarie: 51% al Comune e 49% al socio privato.

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                 “Di dare atto che per il consorzio Grazia Deledda, a seguito un difetto di nomina
degli amministratori consorzio, verranno attivate le procedure per il suo scioglimento;
                 Di dare atto che la presente e i relativi allegati siano trasmessi a tutte le società
partecipate dal Comune, siano inoltrati al Dipartimento del Tesoro attraverso
l’applicativa partecipazione del portale tesoro.nef.gov.it, e sia inviata la competente
sezione regionale della Corte dei Conti tramite modalità telematica”.
                 Queste ultime due cose sono molto importanti, perché ci dicono che il Comune
non è che adotta questa delibera e poi la tiene in un cassetto, ma questa delibera
viene adottata, vi ricordate cosa vi ho detto prima? Che è intervenuta una legge che
ha detto: sì, il Comune può partecipare a delle società, però lo deve fare con
ponderazione, perché si vuole evitare che la spesa pubblica sia moltiplicata dalla
presenza di troppe società, che magari a volte si ripetono, o si sono ripetute.
                 Allora Comune deve adottare questa delibera ogni anno. A chi la trasmette? A
degli organismi di controllo che controllano l’operato dei Comuni.
                 Questi organismi sono due: il Ministero delle Finanze e la Corte dei Conti. Il
ministero è un ente amministrativo dello Stato che si occupa di tenere i conti dello
Stato in ordine e sono un po’ ballerini quelli dello Stato italiano, però ricordiamoci che
siamo sempre la settima potenza al mondo.
                 E poi esiste la Corte dei Conti, che invece sono dei giudici che si occupano di
controllare che le amministrazioni pubbliche non siano troppo spendaccione, non
facciano degli sprechi.
                 Questi documenti vanno trasmessi a loro, perché loro ci mettono un visto e ci
dicono se abbiamo deciso bene oppure no.
                 “Delibera di dichiarare la presente immediatamente esecutiva, stante l’urgenza
della sua trasmissione”.
                 Vuol dire che le delibere del Consiglio Comunale sarebbero esecutive, cioè
sarebbero efficaci e avrebbero delle conseguenze per legge dopo 15 giorni dalla
pubblicazione.
                 Invece in questa maniera si chiede al Consiglio Comunale, siccome questa
delibera deve essere trasmessa subito agli enti che ci controllano, Corte dei Conti e
Ministero dell’Economia e delle Finanze, chiediamo al Consiglio Comunale di
consentire, in deroga alla norma che prevede che le delibere siano esecutive dopo
15 giorni, chiediamo al Consiglio Comunale se è d’accordo perché venga dichiarata
immediatamente esecutiva.
                 E questa è una sorta di prassi.

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                 Scusate se sono stato un po’ lungo, però volevo che entraste subito nella
materia.
                 PRESIDENTE
                 Adesso, sempre come stabilito e disciplinato dal regolamento del Consiglio
Comunale, dopo l’illustrazione da parte del Sindaco, anche Assessore al Bilancio e al
Patrimonio, dichiaro aperta la discussione in cui i Consiglieri, se vogliono, possono
intervenire sul punto.
                 Non ci sono interventi, quindi dichiaro chiusa la discussione e aperte le
dichiarazioni di voto.
                 Non ci sono dichiarazioni di voto, dichiaro chiuse le dichiarazioni di voto e
procediamo con la votazione.
                 Pongo in votazione il punto uno all’ordine del giorno.
                 Esito della votazione: favorevoli 12; contrari 0; astenuti 5.
                 Votazione: approvato.
                 La delibera è approvata perché la maggioranza dei voti favorevoli ha superato
quella dei voti contrari o astenuti.
                 Pongo in votazione l’immediata esecutività della delibera.
                 Esito della votazione: favorevoli 12; contrari 0; astenuti 5.
                 Votazione: approvata.
                 Vuol dire che la delibera entra subito in vigore e non deve attendere i tempi,
solitamente 10/15 giorni, per entrare in vigore.
                 Quindi la prima delibera l’abbiamo approvata, procediamo con il secondo punto
all’ordine del giorno.
                 PUNTO DUE ALL’ORDINE DEL GIORNO: RICONOSCIMENTO DELLA
CITTADINANZA ONORARIA ALLA SENATRICE LILIANA SEGRE.
                 Chiedo di nuovo al Sindaco di illustrare la delibera sulla cittadinanza onoraria.
                 SINDACO
                 La prima delibera che abbiamo illustrato è un atto amministrativo, di
amministrazione concreta della città e del patrimonio del Comune, ma il Consiglio
Comunale                    non   si   occupa   solo    di      questioni   concrete   che   attengono
all’amministrazione del patrimonio o delle finanze del Comune, ma si occupa anche
di fatti puramente politici, di fatti puramente simbolici.
                 Cioè il Consiglio Comunale, che è l’organo che rappresenta tutta la comunità,
ha delle sensibilità politiche, cioè può avere degli orientamenti, può essere contro il
razzismo, contro l’odio, contro l’intolleranza, contro la guerra, può essere contro la

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sofferenza di un popolo che sta a migliaia di chilometri di distanza, che noi non
abbiamo mai conosciuto.
                 Ed è giusto, sacrosanto e legittimo che si facciano dei Consigli Comunali – e si
sono sempre fatti – per affermare e parlare solo di questioni politiche, che non hanno
una conseguenza sulla vita quotidiana, cittadina, sull’amministrazione delle finanze e
del patrimonio della città.
                 Questa seconda delibera che viene proposta all’attenzione del Consiglio
Comunale, è una di quelle che ha un valore politico, non ha un valore amministrativo,
ha un valore politico molto forte.
                 Cosa è successo? Vi raccontiamo le premesse. Forse ne avete sentito parlare
in televisione, o forse ne avete sentito a parlare a scuola.
                 Noi abbiamo una senatrice a vita della Repubblica che è Liliana Segre. Liliana
era una bambina, abitava a Milano, ebrea, proveniente da una famiglia ebrea che nel
1944 venne catturata insieme alla famiglia, caricata al Binario 21 della stazione
centrale di Milano e portata con un carro bestiame a Auschwitz, nel campo di
concentramento.
                 Gli viene tatuato un numero che ha ancora sul braccio, viene sterminata la sua
famiglia e vive un’esperienza di odio totalizzante. L’odio applicato al caso concreto, la
più grande tragedia umana vissuta sulla sua pelle.
                 L’uomo del Ventesimo secolo che sembrava così evoluto dopo la rivoluzione
francese, dopo l’illuminismo, dopo i primi approcci di stato liberale, che diventa una
belva umana e massacra e stermina un altro popolo perché la pensa diversamente
dal punto di vista religioso, stermina gli ebrei.
                 Lei, ebrea italiana, sopravvive a questa tragedia di Auschwitz. Per 60 anni
tornata a casa senza la sua famiglia, senza i suoi genitori, tutti morti, non parla mai di
quello che le era capitato. Le faceva troppo male. Si sentiva male, non riusciva a
parlarne.
                 E’ una cosa che capita spesso. Magari anche i vostri bisnonni che sono stati in
guerra, che hanno fatto la Prima Guerra mondiale, sono tornati dal fronte del Carso
quando combattevano nella Brigata Sassari e per anni non avranno parlato in
famiglia delle tragedie che hanno visto e che hanno vissuto sulla loro pelle.
                 Ecco, Liliana Segre ha fatto la stessa cosa: per 60 anni non ha mai proferito
parola della sua esperienza.
                 Però dopo 60 anni si è voluta liberare di quel fardello e l’ha raccontato, l’ha
scritto, ha iniziato a girare per le scuole a segnalare una cosa: basta con l’odio, basta

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con l’intolleranza, fondiamo una repubblica, fondiamo una comunità che si basi
sull’amore, che si basi sulla felicità, sull’ascoltare l’altro, sul rispettare le opinioni di
tutti, sull’impegnarci e difenderci affinché tutti possano esprimere in pace le loro
opinioni.
                 Ed è diventata una rappresentante altissima dei valori democratici del nostro
paese.
                 Per questo il Presidente della Repubblica qualche anno fa l’ha nominata
senatrice a vita. Cioè uno di quei senatori che non sono eletti dal popolo, ma che per
alti meriti istituzionali, morali, civili, vengono insigniti della carica di senatore, perché
la legge, la Costituzione dice: quando ci sono queste persone che sono eccezionali
per i valori che portano, allora devono sedere in Parlamento senza che sia
necessario che vengano eletti e sottoposti alla votazione.
                 Cosa è successo? Questo è un simbolo dell’Italia e l’Italia sta attraversando un
periodo dove qualcuno ha seminato odio, qualcuno ha seminato intolleranza e
questa ha un riverbero incredibilmente negativo nei social, su Instagram, su
Facebook, su Twitter, alla signora senatrice Liliana Segre sono arrivate delle
minacce di morte.
                 Ma come?! Lei un esempio dell’amore, della pace, della tolleranza, viene
minacciata di morte dopo tutto quello che ha sofferto? Allora no!
                 Allora i sindaci d’Italia, l’Associazione Nazionale dei Comuni d’Italia ha deciso di
fare una cosa come simbolo di protezione, come per dire: la scorta, Liliana Segre, te
la fa la comunità nazionale, te la facciamo noi cittadini, non avrai bisogno di una
scorta armata, ti difendiamo noi perché tu sei la bandiera dell’Italia che vogliamo!
                 Hai 90 e passa anni, ma tu sei la bandiera dell’Italia che vogliamo. Non
vogliamo più sentire parlare di genocidio, di sterminio di una razza, di odio razziale,
di camere a gas, di persecuzioni della diversità, vogliamo essere tutti uguali,
vogliamo basare il nostro paese sui valori della solidarietà, dell’accoglienza e tu sei
un esempio.
                 La scorta allora, cara Liliana Segre, te la facciamo noi. E come? Ti diamo la
cittadinanza onoraria in tutti i Comuni di Italia.
                 E in tutti i Comuni d’Italia - e oggi a Nuoro - sta avvenendo questo, stiamo
dando la cittadinanza onoraria a Liliana Segre per dire: Liliana tu non sei a Milano
dove risiedi, non sei a Roma dove fai la senatrice, tu sei nel cuore dell’Italia intera, in
tutti i singoli 8 mila Comuni italiani e tutti ti diamo la cittadinanza e guai a chi ti tocca,
guai a chi ti minaccia, perché scendiamo in piazza e veniamo noi a difenderti.

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                 Ecco, oggi il Comune di Nuoro fa questo ed è un atto politico, perché la
cittadinanza onoraria non ha un riverbero giuridico, non ha delle conseguenze
giuridiche vere e proprie, però è un simbolo.
                 Di solito la cittadinanza onoraria per lo statuto dei Comuni si dà a quei soggetti,
a quelle persone che hanno portato lustro alla città, a esempio a Nuoro è cittadino
onorario di Nuoro Gianfranco Zola, il giocatore del Chelsea, del Cagliari, del Napoli,
ma anche della Nuorese. Oppure è cittadino onorario Paolo Fresu che per 25 anni ha
guidato un importantissimo seminario jazz a Nuoro, nella nostra città, portandolo a
una rilevanza internazionale.
                 E’ cittadino onorario don Ciotti, che è un benemerito della Repubblica,
dell’esperienza sociale. Noi oggi stiamo dando una cittadinanza onoraria a una
donna che non ha un legame specifico con la nostra città. E quindi stiamo facendo
anche un po’ una forzatura rispetto allo statuto e al regolamento del Consiglio
Comunale. Ma lo facciamo perché vogliamo dire basta, no all’odio, no all’intolleranza.
                 Vi racconto che qualche giorno fa sono stato a Milano con altri 600 Sindaci,
dove l’Anci – che è l’Associazione Nazionale dei Comuni d’Italia – e il Comune di
Milano hanno organizzato una manifestazione e abbiamo accompagnato in una
passeggiata tra il Duomo e piazza della Scala, passando all’interno della galleria
Monte Napoleone, in un’affollatissima passeggiata, abbiamo accompagnato la
senatrice Liliana Segre sotto il palazzo del Comune di Milano.
                 Lì lei ha tenuto un discorso. E con questo discorso ha voluto dire poche cose
semplici. La cosa più importante che ha detto e che mi è rimasta impressa però è
che dobbiamo fondare una società che si basi sull’amore, che si basi sul dialogo.
                 Dobbiamo puntare alla felicità. E l’odio non è la felicità, l’intolleranza non è la
felicità.
                 Per cui, ragazzi, oggi dovete essere orgogliosi che il vostro Comune, così come
ieri e l’altro ieri il Comune di Cagliari e tanti altri in Sardegna e tanti altri in Italia,
stiano dando la cittadinanza onoraria a un simbolo della democrazia, a un simbolo
della tolleranza, a un simbolo della pace.
                 E guai a chi tocca Liliana Segre, e guai a chi tocca quei valori su cui si basa la
vita della comunità, che sono valori da tutelare, come da tenere dentro un’urna,
vanno coltivati nella memoria e vanno custoditi.
                 Questo lo fa il vostro Consiglio Comunale, il nostro Consiglio Comunale con un
atto altamente politico che invito i Consiglieri anziani a votare all’unanimità.
                 PRESIDENTE

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                 Grazie Sindaco, e non è un caso che ci siate voi oggi presenti per la
discussione e l’approvazione di questa delibera e anche della successiva.
                 Dichiara aperta la discussione sul punto.
                 La parola alla Consigliera Moroni.
                 CONSIGLIERA MORONI
                 Buongiorno a tutti, benvenuti ragazzi, siete una gioia. E’ una gioia vedere dei
ragazzi, perché siete dei ragazzi, che hanno voglia di mettersi in gioco, hanno voglia
di capire come funziona la politica, hanno voglia di fare qualcosa per la propria città.
                 Siete una speranza e in particolare io scelgo di salutarvi proprio su questo
tema, perché è un tema a me carissimo, a tutti noi carissimo perché purtroppo stiamo
vivendo dei tempi molto difficili e molto bui.
                 C’è bisogno di tolleranza, c’è bisogno di pace, come ha detto il Sindaco c’è
bisogno di amore e voi siete il futuro. Dovete essere voi a portare avanti questi valori,
perché purtroppo gli adulti di adesso non stanno facendo un gran lavoro, quindi mi
auguro che siate voi a portare avanti questo.
                 Per quanto riguarda il merito dell’intervento vorrei aprire con una citazione: la
politica che investe nell’odio è sempre una medaglia a due facce che incendia anche
gli animi di chi vive con rabbia e disperazione il disagio dovuto alla crisi e questo è
pericoloso. A me hanno insegnato che chi salva una vita salva il mondo intero,
l’accoglienza rende più saggia la nostra società.
                 Queste sono le parole di Liliana Segre nel suo intervento fatto il 10 settembre
2019 al Senato. Liliana Segre vi ha già spiegato abbondantemente il nostro Sindaco
chi è, è una donna che il 30 gennaio 1944 è partita dal binario 21 della stazione di
Milano per andare al campo di concentramento di Auschwitz e Birkenau.
                 Liliana Segre è una dei soli 25 bambini sotto i 14 anni che sono sopravvissuti.
Erano 776 i bambini italiani che sono andati in campo di concentramento. E su 776
solo 25 sono sopravvissuti.
                 75 anni dopo questa data, il 30 gennaio 1944, ci ritroviamo di nuovo a dover
fare i conti con questo. Ci ritroviamo di nuovo a dover fare i conti con una società che
manifesta razzismo e xenofobia.
                 L’avete mai sentita questa parola? la conoscete? Vuol dire razzismo, paura del
diverso, paura dello straniero. E non bisogna avere paura perché siamo persone,
siamo tutte persone, indipendentemente dal nostro orientamento politico, dalle nostre
scelte, dalla nostra origine, dal colore della nostra pelle, dalla nostra religione.
                 E’ importante che questa cosa voi la capiate e la portiate avanti, perché

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purtroppo quando ci troviamo a dover leggere notizie come quello che è successo da
poco a Sondrio, forse non lo sapete, forse è anche un po’ forte per voi, una mamma
ha perso la sua bambina di 5 mesi e piangeva in ospedale e ci sono state persone
che l’hanno definita scimmia, ci sono state persone che hanno chiesto che smettesse
di piangere perché disturbava, solo perché era una ragazza straniera.
                 Quindi, ragazzi, voi siete la speranza, voi dovete aiutarci a contrastare tutto
questo.
                 Noi facciamo il nostro, però siete voi che portate avanti questa società e siete
voi il nostro futuro.
                 Quindi chiedo a voi un impegno in questo senso.
                 PRESIDENTE
                 La parola alla Consigliera Zedde.
                 CONSIGLIERA ZEDDE
                 Grazie Presidente, oggi ho portato in aula due libri che voglio far vedere ai
ragazzi. Come potete vedere dalle copertine non sono libri intonsi, ma ben vissuti.
                 Uno è il Diario di Anna Frank e l’altro è Se questo è un uomo di Primo Levi.
                 Il Diario di Anna Frank è un diario scritto da una ragazza quasi coetanea di
Liliana Segre. Anna Frank nacque nel 1929, Liliana Segre nel 1930. Entrambe ebree,
una è sopravvissuta, l’altra è morta in un campo di concentramento.
                 Perché vi porto questo libro? Anna Frank era una ragazza come voi, aveva 13
anni, usciva in bicicletta, andava a prendere il gelato con gli amici, aveva i suoi primi
innamoramenti. Insomma una ragazza come potete essere voi.
                 Di punto in bianco, a causa della politica nazista è costretta a rinchiudersi
insieme alla famiglia in un rifugio segreto ad Amsterdam. Io ho visto quella casa. Ho
visto anche i campi di concentramento in Germania.
                 Vive due anni in questo rifugio segreto, scrive questo diario, immaginando di
scrivere a un’amica che chiama Kitty, e vive come un adolescente normale, ha i suoi
litigi con i genitori, a volte propende per il padre, a volte detesta la madre, a volte
detesta gli altri abitanti del rifugio, contesta.
                 Insomma è un’adolescente come tutte le adolescenti di questo pianeta.
                 Se leggete il suo diario, è una lettura che io ho fatto alla vostra età ed è
consigliata proprio perché vi consente di capire che Anna Frank era, lo ripeto tante
volte, esattamente come tutti noi, come tutti gli adolescenti, come tutti i ragazzini e le
ragazzine di quell’età, con gli stessi problemi, con le stesse abitudini.
                 Tuttavia ha un destino diverso, nel 44 anche lei insieme alla famiglia viene

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portata in un campo di concentramento e purtroppo, differentemente da Liliana
Segre, lei muore nel 45. Mentre Liliana Segre sopravvive e è una, come ha detto la
Consigliera Moroni, delle poche sopravvissute tra i ragazzi di quell’età, Anna Frank
invece non ce la fa, muore di tifo in un campo di concentramento.
                 Io ho visto il campo di concentramento, ho visto l’orrore dei forni, ho visto i
residui, adesso non voglio usare parole troppo forti, però ho visto ciò che restava. Ho
visto le divise, ho visto i depositi, ho visto tutti gli effetti personali che venivano
lasciati dalle persone che poi subivano purtroppo la camera a gas.
                 Questo perché non dobbiamo dimenticare. Non si devono dimenticare gli orrori
che hanno vissuto queste persone, perché queste persone appunto erano come noi.
E’ come se per noi che facciamo la nostra vita, che giochiamo, che usiamo lo
smartphone, di punto in bianco uno si alza e dice: no, tu meriti un’altra fine perché sei
diverso, sei diverso perché sei nato in un posto piuttosto che in un altro, perché
professi una religione rispetto a un’altra e così via.
                 Ci sono stati altri episodi storici, non è stato l’unico quello del nazismo. Da poco
abbiamo subito quello dei Balcani, negli anni 90 ce ne sono stati altri.
                 Purtroppo periodicamente ci si dimentica.
                 L’altro libro che io ho portato è Se questo è un uomo, di Primo Levi, forse
questo ancora non è adatto per la vostra età, magari è una lettura che farete, questo
ve lo diranno i vostri insegnanti.
                 “Se questo è un uomo” è sempre scritto da un superstite dei campi di
concentramento. Ma come può definirsi ancora un essere umano quello che nei
campi di concentramento viene privato di qualsiasi dignità? Io non so se voi avete già
studiato questa parte della storia e sapete cosa succedeva in quei campi di
concentramento.
                 Succedeva veramente che era impossibile definire quelle persone esseri umani,
perché venivano privati di qualsiasi dignità.
                 Ma questo, badate bene, non è solamente... e mi dispiace dirlo qua, perché
stiamo vivendo un periodo, come ha detto il Sindaco, come ha detto prima la
Consigliera Moroni, in cui veramente la storia sembra che non abbia insegnato
niente. Ancora adesso è difficile capire come mai la storia effettivamente non abbia
insegnato niente a nessuno.
                 I migranti vengono a volte considerati meno di un oggetto, proprio perché è
stata diffusa questa politica d’odio soprattutto nei social, che fa credere che i migranti
ci rubino il lavoro, che impoveriscano l’economia, e sembra quasi di ricordare in certi

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post di Facebook la propaganda razzista del regime fascista e nazista.
                 Quello che è accaduto a Sondrio pochi giorni fa, di cui ha parlato la Consigliera
Moroni ci deve fare inorridire, perché un essere umano è un essere umano.
                 Non importa di che colore abbia la pelle, non importa da dove arrivi, non
importa che religione professi. Un essere umano è un essere umano, quindi deve
avere la dignità di un essere umano.
                 Allora ragazzi, noi non dobbiamo dimenticare, queste cose ce le dobbiamo
tenere sempre nel cuore.
                 Leggiamo tutti questo Diario di Anna Frank. Io l’ho letto innumerevoli volte e
questo mi ha fatto bene. Mi ha fatto capire che Anna Frank potevo essere io, poteva
essere la mia vicina di banco, poteva essere il mio amico del cuore, la mia amica del
cuore.
                 Anna Frank era come me, e come me e come voi sono tutti i vostri coetanei e
tutti gli abitanti che popolano questo pianeta.
                 E se per caso ci fossero altri abitanti in altri pianeti sarebbe la stessa cosa.
                 Quindi, ragazzi, questa cittadinanza a Liliana Segre serve per ricordarci che
non dobbiamo mai abbassare la guardia, che dobbiamo sempre stare attenti, perché
c’è sempre qualcuno che tenterà di spiegare che le cose vanno male per colpa di
qualcun altro.
                 Adesso si è diffusa la convinzione che le cose vadano male perché gli stranieri
ci stanno invadendo. E’ tutta una bugia, sono tutte falsità, non è vero niente.
                 Noi dobbiamo studiare, dobbiamo fare riferimento ai dati statistici e dobbiamo
evitare di ascoltare tutti questi diffusori di odio che rischiano di farci sprofondare
nuovamente in una situazione veramente pericolosa.
                 PRESIDENTE
                 La parola al Consigliere Porcu.
                 CONSIGLIERE PORCU
                 Buongiorno signor Sindaco, Presidente, colleghi Consiglieri, ma soprattutto
colleghi ragazzi e ragazze che mi auguro possiate continuare quest’esperienza, che
riguarda proprio la cittadinanza onoraria.
                 La politica infatti è il sale della democrazia e laddove è assente la politica, è
assente la democrazia; laddove non c’è il confronto delle idee, non c’è più la
democrazia e succede quello di cui stiamo parlando stamattina.
                 Quindi voi dovete continuare, nel rispetto delle idee degli altri, a discutere tra di
voi qualunque sia la vostra posizione: destra, sinistra, centro, alto, basso, non ha

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importanza questo, l’importante è sempre parlarne, discutere e anche affrontare le
cose, che la politica è la cosa più importante che esista.
                 Quando manca la democrazia succede che abbiamo i “reucci” che comandano
e noi non possiamo fare più nulla; invece bisogna combattere i reucci che
comandano.
                 Quando c’era uno con i baffetti era solo, e purtroppo è successo quello che è
successo.
                 Anch’io sono stato a Auschwitz e credo che ognuno di noi almeno una volta
debba andare perché non si capisce la crudeltà veramente che c’è stata in quel
posto.
                 E’ tutto bello, dorato, però quando voi guardate foto di persone, cioè di gente
che era come noi, e capite che lì il reuccio è andato e ha fatto quello che gli pareva,
pensando di fare grande salvaguardia dell’umanità, allora si comprende veramente a
fondo dove può arrivare l’essere umano.
                 Per quello dico: è importante che voi siate qui, è importante che continuate
questa strada, perché poi un domani noi non ci saremo più e qualcuno dovrà pur
comandare, e dovrà pur prendere le redini della democrazia - parlo di democrazia - e
dovrà fare politica perché la politica, ripeto, non è sporca, la politica è importante.
                 Tornando al discorso di prima, io ritengo che veramente ognuno di noi debba
fare un viaggio in quel posto e nei posti dove anche tutt’ora purtroppo ci sono
assenze di democrazia, che dobbiamo sempre cercare di tenere alta e di proteggere.
Non dobbiamo avere paura di parlarne.
                 Anche intorno a noi molto spesso, quando parliamo con gli altri e cerchiamo di
essere prevaricanti, a quel punto anche noi stiamo mancando di democrazia, non
stiamo facendo politica.
                 Quindi abbiamo sempre rispetto degli altri, come stiamo cercando di proteggere
con l’atto che stiamo facendo oggi.
                 Questa cittadinanza onoraria per la Segre non è solo un atto per la persona,
che dobbiamo proteggere e diffondere sicuramente perché le presenze di queste
persone ci fanno capire ciò che è successo e come è stato cattivo l’uomo, come
riesce a essere veramente malvagio quando noi non ci opponiamo, pensiamo a noi
stessi, siamo egoisti: dell’altro non me ne frega nulla.
                 Quindi noi dobbiamo proteggere non solo la Segre per quello che sta facendo e
per la sua presenza, ma dobbiamo proteggere la Segre per quello che rappresenta e
che noi dobbiamo cercare sempre di tenere vivo e di rappresentare.

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                 Sono pienamente d’accordo quindi ad esprimere il voto pienamente favorevole
per questa cittadinanza onoraria.
                 PRESIDENTE
                 La parola al Consigliere Siotto.
                 CONSIGLIERE SIOTTO G.
                 Grazie Presidente, colleghi Consiglieri, piccole e piccoli colleghi Consigliere e
Consiglieri del futuro. Ovviamente ci tengo a darvi il mio benvenuto in quest’aula. E’
emozionante perché sapere di avere gli occhi dei nostri concittadini più giovani, un
qualcosa a livello emotivo psicologico la smuove ed è, vi assicuro, una di quelle
poche sedute della consiliatura che abbiamo fatto in cui non ci vedete magari alzare i
toni perché la pensiamo in maniera diversa ovviamente tra gruppi su determinati
temi.
                 Ci sono state davvero poche occasioni e questa è una di quelle.
                 Ricordo la precedente, la visita alla casa circondariale di Badu ‘e Carros, dove
abbiamo votato tutti all’unanimità per dare un futuro, una speranza anche ai
concittadini che sono detenuti per avere fatto degli errori lungo la loro vita, che però
possono essere rieducati, essere reimmessi così nella società e a stretto contatto
con noi nuovamente.
                 Quello che stiamo facendo oggi è un Consiglio Comunale ufficiale ma anche
didattico per voi, quindi cercherò di utilizzare dei termini comprensibili per la vostra
età, come a suo tempo avevano fatto con me.
                 Mi ricordo che avevo la vostra età quando venivamo in quest’aula a fare i test
dei giochi matematici, io li perdevo sempre.
                 Ed è anche la prima volta che mi trovo a dovermi confrontare con un’età
anagrafica così bassa su un tema così importante come quello del razzismo, che
avete capito che è un concetto osceno, questo vi deve rimanere ben fissato; però
voglio un po’ invertire quella che è la metodologia dettata oggi.
                 Nel senso che per buona fede tendiamo quasi sempre - noi “adulti”, io sono il
più giovane qui dentro e me ne vanto - a dare lezioni ai più piccoli.
                 In realtà penso che oggi e sempre nel quotidiano la lezione ce la state dando
voi. Come? Non c’è bisogno di un microfono, di una sedia in un’istituzione comunale
come questa per fare testimonianza di civiltà, di educazione, di democrazia.
                 La fate nelle vostre classi quando avete accanto un bambino che per voi non è
straniero ma è il vostro compagno di classe; la fate ai giardinetti, ai Giardini Pinna
quando andate a giocare con tutti i bambini, a prescindere dal colore; la fate magari -

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