RIVISTA DI SCIENZE DELL'EDUCAZIONE - DOSSIER GIOVANI DEMOCRAZIA PARTECIPAZIONE - PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL'EDUCAZIONE AUXILIUM ...
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RIVISTA DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL'EDUCAZIONE AUXILIUM ANNO LVIII ● SETTEMBRE DICEMBRE 2020 POSTE ITALIANE SPA - SPED. IN ABB. POSTALE D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1, COMMA 2 E 3, C/RM/04/2014 DOSSIER DEMOCRAZIA GIOVANI PARTECIPAZIONE
COMITATO DI DIREZIONE PIERA RUFFINATTO MARCELLA FARINA MARIA ANTONIA CHINELLO RIVISTA DI SCIENZE ROSANGELA SIBOLDI DELL’EDUCAZIONE ELENA MASSIMI PUBBLICAZIONE QUADRIMESTRALE MARIA SPÓLNIK EDITA DALLA PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL'EDUCAZIONE COMITATO SCIENTIFICO “AUXILIUM” DI ROMA JOAQUIM AZEVEDO (Portugal) GIORGIO CHIOSSO (Italia) JENNIFER NEDELSKY (Canada) DIREZIONE MARIAN NOWAK (Poland) Via Cremolino 141 JUAN CARLOS TORRE (España) 00166 Roma BRITT-MARI BARTH (France) MICHELE PELLEREY (Italia) Tel. 06.6157201 MARIA POTOKAROVÁ (Slovakia) Fax 06.615720248 COMITATO DI REDAZIONE E-mail ELIANE ANSCHAU PETRI rivista@pfse-auxilium.org CETTINA CACCIATO INSILLA coordinatore.rse@pfse-auxilium.org HIANG-CHU AUSILIA CHANG Sito internet MARIA ANTONIA CHINELLO http://rivista.pfse-auxilium.org/ SYLWIA CIĘŻKOWSKA PINA DEL CORE Informativa GDPR 2016/679 ALBERTINE ILUNGA NKULU I dati personali non saranno oggetto MARCELLA FARINA di comunicazioni o diffusione a terzi. KARLA M. FIGUEROA EGUIGUREMS Per essi Lei potrà richiedere, MARIA KO HA FONG in qualsiasi momento, RACHELE LANFRANCHI accesso, modifiche, aggiornamenti, GRAZIA LOPARCO integrazioni o cancellazione, ELENA MASSIMI rivolgendosi al responsabile dei dati ANTONELLA MENEGHETTI presso l’amministrazione della rivista. ENRICA OTTONE PIERA RUFFINATTO MARTHA SÉÏDE ROSANGELA SIBOLDI ALESSANDRA SMERILLI MARIA TERESA SPIGA ASSOCIATA MARIA SPÓLNIK ALLA UNIONE STAMPA MILENA STEVANI PERIODICA ITALIANA DIRETTORE RESPONSABILE MARIA ANTONIA CHINELLO Aut. Tribunale di Roma 31.01.1979 n. 17526 COORDINATORE SCIENTIFICO Progetto grafico impaginazione MARCELLA FARINA e stampa EMMECIPI SRL SEGRETARIA DI REDAZIONE RACHELE LANFRANCHI ISSN 0393-3849
RIVISTA DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE ANNO LVIII NUMERO 3 • SETTEMBRE/DICEMBRE 2020 Poste Italiane Spa Sped. in abb. postale d.l. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2 e 3, C/RM/04/2014 PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL'EDUCAZIONE AUXILIUM
DOSSIER SOMMARIO DEMOCRAZIA GIOVANI PARTECIPAZIONE DEMOCRACY YOUNG PEOPLE AND PARTICIPATION Introduzione al Dossier Introduction to the Dossier Marcella Farina 310-315 Democrazia, giovani e formazione Democracy, young people and formation Guglielmo Farina 316-323 Dalla “crisi” alla “crisalide”: i giovani e il mutamento socio-politico From “crisis” to “chrysalis”: youth and socio-political change Luca Alteri 324-344 Democrazia partecipativa e nuova cittadinanza Participatory democracy and new citizenship Milena Santerini 345-356 Educati per servire nella democrazia Educated to serve in democracy Francesco Occhetta 357-369 Ma cosa è successo alla democrazia? What happened to democracy? Giuliano Amato 370-381 Quando la democrazia si riscopre giovane When democracy rediscovers itself as young Alessandra De Canio 382-389 306 PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE AUXILIUM
DONNE NELL’EDUCAZIONE La presenza di Maria di Nazaret nei processi educativi: il reciproco interrogarsi dei saperi The presence of Mary of Nazareth in educational processes: the reciprocal questioning of knowledge Marcella Farina 392-404 ALTRI STUDI Il Manifesto per l’Università: CEI e CRUI in dialogo per l’università del XXI secolo The Manifesto for the University: CEI and CRUI in dialogue for the 21st century university Letizia Mingardo 406-422 ORIENTAMENTI BIBLIOGRAFICI Recensioni e segnalazioni 424-441 Libri ricevuti 442-443 Indice dell’annata 2020 446-453 Norme per i collaboratori della rivista 454-455 RIVISTA DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE • ANNO LVIII NUMERO 3 • SETTEMBRE/DICEMBRE 2020 307
DOSSIER D M DEMOCRAZIA GIOVANI A PARTECIPAZIONE
DALLA “CRISI” ALLA “CRISALIDE”: I GIOVANI E IL MUTAMENTO SOCIO-POLITICO FROM “CRISIS” TO “CHRYSALIS”: YOUTH AND SOCIO-POLITICAL CHANGE LUCA ALTERI1 1. Quando compaiono i giovani ed exit, rappresentata mediaticamen- DOSSIER te da un diluvio di Lol, Scialla!, Bella, “Sfiorati”, “delusi”, “infiniti”, “in tran- zi’ e mille altre espressioni gergali, sito”, “disincantati”, “interrotti”, “so- usate nell’improbabile tentativo di gnatori”, “pragmatici”. Oppure “ri- colmare distanze semantiche. Certo, flessivi”, “a rischio”, “invisibili”, “sco- il diciassettenne Jim non sfreccia più modi”, “astenuti”. Ancora: “Genera- sulla Ford Super De Luxe di Gioventù zione mille euro” (scesa progressiva- bruciata, il perverso Alex non ascolta mente a 800 euro - causa crisi eco- più Beethoven come in Arancia mec- nomica - facendo venire meno anche canica, i Ragazzi dello zoo di Berlino il parallelo romantico con le mille lire sono andati a casa oppure sono stati al mese cantate da Umberto Melnati sfiancati dall’eroina, i Dreamers di negli anni Quaranta dello scorso se- Bertolucci hanno smesso di sognare colo), “sfiduciata”, “onnivora”, “an- e anche la gioventù di Ostia, alle siosa”, fino ad arrivare alla denigra- porte di Roma, rappresentata nel film- zione: i giovani “bamboccioni”, choo- cult Amore tossico, ha altro a cui sy, webeti, Neet (quando un acronimo pensare. Eppure ancora oggi, quando nasconde in realtà una condanna), la vita si distrae, compaiono loro, i cioè non impegnati né nella forma- giovani, che sparano nelle vie di Napoli zione né nel lavoro.2 Infine, i giovani personificando la “nuova camorra di- che provocano sentimenti ambivalenti sorganizzata” (intervistati nel docu- negli adulti, persino nella classe po- mentario di Michele Santoro, Robinù) litica: “richiamiamo i cervelli in fuga”, oppure i figli della classe agiata che “Che se ne vadano!”. Oppure, sem- esaltano il lusso sfrontato nei video plicemente, “sfigati”.3 di improbabili trapper di provincia; I giovani: “Come loro nessuno mai” quelli che si costruiscono a colpi di oppure “Maledetti - vi amerò”. Fragole clic una carriera da influencer, “com- e sangue nella gioventù divisa socio- prando la leggerezza” su TikTok; co- logicamente tra protesta, impegno loro, idealmente all’opposto, che sal- 324 PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE AUXILIUM
pano su una nave e vanno a recupe- zazione del reale ad opera del virtuale rare i naufraghi del Mediterraneo, ot- causa una commistione tra vecchi e tenendo in cambio gli insulti del poli- nuovi repertori di azione politica, i tico di turno, ma raccogliendo il testi- giovani restano e sono sempre più mone di quella che una volta era “la giovani, esistono (socialmente e so- generazione dell’impegno”. Coloro, ciologicamente) sempre più in quanto invece, che effettuano una scelta an- giovani. Tra resilienza e permeabilità, cora più sconcertante, perché lontana tra identità e identificazione, le coorti dal senso comune, imbracciando le di età adolescenziale che si susse- armi e andando a combattere in terre guono dall’inizio del Novecento di- lontane contro lo Stato Islamico, ri- segnano una ideale traiettoria della cordando all’opinione pubblica come “cultura della responsabilità”,4 intesa l’internazionalismo sia una malattia - come definizione del rapporto tra oggi quasi scomparsa - che solita- l’attore e la sua azione, in connessio- DALLA “CRISI” ALLA “CRISALIDE”: I GIOVANI E IL MUTAMENTO SOCIO-POLITICO / LUCA ALTERI mente si manifestava a vent’anni; co- ne con il sistema di diritti e doveri loro, invece, che fino a pochi mesi fa della società di riferimento. hanno combattuto a favore, e non La generazione della Belle Époque - contro, l’Islam radicale, cercando lì con l’effervescenza prima della tem- quelle risposte che una società pla- pesta - quella divenuta adulta all’im- stificata non riusciva più a fornire. provviso, tra le trincee della Grande Tante categorie, così diverse tra loro: Guerra; i giovani dei regimi totalitari; come identificare oggi le giovani ge- quelli impegnati nella Resistenza; la nerazioni? Le etichette di ieri - i “pa- generazione scettica del secondo Do- ninari”, le “zecche”, i “pariolini”, gli poguerra, concentrata nel primo “in- “skater” - sono state archiviate e ora dividualismo silenzioso”; poi l’esplo- farebbero sorridere, ma domani ac- sione del Sessantotto - un cleavage cadrà lo stesso per “hipster”, “geek”, prima che una semplice generazione “youtuber”, “raverino” e i mille epiteti politica - la violenza del decennio presi in prestito dalle serie-TV sulla successivo; l’invisibilità degli anni Ot- criminalità organizzata. Se adesso tanta; la “generazione del rischio”, la funzione dell’Interrail è stata as- divisa tra ecologismo e antiliberismo; sorbita dall’Erasmus, i ragazzi de infine il disincanto post Duemila, L’appartamento spagnolo sono di- quando i vincoli sociali si allentano, il ventati cittadini europei, facendo e fortino dei diritti e dei doveri è espu- disfacendo famiglie, inseguendo la- gnato e l’assoluta libertà di scelta vori, cambiando aeroporti e sfug- non di rado sfocia nell’anomia. Molte gendo ai dubbi esistenziali. delle etichette sopra elencate sugge- Nell’epoca in cui concertazione nel riscono l’orphanage delle giovani ge- mondo del lavoro e sviluppo delle nerazioni, prive del sostegno delle economie occidentali arrivano ex-ae- “grandi narrazioni” e limitate, nella quo a un punto morto, in cui la con- loro dimensione pubblica, alla rice- tinuità generazionale è più probabile zione da fonti terze di esigui schemi della frattura, in cui infine la coloniz- politici (la legalità della classe politica, RIVISTA DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE • ANNO LVIII NUMERO 3 • SETTEMBRE/DICEMBRE 2020 325
RIASSUNTO SUMMARY Alieno dalla comoda rappresenta- Far from conveniently representing zione di una “gioventù in crisi”, il youth as “in crisis,” the present con- presente contributo parte, invece, tribution begins instead with the hy- dall’ipotesi che l’eterno mutamento pothesis that the eternal changes in dei giovani si intersechi, oggi, con youth intersect today with the speed la velocità del mondo globalizzato of the globalized world and with the e con le sfide che questo lancia an- challenges that this brings about for che alle scienze sociali. Se è pos- the social sciences. sibile, infatti, individuare più o meno While it was once possible to identify precise “unità generazionali” per la more or less precise “generational gioventù dei precedenti decenni, ai unities” for youth in prior decades, in the present day we lack certain coor- DOSSIER giorni nostri mancano coordinate certe. Ecco perché una riflessione dinates. This is why a reflection on sui giovani del Terzo Millennio non the youth of the Third Millennium può essere sganciata dall’analisi cannot be disengaged from an analy- dell’involuzione delle democrazie sis of the regression of liberal democ- liberali, alla quale la gioventù ri- racies, to which young people re- sponde accentuando la sua con- spond by accentuating their usual sueta attitudine trasformativa: chiu- transformative attitude: closed as a sa come una crisalide, ma pronta a chrysalis, but ready to become some- diventare altro. thing else. Parole chiave Keywords Unità generazionale, conflitto, valori, Generational unity, conflict, values, globalizzazione, anomia. globalization, lawlessness. la sicurezza rispetto all’immigrazione di cambiamento socio-economico irregolare, la fronda contro l’Euro, che stava vivendo il Paese:5 l’esaltazione critica del civismo che - la proiezione nel presente, con l’emer- scende in politica). sione di un pragmatismo che privile- Una lettura del genere - che poi an- giava obiettivi di medio o breve periodo dremo ad approfondire - è effettiva- e rendeva più complicato, per il gio- mente innovativa e, soprattutto, esau- vane, prefigurare un preciso percorso riente? Già le indagini IARD della fine per il proprio futuro personale; degli anni Ottanta indicavano alcune - l’eclisse di modelli di riferimento forti, tendenze che si sarebbero poi affer- con il venir meno di letture capaci di mate nitidamente nel decennio suc- una interpretazione olistica della società cessivo, delineando nuove linee di e fautrici di un’etica condivisa, ben di- sintesi nel rapporto tra giovani e mon- versa dall’attuale relativismo dei valori, do adulto, senza omettere i fenomeni con forti tratti di frammentazione; 326 PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE AUXILIUM
di una quotidianità libera e impreve- dibile, foriera di eventi potenzial- RESUMEN mente gratificanti; Al margen de la conveniente repre- - il rifiuto per le scelte irreversibili e sentación de una “juventud en cri- definitive, collegato alla ricerca di sis”, esta con parte, sin embargo, condizioni eternamente “revocabili” de la hipótesis de que el eterno e, appunto, “rischiose”, almeno nella cambio de los jóvenes se cruza, seconda accezione: piuttosto che hoy, con la velocidad del mundo glo- l’impegnativa progettualità individuale balizado y con los desafíos que éste e collettiva, la preferenza tocca la también lanza a las ciencias sociales. continua roulette russa del momento Si es posible, de hecho, identificar e dell’istante, da vivere hic et nunc; “unidades generacionales” más o - l’emersione di una duplice sfiducia, menos precisas para la juventud de “sistemica” - evidenziata da una décadas anteriores, hoy faltan coor- DALLA “CRISI” ALLA “CRISALIDE”: I GIOVANI E IL MUTAMENTO SOCIO-POLITICO / LUCA ALTERI pluralità di fattori, tra cui la scarsa denadas ciertas. Por eso, una refle- frequentazione delle urne elettorali xión sobre los jóvenes del Tercer Mi- - e “sociale”, con una forte diffidenza lenio no se puede desvincular del verso l’Altro, soprattutto quando análisis de la involución de las de- non partecipe del “patto costitutivo” mocracias liberales, a la que la ju- della comunità e portatore di ele- ventud responde acentuando su ha- menti di estraneità. bitual actitud transformadora: cerrada como una crisálida, pero dispuesta 2. Giovani e politica a convertirse en otra cosa. Dai punti sopra esposti si desume la Palabras clave posticipazione nell’assunzione di re- Unidad generacional, conflicto, va- sponsabilità e l’auto-assemblaggio lores, globalización, anomia. di un proprio percorso etico, con un’attività di costante interpretazione - l’acquisizione di una moralità su e re-interpretazione dell’agire collet- due livelli, una valida all’interno della tivo e l’incidenza delle variabili strut- scuola e della famiglia - dove ormai turali. Mediando tra soggettività e re- la vecchia conflittualità ha ceduto il sponsabilità, il contesto crea sinapsi passo a una placida acquiescenza tra la dimensione economica e quella - e un’altra potabile per i diversi politica: come ignorare, del resto, sottogruppi sociali ai quali il giovane che al tramonto della società indu- appartiene, non senza contraddi- striale “classica” - che affidava alla zioni e overlapping; classe operaia del Primo Mondo la - l’ambivalenza del concetto di “ri- produzione delle merci e utilizzava il schio”, identificato da un lato come Terzo Mondo al massimo come sboc- una condizione connessa a più livelli co per la sovrapproduzione - abbia di precarietà (ambientale, lavorativa, corrisposto la crisi della modernità familiare), dall’altro come archetipo politica, in cui gli istituti del partito, RIVISTA DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE • ANNO LVIII NUMERO 3 • SETTEMBRE/DICEMBRE 2020 327
del sindacato, della famiglia nucleare oggi non viene più chiesta una “visione e della scuola-università non riescono del mondo” - quasi che si volesse li- più a garantire legittimità al sistema berarle dal peso metafisico di una politico liberaldemocratico? Ne con- completa Weltanschauung - ma solo segue l’offensiva degli interessi eco- un opinionismo da talk-show, non a nomici, che trasportano nel Primo caso appreso proprio dai talk-show Mondo le condizioni lavorative nel o da qualche maramaldo Tribuno dei passato prerogative del Terzo e vanno Social. Quale responsabilità si impone, a colmare il vuoto di leadership della se esiste uno squilibrio importante tra politica contemporanea.6 Allo stesso le discipline presenti nel paniere dei modo, Weber teorizzava l’etica della valori (la genetica, l’economia, la poli- responsabilità nel momento in cui era tica, la religione) e il background cul- necessario un bilanciamento tra turale messo a disposizione di chi si l’ascesa dello Stato moderno e la sua affaccia alla vita adulta? Quale coe- DOSSIER burocratizzazione nella nota “gabbia renza può essere richiesta se la vita, la di acciaio”, con la conseguente istan- morte, la sessualità, l’identità e i ruoli za per una soggettività “compatibile”. di genere diventano oggetto di nego- Oggi, al contrario, l’involuzione dello ziazione, quasi alla ricerca dell’incontro Stato e la sua rinuncia a svolgere la tra la domanda e l’offerta di un’etica funzione di integrazione dei subalterni declinata in senso pratico, “azione” incide sulle condizioni materiali della prima ancora che “pensiero”? vita sociale e sulla diffusione di un’eti- Il vivere di ogni giorno, infatti, richiede ca condivisa. Sotto la cenere cova, - prima ancora delle gesta eroiche o infatti, “la fiamma della convinzione degli eventi eccezionali - una linea di pura”, - evidente nell’opzione jihadi- condotta “operativa”, che Carmen sta, che mira a debellare gli ultimi re- Leccardi definì un know-how etico sidui dell’Illuminismo, più che l’Occi- routiniero7 e che mira a creare tanti dente tout court - ma presente, in se- piccoli travet dei codici comporta- dicesimi, anche nelle più consultazioni mentali correnti, che ri-personalizzano elettorali di anni recenti, che spesso l’intersoggettività, ma trattano la re- hanno prodotto esiti “imprevedibili”, sponsabilità/risposta come fosse una quantomeno imprevisti dai maggiori procedura. D’altronde, se la vita quo- analisti. Dalla Brexit a Trump, dalla tidiana si sub-politicizza, è plausibile sconfitta della riforma costituzionale che la morale diventi il vademecum di Renzi agli exploit dei diversi partiti delle micro-interazioni, giocate tra la anti-sistema, in un percorso iniziato spinta dell’individualità, da un lato, e idealmente quindici anni fa, al tempo le pressioni della conformità dall’altro. della bocciatura franco-olandese del Il percorso, però, non è completa- Trattato costituzionale europeo: voti mente pacificato: dubbi e incertezze rabbiosi, espressi “di pancia”, voti lo costellano. Il problema principale “periferici”, voti a perdere, che spesso non è situato nell’insidia della stan- hanno coinvolto primariamente le ge- dardizzazione delle strategie di rispo- nerazioni più giovani, le stesse a cui sta - peraltro comune ai diversi ten- 328 PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE AUXILIUM
tativi di ridurre la complessità - ma va, semplicemente “si astiene” da nello scarto tra la richiesta di respon- quella dominante, proponendo nuovi sabilità auto-definita e la riduzione usi e norme senza la pretesa, però, di delle strutture istituzionali che do- una validità generalizzata. vrebbero concorrere a formarla. È Il risultato è un micro-patto sociale, quello che Bauman definì «paradosso che vale solo per chi è partecipe di etico della postmodernità»8 e che quella subcultura, ma che non si pone consiste nella contraddizione per il problema di rovesciare “lo stato di cui alla nuova autorità delle scelte cose presenti”. Non si confonda l’evi- morali dell’individuo non corrisponde denza per cui oggi proprio il settore un’adeguata disponibilità delle risorse della cultura e delle subculture occupi sociali. Bauman si riferiva soprattutto stabilmente il campo dei conflitti tar- ai principi universali, ai quali approc- do-moderni:10 si tratta infatti di con- ciarsi in modo certo, ma oggi la la- testazioni che hanno a che fare con DALLA “CRISI” ALLA “CRISALIDE”: I GIOVANI E IL MUTAMENTO SOCIO-POLITICO / LUCA ALTERI tenza è allargata alle istituzioni e alle la spazialità, più che con la politica, strutture di supporto per la cittadi- nella modulazione del confine prima nanza, venute meno le quali il pactum del quale termina la cultura e oltre il unionis risulta etereo e sfuggente. Lo quale inizia la subcultura. Il rapporto Stato non dà più, chiede soltanto e tra le due dimensioni è di quantità, toglie anche il diritto di immaginare più che di qualità: appartenere a una mondi altri: si pensi alla ricerca del subcultura, infatti, significa condivi- Mito, che secondo Nietzsche avrebbe dere un sottogruppo, la cui agibilità, dovuto sostituire la Storia, ma che in- però, è determinata, quasi “conces- vece cede il posto a una sorta di sa”, dalla cultura mainstream, pronta pragmatismo nel quale gli elementi a cooptarne istanze innovative e com- simbolici costituiscono gli strumenti patibili. L’orizzonte attuale del con- per la normale quotidianità. flitto, quindi, non è sintetizzabile nel Non c’è più la controcultura, che per ‘contro’, quanto nella volontà di Luciano Gallino rappresentava il pri- smontare la dicotomia ‘sopra/sotto’, mato dell’affettività e dell’emotività tra un indirizzo culturale principale e contro la ragione9 - ma anche la dila- uno subalterno. tazione della coscienza e il tentativo Quest’ultimo rifiuta l’ordine spaziale di superare i limiti sensoriali - in vigente e cerca la fluidità, la contami- quanto non c’è più neanche una cul- nazione, la mobilità. Nei contesti più tura a cui contrapporsi, solo una mo- virtuosi viene a formarsi una sorta di dellistica di fredda efficienza, all’in- sprawl culturale, cioè un conglome- terno della quale far rientrare il claim rato disordinato di spazi, di tempi, di dell’onestà, una sorta di blob indiffe- identità e di issue, orgogliosamente renziato nel quale inglobare l’intera orizzontale, tale da disegnare una classe politica. Non più controcultura, mappa delle nuove complessità. Gli quindi, ma subcultura, nella quale il individui, soprattutto i più giovani, si giovane è incapace di produrre una trovano ad attraversare i frammenti meta-narrazione originale e alternati- dell’io e dell’Altro, plasmando il loro RIVISTA DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE • ANNO LVIII NUMERO 3 • SETTEMBRE/DICEMBRE 2020 329
coinvolgimento nella società secondo della società civile, la politicizzazione le caratteristiche della “nuova politi- dei diversi campi dell’agire sociale, ca”: non esiste più un Palazzo d’in- l’attivismo 2.0, la diretta accountability verno da conquistare, ma una serie che i cittadini esigono dai loro rap- policentrica di poteri, non di rado in presentanti costituiscono le variabili contraddizione tra loro. Qual è - se innovative di un panorama parteci- esiste - lo spazio per le issue conte- pativo in profondo mutamento, nel statarie? Oppure, al contrario, la ge- quale però, più che la Politica, sono nerazione dei Millennials non sarà in crisi le organizzazioni e le strutture contraddistinta dall’antagonismo po- politiche; più che il Partito, è in crisi il litico, come accadde a buona parte party on the ground,11 più che la so- di quelle precedenti? Se la cultura vranità, è in crisi la sua declinazione giovanile non è più “contro” e la po- statale; più che gli organi assembleari, litica non espressamente “anti qual- sono in crisi i luoghi fisici del decision DOSSIER cosa” è possibile che esista una con- making, divenuto progressivamente tinuità valoriale tra le generazioni e più etereo, volatile, transnazionale; che la conflittualità di quelle più gio- più che la centralità del Lavoro, infine, vani persegua solamente il pieno in- come ambito privilegiato della Politica, gresso nella “società degli adulti”? è in crisi proprio l’occupazione come La tardo-modernità, d’altronde, esalta valore significante dell’individuo. le differenze identitarie, anziché cer- Fare politica significa porre le relazioni care di omogeneizzarle, e offre ai cit- sociali sul livello più alto possibile di tadini nuove dimensioni aggregative generalità, che renderebbe virtual- (il territorio, il consumo, i protocolli mente impossibile, come ci ricordava comunicativi) all’insegna della tra- Leonardo Morlino,12 un’effettiva in- sversalità politica e del superamento del paradigma della redistribuzione. dagine empirica, se non mediante un Chi opina che ciò avvenga in conti- congruo equilibrio tra la distintività nuità con quanto statuito, nella se- puntuale della politica e la sua “es- conda metà del Novecento, dalla senza universale”. È possibile oggi ri- Nuova Sinistra dimentica come, al- scontrare quel punto di incontro, pas- l’epoca, le istanze di liberazione na- sando dall’unità teorica fondamentale zionale, di riconoscimento culturale e a una teoria generale della politica? di promozione delle differenze avve- Per farlo, è necessario - quasi inevi- nissero secondo un profilo di supe- tabile - “attraversare” per le nuove ramento del capitalismo e non nel di- generazioni e la loro idea di parteci- sinteresse verso il quadro economico pazione: cosa pensano del concetto e i rapporti di produzione. di potere, della divisione in classi, del In un contesto del genere la Politica sistema partitico, della distinzione tra continua a offrire percorsi di resilienza le élites e la massa, dei meccanismi e vecchi ancoraggi, all’insegna di una di solidarietà? In una sola parola, per contemporaneità che non intende ab- quanto “archeologica”, cosa pensano dicare il suo ruolo: il protagonismo della quidditas della politica? 330 PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE AUXILIUM
3. Non generazioni, ma “unità nica soffre un oggettivo deficit di ana- generazionali” lisi, spesso limitandosi all’enuncia- zione apodittica del “prolungamento” Una premessa è d’obbligo: lo sguardo della condizione giovanile, “stirac- sociologico sulle giovani generazioni chiata” come una coperta lisa e in- - rinforzato da ricerche empiriche che tenta ad ammantare - senza sostan- legittimino le affermazioni espresse - ziali differenze - adolescenti, ventenni, è quanto mai complicato in una so- trentenni e quarantenni, magari sulla cietà, come l’attuale, che non è più base del semplice assunto di condi- rappresentabile come un fiume - a videre la passione per lo stesso vi- onta della tanto sbandierata “fluidità” deogioco oppure di essere seguaci dei nostri tempi - quanto, più pro- della medesima fiction. Di contro, la priamente, come «un insieme di poz- possibilità di valorizzare l’approccio zanghere e piscine».13 longitudinale diventa effettiva se viene L’intervento scientifico del ricercatore DALLA “CRISI” ALLA “CRISALIDE”: I GIOVANI E IL MUTAMENTO SOCIO-POLITICO / LUCA ALTERI valutata l’incidenza sulle nuove ge- deve, dunque, trovare il giusto bilan- nerazioni di alcune variabili che - per ciamento tra due punti di partenza: quanto in maniera frammentata e a da un lato, il dato per cui gli apparte- volte sfuggente, rispetto al setaccio nenti a una generazione condividono della ricerca empirica - sono oggi dri- oggettivamente tratti comuni, essen- ver di mutamento sociale, culturale do stati socializzati nel medesimo ed economico. Ci riferiamo al pro- contesto storico; dall’altro, l’evidenza cesso di globalizzazione, giunto a per cui l’oggetto stesso dell’indagine piena maturazione in virtù dei miglio- - le giovani generazioni - si presenta ramenti infrastrutturali e tecnologici, come mutevole e in perenne cambia- da un lato, e delle facilitazioni norma- mento: una sorta di caleidoscopio al tive per la mobilità transnazionale, cui interno «troviamo giovani centrali dall’altro: allo stesso tempo, non si e giovani marginali, giovani relegati può fare a meno di notare come la in una condizione di spettatori e gio- “derivazione ideologica” al mondo vani che ambiscono ad affermarsi globalizzato - nel quale, veniva an- come attori, che non si limitano a ri- nunciato trionfalmente, libero mercato flettere passivamente il mutamento e diffusione della democrazia avreb- sociale e politico, ma che contribui- bero finito per coincidere - abbia tra- scono ad orientarlo».14 Troppo co- dito le sue premesse. modo, quindi, fermarsi sciattamente L’attuale fase storica ha conosciuto, a una descrizione di prammatica, che infatti, un clamoroso rallentamento parla di una generazione apatica, ri- della crescita economica - ben prima piegata nel privato, indifferente a dell’esplosione della pandemia - un valori politici e ideologie, sostanzial- aumento delle disuguaglianze, l’in- mente narcisista e proiettata solo al sorgere di molteplici conflitti di bassa soddisfacimento di piaceri, peraltro e media intensità, infine un generale labili e omogeneizzati. Allo stesso deterioramento proprio della demo- tempo, anche la dimensione diacro- crazia liberale, attanagliata dal “voto RIVISTA DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE • ANNO LVIII NUMERO 3 • SETTEMBRE/DICEMBRE 2020 331
populista” e spesso ridotta a mera apatica e disinteressata, sottolinean- procedura di trasformazione del con- done - invece - la tendenza a rein- senso - peraltro espresso da una ventare forme di attivismo sociale e porzione sempre minore di cittadini - politico, pur nella difficoltà di indivi- in seggi. La seconda caratteristica - duarne espressioni generalizzabili e inevitabilmente legata alla prima - ri- continuative. L’incidenza delle sud- guarda il processo di individualizza- dette variabili - e delle relative ambi- zione, che si radicalizza tanto da evi- valenze - sulla condizione giovanile denziare la costruzione di biografie ha finora prodotto una pluralità di autodefinite e personalizzate, prive concetti e di definizioni che cercano, di binari ascritti e riferibili a classi so- a fatica, di racchiudere una “unità ge- ciali o ceti. Per quanto le basi materiali nerazionale” forse semplicemente ir- della vita sociale abbiano un’impor- rintracciabile, ai giorni nostri. In un tanza addirittura sempre crescente, recente passato, invece, alcuni espe- DOSSIER si assiste alla separazione tra la so- rimenti sociologici hanno tentato - cialità e la compresenza fisica, come prendendo spunto da un classico co- pure tra la prossimità sociale e quella me Karl Mannheim16 - di catalogare geografica: qui entra in gioco la terza le coorti di età più giovani, come variabile, vale a dire il ruolo dei mass attori (attivi e passivi) di un mutamento media nel ridefinire i legami sociali e sociale riscontrabile dalla comparsa le forme di sociazione con importanti delle ideologie in poi. Il buon esito del ricadute anche nella dimensione po- suddetto tentativo17 ne suggerisce litica. La precarizzazione lavorativa - una veloce sintesi, nella quale pos- favorita da norme, coerenti in molte siamo distinguere quanto segue. parti del mondo occidentale, volte a raddrizzare quel saggio di profitto in 3.1. I giovani dei fascismi progressiva caduta dagli anni Settanta Si tratta delle generazioni che, negli dello scorso secolo - non è disgiunta, anni Venti e Trenta del Novecento, infatti, da analoga incertezza esisten- diventarono il principale settore di in- ziale e politica, con una sostanziale tervento degli Stati autoritari e totalitari divaricazione degli esiti: da una parte che si formarono in Italia e in Germa- l’exit, vale a dire la fuga verso l’asten- nia. Recettori passivi di una propa- sione (con la variante del voto popu- ganda martellante, alcuni di loro dan- lista, che fa perno sul medesimo di- no vita a esperienze politiche che si sagio), dall’altra la riconfigurazione, indirizzeranno verso finalità diame- soprattutto per i più giovani, dell’im- tralmente opposte rispetto ai deside- pegno nel sociale e nella politica. rata del regime di turno: è il caso Questo secondo percorso, meno degli Arditi del Popolo che, nati nel “mediatico” e più silenzioso del primo, 1921 da una scissione interna alla nell’ultimo decennio è stato oggetto sezione romana degli Arditi d’Italia, si della meritata attenzione scientifica,15 opporranno alle violenze squadriste che ha sostanzialmente smentito la e difenderanno i quartieri popolari comoda narrazione di una gioventù dalle incursioni delle Camicie Nere. 332 PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE AUXILIUM
Pur spazzati via dal fascismo, rap- nicazione di massa, che ne era inti- presenteranno comunque un pro- mamente connessa. Proprio i giovani dromo di opposizione politica al go- proletari mostrano i tratti più marcati verno di Mussolini. La stagione della dell’auto-costruzione di nuovi costumi Resistenza vedrà l’impiego, almeno di vita e di idoli innovativi: a partire in Italia, di giovani e giovanissimi, dal mondo anglosassone si svilup- pronti a militare - con compiti diversi pano subculture politiche assoluta- - tra le file dei partigiani; nondimeno, mente eterodosse rispetto ai modelli a livello di analisi sociale, continuerà delle generazioni adulte. Pur essendo a mancare un opportuno focus sulla fenomeni culturali e non politici, tali figura del “giovane”, la cui soggetti- turbolenze giovanili risulteranno anti- vità ancora non appariva in tutta la cipatrici delle grandi contestazioni sua nitidezza. A ben vedere, però, studentesche del decennio succes- non era un’assenza percepibile so- sivo, quantomeno per la capillarità DALLA “CRISI” ALLA “CRISALIDE”: I GIOVANI E IL MUTAMENTO SOCIO-POLITICO / LUCA ALTERI lamente in determinati contesti so- della loro diffusione, che andava per ciali, ma nell’intera società: non prima la prima volta al di là dei confini occi- degli anni Cinquanta, infatti, verrà ri- dentali (è il caso del Giappone con i conosciuta in tutto l’Occidente la vi- Taiyozoku). All’inizio degli anni Cin- sibilità del giovane, non del giovane quanta, l’Italia scontava ancora un “bene” o del “giovinastro”, ma del tasso di arretratezza (pur in via di as- giovane tout court, tale da marcare sottigliamento nel corso del decennio) la sua differenza con i canoni tradi- superiore a quello degli altri Paesi zionali della società moderna. che conoscono l’insorgenza di modi e stili di vita alternativi: ciononostante 3.2. La generazione “scettica” sugli organi di stampa incominciano del secondo dopoguerra a profilarsi le prime preoccupazioni Inizialmente i giovani saranno soprat- sullo “stato morale” della gioventù tutto i figli della borghesia, gli unici a italiana per la comparsa, anche nella potersi differenziare in quanto “ado- penisola, di sparuti gruppi di rocka- lescenti” e “studenti”: i giovani operai, billies e mods. invece, erano sostanzialmente privati 3.3. La generazione della Protesta della loro adolescenza, dal momento che la precoce fine degli studi e il re- La “generazione politica” per eccel- pentino ingresso nel circuito produt- lenza è sicuramente in debito con tivo li rendeva difficilmente distinguibili l’effervescenza culturale del decennio rispetto ai genitori. Negli anni Cin- precedente, per quanto limitata a col- quanta, a sovvertire l’ordine delle co- lettivi oggettivamente poco numerosi se, permettendo l’inclusione dell’ope- di giovani: l’impegno politico produce raio nella neonata sfera giovanile, in- aggregazione nelle scuole, nelle fa- terviene uno dei principali elementi di coltà universitarie e nei quartieri, ma trasformazione della condizione di trova linfa continua anche in momenti giovane adulto: l’avvento della società culturali (concerti rock, locali alterna- dei consumi e, con essa, della comu- tivi, teatrini off). La generazione dei RIVISTA DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE • ANNO LVIII NUMERO 3 • SETTEMBRE/DICEMBRE 2020 333
“sessantottini” è la prima capace di e consumati gli effluvi, la cultura di trasformare una “semplice” subcul- questa prolungata stagione non è tura in una controcultura (vale a dire, riassumibile in una ideologia o in una opposizione politica e ideologica “teoria” filosofica. Se è palese l’in- alla cultura dominante), mediante la fluenza di varie “contro-culture” (hip- messa in opera di “istituzioni alter- py, beat, culture psichedeliche, orien- native” (stampa underground, case talismi…) come retroterra di una più comuni, cooperative, corsi scolastici generale “filosofia della liberazione”, autogestiti, non-professioni), ma an- volta alla auto-determinazione di pra- che grazie al suo prolungamento ol- tiche, saperi e ritualità, la cultura del tre i venti anni del periodo di transi- ’68 non è riconducibile a un unico si- zione giovanile, cancellando i riti di stema di procedure e di rappresen- passaggio (famiglia, scuola, casa, tazioni. Più che una cultura, è una lavoro) che ogni altra sottocultura idea, la ricerca di uno spazio diverso DOSSIER aveva invece mantenuto. rispetto a quello della sinistra clas- Il riconoscimento della portata rivo- sica. A ben vedere, sono le riviste luzionaria del Sessantotto, “anno to- della Nuova Sinistra, più che i gruppi temico” per la storia del XX secolo, è dirigenti delle varie sigle e l’elenco un fatto sostanzialmente acquisito.18 dei collettivi “di movimento”, che si Nel contesto del caso italiano, il ’68 rivelano essere centri di documen- è stato parte di un evento globale tazione e testimonianza: esse rivela- (vale a dire, non può essere ricono- no la presenza stessa di quel nuovo sciuto se non in rapporto a un movi- movimento, che esprimeva modalità mento planetario di contestazione) e innovative di fare politica. contemporaneamente fenomeno spe- All’interno di tale novità si situa la cifico: ha avuto - come è noto - un proliferazione spontanea e incontrol- caratteristico prolungamento (fino a lata di gruppi e collettivi che inizia fin essere interpretato de facto come un dalla metà degli anni Sessanta a dif- biennio, che comprende anche gli fondere istanze politiche al di fuori avvenimenti e le lotte del 1969) e ha dei circoli e delle sezioni di partito, dato vita a un ciclo di contestazione ma all’interno di quartieri, scuole, uni- durato un intero decennio, rendendo versità. Per la prima volta nella storia legittima l’interpretazione che parla della partecipazione politica di questo della “stagione dei movimenti”. Al- Paese, la presenza di giovani è pre- l’interno di tale stagione, sono due gli ponderante: una ricerca del 1967 aspetti salienti che sintetizzano i tratti (dunque all’alba della rivolta genera- innovativi dell’evento-’68 e lo rendono zionale) individua sull’intero territorio un momento memorabile anche nel- nazionale 312 gruppi di base, equa- l’ottica generazionale: la produzione mente distribuiti tra grandi città e pic- congiunta di una “nuova cultura” e di coli centri.19 La composizione sociale una “nuova politica”. Proprio per il è caratterizzata da un 35,5% di stu- suo rapporto di reciprocità con i mo- denti (a cui aggiungere insegnanti e vimenti che ne hanno prodotti, diffusi assistenti universitari, per un totale 334 PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE AUXILIUM
del 54,5% degli attivisti intervistati) spesso, però, a discapito di passi come gruppo principale; per quanto concreti verso una effettiva compren- concerne l’età, il 77,5% aveva meno sione. La data di inizio di questa ge- di trenta anni ed era in prevalenza nerazione è collocabile subito dopo il maschio (il 69%). La prevalenza rela- Sessantotto, tanto che essa si so- tiva di gruppi di matrice ideologica vrappone per un lungo periodo con cattolica (44,5%), rispetto a quelli di la precedente, piuttosto che sostituirla ideologia marxista (19,6%) o mista del tutto. C’è un filo logico: il vasto (15,1%) è un dato relativamente sor- movimento di lotte sociali cresciuto prendente, sicuramente meno note- negli anni Sessanta e che coinvolse, vole rispetto alla condivisione di una nel biennio 1968-’69, fabbriche e ideologia comune, all’interno del- scuole, conosce alla fine del 1969 un l’istanza dell’extraparlamentarismo: incrudimento repressivo (strategia «La ricerca di un nuovo modo di fare della tensione, strage di Piazza Fon- DALLA “CRISI” ALLA “CRISALIDE”: I GIOVANI E IL MUTAMENTO SOCIO-POLITICO / LUCA ALTERI politica comportante la messa in tana, offensiva contro il movimento crisi delle istituzioni rappresentative operaio e studentesco…). Come con- è un denominatore politico comune, seguenza (almeno parziale), il dibattito profondamente radicato a varie già in corso sull’uso della violenza nei esperienze di dissenso e di opposi- processi rivoluzionari (oppure sem- zione ed è l’elemento più general- plicemente intesi come tali) spinge mente caratterizzante dei piccoli alcune formazioni extra-parlamentari gruppi».20 In queste esperienze la ad aderire alla pratica armata. dimensione dell’”intellettuale di mas- Negli anni Settanta, però, la violenza sa”, in cerca di una sua identità mi- non è appannaggio solo della mag- litante e pratico-politica, viene teo- matica area alla sinistra del Pci, ma rizzata e praticata, ma non per que- viene teorizzata e praticata anche sto organizzata in modo tradizionale, dalla destra eversiva, con modalità e intrisa contemporaneamente di una presupposti così differenti rispetto concezione “pedagogica” del fare alla prima da non poter essere taciuti, politica e di una logica “spontanei- ma neanche approfonditi in questa stica” che emergerà in modo diffuso sede. Pur nello sradicamento vissuto nell’interazione tra militante del grup- (insito nelle linee stesse del supera- po spontaneo e protagonista del mento della modernità), il militante di “movimento” studentesco, con con- sinistra, infatti, aveva all’epoca un re- seguenze che l’unità generazionale ferente storico e politico ben preciso, successiva finirà per ereditare. rappresentato dalla classe operaia: a destra, invece, si guardava con rim- 3.4. La generazione della violenza pianto a un soggetto che non esisteva politica più, lo Stato-potenza e il suo impe- Sul fenomeno armato che si è svilup- rium. La società organica, fondata su pato in Italia tra la fine degli anni Ses- precise gerarchie, a cui faceva riferi- santa e la prima metà degli anni Ot- mento il fanatismo conservatore, era tanta si sono spese infinite parole, ormai tramontata e i suoi valori con- RIVISTA DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE • ANNO LVIII NUMERO 3 • SETTEMBRE/DICEMBRE 2020 335
siderati irrimediabilmente tramontati. costruire una grande diga contro il Il militante di destra sentiva che la comunismo; sua Patria non era più compresa nello - neo-fascisti: rivendicano in toto spazio geografico di un tempo, né l’esperienza fascista, ritenendola la rappresentata dai partiti, dalle élites sola adeguata a rispondere congiun- economiche, dai rappresentanti delle tamente alle minacce del collettivismo forze armate e (meno che mai) dagli marxista e dell’individualismo liberale; intellettuali “traditori”. Era necessario, trovano consensi nei giovani di livello dunque, un gesto eclatante, che te- culturale più basso per la compren- stimoniasse la persistenza, pur nello sibilità dei messaggi e lo scarso ap- sfacelo valoriale della modernità com- profondimento teorico; piuta, di individui superiori (Übermen- - tradizionalisti “ghibellini”: più raffinati schen), dotati di una inflessibile de- teoricamente, arrivano all’espressione terminazione. La violenza della sinistra di una Weltanschauung alternativa DOSSIER radicale, dunque, aveva un interlocu- partendo da basi filosofiche rintrac- tore privilegiato (i partiti rappresenta- ciabili per lo più in Julius Evola. Si op- tivi della classe operaia), di cui inten- pongono al modernismo e al mate- deva guastare la riconciliazione con rialismo, tanto comunista quanto li- il “sistema”, e colpiva prevalente- berale, rimpiangono la ricchezza spi- mente i simboli del “potere”: magi- rituale della pre-modernità. Dal punto strati, politici, sindacalisti, controllori di vista politico ritengono le demo- delle agenzie culturali. crazie liberali quasi più pericolose di La violenza della destra, invece, si quelle socialiste, per la loro pretesa abbatteva sull’intera società civile (si di influenzare anche le anime dei cit- pensi alle stragi ferroviarie e alle de- tadini, inaridendole; flagrazioni in piazza) e aveva l’obiettivo - tradizionalisti cattolici: considerano di un sasso lanciato nello stagno, un il concetto di “tradizione” come ar- grido di dolore e insieme un avverti- chetipo, non sdegnano le liberal-de- mento alla società di massa intorpidita mocrazie e rifiutano, anzi, i tratti più dai media: il consumismo non aveva secolarizzati dell’esperienza fascista; ancora narcotizzato tutti i sensi, né il - la “nuova destra”: si richiama so- comunismo rappresentava l’unica al- stanzialmente alla categoria di Ge- ternativa. Sul modello di “nuovo Stato” meinschaft (comunità), messa a fuoco e sulle modalità/tempistiche per at- da Ferdinand Tönnies alla fine del- tuarlo, però, il dibattito a destra era l’Ottocento. Individua le società in- ancora aperto, in virtù di una diffe- dustriali del tempo come i luoghi dello renziazione dei suoi teorici e militanti sradicamento, della perdita delle ra- in una miriade di sigle con approcci dici, dell’omogeneizzazione, della “cri- diversi, riassumibili generaliter in: si della civiltà”. Per colmare il vuoto - nostalgici: riscontrabili principal- della Metropolis occidentale vagheg- mente nelle generazioni più anziane, gia un ritorno al mondo del “rito” e ricordano il fascismo come una sta- della “festa” come espressione dei gione felice, utile ancora adesso per “valori agonici” propri delle grandi 336 PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE AUXILIUM
personalità. La destra comunitaria ri- vimenti sociali dalla sensibilità liber- marrà un filone sempre vivo, anche taria, autogestionale, pacifista e fem- se minoritario, nel panorama italiano minista, portatori di valori post-ma- della seconda metà del XX secolo: è terialisti, preoccupati del degrado la prima corrente della destra italiana dell’ambiente, si sono affermati in capace, inoltre, di creare rete con una virulente mobilitazione sia contro analoghe esperienze europee, in virtù l’energia nucleare civile, sia contro di riferimenti culturali stranieri (su tutti, quella militare, attraverso l’azione di il francese Alain de Benoist). piazza e il voto di protesta. Poco inclini a darsi una struttura organiz- 3.5. La “generazione del rischio” zativa, i movimenti verdi sono co- L’ultimo quarto di secolo è stato se- munque riusciti a conglobare le di- gnato, nella maggior parte dei Paesi verse correnti alternative e ambien- dell’Europa occidentale, dalla com- taliste, facendo entrare l’ecologia nelle DALLA “CRISI” ALLA “CRISALIDE”: I GIOVANI E IL MUTAMENTO SOCIO-POLITICO / LUCA ALTERI parsa sulla scena politica dei movi- arene elettorali: un punto di svolta fu menti “verdi”. Configurabili inizial- rappresentato dalla candidatura di mente come gruppuscoli marginali e René Dumont alle elezioni presiden- poco strutturati, considerati espe- ziali francesi del 1974, con il seguente rienze amatoriali e vergati di utopismo successo dei Verdi negli scrutini mu- (con l’obiettivo di un ritorno all’età nicipali e regionali. Dal 1979 in poi, il dell’oro pre-industriale), erano arrivati Parlamento europeo fornirà loro un a imporsi come credibili concorrenti palcoscenico privilegiato, fino ad ar- dei tradizionali partiti politici di sinistra. rivare al fortunato ciclo della prima Da allora sono ormai considerati come metà degli anni Novanta, quando i una componente della cosiddetta Verdi partecipavano contemporanea- “Nuova Sinistra”, capaci di imporre mente al governo di cinque Paesi eu- le proprie issue all’interno del pubblico ropei (Finlandia, Italia, Francia, Ger- dibattito. Nel farlo, sono stati sicura- mania e Belgio), con l’aggiunta del- mente aiutati dalla nuova sensibilità l’appoggio esterno in Svezia. ecologista (intesa in senso lato, dal- Legato a tematiche ambientaliste, ma l’ambientalismo classico alla salubrità dotato di un respiro ben più ampio, è alimentare), tale da porsi come l’unica il movimento pacifista che si mobilita ideologia politica nuova nel panorama contro l’istallazione di missili nucleari politico dalla fine della II Guerra Mon- a Comiso e che risulterà tra i fondatori diale. Comparsi durante gli anni Set- della successiva mobilitazione “No tanta in numerosi Paesi europei (per global”. Gli anni Ottanta, infine, co- quanto isolate voci allarmistiche sui noscono anche le ultime significative danni dell’industrializzazione fossero ondate del movimento femminista, diffuse già da almeno un paio di de- che proprio in questo decennio vede cenni), i primi gruppi ecologisti usci- concretizzarsi, ai fini di un’approva- rono dal militantismo associativo e zione legislativa, norme che acco- dai circoli della sinistra alternativa glievano le istanze di uguaglianza post-sessantottina. Questi nuovi mo- giuridica tra uomo e donna. In Francia RIVISTA DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE • ANNO LVIII NUMERO 3 • SETTEMBRE/DICEMBRE 2020 337
viene approvata nel 1985 una seconda ciale che sarebbe potuto durare in legge che prevede il divorzio con- eterno».21 Tale convinzione si “antro- sensuale, la depenalizzazione del- pomorfizza” nella figura del paninaro, l’adulterio e la completa parità dei un soggetto interclassista che sim- coniugi nella gestione del patrimonio boleggia il tentativo del giovane pro- familiare. In Italia, Spagna, Portogallo veniente dalla classe popolare di av- e Grecia negli anni 1975-1980 ven- vicinarsi alle soglie del benessere e a gono approvate leggi di riforma che uno stile di vita simile a quello dei figli affrancano le donne dalla tutela ma- della upper class, scavalcando con ritale. In Spagna il divorzio è introdotto decisione, dunque, la distinzione tra nel 1981, in Grecia l’anno dopo; an- atteggiamenti “borghesi” e atteggia- cora in Francia, nel 1981, viene inau- menti “proletari”. I paninari altro non gurato il Ministero dei Diritti delle sono che l’equivalente degli inglesi donne, il cui scopo era quello di im- Casuals e con questi condividono al- DOSSIER porre l’uguaglianza di condizione tra cuni tratti che li rendono classificabili i sessi, mentre, sempre in quell’anno, come giovani di destra, per quanto le Nazioni Unite promuovono la Carta inizi a vacillare l’opportunità di una dei diritti delle donne contro la violenza distinzione intra-giovanile sulla base e i casi di discriminazione. del cleavage destra/sinistra: nati in Gli anni Ottanta non si caratterizzano un tempo che conosceva il riflusso solo per una maggiore consapevo- dell’agire politico e l’esaltazione di lezza dei rischi ambientali connessi pratiche edonistiche (anche estreme, all’innovazione tecnologica e all’uso con il boom delle tossicodipendenze), indiscriminato di delicate fonti ener- i paninari si mostrano attratti dagli getiche: la generazione successiva a stereotipi della cultura popolare sta- quella “politica” per eccellenza co- nosce una forte aggregazione anche tunitense (trash-food, serial e telefilm intorno alla cultura del consumo, si d’azione), sono sciovinisti, maschili- riconosce in una identità mass-me- sti, xenofobi. Non si può parlare di dializzata, definisce la propria strati- una vera militanza politica a destra, ficazione sociale anche mediante il tanto che i loro luoghi di aggregazio- possesso o comunque la ricerca di ne non sono i circoli e le sezioni di oggetti e servizi simboli di un certo partito, quanto le comitive, i gruppi status. Gli anni Ottanta sono testimoni di amici, i bar di periferia, le curve di una forte crescita economica (per degli stadi (dove incomincia a svi- quanto limitata ad alcuni strati di po- lupparsi una subcultura che esplo- polazione), tanto che molti giovani derà nel decennio successivo). Allo vedono a portata di mano un certo li- stesso tempo, sono le marche di ab- vello di benessere: «Si pensava col- bigliamento (giacconi Moncler, scar- lettivamente - ci si voleva far colletti- pe Timberland, jeans Levi’s), più che vamente pensare - che ci si trovasse la simbologia politica, a fungere da in un protetto e brillante ventre di collante e segnare un abbozzo di vacca del benessere e della pace so- omologazione interclassista. 338 PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE AUXILIUM
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