Szoven2 - Parrocchie di Montecavolo

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Szoven2 - Parrocchie di Montecavolo
Lergh ai                                              203

Szoven                                                            Coronamento de “Il Ponte” di Giugno 2020 - Numero 203 Anno XXI

                                                           “..senza
                                                         Coppa, cosa
                                                          ci resta..?”

La Coppa del titolo è la Coppa dei Cantoni, ça va sans dire,       sarà stata presa, ma ad oggi siamo davvero combattuti.
che nel nostro piccolo mondo (Montecavolo e dintorni) rap-         Le nuove regole vogliono 1 maggiorenne ogni 7 bambini/e (lo
presenta tanto, tantissimo... e allora davvero cosa ci resta?      scorso anno era 1 a 20). Le tabelline le conoscete, per soli
Un ritorno alla normalità che tale non è, probabilmente lo         35/40 minori ci vogliono 5 adulti. Volontari/e che per 3 setti-
diventerà, almeno ad oggi pare che il trend contagi si stia        mane si prendano tutte le mattine disponibili, non se ne ve-
arrestando o quasi. Stamattina (ndr domenica 31 maggio)            dono in giro, o almeno non così tanti. I bravi educatori della
mentre da “addetto al distanziamento”, mi apprestavo ad            cooperativa Pangea che già da un paio di anni ci hanno af-
accompagnare i (pochi) fedeli ad accomodarsi ai banchi per         fiancato, hanno un costo (in linea con il mercato), e non pos-
la prima Messa post quarantena, mi sono chiesto che senso          siamo attivarne più di tanti. Poiché non riusciremmo a copri-
avesse questo tipo di celebrazione.                                re i costi, quindi la Commissione Oratorio da settimane si sta
Sarò stato io, sarà stata la pioggia, sarà stata la messa delle    ingegnando per trovare una soluzione. Io non so come andrà
8:00, che non è mai stata frizzantina, composta per lo più         a finire, ma vale la pena fare il Campo Estivo. Con il coraggio
da nonni e nonne, oggi sapeva di poco. Ma credo sia stato          che in questi lunghi mesi abbiamo avuto tutti/e. È un segna-
importante ritornare ad esserci. Anche in questa realtà con        le, è un esserci, il non avere paura. In sicurezza, seguendo le
le ali semi tarpate, fatta di mascherine, gel per le mani e di-    rigide norme ma facciamolo. Non siamo soli.
stanziamento sociale. Inoltre da tutte queste precauzioni,         Lo stesso coraggio che da cittadino e da genitore, mi piace-
possiamo anche imparare qualcosa, che magari prima ave-            rebbe vedere nella scuola. La grande assente di questi lun-
vamo rimosso: l’accoglienza, ad esempio. Accogliere le per-        ghi mesi. E non parlo delle lezioni on-line, di tutto quello che
sone sul sagrato, dare il buongiorno, ce l’eravamo ripromessi      presidi, insegnati personale ATA, alunni e famiglie hanno fat-
da anni, credo dai tempi di don Riccardo, mai fatto, mentre        to in questo periodo. Ma parlo della scuola come istituzione.
stamattina è stata una delle cose che più piacevoli e impor-       Ci sono 3 mesi, per attivarsi per arrivare a settembre prepa-
tanti.                                                             rati. Non ci sono scuse, se in poche settimane abbiamo rea-
Messa ma non solo, siamo in ballo con il campo estivo, quan-       lizzato o adeguato interi reparti di ospedali in tutto il paese,
do riceverete questo giornale, sicuramente una decisione           con grandi sacrifici, anche errori, la scuola non può essere
Szoven2 - Parrocchie di Montecavolo
Lergh ai szoven                                                                                                    giugno 2020
sempre l’ultima della classe.
Ma ora tornerei alla Coppa, sotto ho scritto un breve testo,
che abbiamo già pubblicato sulla pagine Facebook della
Coppa dei Cantoni, per far capire quanto ci mancherà, in
questo caso purtroppo non c’erano proprio le condizioni le-
gali per organizzarla, quindi non abbiamo rimpianti, ma solo
una gran voglia di guardare al 2021 e realizzare una edizio-
ne in grande stile. Poi se a fine giugno o a luglio qualcosa
relativamente al distanziamento sociale (anche nello sport)
dovesse cambiare... un piano B ce lo abbiamo.

Scorro la chat del gruppo Whatsapp denominata “Direttivo
Coppa”, torno al primo marzo, qualcuno scrive “marzo, lo
sentite il profumo di Coppa?”; risponde un altro “troviamoci”,
“domenica 8 h 19 al circolo”, “ottimo ci sono, se l’azienda non
mi manda in trasferta in Belgio” risponde Dodo; “allora stai
sereno, perché qua non si muoverà più nessuno” ribatterà un
profetico Cervi.                                                  In solo 8 righe era stato concentrato lo spirito della coppa,
Dopo pochissimi giorni si fermerà l’Italia e a ruota il mondo.
                                                                  anzi l’essenza, e tutto questo ci manca già, si perché quando
Ma si può fermare la Coppa dei Cantoni? Sarebbe stata la
                                                                  leggerete queste righe, la Coppa sarebbe già dovuta iniziare.
18° edizione, invece tutto resta in sospeso. Meglio rifugiarsi
nei ricordi o guardare avanti? E dove eravamo rimasti?            Solo così ci sarebbero state tante cosa di cui parlare: Tripoli
Sul sito della coppa si può ancora leggere la splendida cro-      si sarebbe riconfermata? Squadra giovane ma con giocatori
naca, della finale 2019 Tripoli vs La Buca, che si apriva così:   d’esperienza, ben equilibrata, sostenuta da un pubblico uni-
                                                                  co, l’unico capace di apparecchiare le tribune (cit.). La Buca
 “Foto ricordo col Sindaco Olmi, sel-                             ferita ma non abbattuta, in cerca di vendetta e a caccia del
fie con Salvini (Denis; il portiere, non                          titolo. Il Cerro, dopo un biennio di sconfitte e umiliazioni,
                                                                  aveva messo in giro la voce che quest’anno avrebbe schie-
Matteo il noto politico, ndR), fumoge-                            rato Costa e Cannuccia. Cantone, può sempre vincere e ad
ni, Inno italiano, Dodo molesto al mi-                            ogni modo se vuoi vincere la devi battere. Rodano lo scorso
                                                                  hanno aveva dato segni di ripresa, sarebbe stato l’anno della
crofono, odore di salsiccia perenne in                            conferma? Infine Scampate, Matteo Bertolini voleva girare
zona porta ovest, facciamo accomo-                                un documentario durante la Coppa di quest’anno intitolato
                                                                  “Tha last dance”, l’avete già sentita questa?
dare due del Cerro che ancora stanno                              Tutte supposizioni, sogni, illusioni che dobbiamo posticipare
   cercando la palla e si comincia.”                              al prossimo anno, ma non tutto il male viene per nuocere, un
                                                                  anno senza, aiuterà a dare meno per scontato tante cose, tra
e si concludeva così:                                             cui anche il fatto che ci sia la Coppa. Un anno senza aiuterà
                                                                  anche ad aumentare la voglia di coppa il prossimo anno, an-
                                                                  che perché l’estate a Montecavolo, iniziava proprio con tutto
“Si spengono le luci sulla coppa 2019                             quello che circondava la Coppa.
    (..per una volta non da sole…)                                Il movimento di ragazze e ragazzi che si creava tutt’intorno.
   Da tanto tempo non avevamo un                                  La convivialità, lo stare insieme, del resto oggi cos’è che uni-
                                                                  sce una comunità? Cos’è che ti fa sentire parte di uno stesso
   campo così verde per la finale…                                luogo? Di certo non l’indirizzo stampato sulla carta d’identi-
E non è merito di Tommy e il suo staff.                           tà, piuttosto Sei di Montecavolo se... almeno una volta hai
                                                                  giocato o hai partecipato ad una serata della Coppa dei Can-
       Dovevamo capirlo subito..                                  toni.
   Verde speranza…. Verde Tripoli!”                               Arrivederci al 2021 #lacoppamiglioredisempre
                                                                                                                 Lorenzo Braglia
Szoven2 - Parrocchie di Montecavolo
Lergh ai szoven                                                                                                 giugno 2020

CARITAS
                                    SINE
                                      aul MODO
                                            S
L’evento mediatico e sportivo di questa quarantena è stato senza ombra di dubbio “The Last Dance”, il docu-film su His Air-
ness Michael Jordan, per i non millenials.. MJ. Non l’avete visto? Siete dei pazzi. Cosa ci ha lasciato questa serie? Ricordi,
sicuramente. Senso di grandezza, dominio, divinità. Successo senza compromessi, farcela ad ogni costo.
Poi, dopo aver letto questa intervista, che parla di un ragazzo.. normale, che vive esperienze ordinarie e disordinarie, cam-
bierà il vostro parere su Michael Jordan, sul concetto di grandezza ma soprattutto sul corretto ordine delle cose nella vita.
L’affetto e la stima per Saul Bittesnich, invece, generoso montecavolese protagonista di queste colonne.. non cambierà.
                                                                                                                           alle

1. Partiamo dalla tua espe-                                                                     Questa esperienza è iniziata
rienza. Spiega a noi ma so-                                                                     grazie a una proposta di Luca
prattutto ai lettori, cosa hai                                                                  Cilloni, l’amico con cui condi-
combinato questa volta...                                                                       vido questo pezzo di strada.
Nei mesi invernali Caritas atti-                                                                Se parliamo di voce interiore,
va delle accoglienze notturne,                                                                  si può dire che ognuno, in cer-
quelli che chiamiamo dormi-                                                                     ti passaggi, può esaminarsi e
tori. Queste accoglienze sono                                                                   verificare verso quale direzio-
dislocate su alcune parrocchie                                                                  ne tenda la sua vita.
che mettono a disposizio-                                                                       Credo che in realtà ciascuno
ne parte dei propri locali (mi                                                                  di noi sia un alpinista. Ognuno
vengono in mente ad esem-                                                                       ha la propria vetta da scalare,
pio Regina Pacis e Gaida). Le                                                                   che si chiama vocazione, e la
persone in necessità vengono                                                                    vocazione è quella forma di
accolte o respinte a seguito di                                                                 vita che ci permette di ama-
un colloquio in centro d’ascol-                                                                 re pienamente noi stessi e gli
                                            Nella nostra comunità andiamo dai 70
to. Si tratta di presenze che in questi                                                altri. La vita di famiglia, ad esempio,
                                            anni di età ai 18, di provenienze geo-
mesi devono essere stabili; i numeri                                                   è una grande vetta! Se poi devo dir-
                                            grafiche diverse. La maggior parte di
in ogni caso sono contenuti per ogni                                                   ti quale metafora preferisco, più che
                                            noi ha una situazione lavorativa preca-
parrocchia. A Baragalla viene attivata                                                 un alpinista vorrei essere il cliente di
                                            ria e storie personali che non hanno
ogni anno la struttura della vecchia                                                   un ristorante che si scofana le portate
                                            permesso un progetto di vita duratu-
sede Ifoa, che in precedenza era il                                                    che gli vengono servite: la salita che
                                            ro; oppure c’era un progetto bello che
seminario dei gesuiti. Ci sono circa                                                   preferirei scalare è quella che porta da
                                            è stato stravolto per varie ragioni. Il
15/16 posti letto. In parallelo, sempre                                                Mandarein. Se la mettiamo in questo
                                            dormitorio è una sorta di punto d’ap-
in questa sede, sono alloggiati alcuni                                                 modo, il Padre è uno chef di grande
                                            poggio per rimettersi in piedi in modo
migranti seguiti da una cooperativa.                                                   fantasia e che ci stupisce sempre.
                                            sufficiente, per quanto possibile, e re-
Questa realtà gode del sostegno pre-                                                   3. Premettendo il rischio che né io
                                            cuperare un’indipendenza.
zioso della comunità del Sacro Cuore.                                                  né i lettori potremmo capirti a fon-
Prima del Covid il dormitorio sarebbe       2. Partiamo cronologicamente dalla
                                                                                       do, ma lasciati andare… Cosa si può
stato chiuso, come ogni anno, il 31 di      fine, e cioè da questa esperienza al
                                                                                       trovare, di bello e brutto, in un dor-
marzo. Data la situazione c’è stata la      dormitorio Ex Ifoa gestito dalla Ca-
                                                                                       mitorio della Caritas?
possibilità di prolungare l’accoglienza     ritas. Qual è quella voce nella tua
                                                                                       Purtroppo suona come una frase re-
fino alla fine di maggio. Inizialmente il   testa che ti fa dire “ma si, proviamo
                                                                                       torica, ma non credo di riuscire a tra-
dormitorio apriva alla sera e chiudeva      anche questa?”. Non ti senti un po’
                                                                                       smettere quanto abbiamo riso in que-
alla mattina ad orari precisi; è poi di-    come un alpinista.. sempre in cer-
                                                                                       sti mesi. Ci sono sempre momenti di
ventato un luogo di quarantena aper-        ca di nuove sfide ed “esperienze di
                                                                                       difficoltà, come in ogni esperienza, a
to a tempo pieno.                           vita” da scalare?
                                                                                       maggior ragione quando si parla di
Szoven2 - Parrocchie di Montecavolo
Lergh ai szoven                                                                                                    giugno 2020
convivenza, ma viene da dire                                                             dell’uomo piuttosto che nella sua for-
che “tutto è grazia”, anche gli                                                          za; sappiamo anche come le ascese e
ostacoli che ci sfidano a libe-                                                          le cadute di questi personaggi si con-
rarci delle nostre ipocrisie.                                                            sumino in un battito di ciglia, nell’or-
                                                                                         dine di grandezza della Storia. Non

                                                                                   Tavola della Pasqua
La parola che incarna tutto
è “fraternità”: siamo quindici                                                           per questo dobbiamo lasciare loro
uomini ciascuno con una di-                                                              carta bianca; è bene battersi perché
gnità, e ci siamo sostenuti a                                                            non compiano il male verso gli altri e
vicenda per un periodo della                                                             verso se stessi. Avere fede nella forza
vita. Il vero “brutto” è, ora che                                                        dell’uomo significa raccogliere le sfide
l’esperienza è avviata a una                                                             più faticose, e preferire edificare piut-
conclusione, vedere la pre-                                                              tosto che distruggere. In questo caso,
occupazione e la paura del                                                               la sfida più faticosa e sofferta è amare
futuro in persone che sono                                                               chi alza dei muri; probabilmente vuo-
diventate importanti e con                                                               le quei muri perché non è stato abba-
                                           sul lavoro), e se un fratello va in centro
cui si è creato un legame: oggi ho un                                                    stanza amato. Non dobbiamo odiare
                                           d’ascolto per un qualsiasi motivo, lo
posto dove vivere, dove rimettermi in                                                    personaggi che seguono logiche non
                                           consideriamo come uno “da servire”, e         voglio dire malvage, ma quantomeno
piedi e trovare una soluzione lavora-      perciò un “poverino”; ma in realtà chi        poco evangeliche. Ignoranza ed egoi-
tiva, ma domani, fra uno o due mesi,       siamo noi per negargli la qualifica di        smo vanno chiamate col loro nome,
non avrò una certezza. È preoccupan-       “servo”? Solo noi siamo autorizzati a         e dobbiamo respingere l’ignoranza e
te come l’attuale situazione economi-      rimboccarci le maniche? Essere servi-         l’egoismo che sono in certe persone,
ca estenda questa condizione a tantis-     tori, ossia veri figli del Padre, non è il    ma non dobbiamo odiare quelle per-
simi uomini e donne.                       privilegio di un gruppo ristretto, per-       sone stesse in quanto uomini e donne.
4. In tanti in paese ti conoscevano        ché per fortuna non decidiamo noi             Siamo chiamati a dare una risposta più
come quel giovane professore di            quali sono i requisiti                                          alta, a partire dai pic-
Italiano, catechista dei bambini di        per servire. In questi                                          coli gesti.
3^ elementare. Con quel passaggio          mesi sono stato servi- “...il tocco di Dio è un mistero, Una realtà a volte più
sul Carlino, e conseguente amplifi-        to e accudito in diver-                                         sobria, spesso più
cazione del Sindaco, molti ti hanno        se occasioni.               e la comunità è il luogo per ec- povera, lascia consa-
rivisto come un “nuovo Peter Par-          Riguardo alla merce                                             pevolezza. Un argo-
ker locale”, un ragazzo normale che        rara non pretendo cellenza in cui si manifesta...” mento di noi italiani
come tanti prova a far quadrare i          di avere una rispo-                                             spesso è “Noi abbia-
conti tra famiglia, amici, hobbies e       sta; mi sembra più                                              mo lavorato, e tutto
lavoro ma che sotto la camicia.. met-      efficace rovesciare la domanda: qua-          questo ci spetta di diritto perché ce
te i propri poteri a servizio della co-    li testimonianze di servizio diamo ad         lo siamo sudato”. Niente di più vero,
munità.                                    adolescenti e giovani? Sono credibili?        soprattutto per chi tra famiglia e tasse
Cosa significa per te “servire”?           Nella nostra comunità ho goduto di            compie dei reali sacrifici: ma quando
Sbaglio, o è diventata merce rara          tantissimi e preziosi esempi, e ne rice-      vediamo di persona un uomo zappare
nelle nostre comunità (sia parroc-         vo tuttora. Sono persone che si sono          a mano un campo per i suoi figli, una
chiali ma anche territoriali..)?           chieste “Maestro dove abiti?”, e da lì si     donna spaccarsi la schiena per l’equi-
Sfrutto una frase di Paulo Freire che      sono messe in cammino, in tanti modi          valente di tre euro al giorno, abbiamo
Luca mi ha fatto conoscere: “Nessu-        diversi.                                      il coraggio di difenderci dietro a que-
no libera nessuno, nessuno si libera       Se vogliamo un discrimine sulla nostra        sta frase? Forse la realtà è che lavoria-
                                           testimonianza, possiamo verificare se         mo in molti, ma il sudore e la fatica di
da solo: gli uomini si liberano nella
                                           le nostre attività siano guidate davve-       alcuni sembrano valere meno. Non ho
comunione”. C’è poi un brano di Luca
(17, 7-10… l’evangelista, non Cilloni)     ro da questa domanda, “Maestro dove
che è un autentico sollievo dai nostri     abiti?”, e non da altre logiche.
ego, e così si conclude: “Così anche       5. Facciamo però cronologicamente
voi, quando avrete fatto tutto quello      un passo indietro, e dunque ritiria-
che vi è stato ordinato, dite: «Siamo      mo fuori uno slogan famoso, l’ “aiu-
servi inutili. Abbiamo fatto quanto do-    tiamoli a casa loro”, purtroppo anda-
vevamo fare»”. L’eroismo è una distor-     to tanto di moda. Sei stato più volte
sione. È un’ideologia, e come tutte le     in Albania, e non dimentichiamoci
ideologie è fallace alla radice perché     (specialmente ai lettori) anche per
non porta alla vera libertà. Ci rende      un anno intero. Viste ad oggi, cosa
schiavi della proiezione mentale di        ti hanno lasciato quelle esperienze,
noi stessi che vogliamo alimentare,        quella terra e quelle persone?
e che in ogni caso non risponde alla       Pochi anni fa si sentiva dire “rottamia-
realtà. La carità… “non si vanta, non si   moli”: qualcuno se ne ricorda più?
gonfia” (1Cr 13, 4). Aspirando al tito-    Gli slogan muoiono in fretta. Un pic-
lo di eroi creiamo quelli che la Bibbia    colissimo gesto di amore e di cura è
chiama idoli. Come conseguenza ci          in realtà potente, perché penetra in
ritagliamo uno spazio in cui sentirci      chi è smarrito più di quanto faccia un
superiori all’altro (una dinamica uma-     post sui social. Chi sfrutta certe parole
na che si replica ovunque, in famiglia e   lo fa perché ha fede nelle debolezze
Szoven2 - Parrocchie di Montecavolo
Lergh ai szoven                                                                                                    giugno 2020
risposte per l’argomento, però mi pongo delle domande.
Nel nostro sistema economico, qui, in Italia, abbiamo tol-
lerato la semi-schiavitù dei braccianti agricoli, abbiamo in-
direttamente guadagnato del loro sfruttamento, e ci siamo
inventati attività come la wedding planner e l’influencer;

                                                                                                                                Cena preparata da un ospite
e scrivo “attività” perché non voglio offendere il senso del
termine “mestieri”. E nonostante questo, se pensiamo alla
recente regolarizzazione (parola grossa) dei braccianti sta-
gionali in agricoltura: quanta ignoranza, quanta ipocrisia e
quanta miseria morale ci sono volute per chi si è opposto
a quel provvedimento? Per questo amare certe persone è
una sfida molto faticosa, ma che dobbiamo raccogliere. M.
L. King ha scritto un sermone su questo, Amate i vostri nemi-
ci, una lettura che merita.
6. Un’altra frase che sentiamo ultimamente (..vedi rien-
tro di Silvia Romano..) è… “c’è bisogno qua… prima che
là!”. Quali sono per te le differenze che hai trovato tra
esperienze missionarie all’estero.. e le esperienze locali        tari dell’anno scorso, una bambina non credente, spaven-
di vita, catechesi e caritative.                                  tata dal pensiero della morte per la perdita della nonna, al
Due aspetti. Da una parte, di solito chi ha il tempo e le ener-   termine della settimana ha risposto così ad alcune doman-
gie per lamentarsi con queste frasi non sta facendo nulla         de sul suo diario:
“qua”; diversamente, se si stesse impegnando secondo ve-          “- In questo viaggio ho imparato che… Dio è un uomo di qui
rità, rimarebbe in silenzio. Dall’altra, Orazio scrive: “Caelum   (sic!) ci si può fidare.
non animum mutant qui trans mare currunt”, ossia: “Quanti         - Grazie Gesù perché… ascolti e rispondi alle nostre doman-
corrono al di là del mare mutano il cielo (sulla propria te-      de e nei momenti di tristezza ci aiuti sempre
sta), non il loro cuore”. Le motivazioni sono fondamentali, e     - Grazie a… Dio… perché mi ha fatto capire che… quando si
così la preparazione e la programmazione. Nei volontari è         muore l’anima e la vita continueranno per sempre”
fisiologico che bussino alla porta la sindrome dell’eroismo e     Il tocco di Dio è un mistero, e la comunità è il luogo per ec-
quella del terzomondismo; poi devono essere gestite, altri-       cellenza in cui si manifesta.
menti si corre al di là del mare senza che sia cambiato l’ego,
                                                                  8. “Caritas Sine modo”. Che importanza ha la Carità nella
il cuore. Missione e comunità locale vivono l’una dell’altra:
è così sin dagli Atti degli Apostoli. Un giovane preparato        tua vita?
che parte in missione non sarà comunque perfetto e inden-         C’è un bel testo che esprime il valore della carità, e lo si può
ne dai rischi, compierà errori, ma al suo ritorno potrà esse-     leggere in una lettera di Paolo ai Corinzi (1Cr 13). Mi riferi-
re una risorsa particolare per la sua comunità. Dipende da        sco a quello perché dice già tutto e, per evitare personali-
quel giovane decidere se il suo è stato solo uno “scappare”       smi, parla dell’importanza della carità nella vita di tutti. Spe-
al di là del mare in cerca di qualcosa di diverso, o se c’è       ro che l’Anna Contrucci non stia leggendo, perché mi lancio
qualcosa di più, un dono di sé e una maturazione.                 in un’ipotesi etimologica. In greco biblico agape designa
La differenza più evidente tra realtà locale e missionaria        l’amore disinteressato di Dio, e nelle prime traduzioni in la-
sono le diverse priorità materiali. È una verità sempre mol-      tino dell’antichità venne tradotto come caritas, equivalente
to semplice e molto dura da considerare. Oltre l’apparenza        al nostro amore (vd. 1Gv 4, 8 “…Deus caritas est = Dio è
materiale, le differenze culturali e antropologiche sono un       amore”). Questa parola viene a sua volta da carus, “caro”. C’è
                                                                  anche una vicinanza con careo, un verbo che significa “es-
punto su cui non so ancora esprimermi in modo semplice.
                                                                  sere senza, essere privo di (qualcosa)”. Noi facciamo un uso
7. Nel 2013 (Maggio, n° 132) scrivevi in un’intervista per        pragmatico del termine, parliamo spesso di “fare la carità” in
Lergh: “a fare i cristiani solamente in Parrocchia si perde       senso pratico, ma può essere un uso limitante. Leggiamo ad
tutto il gusto”. Sono passati 7 anni, la pensi ancora così?       esempio: “Se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi
                      Cosa possono ancora dare oggi le            il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi la carità, nien-
                      parrocchie ai giovani? Cosa ha dato,        te mi giova” (1Cr 13, 3). Se compiamo scelte di amore è per-
                      a te, la Parrocchia di Montecavolo?         ché un desiderio ci spinge, c’è una mancanza che vogliamo
                      Penso che a vent’anni si abbiano molte      colmare, ed è così in tutte le relazioni: careo, la mancanza,
                      presunzioni; resta il fatto che mettere     è il motore che porta alla caritas, l’amore disinteressato. Tra
                      fuori il naso arricchisce sempre. La par-   marito e moglie c’è eros/amor, ma quante volte, se la fiam-
                      rocchia è una casa, e senza una casa        ma di eros è divenuta una brace, un rapporto è salvato dalla
                      si vive male. Se penso alla mia storia      caritas. Intenderemo ancora la carità come una questione di
                      diverse scelte sono state possibili gra-    opere, ma possiamo ricordarci come dietro ci sia un venta-
                      zie agli esempi di vita in parrocchia;      glio di scelte più fantasioso. Non compiamo opere perché
                      penso a famiglie con ragazzi in affido,     siamo bravi e perfetti, ma perché ci muove una mancanza,
                      agli educatori nei campeggi e in ca-        una nostalgia, quella per il Padre, che colmiamo nell’incon-
                      nonica, al Giardino di san Giuseppe, ai     tro con l’altro. “Fare la carità” suona a volte come compiere
                      sacerdoti, agli amici che si sono sposa-    un dovere, magari per sentirsi a posto; sapere che invece
                      ti; penso soprattutto a chi, in silenzio,   siamo mossi dalla nostra parzialità ed imperfezione, che ci
                      ogni giorno rende un servizio alla par-     affama, ci ricorda che siamo creati non per la logica del do-
                      rocchia dato per scontato, ma in realtà     vere ma del desiderare.
                      fondamentale.                               Se nelle nostre scelte seguiamo i desideri autentici del no-
                      È importante, ad esempio, che ci sia        stro cuore, quelli che ci portano all’altro, tutto diviene leg-
                      una comunità ad organizzare un cam-         gero come una danza, anche le scelte pratiche che a prima
                      peggio? Al campeggio delle elemen-          vista sembrano faticosissime.
Szoven2 - Parrocchie di Montecavolo
Lergh ai szoven                                                                                                       giugno 2020

Quando si versano lacrime è perché si provano diversi
stati d’animo che esprimono in modo diretto o indiret-
to i sentimenti. Dentro una lacrima, vi è nascosto un
messaggio che viene dal cuore. I più bei messaggi,
                                                                      C’è un detto tra la comunità afroamericana: “it’s better
sono quelli di gioia. Nell’attesa di condividere nuovi                to be judged by twelve, than carried by six”. È meglio
                                                                      essere giudicato da 12, che essere portato da 6. Dove
momenti di gioia, auguro ogni bene, serenità ed una
                                                                      12 sono le persone delle giuria popolare, 6 sono quelle
piacevole lettura a tutti voi.                                        le solitamente portano su di se la bara. Insomma, se c’è
                                                                      un poliziotto che ti provoca, lascia perdere, non reagire,
                                                                      perché potrebbe finire molto male. Meglio essere arre-
                                                                      stati e giudicati da una giuria che finire uccisi. Già questo
LE LACRIME                                                            la dice lunga sul rapporto tra polizia e neri in America. A
                                                                      Minneapolis però non è successo nemmeno questo. Per-
(Versione 2)                                                          ché George Floyd, l’uomo ucciso da un poliziotto bianco,
                                                                      non ha reagito (ditemi voi se sarebbe comunque un mo-
                                                                      tivo valido per ammazzare qualcuno ma vabbè), ma è
Le lacrime, gocce d’acqua che scendono dagli occhi delicata-          stato immobilizzato, pancia a terra, con un ginocchio sul
mente sul tuo viso.                                                   collo. Finché non è morto. Scrive Francesco Costa, vice
                                                                      direttore de Il Post (che vi coniglio di seguire): “negli Stati
                                                                      Uniti un maschio afroamericano su mille muore ucciso
Sono di gioia, regalano al cuore e all’anima una lampante bellis-     dalla polizia, più di due volte e mezzo di quanto accada
                                                                      a un bianco.” E pensate che questo caso sarebbe stato
sima ed intensa emozione. Tocchi con un dito, il cielo, hanno il      insabbiato con tutta probabilità dalla polizia; non è sta-
profumo della felicità.                                               to possibile grazie agli smartphone che hanno registrato
                                                                      tutto (e non è stato l’unico caso). Continua Costa “ Sono
                                                                      storie che non hanno origine soltanto nel razzismo, ma
Le lacrime, sono di dolore, fuoco lacerante che spezza a metà         nel modo in cui negli Stati Uniti per oltre due secoli e
cuore ed anima, ferendoli profondamente lasciando al loro inter-      mezzo il razzismo è stato imposto con tutta la forza della
                                                                      legge, prima con quattro secoli di schiavitù e poi con un
no una ferita sanguinante difficile da sanare.                        secolo di apartheid e segregazione razziale che si è con-
                                                                      cluso formalmente soltanto nel 1964, cioè l’altro ieri, con
                                                                      l’approvazione della legge sui diritti civili. È stata fatta
Le lacrime, un grido silenzioso. Rumoroso.                            molta strada da allora, ma siamo ancora lontanissimi da
Le lacrime, un grido di gioia. Di dolore.                             una situazione che si possa definire accettabile.
                                                                      Gli stati del Sud, nell’800, fecero addirittura una guerra
Un grido, di rabbia e paura.                                          (quella di Secessione) per poter difendere il loro diritto
                                                                      di avere gli schiavi e farne ciò che volevano. Sempre Co-
                                                                      sta ci ricorda due dati agghiaccianti, che ci fanno capi-
Le lacrime, uno sfogo liberatorio dove esternare le proprie sensa-    re quanto la questione razziale in America non sia roba
zioni, emozioni e sentimenti.                                         da radical chic, ma tratteggia quanto ancora i neri siano
                                                                      umiliati e discriminati. Gli afroamericani sono il 13% del-
                                                                      la popolazione americana, ma sono la maggioranza dei
Una lacrima, versata in silenzio racchiude ciò che le parole non      detenuti (ci sono stati casi di ragazzi minorenni condan-
dicono. Parlano attraverso il cuore e l’anima.                        nati all’ergastolo). Il Covid ha uccisio (in proporzione)
                                                                      molti più afro che bianchi, perché sono quelli più poveri,
Esprimono, i desideri di ogni persona.                                con i lavori peggiori e senza assicurazione (così la smet-
Parlano di fede e di speranza.                                        tiamo di dire che il corona virus colpisce tutti indistinta-
                                                                      mente: chi è povero ha meno probabilità di sopravvive-
                                                                      re, come sempre).
Le lacrime, gocce d’acqua che scendono dagli occhi delicata-          Ci vorrebbe un bel cineforum per rinfrescare questi temi.
                                                                      Segnalo un film appena uscito (il diritto di opporsi, in
mente sul tuo viso.                                                   inglese Just mercy), poi ci sono Detroit, Green Book, il
                                                                      diritto di contare, BlacKKKlansman (del grade Spike Lee)
                                                                      per citare i più recenti. Guardateli e poi fateci sapere.
                                                                      Facciamo un cineforum virtuale.
                                    Montecavolo lì, 19 giugno 2012                                       iotti.stefano@gmail.com
                                             rossi.erica78@alice.it
Szoven2 - Parrocchie di Montecavolo
Lergh ai szoven                                                                                                giugno 2020

SPECIALE CORONAVIRUS - “IN PRIMA LINEA” SPECIALE CORONAVIRUS - “IN PRIMA LINEA” SPECIALE CORO-

Sociale                     ituazione

     Montecavolo & Quattro Castella edition
                                                                                                     al
                                                                                                 tempo
                                                                                                    del
                                                                                                  covid

In questo numero proponiamo un breve intervento di Sabrina Picchi, assessore alla Scuola e al Welfare del
comune di Quattro Castella. Sabrina ci affresca la collaborazione tra servizi sociali del comune e Caritas per
tutelare le situazioni di fragilità economica sorte in questi mesi. A seguire abbiamo intervistato tre esercizi
commerciali del comune riguardo agli ultimi mesi, per confrontare a livello locale le notizie che ascoltiamo dai
telegiornali nazionali.
                                                         interviste a cura di Simone Diana, Saul Bittesnich, Giovanni Mazzoli

Il Governo, attraverso un’ordinanza della Prote-
zione Civile, ha messo a disposizione 400 milioni di
euro da distribuire ai Comuni Italiani per permette-
re loro di erogare il buono spesa alimentare a tutti
quei nuclei familiari in situazione di necessità, biso-
gno e fragilità economica a causa dell’emergen-
za da virus COVID-19.
L’entità dei buoni spesa è stata determinata in re-
lazione al numero dei componenti del nucleo fa-
miliare, da un minimo di euro 150 ad un massimo
di euro 400. Le domande accolte nel nostro comu-
ne sono state 191 consentendo di beneficiarne a
577 persone per un contributo medio a famiglia di
313 euro. Sugli aiuti alimentari da sempre sul nostro
territorio è attiva anche la Caritas interparrochiale         a noi come ad una comunità che saprà aiutare e so-
che con la distribuzione della borsa alimentare si rivolge    stenere le persone, impegnata nell’inclusione sociale
in modo continuativo ad un’ottantina di nuclei familiari      con la mano tesa. È con questa immagine che voglio
per un totale di oltre 300 persone. Caritas è un interlocu-   ringraziare tutti i volontari Caritas, gli operatori dei Servizi
tore con cui da diversi anni, insieme al comune di Vez-       Sociali dell’Unione, gli esercizi commerciali che stanno
zano e ai servizi sociali dell’Unione Colline Matildiche,     continuando a sostenerci con iniziative come la spesa
abbiamo attivato una proficua collaborazione, una si-         sospesa grazie alla quale si possono conferire alimenti
nergia che ci consente di avere un quadro preciso delle       o buoni spesa, le associazioni, le parrocchie e i tanti cit-
esigenze che ci impegnamo a verificare ogni 15 giorni.        tadini che hanno fatto donazioni sul conto Caritas o sul
Il sostegno di questi volontari non è solo un sostegno fat-   conto #IO AIUTO, un conto corrente aperto insieme a
to di alimenti, vestiti o beni ma soprattutto è ascolto, è    tutti i comuni dell’unione colline matildiche -Quattro Ca-
umanità, è relazione. Mi voglio soffermare sull’eviden-       stella, Albinea e Vezzano- che utilizzeremo per prosegui-
za che in questo periodo oltre il 50% delle famiglie che      re nell’erogazione di aiuti economici. Le manifestazioni
hanno richiesto aiuto non erano conosciute dalla no-          di solidarietà sono state tantissime e in tantissime forme
stra rete dei servizi; famiglie che spesso si sono trovate    diverse, la vostra concreta testimonianza è stata per tut-
a disagio anche solo nel manifestare questa loro tem-         ti noi motivo per poter pensare che davvero una Comu-
poranea fragilità, a volte raccontata con occhi lucidi,       nità dove la solidarietà è contagiosa potrà affrontare
mai urlata e dove l’aiuto non è mai stato preteso. Tutti      anche queste difficoltà non lasciando nessuno solo.
sentiamo l’urgenza di fare presto, alcune testimonianze                                                      Sabrina Picchi
scuotono le nostre coscienze e ci spronano a pensare                                          Assessore Scuola e Welfare
Szoven2 - Parrocchie di Montecavolo
Lergh ai szoven                                                                                                   giugno 2020

SPECIALE CORONAVIRUS - “IN PRIMA LINEA” SPECIALE CORONAVIRUS - “IN PRIMA LINEA” SPECIALE CORONAVIR
                intervista a                                                                            intervista a
                Marcella Abbadini                                                                       Marzia Benev
                Ristorante Ca’Matilde (Rubbianino)                                                      Alimentare Margh
  Nome e Cognome.                                                                      Nome e Cognome.
  Marcella Abbadini.                                                                   Marzia Benevelli.
  Dove si trova la sua attività e da                                                   Dove si trova la sua attività e da quanto
  quanto tempo la conduce?                                                             tempo la conduce?
  Gestisco dal 2006 insieme allo chef                                                  Gestisco uno spaccio alimentare Margheri-
  Andrea Incerti Vezzani il ristorante
  Ca’ Matilde a Rubbianino.
                                                                                       ta in centro a Salvarano da più di 30 anni.
  Come sono cambiati gli affari                                                        Come sono cambiati gli affari con l’emer-
  con l’emergenza?                                                                     genza?
  Ci siamo trovati di fronte a una si-                                                 Inizialmente non avevo idea di come si sa-
  tuazione inedita, ma abbiamo voluto                                                  rebbe comportata la clientela e che cambia-
  reagire fin da subito attraverso una                                                 menti avrebbe imposto questa situazione.
  riorganizzazione della nostra cucina.                                                Non abbiamo mai affrontato un’emergenza
  È stato un discorso di responsabili-                                                 di queste proporzioni in passato.
  tà: avevamo dei fornitori e dei di-
                                                                                       Un primo passo è stato quello di studiare
  pendenti verso cui ci eravamo presi
  degli impegni di pagamento, delle                                                    le normative sanitarie e applicarle al mio
                                            che regalare a quella signora alcune
  scadenze e degli affitti. Sapevamo,       giardiniere che stavo consegnando          contesto di vendita al dettaglio di generi
  inoltre, che la Cassa Integrazione        e avevo in macchina. Questo è lo           alimentari e di prima necessità. Prima di
  sarebbe stata un’incertezza per i no-     stesso spirito che ci ha portato il 13     pensare a qualsiasi strategia di marketing
  stri dipendenti. Per questo abbiamo       maggio organizzare un pranzo pre-          mi sono sentita in dovere di mettere in sicu-
  scelto di non chiudere e di avviare       parato da noi per tutti gli ospiti della   rezza i miei clienti e le persone con le qua-
  un sistema di consegne a domicilio.       mensa Caritas. È stata un’iniziativa       li collaboro. In un contesto piccolo come
  Sebbene lo avessimo già sperimen-         molto bella, il nostro chef si è reso      quello di Salvarano, in cui sono l’unico ne-
  tato qualche anno fa per la conse-        subito disponibile e anche tutti i for-
  gna di alcuni prodotti, era un busi-                                                 gozio rimasto aperto, i clienti non sono dei
                                            nitori che abbiamo contattato.
  ness completamente nuovo per noi          Cosa è cambiato nella sua attivi-          passanti che si fermano di sfuggita mentre
  e un servizio difficile da offrire per    tà con le nuove riaperture?                vanno a lavoro, sono i miei compaesani, i
  chi cerca di fare alta cucina. Abbia-     Di certo, la sala è gestita tutta in       vicini di casa e gli amici storici. Mi sono im-
  mo rivisitato il nostro menu in modo      maniera diversa, e dobbiamo far ri-        posta di accoglierli come accoglierei in casa
  che tutti i piatti fossero rigenerabili   spettare le distanze tra i clienti. Ma     un ospite.
  con gli strumenti che si trovano nor-     la sensazione di riaprire il locale è      Quali sono le difficoltà più importanti che
  malmente in casa, come un forno           molto bella: la sera in cui abbiamo        ha incontrato per continuare a condurre
  elettrico o il microonde, cercando        fatto il primo servizio, la gente si è
  comunque di mantenere un alto li-                                                    la sua attività?
                                            seduta inizialmente ancora un po’
  vello di qualità. Abbiamo dovuto ri-      intimorita, poi si sono tolti le ma-       L’igienizzazione degli ambienti e alla pu-
  progettare tutto, ma è stata anche        scherine ed è stato come se si libe-       lizia. Non sembra, ma anche se sono solo
  un’opportunità: nonostante ora con        rassero di un peso che portavano           60 mq di attività commerciale, preparare i
  le riaperture abbiamo riavviato l’at-     dentro da mesi. Il fatto di sentire la     locali prima dell’apertura e ripulirli dopo
  tività del ristorante, non smetteremo     fiducia che ci danno i nostri clienti      la chiusura richiede un carico di lavoro
  di fare consegne a domicilio, perché      quando vengono al nostro ristorante        aggiuntivo importante. Inoltre in alcuni
  è comunque un nuovo modo di lavo-         ci dà molta soddisfazione e ci dà an-      momenti non era facile neppure per me re-
  rare che abbiamo inaspettatamente         che una responsabilità importante,
  appreso durante questa emergenza.
                                                                                       perire tutti i prodotti. Le persone non an-
                                            di garantire uno spazio sicuro.
  Quali sono le difficoltà più im-          Cosa vorrebbe dire ai clienti che
                                                                                       dando più a lavoro, hanno cucinato di più
  portanti che ha incontrato per            hanno usufruito del vostro servi-          e alcuni generi di base non erano facili da
  continuare a condurre la sua at-          zio in questi mesi?                        reperire. Ad esempio ci son state un paio di
  tività?                                   Vorrei ringraziare tutti coloro che        settimane in cui il lievito era impossibile da
  Abbiamo sicuramente avuto un dan-         ci hanno fatto degli ordini in questi      trovare; grazie alla collaborazione con un
  no economico, ma non mi sento di          mesi di chiusura dell’attività, e tutti
  lamentarmi, perché è una situazione       coloro che hanno scelto di venire al
  che è toccata a tutti, non possiamo       ristorante una volta aperto. Quando
  farci niente e dobbiamo solo rim-         scegli di acquistare stai scegliendo
  boccarci le maniche ed affrontarla.       chi finanziare, e se mi stai finanzian-
  D’altra parte, sarebbe ingiusto nei       do sento il senso di responsabilità di
  confronti di chi è meno fortunato:        fare in modo che quel tuo finanzia-
  qualche settimana fa, sono anda-          mento sia andato a buon fine. È per
  ta a fare una consegna a Reggio, e        questo che cerchiamo di essere un
  dopo aver fermato la macchina ho          ristorante di alta qualità, ma che allo
  incontrato una signora anziana che        stesso tempo conservi un’etica, per
  rovistava dentro ad un cassonetto. È      creare nel nostro piccolo una nuova
  stata una scena così triste che mi ha     economia più sostenibile e capace di
  colpito, e non ho potuto fare a meno      rispettare i clienti e i lavoratori.
Szoven2 - Parrocchie di Montecavolo
Lergh ai szoven                                                                                                        giugno 2020

RUS - “IN PRIMA LINEA” SPECIALE CORONAVIRUS - “IN PRIMA LINEA” SPECIALE CORONAVIRUS - “IN PRIMA
                                                                     intervista a
velli                                                                Marcello Zavaroni
herita (Salvarano)                                                   Hotel Bar Ristorante Barabba (Roncolo)
   forno sono riuscita a garantirne comunque          Marcello, del bar-ristorante Barabba        ricevuti solo uno di noi. Con la ga-
   la fornitura. Fare rete con gli altri commer-      a Roncolo, è in attività col fratello dal   ranzia dello Stato ho ricevuto dalla
   cianti non è mai stato fondamentale come           1991. Si sono ampliati nel 2008 con la      banca un prestito di 25k€ con un in-
   in questo periodo.                                 realizzazione dell’albergo. L’impresa       teresse dell’1,5%. L’abbiamo sfruttato
   Ci sono stati dei cambiamenti nella con-
                                                      coinvolge due soci e quattro dipen-         in buona parte per pagare forniture e
   duzione della sua attività?
   La consegna della spesa porta a porta, l’uso
                                                      denti fissi. Marcello ha avuto la gen-      bollette arretrate a cui normalmente
   dei social media per informare la clientela e      tilezza di condividere il suo punto di      avrei sopperito con le entrate dell’at-
   fare pubblicità, la gestione dei flussi in nego-   vista.                                      tività. Come tutti, poi, ho avuto le
   zio: sono tutte novità che hanno modificato                                                    uscite extra dovute al periodo: per il
   le abitudini storiche. Anche in questo caso        Marcello: Ovviamente con la chiu-           momento 1200€ di igienizzanti (che
   non c’è stata una strategia decisa a tavolino,     sura sono calati tutti i flussi. A nor-     spero siano effettivamente detraibi-
   ma tutto è nato spontaneo dall’attenzione          male regime, per quanto riguarda            li!).
   per le persone. Se conosci i tuoi clienti, sai     l’albergo, durante la settimana il          Non tutti hanno fatto la scelta di ri-
   anche anticipare alcune loro necessità. Un         70/80% delle camere erano impe-             aprire. Il mio ex-cuoco lavora in un
   messaggio su Whatsapp per sapere se man-
                                                      gnate. Ad oggi vengono cancellate           albergo di Reggio legato ad un’im-
   ca qualcosa in casa e da lì a mettere su un
   servizio di consegne a domicilio è stato un
                                                      quasi tutte le prenotazioni: come           portante azienda di moda e in fun-
   attimo. Poi con mio marito Tito a fare le          sappiamo tutto ciò che riguar-
   consegne è stato un gioco da ragazzi. Si sa        da fiere, matrimoni, concerti,
   come vanno queste cose: il cliente ha sem-         ecc. è sospeso.
   pre ragione e nel dubbio il marito comun-          Sono stato contento di riapri-
   que prende su ugualmente.                          re, sia per la voglia di lavorare
   Come ha vissuto la sua famiglia questa             che per incontrare la richiesta
   fase?                                              dei clienti storici. L’utenza più
   La difficoltà principale è stata il carico di      affezionata è di over sessan-
   lavoro. Essendo aumentato molto il lavoro,
                                                      ta; si fa sentire la mancanza
   le persone passavano dal negozio a tutti gli
   orari. Sono due mesi che dal lunedì al sa-
                                                      del giornale e delle carte da
   bato inizio a lavorare alle 6:00 e termino di      briscola, vietati dalle norme
   mettere a posto il negozio a tarda sera dopo       attuali. Abbiamo un forno
   le 20:00. Alla lunga questa situazione si ri-      a legna per le pizze, ma ho
   percuote anche sulle dinamiche famigliari.         preferito evitare le consegne
   C’è da dire che il fatto che nella prima fase      a domicilio perché l’autorizzazione         zione soprattutto di questa: tutto
   non si potesse incontrare nessuno, ha fatto        dell’Ausl richiede una pratica legger-      chiuso. La nostra attività è a gestione
   sì che il lavoro potesse impegnare più tem-        mente brigosa. Inoltre c’è una pizze-       familiare (siamo in quattro) e per i
   po durante la giornata, ma è una situazione        ria qui vicino e sulle pizze noi lavo-      due dipendenti “non di famiglia”, che
   che per sua natura deve rimanere limitata
                                                      riamo con numeri più contenuti.             normalmente avevano 24 ore setti-
   nel tempo. Non possiamo vivere senza in-
   contrare fisicamente le persone a cui voglia-
                                                      Riaprendo abbiamo il 20/25% della           manali, abbiamo diviso il lavoro con
   mo bene.                                           normale clientela. A pranzo si ferma-       12 ore settimanali a testa. Ho un’altra
   Vuole aggiungere qualcosa?                         vano circa 40/50 lavoratori nei giorni      persona assunta di recente, prima
   Solo ma un grande ringraziamento a tutti           feriali; adesso siamo sui 15 coperti di     dell’epidemia quando il lavoro era
   quanti. Sicuramente il fatto che a Salvarano       media. La cassa che registravo per le       aumentato, ma purtroppo non pos-
      non ci siano stati focolai ha aiutato, ma a     colazioni si è ridotta considerevol-        siamo più rinnovare questo contratto
      prescindere le persone si sono dimostra-        mente.                                      in scadenza a giugno.
      te molto mature e collaborative. Vedere         Ho tre mutui aperti per l’attività, le-     Nonostante le preoccupazioni della
      nuovi clienti entrare in negozio, apprez-       gati al bar-ristorante, all’albergo e       chiusura, sotto l’aspetto familiare è
      zare il servizio e ritornare anche dopo
                                                      alla liquidità: tutti sono stati sospe-     stato un periodo bellissimo, durante
      che le riaperture permetterebbero di re-
      cuperare le vecchie abitudini, vuol dire
                                                      si dalla banca per sei mesi, con una        il quale mi sono gustato il legame con
      tanto per me e vuol dire che il mio lavoro      formula per cui continuo a pagare           mia moglie e i miei figli. Ricomincia-
      ha lasciato un segno positivo. Questo è         solo la quota di interessi sulla rata.      re a lavorare e vedere i clienti abitua-
      motivo di orgoglio e soddisfazione. Non         Come soci (io e mio fratello) abbia-        li è stata una soddisfazione, l’unica
      possiamo vivere isolati e anche nelle real-     mo attivato due richieste per i 600€        paura è quella di dover chiudere an-
      tà più piccole le relazioni personali han-      di sostegno statale, ma per ora li ha       cora in futuro se il virus dovesse tor-
      no un valore che va oltre il mero lavoro.                                                   nare a diffondersi in modo serio.
Szoven2 - Parrocchie di Montecavolo
Lergh ai szoven

                                                       CALCIO
                                                                                                                                              giugno 2020

 NON DI SOLO …il pallone nel pallone… VIVE L’UOMO
Con l’arrivo della pandemia sono cambiate tante cose. Nuovi volti e nuove figure professionali sono andate alla ribalta nazionale.
Virologi, epidemiologici, esperti di statistica. Nuove terminologie abbiamo appreso. Nuove regole e nuovi modi di vivere. Una cosa è
rimasta uguale, invariata, sempre presente nel dibattito giornaliero. Il pallone. Quando si ricomincia? Perché si ricomincia? Polemiche
tra governo e lega calcio, tra ministri e dirigenti. W l’Italia. W il calcio..si fa per dire.
Per capire meglio il tutto abbiamo chiesto il parere a due storici montecavolesi, Maurizio Rabotti detto “Rabbo”, ex arbitro e guar-
dalinee nonché attuale dirigente alle Terre Matildiche e Davide Prandi detto “Bobo”, tra i migliori giocatori di calcio della storia di
Montecavolo, con un passato come Allenatore. A voi la palla.
                                                                                                                                   Billy

1. Arrigo Sacchi ha dichia-               della riapertura, stiamo parlando      le, la libertà, il lavoro (per tutti),   nel Nord Italia). Tutte le attività
rato: “Il calcio è la cosa                di un’industria che ha un insie-       incontrare i parenti e amici, ma         sportive, ed in particolare degli
più importante delle cose                 me di aziende che porta nelle          con un occhio vigile al nemico           sport di squadra, hanno dovuto
meno importanti”. Mai                     casse dello Stato cifre attorno        invisibile che da un momento             (alcune deciso) sospendere (in
come in questo periodo di                 al miliardo di euro come entrate       all’altro potrebbe tornare. Che          via temporanea o definitiva) i
crisi sanitaria, sociale ed               fiscali. Dunque con due mesi di        ci piaccia o no questo virus ha          propri campionati e tutte gli alle-
economica si è capita la                  totale inattività i fatturati si az-   delle caratteristiche di trasmis-        namenti. Impossibile garantire si-
verità di questa frase.                   zerano, come in qualsiasi azien-       sione ben definite. Forse all’ini-       curezza personale, in particolare
Sei rimasto sorpreso da                   da. Ritornando alla conclusione        zio non era chiaro, ora ne sap-          negli sport di contatto. Quindi
tutta questa attenzione                   della prima domanda, il sistema        piamo di più. Inevitabile che chi        ritengo che il calcio, non debba
intorno al calcio in questo               calcio non è fatto di soli top club    ci governa ha definito il ritorno        avere corsie preferenziali rispet-
momento cosi delicato                     e top player ma anche di dipen-        alla normalità attraverso scaglio-       to ai principi guida che valgono
per il nostro paese?                      denti, collaboratori, impiegati,       namenti delle riaperture delle           per tutti. Penso invece sia giusto,
Rabbo: Non sono rimasto sor-              … (si parla di parecchie migliaia      attività lavorative e delle attività     pensare e programmare la ripar-
preso da questa attenzione per-           di persone) che percepiscono           in genere (quindi anche sporti-          tenza solo quando le condizioni
ché il calcio, nel bene e nel male,       retribuzioni “comuni”, anche
è sempre stato un argomento di            calciatori professionisti (soprat-
discussione per chiunque, esper-          tutto lega pro, la vecchia serie c)
ti e non. Dunque non mi meravi-           hanno retribuzioni annuali pari a
glio di quest’attenzione da parte         impiegati/operai e molte società
dei media e dell’opinione pubbli-         hanno dovuto ricorrere alla cas-
ca in generale, molto generaliz-          sa integrazione straordinaria.
zata, confusa e, a tratti, discrimi-      Per concludere, come tutte le
natoria (non bisogna collegare il         aziende che sono ripartite per
sistema calcio ai soli top club e         necessità, anche l’industria cal-
top player).                              cio debba fare altrettanto.
Bobo: Assolutamente no. L’Ita-            B: Questa Pandemia, ha per-
lia e il calcio sono quasi sinonimi.      messo a noi tutti di mettere
Se si parla di Italia, tra le prime       davanti le priorità, la protezione
dieci cose che vengono in men-            delle cose più care: la nostra vita
te, sicuramente il calcio si posi-        e quella del prossimo, la famiglia,
ziona in testa alla classifica. Il cal-   il lavoro. Tutto il resto poteva/
cio per l’Italia ha sempre voluto         doveva aspettare tempi miglio-
dire tanto sia nel bene che nel           ri. E cosi è stato. Sembra ieri        ve). La priorità è stata definita        lo permetteranno. Stabilire pro-
male. E’ parte della nostra sto-          quando si poteva uscire solo per       per gradi, sulla base dei bisogni        tocolli per società, atleti, tifosi al
ria e tradizione e noi, sportivi o        fare la spesa, le forze dell’ordine    della popolazione, attività prima-       fine di trovare il minor rischio in
semplici cittadini, ci affezioniamo       facevano la ronda per control-         rie e minor rischio di contagio.         quella che è l’attività sportiva e
o ci arrabbiamo quando si parla           lare il rispetto della quarante-       Si può non essere d’accordo sui          di aggregazione sociale più diffu-
di calcio. Inutile dire che Sacchi        na, le strade deserte, il silenzio     tempi, troppo lunghi o troppo            sa nel nostro Paese.
aveva ragione, il calcio è e sarà         nella notte interrotto dalle si-       corti, oppure su alcune attività         3. Ritieni realizzabili le
sempre una calamita di attenzio-          rene delle ambulanze. Forse la         definite prioritarie rispetto ad         proposte uscite dal pro-
ni.                                       cosa più simile alla guerra che        altre. La ratio dietro questo pro-       tocollo per la riapertura?
2.        Riapertura         si/no.       la mia generazione abbia vissu-        cedere è cercare di mantenere            Giocatori in ritiro per tut-
Qual’è il tuo parere?                     to. Certo la voglia di normalità,      bassa la probabilità di aumen-           to il periodo del campio-
R: Sono sicuramente a favore              di quotidianità è tanta. E’ giusto     ti di contagio in una situazione         nato, quarantena di tutta
                                          pian piano tornare alla vita civi-     già drammatica (soprattutto              la squadra in caso di posi-
Lergh ai szoven                                                                                                                    giugno 2020
tività, attenzione ai contatti fisici, responsabilità del
medico, allenamenti con distanziamento ecc...
R: Dalle ultime notizie il CTS (comitato tecnico scientifico) ha “al-
leggerito” il protocollo evitando il ritiro preventivo per tutti i club,
in caso di positività di un giocatore resta la quarantena per tutta la
squadra però con la possibilità di allenarsi (io sono per il modello
tedesco che in caso di positività si isola solo il calciatore coinvolto),
sui contatti fisici purtroppo la vedo molto dura dato che si tratta di
uno sport di contatto, penso che i giocatori siano abbastanza consci
che sia una via impervia evitare o fare molta attenzione sui contatti
fisici (è l’ABC del calcio il contatto) e, a mio modesto parere, anche
qualsiasi lavoratore può essere esposto a questo tipo di rischio e
virus. Tra l’altro i calciatori hanno la “fortuna” di essere monitorati
quotidianamente, o quasi, dallo staff medico rispetto ad un qualsiasi
lavoratore, certo sono a rischio però c’è del monitoraggio costan-
te, vedere uno sport di squadra con solo allenamenti distanziati o,
addirittura, individuali è piuttosto triste e disarma completamente
la parola squadra.
B: Si sta cercando di trovare delle soluzioni ad una situazione com-
plessa. Se, come sembra nelle ultime settimane, il contagio con-
                                                                            siano essi calciatori o altro non conta. Qui si parla di persone non
tinuerà la sua discesa, i protocolli potranno essere complessi ma
                                                                            di macchine da far giocare per divertire il pubblico. Magari il loro
dovranno essere realizzabili. Mi spiego. La proposta quarantena di
                                                                            alto compenso potrebbe essere utilizzato per aiutare persone che
tutta la squadra in caso di positività di un giocatore equivale a non
                                                                            hanno bisogno o semplicemente aiutare le loro aziende (società)
provare neanche a riprendere il campionato o comunque compro-
                                                                            tagliando i propri compensi.
metterne la regolarità. A questo punto “perché riprendere?” mi
chiedo. Certo non dobbiamo dimenticarci che il calcio non è solo            6. In Italia si calcolano più di 14 mila società sportive
sport ma industria. Intorno al mondo sportivo ci sono interessi             e due milioni di praticanti a tutti i livelli. Quanto in-
importanti e molti lavoratori (oltre agli atleti) che stanno vivendo        ciderà questa crisi nei settori giovanili, nelle società
situazione non semplice e di grande incertezza. Quindi la speranza          non professionistiche?
è che la ripartenza non sia affrettata, con regole realizzabili sia in      R: Sarà un bagno di sangue… molte società, con la nuova stagione,
campo che fuori. Non a tutti i costi, magari alcune settimane dopo          non partiranno nemmeno, molte si autofinanziano e se ne risen-
il previsto e trovare forme alternative per finire il campionato e le       tono i professionisti, a reazione a catena, le società dilettantistiche
coppe. In situazione eccezionali certe scelte si possono o si devono        (che ricevono aiuti economici anche dal calcio professionistico)
fare, penso ai playoff o alle partite di coppa in sfida unica.              avranno un tracollo non indifferente. Nelle realtà locali, di paese,
                                                                            molte si appoggiano a degli sponsor (per esempio la classica fab-
4. Claudio Lotito, presidente della Lazio, ha dichiara-
                                                                            brica del paese o i commercianti) e la maggior parte di questi non
to che il calcio deve riprendere a tutti i costi perchè
                                                                            sponsorizzeranno più, dunque non ci saranno più entrate. Le scuole
racchiude “un importante ruolo sociale nella società”.
                                                                            calcio, che sono come una seconda famiglia per i ragazzi, avranno
Come giudichi questa affermazione? La ripresa del
                                                                            grandissime difficoltà ad applicare certi protocolli… non voglio es-
calcio può concretamente migliorare la vita quotidia-
                                                                            sere catastrofista ma dal punto di vista sportivo e in particolare
na delle persone, “distrarle” dal momento difficile?
                                                                            quello dilettantistico, che mi tocca in prima persona, saranno tempi
R: Claudio Lotito ha fatto, a volte, dichiarazioni particolari che,
                                                                            molto difficili. Mi auguro che tutte le autorità politiche che hanno
in certe situazioni, mi hanno lasciato un po’ perplesso, però su
                                                                            deleghe allo sport diano aiuti concreti, perché lo sport in generale
quest’affermazione sono d’accordo perché, come dicevo nella pri-
                                                                            è una fonte sociale importantissima.
ma risposta, chiunque parla di calcio, dai più grandi ai più piccoli. E’
                                                                            B: Questa crisi scuoterà il sistema calcio anche per le società non
uno sport che unisce gli esperti ai non e nel mio piccolo quotidiano,
                                                                            professionistiche, le società di paese, le piccole realtà. Difficile ca-
in situazioni difficili, mi è stato di aiuto e una buona dose di di-
                                                                            pire quanto ma una cosa è certa; si deve trovare il modo di andare
strazione, dunque se ripartisse ritengo che possa aiutare a svagarci
                                                                            avanti, magari ripensando ai modi, ai costi, accorpando le competen-
da una situazione generale molto difficile che ha cambiato tutto il
                                                                            ze e i servizi. Sarà chiesto un cambio di prospettiva ai molti dirigenti
nostro stile di vita.
                                                                            e responsabili dei centri sportivi. L’unica speranza è che si metta
B: Da interista mi piacerebbe sentire cosa direbbe (se fosse ancora
                                                                            comunque sempre al centro i ragazzi, il loro stare insieme in una
con noi) Peppino Prisco. Solo lui saprebbe strapparci un sorriso ed
                                                                            squadra, la cultura sportiva (quella vera) e la capacità di trasferire
allo stesso tempo farci tornare alla realtà. Qui si parla di vita delle
                                                                            la bellezza del calcio. Un grande in bocca al lupo a tutti quelli che
persone da tutelare e garantire; lo svago può attendere. Quando
                                                                            si impegneranno per far ripartire il calcio dal basso, i nostri ragazzi
purtroppo attende anche il lavoro, non mi sembra il caso di pensare
                                                                            ne hanno bisogno!
a “distrazioni”. Al contrario, in questi casi, è meglio essere poco
distratti e molto concentrati nella nostra socialità.                       7. Per chiudere, da esperti di calcio, la domanda delle
5. L’alto compenso percepito dalla maggior parte dei                        domande. (In caso di riapertura) Chi vincerà il cam-
calciatori professionisti e il loro stato di salute con-                    pionato?
trollato giustifica un rischio più elevato di contagio?                     R: Da romanista mi auguro che la Lazio non vinca lo scudetto,
R: Personalmente la retribuzione di una buona parte dei calciatori          anzi, magari che lo perda all’ultima giornata. E’ dura ammetterlo ma
professionisti non penso che influisca sui rischi di contagio, anzi,        la vecchia signora è di un’altra categoria, ovviamente è la favorita
ritornando a quello che ho detto in una precedente risposta, han-           per l’ennesima volta. Grazie a te per avermi dato spazio nel vostro
no la possibilità di essere monitorati spesso o quotidianamente,            giornale.
con esami diagnostici (per non generalizzare, pagati dalla società) in      B: Il bello del calcio è che tutti sono esperti e possono dire la
tempi brevissimi e, di questi tempi, avere degli esami in tempi brevi       loro. Così da tifoso dico Inter. Siamo ancora in corsa e si sa che
non è per tutti. Infine, opinione personale, un pizzico di rischio in       la beneamata ci ha abituati a tutto in questi anni (grandi vittorie e
più credo che se lo possano permettere dato che non tutti i ragazzi         grandi sconfitte). D’altronde come dice Beppe Severgnini “Sappia-
arrivano a giocare a certe categorie.                                       mo di aver scelto un amore difficile: ma questo è il bello”. Quindi
B: Non scherziamo. Davanti alla salute e incolumità delle persone           che vinca la squadra migliore, sperando abbia la maglia neroazzurra!
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