EUROPA IL VENTO È DI NUOVO NELLE VELE?
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
€ 10,00 Copertina inEuropa 2-2017_Layout 1 30/10/17 11.29 Pagina 1 EUROPA. IL VENTO È DI NUOVO NELLE VELE? Anno XXVI • numero 2/2017 Tariffa regime libero: Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB Genova - P.P. ECONOMY Aut. DRT/DCB/GE/MG/525 del 04/11/03 Anno XXVI • numero 2/2017 IL VENTO È DI EUROPA NUOVO NELLE VELE?
In Europa 2-2017_Layout 1 30/10/17 11.08 Pagina 1 Anno XXVI • numero 2/2017 EUROPA IL VENTO È DI NUOVO NELLE VELE?
In Europa 2-2017_Layout 1 30/10/17 11.08 Pagina 2 Numero 2/2017 anno XXVI Autorizzazione Tribunale di Genova n. 27 del 3 agosto 1991 Centro in Europa – Centro di iniziativa europea Via dei Giustiniani 12/4 -16123 Genova tel. 010 2091270 - fax 010 2542183 ineuropa@centroineuropa.it - http://www.centroineuropa.it Twitter @CentroInEuropa Direttore responsabile: Fabrizio De Ferrari Realizzazione a cura di Carlotta Gualco, direttrice del Centro in Europa Ha collaborato Roberta Mattei Crediti delle foto: © Unione europea 2014, 2015, 2016 e 2017 Le foto della copertina e delle pagine 8,17 e 56 sono state gentilmente concesse da Filippo Giuffrida Rèpaci e si riferiscono al progetto “Sail for Europe” Stampa: Andersen s.r.l. - Boca (No) Progetto grafico: Elena Menichini Realizzazione editoriale © 2017 - De Ferrari Comunicazione S.r.l. Via D'Annunzio, 2/3 - 16121 Genova Tel. 010 5956111 - 010 460020 segreteria@deferrarieditore.it L’editore rimane a disposizione per gli eventuali diritti sulle immagini pubblicate. I diritti d’autore verranno tutelati a norma di legge.
In Europa 2-2017_Layout 1 30/10/17 11.08 Pagina 3 3 SOMMARIO ARGOMENTO: davvero l’Unione europea è ancora vittima di un eccesso di politiche di austerità, e principalmente all’insuf- ficienza dei suoi risultati su crescita e dell’occupazione vanno ricondotti il crescente distacco dei cittadini e l’avanzare di movimenti anti UE in Europa? Qual è il ruolo del sindacato, in Europa e in Italia, e quale il suo contributo effettivo a politiche di rilancio dell’occupazione nell’attuale scenario socioeconomico? Editoriale - L’importanza di essere (e agire) in Europa Carlotta Gualco, direttrice del Centro in Europa 5 Dove ci porta il nuovo “vento” dell’Europa Sandro Gozi, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega alle Politiche e agli Affari europei 7 Gruppo S&D al Parlamento europeo Risultati raggiunti e proposte per un’Europa migliore Patrizia Toia, vicepresidente commissione per l'industria, la ricerca e l'energia capodelegazione del Partito Democratico al Parlamento europeo 13 Il vento nelle vele. Sintesi del discorso sullo stato dell’Unione 2017 di Jean-Claude Juncker 18 Ci vuole più pathos nell’informazione europea Intervista a Massimo Gaudina di Marina Manfredi Magillo 21 RISULTATI RAGGIUNTI E TRAGUARDI FUTURI DELLA UE Lo stato di diritto quale fondamento dell’ordinamento dell’Unione europea Pierangelo Celle, professore di Diritto dell’Unione europea e di Tutela dei Diritti umani, Università di Genova 29 L’Incompiuta. Errori da correggere e acquisizioni da completare nella costruzione europea Ezio Andreta, coordinatore del progetto Foresight del CNR 33 Pilastro europeo dei diritti sociali. Le priorità del Parlamento italiano Anna Giacobbe, deputata, componente della XI Commissione (Lavoro pubblico e privato) 36 Europa, ambiente e salute. Quando la sicurezza è sinonimo di competitività Eugenio Piovano, esperto ambientale, direttivo del Centro in Europa 39 Regolamento REACH Aspettative, obiettivi raggiunti e criticità a pochi mesi dall’entrata in vigore definitiva Tomaso Munari, Comitato Valutazione Rischi ECHA Chiara Agrone, IA Industria Ambiente Srl 41 Europa e formazione superiore Giunio Luzzatto, già componente del Gruppo di lavoro "Bologna Experts" del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca 47
In Europa 2-2017_Layout 1 30/10/17 11.08 Pagina 4 4 Procura europea, c’è ancora molta strada da fare Andrea Venegoni, magistrato addetto al Massimario della Cassazione 50 Lotta alla criminalità e al terrorismo. Gli strumenti della cooperazione tra polizie europee Paolo D’Ambola, direttore del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia (SCIP) 53 RUBRICA UNO SPAZIO PER LA SCUOLA Così la scuola può creare “nativi” europei Giovanni Vallebona, dirigente scolastico dell’IIS Montale-Nuovo IPC di Genova 56 RUBRICA PUNTI DI VISTA DALL’EUROPA I Balcani e le sfide dell’allargamento Simone Guerrini, consigliere politico già per missioni OSCE e UE 59 SPAZIO CENTRO EUROPE DIRECT Futuro dell’Unione Economica e Monetaria e Ruolo dell’Italia sintesi evento con il viceministro Morando 62 Un nuovo piano per l’Africa a cura di C.G. 68
In Europa 2-2017_Layout 1 30/10/17 11.08 Pagina 5 EDITORIALE 5 L’ IMPORTANZA DI ESSERE (E AGIRE ) IN EUROPA L’IMPORTANZA DI ESSERE (E AGIRE) IN EUROPA CARLOTTA GUALCO - direttrice del Centro in Europa Sono principalmente due i risultati delle ele- guire un doppio binario: quello dei risultati zioni tedesche del 24 settembre scorso. Il già raggiunti e quello dei traguardi ulteriori primo è che l’avanzata – per fortuna non tra- che un’Unione europea riformata potrebbe volgente – di Alternative für Deutschland, for- raggiungere. E così non abbiamo chiesto la mazione di estrema destra e antieuropea si- collaborazione “solo” di persone che hanno gnifica che l’offensiva populista non è stata responsabilità diretta, nelle istituzioni europee sconfitta con la vittoria in Francia dell’euro- o nazionali, nel cammino dell’Europa ma pure peista Macron. Il secondo è che proprio su ad altre che, sul terreno, si confrontano ogni un asse franco-tedesco che si giocano le sorti giorno con l’attuazione di politiche della UE: del rilancio o meno dell’Unione europea, e l’impresa impegnata nell’applicazione delle l’Italia deve decidere se volerne far parte o normative a tutela della salute e dell’ambiente, meno. il dirigente scolastico che ha compreso quanto La fragile unità raggiunta dai 27 Paesi in oc- sia importante instillare nei giovani un senso casione delle celebrazioni a Roma del 60° an- di cittadinanza europea attiva, la testimo- niversario dei Trattati fondativi della UE, le nianza delle forze dell’ordine italiane che tro- proposte della Commissione europea per il vano nella cooperazione europea strumenti futuro dell’Europa, unite ad un miglioramento più efficaci di lotta alla criminalità e al terro- più generalizzato della congiuntura economica rismo. E il docente universitario che sottolinea hanno riacceso negli europeisti la speranza come la tutela dei diritti fondamentali, la de- che davvero si possa rilanciare la costruzione mocrazia e lo stato di diritto sono alla base di un’Europa più forte, almeno in alcuni “can- dell’identità europea. Basta dare un’occhiata tieri”: l’approfondimento dell’Unione Econo- fuori dai confini della UE per capire che non mica e Monetaria e la possibile introduzione si tratti di una constatazione banale. di nuovi strumenti europei per la crescita, una Certo i risultati, anche quando sono molto im- difesa europea, il rafforzamento della dimen- portanti, non sono esenti da limiti e criticità. sione sociale della UE, un suo ruolo più au- Ma vanno tenuti in considerazione, valorizzati, torevole nel mondo. ed è su di essi che va proseguita la costruzione Il presidente della Commissione europea, nel dell’UE. Nell’Europa di domani può esserci suo discorso sullo stato dell’Unione, ha usato un bilancio dell’Unione più ricco, che abbia la l’immagine del vento che torna a gonfiare le capacità di intervenire efficacemente nelle si- vele dell’Europa e ha espresso l’urgenza di tuazioni di crisi o sostenere le riforme struttu- “catturarlo” per mantenere quello slancio. rali di alcuni Stati, un sostegno europeo contro In questo numero ci siamo impegnati a se- picchi straordinari di disoccupazione, una ri-
In Europa 2-2017_Layout 1 30/10/17 11.08 Pagina 6 6 EDITORIALE L’ IMPORTANZA DI ESSERE (E AGIRE ) IN EUROPA Navi nel Porto di Rotterdam (NL). © Unione Europea, 2016 – Foto di Robert Meerding cerca europea più incisiva e aperta, uno sforzo, scersi. È questa la seconda condizione: che i condiviso tra istituzioni e privati, per lo sviluppo governi europei siano in grado di assumere dei Paesi extraeuropei in difficoltà, che limiti decisioni – se necessario solo alcuni di essi – la fuga di tante persone verso un’Europa an- che diano prova dell’utilità dell’Europa. È un cora impreparata a gestire questi flussi e a ga- compito per niente facile ma che può essere rantire un’efficace integrazione nelle sue so- svolto vincendo la paura di “dispiacere” alle cietà. Una Procura europea in grado di proprie opinioni pubbliche. Il tempo, certo, è combattere efficacemente il terrorismo, un’Eu- tiranno; molti di quei traguardi richiedono ropa che affianchi al mercato unico una di- anni, a volte decenni. Anche dalla scelta tra mensione sociale altrettanto concreta. il piccolo cabotaggio (o addirittura la rinuncia Non stiamo parlando di fantasie – o almeno ad uscire dal porto) o la sfida del mare aperto non in tutti i casi appena citati –. Sono due, a per raggiungere nuovi traguardi possiamo giu- mio avviso, le condizioni più importanti per- dicare le forze politiche che a breve si con- ché alcuni di essi diventino realtà. La prima è fronteranno in Italia nelle elezioni politiche. che le opinioni pubbliche europee percepi- C’è un aspetto forse meno romantico ma al- scano l’importanza di non affondare il naviglio trettanto importante: abbandonare il ponte europeo. E per questo va fatto affiorare tutto di comando dell’Europa può riservare brutte il patrimonio di risultati raggiunti dal 1957 sorprese. Pensiamo alle proposte di regola- ad oggi, dando la parola anche a quanti, ogni zione bancaria avanzate recentemente da giorno, attuano politiche e utilizzano risorse parte tedesca, che creerebbero non poche dif- della UE. Non ci aspettavamo – e infatti non ficoltà alle banche italiane, o a certe interpre- abbiamo ricevuto – lodi sperticate dell’azione tazioni del futuro delle istituzioni dell’euro- della UE ma riconoscimento degli aspetti po- zona, che potrebbero condurre a “direttori” sitivi e indicazioni per un miglioramento della dai quali il nostro Paese sarebbe escluso. Ser- sua efficacia. vono dunque preparazione ed autorevolezza All’enunciazione delle future magnifiche sorti politica per evitare che il rilancio dell’Europa e progressive dell’Europa vanno fatti seguire vada a beneficio soltanto di chi ha da tempo dai decisori politici atti incisivi, dimostrazioni capito che, in Europa, è importante esserci e tangibili che i suoi benefici possono accre- agire, anche nell’interesse del proprio Paese.
In Europa 2-2017_Layout 1 30/10/17 11.08 Pagina 7 7 DOVE CI PORTA IL NUOVO “ VENTO ” DELL’ EUROPA DOVE CI PORTA IL NUOVO “VENTO” DELL’EUROPA SANDRO GOZI - sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega alle Politiche e agli Affari europei portandoci verso “acque” relativamente tran- quille. L’Europa ha finalmente dimostrato di saper offrire risultati concreti ai propri citta- dini (“Europe can deliver”), ha affermato il Presidente della Commissione europea com- mentando alcuni dati positivi su ripresa eco- nomica, disoccupazione ed investimenti. Qualsiasi buon “navigatore” sa che la prima cosa da fare è chiedersi da dove provenga il vento. A mio avviso non c’è dubbio che in questo caso ci sia un luogo ed un momento preciso: Roma, 25 marzo 2017. Riuniti per le celebrazioni dei 60 anni dei nostri Trattati, infatti, i Capi di stato e di governo assieme ai rappresentanti delle istituzioni europee firma- vano infatti congiuntamente la “Dichiarazione di Roma”. Si è trattato dell’inizio di un pro- cesso politico, la scelta della nuova “rotta” per l’Ue, i cui concetti ispiratori - sviluppo, Lo scorso 13 settembre mi trovavo nell’aula opportunità, protezione e solidarietà – si sono del Parlamento europeo, quando Jean-Claude andati a depositare progressivamente nel- Juncker - durante l’annuale discorso sullo l’agenda europea (cd. “Agenda di Roma”) 1. Stato dell’Unione - ha proposto la metafora Era stata peraltro la stessa Commissione eu- del “vento” per raccontare agli europei come ropea, qualche settimana prima, ad aver solle- le “vele” dell’Ue siano tornate a gonfiarsi, citato una presa di posizione netta attraverso il 1 Ricordo che proprio dalle pagine di questa rivista avevo sottolineato l’esigenza di cogliere l’opportunità delle celebrazioni di Roma per un “nuovo patto politico” per l’Europa. Gozi, S. Un nuovo Patto Politico per l’Europa, in In Europa, 2/2016, 13 ss.
In Europa 2-2017_Layout 1 30/10/17 11.08 Pagina 8 8 DOVE CI PORTA IL NUOVO “ VENTO ” DELL’ EUROPA proprio Libro bianco sul futuro dell’Europa, invi- tando gli Stati europei a riconoscersi in uno degli scenari proposti per l’avvenire del pro- cesso di integrazione. Sotto questi auspici si è riusciti dunque a fare delle celebrazioni di Roma l’occasione per offrire un contributo concreto a tale riflessione introspettiva, rag- giungendo l’obiettivo che era stato mancato a Berlino dieci anni prima – seppure in una con- giuntura politica ben più favorevole – ossia quello di una dichiarazione comune firmata sia dagli Stati membri che dalle Istituzione Ue. Il rilancio del progetto europeo è divenuto da allora uno dei “fili rossi” che ha attraversato il dibattito pubblico europeo. A livello istitu- zionale se ne è discusso in ultimo durante il Vertice quadrilaterale di Parigi del 28 agosto scorso (Italia, Francia, Germania, Spagna), e sarà il Consiglio europeo nei prossimi mesi (ottobre, dicembre 2017, marzo 2018) a dover confermare gli avanzamenti nell’attuazione dell’Agenda di Roma su tematiche fondamen- tali quali migrazioni, difesa ed unione econo- mica e monetaria. Non è questo certo il momento per godersi la “navigazione”, ma piuttosto per lavorare mi- gliorando la nostra “barca” comune europea, rendendola cioè appropriata alle ambiziose “rotte” che ne dovranno orientare il futuro. La lezione della crisi economica e finanziaria del 2008 ci ha infatti dimostrato perentoriamente l’urgenza - nel pieno della crisi dei debiti so- che l’Unione europea era perfetta per navigare vrani del 2012 - e che risponde tra gli altri al in “acque calme”, ma inadeguata a gestire mo- nome di Fiscal Compact. L’art. 16 di questo menti di “burrasca” 2. Un intervento prioritario trattato (internazionale) sottoscritto da 25 Stati è dunque quello sulla governance economica e membri ci porta a dover scegliere se incorpo- monetaria: completare l’Unione Economica e rarlo nei Trattati: l’Italia è contraria ad una Monetaria? L’Italia chiede qualcosa di più, ossia passiva trasposizione del Fiscal Compact, senza di riformare (e completare) la zona euro al fine che vi siano modifiche e più in generale senza di rifondare alle radici l’Europa. un ampio dibattito di ripensamento delle poli- Come procedere? A nostro avviso è essenziale tiche economiche europee. In questa direzione uscire da un impianto normativo e, oserei dire, sembra andare l’approfondimento proposto “attitudinale” formatosi sotto la dittatura del- dalla Commissione a partire dalla primavera 2 Una lettura interessante per approfondire tale dinamica è Tsoukalis, L. (2016), In Defence of Europe, Oxford University Press.
In Europa 2-2017_Layout 1 30/10/17 11.08 Pagina 9 9 DOVE CI PORTA IL NUOVO “ VENTO ” DELL’ EUROPA 2017 attraverso un Libro bianco e un successivo pri giovani assicurando istruzione, formazione Documento di riflessione sull’UEM. e garantendo mobilità lavorativa. Riteniamo che l’Unione europea non debba Sotto questi auspici, la Commissione europea, solamente punire, bensì cominciare ad inco- dopo un ampio esercizio di consultazione con raggiare gli Stati membri. Come? Costruendo Stati membri e portatori di interessi, ha adot- una nuova strategia per gli investimenti, ad tato nell’aprile 2017 la Comunicazione con esempio istituzionalizzando la Golden Rule che la quale istituisce il Pilastro europeo dei diritti consentirebbe cioè di scorporare le spese per sociali. Una “bussola” - nelle intenzioni am- gli investimenti dal Patto di Stabilità. Risorse biziose e in quanto tali, condivisibili, dell’ese- fresche tornerebbero ad irrorare l’economia cutivo di Bruxelles - che dovrà orientare il europea che in questi mesi sta cominciando a buon funzionamento e l’equità dei mercati di svegliarsi da un lungo torpore. Ai governi eu- lavoro e dei sistemi di protezione sociale degli ropei dovrebbe essere data la possibilità di Stati membri. Il tema sarà al centro del Social uscire dalla logica stringente delle verifiche Summit del prossimo 17 novembre che si terrà periodiche sullo “zero virgola” di scostamento, a Göteborg. per rilanciare - accompagnati dunque anche Avendo avuto per l’appunto un ruolo primario dall’Ue - programmi di riforme ambiziosi ed nella definizione della “rotta” sociale, l’Italia investimenti con orizzonte temporale di 3/5 ha le idee molto chiare sui principi che deb- anni, per intraprendere un percorso di crescita bano ora dare sostanza agli impegni forma- consolidata e riduzione progressiva del debito. lizzati a Roma lo scorso marzo: correttezza so- Se Bruxelles è pronta ad intraprendere questo ciale, dalla quale discende un rafforzamento percorso dinamico, allora l’Italia è pronta a della legislazione europea sui diritti dei lavo- discutere della creazione di un Ministro delle ratori; convergenza, ossia un aumento degli finanze dell’Unione europea. Sarà però indi- standard sociali generalizzato in tutti i paesi, spensabile associarvi funzioni ben stabilite, evitando condizioni di dumping sociale e fi- un budget per gli investimenti, ed una respon- scale; competitività, dunque politiche di pro- sabilità politica nel quadro di un sistema di mozione di servizio innovativi, miglior equili- controllo democratico che non può prescin- brio vita/lavoro e più in generale sviluppo dere dal ruolo dei parlamenti nazionali. Ecco socialmente sostenibile; incentivi, ossia una dunque una delle “rotte” più importanti da governance macroeconomica capace di pro- seguire: quella che ci porta a mantenere (ri- porre incentivi e margine fiscale che favori- formando) l’Unione monetaria e a ridefinire scano investimenti nell’innovazione sociale e l’Unione economica. È sufficiente? A nostro nella creazione di lavoro; dialogo sociale, infine, avviso, no. quale metodologia che deve guidare l’intero La Dichiarazione di Roma ha infatti forma- processo decisionale. lizzato la priorità comune che l’Italia aveva Tutto ciò deve essere declinato in una serie da tempo rappresentato nelle aule di Bruxelles di interventi mirati (sia europei che nazionali) e Strasburgo: quella dell’Unione sociale. Per tra cui, ad esempio, l’incremento nel prossimo avere un’Unione che tenga conto della diver- quadro finanziario europeo di fondi con obiet- sità e del ruolo delle parti sociali - si legge tivi sociali e di sviluppo digitale; il sostegno al nella Dichiarazione - per un’Unione che sap- lavoro femminile sia nel settore privato che pia promuovere la parità tra donne e uomini, pubblico; la promozione dell’integrazione so- diritti e pari opportunità; un’Unione che lotti ciale dei migranti attraverso un approccio di contro la disoccupazione, la discriminazione lungo termine basato sulla solidarietà; l’im- e l’esclusione promuovendo la diversità cul- plementazione della Urban Agenda per turale; un’Unione, infine, che investa sui pro- l’Unione europea per lottare contro la margi-
In Europa 2-2017_Layout 1 30/10/17 11.08 Pagina 10 10 DOVE CI PORTA IL NUOVO “ VENTO ” DELL’ EUROPA nalizzazione; la finanza etica; i meccanismi religione e razza... lo si salva”. Così facendo – per contrastare la disoccupazione come l’Eu- come ha ricordato il Presidente Juncker nel ropean Unemployment Benefit Scheme proposto suo discorso del 13 settembre - l’Italia “ha dall’Italia; un rifinanziamento sostanzioso salvato l’onore dell’Europa”. Parole che ap- della Youth Employment Initiative (YEI) e prezziamo, ma che ci aspettiamo siano seguite dell’Erasmus Plus post-2020. da azioni concrete di Bruxelles e degli Stati Su quest’ultimo punto, credo personalmente membri verso una nuova politica delle migra- che sia essenziale investire sistematicamente zioni, articolata su due dimensioni principali. sulla “Generazione Erasmus” e sulla necessità (1) Dimensione esterna, che implica il mante- di preparare questa generazione a guidare le nimento di un alto livello di attenzione sulla prossime tappe del processo di integrazione rotta mediterranea, associandola al principio europea3. Se dunque riusciremo a corrispon- di solidarietà verso i paesi maggiormente dere le aspettative della Commissione europea esposti ai flussi migratori. In questo contesto, – e dei nostri cittadini – sull’Unione sociale, ci aspettiamo ovviamente un focus specifico a partire dall’importante appuntamento a Gö- sulla Libia, cui legare un coinvolgimento di teborg, allora non dubito che avremo un’Eu- UNHCR5 e IOM6, e più in generale la prose- ropa più vicina alle persone e dunque non cuzione del dialogo con i Paesi di origine e solo più equa, ma anche più coesa. transito (anche con le rispettive comunità lo- Più in generale la coesione degli europei di- cali) dei flussi migratori. Oltre alla Libia è op- pende fondamentalmente dalla fiducia che portuno monitorare altre aree per evitare “ri- l’Ue riesce a trasmettere. Ebbene sono certo cadute” nella fase acuta della crisi: non solo che questa sia stata intaccata in modo non in Africa (penso anzitutto all’Etiopia) ma an- secondario dalla gestione della crisi delle mi- che, ad esempio, lavorando sulla rotta balca- grazioni. Molti europei, sicuramente diversi nica sulla quale siamo impegnati con la Stra- italiani, hanno infatti reagito con profonda tegia Ue per la Macroregione adriatico-ionica frustrazione davanti all’inconsistenza mostrata (EUSAIR). dall’Europa proprio durante questa lunga e Tutto ciò si inserisce nel quadro della impro- drammatica successione di tragici sbarchi rogabile necessità di riformare il Sistema co- nelle coste europee. Poche miglia di mare da- mune europeo di asilo, in primis tenendo pre- vanti a Lampedusa sono diventate il cimitero sente ovviamente le richieste degli Stati membri non solo di centinaia di vite umane, ma anche che si trovano quotidianamente in prima linea. il simbolo dell’egoismo degli europei. L’Italia è aperta a forme di flessibilità, ma a L’Italia e gli italiani - penso ai diversi eroi or- patto che il perno della riforma sia quello di dinari come il medico di Lampedusa Pietro un Sistema automatico di ricollocazione aperto Bartolo4 - hanno lavorato quotidianamente a richiedenti asilo di qualsiasi nazionalità. Ci per offrire un’immagine più umana del nostro aspettiamo perciò che tutti gli Stati membri continente applicando semplicemente la legge contribuiscano a “salvare l’onore dell’Europa”; del mare: “quando qualcuno sta morendo in la Corte di giustizia dell’Unione europea, que- mare, indipendentemente dalla sua cultura, sto ci conforta, la pensa esattamente come noi, 3 Gozi, S. (2016) Generazione Erasmus. Il coraggio della responsabilità, Università Bocconi Editore. 4 Da 25 anni “sul campo” a Lampedusa in soccorso dei migranti, Pietro Bartolo è anche il protagonista della pellicola di Gianfranco Rosi Fuocoammare, premiata con l’Orso d’oro a Berlino. Bartolo, P. e L. Tilotta (2016) Lacrime di sale, Mondadori. 5 Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati 6 Organizzazione Internazionale per le Migrazioni
In Europa 2-2017_Layout 1 30/10/17 11.08 Pagina 11 11 DOVE CI PORTA IL NUOVO “ VENTO ” DELL’ EUROPA a giudicare dal rigetto integrale dei ricorsi pro- di individuare strumenti appropriati per la posti dalla Slovacchia e dall’Ungheria contro promozione della cooperazione industriale, ri- il meccanismo provvvisorio di ricollocazione muovendo gli ostacoli che fino ad ora ne obbligatoria di richiedenti asilo7. hanno limitato la competitività. Occorre raf- Un meccanismo che dal settembre 2015 al forzare il Mercato interno della difesa attra- settembre 2017 ha portato 27.695 ricolloca- verso l’applicazione più efficace delle direttive menti (19.244 dalla Grecia e 8.451 dall’Italia) esistenti, in particolare quella sui trasferimenti e che dovrà quindi essere discusso in ottobre interni all’Ue e quella sul procurement nel set- per assicurare obiettivi ben più ambiziosi. tore della difesa e della sicurezza. Serve di più, e serve anche altri: l’Italia è for- Il Fondo europeo per la difesa (5,5 miliardi temente convinta che sia il momento di smet- l’anno) varato nel giugno 2017 dalla Com- tere di alimentare quell’insopportabile schi- missione europea nell’ambito dell’European zofrenia portata avanti da Paesi ora Defence Action Plan costituisce indubbiamente opportunisticamente “europeisti”, quando c’è un segnale positivo la cui implementazione da recuperare soldi; ora “nazionalisti” quando stiamo seguendo attentamente. Tale fondo si tratta di accogliere migranti. La soluzione permetterà di ampliare gli investimenti nazio- è netta e lineare: niente più fondi europei a nali per la ricerca e per lo sviluppo di prototipi chi non adempie ai propri obblighi di solidarietà e l’acquisizione di nuove tecnologie. Possiamo in tema di accoglienza. fare ancora di più, e mi riferisco al sostegno (2) Dimensione interna, che si sostanzia anzi- delle PMI (via BEI) per gli investimenti per tutto nel sostegno alle proposte legislative per le defence supply chains; nonché alla possibilità la riforma del sistema comune europeo di asilo di consentire ai progetti del settore della difesa (penso, ad esempio, alla Proposta di regola- di poter partecipare ai bandi per l’accesso ai mento relativo all’Agenzia dell’Unione euro- fondi strutturali. pea per l’asilo, oppure alla Proposta di regola- In tema di finanziamenti, ricordo che nel mento che istituisce un meccanismo di corso del 2018 sui tavoli di Bruxelles transi- ricollocazione di crisi) e più in generale all’at- terà il Quadro Finanziario Pluriennale (bilan- tuazione dell’Action plan sull’integrazione dei cio Ue post-2020) sulla base di una riflessione cittadini di paesi terzi. Tutto ciò, ritiene l’Italia, avviata quest’anno dalla Commissione euro- dovrebbe essere associato alla promozione di pea. Sarebbe importante sfruttare l’occasione misure per l’integrazione socio-lavorativa dei per un dibattito sostanziale che vada oltre le migranti (inclusi i richiedenti di asilo), ma an- mere questioni di contabilità – partendo dal- che per la promozione di progetti culturali che l’ovvia considerazione che destinare l’1% del favoriscano il dialogo e l’integrazione dei mi- reddito nazionale lordo Ue sia semplicemente granti nel tessuto sociale europeo. anacronistico - affrontando l’argomento “me- Un “tessuto”, quello europeo, sul quale rica- todologico”. Significa cioè giungere a consi- dono diverse sfide tra cui quella – tragicamente derare il bilancio non come una mera que- attuale - del terrorismo. Il rafforzamento della stione redistributiva (nell’ottica del “giusto cooperazione nell’ambito più in generale della ritorno”), bensì come lo strumento essenziale difesa e sicurezza deve costituire una priorità per realizzare le priorità dell’agenda politica dell’Unione europea. Si tratta, nello specifico, di Bruxelles. Questo tipo di riflessione rende- 7 Nel corso del procedimento davanti alla Corte, sono stati Belgio, Germania, Grecia, Francia, Italia, Svezia e Lussemburgo ad intervenire a sostegno del Consiglio dell’Ue; mentre a favore della Slovacchia e dell’Ungheria è intervenuta la Polonia.
In Europa 2-2017_Layout 1 30/10/17 11.08 Pagina 12 12 DOVE CI PORTA IL NUOVO “ VENTO ” DELL’ EUROPA rebbe improrogabile la discussione sui “beni “con occhi bendati” davanti alle violazioni dei pubblici europei”, cui sono collegate le sfide diritti in essi perpetrate, è semplicemente transnazionali del nostro continente come un’Unione che perde credibilità davanti ai quella della gestione dei flussi migratori, ma propri cittadini. anche della sostenibilità ambientale e più in L’Europa deve sapersi adattare alle sfide con- generale della coesione economica sociale e tinue e mutevoli dello scenario attuale, in altre territoriale. parole deve essere “resiliente” come ha ricor- Come raggiungere questi obiettivi? Diciamolo dato lo stesso Juncker. Concordiamo piena- chiaramente: l’Unione europea non può per- mente con il Presidente, il quale non a caso mettersi di rimanere ostaggio di veti nazionali nel suo discorso del 13 settembre ha anche e deve poter progredire – senza lasciare nessuno appoggiato la proposta italiana per l’utilizzo indietro, ma al tempo stesso senza sopprimere dei 73 seggi britannici lasciati liberi al Parla- le iniziative dei paesi virtuosi che intendono sti- mento europeo tramite la creazione di liste molare l’integrazione europea attraverso nuove transnazionali. Adattarsi ad un cambiamento tappe. La storia dell’Unione europea e i suoi sofferto e complesso, appunto, la Brexit, at- traguardi più importanti sono il risultato preci- traverso una risposta creativa e di rinnovato samente di questa dinamica. Al tempo stesso è slancio come questa che porterebbe di fatto a necessario non transigere sui principi che de- raddoppiare la possibilità di scelta democra- vono ispirare l’iniziativa di questi Stati membri: tica dei cittadini europei, con l’opportunità i gruppi sono aperti a tutti e fortemente inclu- di scegliere i propri rappresentanti in un di- sivi, non accettiamo cioè l’Europa dei “club” e battito autenticamente europeo. La stessa pro- dei “direttori”; in secondo luogo, il coinvolgi- posta di un presidente unico tra Commissione mento delle istituzioni europee è imprescindi- e Consiglio proviene dall’Italia, nello specifico bile, in linea con il “metodo comunitario” che nelle elezioni europee 2019 il candidato alla l’Italia non si stancherà di sostenere. presidenza potrebbe essere capolista delle liste In modo altrettanto inequivocabile, diciamo transnazionali ottenendo quindi un forte ca- che in alcuni settori non è possibile accettare rica di legittimazione. un’Unione europea “a due velocità”. Mi rife- L’Unione europea deve “riconnettersi” con i riscono al rispetto dello Stato di diritto e dei propri cittadini e dunque guardiamo con Diritti fondamentali, che in questi mesi ci sta grande interesse le “Convenzioni democrati- facendo guardare con grande preoccupazione che” rilanciate dal Presidente della Repubblica verso Ungheria e Polonia. L’Italia è riuscita francese Emmanuel Macron nel suo discorso ad ottenere che dal 2014 vi sia un “dialogo alla Sorbona del 26 settembre scorso. L’opi- periodico” sulla questione dello Stato di di- nione pubblica europea si costruisce anche e ritto in sede di Consiglio dell’Ue, in supporto soprattutto portando il dibattito nelle strade al lavoro – prezioso ed imprescindibile - che delle nostre città. Da qui può nascere quella la Commissione sta portando avanti con consapevolezza che, nelle parole dello stesso grande senso di responsabilità. Vogliamo an- Macron, può farci immaginare “senza timi- cora una volta che sia fatto di più e adesso: la dezza” un’Europa diversa, in grado di portare proposta italiana è quella di condizionare i a termine, tra il 2019 e il 2025, la propria tra- fondi strutturali al rispetto di questi valori che sformazione. costituiscono la vera ossatura dell’identità L’Europa che vogliamo è precisamente quella dell’Europa. Un’Unione con la “lente di in- capace di indicare ai propri cittadini tali grandimento” quando si tratta di osservare i “rotte” ambiziose e di sfruttare questo nuovo millesimali dei conti degli Stati membri; ma “vento” per arrivare a destinazione.
In Europa 2-2017_Layout 1 30/10/17 11.09 Pagina 13 GRUPPO S&D AL PARLAMENTO EUROPEO 13 RISULTATI RAGGIUNTI E PROPOSTE PER UN ’ EUROPA MIGLIORE GRUPPO S&D AL PARLAMENTO EUROPEO. RISULTATI RAGGIUNTI E PROPOSTE PER UN’EUROPA MIGLIORE PATRIZIA TOIA - vicepresidente commissione per l'industria, la ricerca e l'energia, capodelegazione del Partito Democratico al Parlamento europeo dietro di sé solo un gran mal di testa, soprattutto per il Governo britannico alle prese con la Brexit, e nel Continente c’è un nuovo vento di fiducia che sta gonfiando le vele dell’europeismo e sta dando ragione a chi in questi anni di tempesta ha tenuto dritta la barra del timone. Il 25 marzo del 2017 ventisette leader dell’Ue si sono riuniti a Roma e, esattamente sessant’anni dopo la firma del Trattato di Roma che ha dato vita alla Co- munità economica europea, hanno ribadito la propria volontà di rilanciare il progetto di inte- grazione. “L’unità europea è iniziata come il so- gno di pochi ed è diventata la speranza di molti”, ricorda la Dichiarazione di Roma in cui i leader dell’Ue passano in rassegna le difficoltà attuali e si dicono “determinati ad affrontare le sfide di un mondo in rapido mutamento e a offrire ai nostri cittadini sicurezza e nuove opportunità”. Certo, dichiarazioni se ne fanno tante in Europa, ma quel giorno non è stato come gli altri. Quel Il vento è cambiato. Noi eurodeputati Pd, insieme giorno i capi di Stato e di Governo dell’Ue hanno con tutto il Gruppo dei Socialisti e Democratici finalmente capito che era arrivato il momento di al Parlamento europeo, chiediamo da anni rimboccarsi le maniche e iniziare a ricostruire un’Europa più attenta alle esigenze dei cittadini per davvero il progetto di integrazione perché in e oggi alcune delle nostre proposte che prima gioco c’erano sessant’anni di progressi che hanno venivano bollate come troppo ambiziose o uto- portato pace e benessere a tutti e a cui nessuno è pistiche sono diventate realtà, come il piano Ue disposto a rinunciare. per gli investimenti e la Garanzia Ue per i giovani, Pochi mesi prima della dichiarazione di Roma, il mentre molte altre sono entrate a pieno titolo 23 giugno del 2016, c’era stato lo choc del refe- nell’agenda delle riforme comunitarie, come il rendum sulla Brexit in cui per la prima volta ministro delle Finanze europeo e la solidarietà nella storia dell’Ue un Paese annunciava la sua di bilancio. Gli anni difficili della crisi sono alle voglia di separarsi dagli altri. A novembre del- nostre spalle, la sbornia euroscettica ha lasciato l’anno scorso poi è arrivato il secondo choc: l’ele-
In Europa 2-2017_Layout 1 30/10/17 11.09 Pagina 14 14 GRUPPO S&D AL PARLAMENTO EUROPEO RISULTATI RAGGIUNTI E PROPOSTE PER UN ’ EUROPA MIGLIORE Sessione plenaria di ottobre 2017 - Strasburgo. © Unione Europea 2017 – Parlamento europeo zione alla Casa Bianca di un presidente aperta- raggianti arrivati recentemente dopo quei mesi mente ostile all’Unione europea e che ha definito bui del 2016. Oggi gli indicatori economici ci di- “una cosa meravigliosa” la Brexit. Questi due cono che la crisi economica è oramai alle nostre non sono stati che gli ultimi episodi dei sei anni spalle, l’eurozona cresce a un buon ritmo e anche più difficili della storia comunitaria. Un periodo la disoccupazione ha iniziato a ridursi. I partiti iniziato nel 2010 con la crisi del debito sovrano euroscettici, di estrema destra e xenofobi non della Grecia, che ha messo a rischio i successi sono riusciti ad affermarsi in diverse elezioni della moneta unica, e segnato da anni di difficoltà chiave in Austria, Francia, Olanda e Germania. economiche, disoccupazione a livelli record, tagli Lo stesso partito euroscettico britannico Ukip, di bilancio e contestazioni, euroscetticismo dila- dopo l’exploit della Brexit, è in completa smobi- gante, emergenza migratoria e terrorismo. Cose litazione. Anche sulla crisi migratoria gli accordi che sembravano acquisite per sempre come la li- con i Paesi di transito e di origine dei flussi ini- bera circolazione sono state messe in discussione. ziano a dare i primi frutti, dalla Turchia al Mali. È stato questo il percorso che ha convinto i leader Nell’opinione pubblica le notizie positive hanno dell’Ue a mettere da parte le proprie differenze cambiato l’orientamento prevalente. Le ultime e, come hanno fatto prima di loro i leader dei sei rilevazioni di Eurobarometro, con interviste ef- Paesi che hanno firmato il Trattato di Roma nel fettuate tra il 20 e il 30 maggio 2017, indicano 1957, a sedersi al tavolo dei negoziati per costruire che l’Ue è di nuovo sinonimo di ottimismo per i un’Unione europea più forte e più rispondente cittadini. La fiducia nell’Ue continua a crescere alle esigenze dei cittadini. La Dichiarazione di e si assesta al 42%. Si trovava al 36% nell’autunno Roma non è stata che uno dei tanti segnali inco- 2016 e al 32% nell’autunno 2015. Il 40% degli
In Europa 2-2017_Layout 1 30/10/17 11.09 Pagina 15 GRUPPO S&D AL PARLAMENTO EUROPEO 15 RISULTATI RAGGIUNTI E PROPOSTE PER UN ’ EUROPA MIGLIORE Brexit: i deputati europei fissano le condizioni per l’accordo di uscita del Regno Unito. © Unione Europea 2017 – P. e. europei ha un’immagine positiva dell’Ue e il 68% neonazisti molto inquietanti. In questi anni diffi- degli europei, il livello più alto mai evidenziato cili la Germania era rimasto l’unico Paese che da questo indicatore, si sente cittadino dell’Ue. almeno nella politica nazionale era restato im- La fiducia nell’Unione europea ha raggiunto il mune al contagio xenofobo ed è il Paese che livello più alto dal 2010 e il sostegno all’euro è meno di tutti in Europa, per la sua storia e per il maggiore di quanto lo sia mai stato dal 2004. suo ruolo egemonico, può permettersi errori su Ora quindi è il momento di mettere a frutto que- questo campo. Il movimento AfD invece alimenta sto vento favorevole e di concretizzare le tante un revisionismo storico foriero di cose solo ne- proposte che abbiamo messo sul tavolo in questi gative. Sul piano internazionale il risultato delu- anni, anche perché se è vero che i partiti euro- dente della Spd e il ritorno al governo dei liberali scettici e xenofobi non sono riusciti ad affermarsi ‘fanatici dell’austerità’ e insensibili alla dimen- la loro presenza e il loro livello di consenso resta sione sociale renderà più difficili le riforme del- preoccupante. l’Ue e dell’eurozona nei prossimi mesi, dal mini- Basta vedere il risultato delle elezioni tedesche stro delle Finanze europeo al bilancio comune di settembre per capire che non possiamo ripo- per sostenere la crescita. A mancare in Germania, sarci sugli allori. L’arrivo al Bundestag di quasi a differenza di quanto avvenuto nelle presidenziali 100 parlamentari di estrema destra è un segnale francesi, è stato un dibattito chiaro e decisivo preoccupante perché questo movimento è in gran sull’Europa per rendere esplicito ai cittadini te- parte xenofobo e noi abbiamo bisogno di trovare deschi quanto il loro destino sia indissolubilmente risposte positive alla convivenza. Inoltre l’AfD legato a quello del resto dell’Unione europea. (Alternativa per la Germania) riecheggia fermenti Ad ogni modo le elezioni tedesche ci consegnano
In Europa 2-2017_Layout 1 30/10/17 11.09 Pagina 16 16 GRUPPO S&D AL PARLAMENTO EUROPEO RISULTATI RAGGIUNTI E PROPOSTE PER UN ’ EUROPA MIGLIORE un motore franco-tedesco di nuovo funzionante e pronto a far ripartire l’Europa. Ora bisogna capire però in che direzione ripartirà. Mercoledì 13 settembre il discorso sullo Stato dell’Unione pronunciato a Strasburgo dal presi- dente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, ha confermato che oramai molte delle nostre battaglie hanno fatto breccia. Noi però vogliamo più coraggio, dalla Commissione e so- prattutto dagli Stati membri. A febbraio al Par- lamento europeo abbiamo approvato due rap- porti in cui abbiamo messo nero su bianco le nostre proposte per un’Unione europea più ca- pace di rispondere alle esigenze dei cittadini. Nel rapporto co-firmato dall’eurodeputata Pd Mercedes Bresso e dal collega popolare Elmar Brok elenchiamo le proposte di riforma dell’Ue che possono essere attuate subito, senza passare per la riforma dei trattati. Vogliamo completare l’Unione Economica e Monetaria e rendere le sue procedure più trasparenti e democratiche tramite una maggiore e più incisiva partecipa- #EU60 60° anniversario del Trattato di Roma. © Unione Eu- zione del Parlamento Europeo, vogliamo intro- ropea 2017 – Parlamento europeo durre un Meccanismo europeo di stabilità nel sistema istituzionale dell’Unione, vogliamo dare all’eurozona un bilancio che consenta di pro- muovere efficacemente la crescita e la lotta alla sioni o negati servizi pubblici essenziali sulla base disoccupazione, vogliamo completare il mercato di decisioni prese in riunioni a porte chiuse da unico, attraverso il completamento dell’Unione ministri delle Finanze, o peggio da funzionari bancaria e l’istituzione di un’Unione dei mercati del Fondo monetario europeo che non devono dei capitali e vogliamo garantire i diritti dei lavo- rispondere delle proprie azioni di fronte al Par- ratori, da quello alla mobilità, passando per quelli lamento europeo. Non vogliamo vedere mai più sociali, fino all’idea di un salario minimo deciso dei governi che violano i diritti umani fonda- dai singoli Stati membri. Vogliamo creare una mentali dei rifugiati o che impediscono la libertà vera difesa comune iniziando dall’istituzione di di circolazione alzando muri e fili spinati e non un comando militare operativo unico e perma- vogliamo vedere mai più terroristi e criminali che nente, tramite una cooperazione strutturata per- sfuggono alle maglie della giustizia e della polizia manente tra gli Stati disponibili, vogliamo iniziare perché gli apparati di sicurezza nazionali non si a creare seggi transnazionali al Parlamento eu- scambiano i dati. ropeo, vogliamo rafforzare il sistema degli spit- Entro l’anno inoltre dobbiamo decidere a Bru- zenkandidaten per la scelta del presidente della xelles sulla possibilità di inserire nei Trattati il Commissione e vogliamo una legge elettorale “famigerato” Fiscal Compact, il patto di bilan- che uniformi le procedure per le elezioni europee cio siglato dai Paesi europei al culmine della in tutti gli Stati membri. In altre parole non vo- crisi economica nel 2012 per rassicurare i mer- gliamo mai più vedere dei cittadini che perdono cati. Per questo è arrivato il momento di pren- il posto di lavoro o a cui vengono tagliate le pen- dere l’iniziativa, come Partito Democratico e
In Europa 2-2017_Layout 1 30/10/17 11.09 Pagina 17 GRUPPO S&D AL PARLAMENTO EUROPEO 17 RISULTATI RAGGIUNTI E PROPOSTE PER UN ’ EUROPA MIGLIORE Governo italiano, e dire apertamente che le scita economica e diminuire la disoccupazione. proposte di Juncker non sono sufficienti se non Dal 2010 a oggi abbiamo attraversato tanti anni si ripensa totalmente la filosofia, sbagliata, se- difficili ma oggi siamo più forti e più europei. La condo noi, che ha portato al Fiscal Compact. crisi infatti è stato un acceleratore di cambia- Questa base giuridica intergovernativa, corre- mento e di integrazione e oggi in Europa nessuno data da troppe e confuse regole dell’ordina- dubita più del fatto che il proprio destino dipende mento comunitario, si fonda sull’illusione che dalle scelte e dalle azioni degli altri 500 milioni si possa sostituire una vera e propria “gover- di cittadini comunitari. Persino gli inglesi si nance economica” guidata dalla politica con stanno rendendo conto quanto sono profondi e un insieme di regole e regolette che disciplinano indissolubili i legami con gli altri ventisette Paesi ogni evenienza possibile e che dovrebbero es- e, con il loro tragico errore sulla Brexit, stanno sere applicate in maniera robotica. Superare il dimostrando nei fatti quello che noi diciamo da Fiscal Compact non significa abolire la disci- sempre: in un mondo sempre più ristretto e in- plina di bilancio, ma applicare quella disciplina tegrato a causa della globalizzazione noi europei in modo sensato e democratico, in base agli siamo uniti da una comunanza di destini, pos- obiettivi politici prioritari di aumentare la cre- siamo solo vincere uniti o perdere divisi. 30 anni del programma Ersamus. © Unione Europea 2017 – Parlamento europeo
In Europa 2-2017_Layout 1 30/10/17 11.09 Pagina 18 18 IL VENTO NELLE VELE IL VENTO NELLE VELE Il discorso sullo stato dell’Unione pronunciato da Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione europea, il 13 settembre 2017 davanti al Parlamento europeo MASSIMO GAUDINA - Capo della Rappresentanza della Commissione europea a Milano sione delle cose da fare nei prossimi 16 mesi. Il vento propizio nelle vele europee è assecon- dato anche dalle notizie incoraggianti in tema di economia: negli ultimi due anni la crescita si è attestata sul 2% nell’Unione europea e 2,2% nella zona euro. La disoccupazione è ai livelli più bassi degli ultimi 9 anni con la creazione di quasi 8 milioni di posti di lavoro dall’autunno del 2014. Juncker ha inoltre rivendicato le scelte fatte: il piano europeo per gli investimenti, noto anche come piano Juncker, ha mobilitato finora 225 miliardi di euro di investimenti con prestiti a oltre 445 000 piccole imprese e più di 270 progetti di infrastrutture. “ Sono trascorsi dieci anni da quando è esplosa la crisi e l’economia europea si sta finalmente riprendendo”, ha con- tinuato Juncker. Ma se l’Europa sembra marciare nella dire- zione giusta, è importante consolidare questi progressi. Per questo motivo, nel suo discorso “L’Europa ha di nuovo i venti a favore. Se non ne Juncker ha voluto indicare delle iniziative con- approfittiamo però, non andremo da nessuna parte. crete con cui la Commissione europea intende (...) Dobbiamo fissare la rotta per il futuro. (…) Il dar nuova forza al processo di costruzione momento è propizio per costruire un’Europa più dell’Europa. Iniziative riprese poi in maggiore unita, più forte e più democratica per il 2025.” dettaglio nella “lettera d’intenti” indirizzata al Parlamento europeo e al Consiglio del- Così il presidente della Commissione europea l’Unione europea, in cui vengono delineate le Jean-Claude Juncker ha richiamato l’Europa proposte legislative che la Commissione eu- ad agire per costruire il futuro adesso, in un ropea intende presentare fino alle elezioni del contesto più favorevole rispetto all’anno Parlamento europeo di maggio 2019. scorso. Lo ha fatto nel discorso annuale sullo Nei giorni successivi al discorso, la Commis- stato dell’Unione, pronunciato lo scorso 13 sione ha presentato già delle primissime pro- settembre a Strasburgo, proponendo una vi- poste in quattro settori prioritari.
In Europa 2-2017_Layout 1 30/10/17 11.09 Pagina 19 19 IL VENTO NELLE VELE Un’Europa più accessibile e democratica ropei, conferisce a un milione di cittadini il È fondamentale rafforzare la legittimità de- potere di chiedere alla Commissione di pro- mocratica nell’UE attraverso una maggiore porre nuove norme UE. Negli ultimi 5 anni partecipazione dei cittadini perché “la nostra oltre 8 milioni di cittadini europei hanno rac- Unione deve fare un balzo democratico in colto firme o sottoscritto iniziative. Adesso la avanti”, ha spiegato Juncker. “Troppo spesso le Commissione propone di accettare firme di- elezioni europee non sono state altro che la somma gitali, di abbassare l’età per partecipare a 16 di campagne elettorali nazionali. La democrazia anni, di controllare l’ammissibilità delle pro- europea merita di più. Dobbiamo dare ai partiti poste nelle fasi iniziali e di offrire un servizio europei i mezzi per organizzarsi meglio.” online gratuito per la raccolta dei dati. A questo proposito, la Commissione ha eu- Nuove regole in arrivo anche sul fronte dei ropea ha adottato il 15 settembre scorso due partiti, per assicurare trasparenza e legittimità proposte legislative per rilanciare l’iniziativa democratica. La Commissione propone di le- dei cittadini europei e semplificare il regola- gare la reale rappresentanza al finanziamento, mento sui partiti politici europei e sulle fon- aumentando la percentuale di finanziamento dazioni politiche europee. Nel primo caso, la assegnata in base alla quota di voto effettivo Commissione vuole rafforzare quelle che po- dall’85% al 95%. Nell’attuale sistema il 15% trebbero essere considerate leggi europee del finanziamento è ripartito fra tutti i partiti, d’iniziativa popolare. Prevista dal Trattato di indipendentemente dal numero di elettori da Lisbona del 2007, l’iniziativa dei cittadini eu- questi rappresentati.
In Europa 2-2017_Layout 1 30/10/17 11.09 Pagina 20 20 IL VENTO NELLE VELE Rilanciare il commercio su basi paritarie Una strategia europea per la politica in- Il commercio internazionale crea nuove op- dustriale portunità per le grandi e piccole imprese eu- Annunciata dal presidente Juncker nel suo di- ropee. “Ogni miliardo di esportazioni in più scorso annuale sullo stato dell’Unione, la sostiene 14 000 posti di lavoro in Europa”, ha nuova strategia UE di politica industriale pre- ricordato il presidente Juncker. Affinché gli sentata il 13 settembre scorso mira a sostenere accordi commerciali si ispirino al principio le industrie europee nel campo dell’innova- di reciprocità, la Commissione europea ha zione, della digitalizzazione e della decarbo- proposto lo scorso 14 settembre di control- nizzazione. La strategia prevede una fitta lista lare che gli investimenti di Paesi terzi in Eu- di azioni specifiche nel campo dell’economia ropa non compromettano gli interessi stra- circolare, delle risorse biologiche rinnovabili, tegici dell’UE. La Commissione ha anche dei diritti di proprietà intellettuale, dei bre- proposto di rendere la politica commerciale vetti, della mobilità pulita, competitiva e in- più trasparente: verrà creato un gruppo con- terconnessa e di appalti pubblici nell’UE. Filo sultivo sugli accordi commerciali dell’UE conduttore di queste proposte è la volontà di aperto alla società civile e verrà reso pubblico consentire all’industria di creare occupazione ogni nuovo mandato negoziale – ossia il do- e sviluppare la competitività europea, di pro- cumento con cui gli Stati indicano alla Com- muovere gli investimenti e l’innovazione nelle missione le linee guida per gli accordi com- tecnologie digitali e pulite. merciali con i Paesi extra-UE. Nella stessa occasione, la Commissione ha poi annun- Costruire il futuro dell’Europa ciato che chiederà agli Stati membri di aprire Non è mancato un riferimento a come far negoziati commerciali con l’Australia e la avanzare l’integrazione europea. Combi- Nuova Zelanda. nando alcuni degli scenari proposti nel Libro Bianco sul futuro dell’Europa, Juncker ha Cibersicurezza e dati protetti presentato la sua visione di un’UE basata su Il futuro dell’Europa è digitale. Per permet- libertà, uguaglianza e stato di diritto. Ha ipo- tere alle imprese e i cittadini europei di co- tizzato un’Europa più unita attraverso l’am- gliere le opportunità digitali la Commissione pliamento dello spazio Schengen, un euro ha proposto lo scorso 19 settembre una aperto a tutti i suoi Stati membri, un’Unione nuova serie di norme per disciplinare il libero bancaria più inclusiva, un’Unione delle flusso di dati non personali nell’UE. Le norme sociali da tutti condivisa e prospettive nuove misure consentiranno l’archiviazione di allargamento credibili per i Balcani occi- e l’elaborazione dei dati non personali in dentali. Juncker ha inoltre evocato l’istitu- tutta l’Unione. Questo permetterà di avere zione di un ministro europeo dell’Economia imprese più competitive e servizi pubblici e delle finanze, la creazione di un’unità d’in- più moderni nel quadro di un mercato unico telligence europea contro il terrorismo e la europeo per i servizi di dati. La Commissione costituzione di un Fondo europeo per una ha inoltre proposto di rafforzare la sicurezza politica di difesa comune. online tramite un sistema di certificazione Queste ed altre iniziative concrete, dal com- europeo per i prodotti e i servizi, riconosciuto pletamento dell’unione bancaria a nuove pro- in tutti gli Stati membri. Prevista anche la poste per gestire i flussi migratori, caratteriz- creazione di un’Agenzia europea per la ci- zeranno l’ultima fase della Commissione bersicurezza che sosterrà lo sviluppo di ca- Juncker, che si intrecceranno con le proposte pacità tecnologiche e industriali in questo di E. Macron e di altri leaders europei in un campo. momento cruciale della costruzione europea.
Puoi anche leggere