Università di Foggia Cerimonia di Inaugurazione dell'anno accademico 2014 2015

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Università di Foggia Cerimonia di Inaugurazione dell'anno accademico 2014 2015
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               Università di Foggia
          Cerimonia di Inaugurazione
        dell'anno accademico 2014 - 2015

                       Giovedì 16 aprile 2015
                    Aula Magna “Valeria Spada”
                    Dipartimento di Economia
                      dell'Università di Foggia
                   via Romolo Caggese 1, Foggia
2   CERIMONIA DI INAUGURAZIONE DELL'ANNO ACCADEMICO 2014 - 2015
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                           l'Ospite
                       FURIO COLOMBO
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     Furio Colombo (Châtillon, 1º gennaio 1931) alla metà
degli anni Cinquanta fu chiamato alla Rai dove, insieme a un
gruppo di intellettuali (tra i quali Emilio Garroni, Luigi Silo-
ri, Umberto Eco, Mario Carpitella, Antonio Santoni Rugiu)
collaborò e diresse vari programmi culturali e giornalistici.
Nei primi anni Settanta fu tra i primi docenti del corso di
laurea in DAMS all'Università di Bologna, dove insegnò Lin-
guaggio radiotelevisivo tra il 1970 e il 1975.
     E' stato tra gli ispiratori e fondatori del Gruppo 631. Nel
1972 apparve, come attore, nella pellicola Il caso Mattei, in
cui ha interpretato la parte dell'assistente-traduttore dell'allo-
ra presidente dell'ENI. E' stato corrispondente de La Stampa
e de la Repubblica dagli Stati Uniti, ha scritto per il New
York Times e per New York Review of Books.
     E' stato presidente della Fiat Usa ed ha insegnato giorna-
lismo alla Columbia University. Tra il 2001 e il 2005 è stato
inoltre direttore dell'Unità, e tra il 2000 e il 2005 ha diretto la
rivista L'architettura. Dopo l'esperienza da deputato del Pds-
Ds (dal 1996 al 2001), è tornato in Parlamento nel 2006
come senatore per la lista dei Ds in Lombardia ed iscritto al
gruppo parlamentare dell'Ulivo. Rieletto nuovamente Depu-
tato nel 2008, è stato Componente della III Commissione
(Affari Esteri e Comunitari) e della commissione esaminatri-

       1 Il Gruppo 63 è stato un movimento intellettuale di artisti, scrittori, poeti,
sceneggiatori, attori e critici composto, tra gli altri, da Alberto Arbasino, Luciano
Anceschi, Nanni Balestrini, Renato Barilli, Achille Bonito Oliva, Giorgio Celli, Fu-
rio Colombo, Corrado Costa, Fausto Curi, Roberto Di Marco, Umberto Eco, Enrico
Filippini, Alfredo Giuliani, Alberto Gozzi, Angelo Guglielmi, Germano Lombardi,
Giorgio Manganelli, Giulia Niccolai, Elio Pagliarani, Renato Pedio, Michele Perrie-
ra, Lamberto Pignotti, Antonio Porta, Edoardo Sanguineti, Giuliano Scabia, Adria-
no Spatola, Aldo Tagliaferri, Gian Pio Torricelli e Sebastiano Vassallisi. Il Gruppo
63 sciolse nel 1969, diede vita alle riviste Malebolge, Quindici e Grammatica influen-
zando le scelte di collane editoriali come Materiali di Feltrinelli e La ricerca lettera-
ria di Einaudi. E' stato uno dei movimenti più importanti del nostro Paese.
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ce del Premio Ilaria Alpi e Maria Grazia Cutuli.
     Il 28 maggio 1990, sui iniziativa dell'allora Presidente
della Repubblica Italiana Francesco Cossiga, è stato nomina-
to Grand'Ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica Ita-
liana.
     Tra le sue molte opere si ricordano:
     Nuovo teatro americano, Milano, Bompiani, 1963.
     Le donne matte, Milano, Feltrinelli, 1964.
     L'America di Kennedy, Milano, Feltrinelli, 1964.
     Ultima Hanoi, Milano, Bompiani, 1973.
     Passaggio a occidente, Milano, Rizzoli, 1982.
     L'ambasciatore di Panama, Milano, Mondadori, 1985.
     Occhio testimone, Milano, Bompiani, 1988.
     Il terzo dopoguerra, Milano, Rizzoli, 1990.
     Per Israele, Milano, Rizzoli, 1991.
     Fascismo/antifascismo, con Vittorio Feltri, Rizzoli, 1994.
     Il treno della Cina, Bari, Laterza, 1995.
     Ultime notizie sul giornalismo.
     Manuale giornalismo internazionale, Bari, Laterza, 1995.
     L'ultima intervista di Pasolini, Roma, Avagliano, 2005.
     La fine di Israele, Milano, Il Saggiatore, 2007.
     Post giornalismo. Notizie sulla fine delle notizie,
     Roma, Editori Riuniti, 2007.
     Marco Alloni dialoga con Furio Colombo.
     Il diritto di non tacere, Reggio Emilia, Aliberti, 2011.
     Contro la Lega, Bari, Laterza, 2012.
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               Quali civiltà si scontrano *
                  DI FURIO COLOMBO
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     E' come se fosse caduto il mappamondo e si fosse fran-
tumato in tanti pezzi. Samuel Huntington ha tentato di met-
terlo insieme parlando di “scontro di civiltà”, una teoria che
ha percorso ciò che restava del mondo dopo la guerra fredda,
con la stessa fortuna di un'altra tesi, quella della “fine della
Storia”, riproposta (dopo un percorso lungo e dimenticato)
dal filosofo americano Francis Fukuyama.
     I due strani successi (entrambe le teorie erano vistosa-
mente fondate sul vuoto) si spiegano con una congestione di
eventi accaduti tutti insieme. Di essi la cultura del mondo ha
capito poco, salvo notare un solo dato importante: la discon-
tinuità. D'ora in poi (dalla fine della guerra fredda in avanti)
sarebbero accadute cose che prima non erano immaginabili.
La vera, grande svolta, naturalmente, è il 1945, quando tutti
si rendono conto che, dopo il bombardamento di Dresda e le
bombe di Hiroshima e Nagasaki, è evidente che la forza tec-
nologica delle armi avrebbe reso impossibile usarle. Il pacifi-
smo non c'entra.
     Contava - e conta - la constatazione che, nel nuovo tipo
di guerra, il più forte perde sempre, perché si deve fermare
prima della distruzione finale, che sarebbe reciproca. Infatti
il Paese più forte, gli Stati Uniti, ha perduto (ovvero interrot-
to) tutte le guerre intraprese dopo il 1945, fino ai due esem-
plari conflitti dell'Iraq e dell'Afghanistan, dove non solo il
più forte ha perso e si ritirato (o si sta ritirando) ma continua
a pagare le conseguenze di un disordine inarrestabile.
     Ho appena ricordato che in mezzo, tra un fenomeno (la
secondo guerra mondiale) e l'altro (le “piccole” guerre per-
dute dal potente gigante) c'è stata la guerra fredda. Finché è
durata ha creato un grande vantaggio: tenere ferme le armi
più pericolose a causa delle uguaglianza di forza tra le due
parti. E' un grande equivoco: la persuasione che la “cortina di
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ferro” dividesse davvero due mondi diversi, ovvero due civil-
tà. Abbiamo chiamato la nostra “occidentale”, ponendo pen-
siero e tradizione giudaico-cristiana a fondamento del “no-
stro” mondo. Quando la Storia ci ha sorpreso (tutti, da una
parte e dall'altra) con il crollo del Muro, si è incrinata la sicu-
rezza delle due culture così profondamente e perennemente
diverse, anche perché quasi subito c'è stata una grande ridi-
stribuzione della ricchezza (più ricchezza ai più ricchi) se-
condo un modello vetero-capitalista che si è rivelato apolide.
E mentre si era alle prese con il dibattito sulle due culture
(che si sono rivelate subito una o moltissime) ci si è accorti
poco di due fenomeni a cui non si è data valenza politica: la
globalizzazione e la rete.
     Una avrebbe cambiato l'agibilità degli spazi fisici, dando
luogo a immensi fenomeni di spostamento di ricchezze, im-
prese, cultura, masse di esseri umani.
     L'altro avrebbe spostato la gran parte della conoscenza,
dell'apprendimento, della comunicazione e di una quantità
grandissima di operazioni mentali e intellettuali, ma anche
pratiche e organizzative, dal “fuori” della vita (lo spostamen-
to dell'oro, lo sportello di una banca) al “dentro” della rete,
dove abitano pensieri sciolti e grandi bilanci, organigrammi
che si sarebbero voluti segreti per lungo tempo, e social net-
work creati apposta per rendere pubblico anche il pensiero
minimo e cancellabile (ma non più cancellabile) di un istan-
te. Sulle sabbie mobili di una realtà così mutevole e incerta
(anche perché fatta di parti non omogenee, mezza fisica e
mezza virtuale) si sono insediate le due teorie di cui ho appe-
na parlato: il confronto, e quindi la guerra di civiltà. E la fine
della Storia.
     Il primo pensiero ci tranquillizza perché ci induce a cre-
dere (in modo ambiguo, non detto, ma inevitabile) che vi sia
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una civiltà superiore, la nostra, e che, se necessario, dovremo
unirci per difenderla. Il secondo, la fine della Storia, ha in-
fluenzato molto più di quanto non si pensi, il giudizio politi-
co e la rappresentazione giornalistica degli eventi. Tutto vie-
ne visto come episodio, come una storia che si apre e si chiu-
de.
     I media sono diventati una galleria di quadri e perfor-
mance del tutto sconnessi l'uno dall'altro, a cui i destinatari
(lettori e spettatori) si abituano a partecipare come a uno
spettacolo che, per le leggi dello spettacolo, cambia sempre
senza che vi sia interesse a rievocare lo spettacolo preceden-
te. Ed eccoci alle decapitazioni di Isis. Sono paurose ma an-
che una grande scena e anche un episodio o serie di episodi,
destinati a finire come finiscono le serie televisive.
     E' successo ad Al Qaeda, perché non dovrebbero accade-
re a Al Baghdadi? No, certo, non è il male che va via, o di cui
si trova una soluzione. Ma non ci sarà una crociata occiden-
tale anche perché ciò che ama chiamarsi “occidente” è segna-
to al suo interno da una rete di interessi e relazioni diverse.
Storia e tradizione e profonde radici comuni non servono.
Forse Fukuyama ha avuto torto, forse ragione, ma nessuno
trova risposte e motivazioni nel passato, non nel proprio e
non negli altri. La civiltà, dovunque spezzata dalla immensa
mobilità della globalizzazione e dalla invasione invisibile e
totale della rete, è un concetto, ma anche un fatto totalmente
svuotato dai “valori” di un presunto fondamento comune.
Quei valori o sono di un'unica, nuova civiltà di tutti, che va
dal salvare i naufraghi in mare al trovare nuove medicine per
Ebola, o non esiste. A meno di riconoscere Isis sperando di
batterlo. Ma allora ci si deve mettere sullo stesso piano
(come purtroppo è avvenuto a Guantanamo), sperando di
mozzare una testa in più. Non ho una conclusione, ma so
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che “la civiltà” che molti, in buona fede e in mala fede, invo-
cano deve ancora venire, in questo mondo nuovo, sconnesso
irrimediabilmente dal passato. Potrebbe essere grande, non
una crociata ma una comunità, se le parole di Martin Luther
King, di Bob Kennedy, di Obama (il discorso del Cairo), di
Papa Francesco hanno un senso. E non è una speranza da
poco. Ma non è né facile né vicina.

                               * Roma, 26 marzo 2015

                               Testo di Furio Colombo.
      Scritto per la Cerimonia di Inaugurazione dell'anno accademico 2014 - 2015
                                dell'Università di Foggia.
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   Il sapere come oggetto del desiderio **
  Università, ricerca e sviluppo del territorio

                         il Rettore
                       MAURIZIO RICCI
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     Magnifici Rettori, Autorità civili, militari e religiose, cari
Colleghi, Collaboratori tecnici-amministrativi e Studenti,
gentili Ospiti, illustre dott. Furio Colombo, che ringrazio per
aver accettato il nostro invito, onorandoci della sua presen-
za.
     Più lontano, dovete andare più lontano / più lontano de-
gli alberi che adesso vi imprigionano... / ... più lontano del
presente che adesso vi incatena. / E quando vi sarete liberati /
riprendete nuovi passi. Più lontano, sempre più lontano, / più
lontano del domani che si sta già avvicinando. / E quando
crederete di essere arrivati, sappiate trovare nuove strade.
     Su queste ‘note’ di Ítaca2 del cantautore Lluís Llach,
oggi, inauguro il mio discorso e il nostro anno accademico:
con un invito alla sfida, una sfida piena di partenze, di ritor-
ni, di nuovi slanci.
     Itaca è Ulisse, Ulisse è ricerca: viaggio/ricerca, al di là dei
limiti che sembrano imposti dal e al nostro mondo. Seguen-
do questa immagine metaforica, i nostri, quelli trascorsi, si
pongono come mesi in viaggio: mesi di intenso lavoro, di
sforzi e di risultati, di sacrifici e di conquiste; mesi di successi
dell’intera comunità accademica e del suo territorio. Ci rife-
riamo - quale sintetico viaggio a ritroso - alle importanti mo-
difiche al nostro Statuto: partendo dalla decadenza da ogni
carica dirigenziale in caso di candidatura in elezioni (euro-
pee, politiche o amministrative), o di assunzione di cariche
politico-amministrative, passando per l'aumento significati-
vo del voto pesato del personale tecnico-amministrativo, pri-
ma sostanzialmente marginalizzato nella votazione per il
Rettore, per giungere al fine di garantire il carattere apolitico
dell’Università, che, in quanto istituzione, non può essere

      2 Album: Viatge a Ítaca (1975).
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coinvolta in polemiche politiche contingenti e, in quanto au-
tonoma, non può non rivendicare - anche ponendosi autoli-
miti - la propria libertà in ogni senso e in ogni àmbito.
     Ricordiamo gli importanti risultati nella valutazione del-
la qualità della ricerca curata dall’ANVUR (Agenzia Nazio-
nale per la Valutazione del Sistema Universitario e della Ri-
cerca)3, un risultato, questo, che - in riferimento all’anno
2014 - ha contribuito a rideterminare l'FFO (Fondo di Fi-
nanziamento Ordinario), da parte del MIUR, attraverso l’at-
tribuzione di quote premiali che hanno collocato il nostro
Ateneo in una posizione di preminenza.
     Desideriamo sottolineare quei risultati di ricerca scienti-
fica che potrebbero migliorare la qualità di vita delle perso-
ne: il brevetto Gluten Friendly4 per i suoi effetti rilevanti ne-
gli stili di vita dei celiaci; la ricerca sul tumore del polmone,
individuato tramite la misura della temperatura del respiro
nei fumatori5, e la diagnosi precoce del carcinoma prostatico
attraverso il marker tumorale Pentraxina 36. Ricordiamo le
nostre ‘battaglie’ per includere la struttura universitaria di

      3 A livello nazionale, la VQR 2004-2010 ha collocato UniFg al 12 posto alla
luce degli importanti risultati dei gruppi di ricerca nell’area biologica (6° posto su
58), giuridica (6° posto su 71), delle scienze agrarie (11° posto su 34), delle scienze
mediche (18° posto su 49) e umanistiche (nell’area 10, 29° posto su 64; nell’area 11,
21° posto su 65).
      4 Il brevetto è stato messo a punto dai proff. A. Di Luccia e C. Lamacchia del
Dipartimento di Scienze Agrarie, degli Alimenti e dell’Ambiente (in collaborazione
con la dott.ssa C. Gianfrani del CNR). Per effetto del brevetto, abbiamo stipulato un
accordo di spin off (New Gluten World) con la società Casillo Group SpA, leader
mondiale nell’acquisto, nella trasformazione e nella commercializzazione del grano,
che ha finanziato con 800.000 euro la prosecuzione dell’attività di ricerca sulle
proteine del glutine.
      5 Lo studio si deve al gruppo di ricerca, coordinato dalla prof.ssa G. E. Carpagnano, del
Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche.
       6 La ricerca è stata condotta nel Dipartimento di Nefro-Urologia dell’Azienda
ospedaliero-universitaria Ospedali Riuniti di Foggia dall’équipe, coordinata dai
proff. G. Carrieri e G. Grandaliano.
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reumatologia nella rete regionale quale hub, uno dei due
centri di coordinamento per tale àmbito territoriale, richiesta
ora accolta dalla Regione, o per attivare la struttura di car-
diochirurgia, necessaria non solo per classificare gli ospedali
riuniti come struttura di primaria rilevanza (dea di II livello),
ma soprattutto per far diventare l’azienda mista quella casa
della salute che tutti auspicano e garantire più efficacemente
il diritto alla salute, superando un vulnus che vede la provin-
cia di Foggia, nel 2015, unica provincia nella Regione Puglia
ancora priva di una tale struttura, nonostante la previsione
del piano sanitario del 2007. Pensiamo al lavoro - condiviso
con la Regione Puglia per migliorare la qualità dell’assistenza
sanitaria e potenziare la ricerca scientifica - per la nomina
del nuovo direttore generale dell’azienda mista di Foggia,
dott. Antonio Pedota, al quale rivolgo gli auguri di buon la-
voro, ringraziando con riconoscenza e profonda stima il
dott. Tommaso Moretti per l'importante e qualificata attività
svolta nell'ultimo decennio, con cui si è ridefinito l'assetto
ospedaliero, a partire da quello edilizio. Attribuiamo partico-
lare attenzione all’implementazione dei rapporti di collabo-
razione con altri Enti (in particolare, “Casa Sollievo della
Sofferenza”, Asl BT, Regione Basilicata e Comune di S. Seve-
ro), in prospettiva di un miglioramento per la didattica, per
la ricerca e per l'assistenza sanitaria7.

       7 Cfr. 1. Accordo quadro - convenzione con l’IRCCS Casa Sollievo della
Sofferenza (corsi di laurea in scienze infermieristiche, dottorato di ricerca, progetti
di ricerca, attività didattica e formativa delle scuole di specializzazione); 2. Accordo
quadro - convenzione con la Regione Basilicata (corsi di laurea in scienze
infermieristiche, finanziamenti di budget per posti di professore associato). Va poi
aggiunta la ‘revisione’ del protocollo di intesa Regione Puglia-Università di Foggia
per la collaborazione tra Università e S.S.R. nella formazione del personale
infermieristico, tecnico della riabilitazione, della prevenzione, nonché della
professione sanitaria ostetrica, in vista dell’attivazione del Corso di Laurea in
Tecniche di Radiologia Medica per Immagini e Radioterapia presso la ASL di
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     A conclusione delle tornate di abilitazione scientifica na-
zionale (ASN), l’Ateneo sta terminando di espletare le proce-
dure concorsuali per le prese di servizio dei nostri professori
associati: anche in virtù dei citati accordi, confidiamo di re-
perire (così come è stato già fatto) ulteriori risorse (rispetto
al finanziamento assegnato con il piano straordinario per il
reclutamento dei docenti di seconda fascia) per corrisponde-
re alle aspettative dei molti abilitati. Ricordiamo, ancora,
l’impegnativa attivazione del corso di laurea interateneo, con
il Politecnico di Bari, in Ingegneria dei sistemi logistici per
l’agroalimentare e il significativo contributo finanziario della
Regione Puglia. È, questo, un investimento fondamentale sia
per le specializzazioni in un territorio, connotato da una vo-
cazione fortemente agroalimentare, e in cui già opera profi-
cuamente il Distretto tecnologico e agroalimentare regionale
(D.A.Re), sia quale importante sbocco occupazionale in un'a-
rea contraddistinta da un elevato tasso di disoccupazione. Ci
riferiamo anche alle energie profuse - in tale prospettiva, un
successo UniFg che ha portato all’adozione da parte della
giunta della Crui di un documento, predisposto da me e con-
diviso dai colleghi Rettori - per sottolineare la centralità del
ruolo del sistema universitario nella formazione post lau-
ream in vista del rilascio e del mantenimento del titolo di
“avvocato specialista”. Proprio l’àmbito della formazione
post lauream in tutti i settori professionali deve vederci sem-
pre più attivi per rafforzare il nostro ruolo al servizio del ter-
ritorio e delle sue esigenze di sviluppo, che nascono anche
dalla formazione continua, ancor di più in una società della
conoscenza. Pensiamo al lavoro svolto per il consolidamento

Barletta-Andria-Trani - P.O. Ospedale Civile di Barletta, a partire dall’a.a. 2014-
2015. Infine, va citata la revisione dell'accordo con il Comune di S. Severo per il
corso di laurea in Scienze infermieristiche.
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degli interventi edilizi8, lavoro con il quale si è finora data
solo una prima risposta e a cui dovranno seguire ulteriori in-
terventi a favore dell’utenza studentesca, risolvendo alcune
criticità che meritavano da tempo una risposta (aule di mag-
gior dimensione per gli studenti; diversa sistemazione logi-
stica della clinica odontoiatrica; riassetto dei servizi assisten-
ziali agli OO.RR., con il loro trasferimento dall’ospedale
D’Avanzo). Tutto ciò - e molto altro ancora - non sarebbe
stato possibile senza la professionalità, l’abnegazione e l’en-
tusiasmo dei diciotto colleghi che ho scelto di delegare allo
sviluppo delle aree strategiche dell’Ateneo: a loro, in primis,
vanno la mia riconoscenza e il mio ringraziamento.
     Ringrazio al contempo i componenti del Senato Accade-
mico e del Consiglio di Amministrazione, che in collabora-
zione e piena collegialità hanno lavorato per la crescita, il po-
tenziamento e lo sviluppo del nostro Ateneo, nella didattica,
nella ricerca e nella terza missione. Un grazie particolare va
ai Prorettori (il Pro-Rettore vicario con delega all’organizza-
zione e alle risorse umane e il Prorettore con delega alle poli-
tiche culturali), per la dedizione, la passione e la generosità
con cui stanno interpretando il loro ‘servizio’. Ringrazio i
Colleghi tutti, portatori di ricchezza scientifica e umana,
promotori della nostra enciclopedia culturale e dello svilup-
po scientifico, economico, sociale del nostro territorio.
Ognuno con il suo responsabile e folle volo9 (per continuare
a usare l’immagine odissiaca), che si fa affrancamento da
‘sentieri’ battuti e idee consolidate, tensione, rischio e provo-
cazione, audacia, coraggio, ipotesi, indagine e scoperta...
     E questo nelle difficoltà quotidiane con cui ci si confron-

      8 Il 7 maggio 2014, il “Centro di ricerche biomediche Emanuele Altomare” ha
aperto le porte ai corsi degli studenti di Medicina e Odontoiatria.
      9 Dante, Inferno 26,125.
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ta, tra ‘ostacoli’ e incertezze derivanti non solo dalla proble-
maticità del mondo della ricerca ma anche dalle incognite
presenti nel territorio della didattica, sempre più irrigidita in
vincoli formali e normativi. Quei vincoli che regolano, ad
esempio, la predisposizione dell’offerta formativa, la compi-
lazione della scheda unica annuale dei corsi di studio (sua-
cds), nel rispetto dell’indicatore quali-quantitativo dei do-
centi di riferimento dei corsi di studio (cds) e della didattica
assistita erogabile (parametro did), e tutti gli adempimenti
previsti dall'auto-valutazione: un particolare grazie va in tal
senso al Presidio di Qualità di Ateneo (PQA) e al Nucleo di
Valutazione (NVA). Un lavoro, questo, a cui si affianca quel-
lo relativo all’accreditamento dei corsi di dottorato e alla
compilazione della scheda unica annuale della ricerca dipar-
timentale (sua-rd), strumento di autovalutazione del Dipar-
timento e di raccolta degli indicatori necessari alla valutazio-
ne periodica annuale.
     Con la consapevolezza che tutte le attività declinate non
possano essere compiute senza la professionalità del perso-
nale tecnico-amministrativo, che, nel complesso, rappresenta
una componente fondamentale per raggiungere gli obiettivi
strategici di Ateneo, ringrazio il personale tecnico-ammini-
strativo, alla cui valorizzazione (in termini di merito e di
competenze, attraverso formazione, valutazione, politiche di
incentivazione)10 intendo fermamente puntare. Il grosso im-
pegno professionale richiesto dal sistema AVA, così come
dalla VQR, dall’introduzione della contabilità economico-
patrimoniale per gli Atenei11, dalle politiche di bilancio e di
      10 Abbiamo approvato e stiamo introducendo importanti novità in merito
alla formazione della componente amministrativa (p. es., regolamento sulla
formazione; agevolazioni sul costo di iscrizione al primo corso di laurea ...), agli
incarichi retribuiti su fondi extra FFO e all’anagrafe delle competenze.
      11 D. Lgs. 27/1/2012, n. 18.
20           CERIMONIA DI INAUGURAZIONE DELL'ANNO ACCADEMICO 2014 - 2015

gestione, attesta come la componente amministrativa abbia
risposto con serietà ai processi di ridefinizione delle compe-
tenze dopo l’entrata in vigore della L. 240/2010, nonostante
il fin troppo perdurante blocco della contrattazione collettiva
e delle retribuzioni.
      In generale, emerge una notevole rigidità dell'impianto
normativo del legislatore del 2010, incapace di rispondere
positivamente alle istanze di cambiamento, di maggiore qua-
lità ed efficienza del sistema. Va ripensato integralmente, a
livello nazionale, il diritto allo studio per garantire a studenti
meritevoli e capaci l'accesso alle Università; va sostenuta la
ricerca scientifica a partire dalla questione nodale della estre-
ma esiguità dei finanziamenti e dei continui “miracoli all'ita-
liana”, di cui sono soggetti attivi i nostri ricercatori, fra i più
produttivi scientificamente a livello mondiale rispetto agli
investimenti del nostro paese. Va modificato lo stato giuridi-
co del personale, progressivamente invecchiato a causa delle
forti limitazione del turn over e degli esigui stanziamenti fi-
nanziari, favorendo un ineludibile piano straordinario di as-
sunzioni per il primo livello della docenza con un rapporto
di lavoro a tempo indeterminato. Così come è stato proposto
più volte dalla Crui, sarebbe opportuno introdurre uno sta-
tuto autonomo del sistema universitario, dove le peculiarità
presenti siano declinate al servizio del paese: una nazione
senza un forte sistema universitario e della ricerca non è de-
stinata a crescere ma solo a declinare!
      Nei ringraziamenti, uno speciale è riservato ai nostri
studenti, che hanno scelto e scelgono quotidianamente di ri-
porre in noi la loro fiducia: un grazie all’apporto vitale e ge-
nerativo della vostra curiosità. A voi, cari studenti, dedico la
‘ricetta’ del semiologo Roland Barthes sulla sapientia: “nes-
sun potere, un po’ di sapere, un po’ di saggezza, e quanto più
UNIVERSITÀ DI FOGGIA                                                                21

sapore possibile”12. Il patto formativo con gli studenti preve-
de un percorso della formazione, che rappresenti un proces-
so culturale, intellettivo e spirituale verso l’homo sapiens, con
il gusto della conoscenza e la maturità del discernere. L'augu-
rio è che voi, cari studenti, diventiate “saggi, attingendo a
una fonte di scienza e a un seminario di dottrina” 13; la spe-
ranza è che troviate qui “animi felici e pronti agli insegna-
menti a cui gli scolari desiderano essere incitati” 14, all’interno
di un dialogo costruttivo, che ricomponga le problematicità,
garantisca un ambiente di lavoro sereno, fonte di entusia-
smo, di progettualità, di autonomia, di collaborazione, anche
silenziosa, responsabilmente coraggiosa15. Un pensiero com-
mosso va al nostro rappresentante degli studenti Mario Del
Sordo: non è stato a lungo fra noi, ma ha vissuto intensa-
mente; ci mancheranno il suo entusiasmo, la sua tenacia, la
sua dignità, la sua generosità.
     Nel nome del nostro patto di fiducia reciproca, consape-
voli, che la sfida riguardi la costruzione del futuro, intendo -
da qui e fino alla scadenza del mio mandato, anno in cui
UniFg celebrerà i suoi primi 20 anni - proteggere e migliora-
re i traguardi del nostro Ateneo, in direzione della qualità 1.
della ricerca, della 2. didattica e della 3. terza missione.

     1. Oggi, la nostra più ardua sfida si muove nel territorio
della ricerca, quella ricerca che attraversa biblioteche e labo-

       12 R. Barthes, Lezione. Il punto sulla semiotica letteraria, trad. it., Torino
1981, 36.
       13 Circolare imperiale federiciana III,11, che annunciava, nel 1224, la
fondazione dell’Università (Studium) di Napoli.
       14 Ibidem.
       15 Il riferimento è all’introduzione di una variazione nelle fasce di reddito e di
contribuzione studentesca, azione che ha visto coinvolte tutte le organizzazioni
degli studenti.
22               CERIMONIA DI INAUGURAZIONE DELL'ANNO ACCADEMICO 2014 - 2015

ratori e rischia di farsi percorso sempre più impervio e sem-
pre meno battuto. Purtroppo, al contrario delle politiche di
altre nazioni al manifestarsi della crisi economica, la politica
dei tagli indifferenziati degli ultimi anni16, insieme con la
cronica insufficienza di risorse finanziarie di cui sono stati
responsabili i differenti governi degli ultimi anni, pone osta-
coli e snatura la ‘vocazione’ alla ricerca dell’Università, con-
dizionata nel suo potere di autodeterminarsi e di svolgere li-
beramente le funzioni attribuite per perseguire l’interesse
pubblico nella ricerca scientifica e nell’insegnamento 17, no-
nostante il contenuto dell’art. 33, co. 6, Cost. Nella L.
240/2010 (e nei successivi ipertrofici provvedimenti legislati-
vi) - purtroppo, l’ennesima riforma “a costo zero” e senza te-
ner conto del citato principio costituzionale di autonomia
universitaria - la linea direttiva si è essenzialmente basata
sull’adozione di misure di rigore finanziario e di cospicue ri-
duzioni dell'FFO18. Peraltro, il ruolo di "controllore" del mi-
nistero, anche nella prassi, è diventato così pervasivo 19 che le
      16 I primi segnali della nuova ‘rotta’ imposta all’Università italiana in
direzione della riduzione degli investimenti sono presenti nelle Linee Guida del
Governo per l’Università del 2008.
      17 Gli interventi legislativi sono stati particolarmente invasivi nei confronti
del principio costituzionale di autonomia universitaria (art. 33, co. 6, Cost.),
un’autonomia che va declinata nella dimensione contabile, finanziaria e normativa
degli Atenei (L. 168/1989), didattica (L. 168/1989, nonché D.M. 509/1999 e
successive modificazioni e integrazioni) e scientifica dei docenti (il quadro
costituzionale delinea un’ampia libertà nello svolgimento della didattica e della
ricerca: art. 33, co. 1, Cost.).
      18 Si è registrato il 20% di riduzione del finanziamento pubblico alle
Università per il quinquennio 2009-13; punto di svolta: la L. 133/2008, art. 66 c. 13.
      19 Nel 1989, grazie alla L. 168/1989, le Università italiane ebbero per la prima
volta l’opportunità di redigere i propri statuti, in accordo con una legge che, pur
determinando alcuni vincoli, garantiva ampi spazi di autonomia. Il processo
sarebbe stato completato solo nel 1997. La “legge Gelmini” - che ha imposto la
revisione degli statuti - ha delineato un nuovo sistema di governance “standard”, in
cui il legislatore si è “riappropriato” della materia, riconoscendo agli Atenei la
possibilità di redigere i propri statuti, ma governandone attribuzioni,
UNIVERSITÀ DI FOGGIA                                                                23

Università sono ‘ingessate’ nell’assumere scelte decisionali 20,
a tal punto da dover attendere la fine di ogni anno per ap-
prendere i dati ufficiali ‘certificati’ dal ministero 21, prima di
deliberare sulle politiche di reclutamento e sulle scelte atti-
nenti alle spese di investimento. Si aggiunga poi un apparato
sanzionatorio, avverso eventuali violazioni poste in essere
dagli Atenei (attinenti alle procedure e alle assunzioni, non-
ché alle spese per indebitamento), con la previsione di pena-
lizzazioni, a priori nemmeno quantificate, nelle future asse-
gnazioni di FFO. A prescindere dalle dichiarazioni formali, il
messaggio subliminale è che le spese del sistema universita-
rio rappresentino esclusivamente un costo e non un'oppor-
tunità di sviluppo per il paese 22: perciò, l’obiettivo europeo23
del raggiungimento del 3% del pil di investimento in ricerca,
sviluppo e innovazione nel 2020 rischia di diventare difficil-
mente raggiungibile. Secondo il Rapporto Science, Technolo-
gy and Industry Outlook (Ocse 2014), l’Italia, per gli investi-
menti pubblici in ricerca e sviluppo, in termini di percentua-
le di pil, è al di sotto della mediana dei paesi Ocse, per gli in-
vestimenti in formazione terziaria è agli ultimi posti tra gli

organizzazione, doveri e poteri.
       20 Si sono registrate importanti e discutibili novità normative nella disciplina
delle assunzioni del personale docente e tecnico-amministrativo e nella
riregolamentazione dei vincoli finanziari connessi alle prese di servizio (D. Lgs.
49/2012; D. L. 95/2012, convertito con modificazioni dalla L. 135/2012 e s.m.i.). Si è
prevista l’adozione del piano economico-finanziario triennale (art. 3, D. Lgs.
49/2012), della programmazione triennale del personale (art. 4, D. Lgs. 49/2012) e
di specifici strumenti di verifica (art. 2, co. 1, D. Lgs. 49/2012).
       21 D. M. 22 ottobre 2012, n. 297.
       22 Diversa la direzione presa in altri paesi che, pur in crisi, hanno investito in
ricerca e formazione. Su tali profili cfr. il Rapporto Shifting Gear: Policy Challenges
for the next 50 years (Ocse 2014).
       23 Europa 2020: strategia decennale per la crescita sviluppata dall’Unione
Europea (varata nel 2010).
24                 CERIMONIA DI INAUGURAZIONE DELL'ANNO ACCADEMICO 2014 - 2015

stessi paesi Ocse24. Ad avviso dell’EUA (Associazione delle
Università Europee)25, l’Italia è tra le nazioni in cui, tra il
2008 e il 2014, si è registrata una delle maggiori diminuzioni
di finanziamenti pubblici alle Università (un decremento
oscillante, a seconda dei casi, tra il 20 e il 40 %).
     Nel 2015, l’Università italiana si presenta con il 20% di
finanziamenti in meno rispetto al 2009 e con un organico
complessivo diminuito di circa il 15%, ma con punte molto
più alte tra i professori ordinari (27,8%) 26. Dopo le assegna-
zioni del FFO per il 201427, gli Atenei devono ora fronteggia-
re una competizione sempre più stringente per acquisire il fi-
nanziamento statale (oltre un terzo dei finanziamenti è su
base competitiva e, nel 2015, si raggiungerà il 50%), in riferi-
mento ai risultati della ricerca scientifica e al numero degli
studenti regolari per il costo standard 28, non tenendo in de-
bito conto che il nostro paese presenta condizioni socio-eco-
nomiche tra loro molto diversificate. Oggi, sul piano dei fi-

       24 Secondo l’Ocse 2014, la spesa per l’istruzione universitaria, misurata
rispetto al pil (2011), è in Italia sui livelli più bassi fra tutti i paesi. Nel 2011, il
totale della spesa (pubblica e privata) era in Italia dell’1% del pil, contro una media
Ocse dell’1,6% e dei paesi europei membri dell’Ocse pari all’1,4%. La spesa
italiana per studente è inferiore del 27% rispetto alla media dei paesi europei
membri dell’Ocse.
       25 Cfr. il secondo Forum sul Finanziamento delle Università (Bergamo, 10 ottobre 2014).
       26 Cfr. i dati della Crui (aprile 2014).
       27 D.M. 4/11/2014, n. 815.
       28 Sulla base del D.M. 18 dicembre 2014, n. 907, nella distribuzione dei punti
organico emergono delle peculiarità: 1. alcune Università fruiscono di una
percentuale di punti organico nettamente superiore rispetto al personale collocato
in quiescenza (p.es., Catanzaro: +1017%, Scuola Sant’Anna Pisa e Roma “Foro
Italico”: +753%, SISSA Trieste: +649%); 2. la distribuzione squilibrata del turn-over
ha, prevalentemente, penalizzato le Università meridionali. Di qui le proposte Crui,
approvate dall'assemblea dei Rettori all'unanimità e basate su due punti (22 gennaio
2015): 1. il cd. minimo mobile (30% per il 2015; 40% per il 2016; 60% per il 2017,
quale percentuale minima per ogni Università, rispetto a un turn-over di sistema,
rispettivamente pari negli stessi anni, al 50%, 60% e 80%); 2) la fissazione di un tetto
massimo di turn-over del 100%.
UNIVERSITÀ DI FOGGIA                                                            25

nanziamenti per l’FFO rispetto agli anni precedenti, per la
prima volta abbiamo ottenuto un incremento di 2 milioni e
244 mila euro con un aumento percentuale del 7,55%, il
quinto in assoluto tra gli Atenei Italiani 29: un risultato collet-
tivo, questo, che ripaga e fa sperare per il futuro, ma che im-
pone di puntare al potenziamento delle ‘voci’ assunte quali
criteri di orientamento. “Non bisogna [...] mai fermarsi per la
fiducia delle imprese compiute, ma andare sempre avanti con
costanza [...] e credere che nulla è compiuto se ancora qualco-
sa resta da fare” (Petrarca, Epistolae familiares 3,3,12). A noi,
ora, spetta profondere il nostro impegno non solo nella ri-
cerca (nel 2015, partirà la seconda VQR con l'attribuzione di
una quota crescente di fondi), ma anche nell’azione per in-
crementare il numero degli immatricolati e degli studenti in
corso: queste sono le nostre priorità. In generale, i descritti
dati ‘economici’ incidono negativamente sulla capacità di af-
frontare le sfide globali, su quel rilancio della ricerca che solo
dall’intervento pubblico può discendere, e penalizzano la
competitività dell’Italia, che paga le conseguenze di un corto-
circuito: da una parte, irrinunciabile è la qualità della ricerca
scientifica (che incide sempre più sulle assegnazioni annuali
della quota competitiva dell'FFO, passata dal 7% del 2009 al
18% del 2014 di quello totale); da un’altra, le risorse destina-
te a essa diminuiscono30; il numero dei dottorati si è netta-

      29 Dopo Bergamo (+12,07%); Milano Bicocca (+8,13%); Napoli Parthenope (+7,83%);
Sannio (+7,57%).
      30 Tra il 2010 e il 2012, i fondi PRIN (Progetti di Rilevante Interesse
Nazionale) sono passati da 100 a 39 milioni di euro; nel 2012, il FIRB ammontava a
circa 30 milioni di euro, un terzo dei fondi erogati nel biennio 2009-2010. Dal 1
gennaio 2014, sono stati ammessi a finanziamento Progetti europei, ministeriali,
regionali nel settore delle Scienze Agrarie, degli Alimenti e dell’Ambiente (10),
dell’Economia (5), degli Studi Umanistici (4), delle Scienze Mediche e Chirurgiche
(2). Inoltre, i pochi programmi nazionali di finanziamento rimasti, come i SIR
(Scientific Independence of young Researchers), subiscono ritardi
26               CERIMONIA DI INAUGURAZIONE DELL'ANNO ACCADEMICO 2014 - 2015

mente ridotto31. La riduzione dei finanziamenti statali alla ri-
cerca incide negativamente non solo nei confronti del siste-
ma universitario, ma anche dello sviluppo economico del
paese. Se, come dato nazionale, gli investimenti in R&S ve-
dono al primo posto quelli effettuati dalle imprese, al secon-
do quelli degli Atenei e al terzo quelli degli enti no profit, al
Sud, invece, tali investimenti sono prevalentemente attribui-
bili al sistema universitario. In tal modo, in una società della
conoscenza come l’attuale, il taglio degli investimenti per
R&S al Sud si traduce purtroppo in un incremento della for-
bice del pil tra Centro-Nord, da un lato, e Sud, da un altro.
     In tale contesto, un ruolo fondamentale potrà avere la
partecipazione all’VIII Programma Quadro, Horizon 2020,
per rispondere alle opportunità di ricerca su base competiti-
va a livello internazionale e attrarre fondi di provenienza
non ministeriale anche con la previsione di distaccare tem-
poraneamente risorse umane all'estero. La nostra resistenza
alla vulnerabilità, verso un cambio di direzione, ha indotto a
decidere, d’intesa con gli organi collegiali di Ateneo, di de-
volvere per la prima volta (2014) il 5 per mille del prelievo
Irpef a favore della nostra Università per finanziare le spese
delle pubblicazioni scientifiche dei nostri ricercatori. “Con-
tro i colpi del caso occorre ristabilire la propria posizione con i
mezzi che la ragione dimostra essere migliori [....] Bisogna a
ogni occasione abituare l’anima ad essere il più solerte possi-
bile nel medicare le ferite [...], lasciando da parte i lamenti,
per cercare un rimedio” (Platone, RepubblicaI, 604 c-d).

       31 Il numero di posti di dottorato banditi nel nostro paese si è ridotto a
partire dal 2008: erano poco più di 13.000 nel 2003, 15.832 nel 2007, 12.338 nel
2013; il numero dei corsi di dottorato si è ridotto di circa il 40% fra l’a. a. 2012-2013
e l’a. a. 2013-2014. Oggi, a fronte di 10.000 dottori di ricerca all’anno, solo 700
trovano un’opportunità di ricerca, spesso precaria (dati 2013): cfr. documento Crui
19/6/2014.
UNIVERSITÀ DI FOGGIA                                                               27

      La contrazione delle risorse economiche garantite dallo
Stato impone l’esigenza di recuperare finanziamenti alterna-
tivi, per un’Università organizzata e competitiva, per la ri-
presa del paese. E con ostinazione, tenacia e resistenza co-
mune, noi continuiamo e continueremo nel nostro lavoro,
provando a selezionare percorsi di ‘sopravvivenza’. Abbiamo
la fortuna e l’orgoglio di essere partner di molti progetti
scientifici che fanno capo a prestigiose Università straniere:
progetti che fanno risaltare l’elevato standard della nostra ri-
cerca, l’eccellente patrimonio di competenze scientifiche e il
prestigio del nostro Ateneo.

     2. Intendiamo fornire concretamente ai giovani e alle
loro famiglie validi motivi per credere e investire nell’Ateneo
del loro territorio. A tal fine, ci impegniamo a ‘monitorare’
sempre più la qualità dei nostri insegnamenti 32, per creare
profili assolutamente competitivi nei differenti àmbiti disci-
plinari. Sottolineiamo - come dato estremamente favorevole
- che noi abbiamo 1 docente ogni 28 studenti, il che rappre-
senta uno dei migliori rapporti in Italia (rispetto a una media
nazionale di 1 docente ogni 40-60 studenti)33. Vanno sottoli-
neati il lavoro e il servizio encomiabili del CLA (Centro Lin-
guistico di Ateneo), che ha garantito lo svolgimento dei corsi
istituzionali delle lingue straniere e di quelli di lingua italiana
per gli studenti Erasmus, oltre a offrire agli studenti corsi di
lingua per la certificazione linguistica. Peraltro, il CLA è l'u-
nico referente in Puglia - e mi fa piacere ricordarlo - per la
preparazione dei docenti della scuola secondaria superiore
       32 Il corpo docente nell’Università di Foggia presenta un’età media tra le più
basse d’Italia.
       33 Il numero di studenti per docente in Italia è fra i più alti del mondo: cifre
simili o più alte si registrano in Belgio e in Slovenia, oltre che in Indonesia e Arabia
Saudita (Ocse 2014).
28               CERIMONIA DI INAUGURAZIONE DELL'ANNO ACCADEMICO 2014 - 2015

secondo la metodologia CLIL34. Sotto il profilo della didatti-
ca, diventano imprescindibili nuove strategie e iniziative di
orientamento e tutorato degli studenti in ingresso35. Con par-
ticolare soddisfazione ricordiamo il nostro recente e, per noi
senza precedenti, Open Day36, che ha aperto il nostro Ateneo
a oltre 1.700 ragazzi di scuole della Capitanata e delle pro-
vince limitrofe: un sincero ringraziamento a chi (dalla com-
ponente UniFgagli Ospedali Riuniti, alla Polizia municipale,
all’Iriip, alle Associazioni di volontariato, agli sponsor tutti)
ha reso possibile questa giornata di ‘scoperta’ di nuove pro-
spettive, in itinere e in uscita. Il nuovo modello di finanzia-
mento degli Atenei - basato sul cd. costo standard per stu-
dente - mette al centro proprio lo studente, purché sia in
corso e percorra il suo iter universitario nel più breve tempo
possibile37, oltre che con il massimo risultato. Perciò, nel no-
stro ‘programma di viaggio’, massima attenzione è stata, è e
sarà riservata al monitoraggio delle carriere e ai servizi agli
studenti. Il riferimento è al sostegno e al contributo dell’area

       34 Content and Language Integrated Learning - D.P. n. 89/2010. È il primo
CLA in Italia ad aver terminato l’intero percorso metodologico (anno 2014). Da
questo anno accademico il CLA di Foggia sarà uno dei centri di certificazione di
conoscenza linguistica dell’inglese per i docenti della scuola primaria.
       35 Negli ultimi 10 anni, in Italia è diminuito di oltre il 20% il numero di
giovani che si iscrivono all’Università; il calo è particolarmente concentrato negli
Atenei del Sud. Gli studenti immatricolati, che nel 2003-2004 erano 338.000, nel
2011-2012 sono scesi a 280.144, per diminuire ulteriormente a 267.838 negli anni
2013 e 2014. Tuttavia, a fine 2014, UniFgconferma 2000 nuovi studenti per l’a. a.
2014-2015.
       36 25 marzo 2015.
       37 Stando al Rapporto ANVUR 2013, notevole è il ritardo dell’Italia sul tasso
di laurea. Il nostro paese è al terzultimo posto, con il 13,8% di laureati tra i 15 e i 64
anni, a fronte di una media UE del 25%, e al penultimo posto, con il 22,3% di
laureati tra i 25 e i 34 anni, a fronte di una media europea che supera il 35%. Ciò
rende difficile il conseguimento e il rispetto dell’obiettivo UE nell’ambito della
“strategia di Lisbona” (40% di laureati entro il 2020 fra i giovani fra 30 e 34 anni)
e dell’obiettivo fissato dal nostro paese (26-27%).
UNIVERSITÀ DI FOGGIA                                                               29

sistemi informativi e innovazione tecnologica38 e allo sviluppo
dell’e-learning. Va poi segnalata la vivace e proficua ripresa
delle iniziative per la promozione dell’attività sportiva del
CUS (Centro Universitario Sportivo)39 e del CUT (Centro
Universitario Teatrale). Particolare attenzione dedichiamo
alle azioni e ai servizi finalizzati - secondo la L. 17/1999 – per
favorire l’inserimento e la partecipazione degli studenti di-
versamente abili alla vita universitaria (dall’abbattimento di
barriere architettoniche all’assegnazione di sussidi e ausili
tecnico-didattici, al tutorato alla pari, alle borse di
studio...)40. Un impegno e un investimento considerevole
con risposte molto positive da incentivare ulteriormente è
stato profuso in direzione della promozione delle relazioni
internazionali e della mobilità internazionale studentesca (ol-
tre che dei ricercatori e del personale tecnico amministrati-
vo): le misure di sostegno e di potenziamento adottate - nella
consapevolezza della valenza positiva del flusso di giovani di
qualità, per la loro formazione e per le ricadute sul sistema
economico e sociale del paese - hanno determinato un signi-
ficativo incremento della partecipazione al Programma Era-
smus Plus 2014-2020, anche in virtù di uno specifico finan-
ziamento deliberato dal Consiglio di Amministrazione. Non

      38 Cfr. 1. lavori per la nuova rete metropolitana in fibra ottica armata; 2.
servizi della rete della ricerca GARR e servizi erogati dall’Ateneo ad alta velocità; 3.
potenziamento nodo internet - GARR-X, che consentirà di partecipare a comunità
virtuali di ricerca in tutto il mondo, accedendo ad infrastrutture di calcolo
scientifico e a grandi banche dati; 4. potenziamento dell’infrastruttura di calcolo,
con la realizzazione di un sito secondario di Disaster Recovery (prossimo obiettivo:
la Business Continuity).
      39 Ricordo solo la partecipazione dei nostri atleti ai Campionati Nazionali
Universitari (Milano, 16-25/5/2014) e gli ottimi risultati conseguiti (10 medaglie;
160 posto nella classifica generale).
      40 Progetti: 1. Progetto di ricerca Disabilità, formazione universitaria,
inclusione sociale e lavorativa, sottoposto all’Osservatorio Nazionale per le
Disabilità del Ministero del Lavoro; 2. Sportello DSA; 3. Laboratorio multimediale.
30               CERIMONIA DI INAUGURAZIONE DELL'ANNO ACCADEMICO 2014 - 2015

trascurabile è l’attenzione verso una progettualità solidale a
fronte della carenza di risorse per il diritto allo studio41, ca-
renza che si ripercuote sull’allontanamento dagli studi 42 e
sull’indebolimento della nostra capacità attrattiva. In tale
prospettiva, stiamo puntando molto sulla formazione post
lauream e sull'inserimento dei giovani nel mondo del lavoro,
grazie anche alla collaborazione con altri enti e istituzioni
(Regione, Comuni, Camera di Commercio, Ufficio Scolasti-
co Regionale, etc.): PAS (percorsi abilitanti speciali), tfa (ti-
rocinio formativo attivo), master di alto profilo 43, corsi di
perfezionamento e aggiornamento professionale, Scuole di
specializzazione44, che producano competenze culturali e
professionali qualificate e generino opportunità occupazio-
nali, migliorando il collegamento tra Università e mercato
del lavoro. Luogo privilegiato di ‘incubazione’, di frontiera,
spazio borderline tra memoria e progettualità, passato e futu-

       41 Nel 2013, le somme stanziate dal MIUR per il finanziamento del sistema
universitario e per il sostegno agli studenti e al diritto allo studio sono ammontate a
7,3 miliardi di euro (valore minimo nel periodo 2008-2013), di cui 6,9 destinati al
finanziamento del sistema (6,7 costituiti dal FFO) e 400 milioni agli studenti e al
diritto allo studio. L’Italia ha il livello di tassazione studentesca più alta fra i paesi
dell’Europa continentale (esclusa l’Olanda). In Italia, beneficiari di borsa di studio
sono in Italia un quinto rispetto alla Francia, poco più di un quarto rispetto alla
Germania e poco più di un terzo rispetto alla Spagna.
       42 Alla riduzione delle immatricolazioni ha contribuito il taglio alle risorse
per il diritto allo studio. Secondo un'analisi della Banca d’Italia (2014), la
presenza di studenti universitari è oltre due volte più frequente nelle famiglie
più agiate.
       43 L’internazionalizzazione di master e corsi progettati in fad consente
peraltro di aprire una strada targata UniFg ai MOOC (Massive Open Online
Courses).
       44 Secondo il D.M. 4 febbraio 2015, n. 68, di riordino delle Scuole di
Specializzazione di Area Sanitaria, le Università sono tenute, a decorrere dall’a. a.
2015-2016, ad adottare nuovi Regolamenti Didattici di Ateneo. La nostra Università
si sta dotando di un Regolamento di Ateneo, in appendice al quale inserire i piani di
studio delle nostre Scuole autonome.
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ro, e per questo da valorizzare, è costituito dalle biblioteche45:
“La lettura allarga lo spirito e un amico sincero lo consola...
Sarei tentato [...] di credere alle metamorfosi, giacché sono
stato cambiato da bruto in uomo»”46 scriveva Voltaire ne
L’ingenuo (1767), suggerendoci un viaggio di andata e ritor-
no dal ‘libro’ del mondo al mondo dei ‘libri’, in direzione
della conquista della ‘bellezza’ umana. Proprio Voltaire,
‘viaggiatore’ a me caro, reporter-filosofo curioso, avido di sa-
pere, ma anche preoccupato osservatore e inquisitore dell’at-
tualità, è pronto a indicarci la direzione: il suo Candido -
Ulisse moderno (1759) - è pronto a mostrarci l’urgenza di
trasformare la limitatezza umana (e il caos, il disordine, l’il-
logicità che ne derivano) in principio d’azione per la succes-
siva sfida, perché “tutto” - nonostante tutto - “va per il me-
glio”47.

     3. Per il nostro Ateneo, l’invito all’impegno lungo la
strada della conoscenza e della crescita significa non solo in-
vestimento in saperi, ma anche condivisione delle nostre
strategie e dei nostri risultati (nella ricerca scientifica e tec-
nologica) con tutti i principali soggetti, provenienti dalla so-
cietà, dall’economia, dal mondo dell’impresa, delle professio-
ni, della cultura, nella consapevolezza che il processo si tra-
sformerà in volano per la crescita culturale - scientifica e lo
sviluppo socio - economico del territorio.
     Anche alla luce degli esempi già illustrati, cogente e coe-
rente è la prospettiva che segnala agli Atenei la feconda stra-
da per una ‘terza missione’, da affiancare a quelle tradizionali

      45 La Fondazione Banca del Monte ha erogato un importante contributo a
sostegno del sistema bibliotecario di Ateneo.
      46 Cap. 11 (Comment l’Ingénu développe son génie).
      47 Candido, o l’ottimismo 2,18.
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(didattica e ricerca). Come ci indica l’ANVUR (2013) 48e
come abbiamo ribadito nel nostro piano strategico di Ateneo
(2015-2017), intraprendere la terza missione significa entra-
re in interazione diretta con la società, contribuire allo svi-
luppo e alla valorizzazione del territorio attraverso ricerca,
formazione di base e di eccellenza, trasferimento tecnolo-
gico, per un’Università, promotrice dell’alleanza con le auto-
nomie istituzionali, imprenditoriali e sociali 49: l’ambizione
è contribuire a liberare il territorio da una dimensione locali-
stica e proiettarlo su uno scenario nazionale e internazionale.
     Siamo consapevoli che il radicamento di un Ateneo nel
territorio comprenda l’interazione con esso, per poterne
trarre matrici storiche e culturali, tra memoria (che restitui-
sce il passato come tempo ritrovato), tradizione e innovazio-
ne, per la costruzione della propria identità50. Miriamo a
un’Università - frontiera, spazio simbolico dell’incontro, ma
anche “risorsa che genera risorse”51: un’Università che non
produca solo conoscenza, ma promuova il trasferimento tec-
nologico, abbia la capacità di attrarre competenze ed espor-
tare intelligenze. Sotto questo profilo, la nostra diventa una
sfida culturale molto elevata. Per il successo di questa sfida,

      48 Documento di lavoro su La terza missione nelle università e negli enti di
ricerca italiani.
      49 Le eterogenee attività collocabili sotto tale voce rispondono alla previsione
normativa che sottopone anche la terza missione a valutazione periodica: cfr. La
valutazione della terza missione nelle università italiane - Manuale ANVUR per la
valutazione (13/2/2015).
      50 All’interno della Conferenza dei ministri europei responsabili dell’higher
education (Leuven/Louvain-la-Neuve, aprile 2009), i ministri dei paesi coinvolti nel
cosiddetto Bologna Process (1999), volto a dar vita a una European Higher
Education Area (EHEA), hanno fissato per il decennio 2010-2020 la necessità di un
sistema dinamico e flessibile, basato sulla integrazione istruzione-ricerca e in grado
di condurre a una ripresa economica sostenibile.
      51 Il riferimento è al Seminario CUN (Roma, 17 dicembre 2014) "Per fare
dell'Università una risorsa che genera risorse".
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abbiamo bisogno della condivisione di intenti da parte del
territorio, inteso non solo come mero àmbito provinciale:
abbiamo bisogno del confronto sereno e costruttivo con isti-
tuzioni, enti locali e imprese, Camera di commercio, ordini
professionali, associazioni di rappresentanza degli interessi
economici. Senza di loro, non avremmo raggiunto i nostri
primi risultati; senza di loro, non potremo realizzare gli ulte-
riori obiettivi prefissati per un Ateneo protagonista, in dire-
zione del rilancio della cultura e del progresso, in uno spazio
sociale non ‘invisibile’ (per usare un’espressione di calvinia-
na memoria), ma ‘spettacolare’, da osservare in quanto mo-
dello ‘speciale’ di garanzia del diritto alla sostenibilità, alla
pluralità, all’interculturalità, alla partecipazione al bene co-
mune, in quanto insieme di memoria, contro ogni forma di
disgregazione sociale.
     La ricerca, il trasferimento tecnologico e il processo di
diffusione e di condivisione del sapere con il sistema delle
imprese prevedono accordi di partnership, comuni infra-
strutture di ricerca, partecipazione congiunta a progetti na-
zionali, europei e internazionali. Nell’agroalimentare, - in
una terra, quella di Capitanata, a forte vocazione agricola,
una terra destinata a essere sempre più fertile se al centro di
un circuito virtuoso tra conoscenze scientifiche e tecnologi-
che e potenziale di innovazione del sistema produttivo 52 - se-
gnalo la recente sottoscrizione del Protocollo di Intesa per la
gestione integrata e lo sviluppo eco-sostenibile della filiera
agroalimentare interregionale (Puglia - Emilia Romagna); il
progetto STAR* AgroEnergy, un progetto a forte connotazio-

      52 In tale prospettiva, la recente nomina (marzo 2015) del direttore del
Dipartimento di Scienze Agrarie, degli Alimenti e dell’Ambiente, prof. A. Sevi, a
presidente dell’Istituto Zooprofilattico sperimentale di Puglia e Basilicata salda
un’antica collaborazione che passa per progetti di ricerca e sperimentazioni.
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