TERRI BOEMI LA TV IN CALABRIA IN NOME DEL PADRE - Domenica - Calabria.Live
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N. 10 - ANNO VI DOMENICA 6 MARZO 2022 MAGAZINE SETTIMANALE DI CALABRIA.LIVE IL QUOTIDIANO DEI CALABRESI NEL MONDO FONDATO E DIRETTO DA SANTO STRATI Domenica IL SETTIMANALE DEI CALABRESI NEL MONDO TERRI BOEMI LA TV IN CALABRIA IN NOME DEL PADRE di PINO NANO
COVER STORY Terri Boemi Nel nome del padre Il ricordo AURELIO MISITI di una tv L'autostrada Taranto-Reggio che fece epoca si può fare con soldi privati di Pino Nano di Francesco Rao In questo numero L'OPINIONE Serve una delega Parliamo di 'nduja al Mare e Portualità Ma come si scrive? Se l'uomo è forte di Emilio Errigo di Antonio Romano la donna è fortissima di Giusy Staropoli Calafati NEXTELLING Dulcis in Fiore Alla riscoperta UNIVERSITÀ dei dolci DELLA CALABRIA sapori Quella visita di della Calabria quarant'anni fa a cura di di Sandro Pertini Mauro Alvisi di Franco e Antonietta Bartucci Malito 10/2022 Supplemento settimanale del quotidiano – Roc n. 33726 - ISSN 2611-8963 Domenica Reg. Trib. Cz 4/2016 direttore responsabile: Santo Strati calabria.live.news@gmail.com 6 marzo 2022 whatsapp: +39 339 4954175
Domenica 6 marzo 2022 • www.calabria.live il magazine del quotidiano dei calabresi nel mondo U na nuova autostrada, joni- ca, con un tracciato auto- nomo che si affianchi alla "maledetta" 106, ma senza nuove spese per lo Stato: è l'ambi- zioso progetto che sarà presentato il 26 marzo 2022 a Roccella Jonica. Da 20 anni Aurelio Misiti – ingegnere, docente universitario e politico, già Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e sottosegretario e viceministro nel Berlusconi IV e as- sessore in Regione con Chiaravalloti – pone molta attenzione allo sviluppo della Calabria. In tal senso, le infra- strutture rappresentano una priorità alla quale non è più possibile dero- gare. La Strada Statale 106 si pone al centro degli studi compiuti nel tempo dallo stesso Misiti il quale afferma: «i tempi sono maturi per realizzare una grande opera che deve segnare il superamento dell’assistenzialismo al Sud. Il Governo vuole il partena- riato pubblico-privato e noi faremo proprio questo. Porterò a Roccella i rappresentanti dei privati, che con- fermeranno la nostra linea». – On.le Misiti, la Calabria, contrariamente al passato, grazie ai fondi del PNRR ed a tutte le altre opportunità riconducibili ad altri fondi europei e nazionali, potreb- be ampiamente ridurre quel AURELIO MISITI divario strutturale che nel tempo è stato anche causa di un mancato sviluppo socio- economico. Parlandone con L'autostrada jonica Lei, dal Suo autorevole punto di vista, potrebbe indicarci qualche anticipazione sull’i- niziativa che intende pro- si può realizzare muovere a Roccella Jonica prossimamente? «In questo momento, l’Europa ha previsto per l'Italia un finanziamen- con risorse private to che al di sopra di tutti gli altri fi- nanziamenti per gli altri 26 membri della Comunità Europea. L'Europa ha scelto di superare il gap tra il Mez- zogiorno e il resto del Paese che sta di FRANCESCO RAO ▶▶▶ 3
Domenica 6 marzo 2022 • www.calabria.live il magazine del quotidiano dei calabresi nel mondo ▶▶▶ Aurelio Misiti / Francesco Rao nali, ma questa visione dei lotti fun- le strade che riguardano la Sicilia, zionali era sbagliata, ed è sbagliato mi riferisco alla Catania-Palermo e divenendo un handicap non solo per continuare a praticarne il metodo. Trapani-Castelvetrano, che sono sta- l'Italia ma per l'intero continente. Tant'è vero che in circa quarant’an- ti finanziati a fondo perduto e sono le Questo fatto però provoca qualche ni di investimenti per lotti funzionali uniche grandi autostrade che vengo- ostacolo nella nostra incapacità tesa per la 106 si sono realizzati da 50 a 60 no finanziate dal Ministero del Teso- ad utilizzare tutti i fondi messi a di- km di nuova superstrada. Fatto che ho ro e non realizzate attraverso il paga- sposizione. sempre osteggiato in quanto sosten- mento del pedaggio degli utenti. In tal «Per il sistema stradale si punta alla go l’idea tesa alla realizzazione di una senso, il pensionato di Cuneo pur non soluzione antica dei vari lotti fun- nuova autostrada Taranto-Reggio percorrendo l’arteria stradale, paga zionali e quindi, a un certo punto Calabria. Fatto dimostrato anche suc- la Salerno-Reggio Calabria. Sfruttan- le opere vengono interrotte perché cessivamente. Nel 2007, in Calabria do questo fatto, ritengo che sia giusto finiscono i finanziamenti. In tal sen- Autonomie, c'è il progetto dell'auto- trasformare il finanziamento a fon- so, ricordiamo che i finanziamenti strada jonica E 90, da me firmato, in do perduto in investimento produt- pubblici finalizzati per risolvere i cui è evidente l’indirizzo nuovo che io tivo. Durante i lavori saranno svolti problemi dei grandi assi autostradali ho cercato di dare, certamente ricor- pubblicamente a Roccella Jonica meridionali sono limitati. Per affron- rendo anche a finanziamenti privati. spiegherò esattamente come è pos- tare in modo organico tali circostan- La progettazione deve essere di una sibile realizzare tutto questo e anche ze, offrendo una soluzione che po- nuova Autostrada jonica, con un trac- recuperare la parte dello Stato anche trebbe risolvere gli annosi problemi e i ritardi, bisognerebbe intervenire per far sì che oltre ai fondi dello Sta- to ci possano essere fondi dei privati. Si consideri che il 29 luglio del 2002, con l’accordo di programma per il si- stema delle infrastrutture di traspor- to, promosso dalla Regione Calabria e divenuto poi una intesa generale quadro tra la stessa Regione Calabria e il Governo di allora, si era stabilito di realizzare la Strada Statale 106 ri- correndo anche a fondi privati. Sono stato io a scrivere quell’intesa gene- rale e il relativo accordo di program- ma per il sistema delle infrastrutture di trasporto. Ora è evidente che allora si erano previsti fondi tutti pubblici e ciato autonomo, senza limitarsi ad un i fondi investiti sia in Calabria che in si era un po’ scettici che i privati po- puro e semplice ammodernamento Sicilia». tessero intervenire con loro finan- dell'attuale Strada Statale 106. Que- – Per quanto riguarda l’elet- ziamenti. Tuttavia, ci siamo messi sta soluzione è illustrata nel suddetto trificazione e la creazione all'opera e in quel momento avevamo progetto realizzabile con fondi del- del doppio binario ferrovia- trovato un modo per poter utilizzare lo Stato e fondi dei privati. Dall’idea rio, sempre sulla linea joni- oltre ai fondi pubblici che erano già progettuale illustrata nel 2007, nella ca, volendo essere realisti, stati finanziati, ma che erano pochi, quale proponevo una soluzione per quali margini di possibilità in altri termini non bastavano se non la 106, oggi è mia intenzione esporre potrebbero esserci per indur- per 1/3 nel finanziamento della E 90 al Governo e al Presidente della Re- re RFI a progettare, ottenere ex 106, quindi era necessario trovare gione Calabria una progettualità tesa i finanziamenti e realizzare finanziamenti privati che potessero ad affrontare e superare l’annosa l’opera? coprire il resto dell'investimento che questione. Per questo motivo voglio ammontava in tutto tra i 9 e 10 miliar- realizzare un incontro operativo a «Guardi, l'occasione il poter realizza- di di euro. Questa intesa istituzionale Roccella Jonica per illustrare quan- re la 106 nuova, cioè l’ex E90, in un non si è realizzata in tutto. to si può fare oggi per trasformare decennio piuttosto che in 250 anni, si «È chiaro, con la Legge Obiettivo si il finanziamento a fondo perduto sia sono realizzati un paio di lotti funzio- della Salerno Reggio Calabria sia del- ▶▶▶ 4
Domenica 6 marzo 2022 • www.calabria.live il magazine del quotidiano dei calabresi nel mondo ▶▶▶ Aurelio Misiti / Francesco Rao la Calabria e rendendo le 33 Stazioni storia del prossimo secolo ma solo rifugi per i ciclisti e in prospettiva si se l'Italia supera questo gap perché rende anche possibile la elettrifica- possono realizzare delle cose mera- l'Italia è la palla al piede e continuerà zione della linea jonica Taranto-Reg- vigliose per guardare al futuro. Il fu- ad essere come lo è stato nel secolo gio Calabria. Ma non ricorrendo al turo non può essere come il passato. passato. raddoppio nell'attuale linea jonica. La vecchia linea jonica e la vecchia «Noi dobbiamo avere la capacità di Quella deve essere abbandonata. Oc- 106, ricordano 150 anni di storia del superare questa visione assistenziale corre realizzare la linea ferroviaria passato. Oggi dobbiamo guardare ai del Mezzogiorno ed essere protagoni- parallelamente alla nuova autostra- prossimi cento anni del futuro delle sti proprio della unificazione econo- da 106, evitando di pagare espropri nuove generazioni e senza commette- mica e intellettuale con l'Africa, per- e quant'altro in quanto si dovrà pro- re gli errori che in passato sono stati ché l'Europa e l'Africa non possono cedere alla costruzione degli stessi in commessi, magari pensando di poter non essere niente nel prossimo seco- parallelo. Tenendo presente che oggi dividere l'Italia. Adesso occorre unifi- lo. Ritornando alla domanda, noi dob- non c'è più necessità di elettrificare care l’Italia. Tutto ciò, con molta fran- biamo fare sullo Jonio un'autostrada con i pali e portare l'energia elettrica chezza, dovrà significare che il citta- con le stesse caratteristiche della dalle grandi centrali - sperando che il dino calabrese deve sentirsi uguale autostrada Salerno-Reggio Calabria, in più dobbiamo realizzare il doppio binario al di sopra dei 30 e più paesi che si affacciano sullo Jonio, autentici gioielli da utilizzare per il rilancio del turismo e per lo sviluppo economico delle aree interne potendo contare sul ruolo strategico assunto dalle tra- sversali, già previste dal 2002. Oggi, alcune di esse possono essere miglio- rate altre si devono fare ex novo. «Io credo che sia il momento giusto per le trasversali stradali, per l’auto- strada jonica e per le ferrovie con l'e- lettrificazione moderna ad idrogeno: possiamo realizzare in Calabria ciò che non avremmo potuto realizzare futuro dopo la guerra ci riporti anche al cittadino lombardo o veneto, deve in altre regioni. In effetti, l'obietti- al recente passato - ma noi possia- avere gli stessi diritti ma anche gli vo di ottenere finanziamenti privati mo ritenere possibile elettrificare la stessi doveri. Se i lombardi pagano le per la realizzazione dell’autostrada linea jonica, ossia una linea nuova, autostrade, i calabresi alla fine lo de- è fattibile, mentre oggettivamente le parallela alla nuova 106 a doppio bi- vono fare pure. È necessario che sia ferrovie sono state finanziate diret- nario, con l'energia elettrica prodotta nei diritti sia nei doveri i meridionali tamente dallo Stato. Questo bisogna all'interno del treno attraverso l'uso siano uguali ai settentrionali, altri- fare per non guardare indietro ma del combustibile idrogeno. Questa menti il divario non si può superare. guardare in avanti e realizzare quel tecnologia, già praticata in ambito Se i Meridionali aspettano la manna partenariato pubblico-privato che è spaziale ci consentirà di realizzare che viene dal cielo, non riusciranno possibile oggi proprio perché abbia- l'energia elettrica necessaria per mai a superare questo gap. Il divario mo la Salerno-Reggio Calabria che è mettere in moto i treni sulla tratta si supera prendendo coscienza che i produttrice di guadagni e risparmi Taranto-Reggio Calabria e viceversa. meridionali possono fare nel loro ter- per lo Stato. Avendo una visione geopo- Quindi, niente elettrificazione come ritorio tutto quello che fanno quando litica proiettata a prossimi cento anni, in passato. Le spiagge devono essere trasmigrano al Nord oppure nelle al- ed operando per promuovere la pace, liberate, le ricerche archeologiche tre regioni d'Europa. Quindi, io riten- sarà possibile creare anche in Calabria vanno continuate. La vecchia linea go che si debba dare una svolta pro- uno sviluppo più moderno». jonica potrà essere utilizzata dalla prio perché l'Europa ha riconosciuto Regione come ritiene più opportu- che questo è uno dei danni maggiori (Francesco Rao è un sociologo che vive no. Si potrebbero coprire i binari e alla visione europea unitaria che può a Cittanova. È presidente del Diparti- mento Calabria dell'Associazione Na- realizzare una grande pista ciclabile, portare a questo Continente ad es- zionale Sociologi) capace di unire da una parte all'altra sere uno dei Continenti guida della 5
Domenica 6 marzo 2022 • www.calabria.live il magazine del quotidiano dei calabresi nel mondo OPINIONE DEL GENERALE GDF EMILIO ERRIGO / PER LE FUNZIONI AMMINISTRATIVE N on si ritiene di commet- tere alcun errore di valu- tazione strategica ed eco- nomica, se si partecipa al nostro caro Presidente della Regione Calabria, on. Roberto Occhiuto, una opinione personale finalizzata a pro- porre al Presidente dei Calabresi nel Mondo, di valutare favorevolmente l'avvertita necessità, di conferire una Delega politica, a favore della cresci- ta economica del "Mare, della Por- tualità, valorizzazione delle meravi- gliose Coste della Regione Calabria" . Attendere ancora, per quale plausi- bile, giustificata e convincente ragio- ne? La bella e fascinosa Regione Ca- labria, posizionata geograficamente al centro del Mar Mediterraneo, cir- condata da due importanti mari na- zionali, il Mar Tirreno e il Mare Ionio, con circa 800 Km, di "coste pregiate", definite dal Diritto Internazionale del Mare, "Linee di Base normali", per differenziarli dalle "Linee di Base rette", oltre 30 Porti Commerciali e Turistici, tante baie, approdi con buoni fondali, moltissime insenature naturali, Golfi da vivere, Rade sicu- re, dei quali porti, uno tra questi, tra i più importanti in Europa, ritenuto giuridicamente idoneo per favori- re l'ormeggio in sicurezza, a ciglio banchina e alla fonda, di Navi Com- merciali tra le più grandi al mondo fino ad oggi costruite, si parla del mega Porto Calabrese di Gioia Tauro. VALORIZZAZIONE DELLE COSTE Perchè è necessaria Numerosi sono i porti della Cala- bria, con elevata "Capacità Ricetti- va", idonei e da perfezionare, per accogliere Navi da Crociera, Navi la delega regionale RO-RO e RO-PAX, (Porti di Vibo Marina, Villa San Giovanni, Reg- gio Calabria, Saline Ioniche (non appena sarà al più presto, dragato su Mare e Portualità e riaperto al traffico navale), Cro- tone, Vecchio e Nuovo, Corigliano). Si intende scrivere e attirare l'atten- zione, con animo propositivo da Ca- di EMILIO ERRIGO ▶▶▶ 6
Domenica 6 marzo 2022 • www.calabria.live il magazine del quotidiano dei calabresi nel mondo ▶▶▶ Mare / Emilio Errigo si a reddito regionale e nazionale. del Mare 2021, il Rapporto Statistico La Delega al Mare, Portualità e alle Nazionale sul Diporto Nautico 2021, labrese nel cuore, su alcune straor- Coste per la Regione Calabria, signi- le Relazioni Annuali sulle Autorità dinaria potenzialità economiche non fica dare il via e l'avanti tutta, agli di Sistema Portuali 2019/2020/2021. ancora espresse pienamente, utili investimenti regionali, nazionali ed La Calabria e i Calabresi, per vince- per generare e moltiplicare in valo- esteri, creando attrattività di attivi- re ogni resistenza al cambiamento re economico e conseguentemente tà economiche ad altissimo valore e credere che un presente e futu- in valore occupazionale, tutte attività aggiunto, da localizzare sia all'inter- ro, economicamente e civilmente marittime, portuali e turistiche co- no della costituita "Zona Economica migliore è possibile, hanno biso- stiere, presenti e future, incremen- Speciale (ZES)", (previste per atte- gno di essere incoraggiati, soste- tando il reddito pro capite (tra i più nuare le conseguenze negative del- nuti, amati e accompagnati, pas- bassi tra i cittadini dei 27 paesi mem- la crisi economica del Sud Italia, dal so dopo passo, in fede e diritto. bri dell'Unione Europea) e l'occupa- Decreto legge 20 giugno 2017 n.91, Così procedendo e agendo, in e per zione specializzata, in ogni segmento convertito con modificazione, dalla la Calabria e i Calabresi, si potranno di filiera dell' Economia Marittima legge 3 agosto 2017, n.123 e istitui- dare concreta e produttiva attuazio- (Blue e Green Economy ) in Calabria. te con DPCM 28 maggio 2018) che ne ai principi e valori costituzionali, Senza attendere e pensare a quando e all'interno della "nuova vasta area dell'ambiente, per il bene, la sana se mai arriveranno, l'alta e altissima economica marittima della Calabria", e lunga vita, delle presenti e future velocità, terrestre, ferroviaria, marit- rappresentata dalla "Zona Economi- generazioni, degli ecosistemi terre- tima e aerea, si segua senza indugio la ca Esclusiva Italiana (ZEE)", la cui stri, marittimi, portuali e costieri, a via amministrativa della Delega am- istituzione è stata autorizzata con favore dell'iniziativa economica pri- ministrativa di attribuzioni e funzioni. legge n. 91 del 14 giugno 2021, alla cui vata libera , rispettosa della salute e Si ritiene che occorra costituire al più istituzione formale ai fini della Con- dell'ambiente, degli esseri viventi, in presto possibile, una struttura politi- venzione Internazionale delle Nazio- conformità ai nuovi commi aggiunti co-amministrativa regionale dedicata ni Unite sul Diritto del Mare (Monte- e modifiche, apportate agli articoli alla valorizzazione delle risorse natu- go Bay 10 dicembre 1982- ratificata e 9 e 41 della nostra Costituzione. rali presenti e strettamente intercon- resa esecutiva in Italia, con legge 2 nesse economimente al mare, alla dicembre 1994, n.689), in attesa del [Emilio Errigo è nato in Calabria, già portualità e alle coste della Regione. Decreto del Presidente della Repub- Commissario Straordinario di Gover- no dell'Autorità di Sistema Portuale La Calabria, si è convinti nel ritenere, blica di attuazione e proclamazione. del Mare della Sicilia Orientale, Do- che detiene molti potenziali econo- Invito i lettori e sostenitori di Cala- cente Universitario titolare di: "Diritto mici nazionali, europei e internazio- bria.Live, di consultare sul web, il IX Internazionale e del Mare" e di "Mana- nali, ancora non interamente mes- Rapporto Nazionale sull'Economia gement delle Attività Portuali"]. 7
Domenica 6 marzo 2022 • www.calabria.live il magazine del quotidiano dei calabresi nel mondo L ’uomo è forte”. Con questa Tutti casi in cui con la parola ‘uomo’, nelle sue gioie e nelle sue peripezie. espressione potremmo ben banalmente nome comune di perso- Finanche il Creatore avverte, dun- cominciare il racconto del- na, viene indicato l’individuo di sesso que, la priorità di dare all’uomo una la genesi del genere uma- maschile della specie umana. Nessu- compagna. Mettergli accanto un al- no. Parafrasando una delle più belle no, a ritroso nella storia, ha mai avuto tro essere vivente di sesso opposto al opere di Corrado Alvaro, dove però, il coraggio di dire che l’uomo è forte suo. E quindi completare la sua esi- la forza del genio maschile è frutto grazie alla donna che sin dalla gene- stenza. dell’ostinazione e della resistenza si gli è stata posta accanto. E che la Dio avrebbe potuto fare la donna allo umana in generale, e non della forza forza che esso, a tutt’oggi dispone, e stesso modo di come aveva fatto l’uo- Se “l'uomo è forte” la donna è “fortissima” di GIUSY STAROPOLI CALAFATI in quanto mezzo che consente di svol- che da essa gli proviene, è la sola in mo. Con lo stesso criterio e lo stesso gere una certa azione, a un determi- grado di modificare lo stato di quiete mistero. Invece no. È da una costola nato elemento, di un certo sesso. o di moto che lo interessano, e si chia- di lui che plasma lei. E le dà vigore, e ‘L’uomo è forte’, è un’espressione ma amore. O meglio ancora, dicasi le concede bellezza. Mettendola in ri- antica e al contempo fortissima, che più precisamente: individuo di sesso salto sopra ogni cosa, all’interno del sentivo ripetere spesso a mia nonna femminile della specie umana. Che creato. Ma l’uomo, sempre così trop- quando ero bambina, nei racconti sia essa sua madre o la sua amata. po autoritario ed ossessivo nel sen- della sua giovinezza, nei tracciati che Dunque, l’uomo è forte, tradotto nel- tirsi ‘il primate’ tra i viventi, di questa faceva delle guerre la pratica quotidiana identità che Dio concede, non come in cui l’uomo ave- della sopravvivenza grazia ma naturale dono, alla donna, va sofferto, ma che della specie, significa arriverà a vendicarsi crudelmente di grazie alla sua forza che “la donna è for- lei. Tanto che aver dato per ella la sua aveva superato. Lo tissima”. Secondo la costola, diverrà un fatto talmente di- sentii ribadire poi più antica delle leg- stante, passato e sconclusionato, che anche a mia madre, gende bibliche, Dio della donna ne farà oggetto di bordel- quando per esempio si servì della costola lo. vi fu il primo sbarco dell’uomo per creare Passata la creazione, l’uomo, oramai sulla luna. ‘L’uomo la donna. Una figura in possesso delle sue piene virtù, fi- è forte’, disse a gran emergente destinata voce. ad accompagnarlo ▶▶▶ 8
Domenica 6 marzo 2022 • www.calabria.live il magazine del quotidiano dei calabresi nel mondo ▶▶▶ Donna / Giusy Staropoli Calafati da loro, ho preso coscienza che la no- domestico. Ma non aveva realizzato stra posizione andava difesa. Che non null’altro. I sogni erano impediti a gura indipendente dall’opera del Cre- era una squalifica essere nate donne, quelle come lei. atore, rompe e corrompe, con precise ma una condizione che aveva tutte le L’emancipazione femminile la consi- sciabole comportamentali, il mondo ragioni per metterci in discussione. derava una frottola di quattro sposta- in cui opera, allestendolo di contro- Mia nonna aveva lavorato come un te rivoluzionarie. Ella il coraggio del- figure. E di quella creatura così bella mulo, altro che uomini. Le mani le la rivoluzione non l’aveva mai avuto. e così audace, irresistibilmente attra- aveva aperte, spaccate per la fatica Infatti morì con i piedi scavati nella ente, che avrebbe dovuto sotto il suo che avevano sopportato, e davanti terra. Con il voto dell’obbedienza a braccio essere protetta, se ne appro- fitta. Ne abusa e la usa. Se ne serve e la sfrutta. La impiega e la comanda. La costringe a soggiacere a lui, ar- rendevolmente. La donna diventa im- provvisamente un anello fragile della catena, e limita la sua presenza nella società a quel po’ di chiaranza in cui riesce ancora a vedersi viva. I ritratti che incorniciano le varie epoche storiche compiute e vissu- te dall’uomo, non mutano mai più la condizione della donna, anzi, la con- finano in spazi sempre troppo picco- li, mai abbastanza ampi, e per nulla capienti. Come in una noce. Essa di- venta una, nessuna e centomila. Vitti- ma di una crisi identitaria in cui, pur rimando essa stessa l’unica figura della famiglia in cui accresce la fede, soggiace al volere del maschio, nel- la misura di padre e di padrone. Un destino alieno nelle cui membra im- perfette le donne si scoprono mano mano perfettissime, e oltre il quale, rianimarsi diventa una scelta e un atto di coraggio. Guardando mia nonna, ho sempre pensato che senza di lei, il nonno non valesse nulla. Un uomo bastardo e irregolare come tutti. Il valore di lui, era dato dalla forza di lei. Un teorema che conferma la precisa meccanica della vita. Ricompone il quadro origi- nale del Creatore. Osservando mio padre, ho sempre sostenuto che i suoi successi portava- no, e per esteso, il nome di mia ma- dre. La sua audacia, la sua profonda alla quale non si erano mai ritratte. Dio e all’uomo che aveva sposato. ribellione, il senso altissimo dell’ono- Eppure la sua bocca non aveva mai Mia madre ha rinunciato a sentirsi re che ella, per pudore, responsabili- osato parlare. Controbattere. Mai donna parecchie volte. Quando an- tà e morale, non aveva mai tradito. neppure un lamento. Solo e sempre cora ragazzina mio padre la portò Da mia nonna e da mia madre, ho ca- muta sopportazione. Era stata una via con lui e dovette lasciare la scuo- pito quanto era valso essere nata don- brava madre, mia nonna. Una perfet- na anch’io. Ma al contempo, e sempre ta moglie, un vero angelo del focolare ▶▶▶ 9
Domenica 6 marzo 2022 • www.calabria.live il magazine del quotidiano dei calabresi nel mondo ▶▶▶ Donna / Giusy Staropoli Calafati la. Che al primo anno di Segretario d’azienda, aveva già concluso la sua istruzione. Quando le offrirono il po- sto come segretaria nella scuola del paese, e mio padre rifiutò per lei. Mia madre però, non ha mai pensato di dover morire con i piedi nella ter- ra come la nonna. Anzi, quella morte così indegna, si era giurata di doverla riscattare. E così un pizzico di quella emancipazione farlocca, davanti alla quale la nonna, ignorando il suo ruolo reale, l’aveva sempre messa in guar- dia, lei la mise in atto sul serio. Prese la patente prestissimo, mia madre. E soprattutto acquisì la sua autonomia. Certo, era ancora tanta la strada da fare, ma le donne, in Italia, a partire Un retaggio antico ma di cui vittima è uomo, il vero protagonista della sto- dal 46, avevano fatto grandi passi in fondamentalmente l’uomo che, com- ria dell’umanità? avanti. Da semplici individui di sesso plessato per natura, sfoga su di essa Sul palcoscenico c’è solo e sempre femminile, erano diventate donne. le sue frustrazioni. I complessi atroci Maria. Ella comincia ed ella finisce. Con una identità, e una precisa per- dell’inferiorità, di una forza sovru- Da lei tutto parte e a lei tutto torna. sonalità. Lavoratrici riconosciute con mana che la donna ha ma l’uomo non L’angelo andò da lei; Ella concepì per i propri nomi e cognomi. Donne ap- riesce a fronteggiare. opera dello Spirito Santo; a lei una prezzate e ammirate. Contemporane- La donna resta, infatti, il principio as- spada trafiggerà l’anima. amente simbolo del focolare domesti- soluto di ogni cosa. Contro ogni ostili- La verità è che la donna è l’unica vera co e madrine del grande progresso. tà, essa è il battesimo e l’iniziazione. generatrice del mistero. La donna è La donna esce dalla sua noce scura, La concezione è tutta raccolta dentro la radice. E alla radice non si fa torto. con gradualità. Poco alla volta con- al suo grembo. E fonda la terra e ga- Se si maltratta la radice, l'albero muo- quista la sua indipendenza. Senza rantisce la vita. re. E se muore l'albero nessun fiore però, mai riuscire del tutto, a porre Si pensi alla madre di Gesù. Davvero farà il frutto che darà il seme per far fine alle annose differenze di genere. è credibile che sia il Cristo, in quanto crescere l'albero per fare il tavolo at- torno al quale radunare chiunque. La famiglia, le grandi nazioni, i potenti del mondo, il mondo intero. E’ questione di attenzione e di sensi- bilità. Di analisi di pensiero. La donna senza l’uomo non può esi- stere. Ma laddove l’uomo è l’idea, ecco che la donna diventa progetto. E la contemplazione di entrambi dona vero compiacimento. C’è un coman- damento che Dio dona all’uomo sin dalla sua creazione. “La tua libertà”, gli dice il Signore, “finisce dove inco- mincia quella della tua donna. Va e non sbagliare”. Nessuno lo scrive mai, nessun uomo lo cita. Ma basta ricordarsi che ogni cosa ha le sue regole da rispettare. Anche la vita. Che è straordinaria- mente donna. 10
Domenica 6 marzo 2022 • www.calabria.live il magazine del quotidiano dei calabresi nel mondo STORIA DI COPERTINA / L'AVVENTURA TELEVISIVA DI UNA BRAVA GIORNALISTA CALABRESE “…Ci parlavamo senza parlare. Era il nostro codice segreto, il nostro linguaggio dei segni, si- mile a quello dei sordi. Eppure, io e te, sordi non eravamo. Taci- tamente, ci adeguammo a circo- stanze non del tutto fortuite, ma rispetto alle quali il tempo ci colse impreparati. Tu non par- lavi, non chiarivi. Tu come me evitavi lo scontro, evitavi il con- fronto. Fondendo e confonden- do rimescolavi le acque, schi- vavi il colpo, aggiravi l’ostacolo, come lo struzzo nascondevi la testa. Ed io ti assecondavo pur di mantenere teso quel filo sot- tile che ancora ci univa...”. Q uarant'anni fa, primi mesi del 1982, sulle reti di Telespazio Calabria, rigorosamente in diret- ta e puntualmente ogni giorno dalle 15 alle 19, dagli studi te- levisivi di Catanzaro, che allora era- no alloggiati in uno stabile appena dietro l’Arcivescovado, in fondo alla scala che portava a Via De Filippis, va TERRI BOEMI in onda la prima puntata di Filo Di- retto, un programma che rivoluziona l’informazione televisiva regionale e che vede protagonista un uomo che prima d’allora nessuno conosceva in Nel nome del padre Calabria. Il suo nome era Tony Boe- mi. Per ricordare la sua “epopea televisi- Quella bella storia va” perché tale fu la sua vita e la sua esperienza in Calabria, siamo andati allora a cercare sua figlia Terri, e le abbiamo chiesto di aiutarci a rimet- di Filo Diretto su tere insieme i cocci della loro vita in comune, storia la loro di un amo- re profondo, un amore anche molto sofferto, a tratti impossibile, a volte Telespazio Calabria negato, tradito, ignorato, soppres- so, altre volte dichiarato e plateale, eternamente in bilico tra illusione e realtà, tra sogno e smarrimento, tra malinconie e paure, tra poesia e sen- di PINO NANO ▶▶▶ 11
Domenica 6 marzo 2022 • www.calabria.live il magazine del quotidiano dei calabresi nel mondo ▶▶▶ Terri Boemi / Pino Nano 1980, diventò nei fatti il personaggio Soprattutto nei tuoi riguardi. più popolare, più amato, e più raccon- Mai mi hai permesso di pren- timenti inconfessabili. tato di questa regione, già allora così derti sottobraccio. E in quella “…Dolce papà. Io ti ho amato. povera, e così davvero assai lontana distanza in tanti hanno tentato Di un amore silenzioso sì, ma dal mondo dello show business. di insinuarsi. Inutilmente. Non esclusivo. Anche quando hai Ricordo che quando per la prima capivano quanto esclusivo fos- scelto di partire, andare via. volta il suo nome, Tony Boemi, com- se il nostro legame”. Lontano da me. Hai scelto la so- parve sugli schermi televisivi, molti luzione per te più indolore. Fino in Calabria pensarono si trattasse Lo racconta così oggi la figlia gior- alla fine hai inseguito un sogno di uno scherzo. Proprio così, di uno nalista Terri Boemi, che dopo la sua di libertà. E pensare che era scherzo appositamente costruito, e morte trova la forza e il coraggio di lì, vicinissimo a te. Ti sarebbe straordinariamente “montato”, per confessare a suo padre cose pensie- bastato allungare una mano e fare pubblicità alla sua RTC, era la ri emozioni e malinconie che in vita afferrarlo, quel sogno. E invece prima televisione storica che in que- non era mai riuscita a manifestargli fuggivi. Sempre. Come a voler gli anni incominciava a trasmettere o a trasferirgli. Ne è venuto fuori un rinnegare le radici. Cancellare via etere in Calabria. Ma ci sbagliava- libro di una forza empatica senza pa- i legami...”. mo tutti. ragoni, il titolo è Nuda, per occhiello Terri Boemi, da meravigliosa giorna- lista quale è sempre stata, e che cono- sce come pochi le regole impietose del racconto, non si tira indietro ne- anche di un millimetro, e rimettendo mano ai suoi ricordi e al suo passato ci ridà oggi del vecchio Tony Boemi l’immagine forse più vera e più fiera che si potesse riproporre di lui. Questa è la sua storia. Erano gli anni ’80, e immagino che i cronisti più giovani oggi non sappia- mo molto di quella fase così esaltante della vita dei calabresi, ma fu davvero una delle stagioni più vive del mondo del giornalismo calabrese. Non solo calabrese. Anche di quello siciliano, di quello pugliese campano e lucano. Ma partiamo dall’inizio, il che vuol dire partire dalla storia personale di Tony Boemi, e dalla sua straordinaria “Osservo le foto e il passato mi “Confidenze a mio padre”, pubblicato capacità manageriale, che nel giro di assale. Guardando oltre la la- da Falco Editore, e che ci dà finalmen- pochi anni diede corpo e vita al gran- stra di marmo bianca provo te di Tony Boemi un’immagine asso- de impero mediatico che Tony Boe- ad immaginare come sei. Ora. lutamente inedita e completamente mi, allora, chiamava semplicemente Trattengo le lacrime. Perché ho lontana dal cliché a cui migliaia e mi- Telespazio. deciso di smettere. Di piangere. gliaia di calabresi che lo hanno cono- Quando io incominciai a lavorare per Non mi manchi. Come potresti? sciuto e seguito per lunghissimi anni lui e con lui, eravamo rigorosamente Non può mancare ciò che non in televisione si erano ormai abituati. ogni giorno in diretta, io avevo solo si è mai avuto. Tu eri di tutti. “Sfoglio l’album dei ricordi. venticinque anni, e anche mille sogni Certo io sono stata una privile- Ero sempre tra le tue braccia. nel cassetto. giata. Lavoravo per te, sebbene Quelle tue mani larghe e tozze, Tony era un “siciliano per errore”. mai con te. Avrei voluto trova- mi avvolgevano completamen- Era nato a Catania, nel 1931, quasi per re il coraggio di stringerti, ab- te. Le mani, le nostre mani, così caso, perché in Sicilia rimase pochis- bracciarti e dirti ti voglio bene. simili. Dio quant’ero piccola tra simi anni. Trascorse invece gran par- Ma tu, fin da piccola, mi avevi le tue mani. E quanta amorevo- te della sua vita in Calabria dove, nel insegnato a non esternare i giro di meno di dieci anni, dal 1970 al sentimenti, ad essere sobria. ▶▶▶ 12
Domenica 6 marzo 2022 • www.calabria.live il magazine del quotidiano dei calabresi nel mondo ▶▶▶ Terri Boemi / Pino Nano zione da parte degli autori del pro- numeri che gli ascolti registravano gramma. Ma semplicemente perché giorno dopo giorno. le protezione c’era nel tuo strin- il programma non aveva degli autori. Già allora si raccontava di un'audien- germi. Accadeva che tu partivi Il programma nasceva giorno per ce di quasi duecentomila utenti ogni per qualche viaggio di lavoro. giorno, quasi per caso, costruito sul- giorno, dalle tre del pomeriggio alle Il mio mondo andava in fran- le telefonate della povera gente, che cinque della sera, il picco massimo tumi. Ero disperata. Mi sentivo chiamava in diretta, che parlava con si registrava tradizionalmente dalle come un’orfana. Così mi raggo- Boemi come se parlasse con il pro- 16 alle 17, quando la gente rientrava a mitolavo nel mio malinconico prio amico più caro e più fidato o con casa dalla scuola o dall’ufficio. silenzio. Le partenze erano un il proprio sacerdote, e in presa diretta E quando, alle tre in punto del pome- distacco insopportabile. Non ci la gente raccontava le proprie vicen- riggio la sigla del suo programma dormivo dalla sera prima. Con- de personali, i propri drammi fami- partiva e scemava su di lui, Boemi non tavo i giorni che mancavano liari, denunciava i soprusi subìti, le faceva altro che ripetere ogni giorno il alla data del tuo rientro. Senza angherie sociali vissute per anni in suo solito ritornello di sempre. di te tutto era difficile, ostile, silenzio, le negazioni le frustrazioni “Cari amici che ogni giorno seguite sconosciuto”. e i rifiuti che hanno intrecciato e vio- me e la mia trasmissione, sappiate Dal 1982, ogni giorno dell’anno, sen- lentato le storie private di intere ge- che io so di avere dei grandi limiti, e di za mai una sola interruzione, miglia- nerazioni. questo vi chiedo perdono. Io ho studia- ia e migliaia di calabresi accendono la televisione e ritrovano, ogni pome- riggio di ogni santo giorno, Natale e Capodanno compresi, l’immancabi- le Tony Boemi, sempre al suo posto, con questa sua faccia che era la ne- gazione della televisione patinata, con questa sua cravatta sottilissima, dai colori sgargianti, che gli pende- va sbilenca dal collo, dettagli di poco conto che col passare degli anni però hanno fatto di lui il mitico conduttore di Filo Diretto, una trasmissione che entrò nel cuore della gente come un fulmine a ciel sereno, perché per la prima volta in Calabria una piccola televisione privata portava finalmen- te nelle case di centinaia di migliaia di persone i problemi piccoli e grandi Un programma cult, diremmo oggi, to molto poco, perché per vivere sono di una regione e di una comunità pe- che andrebbe recuperato, analizzato, stato costretto a lavorare da ragazzo, santemente oppressa dalla miseria, archiviato secondo i canoni più tra- ho una cultura normalissima come piegata dall’isolamento dal resto del dizionali della sociologia moderna, molti di voi, ma ogni qual volta mi pre- Paese, e vissuta da un sentimento ge- perché affrontava e sviscerava anche paro a fare qualcosa di nuovo mi met- neralizzato di solitudine sociale. Già i grandi temi sociali del momento, e to sempre dalla parte del più debole. allora gli analisti dell’ISTAT ci diceva- che oggi finalmente è possibile an- Io stesso so di essere un debole rispet- no che la Calabria era la Regione-fa- cora riassaporare in pillole sul web to a tanti altri, ma ho deciso che la mia nalino-di-coda-d’Italia. grazie ad un blog, Telespazioamar- televisione deve restare al servizio di Il Filo Diretto che Tony Boemi si era cord.it, che un bravissimo giornalista chi non ha voce, e so che in Calabria, in inventato a sua immagine era una come Nico De Luca ha sapientemente Sicilia, in Lucania, in molte zone della sorta di confessionale aperto, dove costruito perché la “memoria non ci Campania, sono tanti ancora quelli ognuno aveva la libertà e la possibi- lasci mai da soli, e non ci abbandoni che non hanno mai avuto voce”. lità di raccontare la sua storia per- mai”. Numeri da record, per una piccola sonale. Era una trasmissione senza Il successo di Filo Diretto fu immedia- emittente commerciale nata dalla censura, aperta a chiunque chiedes- to, travolgente, “nazional-popolare” grande genialità di un radiotecnico se di partecipare, senza filtro alcuno, direbbero oggi gli analisti della TV e soprattutto senza nessuna media- moderna, ma senza precedenti per i ▶▶▶ 13
Domenica 6 marzo 2022 • www.calabria.live il magazine del quotidiano dei calabresi nel mondo ▶▶▶ Terri Boemi / Pino Nano done ombelicale che ogni giorno lo che era diventata una vera e propria portava realmente, quasi fisicamen- macchina da guerra, quasi infernale, con la passione viscerale della tele- te, nelle case di centinaia di migliaia dove nulla era affidato al caso, e dove visione, e che con pochissime attrez- di persone diverse, e che in lui vede- nei fatti, ogni santo giorno dell’anno, zature che aveva in casa, insomma vano il “salvatore del mondo”. si raccontava la storia vera della gen- il minimo indispensabile che gli ser- Era questa la sensazione reale pal- te del Sud. viva per potere andare in onda, ogni pabile sostanziale e immediata che si Passarono i primi cinque anni, Tele- giorno imponeva il suo faccione e il coglieva soprattutto stando in regia, spazio era già diventa un "caso na- suo vangelo. dietro il grande vetro che separava zionale", e fu allora che Tony Boemi È in questo clima generale, di lavoro lo studio dai camerini, perché ogni decise di sfidare sé stesso. e di continue sperimentazioni televi- pomeriggio in regia mentre lui era Partirono i primi collegamenti quo- sive, che alla fine venivano interpre- in onda arrivavano, smistate su dieci tidiani in diretta, cosa che allora non tate anche come vere e proprie sfide centralini diversi, centinaia di telefo- faceva neanche la RAI, si aprirono le culturali innovative e alternative ri- nate in contemporanea. prime redazioni provinciali, prima spetto alla tradizione nazionalpopo- Per anni, ma solo trent’anni dopo, lo Reggio Calabria, poi Cosenza, e più lare della Calabria e della sua gente, stesso meccanismo si è ripetuto poi tardi Locri, Vibo Valentia e Messina, che cresce la piccola Terri, fino a di- con Lino Polimeni, un giornalista e quando tutto sembrò pronto Tony ventare grande, una donna matura, coraggioso dissacrante avvolgente, Boemi decise di mandare in onda, una giornalista di successo, un’intel- soprattutto bravo, e che nei nuovi stu- oltre alla sua tradizionale trasmissio- lettuale molto raffinata. Una stagione di di Telespazio ha reinventato, certo ne del pomeriggio Filo Diretto, anche non sempre facile per lei, e che Terri altre cinque racconta nel suo diario personale con edizioni gior- grande delicatezza letteraria, senza naliere del orpelli di nessun genere, con intelli- TG, che con genza, con il cuore in mano, e in ma- tutti i limiti niera davvero magistrale. professiona- “Ero diventata adulta tra mixer, te- li che pote- lecamere, microfoni, monitor. Gli vano avere, uomini e le donne che in quella strut- soprattutto tura, creata negli anni Settanta, si inizialmente agitavano come api operaie, erano lo riconosco, per me come sorelle, fratelli. Fami- diventarono glia. Tuttavia, ero pur sempre la “fi- presto, per glia del padrone”. Ed era complicato tutti noi, un farmi accettare, essere una di loro. insostituibile Così restavo in bilico tra due opposti. Tony Boemi e Pippo Baudo negli anni d'oro di Telespazio punto di rife- Combattuta tra due anime. Figlia e di- rimento. pendente. Divisa”. a suo modo, geniale come solo lui sa In quegli anni non c'era avvenimento, Parlavamo prima di anni che vanno esserlo, il Filo Diretto di Tony Boemi o fatto di cronaca, che non passasse dal 1982 al 1989, ma prima ancora di con la “sua stessa gente di Calabria”. dagli studi centrali di via XX Settem- Filo Diretto Tony Boemi aveva “osato” Era inevitabile, ma il successo del bre a Catanzaro, dove Tony Boemi condurre una trasmissione dal titolo programma portò Tony Boemi, e la aveva intanto costruito e realizzato Cosa dicono i giornali oggi, trasmis- sua televisione, alla ribalta della cro- una delle emittenti televisive tecni- sione seguitissima e che lo aveva naca nazionale. camente più avanzate d’Italia. Tutto costretto a stare in video dal 1978 al Da Milano e da Roma arrivarono in questo lo racconta bene oggi Piccola 1984. Gli americani direbbero “Sorry, Calabria i primi grandi produttori te- e Fragile, il saggio-analisi che il gior- no comment”. levisivi, che avevano sentito parlare nalista Attilio Sabato, storico Diretto- Immaginate solo per un momento a di lui. Cercavano una verifica diretta re di Teleuropa Network, ha scritto e uno di quei famosi predicatori ame- sul campo, e ad ognuno di loro bastò coordinato qualche anno fa per con- ricani che hanno fatto la fortuna del- davvero molto poco per scoprire che to del Consiglio Nazionale dell’Ordi- la grandi TV commerciali negli Stati alle spalle di questo “omone così gof- ne dei Giornalisti Italiani, di cui egli Uniti, penso al grande Fulton John fo” e così apparentemente disincanta- stesso era Consigliere Nazionale, e Sheen. Bene. Bene, Tony Boemi ave- to, c'era in effetti una televisione per- va legato con il suo pubblico un cor- fetta, soprattutto sul piano tecnico, ▶▶▶ 14
Domenica 6 marzo 2022 • www.calabria.live il magazine del quotidiano dei calabresi nel mondo ▶▶▶ Terri Boemi / Pino Nano le storie private di uomini e donne vivo, ed una proprietà di linguaggio, che hanno legato il proprio nome alla forbito elitario ed elegante assolu- che dedica appunto un intero capi- televisione di Boemi per sempre. tamente inusuale per il tradizionale tolo alla vicenda di Telespazio Cala- Vorrei ricordare qui alcuni dei pro- pubblico televisivo calabrese. bria, e alla vita di Tony Boemi. Che grammi più seguiti della rete in que- Ma c’è dell’altro. La storia di Telespa- ebbe il grande merito storico di aver gli anni e con cui molti di noi sono zio è soprattutto storia di programmi tenuto a battesimo, primo in Italia, cresciuti, e vado a memoria d’uomo: e di rubriche di approfondimento che il “No-Stop 24”, ma la sua filosofia di Candid Camera Show di Lino Poli- nel corso di questi ultimi 40 anni han- vita era quella di credere che “anche meni, nel 1997 è stata la trasmissione no profondamente segnato la storia di notte c’è un popolo che guarda la più seguita di quell'anno con oltre regionale calabrese, anche perché televisione e che senza la televisione 500.000 contatti, La Posta di Candy molte di queste finestre televisive starebbe male”. Ammalati, carcerati, Candy, di Maria Pia Talarico, Su di avevano poi preso il posto, e a pieno gente che soffre di insonnia, guar- giri di Albino Talarico, Domenica- titolo, lasciato vacante dalla RAI, che die giurate, secondini, poliziotti in sport di Nico De Luca, indimentica- agli inizi degli anni 80 chiuse di fatto, servizio, medici di guardia notturna, bile, per undici anni dal 1993 al 2004 e per sempre, la programmazione re- guardiani di ogni genere, insomma ogni domenica Nico ha raccontato gionale, una scelta che fu a giudizio tutto un mondo che di notte continua come nessun altro tutto il calcio cala- di molti assolutamente “improvvida” a vivere come se fosse giorno. Non a brese in diretta, e poi ancora A Carte e quasi “demenziale”. caso il suo Filo Diretto andava in onda Scoperte di Ennio Curcio, Antepri- È legato anche a questo il successo anche in ribattuta dalla mezzanotte masport di Orlando in poi, per soddisfare questa fascia di Rotondaro, Scopri il pubblico. Poi qualche anno dopo arri- Mondo di Giagà Ru- varono anche i primi programmi not- bino, amabilissimo turni della RAI, così come arrivò la format trasmesso prima edizione di Domenica In ,e che senza interruzioni nei fatti e nella impostazione genera- dal 1980 al 1999, un le ricalcava l’impalcatura tradiziona- programma di gio- le di Filo Diretto. chi che aveva come Volevi una consacrazione ufficiale? protagonisti i ragaz- Volevi che la tua faccia diventasse fa- zi delle mille scuole miliare in ogni angolo della regione? calabresi. Ti preparavi a fare politica? Cercavi E poi, ancora, Liti il successo ad ogni costo? Allora non di Condominio, avevi che andare da lui, e chiedere a Pushing, Dance Tony Boemi di ospitarti in diretta nel Live, La parola agli suo salotto. esperti, Parliamo Maria Pia Talarico, una delle conduttrici del tg di Telespazio Oggi sembra quasi un eccesso dirlo, di..., Monitor, Osteria ma Tony Boemi alla fine degli anni dello Sport, Articolo 21, La Santa Mes- naturale e scontato di programmi ‘70 aveva inventato in Calabria e co- sa, pensate primo esperimento na- a cui Tony Boemi teneva in maniera struito per le sue mani callose un zionale della messa della domenica speciale, molti dei quali nati e cresciu- programma che fatto poi, tanti anni trasmessa rigorosamente in diretta ti anche dopo la sua partenza da Ca- dopo da Maurizio Costanzo, natural- da una delle mille chiese di Calabria. tanzaro, quando un giorno decise che mente con le dovute differenze, di- Indimenticabile anche Perfidia, clas- era arrivato il momento di “spegnere ventò invece il più famoso “Maurizio sico esempio di talk show politico, per sempre la sua immagine in TV”. Costanzo Show”. (oggi approdato a la Ctv) fortemente Erano: Eccoci, Insalata di riso, ricor- Ma Telespazio non era soltanto Filo graffiante, irritante, irriverente, sen- do condotta da Anna Munafò e Marco Diretto. za rete e senza censure, condotto in Bellavia,Voto di scambio,Vino e politi- Telespazio Calabria era molto di più, diretta da un grande “animale televi- ca, Su di giri, È sempre domenica, Rag- e molto altro ancora. Era una vera sivo” come sa essere solo lei, Antonel- gio di sole, Tieni il tempo, Umor candid e propria fucina di talenti e di pro- la Grippo, una vera leonessa del gior- camera, Mappa dei piaceri, Karaoke grammi, di proposte e di provocazio- nalismo di quegli anni e tutt'oggi in night, Garage Band, Inchiostro elettro- ni diverse, di idee costruite apposta prima fila, donna molto colta, dal por- nico, Non solo sport, Masterchef, Food per una televisione moderna, e come tamento solenne, che per raccontare sempre accade dietro le idee ci sono la politica usava la graticola a fuoco ▶▶▶ 15
Domenica 6 marzo 2022 • www.calabria.live il magazine del quotidiano dei calabresi nel mondo ▶▶▶ Terri Boemi / Pino Nano di registrazione. Mi manca la legare i fili spezzati dalla memoria tua voce priva di inflessioni, mi e dal tempo. Comunque ci provo lo King, Dedicato a te, Tavola Rotonda, manca quel tuo modo di pro- stesso. Denunce, Mister Chef, Media Sma- nunciare il mio nome. La po- Ricordo Terry Boemi, Rina Rao, Si- scherati, Cuisine Art, Teatro Live, Lotta polarità non aveva intaccato la mona Dalla Chiesa, Maria Pia Tallari- Continua, Sapore d'Estate, Mixer, Live tua semplicità: non facevi caso co, Maurizio Bonanno, Tonino Condò, Music, Barbecue, Agriturismo Live. agli sguardi curiosi, al timido Riccardo Giacoia, Piero Pulignani, Uno sforzo editoriale quindi, e non bisbiglio di chi, riconoscendoti, Vittorio Giummo, Ciccio Ubbriaco, solo editoriale, davvero senza prece- sussurrava il tuo nome. Ema- Gabriella D’Atri, Vittore Ferrara, denti, che impone ad ognuno di noi di navi carisma ed eri, tuo mal- Mimmo Macario, Leo Ciriaco, Pao- sottolineare che dietro ogni program- grado, tutto ciò che altri, molti lo Giura, Alfonso Scalzo, Emanuela ma si colloca il ricordo, purtroppo altri, avrebbero voluto essere. Io Gemelli, Magda Boemi, Antonio Sta- ormai sbiadito dal tempo, di giovani restavo qualche passo indietro. gliano, Rino Tebala, Marcello Barillà, professionisti, manovali e operatori In prima fila erano gli amici, Betty Crispino, Davide Lamanna, Ga- dell’informazione, che allora erano pochi, e i parassiti, tanti”. briele Bianco, Cesare Scorza Rotun- pieni di vita e di passione, impastati do, Antonio Latella, Gerardo dalla testa ai piedi di amore folle per Gambardella, Luigi Grandi- la televisione, ma perché la televisio- netti, Annarita Patania, Gerar- ne, credetemi, è una vera magia. Era- do Capezzera, Dante Bilotta, no le “braccia” di Tony Boemi. Erano Franco Gariano, Carlo Spada- le persone a cui lui aveva affidato il fora, Tonino Umbrello, Enzo suo giocattolo preferito, e che con la Iannì, Rosy Giannini, Stefania propria faccia e il proprio impegno Sacco. quotidiano, mettendo in gioco spesso E poi ancora, Raffaele Nicolò, la loro vita privata e i loro interessi Enzo Nania, Franco Corrado, familiari, hanno trasformato la “bot- Mico Ammendolia, Tonino Pa- tega artigiana” del vecchio “Mastro scuzzo, Riccardo Di Nardo, Er- Tony” in una delle televisioni com- nesto Tronca, Vittorio Celano, merciali più moderne d’Italia. Felice Guarna, Franco Santi- Terri non se ne fa ancora una ragio- se, Gaetano Caliò, Vanni Bel- ne. Per anni ha provato a negare a sé panno, Giusy Pedace, Raffaele stessa che la scomparsa di suo padre Gaetano, Carlo Canino, Mario non gli fosse pesata più di tanto, ma Lucente, Daniele Ravaglia, Pa- quando poi un giorno decide di scri- trizia Alcaro, Paolo Grotteria, vere a suo padre questa “lettera po- Tonino Trapasso, Emilio Ba- stuma” non fa che ricordargli quanto rone, Piero Quattrone, Tonino in realtà il lavoro in televisione e il Minicelli, Gabriella Gualtieri, successo travolgente le abbia portato Bice Gullà, Franco Felicetta, via in realtà e per sempre l’affetto più Un giovanisismo Pino Nano al tg di Telespazio Lello Nisticò, Giovanni Aloi, intimo di suo padre. Debora Felli, Antonella Liri- “Mi manchi papà. Sì, ho men- Volete sapere chi c’era? Spero solo tano, Maurizio Corrado, Eugenio Ca- tito. A me stessa. Mi manchi. E di non dimenticare qualcuno, ma con pellupo. la tua assenza è pesante come tantissimi di loro, prima ancora che Non è finita qui. Ricordo Alfredo Ca- un macigno. Di te mi manca- io mettessi per la prima volta piede in ferri, Nicola Madia, Vincenzo Giu- no quelle piccole cose, talmen- RAI, ho avuto la fortuna il privilegio e liano, Oldani Mesoraca, Raffaele te piccole da passare talvolta l’onore di imparare i rudimenti della Mannella, Bruno Felicetta, Davide inosservate. Le impercettibili diretta televisiva. E questo mi lega a Trapasso, Dino Turcomanni, Anto- sintonie. Delicate, invisibili ar- loro, e alle loro vicende professionali, nietta Campagna, Aldo Scozzafava, monie. Mi manca il tuo odore. come nessun’altra cosa al mondo po- Franco Donato, Aldo Scozzafava, Ivan Il tuo passo sempre più incerto. trebbe fare. Lomanno, Piero Quattrone, Biagio Il tuo sguardo perennemente Proverò a fare qualche nome. Anche Pantusa, Giuse Barrile, Rita Gentile, perso ad inseguire sogni lon- qui vado a memoria, e non in ordine Massimo Morabito, Pino Romano, tani. Mi manca quell’occasio- alfabetico, ma capirete da soli che nale incrociarci tra regie e sale non è facile dopo quarant’anni ricol- ▶▶▶ 16
Domenica 6 marzo 2022 • www.calabria.live il magazine del quotidiano dei calabresi nel mondo ▶▶▶ Terri Boemi / Pino Nano pretendendo da Mario Foglietti che portunamente situato nel corridoio le maestranze fossero tutte rigorosa- sottostante - che segnalava l’arrivo Roberto Piterà, Quattromani, Paki mente calabresi. E fu sempre Mario delle notizie. Non c’erano i gran- Grandinetti, Giovanni Marcianò, Um- Foglietti, con questa classe innata di studi e gli spazi ampi e moderni berto Conforti, Enzo Paonessa, Ste- che aveva nel fare televisione sociale, dell’attuale sede di via De Filippis, ma fano Felicetta, Enzo Ciacco, Antonio a creare per Telespazio un coordina- quella piccola struttura piena di atti- Bruni, Beppe Chiaravalloti, Alessan- mento nazionale di emittenti televi- vità febbrile mi è rimasta nel cuore, dra Curcio, Francesco Scarfone, Gino sive private, che permise alle reti di così come mi sono rimasti nel cuore Simone, Carmelo Regolo, Raffaele Boemi di poter raccontare in diretta l’affetto e la stima per Tony Boemi. È Mannella, Roberto Janni Palarchio. la prima storica visita in Calabria di stato il mio primo “capo” e, come tutti Ricordo con grande ammirazione Papa Giovanni Paolo Secondo. Un ba- i capi che si rispettino, mi incuteva un anche Pino Iannì, era uno degli uo- gno di emozioni e di racconti senza po’ di soggezione con il suo fare bur- mini-macchina più fedeli di Tony tempo, e senza pari. bero e di poche parole. Ricordo anco- Boemi, il suo regista preferito, e che Se io oggi non avessi lavorato tanti ra il panico che mi assalì quando de- oggi a distanza di 40 anni da allora è anni alla RAI, e per la RAI, oggi direi cise che dovevo andare in video (cosa diventato uno straordinario direttore senza timore di smentita che anche in che avevo accuratamente evitato di della fotografia per le produzioni di quella straordinaria occasione, che fare nei miei primi mesi di attività, li- eccellenza di mamma RAI. Ma Pino fu la visita di Karol Woytila in Cala- mitandomi alla preparazione dei Tg) Iannì, mi ricorda soprattutto le gran- di produzioni televisive realizzate negli anni dalle reti di Tony Boemi. Parliamo di veri e propri docufilm d’autore, format di grande impatto mediatico, interamente dedicati alla storia calabrese. Ricordo anche con immensa malin- conia un nome per tutti, quello di Ma- rio Foglietti. Mario era stato per anni un mitico regista del TG1, e per anni aveva collaborato e lavorato a stret- to contatto di gomito con Enzo Biagi in giro per il mondo. Lasciata la RAI, Mario preferì tornare nella sua città natale, e a Catanzaro, grazie alla fidu- cia cieca che Tony Boemi gli aveva ri- servato, riuscì, insieme ad un grande bria e dove noi della RAI arrivammo e lo sguardo incoraggiante e severo intellettuale calabrese del tempo, il leggermente in ritardo, c’erano per al tempo stesso di Boemi che conti- prof. Luigi Tassoni, a realizzare una fortuna loro, che erano arrivati prima nuava a dirmi: “Non ci sono scuse, se serie di “medaglioni”, che erano veri di noi. Erano i ragazzi di Tony Boemi. ci riesco io...”. e propri documentari sceneggiati, su Bravi, straordinariamente bravi, an- Ma torniamo a Telespazio. scrittori e artisti calabresi storica- che allora. Grazie alla cocciutaggine e agli sforzi mente famosi. In redazione c’era anche una giova- imprenditoriali di Tony Boemi quello Da Fortunato Seminara a Mario La- nissima Simona Dalla Chiesa, la fi- di Via De Filippis nel cuore della città cava, da Andrea Cefaly a Leonida Re- glia del Generale Carlo Alberto Dalla vecchia di Catanzaro, era diventato il paci. Ma la vera grande chicca cine- Chiesa, che nella postfazione che fa più grande studio televisivo del Sud matografica del Gruppo Boemi fu alla al libro di Terri ricorda il suo arrivo Italia. Certamente, uno dei più gran- fine il film che in maniera magistrale in redazione e i suoi primi mesi di di e attrezzati d’Italia. La particolarità ricostruì e raccontò la fase più diffici- impegno professionale con grande dello studio centrale era dato dalla le della vita di Cesare Pavese, accusa- dolcezza. superficie occupata, ben 2 mila metri to di antifascismo nel 1935, arrestato “Lavoravo nella redazione del tele- quadri, rigorosamente insonorizzati e condannato a tre anni di confino giornale, in un soppalco raggiungibi- e tecnologicamente di ultimissima nella locride di allora, esattamente a le da una scaletta di ferro a prova di generazione. Quasi uno schiaffo alla Brancaleone, e che Boemi fece gira- inciampo, da cui salire e scendere in re e produrre con fondi tutti suoi, ma continuazione al suono del fax – op- ▶▶▶ 17
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