Uniport lancia il "Piano Marshall dei porti"
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13 Febbraio 2022 - Uniport lancia il “Piano Marshall dei porti” ROMA – Dopo l’ultima convocazione del Tavolo del mare al ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, i principali esponenti dell’imprenditoria marittima e portuale si sono nuovamente incontrati, su iniziativa di Uniport, in collaborazione con Conftrasporto, per un webinar dal titolo “Piano Marshall dei porti e modalità di attuazione”. Uniport è un’associazione fra imprese portuali nata alla fine degli anni cinquanta nell’ambito della Federazione imprese di servizi (Fise), un’organizzazione che occupa complessivamente più di 3 mila persone e produce un fatturato globale annuo di circa 260 milioni. https://www.messaggeromarittimo.it/author/renato/ | 13 Febbraio 2022 -
13 Febbraio 2022 - Il webinar di Uniport, ben qualificato dall’autorevolezza dei relatori, è servito a far incontrare rappresentanti delle istituzioni e del mondo imprenditoriale ed associativo per tracciare un’analisi delle prospettive offerte dagli investimenti previsti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e delle loro concrete modalità di attuazione in una delle fasi più delicate per la vita italiana tanto duramente colpita dall’imprevisto fenomeno pandemico e dal perdurante stato di crisi economica e, per diversi aspetti, anche istituzionale. I porti italiani, in modo particolare, possono oggi rappresentare uno dei più significativi elementi di spinta verso la ripresa, grazie a una sorta di “piano Marshall” costituito da un investimento senza precedenti di 4,5 miliardi da destinare alla realizzazione di grandi aree logistiche capaci di sviluppare in modo moderno, sostenibile e competitivo il trasporto di merci e persone. Il convegno si è aperto sotto la conduzione del direttore di Uniport, Giuseppe Rizzi e a fare gli onori di casa ed introdurre i sostanziosi argomenti in discussione è toccato al presidente di Fise, Anselmo Calò. Ad “aprire le danze” è stato il Coordinatore della struttura tecnica di missione del ministero delle Infrastrutture e mobilità sostenibili, Giuseppe Catalano, che ha tenuto a sottolineare come la sostenibilità ambientale non rappresenti soltanto un’opzione, ma costituisca un vincolo ineludibile e come l’occasione storica del Pnrr presenti, comunque, taluni aspetti di criticità che rendono oltremodo indispensabile garantire regole trasparenti e uguali per tutti e rispettare rigorosamente i passaggi previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Per Federico Barbera le nostre imprese si trovano ad agire in un mercato regolamentato in cui anche i porti sono funzionali alle istituzioni per intraprendere seriamente la transizione ecologica. Naturalmente non si tratta di un passaggio da percorrere dall’oggi al domani ed occorre, quindi, che le Autorità di sistema portuale possano decidere gli investimenti necessari per conseguire gli e indicare le soluzioni necessarie per un lavoro nei porti in chiave più moderna e più giusta. Secondo Luigi Merlo, oggi presidente di Federlogistica, il Pnrr pone in risalto la centralità della logistica e tutte le deficienze infrastrutturali che ancora affliggono il nostro Paese. Tutte le opere in corso devono essere https://www.messaggeromarittimo.it/author/renato/ | 13 Febbraio 2022 -
13 Febbraio 2022 - perciò completate e tutti i progetti in programma devono essere attuati al più presto. Dal canto loro, i presidenti delle AdSp rischiano di dover pagare senza responsabilità diretta per situazioni che possono essere evitate solo semplificando le procedure ed attuando le necessarie riforme. Nel suo intervento Merlo ha, infine, raccomandato di impiegare parte dei fondi Pnrr per mettere le diverse Autorità nelle condizioni di difendersi dai crescenti attacchi cibernetici ai quali si trovano sempre più esposti. Stefano Messina, presidente di Assarmatori, interpretando le esigenze e le richieste della propria categoria, ha lamentato l’impostazione punitiva del “Fit for 55” riguardo agli adeguamenti da attuare per opporsi all’inquinamento derivante dalla propulsione navale. Riconoscendo giuste le normative internazionali, Messina ha tuttavia sostenuto che per dare concretezza alle prescrizioni in materia ambientale occorrono gradualità e tempi adeguati. Rodolfo Giampieri, ha concluso la “webmesse” lanciando una nota di ottimismo con l’osservare che il Mediterraneo sta riconquistando importanti posizioni ricollocandosi al centro della logistica internazionale in un contesto in cui la globalizzazione, anche per la pandemia, sta facendo sì che un buon 90% delle merci venga trasportata via mare. L’emergenza sanitaria ha finito per evidenziare maggiormente l’importanza della logistica e per favorire, pur con diverse sfaccettature, un certo spirito collaborativo fra le diverse realtà portuali. Anche le metodologie di lavoro negli scali portuali hanno risentito della situazione anomala che si sta verificando e che, in molti casi, presenta il conto per la mancata semplificazione normativa. Ciò che serve davvero è una maggiore speditezza per quanto riguarda gli itinera autorizzativi, in mancanza di una reale autonomia gestionale, infatti, ben difficilmente le AdSp potranno fornire risposte pronte ed appropriate alle giuste istanze provenienti dal mondo delle imprese. https://www.messaggeromarittimo.it/author/renato/ | 13 Febbraio 2022 -
13 Febbraio 2022 - Primo comitato di gestione del 2022 a palazzo Rosciano LIVORNO – Si è tenuto il primo comitato di gestione portuale del 2022 a palazzo Rosciano. Il piatto, abbastanza ricco e sostanzioso, a cominciare da una nuova ordinanza che, dal prossimo 15 Aprile, sostituirà la n. 9 del 2014 per disciplinare in modo più puntuale ed avanzato gli avviamenti al lavoro del personale impiegato nelle imprese portuali. Sul tavolo i membri del consesso hanno trovato anche un dossier per il https://www.messaggeromarittimo.it/author/renato/ | 13 Febbraio 2022 -
13 Febbraio 2022 - rilascio di una serie di concessioni di durata subquadriennale e di autorizzazioni. Andiamo con ordine o, per dirla giusta, con l’ordine del giorno. Nel corso della seduta via libera al rilascio di una concessione semestrale alla Sdt (Sintermar darsena Toscana) riguardante una superficie di 18.500 mq in località Paduletta per lo stazionamento dei semirimorchi che operano, per conto della stessa azienda sulla sponda Ovest della darsena Toscana su cui, per l’anno in corso, è previsto un incremento medio di oltre il 10% con valori più elevati riguardo ai trailer non accompagnati (+14,56%) e accompagnati (+14,88%). Si tratta di aree che, secondo la pianificazione vigente, sono classificate multipourpose. Non ha trovato controindicazioni neppure l’assentimento di una concessione – sempre semestrale – al terminal Lorenzini per l’utilizzo di un’area di 15.800 mq in una zona retrostante la sponda Est della darsena Toscana, in prossimità dello stesso terminal. La concessione, che sarà destinata ad operazioni concernenti il traffico di contenitori e merci varie, è motivata dalla contingente necessità di far fronte ai picchi di traffico determinati dalle oscillazioni dei flussi logistici dovuti anche alle emergenze sanitarie. Va anche sottolineato che, proprio in ragione di tali sopraggiunte necessità, la società Lorenzini è passata, nel 2021, da 81 a 90 dipendenti e che (elemento non trascurabile) si è impegnata ad investire sull’area circa 1,2 milioni in opere di infrastrutturazione e mezzi di sollevamento. Resterà pacifica la facoltà dell’AdSp di revocare incondizionatamente e in qualsiasi momento gli atti concessori per esigenze di coerenza con il Prp o per altri giustificati motivi. Ma veniamo al piatto forte del comitato di gestione, quello riguardante il nuovo regolamento sugli avviamenti al lavoro in porto, particolarmente propugnato dal presidente Guerrieri e dal segretario generale Paroli, che entrerà in attuazione dal 15 Aprile. Il nuovo testo, che ha accolto le osservazioni avanzate dalle commissioni consultive locali, segnerà un decisivo passo avanti nella disciplina del lavoro nei porti e migliorerà sostanziosamente gli strumenti di indirizzo e valutazione nel comporre l’organico dei lavoratori stessi conferendo maggiore tempestività. omogeneità e precisione ai controlli sulla sicurezza in banchina. Più in particolare, con la nuova ordinanza tutte le imprese autorizzate ex artt. 16 e 17 della legge 84/94 saranno tenute, prima https://www.messaggeromarittimo.it/author/renato/ | 13 Febbraio 2022 -
13 Febbraio 2022 - dell’inizio di ciascun turno, a comunicare all’AdSp ogni avviamento del personale incaricato di svolgere servizi ed operazioni portuali e il tutto dovrà, poi, essere trasmesso allo stesso Ente in forma riepilogativa con cadenza mensile. Naturalmente – chiarisce l’AdSp MTS – i dati comunicati dalle imprese saranno conservati ed eventualmente utilizzati nel più rigoroso rispetto delle vigenti disposizioni in materia di privacy e di riservatezza aziendale. Le indispensabili previsioni sanzionatorie restano, negli intendimenti dell’Ente, “un imprescindibile elemento per caratterizzare l’importanza del costante e coerente scambio di informazioni con le imprese portuali”. Il provvedimento sarà corroborato da una banca dati sempre più completa e aggiornata, attraverso cui definire le migliori strategie possibili per garantire nel tempo una prolungata qualità del lavoro in rapporto alle esigenze delle imprese e di quello che sarà il “lavoro del futuro”. Più volte e in più occasioni il presidente Guerrieri aveva affermato di voler agire al meglio per garantire nel tempo una prolungata attività del lavoro in rapporto con le esigenze delle imprese “dato che – lo abbiamo sentito spesso ripetere – solo attraverso un’equilibrata e precisa attività di controllo saremo in grado di comprendere se vi siano delle storture nelle modalità organizzative del lavoro nei porti di riferimento”. Il Comitato di gestione portuale ha approvato anche il “Piano triennale (2022-2024) di prevenzione della corruzione e della trasparenza”, sulla base del quale ogni amministrazione agisce per individuare e valutare le probabilità di essere esposta al rischio di corruzione e indica le misure volte a prevenire e fronteggiare tale turpe fenomeno. Fra le novità presentate nell’aggiornamento annuale c’è la stesura di un nuovo “Codice di comportamento dei dipendenti dell’Ente” e del “Codice etico per il presidente e i membri del Cdg”. https://www.messaggeromarittimo.it/author/renato/ | 13 Febbraio 2022 -
13 Febbraio 2022 - Mezzo secolo fa nel nostro giornale si leggeva… LIVORNO – Eccoci, come ormai è consuetudine od ogni fine d’anno, affacciati alla terrazza del tempo per gettare un’occhiata, magari un po’ distratta e certamente malinconica, su ciò che si poteva trovare sulle pagine de Il Messaggero Marittimo esattamente cinquant’anni fa. In Italia si stava esaurendo la spinta del boom postbellico e molti dei nostri lettori erano ancora in mente Dei, altri erano appena ragazzi o poco più, altri ancora, come il nostro direttore e il sottoscritto, avevano raggiunto la trentina o https://www.messaggeromarittimo.it/author/renato/ | 13 Febbraio 2022 -
13 Febbraio 2022 - c’erano vicini. Certo, non è per caso che il novecento sia conosciuto come il secolo breve specialmente perché il mondo era progredito come mai aveva fatto prima e, guardando ai fatti di allora, malgrado la distanza che ci separa da quel 1972, possiamo vedere che, in fondo, il fluire dei decenni poco o niente di nuovo lascia sotto il sole. Alla fine del 1971 l’Italia disponeva ormai di 4.300 Km di autostrade in esercizio, ma il problema viario continuava ad affliggere la zona portuale labronica. Il collegamento Livorno – Modena, oggi accantonato, ma allora attualissimo, insieme all’autostrada per Civitavecchia, alla creazione di un’idrovia di grande portata sul canale dei Navicelli, al raddoppio della ferrovia Pontremolese…..erano (ed in parte rimangono) gli argomenti che tenevano banco nei consessi interessati allo sviluppo delle comunicazioni, con quali risultati posiamo vederlo ancora oggi. A fine Gennaio si apprendeva che, dei 160 miliardi posti a disposizione dal governo per il piano Azzurro, soltanto poco più di tre sarebbero stati destinati a Livorno per il riadattamento della darsena Inghirami, per la calata Punto franco, per l’escavazione del bacino S. Stefano e della darsena Pisa, senza minimamente interessare la realizzazione del grande progetto per la darsena Toscana. A consolare gli imprenditori marittimi intervenivano, per fortuna, diverse compagnie intensificando i propri scali e programmandone di nuovi, intanto il tema della discarica dei famigerati fanghi rossi della Montedison di Scarlino, per i quali si sarebbe giunti anche a bloccare per protesta il porto di Bastia, si faceva bruciante e diveniva oggetto di parecchie prese di posizione anche in parlamento. Le discussioni sulla gestione del grande bacino da carenaggio (che fine ingloriosa!! ndr), i cui lavori procedevano abbastanza regolarmente, tenevano occupati gli ambienti portuali livornesi che dibattevano anche sulle cause del decremento di alcune tipologie di traffici registrato nel 1971 e sull’opportunità di ampliare la cinta doganale. In Febbraio sulla calata Bengasi veniva ultimata la collocazione dell’attesa gru per le rinfuse, sulla quale per diverso tempo si sarebbero appuntate discussioni e polemiche, a metà Marzo “Italo” (personaggio chiave oggi ricordato sempre meno) si consolidava sulla poltrona di console della Clp con 1004 suffragi su 1070 iscritti al voto, anche Domenico Alasia otteneva la https://www.messaggeromarittimo.it/author/renato/ | 13 Febbraio 2022 -
13 Febbraio 2022 - conferma come vice console assieme all’esordiente Giuseppe Rossi e intanto, fra una lagnanza e l’altra verso il funzionamento dell’Azienda dei Mezzi Meccanici, si completava il primo lotto della darsena Pisa, che comprendeva 142 metri di banchina. L’Euroterminal Containers funzionava egregiamente e rappresentava un considerevole potenziale di produttività, a fine Giugno veniva inaugurato il terminal Isi, gestito dalla Sintermar, già operativo dall’inizio del mese, si trattava di un’area di quasi 120 mila mq con 412 metri di banchina, capace di ospitare navi da 7/800 contenitori (di tutto rispetto, per quei tempi), servita da una moderna gru Peiner. La prima nave ad usare l’impianto sarebbe stata, in Agosto, la Export Freedom. In tale contesto ai cantieri spezzini di Muggiano si varava la più grande portacontenitori d’Italia, la Lloydiana, del Lloyd Triestino, un mezzo di 32 mila tonnellate, in grado di trasportare 1600 containers alla velocità di 21 nodi. I governi continuavano ad……avvicendarsi, così, in Luglio, il socialista Lupis si sedeva nuovamente sulla poltrona del ministero della Marina Mercantile sotto il nuovo gabinetto di Giulio Andreotti la cui gentile consorte faceva da madrina al varo dell’Espresso Livorno (5.100 tsl, 21 nodi), varato dal cantiere Orlando il 15 Luglio per conto della Trans Tirreno Express di Cagliari, l’unità sarebbe stata destinata a compiere giornalmente la tratta Livorno Olbia. Verso la fine del mese di Luglio, nelle acque antistanti l’Accademia navale, si effettuavano le prove della motovedetta CP 312 “Bruno Gregoretti”, magnifica unità ogni tempo costruita in Germania dalla Mayerform, che avrebbe rappresentato per molti anni uno dei simboli del porto di Livorno e delle Capitanerie di porto. In quei giorni Livorno otteneva dal Cipe la somma di 12 miliardi e mezzo, da ripartire fra la darsena Toscana (10 miliardi) e la darsena Uno (2,5 miliardi). Nel mese di Settembre si impostava al cantiere Orlando la barca porta destinata al bacino di carenaggio. Quella costruzione, frutto di una raffinatissima ingegneria navale, oggi giace miseramente sul fondo del bacino portuale. I parlamentari locali sottoscrivevano una legge per l’assegnazione di 15 miliardi per la darsena Toscana e l’on. Primo Lucchesi sollecitava l’interessamento del ministro Piccoli in favore dell’importantissima opera, intanto Arno Ardisson lanciava l’idea di costruire una moderna stazione https://www.messaggeromarittimo.it/author/renato/ | 13 Febbraio 2022 -
13 Febbraio 2022 - marittima all’Andana degli Anelli. In Ottobre nasce a Livorno l’idea di formare un’associazione fra i porti italiani (l’odierna Assoporti) e la Camera di Commercio viene incaricata di elaborare una bozza di statuto. Alla metà di Novembre la Zim presentava l’apertura di un servizio regolare fra il Mediterraneo e l’Estremo Oriente via Canada e Usa assicurando al porto labronico una partenza ogni 20 giorni, che si sarebbero ridotti a 15 nel corso del 1973. Il made in Italy continuava ad affermarsi sempre di più e il mercato nordamericano, anche grazie alle grandi esposizioni internazionali che si tenevano annualmente a Genova, si rivelava particolarmente interessato alla nostra produzione nautica. Nella seconda metà del mese all’Euroteminal Containers si svolgeva il consiglio nazionale degli spedizionieri doganali e, a livello romano, si parlava ancora dell’opportunità di dotare Livorno di una sede staccata dell’Ufficio del genio Civile per le Opere Marittime il cui ministero madre, quello dei Lavori Pubblici, approvava in Dicembre la costruzione di tre grues Paceco da 8/16 tonnellate sull’Alto Fondale con il semplice apporto di modifiche trascurabili al bando di gara presentato dall’Azienda dei Mezzi Meccanici. Il 15 Dicembre il ministro Lupis poneva finalmente la sua firma in calce all’atto di concessione dello specchio acqueo per il bacino di carenaggio e a Livorno il sottosegretario Simonacci assicurava il proprio interessamento per finanziare la darsena Toscana; in quegli stessi giorni l’agenzia marittima Laviosa festeggiava i suoi primi 50 anni di attività e, grazie anche all’entrata in funzione del nuovo terminal Sintermar, lo scalo livornese veniva considerato ormai da più parti il più potente centro per un potenziale sviluppo economico dell’intera regione,. https://www.messaggeromarittimo.it/author/renato/ | 13 Febbraio 2022 -
13 Febbraio 2022 - Kandahar: pozzi scavati con le mani, medici senza stipendio KANDAHAR – (nostro servizio esclusivo) Pozzi scavati con le mani, medici senza stipendio nell’Afghanistan del dopo Nato. Il nostro mondo, così detto evoluto, senz’altro ricco e, in questi tempi, particolarmente luccicante ci https://www.messaggeromarittimo.it/author/renato/ | 13 Febbraio 2022 -
13 Febbraio 2022 - fa dimenticare quanto accade in molte altre parti di “quest’atomo opaco del male”. Si tratta di realtà per moltissimi di noi inimmaginabili di cui una pallida rappresentazione ci viene offerta dai notiziari Tv che il più delle volte guardiamo distrattamente, seduti a tavole bene imbandite. A sbatterci in faccia qualche crudo brandello di quanto avviene a decine di migliaia di chilometri da noi ha pensato in questi giorni Gigliola Pantera, poco più che cinquantenne, nata a Massa, laureata a Pisa in medicina veterinaria, specializzata in Peace Keeping and Humanitarian Aid con un master alla Scuola superiore S.Anna di Pisa, veterana delle missioni umanitarie che il nostro Paese svolge in diverse parti del mondo. Gigliola Pantera, che ha veramente vissuto e toccato le miserie peggiori di questo mondo, si è trovata in Congo nei giorni e nei luoghi in cui fu trucidato il nostro ambasciatore, conosce molto da vicino l’Afghanistan, dove oggi sta lavorando e dove era già stata quasi un anno nel 2002/2003 e per una consulenza di breve periodo nel 2014 e, in questi giorni si trova ancora là come responsabile del programma development per l’organizzazione umanitaria internazionale Intersos che, da oltre 20 anni opera ininterrottamente in quelle contrade impegnandosi in missioni di assistenza sanitaria di emergenza, di salute pubblica, nutrizione e protection. Come si vede, nel suo icastico reportage da quel martoriato paese, essa sorvola sulla questione socio-femminile, argomento troppo complesso per essere trattato nel breve spazio di un articolo. La foto che pubblichiamo ci perviene da un centro “First trauma aid” di Panjway, dove vengono curati anche molti bambini feriti dalle mine inesplose e dalle armi di cui ogni casa sovrabbonda. (RR) Da Gigliola Pantera riceviamo: Appunti di viaggio, Kandahar anno 1400 del Calendario Persiano. La rotta è in mezzo alla Rag Valley, una valle un tempo verdeggiante, ma ormai semidesertica. Strada larga e diritta che porta da Kandahar verso la frontiera con il Pakistan, destinazione Qalat, a 140 km da Kandahar. Qalat, zona di conflitto, è la città principale della regione di Zabul, controllata dal governo istituzionale fino al capovolgimento del 15 Agosto e oggi è sotto il controllo dell’Iea Islamic Emirate of Afghanistan organizzazione conosciuta in Occidente come i Talebani, lo scopo della visita è quello di identificare i bisogni umanitari in termini di assistenza sanitaria e nutrizione. Lungo la strada incrociamo carovane di Kochian, popolazioni https://www.messaggeromarittimo.it/author/renato/ | 13 Febbraio 2022 -
13 Febbraio 2022 - nomadi che si spostano verso Sud, provengono dal Faryab, da Mazar-e-Sharif o Samangan le regioni più fredde del Nord dove presto arriverà la neve. Le donne e i bambini a piedi con gli animali e gli uomini su dei vecchi trattori carichi all’inverosimile dei pochi beni e delle abbondanti scorte di cibo per gli animali, visto che negli ultimi anni quelli che erano verdi pascoli autunnali nelle regioni del Sud sono divenuti aridi deserti. I medici che sono con me, uno di Kabul e l’altro di Kandahar, mi raccontano come il numero dei capi di bestiame che arriva in transumanza, soprattutto ovini, cammelli e asini da lavoro, si sia ridotto drasticamente negli ultimi 10-15 anni a causa della guerriglia che ha costantemente afflitto la popolazione e dei periodi di siccità, sempre più lunghi e ormai ricorrenti annualmente. L’ingegno del popolo Afghano, però, non si ferma davanti alle difficoltà, lungo la strada e anche più all’interno, si vedono piccoli gruppi di uomini che continuano a scavare per aumentare il numero dei pozzi tradizionali, scavati a mano fino alla falda che si trova a 50-60 mt di profondità, senza alcuno strumento, affidandosi solo alla solida argilla che costituisce il suolo in questa zona. Durante lo scavo sulle pareti vengono predisposti dei buchi nei quali i pozzaioli, omoni con mani e piedi enormi, infilano i piedi per scendere e risalire. Dopo una certa profondità la respirazione viene garantita da un bambino che pedala su una specie di cyclette che a sua volta fa girare una ventola inviando l’aria al pozzaiolo attraverso un lungo tubo di plastica leggera. Anche per chi ha visto un po’ di mondo sono immagini sorprendenti, ancora di più se si considera che non ci sono quasi mai incidenti sul lavoro. Sembra davvero di essere tornati al 1400. A riprova della corrente epoca moderna, tuttavia, accanto ai pozzi ci sono regolarmente distese di pannelli solari che alimentano una pompa elettrica a immersione. Con l’acqua si riempiono poi le Ternak Rivers, grosse vasche di circa 100 m2, anch’esse scavate a mano nell’argilla, dalle quali partono i canali di irrigazione dei terreni. Parlando di resilienza, davvero questo popolo non ha da imparare da nessuno. Arriviamo al Provincial Hospital di Qalat al suono di Bella Ciao che fa parte del repertorio musicale dell’autoradio dell’autista barbuto, quasi come se esistesse un piccolo mondo libertario unito e parallelo. All’ospedale il problema maggiore è il pagamento dei salari che da quattro https://www.messaggeromarittimo.it/author/renato/ | 13 Febbraio 2022 -
13 Febbraio 2022 - mesi non sono più distribuiti dal Ministry of Public Health. Al momento della presa del potere dei Talebani già, da oltre un mese, il personale non veniva pagato testimoniando una crisi economica preesistente e già grave. La sospensione del sostegno al sistema sanitario da parte della Banca Mondiale e il blocco del portafoglio del governo hanno fatto il resto. È drammatico vedere le conseguenze che determinate scelte politiche provocano sulla parte più fragile della popolazione ed è comunque impressionante vedere come il personale sanitario stia continuando da mesi a lavorare senza stipendio nonostante le difficoltà nell’approvvigionamento di farmaci e materiale medico. Molte sono le donne, per le quali nel settore sanitario non ci sono restrizioni all’accesso al lavoro, cosa che purtroppo invece accade per altre categorie professionali. Ci sediamo con i dirigenti dell’ospedale e cerchiamo di capire come le organizzazioni umanitarie potrebbero intervenire, mediando fra i bisogni e le restrizioni da parte dei maggiori donatori che intervengono malvolentieri a sostegno diretto delle strutture governative. La crisi finanziaria determinata dalla ritirata della Banca Mondiale dall’impegno decennale nel paese a sostegno del sistema sanitario, oltre che dal blocco dei finanziamenti del Fondo Monetario Internazionale e dal congelamento dell’intero capitale della banca centrale Afghana (oltre 9 miliardi di dollari) è tra i fattori che determinano la crisi umanitaria in corso. L’attuale, massivo intervento di donatori istituzionali, come la Commissione Europea, i governi europei e asiatici, lo stesso governo americano attraverso Usaid (US Agency for International Development), che agiscono attraverso gli attori umanitari e le agenzie dell’Onu, riesce solo in parte a rispondere alla crisi provocata dalla situazione politica e dalle sanzioni. Il blocco del capitale bancario si riflette nelle restrizioni sul ritiro di denaro dal conto bancario per i privati e le imprese. Il tetto attuale è di 300 usd al mese, e la maggior parte del denaro non passa più per il sistema bancario istituzionale, ma circola attraverso il money transfer Hawala System che attualmente è quello usato maggiormente anche per i grossi finanziamenti che arrivano nel paese. Si tratta di un grande affare endorsed da Banca Mondiale che sta mettendo ulteriormente in ginocchio la banca centrale afghana. Anche se la crisi economica probabilmente nel medio termine porterà a un aumento della criminalità, oggi la maggiore minaccia in termini di sicurezza è rappresentata dal gruppo terroristico conosciuto come Isis, in Afghanistan https://www.messaggeromarittimo.it/author/renato/ | 13 Febbraio 2022 -
13 Febbraio 2022 - Islamic State in Khorasan Province, Iskp (Isis-K). Il gruppo ha rivendicato anche l’attacco di Novembre all’ospedale di Kabul dove sono state uccise 19 persone così come l’attentato alla moschea di Kandahar di Ottobre che ha fatto 47 vittime nella città simbolo del potere Talebano, oltre ai noti attentati precedenti. Inoltre l’Isis continua a mietere quotidianamente vittime tra i Talebani e la popolazione civile attraverso i cecchini che agiscono in tutto il paese. Oltre che ai Talebani, l’Isis ha dichiarato guerra alla comunità umanitaria internazionale e, anche mentre viene scritta questa memoria, c’è stato il tentativo di rapimento di un operatore umanitario a Kabul, poi per fortuna fallito. Il successo di una azione simile avrebbe l’effetto di allontanare nuovamente la comunità internazionale che è da poco rientrata nel paese e darebbe un ulteriore colpo alla situazione economica e sociale privandola degli aiuti umanitari, oggi assolutamente vitali. Il possibile rapimento o uccisione di staff umanitario internazionale è quindi considerato dall’Isis, principale nemico dei Talebani, una vera e propria arma di guerra. Questo threat, comunque, non sta per ora dissuadendo nè rallentando l’ingente intervento umanitario attualmente in atto nel paese, una delle operazioni più finanziate e strutturate degli ultimi anni. Intersos è un’organizzazione non governativa italiana, umanitaria e senza scopo di lucro e una di quelle con più collaboratori. Attualmente è presente in 19 paesi del mondo, fra cui Afghanistan, Siria, Sud Sudan, Iraq e Somalia. È l’unica organizzazione non governativa italiana presente in Yemen. Tornano in ballo le…ecoballe https://www.messaggeromarittimo.it/author/renato/ | 13 Febbraio 2022 -
13 Febbraio 2022 - PIOMBINO – Tornano in ballo le…ecoballe. Circa un paio di mesi or sono il porto di Piombino si vide sgusciare dalle mani un traffico del valore di parecchi milioni perché un funzionario della regione Toscana, dopo avere avuto un ripensamento a proposito di un’autorizzazione che aveva già firmato, ne bloccò inaspettatamente il rilascio inoltrando contemporaneamente al ministero della Transizione ecologica un interpello per chiedere chiarimenti e, caso mai, istruzioni sul da farsi. La questione verteva e tutt’ora verte sull’imbarco, a cura della società Difesa Ambiente srl di Cantù, di un carico (il primo di una serie) di 100 mila tonnellate di combustibile derivato da rifiuti da spedire in Nigeria confezionato in ecoballe. https://www.messaggeromarittimo.it/author/renato/ | 13 Febbraio 2022 -
13 Febbraio 2022 - Sui fatti, già oggetto di incontri e conferenze dei servizi, svoltisi a Piombino con il proprio Ufficio territoriale in loco, lo scorso lunedì 18 Ottobre è intervenuta l’Autorità di Sistema portuale del mar Tirreno settentrionale che, per bocca – rectius, per calamum – del suo segretario generale, avvocato Matteo Paroli, ha inteso fugare definitivamente dubbi interpretativi e malintesi sul ruolo dell’amministrazione portuale. Con una nota inviata al ministero della Transizione ecologica, l’avvocato Paroli ha chiaramente precisato che la concessione demaniale marittima (fra l’altro in regime di proroga fino al 29 Marzo 2022) assentita alla società Difesa Ambiente consente la disponibilità e l’utilizzo dell’area concessa “e non anche lo svolgimento delle attività rientranti tra quelle classificate R13 dal D.Lgs. 152/06” vale a dire il maneggio e l’imbarco di quella particolare tipologia di merce per l’esportazione da parte della società concessionaria. Nella stessa nota dell’AdSp mar Tirreno settentrionale viene, infatti, ribadito che, come recita l’art. 5 dell’atto, la concessione è stata “emanata al solo fine di concedere l’uso dell’area demaniale marittima per la finalità e la quantità utile per lo scopo indicato nel primo articolo del presente atto (che) è subordinata ad ogni altra eventuale licenza, autorizzazione, nulla osta, intesa e/o parere nessuno escluso, da ottenersi dalle Autorità competenti, secondo la normativa in vigore per l’esercizio dell’attività principale e delle altre eventualmente collaterali, quali la fornitura di beni e servizi”. Infine, per rimuovere ogni possibile cascame di dubbio, il segretario generale conclude significando che la concessione posseduta dalla società Difesa Ambiente – come altre di pari natura e carattere – costituisce null’altro che il presupposto (non l’autorizzazione) per lo svolgimento delle attività per cui è stata ottenuta che, stando agli atti, rimangono, comunque, soggette al conseguimento di specifica autorizzazione da parte delle autorità competenti intendendosi, nella specie, la regione Toscana. https://www.messaggeromarittimo.it/author/renato/ | 13 Febbraio 2022 -
13 Febbraio 2022 - Matteo Paroli: sul tavolo un po’ di problemi LIVORNO – Chissà se, ormai sei anni fa, lasciando l’allora Autorità portuale di Livorno per assumere la segreteria generale in quella di Ancona, l’avvocato Matteo Paroli poteva immaginare che rientrando a Livorno con lo stesso incarico, avrebbe trovato sul tavolo un po’ degli stessi problemi di allora, come il bando per la darsena o piattaforma Europa, il microtunnel (ormai – sembra – finalmente in dirittura di arrivo) il trasferimento della società Terminal calata Orlando…, che oggi deve affrontare come segretario https://www.messaggeromarittimo.it/author/renato/ | 13 Febbraio 2022 -
13 Febbraio 2022 - generale dell’Autorità di sistema portuale del mar Tirreno settentrionale. Matteo Paroli, comunque, non è uomo da schivare i problemi né, tanto meno, da lasciarsene intimidire, così, a pochi giorni dalla presa di possesso del suo ufficio, sembra aver già tracciato le linee guida di quelle che, nei prossimi mesi, saranno le tappe del cammino che, in un futuro abbastanza prossimo, dovrà portare Livorno a diventare uno degli scali marittimi più appetiti del Mediterraneo occidentale e non soltanto. Allora, avvocato… un po’ di nostalgia per Ancona? Beh… si. Là mi sono trovato benissimo, sia in generale che come ambiente di lavoro, ma è stato un ciclo e Le assicuro – continua fra uno squillo di telefono e un bussare alla porta – che, con quel che c’è da fare a Livorno non mi resta molto tempo per i rimpianti, almeno in questa prima fase in cui devo conoscere, organizzare…, capire, insomma, prendere possesso dell’ufficio. Dunque, entriamo subito in medias res. Giunti a questo punto e una volta per tutte, riguardo all’iter di realizzazione della darsena o piattaforma Europa, possiamo avere indicazioni davvero realistiche che non vengano poi impietosamente smentite come, nei fatti, è avvenuto fino ad oggi? Come si sa la questione è nelle mani di un ufficio commissariale retto dal presidente Guerrieri, autonomo dall’Autorità di Sistema di cui, però -com’è naturale e del tutto logico in un’ottica di economia amministrativa- usa personale e competenze. Questa scelta ha fatto sì che sia stato impresso un impulso decisivo al processo di attuazione dell’opera e posso annunciare che prestissimo sarà perfezionato il bando di gara. Sono già pronti il disciplinare e il capitolato di appalto, incluso tutto ciò che riguarda l’appalto integrato che implica la realizzazione di tutte le opere marittime come dighe, banchine… compresi i dragaggi. Può essere più preciso sulla data dell’uscita del bando? Diciamo che l’ufficio commissariale sta lavorando con grande energia e impulso per pubblicare gli atti di gara in ambito comunitario entro la fine di questo Settembre. E poi? Poi dovranno trascorrere circa cinquanta giorni per la pubblicazione a cui https://www.messaggeromarittimo.it/author/renato/ | 13 Febbraio 2022 -
13 Febbraio 2022 - seguirà la complessa fase della valutazione delle offerte che verranno analizzate sotto il duplice aspetto economico e tecnico e, ovviamente, più saranno le offerte ricevute, più saranno lunghi i tempi occorrenti per una scrupolosa ed attenta valutazione delle medesime. Con le doverose cautele, che sempre devono essere assunte nel nostro Paese quando si parla di appalti pubblici e stante la estrema complessità delle procedure amministrative che li contraddistinguono, penso ragionevolmente che potremmo giungere a conclusione nel primo semestre dell’anno prossimo o giù di lì. La Porto di Livorno 2000 è un problema? Insomma, gli investimenti che l’aggiudicatario si era impegnato a compiere si faranno in tempi accettabili o potrebbero slittare di un quinquennio, come recentemente si è letto sulla stampa locale? Non è che, per caso, c’entra in qualche modo il fattaccio della “vendita”, da parte dell’AdSp, di aree e banchine di cui non aveva e di cui continua a non avere la disponibilità? Abbiamo allo studio la riallocazione di alcuni traffici nell’ambito portuale di Livorno e, precisamente, abbiamo in programma di liberare abbastanza presto la banchina Alto fondale per consegnarla, nei prossimi cinque o sei mesi, alla Porto 2000. Stiamo valutando anche la situazione del Terminal Calata Orlando (Tco) e della omonima banchina, dove il problema si presenta più complicato anche a motivo della tipologia delle merci trattate. È tutto oggetto di valutazioni che devono naturalmente svolgersi entro i confini fissati dal Piano regolatore del porto. Al punto in cui oggi ci troviamo posso dire che non è del tutto scontato che la nuova destinazione del Tco sarà alla sponda Est della darsena Toscana. Anche io, già prima di assumere il mio ruolo qui in AdSp a Livorno, avevo sentito vociferare dello slittamento di cinque anni per gli investimenti di Porto 2000, ma, in tutta sincerità, proprio non so da dove e come tale voce abbia avuto origine; potrei pensare che sia collegata con i tempi che si prevedono per la prevista resecazione alla calata Orlando. Dove saranno allocati i traffici ospitati attualmente all’Alto fondale? È prematuro e a mio modo di vedere, anche inopportuno parlarne adesso. Anche su questo stiamo valutando attentamente per giungere a soluzioni che siano le più idonee. Come intende risolvere l’AdSp il “bubbone” dello sfratto dei circoli nautici https://www.messaggeromarittimo.it/author/renato/ | 13 Febbraio 2022 -
13 Febbraio 2022 - dallo specchio acqueo del porto Mediceo? La questione è fin troppo conosciuta. Esauriti i ricorsi, non resta che onorare i contratti con il concessionario ed è questo che l’Authority avrà il dovere di fare. Il Mediceo deve essere consegnato ad Azimut Benetti o, meglio, alla società Porta a mare, per scelte fatte dalla città e dall’Autorità portuale molti anni fa. Naturalmente cercheremo di conferire a questo ineluttabile passaggio l’aspetto meno traumatizzante possibile e per questo manteniamo contatti continui con le due parti a confronto ossia i circoli e le associazioni nautiche, da una parte, e Azimut Benetti dall’altra, ma non c’è molto da scegliere. In attesa della realizzazione di un porticciolo diportistico alla Bellana -ormai non più così ipotetica come fino a tempo fa- le barche del Mediceo potranno (quelle che lo vorranno) trasferirsi nella darsena Nuova, tranne alcuni che vorrebbero sistemarsi alla banchina 75, nonostante questa sia giudicata inidonea anche dalla Capitaneria di porto e resti tutt’ora destinata all’allestimento e alla riparazione navale. Dobbiamo comunque considerare che anche la darsena Nuova è in concessione alla società Porta a mare (Azimut) che intenderà applicare tariffe di mercato; quello che, come Autorità di Sistema, possiamo fare è di impegnarci per ottenere un calmieramento, almeno fin quando non sarà possibile avere la disponibilità di un approdo alla Bellana. Quale atteggiamento assumerebbe l’AdSp se i diportisti del Mediceo opponessero resistenza rifiutandosi di liberare lo specchio acqueo? I diportisti sono persone di buon senso, come di buon senso sono i loro rappresentanti. Sono certo che nessuno avrà la volontà di arroccarsi su posizioni di inutile e azzardata resistenza, tanto più se, come ho detto poco fa, con l’impegno dell’AdSp si troverà una ragionevole soluzione al trasferimento delle imbarcazioni oggi ormeggiate al Mediceo. Avvocato Paroli, in questi giorni a Piombino, per un’autorizzazione prima concessa e poi sospesa dalla Regione, la società Difesa ambiente srl di Cantù non ha potuto spedire residui di carburanti in ecoballe verso la Nigeria. Si tratta di un traffico da decine di milioni che Piombino sta rischiando seriamente di perdere. Ci sono stati sviluppi? La vicenda viene seguita direttamente dal nostro ufficio territoriale di Piombino, mi auguro che possa trovare una soluzione adeguata che non privi la città delle ferriere di un traffico così importante. L’obiettivo del presidente Guerrieri e conseguentemente mio e di tutto il https://www.messaggeromarittimo.it/author/renato/ | 13 Febbraio 2022 -
13 Febbraio 2022 - nostro staff è quello di incrementare i traffici nel pieno rispetto della sicurezza dei lavoratori e delle destinazioni funzionali dello scalo marittimo ed è proprio su questo fine che è incentrata la nostra quotidiana attività. Ancora fermo l’imbarco di rifiuti a Piombino PIOMBINO – Nel porto di Piombino si continua ad attendere l’autorizzazione all’imbarco di un carico (il primo di una serie) di 100 mila tonnellate di combustibile derivato da rifiuti da spedire in Nigeria a cura della Difesa https://www.messaggeromarittimo.it/author/renato/ | 13 Febbraio 2022 -
13 Febbraio 2022 - Ambiente srl di Cantù. Tutto resta bloccato perché il competente funzionario della regione Toscana, assalito da improvvisi dubbi dopo aver già firmato il documento, ha deciso di trattenerlo in attesa dell’esito (a babbo morto?) di un interpello che, nel frattempo ha indirizzato al ministero della Transizione ecologica mentre, per gli stessi motivi, resta bloccata anche l’opzione che la società caricatrice aveva posto su un paio di navi. Lo “scrupoloso” dirigente, dunque, in un momento di indecisione del proprio agire, anziché ripensare il rilascio del documento di fronte alla nuova richiesta per il carico successivo, ha ritenuto corretto negare l’imbarco di quello praticamente già autorizzato mentre la concorrenza di Difesa Ambiente, pronta a subentrare nell’affare, cosciente che l’uomo di Novoli non potrebbe concedere ad altri ciò che ha deciso di negare alla società di Cantù, sarebbe già pronta a trasmigrare verso un’altra regione i cui funzionari siano immuni da repentine sindromi di Amleto. Ieri si era sperato che la faccenda potesse trovare una composizione nel corso di una teleconferenza fra i soggetti coinvolti, oggi si stanno valutando le vie di un ricorso giurisdizionale, senza tuttavia, escluderne altre. Il fatto, del resto, trattandosi della regione Toscana, non deve stupire poi più di tanto. Gli attuali governati di quello che fu il più illuminato fra gli stati preunitari, negli anni scorsi avevano accordato ai possessori di automobili ultraventennali – spesso dei poveracci – una agevolazione del 10% sulla tassa di proprietà. Quest’anno l’agevolazione non c’è più, ma la Regione non si è limitata a non accordarla, ma ha preteso il rimborso dello sconto concesso nel 2020 applicando retroattivamente la nuova disposizione. Ciò contrasta con ogni principio del diritto e con le disposizioni in materia fiscale, ma, infine, chi potrà mai proporre un ricorso per ottenere indietro pochi spiccioli quando per rivolgersi alla Commissione tributaria occorrerebbe versare un “contributo unificato” ben superiore alla somma da recuperare? Questo ed altro in un’Italia (male) unificata da una dinastia che, fra i personaggi più noti del Risorgimento vanta un “re Tentenna”. https://www.messaggeromarittimo.it/author/renato/ | 13 Febbraio 2022 -
13 Febbraio 2022 - La Regione mette a rischio importanti traffici a Piombino PIOMBINO – “Quod factum non infectum fieri potest” Non è certo così che ha ragionato quel dirigente della regione Toscana, l’ingegner F.G., che dopo aver apposto la propria firma in calce ad un documento che autorizzava la società Difesa Ambiente srl di Cantù ad esportare in Nigeria 100 mila tonnellate di combustibile derivato da rifiuti, https://www.messaggeromarittimo.it/author/renato/ | 13 Febbraio 2022 -
13 Febbraio 2022 - ad operazione avviata, ha pensato bene di fare marcia indietro nella più completa incuranza delle conseguenze. Per quel traffico la società aveva impiegato ingenti capitali e assunto onerose obbligazioni con i vettori ed altri operatori di quella specialissima branca. Sulla scorta di quell’autorizzazione l’azienda aveva comunicato alla AdSp del mar Tirreno settentrionale l’arrivo, nel porto di Piombino di una prima nave da 5mila tonnellate e di un’altra da 10mila, a cui sarebbero seguiti altri arrivi. Si tratta di un traffico di rifiuti in eco balle del valore di svariate decine di milioni destinato, fra l’altro, ad incrementarsi significando per lo scalo di Piombino, i suoi lavoratori portuali e tutti gli operatori coinvolti una fonte di lavoro tutt’altro che trascurabile, anche in considerazione del fatto che si sta concludendo una trattativa con le autorità brasiliane per ulteriori massicce esportazioni anche in quel paese Sudamericano. Le autorizzazioni erano state regolarmente rilasciate a conclusione delle istruttorie di rito e in seguito ad una conferenza dei servizi alla quale -è da notare- la Regione non aveva partecipato né in persona dell’ingegner F. G. né di alcuno dei suoi collaboratori configurando così il “silenzio assenso”, ex articolo 4 ter della legge 127/2016. Dunque -per ben comprendere- l’azienda fa l’istanza, questa viene esaminata dalle autorità competenti e, una volta percorsa la solita via dolorosa, ottiene le legittime e regolari autorizzazioni. Ma siamo in Italia, anzi, in Toscana, e così, un bel giorno, l’ingegner F. G. assalito da scrupoli, dubbi e da chissà cos’altro, ex abrupto decide di far diventare infectum il (proprio) factum e, senza alcun preavviso, nega il rilascio dei documenti autorizzativi già perfezionati proprio con la sua firma. Il dilemma che ha spinto l’amletico funzionario a contraddire poco simpaticamente se stesso sembra dovuto al sopraggiungere di incertezze sulla competenza dell’AdSp al rilascio di quella tipologia di autorizzazioni e, a tal proposito, l’acribia del titubante dirigente regionale si è manifestata nel chiedere al ministero della Transizione ecologica “un suo indirizzo interpretativo” e nella sospensione “cautelativa” dei permessi decisi in quella conferenza dei servizi in cui -ricordiamolo- il Nostro si era ben distinto per la sua assenza. https://www.messaggeromarittimo.it/author/renato/ | 13 Febbraio 2022 -
13 Febbraio 2022 - Mentre Difesa Ambiente srl, sorpresa e sconcertata, era costretta a comunicare ai produttori, ai trasportatori e ai ricevitori dei rifiuti, già pronti in eco balle, l’impossibilità al ritiro e successivo trasporto, l’AdSp Mts con tempestiva efficienza, forniva al dirigente regionale tutti i possibili chiarimenti circa la propria competenza illustrando anche talune prescrizioni già impartite nell’autorizzazione/concessione. Che dire del comportamento di un’autorità competente (l’appellativo è puramente convenzionale) così contraddittorio e tanto foriero di danni che, da quella ditta di Cantù, si proiettano sul lavoro nel porto di Piombino, sui trasportatori e sui diversi altri soggetti coinvolti in quei molteplici passaggi? Secondo la difesa della società, assunta dal professor avvocato Antonio Bellesi di Livorno, la Regione, attraverso F.G., si sarebbe resa responsabile della violazione dei princìpi di efficienza amministrativa, di quelli di correttezza e buona fede e di quelli della fiducia che si dovrebbe poter riporre nell’affidabilità degli atti della pubblica amministrazione. Fidarsi dell’operato delle istituzioni è essenziale per un buon rapporto fra la P. A e il cittadino che non deve essere deluso nelle sue legittime aspettative di correttezza. Il tutto, naturalmente, sotto l’ombrello dei princìpi scolpiti nell’articolo 97 della Costituzione. Secondo la difesa (e secondo il normale buon senso), lo “scrupoloso” dirigente, in attesa di una risposta al suo interpello, avrebbe potuto e dovuto lasciar corso all’autorizzazione già sottoscritta riservandosi, eventualmente, di modificarne i termini o anche di negarla per l’avvenire. In margine a tutto ciò va considerato che intanto la Nigeria ha avvertito che, senza il trasporto dei rifiuti, i contratti cadranno, e la società perderà un primo fatturato di parecchie decine di milioni, senza contare che si stanno perfezionando gli accordi per traffici con il Brasile, di valore altrettanto elevato. Merita, inoltre insistere sulle gravissime conseguenze di tutto ciò per il lavoro nel porto di Piombino (portuali, trasportatori, maestranze varie, piattaforme, aree….) e dei danni provocati dai costi di una nave già noleggiata e dell’opzione su un’altra, per non parlare degli ingiusti vantaggi indirettamente (ma “involontariamente”) arrecati alla concorrenza di Difesa Ambiente. Si tratta veramente di una storiaccia disdicevole per il buon nome della https://www.messaggeromarittimo.it/author/renato/ | 13 Febbraio 2022 -
13 Febbraio 2022 - regione Toscana che non riesce a lavorare di concerto con l’AdSp di riferimento. L’ente regione, tuttavia, disponendo del potere di autotutela conservativa, avrebbe la facoltà (e, magari, anche il dovere) di valutare il bilanciamento fra la lesione dei principi sopra ricordati e l’imponente ammontare del danno provocato a un’azienda che opera facendo giustamente (?) assegnamento sull’affidabilità degli atti della P.A. e, soprattutto, dell’Amministrazione che li produce. Difesa Ambiente srl, un’azienda partita praticamente da zero, opera da quasi tre lustri nel settore dell’ecologia e dell’ambiente in cui ha ottenuto eccellenti risultati di mercato grazie ad ottimi rapporti di collaborazione con i gestori di impianti di trattamento rifiuti e con clienti privati e pubblici, anche internazionali, di primaria rilevanza ai quali, oltre alla correttezza e all’affidabilità, assicura da sempre l’efficienza e l’efficacia di un servizio veramente a ciclo completo in un settore fra i più delicati qual è quello ambientale. “Appagato da Alp-articolo 17 e dall’interporto Vespucci” https://www.messaggeromarittimo.it/author/renato/ | 13 Febbraio 2022 -
13 Febbraio 2022 - LIVORNO – “ma ae ‘vote tu, distrattamente, pienz’a me..” Chissà se Massimo Provinciali, nel suo nuovo ufficio romano da cui dirigerà gli Affari generali e il Personale (una forza di ben ottomila dipendenti sparsi in tutta l’Italia) del ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile, qualche volta si lascerà andare al ricordo, se non addirittura a qualche rimpianto per quella parte di vita che ha lasciato a Livorno dopo dieci anni trascorsi da segretario generale dell’Authority. “A fronte della sfilza di cose che avrei potuto fare meglio o che, addirittura, non vorrei aver fatto -commenta asciutto Provinciali- ci sono tuttavia un paio di punti da cui mi sento di potermi dire appagato. Parlo, in particolare, della questione Alp-articolo 17 e dell’interporto Vespucci. https://www.messaggeromarittimo.it/author/renato/ | 13 Febbraio 2022 -
13 Febbraio 2022 - Riguardo all’Alp vorrei ricordare che per la prima volta l’Autorità portuale è entrata nella compagine sociale di un’agenzia cooperativa di lavoratori salvandola letteralmente da una situazione che appariva senza ritorno. Oggi tutte le imprese portuali sono socie ex articolo 17 con notevole beneficio sotto il profilo dell’efficienza e dell’occupazione. Del resto il modo di gestire le merci si è radicalmente trasformato, il traffico è ancora in calo, ma si muove con navi più grandi ed è concentrato in alcuni giorni della settimana. Un altro elemento senz’altro positivo -prosegue Massimo Provinciali- è rappresentato dall’interporto. L’avevamo trovato quasi al punto di portare i libri contabili in tribunale e, grazie anche alla fiducia che in esso riponeva il presidente Gallanti, siamo riusciti a salvarlo e addirittura a rilanciarlo rimettendolo perfettamente in carreggiata con l’entrare massicciamente nella sua compagine sociale grazie a sostanziosi aumenti di capitale. Per il resto, che dire? Mi sarei aspettato di più dalla privatizzazione della Porto di Livorno 2000. Il nostro intento era quello di vederla trasferita nelle mani di operatori di livello internazionale e poi, invece, …. è andata com’è andata e mi dispiace sinceramente lasciare Livorno senza aver potuto fare il possibile per aiutarla a superare la fase di difficoltà che sta attraversando, anche a motivo della falcidie delle crociere operata impietosamente dalla vicenda Covid”. L’alto funzionario, dunque, da domani volterà pagina rientrando nel Ministero in cui fu il più giovane direttore generale d’Italia, ma probabilmente non si tratterà di un taglio netto con il suo recente passato poiché, anche se per due anni non potrà (d.lgs n.165 del 2001) rivestire l’incarico di direttore generale dei porti, c’è da essere certi che, vuoi per la sua competenza, vuoi per le molteplici esperienze pratiche accumulate nel settore marittimo e portuale, il ministro non potrà non giovarsi convenientemente della sua raffinata professionalità. Clicca qui per vedere l’intervista completa. https://www.messaggeromarittimo.it/author/renato/ | 13 Febbraio 2022 -
13 Febbraio 2022 - Il Governo vuol gettare in ….mare 26 milioni? LIVORNO – Il Governo vuol gettare in mare 26 milioni?. Si troverà mai qualcuno, nel governo e, più latamente, nel parlamento e nelle segreterie dei partiti che se la senta di andare a raccontare agli Amatriciani e agli altri terremotati che ancora si aggirano fra le rovine non ancora del tutto rimosse o agli alluvionati del nostro Paese che il governo sta cercando in tutti i modi di gettare al vento (rectius in mare) ben 26 milioni? Quanto sopra potrebbe sembrare una provocazione, ma è proprio così, si tratta, anzi di una realtà più assurda che tragica evidenziata concretamente dal bando di Invitalia (quella di Arcuri, per intenderci) per affidare il https://www.messaggeromarittimo.it/author/renato/ | 13 Febbraio 2022 -
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