Visita a Ombrena, una delle località dimenticate del Friuli Venezia Giulia

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Visita a Ombrena, una delle località dimenticate del Friuli Venezia Giulia
Visita a Ombrena, una delle
località   dimenticate  del
Friuli Venezia Giulia

Partiamo in macchina un sabato mattina. Tre vecchi
amici la cui destinazione è una piccola località
ormai quasi dimenticata, persa nelle montagne del
Friuli Venezia Giulia: Ombrena. E’ una piccola
frazione del comune di Tramonti di Sotto, in
provincia di Pordenone.

Un paese quasi del tutto abbandonato, che una volta
era composto da diverse borgate: Sialis, Todesc,
Ferrara, Val di Lucca.

Lo si può ancora raggiungere facilmente, basta
uscire dalla Strada Regionale 552, mentre si viaggia
Visita a Ombrena, una delle località dimenticate del Friuli Venezia Giulia
verso Tramonti di Sotto, imboccando la Strada
Provinciale 57, in direzione di Campone, lasciando
il Lago di Redona alla propria sinistra.

Sulla destra, dopo alcune centinaia di metri, c’è
ancora una indicazione che rivela la via che dalla
Strada Provinciale 57 porta a Ombrena, anche se la
segnaletica è meglio visibile quando si scende da
Campone. Parcheggiamo la macchina nei pressi del
cartello e ci avviamo a piedi verso verso la nostra
destinazione.

La via è ancora perfettamente percorribile, anche se
il manto stradale è pesantemente danneggiato
dall’erosione del tempo, dalla mancanza di
manutenzione e dall’azione disgregante della
Visita a Ombrena, una delle località dimenticate del Friuli Venezia Giulia
vegetazione.

La parte ancora asfaltata è ricoperta da muschio,
costellata di buche e in via di inesorabile
disfacimento, tanto che percorrere questa strada con
una normale automobile sarebbe un’impresa rischiosa,
mentre a piedi la salita è agevole, bastano una
ventina di minuti, anche se non si è troppo
allenati.

Scarne le notizie che si possono trovare in rete su
questa dimenticata località, tanto che non è neanche
possibile trovarla su Google Maps. Spulciando nel
web, scopriamo però un articolo del Messaggero
Veneto del 2008, il cui titolo annuncia che “sarà
resa nuovamente percorribile la strada che conduce a
Ombrena”.

A distanza di tredici anni viene spontaneo chiedersi
se i lavori siano mai stati effettuati, e che senso
abbia continuare a investire denaro pubblico per
mantenere aperte vie di comunicazione verso luoghi
ormai quasi abbandonati.

Dal punto di vista di chi ancora abita nella zona,
probabile che si tratterebbe di soldi ben spesi. Dal
un punto di vista più generale è veramente difficile
rispondere a questo interrogativo, certo che il
progressivo e inesorabile spopolamento della
montagna è un problema, anche dal punto di vista
della gestione del territorio. Per non parlare della
perdita della memoria storica di luoghi destinati a
essere inghiottiti dalla natura e dal’oblio.
Visita a Ombrena, una delle località dimenticate del Friuli Venezia Giulia
Ma perché Ombrena al giorno d’oggi è pressoché
disabitata?

La ragione per cui molte località di montagna si
stanno spopolando sono molte e sotto gli occhi di
tutti: pochi posti di lavoro disponibili, vie di
comunicazione spesso non agevoli e richiedenti molta
manutenzione, alti costi di gestione, lontananza dei
servizi.

A questi problemi generali della montagna si
aggiungono quelli locali. A tale proposito, è
possibile leggere un interessante articolo di Franca
Spagnolo, pubblicato su Il Barbacian dell’agosto
1986, periodico edito dalla Pro Spilimbergo, del
quale è disponibile online una copia in formato
.pdf.
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Leggiamo che “l’esodo, per i paesi della Valle del
Meduna, iniziò proprio nel 1947-1952, con
costruzione della diga a Ponte Racli”. Infatti il
lago di Redona (noto anche come lago di Tramonti) è
un bacino artificiale, i cui lavori di realizzazione
terminarono appunto nel 1952, sbarrando con la diga
il Meduna, che portò all’abbandono del vecchio borgo
di Movada, i cui resti emergono ancora quando il
lago è in secca.

La realizzazione di questo manufatto ha comunque
probabilmente accelerato uno spopolamento che
sarebbe avvenuto comunque, sia pure magari in tempi
più lunghi.

Continuiamo a camminare lungo la strada asfaltata
che conduce al nucleo principale di Ombrena, che ben
presto diventa un sentiero sempre più stretto tra la
vegetazione, che lentamente si sta riprendendo ciò
che l’uomo le aveva sottratto.
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Molte case sono ormai completamente cadute in
rovina, ed è difficile distinguerle nell’intrico
formato da strati di piante rampicanti, alberi e
arbusti. Arriviamo davanti al nucleo principale di
Ombrena. Nessuna traccia di attività umana. Solo un
pugno di edifici in diversi stadi di degrado. Uno
probabilmente è stato abitato fino a poco tempo fa,
il tetto sembra essere in ottimo stato, qualcuno
viene forse ancora a fare saltuaria manutenzione.

Altri sono ridotti alle sole mura perimetrali,
all’interno delle quali stanno crescendo gli alberi,
altri ancora sono in via di disfacimento, con muri e
tetti pericolanti. Meglio non avvicinarsi.

Ma anche tra gli edifici in buono stato l’erba è
cresciuta rigogliosa, deve essere un po’ che nessuno
l’ha calpestata.

Ci addentriamo lungo il sentiero che si dirige verso
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il bosco, alla ricerca di altri nuclei abitativi. La
vegetazione è sempre più fitta. Improvvisamente al
nostro lato, su un pendio, intravediamo dei muri
avviluppati nella vegetazione. Sembra che ci sia una
luce accesa dentro l’edificio cadente, ma questo non
è ovviamente possibile.

Per una incredibile coincidenza, passando dal tetto
sfondato, un raggio di sole ha inquadrato
perfettamente una finestra dall’interno. L’effetto è
bellissimo e molto suggestivo. Viene spontaneo
pensare a tutte le persone che hanno vissuto in
questi luoghi. Cosa è rimasto delle loro storie, dei
loro sogni, delle loro speranze? Impossibile
rispondere. I muri cadenti, ricoperti di muschio, ci
guardano muti.

Dopo una lunga camminata nel bosco, nel corso della
quale abbiamo incontrato i ruderi di altre
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abitazioni, ritorniamo all’automobile. E’ ora di
rientrare.

Al piacere di riscoprire un luogo quasi dimenticato
della nostra regione, segue la malinconia legata al
fatto di avere visitato luoghi probabilmente
destinati a scomparire nell’oblio.

Del resto la lista dei paesi destinati a rimanere
disabitati si allunga gradualmente.

Sempre nel comune di Tramonti di Sotto c’è per
esempio Palcoda, suggestiva località arrampicata
nelle prealpi Carniche. Forse l’obiettivo del
prossimo viaggio …

Chiude WeFood, weekend da
quasi tutto esaurito nelle 60
Fabbriche del Gusto
We-Food da tutto esaurito nelle 60 Fabbriche del
Gusto

Tutto esaurito nel fine settimana dedicato alla scoperta delle
eccellenze enogastronomiche di Veneto, Trentino, Fvg ed Emilia
Romagna. Aggiunti in extremis turni di visita per garantire a
tutti la possibilità di partecipare. I promotori: “Un format
originale destinato a svilupparsi in altre regioni italiane”.
Visita a Ombrena, una delle località dimenticate del Friuli Venezia Giulia
Visita a Ombrena, una delle località dimenticate del Friuli Venezia Giulia
Un weekend da tutto esaurito, con laboratori
                         artigianali e aziende prese d’assalto per
                         scoprire    i   segreti   delle   produzioni
                         enogastronomiche di eccellenza di Veneto,
                         Trentino, Friuli Venezia Giulia ed Emilia
                         Romagna. Questo il risultato al termine del
                         fine settimana dedicato al buono e al ben
                         fatto che ha visto protagoniste 60 Fabbriche
                         del Gusto dove si sono svolti showcooking,
                         laboratori e visite guidate. “Un successo –
                         lo definiscono i promotori – tanto che in
                         molte aziende abbiamo dovuto aggiungere in
extremis turni di visite aggiuntivi per permettere a chi non si era
prenotato per tempo di poter partecipare”.

Per due giorni si è potuto vedere come vengono realizzati alcuni dei
più pregiati prodotti enogastronomici, .al cioccolato alla farina, dal
vino alla birra, dai formaggi ai prosciutti fino ai liquori, senza
dimenticare il mondo delle cucine professionali.
Visite guidate, laboratori, showcooking e degustazioni hanno permesso
dunque ad un vasto pubblico, pur nel rispetto delle normative anti-
covid ancora vigenti, di cogliere i segreti delle produzioni di
qualità, dopo un anno e mezzo difficile per la ristorazione. E proprio
la partecipazione massiva ad un evento come questo testimonia il
desiderio di riscoprire la convivialità che il cibo offre, oltre agli
stessi prodotti da conoscere e assaggiare, e alle aziende che li
mettono sulle nostre tavole. In alcuni casi, la richiesta di visitare
le eccellenze del territorio è stata così forte che è stato necessario
aggiungere dei turni di visita.

Grande interesse anche per gli showcooking, che hanno visto la
partecipazione dei più importanti chef delle guide Venezie a Tavola ed
Emilia-Romagna a Tavola. Gli eventi si sono svolti grazie alla
collaborazione con Cantine Aperte a San Martino in Friuli Venezia
Giulia, che hanno ospitato i cuochi per la preparazione delle loro
ricette, realizzate inoltre con le farine di Mulino Antimo Caputo. Gli
showcooking si sono tenuti con grande successo anche nella pizzeria
Acqua&Farina di Vicenza e nel ristorante Al Cavallino in provincia di
Trieste.

Grande soddisfazione è stata espressa dai promotori, che sottolineano
come    We-Food    non    solo        si   sia
consolidata    rispetto        agli    scorsi
anni, ma si confermi un format di
promozione        delle        eccellenze
enogastronomiche valido non solo per
il   territorio     delle       Venezie      e
dell’Emilia-Romagna, ma utilizzabile
anche per altri territori italiani.
Un   ringraziamento       particolare       è    stato   infine        espresso    dagli
organizzatori ai partner Berto’s, Lattebusche e Soplaya, nonché alle
60 aziende partecipanti.

La manifestazione è stata promossa dalle Guide Venezie a Tavola ed
Emilia Romagna a Tavola e da ItalyPost, anche grazie al contributo di
partner come Berto’s, Lattebusche, Soplaya, e con il sostegno di
alcune realtà regionali come Promoturismo FVG con La Strada del Vino e
dei Sapori o Movimento Turismo del Vino Fvg.

We-Food sulla rete

Punto di riferimento è il sito internet www.wefood-festival.it, dove è
possibile consultare le schede di tutte le aziende aderenti. È attiva
anche             la              comunità                   di                 Facebook
(https://www.facebook.com/venezieatavola/) di Twitter, disponibile al
profilo    @VenezieaTavola            (hashtag    ufficiale        per     seguire    la
manifestazione             è          #wefood),          e        di        Instagram
(https://www.instagram.com/venezieatavola/). Oltre a questa, si può
visitare anche il sito www.emiliaromagnaatavola.it, la pagina Facebook
https://www.facebook.com/emiliaromagnaatavola/                         e   il    Twitter
@EMRatavola.

Credits

WeFood è un evento promosso da ItalyPost

Curato da Goodnet Territori in Rete
Partner Berto’s – Lattebusche – Soplaya – Promoturismo FVG – La Strada
del Vino e dei Sapori – Movimento Turismo del Vino Fvg.

                                                WeFood – Ufficio Stampa

Grande successo per il 1°
Tour Africa Twin e Transalp
alla scoperta delle Valli, il
raduno espressamente dedicato
alle bicilindriche giapponesi
a Azzida di San Pietro al
Natisone
Le moto Honda Africa Twin e Honda Transalp hanno sempre avuto un posto
di riguardo nel cuore degli appassionati delle due ruote, vuoi per la
fama leggendaria che si è creata con le vittorie alla Parigi-Dakar,
vuoi per le linee sinuose e la versatilità di questi modelli, le
bicilindriche della casa giapponese hanno innumerevoli estimatori
accomunati dalla enorme passione per queste motociclette.
E proprio la passione ha spinto alcuni amici ad organizzare il 1° Tour
Honda Africa Twin e Transalp alla scoperta delle Valli, evento
dedicato esclusivamente a queste due tipologie di moto e probabilmente
unico in Italia; ideato da Eric Crainich – ovviamente possessore
anch’egli di una Africa Twin – supportato dal G.S Azzida (che si è
occupato della parte logistica del raduno) e sostenuto da Vallimpiadi
ma soprattutto dalla concessionaria MCR Honda di Udine e Pordenone che
ha creduto fortemente nell’iniziativa mettendo a disposizione una
notevole quantità di gadget per i partecipanti al raduno, il Tour ha
subito registrato il tutto esaurito all’apertura delle preiscrizioni.
Erich Crainich, ideatore dell’evento

La manifestazione, originariamente in programma nel mese di maggio
scorso e poi rinviata causa le note problematiche legate alla
pandemia, è andata in scena domenica 17 ottobre ed ha visto affluire
nella borgata di Azzida (San Pietro al Natisone) – sede di iscrizioni
e partenza del raduno – una cinquantina di iconiche motociclette della
casa   giapponese,     di   epoche   e   cilindrate   diverse   ma   tutte
caratterizzate   dal   marchio   alato   e   dall’indistruttibile    motore
bicilindrico che le contraddistingue.
I saluti di Mariano Zufferli, sindaco di San Pietro al
Natisone
La benedizione ai motociclisti      di   Don   Alessandro
Fontaine, parroco di San Pietro

Da sinistra: Antonello Venturini, presidente del G.S.
Azzida, e Eric Crainich mentre illustrano il percorso del
Tour
L’aria frizzante del mattino ha accolto i partecipanti che,
espletate le formalità di iscrizione, hanno potuto gustarsi
una colazione nell’attiguo bar caffetteria Gubana della Nonna
in attesa della partenza per poi avviarsi alla scoperta di
alcuni luoghi caratteristici lungo le bellissime strade del
tracciato di una ottantina di chilometri lungo le valli del
Natisone predisposto dall’organizzazione e assistiti da una
splendida giornata soleggiata .
La colorata carovana si è diretta nella zona di Prepotto e,
attraversata la valle dello Judrio, è risalita verso il Santuario di
Castelmonte per poi proseguire lungo la strada panoramica dell’alta
valle del Natisone costeggiata dai boschi che in questo periodo stanno
assumendo i meravigliosi colori autunnali.
Visita al castagno secolare (età stimata di circa 400
  anni) a Canalaz, piccolo borgo lungo la viabilità che
  conduce al passo di San Martino

Dopo la discesa verso Clodig il gruppo di motociclisti è risalito in
direzione del passo di San Martino per raggiungere poi Montemaggiore e
percorrere la bellissima strada che scende verso Mersino – solitamente
interdetta al traffico veicolare ma concessa al transito per
l’occasione   –   e   raggiungere   infine   la   pianura   e   la   zona   di
festeggiamenti di “Sapori delle Valli”, nella z.i. di Azzida, dove si
è tenuto il pranzo conviviale e l’estrazione di ricchi premi a
sorteggio fra i motociclisti.
Il Tour è stato inframezzato da due soste-ristoro che hanno permesso
ai partecipanti di sgranchire un attimo le gambe e degustare alcuni
prodotti tipici locali e di apprezzare attraverso visite guidate le
bellezze naturalistiche dei luoghi attraversati.
L’evento è stato reso possibile anche grazie all’aiuto dei volontari
prodigatisi per garantire il corretto svolgimento della manifestazione
che è stata notevolmente apprezzata da tutti i partecipanti, tanto che
alcuni hanno già chiesto come fare per iscriversi alla prossima
edizione. Lasciamo trascorrere i mesi più freddi a cui stiamo andando
incontro e sicuramente con l’inizio del prossimo anno e l’avvio della
bella   stagione   avremo   piacevoli   novità   riguardo   al   raduno
specificamente dedicato alle Africa Twin e Transalp.

Servizio e foto: Dario Furlan

MONFALCONE                                 NATALE_GLI
APPUNTAMENTI DI SABATO 12 E
DOMENICA 13DICEMBRE

    Sabato 12 dicembre, ore 16.00
  Inaugurazione Christmas Village e
    spettacolo “Street Christmas”
       con la band Bandakadabra

        Domenica 13 dicembre,
    dalle 11.00 alle 12.30 e dalle
           15.00 alle 17.30

  spettacolo “UR.CA Winter Edition”
      con gli Artisti di Strada

S’inaugura domani, sabato 12 dicembre, alle 16.00, a
Monfalcone, in piazza della Repubblica, il Christmas Village,
alla presenza del Sindaco di Monfalcone Anna Maria Cisint e
delle altre autorità. Dopo la presentazione delle tante
iniziative natalizie in programma seguirà lo spettacolo
itinerante “Street Christmas” con la band Bandakadabra,
composta da sette fiati e due percussioni, che unisce
l’energia delle formazioni street al sound delle big band per
introdurci nell’atmosfera natalizia monfalconese.
Bandakadabra

Il Natale monfalconese prosegue domenica 13 dicembre, con lo
spettacolo itinerante “UR.CA (Urban Caos) Winter Edition”, in
programma nel centro della città, dalle 11.00 alle 12.30 e
dalle 15.00 alle 17.30, organizzato dalla Compagnia del Carro
di Staranzano e dal Comune di Monfalcone.
Ecco gli artisti presenti. Giullari duo, una compagnia italo-
brasiliana fondata nel 1993 con l’intento di esplorare il
mondo dei giullari medievali e dei saltimbanchi, con l’idea di
vivere viaggiando. Il gruppo propone spettacoli comici che
catturano l’attenzione delle persone coinvolgendola in un
viaggio dove il virtuosismo della giocoleria si accompagna
alla parodia e all’improvvisazione comica. Diego Oscar Draghi,
attore comico italo-argentino, giocoliere, mago, equilibrista,
street performer. Co-Fondatore di SpazioCirco, Scuola di Arti
Circensi per bambini e adulti. Tre cipolle “Les tre
d’oignons” è un gruppo di animazione musicale in costumi
d’epoca che nasce nel

                                 Tre cipolle
2011 dall’esigenza di dare e trarre nuova energia negli
scenari delle feste medievali con un maggiore impatto scenico
e una rinnovata gioia di suonare adottando strumenti dal forte
volume acustico (cornamuse, bombarde e tamburi). Propongono un
repertorio di musica medievale e rinascimentale non
disdegnando musiche delle varie tradizioni europee dei secoli
scorsi o di composizione più recente. Famiglia Mirabella, con
uno spettacolo comico satirico familiare di genere
saltimbanco, visuale, acrobatico.

11.12.20

Per informazioni: Aps comunicazione | Federica Zar 3482337014

Per saperne di più

GIULLARI DUO, Italia/Brasile. La compagnia à stata fondata nel
1993 con l’intento di esplorare il mondo dei giullari
medievali e dei saltimbanchi, ma soprattutto con l’idea di
vivere viaggiando. Il gruppo propone spettacoli comici che
catturano l’attenzione della gente coinvolgendola in un
viaggio dove il virtuosismo della giocoleria si accompagna
alla parodia e all’improvvisazione comica. Abilissimi attori,
saltimbanchi e giocolieri, creano un’atmosfera di divertimento
e trasgressione. Nel 1997 hanno fondato un’associazione a
carattere umanitario, “Giullari senza Frontiere”, iniziativa a
carattere umanitario con lo scopo di portare divertimento e
allegria in quei luoghi dove guerra e povertà rendono
difficile il sorriso dei bambini.

DIEGO OSCAR DRAGHI, Italia-Argentina – giocoliere, mago.
Attore comico Italo-Argentino, presentatore, giocoliere,
equilibrista, street performer. Co-Fondatore di SpazioCirco,
Scuola di Arti Circensi per bambini ed adulti.
Collabora da 8 anni alla realizzazione della Convention
Brianzola della giocoleria ad Imbersago, in veste di
presentatore del Gran Gala, organizzatore della Parata dei
giocolieri ed Olimpiadi. Dal 2009 fa parte di Democomica,
fiore all’occhiello del Cabaret Milanese. Partecipa al
progetto umanitario “Giullari senza Frontiere “ portando
momenti di gioia in zone colpite dalla povertà e dal
conflitto, sia attraverso performances artistiche sia con
laboratori. Insieme ad Edoardo Mirabella fonda il duo “Cip e
Ciop” ( 1996 ), storica formazione del teatro di strada
italiano, vincitori del premio della Regione Piemonte per la
valorizzazione delle arti di strada.Approda in televisione con
il duo” Mirabella e Draghi “ nel cast di Central Station su
Sky per 4 anni consecutivi. Attualmente si esibisce con il suo
spettacolo “ Fuori Pista!” e collabora con lo Spazio Bizzarro
alla realizzazione di un Cabaret Circense.

TRE CIPOLLE, Italia – musici. “Les tre d’oignons” è un gruppo
di animazione musicale itinerante che nasce nel 2011
dall’esigenza di dare e trarre nuova energia negli scenari
delle feste medievali con un maggiore impatto scenico e una
rinnovata gioia di suonare adottando strumenti dal forte
volume acustico. Il nome del trio è un gioco di parole che
pronunciato alla francese suona quasi come “trait d’union”,
ovvero un “trattino di unione” tra la musica antica e una più
moderna interpretazione di essa; la congiunzione tra antiche
danze e composizioni più attuali; il passaggio tra l’arrogante
bellicità del “neo gotico” che imperversa nelle feste a tema
medievale e che si esprime solitamente con un cupo LA minore a
una musica in LA maggiore, certamente meno rock ma più solare
e altrettanto presente nella filologia antica; un gruppo che
con velata irriverenza unisce lo spirito rievocativo al quel
bisogno che abbiamo di carnevale che forse si cela nelle feste
e manifestazioni dai contenuti storici. La scarsa conoscenza
della lingua francese ci ha poi indotto a cambiare il nome del
gruppo con qualcosa di più comprensibile e più facilmente
leggibile che dell’originale viene a conservare solo
l’autoironia. Il nuovo nome è quindi: “Le tre cipolle”.
Propongono un repertorio di musica medievale e rinascimentale
non disdegnando musiche delle varie tradizioni europee dei
secoli scorsi o di composizione più recente. Solitamente si
eseguono brani nati per la danza o melodie tratte da canzoni e
a volte qualche canto. I musicisti indossano costumi d’epoca
utilizzando cornamuse, bombarde e tamburi. Coinvolgono il
pubblico con simpatiche giullarate e lo conducono lontano con
canti di antiche corti , musiche celtiche e arcaiche ,
sonorità orientali e misteriose, capaci di scatenare emozioni
e archetipi immaginari.
I cipollotti che compongono il gruppo sono:
Adrian delle Venessie (Adriano Beghin), suona da oltre 30 anni
nelle diverse rievocazioni storiche, in conviti, feste e cene
nonché in concerti a ballo della tradizione europea. Ha
costituito o collaborato con molti gruppi di musica
tradizionale: “Le saut”, le “Compagnie basse” e i “Mazzi di
gigli”, e gruppi di musica antica d’animazione: il “Concentus
Euganeus”, “I giullari dell’allegra brigata”, i “Lausveris”.
Attualmente suona con i “Modi versus”, gli “Era tempus”, i
“Clamor et gaudium” e i “Sonadora”.
Alepandro il ruggente (Alessandro Biancat) è l’istrione del
gruppo, oltre a suonare la piva, canta ed allieta il popolo
con historie e burle. Dopo numerose esperienze teatrali e
studi musicali, dal 2005 membro del gruppo “Clamor et
gaudium”, collabora con “Modi versus” e dal 2011 cofondatore
del gruppo “les tre d’oignons”.
Lorenzo Cozzarini, è un giovane Percussionista la cui passione
nasce già dai primi anni di vita. Ha collaborato, con diversi
gruppi musicali di vario genere (Mariachi Los Maraijas, Zig
Zag Trio On the Roce molti altri). Tuttora collabora
attivamente con Artisti di Livello Internazionale come Gert
Mortensen, Birger Ssulsbruck (Royal Academy Music Hall di
Copenaghen) e molti altri.

FAMIGLIA MIRABELLA, Italia – saltimbanchi. Spettacolo comico
satirico familiare di genere saltimbanco, visuale, acrobatico,
tout publique. Spettacolo vincitore del Premio Takimiri.
Ospiti nella trasmissione televisiva Colorado per Italia1, nel
2013 e nel 2014.
Proclamati i vincitori della
21° edizione Spirito di Vino

La pandemia globale è stata uno dei
temi più trattati
Udine, 10 dicembre 2020 – Giovedì 10 dicembre, con una
cerimonia di premiazione online, sono stati proclamati i
vincitori della 21° edizione di Spirito di Vino, il concorso
internazionale, indetto annualmente dal Movimento Turismo del
Vino Friuli Venezia Giulia, che celebra le più graffianti e
originali vignette satiriche sul tema del vino. Connessi dalle
loro case o dagli uffici, il presidente di giuria Alfio
Krancic, il filosofo Aldo Colonetti, l’attore Francesco
Salvi ed Elda Felluga, presidente del Movimento Turismo del
Vino FVG, hanno svelato quali sono state le opere giudicate
più meritevoli dalla giuria di esperti.

In questo particolare 2020, non potevano mancare diverse
illustrazioni satiriche sul Covid-19 e una di queste ha
                      colpito tutta la giuria per la sua grande
                      forza espressiva: l’italiano Tommaso
                      Gianno con “Salute!” si è aggiudicato il
                      primo premio nella categoria over
                      35 anni, seguito dal tedesco Sergiu
                      Nicola con “Gioia di vino” (secondo
                      classificato) e dall’ucraino Valery
                      Doroschenko con “Cheers!” (terzo
                      classificato).
                      Nella sezione under 35, invece, ha
                      trionfato il portoghese Bruno Albuquerque
con “O futuro do vinho”, seguito dall’italiano Diego Paparelle
con “Kundavini” (secondo classificato) e dall’uzbeco Muzaffar
Yulchiboev con “Bacchus vs Corona” (terzo classificato).

Tutti i premiati riceveranno una selezione delle migliori
etichette delle cantine associate al Movimento Turismo del
Vino Friuli Venezia Giulia.

“Purtroppo, il periodo difficile e complicato che stiamo
vivendo non ci ha permesso di svolgere le premiazioni in modo
tradizionale, invitando giuria e partecipanti nella nostra
bella terra” racconta la presidente del Movimento Turismo del
Vino, Elda Felluga. “Tuttavia, è stato piacevole incontrare,
anche se in maniera virtuale,
così tante persone da ogni parte
del mondo e poter condividere il
nostro messaggio “di Vino” e
augurale a tutti. Tante le opere
arrivate che ci hanno stupito
per la loro originalità e che ci
hanno    fatto   sorridere     e
riflettere    come    vuole   la
migliore satira. Il mio ringraziamento alla giuria, ai
partecipanti e ai finalisti, alle cantine associate e in
particolare a PromoTurismoFVG e a CiviBank che da anni
sostengono questo nostro importante progetto internazionale.”

“Siamo molto felici di sostenere anche quest’anno Spirito di
Vino e di constatare l’entusiasmo e il talento dei
partecipanti anche in questo contesto difficile” dichiara
Michela Del Piero, presidente CiviBank. “Il Movimento Turismo
del Vino FVG non ha lasciato che la pandemia fermasse le sue
iniziative per celebrare la cultura del vino, così forte e
sentita in Friuli. CiviBank ha sostenuto il premio come negli
anni passati, così come continua a sostenere i produttori
vitivinicoli di tutto il NordEst, per cui rimane un saldo
riferimento.”

Per cercare di far arrivare un pezzetto di FVG a tutti,
quest’anno è stata scelta come copertina del calendario
Spirito di Vino 2021 una grafica particolare. Partendo da
un’illustrazione creata da Valerio Marini, nella quale il
calice di vino è rappresentato come un grande albero che
affonda le proprie radici in un fertile territorio, si è
deciso di affiancarle l’architettura distintiva della sede
CiviBank di Cividale del Friuli, un istituto bancario locale
che da sempre valorizza le attività del nostro territorio.

                             Ricordiamo che le vignette in
                             gara   sono   state   valutate da
                             una                        giuria
                             d’eccezione    capitanata   dal
                             presidente in carica Alfio
                             Krancic   e   dal   presidente
                             onorario Giorgio Forattini e
                             composta da nomi illustri della
                             satira, del giornalismo e della
grafica: Emilio Giannelli (vignettista), Valerio Marini
(vignettista), Gianluigi Colin (art and cover editor La
Lettura Corriere della Sera), Franz Botré (direttore rivista
Spirito DiVino), Carlo Cambi (giornalista enogastronomico),
Paolo Marchi (giornalista, Identità Golose), Aldo Colonetti
(filosofo), Fede & Tinto (conduttori Decanter – RadioRai),
Francesco Salvi (attore) e da Elda Felluga (Presidente del
Movimento Turismo del Vino FVG).

Si ringraziano gli sponsor e i partner tecnici del concorso:
PromoTurimoFVG, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia,
Civibank, Dolomia e Juliagraf.

E.L.

CERVINO   –   Estate   2020:
Prenotazioni Capanna Carrel

   Estate 2020: prenotazioni per la
            Capanna Carrel
Confermato anche per l’estate 2020 la modalità di prenotazione
obbligatoria per chi vorrà pernottare alla Capanna Carrel,
bivacco di proprietà della Società Guide del Cervino, situata
sulla via normale italiana di salita al Cervino denominata
“Cresta del Leone”.
Il risultato positivo della scorsa stagione nella
regolamentazione dell’afflusso alla Capanna Carrel, unito alla
gestione del post emergenza Covid-19 che ha ridotto del 50% il
numero di posti letto per per garantire il distanziamento ha
reso necessario il sistema di prenotazione che sarà gestito
direttamente dall’Ufficio Guide, sito a Breuil-Cervinia.
Inoltre, per l’accesso sarà obbligatorio indossare la
mascherina. In loco non ci sarà più alcun tipo di stoviglie ma
solo il fornello a gas e saranno istituiti dei turni per la
preparazione dei pasti. Non c’è l’acqua corrente e scarseggia
anche la neve da fondere, né vi sono i servizi igienici, né
provviste alimentari, se non le necessarie per le emergenze.
Per motivi igienici sarà necessario portare il sacco a pelo
personale o il sacco lenzuolo.
La Capanna Carrel sarà presidiata da una guida alpina che avrà
il compito di controllare le prenotazioni, garantire la
pulizia, sanificare regolarmente le aree comuni, il dormitorio
e assegnare il posto letto.
Per i clienti delle Guide del Cervino è a disposizione un’area
riservata per il ristoro.

La Capanna Carrel è a 3.830 metri – raggiungibile con il
superamento di passaggi alpinistici – ed è punto di sosta per
gli alpinisti, tra la prima e la seconda giornata di scalata
ai 4.478 m della vetta del Cervino. Inaugurata nel 1969 è
stata poi in parte ristrutturata e ingrandita negli ultimi
decenni. Intitolata a Jean-Antoine Carrel, primo scalatore del
Cervino lungo la cresta Sud-Ovest.
La salita per la Cresta del Leone al Cervino è un itinerario
alpinistico dove l’esperienza e il buon allenamento sono
indispensabili. Le prime difficoltà alpinistiche si incontrano
prima della Capanna Carrel, per questo si consiglia la
progressione in cordata.

La prenotazione del pernottamento può essere effettuata
all’UfficioGuidedelCervinoviamailscrivendo
a
info@guidedelcervino.com e
prevede un’offerta minima
di €30 per gli alpinisti
(€15 per le guide alpine)
da versare all’atto della
prenotazione                   previo
accordi con la segreteria
delle guide del Cervino.
Eventuali                  disdette
dovranno altresì essere comunicate per tempo. Le suddette
direttive saranno applicate non solo nel periodo estivo di
maggior affluenza, ma durante tutto l’anno: sarà, quindi,
buona norma, verificarne agibilità e disponibilità.

La Società delle Guide del Cervino precisa, che le somme
ricevute saranno destinate alla gestione e manutenzione della
capanna e a tutte le spese ordinarie come, ad esempio, il
trasporto del gas portato su in elicottero, lo smaltimento dei
rifiuti e la manutenzione sia della struttura sia degli
ancoraggi e delle corde fisse (disponibili per tutti gli
alpinisti) sulla via normale italiana che periodicamente
devono essere verificate e sostituite.

Ufficio Guide del Cervino
Via Circonvallazione, 2
11021 Breuil Cervinia Valtournenche – Aoste – Italie
P.IVA 00146090071 – C.F. 81005360078
E-Mail: info@guidedelcervino.com

Orario estivo: aperto tutti i giorni dalle 9 alle 12 e dalle
14.30 alle 18.
Chiuso lunedì mattina e giovedì pomeriggio.
Immersi nelle terre del basso
Friuli
Se siete amanti della natura incontaminata, non può passarvi
inosservata la zona lagunare friulana, un ambiente ricco di
biodiversità delimitato dal Tagliamento e l’Isonzo.

A circa un ora di strada da Udine, prima di imbattersi sulla costa
friulana, ecco che troviamo la città di Aquileia, impossibile non
soffermarci dato che è stata un’importante città dell’impero romano,
nata addirittura nel 181 (a.C.). Nonostante sia stata rasa al suolo da
Attila nel 452 (d.C.), ancor’oggi si possono ritrovare tante bellezze
artistiche intatte. Centro di estrema bellezza è la basilica di
Aquileia, con al suo interno una complessità di affreschi e mosaici
unica in tutta Europa, divenendo per molti secoli motivo di
pellegrinaggio. Importante anche il ruolo che assume dal 1077, come
Stato patriarcale di Aquileia, estendendo il proprio potere sul Friuli
ed oltre, fino al 1420. Dal 1998 Aquileia è patrimonio dell’UNESCO,
continuando ad essere motivo di studi oggigiorno da archeologi di
tutto il mondo.

Imboccando la strada verso la costa, ecco che troviamo la laguna di
Grado ed il suo mare, imbattendoci così nell’isola di Barbana. Questo
piccolo appezzamento di terra isolato ospita ogni anno migliaia di
turisti che vengono ad ammirare le bellezze del santuario dedicato a
Maria, costruito secoli fa, accolti dai frati che abitano ancora
sull’isola.
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