VERBALE DELLA SECONDA SEDUTA TENUTA DALLA COMMISSIONE GIUDICATRICE PER IL RECLUTAMENTO DI UN PROFESSORE DI SECONDA FASCIA MEDIANTE

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VERBALE DELLA SECONDA SEDUTA TENUTA DALLA COMMISSIONE GIUDICATRICE PER IL RECLUTAMENTO DI UN PROFESSORE DI SECONDA FASCIA MEDIANTE
VERBALE DELLA SECONDA SEDUTA TENUTA DALLA COMMISSIONE GIUDICATRICE
PER IL RECLUTAMENTO DI UN PROFESSORE DI SECONDA FASCIA MEDIANTE
CHIAMATA DI CUI ALL'ART. 18 comma 1, legge 240/10 PER IL SETTORE CONCORSUALE
11/C5, STORIA DELLA FILOSOFIA, SSD M-FIL /06, STORIA DELLA FILOSOFIA, INDETTA
CON D.R. n. 674/2020, PROT. N. 192312 del 7/9/2020 (G.U. n. 78 del 6.10.2020).

Il giorno 18 marzo 2021, alle ore 9.00, in modalità telematica si è riunita la Commissione
giudicatrice della procedura di chiamata sopraindicata, nominata con D.R. n. 865/2020, prot. n.
0247034 del 23/11/2020 nelle persone di:

Prof. Ferdinando ABBRI, Ordinario di Storia della filosofia presso l’Università di Siena,
Presidente;

Prof.ssa Francesca Maria CRASTA, Ordinaria di Storia della filosofia presso l’Università di
Cagliari, con funzioni anche di segretaria verbalizzante;

Prof. Antonello LA VERGATA, Ordinario di Storia della filosofia presso l’Università di Modena e
Reggio Emilia.

        In apertura di seduta la Commissione procede all’esame delle domande presentate dai
concorrenti e all’esame dei titoli e delle pubblicazioni da ciascuno posseduti.
        Al termine della valutazione per ciascun candidato la Commissione procede alla redazione
dei rispettivi giudizi, individuali e collegiali, e formula per ciascun candidato i seguenti giudizi, in
conformità ai criteri e secondo le modalità fissati nella precedente seduta:

Candidato BASTIANELLI Marco

Giudizio di Ferdinando Abbri
Il candidato si è laureato in Filosofia presso l’Università di Perugia nel febbraio del 2000 e presso lo stesso Ateneo ha
conseguito il 13 dicembre 2004 il titolo di dottore di ricerca in Filosofia e Scienze Umane discutendo una dissertazione
su “L’esito linguistico del trascendentale kantiano nel Tractatus di Wittgenstein”. Dal 2005 al 2010 è stato titolare di un
assegno di ricerca in Filosofia Teoretica presso l’Università di Perugia, e in seguito di due borse di studio nel corso
dell’a.a. 2012/13; il 20/01/2011 gli è stato conferito il titolo di Cultore della materia in Filosofia Teoretica dalla
Università di Perugia. Nel 2013 ha conseguito l’ASN per la seconda fascia in Filosofia Teoretica, nel 2014 in Filosofia
Morale e sempre nel 2014 in Estetica e Filosofia del linguaggio, e il 27 gennaio 2015 l’ASN in seconda fascia nel
settore 11/C5 Storia della filosofia.
Dal 2013 è presidente della Paul Ernst Gesellschaft, ha seguito corsi di perfezionamento post-laurea. È in possesso
dell’abilitazione all’insegnamento nella classe di Filosofia e Storia ed è attualmente docente di Filosofia e Storia presso
il Liceo Artistico Bernardino di Betto di Perugia.
Dal 2004 al 2009 ha partecipato a progetti di ricerca, e dal 2001 al 2016 ha preso parte a diversi convegni scientifici.
Ai fini della valutazione in oggetto presenta tre monografie, quattro saggi su rivista (due dei quali in lingua tedesca),
quattro contributi in volume (uno dei quali in tedesco), e la edizione di testi di A. Pascoli in collaborazione con altri
studiosi.
La prima monografia risale al 2008, ha come titolo Oltre i limiti del linguaggio. Il kantismo nel Tractatus di
Wittgenstein (Mimesis), affronta la questione dei limiti della ragione umana e a pagina 10 il candidato dichiara che i
riferimenti storiografici e testuali del rapporto tra Wittgenstein e Kant costituiscono una base solida “per poter valutare
le conseguenze teoretiche dell’indagine trascendentale sul linguaggio”. La seconda monografia, dal titolo Linguaggio e
Mito in Paul Ernst. Indagine su una fonte di Wittgenstein, esamina la produzione teorica di Ernst e il contesto filosofico
e culturale della postfazione alle fiabe di Grimm. La parte centrale della ricerca è, sul piano teoretico, volta a chiarire il
rapporto tra linguaggio e mito (cfr. p. 11) e giunge alla conclusione che Wittgenstein non è stato influenzato da Ernst,
ma solamente ispirato da lui, ossia non si rintraccia un influsso vero e proprio di Ernst sul filosofo austriaco.
La terza monografia, sempre pubblicata da Mimesis nel 2015, ha come titolo Realtà o Linguaggio. La questione della
verità da Frege a Putman e presenta uno studio del problema della verità nella tradizione filosofica di lingua inglese. Il
volume non contiene, per dichiarazione esplicita dell’autore (p. 24), una storia della verità ma vuole essere una difesa
dell’idea che la robustezza della concezione intuitiva della verità è data dall’intreccio dei “fili che tengono insieme tutti
i molteplici elementi della nostra visione del mondo” (p. 25).

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Wittgenstein è l’autore centrale nella indagine scientifica del candidato e a lui è dedicato un saggio dal titolo
Wittgenstein conservatore rivoluzionario pubblicato (2010) sugli “Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia” di
Perugia. La questione trattata viene definita di notevole importanza sul piano storico-filosofico, ma anche significativa
dal punto di vista teoretico (p. 226). Al filosofo austriaco sono dedicati poi tre contributi in tedesco, uno dei quali
riprende il tema dell’influenza di Ernst, pubblicati rispettivamente in volume e riviste nel 2007, nel 2009 e nel 2011,
mentre un saggio su Leibniz e Wittgenstein è stato pubblicato in un volume edito a Perugia nel 2007.
Un contributo in volume su Realtà e verità in H. Putman risale al 2009, mentre i contributi più recenti sono dedicati a
Sloterdijk (2016, saggio in un volume perugino curato da A. Pieretti su Il Tramonto dell’umano?) e al tema della
Filosofia dell’apertura. Per un umanesimo delle relazioni. Si tratta in questo caso di un saggio pubblicato nel 2019 sul
“Giornale di metafisica” che contiene una vera e propria proposta filosofica e si configura come un interessante
contributo di antropologia filosofica.
Il lavoro più lontano nel tempo è il volume del 2007 che contiene le Opere scelte del medico e filosofo del Settecento
Alessandro Pascoli; i contributi del candidato sono ben individuati e indicati. Non si tratta di una edizione critica, ma è
pur sempre un lavoro storiografico importante perché mette a disposizione del lettore alcuni testi significativi per la
storia del primo Illuminismo italiano.
Le pubblicazioni del candidato sono collocate in sedi editoriali buone e dimostrano una discreta continuità temporale.
Dal punto di vista della didattica universitaria risulta che il candidato ha svolto cicli di lezioni e tenuto seminari presso
il Dipartimento di Filosofia dell’Università di Perugia nell’ambito delle cattedre di Filosofia Teoretica, Epistemologia e
Filosofia del Linguaggio. Tra aprile e maggio del 2016 ha tenuto un seminario di Filosofia del linguaggio e della Mente
presso l’Università di Macerata.
Dal curricolo non si evincono incarichi di gestione in ambito universitario.
Il candidato è uno studioso valido, ma nella sua ricerca gli interessi teoretici prevalgono su quelli storiografici e i lavori
presentati risultano pertanto solo in parte congruenti con i criteri della presente valutazione comparativa.

Giudizio di Francesca Maria Crasta
Ha conseguito la Laurea in Filosofia (Università di Perugia 2000), il Dottorato in Filosofia (Università di Perugia 2004)
e l’Abilitazione Scientifica Nazionale di II fascia (SSD: Filosofia teoretica, 2013, Filosofia morale, 2014; Estetica e
Filosofia dei linguaggi, 2015). Ha fatto parte di progetti di ricerca finanziati (PRIN 2004/2006; PRIN 2005/2007;
2007/2009). Nel 2016 ha partecipato al seminario di Filosofia del linguaggio e della mente presso il Dipartimento di
Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Macerata. Dal 2001 al 2016 ha collaborato svolgendo numerosi cicli di
lezioni e di seminari in collaborazione con le cattedre di Filosofia teoretica, Filosofia del linguaggio, Epistemologia,
Istituzioni di filosofia, afferenti al Dipartimento di Filosofia dell'Università di Perugia. È Presidente della Paul Ernst
Gesellschaft, membro della Internationale Ludwig Wittgenstein Gesellschaft e della Ősterreichische Ludwig
Wittgenstein Gesellschaft e vanta anche una buona attività convegnistica anche all’estero.
Il candidato ha rivolto i suoi interessi alle connessioni tra filosofia del linguaggio, etica ed estetica, portando a
compimento un congruo numero di lavori, tra i quali presenta, per questa selezione, tre studi monografici incentrati,
rispettivamente, sulla questione della verità e sulle forme di razionalità tra realismo e normatività da Gottlob Frege a
Hilary Putnam (2015). Su Wittgestein ha approfondito il tema delle fonti dedicando un volume ai suoi rapporti con Paul
Ernst (2010) e a quelli con il kantismo (2008). Il tema del linguaggio in Wittgenstein ha riguardato riferimenti anche a
Leibniz derivati attraverso la mediazione di Russell. Nel 2016 si è interrogato sul problema del rapporto tra umano e
post-umano in Peter Sloterdijk. Tra l’altro, ha curato gli apparati bio-bibliografici delle Opere Alessandro Pascoli
(2007) nel quadro della ricostruzione della diffusione del cartesianesimo nell’Italia settecentesca.
Il candidato ha trattato argomenti di rilievo della riflessione filosofica contemporanea che rientrano in un ampio spettro
d’indagine, ma in un’ottica metodologica maggiormente rivolta alle discussioni che attengono all’ambito della filosofia
teoretica e di quella della filosofia dei linguaggi. Le sue ricerche risultano buone e continuative nel tempo;
complessivamente valide anche le sue attività curriculari, con particolare riferimento alla sua collaborazione a cicli di
lezioni universitarie.

Giudizio di Antonello La Vergata
Il candidato, che attualmente è docente a tempo indeterminato di Filosofia e Storia nel Liceo artistico “Bernardino
Betto” di Perugia, ha conseguito il dottorato di ricerca in Filosofia e scienze umane all’Università degli Studi di Perugia
(2004) presentando una dissertazione finale dal titolo “L'esito linguistico del trascendentale kantiano nel Tractatus di
Wittgenstein". Ha conseguito l’Abilitazione Scientifica Nazionale (ASN) di seconda fascia in Filosofia teoretica (2013),
in Filosofia morale (2014), in Estetica e filosofia dei linguaggi (2014), in Storia della filosofia (2015). È stato titolare di
un assegno di ricerca in Filosofia teoretica all’università degli Studi di Perugia (2005-2010) e dal 2011 è cultore della
materia in Filosofia teoretica nella stessa università.
Ha frequentato con esito positivo la Scuola di specializzazione per l’insegnamento secondario nella classe A037
(Scienze umane). Ha partecipato a corsi annuali interuniversitari di formazione professionale (2009/10, 2010/11,
2011/12, 2012/13).

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Ha tenuto seminari e cicli di lezioni di varia durata nel Dipartimento di filosofia dell’Università di Perugia (2001, 2004-
2013) e nel Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Macerata (2016), su temi di filosofia teoretica e di
filosofia dei linguaggi. È stato correlatore di tre tesi di laurea.
Ha tenuto relazioni in numerosi convegni nazionali e internazionali. Ha partecipato a PRIN (2004-2006, 2005-2007,
2007-2009). È membro di società scientifiche nazionali (una) e internazionali (tre, di una delle quali è presidente).
È autore di quattro monografie, ventisette tra articoli e contributi in volume, tre curatele, numerose traduzioni
dall’inglese di articoli o voci di dizionario, redattore di quarantasei voci per la terza edizione della Enciclopedia
filosofica a cura del Centro Studi Filosofici di Gallarate (Milano, Bompiani, 2006), per la quale ha anche curato la
revisione o integrazione di altre diciotto voci.
Ai fini della presente valutazione presenta:
tre monografie (Realtà o linguaggio. La questione della verità da Frege a Putnam, Mimesis, Milano-Udine 2015;
Linguaggio e mito in Paul Ernst. Indagine su una fonte di Wittgenstein, Mimesis, Milano 2010; Oltre i limiti del
linguaggio: il kantismo nel Tractatus di Wittgenstein, Mimesis, Milano 2008);
otto tra articoli in rivista e contributi in volume:
Filosofia dell’apertura. Per un umanesimo della relazione, in “Giornale di Metafisica”, 16 (2019), pp. 227-24;
Postumanismo e società della cooperazione in Sloterdijk, in Il Tramonto dell’Umano? La sfida delle nuove tecnologie,
a cura di A. Pieretti, Morlacchi U.P., Perugia 2016, pp. 199-222;
Wittgensteins Sprachkritik … “allerdings nicht im Sinne Mauthners”, in S. Windholz und W. Feigl (Hrsg.),
Wissenschaftstheorie, Sprachkritik und Wittgenstein. In memoriam Elisabeth und Werner Leinfellner, Ontos Verlag,
Frankfurt a. M. 2011, pp. 75-96;
Wittgenstein conservatore rivoluzionario, in “Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia. Università degli Studi di
Perugia, 4, Sezione di studi filosofici”, Aracne Editrice, Roma 2010, vol. XLI, n.s. XXVII 2005-2006, pp. 225-260;
Wille und Notwendigkeit. Der Einfluss von Paul Ernst auf Ludwig Wittgenstein, in “Scientia poetica. Jahrbuch für
Geschichte der Literatur und Wissenschaften”, W. de Gruyter, Berlin-New York, 13(2009), pp. 171-193;
Realtà e verità in Hilary Putnam, in Le forme della razionalità tra realismo e normatività, a cura di C. Vinti-F.
Minazzi-M. Negro-A. Carrino, Mimesis, Milano 2009, pp. 75-87;
Leibniz e Wittgenstein: l’alfabeto dei pensieri e la forma logica della realtà, in Le forme dell’oggetto. Percorsi della
rappresentazione nella filosofia moderna, a cura di A. Allegra e G. Marchetti, Morlacchi Editore, Perugia 2007, pp. 95-
124;
Das Ethische, das Logische, das Ästhetische: Ihre transzendentale Einheit bei Wittgenstein, in “Wittgenstein Studien”,
Bd. 15, “Ethik und Ästhetik sind Eins”. Beiträge zu Wittgensteins Ästhetik und Kunstphilosophie, hrsg. von W.
Lütterfelds und S. Majetschak, Peter Lang, Frankfurt a.M., 2007, pp. 21-35.
Infine presenta, come dodicesima pubblicazione, la notizia biografica, la notizia bibliografica, la sezione iconografica,
le introduzioni e le note alle singole opere con cui ha contribuito al volume
Alessandro Pascoli, Opere scelte, a cura di C. Vinti, Marco Bastianelli e A. Allegra, Fabrizio Fabbri Editore, Perugia
2007.
Le pubblicazioni, alcune in sedi di riconosciuta rilevanza internazionale, dimostrano: 1. una buona continuità della
ricerca; 2. una originalità apprezzabile; 3. una notevole conoscenza degli argomenti e delle fonti primarie e secondarie;
4. una buona capacità espositiva; 5. una apprezzabile capacità di analisi critica.
Come gli insegnamenti tenuti a vario titolo in istituti universitari e le relazioni svolte in convegni, vertono soprattutto su
questioni di filosofia del linguaggio e sulle loro implicazioni etiche ed estetiche. Riguardano in particolare Wittgenstein,
del quale svolgono un’analisi interna e, in minor misura, uno studio su interlocutori e fonti. Il lavoro di maggior respiro
è quello, interessante dal punto di vista analitico ed espositivo, sul problema della verità da Frege a Putnam, che, per
esplicita dichiarazione dell’autore, non intende essere una storia dell’idea di verità. In questo come in tutti gli altri lavori
presentati, la prospettiva è eminentemente, e dichiaratamente, analitico-teoretica, e solo molto indirettamente
storiografica, dunque poco congruente con il SSD interessato dalla presente valutazione.
Il candidato dimostra una buona continuità nell’attività scientifica.
L’attività didattica in sede universitaria è buona. Tuttavia rientra solo in piccola parte nel settore scientifico-disciplinare
oggetto della presente valutazione comparativa. La produzione scientifica e le attività svolte non sono del tutto coerenti
con le tematiche del settore concorsuale e con tematiche interdisciplinari a questo pertinenti. La qualità della produzione
scientifica complessiva, valutata nel panorama internazionale della ricerca sulla base dell’originalità, del rigore
metodologico e del carattere innovativo, è notevole. La collocazione editoriale dei prodotti è rilevante. La produzione è
continuativa e consistente. L’impatto sul settore concorsuale è piuttosto limitato. La partecipazione a progetti di ricerca
internazionali e nazionali è buona. La partecipazione a comitati editoriali di riviste, collane editoriali, enciclopedie e
trattati è buona. L’attribuzione di incarichi di insegnamento o ricerca (fellowship) ufficiale in atenei o istituti di ricerca,
nazionali e internazionali, di alta qualificazione è molto limitata. La partecipazione a enti o istituti di ricerca, italiani ed
esteri, è limitata. Il conseguimento di premi e riconoscimenti per l’attività scientifica non è documentato. La capacità di
far interagire le problematiche del settore M-FIL 0/6 con quelle di altri settori, anche non M-FIL, è limitata sul piano
nella ricerca, non valutabile su quello istituzionale. Non sono documentati incarichi o compiti o attività gestionali in
istituzioni universitarie o gruppi di ricerca o enti scientifici.

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Candidato BIAGIONI Mario

Giudizio di Ferdinando Abbri
Il candidato si è laureato nel 1984 in Lettere (indirizzo Storia moderna) con Antonio Rotondò presso l’Università di
Firenze; nel luglio 2017 ha conseguito l’ASN di seconda fascia per il settore 11/A2 Storia moderna e nel marzo 2018
l’ASN di seconda fascia per il settore 11/C5 Storia della filosofia.
È attualmente docente di Materie letterarie e latino presso il Liceo Scientifico Amedeo di Savoia di Pistoia e ha trenta
anni di esperienza di insegnamento nelle scuole medie superiori.
Ai fini della valutazione comparativa in oggetto presenta tre monografie, una delle quali in lingua inglese e una in
collaborazione con altra studiosa, una edizione critica di testi, quattro saggi in rivista e quattro contributi in volume. Il
candidato è uno studioso noto per i suoi rilevanti contributi alla storia del socinianesimo e della cosiddetta Riforma
radicale e si segnala come appartenente all’ambiente di studi e ricerche a suo tempo animato presso l’Università di
Firenze dall’insegnamento e dal lavoro di Antonio Rotondò.
La prima monografia risale al 2012 (Laterza), è stata scritta con Lucia Felici, ha come titolo La Riforma radicale
nell’Europa del Cinquecento e delinea in chiave storica le vicende del radicalismo teologico e religioso nel Cinquecento
europeo. La seconda monografia è uscita in inglese per l’editore Brill nel 2017 ed è dedicata a The Radical Reformation
and the Making of Modern Europe. A Lasting Heritage: dopo una discussione preliminare a carattere storiografico, vi
vengono lucidamente messi a fuoco alcuni momenti delle vicende dei cosiddetti viaggiatori dell’utopia, si considera il
rapporto di Locke con i sociniani e si ricostruiscono aspetti delle concezioni di alcuni autori come F. Pucci, e C.
Francken, sui quali il candidato ha offerto contributi storiografici importanti.
La terza monografia è del 2020 (Carocci Editore) e non a caso porta il titolo Viaggiatori dell’Utopia. La Riforma
radicale del Cinquecento e le origini del mondo moderno. Questo volume, che si rivolge non solo alla/o specialista ma
anche a un pubblico più ampio, riprende alcuni temi affrontati nel volume del 2017, considerando gli autori cari al
candidato, ma mette in evidenza anche l’eredità del radicalismo religioso rispetto alla grande stagione dell’Illuminismo.
Il candidato è profondo conoscitore delle vicende del socinianesimo e nel 2010, nella serie “Sociniana” diretta da
Emanuela Scribano e pubblicata dalle edizioni romane di Storia e Letteratura, ha curato col titolo di De Statu Primi
Hominis ante Lapsum Dissertatio l’edizione critica dei testi (basata sulla stampa di Racovia del 1590) che documentano
la controversia tra F. Sozzini e F. Pucci su Adamo.
Nella serie “Sociniana” nel 2014 il candidato ha pubblicato le opere a stampa di Christian Francken con un lungo saggio
(150 pp.) introduttivo ai testi, vera e propria monografia su Francken, che viene presentato come saggio in volume
(pubblicazione n. 8). A Francken sono dedicati due saggi pubblicati nel 2017 su “Rinascimento” e su “Odrodznie i
Reformacja w Polsce”, mentre un contributo, sempre del 2017, è apparso in volume ed è dedicato a Francken e a La
Mothe Le Vayer
Il problema dell’immortalità di Adamo da F. Pucci a Locke è oggetto di un saggio in rivista del 2007, mentre in un
volume del 2012 il candidato ha pubblicato un saggio sulle convergenze radicali intorno a temi erasmiani nel tardo
Cinquecento, che instaura un confronto tra Pucci e Bruno. Sempre del 2012 è un altro contributo in volume su Fausto
Socini e i sociniani. Il saggio su “Bruniana e Campanelliana” del 2018 (n. 12) è una vera e propria riflessione sul
progetto di ricerca del candidato che prendendo le mosse da un omaggio a Rotondò arriva a ribadire l’importanza e
l’incidenza della Riforma radicale nel contesto europeo tra Cinque e Settecento.
Le pubblicazioni del candidato vertono sul pensiero ereticale italiano e europeo studiato sia nella dimensione
propriamente storica sia nelle relazioni con la filosofia moderna, per cui la gran parte delle pubblicazioni presentate
risponde ai criteri della presente valutazione comparativa. Biagioni è uno studioso di grandi competenze nel settore
della edizione commentata di testi ed è autore di indagini innovative e originali che mettono in luce la dimensione
filosofica dei testi appartenenti alla Riforma radicale.
Le sedi editoriali delle pubblicazioni sono notevoli e il candidato dimostra una buona continuità nell’attività scientifica.
Il candidato ha partecipato a un PAR nel 2007-2009, è membro del gruppo internazionale di ricerca su “Early Modern
Religious Dissents and Radicalism, collabora con riviste nazionali e internazionali.
Ha partecipato nel 1995, 2005 e 2018 ai seminari su “Temi e problemi di Storia moderna” presso l’Università di
Firenze, nel 2009 a una Summer School tra Firenze e Torre Pellice, nel 2011 ha tenuto un seminario presso l’Università
di Ginevra e ha preso parte come relatore a diversi convegni.
L’attività didattica in sede universitaria è molto limitata: non ha mai tenuto corsi di discipline riconducibili al settore
scientifico-disciplinare oggetto della presente valutazione comparativa e nel suo curricolo non si ritrovano pertanto
attività di gestione in ambito universitario.

Giudizio di Francesca Maria Crasta
Il candidato si è laureato in Lettere a Firenze nel 1984 e nel 2018 ha conseguito l’Abilitazione Scientifica Nazionale di
II fascia (SSD: Storia della filosofia e Storia moderna). È docente di ruolo per la Classe d’insegnamento A051. Ha

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partecipato, nel 2011, al Seminario presso Institut d’Histoire de la Réformation-Genève e a numerosi convegni
nazionali e internazionali. Fa parte di gruppi di ricerca di livello internazionale e collabora, in qualità di revisore, con
numerose riviste di riconosciuta qualificazione scientifica. Rientra nei comitati scientifici di prestigiose collane ed
iniziative editoriali.
Le ricerche del candidato vertono principalmente sulla storia della Riforma e sui rapporti tra radicalismo religioso e
modernità. Ha dedicato un volume alla figura di Francesco Pucci (2011) e due volumi – uno in inglese (2016) e uno in
italiano (2020) – alle tendenze radicali della Riforma nell’Europa moderna, in un’ampia e originale prospettiva di
studio, nella quale le diverse componenti eterodosse vengono inserite fra gli aspetti essenziali dei processi di
formazione della modernità. Numerosi i suoi contributi su Christian Francken e sui Sozzini sul tema della dissidenza
religiosa, sulle questioni inerenti al mortalismo, sul problema dell’immortalità di Adamo, da Pucci a John Locke, e sui
rapporti tra politica e religione, in un collegamento ideale che va dal ’500 al ’700.
Gli argomenti trattati dal candidato, tutti di notevole interesse, riguardano soprattutto la storia religiosa, con originali
approfondimenti sulle loro ricadute nel campo delle indagini antropologiche ed etiche, che attestano una notevole
solidità di impostazione metodologica di impronta prevalentemente storica. La produzione scientifica è ricca, articolata
e continua nel tempo, ben collocata per quanto attiene alle sedi editoriali anche internazionali. Altrettanto validi i
rapporti scientifici e le collaborazioni editoriali che risultano dal curriculum. Non vengono segnalate collaborazioni
didattiche di tipo universitario.

Giudizio di Antonello La Vergata
Laureato nel 1984 in Lettere (indirizzo Storia moderna) all’Università di Firenze, nel luglio 2017 ha conseguito l’ASN
di seconda fascia per il settore 11/A2 - Storia moderna, e nel marzo 2018 l’ASN di seconda fascia per il settore 11/C5 -
Storia della filosofia. È attualmente docente di Materie letterarie e latino nel Liceo Scientifico “Amedeo di Savoia” di
Pistoia. In trent’anni di esperienza di insegnamento nelle scuole medie superiori ha ricoperto più volte l’incarico di
dirigente scolastico e di responsabile dei rapporti con gli enti esterni. È stato docente ed esaminatore nel concorso per
l’abilitazione all’insegnamento nella classe A051 (1999-2000).
Come “personale esterno”, ha partecipato al progetto “Fausto Sozzini e la sua eredità”, finanziato dal Piano di Ateneo
per la Ricerca dell’Università di Siena (2007-2009). È membro del gruppo internazionale di ricerca su “Early Modern
Religious Dissents and Radicalism, revisore scientifico delle riviste “Rinascimento”, “Rivista di storia della filosofia”,
“Annali e recensioni online dell’Istituto italo-germanico di Trento”, revisore scientifico per il National Research Centre
Poland. È redattore della collana “Studi e testi della storia religiosa del Cinquecento” (Firenze, Olschki) e del comitato
scientifico della collana “Studi storici” (Torino, Claudiana). Collabora a vario titolo a diverse riviste nazionali e
internazionali.
Ha partecipato come relatore ai seminari su “Temi e problemi di storia moderna” dell’Università di Firenze (1995, 2005
e 2018) e alla Summer School su “Riforma e movimenti religiosi tra Italia ed Europa (XVI secolo)” (Firenze-Torre
Pellice, 2019). Ha tenuto un seminario all’Institut d’histoire de la Réformation (Università di Ginevra, 2011). Ha svolto
relazioni in numerosi convegni, anche all’estero.
Collabora con la prof.ssa Emanuela Scribano alla serie “Sociniana” (testi e studi sul socinianesimo, Università Ca’
Foscari di Venezia) e con la prof.ssa Lucia Felici (Università di Siena) alle pubblicazioni della casa editrice Claudiana.
Ha pubblicato quattro monografie (una in collaborazione, anche tradotta in francese), quattro edizioni di testi, ventinove
tra articoli in rivista, capitoli in volume e voci di dizionario. Ha curato (in collaborazione) un volume.
Presenta tre monografie (una delle quali in collaborazione con Lucia Felici, ma i contributi dei due autori sono
chiaramente indicati), una edizione critica di testi, quattro saggi in rivista e quattro contributi in volume:
 1. Fausto Sozzini e Francesco Pucci, De statu primi hominis ante lapsum disputatio, a cura e con un saggio
      introduttivo di Mario Biagioni, "Sociniana", Edizioni di Storia e Letteratura, Roma 2010 (edizione critica di testi).
 2. The Radical Reformation and the making of modem Europe. A lasting heritage. Brill, Leiden-Boston 2016.
 3. Viaggiatori dell'utopia. La Riforma radicale del Cinquecento e le origini del mondo moderno, Carocci, Roma
      2020.
 4. La Riforma radicale nell'Europa del Cinquecento, Laterza, Bari 2012 (con Lucia Felici).
 5. L'uomo come "un Dio terrestre": il problema dell'Immortalità di Adamo da Francesco Pucci a John Locke,
      «Historia philosophica», Pisa-Roma, 5, 2007, pp. 159-169.
 6. Convergenze radicali su temi erasmiani nel tardo Cinquecento: Francesco Pucci e Giordano Bruno, in Religione e
      politica in Erasmo da Rotterdam, Edizioni di Storia e Letteratura, Roma 2012, pp. 159-170.
 7. Fausto Socini e i sociniani, in La filosofia italiana, a cura di M. Ciliberto, Istituto della Enciclopedia Italiana,
      Roma 2012, pp. 221-229.
 8. Christian Francken e la crisi intellettuale della Riforma, in Christian Francken, Opere a stampa, a cura e con un
      saggio introduttivo di Mario Biagioni, "Sociniana", premessa di Gianni Paganini, Edizioni di Storia e Letteratura,
      Roma 2014, pp. 3-150.
 9. La critica all'argomento del 'consensus gentium' in Christian Francken e François de La Mothe Le Vayer, in Le
      ragioni degli altri. Dissidenza religiosa e filosofia nell'età moderna, a cura di Mariangela Priarolo ed Emanuela
      Scribano, Philosophica 3, Edizioni Ca' Foscari, Venezia 2017, pp. 47-62.

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10. Scetticismo religioso e Controriforma: il Dolium Diogenis di Christian Francken, «Rinascimento», LVII, 2017,
      pp. 361-376.
 11. Fonti umanistiche nel pensiero di Christian Francken, «Odrodzenie i Reformacja w Polsce», Polska Akademia
      Nauk Instytut Historii Warszawa, LXI (2017), pp. 103-133.
 12. Dieci anni dopo. Considerazioni su un progetto di ricerca, «Bruniana & Campanelliana», XXIV, 2018/1, pp. 259-
      270.
La monografia del 2012 (n. 4), scritta con Lucia Felici (che è autrice dei capp. I, II, III.1; mentre Biagioni ha scritto i
capp. III.2, III.3, IV, V), narra la storia del radicalismo teologico e religioso nel Cinquecento europeo. Quella del 2016
(n. 2) comprende un’accurata discussione storiografica e analisi di momenti cruciali della storia del socianianesimo.
Particolarmente importante e originale è lo studio dei rapporti con la filosofia di Locke. La monografia del 2020 (n. 3) è
di taglio più divulgativo, ma si tratta sempre di alta divulgazione. Vi è considerata l’eredità del radicalismo religioso
nell’Illuminismo. La controversia fra Sozzini e Pucci (già trattata nel n. 4) è approfondita nel n. 5. Testi di Sozzini e
Pucci sono curati dal candidato nella pubblicazione n. 1, che si segnala per il rigore filologico e l’interessante
introduzione. A Christian Francken sono dedicati quattro fra articoli in rivista e capitoli in volume (nn. 8-11). Il n. 8 è
un saggio introduttivo (pp. 3-150, una vera e propria monografia) all’edizione delle Opere a stampa di Francken curata
dal candidato (2014). Il saggio su “Bruniana e Campanelliana” del 2018 (n. 12) è una riflessione sul progetto di ricerca
del candidato, che è studioso di grandi competenze, filologicamente rigoroso nell’edizione dei testi e autore di indagini
innovative e originali.
Poiché trattano del pensiero ereticale italiano ed europeo sia dal punto di vista propriamente storico, sia delle sue
relazioni con la filosofia moderna (ad esempio, per quanto riguarda il problema dell’immortalità dell’anima), le
pubblicazioni rientrano per la maggior parte nel SDD della presente valutazione comparativa.
La produzione scientifica e le attività svolte sono coerenti con le tematiche del settore concorsuale e con tematiche
interdisciplinari a questo pertinenti. La qualità della produzione scientifica complessiva, valutata nel panorama
internazionale della ricerca sulla base dell’originalità, del rigore metodologico e del carattere innovativo, è ottima. La
collocazione editoriale dei prodotti è rilevante. La produzione è continuativa e consistente. L’impatto sul settore
concorsuale è significativo, ancorché limitato dalla specificità dei temi trattati. La partecipazione a progetti di ricerca
internazionali e nazionali è sufficiente. La partecipazione a comitati editoriali di riviste, collane editoriali, enciclopedie
e trattati è buona. L’attribuzione di incarichi di insegnamento o ricerca (fellowship) ufficiale in atenei o istituti di
ricerca, nazionali e internazionali, di alta qualificazione è molto limitata. Sono elevate la continuità e rilevanza dei
compiti svolti durante il lungo insegnamento nelle scuole secondarie, ma non è documentato nulla di analogo per
quanto riguarda istituzioni universitarie o gruppi di ricerca o enti scientifici. Il candidato non ha tenuto corsi di
discipline riconducibili al settore scientifico-disciplinare oggetto della presente valutazione comparativa. Il curriculum
non attesta attività di gestione in ambito universitario. La partecipazione a enti o istituti di ricerca, italiani ed esteri è
buona. Il conseguimento di premi e riconoscimenti per l’attività scientifica non è attestato. La capacità di far interagire
le problematiche del settore M-FIL 0/6 con quelle di altri settori, anche non M-FIL, è comprovata sul piano nella
ricerca, non valutabile su quello istituzionale.

Candidato CERASI Enrico

Giudizio di Ferdinando Abbri
Il candidato si è laureato in Filosofia nel 1994 con Emanuele Severino presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia; nel
2002 ha conseguito il diploma universitario di cultura teologica presso la Facoltà Valdese di Roma; nel 2006 ha
conseguito il dottorato in filosofia, sempre sotto la direzione di E. Severino, presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia
discutendo una dissertazione su La Teo-antropologia di Karl Barth e nel 2008 il dottorato in teologia presso la Facoltà
Valdese con la dissertazione Verso un’ermeneutica post-critica. L’influenza di Karl Barth sulla teologia post-liberale.
Ha conseguito l’ASN di seconda fascia per il settore 11/C1 Filosofia teoretica e per il settore 11/C5 Storia della
filosofia.
Dal 2000 è docente di ruolo di Storia e Filosofia presso il Liceo Scientifico Benedetti-Tommaseo di Venezia.
Ai fini della valutazione in oggetto il candidato presenta cinque monografie, la curatela di un volume e sei saggi in
riviste nazionali.
Due monografie sono dedicate al pensiero di Karl Barth e alla sua influenza sul pensiero teologico contemporaneo: Il
paradosso della grazia. La teoantropologia di K.B (Città Nuova, Collana Contributi di Teologia, 2006), che intende
presentare al lettore il tema, al limite tra teologia e filosofia, dell’incontro tra Dio e l’essere umano (cfr. p. 19); Verso
un’ermeneutica post-critica. L’influenza di K. B. sulla teologia post-liberale (Claudiana, 2009) che riprende la tesi di
dottorato in teologia.
Al contesto propriamente teologico appartiene la terza monografia (Città Nuova, 2011) su Il mito del cristianesimo. Per
una fondazione metaforica della teologia, che intende presentare (cfr. p. 23) alcune voci relative al dibattito sulla

26
demitizzazione del cristianesimo; il baricentro dell’intero lavoro è costituito da R. Bultmann. Legata al problema del
linguaggio religioso e del mito è anche la quarta monografia su Dire quasi la verità. Per una filosofia del linguaggio
religioso (Città Nuova, 2014), che non vuole proporre in Italia la teologia post-liberale ma nel contesto della riscoperta
della retorica vuole considerare il carattere retorico e metaforico del linguaggio teologico (cfr. pp. 17-18).
La quinta monografia, che riprende il tema della tesi di laurea, si distacca dagli argomenti di carattere teologico e
largamente appartenenti al settore dell’ermeneutica filosofica delle precedenti monografie, e affronta la questione di una
riscoperta del senso tragico e del nichilismo di Luigi Pirandello (La vita nuda. L’anarchismo filosofico di Luigi
Pirandello (Italian Path of Culture, 2016).
Nel 2011 il candidato, in collaborazione con altra studiosa (ma i rispettivi contributi sono chiaramente indicati), ha
curato una edizione di Scritti teologici e politici di Erasmo da Rotterdam (Bompiani, Il Pensiero Occidentale, 2011) con
un lungo saggio introduttivo su “I Labirinti di Erasmo e la dialettica della libertà”, che è un contributo interessante sul
piano storico-filosofico.
Due saggi del 2006 sono dedicati rispettivamente a Barth e a Kierkegaard e Bonhoeffer; un saggio del 2013 affronta il
classico tema di “Antropologia e religione in Feuerbach”, due lavori del 2009 e del 2014 sono invece incentrati su T.W.
Adorno, mentre il lavoro più recente (2017) confronta e illustra le critiche al principio-speranza di E. Bloch formulate
da T. Perlini e M. Cacciari.
Le sedi editoriali dei lavori sono buone (di prestigio quella della edizione di Erasmo), i contributi su rivista sono tutti
circoscritti all’ambito nazionale, con un impatto dunque limitato a livello internazionale.
Il candidato ha svolto una notevole attività didattica in ambito universitario. Dal 2002 al 2005 ha collaborato alla
cattedra di Storia della filosofia morale presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia; quasi nello stesso periodo ha
collaborato al seminario interdisciplinare presso la Facoltà di Filosofia dell’Università di Padova. Dal 2006 al 2011 ha
collaborato con attività didattica alla cattedra di Storia della filosofia moderna e contemporanea del prof. Tagliapietra
presso la Facoltà di Filosofia dell’Università Vita e Salute San Raffaele di Milano. Dal 2014 al 2020 è professore a
contratto di Filosofia della religione (M-Fil/01) presso l’Università Vita e Salute; dal 2010 al 2012 è stato docente
presso lo stesso Ateneo di Teologia biblica e patristica (M-Fil/07) e Teologia moderna e contemporanea (indicata come
M-Fil/06). È stato correlatore di tesi triennali e di una tesi specialistica.
Il candidato, che svolge anche una notevole attività di pubblicista, è studioso valido della teologia e della filosofia
contemporanea, in particolare del Novecento.
Alla luce dei criteri della presente valutazione i suoi lavori mostrano la prevalenza di un approccio di tipo teoretico
rispetto a quello più strettamente storiografico e una collocazione più vicina alla filosofia della religione e alla
ermeneutica filosofica che non alla Storia della filosofia.

Giudizio di Francesca Maria Crasta
Si è laureato in Filosofia a Venezia nel 1994 e ha conseguito il titolo di Dottore di ricerca in Filosofia (Venezia, Ca’
Foscari, 2004) e in Teologia (Facoltà Valdese, Roma, 2008). È docente di ruolo, (classe Filosofia e Storia A037) dal
2000. Ha conseguito l’Abilitazione Scientifica Nazionale di II fascia (SSD: Filosofia Teoretica e Storia della Filosofia)
nel 2010.
Ha collaborato con la cattedra di Storia della filosofia morale dell’Università Ca’ Foscari di Venezia (a.a. 2002-2003,
2003-2004, 2004-2005). Negli a.a. 2002-2003, 2003-2004 e 2006-2007 ha collaborato con la Facoltà di Filosofia
dell’Università di Padova; negli a.a. 2005-2006, e fino all’a.a. 2009-2010, ha collaborato con le cattedre di Ermeneutica
filosofica e Storia della filosofia contemporanea presso la Facoltà di Filosofia dell’Università Vita e Salute-San Raffaele
di Milano. Nell'anno accademico 2005-2006, ha tenuto 15 ore di lezione per il corso di Storia della filosofia moderna e
contemporanea presso la Facoltà di Scienze della comunicazione, dell'Università Vita e Salute San Raffaele di Milano.
Nell’anno accademico 2007-2008 ha avuto un contratto di 40 ore di collaborazione alla didattica presso la medesima
Facoltà (sempre nell’ambito dell’insegnamento di Storia della filosofia moderna e contemporanea), contratto rinnovato,
nell’a.a. 2008-2009, per 30 ore, successivamente reiterato per 20 ore nell’a.a. 2009-2010. Nell’a. a. 2010-2011 ha tenuto
come docente a contratto il corso di Teologia biblica e patristica (M-fil/07) presso la Facoltà di Filosofia dell’Università
Vita e Salute-San Raffaele di Milano, rinnovato nel 2011-2012. Sempre nel 2011-2012 ha tenuto come docente a
contratto il corso di Teologia moderna e contemporanea (M-fil/06) presso la Facoltà di Filosofia dell’Università Vita e
Salute-San Raffaele di Milano. Nell’anno accademico 2012-2013 ha tenuto un corso di 20 ore per il seminario di
metafisica per dottorandi della Facoltà di Filosofia dell’Università Vita e Salute-San Raffaele di Milano. Nell’anno
accademico 2014-2015 è stato docente a contratto di Filosofia della religione (M-fil/01) presso la Facoltà di Filosofia
dell’Università Vita e Salute-San Raffaele di Milano, contratto rinnovato continuativamente, per la stessa disciplina
dall’a.a. 2015-2016 all’a.a. 2019-2020. Vanta una cospicua attività congressuale e di partecipazione a diverse iniziative
culturali ed editoriali come membro della redazione di alcune riviste scientifiche.
L’ampia produzione del candidato è principalmente rivolta alla discussione delle opere di Luigi Pirandello, visto anche
in connessione con la filosofia di Kierkegaard, e di Karl Barth, con al centro i rapporti tra teologia e filosofia. Il tema
della demitizzazione del cristianesimo è letto attraverso il filtro dell’opera di Barth, con interessanti approfondimenti sui
rapporti tra antropologia e religione e sulla filosofia della storia, con un taglio attento soprattutto alle intersezioni tra
filosofia e teologia. Ha dedicato studi a Theodor W. Adorno, indagando le relazioni tra arte e natura (2014) e il tema

26
della redenzione (2009). Ha inoltre curato una selezione delle opere di Erasmo per l’editore Bompiani, a cui ha
premesso consistenti introduzioni (come è nel caso del volume edito nel 2011). Interessanti le prospettive di indagine
che il candidato affronta, soprattutto privilegiando il piano del rapporto filosofia-letteratura e teologia-filosofia.
Il numero, le sedi editoriali, la tipologia delle pubblicazioni presentate e la loro distribuzione sotto il profilo temporale
risultano complessivamente buone, mentre il loro impatto sugli studi di settore risulta ricadere maggiormente
nell’ambito della filosofia della religione e della filosofia teoretica. Il complesso delle attività elencate nel curriculum è
notevole. L’attività didattica ha interessato molteplici ambiti disciplinari, ma poco incentrata sulle discipline storico-
filosofiche.

Giudizio di Antonello La Vergata

Laureato in Filosofia all’Università Ca’ Foscari di Venezia (1994), ha conseguito il diploma universitario di Cultura
teologica alla Facoltà Valdese di Teologia (Roma, 2002) e il dottorato di ricerca in teologia (indirizzo sistematico ed
ecumenico) nella medesima (in cotutela con il Pontificio Ateneo Sant’Anselmo di Roma). Ha conseguito l’abilitazione
scientifica nazionale per la seconda fascia nel settore concorsuale 11/C1, SSD M-FIL/01 (Filosofia teoretica) e nel
settore concorsuale 11/C5, SSD M-FIL/06 (Storia della filosofia). Dal 2000 è docente di ruolo nella classe di Storia e
filosofia nel Liceo scientifico statale “Benedetti-Tommaseo” di Venezia.
Come cultore della materia, ha tenuto lezioni e seminari per la cattedra di Storia della filosofia morale dell’Università
Ca’ Foscari di Venezia (2002/2003, 2003/2004, 2004/2005). All’Università di Padova (2005) ha tenuto: una relazione
in un seminario per dottorandi in filosofia; lezioni e seminari nel seminario interdisciplinare della Facoltà di filosofia
(argomenti: Kant, Hegel, Bonhoeffer, Barth, Severino). Alla Facoltà Valdese di Teologia ha tenuto una relazione
sull’ermeneutica postliberale in un seminario per dottorandi (2006). Ha quindi collaborato, come cultore della materia
(2005/2006-2009/2020), con le cattedre di Ermeneutica filosofica e Storia della filosofia contemporanea della Facoltà di
Filosofia dell’Università “Vita e Salute” – San Raffaele (Milano), tenendo lezioni e seminari, dove ha avuto anche
contratti di collaborazione alla didattica per l’insegnamento di Storia della filosofia moderna e contemporanea, e, per
dottorandi, un seminario di Metafisica. Come docente a contratto, ha tenuto corsi di Teologia biblica e patristica, di
Teologia moderna e contemporanea, nell’ambito del predetto insegnamento (2010/2011, 2011/2012), quindi di Filosofia
della religione (dal 2014/2015 al 2020).
È stato relatore di due e correlatore di cinque tesi triennali, relatore di una tesi magistrale e correlatore di un’altra.
È molto attivo sul piano degli interventi pubblici (presentazioni di libri in sedi universitarie e no, relazioni a convegni in
Italia). Ha partecipato a tre convegni internazionali (Tolosa, Vienna e Cracovia, 2020).
Ha collaborato all’“Indice dei libri del mese” (1995-2000), è stato membro della redazione della rivista “Filosofia e
teologia”, cofondatore e membro della redazione del “Giornale critico di storia delle idee” (del quale è dal 2015
caporedattore centrale). È membro del direttivo della Società Italiana per gli Studi Kierkegaardiani e del comitato di
redazione di “Notabene. Quaderno di studi kierkegaardiani” (dal 2003), del Centro Interdipartimentale per i Diritti
dell’Uomo (Università Ca’ Foscari di Venezia, dal 2005), del Centro di Ricerca Interdisciplinare di Storia delle Idee,
del comitato scientifico di “Phenomenology and Mind”, dell’associazione “Persona al centro”.
Ha pubblicato sei monografie, trentacinque fra articoli in rivista e capitoli in volume (più sette sul web), curato due
volumi, tradotto testi di Erasmo da Rotterdam.
Presenta cinque monografie, la curatela di un volume di scritti teologici e politici di Erasmo da Rotterdam (in
collaborazione con Stefania Salvadori), corredata da un lungo saggio introduttivo, e sei tra articoli in riviste italiane e
contributi in volumi pubblicati in Italia:
1. Il paradosso della grazia. La teo-antropologia di Karl Barth, Prefazione di Gaetano Lettieri, Città Nuova, Roma,
2006;
2. Verso un'ermeneutica post-critica. L'influenza di Karl Barth sulla teologia post-liberale, Claudiana, Torino, 2009;
3. Il mito nel cristianesimo. Per una fondazione metaforica della teologia, Prefazione di Andrea Tagliapietra, Città
Nuova, Roma 2011;
4. Dire quasi la verità. Per una filosofia del linguaggio religioso [così nel frontespizio della pubblicazione. Nell’elenco
delle pubblicazioni presentate sottoscritto dal candidato il sottotitolo è Per una fondazione metaforica della teologia],
Città Nuova, Roma, 2014.
5. La vita nuda. L’anarchismo filosofico di Luigi Pirandello, Italian Path of Culture, Milano, 2016);
6. I labirinti di Erasmo o la dialettica della libertà, in Erasmo da Rotterdam, Scritti teologici e politici, a cura di E.
Cerasi e S. Salvadori, Bompiani, Milano, 2011;
7. L’umanità di Israele. Note sulla teologia della storia di Karl Barth, “Il Pensiero. Rivista di filosofìa”, a cura di V.
Vitiello, XLV - 2006/1;
8. Per un’ermeneutica della sequela. Kierkegaard e Bonhoeffer, “Notabene. Quaderni di studi kierkegaardiani”, a cura
di I. Adinolfi e R. Garaventa, 5/2006;
9. Le lepri di Adorno. Su individuo e modernità, “Giornale critico di storia delle idee”, a cura di S. Ghisu e A.
Tagliapietra, 2/2009.

26
10. Verità dell’alienazione. Antropologia e religione in Feuerbach, “Giornale critico di storia delle idee”, a cura di S.
Ghisu e A. Tagliapietra, 6/2013;
11. La ferita del serpente. Arte e natura nel pensiero di Adorno, “Animal studies. Rivista italiana di antispecismo”, a
cura di S. Contardi, 9/2014, pp. 17-28;
12. Su un divergente accordo. Perlini, Cacciari e la critica del “principio speranza”, “Filosofia. Rivista annuale”,
Quarta serie - anno LXII - 201
La produzione scientifica complessiva è continuativa e consistente. La collocazione editoriale nazionale dei volumi
presentati è buona (notevole per il n. 6); gli articoli sono comparsi solo su riviste italiane. Il candidato si dimostra
studioso serio e impegnato, competente nell’edizione e nel commento dei testi (di particolare rilievo la raccolta degli
Scritti teologici e politici di Erasmo da Rotterdam, con ampio saggio introduttivo e traduzione di quattro testi, svolta in
collaborazione con altro autore, ma con indicati esattamente i contributi di entrambi). I nn. 1-2 rivelano una profonda
conoscenza del pensiero e dell’opera di Barth, e una notevole capacità di calarsi nel suo pensiero, di dialogare con
questo e di trarne spunti teoretici originali. Gli interessi ermeneutici e teorici prevalgono nettamente su quelli
storiografici (anche nel n. 2). Il volume su Pirandello si fa apprezzare più per l’intento teoretico di mettere in risalto gli
aspetti nichilistici dell’opera pirandelliana che per una ricostruzione contestuale delle fonti e degli effettivi interlocutori,
filosofici e no. Le aperture interdisciplinari della produzione del candidato sono di fatto limitate al pur fondamentale
rapporto fra teologia e filosofia (o meglio, filosofia della religione); il riferimento, pur ricorrente, alle “scienze” è
marginale e generico. Gli effettivi rapporti storici sono spesso sostituiti da eclettiche (e del tutto legittime) suggestioni
concettuali utili all’elaborazione di un discorso teorico: cosa particolarmente evidente nel n. 4, forse il lavoro
teoreticamente più impegnato e originale del candidato. Le pubblicazioni risultano pertanto solo in parte congruenti con
il settore scientifico-disciplinare M-FIL/06.
La produzione scientifica e le attività svolte sono solo parzialmente coerenti con le tematiche del settore concorsuale e
con tematiche interdisciplinari a questo pertinenti. La qualità della produzione scientifica complessiva, valutata nel
panorama internazionale della ricerca sulla base dell’originalità, del rigore metodologico e del carattere innovativo, è
molto buona. La collocazione editoriale dei prodotti è buona. La produzione è continuativa e consistente. L’impatto sul
settore concorsuale è limitato, a causa dell’impostazione metodologica e della specificità dei temi trattati. La
partecipazione a progetti di ricerca internazionali e nazionali non è attestata. La partecipazione a comitati editoriali di
riviste, collane editoriali, enciclopedie e trattati è buona. L’attribuzione di incarichi di insegnamento o ricerca
(fellowship) ufficiale in atenei o istituti di ricerca, nazionali e internazionali, di alta qualificazione è buona. La
partecipazione a enti o istituti di ricerca, italiani ed esteri, non è attestata. Il conseguimento di premi e riconoscimenti
per l’attività scientifica non è attestato. La capacità di far interagire le problematiche del settore M-FIL 0/6 con quelle di
altri settori, anche non M-FIL, è piuttosto limitata, sia sul piano nella ricerca, sia su quello istituzionale. Compiti e
incarichi gestionali in istituzioni universitarie o gruppi di ricerca o enti scientifici non sono documentati.

Candidato COLOMBO Enrico Achille

Giudizio di Ferdinando Abbri
Il candidato si è laureato in Filosofia nel 1989 presso l’Università Statale di Milano discutendo una tesi su “I concetti
morali kantiani negli scritti giovanili di Hegel”. Nel 1995 ha usufruito di una borsa di studio DAAD presso la Karl
Ruprecht Universität di Heidelberg e nel 2001 ha compiuto un soggiorno di studio finanziato dal Ministero
dell’Università presso la FEST di Heidelberg. Nel 2004 ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in filosofia presso
l’Università Statale di Milano con una dissertazione su “Logica e metafisica in Kuno Fischer”, relatore il prof. Renato
Pettoello, e come dottorando e dottore di ricerca ha partecipato dal 2000 al 2008 a cinque PRIN.
Nel 2014 ha conseguito l’ASN di seconda fascia nel settore 11/C5 Storia della filosofia e nel 2018 una seconda
abilitazione di seconda fascia, sempre nel settore 11/C5 Storia della filosofia.
È docente a tempo indeterminato nella Scuola media superiore per la classe 37A Filosofia e Storia.
Ai fini della valutazione in oggetto il candidato presenta tre monografie, tre edizioni di testi, un contributo in volume e
cinque saggi pubblicati su riviste nazionali.
La prima monografia, su Logica e metafisica in Kuno Fischer (Unicopli) risale al 2004 e costituisce la pubblicazione
della tesi di dottorato discussa nello stesso anno. Le altre due monografie sono dedicate ad Albert Schweitzer, del quale
il candidato è studioso autorevole: Realtà e Etica in A.S (Morcelliana, 2016) contiene nove saggi, otto dei quali già
pubblicati in varie riviste, mentre il nono (sulla presenza dell’escatologia di A.S. in P. Martinetti) è inedito. Studiando
vari aspetti del pensiero di Schweitzer, questi saggi vogliono coglierne l’unità profonda. Pensare con A.S. (Mimesis)
risale al 2012 è un contributo interessante, anche se la connotazione (p. 8) dell’Ottocento come ottimistico (“già
nell’ottimistico ‘800”) suscita qualche perplessità.
Nel 2018 ha pubblicato (La Scuola editrice) con il prof. Pettoello una traduzione del Rapporto dello scetticismo con la
filosofia di Hegel, con una introduzione del candidato su Scetticismo e esperienza di interesse storiografico, anche se
questa edizione sembra principalmente destinata ad un uso scolastico. Il secondo volume curato, la traduzione di un
lavoro di G. Lasson (risalente al 1920) su Hegel filosofo della storia (La Scuola, 2018), è di innegabile rilevanza,
mentre il terzo volume contiene il testo relativo a due dispense (edite originariamente nel 1972 e nel 1977, e si è scelta

26
la versione del 1977) di Mario Dal Pra su Dialettica hegeliana ed epistemologia analitica (Morcelliana, 2015) e
rappresenta un contributo di valore alla conoscenza delle vicende della filosofia italiana nel secondo Novecento.
I saggi presentati, escluso un lavoro su J.E. Erdmann in un volume (Led editore, 2003), sono dedicati a Hegel e ai suoi
rapporti con la filosofia di Kant (2003, 2006, 2014). Uno contiene Note su Hegel e Antigone (2006). Il saggio più
recente (2018) affronta in termini interrogativi il problema della Autoriforma della dialettica hegeliana. Molti lavori
sono pubblicati sugli Annali della Facoltà di Studi Umanistici dell’Università Statale di Milano.
Le pubblicazioni restituiscono l’immagine di uno studioso serio, il cui lavoro spazia dalla tradizione hegeliana a
Schweitzer, con un innegabile approccio storico-filosofico ma anche con una curvatura, soprattutto nelle due
monografie su A.S., di tipo etico e metafisico.
Dal curricolo del candidato si evince una grande operosità nel campo della pubblicista e della divulgazione, mentre la
continuità del lavoro scientifico è discreta. L’esperienza internazionale è circoscritta alla fase della formazione e il
candidato ha una assai limitata partecipazione a convegni nazionali e internazionali, anche se è socio di Società
scientifiche nazionali e della Internationale Herbart Gesellschaft.
Dal punto di vista dell’esperienza didattica si segnala un corso nell’a.a. 1999-2000 di Storia della filosofia moderna
presso la Facoltà di Teologia di Lugano; presso l’Università Statale di Milano ha fatto parte della Commissione di
esami di Storia della filosofia nel solo a.a. 1997-1998; dal 1997 è cultore della materia di Storia della filosofia e dal
1998 al 2005 ha svolto didattica seminariale presso la cattedra di Storia della filosofia, mentre dal 2005 al 2017 ha
svolto attività di laboratorio per gli studenti del corso di Laurea in Filosofia.
Nel lungo periodo di collaborazione con la Università Statale di Milano non si riscontrano attività di carattere
gestionale.

Giudizio di Francesca Maria Crasta
Il candidato ha conseguito la Laurea in Filosofia presso l’Università degli Studi di Milano nel 1989 e il Dottorato in
Filosofia, presso la stessa Università, nel 2004. Ha conseguito l’Abilitazione Scientifica Nazionale di II fascia (SSD:
Storia della Filosofia) nel 2014 e successivamente nel 2018; è docente di ruolo (classe Filosofia e Storia, A037 e classe
A036, Psicologia, pedagogia, scienze sociali) dal 1992. È stato professore a contratto di Storia della filosofia presso
l’Università degli Studi di Milano (a.a. 2017-2018) e professore incaricato di Storia della Filosofia Moderna presso la
Facoltà di Teologia di Lugano (a.a. 1999-2000). È attestata la sua partecipazione a progetti di ricerca internazionali e
nazionali finanziati (bandi PRIN 2000, 2002, 2004, 2006, 2008). Ha usufruito di borse di studio internazionali (1995 e
2001) ed è membro di diverse società filosofiche italiane e straniere. Ha partecipato a vari convegni di studio e
seminari. È giornalista pubblicista dal 1997.
Gli interessi di ricerca del candidato si concentrano soprattutto sulla filosofia tedesca, alla quale ha dedicato un congruo
numero di articoli e di saggi monografici incentrati su Kuno Fischer (2004) e Albert Schweitzer (rispettivamente 2012 e
2016). Il volume del 2016, che mette insieme una serie di saggi dedicati a diversi aspetti del pensiero di Schweitzer,
indaga lo sviluppo del concetto di civiltà, inteso come progressiva comprensione dell’unità dell’esperienza, da cui
emerge il primato della ragion pratica. Altri contributi in rivista e in volumi miscellanei vertono su argomenti
problematici della filosofia di Hegel, del quale, in un saggio pubblicato del 2006, il candidato approfondisce i legami
con Kant e con la tragedia greca, in cui la figura di Antigone si delinea come l’insorgere dell’eticità nel contrasto tra
natura e moralità.
La produzione del candidato è continua nel tempo e coglie momenti non secondari della cultura tedesca tra ’800 e ’900.
È buona anche la collocazione editoriale; apprezzabile l’impatto delle pubblicazioni all’interno del settore concorsuale
di Storia della filosofia. Buona la sua partecipazione a progetti di ricerca, mentre l’attività didattica a livello
universitario è più sporadica.

Giudizio di Antonello La Vergata
Laureato in Filosofia all’Università degli Studi di Milano (1989), ha conseguito il dottorato di ricerca in Filosofia (ivi,
2004), due volte l’Abilitazione Scientifica Nazionale di seconda fascia per la classe 11/C5 - Storia della filosofia (2014,
2018), l’abilitazione per l’insegnamento nella scuola secondaria superiore nella classe di concorso A037-Filosofia e
storia (1992) e nella classe A036-Psicologia, pedagogia, scienze sociali (1993). È docente a tempo indeterminato di
Filosofia e storia nella scuola secondaria superiore.
È stato professore incaricato di Storia della filosofia moderna nella Facoltà Teologica di Lugano (settembre 1999-agosto
2000). È stato cultore della materia e collaboratore scientifico in Storia della filosofia e Storia della filosofia
contemporanea per la cattedra di Storia della filosofia dell’Università di Milano (dall’a.a. 1997/1998 all’a.a.
2016/2017), svolgendo attività didattica seminariale (dall’a.a. 1998/1999 all’a.a. 2004/2005) e attività di laboratorio
(dall’a.a. 2005/2006 all’a.a. 2016/2017). Dal 1997 è membro delle commissioni d’esame di Storia della filosofia e di
Storia della filosofia contemporanea.
Ha usufruito di una borsa di studio DAAD alla Ruprecht-Karls-Universität di Heidelberg (1995). Nel 2001 ha svolto un
soggiorno di studio finanziato dal MIUR nella Forschungsstätte der Evangelischen Studiengemeinschaft di Heidelberg.
Ha partecipato a 5 progetti PRIN, prima come dottorando (2000, 2002), poi come dottore di ricerca (2004, 2006, 2008).

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