La Valutazione di Pazopanib nel trattamento del sarcoma dei tessuti molli (Soft Tissue Sarcoma) in fase metastatica - Italian Journal of Public Health
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QIJPH - 2013, Volume 2, Number 6 La Valutazione di Pazopanib nel trattamento del sarcoma dei tessuti molli (Soft Tissue Sarcoma) in fase metastatica Authors’ affiliations Chiara de Waure, Flavia Kheiraoui, Stefano Capri, Francesco Di Nardo, Matteo Raponi, Walter Ricciardi Per il Centro di Ricerca in Valutazione delle Tecnologie Sanitarie, Istituto di Sanità Pubblica Università Cattolica del Sacro Cuore Roma Roldano Fossati Per lRCCS Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri Alessia Marocco, Fabio Vecchio, Francesca Patarnello Per GlaxoSmithKline Verona Giovanni Apolone, Carlo Barone, Giuseppe Longo, Armando Santoro Advisory Board
QIJPH - 2013, Volume 2, Number 6 ITALIAN JOURNAL OF PUBLIC HEALTH Indice INTRODUZIONE Introduzione al Report di Health Technology Assessment di Pazopanib Flavia Kheiraoui, Walter Ricciardi ................................................................................................. 1 1. CAPITOLO 1 I sarcomi dei tessuti molli: inquadramento della patologia, dati epidemiologici e linee guida per il trattamento Chiara de Waure, Francesco Di Nardo, Matteo Raponi, Walter Ricciardi . ..................................... 3 2. CAPITOLO 2 Pazopanib e confronto con altre terapie Roldano Fossati, Fabio Vecchio .................................................................................................... 21 3. CAPITOLO 3 Valutazione Economica di Pazopanib rispetto alle alternative terapeutiche attualmente in uso Stefano Capri, Alessia Marocco, Fabio Vecchio............................................................................. 31 4. CAPITOLO 4 Elementi chiave per i decisori Chiara de Waure, Flavia Kheiraoui, Stefano Capri, Francesco Di Nardo, Matteo Raponi, Walter Ricciardi, Roldano Fossati, Alessia Marocco, Fabio Vecchio, Francesca Patarnello ........... 45 CAPITOLO INDICE 1 III
QIJPH - 2013, Volume 2, Number 6 ITALIAN JOURNAL OF PUBLIC HEALTH Introduzione al Report di Health Technology Assessment di Pazopanib Flavia Kheiraoui, Walter Ricciardi Negli ultimi anni lo sviluppo di tecnologie come un ponte tra le conoscenze e le decisioni innovative è diventato un elemento di fonda- su una frontiera mobile tra scienza e processo mentale importanza per i sistemi sanitari dei decisionale [7], strutturando un insieme di Paesi europei. evidenze primarie e secondarie essenziale e L'innovazione in Sanità può essere definita flessibile, utile ai decisori, ma anche agli utiliz- come l'introduzione di un processo o un zatori, nelle quali siano proposte valutazioni, prodotto che nasce al fine di migliorare il trat- contestualizzate e specifiche, di tutti gli aspetti tamento, la diagnosi, la ricerca o la prevenzi- medici ed economici legati alla tecnologia che one, con lo scopo di migliorarne la qualità, la è oggetto di valutazione. sicurezza, l'efficienza e i costi [1]. L'utilizzo dell'HTA come strumento fon- Nuove tecnologie come farmaci, disposi- damentale per la valutazione dell'impatto tivi, strumenti diagnostici, procedure chirur- delle tecnologie sanitarie dovrebbe essere giche, hanno apportato benefici rilevanti per applicato ad ogni settore dell'innovazione, i pazienti, consentendo un miglioramento incentivando la collaborazione tra i policy- anche in termini di efficacia, efficienza e qual- makers e i ricercatori, per permettere una ità di trattamento. razionale allocazione di risorse nei diversi Tutto ciò ha determinato per i decision settori del Sistema Sanitario, in particolar makers la necessità di un confronto con nuove modo in uno scenario di risorse limitate come sfide per assicurare sempre di più, da un lato quello attuale. Il suo utilizzo nel campo cure innovative e di alta qualità e dall'altro, la dei farmaci, anche oncologici, risulta necessità di gestire tali esigenze con una sem- quindi fondamentale, poichè oggi l’accesso pre maggiore limitatezza di risorse, salvaguar- dei pazienti ai nuovi farmaci è un percorso dando sempre i principi di equità di accesso e lungo e difficile e non sempre razionale, possibilità di scelta dei cittadini. condizionato dalla crescente preoccupazi- Per rispondere a tali esigenze, si è svilup- one del sistema relativa alla sua sostenibilità. pato un importante strumento tecnico e cul- turale, a supporto di un adeguato meccanismo decisionale per le tecnologie sanitarie: l’Health Pazopanib Technology Assessment (HTA). L’HTA nasce come strumento di valuta- Pazopanib (Votrient®) è una molecola zione multidisciplinare e multi professionale, con attività antiangiogenica a somministrazione nato per dare una risposta operativa al divario orale che inibisce il dominio tirosin-chinasico tra le risorse limitate di cui il sistema sani- dei recettori VEGFR-1, -2 e -3, PDGFR-α e tario dispone, la crescente domanda di salute e PDGFR–β e del recettore c-KIT, attualmente l'innovazione tecnologica [2-4]. autorizzato e rimborsato dal SSN Italiano nel L’HTA consente di individuare quali carcinoma renale avanzato/metastatico in innovazioni siano in grado di assicurare prima linea di terapia o in pazienti che hanno un giusto valore economico e la sua cor- ricevuto precedentemente un regime a base di retta allocazione nell'ambito delle prestazioni citochine da maggio 2011 [8]. Il prodotto ha sanitarie [5]; comprende in se l'analisi e la ottenuto la Decision European Commission in valutazione critica di tutte le aree sulle quali data 3 agosto 2012 con la seguente indicazione: l'introduzione o l’implementazione o la dis- "Votrient è indicato nel trattamento dei pazienti missione di una tecnologia sanitaria può adulti affetti da sottotipi identificati di sarcoma determinare conseguenze [6]. dei tessuti molli (STM) in stato avanzato che L'HTA può essere quindi rappresentato hanno ricevuto in precedenza chemioterapia CAPITOLO INTR ODUZIONE 1 1
QIJPH - 2013, Volume 2, Number 6 ITALIAN JOURNAL OF PUBLIC HEALTH per malattia metastatica o che sono andati in to di cura del sarcoma dei tessuti molli , pazo- progressione entro 12 mesi dopo la terapia panib e l'efficacia comparata alle altre tera- (neo) adiuvante” [9]. pie in uso per il sarcoma e l'analisi eco- nomica di pazopanib nell'indicazione del sar- coma dei tessuti molli. Obiettivo del progetto Il progetto è stato strutturato prevedendo le seguenti attività: Lo scopo di questo progetto è stato quello • revisione della documentazione dis- di produrre un report di valutazione, uti- ponibile sulla patologia e sul prodotto, lizzando la metodologia dell’HTA, relativo nelle dimensioni rilevanti ai processi all’impatto clinico ed economico di pazopanib decisionali citati (efficacia e sicurezza, nel trattamento nel trattamento del sarcoma costo, modalità di utilizzo), con un dei tessuti molli in fase avanzata/metastatica obiettivo di accesso alle informazioni dopo fallimento chemioterapico, con il fine di integrate e validate; fornire ai decisori e agli operatori sanitari in • discussione critica in panel di esperti Italia un utile strumento di supporto al pro- multidisciplinari e attraverso l’adozione cesso decisionale nazionale e regionale. di processi e metodologie per la revi- sione della qualità delle evidenze, con l'obiettivo di una produzione di racco- Metodologia mandazioni. Gli esperti esterni che hanno partecipato Dal punto di vista metodologico, la al progetto, revisionando il lavoro prodotto produzione del report è avvenuta attraverso sono stati: il contributo di un gruppo di lavoro multi- • Armando Santoro, Istituto Clinico disciplinare, composto dal Centro di Ricerca Humanitas, Rozzano in Valutazione delle Tecnologie Sanitarie • Giuseppe Longo, Università degli Stu- dell'Istituto di Igiene dell'Università Cattolica di di Modena del Sacro Cuore di Roma, l'Istituto Mario • Giovanni Apolone, IRCCS - Arcispedale Negri di Milano e GSK, che ha analizzato e, S. Maria Nuova, Reggio Emilia successivamente, elaborato le informazioni dis- • Carlo Antonio Mario Barone, Università ponibili, producendo un’analisi su ciascuno dei Cattolica Sacro Cuore, Roma. seguenti argomenti: l'epidemiologia e il contes- Bibliografia [1] Omachhonu VK et al. The Innovation Journal: The [5] Kanavos P. Il futuro dell’ Health Technology Public Sector Innovation Journal, 2010; 15(1)2010: 2 Assessment. In: Health Technology Assessment. [2] Battista RN. Towards a paradigm for technology assess- Quaderni di Monitor. 2009; 23 (Suppl.4):7-16 ment. In: Peckham M, Smith R, Eds. The scientific basis [6] Ham C, Hunter Dj, Robinson R. Evidence BAsed of health services. London: BMJ Publishing Group,1996 policymaking. BMJ. 1995;310(6972):71-2 [3] Battista RN, Hodge Mj. The evolving paradigm of [7] Battista RN. Scienze della salute, decisioni politiche health technology assessment: reflections for the mil- e valutazione delle tecnologie: sta espandendo- lennium. CMAJ 1999;160:1464-7 si il ruolo degli epidemiologi? Epidemiologia e [4] Croce D. Valutazione delle tecnologe: quale futuro? Prevenzione, 1994:15 Benchmarking delle tecnologie sanitarie in provin- [8] Gazzetta Ufficiale n. 104 del 6-5-2011 cial di Varese: risulatti dello studio AN.TE.VA. Liuc, [9] http://www.ema.europa.eu Università Carlo Cattaneo, 2012 2 INTR ODUZIONE
QIJPH - 2013, Volume 2, Number 6 ITALIAN JOURNAL OF PUBLIC HEALTH 1. I sarcomi dei tessuti molli: inquadramento della patologia, dati epidemiologici e linee guida per il trattamento Chiara de Waure, Francesco Di Nardo, Matteo Raponi, Walter Ricciardi Summary quelle che costituiscono il tessuto connettivo, le cartilagini, le ossa, il muscolo liscio e striato e il I sarcomi dei tessuti molli (STM) tessuto adiposo. La parola “sarcoma” è pertanto rappresentano lo 0,6% circa di tutti i nuovi tumori usata per definire diverse condizioni maligne che si sviluppano in Italia ogni anno, ma il trend molto diverse tra loro sia per quanto riguarda è in aumento. Infatti, mentre nell’anno 2012 il tessuto di origine che la storia naturale e la sono stati osservati circa 1.900 casi, ci si aspetta prognosi [1]. Ad esempio, i sarcomi generatisi di registrare 2.100 casi nel 2020 e 2.300 casi nel da cellule adipose sono definiti liposarcomi, 2030. I STM colpiscono leggermente più spesso mentre quelli provenienti dal tessuto cartilagineo i maschi e i residenti delle regioni del Nord. prendono il nome di condrosarcomi. Tra i Possono manifestarsi in forme varie e di gravità sarcomi si distinguono i sarcomi dei tessuti molto diverse tra loro: le stime di sopravvivenza molli (STM), i cui diversi istotipi sono elencati a 5 anni variano complessivamente dal 58% al in tabella 1 secondo l’ultima classificazione 66%, ma possono arrivare al 16% in presenza di (2002) dell’Organizzazione Mondiale della metastasi. In Italia la mortalità è compresa tra Sanità [1]. Altri sarcomi comprendono quelli 0,6-1 abitante per 100.000. dell’osso (osteosarcomi e condrosarcomi) e i Il trattamento dei STM dipende dallo stadio rabdomiosarcomi, tumori generatisi dal muscolo della malattia ed è regolato da linee guida striato i quali non appartengono al gruppo dei italiane (Associazione Italiana di Oncologia STM, benché vi siano spesso associati. Il sarcoma Medica, AIOM) e internazionali. La patologia di Kaposi, pur rientrando nella classificazione dei in fase locale limitata è generalmente trattata tumori dei tessuti molli e potendo metastatizzare, chirurgicamente. La chirurgia è spesso adottata può essere in questa sede considerato a parte, vista anche per i STM in fase locale avanzata che non la sua stretta associazione con l’infezione da virus abbiano metastatizzato o che abbiano coinvolto HIV e le peculiari caratteristiche epidemiologiche solo i polmoni. Nel caso di patologie metastatiche e cliniche. in sedi diverse dai polmoni o comunque non I sarcomi rappresentano meno dell’1% di tutti i operabili, la prognosi è infausta e la sopravvivenza tumori solidi dell’età adulta, ma oltre un quinto dei mediana è di 10-12 mesi. Durante tale periodo, tumori solidi in età pediatrica. Tra i sarcomi, quelli si somministra la terapia palliativa in forma di a carico dell’osso rappresentano il 12,7% mentre i monochemioterapia o polichemioterapia (a base rimanenti assommano all’87,3%. Tuttavia, il sarcoma di antracicline e ifosfamide) con percentuali di di Kaposi e il rabdomiosarcoma rappresentano risposta diverse che non modificano tuttavia la rispettivamente il 3,8% e il 10,1% dei sarcomi non sopravvivenza complessiva del paziente. Altri ossei; questo equivale a dire che i STM, come farmaci, tra cui pazopanib, sono impiegati in considerati in questo report, rappresentano il 75,1% seconda linea o destinati a specifici istotipi. di tutti i sarcomi (Figura 1) [2-4]. La particolarità della classificazione della World Health Organization (WHO) è quella 1. I sarcomi dei tessuti molli: di suddividere tali entità in tre gradi: maligni, inquadramento della patologia a malignità intermedia (localmente aggressivi o raramente metastatizzanti) e benigni. Di I sarcomi sono tumori che si sviluppano queste classi, in tabella 1 viene presentata solo dalle cellule di origine mesenchimale, ovvero quella dei tumori maligni. CAPITOLO CAPITOLO 11 3
QIJPH - 2013, Volume 2, Number 6 ITALIAN JOURNAL OF PUBLIC HEALTH FIGURA 1 Distribuzione dei tumori maligni nella popolazione adulta I STM costituiscono dunque un’eterogenea differenziazione cellulare, conta delle cellule in classe di malattie tumorali maligne, le quali si mitosi e presenza di necrosi. distinguono tra loro prevalentemente sulla base Il sistema NCI (United States National dell’aspetto microscopico (differenziazione Cancer Institute) [7], invece, prende in cellulare e tipo istologico), ma anche in base considerazione il tipo istologico, la cellularità, il alla presentazione clinica, al comportamento pleomorfismo e la conta delle cellule in mitosi. e alla localizzazione. Queste lesioni maligne Nonostante alcune discrepanze, i due sistemi sono accomunate da una crescita continua, forniscono risultati solitamente sovrapponibili. da recidive locali multiple e dalla possibilità Tali sistemi sono ampiamente accettati anche di metastatizzare in sedi distanti dal tumore in Italia. L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), primitivo, frequentemente ai polmoni, anche se infatti, considera il grado istologico così non sono rare metastasi ai linfonodi regionali definito nella valutazione delle indicazioni dei e/o al fegato [5]. Il solo tipo istologico non farmaci chemioterapici. Il grado istologico non permette di predire efficacemente il decorso si sostituisce alla diagnosi istologica, non si clinico della patologia e per tale ragione oggi applica a tutti i tipi di lesione e si può definire si fa ampiamente ricorso al grado istologico che solo sui tumori primitivi, ma si è dimostrato meglio predice la potenziale malignità di un efficace nel predire la sopravvivenza globale a sarcoma, dividendo i tumori in tre gradi [1, 6-9]: 10 anni (superiore all’80% per il grado 1, tra il • Grado 1 Lesione a basso grado di 60 ed il 70% per le lesioni di grado 2 e prossima malignità, in cui, con malignità, intendiamo al 30% per le lesioni di grado 3) [1, 6-9]. il rischio di recidiva e metastasi Per quanto riguarda la stadiazione, si • Grado 2 Lesione a grado intermedio fa riferimento ai criteri dell’American Joint di malignità Committee on Cancer (AJCC) [10] (Tabella 2). • Grado 3 Lesione francamente maligna. I fattori genetici possono pesantemente Il grado istologico può essere stimato in influenzare il rischio di sviluppare un STM [4]. due modi diversi in base al sistema impiegato. Infatti, diverse sindromi genetiche aumentano il Il sistema FNCLCC (French Fédération Nationale rischio di sviluppare un sarcoma, in particolare des Centres de Lutte Contre le Cancer) [8-9] la neurofibromatosi (anche nota come malattia prende in considerazione i seguenti parametri: di von Recklinghausen), la sindrome di 4 CAPITOLO 1
QIJPH - 2013, Volume 2, Number 6 ITALIAN JOURNAL OF PUBLIC HEALTH tabella 1 Classificazione WHO dei tumori maligni dei tessuti molli (con esclusione di quelli dello scheletro e del muscolo striato). Modificata da Fletcher CDM et al. [1] Liposarcoma dedifferenziato Liposarcoma mixoide Liposarcoma a cellule rotonde Liposarcomi Liposarcoma pleomorfo Liposarcoma di tipo misto Liposarcoma non altrimenti specificato Fibrosarcoma dell’adulto Mixofibrosarcoma Fibrosarcomi Sarcoma fibromixoide di basso grado Sarcoma epitelioide sclerosante Sarcoma pleomorfo indifferenziato Tumori fibroistiocitari Sarcoma pleomorfo indifferenziato con cellule giganti Sarcoma pleomorfo indifferenziato con flogosi prominente Tumore maligno del glomo Tumori perivascolari e vascolari Emangioendotelioma epitelioide Angiosarcoma dei tessuti molli Leiomiosarcoma Condrosarcoma mesenchimale Sarcoma sinoviale Sarcoma epitelioide Sarcoma alveolare delle parti molli Sarcoma a cellule chiare dei tessuti molli Altri Condrosarcoma mixoide extrascheletrico Tumore di Ewing extrascheletrico Tumore desmoplastico a piccole cellule rotonde Tumore rabdoide extrarenale Mesenchimoma maligno Sarcoma intimale Li-Fraumeni ed il retinoblastoma ereditario. Nella Sono noti anche diversi fattori ambientali neurofibromatosi, un disordine autosomico di rischio per i STM. L’associazione più studiata dominante, la compromessa espressione di è quella con gli agenti chimici, in particolare un allele NF1 comporta l’aumento del 10% erbicidi e pesticidi. Sebbene non siano chiari del rischio di sviluppare un tumore maligno i meccanismi d’azione di queste sostanze, vi della guaina dei nervi periferici nell’arco della sono evidenze che l’esposizione professionale vita [4]. La sindrome di Li-Fraumeni, anch’essa a diossine raddoppi il rischio di decesso autosomica dominante, è dovuta alla mutazione per STM e che l’esposizione ai clorofenoli di TP53 nella linea germinale. Questa conduce aumenti dell’80% il rischio di sviluppare tale a un aumentato rischio di STM, al punto che la patologia. Inoltre, è stato osservato che nelle presenza di un STM in giovane età nell’ambito popolazioni professionalmente esposte ad familiare è considerato un criterio per la acido fenossi-acetico, l’incidenza di STM è diagnosi di tale sindrome [4]. I soggetti che più che raddoppiata e che gli oli da taglio sopravvivono a un retinoblastoma ereditario, aumentano il rischio di sviluppare la patologia dovuto alla mutazione del gene RB1, hanno un del 65% [2, 5]. Per quanto riguarda l’esposizione rischio aumentato di sviluppare STM. Il rischio a radiazioni, sono stati riportati numerosi casi aumenta con l’avanzare dell’età, ma è molto più di STM in soggetti sottoposti a radioterapia in pronunciato per gli osteosarcomi, per i quali è un periodo variabile tra i 2 ed i 40 anni dal stato calcolato aumentare di circa 500 volte [4]. termine dell’irradiazione [5]. In tali soggetti le CAPITOLO 1 5
QIJPH - 2013, Volume 2, Number 6 ITALIAN JOURNAL OF PUBLIC HEALTH TABELLA 2 Criteri di stadiazione dell’AJCC lesioni tendono a manifestarsi generalmente parotite epidemica (OR aggiustato = 2,0, IC95% nell’area prossima al campo di irradiazione [2]. 1,1-3,8). In più occasioni è stata osservata una Gli studi sui possibili agenti eziologici dei STM maggiore incidenza di STM in prossimità di hanno investigato numerosi altri potenziali inceneritori, fenomeno probabilmente associato fattori di rischio, con esiti dibattuti o in attesa di all’emissione di diossine e per la conferma del conferma [2, 5]. Sono stati condotti pochi studi quale sono necessari ulteriori studi [4]. Non su ormoni femminili e parità, i quali non hanno c’è ancora consenso sul ruolo di fumo, alcool evidenziato associazioni significative con i STM e consumo di droghe nello sviluppo di STM, e [4]. Alcune malattie infettive sono risultate anche gli studi sull’associazione dei STM con la associate ai STM: in uno studio [11] sembrano qualità delle acque destinate al consumo umano emergere associazioni con l’Herpes zoster (OR non hanno condotto a risultati definitivi [4]. Per aggiustato = 2,3, IC95% 1,1-4,9), la varicella quanto riguarda i STM in età pediatrica, questi (OR aggiustato = 2,1, IC95% 1,2- 4,1), e la sono stati associati all’uso di antibiotici nella 6 CAPITOLO 1
QIJPH - 2013, Volume 2, Number 6 ITALIAN JOURNAL OF PUBLIC HEALTH TABELLA 3 Principali fattori di rischio per STM Neurofibromatosi Sindromi genetiche Sindrome di Li-Fraumeni Retinoblastoma ereditario Acidi fenossi-acetici (silvicoltura, agricoltura) Clorofenoli (segherie) Esposizione ad agenti chimici Oli da taglio (officine meccaniche) Cloruro di vinile (fabbricazione di materie plastiche) Arsenico (vignaioli) Diossina (combustione civile e industriale, inceneritori di rifiuti solidi urbani) Chemioterapia Radioterapia Agenti alchilanti, per lo più nel trattamento della LLA in età pediatrica Aree al margine della zona irradiata, tipicamente dopo almeno 3 anni Linfedema cronico Mastectomia radicale per cancro al seno (sindrome di Stewart-Treves) Linfedema congenito Filariasi con linfedema cronico Corpi estranei e processi infiammatori cronici LLA: leucemia linfatica acuta prima infanzia (RR aggiustato = 6,81, IC95% 1998-2002 erano stati osservati 3,3 casi ogni 1,13-71,18) [12], mentre non è chiaramente 100.000 uomini e 2,7 casi ogni 100.000 donne. definito il ruolo dell’età materna e del peso alla L’incidenza è, pertanto, in aumento e questo nascita e non sono stati condotti studi sui fattori è particolarmente vero per il genere maschile, legati alla crescita e allo sviluppo, nemmeno su dove l’incremento si registra in tutte le classi di soggetti adolescenti [4]. La tabella 3 riporta un età ed è particolarmente elevato nelle regioni elenco dei fattori più probabilmente associati a del Nord [14-15]. L’incidenza dei STM sembra tale gruppo di tumori. maggiore nelle regioni del Nord (3, 2,9 e 2,4 per 100.000 rispettivamente al Nord, al Centro e al Sud nei maschi e 2,1, 1,4 e 1,6 per 100.000 2. Incidenza e prevalenza: dati nelle donne) [13]; complessivamente si stima internazionali e nazionali pertanto che in Italia si siano verificati 1.900 casi nel 2012 e che, quindi, l’incidenza sia Nel mondo, i STM colpiscono 2,8-5,1 pari a 3,2 per 100.000 all’anno. Il fatto che soggetti su 100.000 ogni anno, con una lieve l’incidenza sia maggiore nelle regioni del Nord prevalenza nei maschi (rapporto M:F = 1,1) si può probabilmente imputare alla diversa e un’incidenza che aumenta con l’avanzare distribuzione dei fattori di rischio per STM dell’età (Tabella 4) [2-4]. sul territorio nazionale. Infatti, nelle regioni Il rischio di ricevere una diagnosi di STM del Nord sono più frequenti le esposizioni in Italia è dello 0,2% nei maschi e dello 0,16% lavorative a inquinanti agricoli e industriali e nei soggetti di sesso femminile; questo equivale non sono state escluse, come possibile causa, a dire che per osservare un caso è necessario le diverse abitudini alimentari, anche se per seguire, fino all’età di 84 anni, 279 uomini e confermare l’associazione con l’alimentazione 436 donne [13]. sono necessari ulteriori studi [11, 16-17]. Sempre in Italia, i STM rappresentano Questo si traduce anche in dati di prevalenza lo 0,6% di tutti i tumori incidenti (esclusi differenti per macro-area regionale (Tabella 5). quelli non melanomatosi della cute). Tra il Secondo le proiezioni attuali, considerando 2003 e il 2005, sono stati registrati in Italia l’incidenza costante nel tempo, il numero totale 4,0 casi ogni 100.000 uomini e 3,0 casi ogni di nuovi casi di STM attesi nel 2020 e nel 2030 100.000 donne all’anno, mentre nel periodo è pari a 2.100 e 2.300 [13]. CAPITOLO 1 7
QIJPH - 2013, Volume 2, Number 6 ITALIAN JOURNAL OF PUBLIC HEALTH TABELLA 4 Distribuzione per fasce d’età e genere dei STM [3] TABELLA 5 Tassi di prevalenza standardizzati per età e sesso (per 100.000) stratificati per macro-area al gennaio 2006 [18] 8 CAPITOLO 1
QIJPH - 2013, Volume 2, Number 6 ITALIAN JOURNAL OF PUBLIC HEALTH FIGURA 2 Distribuzione dei STM per distretto corporeo nei paesi dell’Europa meridionale (tassi standardizzati per 100.000). Adattata da Stiller CA et al [3] La figura 2 riporta la distribuzione dei STM National Cancer Society – NCS, Associazione per i singoli distretti corporei. I distretti più colpiti Italiana Registri Tumori – AIRTUM). sono gli arti (0,8 casi su 100.000 abitanti/anno), La sopravvivenza dei soggetti affetti da seguiti da utero, visceri e tronco. In particolare, STM è associata a diversi aspetti che compren- circa il 55-60% dei STM si sviluppa negli arti, il dono l’età e il genere del paziente, così come 15-20% nel tronco, il 15% negli organi interni, nel la stadiazione, il grado del tumore e la risposta retroperitoneo o nella cavità addominale e l’8- alla terapia [20-23]. Per i tumori di alto grado, 10% nella regione testa/collo [19]. lo stadio, in particolare l’estensione, costituisce I STM della pelle, generalmente poco il fattore prognostico più rilevante [24]. frequenti nel resto d’Europa, interessano 0,5 Il NCI ha riportato che la sopravvivenza a abitanti su 100.000 all’anno nei Paesi dell’Europa 5 anni dei STM è di circa il 66%. In particolare meridionale. I STM più raramente osservati sono la sopravvivenza stimata è dell’84% in caso di quelli dei vasi, seguiti da quelli del tessuto tumori confinati al sito primario, ossia localiz- periorbitario, della pelvi e del cuore [3]. zati, del 62% per quelli con diffusione oltre la sede primaria o interessamento linfonodale e del 16% in quelli con localizzazioni a distanza 3. Storia naturale dei sarcomi dei [25]. Lo sviluppo di metastasi, elemento prog- tessuti molli nostico sfavorevole, avviene complessivamente nel 50% dei casi con STM [26]; in particolare Nell’inquadramento della storia naturale fino al 30% dei pazienti sviluppa una metastasi dei STM faremo riferimento alla mortalità, alla durante il follow-up [27]. Essendo dunque stato sopravvivenza e alla qualità di vita, contemplan- stimato in 1.900 il numero di casi di STM in do tanto i dati internazionali quanto quelli nazi- Italia nel 2012, si prevede che di questi 800 onali. A tal fine abbiamo effettuato una ricerca saranno interessati da metastasi (480 le svi- su PubMed volta a identificare reviews, system- lupperanno durante il follow-up mentre 320 atic reviews, meta-analisi, studi multicentrici o soggetti avranno ricevuto una diagnosi di STM monocentrici che si siano focalizzati sulla mor- già in fase metastatica). talità e la storia naturale dei STM, restringendo Lo studio di Gutierrez [28] ha esaminato un l’analisi agli ultimi 10 anni. Inoltre la ricerca totale di 9.642 STM registrati nel Florida Cancer è stata effettuata anche sui motori di ricerca Data System dal 1981 al 2004. La sopravivenza generici e su quelli delle Istituzioni e delle mediana è risultata di 25 mesi con una proba- Società Scientifiche che si interessano della bilità cumulativa di sopravvivere a 5 anni del problematica (National Cancer Institute – NCI, 23,6%. Le percentuali di sopravvivenza sono National Program of Cancer Registries (NPCR), risultate ampiamente dipendenti dal grado, CAPITOLO 1 9
QIJPH - 2013, Volume 2, Number 6 ITALIAN JOURNAL OF PUBLIC HEALTH dalla dimensione e dallo stadio della lesione – RARECARE), ha messo in evidenza una come illustrato in tabella 6. sopravvivenza complessiva a 5 anni del 58% con Anche il tipo tumorale e la localizzazione grosse differenze a seconda del tipo istologico sono risultati associati alla sopravvivenza; le (Figura 3). In particolare, i STM della pelle sono lesioni localizzate in sede retroperitoneale e al risultati associati a una migliore prognosi; al tronco hanno una prognosi peggiore, così come contrario i sarcomi del mediastino e del cuore gli istiocitomi fibrosi maligni, i leiomiosarcomi hanno mostrato probabilità di sopravvivenza e i tumori stromali gastrointestinali (Tabella 7). a 5 anni inferiori al 15%. Le probabilità di Complessivamente il tasso di mortalità sopravvivenza non sono risultate diverse per standardizzato per età e calcolato al 2009 negli i due generi e sono risultate inferiori per i Stati Uniti risulta pari a 1,5 per 100.000 (IC95% soggetti con più di 64 anni. 1,5-1,6) negli uomini e a 1,1 per 100.000 Dalla consultazione del rapporto 2009 (IC95% 1,1-1,2) nelle donne [29]. dell’AIRTUM risulta che in Italia i STM In Europa lo studio di Stiller et al. [3], contribuiscono allo 0,4% del totale dei decessi condotto su 45.568 casi diagnosticati tra il per malattie neoplastiche degli uomini e allo 1995 e il 2002 nell’ambito di un progetto 0,5% delle donne. La sopravvivenza a 5 anni europeo che ha visto il coinvolgimento di 89 è stimata del 61%, 62% e 61% rispettivamente registri (Surveillance of rare cancer in Europe nelle coorti 1990-1994, 1995-1999 e 2000-2004 TABELLA 6 Fattori associati alla sopravvivenza dei STM [28] TABELLA 7 Prognosi dei STM in funzione del tipo e della localizzzione [28] MFH: istiocitoma fibroso maligno; LMS: leiomiosarcoma; GIST: tumori stromali gastrointestinali 10 CAPITOLO 1
QIJPH - 2013, Volume 2, Number 6 ITALIAN JOURNAL OF PUBLIC HEALTH [13]. La probabilità di sopravvivere 5 anni, età 15-44 anni, 45-54 anni, 55-64 anni, 65-74 essendo sopravvissuto un anno dalla diagnosi, anni e 75-99 anni [30] (Figura 4). è pari a 74% negli uomini e a 85% nelle Benchè con le amputazioni e la chirurgia donne, mentre la probabilità di sopravvivere di salvataggio (cfr. dopo) sia possibile determi- altri 5 anni essendo sopravvissuto i primi 5 è nare un miglioramento della prognosi in ter- rispettivamente dell’85% e del 92% [13]. I tassi mini di sopravvivenza, non vanno dimenticate di mortalità standardizzati (Tabella 8) sono le sequele in termini di disabilità che tali inter- rimasti stabili nel tempo con alcune differenze venti comportano e che vanno a interessare tra macro-aree regionali [13]. circa il 50% dei soggetti che sopravvivono [31]. La sopravvivenza varia anche con l’età alla Il Childhood Cancer Survivor Study (CCSS) diagnosi: a 5 anni essa risulta pari al 76%, 73%, si è proposto di studiare la prognosi di 20.304 63%, 54% e 45% rispettivamente nella fascia di pazienti trattati per una patologia tumorale in FIGURA 3 Probabilità di sopravvivenza a 5 anni in accordo al tipo di tumore [3] CAPITOLO 1 11
QIJPH - 2013, Volume 2, Number 6 ITALIAN JOURNAL OF PUBLIC HEALTH TABELLA 8 Tassi standardizzati di mortalità, stratificati per genere e area geografica [13] Nord Centro Sud Maschi 1 per 100.000 1 per 100.000 0,8 per 100.000 Femmine 0,8 per 100.000 0,8 per 100.000 0,6 per 100.000 Figura 4 Probabilità di sopravvivenza a 5 anni, 2000-2004 [30] età pediatrica o adolescenziale in 26 Centri tisticamente significative in fase postoperatoria degli Stati Uniti e del Canada [32]. Lo studio ha (MSTS medio preintervento e postintervento di dimostrato che i soggetti con un STM hanno un 86,9% e 83,0% rispettivamente, p=0,001; TESS rischio del 4% di sviluppare tumori secondari in medio pari a 83,0% e 79,4% rispettivamente in un arco temporale di 20 anni rispetto a una per- fase pre e postoperatoria, p=0,015) [34]. centuale complessiva, calcolata indipendente- mente dalla tipologia di tumore primario, del 3,2%. Inoltre, i soggetti sopravvissuti a un STM 4. Linee guida internazionali con età inferiore ai 16 anni hanno mostrato di e nazionali per l’approccio avere punteggi significativamente inferiori nella terapeutico componente fisica della qualità di vita rispetto ai controlli senza storia di precedente tumore Esistono diverse linee guida internazi- [33]. Questo comportamento è stato descritto onali e nazionali che possono essere consul- anche nei tumori a carico del Sistema Nervoso tate nella gestione dei STM. In questa sede Centrale, delle ossa e di Wilms o a seguito di riporteremo quelle italiane dell’Associazione una diagnosi di linfoma o leucemia [33]. Il grado Italiana di Oncologia Medica (AIOM) [35], di compromissione e di disabilità, misurati con quelle dell’European Society for Medical gli score della Musculoskeletal Tumor Society Oncology (ESMO) [36] e quelle del National (MSTS) e Toronto Extremity Salvage (TESS), Comprehensive Cancer Network (NCCN) [37]. sono influenzati dalla profondità di localizza- Secondo le linee guida dell’AIOM del 2012, zione del tumore. Infatti, benchè paragonabili nel caso di malattia in fase locale limitata, al baseline, i tumori superficiali a carico delle il trattamento di prima istanza è la chirurgia; estremità (sede più comunemente interessata) essa deve avere margini adeguati e dovrebbe non mostrano differenze significative nei due essere volta a minimizzare i danni funzionali score a seguito dell’intervento chirurgico; con- ed estetici. Un intervento radicale, però, pre- trariamente, quelli profondi mostrano un sig- senta spesso sequele funzionali invalidanti e nificativo peggioramento di entrambi gli score viene generalmente sostituito da un intervento che porta quindi all’istaurarsi di differenze sta- ampio, purché seguito da radioterapia. 12 CAPITOLO 1
QIJPH - 2013, Volume 2, Number 6 ITALIAN JOURNAL OF PUBLIC HEALTH Nel caso il sarcoma sia di alto grado e/o oppure una terapia citoriduttiva (radioterapia a sede profonda e/o di dimensioni > 5 cm, la e/o chemioterapia) seguita dalla chirurgia. chirurgia viene accompagnata dalla radioterapia Vi è consenso sulla necessità di personaliz- locale che, in questi casi, viene associata come zazione della scelta terapeutica e di consenso trattamento adiuvante per ridurre il rischio informato del paziente, il quale va reso cons- di recidiva [38]; infatti, una chirurgia ampia apevole delle implicazioni di un intervento di associata a radioterapia determina un controllo chirurgia demolitiva, ma anche dell’incertezza locale simile alla resezione radicale [39]. La del risultato di una terapia citoriduttiva. chemioterapia dei STM può avvalersi di pochi Le possibili opzioni terapeutiche finalizzate farmaci moderatamente attivi, anche se negli alla citoriduzione comprendono la chemiotera- ultimi anni ne sono stati identificati di nuovi pia neoadiuvante, la radioterapia preoperatoria dotati, tuttavia, di attività solo su specifici tipi o l’associazione delle due [46]. istologici. Convenzionalmente i farmaci ritenuti La finalità della chemioterapia preopera- attivi nei STM sono le antracicline (adriamicina toria è duplice: ridurre la massa tumorale, per e epirubicina), l’ifosfamide e la dacarbazina. facilitare un intervento conservativo con scopo La chemioterapia adiuvante dopo chirurgia citoriduttivo propriamente detto, e sterilizzare radicale è oggetto di controversia. Nella meta- i foci metastatici. In studi clinici controllati il nalisi di Pervaiz è stato confermato un ben- tasso di risposta della neoplasia primitiva si eficio, in termini sia di sopravvivenza libera aggira sul 30-40%, ma un intervento più conser- da malattia sia di sopravvivenza globale. Tale vativo, rispetto a quello pianificato, è ottenibile vantaggio è risultato superiore nei pazienti solo nel 20-30% dei casi [47]. I farmaci utilizzati che hanno ricevuto una chemioterapia a base con finalità neoadiuvante sono generalmente le di antracicline e ifosfamide [40]. Un recente antracicline (adriamicina o epirubicina) in associ- studio, però, ha evidenziato come l’uso della azione a ifosfamide. Lo studio italiano dell’Italian chemioterapia adiuvante non abbia comportato Sarcoma Group, recentemente concluso, ha posto vantaggi in termini di overall survival (OS) a confronto due bracci di trattamento: 3 cicli pre- dopo resezione ottimale di STM localizzati [41]. operatori di farmorubicina e ifosfamide, comuni Vi è consenso sul fatto che la chemioterapia ai 2 bracci, con successivo intervento chirurgico adiuvante possa essere proposta al paziente seguito o dal solo controllo oppure da altri 2 cicli con STM ad alto rischio informandolo, però, con lo stesso regime. Lo studio ha dimostrato dell’incertezza del risultato sulla base degli l’equivalenza delle due strategie sia nel controllo studi sinora disponibili [42-43]. Il rischio di locale che a distanza [48]. Anche alla luce di sviluppare metastasi a distanza in pazienti con questo, la chemioterapia preoperatoria è ormai lesioni ad alto grado con volume da 5 a 10 cm ampliamente applicata, anche se non è ancora da è del 34%, aumenta al 43% per lesioni di 10-15 considerarsi un trattamento standard. cm e al 58% per lesioni > 15 cm [44]. Per quanto concerne la malattia in In casi selezionati, la chemioterapia può fase metastatica, le linee guida dell’AIOM essere praticata in fase preoperatoria con final- asseriscono che per la malattia polmonare ità neoadiuvanti, per migliorare il controllo sia operabile non esistono orientamenti basati su locale che a distanza [45]. Bisogna sottolin- prove di efficacia che siano applicabili a tutte eare, però, che non vi sono evidenze che la le situazioni; ogni caso va quindi valutato chemioterapia primaria, in forme aggredibili singolarmente. Vi è, comunque, consenso nel chirurgicamente, possa offrire un vantaggio nel raccomandare il trattamento chirurgico, come controllo sia locale che a distanza. prima scelta, nella malattia polmonare con Secondo le linee guida AIOM 2012, si un numero limitato di metastasi, senza altre definisce malattia localmente avanzata un localizzazioni extrapolmonari e in cui l’intervento tumore non operabile, oppure operabile ma possa essere microscopicamente completo e solo a prezzo di un intervento demolitivo. Nel accettabile. Non esistono studi controllati che primo caso la scelta deve propendere per un supportino queste affermazioni, anche se si intervento citoriduttivo (chemioterapico e/o è concordi sulla potenzialità eradicante della radioterapico) volto a ricondurre la malattia metastasectomia polmonare. Al contrario, una a una resecabilità. Nel secondo caso possono metastasectomia parziale o con presenza di essere proposte due strategie: un intervento malattia extrapolmonare concomitante non demolitivo in grado di risolvere il problema, porta beneficio per il paziente [49]. CAPITOLO 1 13
QIJPH - 2013, Volume 2, Number 6 ITALIAN JOURNAL OF PUBLIC HEALTH Nella decisione clinica, oltre al numero state ottenute a dosi comprese tra 75 e 90 mg/ di metastasi, vanno considerati anche la mq [54]. Sebbene non vi siano evidenze formali posizione delle lesioni secondarie nel polmone, di superiorità rispetto alla monoterapia in il performance status del paziente, il tempo termini di OS mediana, l’uso di doxorubicina in alla progressione dopo intervento sul STM associazione a ifosfamide è considerato a oggi il primitivo o dopo precedente metastasectomia trattamento d’elezione. Trial clinici randomizzati e, infine, se le metastasi sono sincrone o evidenziano, infatti, come combinazioni con metacrone al sarcoma primitivo. Si è infine ifosfamide, a dosi < 7,5 g/mq, producano un concordi sull’utilità di metastasectomie reiterate incremento del tasso di risposta del 50% rispetto in presenza di ricaduta di malattia, rispettando alla monoterapia, seppur con un significativo sempre i sopraindicati criteri di radicalità e di aumento del profilo di tossicità [55]. Non è selezione dei pazienti [50]. stata dimostrata, invece, nessuna differenza La chemioterapia in fase preoperatoria o nell’OS, che si attesta intorno ai 12 mesi [56]. postoperatoria è frequentemente prescritta, Negli angiosarcomi, i taxani figurano come anche se non vi sono studi pubblicati opzione alternativa [57], così come gemcitabina sull’efficacia di questi due approcci. Sia in fase in associazione o meno a docetaxel. Infine, nei preoperatoria che postoperatoria, l’associazione leiomiosarcomi, a causa della minor attività tra antracicline e ifosfamide sembra essere dell’ifosfamide, sono consigliati regimi a base la scelta più opportuna. Non esiste, però, di doxorubicina e dacarbazina. evidenza che una chemioterapia adiuvante Anche le linee guida americane del dopo metastasectomia polmonare per metastasi NCCN 2012 prevedono l’utilizzo di agenti polmonari metacrone porti a un miglioramento chemioterapici in monoterapia (doxorubicina, della sopravvivenza. ifosfamide, dacarbazina) o di combinazioni La malattia metastatica polmonare non contenenti antracicline per pazienti affetti da operabile o extrapolmonare determina una forme metastatiche [37]. prognosi infausta in pochi mesi (sopravvivenza Passando alla gestione del paziente in mediana di 10-12 mesi). seconda linea, in accordo alle linee guida AIOM Non vi sono evidenze che una malattia 2012, non vi sono dati concreti sull’efficacia della metastatica solo extrapolmonare, pur operabile, chemioterapia nel prolungare la sopravvivenza, si giovi di un intervento chirurgico; in né sono disponibili studi che confrontino la questi pazienti vi è consenso nel proporre chemioterapia alla sola terapia di supporto. A oggi, una chemioterapia con finalità palliativa. Le il trattamento raccomandato, se non utilizzato percentuali di risposta con la monochemioterapia in prima linea, è l’ifosfamide ad alte dosi (dosi non superano il 20%; con la polichemioterapia maggiori di 10 g/mq per ciclo) di cui è segnalata possono giungere a 30-35%, ma il tempo una moderata attività anche in pazienti pretrattati alla progressione resta di soli 3-4 mesi con con dosi convenzionali dello stesso farmaco. un miglioramento, quindi, della risposta, ma L’infusione del farmaco può essere praticata in non della sopravvivenza [51-52]. La terapia va 3-4 giorni o come infusione protratta di 14 giorni, scelta informando il paziente e considerando meno tossica e più idonea particolarmente in un eventuali pretrattamenti, le condizioni generali, trattamento palliativo [58-60]. la funzionalità renale, epatica e midollare. In specifici istotipi, alcuni farmaci Considerando la finalità palliativa, si può mostrano un’attività antitumorale particolare. proporre una monochemioterapia a base di Ad esempio, il paclitaxel e la gemcitabina sono antracicline o ifosfamide o con farmaci rivolti attivi nell’angiosarcoma [61], la trabectedina è specificamente verso l’istotipo. L’associazione particolarmente attiva nel liposarcoma mixoide/a di due farmaci risulta più efficace nella risposta, cellule rotonde, negli altri liposarcomi e nel ma anche più tossica [53]. leiomiosarcoma [62-63] e il regime gemcitabina Le linee guida 2012 dell’ESMO per il +/- docetaxel è attivo nel leiomiosarcoma, trattamento dei STM in stadio avanzato in particolare dell’utero [64]. La dacarbazina prevedono l’utilizzo di antracicline come è particolarmente attiva nel leiomiosarcoma terapia standard di prima linea. In particolare, anche in associazione con gemcitabina [65]; il la monoterapia con doxorubicina ha dimostrato pazopanib è attivo nei leiomiosarcomi e nel un tasso di risposta del 20-30% con un effetto sinovialsarcoma [66]. dose-dipendente, in cui risposte ottimali sono Le evidenze sono limitate, ma conside- 14 CAPITOLO 1
QIJPH - 2013, Volume 2, Number 6 ITALIAN JOURNAL OF PUBLIC HEALTH rando la rarità dei sarcomi e a maggior ragione migliorare la sopravvivenza libera da malattia in dei sottotipi istologici, è legittimato un utilizzo diversi istotipi ad eccezione dei liposarcomi [72]. selettivo, legato all’istotipo, di tali farmaci, Anche ridaforolimus è risultato in grado di miglio- meglio se all’interno di studi clinici e/o serie rare la sopravvivenza libera da malattia [73]. prospettiche di casi. La figura 5 riassume i farmaci e i sottotipi Vi sono inoltre evidenze preliminari di istologici per cui essi sono raccomandati dal un’attività specifica del sunitinib e degli altri NCCN [37]. Non compare la trabectedina poiché antiangiogenetici nel sarcoma alveolare delle non ha ancora ricevuto l’approvazione da parte parti molli, nel tumore fibroso solitario e dell’FDA, mentre nell’angiosarcoma compaiono nel sarcoma a cellule chiare e di sorafenib sunitinib e sorafenib. Compare per la prima volta nei sarcomi vascolari e nel leiomiosarcoma e pazopanib, approvato il 26 aprile 2012, inserito nell’angiosarcoma [67-69]. come possibile monoterapia nel sarcoma delle Anche nelle linee guida ESMO si sottolinea estremità, retroperitoneale e intraddominale. come le opzioni terapeutiche disponibili in L’uso di questi farmaci è possibile in Centri seconda linea siano a oggi limitate così come di riferimento e le linee guida AIOM raccoman- le evidenze a loro supporto. Analogamente a dano una consultazione con tali strutture quan- quelle dell’AIOM, le linee guida europee preve- do si faccia diagnosi di una di queste forme dono l’utilizzo di ifosfamide a dosaggi standard molto rare di tumore. Al contrario, l’impiego per quei pazienti che non l‘hanno ricevuta in indiscriminato di nuovi farmaci in tutte le forme prima linea e ad alte dosi (circa 14 g/mq) in di sarcomi metastatici sfuggiti alla terapia con- pazienti che l’hanno già ricevuta precedente- venzionale, non è raccomandabile al di fuori di mente [70]. L’infusione del farmaco può essere studi pianificati e non è ammesso dalle Autorità praticata in 3-4 giorni o come infusione pro- Regolatorie. Inoltre, linee di trattamento oltre tratta di 14 giorni [59-60]. la seconda linea non hanno dimostrato alcuna Analogamente all’AIOM, un’altra opzione efficacia sul prolungamento della sopravviven- terapeutica indicata dall’ESMO è la trabect- za; quindi, esse possono essere considerate edina, approvata in Europa nel 2007 come sec- solo per la palliazione dei sintomi in caso di onda o ulteriore linea di trattamento in alcuni istotipi provvisti di sensibilità particolare a tipi di STM. Il farmaco si è dimostrato efficace specifici farmaci e la loro prescrizione deve nel liposarcoma e nel leiomiosarcoma; nel lipo- essere sempre condivisa con il paziente. sarcoma mixoide, in particolare, è stata ripor- tata una peculiare attività, con modificazioni tissutali ravvisate prima della riduzione della Conclusioni massa tumorale [62-63]. Risposte alla trabect- edina sono state osservate anche in altri sot- • I sarcomi sono una classe eterogenea di totipi istologici, incluso il sarcoma sinoviale. Il condizioni maligne che rappresentano farmaco ha mostrato un basso tasso di risposta, meno dell’1% di tutti i tumori solidi ma una stabilizzazione della malattia in molti dell’età adulta ma oltre il 20% in età pazienti con una OS mediana di circa 1 anno pediatrica. Tra i sarcomi, il 12,7% [71], dato interessante se si considera che la è a carico delle strutture ossee. I sopravvivenza media dopo progressione al trat- sarcomi dei tessuti molli (STM), a tamento di prima linea è di circa 6 mesi [62]. La esclusione del sarcoma di Kaposi e del somministrazione avviene mediante infusione rabdomiosarcoma, costituiscono circa endovenosa di 24 ore ogni tre settimane. il 75% dei sarcomi. Il 55-60% dei STM Anche in seconda linea esistono alcune si sviluppa negli arti, il 15-20% nel evidenze che la terapia di combinazione sia tronco, il 15% negli organi interni, più efficace rispetto alla monoterapia: tali evi- nel retroperitoneo o nella cavità denze si riferiscono al confronto gemcitabina addominale e l’8-10% nella regione + docetaxel vs gemcitabina e dacarbazina + testa/collo. gemcitabina vs dacarbazina, quest’ultimo nei • Nel Mondo, i STM colpiscono 2,8-5,1 leiomiosarcomi [64-65]. soggetti su 100.000 ogni anno, con una Inoltre, gemcitabina e dacarbazina hanno lieve prevalenza nei maschi. In Italia dimostrato attività antitumorale nei leiomiosar- essi rappresentano lo 0,6% di tutti i comi, mentre pazopanib è risultato in grado di tumori incidenti; si sviluppa un caso CAPITOLO 1 15
QIJPH - 2013, Volume 2, Number 6 ITALIAN JOURNAL OF PUBLIC HEALTH Figura 5 Linee guida NCCN per il trattamento dei STM [37] ogni 279 uomini osservati da 0 a 84 primaria o interessamento linfonodale anni mentre nelle donne è necessario e del 16% in quelli con localizzazioni osservare 436 soggetti per rilevare un a distanza. Con riferimento alla sede, caso. L’incidenza è maggiore nelle i STM con peggior prognosi sono regioni del Nord e nei maschi e si stima risultati quelli a carico del mediastino che complessivamente sia pari a 3,2 per e del cuore. Complessivamente, il tasso 100.000 all’anno. Il dato è in aumento, di mortalità è variabile, in Italia, da 0,6 in particolare nel genere maschile; in a 1 per 100.000. ogni caso, non considerando tale trend • Con riferimento alla gestione dei STM, e stimando l’incidenza stabile, ci si le linee guida dell’Associazione Italiana aspetta di registrare 2.100 casi nel 2020 di Oncologia Medica suggeriscono di e 2.300 nel 2030. distinguere: • Le stime di sopravvivenza a 5 anni • La malattia in fase locale variano complessivamente dal 58% al limitata: il trattamento di 66%. Tuttavia, il grado istologico, lo elezione è la chirurgia, stadio e la sede della lesione influenzano eventualmente accompagnata ampiamente la sopravvivenza. In da radioterapia adiuvante, particolare la sopravvivenza a 5 anni nel caso di lesioni di alto è stimata dell’84% in caso di tumori grado e/o a sede profonda confinati al sito primario, del 62% e/o di dimensioni > 5 cm. La per quelli con diffusione oltre la sede chemioterapia adiuvante può 16 CAPITOLO 1
QIJPH - 2013, Volume 2, Number 6 ITALIAN JOURNAL OF PUBLIC HEALTH essere considerata nei casi alla chemioterapia a base di ad alto rischio (alto grado, antracicline e ifosfamide. con dimensioni superiori a • La malattia metastatica 10 cm, se superficiali, o a 5 polmonare non operabile o cm, se profondi). extrapolmonare: la scelta • La malattia localmente ricade su una terapia palliativa avanzata: in tal caso si può come la monochemioterapia optare per un trattamento o la polichemioterapia (a demolitivo, oppure per base sempre di antracicline e uno citoriduttivo finalizzato ifosfamide) che, pur avendo a ricondurre la lesione alla percentuali di risposta resecabilità attraverso diversa, non modificano, la chemioterapia neoadiuvante, sopravvivenza complessiva del radioterapia preoperatoria paziente. o l’associazione delle due. In seconda linea, non vi sono dati I farmaci utilizzati con concreti sull’efficacia della chemioterapia ma finalità neoadiuvante sono il trattamento raccomandato, se non utilizzato generalmente le antracicline in in prima linea, è l’ifosfamide ad alte dosi. associazione a ifosfamide. A questa si aggiungono i nuovi farmaci • La malattia metastatica destinati a specifici istotipi, come trabectedina, polmonare: si raccomanda il gemcitabina, dacarbazina, ridaforolimus, trattamento chirurgico delle pazopanib, sunitinib e sorafenib. metastasi in associazione Bibliografia [1] Fletcher CDM, Unni KK, Mertens F. World Health grading of soft tissue sarcomas. Results of a clinico- Organization Classification of tumors: pathology and histopathologic correlation in a series of 163 cases. genetics of tumors of soft tissue and bone. Lyon: Cancer 1984;53:530-41. IARC Press, 2002. [8] Guillou L, Coindre JM, Bonichon F, et al. Comparative [2] Haller DG, Wagman LD, Camphausen KA, Hoskins WJ. study of the National Cancer Institute and French Cancer Management: A Multidisciplinary Approach. Federation of Cancer Centers Sarcoma Group grading Medical, Surgical, & Radiation Oncology. Online edi- systems in a population of 410 adult patients with tion. Disponibile su: http://www.cancernetwork.com/ soft tissue sarcoma. J Clin Oncol 1997;15:350-62. cancer-management (ultimo accesso: marzo 2013). [9] Trojani M, Contesso G, Coindre JM, et al. Soft-tissue [3] Stiller CA, Trama A, Serraino D, et al. Descriptive sarcomas of adults; study of pathological prognostic epidemiology of sarcomas in Europe: Report from the variables and definition of a histopathological grad- RARECARE project. Eur J Cancer 2013;49(3):684-95. ing system. Int J Cancer 1984;33: 37-42. [4] Burningham Z, Hashibe M, Spector L, Schiffman [10] Edge SB, Byrd DR, Compton CC, et al. AJCC Cancer JD. The epidemiology of sarcoma. Clin Sarcoma Res Staging Manual. 7th ed. New York: Springer 2010. 2012;2(1):14. [11] Franceschi S, Serraino D. Risk factors for adult [5] Pollock RE. American Cancer Society atlas of clinical soft tissue sarcoma in northern Italy. Ann Oncol oncology: soft tissue sarcomas. Hamilton, Ontario: 1992;3(Suppl 2):S85–8. BC Decker 2002. [12] Hartley AL, Birch JM, McKinney PA, et al. The [6] Costa J. The grading and staging of soft tissue sarco- Inter-Regional Epidemiological Study of Childhood mas. In: Pathobiology of Soft Tissue Tumors, Fletcher Cancer (IRESCC): case control study of children with CD, McKee PH, eds. Churchill Livingstone: Edinburgh bone and soft tissue sarcomas. Br J Cancer 1988, 1990; 221-38. 58(6):838–42. [7] Costa J, Wesley RA, Glatstein E, Rosenberg SA. The [13] AIRTUM. I numeri del cancro in Italia 2012. CAPITOLO 1 17
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