POF 2013-2014 Piano dell'Offerta Formativa
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POF 2013-2014 Piano dell’Offerta Formativa SCUOLA SECONDARI A DI PRIMO GRADO - “ETTORE PAIS” Via Nanni- 07026 Olbia ( SS ) “Si educa attraverso ciò che si dice, di più attraverso ciò che si fa, di più ancora attraverso ciò che si è” (Ignazio di Antiochia) 1
Sommario CHE COS’E’ IL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA ................................................................... 4 PRINCIPI ISPIRATORI ............................................................................................................. 7 ANALISI DEL CONTESTO ......................................................................................................... 9 LA CITTA’ DI OLBIA ................................................................................................................ 9 L’IMMIGRAZIONE .................................................................................................................. 9 LE TRASFORMAZIONI LINGUISTICHE ...................................................................................... 9 I PROBLEMI ......................................................................................................................... 10 LA RICERCA DELL’IDENTITA’ ................................................................................................. 10 L’ATTEGGIAMENTO DELLA NOSTRA SCUOLA ........................................................................ 10 ANALISI DEI BISOGNI FORMATIVI ........................................................................................ 11 OBIETTIVI FORMATIVI GENERALI ......................................................................................... 12 ORGANIZZAZIONE DELL’ ISTITUTO ....................................................................................... 15 COME SI LAVORA NELL’ISTITUTO ......................................................................................... 17 FUNZIONI STRUMENTALI AL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA .......................................... 17 ORARIO SCOLASTICO ........................................................................................................... 18 I TEMPI E L’ORGANIZZAZIONE DIDATTICA ............................................................................ 18 ORGANIZZAZIONE DEL TEMPO SCUOLA ............................................................................... 18 IL PROCESSO DI INSEGNAMENTO / APPRENDIMENTO.......................................................... 21 INDIRIZZO MUSICALE .......................................................................................................... 21 VISITE GUIDATE E VIAGGI DI ISTRUZIONE ............................................................................ 23 ORGANI COLLEGIALI ............................................................................................................ 24 RISORSE INTERNE - LE STRUTTURE DELLA SCUOLA .............................................................. 27 LA SEDE CENTRALE .............................................................................................................. 27 GLI IMPIANTI SPORTIVI ....................................................................................................... 27 I LABORATORI DI INFORMATICA .......................................................................................... 27 LA BIBLIOTECA .................................................................................................................... 28 LABORATORI MUSICALI ....................................................................................................... 28 LA SUCCURSALE .................................................................................................................. 28 IL LABORATORIO DI INFORMATICA ...................................................................................... 28 GLI IMPIANTI SPORTIVI ....................................................................................................... 29 PROFILO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DEL PRIMO CICLO (6-14 anni) ............................. 30 FINALITÀ ED OBIETTIVI FORMATIVI D’ISTITUTO ................................................................... 32 PERSONALIZZAZIONE E INDIVIDUALIZZAZIONE DELLA RISPOSTA .......................................... 33 CHE COS’E’ IL CURRICOLO? .................................................................................................. 36 ATTIVITÀ DI INTEGRAZIONE DEL CURRICOLO ....................................................................... 39 LA VALUTAZIONE ................................................................................................................ 41 TABELLA DI VALUTAZIONE ................................................................................................... 44 L’ASSEGNAZIONE DEL VOTO IN CONDOTTA ......................................................................... 48 TABELLA DEI CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DEL VOTO DI CONDOTTA .................................. 49 AUTOVALUTAZIONE DI ISTITUTO ......................................................................................... 50 COMUNICAZIONE ................................................................................................................ 51 ORGANIGRAMMA ANNO SCOLASTICO 2013/2014 ............................................................... 53 DOCUMENTI ALLEGATI AL POF ............................................................................................ 56 2
OBIETTIVI Ciò che l'Istituto Educativi offre per quanto riguarda Curricolari Progettuali Organizzazione Valutazione Orari e tempo scuola dei plessi degli apprendimenti del sistema Organico e funzioni Elaborato dalla Commissione P.O.F. Approvazione del Collegio dei Docenti: 21 Ottobre 2013 Adozione del Consiglio di Istituto: 30 Novembre 2013 3
CHE COS’E’ IL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA Con la piena attuazione dell’autonomia scolastica, la scuola può e deve prendere molte e più decisioni, importanti e determinanti, per il suo funzionamento e per la qualità del suo servizio. Per questo predispone il piano dell'offerta formativa (POF) Il Piano dell’Offerta Formativa (POF) definisce la progettazione organizzativa, educativa e didattica, curricolare ed extracurricolare, adottata dal nostro Istituto nell'ambito dell'autonomia secondo la normativa ministeriale. Il documento è approvato dal Collegio dei Docenti e dal Consiglio d’Istituto. Costituisce l’indispensabile strumento di comunicazione pubblica tramite il quale gli utenti del servizio scolastico (alunni e famiglie), possono conoscere i principi generali che ispirano l'attività didattica e gli interventi che la scuola intende compiere per favorire il successo formativo di tutti gli alunni. Il Piano dell’Offerta Formativa è il documento con il quale ogni scuola dichiara la propria identità, offrendo alle famiglie degli alunni uno strumento di conoscenza dell’Istituto. Esso è inoltre il mezzo attraverso il quale si armonizzano gli interventi educativi, didattici e gestionali della scuola stessa, sulla base della Costituzione Italiana e dei Programmi Ministeriali. Il Piano dell’Offerta Formativa è deliberato dai docenti per ciò che attiene agli aspetti formativi, didattici, pedagogici ed organizzativi, dal Consiglio d’Istituto per le finalità e gli aspetti finanziari generali. Al termine di ogni anno scolastico il P.O.F. viene sottoposto a verifica e valutazione. In tal modo, la scuola si interroga e riflette sulle sue scelte al fine di migliorarsi ed essere sempre al passo con i tempi. La Scuola Secondaria di 1° grado “E. Pais” di Olbia, nel corso degli ultimi anni, attraverso l’attuazione delle deliberazioni del Collegio dei docenti nonché del Consiglio di Istituto, ha inteso, attraverso uno sforzo continuo, porre attenzione significativa da una parte ai bisogni degli utenti della scuola (famiglie e alunni) e, dall’altra, agli stimoli che provengono dallo sviluppo delle dinamiche interne alla società. Il nostro Istituto intende porsi come scuola: Che Attiva accoglie Che Solida forma Che Attenta orienta Che Libera informa Che In linea aggiorna 4
Il Piano dell’Offerta Formativa deriva dal dettato legislativo1. E’ un progetto che media le esigenze del territorio (socio-economiche e culturali) con le finalità educative e gli obiettivi generali proposti dalle Istituzioni alla scuola, di cui il P.O.F. è espressione. Esso si basa su alcuni principi condivisibili e condivisi. QUALI PRINCIPI? della Carta Costituzionale della Carta dei diritti Umani dei Testi Programmatici Istituzionali del regolamento dell’Autonomia Scolastica (DPR 275/99) dell’identità culturale e pedagogica dell’Istituto QUALI SONO I SOGGETTI CHE DEVONO GARANTIRLI? Famiglia, come prima istituzione responsabile del bambino/a - ragazzo/a Scuola come istituzione responsabile di formare la persona e il cittadino Istituzioni (Stato, Regione, Comune) responsabili di fornire risorse umane e materiali (operatori, spazi, tempi, strumenti) per garantire un servizio adeguato, sicuro, efficiente. E’ un’opportunità che famiglia, scuola e territorio possono e devono darsi per garantire ad ogni bambino/a, ragazzo/a che entra nella comunità scolastica, di raggiungere la propria formazione. IN QUALI TERMINI? SAPER FARE (sviluppare abilità e competenze) Dimensione cognitiva SAPER ESSERE (favorire la formazione della personalità come processo continuo di conoscenza e accettazione del sé) Dimensione dell’identità. SAPER VIVERE CON GLI ALTRI (acquisire abilità relazionali, saper instaurare una positiva intersoggettività, essere in grado di interagire secondo strutture comunicative che facilitano la partecipazione, il rispetto, l’accettazione reciproca) Dimensione sociale. SAPER IMPARARE E SAPER AGIRE (indispensabilità dell’educazione permanente per sapersi orientare nei continui e rapidi cambiamenti del mondo in cui viviamo). Dimensione della responsabilità e della progressione personale. 1 (In particolare ai sensi del Decreto del Presidente della Repubblica - Regolamento n. 275/1999 emanato ai sensi dell’art. 21 della legge n. 59 dell’ 8 marzo 1997). 5
Saper Saper vivere con essere gli altri Saper Saper fare imparare e saper agire FORMAZIONE E’ da questa premessa che i docenti dell’Istituto elaborano il Piano dell’Offerta Formativa, caratterizzando l’identità dell’Istituto, rilevando i punti di forza e di debolezza, leggendo i bisogni formativi dei bambini/ragazzi, interrogando le famiglie, il territorio (ASL, Amministrazione Comunale, Associazioni culturali, ricreative, sportive, ...), aprendo la scuola al confronto e al dialogo nei termini di collaborazioni fattive. Scopo del POF : essere strumento guida per l’Istituto, il team, il singolo docente; rendere esplicito all'esterno - famiglie e istituzioni presenti sul territorio - l’offerta formativa dell’ Istituto; avere un piano comune e chiaro in base al quale verificare, valutare e modificare i percorsi e i processi formativi; programmare interventi continuativi e/o migliorativi sulla base dei risultati raggiunti. Il POF contiene le scelte educative ed organizzative, nonché i criteri di utilizzazione delle risorse e costituisce un impegno per l’intera comunità scolastica. 6
PRINCIPI ISPIRATORI Considerata la particolare realtà socio/ambientale, la scuola Secondaria di 1° grado “E.Pais” di Olbia dà la priorità ai seguenti principi: UGUAGLIANZA: garantire pari opportunità a tutti. L’Istituto intende erogare a tutti le stesse opportunità, senza alcuna discriminazione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni psico-fisiche, socio-culturali ed economiche. La pari opportunità formativa è garantita attraverso l’adozione di: provvedimenti per garantire la piena offerta formativa agli alunni diversamente abili; criteri collegiali per la formazione di classi equieterogenee; percorsi triennali comuni di orientamento scolastico-professionale, educazione sessuale, educazione stradale, educazione ambientale; organizzazione dell’orario di lezione in modo da consentire l’utilizzo dei laboratori legati ai vari progetti o attività; criteri collegiali di valutazione, con indicatori, descrittori e vincoli comuni. INTEGRAZIONE: valorizzare le diversità. Ad ogni alunno sono garantiti i diritti fondamentali e i legittimi interessi. Pertanto, particolare attenzione sarà dedicata agli alunni diversamente abili o di forte disagio socio- culturale (nomadi, extracomunitari). Al fine di favorire l’integrazione scolastico-sociale, vengono realizzate attività di aggiornamento sui temi del disagio giovanile e dell’intercultura. INCLUSIONE: Progettare, sin dalle sue fondamenta, la “piattaforma della cittadinanza” in modo che ciascuna persona abbia la possibilità di esercitare diritti e doveri come modalità ordinaria (“siamo tutti normali”). L’inclusività non è quindi un “aiuto” per scalare la normalità ma una condizione connaturata e intrinseca della normalità. L’inclusione interviene sul contesto non meno che sul soggetto. In altri termini, inclusività implica l’abbattimento di quelli che “nell’INDEX FOR INCLUSION” di Tony Booth and Mel Ainscow vengono chiamati “ostacoli all’apprendimento e alla partecipazione”. Questo approccio segna una prima differenza con l’approccio dell’integrazione in quanto l’attenzione viene posta su tutti gli alunni della scuola: infatti il termine inclusione non si limita agli alunni disabili oppure agli alunni con bisogni educativi speciali, ma prende in carico l’insieme delle differenze, comprendendo gli alunni definiti “normali” e quelli dotati. In questa dimensione il concetto normativo viene superato per recuperare l’insieme delle espressioni e delle potenzialità di tutti gli alunni. Si rende indispensabile, pertanto, un coinvolgimento attivo degli alunni in un processo che mette in relazione le conoscenze formali con quelle personali ed esperienziali. 7
ACCOGLIENZA: Facilitare i passaggi tra ordini di scuola diversi (Primaria - Secondaria di Primo Grado - Secondaria di Secondo Grado ). L’Istituto organizza momenti di incontro con alunni e genitori per facilitare il passaggio da un tipo di scuola ad un altro, dando la possibilità anche agli ex alunni di raccontare i propri vissuti e le proprie aspettative. EFFICACIA: Finalizzare le attività dell’Istituto alla crescita educativa - didattica dell’alunno. Tutte le attività della scuola si basano sui criteri di efficacia, di efficienza e di flessibilità sia per quanto riguarda la parte amministrativa che quella didattica. TRASPARENZA: Favorire la comunicazione scuola - famiglia e garantire l’accesso ad ogni atto o documento amministrativo – didattico (nel rispetto della privacy). 8
ANALISI DEL CONTESTO LA CITTA’ DI OLBIA A partire dal dopoguerra la città di Olbia è andata incontro a trasformazioni eccezionali. Basta per esempio pensare che durante il periodo della guerra gli abitanti erano poco più di 7000 e nel censimento del 1960 era già una cittadina di 19000 residenti, praticamente tutti sardi. Nel giro di alcuni decenni la città è esplosa ed oggi residenti ufficiali sono oltre quasi 57000 a cui si devono aggiungere un imprecisato numero di persone che qui vivono ma non hanno preso la residenza. In estate il numero diventa molto più alto sia per la presenza dei turisti sia per la presenza di persone che vengono ad Olbia a “fare la stagione”. Mentre, come già detto, in passato gli abitanti autoctoni e quelli provenienti da fuori erano tutti sardi, ora molti vengono dal continente e questo è un ulteriore fattore di trasformazione. L’impatto di queste persone arrivate nella nostra città è sicuramente molto forte e ha generato e continua a generare trasformazioni che si possono definire epocali Questi fenomeni sono dovuti principalmente al fatto che negli anni Sessanta la bassa Gallura ha visto il fenomeno della Costa Smeralda che ha attratto queste grandi masse di popolazione in cerca di lavoro. Ciò ha modificato profondamente il tessuto originario della città non solo dal punto di vista urbanistico, dei servizi ed economico, ma anche sotto l’aspetto socio-culturale in quanto ha facilitato la diffusione di comportamenti e abitudini che in passato erano estranei alle nostre comunità. L’IMMIGRAZIONE Negli ultimi due decenni sono inoltre arrivati molti stranieri in cerca di lavoro. Una parte di essi è composta da comunitari (rumeni, i più numerosi, polacchi, albanesi ecc.), altri sono extracomunitari provenienti dall’Africa e dall’America del Sud. In genere si tratta di persone giovani che accettano qualunque tipo di lavoro fino ad arrivare a vendere merce sulle spiagge. Il fatto ci riguarda direttamente come scuola in quanto, gli alunni che stranieri che frequentano il nostro istituto sono molto numerosi e una parte di questi sono arrivati da poco e hanno problemi con la lingua e questo rende per loro difficoltosa la partecipazione alle lezioni. L’inserimento degli alunni stranieri è considerata dalla nostra scuola una opportunità per lottare contro i rischi emergenti del razzismo i sintomi del quale sono stanno emergendo con sempre maggiore evidenza nel nostro paese. La conoscenza reciproca può senz’altro essere un vaccino contro questi pericoli. LE TRASFORMAZIONI LINGUISTICHE Una delle trasformazioni più importanti riguarda la lingua. Prima di questo sviluppo nel perimetro urbano si parlava il logudorese e nelle campagne il gallurese. L’arrivo degli immigrati ha portato all’uso preponderante della lingua italiana soprattutto in pubblico e solo in poche famiglia le parlate locali sono ancora utilizzate. Questa cambiamento è sicuramente una perdita dal punto di vista culturale perché con la lingua scompare una cultura ed un modo di vivere originale. Inoltre l’affermarsi prepotente della società dei consumi ha portato ha imposto valori effimeri e superficiali contro i quali la scuola combatte una difficile battaglia. 9
I PROBLEMI Il trasferimento di ingenti massi di popolazione dalla campagna e dai paesi vicini, lo sviluppo urbano caotico, la possibilità di realizzare ingenti guadagni, la mobilità e la permeabilità delle classi sociali, l’affermarsi della società dei consumi (fenomeno che riguarda tutta la società italiana e occidentale) hanno quindi privato la comunità olbiese, anticamente contadina e operaia, di punti di riferimento storico-culturali. Nonostante varie iniziative culturali promosse dall’amministrazione comunale o da associazioni presenti nel territorio, manca ancora molto perché la città possa riacquistare una identità precisa e perché si affermino nuovi valori non effimeri che sostituiscano quelli superficiali e consumistici che permeano buona parte della gioventù odierna. LA RICERCA DELL’IDENTITA’ In questi decenni di sviluppo e di trasformazione alcuni aspetti dell’identità locale si sono mantenuti anche se non in modo palese ed il carattere della città viene per esempio fuori nella capacità di accogliere gli altri e di integrarli senza grandi conflitti e senza tensioni apparenti. Altri aspetti positivi traspaiono nella crescita del volontariato e delle associazioni culturali e anche nella domanda di cultura che emerge dal moltiplicarsi delle scuole superiori cittadine come i licei e gli istituti tecnici e professionali, la recente istituzione di un corso di laurea ad indirizzo turistico, l’università della terza età. L’ATTEGGIAMENTO DELLA NOSTRA SCUOLA In una società così complessa e variegata, caratterizzata da una forte fluidità e da rapidi cambiamenti non solo di tipo culturale ma anche tecnologico, la nostra scuola deve adottare linee di intervento flessibili e aperte alla realtà territoriale, con l’obiettivo di conseguire risultati positivi sia sul piano educativo che su quello didattico, in vista dell’inserimento dei giovani in un contesto che possano in qualche modo padroneggiare. 10
ANALISI DEI BISOGNI FORMATIVI La sommaria descrizione del territorio e delle sue componenti sociali ed economiche costituisce la materia di raccolta e analisi dei bisogni formativi espressi dalla popolazione scolastica e dalle famiglie, che sono piuttosto alti, specialmente nei loro risvolti più spiccatamente didattici. Pur trattandosi di popolazione scolastica di provenienza eterogenea, nel passaggio tra un ordine di scuola e l’altro avviene un travaso di notizie utili a conoscere le peculiarità del soggetto e le esigenze della famiglia. Per altro la continuità, anche praticata con momenti ludici e attività didattiche comuni, costituisce uno dei presupposti fondanti del nostro istituto, quindi il discente si presenta al ciclo successivo con un quadro diagnostico inerente: matrice cognitiva stili di apprendimento motivazioni e strategie di studio modalità di socializzazione conoscenze, capacità e competenze che sono ovviamente oggetto di verifica, conferma o rettifica, come è dato da un corretto svolgimento di una efficace ed efficiente diagnosi preventiva alla progettazione dell’azione didattica. L’analisi dei bisogni formativi ha una doppia natura: se da un lato costituisce il punto di partenza dell’essere e del fare scuola, dall’altro rappresenta un processo in itinere, sempre oggetto di monitoraggio, riflessione, aggiustamento rispetto alla sua ricaduta sul singolo alunno. Dal punto di vista istituzionale, l’analisi dei bisogni formativi è compito progressivo dei vari organismi scolastici, che la attuano secondo diverse modalità operative, dall’osservazione diretta a test e questionari vari. Soggetti Azioni Consiglio d’Istituto Linee di indirizzo per il Pof Collegio dei Docenti Elaborazione del Pof Programmazione educativa d’Istituto Gruppo referenti disciplina Programmazione disciplinare Equipe pedagogiche Programmazione didattica di classe e per singole discipline 11
OBIETTIVI FORMATIVI GENERALI MISSION DELLA SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO “E. PAIS” “STAR BENE A SCUOLA PER LAVORARE INSIEME REALIZZANDOCI”. Il Consiglio d’Istituto ha posto al centro delle linee d’indirizzo per il Pof la necessità di salvaguardare e valorizzare ciascun allievo nel rispetto di tradizioni e valori comuni, che partono dal territorio, trovano riscontro nella Carta costituzionale e si allargano alla prospettiva europea. Pertanto il codice didattico-pedagogico dell’Istituto pone la persona al centro del processo educativo, per favorirne l’armonico inserimento sociale e valorizzarne il contributo individuale in chiave collettiva; garantisce a tutti pari opportunità nel rispetto di potenzialità e attitudini individuali; guida l’alunno nell’elaborazione della propria esperienza e nella pratica consapevole della cittadinanza attiva; persegue nell’alunno l’acquisizione di strumenti culturali utili alla comprensione della complessità del mondo in continuo cambiamento e indispensabili alla consapevolezza delle scelte. Ciò viene realizzato tramite: o accoglienza e solidarietà o valorizzazione delle attitudini o continuità e orientamento ATTIVITÀ DI INTEGRAZIONE DELLA DIVERSITÀ Attraverso la valorizzazione dell’alunno in difficoltà la scuola attua un percorso di crescita non solo per il soggetto stesso, ma per tutta la comunità sociale. Infatti, sviluppare attenzione e sensibilità verso la diversità, la disabilità, lo svantaggio significa innanzi tutto rispettare accogliere ascoltare l’alunno in difficoltà sostenere sul piano affettivo, cognitivo ed operativo valorizzare e attivare l’intercultura L’azione educativa e didattica studia, in situazione di handicap o di svantaggio, dei percorsi finalizzati a favorire la comprensione della realtà circostante; sviluppare le capacità di osservazione, attenzione, riflessione, comunicazione; 12
attivare, sviluppare, rafforzare abilità di ascolto, comprensione, lettura, abilità di carattere logico e metodologico, anche attraverso l’uso di strumenti compensativi, in caso di diagnosi di disturbo specifico dell’apprendimento (DSA, BES). Il successo formativo degli alunni in difficoltà (handicap o svantaggio) passa attraverso la partecipazione guidata del soggetto, secondo le personali possibilità, a tutte le attività e alle offerte messe in atto nella scuola: la motivazione o rimotivazione al lavoro e all’apprendimento, l’inclusione, stimolati attraverso un efficace legame di tipo relazionale, affettivo e collaborativo con tutti gli insegnanti, col gruppo dei pari, con gli assistenti e i collaboratori all’interno della scuola, con la famiglia e con le strutture ASL all’esterno, indicano uno stile di approccio risultante positivo. 13
La nostra Scuola sottende al raggiungimento dei seguenti obiettivi formativi CONOSCENZA DI SE’ 1) Sviluppo della capacità di introspezione e di autocritica come presa di coscienza della propria identità, delle proprie capacità e dei propri limiti. 2) Sviluppo delle capacità di affermare la propria identità. 3) Sviluppo delle capacità di autocontrollo: saper gestire la propria irrequietezza emotiva, comportamentale ed intellettuale. 4) Sviluppo della motivazione: maturazione della stima di sé e della fiducia in se stessi che permettono di sviluppare la volontà di apprendere e di migliorare le proprie capacità. 5) Apertura a nuovi interessi. Sviluppo della curiosità, intesa come gusto di conoscere nuove realtà e nuovi contenuti culturali, per porsi in modo attivo e consapevole nei confronti della società. 6) Sviluppo dello spirito critico: iniziale presa di coscienza degli stereotipi sociali e del comportamento, sviluppo delle capacità di giudicare ed affrontare i problemi in modo personale, attraverso gli strumenti offerti dalla cultura. RELAZIONE CON GLI ALTRI 1) Presa di coscienza delle esigenze di base della convivenza civile. 2) Maturazione della capacità di conoscere e comprendere gli altri, differenziando tra modelli negativi e positivi. 3) Maturazione della capacità di instaurare rapporti interpersonali. 4) Maturazione della capacità di comprendere, rispettare e valorizzare la diversità, in nome degli ideali di tolleranza, cooperazione e solidarietà. 5) Maturazione della capacità di dare e ricevere riconoscimento per i risultati del proprio lavoro. 6) Sviluppo della creatività, intesa come capacità di partecipare alla vita di gruppo e alla elaborazione di progetti proponendo soluzioni personali, originali e innovative. 7) Mantenere aperta la disponibilità alla critica, al dialogo e alla collaborazione per riorientare i propri comportamenti e le proprie scelte. 8) Maturazione della capacità di assumere responsabilità sia nell’organizzazione della vita personale sia nell’organizzazione della vita di gruppo. 9) Corresponsabilità nei confronti degli ambienti e del materiale di lavoro, dei progetti di lavoro, dei compagni di classe. ORIENTAMENTO 1) Sviluppo della capacità di impegnarsi attivamente e di mantenere l’impegno nel tempo, fino al raggiungimento della meta prefigurata. 2) Presa di coscienza del proprio percorso formativo per essere in grado di elaborare un consapevole progetto per il futuro. 3) Capacità di interagire sia con la scuola che con la famiglia per comprendere le proprie competenze personali. 4) Capacità di confrontarsi con le realtà territoriali per verificare l’adeguatezza delle proprie decisioni. 14
ORGANIZZAZIONE DELL’ ISTITUTO Dirigenza Staff di Direzione Dirigente Docenti Scolastico Collaboratori Coordinatori di plesso Area Amministrativa Assistenti DSGA amministrativi Settore amministrativo Collaboratori contabile scolastici Settore didattica Settore del personale Settore alunni 15
L’organizzazione dell’Istituto La Dirigenza Assicura Il funzionamento dell’unità scolastica secondo criteri di efficienza ed E’ prerogativa del efficacia formativa; la gestione unitaria; la direzione,il coordinamento, Dirigente Scolastico che è la valorizzazione delle risorse umane. il rappresentante legale Promuove dell’istituto. L’autonomia sul piano gestionale e didattico; l’esercizio dei diritti costituzionalmente tutelati. E’ responsabile Della gestione delle risorse finanziarie, strumentali e dei risultati del servizio; della sicurezza nei luoghi di lavoro. E’ titolare Delle relazioni sindacali L’Area Amministrativa E’ gestita dal Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi che coordina l’attività amministrativa dell’istituto e il servizio svolto dagli assistenti amministrativi e dai collaboratori scolastici. Lo staff di direzione E’ costituito dal Dirigente Scolastico, dai Docenti Collaboratori (due), da altri due Docenti con incarico fiduciario di coordinatore di plesso. Essi sono individuati dal Dirigente Scolastico e dal Collegio dei docenti, collaborano con il Dirigente per gli aspetti organizzativi e gestionali dei vari settori e sedi nei quali l’Istituto è articolato. 16
COME SI LAVORA NELL’ISTITUTO Gruppi disciplinari e di area Gruppi di progetto Team e consigli di classe GRUPPI DI LAVORO Commissioni Collegio docenti Staff di direzione Consiglio d’Istituto Disciplinari Contitnuità Ambiente Lingue straniere e rapporti con l’Europa Educazione motoria e sportiva PROGETTAZIONE (la progettazione in Benessere a scuola team avviene per aree) Lettura Creatività Informatica Recupero e consolidamento Potenziamento Italiano per stranieri AGGIORNAMENTO E Si privilegiano momenti formativi correlati al POF AUTOAGGIORNAMENTO Favorire la collaborazione con le famiglie, gli Enti e le INTEGRAZIONE Istituzioni, le associazioni, i volontari, utilizzando al meglio le risorse del territorio Verifiche sistematiche delle attività disciplinari VERIFICA E VALUTAZIONE Verifiche dei progetti Autovalutazione d’Istituto FUNZIONI STRUMENTALI AL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA AREA 1 GESTIONE DEL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA AREA 2 CONTINUITÀ E ORIENTAMENTO/ SOSTEGNO AL LAVORO DEI DOCENTI AREA 3 TUTORING DEGLI ALUNNI AREA 4 RAPPORTI CON ENTI ESTERNI AREA 5 AMMINISTRAZIONE SITO WEB 17
ORARIO SCOLASTICO L’orario di inizio e termine delle lezioni è stato concordato con il Comune che cura il trasporto. L’orario giornaliero delle lezioni è stato redatto in base ai criteri stabiliti dal Consiglio di Istituto e privilegia le esigenze didattiche ed organizzative della scuola al fine di garantire efficacia ed efficienza dell’attività istituzionale. Criteri di formulazione dell’orario I criteri deliberati dal Consiglio di Istituto su proposta del Collegio Docenti sono i seguenti: 1. Orario equilibrato nell’arco della giornata tra materie che richiedono competenze e capacità di concentrazione diverse per tutti gli ordini di scuola. 2. Non concentrare l’orario di una stessa disciplina in pochi giorni, ma distribuirlo su tutto l’arco della settimana. 3. Evitare troppe materie che richiedano grande impegno di studio i giorni successivi ai rientri pomeridiani. 4. Evitare di inserire alle ultime ore nella stessa classe troppe volte la stessa materia. 5. Non prevedere mai tre ore frontali consecutive di scienze matematiche e lingua straniera. I TEMPI E L’ORGANIZZAZIONE DIDATTICA ORGANIZZAZIONE DEL TEMPO SCUOLA QUADRO ORARIO DELLE DISCIPLINE - TEMPO NORMALE 30 ore (*Cittadinanza e Costituzione è svolta nell’ambito dell’area storico-geografica). Ore settimanali Monte ore annuale Italiano, Storia, Geografia, Cittadinanza e Costituzione 9 297 Attività di approfondimento in materie letterarie 1 33 Matematica e Scienze 6 198 Tecnologia 2 66 Inglese 3 99 Seconda lingua comunitaria (francese) 2 66 Arte e Immagine 2 66 Scienze motorie e sportive 2 66 Musica 2 66 Religione cattolica 1 33 Totale monte ore settimanale 30 990 18
Quadro orario settimanale delle discipline (30 ore) LUNEDI MARTEDI MERCOLEDI GIOVEDI VENERDI SABATO 08:15 Attività Attività Attività Attività Attività Attività 09:15 didattica didattica didattica didattica didattica didattica 09:15 Attività Attività Attività Attività Attività Attività 10:15 didattica didattica didattica didattica didattica didattica 10:15 Attività Attività Attività Attività Attività Attività 11:05 didattica didattica didattica didattica didattica didattica 11:05 Intervallo Intervallo Intervallo Intervallo Intervallo Intervallo 11:15 11:15 Attività Attività Attività Attività Attività Attività 12:15 didattica didattica didattica didattica didattica didattica 12:15 Attività Attività Attività Attività Attività Attività 13:15 didattica didattica didattica didattica didattica didattica IL NUOVO QUADRO ORARIO – SETTIMANA CORTA A partire dall’anno scolastico 2012/13 il nostro Istituto attua, in alternativa al curricolo ordinario, un modello di settimana corta che, superando le rigidità presenti nella scuola tradizionale, si pone l’obiettivo di favorire il conseguimento degli obiettivi formativi e orientativi della scuola secondaria di 1° grado, privilegiando in modo particolare la qualità del processo insegnamento/apprendimento. Una tale organizzazione del lavoro scolastico rappresenta un'ulteriore occasione perché venga garantito a tutti un effettivo diritto al successo formativo e perché sia data una più esaustiva risposta alle esigenze del contesto sociale in cui la scuola opera. La struttura organizzativa, che si propone, è impostata sui criteri della flessibilità oraria e della qualità dell’offerta formativa. Ciò significa per i docenti maggiori risorse orarie che consentiranno di implementare le attività in modo più fruttuoso e per i genitori la possibilità di opzione di orario. In sintesi, le attività curricolari saranno concentrate dal lunedì al venerdì e le lezioni saranno articolate in 36 unità orarie di 50 minuti con un rientro pomeridiano e sabato libero come da prospetto seguente: 19
QUADRO ORARIO – SETTIMANA CORTA LUNEDI MARTEDI MERCOLEDI GIOVEDI VENERDI 08:15-09:10 Attività Attività Attività Attività Attività didattica didattica didattica didattica didattica 09:10-10:00 Attività Attività Attività Attività Attività didattica didattica didattica didattica didattica 10:00- Attività Attività Attività Attività Attività 10:50 didattica didattica didattica didattica didattica 10:50-11:05 Intervallo Intervallo Intervallo Intervallo Intervallo 11:05-11:55 Attività Attività Attività Attività Attività didattica didattica didattica didattica didattica 11:55-12:45 Attività Attività Attività Attività Attività didattica didattica didattica didattica didattica 12:45-13:35 Attività Attività Attività Attività Attività didattica didattica didattica didattica didattica 13:35-14:25 Mensa 14:25-15:15 Moduli 15:15-16:05 Moduli 16:05-16:55 Laboratorio 9 ore 5 ore 5 ore 5 ore 5 ore 20.min 10 min 10 min 10.min 10.min Tot. 30,00 ore Orario di lavoro dei docenti Le 18 ore settimanali dei docenti vengono distribuite in 21 unità orarie settimanali; le unità recuperate sono destinate a diverse attività didattiche e/o funzionali all'organizzazione della scuola, per la completa attuazione dell'offerta formativa. Tale modello organizzativo permette una maggiore flessibilità nello strutturare gli interventi formativi. Il rapporto tra ore disciplinari e ore destinate ad altre attività didattiche consente di articolare un curricolo che permette di: diversificare e ampliare l'offerta formativa; inserire in modo più efficace i progetti in atto nella scuola; attivare interventi individualizzati; organizzare attività di laboratorio; rispondere a necessità particolari; creare maggiori occasioni di socializzazione, suddividendo gli alunni per gruppi di interesse e/o di bisogno. attività in compresenza svolte, nelle rispettive discipline, con la presenza, sulla medesima classe, di 2 docenti che svolgono attività diversificate, ciascuno con un gruppo di 13 alunni circa. 20
IL PROCESSO DI INSEGNAMENTO / APPRENDIMENTO Il profilo professionale dell’insegnante indica nel possesso di conoscenze disciplinari (fondamenta,contenuti, metodi) solo uno dei requisiti professionali. Per quanto riguarda il saper operare con bambini e preadolescenti, ai docenti viene richiesto in primo luogo di conoscere le specifiche fasi di crescita, le particolari caratteristiche di tipo cognitivo e socio-affettivo, le competenze acquisite nelle fasi precedenti di scolarizzazione. Inoltre, ai docenti compete di: prestare attenzione alla realtà psicologica di ogni ragazzo valorizzare senza mai omologare o deprimere costruire un clima di fiducia evidenziare i progressi di ogni alunno far vivere positivamente l’errore, come tappa per raggiungere l’obiettivo prevedere i bisogni e gli eventuali disagi INDIRIZZO MUSICALE Dall’anno scolastico 2003-04 è stata autorizzata nell’Istituto l’introduzione dell’Indirizzo Musicale per la formazione strumentale di base. Agli studenti, inseriti in tale corso, è data la possibilità di imparare a suonare uno dei quattro strumenti scelti dal Collegio Docenti e dal Consiglio di Istituto. I quattro strumenti sono: pianoforte, chitarra, violino e tromba. Oltre allo sviluppo di capacità tecniche esecutive individuali e di gruppo, le attività sono orientate alla promozione di un più generale senso artistico e della creazione di una realtà musicale che possa confrontarsi con le associazioni presenti nel territorio. L’insegnamento strumentale costituisce integrazione interdisciplinare ed arricchisce lo studio nel più ampio quadro delle finalità della scuola media e del progetto complessivo di formazione della persona. Obiettivi - Sviluppo capacità tecniche esecutive individuali. - Sviluppo capacità esecutive in gruppo. - Sviluppo di capacità progettuali e organizzative. - Sviluppo della capacità di lavorare in team. 21
Articolazione delle attività Il corso ha durata triennale e aggiunge alle lezioni curricolari del mattino e del rientro pomeridiano tre unità orarie pomeridiane: la prime due, di 60 minuti, destinata a lezioni collettive di teoria e solfeggio, di prove d’orchestra o di prove di musica da camera; la seconda, di 50 minuti circa (a seconda del numero di allievi per strumento), destinata alle lezioni individuali dello strumento prescelto. Tali attività si svolgono in orario pomeridiano, pertanto l’alunno sarà impegnato in due rientri pomeridiani sulla base di quanto concertato con i docenti di strumento. I ragazzi che richiedono l’iscrizione a tale corso vengono sottoposti ad alcuni test attitudinali che vaglieranno: senso ritmico, capacità di distinguere i suoni in base all’altezza, coordinazione oculo-manuale, intonazione e, in modo non discriminante, eventuali conoscenze musicali pregresse. I candidati sono successivamente inclusi in una graduatoria, dalla quale sono individuati gli studenti che frequenteranno il corso. Le graduatorie sono pubbliche. I genitori degli alunni ammessi dovranno sottoscrivere un modulo di adesione a tale corso che vincola alla partecipazione alle lezioni pomeridiane con lo stesso obbligo delle ore antimeridiane. Essendo l’indirizzo musicale un corso curricolare non vi sarà alcun onere di spesa per le famiglie fatta eccezione per l’acquisto di libri o l’eventuale acquisto o affitto dello strumento. Il corso è attualmente frequentato presso la sede di Via Nanni dagli studenti del corso G. Durante ogni anno scolastico la scuola realizza manifestazioni e concerti pubblici esclusivamente dedicati all’indirizzo musicale per completare il percorso formativo con risvolti performativi quali: Partecipazione a lezioni-concerto e/o concerti di gruppi strumentali del territorio Extrascolastico Partecipazione a rassegne o Concorsi Partecipazione a concerti, concorsi ed attività promosse in corso d’anno Saggi individuali a fine anno scolastico Partecipazione a concerti e spettacoli della scuola Concerto per l’attività di accoglienza degli alunni di classe V della scuola Scolastico primaria Realizzazione con tutte le classi di uno spettacolo musicale per la fine dell'anno scolastico Al termine del percorso scolastico curriculare, in fase di esame del primo ciclo, nell’ambito della prova di colloquio orale, l’alunno dovrà sostenere una prova pratica di strumento relativa alla materia ad indirizzo musicale studiata, necessaria a completare il percorso interdisciplinare di tutte le materie studiate nel corso del triennio. La scuola può rilasciare all’alunno licenziato un attestato di frequenza all’indirizzo musicale per usi consentiti. Strumenti metodologici Saranno realizzate lezioni individuali di strumento e lezioni collettive di solfeggio e successive esercitazioni orchestrali. L’ora di musica d’insieme, di carattere collettivo, privilegia l’attività di gruppo con la formazione di complessi orchestrali, formazioni da camera ( duo, trio, quartetto ecc) nell’ottica di approfondire un repertorio di musica d’insieme. Attraverso l'insegnamento strumentale e la sua pratica nelle varie forme (dalla lezione individuale alla musica di insieme) vengono sviluppati obiettivi cognitivi e psicomotori che agevolano un controllo della sfera emotiva- espressiva più motivato: nella pratica strumentale infatti il soggetto mette in gioco facoltà fisiche, psichiche, razionali, affettive e relazionali. L'alunno dunque può esprimere la sua personalità e svilupparla in tutte le sue dimensioni nelle varie fasi dello studio dello strumento, dalla percezione del sé fisico (la postura, il rapporto con lo spazio, i movimenti sullo strumento) alla comprensione di un nuovo linguaggio specifico. I 22
programmi di studio della disciplina musicale predispongono l’alunno ad una acquisizione completa dei livelli di conoscenza musicale richiesti anche da un liceo musicale , in vista di una probabile continuità del percorso musicale. VISITE GUIDATE E VIAGGI DI ISTRUZIONE Il Consiglio di Istituto ha stabilito i seguenti criteri per i viaggi di istruzione e le visite guidate: 1. Limitazione delle spese di viaggio per non richiedere alle famiglie una quota troppo rilevante. È da escludere che la quota possa essere a totale carico della scuola, date le limitate possibilità di bilancio per cui si richiederà un contributo da parte delle famiglie. 2. Scaglionamento, per esigenze didattiche, dei viaggi da ottobre a maggio. Da evitare comunque le uscite (se non per casi eccezionali) nell’ultimo mese di scuola. 3. Scelta di mete non troppo lontane per non affaticare gli alunni con lunghi viaggi data la loro giovane età e per evitare i viaggi in ore notturne. Saranno pertanto da privilegiare le mete nell’ambito della propria Provincia o della regione sarda, compatibilmente con la programmazione didattica. 4. La durata di ogni viaggio può essere di un giorno per tutte le classi della scuola, ad eccezione delle classi terze della scuola secondaria; possono essere organizzati viaggi di due giorni se le esigenze didattiche lo rendono opportuno. Per tutte le classi sono previste opportune deroghe per progetti di scambi culturali. 5. Partecipazione di alunni della medesima fascia di età; verranno programmate nei limiti del possibile uscite per classi parallele al fine anche di favorire la socializzazione. 6. La partecipazione di almeno 2/3 degli alunni per classe, affinché il viaggio abbia veramente una valenza educativa e didattica. 7. Impiego di un accompagnatore ogni 15 alunni e, comunque, di almeno un docente della classe che effettua il viaggio. Se l’uscita coinvolge una sola classe, si devono prevedere sempre 2 accompagnatori. 23
ORGANI COLLEGIALI FORMULA ORGANO DELIBERA SU PROPOSTE PER 1. programma Il Consiglio di Istituto è costituito da 14 annuale e consiglieri: 6 rappresentanti dei conto genitori, 6 rappresentanti dei docenti, 1 consuntivo; rappresentante del personale ATA e il 2. acquisti per Dirigente Scolastico. È presieduto da la scuola; un genitore eletto dal Consiglio stesso. 3. utilizzo degli Consiglio Indica le linee generali edifici ed di Istituto dell’organizzazione scolastica e adotta attrezzature il POF. Definisce i criteri per la scolastiche; formazione delle classi, per l’orario 4. adattamento scolastico, per le visite guidate e i calendario viaggi di istruzione e per le iniziative di scolastico; integrazione e di sostegno. Avanza 5. visite guidate proposte per iniziative rivolte ai genitori. e viaggi di istruzione. 1. il funzionament 1. la formazione e o didattico È costituito da tutti gli insegnanti della composizione della scuola; scuola ed è presieduto dal dirigente delle classi; 2. le attività di scolastico. Cura la stesura del POF e 2. l’assegnazione Collegio sperimentazi della programmazione educativa e dei docenti alle dei docenti one; didattica e ne valuta periodicamente classi; 3. il piano di l’efficacia. Individua le funzioni 3. i criteri di aggiornamen strumentali. utilizzo del to; fondo di istituto. 4. la scelta dei libri di testo. È composto da tutti gli insegnanti di classe, dai rappresentanti dei genitori 1. organizzazione ed è presieduto dal Dirigente delle classi; Scolastico o in sua assenza da un suo 2. azione delegato. educativa e Nella sola componente docenti elabora didattica; il progetto educativo e didattico della 3. adozione libri di Equipe pedagogica classe e ne verifica periodicamente testo; scuola secondaria l’andamento. Affronta le problematiche 4. visite guidate e di primo grado che possono emergere nel corso viaggi di dell’anno relative ai singoli alunni. istruzione; Si riunisce di norma una volta al mese; 5. iniziative di più frequentemente in caso di problemi. carattere Al termine di ogni quadrimestre si integrativo e di riunisce nella sola componente docente sostegno. per le operazioni di scrutinio. È una struttura che si articola per aree disciplinari essendo costituito da docenti della stessa disciplina o dello stesso ambito. Nasce all’interno del Collegio Docenti per imprimere alla sua funzione istituzionale più dinamicità ed efficacia. Si riunisce periodicamente per: Il comitato di insegnanti predisporre le prove di di discipline affini ingresso, leggere i risultati, (Dipartimenti/Commissione) concordare gli interventi; verificare in itinere la fattibilità dei progetti e operare le necessarie integrazioni; confrontare i risultati finali e concordare una opportuna omogeneizzazione delle prove di verifica. 24
È composta da tutto il personale A.T.A. in servizio. Si riunisce generalmente tre Assemblea volte all’anno per programmare e A.T.A. concordare l’attività, per verificarla a metà anno e per valutarla al termine dell’anno scolastico. L’assemblea dei genitori può essere di classe, di plesso o di istituto. Assemblea di classe - È composta da tutti i genitori della classe e si riunisce, su invito del dirigente, tre volte all’anno: a ottobre per la presentazione del POF da parte dei docenti; a gennaio per una verifica intermedia dell’offerta formativa; a giugno per una verifica finale del lavoro e per raccogliere Assemblea proposte per il seguente anno genitori scolastico. Le assemblee di plesso e di istituto sono convocate dal dirigente per illustrare e discutere problematiche particolari. Tutte le assemblee possono anche essere riunite su richiesta dei genitori, quando i rappresentanti di classe lo ritengono opportuno, e il dirigente provvede a concedere i locali. Alle assemblee convocate dai genitori possono partecipare i docenti e il dirigente. Per la realizzazione delle finalità istituzionali della scuola in regime di Commissioni/gruppi autonomia, il nostro Istituto ha attivato di lavoro le seguenti commissioni/gruppi di lavoro: Compiti: Valutazione dei docenti in anno di straordinario. Ai sensi dell’art. 11 del D. L. 297 del Commissione valutazione 16.04.1994, è previsto il funzionamento docenti del Comitato di valutazione dei docenti. È composto da tre docenti, membri effettivi e da tre supplenti, è presieduto dal Dirigente. Dura in carica due anni. Compiti: È composta da un docente per ogni plesso e si occupa di conoscere e rendere noto il materiale in possesso della scuola; si occupa della definizione Commissione finanziamenti, dei criteri generali della suddivisione materiale didattico dei finanziamenti e per la valutazione ed acquisti della proposte di spesa e di acquisto di beni da parte dei vari plessi. Verifica gli acquisti e ne da comunicazione ai docenti interessati. Compiti: Provvede agli acquisti ed al prestito dei libri. Biblioteca Organizza e cataloga il materiale presente ed acquistato.(Scuola secondaria 1° grado e primaria) Compiti: Organizza le elezioni degli Commissione elettorale Organi Collegiali Fatti propri i compiti del Gruppo di lavoro d’istituto (GLHI) assume ora la denominazione di Gruppo di lavoro per l’inclusione (GLI) con l’estensione dei Gruppo di lavoro propri interventi anche agli alunni che per l’ Inclusione manifestano Bisogni Educativi Speciali (BES). Tale Gruppo di lavoro (IN SIGLA GLI) svolge le seguenti funzioni: 25
rilevazione dei BES presenti nella scuola; raccolta e documentazione degli interventi didattico- educativi posti in essere....; propone al Collegio dei Docenti una programmazione degli obiettivi da perseguire e delle attività da porre in essere, che confluisce nel PAI; focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola; raccolta e coordinamento delle proposte formulate dai singoli GLH Operativi elaborazione di una proposta di PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIVITÀ riferito a tutti gli alunni con BES, da redigere al termine di ogni anno scolastico (entro il mese di Giugno). Il Piano verrà quindi discusso e deliberato in Collegio dei Docenti e inviato ai competenti Uffici degli UUSSRR, nonché ai GLIP e al GLIR, per la richiesta di organico di sostegno, e alle altre istituzioni territoriali. È composto dal Dirigente Scolastico e dai docenti con incarico di Funzione Strumentale; il compito principale è quello di cogliere gli elementi critici dell’offerta formativa,proporre le soluzioni organizzative adeguate, curare la revisione periodica dei documenti di programmazione di carattere generale (POF, CARTA DEI Gruppo di coordinamento SERVIZI). pedagogico e didattico Compiti: Revisione e/o aggiornamento scheda di iscrizione, di valutazione per l’a.s. in corso. Indica procedimenti per l’attuazione delle nuove indicazioni. Indica i criteri per la verbalizzazione delle riunioni delle varie Equipe. Compiti: Traducono le linee generali deliberate dal Collegio dei Docenti in percorsi formativi disciplinari. Operano scambi di esperienze Coordinatori e di informazioni. degli incontri per discipline Progettano segmenti di programmazione di materia. Producono materiali utili alla valutazione. Stabiliscono criteri comuni nella somministrazione delle prove di verifica. 26
RISORSE INTERNE - LE STRUTTURE DELLA SCUOLA LA SEDE CENTRALE La sede di via Nanni è stata ristrutturata e sopraelevata per cui l’edificio si articola su tre piani. Al piano terra si trovano gli uffici della Dirigenza e della segreteria e le aule di tre corsi (A, B e C). La sala che in passato veniva utilizzata come palestra è oggi un ampio locale dove si svolgono le riunioni del Collegio Docenti. Viene normalmente utilizzata per le varie attività artistiche (drammatizzazione, concerti ecc.) Al primo piano si trovano le classi dei corsi F, L ed M, la biblioteca, la sala-professori e il laboratorio di informatica del progetto MARTE. Il secondo piano vede la presenza del corso G ( indirizzo musicale) nonché le camere insonorizzate per il laboratorio musicale e un laboratorio multimediale. I docenti di lingue e di scienze hanno inoltre proposto di ricreare nel suddetto piano i laboratori per le loro discipline. GLI IMPIANTI SPORTIVI Si tratta di un impianto estremamente funzionale, forse il migliore al coperto della nostra città, che ha permesso il regolare svolgimento delle lezioni di educazione fisica con qualunque condizione atmosferica. Permette anche lo svolgimento dell’attività sportiva di pomeriggio per la realizzazione del progetto sullo sport della nostra scuola evitando quelle pause che in inverno portavano molti ragazzi ad abbandonare l’impegno iniziato in autunno. Questa struttura consente anche di rispondere alla richiesta dell’utenza di mantenere la scuola aperta il pomeriggio. La palestra è anche utilizzata da società sportive che praticano il basket e la pallavolo sia per gli allenamenti, sia, nei fine settimana, per le partite di campionato. Infatti le misure dei campi sono ampiamente regolamentari e le attrezzature in dotazione sono di alta qualità. All’esterno della scuola c’è un campo in materiale sintetico che permette di svolgere molte attività quando c’è bel tempo e un campetto in sterrato per le partite di calcio. I LABORATORI DI INFORMATICA La sede centrale dispone di tre laboratori di informatica. Uno è situato al primo piano ed è stato realizzato con il progetto MARTE. È un laboratorio multimediale con il collegamento in rete. Un altro laboratorio è sistemato al secondo piano. È composta da 12 computer più uno per i docenti. Anche questo laboratorio è stato il collegato ad internet. La scuola dispone inoltre di un terzo laboratorio composto da 15 notebook, quindi computer portatili, che, con un apposito carrello, possono essere utilizzati all’interno delle classi. In futuro potrà essere disponibile anche il collegamento in rete per cui gli alunni potranno utilizzare l’informatica direttamente all’interno delle classi. 27
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