IL NOSTRO GRAZIE A MATTARELLA - DEMOCRATICI CRISTIANI Direttore Maria Chiara Mattesini - Il Domani d'Italia
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DEMOCRATICI CRISTIANI Direttore Maria Chiara Mattesini Direttore responsabile Lucio Alessio D’Ubaldo Anno XII - Dicembre 2021 IL NOSTRO GRAZIE A MATTARELLA
“Visitaly Maps” te della Repubblica, Sergio Mattarel- attuazione del Pnrr. Per questo le L’ITALIA DA EMOZIONARE GRAZIE la, un vivo apprezzamento per il lavoro svolto al vertice delle Istitu- scelte dei prossimi mesi risulteranno determinanti. zioni repubblicane, il profondo A riguardo, l’ANDC formula l’ausp- PRESIDENTE rispetto per la Carta costituzionale, l’impegno esemplare con il quale, nei icio che le forze politiche siano animate da senso di equilibrio e momenti cruciali della vita democra- responsabilità, specialmente nell’esa- Pubblichiamo l’ordine del giorno tica del Paese, ha dato prova di minare con sereno scrupolo la possi- approvato al termine dell’Assemblea saggezza di fronte a gravi difficoltà, bilità di confermare, al vertice dello generale dell’ANDC, tenuta il 26 specialmente in una fase complessa e Stato, il Presidente in carica. Anche novembre a Roma, presso il Centro delicata dei rapporti internazionali tra se Mattarella ha più volte ribadito congressuale “Gli Archi”, largo S. gli Stati e tra le aree economiche del l’esclusione di un secondo mandato, Lucia Filippini 20, in occasione dei mondo, contribuendo in questo modo il sentimento che prevale nella 150 anni della nascita di Luigi Sturzo a rafforzare lo spirito europeo. pubblica opinione è di piena fiducia . L’Associazione, per altro, considera nei confronti della sua persona. Per L’Assemblea generale dell’Associ- essenziale il proseguimento della questo non sarebbe una forzatura, né azione nazionale dei Democratici politica di coesione nazionale che ha fornirebbe pretesti alla evocazione di Cristiani (ANDC), si è riunita a Roma trovato riscontro efficace nella espe- un presidenzialismo fuori dal dettato oggi, 26 novembre 2021, in occasio- rienza di Governo voluta dal Presi- costituzionale: un reincarico rappre- ne dei 150 anni dalla nascita del dente Mattarella e associata larga- senterebbe semmai la stigmate del fondatore del Partito popolare, Luigi mente alla figura di Mario Draghi. La primato di una politica al servizio del Sturzo. stabilità non è un bene da trattare con bene comune. Nella circostanza ha preso spunto sbrigativa leggerezza, dal momento Mattarella, in definitiva, merita di dalle vicende politiche atttuali per che l’Italia ha bisogno senza dubbio ricevere un nuovo attestato di consen- esprimere nei confronti del Presiden- di non compromettere l’opera di so. NUOVA DIREZIONE rintracciare i motivi essenziali, andando anche a recuperare in questo numero un editoriale di Aldo Moro. DEMOCRATICI CRISTIANI Il cammino continua. Maria Chiara Mattesini ha raccolto, mesi fa, l’invito a presentare una Lucio D’Ubaldo figura femminile che ha onorato la politica del nostro Paese: Angela Nostra cura sarà rafforzare, perciò, Maria Guidi Cingolani, militante fin questo strumento di comunicazione, www.visitalymaps.app da giovane nelle fila del Ppi e poi pur considerando l'esiguità delle della Dc, prima esponente di governo per volere di De Gasperi. Ora, con l’uscita di questo numero di UNO SPAZIO risorse. Proseguiremo in questo sforzo nella speranza di offrire uno spazio di “democraticicristiani”, Maria Chiara riflessione e conversazione su ciò che ne assume la direzione - in altri tempi si sarebbe detto “politica” - per avvia- re una nuova fase di questo impegno DI RIFLESSIONE il pensiero politico cattolico ci ha insegnato, attraverso l'analisi e l'interpretazione di ciò che è stato editoriale. Merita un ringraziamento Con piacere ho accettato di assumere pensato e realizzato, nonché sulle sincero. la direzione di questo foglio, che questioni che ci lascia in eredità quali La testata, per giunta, si presenta nelle nostre intenzioni vuole rappre- possibili chiavi di lettura per i tempi adesso con un sottotitolo - Per l’Azi- sentare un contributo per ricordare e presenti. one - che “aggancia” la storia problematizzare in chiave attuale la dell’organo ufficiale, edito a fasi memoria storica del movimento alterne, dei Gruppi Giovanili della democratico di ispirazione cristiana, Maria Chiara Mattesini Dc. Di questa storia abbiamo voluto attraverso la valorizzazione degli 3
Franco Maria Malfatti, Uno dei primi direttori di “Per L’Azione”. NON UN SOTTOTITOLO, MA UNA STORIA Non è soltanto un sottotitolo, ma politiche e religiose, sia con la ripresa Felice Balbo. qualcosa di più. Per l’Azione è stata di tante pubblicazioni di tante riviste Se si pensa a Per l’Azione non si può una rivista e un luogo di elaborazione prima sospese, poi con la nascita di non pensare a Bartolo Ciccardini che culturale; è stato lo spazio anche tanti nuovi quotidiani a Torino Firen- ne fu direttore nel periodo 1950-1952 critico dei giovani dc, il confronto ze e Napoli. prima di dirigere Terza Generazione intergenerazionale tra ex popolari e i Dopo Cronache Sociali di Lazzati, (1953-1954 e La Discussione nuovi fermenti della società civile; Fanfani, Dossetti e La Pira, che dal (1969-1977) era un “crocevia affollato di gioventù 1947 al 1951 si poneva in modo Bartolo Ciccardini fece proprie le tesi che non è mai stato uno spazio per critico rispetto alla linea del quotidia- di Balbo. A scorrere i nomi di quelle trasmigrare, ma un vero e proprio no ufficiale della Dc Il Popolo, emer- vicende vengono i brividi: Nicola pellegrinaggio alla ricerca del mondo geva la contrapposizione tra la Signorello (il primo direttore), Gianni nuovo’’. “democrazia governante” di De Baget Bozzo, Franco Nobili, Ettore Bartolo Ciccardini ha voluto ricorda- “avere pagato un prezzo a De Gaspe- più fondata sul contrasto fra tesi e È oggi anche il riferimento, per il Gasperi, con una gestione efficiente Ponti, Franco Evangelisti, Pietro re quando nonostante il Congresso di ri”. Per Bartolo i gruppi giovanili non antitesi di Hegel, ma fondata sulla nostro periodico, ad un preciso del potere, e la “democrazia parteci- Scoppola, Carlo Donat Cattin, Arnal- Venezia (1949) e il tentativo di pacifi- dovevano essere una specificazione filosofia dell’essere di San Tommaso. momento storico, quello del dopo- pata”, con il partito inteso come do Forlani, Nino Andreatta, Giovanni cazione tra De Gasperi e Dossetti, organizzativa, bensì uno strumento, Si intensifica in quella fase il dialogo guerra del Novecento definito il collegamento tra Governo e società Galloni, Attilio Ruffini, Achille con Fanfani chiamato al ministero del cioè una funzione specifica per con Terza Generazione (dopo quella “secolo delle riviste”. civile. Sullo sfondo v’era la conce- Ardigò, Tommaso Morlino, Leopol- lavoro, La Pira sottosegretario e insegnare un metodo di formazione. fasciste quella antifascista) e con Per l’Azione, come organo di stampa zione del rapporto con il Pci, non di do Elia, Franco Grassini…e altri Dossetti vicesegretario del Partito, Fa proprie le tesi del filosofo Balbo; quanto ruota intorno a quella rivista e dei giovani democristiani guidati da semplice contrapposizione ma, per i ancora. Non si può non riandare con Cronache Sociali esce con una minu- nel frattempo un gruppo di giovani alla influenza di padre Gino Del Franco Maria Malfatti, rientra tra dossettiani, di competizione intellet- la memoria alla Comunità del Porcel- scola didascalia “soluzioni di fondo Cattolici comunisti torinesi nel trava- Bono. queste. tuale e politica. lino, alla Chiesa nuova, alle Sorelle che non si lasciano catturare”. De glio “dell’inveramento del Pci” Andreotti nella sua biografia autoriz- Dopo gli anni della limitazione della In quel tempo nasceranno anche il Portoghesi, alla Congregazione dei Gasperi si irrita. Ci sono momenti di scende a Roma in dissenso con il zata di Massimo Franco ricorderà di libertà, quando l’organo di divulga- settimanale La Discussione di De Filippini, alla colonia dei bresciani. tensione anche artatamente alimenta- Partito; una rottura che avvenne per avere visto due volte piangere De zione clandestino era La Punta diretto Gasperi e il quindicinale Concretezza Il leit motiv era la “dichiarata autono- te. Tutto sembra precipitare. Quei usare le parole di Del Noce perche Gasperi e furono lacrime…dossetti- da Giorgio Tupini (ne erano protago- di Giulio Andreotti. Su posizioni più mia dal partito”, con una linea politi- momenti vengono vissuti da molti dei “non si è cattolici comunisti, ma ane. nisti i liceali del sant’Apollinare e del articolate Tempo Nuovo, San Marco, ca spostata a sinistra. protagonisti al tavolo delle sorelle comunisti perché cattolici”. Felice San Gabriele), che sospese le pubbli- Humanitas, Adesso, quest’ultimo Il pensiero ci riporta al confronto Portoghesi. Balbo cercherà di dare una nuova cazioni nel giugno 1947 il dibattito si orientato da don Primo Mazzolari, e intellettuale di quegli anni in cui la Bartolo Ciccardini, assumendo la interpretazione del comunismo, sosti- fece vivace, coinvolgendo il mondo per breve tempo la Voce Operaia di libertà di pensiero era più forte di direzione di Per l’Azione, un titolo tuendo al materialismo dialettico una cattolico nelle attività culturali, Franco Rodano, Adriano Ossicini e qualsiasi compromesso. Maurizio Eufemi dolcemente leninista, scriverà di teoria dello sviluppo dell’essere, non 4 5
per lunghi anni, ha accompagnato e le, i Gruppi Giovanili dc – come li motivato la militanza di partito di più chiamavano allora – erano animati da generazioni. Troviamo esortazioni un intenso fervore di iniziative, di alla tensione morale e spirituale, nella ricerca intellettuale e di approfondi- preparazione "ideologica e politica", mento culturale, misurandosi con le ai fini della proficua integrazione, nuove frontiere del pensiero filosofi- nella società e all’assunzione di co e sociologico (da Sturzo a Mari- pubbliche funzioni (tema della tain), ma anche dell’arte e della lette- formazione culturale, già ricorrente ratura e analizzando gli scenari inter- negli scritti di Romolo Murri, agli nazionali, così come le evoluzioni albori del movimento democratico storiche del proprio paese, per inter- cristiano). E sottolinea, al riguardo, la pretarne bisogni ed aspirazioni. necessità di arrivare alla politica con Per l’Azione, sotto la direzione di “idee chiare e precise” e “con uno figure significative come Nicola sforzo di coerenza”, auspici che i Signorello, Franco Nobili, Franco introduzione trasformismi disinvolti dei nostri giorni sembrano relegare addirittura su un altro pianeta. Maria Malfatti e Bartolo Ciccardini, rappresentò, in quegli anni, il luogo di dibattito su questi temi e lo al saluto di E riemerge, più vivo che mai, da questi moniti dello statista pugliese, il valore, direi la forza, della funzione strumento di divulgazione delle ansie e dei fermenti che investivano quella gioventù così forgiata dalle tragedie del partito, come strumento di cresci- di un recente passato e intenta a Aldo Moro ta democratica, ma anche di diffusio- ne di una cultura politica e istituzio- nale necessaria per favorire il ricam- delineare le prospettive future. Nel 1962, dopo il Congresso di Napoli, si realizza il passaggio dal (1961) bio generazionale delle classi dirigenti. Un valore che può essere riaffermato, naturalmente, qualora i monocolore delle cosiddette “conver- genze parallele” – definizione errone- amente attribuita a Moro – a quello partiti non si discostino dalla propria che può essere considerato il primo naturale vocazione e rifuggano da governo di centrosinistra (IV governo Dalle parole di Aldo Moro, rivolte tentazioni fuorvianti e, in particolare, Fanfani, tripartito, con appoggio dalle pagine di Per l’Azione, nel dall’impropria sovrapposizione alle esterno del PSI). L’eco di questa lontano 1961, ai giovani democratici pubbliche istituzioni nella concreta svolta affiora nel messaggio di Moro. cristiani impegnati nel rilancio della gestione del potere, paventata costan- Rivolgendosi a una successiva gene- rivista, riaffiora un linguaggio che, temente da Luigi Sturzo, dopo il razione di giovani che si proponeva- rientro dal lungo esilio, nei suoi no di rinnovare i fasti della gloriosa articoli sul Giornale d’Italia. rivista di Malfatti e Ciccardini, il Come appaiono lontane le esortazioni segretario politico ne richiama l’atte- di Moro rivolte ai giovani dagli nzione sull’evoluzione del dibattito e slogan dell’antipolitica, delle piazze delle dinamiche socio-economiche, telematiche, della Rete sovrana su con “una più articolata espressione qualsivoglia tematica, con l’insist- del libero gioco democratico.” Si enza sull’esaurimento della funzione estendeva la base di consenso della dei partiti, magari con il pretesto dei maggioranza parlamentare e una più vituperati “costi della politica” !! ampia fascia di ceti popolari trovava Nel suo appello a quei ragazzi di rappresentanza nel governo del sessant’anni fa, Moro sottolinea il Paese. Si apriva una fase nuova, con valore dell’esperienza di Per l’Azi- le sue non trascurabili aspettative e le one, nella sua precedente stagione, tra sue incognite. il 1948 e il 1953. In quella fase, nell’Italia appena uscita dai tunnel della dittatura e del conflitto mondia- Alessandro Forlani le, i Gruppi Giovanili dc – come li 6 7
...UN RETROTERRA IDEOLOGICO E CULTURALE PER I GIOVANI CAPACI E DEGNI DI CONTINUARE Questo scritto di Moro apparve in una “Antologia di Per l’Azione” stampata dai giovani aderenti alla sinistra di Base in vista del congresso di Palermo (27-30 giugno 1974). La sua originaria pubblicazione dovreb- be risalire al periodo ‘61-‘63, quando viene rilanciata la rivista e Moro ricopre la carica di segretario del paese. Vi collegate idealmente al coetanei laici per un costruttivo e non del partito. Il cenno all’auspicato travaglio della generazione che amò equivoco scambio di idee e di espe- collegamento della Dc alla “nuova definirsi terza dopo quella guidata da rienze e per una collaborazione fase del Risorgimento nazionale” De Gasperi e quella di cui noi, già (penso tra l'altro all'UNURI) leale ed farebbe pensare al 1961, data di molto più anziani di voi, facciamo efficace. celebrazione del Centenario parte. ideologico e culturale che avvii i All’esercizio delle pubbliche respon- dell’Unità d’Italia. I tempi sono mutati: la realtà politica giovani alla politica con idee chiare e sabilità vi preparate perciò sin d'ora «Per l'Azione» fu certamente una nazionale ed internazionale presenta precise, con una forte tensione sia partecipando alla vita di partito, Rivolgo ben volentieri ai giovani delle migliori espressioni della ricer- problemi nuovi o comunque, qualche morale, con uno sforzo di coerenza di delle comunità locali, della società democristiani un saluto cordiale ed ca che animò negli anni tra il '48 e il anno fa, non così rilevanti. La stessa cui c'è tanto bisogno per formare stessa nella quale dovrete inserirvi, affettuoso dalle colonne della rinno- '53 i giovani non solo democristiani ricerca ideologica e culturale si è degli autentici militanti. sia con la meditazione e l'approfondi- vata rivista «Per l'Azione». Vi ringra- e, più in generale, cattolici, ma anche affinata ponendosi obiettivi più Aldo Moro, Congresso Dc, mento ideologico. Napoli 1962 zio, anzi, d'avermelo chiesto offren- quelli appartenenti ad altre organizza- aderenti agli sviluppi della storia e Voi che dedicherete le vostre energie domi così l'occasione d'intrattenermi zioni culturali e politiche. Mi sembra, della vita civile e sociale. Il dibattito a «Per l'Azione» avete la grande «Per l'Azione» assolverà dunque ad un poco con voi che, nella Democra- a proposito della linea seguita dai tra le forze politiche si è fatto più responsabilità di dare un contenuto un compito fondamentale proseguen- zia Cristiana, portate il contributo giovani democristiani in quel perio- maturo: si impongono oggi alla positivo alla iniziativa politica dei do nell'opera di chiarificazione dei prezioso di nuove energie, l'ansia di do, che tre ne siano gli aspetti caratte- nostra attenzione aspetti quanto mai Gruppi Giovanili, e non soltanto a principi, di ricerca storica (della responsabilità. Vi ritiene capaci e rinnovamento politico e civile, la ristici: la tensione morale e spirituale interessanti che concernono una più quella volta all'interno, tra i giovani nostra storia di democristiani e di degni di continuare, adeguare, appro- fede nella possibilità di legare il applicata al lavoro di preparazione accentuata dinamica sociale ed democristiani, ma anche ed in parti- cattolici e della storia nazionale), di fondire l'opera storica della DC. nome del nostro partito ad una nuova ideologica e politica; il costante economica, una più articolata espres- colar modo a quella che, in funzione conoscenza della realtà italiana e fase del Risorgimento nazionale. riferimento e, direi, coordinamento, sione del libero gioco democratico. di guida, dovete svolgere tra i giovani sempre con il rigore scientifico che Per il vostro lavoro di oggi, per la nell'attività teorica e nell'azione prati- vostra missione di domani, il mio italiani. Non avete certo bisogno di oggi soprattutto è richiesto in ogni Con questa rivista intendete riprende- ca, con le «èlites» più impegnate Ma credo rimanga fondamentale per sollecitazioni ed ammonimenti, campo. augurio più sincero, fraterno e vivo. re e proseguire l'opera di approfondi- nelle organizzazioni cattoliche; il il vostro lavoro quella piattaforma convinti come siete che la classe mento ideologico e culturale iniziata, cordiale collegamento - conseguenza che caratterizzò l'impegno dei giova- dirigente di domani non potrà fare a Il partito guarda a voi con fiducia: anni addietro, da quegli esponenti dei del legame cui ho, ora, fatto cenno - ni democristiani dopo il 18 aprile. Si meno di una profonda preparazione rispettoso della vostra autonomia, ma Gruppi Giovanili che oggi occupano, dei giovani cattolici nei confronti dei tratta di costituire quel «retroterra» Aldo Moro tecnica, politica, spirituale. anche sicuro del vostro senso di 8 9
Franco Salvi fu fra gli ultimi cavalie- l’identità culturale, la leadrship suo nome figurava nella lista dei ri, uno degli ultimi sacerdoti della politica per lunghi anni, fino a ministri da nominare, ma lo stesso vita democratica dei cattolici impe- quando la politica rimase portatrice Moro ne chiedeva la rinuncia. FRANCO SALVI gnati. Uso termini sacrali perché così lui pensava la democrazia, un rito che esigeva costi personali, sacri- del ruolo essenziale della tenuta e della crescita sociali. Ma lo furono perché l’egemonia del cattolicesimo Franco, diceva, doveva stare al parti- to, doveva dirigere il gruppo, essere il riferimento delle mille controversie NEL CENTENARIO fici individuali, fedeltà non discutibi- li. Visse come un samurai, una vita dedicata alla moralità dei fini. Morì che quelle famiglie interpretavano era universalmente riconosciuta. Il loro era un impegno che si generava nei che nascevano in ogni parte d’Italia. La fedeltà, il coraggio, la testimo- nianza, lo sguardo al futuro, la DELLA SUA NASCITA come i soccombenti per eccesso di capisaldi della responsabilità indivi- passione per il rigore e la verità, virtù. In letteratura sono modelli, i duale, nell’universalismo cristiano, l’assunzione del rischio personale, don Chisciotte, i Cyrano di Bergerac. nel progetto capace di coinvolgere sono tutte qualità che si trovano intat- In politica sono i molti leader sconfit- l’intera società, non una parte di te nel discorso storico che Franco ti dal potere ma testimoni di una idea, essa. Sono famiglie che hanno pagato pronuncia dalla tribuna del XIV di una utopia, di una aspirazione più prezzi alti, fedeli ad un comporta- congresso del febbraio 1980. alta delle nostre mediocrità. È la mento divenuto concezione di vita Lo ricorda in una bella pagina Corra- storia del Risorgimento, della lotta di emblematico di una storia del cattoli- do Belci nella biografia dedicata a liberazione, dei Costituenti per la cesimo democratico. Franco. Fu deriso, insultato, fischiato democrazia in Italia e in ogni parte Dopo la guerra Franco Salvi si impe- dai dorotei e da quanti stavano del mondo. gnò immediatamente nella ricosru- aderendo ad una linea che era un Così fu la vita di Franco Salvi, dalla zione. Fu vice-presidente nazionale insulto alla memoria di Moro. militanza nella Resistenza, dal carce- della FUCI per volere di Montini, poi Denunciò l’ipocrisia, il potere fine a VISSE COME UN SAMURAI, re nazista di Verona, dalla leadership nelle fiamma verdi, da una saga fami- liare ancora tutta da scrivere. Il suo Paolo VI. E in breve, iscritto alla Dc, divenne responsabile della Camilluc- cia, la scuola quadri del partito. Passò sé stesso, il trasformismo imperante, le congiure, il capovolgimento e il tradimento della linea di Moro e carisma bresciano lo esercitava con da lì l’intera classe dirigente democri- Zaccagnini. Faticò a terminare l’inte- UNA VITA DEDICATA ALLA MORALITA’ DEI FINI. incontri settimanali nella grande sala della dismessa farmacia paterna nel quartiere popolare del Carmine. Una stiana, metà del giornalismo italiano, tutta la dirigenza dell’industria pubblica. Fu a lungo parlamentare, rvento. Le sue parole erano sommer- se da urla e minacce. In tribuna stampa, dove io sedevo, arrivavano sala rimasta sempre arredata dai primo collaboratore di Aldo Moro, solo echi e stralci del discorso. Ma Franco salvi moriva la sera del 28 era il moroteismo, minoranza margi- il coragggio di rivisitare i suoi anni grandi vasi medicinali della farmacia responsabile dei morotei, fondatore Salvi, un piccolo punto grigio, isolato ottobre 1994. La malattia fisica lo nale delle politiche democristiane, settanta e di sistemarne, ordinatamen- di Emilio Salvi che per decenni ha del moroteismo, e dei rapporti, per e solitario sulla tribuna al centro di aveva aggredito da tempo. La malat- possono divenire egemoni, governare te, gli avvenimenti che li hanno attra- servito i poveri della città e che, per conto di Moro, con i leader della una assemblea babelica, non si tia dello spirito, il declino della ener- i processi di allargamento della versati. Nel male ed anche nel bene. tutto il periodo della Resistenza, è sinistra, e le figure d’oltre Tevere, le intimidì. “Amicus Plato, concluse, gie morali, il morire, erano comincia- democrazia, quando contengono la Si è chiusa la stagione dei partiti, stata la sede della clandestinità, dei teste pensanti del Vaticano. Incarnò in sed magis amica veritas. Per questo, ti con l’assassinio di Aldo Moro ed forza non dei numeri, ma dei principi, perno della vita democratica sancita comitati di liberazione, degli incontri prima persona la linea politica del amici, ho parlato, ho creduto dovero- erano precipitati con l’uccisione di quando incarnano i bisogni di giusti- dalla Carta Costituzionale. Si è archi- segreti, degli approdi rischiosi. cattolicesimo democratico. so dire quello che vi ho detto”. Ed era Bachelet nell’atrio della Sapienza. Lo zia e libertà, quando interpretano viata, per colpe proprie e dell’episc- Dentro, crebbe una famiglia di leader Gettò a lungo lo sguardo sui problemi come un addio, un congedo limpido avevano trovato Franco, immediata- l’irrinunciabile aspirazione all’egu- opato italiano, la storia dei cattolici sociali e politici e culturali. internazionali con collaborazioni in una stagione che avrebbe comin- mente accorso, accasciato ad un aglianza, destino irraggiungibile impegnati in politica. La sinistra, con Una palestra riconosciuta di educa- dirette e indirette, promosse movi- ciato il declino finale di una lunga angolo dell’università, perso nella forse, ma proprio per questo irrinun- la morte di Moro, e lo spaesamento di zione all’esercizio esemplare della menti, fu presidente di associazioni storia. disperazione. Bachelet era l’amico ciabile di ogni azione politica e di Berlinguer, si è sciolta nel mare della cittadinanza. Il fratello Roberto fu il per l’Africa e per l’Est Europa. E alla intimo rimasto dopo la morte di ogni progetto di democrazia. proprie contraddizioni storiche. partigiano più coraggioso della Resi- fine accettò ruoli secondari, incarichi Moro. Moro, era stato la ragione di Capiva Franco che, con la morte di Vent’anni di egemonia berlusconiana stenza bresciana, il fratello Mario un di modeste identità. Non chiese mai vita e di impegno di Franco. Quel Moro l’Italia sarebbe entrata in una hanno sfarinato la democrazia parte- dirigente industriale di riconosciuta nulla per sé, la sua carriera, il suo Tino Bino leader e le idee che incarnava non regressione di idee, in una confusione cipativa, dando vita al populismo professionalità, la sorella Elvira una prestigio. Ho incontrato due anni fa, erano solo teorie, principi etici, ragio- progettuale, in un disorientamento politico, all’individualismo di una intellettuale di prestigio, critica d’arte poco prima che morisse, Nicola ni politiche, progetti illuminati, ma politico da cui non sarebbe stato società malata di solitudine, curata temuta e preparata. I Salvi, come i Rana, l’intellettuale di Moro. Abbia- prassi di una gestione dello Stato che facile uscire. Dopo molti decenni adesso con il narcisismo social. Non Trebeschi, i Montini, i Bazoli, i mo parlato a lungo di Franco. Mi ha si andava inverando pur fra mille ancora oggi all’Italia non è riuscito di estraneo alla deriva dei no vax che Minelli sono la storia di Brescia e del confermato che Franco Salvi è stata difficoltà e feroci avversioni interne e ritrovare il percorso, una traiettoria di impedisce la sconfitta definitiva del suo cattolicesimo sociale e liberale. una delle personalità più rigorose e internazionali. Era la comprova progresso morale, un sentiero di virus che ha stravolto la nostra vita Sono non solo l’ossatura, la trama cristalline della Dc italiana e che non fattuale che l’anima delle idee, e tale futuro. Perché il Paese non ha avuto collettiva nell’ultimo biennio. della tenuta civile della città, ma ebbe ciò che meritava. Molte volte il 12 13
Da questa certezza venne l’idea di Per un giovane la vicinanza di una sità di essere considerato ed aiutato. dedicarmi al mio piccolo comune personalità così granitica nei valori e Chiedevo pure molti consigli. FRANCO SALVI montano, denso di storia e di proble- così misurata nel porsi, non poteva Naturalmente questa era la facciata mi, visto come concreto campo d’azi- che essere percepita come una ‘folgo- più evidente di un rapporto ‘declina- one per dar senso a idealità e proget- razione’ per impegnarsi. to’ nell’ottica di poter giovarsi di un tualità maturate dopo attente rifles- parere autorevole per rispondere alle sioni. Così è stato per me. I moltissimi molte esigenze che si presentano incontri avuti con lui, non tanto i quotidianamente ad un amministrato- UN VERO Senza l’incontro con Franco Salvi, convegni ‘di grido’, ma nell’antica re. con molta probabilità, non avrei farmacia di via Battaglie, trasformata intrapreso quel percorso amministra- in studio o, meglio, in un luogo di A questo versante si affiancava però tivo che mi ha poi visto Sindaco per paziente e generoso ascolto, erano un una dimensione più profonda. MAESTRO DI venticinque anni, attivo a livello della Comunità Montana di Valle Sabbia e nella U.S.L. n.39. Tutti gli altri impe- sicuro arricchimento umano, ma anche una sorta di percorso spirituale, dove la politica non si immiseriva nel La coerenza morale di Franco Salvi, la sua rigorosa adesione ai valori in Franco Salvi, Presidente della Fuci di Brescia e poi Vice Presidente nazionale COERENZA E gni nei vari organismi scolastici e contendere del potere, ma era vista cui credeva, il suo modo di vedere la culturali della Valle, ed anche in un come un convinto impegno quotidia- politica, strettamente legata ad una raggio più esteso, sono state ‘piste no, lontano dalla fuga dalle responsa- scala valoriale da rispettare, mai da operative’ saldamente ancorate ad bilità, che non disdegnava la legitti- rinnegare, sono stati una ‘lezione invece una forma di rispetto per chi vita. POLITICA una visione più vasta, non limitata ad un singolo territorio. In questo ‘sguardo d’insieme’ Franco Salvi mi ma forza dialettica per la difesa di valori ritenuti portanti per una società più giusta. politica’ profonda e motivante per molti anche nei momenti difficili e drammatici che ha dovuto affrontare. aveva di fronte. La non eccelsa retorica nel parlare Non ho mai dimenticato il suo volto e l’intensità del suo fugace sorriso che ha insegnato che la cultura era fonda- denotava lo sforzo continuo di trova- ha detto molto in quella giornata. mentale per dar più valore all’impe- Da questa visione veniva a noi giova- La mia convinta adesione al ‘Gruppo re i vocaboli giusti e di ‘far parlare Ci sono persone che diventano deter- gno. ni, e naturalmente a me giovane Moroteo’ bresciano (un orientamento l’animo’. Teneva in alta considera- Certo, pensando a Franco Salvi, alla minanti per il percorso umano di una amministratore, la molla per un impe- mai mutato durante tutto il mio ‘cam- zione l’amicizia. La sua semplicità sua rigorosità morale, alla ‘palestra vita. Per me Franco Salvi è stata una Sulla rigorosità morale di Franco gno fatto di atti concreti ed anche di mino amministrativo’) è maturata e si nel porsi era dettata da una collaudata dei valori’ nella quale allenava il suo di queste. È datato negli ultimi mesi Salvi è già stato detto tutto. L’impe- decoro sul piano umano. è consolidata, sino a diventare una propensione a non voler ‘apparire’, animo, ai drammi che ha affrontato del 1969 il primo incontro che ho gno politico per lui è scaturito, come ‘dominante’ nel modo di concepire ma a voler ‘essere’. Così era anche per essere fedele ad una vita coerente avuto con lui e da quel colloquio sono normale conseguenza, da un dovere Non si trattava quindi di impoverire il l’impegno pubblico, grazie ai ripetuti nei rapporti umani e nell’amicizia. ed ad azioni altrettanto coerenti, non uscito con la convinzione che era etico profondo, attento alle necessità cammino intrapreso con una disin- colloqui avuti con Franco Salvi e al si può scacciare un sottile filo di necessario, per dar voce al mio delle persone, nel tentativo di costrui- volta pratica nel ‘superare gli ostaco- suo esempio moralmente luminoso e Il 21 ottobre del 1978 Franco Salvi mi malinconia che pervade la mente. desiderio di impegnarmi per la re una società giusta e generosa dove li’, ma di arricchirlo con la pazienza politicamente tutto dedito allo spirito accompagnò all’altare della piccola e Questo filo è alimentato dalla consta- società della Valle Sabbia, un coin- i problemi fossero considerati e di rimuovere gli ostacoli di danno per di servizio. La sua figura è stata un artistica chiesa parrocchiale di tazione dei ‘disastri politici’ che sono volgimento diretto nel vivo affrontati indipendentemente dalla una visione della società ancorata ai punto obbligato di riferimento per un Avenone per il mio matrimonio con venuti dopo, dell’arroganza di ‘politi- dell’amministrazione pubblica. loro apparente importanza. grandi valori cristiani e a quelli porta- gruppo di valligiani, attivi a livello Daniela. Io ero a quel tempo Sindaco canti’ presenzialisti, della nevrosi del ti dalla Resistenza, tesa a creare uno comunitario, che, pur nelle difficoltà, di Pertica Bassa e lei segretaria della dover apparire ad ogni costo, della Stato attento ai bisogni di tutti e hanno cercato di avere una visione Sezione D.C. di Vestone-Nozza. La ‘solitudine della politica’, così come rispettoso delle peculiarità personali, d’insieme nell’agire amministrativo, giornata era di quelle che mozzano il è stata costretta dall’attuale società, in un quadro complessivo di vera supportati anche da serie riflessioni fiato tanto era bella. I picchi della certo per ragioni che andrebbero libertà. culturali. Corna Blacca sembravano di cristal- attentamente indagate, senza però far lo, protesi verso il cielo di un azzurro venir meno il senso della speranza. Dal 1970 al 1990 i nostri incontri Ricordando Franco Salvi è però totale. La tavolozza dei colori autun- sono stati fitti, poi si sono un po’ d’obbligo soffermarsi sulle sue carat- nali componeva una cartolina di diradati anche per le sue condizioni di teristiche umane. Uomo di poche ma bellezza indimenticabile. Le sfumatu- salute. sostanziali parole, di sguardi signifi- re del colore erano in armonia con la cativi più che di gesti teatrali, con una felicità dei cuori. Nella farmacia-studio di via Battaglie grande delicatezza nel porsi e portavo problematiche, richieste che Alfredo Bonomi nell’esprimere i sentimenti, sapeva Gli occhi di Franco Salvi brillavano riguardavano anche situazioni di rapportarsi all’interlocutore in manie- mentre mi accompagnava in chiesa. singole persone, che sembravano ra penetrante e coinvolgente. Quella Si era portato in quel di Pertica Bassa poca cosa ma che, in realtà, erano che, ad una prima impressione, per essere vicino a due giovani in un Franco Salvi. ‘grande cosa’ per chi aveva la neces- poteva sembrare timidezza, era momento fondamentale della loro 14 15
FRANCO SALVI UNA LUNGA ESPERIENZA POLITICA 100 ANNI DALLA NASCITA COMINCIATA NEL ‘43 LETTERA AGLI ELETTORI Di fronte al frantu- Ho chiuso la mia esperienza parla- mentare ed anche quella della politica attiva. marsi dei partiti e Devo ringraziare quanti mi hanno permesso di stare in Parlamento per della società credo così lunghi anni e mi scuso per le inadempienze, le deficienze e gli ancora che la politi- errori che hanno accompagnato questa mia vita. Franco Salvi, a lungo parlamentare bresciano. (nella foto Piazza della Loggia - Brescia) ca abbia la funzione La socielà o la politica sono radical- mente cambiate da quando ho inco- voglio fare ìa mia storia ma mi servi- va per dirvi una delle questioni che nella liberazione del nostro Paese con l'atteggiamento che in diverse forme che noi più anziani abbiamo commes- di sintesi e di guida minciato ad interessarmene; pensate che già dal 25 luglio all'8 settembre più mi hanno colpito ultimamente in questo cambiamento della società e e ìn diverse situazioni avevano dato alla lolta contro il fascismo e il so. degli interessi, delle del '43 in bicicletta con mio cugino Cesare Trebeschi andavo in giro per della politica. nazismo. Di fronte al frantumarsi dei partiti e della società credo ancora che la spinte, delle richie- le parrocchie a presentare ai parroci l'opportunità della creazione della Dc Senza essere stato affatto un eroe ho però partecipato con un contributo E avevo sempre saputo e creduto che la Costituzione italiana nascesse menti nella vita politica e sociale che sono sotto gli occhi di tutti quelli che politica abbia la funzione di sintesi e di guida degli interessi, delle spinte, ste provenienti dalla ed è inutile dire quante diverse reazioni incontrassimo. modesto a quella che era chiamata lotta di liberazione contro i tedeschi e proprio da questo impegno e dai sacriiici che questo impegno aveva si sono impegnati nella vita del parti- to e nelle altre organizzazioni che delle richieste provenienti dalla società e il compito di ricercare il società. Poi vi è stata la Resistenza, il 25 i fascisti e io ricordo qui i nostri comportato. hanno contribuito allo svilupparsi bene comune e credo che anche di aprile e il risorgere della democrazia. caduti della Resistenza, i giovani che della vita politica e sociale di questi fronte al crollo del comunismo resti un primo impegno coi giovani della hanno disertato la chiamata alle armi Ora sento dire da storici di varia 47 anni e oltre alle condizioni nelle valida l'opportunità di un impegno Rendere veramente democratica la Dc e poi il Vescovo di allora mi della Repubblica Sociale per passare matrice, e fra questi da Scoppola che quali stiamo vivendo oggi, questa è unitario dei cattolici; vi sono valori vita interna del partito, renderla chiese di scegliere tra l'attività politi- nclle file della Resistenza e le miglia- pure è un amico e che ha falto batta- un po' la goccia che fa traboccare il che sono propri dei cattolici e che, pulita, sottrarla agli intrecci con gli ca e la presidenza della Fuci di ia di prigionieri nei lager tcdeschi che glie con noi in questi anni di vita vaso e che mi induce a ritenermi I'esperienza ci insegna per la presen- affari, rivitalizzare gli ideali, ricolle- Brescia e io lasciai la politica (anche hanno prelerito restare e soffrire e democratica e da ultimo dal prof. ormai un superato e a ritirarmi dalla za anche parlamentare di cattolici in garla con la società, dare giustizia ai se nelle elezioni davo il mio possibile morire in quei campi di concentra- Francesco Cossiga, che quella è stata vita politica attiva. altri partiti, non possono essere affer- più deboli, ridare valori ai quali contributo all'attività di via Tosio) mento piuttosto che aderire alla una guema civile. mati e difesi che nella unità, in questo credere a tutti i cittadini ritengo siano fino a quando dopo essere arrivato a Repubblica Sociale. Nuove energie si presentano alla contrastando Ie affermazioni del prof. compiti che soprattutto la sinistra Roma quale vice-presidente naziona- Ma certo loro non hanno visto le ribalta e possono ridare slancio e Cossiga. della Dc può e deve ancora svolgere. le della Fuci conobbi vari dirigenti Ero convinto che il risorgore della nostre città occupate dai tedeschi e vigore agli ideali che erano alla base della Dc e alla scadenza del mio man- democrazia in Italia fosse sì dovuto dai fascisti! Permettetemi di dirvi, e della nostra vita e che credo abbiano Certo si tratta di trasformare e rinno- dato alla Fuci entrai nell'attività di alla sconfitta dei tedeschi da parte di mi scuso coi giovani che non hanno ancora una loro validità anche se vare i partiti (io non vedo, a parte iI partito col gruppo di Id (Iniziativa dettame della Costituzione, altri Brescia, 1992 americani, inglesi, francesi, russi, vissuto quegli anni, che non riesco ad l'impegno sarà gravoso per chi conti- democratica, ndr). strumenti diversi atti a garantire la Franco Salvi etc., ma che non fosse affatto insigni- accettare questa versione e che, se nuerà o inizierà questa azione correg- Scusate questa digressione, non ficante il contributo degli italiani volete, oltre a tutti gli altri cambia- gendo anche gli errori, e sono tanti, vita democratica). 16 17
enorme. bile di annichilimento caratteriale. Sturzo risponde a un’esigenza stori- Ancora una volta libertà e uso delle Per Sturzo la persona non può mai camente collocata all’inizio del libertà accomunano Sturzo e Rawls. venire meno alle sue caratteristiche secolo e quindi oggi, seppur di esem- SPECIALE Questo rimanda inevitabilmente ad un ulteriore convergenza: la persona e la sua dignità. Sturzo, forte di essenziali e quindi non può mai defet- tare di diritti e libertà, nemmeno per uno scopo più grande. Questa la pio, non molto attuabile. Di contro Rawls, nonostante l’impareggiabile e megalitico impianto normativo che 150 ANNI DI STURZO un’antica tradizione cristiana, ha ben chiara la dignità personale fondata teologicamente, tuttavia la traduce differenza della concezione di perso- na per Sturzo, la quale, essendo un ente che ha per sé stesso l’essere, non produce, rimane nell’ambito dell’ast- ratto e del puramente teorico. Qui si manifesta l’utilità del pensiero di Sen “politicamente”, anticipando in qual- può mai, ontologicamente, soccom- di cui parlavo all’inizio. Amartya Sen che modo Rawls, riqualificandola e bere ad alcun riduzionismo in quanto pone le basi per un cambio di para- fondandola attraverso la società partecipa come un tutto al mondo e digma nell’orizzonte normativo già civile e, ovviamente, politica. Per non come una parte di questo. Egli imposto da Theory of Justice di UN NUOVO E PIÙ ESIGENTE DIALOGO TRA LIBERALISMO E CATTOLICESIMO. garantire questo, Sturzo pone i diritti sociali, causalmente prioritari rispetto ritiene che per poter permettere un’azione proficiente e realizzatrice Rawls nel 1971. Una nuova accelera- zione che apre la via a un diverso La “scoperta” delle connessioni tra il popolarismo di Sturzo, ai diritti politici e civili. Parimenti Rawls, ma poi vedremo anche Sen, alla persona è necessario individuare un campo di azione che non veda fondamento epistemologico della filosofia politica e dell’economia. l’equità sociale di Rawls e l’economia solidale di Sen. trovano una priorità nella distribuzio- ne equa di beni e risorse proprio per l’ingerenza dello Stato. Rawls, come poi noterà Sen, punta Sen con Rawls condivide una tradi- zione che muove dall’antidogmati- garantire quelle prioritarie e inviola- più a rendere le istituzioni “perfetta- smo teoretico e politico alla necessa- bili libertà fondamentali dichiarate mente” giuste che reali operatrici di ria individuazione di principi di Il pensiero politico di Sturzo e Rawls, sa la Chiesa Cattolica. Sturzo vedeva Chiesa Cattolica, la Dottrina Sociale nel primo principio di giustizia. giustizia. Con Rawls tuttavia il giustizia che garantiscano le libertà e a cui è utile aggiungere quello di nella fondazione di un “partito catto- della Chiesa, fin dai tempi di Tomma- Sottolineando alcune differenze, mercato, cieco in un liberalismo di i diritti fondamentali della persona. Amartya Sen, se analizzati con la lico” un ossimoro che invalidava la so d’Aquino, ridistribuisce l’eccesso però, Sturzo tiene conto delle realtà sapore liberista, torna a fare i conti Con Sturzo, oltre questo, Sen condi- doverosa prudenza epistemica rivela- stessa natura dello strumento demo- di proprietà, una volta soddisfatte le locali nella sua azione politica, lavo- con l’etica, cosa che troverà compi- vide una particolare e funzionale no fecondi punti di contatto. Sturzo cratico del “partito” e della stessa necessità personali. rando in prima persona sul territorio mento nel suo allievo Sen, attraverso attenzione alle realtà locali. Grazie ebbe una enorme forza e chiarezza missione evangelica della Chiesa. Rawls, d’altro canto, nella sua teoria sia come prosindaco di Caltagirone la riscoperta del “primo” Adam Smith alla formalizzazione del teorema teoretica, sia per la sua esperienza Anche se da un punto di partenza formula, attraverso l’esperimento che come ideatore di cooperative e della sua prima e poco nota opera dell’impossibilità di Arrow nel personale, sia per i tempi in cui si differente Rawls, come Sturzo, pensa mentale della “posizione originaria”, agricole e casse di mutuo soccorso Teoria dei Sentimenti Morali. campo delle scienze delle scelte trovava ad agire, ancora sottomessi che la libertà, in tutte le sue articola- i due principi di giustizia che saranno rurali per ottemperare al latifondismo Durante l’esilio lo “Sturzo america- sociali, egli arriva a formulare, attra- all’eco dello spauracchio del moder- zioni, è il primo principio di una a fondamento di tutto il suo impianto imperante. Rawls, invece, data la sua no”, matura il suo pensiero, così verso l’abbandono del normativismo nismo. Questa forza risuona armoni- teoria della giustizia come equità che, normativo. Il secondo principio impostazione teorica e procedurale, come prima di lui Tocqueville, nella rawlsiano, una politica distributiva camente con la forza del ruggito proprio per questo, necessita della include il “principio del maximin” pensa alle istituzioni dall’alto. Tutta- diretta esperienza del costituzionali- locale. Riscoprendo così la nozione rawlsiano che ha spazzato d’un sol forma della democrazia liberal costi- che vede “ragionevole” assegnare ai via, come vedremo, questo non riesce smo americano. Lì Sturzo vive un di “persona” come individuo-in-rela- colpo ogni possibile alternativa di tuzionale per poter essere impiantata. meno fortunati, rispetto all’arbitrari- sia per la natura fortemente astratta pluralismo armonico tenuto insieme zione e dunque diverso da un altro ricerca. In tempi non troppo distanti, i Quello di Rawls è un atteggiamento età della “lotteria naturale” e socio-e- due pensatori, quasi come dovessero atipico per un liberale in quanto conomica, il massimo delle risorse del suo pensiero, sia per l’estremo dall’amor patrio che grazie alle varie rispondere ad una necessità impellen- guarda alla Costituzione per garantire disponibili. Questo comporta assottigliamento dell’ethos personale istanze di libertà garantite dal libera- te, indipendentemente l’uno la legittimità dell’azione politica dei un’eccezione all’assoluta uguaglian- degli agenti sociali della posizione lismo americano, non soffoca la liber- dall’altro, diffondevano valori di governanti. Nel liberalismo “classi- za degli uomini che vorrebbe dare a originaria che in definitiva ne annulla tà personale, soprattutto in campo libertà, democrazia, giustizia e co”, infatti, questo “principio costitu- tutti la stessa misura. In questo modo la “personalità”. economico. Campeggiano i temi solidarietà. La sfida lanciata da zionale” non esisteva e la “giustezza” Rawls introduce quel principio, già Nel sistema rawlsiano, in effetti, la della formazione e istruzione del Rawls, ben riassunta nel «fatto del della forza politica era riservata noto ad Aristotele, dell’equità, che persona soggetta al velo di ignoranza cittadino che, se per Rawls sono pluralismo», di individuare una all’insindacabile giudizio dei gover- possa realmente rendere conto di una è costretta a perdere la propria identi- diritti fondamentali, per Sturzo sono forma politica che potesse rappresen- nati, i quali con Rousseau da sudditi giustizia distributiva reale che funga tà. Egli tenta di recuperare questo anche precondizioni essenziali per la tare tutti nella pubblica piazza non ha si erano da poco trasformati in citta- da correttivo di quella platonica “giu- oblio sollevando il velo di ignoranza partecipazione politica. Il “secondo precedenti, fatta eccezione per Sturzo dini. Tornando a Sturzo, egli fu fedele stizia in sé”. Rawls rientra nelle fila man mano che le procedure di costi- Sturzo” penserà a élite democratiche che in tempi non sospetti si appella, persecutore della Dottrina Sociale liberali volendo assicurare a tutti le tuzione e individuazione delle istitu- che, nel pieno rispetto della democra- nei suoi discorsi, alla necessità che il della Chiesa di stampo aristoteli- stesse possibilità di crescita e svilup- zioni e delle regole distributive di zia costituzionale, operino però in Partito Popolare Italiano operasse co-tomista, tenendo un costante e po grazie alla distribuzione di un base si concretizzano. Si capisce funzione di guida per quel demos una politica in grado di rappresentare speciale sguardo alle classi meno paniere di beni che metta in risalto, allora che un’ombra sulla dignità incolto e quindi manovrabile. tutti i cittadini senza alcuna ingerenza abbienti della società. Fondata sui una volta ottenuto, quella meritocra- personale si crea proprio con la stesu- Certamente il dialogo tra Sturzo è da parte delle Istituzioni, ivi compre- valori di carità e fratellanza della zia tipica del liberalismo. Il passo è ra del velo di ignoranza che sembra, Rawls è ben proficuo ma pecca di John Rawls seppur momentaneamente, suscetti- un’ultima istanza operativa. Infatti 18 19
individuo, Sen si configura, per i supporto dell’intelligenza artificiale nostri scopi, come l’anello di (IA) per scrivere e attuare leggi che congiunzione tra Sturzo e Rawls che tengano davvero conto non solo permette di concretizzare tutti i profi- dell’incredibile complessità della cui punti di contatto sopra esposti. nostra società – è la sfida dei big data Grazie al suo «approccio delle capa- già parzialmente vinta dall’IA –, ma cità e dei funzionamenti», e dunque allo stesso tempo dei principi di su un principio di equità che non un’autentica giustizia distributiva. “oblia” le differenze fra individui Proprio sulla scia dell’esempio di come nella “posizione originaria” di Sturzo, è possibile rispondere politi- Rawls, Sen si ricollega alla filosofia camente ad un’esigenza politica, pratica aristotelica ponendo attenzio- sempre nel rispetto e nella personale ne alla realizzazione effettiva della adesione alla fede cattolica, attraver- persona in relazione, non solo con so un’impostazione della politica altri agenti sociali, ma anche con laica fondata sulla persona quale l’ambiente locale in cui agiscono. Se unico vero elemento in comune che le si epura il fraintendimento moderno diverse culture hanno, e fondare la di legge naturale, Sen risulta essere chiave valoriale su questa unità di Amartya Sen inconsapevolmente in accordo con misura, a sua volta metafisicamente Tommaso, in quanto le capacità fondata che potrebbe restituire una possono essere tranquillamente ricol- proficua politica partecipativa e legate agli abiti della legge naturale personale, oggi resa anche possibile Si rimanda per approfondimenti al che definiscono i settori dove esplici- da Sen e dall’ausilio della IA. volume: tare i diritti fondamentali in linea con Sembrerebbe, allora, che per i cattoli- Alfonso D’Amodio, Sturzo, Rawls e le capacità naturali dell’ente uomo. ci “ragionevoli”, coloro cioè che Sen. Un dialogo inaspettato, Solfa- Questo “localismo” permette a Sen di acquisiscano la prospettiva di Sturzo nelli Editore, Chieti, 2021. abbandonare il normativismo che e di Rawls, non solo ci sia ancora rendeva “impossibile” l’applicazione posto nel panorama politico contem- Il libro è stato presentato del maximin rawlsiano come princi- poraneo, ma che debba esserci. dall’ANDC il 26 novembre, giorno pio comparativo di giustizia distribu- Indubbi sono i proficui insegnamenti del 150mo anniversario della nasci- tiva per le scelte sociali, in quanto reciproci che ancora si possono ta di Luigi Sturzo, presso il Centro fondato su un ordinamento assoluto instaurare tra una dottrina comprensi- congressi “Gli Archi” (Roma). La astratto delle preferenze, e non, come va, quale quella cattolica, e l’orizzo- registrazione video è disponibile sul usato correttamente da Sen, per nte plurale, liberale, democratico e canale YouTube de ”Il Domani definire un criterio di ottimalità costituzionale che caratterizza l’epo- relativa per le istituzioni politiche. ca post-secolare. Sembrerebbe, In tal modo possiamo dire che, facen- dunque, che possa configurarsi una do riferimento a siffatta teoria ripresa di quell’Appello ai Liberi e dell’equità di Sen, si può fornire, in Forti formulato oltre cento anni fa da linea di principio, un supporto forma- Sturzo. Un appello che può rinvigo- le alla teoria della politica locale e rirsi alla luce di un proficuo e partecipativa di Sturzo che non tradi- contemporaneo “dialogo inaspettato” sce i suoi fondamenti teoretici perso- rivolto A tutte le Persone Libere e nalistici e solidaristici. Con la teoria Ragionevoli. di Sen si aprono interessantissime piste di ricerca che vanno dalla filosofia politica, alla sua formalizza- zione mediante la teoria delle scelte Alfonso D’Amodio sociali e alla loro possibile imple- mentazione informatica. Ciò renderà possibile al decisore politico, in un futuro che potrebbe essere non così lontano, di poter approfittare del 20 21
Paese. La Destra storica è stata l’ese- LA LENTE DI mpio di come la competenza e la dedizione politica, congiunta alla forte motivazione etica, abbiano INGRANDIMENTO SUL piegato all’atto pratico la fredda logica del determinismo storico, sia nella versione del marxismo volgare, “CASO ITALIANO” che in quella del sociologismo mera- mente ricognitivo. In effetti, arretra- tezze e distorsioni vistose, dalla povertà all’analfabetismo, per esten- ALLA RADICE DEGLI SQUILIBRI dersi al campo della diseguaglianze di classe e di terriritorio, minacciava- no di soffocare nella culla l’Italia E DELLE DIFFICOLTA’ DI UNA risorta a dignità di nazione. In queste pagine si descrive, con dovizia di particolari, la fragilità del nuovo NAZIONE NATA IN RITARDO Regno. L’autore scava nel profondo di quella “disgregazione patria” che Camillo Benso Conte di Cavour e Alcide De Gasperi trasformava il sogno dei grandi prota- gonisti del Risorgimento ne “L’itali- anità negata”, stando appunto al titolo icastico e severo della copertina, a Anticipiamo il testo che apre il libro con la Chiesa, almeno dalla Breccia gusto personale e alle inclinazioni ta, non può che aprirsi all’impulso d’azione ma, a detta del Lamennais, suggello dell’appassionata indagine scritto da Marco Giuliani, L’italianità di Porta Pia alla Conciliazione. Ciò estetiche dei singoli, al loro svago di della modernità, in primis di quel tipo “religioso e cattolico fino al fondo che sottende alla fatica di una rilettu- negata. Uno sguardo al primo Risor- nondimeno, a fronte di queste viaggiatori, ma la quintessenza della di modernità che esalta, sull’onda del dell’anima” - all’impresa cavourria- ra che non vuole limitarsi, in nessun gimento e all’Unità. Analfabetismo e difficoltà ampiamente stratificate nel formazione intellettuale dei giovani romanticismo politico, la connessio- na, prima e dopo il 1861, indubbia- caso, alla semplice presa d’atto dei settarismi all’origine della disgrega- tempo, si staglia all’orizzonte il aristocratici e borghesi fin dal Seicen- ne di popolo, nazione e Stato. Una mente la nuova Italia non avrebbe fenomeni. Marco Giuliani, con la zione patria, Edizioni del Faro, in vessillo di antiche glorie e nuove to e per buona parte dell’Ottocento. connessione tutta politica, sebbene accusato i limiti di una trama incom- pazienza e l’acume dell’artigiano, uscita nelle prossime settimane. ambizioni a motivo soprattutto della Dunque, gli italiani sono i fortunati alimentata da motivi filosofici e lette- piuta, quindi la persistenza di troppi attende al lavoro di ricomposizione “bellezza” che rende unica e attraente eredi di un modello di civiltà che rari che affiancano, e quindi non dissidi, palesi o nascosti, attorno alla dei vari tasselli della storia, immagi- l’immagine dell’Italia nel mondo. nasce attorno all’anno Mille allorché, ripetono pedissequamente, le novità piemontesizzazione del Paese, infine nando di sollecitare, ad ogni buon L’errore più facile è ritenere che la dopo secoli di ristagno e sudditanza, che in Europa avevano fermentato la distanza tra classi dirigenti e fine, un rendiconto sempre attuale e storia non abbia conosciuto, dall’anti- viene a rifiorire, nel distacco dal l’età dell’illuminismo, dando veste popolo. La fragilità dell’Italia unita sempre vivo di ciò che conforma e Quando si affronta il discorso ca Roma ad oggi, fratture incomponi- civismo eroico e militarizzato ideale alla Rivoluzione francese. sta nelle pieghe di questa originaria struttura il “caso italiano”, senza sull’Italia, cercando la formula che la bili. Invece, se osserviamo il carattere dell’antichità romana, nutrita tuttavia In fondo è stato l’erompere della disarticolazione, non a caso evocata censure o languidi ottimismi. Alle descriva al meglio, s’affaccia il degli italiani, possiamo riconoscere d’impareggiabile amore per la legge, volontà politica, se così può dirsi, a nei suoi tratti paradigmatici da De volte il giudizio appare finanche pericolo di cadere nella voragine di quanto sia modificato a confronto di un moto di libertà e creatività, di forte determinare l’avvento di un pensiero Gasperi, il Cavour del Ventesimo spavaldo, perché oppone, ad esem- luoghi comuni. Che manchi una quello forgiato ai principi e ai valori slancio economico, di voglia d’ape- superiore ai diritti di élite e potentati secolo, quando ricordava sul punto di pio, alle tradizionali riverenze circa il robusta coscienza nazionale, fa parte della romanità, dalla fondazione rtura e conoscenza, che percorre locali, altrimenti votati a perpetuare morte la necessità di abbattere “gli ruolo esercitato dalla massoneria, un della critica ordinaria; che ne scaturi- dell’Urbe fino al crollo dell’Impero. variamente e intensamente la peniso- la conservazione degli equilibri storici steccati” tra guelfi e ghibellini, dubbio o un sospetto, in ogni caso sca, perciò, un duplice sentimento Filosofi e scrittori si sono interrogati la. È l’annuncio del grande slancio pre-unitari, con poche speranze per ovvero tra coscienza laica e coscienza una prudenza, tanto per non cadere che unisce un po’ d’orgoglio e molta sullo stacco che interviene con la verso lo splendore del Rinascimento, l’Italia in quanto tale. Senza il genio cattolica. evidentemente nei luoghi comuni. frustrazione, è pure una nota ricorren- diffusione del cristianesimo, le inva- che porta ad abbracciare le arti e la politico di Cavour non avremmo Ognuno sa, se vuol saperlo, che il Bisogna scavare ancora te: appartiene, infatti, all’abusata sioni dei barbari e l’avvio del Medio fecondità delle lettere, fino a perdersi conosciuto la nazione “una e indivisi- passato ci riguarda anche nostro descrizione del profilo morale degli Evo, per attraversare il periodo dei poi, con il ritorno al dominio stranie- bile”, come sta scritto nella Carta malgrado. E deve sapere o ricordare, italiani. Se si guarda indietro, si liberi Comuni e poi delle Signorie, ro e il duro contraccolpo della Rifor- costituzionale della Repubblica nata ancor più, che “fare l’Italia” ha scorge che lo Stato è giovane e la l’umanesimo e il rinascimento, il ma protestante, nelle forme della dalla Resistenza, il nostro secondo rappresentato l’impegno eccezionale Lucio D’Ubaldo democrazia ancor più giovane. L’uni- periodo d’oro dell’arte e della cultura esteriorità e della retorica. È il tempo Risorgimento. In ogni caso, se nel di una classe dirigente, quella liberale ficazione del Paese si è prodotta con nei secoli dell’egemonia italiana di una nuova decadenza, più spiritua- processo unitario non si fosse consu- moderata, che ha retto alla prova di ritardo, attraverso resistenze e squili- sull’Europa. Il Grand Tour, di regola le che materiale, che arriva a mordere mata la radicale incomprensione con una gigantesca battaglia per l’edifica- bri mai sanati, senza un’effettiva indirizzato verso l’Italia, non era un ai fianchi di una nazione che esige di la Chiesa, malgrado l’adesione zione dello Stato e l’avvio del unità di popolo a causa del dissidio diversivo né qualcosa di attinente al essere inventata e, una volta inventa- sostanziale del Manzoni - non uomo progresso civile ed economico del 22 23
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