VIAGGIO D'ISTRUZIONE IN BOSNIA-ERZEGOVINA - Marzo 2018 - Liceo Da vinci Trento - Associazione Trentino con i Balcani
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BOSNIA-ERZEGOVINA OLTRE IL VIAGGIO Associazione Trentino con i Balcani Racconti, impressioni e fotografie luoghi, storie e persone. Il tutto per di un viaggio. Un viaggio prepara- un’esperienza nuova e diversa: to, un viaggio atteso, un viaggio perché il viaggio non lo fanno solo contestato. Un viaggio che ha su- i luoghi e i testimoni, ma le persone scitato emozioni, anche se discor- che al viaggio partecipano, con le danti. Un viaggio che ha stupito, un loro uniche particolarità, curiosità, viaggio che ha colpito. Un viaggio attenzioni. che ha cambiato le percezioni. Un viaggio che non si dimentica in Quattro sono gli incontri pre-par- fretta, un viaggio che ha lasciato tenza organizzati presso la scuola: un segno. Un viaggio di gruppo, ma anche un viaggio molto perso- 1. I contesti balcanici e la disso- nale. luzione della ex-Jugoslavia – inter- vento di Davide Sighele di Questo libretto raccoglie racconti: Osservatorio Balcani e Caucaso racconti delle giornate di viaggio, Transeuropa; impressioni, curiosità, emozioni rie- laborate e tradotte in pensieri e in 2. Sarajevo ieri e oggi – inter- scritti. vento di Marco Abram di Osserva- torio Balcani e Caucaso Questi scritti nascono da un pro- Transeuropa; getto dell’Associazione Trentino con i Balcani Onlus a cui hanno 3. I fatti di Srebrenica – interven- aderito la 4^G scientifico e la 4^L to di Francesco Filippi dell’Associa- scientifico del Liceo Da Vinci di zione Deina; Per le fotografie che accompagnano i testi e l'immagine in copertina Trento. Il viaggio, organizzato a fine si ringraziano Giacomo Bosco, Giulia Biasetto e Teresa Morandini. marzo 2018, ha coinvolto 35 stu- 4. La cooperazione tra Trentino denti e 4 professori accompagnati e Balcani – intervento di Maurizio da 2 rappresentanti di ATB. Un for- Camin di ATB. mat, quello che è stato proposto, consolidato negli anni precedenti: È seguito il viaggio in Bosnia-Erze- 4 incontri di formazione pre-parten- govina attraverso le città di Mostar, za a preparare un viaggio di quat- Sarajevo e Srebrenica, dove gli stu- tro intense giornate per conoscere denti hanno potuto ascoltare im- Viaggio d'istruzione in BiH - 2018 3
portanti testimonianze non solo di lavoro finale, ha preservato l’origi- chi ha vissuto il periodo della guer- nalità dei testi per lasciare spazio ra, ma anche di giovani che con la alle impressioni di chi ha conosciu- loro energia e determinazione svol- to, vissuto e si è lasciato coinvolge- gono un ruolo fondamentale nella re e appassionare da questi territori creazione di una nuova società, per la prima volta. determinata a riscoprire i valori del- la convivenza multietnica e multi- Chiude il libretto l’intervento di Te- religiosa e della pace. resa Morandini, volontaria dell’As- “Si issino le vele che il tempo di partire è giunto, insieme a nuovi volti, sociazione Trentino con i Balcani ma anche con nuovi compagni di avventura che ormai da molti anni Il percorso si è concluso con due che ha accompagnato il viaggio, solcano con noi le vie dei Balcani. I Balcani, terra lacerata dal passato, momenti di rielaborazione dell’e- e ha voluto raccontare questo suo vede il Trentino presente da molti anni, un Trentino che non vuol cadere sperienza, da cui sono stati raccolti primo incontro con la Bosnia-Erze- in semplificanti scelte di campo nel trovare facili colpevoli, anche i testi che seguono. ATB, nel govina. ma che vuole riunire e costruire, tessitore di relazioni.” revisionare i testi e confezionare il Così si apre il programma di ATB dove si inserisce questo viaggio. Come più volte abbiamo raccontato, noi non siamo un’agenzia viaggi, ma crediamo nei viaggi, nella possibilità di far incontrare e di incontrare persone e nell’importanza del far conoscere luoghi e le persone che li abitano. Su questo si fonda il nostro lavoro che, Grazie agli studenti e agli insegnanti, alle famiglie e alla scuola forse un po’ banalmente, chiamiamo cooperazione decentrata che hanno deciso di affidarsi a noi in questo progetto. e quotidianamente si rafforza anche grazie a Voi e alla Vostra voglia Grazie per aver deciso di incontrare da vicino la Bosnia-Erzogovina di conoscere, viaggiare e incontrare. Si rafforza e cresce all’interno e per esservi aperti ai racconti di chi abbiamo incontrato. delle classi, non solo nello studiare la storia e quanto la storia ci ha dolorosamente raccontato, ma anche quanto questa Grazie ha chi ha voluto raccontare questa esperienza: possa trasformarsi e diventare, se attualizzata, a chi ha deciso di firmare quanto ha scritto, a chi ha preferito esperienza positiva e formativa. rimanere anonimo. Grazie per aver condiviso le vostre emozioni. Allora non è un arrivederci, ma un invito a camminare insieme Un sentito grazie a Faris Focak - insuperabile guida e traduttore, in differenti modi per costruire un Trentino più accogliente grandissimo supporto per l’organizzazione del viaggio, alle Madri di in un’Europa pacifica, senza muri. Srebrenica - che ci hanno avvicinato alla cultura bosniaca attraverso la loro deliziosa cucina tradizionale, a Dzenana Dedic e agli youth workers dell’ADL di Mostar, a Dzile - guida e futuro di Srebrenica, ai giovani dell’Associazione Youth for Peace Laura Bettini e al Gen. Divjak – insuperabile umorista anche nei momenti più delicati. Presidente Associazione Trentino con i Balcani Grazie a tutti i formatori che con impegno e cuore hanno raccontato e fatto conoscere la Bosnia-Erzegovina. Grazie a Teresa Morandini per aver percorso con noi questo cammino. Grazie allo staff di ATB per l’impegno professionale ma anche e soprattutto per la voglia di incontrare e camminare insieme in questo viaggio che ci porta tra le genti balcaniche. Viaggio d'istruzione in BiH - 2018 5
PRIMO GIORNO sentano una mano e gli altri sono recisi come simbolo di morte. ritrovo per le persone, ora invece è abbandonato a se stesso e chi ci si reca per visitarlo può essere preso E VISITA A MOSTAR Successivamente ci siamo diretti verso un cimitero per le prime vitti- me della guerra in Bosnia-Erzegovi- di mira e allontanato da alcune persone del posto. Ci risulta assur- do e inconcepibile che un memo- Alessandro Jachemet, Giorgia Biasioli, na iniziata nel 1992. Ci siamo stupiti riale possa essere diventato un Alice Peruzzi, Irene Fellin, Alice Visintainer del fatto che più cimiteri costeg- luogo di odio e divisione, questo è giassero la strada senza alcun tipo segno di come la società sia anco- La mattina del 20 marzo 2018 sia- abbiamo cercato un posto dove di divisione dal marciapiede, per ra segnata da quanto successo. mo partiti insieme alla classe 4^L poter mangiare. Ci siamo subito noi questo è molto strano e ci sem- del Liceo scientifico Leonardo da resi conto che il marco bosniaco, bra quasi irrispettoso, ma per loro Mentre passeggiavamo e ci dirige- Vinci di Trento, per il lungo, stan- la moneta locale, ha un potere probabilmente è un modo per sen- vamo verso altri luoghi, abbiamo cante ma affascinante viaggio d’i- d’acquisto molto inferiore rispetto tire vicini e ancora presenti i propri notato all’entrata di un parco, un struzione alla scoperta della all’euro. cari. cartello di divieto molto particola- Bosnia–Erzegovina attraverso testi- re, diverso da ciò che siamo abi- monianze ed esperienze personali. Alle 15:00 siamo partiti per il tour Siamo arrivati poi al memoriale per tuati: esso imponeva l’impossibilità guidato organizzato dall’ONG i partigiani jugoslavi della Seconda di usare armi da fuoco. In aggiunta I lunghi tempi di percorrenza, il Agenzia della Democrazia Locale - guerra mondiale. Questo monu- a questo, come bravata è stata buio, i controlli alle frontiere e la ADL durante il quale abbiamo visi- mento era un punto di incontro e di cancellata la linea rossa di divieto. scomodità del mezzo di trasporto tato la città di Mostar accompa- sono stati per noi motivo di riflessio- gnati da due guide locali. La prima ne. Infatti ci è stato possibile capi- ci descriveva i monumenti dal pun- re, seppure solo parzialmente, il to di vista storico culturale, mentre disagio provato dagli abitanti di la seconda ce ne illustrava gli quei luoghi durante il periodo dei aspetti architettonici. conflitti quando cercavano di fug- gire o comunque di svolgere attivi- Questo per noi è stato il primo in- tà della vita quotidiana. contro con la cultura bosniaca. Il primo monumento che abbiamo Siamo arrivati a Mostar nel primo visto è stato costruito in memoria pomeriggio. Una volta sistemati delle persone morte durante la se- nell’hotel, situato al confine tra la conda guerra mondiale. È un fiore città musulmana e quella cristiana, con 10 petali, 5 di questi rappre- Viaggio d'istruzione in BiH - 2018 7
All’interno del parco è presente na e quella a maggioranza musul- una statua di Bruce Lee: unico sim- mana. Il ponte rappresenta la vo- bolo che ha trovato il consenso di lontà di voler ricostruire un tutte le parti per testimoniare la lot- equilibrio nella popolazione. ta universale contro le ingiustizie. Una volta finito il tour siamo andati Poco distante dal parco è situata alla sede dell’ONG dove una re- una scuola in cui gli studenti sono sponsabile ci ha parlato dell’orga- divisi in classi in base all’apparte- nizzazione. Questa opera a Mostar nenza nazionale per seguire pro- da 14 anni e il suo scopo è suppor- grammi scolastici diversi; questo tare il processo di democratizzazio- modello viene chiamato “due ne e di contatto interculturale tra le scuole sotto lo stesso tetto” ed è due comunità della città partendo stato ideato in periodo post-bellico dai giovani e collaborando con le ma è tuttora in vigore. Questo è un istituzioni. altro segno del fatto che ci sono ancora aspetti del conflitto degli In seguito, per salutarci e farci co- anni 90 che devono essere affron- noscere qualcosa di tipico del po- tati e rielaborati dalla popolazione. sto, le due guide ci hanno portato in una bottega dove, dopo una Come ultimo luogo ci siamo recati breve lezione su come prepararlo, sul ponte di Mostar, già simbolo ci è stato servito il caffè turco. della città, ma con ancora mag- gior significato dopo essere stato Dopo una doccia veloce abbiamo abbattuto e ricostruito in quanto si cenato in un ristorante che serviva voleva separare le due parti della piatti tipici a base di carne e verdu- città, quella a maggioranza cristia- re. Viaggio d'istruzione in BiH - 2018 9
MERCOLEDÌ 21 MARZO 2018 - SARAJEVO Viola Cioffi Prima giornata a Sarajevo. Per prima la Moschea. Siamo giunti nella capitale della Fu costruita nel 1532 su ordinanza Bosnia-Erzegovina intorno a mezzo- del governatore ottomano Gazi- giorno; dopo essere passati in hotel Husrev Beg che attuò una politica e aver consumato un rapido pran- estremamente tollerante e si spese zo nel centro storico della città ab- molto per migliorare e modernizza- biamo incontrato alcuni giovani re la città. Fece costruire infatti an- volontari dell’associazione “Youth che l’ospedale e i bagni pubblici. for Peace”. In seguito la Chiesa cattolica. “Youth for Peace” si occupa, come ci è stato poi spiegato esau- Eretta per il capo della diocesi, ar- stivamente nell’incontro serale, di civescovo Joseph Stadler nel 1887, aiutare la popolazione (quindi i di- è in stile pseudo moresco. Sul suo versi gruppi religiosi) a tornare a perimetro si possono vedere due quello stato di “convivenza biologi- “rose di Sarajevo” che sono piccoli ca” (quindi naturale) che caratte- crateri formati dalle mine, ricoperti, rizzava la città prima della guerra. cerchiati e colorati di rosso. Nel pomeriggio ci siamo concen- Nel giro di poco siamo arrivati alla trati sulla multi-religiosità della città; Chiesa ortodossa. abbiamo visitato 4 diversi luoghi di culto all’interno dei quali siamo sta- Costruita nel 1539 per gli arcangeli ti guidati da persone appartenenti Michele e Gabriele è una delle più a quella particolare realtà che ci antiche dei Balcani. A Sarajevo hanno informato adeguatamente oggi i serbi sono pochi, tuttavia sia sulla storia che sulle caratteristi- molti vengono anche da fuori per che della propria comunità. visitare questo luogo; ma non sono gli unici: infatti capita spesso che a Viaggio d'istruzione in BiH - 2018 11
prescindere dalla religione di ap- sua rilevanza e che tuttavia non è partenenza vengano persone a re- mai stata riconosciuta come la citare preghiere (in particolare “quarta etnia” componente la verso i bambini e le donne incinte multietnicità della Bosnia-Erzegovi- [Si narra che se una donna sterile o na. Gli ebrei non subiscono alcuna malata passa sotto un tavolo su cui violenza o discriminazione, però è posta la bara di un bambino, tro- sono soggetti ad una limitazione va la guarigione. ndr.]). nell’ambito pubblico, in particola- re politico (non potendo ricoprire Infine la Sinagoga (che però non cariche). era accessibile a causa dei lavori di restauro). Infine. Questa, in seguito a provvedimenti Un concetto logico ma allo stesso presi nel periodo della Seconda tempo brillante esposto da uno dei guerra mondiale, in particolare, è volontari mi ha particolarmente rimasta l’unica Sinagoga della cit- colpita proprio per la sua banalità. tà a disposizione dei fedeli. Il ragazzo sosteneva che Sarajevo rappresenta un paradigma, poi- In un sala un giovane ci ha raccon- ché se nella città dove la convi- tato la storia a partire dal 1492 del- venza “biologica” era qualcosa di la comunità ebraica e quindi della naturale, fa molta fatica a ristabilir- sua nascita (dopo che i fedeli furo- si, come ci si può aspettare la no cacciati dalla Spagna). pace nel mondo, ovvero la pace tra popolazioni naturalmente abi- È stato interessante soprattutto per- tuate a distinguersi le une dalle al- ché si parla di una comunità che tre? nel corso della storia ha avuto la Viaggio d'istruzione in BiH - 2018 13
COMMENTO SU SARAJEVO Il primo giorno trascorso a Saraje- Da una Chiesa cattolica a una or- vo, a mio parere, è stato uno dei todossa, questa, più piccola e mo- più belli della gita. Infatti, grazie desta risultava meno attraente alla visita dei luoghi di culto e agli confrontata ai luoghi di culto pre- incontri con l’associazione “Youth cedenti, tuttavia le spiegazioni del- for Peace”, è stato il giorno in cui la guida e la visita al museo delle abbiamo potuto apprendere di reliquie l’hanno resa piuttosto inte- più sulla situazione attuale del Pae- ressante. se che abbiamo visitato. Questo ci ha permesso di capire più a fondo Per ultima, ma non per importanza, le dinamiche sociali tra le varie co- la Sinagoga. Questa non è stato munità presenti in Bosnia- Erzegovi- possibile visitarla a causa di alcuni na. lavori di ristrutturazione. Dunque la spiegazione è risultata piuttosto di- La visita dei luoghi di culto guidata versa dalle altre e invece di con- dai volontari dell’associazione centrarsi sulla descrizione dell’am- “Youth for Peace” è iniziata alla biente interno si è sviluppata mag- Moschea; questa ci è stata presen- giormente seguendo la storia e la tata da un volontario musulmano fondazione di questo luogo di cul- che quindi ce ne ha potuto spie- to. gare in dettaglio la storia e la fun- zione delle varie aree al suo Infine la sera si è tenuto un incontro interno. Inoltre personalmente ri- molto interessante con i volontari di tengo la presentazione della Mo- “Youth for Peace” che, tramite un schea la più ben fatta e completa. esperimento, ci hanno fatto ragio- nare su come funzionano le dina- Successivamente ci siamo spostati miche sociali nei Paesi con grandi alla Chiesa cattolica che, sempre diversità etniche al loro interno. a mio parere, nonostante la man- canza di una spiegazione all’altez- za della precedente, risultava la più bella alla vista. Infatti lo stile mo- resco in armonia con alcuni ele- menti tipicamente occidentali le conferiva un fascino particolare. Viaggio d'istruzione in BiH - 2018 15
QUATTRO VOCI tamente una spiegazione di ciò che accadde quell’11 luglio, ha trovato la risposta nel perdono, per nuova vita. Ci preparano un buo- nissimo pranzo tipico bosniaco e anche se non riusciamo a comuni- RACCONTANO niente scontato, che gli ha dato la forza di tornare nella sua città. E questo è ciò che colpisce: l’im- care, i loro sorrisi e il loro affetto ci fanno sentire a casa. SREBRENICA menso amore per la sua terra e la forza di volontà di un uomo che racconta la sua storia con il sorriso Srebrenica oggi è una piccola cit- tadina che fatica a rialzarsi. Tanti sono andati, ma tanti altri sono ri- sulle labbra. masti; c’è il custode del memoria- Srebrenica, enclave sicura per tan- t’anni fa. le, Dzile, le Madri di Srebrenica; i ti musulmani durante la guerra in Srebrenica ha le sue “Madri”, loro sogni, la loro speranza e la vo- Jugoslavia. Nella fabbrica di Potočari, sede un’associazione fondata dalla glia si ricominciare, di ricostruire la dell’ONU in tempi di guerra, è stata donne di Srebrenica che durante il Bosnia-Erzegovina multietnica, bel- Srebrenica, 11 luglio 1995. Il conflit- allestita una mostra di foto e rac- conflitto hanno perso dei loro cari; la perché diversa. to raggiunge il culmine delle atro- conti; vediamo anche un video insieme cercano di costruirsi una cità: 8372 vittime, per la maggior che mostra i momenti salienti del parte uomini e ragazzi musulmani, conflitto, che proseguì indisturbato uccisi per il semplice fatto di essere sotto gli occhi dell’Europa e delle bosgnacchi: pulizia etnica, ecco di Nazioni unite. cosa si tratta. Srebrenica, tante incomprensioni e L’uomo perde ogni componente rancori; mentre alcune vittime non di umanità, di empatia, ripetendo sono state ancora identificate, lo stesso errore che, pochi anni pri- gran parte dei serbi nega ancora il ma, in altre circostanze, aveva por- massacro. Ma come si può dubita- tato allo sterminio di 6.000.000 di re delle parole di Dzile? E dello ebrei. sguardo delle Madri di Srebrenica? Srebrenica, un memoriale e una di- Scappato dal massacro, Dzile tra- stesa di lapidi bianche, dove ripo- scorre due mesi nel bosco, insegui- sano 6930 vittime, mentre altre non to dai serbi; con lui c’è un sono state ancora identificate. ragazzino di tredici anni, con il qua- “Non ci fermeremo finché non ci le condivide quest’esperienza stra- saranno tutte” dice il custode. ziante che li legherà molto. Camminiamo in silenzio. Mentre la Dopo essersi ricostruito una vita in domanda “perché?” martella ripe- Svizzera sente il bisogno di tornare; tutamente in testa; non scorrono insieme alla paura dei cani infatti, numeri come al telegiornale, bensì che lo accompagnò durante quei tombe, una vicino all’altra, tanti mesi di sopravvivenza, svanisce an- giovani, tante vite e altrettanti so- che l’odio nei confronti dei serbi. gni spezzati quell’11 luglio di ven- Forse anche lui, cercando dispera- Viaggio d'istruzione in BiH - 2018 17
Srebrenica riposa al sole, sotto la pioggia e la neve, silenziosa; ma ha tanto da raccontare e conti- SREBRENICA nuerà a farlo. In questo viaggio non siamo soli, ci MEMORIALE accompagna Faris. La sua è una testimonianza che offre una pro- spettiva diversa; durante l’assedio Scesi dall’autobus abbiamo subito di Sarajevo, infatti, era un bambino notato l’immenso prato ricoperto di di poco più di tre anni. lapidi e lì vicino i nomi di tutte le persone massacrate dai soldati del- La sua fortuna, se così si può dire, è l’esercito della Repubblica serba di stata quella di vivere la guerra con Bosnia-Erzegovina. Tra i nomi c’era- meno consapevolezza, con gli oc- no anche ragazzini di quattordici e chi di un bambino che vuole gio- tredici anni. Le vittime ritrovate care. Grazie a suo fratello sono 8372, ma si stima un numero maggiore trascorre un’infanzia feli- molto maggiore di caduti durante il ce nonostante la violenza del con- genocidio più vicino al nostro Pae- flitto e la perdita di suo padre; ora se e più dimenticato. A distanza di però è cresciuto e cerca anche lui 20 anni dalla fine della guerra i col- di capire uno dei conflitti più assur- pevoli non ammettono ancora l’e- di della storia. Accompagna ra- videnza e negano la strage. gazzi come noi per renderli Questo fatto è un chiaro esempio consapevoli, lasciare loro tante do- di come l’odio etnico sia sopravvis- mande e spunti per riflettere, per suto e persista ancora. Odio che si trasmettere loro la voglia di rico- è formato da un giorno all’altro. minciare, affinché non sia vana ma possa porre fine a tragedie simili. “Non esiste amore non corrisposto; c’è sempre amore, espresso in modi diversi”. Oltre a tanto rancore e indignazione per ciò che l’uomo è stato in grado di fare, torno a casa con questa frase di Dzile. Mi ritengo davvero fortunata di aver potuto incontrare persone come loro e di portarmi dentro un pezzet- to delle loro storie. Viaggio d'istruzione in BiH - 2018 19
SREBRENICA SREBRENICA CON I MIEI OCCHI Dopo aver visitato il memoriale formaggio) un piatto tradizionale Ci sarebbero tante parole adatte commemorativo di Srebrenica, ci della gastronomia turca. Infine, a descrivere la mia esperienza al siamo recati presso una casa tipica hanno portato un vassoio con tre memoriale di Srebrenica, un’infini- bosniaca nella quale le sette Madri torte tipiche, accompagnate da tà di immagini che rimandano a di Srebrenica, donne che hanno caffè turco, bevanda apprezzata quel luglio 1995, quando in questa avuto la sfortuna di perdere figli e dai bosniaci. piccola città della Bosnia-Erzegovi- mariti nella strage accaduta nel na si è rotto qualcosa. Si è frantu- 1995 in questa città, ci hanno alle- Come ricordo della giornata, ci mato il sogno di vita di oltre 8.000 stito un pranzo caratteristico del hanno dato la possibilità di com- persone che a causa dell’inganno posto. Questo per accoglierci, prare delle spille prodotte a mano e della violenza, sono arrivate al coinvolgerci e mostrarci la loro da loro, a forma di fiore con undici capolinea della morte. Tuttavia per quotidianità. petali; ogni petalo simboleggia me Srebrenica è bianco. Bianco una vedova inginocchiata davanti come il cielo impietoso che sovra- Siamo stati ospitati in una cucina alla tomba. sta quella moltitudine di capitelli, le calda e confortevole, in cui le don- parole gelate da un freddo profon- ne hanno avuto la possibilità di cu- Durante la permanenza le Madri ci damente interiore, le lacrime che cinarci un pranzo delizioso che hanno fatto compagnia, la diffe- mi rigavano il volto. Attraversando comprendeva: come primo un renza di lingue non ha ostacolato le numerose viuzze che portano brodo di verdura e carne; per se- la comunicazione, per questo il alle tombe e leggendo le età e le condo, invece, spezzatino, patate, contatto visivo e espressivo (sorrisi, persone che rappresentano mi riso, insalata, burek (con carne e ecc) è stato fondamentale. sentivo come parte integrante di quel ricordo, nonostante non neghi che prima della partenza non ne conoscessi neanche l’esistenza. Dentro di me sentivo un vuoto co- stante che lasciava spazio ad emozioni forti e a un panorama ter- ribile. La visita alla fabbrica e al museo non hanno alleggerito il mio stato d’animo. Mi rimane impressa la te- stimonianza di una madre lì riporta- ta che aveva perso due figli e che aspettava ogni giorno di vederli tornare. Mi domando…fino a che Viaggio d'istruzione in BiH - 2018 21
punto può spingersi il dolore? ca un po’ dalla realtà in cui noi vi- viamo ora, forse anche perché Il pranzo con le Madri di Srebrenica sembrava surreale. Dzile con paro- è stato un momento molto più con- le ordinate e il tono pacato con cui viviale e tranquillo. La forza e l’al- si raccontava mi ha mostrato la truismo di questo donne mi ha sua grandezza, di un uomo che è affascinato tantissimo. Loro, che riuscito a sopravvivere a terribili hanno vissuto la sofferenza e la atrocità, alla fame, al freddo pur di morte, sono riuscite a tramutare rimanere fedele ai suoi valori. Un questo in un aiuto per gli altri met- bosniaco convinto che ama la sua tendosi pienamente a disposizione. terra e che non la cambierebbe per nulla al mondo. Infine la storia di Dzile non riuscirei a descriverla. Forse perché si distac- Viaggio d'istruzione in BiH - 2018 23
SREBRENICA Davide Piffer, Ettore Trentinaglia Freddo, tanta neve che continua a pi, al nostro interlocutore non andò cadere e una cittadina spenta, an- così facilmente però. Iniziò a na- della Repubblica serba di Bosnia- più accadute tragedie del genere, cora visibilmente logorata dal con- scondersi tra gli alberi cerando di Erzegovina, riuscì finalmente a rag- ma così non è stato. Quel luogo flitto sanguinoso che si è consumato non farsi vedere dai soldati serbi e giungere la città di Tuzla che era doveva essere una zona protetta, nei boschi adiacenti, questo è quel- soprattutto dai cani, che lo spa- sotto il controllo delle Nazioni unite presidiata dall’organizzazione cre- lo che abbiamo visto appena scesi ventano a morte. Durante questo seguendo i corpi distesi a terra dei ata apposta per evitare special- dal pullman a Srebrenica. La nostra lungo periodo si sostentò con tutto suoi compagni che avevano intra- mente genocidi del genere e inve- guida ci aveva vissuto, era molto di- il possibile, quello che la natura of- preso il suo stesso cammino. Da lì si ce l’hanno lasciato accadere da- versa un tempo, ci ha detto, le stra- friva, ma la carne in scatola no, trasferì poi in Svizzera, dove iniziò vanti ai loro occhi. Ora le scuse non de ora desolate prima erano piene quella la voleva conservare. Nono- una nuova vita con la sua attuale servono a nulla perché appunto di turisti e le case diroccate poste stante si trovasse immerso nella di- moglie. Il caso vuole che proprio come ci ha detto il custode del più in alto, invece, ville lussuose. sumanità più totale lui aveva un un suo vicino di casa avesse origini memoriale: “Possono le scuse por- desiderio, questa guerra gli aveva serbe, aveva un grande rancore tare indietro la mia famiglia”? Una tranquilla cittadina termale tolto molto, e quel manzo che na- verso il suo popolo, cercava quindi che è stata trafitta e tradita, la scondeva nello zaino lo avrebbe ogni pretesto possibile per arrivare C’è la necessità di agire, far cono- neve cade sulle ferite ancora usato per non morire di fame se alle mani con lui. Riuscì a raggiun- scere tutto questo, perché anche se aperte di questo borgo, ma non fosse stato ferito. Perché se proprio gere la tanto sperata discussione in forma e dimensioni differenti, av- basta per coprirle e nasconderle. avesse dovuto morire lo avrebbe animata dopo un po’ di tempo, venimenti simili accadono tutt’ora o Era l’11 luglio 1995 quando la no- fatto con lo stomaco colmo. Men- ma lì si accorse di una cosa fonda- magari accadranno se non faccia- stra guida poco più che ventenne tre vagava incontrò anche un ra- mentale e molto importante, che mo in modo da evitarlo. È facile na- ha dovuto fare una scelta molto gazzo e un vecchio, anche loro non tutti i serbi erano complici di scondersi dietro delle scuse, tipo: difficile e sofferta. Sapeva che pro- sopravvissuti, da quel momento la quello che è successo. Il suo ranco- “Ma cosa posso fare da solo?” op- babilmente se fosse restato sareb- luce che vedeva in fondo al tunnel re allora diminuì a tal punto che pure “Eh, ma sono cose lontane da be morto, non voleva morire, non iniziò a intensificarsi, non era più decise di tornare a vivere a Srebre- qui”. Una cosa è certa però, se nes- così giovane e sicuramente non in solo, e quando scoprì che il ragaz- nica, nella città che rappresenta suno inizia a impegnarsi seriamente, un modo così inutile. Allora lasciò zo aveva fatto una scorpacciata tutta la sua vita. Adesso lui è tra i le cose non potranno mai cambiare. tutto e partì, smise di scrivere lette- con il cibo che tanto gli premeva maggiori promotori del tentativo di re alla sua attuale ragazza che era la sua reazione fu solamente una ri- far tornare questa cittadina allo “Non mi avete fatto niente, non mi serba, prese una scatola di carne e sata, come a indicare che forse splendore di un tempo. avete tolto niente, questa è la mia iniziò a camminare in fila indiana era veramente quasi tutto finito. Ed vita che va avanti oltre tutto oltre la con altre 15.000 persone per circa era proprio così dopo due mesi Ad oggi però purtroppo Srebrenica gente. Non mi avete fatto niente, 50 km in direzione Tuzla. Un primo passati a nascondersi tra i boschi, resta la più orrenda delle promesse non avete avuto niente, perché tut- gruppo di 3.000 persone riuscì ad sperando ogni giorno di non essere non mantenute, dopo la Shoah to va oltre le vostre stupide guerre”. arrivare a destinazione senza intop- trovato dalle armate dell’esercito avevano detto che non sarebbero Viaggio d'istruzione in BiH - 2018 25
ANIME ra più in confusione, forse perché non credevo di poter avere a che fare con una situazione tale. rendi conto fino in fondo e questo perché certe cose non si possono capire fin quando non si provano BIANCHE Nonostante la presenza di altri 40 compagni, per me, ormai ridotta sulla propria pelle. Il tempo cronologico trascorreva ad un ammasso di brividi e scon- velocemente ma quello psicologi- certo, non esisteva niente e nessu- co si è fermato. Era come essere Vuoto. Freddo. Silenzio. Tre parole di Potočari nei pressi di Srebrenica. no se non 6.504 lapidi bianche immersi in un’altra realtà. Faccio dominano la mia mente e si acco- collocate su una distesa di prato qualche altro passo attraversando stano in un ordine sparso lascian- Mi sento spaesata, confusa e innevato in un equilibrio e in un’ar- quelle stradine che separavano domi vagare in un oblio senza fine. smarrita. monia stupefacente, lapidi che chi ancora una vita la aveva da Un loop che viene e va. Non riesco rappresentano e che sono diven- chi invece ne era stato privato. a pensare ad altro se non a queste Non riesco a trovare un posto per tate il simbolo dell’anima di uomini, tre sensazioni quando mi trovo al ciò che provo all’interno dei miei donne e bambini ormai scomparsi. Ma su quelle steli c’era un’altra in- centro del piazzale del Memoriale pensieri e questo mi manda anco- cisione, per tutte la stessa, scoprii Mi faccio coraggio e decido di af- dopo che erano i versi finali del co- frontare quello che mi si presenta rano, una preghiera dedicata a davanti. tutte le vittime. Bastano pochi passi per far sì che il In quel rispettabile silenzio, dopo mio corpo si pietrifichi nuovamen- aver perso la voce e aver lasciato te, il mio sguardo cade sulla data da parte la mia storia per farne en- incisa su una di quelle steli candi- trare un’altra, faccio sì che le vite de…1989-1995, ciò significa una di quelle persone prendano la for- vita spezzata di soli sei anni. ma di un ricordo dentro di me. Non ci sono le parole giuste per Poi mi volto per l’ultima volta verso esprimere la potenza degli uragani quella distesa di ANIME BIANCHE che ti travolgono in momenti imprigionate. E per un’ultima volta come questi. Cominci a pensare sento vuoto, freddo, silenzio. che potevi esserci anche tu e la tua famiglia, realizzi che non sono Forse ho detto “ultima volta” trop- cose accadute secoli prima, ma al po presto però, perché entrata contrario, sono fatti che si sono ve- nella vecchia fabbrica di batterie rificati quando negli stessi istanti la di fronte al Memoriale con la con- gente nel resto del mondo era im- vinzione di riscaldarmi un po’ ven- mersa nella propria innocente e go di nuovo spiazzata e la monotona quotidianità, ignara di temperatura del mio corpo scen- quel che succedeva. Ti rendi con- de ulteriormente. to che anche chi sapeva non è stato in grado di evitare quella tra- Siamo invitati a visitare quell’enor- gedia. Ti rendi conto ma non te ne me capannone che nei giorni del Viaggio d'istruzione in BiH - 2018 27
genocidio era diventato luogo di Alla conclusione del video sono raccolta di tutti i cittadini musulma- sconvolta, le mani e le gambe tre- ni in attesa che il loro destino venis- manti. Il viso bagnato dalle lacri- se compiuto, luogo che invece me. oggi viene usato come museo. Questa sensazione di sconcerto Ci sono delle gigantografie, ritagli persiste in me anche quando ci di scritte e disegni che sembrano danno la possibilità di disporre di rappresentare quasi delle provo- altri audio e video che testimonia- cazioni e poi sul lato opposto ritratti no ulteriormente quei terribili fatti. di persone immerse nella loro di- sperazione, istantanee di momenti Ho un vuoto alla pancia che mi drammatici accompagnate dal- porterò fino alla fine di questa gior- l’oscurità del male umano. Ebbene nata passata a vivere una delle sì, stiamo assistendo a ciò che l’uo- esperienze più forti che io abbia mo per l’ennesima volta è stato in mai provato. grado di fare. Distruggere e an- nientare se stesso accecato dal Grazie per avermi dato questa oc- suo egoismo. casione di confronto. Un altro colpo al cuore. Un altro Grazie per far sì che ciò che succe- brivido. Un altro boccone amaro de attorno a noi ogni giorno non da buttare giù. venga dimenticato, perché io quelle anime bianche non le di- Non so ancora quanto sono in gra- menticherò mai. do di resistere. E poi l’ennesima pugnalata. Ci mostrano un video che docu- menta i momenti più strazianti di quella fatidica giornata e tra quel- le truci immagini ricordo bene quella di un padre in lacrime che sotto la minaccia dei soldati dell’e- sercito serbo-bosniaco è costretto a chiamare il figlio nascosto nel bosco, come ricordo quella di al- cuni uomini bosniaci costretti a tra- scinare i corpi ormai esangui e ancora caldi dei propri compagni prima di fare la loro stessa fine. Viaggio d'istruzione in BiH - 2018 29
L'ESERCITO DI PIETRA - LA NEVE CADE SU SREBRENICA Matteo Merler, Massimo Ermon La neve cade su Srebrenica, è mat- venti anni fa c'erano gli olandesi e tina. Il paese è immerso nel silenzio e le Nazioni unite. Erano lì per proteg- guarda la sua vallata, immerso nel gere, confortare ed evitare che ricordo di quello che fu. Da un po' l'Esercito serbo facesse del male ai ormai si respira un'aria diversa, da civili rifugiati nell'enclave di Srebre- più di vent'anni. Mancano le case, nica. Un esercito a guardia, che le strutture, mancano le terme. guardia non fece. Oggi, invece, a Mancano le famiglie, gli amici, le Potočari resta un altro esercito, a persone che ormai non ci sono più. vegliare sulla città. Non di carne, ma un esercito di pietra, che gior- Parlare di guerra è sempre difficile, no e notte guarda Srebrenica, per- specialmente se non la si è vissuta. ché questo esercito non si sveglierà Può essere sbagliato, irrispettoso, mai più. Sono più di 6.000 lapidi, magari addirittura inappropriato, tutte musulmane. Non sono soldati, sicuramente scomodo. Sentir par- ma uomini, donne e bambini co- lare di guerra è però un bisogno, muni, che ora sono trasformati in specialmente se non la si è vissuta. pietra, condannati a restare per Dimentichiamo tutte le nostre fortu- sempre a fare la guardia. Non sono ne e le nostre comodità, ciò che neanche al completo. Ne manca- abbiamo avuto in eredità, se que- no oltre duemila, per completare il sto non ci è mai stato tolto. La neve reggimento. 8.372. cade su di noi e sulle nostre memo- rie, e rischia di coprire tutto, e af- Continua a cadere la neve su Sre- fondarlo nell'ignoranza e nel rifiuto brenica. Copre la terra, la storia, le di ammettere il passato. Ed è per case e le vite di quelli che non ci questo che bisogna farlo. sono più, soltanto perché sembra- vano diversi, perché erano un'altra Cade la neve su Potočari, la vec- parte di un'unica nazione. Soltanto chia fabbrica di Srebrenica. Là, ol- perché erano a casa. Se nella tre ai macchinari e ai capannoni, Croazia abitano i croati, e nella Viaggio d'istruzione in BiH - 2018 31
la volontà e l'egoismo di pochi, la fende, che consegna nelle mani voglia di potere e di espansione dei nemici, che stabilisce che, dell'uomo sono riusciti a prevalere dopo la guerra, la città di Srebreni- sull'unità, su quella bellissima diffe- ca rimanga nella parte serba della renza che era unica al mondo? Gli Bosnia-Erzegovina. La giustizia che uomini ancora non riescono a capi- lascia che la neve cada sulle pro- re che il destino di quelli che non prie azioni, per coprirle per sempre. riescono a riconoscere nell'altro, nel prossimo, nel diverso un vantag- Che diritto ha un uomo di trasfor- gio da scoprire e da sfruttare per mare in pietra un altro uomo? Che arricchirsi, ma non a discapito degli diritto ha di trasformarlo in cenere, altri, è semplicemente quello di di- fumo, ossa, che diritto ha di ferma- struggere se stessi. Alla fine però re la sua vita senza alcun motivo? Serbia abitano i serbi, nella Bosnia- qualcosa di molto diverso. Vedono trionfa sempre la giustizia. Vero? La Che destino hanno quelli che ven- Erzegovina non abitano solo i bo- gli stessi boschi, ora ricolmi di silen- giustizia rappresentata dagli olan- gono dimenticati, coperti dalla sgnacchi. La Bosnia-Erzegovina è zio, da dove migliaia di uomini mu- desi, dai Caschi blu, dal servizio di neve, che non vogliono essere bella perché è diversa dicevano. sulmani formarono una colonna protezione fornito proprio da chi la scritti, ascoltati, raccontati? Prima della guerra non si guarda- infinita, la marcia della morte per guerra così l'ha già vissuta e che va, non interessava da quale parte scappare dall’esercito della Re- non vuole che si ripeta, mai. La giu- La neve cade su Srebrenica, a notte si venisse, dove si volesse stare. La pubblica serba di Bosnia-Erzegovi- stizia che cede a negoziazioni con fonda, sono tutti a dormire. Soltanto diversità era una ricchezza da col- na. Uomini, perché erano loro che chi vuole torturare, uccidere, elimi- delle figure, in lontananza, vegliano tivare, ed era quella che rendeva il dovevano essere sterminati, per- nare chi sta sotto la sua custodia, la sulla città: un esercito di pietra, che Paese così bello e unico, all'interno ché agli occhi di quei militari sono i giustizia che si rende partecipe di sotto la neve, fa da custode e da della Jugoslavia. La diversità è maschi a trasmettere la stirpe, a quello che cerca di evitare, la giu- guardiano della memoria. però una bellezza fragile, di vetro. continuare la discendenza che, stizia che non controbatte, non di- Se una parte decide che non vuo- nella loro nuova terra, vogliono le stare con le altre, la diversità si cancellare. Una coda lunga tre tramuta in diffidenza, odio, violen- giorni, separati dalle proprie donne za e morte. Innecessariamente. e dai propri figli, che sono invece su degli autobus serbi che li stanno Cade la neve anche sui boschi in- portando chissà dove. In quei bo- torno a Srebrenica, un tempo ricchi schi, tra gli aghi di pino, il silenzio e i di natura, vita. Sono i boschi delle funghi i serbi organizzano agguati, acque termali della città, quelli che setacciano coi cani e uccidono un tempo portavano turisti, movi- centinaia di persone, che marcia- mento e ricchezza. Era facile vive- vano verso la vita, marciando verso re, a Srebrenica. Affittando la casa la morte. Soltanto pochi scampe- per pochi mesi guadagnavi bene, ranno dall'esercito di pietra. addirittura da comprare una bella BMW, di quelle che se sei un bosnia- Cade la neve su Srebrenica, è or- co vero non puoi farne a meno. mai sera, e le domande che ven- Oggi le terme però non ci sono più, gono spontanee sono molte. e i pochi turisti vengono per vedere Davvero era necessario? Davvero Viaggio d'istruzione in BiH - 2018 33
VENERDÌ 23 MARZO 2018 Il nostro ultimo giorno di permanen- il prossimo. Molte sono ancora oggi za in Bosnia-Erzegovina è trascorso le persone che soffrono di disturbi nella città di Sarajevo. post traumatici e che tramite que- sta associazione cercano di ripren- Al mattino abbiamo incontrato il dersi. Generale di origine serba Jovan Di- vjak che ci ha parlato della sua Il generale ha raccontato parte esperienza. Lasciato l’esercito Ju- della sua vita, dei Paesi che ha visi- goslavo, scelse di combattere nel- tato e dei tragici anni della guerra. le file dell’esercito della Bosnia- Molte le sofferenze psicologiche, Erzegovina per difenderla dall’ag- oltreché fisiche, nel veder patire la gressione esterna. gente. In quegli anni Divjak cerca- va di dare supporto morale ai citta- Ai tempi della guerra si era trovato dini, e di motivarli, per far capire nella difficile posizione di essere ac- loro che non erano soli. cusato di tradimento dai serbi e di poter essere sospettato dai bosnia- Due furono i protagonisti della so- ci. Divjak ha pagato caro questa pravvivenza della città: gli uomini scelta sul piano personale passan- che la difendevano, e le donne do un mese in carcere, oltre ad che contribuivano con il loro rego- aver subito un attentato, riceven- lare sostegno, a organizzare il rifor- do varie minacce. nimento di viveri e il soccorso dei feriti. Ha fondato nel 1994 l’associazione denominata “Obrazovanje Gradi L’amore del Generale Divjak per la BiH” l’Educazione costruisce la Bo- Bosnia-Erzegovina non può essere snia-Erzegovina, che ha lo scopo di messo in discussione e neppure il ricostruire scuole, infrastrutture e suo comportamento e la sua par- parti della città distrutte durante la tecipazione in prima persona alla guerra, della quale è attualmente guerra. A Sarajevo, nei luoghi pub- presidente. Quest’associazione si blici, si vedono ancora le sue foto- basa soprattutto sul volontariato, grafie. La gente lo ammira per: lo infatti tre sono i dipendenti, gli altri sforzo di equità e chiarezza; il ten- collaboratori sono semplici cittadi- tativo di essere super partes e di ni che si mettono a disposizione per soffocare odi e risentimenti; la sua Viaggio d'istruzione in BiH - 2018 35
generosità; il suo amore per Saraje- vo e lo rispetta per il suo passato e per il presente. Al termine dell’incontro siamo an- dati a visitare ciò che rimane del tunnel che collegava, passando sotto l’aeroporto, la città di Saraje- vo con l’esterno. Questo è un altro esempio della fatica e della forza d’animo impiegata dai civili per cercare una via di fuga e la salvez- za! Percorrendo i venti metri, che sono stati conservati, ci siamo resi conto delle difficoltà incontrate sia du- rante la usa realizzazione che nel suo utilizzo infatti, anche se ben co- struito, è angusto e si passa una persona alla volta. Per attraversar- lo senza battere la testa o farsi ve- nire mal di schiena si spingeva su binari, tutt’ora visibili, un vagoncino pieno di merci come se ci si trovas- se in una miniera. Nonostante il tunnel sia stato di grande aiuto, durante il periodo della guerra per i sarajevesi, molti sono ancora i cittadini che ne ignorano l’esistenza. Nel pomeriggio ci siamo divisi in gruppi ognuno dei quali aveva una busta con vari punti particolari della città da scoprire e visitare per mettere a confronto i fatti storici con l’attualità. Viaggio d'istruzione in BiH - 2018 37
IN UNA PAROLA, colpi di mortaio è qualcosa che scuote chi, per la prima volta, visita luoghi colpiti da guerre più o meno secondo due programmi scolastici, uno per i croati e uno per i musul- mani, perpetrando così la suddivi- HVALA! lontane. A est i musulmani, a ovest i croati. Insito nel concetto di “li- nea rossa” vi è il senso di divisione sione sin dalle elementari e via via fino all’Università. L’obiettivo princi- pale dell’Agenzia della Democra- della città e della popolazione che zia Locale (ADL) è proprio cercare Teresa Morandini però è messo da parte almeno in di superare questa concezione at- Durante le ore del ritorno, vedevo 1° giorno – martedì 20 marzo uno dei cimiteri rimasti “misti” an- traverso la formazione di giovani, i già chiaramente formarsi nella mia che durante l’imperversare della più penalizzati dalla situazione, la- mente frasi e pensieri sui giorni ap- Dopo aver viaggiato tutta la notte belligeranza. Lì, tutte insieme, si ve- vorando assieme alle autorità lo- pena trascorsi in Bosnia-Erzegovina abbiamo raggiunto la nostra prima dono croci, mezzelune e qualche cali, alle ONG e alla società civile. con il viaggio d’istruzione delle meta. Mostar, capoluogo dell’Erze- stella di David. Un fatto del tutto L’impegno quotidiano dell’ADL classi 4^G e 4^L del Liceo Da Vinci govina, prende il suo nome dal Sta- normale per Mostar prima del ’92, cerca di ripristinare una “comunità di Trento. Riuscivo ad immaginarmi, ri Most, ossia il ponte vecchio dove si celebravano il più alto nu- comune”, unendo le due anime di il lunedì, davanti alla tastiera del divenuto uno dei simboli della rico- mero di matrimoni misti fra serbo- Mostar. “Democracy is everywhere mio pc in compagnia di una tazza struzione postbellica della cittadi- croati e bosniaci musulmani di tut- and nowhere here in Mostar” dice di tè, che avrebbe tentato di sosti- na. Infatti il ponte, che unisce le ta la Bosnia-Erzegovina. Queste la referente ADL, a tutt’oggi impe- tuire il bosanska kahva, il caffè bo- due sponde del fiume Narenta, nel percentuali oggi stanno lentamen- gnata nello sviluppo della piatta- sniaco che in quei giorni era stata novembre del 1993 viene distrutto te risollevandosi, anche se la convi- forma Art-Dialogue-Architecture, una costante. Eppure, di fronte alla da una serie bombardamenti, in venza fra le comunità si è finalizzata al dialogo fra giovani pagina bianca, il temuto blocco seguito alla ristrutturazione è riaper- trasformata in separazione. Di fat- mostaresi della parte vecchia e di dello scrittore faceva la sua com- to al passaggio solo nel 2004. Giunti to, il sistema educativo è pensato quella nuova della città. parsa. Tentando di abbozzare in città, la nostra guida Alma sce- qualche riflessione sensata, ho do- glie sapientemente i punti salienti vuto rinunciare: come riuscire a da visitare, alternando nozioni di riassumere in poche righe i cinque storia e architettura ai personali ri- giorni trascorsi fra Mostar e Saraje- cordi di una Mostar prima e dopo vo? Ma, soprattutto, come tra- la caduta della Jugoslavia. smettere – e allo stesso tempo sbrogliare – la matassa di sensazio- Abbiamo dunque iniziato risalendo ni via a via creatasi dopo i diversi la “vecchia linea di fuoco”, il bule- incontri in terra balcanica? var che divideva in due fronti la cit- tà, lungo i quali croati e musulmani Ebbene, come sempre, un vero si fronteggiavano violentemente blocco dello scrittore (anche se im- durante tutti i tre anni del conflitto. provvisato) si supera scrivendo, La caratteristica che più risalta del non è una novità. Dunque, è quello Bulevar Narodne Revolucije, il “Via- che cercherò di fare, descrivendo le della rivoluzione nazionale”, è a parole le immagini, le percezioni l’alternanza di edifici moderni, stori- e i profumi della Bosnia-Erzegovina. ci e di costruzioni che portano an- cora oggi i segni degli scontri: l’intonaco delle case distrutto dai Viaggio d'istruzione in BiH - 2018 39
Per le vie di pietra bianca del cen- 2° giorno – mercoledì 21 marzo Dopo aver allineato negli appositi diverse opere d’arte famose d’ispi- tro antico di Mostar ci si potrebbe scaffali le nostre calzature, come razione sacra. perdere ma il nostro ultimo appun- A tre ore da Mostar, nel bel mezzo da abitudine, entriamo nella Mo- tamento ci attende. Dopo così di una valle circondata dalle mon- schea Gazi Husrev-BEG. In questo La nostra ultima visita ci porta sulla tante emozioni, nulla di più rigene- tagne, si apre la capitale della Bo- luogo ascoltiamo le parole dell’i- riva sinistra del fiume Miljacka, che rante fa al caso nostro come un snia-Erzegovina, Sarajevo. Il mam che, raccontando l’origine attraversiamo grazie a uno dei caffè alla bosniaca. Incontriamo il soprannome “Gerusalemme d’Eu- dell’edificio, spiega l’intreccio del- nove ponti dislocati in tutta la città, giovane gestore del “Café de ropa” deriva dalla co-presenza in la sua storia con quella della città in compagnia di una fitta neve che Alma” che ci spiega le differenze città delle tre confessioni monotei- e del ruolo passato ma anche at- inizia a scendere nuovamente su fra i vari tipi di caffè e, nel farlo, non ste: islam, ebraismo e cristianesimo tuale della religione musulmana. tutto il paesaggio. Oggi a Sarajevo può che trasmetterci la sua voglia cattolico e serbo-ortodosso. Per Prima di uscire, un ultimo momento la Sinagoga ashkenazita è l’unica di tramandare l’antica tradizione capire a fondo questa sua peculia- regalatoci, è l’ascolto di un estrat- funzionante, in quanto Kal Grande del rito del caffè. Proprio così, un rità diamo inizio al tour del centro to di preghiera dal Corano; un – la sinagoga della comunità rito. Infatti in Bosnia-Erzegovina, con il supporto di Youth for Peace, canto che arriva dritto nel profon- ebraica sefardita – venne distrutta come in tutta la zona balcanica e associazione di giovani sarajevesi do dell’anima, anche se in una lin- definitivamente in seguito ad un turca, l’espresso esiste ma non è provenienti da diversi gruppi etnici gua a noi sconosciuta; tali parole attacco nazi-fascista nel ’41. Diver- raccomandato perché “il caffè è e religiosi, che in passato sono arri- che non devono essere necessa- samente, la struttura della sinago- la tua storia, un tuo momento e vati anche allo scontro. riamente comprese per avere un ga Ascenah che risale al 1902 è può durare anche ore; sei tu a de- significato. riuscita a superare quasi indenne ciderne il tempo e le quantità. Non Questo particolare giro si snoda fra tutti i vari bombardamenti. Purtrop- è qualcosa di veloce e marginale”. quattro luoghi religiosi di Sarajevo, Proseguendo poi lungo il viale prin- po, dentro il tempio, le magnifiche uno per ogni culto. cipale, giungiamo alle porte della decorazioni sono coperte dai lavo- Cattedrale del Sacro Cuore, di co- ri di ristrutturazione dello stabile e struzione recente rispetto al tipo di non potendola visitare ulteriormen- duomo a cui siamo abituati. Termi- te, il rabbino ci intrattiene con un nata nel 1889, la cattedrale riceve interessante racconto sull’ebrai- la preghiera secondo il rito cattoli- smo nei Balcani. co per lo più della popolazione croata di Sarajevo. Terminato l’incontro i fiocchi di neve hanno ormai rivestito tutto; La nostra terza tappa, in rappre- strade, ponti e case si riescono a sentanza del culto serbo-ortodos- distinguere solo grazie alle luci sof- so, è stata affidata alla Vecchia fuse, che timidamente delineano Chiesa Ortodossa degli Arcangeli un profilo quasi magico. Nel con- Gabriele e Michele. L’aspetto mol- cludere le attività con i volontari di to semplice all’esterno non rispec- Youth for Peace, un laboratorio in- chia la ricchezza iconoclastica terattivo su pregiudizi e stereotipi ci che attende l’interno della chieset- ha permesso di capirne il funziona- ta. Rispolverando le fondamentali mento al fine di prevenire i loro ef- differenze fra il cristianesimo catto- fetti negativi. “Tutti abbiamo lico e ortodosso, veniamo condotti pregiudizi, ci permettono di affron- nel piccolo museo adiacente tare situazioni nuove; quello che dove possiamo anche ammirare dobbiamo evitare è che questi Viaggio d'istruzione in BiH - 2018 41
condizionino negativamente le no- recentemente, quelle di cui si sono sue associate aprono le porte delle sua immagine. Le fonti termali sono stre azioni. Non dobbiamo fermarci riusciti a ritrovare i resti anche a di- loro abitazioni favorendo momenti rimaste, ma non ci sono hotel che alle apparenze, bensì dobbiamo stanza di tanto tempo. Infatti, l’e- di convivialità in compagnia di un possano ospitare i turisti; turisti che favorire la conoscenza reciproca”. sercito che si è macchiato di questi vero pranzo bosniaco. Oltre ai tan- non arrivano perché non vi sono in- E, in fin dei conti è proprio questo il crimini non solo ha ucciso, ma ha tissimi manicaretti, cucinati con i frastrutture. “Un circolo vizioso che lavoro di Youth for Peace: impara- anche scorporato i resti, dissemi- prodotti da loro stesse coltivati, le si sarebbe potuto spezzare, con re dalle differenze, capirle per nandoli in tutto il territorio circo- Madri fanno molto di più. Portano l’intervento di un imprenditore di- creare una società pacifica con il stante. Questo, ai sopravvissuti, ha avanti un messaggio importante di sposto ad investire, ma che ha visto supporto di tutti i giovani di Saraje- reso estremamente difficile l’indivi- speranza e di forza, rappresentan- bloccato il proprio progetto in se- vo, senza distinzioni. duazione e la sepoltura dei propri do la ripresa ma allo stesso tempo guito ad alcuni ripensamenti del- cari, e ancora oggi operazioni di la memoria: “don’t forget”. Ecco l’amministrazione locale. Motivo? questo tipo sono in corso. “Finché una risposta ai miei tanti interroga- L’assunzione di mano d’opera era tutti non troveranno pace, non ci tivi. prevista per tutti. Senza distinzioni 3° giorno – giovedì 22 marzo fermeremo” sono le parole del re- etnico-religiose”, ci riferisce Dzile. A ferente del Museo del memoriale Nel pomeriggio raggiungiamo il riprova di questo si trova, alle pen- Proprio la metà del nostro viaggio di Potočari, lui stesso uno dei super- centro di Srebrenica e, grazie a Dzi- dici della fonte termale, lo schele- corrisponde alle ultime due tappe, stiti del genocidio. Il suo puntuale le, ne ripercorriamo la prosperità tro di mattoni rossi e calce grigia. forse quelle a più forte impatto resoconto sui fatti di quei giorni del- che aveva vissuto nel passato. Una La testimonianza di Dzile non si fer- emotivo. Prima, la visita al memo- l’estate ’95 viene accompagnato cittadina termale conosciuta in tut- ma e continua svelando la sua sto- riale di Potočari e poi alla cittadina da video, audio e filmati originali ta la Jugoslavia, con un’economia ria personale. Un racconto di Srebrenica, nel territorio della Re- che ci mostrano l’apice della bru- basata sul turismo, dove gli immo- toccante, coinvolgente e commo- publika Srpska (Repubblica Serba talità e della cattiveria raggiunti bili avevano costi molto elevati. vente in ogni singolo episodio. di Bosnia-Erzegovina) a poche ore dall’essere umano. Una doccia Ovviamente, successivamente al Quello che però ricordo con preci- di distanza da Sarajevo. fredda. Questo senso di disorienta- massacro, Srebrenica ha mutato la sione è la fine della narrazione di mento permane anche durante la Alle porte del paesino di monta- visita fra le varie ricostruzioni audio- gna noto per il massacro avvenuto visive che spiegano approfondita- nel luglio del 1995, si estende il cimi- mente gli avvenimenti. Vedere, tero monumentale a ricordo della sentire, immaginare. Come si è arri- carneficina che uccise più di 8000 vati a tanto? persone. Un elenco infinito veden- dolo inciso nelle diverse lastre di La mia mente viene invasa da tanti marmo, disposte a semicerchio. Le “se” e tanti “ma”, che solitamente vittime del genocidio di Srebrenica con la storia non vanno mai d’ac- ad opera dell’esercito guidato da cordo. Ratko Mladić sono quasi tutti bo- sgnacchi. Lo si deduce perché, sul- Con ancora tanti dubbi e doman- le collinette tutt’attorno, la distesa de ci incamminiamo alla volta del- delle stele rivela un’incisione del le “Madri di Srebrenica”, una realtà Corano e la tipica mezzaluna. Si associativa che nasce in seguito al riescono a distinguere alcuni inserti conflitto bosniaco e che riunisce le verdi, in questa miriade di lapidi donne di Srebrenica. Promuoven- bianche: sono le persone sepolte do iniziative di sensibilizzazione, le Viaggio d'istruzione in BiH - 2018 43
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