ETIOPIA OMO SURMA EXPEDITION - ''Una prima nella terra dei Surma e del fiume Omo - Viaggi Avventure nel Mondo

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ETIOPIA OMO SURMA EXPEDITION - ''Una prima nella terra dei Surma e del fiume Omo - Viaggi Avventure nel Mondo
avventu.re/2088
   RACCONTI DI VIAGGIO | Iran                                                 RACCONTI DI VIAGGIO | Etiopia

     ETIOPIA
   OMO SURMA
   EXPEDITION
  Una‘‘prima ‘‘ nella
  terra dei Surma
  e del fiume Omo
   Da un ETIOPIA-OMO SURMA EXPEDITION, gruppo Bigliati

                                                                            Testo di Domenico Megalizzi
     D    ecido di partire per l’Etiopia attratto dal velo di mistero che
          la circonda. Sembra sia il luogo ancestrale di tutto: la prima
      donna bipede, la culla della civiltà umana, il luogo di approdo
                                                                            Coordinatrice Elena Bigliati
      dell’arca, la regione di Kafa da cui prende il nome la bevanda        Foto di Gabriele Fugazza e Virgilio Castellana
      scura e intensa di cui non potrei fare a meno. Mi dico che ci
      deve essere qualcosa che giustifica i miti leggendari che vi
      sono ambientati: le esplorazioni di Bottego, del fiume OMO...
      Mi incuriosisce il fatto che le diverse etnie di questo pezzo
      d’Africa, mai unite in un unico popolo ed ancora oggi spesso in
      conflitto tra loro, hanno resistito da sempre ad ogni tentativo di
      dominazione, dai sultani arabi ai gas di Graziani. Alterno momenti
      di entusiasmo ad altri di diffidenza: ci sarà ancora qualcosa che
      mi sorprenderà? Temo che mitizzando troppo il viaggio potrei
      invece avere la delusione di qualcosa che, agognata, finisca con
      lo scontrarsi con la realtà di una globalizzazione che appiattisce
      ogni rilievo e azzera ogni differenza. Vedremo.

8 - Avventure nel mondo 2 | 2019
ETIOPIA OMO SURMA EXPEDITION - ''Una prima nella terra dei Surma e del fiume Omo - Viaggi Avventure nel Mondo
RACCONTI DI VIAGGIO | Etiopia

24 dicembre                                                 e scopriamo che è un mulino, la strada silenziosa
Arriviamo ad Addis Abeba la mattina della vigilia di        lascia il posto al frastuono delle macchine che
Natale; e partiamo alla volta di Bonga. La periferia di     macinano, alla gente più numerosa di quanto
Addis è una conferma delle teorie di Marc Augè, un          da fuori si potesse immaginare. Le donne sono
crogiolo della peggiore speculazione edilizia di molte      abbigliate con vestiti coloratissimi e la loro bellezza è
periferie urbane, molto somigliante a quella italiana       amplificata dalla poca luce soffusa che dalle finestre
degli anni 60/70 ma che qui sta crescendo senza             filtra faticosamente attraverso la polvere sottile e
regole. In tutte le scatole di fiammiferi in costruzione    dall’odore forte di curcuma che un po’ prende alla
spicca l’aspetto “autoctono” dei ponteggi di pali           gola. E’ una luce che solo in pochi punti spezza la
irregolari che muovono un po’ queste facciate piatte        penombra del locale, si vedono scene che sembrano
da edifici del blocco sovietico contemporanei (le           quadri di Caravaggio. In pochi minuti abbiamo uno
regole sulla sicurezza non sono ancora arrivate).           spaccato di quotidianità molto intenso. Per strada
Ci immettiamo in una strada polverosa costruita             dei bambini studiano all’uscio di un negozio con un
per i camion di marche cinesi che trasportano               libretto di Topolino, faccio per loro un paio di disegni
incessantemente tonnellate di materiale verso la            di personaggi Disney e ridono.
nuova diga in costruzione di Gibe III e verso le rive
del fiume Omo fino ad ora remote in cui spuntano            26 dicembre
come funghi impianti di lavorazione dello zucchero          Dobbiamo avere dei permessi per entrare nel
prodotto nelle piantagioni di canna delle diverse           territorio Surma: primo incontro con i tempi africani.
multinazionali che ne esportano i frutti lasciando
alla popolazione locale lo zucchero peggiore. Mi
sa che ormai è troppo tardi, vedremo un’Africa che
esiste solo più sui depliant per turisti. La strada è
un enorme cantiere con ai lati decine di baracche in
cui la lamiera grecata e le strutture dirami di albero
contengono qualsiasi mercanzia. Non mancano
gli edifici con grandi finestre colpite dal sole, a
queste temperature delle vere e proprie serre.
Donne scavano e cementificano dei canali di scolo.
Superato questo limbo si comincia a vedere un po’ di
natura. Foreste di alberi di banano così coperti dalla
polvere marrone da sembrare seccati da un onda
di calore improvvisa e potente, un’istantanea color
seppia.
Arriviamo a Bonga, passiamo per la città brulicante
di attività e di colori. Il campeggio è un posto isolato
in mezzo alla natura verdeggiante che già apre un
po’ il cuore. Ceniamo cucinando le prime risorse
della cassa viveri e montiamo le tende. Un cielo
così non lo vedevo da tempo; e la mattina, non più
accecati dalla stanchezza, scopriamo di essere in un
altipiano verdeggiante e fresco.

25 Dicembre
La colazione di Natale in mezzo alla natura ha un
suo perché: oggi andiamo a visitare le piantagioni          Scopriamo che l’addetta dell’ufficio arriverà più
biologiche di Kafa. La nostra guida, Talìa, oltre           tardi: siamo in periferia di Mizan Tefari ed è già
ad essere cortese e professionale evidenzia una             passata un’ora alle auto, ma... IN AFRICA NON
grande gentilezza d’animo. Le piantagioni “bio” sono        ESISTONO TEMPI MORTI, ce ne accorgiamo subito.
splendide, si inerpicano per l’altipiano in un bosco        All’ombra di un albero enorme si apre la vista
di vecchie piante coperte di licheni. Conosciamo            sulla strada piena di gente che cammina carica
i parenti della guida che ci riempiono di attenzioni        delle proprie cose; i bambini vogliono giocare con
sincere, ci fanno entrare in casa loro, una capanna in      noi a calcio, il gruppo cresce rapidamente, non si
pali e paglia di pochi metri quadrati e in cui la poca      capisce da dove spuntano. Seguono la palla in modo
luce filtra attraverso i pali disconnessi delle pareti li   disordinato urlando e ridendo e si contendono ogni
dove non è stato aggiunto il fango caduto, una panca        passaggio. Qualche metro a piedi e sembra di essere
irregolare per sederci, un letto per tutta la famiglia      nell’Italia meridionale di Carlo Levi. Gli abitanti del
e le ragnatele affumicate dai fuochi accesi a terra         villaggio portano le loro bestie al veterinario venuto
per cucinare. L’atmosfera è indescrivibile. Nel bosco       chissà da dove e chissà quando tornerà. Il “sana
incontriamo gente che raccoglie gli ultimi chicchi di       porcelle” si sta occupando di una asino ferito sotto
caffè rimasti a terra, ci sorridono. Bellissimo.            la pancia. Tutti danno una mano e partecipano della
È ancora mattina: mi sa che sarà un bel viaggio.            preoccupazione del proprietario. Abbiamo perso la
Arriviamo nel pomeriggio a Mizan Tefar, facciamo            cognizione del tempo, arrivano i documenti.
un giro per il mercato, compriamo frutta, verdura           Ripartiamo. La luce è tagliente, le donne ai lati della
e acqua in quantità. Entriamo in un posto fumoso            strada scompaiono sotto i loro covoni o mazzi di

                                                                   Avventure nel mondo 2 | 2019 - 9
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RACCONTI DI VIAGGIO | Etiopia

legna molto più grandi di loro, formiche verso i loro                                                                   fanno viaggiare nel tempo. Intanto Elena, la nostra
formicai. Mucche, asini e capre ci impongono di                                                                         coordinatrice, si allontana da noi e fa conversazione,
rallentare o fermarci finchè serafiche e indifferenti                                                                   Dio solo sa in che lingua riesca, con dei ragazzi
passano oltre. I nostri autisti non pensano neanche                                                                     vicini a un fuoco. La loro distanza iniziale si azzera
lontanamente di usare il clacson, aspettano, Il tempo                                                                   e possiamo immortalarli mentre ridono di gusto. Mi
ha già valori diversi, non misurabili con i nostri                                                                      piacerebbe sapere come faccia a farli ridere così.
strumenti precisi.                                                                                                      Vedremo anche più tardi come questa sua capacità
Arrivati a Tulget andiamo a vedere il primo villaggio                                                                   di entrare in contatto con le persone farà cadere quel
dei Surma. Capiamo che parte della loro fierezza è                                                                      velo protettivo di diffidenza e permetterà ai nostri
già storia, chiedono dei birr per fotografarli limitando                                                                straordinari fotografi di terminare le foto statiche da
un po’ la loro autenticità. Il nostro scout col suo AK47                                                                5 Birr e scattare immagini veramente autentiche. Mi
non aiuta a rompere il ghiaccio,anzi… notiamo che                                                                       rendo conto che se non c’è un contatto si può andare
chiedono soldi ma non sanno contarli, immagino che                                                                      in qualsiasi luogo e non vederne buona parte.
compreranno oggetti di cui non conoscono il valore                                                                      Durante la pausa pranzo a Kibish assistiamo alla
in denaro e saranno depredati. Sulla sentiero del                                                                       preparazione dell’injera a casa di una signora,
ritorno incontriamo la gente che torna al villaggio                                                                     entriamo in un bar in cui si beve alcol locale, e in
con l’acqua, ballano e ridono di noi, ci fermiamo in                                                                    un altro mulino. Ancora tempi “morti” straordinari,
una scuola imposta dal governo per “istruire” questo                                                                    meglio delle visite guidate.
popolo aggressivo...                                                                                                    Poi.. un matrimonio surma. Arriva sempre più gente
                                                                                                                        che balla allo stesso, identico, ripetitivo e incessante
27 dicembre                                                                                                             ritmo di tamburi di plastica; bevono birra di sorgo
Raggiungiamo a piedi un recinto di rami in cui un                                                                       a litri e ogni tanto nel cerchio le donne accolgono
branco di tori imponenti sosta tranquillo. Fa uno                                                                       un uomo, lo frustano con dei rami e questo sorride
strano effetto vedere queste bestie dotate di corna        abbondante . Un ragazzo lo raccoglie dentro una              mentre si prende delle gran nervate, lo buttano a terra
possenti così mansuete: gli occhi sono così buoni          zucca vuota e lo beve tutto. Pare non si accorgano di        e lo immobilizzano. Poi tutto si ripete così per ore.
e le orecchie tagliuzzate in maniera decorativa.           noi, appare tutto naturale. Del fango viene applicato        Ogni tanto sparano in aria con i kalasnikov. Il capo
Alcuni ragazzi vestiti di collana o bracciale credo        sulla ferita del toro a fermare il sangue. Scalzi            villaggio sfoggia l’abito migliore, maglietta marrone
abbiano dormito qua. Stamattina assistiamo al rito         questi uomini camminano fra gli escrementi senza             e coperta con disegni di Winny the Pooh legata alla
del sangue. In effetti non ha niente di rituale, non       prestare attenzione, anzi un bambino ne raccoglie            loro maniera tradizionale. Contaminazione che ci fa
ci sono motivi ancestrali, religiosi o magici dietro.      un po’ per curare la mastite di una mucca, non               sorridere. Quando il tasso alcolico ci sembra elevato
Il sangue è un ottimo nutriente e ogni giorno              conosco le proprietà curative della cacca di mucca           andiamo via. Anche oggi giornata veramente ricca.
qualche ragazzo della tribù ne beve una quantità           ma evidentemente un’utilità la avrà. Mi diverto a
direttamente sgorgante dal collo di un toro. Si            fotografare i miei compagni di viaggio, le facce             28 dicembre
tratta semplicemente di una pratica pragmatica             sorprese di chi viaggia con te sono probabilmente            Attraversiamo il territorio surma, davanti a pastori
in cui costi e benefici vanno a favore dei secondi.        specchio della tua, denotano sorpresa e meraviglia.          con i loro greggi di mucche, unico “abbigliamento”
Con tanta maestria un uomo scaglia una freccia             Le orecchie forate coi lobi allungati, le scarnificazioni,   un telo e il kalasnikov. Poi, dei check point
sul collo di un toro, abbastanza in profondità da          gli abiti di stoffe legate su una spalla o addirittura       improvvisati in cui gente sorridente ci saluta con gli
forare l’arteria e farne uscire un flusso di sangue        una sola collana come vestiario sono scene che ci            Ak spianati: loro sorridono ma comunque un po’ di

 10 - Avventure nel mondo 2 | 2019
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RACCONTI DI VIAGGIO | Etiopia

timore lo incutono. La faccia preoccupata del nostro                                                                    in tenda e saremmo già deliziati. Ma no, c’è
poliziotto di scorta non ci tranquillizza. Maji si trova                                                                ancora altro, ci fermiamo al di là del famoso ponte.
a quota 2500 m, il paesaggio è lussureggiante,                                                                          Architettonicamente è di basso profilo, dei bambini
arriviamo per la celebrazione della messa copta.                                                                        lo usano come trampolino di lancio per gettarsi nelle
Qui vive l’etnia Dizi, nemici storici dei Surma. Sono                                                                   acque scure dell’Omo, li vediamo volare per una
più cortesi e ospitali. Le donne sono tutte velate di                                                                   quindicina di metri e stiamo col fiato sospeso per
bianco e gli uomini indossano turbanti. Il rito si svolge                                                               secondi interminabili prima di vederli riemergere
fuori dalla chiesa, in alcuni momenti tutti quanti si                                                                   tranquilli. Sulle rive uomini nudi con corpi di bronzo
inginocchiano a terra in direzione del celebrante.                                                                      si lavano accanto a donne che fanno il bucato. I miei
Riscendiamo a valle lungo sterrati sconnessi e pieni                                                                    compagni di viaggio scuotono la testa sorpresi e
di massi, qui durante la stagione delle piogge si è                                                                     indicano ora di qua, ora di là scene da condividere.
isolati. Passiamo piano piano dal fresco verde delle                                                                    Io sono al secondo viaggio in Africa, ma ci sono dei
montagne al giallo secco e arido della savana. Non si                                                                   veterani: Gabriele è stato quattro volte in Etiopia,
fa in tempo ad abituarsi a un paesaggio che questo                                                                      eppure... è sempre sorpreso!
cambia nuovamente. Arriviamo al campeggio dentro                                                                        Ripartiamo e percorriamo km di strada rossa
l’Omo National Park. Io e Gabriele facciamo qualche          ad ora. Al bar ci permettono di mangiare il nostro         sollevando nuvole di polvere. Queste pianure
km a piedi per arrivare ad una fontana che si aziona         cibo e bere un paio di Habesha e Saint. George,            rossastre sono segnate da spaccature profonde
a mano con una leva. La sensazione dell’acqua                due birre etiopi che non hanno niente da invidiare         scavate dall’acqua della stagione delle piogge e
fresca in mezzo a un paesaggio desertico, il ritorno a       alle nostre. Un canale cinese pubblicizza aggeggi          punteggiate da altissimi termitai che si ergono come
piedi senza bisogno di torce per il chiarore della luna,     elettronici da noi di moda venti anni fa. Fuori in         totem sul terreno. Qualche albero che sembra
la gente che incontriamo per strada a riposare fuori         cortile, in attesa del loro buonissimo burna (caffè        un baobab in miniatura ci sorprende con i suoi
dalle baracche sono un altro viaggio. Leggerezza e           appena tostato), ci offrono un’erba da masticare           abbondanti fiori rosa. Arriviamo al crepuscolo al
libertà, come fai a pensare a qualcosa? Il lavoro e lo       che dovrebbe avere effetti eccitanti. Dopo questa          villaggio di Korcho. Senza parole, scendiamo muti
stress di casa neanche esistono più.                         pausa visitiamo il villaggio Nyangatom. C’è qui una        dalle auto e osserviamo l’ansa del fiume ai nostri
                                                             certa organizzazione rispetto ai villaggi surma. E’        piedi, siamo su un punto che domina tutta la vallata.
29 dicembre                                                  pianeggiante e con una maggiore identificazione            Facciamo in tempo a montare le tende e il tramonto
Game drive alle 6:30 del mattino. E’un parco ma vi si        delle proprietà, si vede il concetto di limite e confine   rende tutto ancora più magico. Si riesce a sentire la
trova una base logistica di uno dei tanti cantieri cinesi:   . Ci sono recinti irregolari che contengono casa,          gente che parla sull’altra sponda .
file di camion sinohowke e una distesa di baracche           depositi, spazi per gli animali. Le donne usano lunghe
in lamiera brillanti al sole come il Guggheneim di           collane di perline colorate di plastica che una volta      30 dicembre
Bilbao in mezzo alla savana arida e piatta. Dopo             erano di pietre o legno. Saranno di qualche metro,         Ognuno di noi nella notte si è affacciato a guardare
colazione partiamo per Kangate, una fila di baracche         avvolte con così tanti giri da dare la percezione di       il fiume sotto un cielo pesante di stelle. Visitiamo il
cresciuta disordinatamente sulle due rive dell’Omo           un collo più lungo ed elegante. Anche gli abiti in         villaggio Karo: sono più ricchi di altre popolazioni,
una volta insuperabili ma ora attraversate da un             pelle di mucca sono decorati con figure geometriche        bellissimi cesti di canne intrecciate coperti da tetti in
ponte di fabbricazione cinese. E’ l’infrastruttura che       coloratissime. I cinturini di orologio pendenti sulla      paglia si ergono su piccole palafitte per conservare
collega il territorio più incontaminato con il resto         fronte o tra i capelli sono un’altra dimostrazione         il raccolto al riparo dalle termiti. Recinti di pali
dell’Etiopia. Queste strade portano il “progresso” fin       delle capacità creative e di riciclo di queste donne       contengono un numero di case adeguato a quello
dentro i villaggi che si erano mantenuti autentici fino      stupende.                                                  delle mogli e altri più piccoli per gli animali. La luce
                                                             La giornata sarebbe già piena, potremmo andare

                                                                                                                               Avventure nel mondo 2 | 2019 - 11
ETIOPIA OMO SURMA EXPEDITION - ''Una prima nella terra dei Surma e del fiume Omo - Viaggi Avventure nel Mondo
RACCONTI DI VIAGGIO | Etiopia

radente del primo mattino allunga le ombre filtrando         La sera, dopo aver passato un po’ di tempo al lodge
tra i pali delle recinzioni e tra le case e disegnando       dei nostri compagni, ritorniamo a piedi verso il
geometrie mozzafiato. I corpi dei Karo sono colorati,        campeggio sotto la luce della luna e accompagnati
il bianco è il colore più diffuso, inutile dire che su       da hammer che tornano a casa. Surreale. Un ragazzo
corpi così longilinei e scuri impreziosisce l’effetto. Le    in moto lascia il fratello un po’ più avanti e torna
pietre per comporre i colori arrivano da montagne a          indietro per darci un passaggio: gesto spontaneo e
venti chilometri da qui. Ci dicono che le donne che          gentile.
indossano pelli di mucca non sono ancora sposate,            31 dicembre
mentre chi indossa gonne in tessuto si. Hanno ottimi         Saliamo su una canoa per attraversare il fiume
rapporti con gli Hammer, consolidati                                         e vedere un villaggio dell’etnia dei
da frequenti matrimoni tra le due etnie.                                     Dassanech. L’organizzazione spaziale
I visi sono sottili, gli zigomi pronunciati                                  è piuttosto semplice, casupole a forma
e i capelli corti. Bellissimi.                                               di covone di grano ma ricoperte di
Nel pomeriggio ci spostiamo a Turmi,                                         lamiere piegate. Sono dei forni al sole.
alcuni di noi montano le tende in                                            Durante il giorno gli abitanti stanno
un campeggio vicino al greto di un                                           fuori, sotto pergole di rami per godere
fiume in secca sotto alberi di mango                                         dell’ombra. I Dassanech sono alti e
di cui mangiamo i frutti caduti. Nel                                         hanno dei visi quasi effeminati. Le
pomeriggio andiamo a vedere il                                               donne ballano e cantano in gruppo;
salto del toro. Un rito di passaggio.                                        sono bravissime a recitare anche se
Un ragazzo per diventare uomo e                                              fosse per turisti, si divertono. Degli
potersi sposare deve superare la                                             uomini costruiscono un nuovo recinto,
prova: saltare per tre volte di fila                                         altri scolpiscono con grande maestria
una serie di tori affiancati senza cadere, una sorta         degli sgabelli/cuscini dal design funzionale ed
di tauromachia africana. Prima di questo però le             elegante. Un ragazzo si occupa di fare i fori per il
donne hammer si fanno frustare a sangue da alcuni            manico in corda o pelle di mucca. Usa uno strumento           insistentemente di fotografarli, abbiamo ottenuto
uomini che avranno il compito di benedire i tori e il        primitivo: arroventa una punta di acciaio e la poggia         il loro rispetto. Un’immagine mi rattrista un po’, i
jumper. Queste donne portano i capelli lunghi fino           sul punto da forare; ne brucia pochi millimetri e lo          soldi che noi diamo vengono subito dati agli scout
alle spalle raccolti in sottili treccine colorate da fango   rimette sul fuoco. Ci vorranno ore a finire i buchi. Mi       in cambio di bustine di aranciata da diluire in acqua.
rosso. Sono splendide e fiere,hanno i visi allungati,        chiedo se non sia giusto informarli che esiste anche          Una foto vale 5 birr, una bustina anche, e a loro di
dai tratti somatici e dagli occhi quasi orientali, uno       un bulino… Se ne vedessero uno, lo saprebbero                 questi soldi che neanche conoscono non rimane
sguardo di sfida. Si mettono di fronte al frustatore         riprodurre! Hanno una manualità che la maggior                niente.
affrontandolo con canti e danze finché non ricevono          parte di noi occidentali ha perso. Al mercato locale          Il pomeriggio lo passiamo a visitare Jinka con Znabu,
la sferzata senza battere ciglio. Le loro schiene            vediamo contenitori di legno scolpito con manici e            un cuoco che aveva fatto amicizia con Elena; ci porta
nude sono segnate da tagli profondi e insanguinati.          tappi di pelle di mucca, sgabelli e altri oggetti fatti con   a casa sua dove ci mostra gli strumenti per distillare
Lo sprezzo del dolore che mostrano ha qualcosa di            gli stessi pochi materiali. Da qui ripartiamo per Jinka.      una grappa dolciastra che ci fa anche assaggiare,
ancestrale e animalesco.                                     Ci inerpichiamo di nuovo per le montagne, lasciamo            dalla sua vicina che prepara l’injera, al mercato
Prima del rito le donne circondano la mandria di             la savana per tornare al verde lussureggiante. Per            locale, dove incontriamo anche sua madre che fa
tori ballando intorno con centinaia di campanellini          strada ci vengono incontro dei bambini dipinti su             compere in un tripudio di colori, schiamazzi e odori.
alle caviglie e soffiando dentro a corni di metallo.         tutto il corpo che camminano su trampoli altissimi.           Tutto gratuitamente. Abbiamo dovuto insistere per
                                                                               Arrivati li ci concediamo un                dargli dei soldi per aver passato il pomeriggio con
                                                                               alberghetto, una doccia dopo tanti          lui. Unica pecca di questa giornata è stata la nostra
                                                                               giorni non la disdegna nessuno.             “invadenza” di fotografie in un’area che non aveva
                                                                                                                           mai visto un turista: mi viene in mente che lo scatto
                                                                              1 gennaio                                    della fotocamera si chiama shoot. Forse è il nome
                                                                              Visita al villaggio Mursi, imparentati       più adatto. A volte la fotocamera è il mezzo migliore
                                                                              con i Surma: ne usano gli stessi             per non vedere. Dopo cena Gabriele, Antonio ed io ci
                                                                              costumi ma hanno tratti somatici             vediamo di nuovo con Znabu e altra gente del posto
                                                                              differenti. Qualche bella istantanea         in una discoteca locale per festeggiare il capodanno,
                                                                              con queste donne che però                    eravamo gli unici bianchi, divertentissimo.
                                                                              diventano insistenti e invadenti con
                                                                              le loro richieste di fotografie a 5 birr.    2 gennaio
                                                                              Riesco a godere meglio il villaggio          Mercato di Alduba. Dopo ore di cammino da ogni
                                                                              quando decido di posare in auto la           villaggio arrivano popoli con addosso ogni tipo di
                                                                              fotocamera. Confido nella pazienza           mercanzia. C’è una gran varietà di oggetti ottenuti
                                                                              e bravura di Gabriele, che vedrò poi         da materiali locali: borse, bracciali, pettini, spezie,
                                                                              non saranno smentite. La nostra              formaggi; gli uomini invece si occupano del
                                                                              coordinatrice a un certo punto è             bestiame. Mangiamo una carne appena macellata,
                                                                              circondata da questa gente che ride          grigliata e servita in fornellini di terracotta; beviamo
                                                                              guardando il video del matrimonio            le nostre immancabili birre etiopi.
                                                                              dei loro cugini Surma di qualche             Ripartiamo verso Konso. Rettangoli irregolari di
                                                                              giorno prima, anche se sembra siano          sorgo col loro giallo intenso ricordano i quadri di
Poi silenzio, tutti intorno guardano con apprensione         passate settimane. Ha proprio un dono. Aiutiamo una           Van Gogh. Le capanne hanno ancora una struttura
quello che sta per accadere. Se il ragazzo cadrà sarà        donna ad accendere un fuoco, disinfetto una brutta            diversa, sembrano dei bottiglioni di vino col vimini
reietto dalla tribù.                                         ferita al braccio di un’altra. Nessuno ci chiede più          intrecciato alla base, coperti poi da bellissimi tetti

 12 - Avventure nel mondo 2 | 2019
ETIOPIA OMO SURMA EXPEDITION - ''Una prima nella terra dei Surma e del fiume Omo - Viaggi Avventure nel Mondo
RACCONTI DI VIAGGIO | Etiopia

                                                             Una splendida piazza si erge sopra la valle                   sorretta da tre pali ed una pelle in canne di bambù che
                                                             verdissima con i terrazzamenti che a ragione sono             a contatto col terreno marcisce col tempo. Nessun
                                                             patrimonio dell’Umanità. Le case sono un ottimo               problema, sono molto alte e ogni tanto viene tagliato
                                                             esempio di bioarchitettura e di sapienza costruttiva.         lo strato marcio, la casa si abbassa ma è ancora
                                                             Dei pilastri in legno sostengono il pavimento della           utilizzabile per un altro anno. Hanno una forma a
                                                             casa ma fanno anche da spazio pubblico: di giorno             testa di Elefante, somigliano al Mammut dell’”era
                                                             all’ombra sosta la gente, di notte dormono i giovani          glaciale”. Anche l’interno ha una suddivisione più
                                                             del consiglio cittadino. Il livello superiore presenta        complessa di quelle viste fino ad ora. Mangiamo
                                                             dei fasci di rami sottili intrecciati e piegati in cerchi     questa pietanza di banano fermentato insieme
                                                             sempre più piccoli fino alla sommità, una specie di           a miele e beviamo la loro grappa. Nel pomeriggio
                                                             ragnatela che sostiene uno strato di fasci di paglia          passeggiando per il villaggio conosciamo Marta,
                                                             di circa 40 cm di spessore. Isola dall’acqua piovana,         una bambina dalla risata contagiosa e dagli occhi
                                                             premette il passaggio dell’aria, mantiene costante la         furbi. Ci accompagna da una signora molto anziana
                                                             temperatura. Io guardo molto le case perché sono              che ci accoglie in casa e si dispera perché ha da
                                                             espressione dei modi di vivere quanto gli abiti o             offrirci solo qualche seme di grano. Ci sediamo su
                                                             le usanze, è interessante questa ambivalenza tra              un tavolato in legno e Domenech ci mostra come si
                                                             pubblico e privato sotto i “pilotis”. E’ il primo villaggio   fila il cotone. Quelle mani ossute, cordate di vene
                                                             in cui si sente maggiormente l’idea di comunità, la           trasformano dei batuffoli in filo di cotone con gesti
                                                             gente sta insieme durante il giorno anche per fare le         precisi, rapidi e sicuri. Marta ride e balla. Ogni tanto
                                                             proprie attività. Il paese segue l’orografia del terreno      insiste per avere dei birr, ma preferiamo regalarle un
                                                             adattandosi al pendio con bellissimi terrazzamenti            pezzo di sapone per la madre. Sappiamo che questa
                                                             sorretti da pietre rosse incastonate tra loro, gli stessi     spontaneità si perderà, se paghiamo.
                                                             che permettono di coltivare il sorgo in terreni così
                                                             scoscesi evitando l’erosione e trattenendo l’acqua            5 gennaio
                                                             per rendere più fertili i campi. Interessanti anche i         Ci dirigiamo verso Awasa, dobbiamo rinunciare
di paglia costituiti da un tronco di cono e da un altro      giocattoli dei bambini, qui se li costruiscono con gli        ai pozzi cantanti di Jabelo. Le strade sono un
cono soprastante; e il tutto termina con una scultura        scarti del sorgo o del teef, ne usano la base legnosa         concentrato di vita locale e di costumi. I fiumiciattoli
in terracotta in cima. I bambini per strada offrono dei      per tagliare dei cilindretti che collegano perforandoli       semiasciutti sono punti di accumulazione di molte
giocattoli in legno fatti da loro, tra questi si trovano     con la corteccia e costruiscono camion, auto,                 attività. Cominciamo a vedere donne velate,
purtroppo anche dei kalashnikov perfettamente                animali. Un bambino vede gli occhiali di uno di noi e         entriamo nel territorio a maggioranza mussulmana
intagliati. Facciamo una passeggiata per il centro.          un attimo dopo ne aveva fatta un’imitazione in legno,         di Sashemene. La città di Awasa è bruttina, si vede
Sulla strada principale si vede la tipica periferia          bellissimo. Nel pomeriggio ci dirigiamo verso il lago         la povertà che non si vedeva altrove, derivante dalla
urbana africana, la gente veste all’occidentale, le auto     Chamo ammirando scenari ancora nuovi: campi                   sperequazione di bisogni indotti, forse.
e le imitazioni dell’ape Piaggio fanno da taxi, edifici      sterminati di banani e di sorgo, gente lungo la strada
moderni in cemento ai bordi della strada, banche e           che vende caschi di banane accatastati in splendide           6 gennaio
negozi di elettronica mostrano una città sospesa tra         nature morte, rivoli d’acqua in cui ci si lava o              Giriamo per il mercato di Awasa, che offre spaccati
progresso e povertà antica. Poi una bambina ci porta         nascono piccoli mercati coloratissimi. Siamo stanchi          di vita interessanti e autentici; ma stiamo poco
al mercato e appena spostati dalla strada principale         e verrebbe voglia di dormire, ma qui i trasferimenti          tempo perché dobbiamo partire per Addis. Arriviamo
tutto cambia. Veniamo letteralmente assaliti da un           sono belli quanto le visite, non ci riusciamo.                in serata e ceniamo nel più antico ristorante della
nugolo di bambini e venditori che cercano la nostra                                                                        città, un luogo storico in stile liberty con arredi e
attenzione mostrandoci ogni cosa. Ci parlano, ci             4 gennaio                                                     ringhiere in legno piegato in forme organiche. Bello.
toccano, ridono di noi e ci seguono fino dentro              Lago Chamo                                                    Partiamo in nottata per l’Italia con scalo a Il Cairo.
il villaggio, giochiamo con i bambini ma appena              Giro in barca in un lago che sembra mare, con enormi          Lungo viaggio durante il quale, sonnacchiosi,
facciamo finta di inseguirli corrono via ridendo e           uccelli, coccodrilli ed ippopotami. Poi il mercato di         mescoliamo ricordi a pensieri sulla nostra vita
urlando: farangiii. Siamo la novità della giornata, non      Hayzo. Gentilezza diffusa, non chiedono soldi per             quotidiana che ricomincerà domani.
riusciamo quasi più a camminare per la gente che ci          le foto, vendono mercanzie particolarissime. Ci               Sembra di essere stati qui dei mesi.
sta intorno contendendosi la nostra attenzione. Non          propongono canne da zucchero, farina di albero di             Ci accorgiamo solo adesso di ricominciare a
abbiamo neanche per un attimo la sensazione di non           banano fermentata che è la base di una specie di              misurare il tempo.
essere al sicuro, ci offrono tutto quello che hanno da       pizza dolce che si mangia col miele e con delle salse
mostrare: siamo solo a trenta metri in linea d’aria          piccanti. Anche le confezioni
dalla strada principale.                                     sono particolari, gli involti del
                                                             formaggio o di questa pasta
3 gennaio                                                    fermentata sono ancora di
Dopo una visita alle gole di Gesergio, entriamo in           foglia di banano legata con
una scuola. Ogni centimetro di muro è utilizzato             fiocchi di erba ed esposte
come lavagna. I banchi sono vecchi e gli allievi             in ordine su stuoie di canne
hanno un unico quaderno che trattano come una                intrecciate. Nei locali i
reliquia. In un luogo in cui la gente vive in baracche       pavimenti e le pareti sono
polverose, fatte di legna e fango, i quaderni sono più       dello stesso materiale e i
in ordine e curati di quelli dei miei allievi. Si sente la   vecchietti bevono bottigliette
loro fame di sapere. In un’aula con circa 60 alunni          di idromele che somiglia al
si ode solo il graffiare del gesso sulla lavagna.            limoncello. E’ un continuo
Il villaggio Mechecke ha già un’organizzazione               scambio di saluti, strette
cittadina, ci sono spazi di aggregazione per la vita         di mano e sorrisi. Le case
pubblica e luoghi di ritrovo in cui si beve insieme.         Dorze hanno una struttura

                                                                                                                                  Avventure nel mondo 2 | 2019 - 13
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