I GRANDI STATI EUROPEI E LA LORO STORIA FRA VERITA' E FANTASIA!!!

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I GRANDI STATI EUROPEI E LA LORO STORIA… FRA VERITA’ E
                             FANTASIA!!!
C'erano una volta … ventisette Stati Europei che facevano parte di una grande famiglia chiamata
“Unione Europea . Solo alcuni di essi, e precisamente 6, denominati poi “ i membri fondatori”,
avevano deciso un bel giorno, già a partire dal 1957, di cominciare ad unirsi fra loro, allo scopo di
mettere fine alle guerre frequenti e sanguinose tra paesi vicini ed in particolar modo per
scongiurare il pericolo di una terza guerra mondiale che angosciava in quel periodo tutti quanti in
Europa. Occorreva un’alleanza pacifica e di collaborazione politica ed economica fra Stati europei
per evitare che scoppiasse un'altra terribile guerra, devastante come la seconda mondiale, da
poco terminata, la quale aveva mietuto tantissime vittime e distrutto completamente città ed
opere d'arte, generando odio, povertà e sofferenze con ferite profonde mai rimarginate in
moltissime persone. Questi pochi Stati, fra cui l’ Italia, avevano promesso di aiutarsi a vicenda per
affrontare meglio i momenti difficili come quello, e per un po’ di tempo tutto andò alla grande,
tanto che anche altri Paesi europei si aggregarono man mano che il tempo passava ad i 6 Stati
promotori, aumentando così il numero degli associati. Diventarono via via anche più ambiziosi gli
obiettivi da raggiungere insieme: oltre a quelli della pace, ne vennero fissati altri , i quali
avrebbero dovuto migliorare anche le condizioni di vita della popolazione e fu così che nel 1957
nacque la C.E.E. ( o Mercato comune). Giunsero poi gli anni Sessanta, in cui non vennero applicate
più le tasse doganali negli scambi reciproci degli Stati membri e ciò portò un consistente
benessere fra tutta la popolazione, oltre ad una maggiore produzione dei beni di consumo.
Furono certamente quelli dei bellissimi anni: pieni di speranze e di entusiasmo da parte di tutti, di
sogni che soprattutto i giovani studenti intendevano realizzare, di libertà e di grande impegno
civile. Vi fu un reale progresso in cui i giovani di ogni Paese europeo furono i veri protagonisti di un
profondo rinnovamento storico e culturale. Essi scesero nelle strade e nelle piazze con
affollatissime manifestazioni di protesta contro le regole inflessibili e vecchie delle istituzioni
(Scuola compresa) dalle quali si sentivano oppressi e che ritenevano dovessero essere cambiate
per favorire la vera democrazia: con la sua libertà di espressione, l’uguaglianza ed il rispetto per
tutti i cittadini, soprattutto i più poveri e gli sfruttati. Quelli furono anni assai “caldi”, ma
importantissimi”, detti del ’68 . Essi contribuirono molto a cambiare in meglio la società di allora,
a maturare ideali nuovi della vita e più giusti nei rapporti umani e fra i popoli. La famiglia europea
si allargò ancora. Tuttavia, qualche tempo dopo, per vari complicati problemi politici ed economici
e per nuovi conflitti che si determinarono in ambito europeo ed in alcuni Stati vicini , le cose
cambiarono ed una profonda crisi anche economica si ripresentò, costringendo la Comunità
europea a doversene in qualche modo occupare, per aiutare finanziariamente le aree più povere e
per cercare di risolvere i problemi che ostacolavano gli scambi fra gli Stati membri. Nel 1979 il
Parlamento europeo venne eletto per la prima volta a suffragio universale e successivamente
molti altri Stati come la Grecia, il Portogallo e la Spagna entrarono nella U.E. Il crollo del muro di
Berlino nel 1989 che unificò la Germania Est con quella Ovest determinò un altro grande
cambiamento sociale e politico in Europa: un forte avvicinamento di tutti i cittadini europei. Allora
si perfezionò il mercato unico con la libera circolazione di merci, servizi ecc. e furono firmati i due
importanti trattati di Maastricht (1993) e di Amsterdam (1999) che dettero il “ via” ufficiale al
processo di creazione dell’U.E. Ciò significò l’introduzione della moneta unica: l’EURO ed
un’unione completa, regolata da leggi ed istituzioni degli Stati membri che nel frattempo erano
ancora aumentati, dandosi ulteriori obiettivi da raggiungere, come la salvaguardia della salute dei
cittadini, dei diritti umani, del lavoro, della libertà e la protezione dell’ambiente . Gli accordi di
Schengen consentirono infine ai cittadini europei di viaggiare liberamente senza il passaporto fino
ad allora obbligatorio ed una comunicazione più ampia e più semplificata anche fra studenti
europei.

Tutto filava liscio, fino a quando, purtroppo, una profonda crisi finanziaria a livello mondiale
costrinse a partire dal 2008 i Paesi dell’U.E. ad una più stretta collaborazione, soprattutto in
campo economico, poiché anche l’ Europa risentì della crisi suddetta e si trovò in difficoltà
economiche, sociali ed ambientali piuttosto serie, dalle quali fu molto difficile uscire. Si pensò a
saggi investimenti in nuove tecnologie verdi , in quanto avrebbero innovato il modo di lavorare
rispettando l’ambiente ed il clima, ma anche a restrizioni delle spese e ad introduzioni di forme di
risparmio che avrebbero richiesto sacrifici pesanti e rinunce da parte dei cittadini . Non fu affatto
facile superare la crisi; anzi, iniziarono malcontenti e poi anche i litigi fra gli Stati europei più ricchi
e più virtuosi, dove l’economia andava bene, con quelli che avevano un bilancio sempre più in
rosso e che non riuscivano a restituire i prestiti concessi dall’Unione per risanare un po’ la loro
disastrosa economia. Questi avevano ricevuto sì aiuto dalle altre Nazioni benestanti, ma… con gli
interessi, ed anche addebito di svariate multe salate che non riuscirono più a pagare….

I Paesi in difficoltà continuarono per molto tempo a vivere in condizioni assai precarie: con debiti
che aumentavano, con molta disoccupazione, con scarsa produzione e difficoltà di esportazione
dei loro prodotti divenuti troppo cari, con tasse troppo alte a carico dei loro cittadini, generando
un gran malcontento nella popolazione….

Per essi fu impossibile sperare di riprendersi, nonostante i loro disperati tentativi di rimettersi in
piedi. Questa difficile situazione non poteva risolversi in tempi brevi perché peggiorava sempre di
più, aggravata anche dall’affluenza sempre più numerosa ed incontenibile di immigrati provenienti
dalle zone più povere e martoriate dalla guerra e dalla schiavitù dell’Africa e del Medio Oriente.
Questo fenomeno afflisse in particolare l’Italia, essendo essa una penisola che si protendeva nel
Mar Mediterraneo ed era situata vicina a tali zone. Anche in Spagna ed in Grecia la crisi si fece
fortemente sentire, ma soprattutto attraverso problemi di carattere economico e politico.

Fu così che progressivamente diventarono più freddi e difficili i vari contatti ed i rapporti di
collaborazione delle Nazioni Unite in Europa. Ancora oggi questi stentano a migliorare e quindi a
dare i loro frutti, tanto attesi quanto necessari.

Qui, noi allievi della Scuola Secondaria di Cavriglia, terminiamo con la nostra ricerca storica,
sottolineando gli aspetti negativi riguardanti l'Unione Europea odierna, ma non perché non le
siamo affezionati, al contrario: semplicemente perché teniamo molto alla sua più matura
realizzazione istituzionale e crediamo nel suo grande potere di poter migliorare e far progredire la
nostra società . Prendiamo atto, purtroppo, che essa sta facendo molta fatica a mantenere
attualmente al suo interno i necessari rapporti amichevoli ed armonici fra i suoi Paesi membri e
ad organizzarsi nelle sue decisioni ed azioni in modo unitario perché alcuni di essi non si sentono
adeguatamente ascoltati e compresi dagli altri quando riferiscono le loro reali difficoltà, non solo
economiche, le quali dovrebbero essere giustamente affrontate e superate con l’impegno di tutti
insieme. Occorrerà forse ancora molto tempo per giungere ad una completa intesa e ad una
collaborazione autenticamente sentita e responsabile da parte dell’U.E., ma noi crediamo che sia
importante non smettere di sperare che ciò avvenga quanto prima e che a noi giovani ragazzi sia
concessa in futuro l’opportunità di contribuire concretamente con il nostro studio e le nostre
azioni alla completa realizzazione di una grande Europa Unita: libera e giusta, moderata e pacifica,
impegnata e propositiva, proiettata verso il progresso dell’ Occidentale e del mondo intero.

Ci piace provare a concludere ora la nostra STORIA in modo un po’ fantasioso!......

Tutti i Paesi europei custodivano innumerevoli e meravigliose opere d’arte, tradizioni culturali, cibi
e prodotti particolari che rappresentavano un vanto sia per la propria Nazione che per l’ Europa.
L'Italia, ad esempio, oltre a rappresentare la “culla” della civiltà occidentale, di cui conservava
testimonianze storiche, architettoniche ed artistiche di inestimabile valore invidiate da tutto il
mondo, era anche un Paese innamorato della musica e riusciva a produrla da sempre di alto
livello: dalle opere liriche, ai melodrammi, alla leggera…fino ai ritmi coinvolgenti delle rock band
più moderni. Anche la Francia non era da meno dell’Italia; anch’essa offriva le sue speciali
tradizioni, tesori d’arte e molti prodotti squisiti e di grande successo, oltre alla sua spettacolare
torre Eiffeil: la “baguette”, ad esempio, per citare un semplice suo delicatissimo pane dalla
particolare forma stretta ed allungata, era una prelibatezza molto apprezzata e riprodotta nei vari
Paesi europei. Non dimentichiamo poi lo “Champagne”: lo spumante tipico francese richiesto dalla
gente di tutto il mondo!

 L'Unione Europea, cercando una soluzione ai suoi problemi di natura economica che l’avevano
messa profondamente in crisi, iniziò a considerare tutte le risorse interne che possedevano a livello
culturale le sue Nazioni, intravedendo in esse una possibile via d’uscita dalla crisi stessa. Così
decise di sviluppare al massimo il turismo europeo. Investì ingenti somme di denaro in opere
pubbliche di accoglienza e di soggiorno, in personale qualificato e specializzato, in mezzi di
trasporto assai veloci e tecnologicamente attrezzati ed evoluti a basso costo, in restauro di opere
d’arte degradate, in riordino e ristrutturazione di parchi pubblici e di divertimento, in centri di
ristoro e di aggregazione, in modo da richiamare un altissimo numero di turisti da ogni parte del
mondo. Fu… un successone! Le cose iniziarono a migliorare pian piano, anche se il processo di
rinnovamento, di sviluppo e di crescita economica orientato in questo senso richiedeva ancora
tempo e molto lavoro. Fu così, però, che la disoccupazione diminuì perché molte persone vennero
assunte per vari tipi di lavoro: manuali, amministrativi, organizzativi, ma anche molto creativi , e la
popolazione europea iniziò a riavere in tasca un po’ di denaro che significò avere una vita più
serena e con meno privazioni per tutti. Aumentarono di conseguenza anche i consumi e ripresero
vigore pure i commerci. L’Europa ritrovò la sua stabilità e serenità interna, tanto che altri Stati
chiesero ed ottennero di aggiungersi all’U.E., riconoscendo in essa una garanzia di pace, di
protezione, di collaborazione e di progresso assicurato per tutti i Paesi che ne facessero parte!

                ♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥
Alunni della classe 3^ D – Sc. Secondaria di I grado di Cavriglia- Castelnuovo dei Sabbioni

                                     MARIA VITTORIA MARTINI,

                                          MARY COULFIED,

                                         DALIA DEROBERTIS,

                                          PIRAS MICHEAL,

                                        SURAMA DE PALMA ,

                                  JOSELIN BALDI DE LOS ANGELES
                                     aric81500p istruzione.it

          “LETTERA APERTA … AL PRESIDENTE DELL’UE (Sig.Schulz)
                                                                                  Egr. Signor Schulz,

in quanto presidente del Parlamento Europeo, le scriviamo da un piccolo paesino italiano, in
provincia di Arezzo, chiamato Cavriglia.

Le vorremmo comunicare le nostre riflessioni che spesso sono state fatte da noi adolescenti nella
nostra classe riguardo la politica europea, non solo a livello economico, ma anche sociale, che ci
sembra abbastanza complicata e preoccupante.

Noi pensiamo che la situazione attuale si debba cercare di risolvere insieme. L’argomento chiave è
l’immigrazione clandestina degli extracomunitari, costretti a scappare dal proprio Paese per motivi
di guerra, di povertà, malattie, sfruttamento e non solo.

Ci rendiamo conto della loro triste e drammatica condizione, ma noi riteniamo che se essi
continueranno a sbarcare in massa in Italia, senza un controllo ed un limite, peggioreranno
sicuramente ancor di più anche le nostre condizioni, già molto in bilico!

L’Art.32 della nostra Costituzione dice che tutti i cittadini sono uguali davanti alla Legge e che
devono essere garantiti ad essi gli stessi diritti, per la salvaguardia della società. Ma … molti
italiani lavorano e pagano le tasse regolarmente perché è un loro preciso dovere pagarle;
purtroppo qui in Italia il lavoro scarseggia, anzi non c’è proprio più per moltissimi italiani e molti
di loro trovano difficoltà a pagare i contributi dovuti ed a sopravvivere in modo dignitoso.
S’immagina Lei, Sig. Presidente, come sia possibile continuare anche ad ospitare, assistere ed
integrare ancora fra noi tutti gli innumerevoli extracomunitari che arrivano di continuo qui da
noi? Il flusso migratorio deve essere controllato e trattato nel Parlamento Europeo come un
gravissimo problema da affrontare responsabilmente e con urgenza!...
Se l’Europa ci desse una mano non solo economicamente, ma collaborando seriamente anche
attraverso l’invio e l’impiego di personale di supporto in modo costante o attraverso le varie
associazioni presenti in ambito europeo, forse il problema si farebbe meno pesante di quanto non
lo sia oggi per i soli Italiani. Non bastano i finanziamenti per tenere attiva l’assistenza della
missione umanitaria “Mare Nostrum”!!!

In conclusione le vorremmo chiedere il perché nei nostri confronti l’Europa si comporta in modo
invisibile? Lei pensa forse che sia facile risolvere il problema attuale che stiamo affrontando ormai
da vari anni e che non ci siano già serie conseguenze anche a livello di salute pubblica? Non è
così!

 Noi italiani stiamo svolgendo la nostra “missione umanitaria” con un impegno e responsabilità
anche finanziaria che non ha eguali nella storia e per questo….almeno per questo nostro grande
sacrificio, le chiediamo, sig. Presidente di non essere troppo fiscale ed inflessibile nella richiesta di
saldo del nostro debito pubblico perché sinceramente non siamo nelle condizioni economiche di
pareggiarlo in tempi brevi.

 Noi crediamo che quelle povere persone che stiamo aiutando meritino di essere soccorse e di
sopravvivere dignitosamente, dopo che giungono in Italia avendo rischiato la loro vita con un
lungo e pericolosissimo viaggio che per molti di loro equivale alla morte. Gli Italiani da soli non
possono però più farcela!..

Noi siamo certi che non sottovaluterà questa lettera, in quanto scritta in modo accorato da noi
giovani , che stiamo pagando già un grave peso , non intravedendo prospettive in campo
lavorativo nel nostro futuro.

In attesa di una sua risposta, la salutiamo con rispetto.

                                      Gli alunni della classe 3^ D:

                       Sophie Calarco, Maria Teresa Rovere, Righeschi Omar,

                                               Sonny Cilento.

                               UN NATALE PER L’ UE
Mancano pochi giorni alla vigilia natalizia.

Babbo Natale, vista l'occasione di festa, decide di invitare nel suo castello in Norvegia dei ragazzi
provenienti dai vari paesi europei, considerate le difficoltà di convivere fra di essi in modo
collaborativo che comportano molti problemi, anche economici. Egli propone di iniziare a
preparare i ragazzi a stare insieme con il desiderio di creare una vera amicizia basata sull'affetto
reciproco, in modo che un giorno, essi, diventati adulti, riescano a migliorare la situazione politica
ed economica dell’U.E.

"…Devo scrivere una e-mail davvero convincente affinché tutti i ragazzi partecipino con il desiderio
vero di far festa e di accogliere con il cuore amici diversi con le proprie caratteristiche” - esclamò
Babbo Natale a Mamma Natale che stava cucinando aiutata dall'elfo chef, mentre si accarezzava la
sua lunga barba bianca.

Davanti al suo caldo e antico caminetto, Santa Claus, inizia a spippolare in modo un po’ impacciato
alla tastiera del suo computer: "Accidenti! Sono ancora imbranato con questo aggeggio moderno...
ma non posso farne a meno per scrivere un’e-mail . Devo familiarizzare con la tecnologia di oggi,
come fanno ormai tutti!".

Così inizia a scrivere:

"Ca... rissimi raaagazzi, vi meraviglierete di ricevere qu est'anno dal vostro amico Babbo Natale
una lettera del genere: così moderna e par ticolare, ma le circostanze me lo im pongono!...
Ragazzzzi cari, ho deciso di chiedere proprio a voi, che siete giovvvani e sensibili ,di partecipare ad
una festa che stooo preparando in Norvegia, sperando che proppprio voi possiate rappresentare
una reale speranz a per una società mig liore: più unita, collaborrrativa ai problemi di tutti. Già 28
paesi europ ei si sono uniti da vari decenni a questo scopo, cercando di risovvere insieme i tatti
problemi sociali ed econoomici propri del 21° seco lo i quali affliggono la vita di tuutti noi, ma non
mi sembra che ancora ci siano riusciti…. Spero che voi possiate iniziare un camino di
rinnnnovamento e dare avvvio ad un'epoca di verro progreso in cui i paesi più riccchi aiutino con il
cuore sincero quelliii in dif ficoltà. Solo da una nuova sen sibilità verso gli altri, può nascere la
vera U.E. e in voi ripongo tute le mie spera nze. Capisco che avrete difficoltà ad or ganizzarvi, ma io
vi aiu terò mandANdovi ( errore reale) a prendere il pomeriggio del giorno 24 dicembre a ca sa
vostra. Trovatevi pronnti che il mio Rudolf vi prele verà (come un pacccco postale). Vi chiedo di
portare vari ogggetti carattteristici del vostro pae se, come ad esempio: musica, vestiiiti, cibo e
souvvenir … vi aspettoo con ansia.

                Il vostro carro e vecchio Baabbo Natale”.

Finito di scrivere pensa;

" Speriamo che la ricevano e …la capiscano, con tutti gli errori che ci sono! "

Il giorno dopo gli arrivò la risposta. Aderirono all’ iniziativa 15 paesi: Italia, Francia, Germania,
Austria, Olanda, Spagna, Portogallo, Inghilterra, Danimarca, Grecia, Finlandia, Polonia, Irlanda,
Norvegia e Belgio. Babbo Natale, felice, urlò: "Urra! Il mio sogno si sta realizzando!! ".

Il 24, come previsto, Rudolf va a prelevare i ragazzi dalle loro case per portarli al castello in
Norvegia, dove li aspetta Babbo Natale insieme agli elfi. Il viaggio è risultato molto movimentato
perché la renna, un po' vecchiotta, facendo fatica a trasportare Maximo, il ragazzo spagnolo un po'
in carne, si scontra con tre aquile più vecchie di lui. Una volta arrivati, Babbo Natale fa accomodare
gli invitati nel suo salotto, dando loro il benvenuto. Tutti, a rotazione, si presentano: il francese si
chiama Francois, l'italiano Matteo, il tedesco Philips, l'austriaco Marcus, la belga Elise, l'inglese
Julia, l'irlandese Alan, l'olandese Bart, lo spagnolo Maximo, la portoghese Ana, la polacca Dorota,
la finlandese Arya, la norvegese Siri, la greca Helena e la danese Susanna. Dopo di che, ognuno
consegna i propri "oggettini " agli elfi e finalmente comincia la cena, servita con le pietanze
caratteristiche di tutti i paesi di loro provenienza. Per primo portano: la zuppa d'anguille
(“Alesuppe”, proveniente dalla Danimarca) e la “Frittatesuppe” (composta da strisce di Crespella in
brodo, proveniente dall'Austria). Come secondo giungono: la Pizza (pietanza italiana), il salmone
affumicato (“Smorbrod”, proveniente dalla Norvegia) e la zuppa di piselli (composta da pane
imburrato e pancetta, proveniente dall'Olanda).

”Ecco il dessert!”- urla un’ elfo molto paffuto. I camerieri portano i “Wafel” (composti da cialde
con panna, cioccolata, marmellata e zucchero, provenienti dal Belgio) e il “Guiness Cake” (torta
alla frutta, proveniente dall'Irlanda). Dopo cena i ragazzi si accomodano nella stanza principale del
castello dove è allestito un palcoscenico. lì viene organizzata una "manifestazione" dove tutti loro
sfilano con i vestiti tipici dei loro paesi. Dorota indossa un giacchetto decorato con le nappe, Julia
un cappotto color rosso e scarpe bianche, Susanna un vestitino adornato da pizzi e merletti,
Matteo un paio di jeans e un maglione di lana, Maximo un vestito tutto rosso da torero con
rifiniture color oro, Alan veste un tipico kilt irlandese, ecc …

Tutti ammirano gli abiti degli altri, ed insieme si mettono a danzare liberamente, ascoltando una
musica gioiosa che Babbo Natale aveva scelto per allietare la serata. Passata la mezzanotte, la
renna Rudolf è pronta per riportare ogni ragazzo a casa propria. Ma prima,verso le ore 11,00 ad
ogni ragazzo Babbo Natale regala una medaglia d’oro a forma d’ Europa, invitando ciascuno ad
appuntarsela sul petto. Dice loro che quella è il simbolo della nuova associazione che dal quel
momento viene da essi istituita: “Nuova U.E”. Da questa nascerà attraverso l’ impegno di ciascuno
di loro l’ Europa del futuro, fondata sulla sincera amicizia e sull’ aiuto concreto reciproco. La pace
sarà il fondamento su cui saranno impostate tutte le relazioni fra gli stati membri.

 I ragazzi, ben lieti di far parte di tale associazione, pronunciano a turno le parole: “Giuro fedeltà,
impegno e responsabilità!” diventando così membri onorari di essa.

Passano gli anni e i ragazzi, ormai grandi, riescono pian piano a creare veramente un' Europa
davvero unita, dove la discriminazione tra paesi ricchi e poveri non esiste più, ma solo la fierezza e
l’ orgoglio di collaborare assieme agli altri con gioia e soddisfazione per il bene di tutti. Essi
imparano ad intervenire per soccorrere in caso di bisogno gli stati in difficoltà perché hanno ben
capito che la ricchezza a cui mirare nella vita non sta nel denaro, ma nella capacità di aprire il
cuore agli altri da veri amici.

    Scuola Secondaria di I grado di Cavriglia- Ist. Comprensivo “D. Alighieri” – Castelnuovo dei
                                              Sabbioni.

                           (Mail della Scuola : aric81500p@ istruzione. it)

                                               ALUNNI:

           Giulia Carella, Matteo Tortorelli, Francesco Pilloni, Elisa Sofi, Filippo Borzillo
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