Hibe e la purezza del suo vestito azzurro

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Hibe e la purezza del suo
vestito azzurro
di Olga Chieffi

Quando nel dicembre del 2018 in Sudan esplode “La rivolta del
pane”, una protesta popolare contro la corruzione e la
drammatica crisi alimentare che vede per la prima volta in
prima linea le donne, Antonella Napoli, unica giornalista
occidentale presente nel paese, percorre le strade di
Khartoum, insanguinate dagli scontri tra l’esercito e la
popolazione civile, per testimoniare con i suoi reportage la
storia della rivolta che porterà alla caduta del dittatore
militare Al Bashir, al potere da oltre trent’anni. Il suo
viaggio attraverso il paese in fiamme la conduce in quei
giorni drammatici fino in Darfur, in piena zona di guerra,
dove avviene l’incontro con la giovane rifugiata Hiba,
incontro che e
             ̀ all’origine del libro “Il vestito azzurro”, un
dono richiesto ad Antonella Napoli da questa donna più volte
stuprata, poiché in quella terra l’azzurro è simbolo di
purezza, una intensa e coraggiosa testimonianza della realtà
sudanese di quel periodo. Di tutto questo, e della attuale
situazione in quell’area del mondo, ancora contrassegnata da
conflitti e crisi umanitarie, relazioneranno, nel Salotto
Comunale di Battipaglia questo pomeriggio alle ore 17,30,
moderati da Alessandra De Vita, Silvana Montesanto, presidente
dell’Auser, il Sindaco di Battipaglia Cecilia Francese, Lino
Picca dell’Associazione Libera e Michela Masullo in
rappresentanza dell’Anpi, in dialogo con Antonella Napoli,
sulla sua ultima opera, “Il vestito azzurro. Un regime
dimenticato e il coraggio di una giornalista”, in libreria per
le edizioni People. Antonella, che abbiamo avuto il piacere e
l’onore di avere quale collega, su queste colonne, penna della
giudiziaria e della sanità, Presidente dell’associazione
“Italians for Darfur Onlus”, nel consiglio di presidenza di
“Articolo 21” e membro dell’associazione “Giornaliste italiane
unite libere autonome”, coordinator per l’Italia della
campagna internazionale Sudan 365, si occupa da anni di
diritti umani, promuovendo campagne, eventi e iniziative
istituzionali. E’ autrice di vari saggi e libri, tra cui il
best seller “Il mio nome è Meriam”; è stata insignita della
Medaglia di Rappresentanza della Presidenza della Repubblica
nel 2011 per il reportage fotografico “Volti e colori del
Darfur”. Antonella fu fermata e rilasciata dopo alcune
(lunghissime) ore dalla polizia del Sudan. L’hanno lasciata
andare dopo aver cancellato tutte le riprese che lei aveva
fatto di “obiettivi sensibili”: il lancio di lacrimogeni
contro dei manifestanti. La rilasciarono dopo aver distrutto
il suo lavoro di testimone, di giornalista. Dopo
quell’episodio una vera e propria ripartenza professionale, da
free lance che viaggia senza committente, senza assicurazione,
contro il volere della famiglia, ma con la convinzione e la
consapevolezza di svolgere un mestiere importante, al servizio
di una società che può cambiare anche grazie ad una
giornalista capace di tentare l’impossibile, ogni giorno.

A Tramonti tavola rotonda con
Pino Aprile, Diego de Silva,
Sal De Riso
È la settimana delle Radici al premio Città di Tramonti Pietro
Tagliafierro. Il tema scelto per la XV edizione accompagnerà
gli eventi della settimana fino al clou: la tavola rotonda
moderata dal giornalista Pino Aprile con ospiti lo scrittore
Diego De Silva, Sal De Riso, presidente dell’Accademia Maestri
Pasticcieri Italiani, Andrea Ferraioli, presidente della Rete
Sviluppo Turistico Costiera Amalfitana, il docente
universitario Paolo Romano, esperto di marketing territoriale.
A fare gli onori di casa ci sarà il sindaco Domenico Amatruda.
Appuntamento venerdì 11 giugno 2021 alle ore 20.00 sulla
pagina Facebook del Premio Tagliafierro con la diretta della
tavola rotonda che avrà luogo al Palazzo Municipale di
Tramonti. L’autorevole tavola rotonda, di primo piano
culturale come il Premio Tagliafierro di consuetudine mette in
campo, ha come nome “Suggestioni di Pensiero” e darà vita ad
un dibattito sul tema “Radici”. Sull’identità dei borghi che
con la pandemia stanno tornando alla ribalta, con i loro spazi
e la loro vita slow, come luoghi da vivere nel quotidiano per
ritrovare umanità e autenticità. Le stesse “Radici” tra
passato, presente e futuro, alimentate dalla più genuina
essenza della città di Tramonti, alle quali devono essere
ispirate da regolamento le poesie, le opere d’arte e i
cortometraggi che saranno presentati in concorso da
professionisti e amatori, oltre che dagli alunni delle scuole
di ogni ordine e grado. Si ricorda che la partecipazione,
gratuita, al premio è possibile fino al 12 giugno 2021.
L’evento, nel rispetto delle misure sanitarie in vigore, sarà
in presenza solo per autorità ed ospiti al tavolo. Siccome
l’edizione 2021 fonde cultura e tecnologia, un evento tutto
digitale chiamato “Suggestioni in versi” precederà la tavola
rotonda mercoledì 9 giugno, alle ore 20.00. In differita sulla
pagina Facebook “Premio Tagliafierro”, l’attore Gaetano Amato
darà vita con la sua profonda voce a versi e, appunto,
suggestioni dal Sentiero delle Formichelle. L’antica strada
che veniva percorsa nell’800 e per metà ‘900 dalle donne che
tradizionalmente portavano da Tramonti verso la valle, e il
mare, i limoni che venivano imbarcati sui bastimenti e inviati
in tutto il mondo. Un viaggio emozionante nelle radici. Dopo
la tavola rotonda di venerdì 11 giugno si continua con un
altro grande evento: Domenica 13/06 alle ore 20.00 Sal da
Vinci in concerto sui canali social, in differita dal
suggestivo Chiostro del Convento di San Francesco. Un
emozionante spettacolo accompagnato dal pianoforte,
dall’artista che i critici musicali di Rockol definiscono
come: “il cantautore classico che nel corso della sua carriera
ha unito la tradizione della canzone napoletana con atmosfere
più contemporanee e moderne.“ Il concerto sarà poi seguito da
un altro appuntamento digitale e dalla gran chiusura con la
premiazione dei vincitori. Mercoledì 16 ore 20.00
l’appuntamento è con “Suggestioni Visive” dal territorio di
Tramonti, con la messa in onda su social di un corto dedicato
alla cittadina che sarà girato nei giorni del premio. Sabato
26 giugno ci sarà poi l’evento che va al cuore del premio: la
cerimonia di premiazione in diretta social dal palazzo
municipale. Gli ospiti saranno Monica Sarnelli, raffinata
interprete della canzone napoletana la cui voce intona la
sigla di Un Posto Al Sole, serie nella quale recita l’ospite
maschile della serata: Giuseppe Pisacane, originario del
territorio. Modera il giornalista Alfonso Bottone. Il Premio
Tagliafierro è promosso dal Comune di Tramonti, Everlive
Italia, con la direzione artistica di Rossano Giordano ed è
co-finanziato dal POC Campania 2014-2020 “Rigenerazione
urbana, politiche per il turismo e per la cultura. Programma
regionale di eventi e iniziative promozionali”.

Il   posto  degli   assenti
occupato da qualcun altro
Un libro su quelli che non ci sono più e su quelli che
restano. Il romanzo “Il posto degli assenti” di Francesco
Puccio, Marlin editore, verrà presentato a Cava de’ Tirreni
giovedì 10 giugno, alle 18.30, presso il Complesso Monumentale
del Monastero di San Giovanni (Corso Umberto I, 167). Per
l’occasione, il medico Mariano Agrusta e il giornalista Franco
Bruno Vitolo, con accompagnamento musicale a cura di Ernesto
Tortorella, si confronteranno con l’autore. Il libro Cosa
accadrebbe se il posto che è sempre stato il nostro, accanto a
una persona che abbiamo amato, finisse con l’essere occupato
da qualcun altro? Questo interrogativo è centrale nel romanzo
“Il posto degli assenti” di Francesco Puccio (collana “Il
portico”, pagine 144, € 15,00, marlineditore.it), pubblicato
da Marlin editore, la casa editrice di Tommaso e Sante
Avagliano, e disponibile nelle librerie e negli store on line.
Il libro è in concorso al Premio Costadamalfilibri – Sezione
Narrativa e Saggistica 2021. Significativo il commento dello
scrittore Diego De Silva, che firma la quarta di copertina:
«Non prendete il titolo alla lettera, ampliatelo. Questo è un
libro sull’assenza, che aleggia su ogni pagina come una nebbia
che si dirada progressivamente, scomparendo sul finale, al
tempo di una scrittura che ha la delicatezza che si riserva
alle cose fragili. Ed è lì, in quel posto disabitato eppure
pieno di presenze, che a un tratto ci sembra di veder passare
qualcuno che abbiamo perso, che per un attimo ci concede un
segno di sé». Sottolinea Francesco Puccio: «Questo è un
romanzo che nasce da una riflessione sul tema dell’assenza che
mi porto dentro da tempo. Accade, talvolta, che certi temi
bussino alla nostra porta e senza aspettare che li si lasci
entrare, si mettono comodi, in attesa che ad essi ci si
rivolga. Occupano lo spazio intorno, abitano i luoghi,
attraversano le memorie, e iniziano a diventare parte del tuo
vissuto. Mi è capitato così con l’assenza, prima in certe mie
scritture teatrali dedicate ai personaggi del mito classico, e
poi in questo libro, nato durante un viaggio a Cefalonia, in
una di quelle estati azzurre che solo il Mediterraneo conosce,
e poi mai più andato via, finché non l’ho messo per iscritto.
È una storia d’amore e di amicizia, ma anche la ricerca
instancabile di una risposta alla domanda che fa da bussola a
tutto il racconto: cosa accadrebbe se il posto che è sempre
stato il nostro, accanto a qualcuno che abbiamo amato, fosse
occupato da qualcun altro? Un romanzo su quelli che non ci
sono più, ma anche su quelli che restano», precisa l’autore. È
in linea con le atmosfere del libro l’esergo affidato alle
riflessioni di Natalia Ginzburg, tratte dal racconto “Il
nostro amico” (dedicato a Cesare Pavese), dalla raccolta
“Piccole virtù“: «E la tristezza che la città ci ispira ogni
volta che vi ritorniamo, è in questo sentirci a casa nostra e
sentire, nello stesso tempo, che noi, a casa nostra, non
abbiamo più ragione di stare; perché qui, a casa nostra, nella
nostra città, nella città dove abbiamo trascorso la
giovinezza, ci rimangono ormai poche cose viventi, e siamo
accolti da una folla di memorie e di ombre». Francesco Puccio
è nato a Cava de’ Tirreni nel 1982. Laureato in Lettere
classiche all’Università di Napoli, è ricercatore
all’Università di Padova, dove si occupa di Teatro antico
greco e latino e della sua ricezione sulla scena
contemporanea. Autore e regista teatrale, è ideatore e
direttore artistico del progetto “L’antico fa testo”. Un
progetto di ricerca sulla performatività del mito classico
sulla scena moderna. Ha scritto romanzi, drammaturgie, saggi,
e ha realizzato numerosi progetti per il teatro nelle aree
archeologiche e nei siti museali nazionali, specializzandosi
nella scrittura di testi ispirati al mito antico e alla sua
permanenza nel mondo contemporaneo.

Giovedì Diego De Silva sarà
alla Casa Circondariale di
Salerno
Prosegue anche in Campania, la XIX edizione di Adotta uno
scrittore, l’iniziativa di promozione della lettura sostenuta
dall’Associazione delle Fondazioni di origine bancaria del
Piemonte, in collaborazione con la Fondazione con il Sud.
L’edizione 2021 fa incontrare studenti e scrittori
coinvolgendo 37 autori adottati da 19 scuole (8 secondarie di
secondo grado, 6 secondarie di primo grado, 5 primarie), 2
università e 13 scuole carcerarie di 8 regioni italiane. Il
noto scrittore Diego De Silva è il primo autore adottato dalla
Casa Circondariale di Salerno Antonio Caputo e IPSEOA Roberto
Virtuoso, dove giovedì 10 giugno incontrerà di persona, in via
del tutto inedita, un gruppo misto di studenti ristretti della
sezione maschile e femminile insieme, a partire da I valori
che contano. Lo scrittore ha già avuto modo di interagire con
gli studenti online nei due precedenti appuntamenti via zoom.
Adotta uno scrittore online e per tutti Già nel 2020 Adotta
uno Scrittore ha aperto i suoi contenuti a docenti e studenti
non coinvolti nel progetto grazie alla piattaforma digitale
SalTo per la Scuola. Anche per questa edizione
dell’iniziativa, sulla piattaforma SalTo+ troveranno spazio
alcune video-lezioni realizzate dagli autori adottati che
saranno a disposizione di tutta la comunità scolastica del
Salone. Il ciclo di lezioni si intitola Adotta una parola:
ciascun autore sceglierà una parola, un modo per mostrare voci
diverse, sguardi sul mondo e approcci degli scrittori. Il
racconto partecipato di autori e studenti coinvolti dal
progetto avrà come sempre uno spazio dedicato sul Bookblog.

“Prof   on   the   road                                    –
Influencer di classe”
E’ uscito nei giorni scorsi il libro di Luigi Novi dal titolo
“Prof on the road – Influencer di classe” A presentarlo
JeanFranck Parlati che attraverso Facebook racconta di questo
volume che parla di scuola e docenti… “Beh, con lui (Luigi
Novi), abbiamo consumato ore ed ore di registrato in giro per
la nostra città, raccontando, intervistando, molte volte
incantandoci sui luoghi dei nostri reportage “documentari”,
dove abbiamo scrutato ogni angolo che ci circondasse. – scrive
JeanFranck Parlati – Luigi, infatti ha sempre curato i testi
nei minimi dettagli, così da trasmettere al pubblico le stesse
emozioni che ha lui nell’istante in cui registriamo i servizi.
Non esiste una vera e propria difficoltà, ce ne sono molte per
ogni ambito in cui ci si trova, basta poco per compromettere
un lavoro, ma abbiamo sempre saputo cogliere quell’attimo come
sempre e spesso accade, forse aiutati dalla nostra guida
spirituale, Don Enrico Smaldone. Il trucco è poi trovare il
proprio stile, seguire la propria personalità, il racconto, il
testo, le musiche, abbiamo ancora tanto da trasmettere quella
piccola fetta di chi in questi anni ci ha sempre dato il suo
supporto. Luigi è un ragazzo eccezionale, molto attento e ben
preparato nell’affrontare l’obiettivo della videocamera, prova
e riprova prima che gli sia dato il ciak. C’era da
aspettarselo che avrebbe fatto crescere la sua passione di
scrittore, dopo quella di giornalista e di professore. –
prosegue ancora JeanFranck Parlati – Questa è la sua prima
pubblicazione, un libro tutto suo, nato da pura casualità di
quella sua trasmissione sui social “Prof on the road” pagina
ufficiale che oggi conta 13.140 Follower alunni di tutte le
età. Un libro giovane, scritto da un giovane professore, che
si dedica con il cuore e con la mente al suo delicato ed
importante compito. Una riflessione in progress sul ruolo
docente, ricca di entusiasmo e di emozioni, che si avvertono
palpabili ed intense, man mano che ci si addentra nella
lettura di queste pagine … che sanno di buono, di vero, di
bello. E’ stato pubblicato lo scorso 29 maggio il libro di
Luigi Novi dal titolo Prof on the road – Influencer di classe.
“Un diario fresco, bellissimo e intrigante, per quella
mescolanza di colloquialità, riflessione personale, sprazzi
critici garbati ma incisivi, momenti di insegnamento e di
formazione dei giovani studenti”, scrive la Preside Maria
Olmina D’Arienzo nella Prefazione. Così la scrittrice Maria
Rossi: “Lo scritto di Luigi Novi si presenta con il tono
dimesso di chi, spogliandosi da velleità letterarie e
saggistiche, tenta di raccontare giorni di scuola”. – conclude
JeanFranck Parlati – Un libro coinvolgente, stimolante, che
emoziona ed ispira. “La scuola italiana – continua la
scrittrice Maria Rossi – rinascerà da certe ceneri ormai
ossidate, solo grazie a questi nuovi “maestri” che, mentre
postano foto e raccolgono followers, proteggono dalla minaccia
del tempo Adulto il fanciullino indifeso, nascosto nel loro
animo e allevano quello ancora vivo e pulsante nell’animo
degli allievi che hanno di fronte. E ritorneranno i Pascoli, i
Foscolo e i Leopardi”. Un libro che deve prendere posto in
ogni casa e su ogni libreria

Ad Atrani un                        omaggio              ad
Alfonso Gatto
Nuovo appuntamento con i Salotti letterari della XV edizione
di ..incostieraamalfitana.it Festa del Libro in Mediterraneo
venerdì 4 giugno, ore 19.30, ad Atrani in Piazza Umberto I:
protagonisti Antonio Palo e Luca Capacchione con “Antiquitates
Langobardae” (Il Saggio), Angela Cascella con “Finchè c’è
Scuola c’è Speranza” (L’Erudita). In collaborazione con il
Comune e il Forum dei Giovani di Atrani, i libri concorrono
all’assegnazione del Premio costadamalfilibri. Il Medioevo è
stato a lungo percepito come un periodo oscuro e negativo
della storia italiana: Goti, Longobardi e Normanni sono
passati così in secondo piano rispetto alle epoche precedenti
e successive. Eppure questi secoli hanno lasciato tracce
profondissime nel tessuto archeologico, storico, toponomastico
del territorio nonché un proprio apporto giuridico che nel
loro insieme testimoniano un’epoca particolarmente viva e in
costante evoluzione. Il saggio “Antiquitates Langobardae” di
Antonio Palo e Luca Capacchione intende presentare due casi di
studio di due tipologie storiche affini, quella archeologica
del Castrum di Montecorvino e quella storico-giuridica delle
leggi del Regnum Langobardorum, in una veste di chiara
comprensione e allo stesso tempo di adeguato approfondimento
delle tematiche affrontate. L’obiettivo è coniugare al meglio
il diritto e l’archeologia in funzione di un risultato
armonioso e capace di far comprendere al meglio la complessa
societas langobarda spesso ignorata dagli studiosi passati e
presenti. “Finché c’è Scuola c’è Speranza” di Angela Cascella
è un “viaggio – diario – inchiesta” nel mondo della scuola. Il
saggio nasce dalle esperienze vissute dall’autrice, docente di
scuole primarie, e racconta casi specifici cui gli insegnanti
si trovano a dover far fronte spesso facendo appello solo alla
propria disponibilità e competenza. Al racconto dei fatti,
però, si accompagnano riflessioni tecniche sui casi
presentati, coinvolgendo professionisti di vario genere: dal
giornalista al sociologo, dallo psicologo allo scrittore. In
questo modo il testo amplia le riflessioni per una visione più
articolata delle tematiche, per un “viaggio-inchiesta” sul e
nel mondo della scuola. Nel libro non poteva mancare una
riflessione sulla scuola al tempo del Covid- 19: forzature,
idee e risvolti di un nuovo modo di fare didattica con
l’approccio per la prima volta in Italia alla DAD. La XV
edizione di ..incostieraamalfitana.it Festa del Libro in
Mediterraneo riserva poi un omaggio al grande poeta
salernitano Alfonso Gatto, con Marcello Napoli, giornalista de
“Il Mattino”, autore di “Sulle orme di Gatto” e “Alfonso Gatto
e il “continente” Sardegna”, pubblicati dalle Edizioni
dell’Ippogrifo. “Sulle orme di Gatto” propone “quattro” passi
in compagnia del poeta: un viaggio in Sardegna e tra gli aromi
della Sicilia, tra i Sassi di Matera e la Lucania degli studi
di Ernesto De Martino; alla ricerca non di una identità, ma di
dignità nella Milano sentimentale dove era arrivato solo e con
il suo primo libro di poesie “Isola”, edito nel 1932, e due
lettere di presentazione in mano. Suggeriamo poi, uno sguardo
a volo d’uccello tra le varianti delle sue poesie pubblicate
in una cartella d’arte, impreziosita dalle sue immagini
arcobaleniche e da poesie d’amore: un’altalena tra Eros e
Thanatos. Un giro di giostra, ancora al suono de La Ballata
del Tempo, da lui scritta e interpretata da Lea Massari; una
rara incursione nel mondo della musica nei tempi della sua
collaborazione televisiva. Tracce ancora: un’intervista a
Silvio Ramat, curatore del volume: Alfonso Gatto tutte le
poesie, ma soprattutto amico dei giorni e degli anni vissuti a
Firenze. Infine, L’ultima intervista, realizzata per il
settimanale L’Europeo, il 4 marzo 1976, quattro giorni prima
dell’incidente che ne provocò la morte. In “Alfonso Gatto e il
“continente” Sardegna” risuona alquanto strano, come
sottolinea nella prefazione, Francesco D’Episcopo, scrittore e
critico letterario, “che la critica su Alfonso Gatto non abbia
dato la doverosa importanza all’impegno giornalistico del
poeta al livello più propriamente territoriale. Eppure,
sarebbe sufficiente scorrere le pagine successive di Napoli
N.N., per cogliere l’intima, intensa intersezione che
nell’opera gattiana viene a crearsi tra livello giornalistico
e narrativo, destinato ovviamente a trasfondersi in quello più
propriamente poetico”. Con gli autori si intratterrà il
direttore organizzativo di ..incostieraamalfitana.it Alfonso
Bottone. La serata si snoderà nel rispetto delle norme anti
Covid 19. Informazioni sul sito www.incostieraamalfitana.it,
sulla pagina facebook @incostieraamalfitana.it, o telefono
3487798939.

I   Salotti   letterari   di
..incostieraamalfitana.it
Giuseppe Bianco con “Una splendida follia” (Pav), Enzo Capuano
con “Zero non esiste. Ritorno in Val d’Agri” (Lastaria), e
l’antologia “Amore e Morte al tempo del Covid” curata da
Gennaro Maria Guaccio per LFA Publisher, sono protagonisti dei
Salotti      letterari      della      XV     edizione      di
..incostieraamalfitana.it Festa del Libro in Mediterraneo,
giovedì 3 giugno, ore 19.30, a Maiori nel Salone degli
Affreschi di Palazzo Mezzacapo, in collaborazione con il
Comune. I libri concorrono all’assegnazione del Premio
costadamalfilibri. Un racconto nel racconto “Una splendida
follia” di Giuseppe Bianco, la vita reale si confronta con
quella narrata. La dimostrazione di un destino molto più
fantasioso di qualsiasi scritto. Un intreccio di personaggi e
luoghi, a dimostrazione di quanto sia facile imboccare strade
sbagliate, senza rendersene conto. Un inizio di viaggio simile
ad un piacevole gioco. Inganno ed incoscienza subdoli
trascinatori verso punti di non ritorno. Una storia
d’amicizia, d’amore verso una donna, verso la vita e la sua
unicità, spesso inconsapevolmente messa in pericolo,
stupidamente. Tutto narrato con leggerezza che non è mai
superficialità, con un umorismo latore di molti spunti di
riflessione. Uno scritto che in alcuni punti usa anche un
linguaggio volutamente spinto, colorato, ma mai gratuito o
volgare. La sfiorata crudezza di certe scene erotiche, serve a
dimostrare le bassezze in cui si cade quando si è in balìa di
un vizio. I protagonisti: Andrea, Giovanni e tutti gli altri
che fanno da corollario, si muovono tra le righe di una
storia, che con i suoi alti e bassi somiglia alla vita, al suo
rapido passare dal sorriso alla commozione, dal dolore alla
gioia… Enzo, dopo la morte del padre recupera il suo mondo di
carta: documenti di lavoro, agende piene di appunti, lettere
alle persone più care. In un viaggio che copre il periodo dal
Dopoguerra fino agli anni Settanta, viene narrata in “Zero non
esiste. Ritorno in Val d’Agri” di Enzo Capuano non solo la
storia di un uomo ma quella di un’epoca intera. Eduardo arriva
nella Val d’Agri appunto, in Basilicata, e scopre un
territorio addormentato, abitato da contadini che ogni
mattina, per un pezzo di pane, scendono dai monti per
coltivare a valle i terreni lungo il fiume. Una terra popolata
di ricordi di gente ormai lontana, emigrata a grappoli. È
proprio in quegli anni che inizia la storia della bonifica di
cui Eduardo sarà interprete tenace e appassionato. È un
racconto testimone della trasformazione di luoghi e persone e
che vedrà gli attori del cambiamento continuamente in bilico
tra il timore di stravolgere la quiete e la bellezza del
territorio e il proposito di contribuire allo sviluppo di
quella valle dimenticata. “Zero non esiste” ricostruisce con
rara delicatezza e precisione documentaria la risurrezione di
una zona d’Italia dimenticata. Dunque, ci si difende come si
può in “Amore e Morte al tempo del Covid”, antologia di
racconti curata da Gennaro Maria Guaccio, stando lontani gli
uni dagli altri, indossando presidi come le maschere e i
guanti e lavandosi le mani con l’amuchina. È provocatorio a
tale proposito un passo di Camus, “Estrasse da uno
sterilizzatore due maschere di garza idrofila, ne porse una a
Rambert e lo invitò a indossarla. Il giornalista domandò se
serviva a qualcosa e Tarrou rispose di no, ma che rassicurava
gli altri”. Gli autori, nell’ordine, Giovanni Balzano,
Vittoria Caso, Bruno De Filippis, Laura Dorigo, Fiorella
Fiore, Giuseppe Esposito, Mariolina Gallo, Gennaro Maria
Guaccio, Rosalba Maddalena, Raffaella Mammone, Annabella
Marcello, Roberta Pieruccini, Pasquale Salvio, Margherita
Savastano, Adele Savoia, Giovanna Sciarelli, Stefano Taccone,
Giuseppe Vetromile, Mario Volpe. Con gli autori si intratterrà
il direttore organizzativo di ..incostieraamalfitana.it
Alfonso Bottone.

Quando   dalla   torta                                   di
compleanno esce un libro
di Olga Chieffi
Domenica sera i nostri lettori hanno potuto godere del “dire”
del “racconto”, della sapiente citazione di Gabriele Bojano.
Sul palcoscenico virtuale di Le Cronache è salito una delle
firme più sapide ed autorevoli del giornalismo salernitano,
per una cavalcata, giocata sulla sua esperienza di uomo
curioso e intraprendente, attraverso i sessanta incontri ed
evocazioni di personaggi eterogenei, che nel 2020 hanno
compiuto “I favolosi sessanta”, sull’affiorare insistente e
sottile di ricordi mai vani, richiami di un recente passato ,
vivificati nell’ambito di un personalissimo microcosmo, non
impervio a incursioni improvvise di splendide semidee, guida
il lettore complice, attraverso gli enigmi del senso smarrito
dell’ironia, i ricettacoli e le situazioni in cui è possibile
goderne. I mancati, solenni festeggiamenti dei favolosi
sessant’anni di Gabriele Bojano (soltanto rinviati al 10
dicembre di quest’anno, quando salirà sul palcoscenico insieme
a Monica De Santis e me) hanno, però, regalato questa
brillante autobiografia, trasversale, che parte dai banchi di
scuola con Antonio Adiletta e Matteo Amaturo, per passare,
quindi, a Davide Amendola e la sua discesa in campo per il
Partito Liberale, le serate al Casinò Sociale, per poi toccare
gli ambiti in cui il giornalista ha agito e di qui Carol Alt,
Nunzia Schiavone, Barbara Bouchet, Simona Ventura, Francesco
Baccini e il contro-festival, lo scoop sulla fiction Positano,
una delle ultime apparizioni di Franco Angrisano, la
gallinella Candida e Antonio Banderas, la galleria di tipi e
tipe in Look&allucc, ospite dell’essenzialità della Sala di
posa Camera Chiara di Armando Cerzosimo, il sogno di mettere
in scena il musical “Accade nelle migliori famiglie”, Anna
Falchi e il New model Today, gli “indigesti” di Magalli, al
premio Charlot, Charlize Theron, al GFF, Kenneth Branagh, nato
anch’egli il 10 dicembre, le lezioni di Nicola Fruscione e
Giorgio Strehler, Maradona e Delio Rossi e tanti altri. Di qui
la felice idea di Monica De Santis, di un’intervista per
immagini che ha preso l’abbrivio, giustamente, dalla famiglia
di Gabriele, ritratto con Eleonora, Fabrizio ed Anna, passando
per Maurizio Pastore e i Playboy Salernitani, il popolo della
notte, il pensiero a Roberto Guariglia, le famose zeppole di
Vincenzo De Luca, Tonia Willburger, Carmine Giannella, Moana
Pozzi. Il discorso è, quindi, scivolato sui “dimenticati”, che
pur hanno fatto grande Salerno, quali Enzo Avallone
“Truciolo”, primo ballerino del Teatro alla Scala di Milano,
agli inizi degli anni Settanta con una rappresentazione della
Carmen di Bizet, ove ha condiviso il palcoscenico con Kayo
Mafune del Tokyo Ballet e Margarita Trayanova dell’Opera di
Stato di Sofia, ma che resta, nell’immaginario di tutti noi,
come il partner di Heather Parisi a Fantastico, o i nostri
attori “eduardiani” Regina Senatore e Franco Angrisano, o
ancora, nell’ambito musicale, del Maestro Francesco Florio, il
fondatore dell’ insegnamento del sassofono in Italia con la
prima cattedra assegnata proprio al Conservatorio di Salerno,
ai quali si è pensato di assegnare i varchi della Villa
Comunale, che viene abitualmente attraversata per recarsi al
teatro Verdi. Gabriele ha, quindi rivelato, che oltre a
debuttare su di un palcoscenico, lui che lo ha visto sempre da
dietro le quinte o dalla sala, porrà mano al suo infinito
archivio, ricercando per i suoi lettori, quanto di più
interessante e simpatico abbia scritto nel corso della sua
carriera giornalistica. Quegli articoli, ritratti, interviste,
situazioni, ricordi, vanno a comporre una tale memoria che
potrebbe divenire un fardello, e tuttavia, non intacca in
nulla la cosa che vive, che passa. Ora come i piccoli uccelli,
quelle pagine di giornale, hanno bisogno di uscire, di
rivelarsi nuovamente: è il momento di restituire allo
scrittore Gabriele, la libertà che regala al nostro sguardo,
gli dobbiamo quella leggerezza che ci ha donato in questi suoi
primi favolosi sessanta, continuandolo a seguire nelle sue
future avventure.
A   Cetara                  gli          “Incontri
d’Autore”
Antonella Alari Esposito con “La bimba con il grembiulino
bianco” (Il Quaderno), Rosa Mancini con “Il contrario di
tutto” (LFA Publisher), e Pino Lodato con “Il Mare a Cetara
non è solo mare” (Printart), sono i protagonisti degli
Incontri d’Autore lunedì 31 maggio, ore 19.00, a Cetara presso
la Sala “Mario Benincasa”, nell’ambito della XV edizione di
..incostieraamalfitana.it Festa del Libro in Mediterraneo, in
collaborazione con il Comune e la Pro Loco. Una professionista
affermata, una donna matura di età, ma ancora immatura ed in
cerca di sé a causa de “La bimba con il grembiulino bianco”
che è dentro di lei e che la frena con i nodi irrisolti di
un’infanzia tarpata da una madre nevrotica e anaffettiva. Poi,
i sei giorni che cambiano il suo mondo… Intorno a lei, un
mondo di pulsante umanità: uomini fuori schema, coltivatori
del loro ego ma capaci di aprire orizzonti anche oltre i loro
errori, donne forti della loro fragilità e fragili nella loro
forza. Anime nella tempesta e gabbiani nel cuore. Un romanzo
di trasformazioni, quello della scrittrice salernitana
Antonella Alari Esposito, da conquistare e fantasmi da
stanare, di paure e di coraggio, di affetti contorti e limpide
emozioni, di conflitti pungenti e amori avvolgenti. Cosa
significa scrivere un libro oggi? Nulla di diverso rispetto al
passato. Resta la storia e l’insegnamento che un libro può
fornirci, le linee guida. Credo che un libro oggi debba avere
la forza di sapere uscire fuori dai propri fogli e diffondersi
nel sociale. Così nasce “Il contrario di tutto”, un libro ma
anche una raccolta di poesie, un viaggio introspettivo
interpretato attraverso il racconto, la poesia, il disegno e
l’illustrazione. Un viaggio interiore, quello di Rosa Mancini,
presidente dell’Associazione “Poesie Metropolitane”, che
intende rappresentare una metamorfosi avvenuta tra il 2016 e
il 2020. Mettersi a nudo senza timore alcuno, dall’io – al noi
– all’io nel mondo. È un libro che mette in mostra la
sofferenza, principale protagonista. “Il contrario di tutto”
mette in scena il passaggio dalla sofferenza individuale a
quella collettiva, nata in quarantena. E infine approda nella
rinascita, germogliare grazie alla consapevolezza, in un nuovo
mondo, quello della bellezza. “Il Mare a Cetara non è solo
mare” è un racconto di Pino Lodato, fantastico e senza,
apparente, trama, che vive di mare e di quanto quest’ultimo
tocchi intimamente la vita dell’uomo. Con gli autori si
intratterrà       il    direttore       organizzativo       di
..incostieraamalfitana.it Alfonso Bottone, con l’intervento
del giornalista e critico letterario Franco Bruno Vitolo.
Saluti di Roberto Della Monica, sindaco di Cetara, e di Angela
Speranza, assessore alla Cultura. La serata si snoderà nel
rispetto delle norme anti Covid 19. Informazioni sul sito
www.incostieraamalfitana.it,   sulla  pagina   facebook
@incostieraamalfitana.it, o telefono 3487798939.

Una settimana nel segno di
Brunella Caputo
di Olga Chieffi

di Olga Chieffi La fresca brezza di maestrale, preludio
d’estate, carezzerà il dire di Davide Curzio, lettore
d’eccezione dei versi di “Della terra e dell’amore” di Maria
Concetta Dragonetto, e la parola di Brunella Caputo dei
racconti “Dell’acqua e dell’amore”, sulle terrazze a
strapiombo sul mare de’ “Le vigne di Raito”. I due libri,
sugli scaffali per la Homo Scrivens, sono il frutto di un
progetto condiviso sin dalla sua genesi che ha lasciato le
autrici libere di esprimersi secondo stile, forma e
linguaggio, concedendo al lettore una visione altra dell’amore
seguendo le tracce dell’acqua e della terra. In comune c’è
l’amore per la natura e per due assoluti, due elementi
filosofici, quali la terra e l’acqua, che troveranno giusta
espressione, proprio nella tenuta di Patrizia Malanga, sabato
22 alle ore 17 e in streaming sui social dalle 18. “Terramore”
per la Dragonetto con la sua opera d’esordio, che pone su
carta un percorso fatto di sofferenza e gioia, attraverso una
composizione a tratti ermetica e silenziosa, dolce e audace.
Le parole si intrecciano nel silenzio, quadri da attraversare,
analizzare. “Acquamore” per la Caputo con i suoi ventotto
racconti con protagonista l’elemento fluido, una sua
descrizione, e dell’amore come elemento determinante della
vita – non sempre un amore felice, anzi – come variabile
imprescindibile della quotidianità. Viaggio, sogno,
solitudine, paura, speranza, fascino per gli sconosciuti,
ricerca delle luci nelle case degli altri, magia. Acqua e
terra sono elementi contrasti e similari che come un sentiero
si inoltrano tra frammenti di vita dai colori vividi e a
tratti violenti, trascinandoci via da una corrente, forse,
priva di risposte. Questa sera invece, alle ore 19 ritorna la
Brunella Caputo in noir, in dialogo con Gaetano Savatteri.
Infatti, lo scrittore milanese cresciuto in Sicilia, presenta
‘Quattro indagini a Màkari, in libreria per le edizioni
Sellerio, nell’ambito del ciclo di incontri organizzati da
Contorni di Noir. Le prime storie dell’irresistibile coppia di
investigatori dilettanti siciliani Saverio Lamanna e Peppe
Piccionello, nati e cresciuti nei racconti gialli di Gaetano
Savatteri, sono raccolte in questa piccola antologia. Delitti
di diversa caratura, truffe sovente sono al centro delle
indagini di Saverio Lamanna, giornalista disoccupato e
freddurista incallito, e Peppe Piccionello, che con le sue
camicie hawaiane, le magliette dagli slogan pro-sicilianisti,
infradito e mutande, è un manifesto di parodia mare e monti.
Quindi incontriamo Suleima, cameriera, proveniente da Bassano
del Grappa, lingua guizzante come solo i veneti posseggono.
Sono un trio esilarante in costante ricerca di una propria
identità nella vita e, di conseguenza, nell’approccio
investigativo. Ognuno porta in petto un dolore mascherato
dall’ironia. Makàri, ha già seguito, tra marzo e aprile, per
molti versi le orme del cult Il commissario Montalbano.
Amalgamando l’icasticità della commedia all’italiana, del
genere noir, dei gialli, con l’ampio margine d’enigma capace
di tenere viva l’attenzione degli spettatori, e, soprattutto,
del territorio eletto a location. L’abile ed esperto regista
Michele Soavi ha ben speso il proprio estro per conferire sia
coerenza diegetica sia forza evocativa all’effigie dei luoghi
dove l’intrigo poliziesco prende piede al pari dei precipui
moti d’affetto. ll personaggio dell’appassionato giornalista
Saverio Lamanna, rinverdisce i vincoli di suolo e di sangue
decidendo d’intraprendere la carriera dello scrittore senza
girare le spalle alle frecce di Cupido, né ai misteri scoperti
palmo a palmo, rappresenta l’ennesima sfida professionale per
l’intenso attore palermitano Claudio Gioè, affiancato da Ester
Pantano e dalla “sana sicilianità” di Domenico Centamore. Già
si pensa ad una seconda serie tv, con i magnetici libri di
Gaetano Savatteri.
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