ECUADOR E AMAZZONIA - Travel Design Studio

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ECUADOR | 11 febbraio 2019 | Rif. 3097.1 INT

              ECUADOR E AMAZZONIA
VULCANI, ROSE E CACAO
12 - 23 NOVEMBRE 2019, 12 giorni - 10 notti

All’inizio dell’Ottocento Simon Bolivar creò con le terre liberate dal giogo coloniale la Repubblica di Gran Colombia. Quella
Repubblica, dal territorio che si estendeva sugli attuali stati d’Ecuador, Venezuela, Panama e Colombia, fu soprannominata di Gran
Cacao, in virtù del suo prodotto più famoso. Per tre secoli le piantagioni di Ecuador e Venezuela furono le maggiori esportatrici di
cacao: ancora all’inizio del XIX secolo l’Ecuador produceva più del 30% del cacao del mondo, la maggior parte della varietà criollo
a frutti gialli. Il cacao criollo si ritrova oggi quasi solo in Ecuador. Dalle fave di questa varietà, detta nacional per ragioni patriottiche,
nasce il cacao fino de aroma arriba, con il quale si produce il cioccolato omonimo, un cru particolarmente apprezzato dagli
intenditori, dal sapore delicato e floreale, niente affatto amaro. Il nome Arriba, con cui è noto questa varietà di cacao equadoregno,
nasce nel XIX secolo, da un viaggiatore svizzero poco familiare con la lingua spagnola, che, navigando il fiume Guayas, rimase
colpito da un forte profumo di cacao. Quando lo svizzero chiese agli operai che lo stavano scaricando dalle loro canoe, da dove
provenisse il cacao che emanava un tale forte aroma, uno di essi rispose “de río arriba”, cioè da monte del fiume...
Dopo la Repubblica del Gran Cacao, l'Ecuador divenne la Repubblica delle Banane, e non solo per via dell’enorme produzione,
oggi sta diventando la Repubblica delle Rose. Anche se in Ecuador una pianta ogni cinque è un’orchidea, negli ultimi anni le rose
qui coltivate hanno raggiunto quote di mercato rilevanti. Negli USA tutte le rose che vengono comprate per San Valentino o per
la Festa della Mamma provengono dalle fattorie ecuadoregne, dove il microclima equatoriale, protetto dalle Ande alle spalle, è
ideale per la fioritura di ben 60 diverse varietà, tutte dallo stelo miracolosamente lungo e dritto.
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1° giorno, martedì 12 novembre 2019: Milano > Amsterdam > Quito
Ritrovo dei signori partecipanti di primo mattino all’aeroporto di Milano, disbrigo delle formalità d’imbarco e doganali e partenza
con volo di linea KL 1628 delle 6h30 per Amsterdam. Arrivo previsto alle 8h35 dopo 2h05’ di volo e coincidenza con il volo KL 751
per Quito delle 10h15. All’arrivo, previsto alle 16h15 dopo 12h00’ di volo, disbrigo delle formalità d’immigrazione e trasferimento
in hotel. Sistemazione nelle camere riservate e cena.

2° giorno, mercoledì 13 novembre 2019: Quito > Cotopaxi > Quito
Prima colazione e pranzo. Partenza verso sud, per la valle dei vulcani in direzione della regione del Cotopaxi, dominata dal vulcano
Cotopaxi, 5.897 m. Visita guidata nel parco Nazionale del Cotopaxi (60 km, 1h) fino alla Laguna di Limpiopungo a 3.870 m slm,
ai piedi del vulcano Rumiñahui. Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio rientro a Quito.
   Cotopaxi. Collo della Luna in lingua quechua. Il Cotopaxi, il punto della superficie terrestre più vicino al sole, è
   un vulcano andino situato a 50 km a sud-est della capitale Quito. Alto 5.872 m è la seconda cima più alta dell'Ecuador dopo
   il Chimborazo 6.310 m e il terzo vulcano più alto del mondo, dopo il Sabancaya, 5.985 m, in Perù, e l'Ojos del Salado,
   6.893 m, nel Cile. Il Cotopaxi ha la forma di un cono perfetto e il cratere misura circa 700 m di diametro.
   Nel 1534, un'eruzione sorprese i conquistadores spagnoli in battaglia con gli indigeni locali. Lo storico spagnolo Agustín de
   Zárate menzionò un villaggio di nome Contiega distrutto dall’acqua e dal fango causati dal disgelo delle nevi del vulcano in
   eruzione. Altre eruzioni disastrose si ebbero nel 1744, nel 1768 nel 1877, quando la colata lavica giunse fino all'oceano
   Pacifico, e nel 1904. Dal giugno del 2015 il vulcano è tornato a mostrare segni di attività, e dopo le iniziali emissioni di
   gas, diverse eruzioni hanno espulso una grande quantità di materiale vulcanico sotto forma di cenere.
   Parco Nazionale di Cotopaxi. Uno dei parchi di terraferma più visitati del Sud America. Il parco si estende per circa 33.400
   ha, tutt'attorno al vulcano Cotopaxi. Il parco offre viste spettacolari del páramo, ecosistema della montagna andina, e
   dell'imponente cono innevato del Cotopaxi. All'interno del parco si trovano numerose specie di fauna selvatica, come il condor,
   il falco, il gabbiano andino il cervo rosso, la volpa andina, il puma e l'orso chiazzato.

3° giorno, giovedì 14 novembre 2019: Quito > equatore > Otavalo
Prima colazione e cena. Mattinata dedicata alla visita di Quito con la Piazza dell’Indipendenza, la Cattedrale, l’Arcivescovado, la
chiesa della Compagnia di Gesù, la chiesa di San Francisco. Al termine partenza per San Antonio de Pichincha (26 km, 30’), dove
passa la linea equatoriale e che è detta Metà del Mondo. Sulla strada visita di una piantagione di rose. All’arrivo a Otavalo (94 km,
2h), discesa in hotel, sistemazione nelle camere riservate e cena.
        Quito. Ufficialmente San Francisco de Quito, la capitale dell'Ecuador si trova a 2.850 m slm, sulle pendici orientali del
   vulcano attivo Pichincha. Di origine pre-ispanica, la città fu centro economico e politico della cultura quitus, da cui deriva il
   nome. Sotto gli Inca divenne il secondo centro politico dell'Impero. Il penultimo sovrano Inca, Huayna Capac, passò a Quito
   gli ultimi anni della sua vita e, secondo una versione non del tutto accettata dagli storici, in punto di morte, suddivise il regno
   in due parti, al figlio prediletto Atahuallpa, il nord con Quito, al fratello Huáscar il sud con Cusco.
   All'arrivo degli spagnoli, l’inca Rumiñahui preferì distruggere la città nascondendo i tesori in modo che gli invasori non
   trovassero nulla. La storia ispanica di Quito comincia il 24 agosto 1534 con la fondazione di Santiago de Quito, subito distrutta
   dagli indigeni ostili alla conquista e rifondata poco lontano il 6 dicembre con il nome di San Francisco de Quito.
   Il 24 maggio 1822 l'esercito indipendentista di Antonio José de Sucre vinse gli spagnoli nella battaglia di Pichincha ed entrò a
   Quito. Con l'indipendenza dalla Spagna Quito divenne uno dei tre centri politici della Grande Colombia e alla dissoluzione,
   nel 1830, fu riconosciuta capitale dell'Ecuador.
   Il centro storico coloniale della città ospita 40 chiese e cappelle, 16 convitti e monasteri con i suoi chiostri, 17 piazze, 12 sale
   capitolari, 12 musei e innumerevoli cortili di straordinaria bellezza.
   Metà del Mondo. A San Antonio de Pichincha, 26 km da Quito, passa l’equatore e un monumento, costruito prima che le
   moderne tecnologie basate sui satelliti GPS lo spostassero 240 m più a nord, ne marca l’esatta locazione.
   Alla Metà del Mondo è in costruzione la sede generale dell’UNASUR, Unión de Naciones Suramericana, la comunità politica ed
   economica costituita il 23 maggio 2008 con il trattato di Brasilia e di cui fanno parte tutti i paesi sovrani dell’America
   Meridionale, eccetto quindi la Guyana Francese, che è un dipartimento d’oltremare francese e che fa quindi parte della
   Comunità Europea.
   Otavalo. San Luis de Otavalo, si trova a poco più di 100 km a nord di Quito, circondata dalle cime dei vulcani Imbabura,
   4.630 m, Cotacachi, 4.944 m e Mojanda, 4.263 m, a 2.500 m slm.
   La popolazione è composta prevalentemente da indigeni Otavaleños, che portano cappelli di feltro scuro e ponci blu e le cui
   donne portano lunghe trecce nere su cui piegano delle coperte di lana. Otavalo ospita il mercato artigianale più grande
   del Sudamerica.

4° giorno, venerdì 15 novembre 2019: Otavalo > Papallacta > Amazzonia
Prima colazione e cena. Visita al mercato di Otavalo, il più importante delle Ande equatoriali. Sulla strada per Papallacta (134 km,
2h30’), sul versante orientale delle Ande, dove l’autostrada ecuadoriana transita nel punto più alto a 4.200 m slm, si potranno
osservare le coltivazioni di patate e il páramo andino. Arrivo a Punta Ahuano sulla riva del fiume Napo (162 km, 3h), un’affluente
del Rio delle Amazzoni, e trasferimento al lodge in piroga (15’). Sistemazione nelle camere riservate e cena.
   Papallacta. Da papa, patata e llacta, terra in quechua. Villaggio andino a 3.300 m di altitudine, noto per le sorgenti termali,
   la laguna e per essere il punto di partenza delle spedizioni di alpinismo sulla neve dell'Antisana. Nel páramo dintorno nidifica
   il condor andino.
   Paramo. Il páramo è un ecosistema di montagna delle Ande in Colombia, Venezuela, Ecuador e Perù, tra i 2.900 m slm, fino
   alla linea delle nevi perpetue. In Venezuela, Colombia e nel nord dell'Ecuador i páramo sono caratterizzati dalla presenza dei
   frailejones, specie erbacee perenni dalle grandi foglie pelose.

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   Il paese con maggiore superficie di territorio coperta da páramo è l'Ecuador, anche se il páramo più esteso del mondo, quello
   di Sumapaz, che da solo rappresenta circa la metà della superficie di tutti i páramo esistenti, si trova in Colombia.

5° giorno, sabato 16 novembre 2019: Amazzonia
Pensione completa. Giornata dedicata alla scoperta della selva amazzonica. Escursione in piroga fino a Cosano, nella foresta
primaria di Misicocha, dove i ranger guideranno i partecipanti attraverso i sentieri tracciati nella giungla alla scoperta della flora e
della fauna. Nel pomeriggio visita a una famiglia indigena al villaggio di Ahuano, dove si potrà imparare a preparare la chicha e
partecipare ai rituali della comunità e alle sfide con la cerbottana. Rientro al lodge e cena.
   Amazzonia. Foresta pluviale tropicale di oltre 5,5 milioni di km², polmone verde e cuore della biodiversità, è situata nel bacino
   del Rio delle Amazzoni per due terzi in Brasile, ma estesa anche in Colombia, Perù, Ecuador, Venezuela, Bolivia, Guyana,
   Suriname e Guyana francese. L’Amazzonia è caratterizzata da un clima umido equatoriale con elevate temperature medie
   annuali, intorno ai 26 °C, e umidità relativa oltre 83%.
   Si stima che nella regione vivano circa 2,5 milioni di specie di insetti, 3.000 specie di pesci, 1.300 specie di uccelli (1/5 di tutti
   gli uccelli del mondo), 500 specie di mammiferi, 500 specie di anfibi, 500 specie di rettili e almeno 60.000 specie di piante.
   La zona è abitata da molte tribù indigene che continuano a restare legate allo sfruttamento della foresta e dei corsi d'acqua.
        Negli anni Venti del Novecento due devastanti epidemie distrussero gran parte della produzione di cacao, convincendo i
   produttori a sostituire milioni di ettari di delicato cacao criollo Nacional con ibridi più resistenti. La provincia di Napo, nel cuore
   dell’Amazzonia ecuadoriana, abitata in gran parte da indigeni Quichua, Quijos e Chibcha, è il centro della produzione odierna
   del cacao Nacional. Nei pressi di Tena, nella provincia di Napo è nato il presidio Slow Food dei produttori indigeni del cacao
   Nacional, che grazie a una struttura centralizzata per la fermentazione e l'essiccazione delle fave, consente l'elaborazione di
   un prodotto eccellente e omogeneo. Uno dei pochi esempi latinoamericani di lavorazione del cacao, dall’albero alla tavoletta.
   La zona intorno a Tena è considerata da Lonely PlanetTM uno dei siti perfetti per l’osservazione degli uccelli, in particolare dei
   tucani.

6° giorno, domenica 17 novembre 2019: Amazzonia
Pensione completa. Giornata dedicata alla scoperta della selva amazzonica, con escursione nella foresta, dove i ranger guideranno
i partecipanti nella giungla attraverso ponti sospesi e liane. Sulla riva del fiume i ranger insegneranno ai partecipanti i rudimenti
della costruzione di una zattera. Nel pomeriggio visita al mariposario, dove si trova riunita una grande varietà di farfalle. Rientro
al lodge e cena.

7° giorno, lunedì 18 novembre 2019: Amazzonia > Baños de Agua Santa > Riobamba
Pensione completa. Rientro in piroga fino a La Punta e proseguimento fino al Pailón del Diablo (114 km, 2h30’). Visita del sito (45’
a piedi) e partenza per Baños de Agua Santa (16 km, 30’). Proseguimento per Riobamba (75 km, 1h30’), visita della città ai piedi
del Chimborazo, discesa in hotel e sistemazione nelle camere. Cena in hotel.
   Pailón del Diablo. Spettacolare cascata sul fiume Pastaza, in Ecuador, sul lato del vulcano Tungurahua. Una scalinata da
   brivido sospesa nel vuoto e incastonata nella montagna con migliaia di scalini lungo permettono di raggiungere il punto
   panoramico dove guardare dall'alto il Calderone del Diavolo. Il magnifico salto nel vuoto è visibile anche dal ponte sospeso.
   Baños de Agua Santa. Cittadina situata a un'altitudine di 1.820 m slm, alle pendici settentrionali del vulcano Tungurahua,
   la cui attività è caratterizzata da frequenti e potenti esplosioni e getti di lava. La città prende nome dalle numerose sorgenti di
   acqua termale presenti nella città, conosciute per le grandi proprietà curative, che la popolazione locale definisce miracolose.
   La città è anche una meta di pellegrinaggi cattolici, per l’apparizione della Vergine Maria vicino ad una cascata.
   Chimborazo. La cima più alta delle Ande ecuadoriane. Nonostante si trovi solo 6.310 m la cima del Chimborazo, per via
   dello schiacciamento della terra ai poli, è il punto più lontano dal centro della Terra. Sebbene il Chimborazo sia
   abbondantemente più basso dell'Everest, la sua sommità dista dal centro della Terra ben 2.500 m più della cima della
   montagna himalayana. Se si intendesse quindi come montagna più alta quella che più si protende nello spazio, il Chimborazo
   sarebbe in assoluto la più alta vetta terrestre.
   Riobamba. Riobamba si trova sulla Cordigliera delle Ande, a 2.754 m slm e mantiene molti edifici dell’epoca coloniale.
   Il nome è una combinazione tra lo spagnolo rio, fiume, e la parola quechua bamba, pampa, pianura. La città fu fondata
   nel 1534 da Diego de Almagro nei pressi della laguna di Colta, e nel 1799 fu spostata nel suo sito attuale, ricostruita dopo
   il terremoto che la devastò nel 1797. Durante un breve periodo, poco dopo la fondazione della República del Ecuador, Riobamba
   fu capitale del paese.

8° giorno, martedì 19 novembre 2019: Riobamba > Alausí > Ingapirca > Cuenca
Prima colazione e pranzo. Dopo la prima colazione partenza per la stazione di Alausí (2.340 m slm, 89 km, 1h30’) e imbarco sul
Treno delle Ande e partenza per Sibambe (2h), percorrendo la spettacolare Nariz del Diablo. Proseguimento per la visita della
città inca di Ingapirca (92 km, 2h). All’arrivo a Cuenca (77 km, 1h30’), discesa in hotel e sistemazione nelle camere riservate.
   Treno delle Ande. La Ferrocarriles del Ecuador, la società nazionale delle ferrovie ecuadoriane gestisce la rete che collega il
   Pacifico alle Ande. La ferrovia, seriamente danneggiata durante gli uragani del Niño nel 1997 and 1998 ha ripreso a funzionare,
   seppur non in modo costante nel 2013. Il tratto più famoso e preferito dai turisti si snoda da Alausí a Sibambe verso la Nariz
   del Diablo, impressionante promontorio di 100 m di altezza che domina il canyon del Rio Chanchán.
   Ingapirca. 3.160 m slm. Dal quechua muro dell’Inca, la più grande e conosciuta città inca dell’Ecuador.
   Prima dell’arrivo degli incas di Túpac Yupanqui, indigeni cañari abitavano la città chiamata Hatun Cañar. Gli incas si stabilirono
   nella città vivendo in pace con gli indigeni cañari e chiamando la stessa città Ingapirca.

9° giorno, mercoledì 20 novembre 2019: Cuenca
Prima colazione e pranzo. Dopo la prima colazione intera giornata dedicata alla scoperta di Cuenca, con la Cattedrale nuova, il
Museo delle Culture Aborigene, il Museo dei Cappelli di Panama.

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        Cuenca. Santa Ana de los Ríos de Cuenca, si trova nella Sierra a circa 2.500 m slm, su tre terrazze naturali. Grazie alla
   sua posizione, all'interno di una grande valle, la città gode di un clima magnifico di eterna primavera.
   Fondata nel VI secolo dai Cañari, con il nome di Guapondeleg, cioè terra grande come il cielo, nel XV secolo la città fu
   conquistata gli Inca che la ribattezzarono Tumibamba, pianura dei coltelli. La città coloniale fu fondata nel 1557 per ordine di
   Andrés Hurtado de Mendoza, all'epoca viceré del Perù, e nativo della spagnola Cuenca, sulle rovine di Tumibamba distrutta
   durante la guerra civile tra Huáscar e Atahuallpa, i figli dell’Inca Huayna Capac. La città attuale ha un centro storico molto ben
   conservato, dal tipico aspetto coloniale.
      Il fino panama non è centroamericano, ma equadoregno. Da sempre realizzato a mano dagli artigiani di Cuenca, Montecristi
   e Jipijapa, il cappello è diventato famoso con questo nome soltanto perché il porto di Panama è stato il suo principale scalo
   commerciale e grazie al presidente Theodore Roosevelt, che lo indossò durante l'inaugurazione del Canale nel 1906.
   La lavorazione dei cappelli di Cuenca è considerata da Lonely PlanetTM uno dei dieci lavori più inconsueti del mondo.

10° giorno, giovedì 21 novembre 2019: Cuenca > Milagro > Guayaquil
Pensione completa. Partenza per Milagro (183 km, 3h15’) e visita di una piantagione di cacao UNOCACE. Nel pomeriggio partenza
per Guayaquil (50 km, 1h), discesa in hotel, sistemazione nelle camere riservate e visita guidata della città. Cena in hotel.
   Milagro. Vi si trova la sede della UNOCACE, la Union Nacional de Organizaciones Campesinas Cacaoteras del Ecuador, una
   cooperativa di commercio equo che rappresenta 18 associazioni, 1.800 piccoli produttori di cacao, di quattro province del sud-
   ovest ecuadoriano, Guayas, Los Ríos, El Oro e Bolívar. L’Unione, oltre a produrre e vendere cacao fino de aroma Arriba Nacional
   organico di alta qualità, fornisce supporto tecnico, credito e controllo qualità.
   La dimensione totale coltivata a cacao raggiunge i 13.500 ha, con una media di circa 7 ha per ogni fattoria.
   Cacao. Albero sempreverde, alto fino a 10 m, originario dell'America meridionale, dai fiori piccoli che spuntano direttamente
   sul tronco o sui rami adulti. Solo pochi di essi si trasformeranno nei frutti del cacao, frutti di circa 500 g dalla forma
   di cedro allungato, dal colore giallo, giallo-verdastro, arancione o bruno-rossastro a seconda delle diverse varietà. I frutti
   contengono, immersi in una polpa asprigna, da 25 a 40 semi a forma di mandorla, di colore bruno-violaceo, contenenti
   zuccheri, grassi, albuminoidi e alcaloidi, come teobromina, euforizzante e, in quantità ridotta, caffeina, eccitante.
   Il cacao Criollo, dai semi molto profumati e poco amari, poco produttivi, ma di qualità pregiata è originario dell’Ecuador. La
   produzione del Criollo non supera il 1% del totale mondiale è destinato alla fabbricazione di cioccolata di alto pregio. Il cacao
   Forastero, dai semi dal gusto forte e amaro, rappresenta invece il 80% di tutto il cacao raccolto nel mondo ed è coltivato
   in Africa occidentale, in Brasile e nel sud-est asiatico. Il cacao Trinitario, ibrido del Criollo e del Forastero, coltivato
   prevalentemente nei caraibi e in Messico, copre il restante percentile di produzione mondiale, che sfiora i 5 milioni di t.
   La coltivazione delle piante di cacao richiede elevate spese d'impianto e comincia a produrre dal quinto anno, per una trentina
   d'anni, durante i quali ogni pianta fornisce tra 1 e 2 kg di semi secchi. Il cacao, che ha una resa del 50% rispetto al seme
   raccolto, si ottiene mediante lieve fermentazione, essiccamento e macinazione dei semi stessi.
   La fermentazione inattiva il seme, che smette di germogliare, e provoca l'ossidazione dei polifenoli, che favorirà l’addolcimento
   del sapore del cacao. I semi vengono poi essiccati al sole per una o due settimane per ridurre il contenuto di umidità che
   favorirebbe lo sviluppo di muffe. I semi attaccati dalle muffe si ricuperano per la produzione di burro di cacao destinato
   all'industria cosmetica. L'essiccatura artificiale più rapida, produce un cacao di qualità inferiore, usato nelle produzioni
   industriali. I semi essiccati vengono poi tostati a temperatura variabile fra i 98 e i 120 °C, poi decorticati, degerminati e
   macinati fra cilindri caldi, che, fondendo il grasso contenuto, li trasforma in una massa fluida, viscosa e bruna, già utilizzabile
   per la produzione di cioccolato. Separando il grasso dalla massa si ottengono il burro di cacao e i panelli di cacao, che verranno
   poi polverizzati per ottenere il cacao solubile.
   Nella civiltà azteca i semi di cacao erano considerati un bene di lusso, e venivano importati dai paesi vicini. La parola cioccolato
   deriva dal termine azteco in lingua nahuatl xocoatl.
   Gli europei scoprirono i semi del cacao quando Cristoforo Colombo li ricevette come dono prezioso, sull'isola di Guanaja, presso
   le coste dell’Honduras, durante il suo quarto viaggio.
   Nel 1606 a Firenze e Venezia già si beveva il cioccolato. Nel 1819 François-Luis Cailler aprì la prima fabbrica svizzera di
   cioccolato a Vevey, nel 1828 l’olandese van Houten per primo separò il burro di cacao e nel 1865 a Torino Caffarel mescolò
   cacao e nocciole, inventando il cioccolato gianduia e nel 1879 Rodolphe Lindt inventò il cioccolato fondente moderno.
   Guayaquil. Santiago de Guayaquil si trova sull'Oceano Pacifico, ed è la città più grande e popolata del paese. La città è
   costruita in parte su un territorio pianeggiante, e sulle pendici del Cerro Santa Ana, dove si trova il quartiere coloniale di Las
   Peñas, storico centro cittadino, del Cerro del Carmen con il gigantesco monumento Corazón de Jesús, del Cerro San Eduardo
   e del Cerro Azul.
   La leggenda vuole che il nome Guayaquil derivi dall'unione dei nomi degli eroici capo indio Guayas e della sua sposa Quil,
   simbolo della resistenza indigena che, secondo la tradizione popolare, preferirono lottare fino alla morte piuttosto che
   sottomettersi ai conquistadores spagnoli.
   La mattina del 9 novembre 1820, un gruppo di civili arrestò le autorità spagnole facendo di Guayaquil la prima città dell'Ecuador
   moderno a dichiararsi indipendente.

11° giorno, venerdì 22 novembre 2019: Guayaquil > Amsterdam
Prima colazione. Mattinata libera. Nel pomeriggio trasferimento in aeroporto in tempo utile per l’imbarco sul volo KL 755 delle
18h40 per Amsterdam.

12° giorno, sabato 23 novembre 2019: Amsterdam > Milano
Prima colazione in volo. Arrivo previsto ad Amsterdam alle ore 13h30 locali dopo 11h25’ di volo. Coincidenza con il volo KL 1631
delle ore 14h40 per Milano. L’arrivo a Malpensa è previsto alle ore 16h15 dopo 1h35’ di volo.

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                              QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE
                              BASE 25 PERSONE € 2.150
                              BASE 20 PERSONE € 2.250
                              BASE 15 PERSONE € 2.350
                                   SUPPLEMENTO CAMERA SINGOLA € 410
                        Il prezzo del volo low cost è quello rilevato alla data del presente programma
                                          e non include il costo del bagaglio registrato
                                            *Le tasse aeroportuali sono incluse,
                ma sono indipendenti dalla nostra politica commerciale e possono aumentare senza preavviso
                                          CAMBIO APPLICATO 1 EUR = 1,14 USD

                                        QUOTA DI ISCRIZIONE € 50
Le quote comprendono:
✓   voli di linea KL Milano / Amsterdam / Quito // Guayaquil / Amsterdam / Milano;
✓   *tasse aeroportuali (293 €) aggiornate al 5 dicembre 2018;
✓   passaggio ferroviario sul Treno delle Ande da Alausí a Simbambe;
✓   sistemazione negli hotel indicati o similari;
✓   trattamento di mezza pensione (pensione completa il V, VI e VII giorno) come da programma;
✓   trasferimenti in pullman privato GT per tutta la durata del tour;
✓   ingressi ai monumenti e ai siti in programma;
✓   guida parlante italiano a disposizione per tutto il tour;
✓   facchinaggi;
✓   utilizzo gratuito del programma di gestione via web tdsgruppi.net.

Le quote non comprendono:
   pasti in aeroporto;
   pasti non menzionati nel programma;
   bevande;
   mance e spese personali;
   tutto quanto non espressamente indicato alla voce la quota comprende.

Operativi aerei (non sono state effettuate prenotazioni):
   KL 1628     Milano               Amsterdam            6h00          8h35                                       2h05’
   KL 751      Amsterdam            Quito              10h15          16h15                                      12h00’
   KL 755      Guayaquil              Amsterdam              20h05    13h30 del giorno successivo                11h25’
   KL 1631     Amsterdam              Milano                 14h40    16h15                                       1h35’

Hotel quotati (o similari):
 Quito                                Alameda Hotel Mercure **** 
 Otavalo                              Hotel Puerto Lago **** 
 Amazzonia                            Hotel La Casa del Suizo **** 
 Riobamba                             Hotel Hacienda Abraspungo ****             CERTIFICATO D’ECCELLENZA

 Cuenca                               Hotel San Juan **** 
 Guayaquil                            Hotel Wyndham Guayaquil **** 

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             ESTENSIONE                                          GALAPAGOS
IL GRANDE SPETTACOLO DELLA NATURA
4 giorni - 3 notti

L’America a cavallo dell’equatore è una sorpresa di montagne superbe e mari pescosi. L’Oceano Pacifico è una
benedizione per la pesca e un forziere di vita sottomarina, che quando emerge alle Galapagos, diventa il grande
spettacolo della natura.

11° giorno, venerdì 22 novembre 2018: Guayaquil > Baltra (Galápagos) > Santa Cruz
Pensione completa. Trasferimento in aeroporto in tempo utile per l’imbarco sul volo per Baltra. All’arrivo, previsto dopo 2h di volo,
trasferimento a Puerto Ayora, discesa in hotel, sistemazione nelle camere riservate e pranzo. Nel pomeriggio visita della parte alta
dell’isola con i crateri gemelli, due grandi buchi circolari simili a crateri, collassamenti della crosta terrestre. Si prosegue con la
visita di una fattoria dove vivono allo stato libero le tartarughe giganti. In gran parte delle isole le tartarughe erano quasi estinte,
ma dopo l’apertura del Parco Nazionale, i ranger le allevano nella stazione Charles Darwin fino ai tre anni prima di lasciarle
libere. Questo per evitare che cani e gatti selvatici le mangino quando sono ancora piccole e con il guscio tenero.
        Galápagos. Dallo spagnolo, galápago, la locale tartaruga gigante. È un arcipelago di isole vulcaniche situate nell’Oceano
   Pacifico, a circa 1.000 km dalla costa occidentale dell’Ecuador. L’equatore attraversa la parte settentrionale dell’isola più grande,
   Isabela.
   Il relativo isolamento dovuto alla distanza dal continente e l’ampia varietà di climi e di habitat dovuta alle correnti marine della
   zona hanno portato all’evoluzione di numerose specie endemiche animali e vegetali, dalla cui osservazione Charles Darwin ha
   tratto ispirazione per la formulazione della teoria dell’evoluzione.
   Le Galápagos sono state scoperte in modo casuale nel marzo 1535, quando la nave su cui viaggiava Tomás de Berlanga,
   vescovo di Panama, si trovò in una zona di bonaccia e fu portata alla deriva dalle correnti fino alle isole. Le isole Galápagos
   comparirono per la prima volta nelle mappe navali nel 1570, ma solo nel 1684 il bucaniere Ambrose Cowley ne disegnò una
   prima approssimativa mappa. Cowley battezzò le isole con nomi di suoi compagni pirati e di alcuni nobili inglesi che ne
   sostenevano le scorrerie. I navigatori spagnoli le ribattezzarono in altro modo, e su molte carte nautiche, fino a gran parte

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    del XIX secolo, per ogni isola erano riportati sia il nome inglese sia quello spagnolo. Nel 1892, il governo dell’Ecuador che
    annetté l’arcipelago nel 1832 ribattezzò ex novo ogni isola.
    Lonely PlanetTM include le tartarughe marine delle Galápagos tra le dieci meraviglie del mondo marino.
    Santa Cruz. Indefatigable secondo Cowley, l’isola più abitata dell’arcipelago ha un'area di 986 km² e un'altitudine massima
    di 864 m. Sull'isola si trovano la stazione di ricerca Darwin e il quartier generale dell'autorità del parco nazionale delle isole.
    In gran parte delle isole le tartarughe giganti erano quasi estinte a causa delle razzie dei marinai, che le raccoglievano per
    avere a bordo carne fresca. Oggi, dopo l’istituzione del Parco Nazionale, le tartarughe sono cresciute nella stazione Charles
    Darwin di Santa Cruz fino ai tre anni per evitare che cani e gatti selvatici le mangino quando sono ancora piccole e con il
    guscio tenero. Dopo i tre anni le tartarughe vengono rilasciate in diversi angoli delle isole. Le tartarughe giganti di Santa Cruz
    sono incluse da Lonely PlanetTM tra le dieci creature giganti più rispettabili del mondo.
    Nel 1835 il giovane naturalista Charles Darwin, approdò alle Galápagos a bordo del brigantino Beagle del capitano Robert
    Fitzroy, che aveva il compito di realizzare una carta dettagliata delle coste del Sud America. Darwin usò le osservazioni fatte
    alle Galápagos per sviluppare e confermare le sue idee sull'evoluzione delle specie.
    Nel 1959 il governo fondò a Santa Cruz il Centro di Ricerca intitolato Charles Darwin che conduce e promuove la ricerca
    scientifica, procura informazioni e assistenza tecnica agli uffici amministrativi del Parco Nazionale e del governo, organizza
    iniziative di educazione ambientale rivolte alle comunità locali, alle scuole e ai visitatori che ogni anno giungono sulle isole.
    La stazione di ricerca ha un team di circa 200, tra scienziati, educatori, studenti universitari ecuadoriani volontari e giovani
    ricercatori, che offrono un supporto alle missioni scientifiche internazionali che convergono alle Galápagos per svolgere ricerche
    nei campi più disparati. I lavori scientifici sono anche pubblicati su riviste scientifiche internazionali e in bollettini interni, e
    vengono resi accessibili per i visitatori e riadattati per i progetti di educazione ambientale.

12° giorno, sabato 24 novembre 2018: Santa Cruz > Bartolomé > Santa Cruz
Prima colazione e pranzo a bordo. Trasferimento al canale di Itabaca e imbarco sul panfilo per Bartolomé (2h30’). Dalla cima del
vulcano spento di Bartolomé si gode uno dei panorami più famosi delle Isole Galapagos, l’istmo di Pinnacle Rock e le due spiagge
di sabbia gialla nelle cui acque si danno convegno i pinguini e le testuggini.
    Bartolomé. Quest’isola ha lo stesso nome per inglesi e spagnoli. Ha una superficie di 1,2 km² e un'altitudine massima di 114
    m slm, l’isola è famosa per il suo pinnacolo di roccia. Qui si possono osservare i leoni marini e i rari pinguini delle Galápagos.
   Gli sbarchi sulle isole minori delle Galapagos sono contingentati e controllati dall’Autorità del Parco. La visita a Bartolomé può
    essere sostituita con la visita a North Seymour, South Plaza o Santa Fé.

13° giorno, domenica 25 novembre 2018: Santa Cruz > South Plaza > Santa Cruz
Prima colazione e pranzo a bordo. Trasferimento al canale di Itabaca e imbarco sul panfilo per South Plaza (2h30’). L’isola è
ricoperta da un manto di vegetazione sui toni del rosso, dove vivono otarie, iguane e numerose specie di uccelli marini.
    South Plaza. Piccolissima, ha un'area di soli 0,13 km² e un'altitudine massima di 23 m slm. La flora dell'isola comprende i
    cactus Opuntia e piante di Sesuvium, che formano un tappeto rossastro sulla superficie delle colate laviche. La abitano
    numerose iguane terrestri e marine.
   Gli sbarchi sulle isole minori delle Galapagos sono contingentati e controllati dall’Autorità del Parco. La visita a South Plaza può
    essere sostituita con la visita a North Seymour, Bartolomé o Santa Fé.

14° giorno, lunedì 26 novembre 2018: Santa Cruz > Baltra > Guayaquil > (Amsterdam)
Prima colazione. Al mattino trasferimento all’aeroporto (48 Km, 1h15’) in tempo utile per l’imbarco sul volo per Guayaquil. All’arrivo,
coincidenza con il volo KL 755 delle 20h05 per Amsterdam.

15° giorno, martedì 27 novembre 2019: Amsterdam > Milano
Prima colazione in volo. Arrivo previsto ad Amsterdam alle ore 13h30 locali dopo 11h25’ di volo. Coincidenza con il volo KL 1631
delle ore 14h40 per Milano. L’arrivo a Malpensa è previsto alle ore 16h15 dopo 1h35’ di volo.

                                 QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE
                                  BASE 4 PERSONE € 1.070
                                  BASE 6 PERSONE € 1.030
                                  BASE 10 PERSONE € 980
                                       SUPPLEMENTO CAMERA SINGOLA € 300
                                              CAMBIO APPLICATO 1 EURO = 1,13 USD

Le quote comprendono:
✓   trasferimenti;
✓   sistemazione negli hotel indicati o similari;
✓   trattamento di pensione completa il giorno XI e mezza pensione i giorni XII e XIII;
✓   escursioni da Santa Cruz in panfilo;
✓   guida parlante spagnolo e inglese durante le escursioni;

Le quote non comprendono:
   voli domestici Guayaquil / Baltra / Guayaquil e relative tasse aeroportuali;

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    tasse d’ingresso al Parco Nazionale delle Galápagos (120 USD a oggi, da pagare in contanti all’arrivo);
    pasti in aeroporto;
    pasti non menzionati nel programma;
    bevande;
    mance e facchinaggi;
    tutto quanto non espressamente indicato alla voce la quota comprende.

Supplemento:
+   guida parlante italiano:                                                          1.000 EUR per tutto il gruppo (max 16 persone)

Supplemento voli:
+   voli andata e ritorno da Gayaquil a Baltra, secondo disponibilità:                a partire da 400 EUR, tasse incluse

Hotel quotato (o similare):
 Santa Cruz                               Hotel Villa Laguna *** 

Documenti necessari per i cittadini italiani adulti e minori:
    Passaporto con validità minima residua di 6 mesi dalla data di ingresso nel paese.
    Visto turistico.

Note:
    Le distanze e i tempi di percorrenza riportati nel programma sono desunti da siti di mappe elettroniche e sono forniti, come
     le descrizioni delle località, a titolo puramente indicativo; la sequenza delle visite è da ritenersi orientativa e le visite previste
     possono non includere alcuni dei siti o dei monumenti descritti, in dipendenza degli orari e dei giorni di accessibilità stagionali
     e del tempo effettivamente a disposizione.
    Le tariffe aeree di gruppo non danno diritto alla preassegnazione dei posti a bordo, né all’emissione anticipata delle carte di
     imbarco. Le nostre hostess e il nostro personale d’agenzia si adopereranno, in collaborazione con la compagnia aerea e nei
     limiti del possibile, per favorire una sistemazione a bordo che mantenga il gruppo unito. Potrà essere tuttavia possibile che
     la compagnia aerea richieda un supplemento per questo servizio. L’assegnazione di posti particolari individuali è a totale
     discrezione della compagnia aerea, che per alcuni di essi può richiedere un supplemento. Le regole dell’aeronautica civile
     prevedono che i posti antistanti le uscite d’emergenza possano essere assegnati solo a passeggeri adulti in buone condizioni
     di salute e che parlano fluentemente inglese.
    Sulle tratte operate in modalità low cost i posti sono assegnati automaticamente e non è possibile riservarli.
    Per gli alberghi sono riportati, se disponibili, la classificazione ufficiale e, con i pallini verdi, il giudizio assegnato dal sito
     Tripadvisor®, rilevato alla data del presente preventivo.
    I partecipanti al viaggio dovranno sottoscrivere il contratto di viaggio al momento dell’iscrizione, per accettazione dei
     contenuti e dei termini contrattuali, così come richiesto dalle normative vigenti.
    La percentuale della quota di partecipazione calcolata in valuta è del 49% per l’itinerario terrestre e del 100% per il soggiorno
     alle Galapagos. Variazioni dei cambi applicati incideranno soltanto su tale porzione della quota di partecipazione.
    Non è consentita la riproduzione, neanche parziale, di questo programma senza il consenso espresso di Travel Design Studio.
    Rif. 3097.1 INT

                      Patrimoni dell’Umanità UNESCO (World Heritage)
                      La Convenzione sul Patrimonio dell’Umanità, adottata dalla Conferenza generale dell’UNESCO il 16 novembre
                      1972, ha lo scopo di identificare e mantenere la lista di quei siti che rappresentano delle particolarità di
                      eccezionale importanza da un punto di vista culturale o naturale e possiedono valore di universalità, unicità
                      e insostituibilità.
                      Al 20 gennaio 2018, la lista include 1.073 siti in 167 paesi dei 190 che hanno ratificato la Convenzione.

                      Patrimoni orali e immateriali dell’Umanità UNESCO (Intangible Cultural Heritage)
                      Sono le espressioni più genuine della diversità culturale del mondo, che rappresentano antiche tradizioni che
                      spesso non hanno una codificazione scritta ma sono solo tramandate oralmente nel corso delle generazioni.
                      L'UNESCO promuove la salvaguardia di questi capolavori di espressione creativa immateriale per evitarne la
                      dissoluzione o la scomparsa.

                      Presìdi Slow Food
                      Progetto nato in Italia nel 1999 e successivamente esteso al resto del mondo. I 532 presìdi correnti
                      coinvolgono oltre 13.000 produttori in 58 paesi del mondo, sostengono le piccole produzioni tradizionali a
                      rischio di scomparsa, valorizzano territori, recuperano antichi mestieri e tecniche di lavorazione, salvano
                      dall’estinzione razze animali e varietà di ortaggi e frutta.

                      Lonely Planet’s 1000 Ultimate Sights (Luoghi da vedere)
                      Sono almeno 1000 i luoghi del mondo che meritano almeno una visita secondo le guide turistiche Lonely
                      PlanetTM: per ognuna di cento aree di interesse diverse le dieci migliori, le più romantiche, le più avventurose,
                      le più esotiche mete da visitare.

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